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Rivista sulle montagne piemontesi.

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MONTAGNAMONTAGNA

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Febbraio 2005 n. 39

33 EEddiittoorriiaallee.. Il Giro aiuta la montagna. Non solo un evento sportivo

55 GGiirroo dd’’IIttaalliiaa.. Maggio 2005 con tre tappe spettacolari in Piemonte. Torna il ciclismo epicocon la scalata al Colle delle Finestre

66 CCoollllee ddeellllee FFiinneessttrree.. Tre milioni di euro per la valorizzazione ambientale

88 TTeelleeffoonniiaa mmoobbiillee.. Convenzione con Tim per migliorare la copertura del segnale

99 PPoossttee.. Salvati 200 uffici di montagna, al via il rinnovo della convenzione tra Poste Italiane e Regione Piemonte

1100 BBiioommaassssee.. Concluso il bando regionale, dodici i progetti finanziati. Cresce la filiera legno-energia in Piemonte

1144 SSqquuaaddrree ffoorreessttaallii.. Gestione manageriale del patrimonio boschivo

1177 PPiieemmoonntteessiittàà.. Compie 50 anni la Camerata corale La Grangia di Angelo Agazzani

2222 AAnnttiinncceennddiioo.. Aib piemontesi primi in Italia ad ottenere la cerificazione ambientale

2233 IInncceennddii.. Oltre la metà risultano dolosi, ma i boschi continuano a crescere per l’abbandono di prati e coltivi

2244 VVaallllee MMoossssoo.. La lezione delle alluvioni per rispettare e proteggere l’ambiente

2255 PPaaeessaaggggiioo mmoonnttaannoo.. Premiati i vincitori del secondo concorso regionale per la progettazione di qualità

2299 GGuuiiddee aallppiinnee.. Le montagne olimpiche di Cesana ospiteranno il Raduno nazionale

3300 VViinnii ddii mmoonnttaaggnnaa.. A Cesana la Casa che custodisce le produzioni caratteristiche dell’Alto Piemonte

3322 AAnnttiicchhii mmoobbiillii.. L’artigianato della Valle Varaita in una mostra fotografica itinerante

SSoommmmaarriioo

1177QQUUAADDEERRNNII DDEELLLLAA RREEGGIIOONNEE PPIIEEMMOONNTTEE//MMOONNTTAAGGNNAA -- NN.. 3399

Bimestrale a cura dell’assessorato alla Montagna della Regione Piemonte

Direttore responsabile RRoobbeerrttoo SSAALLVVIIOO - Direttore CCrriissttiinnaa RRIICCAALLDDOONNEERedazione Corso Stati Uniti 21, 10128 Torino - Tel. 011/432.1631 - Fax 011/432.3451

[email protected] collaborato a questa edizione: Francesca Angeleri, Paolo Bugnone,

Barbara Camusso, Simona TobiaAut. del Tribunale di Torino n°. 4184 del 5.5.1990 - Stampa: Arti Grafiche Giacone (Chieri)

Copertina - Il “campionissimo” Fausto Coppi, un mito del ciclismo mondiale

55

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3Febbraio 2005

LL’’EEDDIITTOORRIIAALLEE dell’assessore regionale alla Montagna, Roberto Vaglio

sione dai 500 metri di altitudine di Susasino ai 2.200 del Colle delle Finestre,concentrati in un pugno di chilometri distrada in terra battuta e la discesa, a preci-pizio su Pourrieres, per poi riarrampicarsifino ai 2.000 metri di Sestriere. L'anticastrada militare che collega le Valli dellaDora e del Chisone ritorna così prepoten-temente all'attenzione con il patrimoniodi cultura, storia e di tradizioni che le èpropria.Su quei monti 249 anni prima combatte-rono i soldati del Piemonte vittoriosi sul-le truppe francesi del generale Belislenella battaglia dell'Assietta. Un piccolonumero di uomini eroici che sulle trinceeobbedirono all'ordine di non muoversi emeritarono così il glorioso soprannome,che da allora fregia noi piemontesi: "bo-gianèn!". Quei colli videro il "gloriosorimpatrio" dei valdesi dall'esilio svizzero,

Il Giro d'Italia evoca imprese sportived'altri tempi. Atleti che giganteggianonella storia dello sport moderno, per-

corsi di montagna che sono entrati nel-l'immaginario collettivo di folle di appas-sionati. Il Piemonte, che ospiterà nel 2006le Olimpiadi invernali e che già ora è allaribalta dell'interesse sportivo mondiale,aveva il dovere di proporre una tappa epi-ca, un itinerario affascinante ed aspro co-me le nostre montagne, un luogo legatoalla nostra storia ed agli eventi olimpici,dove si determinerà la classifica finale delGiro.Questo semplice ragionamento ha con-dotto Franco Blanc, vice sindaco di Us-seaux in Val Chisone, a proporre la tappadel Colle delle Finestre, poi fortementesostenuta presso gli organizzatori dal pre-sidente della Regione Ghigo e dal nostroassessorato alla montagna. Una progres-

costituirono le vie di collegamento tra levalli del regno di Cozio e tra i territori go-vernati dagli Escartons. Quanta storia! I campi del Pian dell'Alpe, che fino al-l'anteguerra biondeggiavano di segalematura. I pascoli grassi del versante mea-nese con il loro carico di vacche e quellimagri dal Colle della Vecchia fino alGran Serin. E le greggi di pecore e capre,le malghe dove anche d'estate i camini fu-mano per riscaldare la cagliata. Sono lanostra tradizione agroalimentare, quellache ha consentito la sopravvivenza di tan-te generazioni di nostri progenitori e lalenta sedimentazione dell'antica culturaalpina.Ecco cosa rappresenta, per noi "montana-ri", questa tappa del Giro d'Italia. Altri ve-dranno solo paesaggi emozionanti, vallistupende e il magnifico gesto atletico. Ioinvece vedrò Elda Venturino, che da sem-pre sale al suo alpeggio percorrendo quo-tidianamente chilometri di strada disa-strata, che con suo marito Ignazio alle Fi-nestre ha allevato Angela e Silvio, ha pro-dotto il formaggio che poi avrebbe ven-duto nei mercati della Valle di Susa. El-da, che quando incontro in inverno, inbassa valle, mi dice: "Non vedo l'ora chearrivi maggio per tornare su". E sua figliaAngela che presto si sposerà perché "…finalmente ho trovato un marito che miconsentirà di passare primavera, estate eautunno all'alpeggio. Perché è lì che vo-glio far crescere i miei futuri figli".Vedrò i volti di chi lavora sulle nostre Al-pi, nella convinzione che gli eventi spor-tivi olimpici, i lavori di messa in sicurez-za della strada del Colle delle Finestre,l'impegno di tutti gli amministratori perconsentire il passaggio della carovana delGiro d'Italia rappresentano il giusto rico-noscimento alle loro scelte di vita per farvivere la montagna.

