116
5/19/2018 PsichiatriaBiondi-slidepdf.com http://slidepdf.com/reader/full/psichiatria-biondi 1/116 lntrodu zione alla psich iatria La psichiatria è la disciplrna medica dedicata alla promozione della salute mentale attraverso la diagnosi e il trattamento dei disturbi psichici. I disturbi mentalivengono definiti come un insieme di sintomi o come una modalità di comportamento di un individuo 1) che non sr possono considerare come una risposta normale all'even- to; 2) che inducono nell'individuo un'alterazione psichica o uno stato di sofferenza; 3) che alterano le sue capacità dif unziona- mento intrapsichico, relazionale, lavorativo e sociale. La psichiatria si distingue dalle altre branche della medicina in quanto i segni dei disturbi psichici sono molto meno rilevanti dei sintomi, comunemente definiti come vissuti soggettivi di males- sere e di sofferenza; tale peculiarità ribalta il principio medico dell'obiettività come fattore determinante la diagnosi. lnoltre, la psichiatria utilizzaspesso come strategia terapeutica pratiche non mediche, quali la psicoterapia e gli interventi psicosociali. lJinquadramento dei disturbi psichici è attuato mediante la Classificazione i nternazio na le delle malattie (l nternational clas- sification of Diseases,lCD) nella sua decima edizione del 1992 (lCD-1 O) proposta dall'Organrzzazione Mondiale della Sanità o conil Manuale diagnostico e statrstico dei disturbi mentali(Dia- gnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, DSM) nella sua quarta edizione rivista (DSM-|V-TR), proposto dall'American Psychiatric Association nel 2000. I due sistemi sono in larga misura integrati e convertibili uno nell'altro, mentre il loro im- piego è sostanzialmente differente: nella pratica psichiatrica territorrale prevale I'uso dell'lCD-10, mentre per la ricerca e nelle pubblicazioni scientifiche, soprattutto se in lingua inglese, viene utilizzato il DSM-IV-TR. La valutazione clinica di un paziente che potrebbe soffrire di un disturbo mentale viene condotta attraverso l'esecuzione del colloquio psichiatrico, dell'anamnesi psichiatrica e della valutazione di stato mentale. Le indagini diagnostiche di laboratorio e strumentali rivestono una rilevanza specifica per la diagnosi differenziale tra disturbi psichici e disturbi organici. PRE M ESSE La psichiatria (owero la "medicina della mente") è la disiiplina volta alla promozíone della salute mentale at- traveìso la diagnos i e íl trattamento dei disturbi psichici. In un'accezione non medica è la disciplina che studia e interpreta la sofferenza psichica umana' Già in questa possibile duplicítà di definizione si intrave- dono Ie differenti impostazioni teoriche che carattetizzano la psichiatria come branca della medicina o come parte delle scienze umane. I rischi impliciti in entrambe le posizioni sono da una parte un eccessivo riduzionismo medico (ogni forma di sofferenza psichica è una malattia) e dall'altra un agnosticismo diagnostico (la malattia psichiatrica non esiste in natura ma è solo il prodotto di un processo di classifi c azione medica) . Alcuni autori t adicalizzano quest'ultíma posizione equiparando la sofferenza al di- sagio psichico e rischiano di svuotarne il significato e la natura patologica. Per quanto riguarda questo testo, rivolto principalmente u opétutoti di ambito medico, gli Autori hanno scelto un approccio clinico nella descr izione e nell'interpretazione dèile patologie psichiatriche di tipo medico, pur tenendo presente la rllevanza dei contributi delle scíenze umane alla psichiatria. Innanzitutto è importante dare una definizione delle bran- che della psichíatria e delle discipline a essa contigue. La psicopatologia, parte integrante della psichrattra, de' ,.riu. e interpreta i sintomí psichíci delle diverse patologie psichiatriche e ne studia i possibili meccanismí patoge- netici. Origina da un'impostazione filosofica che, in con- trapposizione alle teorie posítivistiche, studia in maniera specifica le esperienze soggettive dell'individuo, in termini

Psichiatria Biondi

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Introduzione in psichiatria

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  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    1/116

    lntrodu

    zione

    alla

    psich

    iatria

    La

    psichiatria

    la

    disciplrna

    medica

    dedicata

    alla

    promozione

    della

    salute

    mentale

    attraverso

    la diagnosi

    e il trattamento

    dei

    disturbi

    psichici.

    I disturbi

    mentalivengono

    definiti

    come

    un

    insieme

    di sintomi

    o come

    una

    modalit

    di comportamento

    di un

    individuo

    1)

    che

    non sr

    possono

    considerare

    come

    una

    risposta

    normale

    all'even-

    to;

    2)

    che

    inducono

    nell'individuo

    un'alterazione

    psichica

    o

    uno

    stato

    di

    sofferenza;

    3) che

    alterano

    le sue

    capacit

    dif

    unziona-

    mento

    intrapsichico,

    relazionale,

    lavorativo

    e

    sociale.

    La

    psichiatria

    si

    distingue

    dalle altre

    branche

    della

    medicina

    in

    quanto

    i

    segni

    dei disturbi

    psichici

    sono

    molto meno

    rilevanti dei

    sintomi,

    comunemente

    definiti

    come

    vissuti

    soggettivi

    di

    males-

    sere e

    di sofferenza;

    tale

    peculiarit

    ribalta

    il

    principio

    medico

    dell'obiettivit

    come

    fattore

    determinante

    la diagnosi.

    lnoltre,

    la

    psichiatria

    utilizzaspesso

    come

    strategia

    terapeutica

    pratiche

    non mediche,

    quali

    la

    psicoterapia e

    gli

    interventi

    psicosociali.

    lJinquadramento

    dei

    disturbi

    psichici

    attuato

    mediante

    la

    Classificazione

    i

    nternazio

    na

    le delle

    malattie

    (l

    nternational

    clas-

    sification

    of

    Diseases,lCD)

    nella

    sua decima

    edizione

    del

    1992

    (lCD-1

    O)

    proposta

    dall'Organrzzazione

    Mondiale

    della

    Sanit

    o

    conil

    Manuale

    diagnostico

    e

    statrstico

    dei

    disturbi

    mentali(Dia-

    gnostic

    and

    Statistical

    Manual

    of

    Mental

    Disorders,

    DSM)

    nella

    sua

    quarta

    edizione

    rivista

    (DSM-|V-TR),

    proposto

    dall'American

    Psychiatric

    Association

    nel

    2000.

    I

    due sistemi

    sono

    in

    larga

    misura

    integrati

    e

    convertibili

    uno

    nell'altro,

    mentre

    il loro

    im-

    piego

    sostanzialmente

    differente:

    nella

    pratica

    psichiatrica

    territorrale

    prevale I'uso dell'lCD-10,

    mentre

    per

    la ricerca

    e

    nelle

    pubblicazioni

    scientifiche,

    soprattutto

    se

    in

    lingua

    inglese,

    viene

    utilizzato

    il

    DSM-IV-TR.

    La

    valutazione

    clinica

    di

    un

    paziente

    che

    potrebbe

    soffrire

    di

    un disturbo

    mentale

    viene condotta

    attraverso

    l'esecuzione

    del

    colloquio

    psichiatrico, dell'anamnesi

    psichiatrica e

    della

    valutazione

    di stato

    mentale.

    Le

    indagini

    diagnostiche

    di

    laboratorio

    e

    strumentali

    rivestono

    una

    rilevanza

    specifica

    per

    la diagnosi

    differenziale

    tra disturbi

    psichici

    e disturbi

    organici.

    PRE

    M

    ESSE

    La

    psichiatria

    (owero

    la

    "medicina della

    mente")

    la

    disiiplina

    volta

    alla

    promozone

    della

    salute

    mentale

    at-

    traveso

    la diagnos

    i e

    l

    trattamento

    dei

    disturbi

    psichici.

    In

    un'accezione

    non

    medica

    la disciplina

    che

    studia

    e

    interpreta

    la sofferenza

    psichica umana'

    Gi

    in

    questa

    possibile duplict

    di

    definizione

    si

    intrave-

    dono

    Ie

    differenti

    impostazioni

    teoriche

    che

    carattetizzano

    la

    psichiatria come

    branca

    della

    medicina

    o come

    parte

    delle

    scienze umane.

    I rischi

    impliciti

    in entrambe

    le

    posizioni sono

    da una

    parte

    un eccessivo

    riduzionismo

    medico

    (ogni

    forma

    di

    sofferenza

    psichica

    una

    malattia)

    e

    dall'altra

    un

    agnosticismo

    diagnostico

    (la

    malattia

    psichiatrica non

    esiste

    in

    natura

    ma solo

    il

    prodotto di un

    processo

    di

    classifi

    c

    azione

    medica)

    .

    Alcuni

    autori

    t

    adicalizzano

    quest'ultma

    posizione equiparando

    la

    sofferenza

    al

    di-

    sagio

    psichico

    e

    rischiano

    di svuotarne

    il

    significato

    e

    la

    natura

    patologica.

    Per

    quanto riguarda

    questo

    testo,

    rivolto

    principalmente

    u

    optutoti

    di

    ambito

    medico,

    gli

    Autori

    hanno

    scelto

    un

    approccio

    clinico

    nella

    descr

    izione

    e

    nell'interpretazione

    dile

    patologie

    psichiatriche

    di tipo

    medico,

    pur

    tenendo

    presente

    la rllevanza

    dei contributi

    delle

    scenze

    umane

    alla

    psichiatria.

    Innanzitutto

    importante

    dare

    una

    definizione

    delle

    bran-

    che

    della psichatria

    e

    delle discipline

    a essa

    contigue.

    La

    psicopatologia,

    parte

    integrante

    della

    psichrattra, de'

    ,.riu.

    e

    interpreta

    i

    sintom

    psichci

    delle

    diverse

    patologie

    psichiatriche

    e

    ne studia

    i

    possibili

    meccanism

    patoge-

    netici.

    Origina

    da

    un'impostazione

    filosofica

    che,

    in con-

    trapposizione

    alle

    teorie

    postivistiche, studia

    in maniera

    specifica

    le esperienze

    soggettive

    dell'individuo,

    in

    termini

  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    2/116

    4

    Partel.

    Partegenerale

    di

    comprensione

    pi

    che

    di

    spiegazione

    della

    sua

    espressio-

    ne

    patologica.La

    psicopatologiaha

    assunto una notevole

    nfevanza

    clinica

    da

    quando

    sono stati

    proposti

    per

    la

    clas-

    sificazione

    delle malattie mentali

    i modelli

    dimensionali,

    in

    alternativa

    a

    quelli

    categoriali,

    che sono basati

    su un

    approccio

    puramente

    semiologico

    (segni

    e

    sintomi).

