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Dott. Daniele Malerba. Psicologo - psicoterapeuta - psicodrammatista.
Interventi di neuropsicologia e psicologia gerontologica, psicoterapia di gruppo e individuale. Studio: Via Romagna, 12 – 30036 Chirignago (VE)
Tel. e fax.: 041/5780494 - Cell. 328.0318.450 Email: [email protected] P. IVA: 03515050270 Iscr. albo regione Veneto n. 3442 C.F. MLRDNL64HO9F241M
Psicoterapia psicodrammatica in psichiatria.
Proposta di intervento di psicoterapia psicodrammatica a favore di pazienti con problematiche
di ordine psichiatrico.
A cura di: dott. Daniele Malerba
psicologo, psicoterapeuta, psicodrammatista.
Introduzione.
Lo psicodramma è un intervento di gruppo che esplica sia una funzione psicoterapica che riabilitativa.
È psicoterapia perché lavora su emozioni e relazioni, anche su quelle primarie, sulle dinamiche di
separazione e sulla ricerca e individuazione della propria identità personale (i pazienti imparano ad avere
una percezione di sé diversa da quella loro imposta dallo stigma sociale e dalla storia personale e
famigliare, ancorché interiorizzato, poiché il gruppo permette di ricevere input che individuano il dato
oggettivo di sé). Questo lavoro permette dunque di prendere consapevolezza di sé, di capire i confini della
propria identità e il significato delle proprie angoscie, fino, talvolta, ad arrivare a prendere coscienza delle
decisioni infantili autolimitanti (come suggerito dall’analisi transazionale), nella speranza che ciò che è stato
deciso una volta possa essere ora rideciso.
È riabilitazione perché consente all’utente di cercare, in modo autonomo, propri obiettivi e proprie
soluzioni alle difficoltà di vivere il proprio ruolo sociale attuale, di sperimentarsi in tali soluzioni in un setting
protetto e di recuperare fiducia nel proprio potenziale di crescita questo aumenta la motivazione e
permette di confermare la propria disponibilità a intraprendere un percorso riabilitativo. In questo caso si
lavora su quello che si sta vivendo nel momento presente sviluppando una propria capacità creativa.
Le angosce e le paure dell’utente sono solo in parte legate alla malattia, in altra parte sono legate alle
continue esperienze di frustrazione e di fallimento nei suoi tentativi di inserimento sociale. Vi è inoltre la
paura del riattivarsi della sintomatologia psichiatrica che porta a vivere ogni emozione come elemento
pericoloso e potenzialmente ingestibile: questo vissuto trascina un effetto circolare negativo.
Tali esperienza spesso non hanno avuto modo di essere osservate, capite ed elaborate in modo adeguato,
sul piano emotivo ed affettivo; tale mancata analisi impedisce di capire la relazione causa-effetto del
proprio comportamento e di trovare nuove e più adeguate strategie per un miglioramento
comportamentale,.
Cosicché ogni tentativo di inserimento in un ruolo sociale fallisce perché boicottato dalla paura di ulteriori
fallimenti, creando così un circolo vizioso autoadescante, nel quale il paziente vuole addentrarsi sempre
meno, finendo con il rinunciare, in un atteggiamento depressivo, e con l’adeguarsi e il riconoscersi solo nel
proprio ruolo disadattato come in un sicuro rifugio.
Il tutto viene alla fine considerato come causa naturale della propria patologia, il paziente finisce con il
considerarsi solo come malato, incapace di vedere le sue potenzialità e di staccare l’aspetto psicotico dagli
altri elementi sé stesso.
Dott. Daniele Malerba. Psicologo - psicoterapeuta - psicodrammatista.