Quaderni |MONTAGNA

IIll GGiirroo aaiiuuttaa llaa mmoonnttaaggnnaaNON SOLO UN EVENTO SPORTIVO

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Febbraio 20054 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

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Febbraio 2005 5Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

MMaaggggiioo 22000055 ccoonn ttrree aappppuunnttaammeennttiissppeettttaaccoollaarrii iinn PPiieemmoonnttee.. TTaappppoonnee ““tteerrrriibbiillee”” ssuulllloo sstteerrrraattoo ddeell CCoollllee ddeellllee FFiinneessttrree

L'88° Giro ciclistico d'Italia tornain Piemonte con tre tappe di pre-stigio che segneranno la classifica

finale. Spettacolo epico e di folla assicu-rato per la tappa di sabato 28 maggio, laSavigliano-Sestriere di 190 km nel cuo-re delle valli che ospiteranno le Olim-piadi invernali del 2006. Giovedì 26 maggio la tappa Varazze-Limone Piemonte (194 km), in cima alColle di Tenda al confine con la Francia.In partenza il Cadibona, poi da BorgoSan Dalmazzo è tormento per chi nonama le salite. Dalla strada per il Colledella Maddalena si svolta per la Madon-na del Colletto, di nuovo a Borgo SanDalmazzo poi a Boves per il Colletto delMoro dal quale si scende a Robilanteper salire a Limone Piemonte e poi af-frontare il Colle di Tenda (ultimi 6 kmcon pendenza media dell'11%) che il Gi-ro non ha mai percorso.Una salita cara a Fausto Coppi e ai suoi

CICLISMO E MONTAGNEGIRO D’ITALIA

OLIMPICHE

oneri di militare. Nel 1942 il "campio-nissimo" faceva la spola da Limone Pie-monte al Colle di Tenda come portaor-dini in bicicletta.La cronometro di venerdì 27 maggio,cara ai passisti che avranno salvato lagamba, prevede la partenza da Chieri,la salita di Superga dopo 8 km (con 6 diascesa) prima di tornare a Torino da Pi-no e concludere la fatica in pieno centrodopo 31 km. Si celebrano le Olimpiadiinvernali del 2006, come il giorno dopo,quando gli scalatori potranno volgere aloro favore la classifica: la 19^ tappa, daSavigliano a Sestriere (190 km) è pianasino a Pinerolo, poi sale sino a Sestriere,primo transito, per poi scendere a Cesa-na e a Susa. Di qui, con punte del 14%,si va a Meana da dove inizia l'ascesa alColle delle Finestre (2.178 metri). Dap-prima 10 km bitumati, poi gli ultimi 8,5di strada bianca con pendenza media del9,2 %. Si ridiscende alla statale in locali-

tà Pourrières per poi risalire verso il tra-guardo, posto ai 2.034 metri di Sestriere.Passerella conclusiva il 29 maggio conla Cassano-Milano: 121 km in linea, conil circuito finale, nel centro di Milano te-nuto a battesimo lo scorso anno. Stri-scione di arrivo posto in Corso Venezia,all'altezza di via Palestro, al termine di3.465,650 chilometri. Il primo Giro d'Italia partì il 13 maggio1909 alle 2.53 del mattino dal rondò diLoreto a Milano. Le tappe furono 8, perun totale di 2.448 chilometri con 127concorrenti, dei quali solo 49 giunsero aMilano. Il montepremi del primo Giroera di 25mila lire. Luigi Ganna, il primovincitore, guadagnò 5.325 lire, l'ultimoclassificato 300 lire. Niente male vistoche lo stipendio di Armando Cougnet,direttore del Giro (oltre che amministra-tore della Gazzetta dello Sport e capore-dattore della rubrica ciclismo) ammon-tava a 120 lire mensili.

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6 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

LLaa ttaappppaa aall CCooccccaassiioonnee ddii

Oltre tre milioni di euro stanziati dalla che prevede miglioramenti stradali e aLa Regione Piemonte ha stanziato,

nel programma triennale 2004-2006, 1 milione e 600mila euro

per la sistemazione del tratto stradale insalita sul territorio di Meana di Susa.Nel complesso sul comprensorio mon-tano tra i comuni di Meana (Valle di Su-sa) e Usseaux (Val Chisone), tra fondiper opere connesse a Torino 2006 e in-tervento finanziario diretto della Regio-ne, si raggiunge un investimento di cir-ca 3 milioni di euro per fondo stradale eripristino di muretti di contenimento.Le risorse finanziarie sono state date ingestione alla Provincia di Torino che staprovvedendo alla realizzazione delleopere. L'intervento interessa infatti lestrade provinciali 172 e 173Una prima tranche di 1 milione e 549

euro (dalle opereconnesse alleOlimpiadi) saràimpiegata per lasistemazione del-le Sp 172 e 173da Meana a Piandell'Alpe, com-preso il trattamen-to dello sterrato. Irestanti 1,6 milio-ni (fondi regiona-li) andranno invalorizzazione delterritorio situatoall'interno dei par-chi naturali del-l'Orsiera Roccia-vrè e del GranBosco. Gli altri400mila euro, sal-vo integrazione

con stanziamenti futuri, servirannoper costruire le cinque porte cheregoleranno l'ingresso al territorio,con attrezzature esterne e struttureinformative e tre di queste con ca-setta per i servizi, personale dicontrollo e vendita di prodotti tipi-ci, per la segnaletica lungo il per-corso, la stampa di depliant in di-verse lingue, le pubblicazioni pro-mozionali su riviste specializzate ela realizzazione di un sito internet. Il progetto di valorizzazione dell'a-rea è stato condiviso dalla Comu-nità montana Valli Chisone e Ger-manasca, i Parchi Orsiera Roccia-vrè e Gran Bosco di Salbertrand, iComuni dell'Alta Val Chisone edell'Alta Valle di Susa interessatidalle strade, che concordano sullanecessità di una serie di azioni checontribuiscano ad avviare processidi valorizzazione dell'area, di svi-luppo integrato dei servizi turisti-ci, sportivi e culturali nel rispettodel prezioso patrimonio naturali-stico.