    Una specifica forma

    di

    psicopatologia

    rappresentatadalTa

    psicoanalisi

    che, attraverso 1o

    studio

    della

    vita

    mentale

    inconscia

    e dei

    conflitti

    psichici

    prevalentemente

    infantili,

    interpreta

    in maniera

    dinamica

    il comportamento normaie

    e

    patologico

    dell'individuo.

    Viene

    erroneamente assimila-

    ta,talvoltain

    maniera intercambiabile,

    alla

    psicolo

    gia

    e

    aJIa

    psichiatria,

    anche

    per

    la grande

    rtsonanz^e

    la

    curiosit

    che

    ha generato

    al di

    fuori

    degli

    ambiti scientifici

    e

    per

    il fatto

    che la

    formazione

    psicoanalitica

    perseguita

    sia

    dai

    medici

    sia

    dagli

    psicologi.

    La

    sua

    utizzazione in

    psichiatria,

    di

    l dei fondamentali

    contributi interpretativi

    forniti

    alla

    psicopatologia,

    prevalentemente di

    tipo

    terapeutico.

    La

    psicologia

    la

    disciplina

    pi

    vicina

    alla

    psichi

    atria

    in

    quanto

    studia,

    tra

    I'altro,

    i comportamenti

    umani

    normali

    e

    i

    processi

    consci e

    inconsci

    dell'individuo.

    La

    psicologia

    clinica,

    integrata

    con la

    psichiatria

    nel

    corso

    di laurea in

    medicina, rappresenta

    l'ambito

    della

    psicolo-

    gia

    che si

    occupa

    a

    livello

    clinico

    dei singoli

    soggetti

    sani e

    malatial

    fine

    di comprenderne

    la

    personalit,

    le

    sofferenze

    i

    conflitti

    e

    le

    difese.

    Non

    ha

    necessariamente

    finalit

    dia-

    gnosdche

    e

    prognostiche,

    come

    la

    psichiatria,

    e

    in

    termini

    terapeutici

    si

    limita

    a

    interventi

    psicologi

    ci.Lapsicologia

    clinica,

    inoltre,

    contribuisce

    alla

    formazione del medico,

    studiando

    e cercando

    di ottimizzare

    il

    suo

    rapporto

    con

    il

    paziente

    in

    tutte le

    branche

    della medicina.

    La

    correlazionetra

    mente

    e cervello ha

    sempre

    rappresen-

    tato

    per

    filosofi, medici

    e cultori

    delle

    scienze

    di

    base

    una

    delle

    sfide interpretative pi

    difficili

    e

    affascinanti.

    Le

    neuroscienze

    sono definite

    come

    lo

    studio dei

    fonda-

    menti

    biologici

    dei

    processi

    cognitivi,

    affettivie

    comporta-

    mentali

    delf

    individuo,

    sia

    sano

    sia

    malato,

    e

    recentemente

    hanno

    raggiunto

    una completa

    autonomia rispetto

    alle

    discipline

    di base

    da cui

    prendono

    origine.

    Per le

    molteplici

    patologie psichiatriche,

    seguendo

    il

    mo-

    dello delle

    scienze mediche,

    sono

    stati

    ricercati

    i

    possibili

    correlati

    biologici

    e

    i meccanismi patogenetici

    utllizzando

    srategie

    di studio neurochimiche,

    neuropsicologiche,

    neurofisiologiche

    e

    genetiche.

    Gli

    studi

    classici

    fino

    agli anni

    Settanta del

    Novecento

    era-

    no incentrati

    sulla distribuzione in

    strati

    dei

    neuroni nelle

    varie

    aree cerebrali

    (citoarchitettonica),sui

    neurotrasmet-

    titori

    (amine

    biogene,

    aminoacidi

    e

    peptidi)

    e

    sui

    circuiti

    anatomofunzionalitra

    le

    diverse

    aree del

    cervello.

    In

    psichiatria

    i marker

    biologici

    erano

    cosrituiti

    dai livelli

    dei

    neurotrasmettitori

    in diversi

    liquidi

    biologici

    o

    da pa-

    rametri

    morfologici

    cerebrali desunti

    da

    tecniche

    di ima-

    ging

    cerebrale

    o

    neurofisiologici;

    il

    limite di

    questi

    studi

    risiedeva

    nel fatto

    che

    le

    alterazionierano

    circoscritte alla

    fase

    di stato del disturbo

    e non

    sempre

    erano

    indicative

    di una vulnerabilit

    biologica

    del

    paziente.

    Le neuroscienzehanno

    avuto un

    grande

    impulso in

    epoca

    gingfunzionale

    e

    quella

    dellapsichiatria

    molecolare

    e

    della

    genomica.

    Quest'ultima

    potrebbe

    permettere

    I'individuazione

    di

    target molecolari

    utili a sviluppare nuovi

    e mirati

    tratta-

    menti farmacologici.

    Una delle

    finalit

    della

    psichiatria

    prevenire

    i

    disturbi

    psichici

    e

    l'OrganizzazioneMondiale

    della

    Sanit

    (OMS)

    ha da

    sempre

    sottolineato I'importanza

    dellapromozione

    della salute mentale,

    che

    parte

    integrante

    del concetto

    di salute, inteso

    come

    stato complesso

    di benessere fisico

    psichico

    e

    sociale.

    La

    salute mentale

    non

    soltanto Ia

    capacit, di

    control-

    lare

    e

    gestire

    la realt, intrapsichica

    (adattamento

    alle e/o

    risoluzione

    delle

    difficolt)

    e

    quella

    relazionale

    (riconosci-

    mento,

    ^ccettazione

    e

    rispetto

    dell'altro

    da

    s)ma,

    in senso

    lato,

    una condizione

    di

    benessere

    psichico,

    fondamentale

    per

    il mantenimento

    di

    un'adeguata

    qualit

    della

    vita.

    Per

    disturbo

    mentale s'intende un insieme

    di

    sintomi

    o

    una modalit

    di

    comportamento di

    un

    individuo

    1)

    che

    non

    si

    possono

    considerare

    come una

    risposta

    normale

    all'evento

    ;

    2

    )

    che

    inducono

    nelf

    individuo

    un'

    alterazione

    psichica

    o

    uno stato di

    sofferenza;

    l) che

    alterano le

    sue

    capacit

    di funzionamento

    intrapsichico,

    relazio

    naIe, la-

    vorativo

    e

    sociale.

    In letteratura

    si

    preferisce

    utilizzare il

    termine disturbo

    an-

    zch malattia

    mentale

    per

    tutte le

    condizioni

    cliniche

    per

    le

    quali

    mancaun precisa

    definizione eziopatogenetica.

    La

    grande

    diffusione

    nel

    linguaggio

    comune della

    termino-

    logia

    psichiatrtc^e la "volgarizzazione"

    da

    parte dei

    media

    di alcune

    patologie

    (in

    particolare

    la

    depressione

    e

    1'ansia)

    hanno

    creato notevole

    confusione

    sul

    significato corretto

    di

    buona

    parte

    dei

    termini

    p

    sichiatrici.

    Sono p

    ar

    adigmatici

    al-

    cuni

    "refusi

    terminologici": il

    paziente

    con manie

    ossessive

    o suicide

    (volendo

    qui

    ntendere

    la

    rumin

    azioneossessiva

    o

    il

    discontrollo

    impulsivo

    e non

    certo la

    fase

    maniacale

    del

    Disturbo

    Bipolare),

    il

    paziente

    psicopatico

    (che

    difficil-

    mente inquadra

    una diagnosi

    di Disturbo

    di

    Personalit),

    la

    paziente

    isterica

    (solo

    per

    indicare in

    un soggetto la

    presenza

    di

    una transitoria instabilit

    emotiva).

    Nella Tabella

    1.1

    sono

    riportati i pi

    comuni

    termini uti-

    lizzati in

    p

    sichiatria.

    STORIA DELLA

    PSICHIATRIA

    E

    SUOI INSEGNAMENTI

    Lamalattia

    mentale

    stata

    sin dall'antichit riconosciuta,

    anche

    se

    spiegata

    in

    maniera

    suggestiva,

    collegand ola aIIa

    magia o

    al sovrannaturale.

    Nell'antica

    Grecia era consid

    eratala

    conseguen

    za

    del7'ira

    divina

    e

    solo

    gli

    dei

    potevano liberare

    il malcapitato

    dalla

    sua

    sofferenza.

    Lapazzia

    di Edipo, di

    Oreste

    e di Bellerofonte

    nasceva

    dall'avere infranto

    le

    regole

    degli dei

    o aver tentato

    di

    opporsi

    alle

    loro

    decisioni. Il

    primo

    medico

    della

    storia

    occidentale

    stato

    Asclepio,figlio

    di Apollo

    e

    fondatore

    della scuola che ha rappresentato

    la

    scenza

    medica fino

  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    3/116

    Capitolo

    1

    .

    lntroduzione

    alla

    psichiatria

    Abulia:

    mancanza

    o carenza

    di spinta

    e di

    mottvazione.

    Acatisia:

    irrequietezza

    motoria

    in condizioni

    di

    riposo,

    urgenza

    al

    movimento

    in

    generale

    o

    di segmenti

    del

    corpo

    associata

    a tensione

    psichica

    (farmacologica).

    Acinesia:

    rallentamento

    mimico

    e motorio.

    Acrofobia:

    fobia dei

    luoghi

    alti.

    Aderenza

    (compliance):

    adesione

    e

    osservanza

    di un

    programma

    terapeutico

    indicato da

    un

    medico.

    Adinamia:

    assenza

    o

    carenza

    diforza

    o di spinta

    all'attivazione

    motoria

    e

    psichica.

    Agitazione:

    marcata

    attivazione

    verbale

    motoria e

    psichica.

    Alessitimia:

    incapacit

    a

    percepire

    e descrivere

    emozioni

    e

    stati

    d'animo.

    Allucinazioni

    a comando

    (teleologiche):

    allucinazioni

    uditive

    con

    indicazioni

    al

    paziente

    a eseguire

    una

    particolare

    azione.

    Alogia

    grave:

    impovertmento

    ideativo

    e verbale.

    Ambivalenza:

    presenza

    concomitante di impulsi opposti

    o conflittuali.

    Anaffettivit:

    coa

    rtazione

    o b

    locco

    nel

    l'espressione

    di

    sentimenti,

    stati

    d'animo.

    Anedonia:

    perdita

    di

    interesse

    e dr

    piacere

    diffusa.

    Apatia:

    mancanza

    o

    carenza

    di sensibilit

    e di

    reattivit

    (indolenza,

    indifferenza).

    Atassia:

    perdita

    di

    coordinazione

    nei movimenti

    volontari.

    Automatismo:

    comportamento

    in una

    condizione

    di alterata

    coscienza

    (epilessia).

    "Belle indifference":

    mancanza

    di

    preoccupazione

    o

    negazione di

    una

    disabilit funzionale

    apparente.

    Catalessia:

    scelta

    protratta

    o

    imposta di

    posture

    degli

    arti

    (flessibilit

    cerea).