Interventi di neuropsicologia e psicologia gerontologica, psicoterapia di gruppo e individuale. Studio: Via Romagna, 12 – 30036 Chirignago (VE)
Tel. e fax.: 041/5780494 - Cell. 328.0318.450 Email: [email protected] P. IVA: 03515050270 Iscr. albo regione Veneto n. 3442 C.F. MLRDNL64HO9F241M
In realtà però il paziente continua a possedere molte parti funzionali che possono essere sviluppate e fatte
crescere regalandogli una maggiore felicità e serenità personale.
Il gruppo psicodrammatico fornisce un luogo in cui le persone possono prendere consapevolezza delle parti
funzionali di sé stessi, delle proprie emozioni (inclusa la rabbia), dei propri vissuti, della propria identità, in
cui esse trovano la capacità di riconoscersi, di imparare a rapportarsi con le emozioni e i vissuti delle altre
persone, di recuperare motivazioni e fiducia in sé, infine di ricevere supporto emotivo. Ma anche di
comprendere meglio il mondo che le circonda.
Ma la cosa più importante è che permette di avere un luogo in cui le persone condividono aspetti affettivi
ed emotivi che emergono durante nel loro quotidiano, un luogo dove possono parlare delle loro angosce e
delle loro paure e dove possono trovare un contenimento adeguato senza che questo alimenti lo stigma
sociale.
Piano piano tutto questo consente al paziente di modificare la percezione e la rappresentazione di sé come
persona che non può che essere socialmente disfunzionale.
In sintesei obiettivo dello psicodramma è, dunque, aiutare i pazienti a prendere consapevolezza di
emozioni, pensieri e sentimenti propri e altrui al fine di migliorare la capacità di giocare il proprio ruolo
sociale sul piano relazionale e di gestire le proprie paure e angosce nel rapporto con la realtà in cui sono
inseriti. I paziente possono così scoprirsi persone efficaci, liberare le risorse interne e imparare a gestirle,
provando a sperimentarsi in diverse situazioni e ruoli sociali in una situazione, quale è quella dello
psicodramma, contenitiva e protetta, dunque meno ansiogena seppur molto vicina al reale. La
trasformazione di questo apprendimento in una concreta azione nel reale diviene automatica.
Non lavora però sul limite cognitivo che impedisce lo sviluppo di dirette attività lavorative e di studio. Da
questo punto di vista è complementare ad altri interventi di inserimento lavorativo, non va smesso nel
periodo iniziale di inserimento lavorativo, momento estremamente delicato del percorso di riabilitazione
psicologica e psicosociale, e anzi il momento in cui è più efficace e utile questo tipo di intervento.
Metodologia.
Come già detto lo psicodramma è un percorso di gruppo che consiste nell’agire in una scena di tipo teatrale
problematiche di ordine personale e sociale allo scopo di prendere coscienza dei meccanismi cognitivi ed
emotivi che tali problematiche sottendono e di trovare un nuovo modo, più funzionale, di affrontarle.
Il lavoro si esegue guidato da un conduttore definito “direttore di psicodramma”. Il gruppo deve essere
coeso e accogliente, non reale (nel senso che non deve coincidere con un gruppo esterno, a meno che non
sia un intervento che lavori unicamente sul piano del role-playing, o su specifiche problematiche sociali, in
tal caso non ha funzione psicoterapica ma riabilitativa - educativa), il più possibile eterogeneo, cioè
costituito da persone con diversità di patologie, età, sesso.
Può coinvolgere da tre a 12 persone. Le sessioni sono a cadenza settimanale ed ogni singolo laboratorio
dura 1,5 – 2 ore a seconda del gruppo.
Il lavoro si svolge in un ambiente fisico accogliente, costituito da una parte definita “uditorio”, occupata da
coloro che osservano la scena, e dal “palcoscenico”, dove si svolge la scena e costituito in genere da un
tappeto rotondo di 4 m. di diametro in cui si svolge l’azione psicodrammatica. Non c’è distinzione tra gli
Dott. Daniele Malerba. Psicologo - psicoterapeuta - psicodrammatista.