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7Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

CCoollllee ddeellllee FFiinneessttrreeddii rriillaanncciioo ddeellll’’aarreeaa

dalla Regione Piemonte per un progetto di valorizzazione ali e attrezzature per un turismo che rispetti l’ambiente

I grafici con le altimetriedelle tre tappe piemontesi dell’88° Giro d’Italia previste dal 26 al 28 maggio2005

AAlllloo ssttuuddiioo aanncchhee llaa rreeggoollaammeennttaazziioonnee ddeell ttrraaffffiiccoo ddeeii mmeezzzzii aa mmoottoorree ccoonn llaa rreeaalliizzzzaazziioonnee ddii cciinnqquuee ppoorrttee ddii iinnggrreessssoo ee aarreeee aattttrreezzzzaattee ppeerr ii ttuurriissttii

La strada sterrata che dalla Valle di Susa conduce in Val Chisone attraverso il Colle delle Finestre, sullo sfondo il monte Rocciamelone. In basso a sinistra, Damiano Cunego, vincitore del Giro d’Italia 2004 e tra i favoriti anche quest’anno

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Febbraio 20058 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

CONVENZIONE CON TIMTELEFONIA MOBILE

PER GLI IMPIANTI MONTANI

L'assessore alla Montagna dellaRegione Piemonte Roberto Va-glio e il responsabile della Rete-

Nord-Ovest della Tim, Orazio Baiona,hanno sottoscritto l’11 gennaio scorsouna Convenzione per la realizzazionedi impianti di rete radio mobile a bassoimpatto ambientale nei territori monta-ni.Si tratta della prima esperienza di que-sto tipo in Italia, una sperimentazioneche impegna Tim, in accordo con lapolitica perseguita in questi anni dallaRegione Piemonte caratterizzata daforti investimenti nelle aree di monta-gna tesi a fermarne lo spopolamento ead accrescerne la competitività, a ga-rantire alle realtà montane un potenzia-mento del proprio servizio di rete mo-bile realizzando degli impianti a bassoimpatto ambientale.Il progetto è nato dall'esigenza di co-prire, con il servizio di telefonia mobi-le, determinate aree di montagna parti-colarmente disagiate e caratterizzateda una bassa densità abitativa. Si tratta,generalmente, di zone del territoriomontano la cui complessità orograficarende difficoltosa la progettazione del-la rete radiomobile e dove la resa degliimpianti non è sempre ottimale rispettoalle esigenze manifestate dalla popola-zione residente. Territori interessati

dalla costante presenza di pendolari eturisti per i quali la mancanza del se-gnale può provocare gravi disagi, so-prattutto in riferimento all'aspetto dellasicurezza in montagna.Un primo esempio di sperimentazionepilota a basso impatto ambientale èstato realizzato nel Comune di Brosso,in Valchiusella, dove la zona che ospi-ta la piscina comunale e i locali pubbli-ci maggiormente frequentati non eracoperta dal segnale.Il protocollo d'intesa, stipulato dall'as-sessorato alla Montagna e dalla dire-zione Rete Nord-Ovest della Tim, con-sente di individuare un modus operan-di trasparente ed efficace. La Tim farà fronte a precise richiestesegnalate dalle pubbliche amministra-zioni, che verranno preventivamentevagliate da un gruppo di lavoro com-posto da 4 presidenti di Comunitàmontana a ciò incaricati dalla confe-

renza dei presidenti - Claudio Bertalot,Alessandro Barbero, Giorgio Ferraris eAldo Perotti-, funzionari regionali eesperti della Tim.Il gruppo individuerà i casi prioritari,favorendo la concertazione con le Co-munità montane e i Comuni, in modoche l'individuazione dei siti di localiz-zazione degli impianti sia adeguata al-le esigenze di tutela del paesaggio egarantisca l'efficacia della copertura direte insieme ad uno snellimento delleprocedure autorizzative. Ancora inconsiderazione del limitato traffico so-stenuto da simili impianti, l'accordo fa-vorisce la stipula dei contratti di loca-zione con le pubbliche amministrazio-ni a costi particolarmente contenuti.

LL’’aasssseessssoorraattoo aallllaa mmoonnttaaggnnaa ssttiippuullaa uunn aaccccoorrddoo ppeerr ffaavvoorriirree ll’’aammpplliiaammeennttoo ddeell sseeggnnaallee ppeerr ii tteelleeffoonniinnii.. LLaa ssoocciieettàà tteelleeffoonniiccaa ccoonnccoorrddeerràà ccoonn llee CCoommuunniittàà mmoonnttaannee llee pprriioorriittàà ddii iinntteerrvveennttoo aa bbaassssoo iimmppaattttoo aammbbiieennttaallee

Immagini del comune di Brosso, in Valchiusella dove è stata condottauna prima sperimentazione

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Febbraio 2005 9Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