    Catatonia:

    scelta

    protratta

    e involontaria

    di

    postura

    inadeguata e

    ingiustificata,

    resistente

    ai tentativi

    di

    modifica.

    Cataplessia:

    improwisa

    e

    reversibile

    perdita

    deltono

    muscolare

    (narcolessia).

    Confabulazione:

    falsa

    ricostruzione

    mnemonica

    di

    eventt

    di

    cui si

    perso

    il

    ricordo.

    Conversione:

    manifestazroni

    cli n

    iche che assomi

    glia

    no

    a

    sintomi

    o malattie

    fisiche,

    attribuibili

    a

    patologie

    psichiche

    o

    alterazionr emotrve.

    Coprolalia:

    espressione

    verbale

    non

    controllabile

    di

    parole

    oscene.

    "Craving":

    spinta

    subiettiva

    imperiosa

    a ottenere

    o consumare

    un

    alimento

    o una

    droga.

    Demoralizzazione:

    condizione

    carallerizzata

    da ansia

    e

    risentimento,

    associata

    alla

    sensazione

    d'incapacit

    a

    gesttre

    situazioni

    stressanti.

    Depersonalizzazione:

    esperienza

    subiettiva

    di

    irrealt

    rispetto

    a se

    stessi.

    Depressione

    doppia:

    combinazione

    dr

    un

    quadro

    di Distimia

    e

    di

    Depressione

    Maggiore.

    Derealizzazione:

    esperienza

    subiettiva

    di

    irrealt

    rispetto

    al mondo

    esterno.

    Disinibizione:

    perdita

    del

    controllo

    sul

    comportamento

    considerato

    normale

    in un determinato

    ambiente

    sociale

    e

    culturale.

    Disforia:

    insofferenza

    dolorosa,

    insieme

    di sintomi ansiosi

    Discinesia

    tardiva:

    sindrome

    motoria

    involontaria

    indotta

    da

    farmaci.

    Distonie: contrazioni

    muscolari

    involontarie.

    Doppia

    diagnosi:

    comorbilit

    di un disturbo

    psichiatrico

    e

    di un disturbo

    da uso

    di sostanze

    stupefacenti.

    Ecolalia:

    ripetizione ingiustificata di

    parole

    altrui.

    Ecoprassia:

    rrpetizione

    imitativa di

    gesti

    altrui.

    Euforia:

    gioiosit

    protratta

    e

    rngiustificata

    (mania).

    Eutimia:

    stato

    normale

    dell'umore,

    n depresso,

    n eccitato.

    "Globus

    hystericus":

    sensazione

    di nodo

    alla

    gola

    senza

    alterazioni

    esofagee

    organiche.

    lnsalata

    di

    parole:

    eloquio

    confuso,

    disordinato,

    non intelligibile.

    Logorrea:

    eloquio

    eccesstvo,

    ridondante.

    Labilit

    emotiva:

    instabilit

    rapida, continua

    e

    non adeguata

    alla

    situazione

    esterna.

    Manierismo:

    comportamenti

    motori

    volontari

    e

    finalizzati

    di natura

    anormale

    obizzarra.

    Negativismo:

    comportamento

    completamente

    oppositivo

    alle

    richieste dell'interlocutore.

    Parafasia:

    sostituzione

    di

    parole

    con

    suoni

    non

    verbali.

    Parasuicidio:

    comportamento

    suicidario

    tentato

    e mancato

    (indipendente

    dal

    grado

    di determinazione).

    Pensiero

    magico:

    convinzione

    che

    vi

    sia

    una connessione

    tra azioni

    e conseguenze,

    priva

    di

    qualsiasi

    base

    raztonale

    o di credibilit.

    Pseudologia

    fantastica:

    produzione

    verbale

    di

    falsi

    convincimenti

    espressa

    con un'apparente

    sincerit

    (sindrome

    di

    Mnchhausen).

    Pseudoparkinson:

    disturbi

    motori simili

    al

    morbo

    di

    Parkinson di

    natura iatrogena.

    Ruminazione:

    compulsione

    a operare

    considerazioni

    ripetitive

    e

    inutili

    su

    parole,

    idee o attt.

    Sindrome

    da sospensione

    (psicofarmaci):

    sintomi

    somatici

    e

    psichici

    da

    rapida

    riduzione

    o sospensione

    di farmaci

    attivi

    (da

    distinguere

    dall'astinenza

    da

    droghe).

    Sinestesia:

    stimoli

    sensoriali

    percepiti

    in un differente

    ambito

    sensorrale

    (percezione gustativa

    di suoni),

    da

    intossicazione

    da droghe

    o

    epilessia.

    Somatizzazione:

    esperienza

    di sintomi

    somaticisu

    base

    psicologica,

    senza

    una

    sufficiente

    o

    possibile

    causa organica.

    Stupore

    psichico:

    assenza

    di

    movimento

    e mutismo

    non dovuti

    a un

    grave

    disturbo

    della

    coscienza.

    Stereotipia:

    comportamenti

    motori

    volontari

    ma non

    finalizzati,

    di

    natura anormale

    obizzarra.

    Tangenzialit:

    tendenza

    a

    fornire

    risposte

    solo

    marginalmente

    correlate

    alla domanda

    posta

    dall'interlocutore.

    Trasmissione

    del

    pensiero:

    convinzione

    delirante

    che

    i propri

    pensieri possano

    essere

    udibili

    da

    altri.

    Verbigerazione:

    ripetizione

    di

    parofe

    o frasi

    nell'impossibilit

    di trovare

    la

    parola

    successiva

    in un discorso.

    Viraggio

    (dell'umore):

    modificazrone

    rapida contropolare

    dell' umore

    (Depressione/Man

    ia

    o Mania/Depressione)

    in

    pazienti

    bipolari

    senza

    interposta

    fase eutimica.

  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    4/116

    Zoopsia:

    allucinazione

    visiva di animali.

    Partel.

    Partegenerale

    Fin

    dal

    V

    secolo

    a,C,,Ippocrate e

    la

    sua scuola avevano

    descritto, in maniera

    ^ccurata,il

    delirio e

    le

    fobie,

    definito

    alcune

    forme

    di

    personalit

    (collerica,

    flemmatica, sangui-

    gna

    e

    melanconica)

    e

    fornito

    la

    prma

    rudimentale

    classifi-

    cazione

    p

    sichiatrica

    parlando

    di

    mania,

    melan

    coni

    a,

    p

    a

    a-

    noia,

    epilessia condzioni che, eccetto

    I'ultima, identificano

    tuttora

    le

    due

    pi

    importanti

    patologie psichiatriche.

    I

    primi

    tentativi

    di

    trattamento

    della

    follia

    furono

    l'interpreta-

    zionedei

    sogni

    o

    la

    somministrazione di oppio, cui

    si

    ricorre-

    va

    se

    non

    si

    poteva

    confidare nella

    protezionedivina.

    I-l

    interp

    re

    tazone

    alte

    rn

    ativa della

    follia nell'

    antichit

    h a

    una

    matrice

    filosofica

    Platone

    e

    i

    suoi seguaci

    identifica-

    vano

    la

    malattamentale con I'incapacit

    dell'individuo di

    conoscere

    se stesso e

    definivano

    la

    salute

    mentale

    come

    capacit

    di controllare

    le

    "passioni

    aggressive"

    e di ade-

    guarsi

    alle leggi della

    polis

    e

    rispettarle.

    In

    questi

    due

    rferimenti

    si

    possono

    identificare

    alcuni

    dei

    pregiudizi

    e

    delle

    convinzioni

    che

    hanno

    contribuito

    in

    maniera rilevante,

    sino a epoche recenti, alla discrimina-

    zionedel

    paziente psichiatrico

    (i

    comportamenti

    che non

    rispettano

    le

    leggi

    sono

    malati

    e

    vanno

    puniti).

    A

    Galeno,

    famosissimo

    medico del II

    secolo

    d.C.,

    viene

    attribuita

    la distinzione

    tra

    patologie psichiatriche gravi

    (le

    insaniae,

    equivalenti alle attuali

    psicosi)

    e

    quelle

    meno

    gravi

    ("i

    morbi

    dell'anima", equivalenti alle attuali

    nevro-

    si).

    Clinicamente

    suggestivo

    il fatto

    che

    gi questo

    Autore

    avevanotato

    il

    sottile confine

    tra

    Ansia

    e

    Depressione,

    rite-

    nendo

    che

    paura

    etistezzarappresentassero

    forme lievi

    di

    malinconia

    (il

    concetto

    recente

    di

    depressione

    ansiosa).

    La

    scuola medica

    salernitana nel

    X

    secolo,

    in uno

    spirito

    transculturale

    che accomunava le religioni e

    le

    culture cri-

    stiane, arabeed ebraiche, riprendeva

    e

    rivalutava i

    principi

    informatori

    della medicna

    di

    Ippocrate

    e

    di Galeno

    e

    due

    famosi medici

    di

    questa

    scuola

    scrissero

    trattatisull'isteria

    e sulla

    melanconia.

    Dai

    "secolibu"

    delMedioeuofino

    allefine deIXWI secolo\e

    convinzion

    t

    cftcalanatura della

    malattia

    mentale

    non fecero

    grandi

    progressi

    e si

    limitarono

    a ripercorrere,

    nel

    solco della

    tradizione cristiana,

    le

    originarie teorie dell'antica Grecia.

    Alcune

    malattre, come

    la psicosi

    e

    il

    Disturbo

    Ossessivo-

    Compulsivo, erano considerate il

    risultato

    di una

    possessio-

    ne

    demoni

    aca

    ela

    ter apia

    poteva passare

    attraverso

    pradche

    purificatrici

    violente come

    la

    tortura e

    il

    rogo,

    per

    liberare

    ilmalato

    dall"'invasamento del demonio". Non

    sorpren-

    dente

    quindi

    che

    il

    testo di

    riferimento

    per

    I'identlfr,cazione

    di

    alcune

    malaftie

    psichiatriche

    fosse

    il,Malleus

    Mallefica-

    rum,

    scritto

    da due

    padri

    domenicani

    nel

    1486, nel

    quale

    erano elencati tutti i

    possibili

    segni

    e

    sintomi

    della

    posses-

    sione

    demoniaca.Anche di

    queste

    teorie di contaminazone

    e

    purificazione

    nel

    determinismo

    della

    follia

    restano

    tracce

    nelle attuali

    pratiche,

    del

    tutto

    ascientifiche,

    di:uttJizzarc

    fleboclisi

    e

    generici disintossicanti

    del

    sistema

    nervoso

    nel

    trattamento di

    alcuni

    disturbi

    d'ansia

    e

    depressivi .