Interventi di neuropsicologia e psicologia gerontologica, psicoterapia di gruppo e individuale. Studio: Via Romagna, 12 – 30036 Chirignago (VE)
Tel. e fax.: 041/5780494 - Cell. 328.0318.450 Email: [email protected] P. IVA: 03515050270 Iscr. albo regione Veneto n. 3442 C.F. MLRDNL64HO9F241M
osservatori e gli attori della scena psicodrammatica, nel senso che entrambi possono giocare l’uno o l’altro
ruolo a seconda delle necessità e dell’evolversi del lavoro.
IL setting ambientale deve assomigliare quanto possibile ad un teatro normale, deve essere fornito di una
serie di oggetti utili al lavoro teatrale e di luci adattabili. Purtroppo nelle ulss spesso non è possibile avere
un ambiente strutturato in modo adeguato e si cerca di adattarsi al meglio.
Il lavoro di gruppo deve rispettare i tempi e gli spazi di ciascuno, è quindi proposto in modo molto graduale
seguendo i bisogni espressi dal gruppo.
Ogni singola sessione di psicodramma ha tre fasi interne (le fasi sono importanti per una definizione dei
confini del lavoro ma anche personali degli utenti):
iniziale: serve a creare il gruppo e nelle sessioni continuative porta alla scelta da parte del gruppo
degli obiettivi di quella sessione (che invece sono già definiti in interventi brevi);
intermedia: sviluppo della scena psicodrammatica;
finale: fase di restituzione e integrazione dell’intero gruppo, permette di ricevere un feedback sul
lavoro svolto, aiutare i partecipanti a riflettere su ciò che è stato fatto e confermare le intuizioni
positive del gruppo.
Il gruppo di psicoterapia è normalmente un gruppo continuativo, cioè un gruppo in cui le persone restano
in modo stabile, fino alla fine del loro percorso, e ricambio interno avviene per uscita o entrata di singoli
elementi.
Ma si possono sviluppare anche interventi specifici, di tipo più educativo-formativo, su temi specifici
individuati precedentemente, che possono durare per un numero di incontri predefiniti e coinvolgere
gruppi reali.
Percorso di lavoro in gruppi di psicoterapia continuativi.
Nel caso di un lavoro in ambiente psichiatrico è utile che il direttore di psicodramma sia coadiuvato da due
“io ausiliari” con la funzione di “volani” del gruppo, essi aiutano ad avviare l’attività, a superare eventuali
impasse, sono di aiuto nello sforzo osservativo del direttore e possono fungere da modello sociale per gli
utenti in tal caso tuttavia i due io ausiliari devono fare parte integrante del gruppo e devono mettersi in
gioco come tutti gli altri, viene così a perdersi la linea di demarcazione tra utente e operatore, è utile che
abbiano avuto già esperienze precedenti psicodramma o che almeno abbiano fruito precedentemente di un
piccolo percorso di preparazione.
A) Colloquio clinico diagnostico per l’inserimento.
Si esegue solo per i percorsi di psicoterapia continuativi e consiste in un colloquio di 45 minuti che ha le
finalità di:
raccogliere dall’utente l’espressione di una adesione e scelta personale alla proposta di questo
lavoro, valutare la sua reale disponibilità al cambiamento e la sua capacità e voglia di mettersi in
gioco, confermarlo nelle sue scelte e incoraggiarlo nelle motivazioni;
valutare le sue aspettative e i suoi obiettivi;
raccogliere la rappresentazione che il paziente ha della sua storia personale e l’immagine che ha di
sé stesso,
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spiegare in cosa consiste il lavoro psicodrammatico e sciogliere dubbi e perplessità;
spiegare le regole del gruppo (non giudizio, racconto di sé, accettazione e rispetto dell’altro,
riservatezza nei contenuti).
b) Creazione di un nuovo gruppo o inserimento di nuove persone in un gruppo già avviato.