SALVATI 200POSTE ITALIANE

UFFICI POSTALI

La convenzionetra RegionePiemonte e

Poste italiane di cin-que anni fa ha evita-to che il piano di ri-organizzazione diPoste italiane con-ducesse alla chiusu-ra di oltre 200 ufficipostali collocati nei piccoli paesi dimontagna del Piemonte. Ora si trattadi sviluppare quell'accordo, renderloancora più efficace per la qualità delservizio e confermarlo per altri cin-que anni". E' quanto ha dichiaratol'assessore regionale alla montagnaRoberto Vaglio nel corso dell'incon-tro con i dirigenti piemontesi di Posteitaliane, una delegazione di presiden-ti delle 48 Comunità montane pie-montesi e il vice presidente Uncem(Unione nazionale comunità monta-ne), Luigi Airoldi. L'incontro fa ri-partire il tavolo di lavoro con l'obiet-tivo di rinnovare la convenzione, inscadenza nel prossimo mese di apri-le, per altri cinque anni.L'accordo tra Regione Piemonte ePoste Italiane del 1999 ha consentitoil mantenimento di un ufficio postalein tutti i comuni montani piemontesie garantito all'azienda il raggiungi-mento degli obiettivi economici lega-ti al contenimento della spesa. Deci-siva è stata la creazione della figuradell'operatore postale polivalente,cioè dell'operatore al quale sono affi-dati sia le operazioni di sportello siaquelle di recapito e servizio a domi-cilio.I servizi offerti da Poste Italiane aglienti locali previsti dall'attuale conve-zione sono la riscossione tributi loca-li e/o fatturazione dei servizi locali; ilpagamento ai beneficiari di contribu-

ti, rimborsi ed altro erogati dagli entilocali; la consegna a domicilio dellascheda elettorale; la consegna a do-micilio di referti sanitari e medici; ilservizio notifiche; il servizio di co-municazione e promozione presso gliuffici postali.In base ai contenuti della convenzio-

LLaa ccoonnvveennzziioonnee ddeell 11999999 ccoonn ll’’aasssseessssoorraattoo aallllaa mmoonnttaaggnnaa hhaa ssccoonnggiiuurraattoo llaa cchhiiuussuurraa nneeii ppiiccccoollii ppaaeessii..RRiippaarrttiittii ggllii iinnccoonnttrrii ppeerr rriinnnnoovvaarrllaa ppeerr aallttrrii 55 aannnnii

ne, ciascuna Comunità montana e lacompetente filiale di Poste Italianepossono definire accordi operativicui partecipano comuni ed eventualialtri enti locali interessati, nei qualivengono definiti i servizi che ciascunsoggetto si impegna ad affidare a Po-ste italiane.

Decisiva la creazione della figura dell’operatore postale polivalente, l’operatore al quale sono affidati sia le operazioni di sportello sia quelle di recapito e servizio a domicilio

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Sono 17 le richieste di contri-buto per la realizzazione dicentri di consumo di biomas-

se forestali per la produzione dienergia, pervenute all'assessoratoregionale alla montagna: dodici diqueste sono state accolte. Un nu-mero contenuto, ma sufficiente asuperare ampiamente le somme di-sponibili nel bando: 4,8 milioni dieuro la disponibilità contro 11,6 dirichieste.Le domande sono distribuite sulterritorio regionale con una parti-colare concentrazione nel Canave-se (Torino) che, anche in conside-razione degli impianti già esistenti,si avvia a divenire il maggiore poloregionale per la filiera legno-ener-gia. Spicca invece l'assenza di do-mande nel Piemonte orientale (conl'eccezione del Vco): nessuna do-manda dalle province di Asti, Ales-sandria, Biella e Vercelli.Dopo una ricognizione degli impe-gni e delle previsioni di spesa sullealtre azioni comprese nella misuraI del PSR (Piano di Sviluppo Rura-le), l'assessorato ha deciso di incre-mentare il budget a disposizione

CCOONNCCLLUUSSOO IILL BBAANNDDOO RREEGGIIOOCCEENNTTRRII DDII CCOONNSSUUMMOO BBIIOO

DDOODDIICCII II PPRROOGGEETTTTII FFIINNAANNZZIIAATTLLee ddoommaannddee ssii ccoonncceennttrraannoo iinn ppaarrttiiccoollaarree nneell CCaannaavveessee,, cchhee ssii aavvvviiaa aa ddiivveennttaarree iill mmaaggggiioorr ppoolloo ddeellllaa ffiilliieerraa lleeggnnoo--eenneerrggiiaa..LL’’iimmppeeggnnoo ffiinnaannzziiaarriioo ddeellll’’aasssseessssoorraattoo aallllaa mmoonnttaaggnnaa rraaggggiiuunnggee 55,,66 mmiilliioonnii ddii eeuurroo

Le immagini riguardano l’impianto di consumo di biomasse forestali

di Trivero in provincia di Biella.Sono 17 le richieste di contributi

pervenute per la realizzazione di impianti per la produzione

di energia elettrica

dell'azione I.4.d fino a 5,64 ml dieuro e finanziare così - preveden-do una capacità di spesa dell'85%delle somme impegnate - tutte e12 le domande che hanno superatola fase di istruttoria preliminare.Gli elenchi sono consultabili sulsito della Regione Piemonte, sullepagine dell'assessorato dedicatealle misure forestali del PSR:http://www.regione.piemonte.it/montagna/montagna/rurale/az_i4d.htmPer biomassa s'intende una granquantità di materiali eterogeneicon matrice organica. Le più im-portanti tipologie di biomassa diinteresse forestale sono costituitedai residui selvicolturali, scartidell’industria di trasformazionedel legno (trucioli, segatura) e il

prodotto delle colture da biomassa(short rotation forestry-srf). Gli interventi ammissibili devonoprevedere la realizzazione conte-stuale e coordinata di impianti perla produzione di energia da bio-massa e piani di gestione forestaledi boschi da cui si preleva il com-bustibile per l'impianto.In riferimento alle 12 domande co-stituenti l'elenco dei beneficiaridel contributo è interessante rile-vare alcuni aspetti tecnici:- l'incremento complessivo di po-tenza che si verrà a creare è pari a18,5 MW (megawatt), sommandoil potenziamento degli impiantiesistenti (3,9 MW) e le nuove in-stallazioni (assolutamente preva-lenti con ben 14,6 MW);- sono previste 4 diverse tipologie

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Febbraio 2005 11Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