    Ufficialmente

    l'inizio della

    psichiatria

    viene

    fatto risalire

    al

    periodo

    tr

    ala

    in

    e d

    e

    I

    S e t

    t

    e ce n

    t

    o

    e I' in

    izi

    o de

    ll'

    O t t

    o

    ce n t o, cio

    al

    periodo

    "dei

    lumi" e delle

    grandi

    rivoluzioni

    politiche.

    Lo

    psichiatra

    frances

    e

    Philippe Pinel fu il

    primo

    a distin-

    rologiche

    e a delineare nel

    suo testo

    intitolato Nosografia

    filosofica

    la

    prima

    nosografia

    psichiatrica.

    Nello

    stesso

    periodo

    venne

    riconosciutainltalia

    daVin-

    cenzo

    C

    h iaru

    gi

    la

    natura

    sicuramente organica

    (neurolo-

    gica)

    di

    alcune

    psicosi,

    in

    quanto

    legata

    afattori infettiv

    tossici o degenerativi del sistema

    nervoso

    centrale.

    La creazione

    di

    strutture

    dedicate al tattamento

    della

    follia

    (manicomi),

    pur

    nel

    tentativo

    di recuper

    arclanatura

    medica del

    disturbo,

    continu a

    tnfluenzare negativamente

    il

    significato delle

    patologie psichiatriche,

    sottolineandone

    la

    diversit

    e,

    in

    certa

    misura, I'intrinseca

    pericolosit.

    Gli

    eventi fondamentali

    per

    la creazione di

    ipotesi

    alter-

    native

    alla

    natura

    strettamente organica

    delle

    patologie

    psichiatriche

    a

    partirc

    dallafine

    dell'Ottocento furono

    la

    "scoperta"

    dell'inconscio e

    le ipotesi

    sociologiche

    per

    f interpretazione

    delle cause della

    malattia mentale.

    Le teorie

    psicodinamiche

    di Sigmund

    Freud

    liberarono

    fi n

    almente

    ,

    p aziente

    p

    sichiatrico

    d

    al

    p

    regiu

    dizio dell'in

    -

    comprensibitit dei suoi comportamenti

    malati

    e

    aprirono

    1a

    strada ai

    trattamenti

    psicoterapici

    delle

    patologie

    psi-

    chiatriche; le

    ipotesi

    sociologiche

    contribuirono ad allar

    garelavisione

    delle

    cause

    delle

    patologie

    psichiatriche

    alle

    istituzioni

    sociali e alle differenze

    culturali.

    Le recenti

    scoperte delle

    neuroscienze,

    attraverso

    lo

    stu-

    dio

    delle basi

    neuroanatomofunzionali,

    neurochimiche

    e

    genetiche

    delle

    patologie psichiatriche,

    hanno

    permesso

    di

    superare

    le

    approssimative

    teorie

    localizzatrici

    della

    frenologia

    e aperto

    nuovi

    scenari

    nella connessione

    tra

    mente

    e

    cervello,

    anche

    se

    un'interpretazione univoca del

    comportamento

    patologico

    dell'uomo

    ancora lontana.

    La contrapposizione,

    talvolta

    esasperata e spesso

    con-

    taminata da

    pregiudizi

    ideologici,

    tra

    modelli

    biologici

    e

    psicosociali

    della

    patologia

    psichiatric

    aha

    favorito

    la

    formulazione recente, fatta

    da

    Engel nel 1980

    [1],

    del

    rnodello biopsicosociale

    chevede

    la

    patologia psichica

    co-

    me il

    prodotto

    di modifi,cazioni morfologiche

    e

    funzionali

    cerebrali,

    ma

    altempo

    stesso anche

    di

    altenzioni

    delle re-

    Tazioni

    del

    paziente

    con

    la realt

    sociale

    che

    lo circonda.

    Negli

    ultimi anni, il

    premio

    Nobel

    per

    la

    medicina

    Eric

    Richard

    Kandelha

    sottolineato

    l'importanzape il

    futuro

    della

    psichiatria

    di

    una

    pi

    approfondita

    conoscenza dei

    meccanismi

    biologici

    delle

    patologie psichiatriche,

    asso-

    ciataauna maggiore comprensione

    e

    considerazione delle

    tnterazioni

    biologiche e sociali

    del

    comportamento

    [2].

    Uevoluzone

    storica

    della

    psichiatriaalla

    luce delle

    ipotesi

    pi

    recenti

    sembra dimostrare

    che

    le

    distinzioni

    trafattori

    ambientali

    e

    genetici

    o ta altenzioni

    fisiche

    e

    psichiche

    debbano

    essere

    considerate come

    pseudoantinomie,

    es-

    sendovi

    una

    sostanziale

    compartecipazione

    di entrambe

    nella

    patogenes

    delle

    patologie psichiatriche.

    RI LEVAN ZA E PECU LIARITA

    DELLA PSICHIATRIA

    I

    cultori

    di

    ogni disciplina

    medica

    tendono

    a enfatizzare

    il ruolo

    della

    loro

    branca e a

    giustificarne l'importanza

    e

    preminenza

  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    5/116

    guere

    in

    maniera

    chiara

    alcune

    nevrosi

    dalle

    malattie neu-

    la

    rispetto

    a tutte

    le

    altre.

    Capitolo

    1

    .

    lntroduzrone

    alla

    psichiatria

    Molteplici

    ragioni

    portano

    ad

    aff.ermare,

    con

    ragionevole

    cetezza,che

    la

    psichiatria

    una

    disciplina

    fondamentale,

    ma tempo

    stessa

    la

    "cenerentola"

    delle discipline

    medi-

    che,

    forse anche

    perch lo

    stigma,

    che

    da sempre

    affligge

    il

    paziente

    psichiatrico, involontariamente

    si

    esteso alla

    stessa

    disciplina e ai

    suoi operatori.

    LOMS,

    in

    diversi specifici

    progetti condotti in tutto

    il

    mondo,

    ha documentato

    che

    i

    disturbi

    mentali 1) sono

    molto frequenti

    e

    diffusi

    in tutte

    le aree

    geografiche

    e

    in

    tutte

    le

    culture

    del

    mondo;

    2)

    sono

    fortemente

    disabili-

    tanti

    (per

    esempio,

    la Depressione

    Maggiore); l)

    sono

    collegati

    a

    gravi

    problematiche sociali

    (abuso

    di alcol e

    droghe,

    guerre

    e

    conflitti

    etnici);4)

    tendono

    in molti casi

    alla

    cronicizzazionee,

    alcuni

    di

    essi,

    anche

    a

    un'evoluzione

    sfavorevole

    (per

    esempio,

    la

    Schzofrenia)

    [3].

    I costi

    diretti delle

    malattie

    mentali sono

    molto elevati

    in

    termini

    di ospedalizzazione

    protratta,

    cure

    mediche

    far-

    macologiche

    e

    psicologiche,

    forte

    necessit

    di

    personale

    psichiatrico medico

    e

    non

    medico

    (psicologi,

    assistenti

    sociali,

    riabiltatori).

    I

    costi

    indiretti

    della

    malattia mentale

    sono ugualmente

    elevati

    in

    termini

    di

    perdita

    di

    funziona-

    mento sociale

    e

    lavorativo.

    A fronte di

    queste

    difficolt,

    secondo

    I'OMS in tutto

    il

    mondo

    (anche

    nei Paesi sviluppati)

    le

    risorse

    per

    la

    pre-

    venzione

    e

    la

    cura

    dei disturbi

    mentali

    sono

    molto

    carenti,

    le disponibilit

    di operatori

    inadeguate

    rspetto

    alle

    pro-

    blematiche

    psichiatriche

    e

    le

    politiche

    specifiche

    per

    la

    salute

    mentale

    insufficienti

    rispetto

    ai

    bisogni.

    Per chi si awicina

    allo

    studio

    della

    psichiatria frequente

    speriment arcIasensazione

    che

    questa

    disciplina

    sia

    diver-

    sa

    dalle

    altre e assai

    complessa.

    I disturbi

    psichici

    sono

    spesso considerati

    incomprensibili

    (espressione

    di rifiuto),

    in

    quanto

    non

    rispettano

    le leggi

    della

    fisiopatologia

    codificati

    nelle discipline

    mediche,

    oppure

    vengono

    discriminati

    (espressione

    di

    pregiudizio

    o stigma)

    in

    quanto

    chi soffre

    di

    disturbi

    psichici

    consi-

    derato

    diverso

    pi

    che

    malato, debole

    pi

    che

    sofferente

    e

    soprattutto

    potenzialmente

    pericoloso

    in

    quanto

    i

    suoi

    comportamenti

    sono

    imp revedibli

    o

    trc

    azionali.

    Tali

    con

    -

    vinzioni

    sono

    presenti

    anche

    in

    persone

    di adeguato

    livello

    culturale

    (inclusa la

    classe

    medica)

    e

    quindi

    una delle

    fun-

    zioni

    proprie

    della

    formazione

    in

    psichiatria

    combattere

    tali

    erronei

    e

    pregiudiziah

    atteggiamenti.

    Condizione

    unica

    in medicina,

    la

    psichiatria

    sttnegata

    da

    ideologie antipsichiatriche

    e

    considerata

    come

    il

    prodotto

    di un'ingiu

    stifrcata

    medrcahzzazione

    di comportamenti

    che

    non

    rispettano

    le

    noffne della

    societ

    in

    cui

    il soggetto vive.

    La

    psichiatra

    stata altres

    considerartan^

    disciplina

    illiberale e

    violenta

    perch

    talvolta costretta

    ,

    perla

    gra-

    vit della

    condizione

    clinica,

    atattarc

    anche chi

    non

    ha

    coscienza

    della

    prop

    ria malattra

    e/ o

    non accett a

    la

    cura

    (con

    il

    trattamento

    sanitario

    obbligatorio)

    o

    perch

    uti-

    lzza

    tecniche

    terapeutiche

    considerate

    aggressive

    (per

    esempio,

    la

    terapia

    elettroconvulsivante).

    Il

    tratto

    pi

    sngolare

    della

    psichiatria,

    che

    ne

    sottolinea

    la diversit

    rispetto ad

    altre

    branche della

    medicina,

    la

    possibilit

    di

    impiegare come

    unica strategia

    terapeutica

    pradche non mediche, come

    la

    psicoterapia,

    e diuulizzare

    interventi

    psicosociali

    per

    la

    abilitazione

    psichiatrica.

    Inoltre, a

    dlffercnza

    delle altre

    discipline

    mediche,

    i

    se-

    gni

    dei

    disturbi

    psichici

    sono

    molto

    meno

    rilevanti dei

    sintomi,

    comunemente

    definiti come

    vissuti soggettivi

    di

    malessere

    e

    di

    sofferenza;

    tale

    peculiarit

    ribalta

    il

    prin-

    cipio

    dell'obiettivit

    come

    fattore determinante

    la dia-

    gnosi

    (per esempio,

    I'ittero

    sclerale,

    rispetto

    alla

    dolenzia

    addominale

    per

    la

    diagnosi

    di

    calcolosi

    epatica)

    e

    rende

    talvolta

    meno

    rilevante

    l'impiego di esami

    laboratoristici

    o

    la

    diagnostica

    strumentale.