I primi incontri di un nuovo gruppo, o gli incontri che vedono l’inserimento di una nuova persona gruppo già
avviato, prevedono un lavoro che aiuta l’accoglienza dei nuovi ingressi e formarsi di un gruppo coeso e
permette la diminuzione dell’ansia dovuta alla nuova situazione. Solo successivamente è possibile
cominciare il lavoro vero e proprio, . Il fatto che il gruppo sia costituito da persone che abbiano una buona
relazione è fondamentale per poter sviluppare il lavoro psicodrammatico, e creare questo risultato può
richiedere anche più di un incontro.
c) Sviluppo del lavoro.
Una volta che il gruppo è diventato gruppo coeso e affettivamente accogliente è possibile cominciare a fare
un lavoro personale sui problemi più intimi, in genere partendo però da elementi superficiali e lasciando
che il gruppo stesso dia il tempo il ritmo e livello di profondità che preferisce affrontare, tutto deve essere
svolto nel massimo rispetto delle diversità individuali e in una situazione di massima accoglienza.
Percorso psico-educativi monotematici e sociodrammi.
Consistono in interventi di durata predefinita (in genere da uno a 6 incontri al massimo) con lo scopo di
affrontare un tema specifico di ordine educativo o sociale.
Possono avere una funzione di apprendimento vero e proprio (con semplici tecniche di role playing), di
analisi di alcune specifiche problematiche relazionali attuali (ad esempio rapporto con i superiori), di
problematiche sociali specifiche (es. lo stigma sociale) o avere obiettivi motivazionali (con interventi che
permettano di sperimentare capacità creative).
Richiedono un setting meno strutturato e non richiedono un colloquio preliminare per l’inserimento al
lavoro.
Come già detto possono essere svolti anche in un gruppo reale.
Costo.
Segno qui sotto il costo di ogni singolo intervento, per un preventivo complessivo va valutato il progetto
specifico che si intende promuovere.
Intervento Costo unitario Unità di misura
Scrittura progetto e preparazione ambientale 250.00 € 1 Progetto specifico
Colloquio diagnostico clinico e motivazionale 35.00 € 1 Singolo colloquio di 45 min.
Eventuali relazioni 100.00 € 1 Relazione
Sessione di psicodramma 210.00 € 3 2 ore di psicodramma e una di preparazione
Incontri di equipe 60.00 € 1 ora
Formazione e preparazione del personale 60.00 € 1 ora
Materiale e logistica a carico dell’ulss 0 .00 0
Dott. Daniele Malerba. Psicologo - psicoterapeuta - psicodrammatista.
Interventi di neuropsicologia e psicologia gerontologica, psicoterapia di gruppo e individuale. Studio: Via Romagna, 12 – 30036 Chirignago (VE)
Tel. e fax.: 041/5780494 - Cell. 328.0318.450 Email: [email protected] P. IVA: 03515050270 Iscr. albo regione Veneto n. 3442 C.F. MLRDNL64HO9F241M
Bibliografia.
Giovanni Boria, “Psicoterapia psicodrammatica. Sviluppo del modello moreniano nel lavoro terapeutico con gruppi di adulti.” Edizioni Franco Angeli,
Milano, 2005.
Paolo Carozza, “Principi di riabilitazione psichiatrica. Per un sistema di servizi orientato alla guarigione.” Edizioni Franco Angeli, Milano, 2006.
Paola De Leonardis. “Lo scarto del Cavallo.” Edizioni Franco Angeli, Milano, 1994.
Luigi Dotti, “Forma e Azione.” Edizioni Franco Angeli, Milano, 1998.
Levi Jabob Moreno, “Manuale di psicodramma. Il teatro come terapia.” Ed. Ubaldini, Roma, 1987.
Levi Jabob Moreno, “Manuale di psicodramma. Tecniche di regia psicodrammatica.” Ed. Ubaldini, Roma, 1985.