IIOONNAALLEEOOMMAASSSSEE

AATTII

Nella tabella le domande pervenute e gli importi di spesa.A fianco, le tipologie degli interventi

di interventi con netta prevalenzadegli impianti termici con rete diteleriscaldamento. Positive sonoinoltre le intenzioni di associarealla produzione di calore la coge-nerazione di energia elettrica (ge-nerata però anche attraverso l'uti-lizzo di gas): esse dimostrano lamaturazione imprenditoriale dellepubbliche amministrazioni locali;- per le ricadute stimate sul siste-ma forestale piemontese si preve-de un consumo annuale di biomas-sa superiore a 55.000 mc steri dicippato. Di questa il 50% (quindiben oltre il requisito minimo ri-chiesto del 30%), proverrà diretta-mente da boschi locali. Questaquantità corrisponde a circa 8.500mc di legname che, a loro volta,corrispondono a quasi 350 ha diinterventi selvicolturali all'anno(stimando un prelievo medio dibiomassa destinabile a scopi ener-getici di quasi 25 mc / ha). Si tratta di superfici ancora mode-ste rispetto all'estensione della co-pertura forestale piemontese, masicuramente significative nell'at-

tuale modesta, discontinua e sal-tuaria situazione gestionale.Un ultimo aspetto che emerge dal-l'esame delle domande di contri-buto risultate ammissibili, moltosignificativo dal punto di vista fo-restale, riguarda l'entità delle su-perfici boschive che verranno sot-toposte ad un Piano ForestaleAziendale (PFA). Si tratta di su-perfici di una certa importanza chesaranno sottoposte ad una gestioneattiva per un periodo minimo di 5anni.Si può dunque affermare che, perquanto riguarda le finalità del ban-do attese dall'assessorato, le pro-spettive di realizzazione e consoli-damento di una forte filiera fore-sta-legno-energia in Piemonte so-no senza dubbio positive. Restanosolo le preoccupazioni in merito alrispetto degli ormai ristretti tempidi realizzazione: le regole del PSRne stabiliscono improrogabilmentela conclusione entro la metà del2006.

Tipologie degli interventi

2

8

6

1

Ampliamento rete teleriscaldamento

Nuovi impianti con teleriscaldamentoNuovi impianti singoli

Cogenerazione (gas + biomasse)

Dati riferiti alle domande pervenute Dati riferiti alle domande istruite

Province Numerodomande

Importo investimenti previsti in domanda

(€)

Importocontributorichiesto in

domanda (€)

Numerodomande

Importoinvestimenti dopo

istruttoriapreliminare (€)

Importo spesa ammessa (€)

Importocontributo

concedibile (€)

AL e AT 0 0 0 0 0 0

BI e VC 0 0 0 0 0 0

NO e VB 4 7.511.498,00 2.888.472,10 3 5.308.036,96 2.908.036,96 1.344.429,63

TO 9 13.237.085,09 6.099.268,70 7 9.977.686,02 9.355.353,00 4.535.863,80

CN 4 8.607.616,00 2.665.600,00 2 1.790.474,70 1.790.474,70 760.000,00

PIEMONTE 17 29.356.199,09 11.653.340,80 12 17.076.197,68 14.053.864,66 6.640.293,43

DISPONIBILITA' indicata nel bando 4.800.000,00

DISPONIBILITA' aumentata con la Determinazione di approvazione degli elenchi dei beneficiari 5.640.000,00

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Febbraio 200512 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

SSvviilluuppppaarree ll’’eenneerrggiiaarriinnnnoovvaabbiillee ppeerr vvaalloorriizzzzaarree llaa sseellvviiccoollttuurraa

Ai boschi sono richiesti inmodo sempre più pressanteuna contemporaneità di fun-

zioni molto diverse fra loro:- la produzione di legno: materiaprima rinnovabile, sempre più ap-prezzata soprattutto nelle costru-zioni e nell'arredamento;- la salvaguardia della salubrità del-l'aria: si pensi anche solo ai recentiprovvedimenti di limitazione altraffico volti al contenimento deisempre maggiori livelli di inquina-mento, e delle acque con la riduzio-ne della contaminazione delle faldegrazie all'azione filtro esercitata daifilari arborei posti lungo i corsid'acqua di pianura nei confronti deinitrati provenienti dalle confinantiaree agricole;- la limitazione degli effetti di in-quinamento atmosferico a livelloplanetario: diminuzione dell'effet-to-serra grazie all'azione di sottra-zione e stoccaggio dei gas-serra;- la protezione idrogeologica delterritorio: limitazione dell'erosione,assorbimento delle precipitazioni ediminuzione dei tempi di scorri-

mento verso valle, etc.;- conservazione della biodiversità:le foreste sono gli habitat con imaggiori livelli di biodiversità,rappresentano un prezioso serba-toio di risorse genetiche in un mo-mento storico in cui gli interessiunilaterali dell'economia portanoalla proposta di utilizzo, in varicampi, di organismi geneticamentemodificati (Ogm);- la qualificazione del paesaggio: sipensi alla sua importanza in un Pie-monte sempre più orientato versolo sviluppo di questo particolaresettore del terziario e tanto più inoccasione delle prossime Olimpia-di invernali, che si terranno proprioin ambiente montano dove i boschicoprono oltre la metà del territorio.Mettendo in relazione le funzioni

attese con la va-riabilità degliecosistemi fore-stali e la com-plessità geogra-fica e socio-economica delterritorio si comprende il ruolo fon-damentale che i tecnici forestali ela selvicoltura devono assolvere:far sì che in ogni luogo e in ognimomento i boschi diano la miglioresoddisfazione alle aspettative dellecomunità locali e di quelle lontane.E' cioè la selvicoltura che fa da tra-mite fra la natura e l'uomo, checonsente l'esplicazione piena dellefunzioni attese dagli ecosistemi fo-restali assicurandone contempora-neamente la conservazione e la ri-petibilità nel tempo.