    In un'era

    di

    supersp

    ecializzazione

    e

    frammentazione

    della

    medicina,

    il

    fascino

    della

    psichiata

    e

    la

    curiosit

    che

    essa

    suscita

    derivano

    inlarga

    misura

    proprio

    da

    questa

    originalit

    d'interesse

    per

    I'individuo

    nella sua

    inscindibile

    unicit

    di

    "soma

    e

    psiche".

    Questa

    peculiarit

    testimon

    iata dalla

    frequente circolari-

    ttrail

    livello fisico e

    quello psichico

    dei sintomi

    negli stati

    patologici:

    numerosi

    disturbi

    psichiatrici rappresentano

    infatti l'espressione

    attraverso

    il corpo

    di sintom

    psichici

    ansiosi e

    depressivi

    (somatrzzazioni,

    disturbi

    di converso-

    ne,

    ipocondria, dismorfismo

    corporeo).

    Per converso,

    molteplici

    patologie

    organiche

    possono

    indurre

    una

    sintomatologia

    psichica:

    ne

    sono

    esempi

    pa-

    radigmatici

    i

    quadri maniacali da

    meningiomi frontali,Ia

    Depressione come

    sintomo

    precoce

    nei

    tumori

    della testa

    del

    pancreas,

    la Depressione

    Agitata

    nell'ipertiroidismo

    acuto o

    la sintomatologia

    ansiosa

    nel feocromocitoma.

    Infine, in un'era

    di sempre

    maggiori

    cetezze

    scientifiche

    sulle

    cause e

    sui

    meccanismi

    patogenetici

    delle

    malattie, le

    ancora

    limitate

    conoscenze

    in

    campo

    psichiatrico rendono

    i

    tentativi

    di comprendere

    e spiegare

    la

    complessit

    del

    comportamento

    umano

    una stimolante

    sfida

    perla

    ricerca

    di

    base e

    clinica.

    CONFINE

    TRA

    NORMALITA

    E

    PATOLOGIA

    Uno

    dei compiti

    pi

    ardui

    dello

    psichiatra

    la distinzione

    tra

    normalit

    e

    patolo

    gia,

    siaper

    le condizioni

    patologiche

    lievi sia

    per quelle

    gravi.

    In

    generale

    si

    attribuisce

    al

    criterio di qualit una nlevanza

    fondamentale

    nella delimitazione

    del confine tra

    norma-

    lit e

    patologia

    (la

    presenza

    di deliri

    qualifica

    la

    psicosi);

    tuttavia

    diversi

    studi

    sembrano

    indicare

    che

    nella

    popo-

    Iazionegenerale

    fino al

    1.0"A deisoggetti

    pu

    esperire

    tali

    alteruzoni

    del

    p

    ensiero.

    Ci

    porterebbe

    a

    considerare come

    preminente il fattore

    quantit

    dei sintomi

    rispetto

    alla

    loro

    qualit

    e suggerireb-

    be una continuit

    tra

    normalit

    e

    patologia.

    Un terzo

    fattore

    quello

    della durata

    della condizione

    patologica

    psichica

    dal

    momento che

    i

    sintomi

    quantita-

    tivamente

    poco

    intensi

    e

    qualitativamente

    poco

    specifici,

    se

    durano nel tempo, possono

    di

    per

    se

    stessi

    qualifi.care

    una diagnosi

    di

    patologia

    psichiatrica.

    Un

    quarto

    fattore

    quello

    del

    livello di

    interferenza sul

    funzionamento

    personale,

    rclazionale,

    lavorativo:

    in

    ge-

    nerale

    nei disturbi

    psichici,

    a

    differenza delle

    reazioni

    nor-

    mraeventi

    negativi,

    il livello

    di

    funzionamento

    globale

  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    6/116

    Partel.

    Partegenerale

    compromesso

    o

    il

    pazientemanifesta

    una

    difficolt

    a man-

    tenere

    il

    livello

    operativo

    precedentemente

    raggiunto.

    Particolari

    difficolt

    diagnostiche

    nella definizione

    del

    confine

    tra normalit

    e

    patologia

    si

    determinano

    nei Di-

    sturbi dell'Umore

    in

    entrambe

    le

    polarit,

    dal momento

    che

    euforia

    e

    tristezza

    sono le

    pi

    comuni

    espressioni

    emotive

    dell'essere

    umano

    e

    che

    la

    qualit di

    tali

    condi-

    zioni,

    sino

    a

    un certo livello

    e a

    una

    crta

    intensit,

    rende

    indistinguibile

    il

    confine

    rra normalit

    e

    patologia.

    Ne

    un

    esempio

    paradigmatico

    il

    lutto,

    che spesso ha

    tutte le

    caratteristiche

    sintomatologiche

    della Depressione

    ma

    che

    non

    considerato

    patologico

    se

    la

    duratadella

    sinto-

    matologia

    depressiva

    inferiore

    a

    un

    anno e

    se

    non

    sono

    presenti

    vissuti

    di

    colpa

    eideazione

    suicidaria.

    Lidentificazione

    del

    confine

    tra normale

    e

    patologico

    ha

    una

    grande

    nlevanza

    clinica

    per

    la

    definizione

    diagnostica,

    la

    predizione

    prognostica

    e

    la

    programmazione

    terapeu-

    tica

    di tutte le

    patologie

    psichiatriche

    e

    rappresenta

    unatappa

    fondamentale nella formazione

    dello

    psichiatra.

    Solo l'esperienza

    clinica

    permette

    di raggiungere

    una

    sufficiente

    sicurezza

    nel

    distinguere

    i

    quadri

    clinici di

    confine.

    N

    OSOG

    RAFTA

    PS I

    CH

    |ATRICA

    La

    necessit

    di catalogare

    e

    ordinare

    secondo

    un criterio

    scientifico

    fondamentale

    in

    medicina

    ma non

    universal-

    mente

    accettatain psichiatria,

    considerando

    la

    complessit

    della mente

    e

    la grande diversit dei

    possibili

    comporta-

    menti

    umani.

    Nel

    tempo

    si sono

    .ont.upposte

    dr,erse

    ipotesi

    sulle

    modalit

    di

    classificazione

    in

    psichiatria

    che

    fondamentalmente

    rispecchiano

    I'impostazione

    teorica

    sottostante

    la quale

    fa riferimenro

    alla filosofia platoni-

    ca

    (classificazione

    nomotetica

    o categoriale),

    alla

    prassi

    medica

    ippocratica

    (classific

    azione

    ideografica,

    desunta

    dalla

    biogrufr,a

    del

    singolo

    paziente),

    alle

    impostazioni

    fenomenologiche

    (una

    sola

    possibile

    diagnosi

    per

    ogni

    paziente),

    fino

    al recente

    agnosticismo

    antipsichiatrico

    (impossibilit

    di

    fare

    diagnosi

    in

    psichiatria).

    Nella

    classificazione

    nomotetica vengono considerati

    i

    sintomi

    e i segni

    che

    rendono

    un

    paziente

    simile

    ad altri.

    nella

    cla

    s s zrtzio

    n e

    i deo

    graficairrrr.ce

    ha

    signifi

    cuto

    rolo

    ci

    che

    caratteristico per

    il

    singolo

    pazientenell'attualit

    e nella

    sua storia.

    In

    psichiaria,

    come in

    tutte le

    branche

    della medicina,

    la formulazione

    di

    una

    diagnosi permette

    di

    prevedere

    il

    decorso

    e

    la

    prognosi

    di un disturbo

    e di

    imposrare

    un

    programma

    terapeutico,

    In

    una disciplina

    complessa

    e dai meccanismi

    eziologici

    e

    patogenetici

    controversi,

    la

    diagnosi

    fondamentale per

    la

    condivisione

    del caso

    clinico

    con

    altri operatori,

    per

    la quantificazione del fenomeno

    e

    per

    I'identificazione

    di eventuali

    differenze geografiche

    e

    culturali. Inoltre,

    il

    processo

    diagnostico

    non

    deve

    essere fine

    a se

    stesso

    bens

    la

    premess

    a

    aIIa

    ricerca

    dei

    possibili

    nessi

    causali

    del

    di-

    sturbo,

    considerando non

    solo i fattori fisici

    (determinanti

    in

    medicina)

    ma

    anche

    quelli psicologici.

    I

    sistemi

    diagnostici

    sono

    distinti

    in

    categoriali

    e dimen-

    sionali;

    una variante

    del

    criterio diagnostico

    categoriale

    quella

    di spettro,

    recentemente

    proposto

    in

    psichiatria.

    Il

    sistema

    categoriale

    distingue le

    patologie

    psichiatriche

    sulla

    base

    di

    definiti

    insiemi

    di

    sintomi,

    stabilendo

    i

    criteri

    d'intensit,

    numero,

    durata

    e attraverso questo

    approccio

    possibile

    identificare entit cliniche

    separate

    e

    tra

    loro

    indipendenti.

    I

    uantaggi

    fondamentali

    delle

    classi frcazionicategoriali

    sono

    la

    semplicit,

    la

    praticit

    e

    la

    facile riproducibilit

    in

    contesti

    operativi

    differenti

    (ambulatoriale,

    ospedaliero,

    territoriale,

    di ricerca).

    GIi

    suantaggl

    sono

    la

    scarsa flessibilit

    rispetto

    alla

    v aiabilit

    della

    sofferenza

    psichica

    p

    atologica

    (forme

    atipiche

    per presentazione,decorso,

    evoluzione)

    e

    in

    alcune

    condizioni

    la

    diagnosi

    che

    ne

    scarurisce

    riduttiva

    e

    insod-

    disfacente

    rispetto

    alla

    complessit

    del

    disturbo.

    I

    sistemi

    categoriali,

    inoltre,

    tendono

    adarepi

    peso

    alla

    condizione

    attuale del

    paziente

    (valutazione

    sincronica)

    che

    all'evolu-

    zionenel

    tempo

    del disturbo

    (valutazione

    diacronica).

    La

    diagnosi

    categorialeha,

    infine,

    facilitato

    la

    prolifera-

    zione

    diagnostica

    (per

    esempio,

    i

    disturbi

    d'ansia

    sono

    passati

    da cinque

    a diciassette

    nell'arco

    di

    quarant'anni

    nelle

    successive

    edizioni

    del Manuale

    diagnostico

    e

    stati-

    stico

    dei

    disturbi

    mentali

    (Diagnostic

    and

    StatisticalManual

    of mental

    disorders,

    DSM)

    [4],

    il

    pi

    comune

    sistema

    di

    classifi

    cazione

    categoriale,

    e

    hanno

    contribuito

    all'aumen

    -

    to

    delle

    diagnosi

    in

    comorbilit.