Produzione del legno e salvaguardia dell’ambiente, limitazione dell’inquinamento atmosferico, conservazione delle biodiversità e qualificazione del paesaggio

LLeeggnnoo sseemmpprree ppiiùù aapppprreezzzzaattoo ppeerr iill sseettttoorree ddeellllee ccoossttrruuzziioonnii ee ddeellll’’aarrrreeddaammeennttoo..IInn mmoonnttaaggnnaa ii bboosscchhii ccoopprroonnoo ppiiùù ddeellllaa mmeettàà ddeellll’’iinntteerraa ssuuppeerrffiicciiee tteerrrriittoorriiaallee

di MMAARRCCOO CCOORRGGNNAATTII

Febbraio 200512 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

BENEFICIARIO COMUNE PROVINCIA SPESA AMMESSA CONTRIBUTO POTENZA KW INTERV

1 Associazione Val Grande Foreste Cambiasca VCO 1.500.000,00 750.000,00 2.000 Teleriscaldamento + co

2 Comunità Montana Cusio Mottarone Omegna VCO 509.120,00 189.917,00 1.200 Teleriscaldamento

3 Comune di Cuorgnè Cuorgnè TO 1.500.000,00 720.000,00 1.600 Teleriscaldamento

4 Consorzio ASA Castellamonte TO 1.358.577,24 650.000,00 1.000 Ampliamento rete teleri

5 Comunità montana Bassa Val di Susa Bussoleno TO 999.556,30 499.778,15 1.000 Impianti singoli

6 Comune di Ormea Ormea CN 1.473.674,70 660.000,00 2.895 Ampliamento rete teleri

7 Comune di Vico Canavese Vico Canavese TO 1.493.944,31 720.000,00 1.600 Teleriscaldamento

8 Comunità montana Val Pellice Torre Pellice TO 1.352.171,30 676.085,65 2.800 Teleriscaldamento

9 Comune di Rivarolo Canavese Rivarolo Canavese TO 1.500.000,00 720.000,00 1.600 Teleriscaldamento

10 Comune di Nebbiuno Nebbiuno NO 898.916,96 404.512,63 800 Teleriscaldamento

11 Comune di Rocca Canavese Rocca Canavese TO 1.151.103,85 550.000,00 1.200 Teleriscaldamento

12 Condominio "I carpini" Verzuolo CN 316.800,00 100.000,00 800 Impianto singolo

14.053.864,66 6.640.293,43 18.495TOTALI AMMESSI

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Un particolaredell’impianto di trasformazionedelle biomasseper la produzione di energia di Trivero, in provincia di Biella.In basso la graduatoriadei progetti ammessi

EEnneerrggiiaa eelleettttrriiccaa ee ccaalloorreeddaaii bboosscchhii ddeellllaa VVaallggrraannddee

Il progetto presentato dall’Associazione forestale del Piemonte al primo posto della graduatoria del Bando regionale

L'Associazione forestale del Piemonte ha presentato alla Regione Pie-monte un progetto per la realizzazione di un sistema di produzionedi energia elettrica e calore per l'Associazione Valgrande foreste.

L'iniziativa si inquadra nel contesto di valorizzazione delle risorse energe-tiche locali che sta portando avanti il Centro di cultura per lo sviluppo del-l'Ossola, individuato dal ministero dell'ambiente e della tutela del territo-rio, al fine di raccogliere proposte operative da presentare alla Commis-sione europea per ottenere il finanziamento di progetti dimostrativi.Le linee guida del progetto pilota sono state elaborate dall'Enea - Grandeprogetto idrogeno e celle a combustibile.Il progetto intende realizzare i seguenti obiettivi:- valorizzazione delle risorse delle quali dispongono le comunità montane,circoscritte in genere al patrimonio forestale, nella prospettiva di poternemigliorare le condizioni socio economiche e nel rispetto della funzione disalvaguardia che le strutture forestali montane assumono nei confronti deiterritori a valle;- costruzione di una metodologia di intervento finalizzata al "restauro" del-la funzionalità del territorio (modello di riferimento) che, validata nel sitoprogettuale, sia applicabile nella pluralità dei contesti montani.- ricerca di una soluzione tecnologica che assolva in un unico contesto agliobblighi posti dalla legge elettrica relativamente alle energie rinnovabilida associare all'uso delle fonti fossili nella produzione di energia elettrica.In particolare sarà verificata l'applicabilità in questo contesto della co-combustione fra metano e syn-gas ottenuto attraverso dispositivi semplicidi gassificazione di biomasse.Di seguito sono indicate in sintesi gli elementi ed i fattori che costituisco-no il progetto in termini disaggregati. I prodotti definibili come softwaresono: - il piano di riassetto territoriale e dell'uso del bosco;- lo studio di un sistema di trasporto congruente con le necessità di mini-mizzare i costi energetici ed ambientali dovuti al trasporto ed in genere al-la movimentazione delle biomasse;- il progetto di pellettizzazione mobile e quello di pirolizzazione.I dispositivi hardware che saranno sviluppati sono:- laboratorio di pirolisi da 10-40 litri;- dispositivo di gasificazione delle biomas-se congruente con il sistema tecnologicoche impiegherà metano e gas di sintesi (sa-rà adottato un motore a combustione inter-na le cui specifiche saranno individuate nelcorso dei primi mesi di svolgimento delprogetto);- progettazione e costruzione (acquisizio-ne) di un dispositivo in scala reale da collo-care nel sito di applicazione del progetto.La taglia dell'impianto sarà congruente conil dimensionamento dell'impianto di teleri-scaldamento al quale dovrà far riferimento.