    L

    e cla

    s s ifi

    c azioni inter

    nazon

    ali

    ch

    e

    utilzz

    ano

    I

    a di

    a

    gn

    o

    s i

    categoriale

    sono la

    Classificazione

    internazionale

    delle

    malattie (Internatiorcal

    Classffication of

    Diseases,

    ICD)

    nella

    sua decima

    edizione

    del1992

    (ICD-10)

    [51

    propo-

    sta dall'OMS

    e

    il

    DSM,

    nella

    sua

    quarra

    edizione

    rivisra

    (DSM-IV-TR),

    proposto

    dall'American

    Psychiatric

    Asso-

    ciation

    nel2000.

    I

    due

    sistemi

    sono

    in

    larga

    misura

    inte-

    grati

    e convertibili

    uno nell'altro,

    mentre

    il

    loro impiego

    sostanzialmente

    differente:

    nella

    pt^ttc^psichiatrica

    territoriale

    prevale

    I'uso

    dell'ICD-10,

    mentre

    perla

    ricerca

    e nelle

    pubblicazioni

    scientifiche,

    sopramutto

    se in lingua

    inglese,

    viene

    utilizzato il

    DSM-IV-TR.

    Loriginalit

    del

    DSM

    consiste

    nel

    poter

    raggiungere

    una

    diagnosi combinata

    su

    cinque

    assi

    diagnostici:l'Assel

    com-

    prende

    tutti

    i

    disturbi

    clinici,l'Asse

    II

    codifica i

    disturbi

    di

    personalit,

    I'Asse

    III le

    possibili

    malattie

    fisiche

    associare,

    I'Asse

    IV

    valuta

    i faftori

    stressanti

    che

    contribuiscono

    al

    disturbo psichico

    e

    I'Asse

    V

    il livello

    di funzionamento

    del

    p

    aziente.

    I

    sistemi dimen

    s

    ion

    ali di

    cl as

    s

    ifr.cazione

    non

    s o

    -

    no

    ufficialmente

    riconosciuti

    dagli

    organismi regolatori

    sanitari,

    ma

    sempre

    pi

    frequentemente

    sono

    proposti

    in

    alternativa

    a

    quelli

    categoriali

    in

    studi

    clinici

    e

    nella

    ricerca psicobiologica.

    Per

    dimensione

    s'intende

    unavariazione quantitativa

    di

    una funzione psicopatologica,

    costituita

    da

    una

    serie di

    sintomi

    specifici

    che

    caratterizzanol'alterazione

    di

    tale

    fun-

    zione;

    le

    dimensioni

    sono ricavate

    dall'analisi

    fattoriale

    di

    sintomi

    quantificati

    con

    scale

    divalutazione

    psicometrica

    o

    in

    maniera pi

    approssimativa

    dall'osserv

    azione clinica.

    Le

    dimensioni pi

    comuni

    sono

    quelle

    negativa,

    cogni-

    tiva,

    depressiva,

    ansiosa

    che carattertzzano

    i

    principali

  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    7/116

    Capitolo

    'l

    .

    lntroduzione alla

    psichiatria

    9

    quadri

    psichiatrici

    delle

    psicosi,

    dei Disturbi

    dell'Umore

    e

    di

    quelli

    d'Ansia.

    Alcuni autori

    hanno

    proposto

    anche

    dimensioni

    come

    I'aggressivit-violenza

    e

    l'eccitamento

    che

    possono

    connotare condizioni

    cliniche

    non riferibili

    unicamente

    alla Schizofrenia

    o aiDisturbi

    dell'Umore.

    Iuantaggi

    di un approccio

    diagnostico

    dimensionale

    sono

    un'aderenza

    migliore

    alla

    realt

    psichica del singolo

    caso

    clinico,

    la

    possibilit

    di

    operare

    una terapia

    mirata

    aIIa

    dimensione

    pi

    che

    al

    disturbo

    come tale

    e

    di

    formulare

    in maniera

    pi

    appropriata

    interpretazionidi

    meccanism

    patogenetici

    comuni a

    pi

    disturbi.

    I limiti

    delle classlfr,caziom

    dimensionali

    vanno

    ricercati

    nell'impos tazione

    psicomerica,

    che

    deriva comunque

    da

    sintomi

    determinati

    in

    maniera

    categoriale,

    dalla

    necessit

    di studi

    su ampie

    popolazioni

    e concordemente

    replicati.

    Infine, le dimensioni

    psicopatologiche hanno un impiego

    limtato

    nella

    pratica

    clinica

    de servizi

    di salute

    mentale

    e

    non

    sono

    applicabili

    a tutte

    le

    patologie psichiatriche.

    Il

    concetto

    di spettro,

    spesso

    utllizzato

    in

    maniera inter-

    cambiabile

    con

    il

    concetto

    di continuo,

    stato

    proposto

    alla

    fine degli anni Sessanta

    nello

    studio

    della

    familiarit

    della Schizofrenia.

    Era

    stato

    infatti

    notato

    che

    tra

    i

    fa-

    miliari di

    probandi

    affetti da Schizofrenia

    era

    possibile

    identificare

    non

    solo

    individui affetti

    dal

    disturbo

    come

    tale,

    ma

    anche

    soggetti con

    forme cliniche

    differenti

    come

    il

    Disturbo

    Schizoaffettivo e

    Schizotipco

    di Personalit.

    Per spettro s'intende

    un

    insieme di forme cliniche

    qualita-

    tivamente

    differenti,

    ma con una comune

    base biologica,

    con

    un decorso simile

    e con una

    sovrapponibile

    risposta

    terapeutica.

    II

    continuo

    rappresenta, invece, un

    insieme di

    forme

    cli-

    niche con

    una comune

    matrice

    psicopatologica

    che si

    differenziano secondo

    una

    progressione

    di

    gravit.

    Sia

    il

    concetto

    di spettro

    sia

    quello

    di

    continuo

    permettono

    di

    raggruppare

    quadri

    clinici

    con sintomi

    tipici

    e atipici,

    pro-

    dromici

    e

    residuali, legatial temperamento

    o

    condizionati

    da differenti

    strutturazioni

    della

    personalit.

    Ancora

    pi

    del

    concetto

    di dimensione,lo spettro

    pu ga-

    rantire

    una

    grande

    flessibilit operativa

    nella

    pratica

    clinica

    ma, aJ,pari

    della scelta

    dimensionale, comporta

    rischi meto-

    dologici,

    dimancata

    definizione

    del confine

    tra

    normalit

    e

    patologia

    in

    fase

    prodromica o

    in

    remissione

    (interventi

    terapeutici

    mancati o

    ingiustificati)

    e d approssimazione

    diagnostica

    (le

    cosiddette

    ten

    t azioni

    antino

    so

    graficb

    e che

    hanno carattefizzato

    una

    recente

    fase

    della

    psichiatria).

    VALUTAZION

    E PSICH

    IATRICA

    Lalarga

    prevalenza

    di sintomi

    rispetto ai segni

    d

    soffe-

    enza del

    paziente

    psichiatrico

    comportala

    necessit di

    utllizzare

    la

    comunicazone,

    oltre che

    I'osservazione o

    I'ispezione, come

    di solito

    accade

    in

    medicina. fonda-

    mentale

    quindi

    raccogliere

    in maniera

    accutate

    completa

    il

    modo in

    cui

    il

    paziente

    vive e

    descrive

    la

    sua sofferenza,

    dal

    momento che essa

    sempre condizionata

    da

    fattori

    specifici

    e

    individuali

    e solo

    in minima

    parte

    da

    sintomi

    fisici obiettivi, come

    si

    verifica

    invece in medicina.

    Bisogna

    inoltre tenere

    presente

    che

    a

    rendere

    pi

    comples-

    sa

    la

    valutazionevi

    il fatto che

    i.pazientepotrebbe

    avere

    problemi

    a comunic

    arc

    Ia sua soffere

    nza

    sia

    per

    diffi colt

    espressive

    (la

    descrizione

    del dolore

    morale

    sicuramente

    pi

    difficile

    di

    quella

    del dolore

    fisico),

    sia

    culturali

    (il

    dolore

    psichico

    non

    cos

    facilmente

    riconoscibile come

    quello fisico),

    sia

    per

    la

    mancanza

    di

    cognrzione della ma-

    Iattia

    (il

    paziente

    si

    ritiene sano

    e

    spesso

    considera

    malato

    chi

    non condivide

    tale

    sua convnzione).

    Inoltre,

    il

    paziente

    con

    problemi psichiatrici

    sovente

    comunica

    vissuti

    intrapsichici attraverso

    sintomi

    che si

    rivelano

    nel corpo

    e sono

    molto simili ai sintomi

    fisici

    descritti dapazienti

    con

    problemi

    medici;potrebbe

    avere

    una

    ragione

    pi

    forte

    a

    simulare

    sintomi

    psichici

    in

    quan-

    to

    meno

    controllabili

    con una valutazione

    diagnostica

    di

    laboratorio

    o strumentale;

    potrebbe infine

    avere

    una

    convinzione

    non cosciente

    della malattia

    (

    il caso dei

    cosiddetti

    disturbi

    fittizi),

    Lo

    psichiatra pertanto

    deve saper

    distinguere nei

    molteplici

    messaggi che

    riceve dal,paziente, e

    forse ancoapi

    dai mes-

    saggi

    "distorti

    o

    mancati",

    il loro

    significato

    reale e

    soprat-

    tutto

    interpretarli

    al

    fine di

    costruire

    una diagnosi

    possibile

    e

    programare

    le migliori strategie

    d'intervento

    terapeutico.

    Nella

    pratica

    clinica

    la

    comunicazione

    medico-paziente

    ha

    insita

    una

    potenzialit

    terapeutica elevata

    per

    un sog-

    getto l fatto di

    parlare

    di

    un'esperienza

    psichica nuova,

    imprevista

    e

    potenzialmente

    allarmante con un

    esperto

    ha

    di

    per

    s

    unavalenza

    terapeutica.

    Per

    contro,

    il

    medi-

    co attraverso

    il

    colloquio

    manifesta una

    partecipazione

    empatica alla sofferenza del

    paziente

    e

    soprattutto

    ha

    la

    possibilit

    di

    comunicargli

    la

    sua

    valutazione

    tecnica e

    le

    strategie

    terapeutiche

    che

    ntende mettere

    in

    atto.

    Le

    indagini diagnostiche

    strumentali

    e di

    laboratorio

    sono

    meno rilevanti

    rispetto

    alla

    medicina e si awalgono

    prevalentemente

    di esami

    neurochimici,

    neuroendocrini,

    neurofisiologici

    e

    della diagnostica

    per

    immagini effet-

    tuatasul

    cervello.

    Tutte

    queste indagini hanno

    principal-

    mente

    una

    funzione diagnostica

    differcnziale

    rispetto a

    patologie

    organiche

    con associati

    disturbi

    psichici,

    men-

    trela

    possibilit di utilizzarle come

    marker

    biologici

    di

    specifiche

    patologie

    non stata ancora

    confermata

    dar

    dati

    di

    letteratura.