Febbraio 2005 13Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

INTERVENTO

ento + cogenerazione a gas

ento

ento

ete teleriscaldamento

i

ete teleriscaldamento

ento

ento

ento

ento

ento

olo

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Febbraio 200514 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

Considerando la cura del terri-torio montano un'efficacestrumento di prevenzione con-

tro il dissesto idrogeologico e il con-seguente rischio alluvionale in pianu-ra, il Settore gestione proprietà fore-stali regionali e vivaistiche, attraver-so le squadre dei propri operai, staintensificando l'attività di recuperoambientale successiva agli eventi al-luvionali ma, soprattutto, program-mare e rendere costante un'azione diprevenzione sui dissesti del territorio.In un'area che, non essendo abitata,viene presa in minore considerazioneper la realizzazione di opere di siste-mazione (che vengono invece effet-tuate in grande quantità sul fondoval-le, dove hanno spesso lo scopo dicontrollare gli effetti dei fenomeniche si sono innescati in montagna),diventano necessari gli interventi chepossono essere realizzati dalle squa-dre forestali regionali.Con l'obiettivo di approfondire la co-noscenza delle attività che le squadreforestali regionali svolgono da annisul territorio, sono stati organizzati innovembre alcuni incontri con gli am-ministratori dei territori montani ecollinari, dai quali è emerso che il la-voro svolto dalle squadre forestali inquesti anni è stato molto apprezzato.Quest'opera di divulgazione e di con-fronto risulta fondamentale per im-postare una migliore sinergia con chiconosce in modo approfondito il ter-ritorio, allo scopo di integrare i biso-gni e le conoscenze della popolazio-ne con le professionalità delle squa-dre forestali operanti in loco, per ilmiglioramento della regione monta-na e collinare.Proseguirà quindi, anche nel 2005,l'azione delle squadre finalizzata agliinterventi di manutenzione ambienta-le riguardanti quelli che vengono de-finiti "interventi di ricucitura" delterritorio e cioè:- sistemazione di piccole frane e ope-re di sostegno alle infrastrutture at-traverso le tecniche dell'ingegnerianaturalistica;- manutenzione di piste forestali e di

LLAA MMAANNUUTTEENNZZIIOONNEE AASSQQUUAADDRREE FF00RREESSTT

CCOONN UUNNAA GGEESSTTIIOONNEE

di CCIINNZZIIAA PPIICCCCIIOONNII e MMAARRCCOO RRAAVVIIGGLLIIOONNEE

servizio agli alpeggi;- ripristino del regolare deflusso del-le acque mediante il taglio e l'allon-tanamento in zona di sicurezza dellavegetazione invadente gli alvei. A questo proposito sono state inviatealle Comunità montane e alle Comu-nità collinari delle specifiche tabelleper l'indicazione dei lavori da effet-tuare in economia sul proprio territo-rio. Sulla base delle tabelle compila-te, i direttori lavori procederanno aduna puntuale programmazione e pro-gettazione degli interventi che lesquadre di operai forestali eseguiran-no durante il corso dell'anno. TECNICHEGli interventi di manutenzione ven-gono effettuati utilizzando, per quan-to possibile, le tecniche dell'ingegne-

ria naturalistica, per l'apprendimentodelle quali gli operai vengono speci-ficatamente formati. Il principio del-l'ingegneria naturalistica è quello dicreare delle strutture con materialerinnovabile (ad es. legno) che funga-no da supporto affinché sia la natura

IIll SSeettttoorree ggeessttiioonnee pprroopprriieettàà ffoorreessttaallii hhaa sseeddee aa VVeerrcceellll.. VVii llaavvoorraannoo 556655 ooppeerraaii oorrggaanniizzzzaattii iinn 8877 ssqquuaaddrree

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Gli interventi di manutenzione hanno via via sostituito i rimboschimenti: i boschi del Piemonte avanzano spontaneamente a discapito di prati e pascoli inutilizzati

EE AAMMBBIIEENNTTAALLEESSTTAALLII RREEGGIIOONNAALLIIEE MMAANNAAGGEERRIIAALLEE

stessa a ripristinare la stabilità delsuolo (ad es. con l'insediamento dellavegetazione). Attraverso questa me-todologia vengono effettuate siste-mazioni di versanti in frana e disponde torrentizie utilizzando, se di-sponibile, materiale reperito in loco

con un impatto visivo e naturalisticosicuramente molto gradevole senzache venga in ogni caso compromessala stabilità delle opere stesse.E' importante ricordare che la manu-tenzione e il ripristino di piste e sen-tieri con tecniche che tutelano l'am-biente, oltre che permettere il mante-nimento delle attività ancora presentiin montagna, contribuiscono a valo-rizzare il territorio anche dal punto divista paesaggistico, che è la base perlo sviluppo del turismo.I sentieri vengono ricostruiti e messiin sicurezza tramite parapetti, attra-versamenti e sistemazione delle fra-ne; i boschi curati, i rii ripuliti dallavegetazione.LA GESTIONEIl Settore gestione proprietà forestaliregionali e vivaistiche, individuatoquale struttura competente alla ge-stione degli operai forestali regionali,ha sede a Vercelli con uffici territo-riali ad Alessandria, Biella, Cuneo,Domodossola, Torino e Verbania.Sul territorio regionale lavorano at-tualmente 565 operai forestali (di cui

377 a tempo determinato), suddivisiin 87 squadre e gestiti da 17 direttoridei lavori, dipendenti del Settore. Le attività sono diverse e possonovariare in relazione alle esigenze delterritorio. Infatti, ad esempio, gli in-terventi di manutenzione hanno so-stituito negli ultimi anni quasi com-pletamente gli interventi di rimbo-schimento, considerato che il boscosta già avanzando spontaneamente adiscapito di prati e pascoli inutilizza-ti. Le attività principali del Settore pos-sono essere riassunte in:- interventi di manutenzione ambien-tale per la sistemazione, ad esempio,di piccoli dissesti; - interventi di ingegneria naturalisti-ca;- ripristino di sentieri e mulattierecon interventi di manutenzione ordi-naria e straordinaria o di riapertura divecchi sentieri non più utilizzati;- manutenzione ordinaria e straordi-naria di piste forestali e di accessoagli alpeggi;- interventi di manutenzione delle fa-sce di vegetazione riparia dei corsid'acqua, per ilripristino del re-golare deflussodelle acque, at-traverso il con-trollo della ve-getazione sullesponde dell'al-veo e accatasta-mento del mate-riale di risulta inzona di sicurez-za;- interventi divario tipo (dece-spugliamento,manutenzionearee verdi, ecc.);- manutenzionedegli alpeggitramite interven-