    In

    passato,

    la ricerca

    biologica

    in

    psichiatria

    ha

    studiato

    i li-

    velli

    dei

    pi

    comuni

    neurotrasmettitori

    cerebrali

    (quali

    nora-

    drenalina,

    serotonina,

    dopamina)

    e dei

    loro metabolti

    prin-

    cipali

    attraverso

    l'analisi

    di diversi

    liquidi biologici

    (sangue,

    urine,

    liquor,

    tessuto

    cerebralep

    ost mortem).

    Le

    evidenze

    di

    una specificit

    di

    tali

    neurotrasmettitori sono

    insufficienti

    per

    considerarli

    marker biologici

    per

    specifiche

    patologie,

    ma diversi autori

    sostengono

    che

    possano

    essere

    correlati a

    varie

    dimensioni

    psicopatologiche

    (per

    esempio,

    la relazione

    serotonina-aggressivit

    e dopamina-eccitamento),

    Pi

    recentemente la diagnostica per

    immagini

    cerebrale

    morfologica

    (tomografia

    computerizzat^,

    TC;

    risonan-

    za magnetica,

    RM) e

    quella

    funzionale

    (RM

    funzionale;

    tomografia computerizzata

    a emissione

    di fotoni singoli,

    SPECT;tomografia

    a

    emissioni di

    positroni,

    PET)

    hanno

    permesso

    di

    acquisir

    e

    informazioni

    sull'

    attivit

    di singole

  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    8/116

    to

    Partel.

    Partegenerale

    aree cerebtali,manon

    ancora

    in maniera

    chiarasulla

    sot-

    tostante

    attivit neuronale.

    Un'applicazione

    che,

    almeno

    in

    parte, ha

    permesso

    di

    superare

    i limiti

    degli

    studi

    sui

    livelli

    dei

    neurotrasmetri-

    tori circolanti

    quella

    che riguarda

    le metodiche

    SPECT

    e

    PET

    cheutiltzzano

    specifici radioligandi

    e

    permettono

    una

    valutazione in

    vivo di molteplici

    recettori cerebrali.

    Le

    tecniche

    di valutazione

    psicodiagnostica

    sono

    di

    co-

    mune

    impiego

    in

    psichiatria

    e verranno

    descritte

    sepa-

    ratamente.

    Col loqu io

    psich

    iatrico

    Il

    colloquio

    psichiatrco

    rappresenta

    l'aspetto

    centrale nel-

    larclazione

    dello

    psichiatra

    con

    il

    pazienteche

    necessita di

    una

    valutazione specialistica. Esistono

    anche

    colloqui di

    tipo psicoterapeutico

    e

    di approfondimento dinamico,

    uti-

    lizzati

    in

    s

    ettin

    g

    r

    elazionali

    speciali

    e s up ersp

    ecialistici.

    Le

    modalit

    di

    esecuzione

    del

    colloquio

    psichiatrico

    cli-

    nico

    sono

    tre:

    una

    forma

    basata

    su

    una

    precisa

    serie

    di

    domande

    in

    forma

    sequenziale

    (interviste

    strutturate

    e

    semistrutturate),

    una

    p

    revalentemente

    attiv a con

    do rn a

    n

    d e

    dirette

    e una

    prevalentemente

    di

    ascolto, che

    permette

    al

    paziente

    di

    esprimere innanzitutto gli

    aspetti

    pi

    criti-

    ci e

    rilevanti del

    suo

    problema

    e

    nella

    quale

    le

    eventuali

    domande

    dirette

    sono

    limitate

    alla definizione

    di alcuni

    aspetti meno

    chiari dell'esposi zione

    del

    paziente.

    La

    scelta dello

    psichiatra

    deve essere flessibile

    e dettata

    dalle

    condizioniin cui

    si svolge

    il

    colloquio:

    nei

    reparti

    di

    Pronto

    Soccorso

    deve

    essere

    attivae

    centrata sulla

    proble-

    matica

    emergente; nelle

    consultazioni

    psichiatriche

    deve

    partire

    dal

    quesito

    del

    medico richiedente

    e dall'attualit

    del

    problema;

    in

    ambulatorio

    pu

    essere offerta

    al

    pa-

    ziente

    la

    possibilit

    di

    partire

    dal

    problema

    attuale

    o dal

    periodo

    in

    cui ha notato

    una

    modificazione

    del

    suo stato

    abituale

    di

    salute fisica.

    Il

    colloquio

    psichiatrico

    si basa sulla

    capacit dello

    psichiatra

    di

    provare

    empatia

    e

    partecipazionea

    quanto

    viene

    espresso

    dal,paziente,

    legato

    all'esperien za

    e allacapacit di modu-

    lare le

    sue

    emozioni

    e

    soprattutto

    alla spontaneit.

    La

    migliore

    esperienzape'r

    chi deve imparare

    tale tecnica

    quella

    della

    partecipazione

    al

    colloquio condotto

    da

    una

    persona

    esperta. Vi

    sono

    tuttavia notevoli difficolt

    pratiche

    dal

    momento

    che I'osservazione

    del

    colloquio

    attraverso

    uno specchio

    unidirezionale, senza

    una

    reale

    presenza

    fisica,

    non un

    atto deontologicamente

    corret-

    to

    perch

    viola

    la

    "privacy"

    del

    paziente

    o

    pu

    rendere

    innaturale

    il

    comportamento

    del

    paziente

    e/o dell'inter-

    vistatore. Per

    cono,

    la

    presenzafrsicadi

    un osservatore

    pu

    condizionare l

    colloquio,

    irretire

    o

    bloccare il

    pa-

    ziente

    nella

    scelta

    e

    nella

    modalit

    di

    esprimere

    i

    propri

    problemi.

    Esistono

    comunque

    sequenze operative di riferimento

    ed

    fondamentale

    il

    rispetto

    di

    alcune

    regole

    di

    com-

    portamento

    nel

    colloquio

    psichiatrico

    che

    devono

    essere

    sempre

    considerate,

    mentre altre devono sempre

    essere

    evitate

    dall'intervistatore.

    I

    criteri

    di riferimento

    per

    condurre in maniera

    proficua

    e

    corretta

    un

    colloquio

    psichiatrico

    sono

    i

    seguenti:

    o

    deve

    essere

    considerata

    un'inerziainizialeper

    permet-

    tere

    al

    paziente

    di scegliere

    per

    primo

    I'argomento

    da

    attae;

    o

    deve

    essere

    fornito

    al

    paziente

    un

    blando

    e

    generico

    incoraggiamento,

    se

    la sua eccessiva

    latenza

    d'inizio

    ap-

    pare

    vissuta

    come imbanzzante

    o

    rischia

    di bloccarlo;

    o

    bisogna

    comunicare

    precocemente

    al

    pazienteinteresse

    e

    partecipazione

    al

    problema;

    .

    nel

    corso del colloquio

    pu

    essere

    utile

    far

    percepire

    in

    maniera prudente

    quanto,

    almeno

    in

    parte,

    stati d'ani-

    mo

    o

    reazioni

    del

    pazientesiano

    condivisibili

    e

    possibili

    anche

    per

    I'intervistatore;

    o

    utile fornire durante

    il

    colloquio

    qualche

    riflessione

    personale

    e

    prima

    del

    termine una breve ricapitolazione

    di

    quanto

    si

    ascoltato.

    Quest'ultima

    oper^zione

    spesso la

    pi

    apprezzata

    dal

    paziente

    che viene

    rassicurato

    dal fatto

    di essere

    stato

    attentamente

    ascoltato

    e

    perch

    ci

    gli

    permette

    eventuali

    contraddittori

    con

    l'intervistatore,

    molto

    utili

    per

    affrnarc

    l'

    orientamento

    diagnostico

    dello

    psich

    iatr

    a.

    Il

    colloquio

    psichiatrico

    deve

    essere

    completato

    con

    un'in-

    tervista breve

    dei familiari

    o

    di

    almeno

    una

    persona

    signi-

    ficativaper

    il

    paziente

    (convivente,

    amico, tutore),

    soprat-

    tutto in

    condizioni

    di emergenza

    o

    tn

    caso di

    disturbi

    che

    potrebbero

    essere dis

    simulati

    o

    minimi

    zz^ti

    dd,

    p

    aziente.

    I

    pi

    comuni

    errori

    che devono

    essere

    evitati nel

    corso

    del

    colloquio

    sono:

    o

    gli

    atteggiamenti

    inquisitivi

    (rlpazientenon

    deve

    sentirsi

    come di

    fronte

    a

    un

    giudice);

    o

    qualsiasi

    forma

    di

    comportamento

    che

    possa

    apparire

    aI

    paziente

    come insincero,

    artefatto

    (recitare

    il

    ruolo

    dello

    psichiatra);

    .

    commenti

    verbali

    ad

    atteggiamenti

    mimici

    e

    gestuali

    che

    possono

    lasciare

    trasparire

    rcazioninegative

    (disaccor-

    do, meraviglia,

    fastidio,

    riprova zione);

    o

    intrusioni

    intempestive

    in

    alcuni aspetti

    critici

    della

    vita

    del

    paziente,

    se

    non

    si

    sicuri

    che

    il

    paziente

    ne

    voglia parlare (in particolare

    sulla

    sua

    vita

    sessuale

    o

    su

    eventuali

    problematiche

    giudiziarie).

    Anamnesi

    psichiatrica

    Il

    colloquio

    psichiatrico

    permette

    di stabilire

    una rclazione

    con

    il

    pazientepartendo

    da

    come egli vive

    il

    problema

    che

    richiede

    una

    valutazionee

    un

    intervento;

    in

    altre situazioni

    lavahttazione

    psichiaftica

    richiesta dal medico

    di fami-

    glia

    o da un

    altro

    medico

    che sospetta una

    problematica

    psichiatrica, non

    necessariamente evidente

    al

    paziente;

    in

    circostanze

    particolala

    v

    alutazione

    psichiatrica

    viene

    richiesta

    da un organo

    grudiziarro

    (magistratura

    civile

    o

    penale,

    Corte dei

    conti) a

    fini legali

    o

    pensionstici.

    L

    a rclazione

    con

    il

    p

    aziente

    p

    e

    rm

    ett

    e

    di

    svol

    g

    ere, talv

    olta

    in maniera

    sequenziale

    talvolta contemporaneamente,

    altre due

    importanti

    operazioni cliniche : I'anamnesi

    del

  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    9/116

    Capitolo

    1

    .

    lntroduzione alla

    psichiatria

    1

    paziente

    e

    dei suoi

    disturbi

    (sime

    in

    larga

    misura

    a

    quanto

    viene

    attuato

    in

    ogni

    disciplina

    medica) eI'esarne di

    sta-

    to

    mentale

    (procedimento

    volto

    alla

    ricerca di

    eventuali

    sintomi

    e segni

    di

    patologia psichiatrica). Tali

    operazioni

    conducono)

    non

    sempre

    rapidamente

    e

    facilmente, alla

    formulazione

    di una diagnosi.

    Il

    pi

    delle

    volte

    il

    colloquio

    intziale

    non permette

    allo

    psichiatra

    di

    rcostruire

    la

    cronologia

    e

    di individuare

    le

    caratteristiche

    peculiari

    della

    problematica

    del

    pazien-

    te,

    per

    cui

    fondamentale

    pome

    durante

    il colloquio

    o,

    quando

    possibile,

    in

    un

    successivo

    incontro

    una serie

    di

    domande

    che

    porti

    all'acquisizione

    di tali

    informazioni.

    Nella

    realt

    assistenziale

    anglosassone

    spesso tale

    opera-

    zione

    viene svolta

    da

    un'altra

    figura

    professionale

    (infer-

    miere

    o assistente sociale)

    ma

    l'accuratezza della raccolta

    dei

    dati

    controbtlanciata

    dalla

    perdita

    di una serie

    di

    importanti

    sfumature

    psicopatologiche

    che

    solo

    lo

    spe-

    cialista

    pu

    e deve cogliere.

    L

    indagine

    sulla

    farniliarit

    dei

    disturbi psicbiatrici

    fondamentale e

    rappresenta

    cronologicamente

    il

    primo

    elemento

    dell'anamnesi.

    Infatti,

    anche

    se

    non

    ancora

    stato

    possibile

    identificare un

    preciso

    meccanismo di tra-

    smissione

    genetica

    dei

    disturbi

    psichiatrici,

    largamente

    documentato

    in lefteratura che

    il

    Disturbo

    Bipolare

    e

    la

    Schizofrenia sono

    staticamente

    pi

    frequenti in alcune

    famiglie.

    I-identificazione di una

    familiarit

    ha

    un sicuro

    peso

    diagnostico,

    prognostico

    e

    potenzialmente

    rilevante

    anche

    nella

    scelta

    della

    terap ia farmacologica.

    Al

    fine

    di

    evitare

    di

    suscitare

    allarme

    nelpaziente, che

    po-

    trebbe vivere

    una

    particolare

    attenzione

    a

    questo

    aspetto

    come una

    predeterminata

    "condanna"

    a

    Lrna

    diagnosi

    "sfavorevole",

    deve

    essere

    parallelamente

    indagato

    il

    con-

    testo ambientale,

    culturale

    ed

    economico

    della

    famiglia di

    origine,

    per

    comunicare al

    paziente

    che, come

    medici,

    si

    attenti

    a tutti i

    possibili

    fattori che

    possono

    aver

    condi-

    zionato

    il

    suo

    disturbo.

    IJindagine anamnestica

    deve esplorare

    con attenzione

    tutte

    le fasi

    del ciclo vitale

    del

    paziente:

    la

    primainfanzia

    (paure

    e fobie, irrequietezza

    ed eccessiva

    iperattivit), la

    pubert

    (livello

    di

    accettazione

    del

    cambiamento

    fisico),

    l'et adulta

    (relazioni

    sociali,

    istituzione

    e

    consolidamento

    di

    rapporti

    affettivi stabili, raggiungimento di

    soddisfazio-

    ne

    nell'

    ambito

    lavorativo

    ),

    I'

    adattamento

    della

    donna

    alla

    menopausa,

    gli

    eventuali

    problemi legati alla

    senescenza

    (eventi

    luttuosi,

    perdita

    del

    ruolo

    lavorativo, sociale,

    cadu-

    ta del

    livello

    di funzionamento

    fisico

    e

    cognitivo).

    Rispetto

    alla

    problematica

    che

    ha

    condotto

    i,pazente a71a

    consultazione

    deve essere sempre

    indagatala motivazione

    della sua

    richiesta

    e che

    cosa si attende

    dallo

    specialista: ci

    particolarmente

    importante in

    quanto

    spesso

    i,paziente

    non

    ha

    chiarula

    natura del

    suo

    problema,

    pur

    avendo

    aspettative

    eccessive

    (richiesta

    di certezza

    diagnostica,

    di

    completa

    guarigione,

    di soluzione

    immediata diintricati

    problemi

    sentimentali

    o

    di

    reali

    difficolt

    economiche).

    Lo

    psichiatra

    deve

    sempre

    esplorare,

    mediante

    domande

    specifiche alpaziente

    e/o aifamiliari,la condizione

    pre-

    morbosa,

    gli

    eventuali

    sintomi

    prodromici

    e

    soprattutto

    le

    caratteristiche d'esordio.

    Tale

    indagine

    particolarmente

    difficile

    n

    quanto

    il confine

    tra

    personalit

    premorbosa

    e

    modificazioni sfumate

    del

    comportamento

    dovute

    al

    disturbo

    molto

    difficle

    da

    accrare,

    specialmente

    nei

    pazienti

    adolescenti.

    Se

    non viene

    indicata dalpaziente

    nella

    sua

    descrizione,

    1o

    psichiatra

    deve

    indagaresulla

    prima

    esperienza di

    cam-

    biamento

    del soggetto

    in

    termini

    cronologici,

    quantitativi

    e

    qualitativi

    dal momento

    che

    per

    alcuni disturbi,

    come

    quelli

    di

    panico,

    possibile

    una

    ricostruzione

    accurata

    e

    definita,

    mentre

    per

    altri,

    come

    quelli

    dell'umore, si veri-

    fr.caunalenta e

    poco

    definita

    progressione.

    Infine,

    deve

    essere

    dedicata

    particolare

    cura

    a

    definire

    il

    profilo generale

    della

    personalit

    del

    paziente

    in

    termini

    di temperamento

    e

    di

    progressiva

    strutturazione

    e stabi-

    Iizzazione della

    personalit. Per

    una definizione

    di

    possi-

    bili aspetti

    di

    personaLit,

    alterata

    necessario

    integrare il

    colloquio

    con

    valutazioni

    psicodiagnostiche

    mirate

    allo

    studio

    della

    personalit.

    Esame

    psichico

    (esame

    di stato

    mentale)

    Il

    colloquio

    e

    la

    concomitante

    anamnesi

    psichiatrica

    del

    paziente

    costituiscono

    la

    premessa

    all'esame

    psichico,

    che

    porta

    lo

    psichiatru

    allaformulazione

    di una diagnosi

    probabile

    o definita.

    Le

    funzioni

    psichiche

    sono

    distinte in

    tre

    grandi

    domini:

    Ie

    funzioni

    noopsichiche,

    che comprendono

    le funzioni

    cognitive,

    la

    coscienza,

    le

    sensopercezioni,

    il

    pensiero;

    le

    funzioni

    timop sicb ich e,

    che si

    riferiscono all'affettivit;

    gli

    istinti.

    Tale

    suddivisione

    ha

    una

    giustificazione

    unicamen-

    te

    didattica

    e

    descrittiva

    in

    quanto

    tutte

    le

    funzioni

    psichi-

    che

    sono

    strettamente

    integrate

    tra

    loro

    e

    sostanzialmente

    inscindibili

    in

    un

    soggetto.

    Per una

    prassi

    consolidata

    in

    psichiaftta,l'esame

    dello

    stato

    mentale

    viene

    condotto a

    partire

    dalla valutazone

    degli elementi osservabili

    (aspetto

    e

    cura della

    persona,

    mimica,

    gestualit

    spontanea,

    attivit

    motoria).

    I-laspetto

    fisico

    sovente

    tradisce

    la

    condizione

    psichica

    del

    paziente:

    una

    personatrasandata

    nel

    vestire o

    poco

    curata

    nell'igiene

    personale

    pu

    far

    pensare

    avna condizione

    di

    rifiuto

    o

    di

    disinteresse nei

    confronti

    delle

    comuni

    conven-

    zioni sociali o a

    quella

    di un decadimento

    delle capact,

    minime di

    funzionamento

    caratteristico

    della Schizofrenia,

    della

    Depressione Grave,

    della

    Demenza,

    ma

    pu

    anche

    essere

    espressione

    soltanto

    di una

    grave

    ematginazione

    so

    ciale,

    non

    necessariamente

    di

    v

    alenza

    psichiatrica.

    Lo

    psichiatra

    deve

    comunque

    evitare atteggiamenti

    pre-

    giudiziali nella valutazione

    dell'aspetto

    del

    paziente, per

    non correre

    il rischio

    di

    considerare

    come sociali

    pro-

    blematiche di

    natura

    pscopatologica

    (dal

    30

    aL50"/" dei

    senzafissa

    dimora

    nei

    grandi

    centri urbani sono

    persone

    con

    gravi

    patologie psicotiche,

    spesso

    in

    comorbilit con

    abuso

    di

    alcol e

    di droghe)

    o, per converso,

    di

    considerare

    patologiche

    scelte esistenziali

    alternative

    o

    inusuali

    in

    uno

    specifico

    ambito

    socioculturale.

    Rispetto

    all'eccessivo

    conformismo

    sociale

    del

    passato

    han-

    no

    minore

    tlevanzapsicopatologica

    la

    presenza

    di

    estrosit

  • 5/19/2018 Psichiatria Biondi

    10/116

    12

    Partelr

    Partegenerale

    e

    vistosit

    nell'abbigliamento

    e

    nell'acconciatura

    perso-

    nale: queste

    possono

    essere

    al

    massimo

    indicative

    di

    una

    condizione

    di

    esaltazione psichica

    dell'umore

    (mania)

    o

    di

    immaturit

    della

    personalit

    (tratti

    istrionici),

    sopratturto

    se

    non giustificati

    dal

    contesto

    e dall'et

    del

    soggetto.

    La

    mimica

    e

    la

    gestualit

    in

    eccesso,

    in difetto

    o

    non

    con-

    grue alla situazione possono

    indicare

    un'alterazione

    del

    tono

    dell'umore,

    una

    condizione psicotica,

    sia

    acuta

    sia

    cronica,

    o un disturbo

    d'ansia.

    Di facile

    rilevazione,

    ma

    non

    sempre

    di facile

    interpre-

    tazione,

    sono

    gli

    aspetti

    motori

    che

    emergono

    durante

    il

    colloquio

    o

    la

    valutazionepsichica:

    la

    tensione

    muscolare

    pu

    essere

    presente

    in

    reazioni

    d'ansia

    o

    in

    diversi

    quadri

    psicotici,

    i

    tic

    motori

    sono

    comuni

    nell'ansia,le

    stereotipie

    nelle

    psicosi

    ma

    anche nelle

    compulsioni

    ossessive.

    Un altro

    elemento

    divalutazione

    osservabile

    dato dall'ac-

    cessibilit

    e dail,adisponibilit

    del

    paziente

    al

    colloquio

    e

    a17