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Febbraio 200516 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

segue da pagina 15

2003 2004

Interventi forestali ha 580,93 271

Interventi rii minori ml 277.400 220.230

Manutenzione piste e sentieri ml 1.354.900 *

Manutenzione piste ml * 963.280

Manutenzione sentieri ml * 965.176

Altri interventi ha * 239

SQUADRE FORESTALI REGIONE PIEMONTE - INTERVENTI

ti di ristrutturazione;- gestione e coltivazione dei tre vivaiin attività sul territorio regionale (Al-bano V.se, Chiusa Pesio, Fenestrel-le);- gestione delle proprietà regionaliattraverso la cura dei boschi, dei pa-scoli e delle strutture di alpeggio;- ricostituzione boschiva, diradamen-to, cure colturali, ecc.Dal 2003 tutta l'attività connessa allavoro delle squadre forestali è sog-getta ad un vero e proprio controllodi gestione di tipo aziendale, per cuiogni intervento viene caratterizzato,in fase progettuale, da preventivi dispesa e di impiego di ore lavoro e, infase di ultimazione lavori, da con-suntivi sugli effettivi costi sostenuti.Inoltre vengono raccolti in modo or-ganico i dati relativi alle tipologie ealle dimensioni degli interventi effet-tuati.A conferma di quanto si diceva inprecedenza l'estensione degli inter-venti forestali è diminuita nel 2004 afavore dell'estensione degli interven-ti di manutenzione di piste e sentieri.Anche per quanto riguarda il numeroper tipo di interventi si registra unadiminuzione di circa il 40% degli in-terventi forestali mentre sono aumen-tati i lavori di manutenzione di pistee sentieri e gli interventi di vario ti-po, tra cui sono ricompresi gli inter-venti di ingegneria naturalistica persistemazioni varie. La diminuzione degli interventi suirii minori, in estensione e numero,che si è registrata nel 2004 rispetto al2003, non è indice di minore atten-zione al problema ma può essere giu-stificata dal fatto che nella maggiorparte del Piemonte la manutenzionedei rii viene effettuata ormai da annisu un numero considerevole di tor-renti per cui non si opera più in con-dizioni di emergenza ma di ordinariamanutenzione. Per il 2005 sarannoancora considerati prioritari gli inter-venti di manutenzione ambientale: ri-pristino sentieri, mulattiere, piste, si-stemazione piccoli dissesti e manu-tenzione delle fasce di vegetazioneriparia dei corsi d'acqua.

Il territorio piemontese è suddiviso morfologicamente in area montana(11.280 Kmq - 44%) costituita dalle Alpi occidentali e Appennino; area col-linare (5.650 km2 - 23%), che occupa la parte sud-orientale del territorio; pia-

nura (9.900 kmq - 33%), che occupa una zona compresa tra il piede delle Alpi ele colline del Monferrato e delle Langhe. (dati Iffi dell'Arpa Piemonte).L'area montana-collinare rappresenta quindi la maggior parte della regione concirca il 67% dell'intera superficie. Questa parte del territorio è caratterizzata dauna fragilità intrinseca derivante dalla situazione geomorfologica. Le aree mon-tane e collinari sono predisposte a fenomeni di instabilità che si innescano du-rante gli eventi alluvionali, riconducibili soprattutto a frane per scivolamento del-la coltre detritica superficiale, che si possono incanalare lungo gli alvei ed evol-vere in colamenti rapidi di detrito (debris-flow) provocando seri danni alle areeantropizzate del fondovalle. Tra gli eventi più disastrosi che hanno colpito gra-vemente la parte montana e collinare del territorio ricordiamo quelli del 1994 inAlta Langa e Valsesia, del 2000 in Alta Valle Orco e Soana e recentemente del2002 in Alta Valle Cervo e nel cuneese. Deterioramento del territorio conseguente allo spopolamento delle alte valli: untempo infatti le popolazioni che abitavano le nostre montagne svolgevano un'im-portante azione di prevenzione attraverso la cura costante del territorio in cui vi-vevano. Attualmente si verifica uno stato di abbandono che si evidenzia lungo isentieri e le piste, danneggiate dall'invasione della vegetazione o dalle frane, elungo gli alvei occupati da materiale vegetale.

TTeerrrriittoorrii ffrraaggiillii ee rriisscchhiioo aalllluuvviioonnaallee iinn ppiiaannuurraa

L’area montana-collinare rappresenta il 67% della superficie regionale

Gli interventidelle Squadre

forestali sul territoriopiemontese

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Settembre 2004 4Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNAFebbraio 2005 17Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

La Camerata corale La Grangia èun gruppo di studiosi del cantopopolare piemontese che, da cin-

quant'anni, esporta la cultura popolaredella nostra regione nel mondo. Attual-mente il coro, completamente maschile,è composto da 27 elementi, uomini ditutte le età e di tutte le professioni cheripropongono le canzoni delle loro terre.La Grangia, il cui nome deriva dall'ap-pellativo dato alle baite alpine dai pa-stori piemontesi, ha inciso dischi per lecase discografiche Cetra ed Rca, hacantato per numerose televisioni colla-borando intensamente con la Rai. Siesibisce da anni in Francia, Svizzera,Germania, nella ex-Jugoslavia ed in In-ghilterra. Ha ricevuto moltissimi premisia in Italia sia all'estero, a cominciaredal primo successo importante ottenutovincendo nel 1956 il Concorso naziona-le dei cori italiani. Successo che si è poiripetuto nel 1958 a Novara con il Cam-pano d'Argento e con le posizioni d'o-nore assegnate loro nei concorsi inter-nazionali di Middlesbourgh (1968) e

Montreux. Senzadimenticare gli am-biti premi del corodi Castel Coneglia-no e della città diAcqui Terme asse-gnati ad AngeloAgazzani. Sono so-lo alcuni degli innu-merevoli riconoscimenti ricevuti daquesto gruppo di autorevoli “non pro-fessionisti” del canto.Il repertorio proposto è quello dei cantidel Piemonte drammatico, burlesco, mi-litare, amoroso, valdese, nonché i cantidel Natale contadino, tenendo presentela comparazione con la canzone popo-lare di altri paesi mittel europei oltre checon quella di altre regioni italiane. Fondatore, ricercatore, armonizzatore edirettore-cantore è Angelo Agazzani(nella foto in alto), grafico di professio-ne e autodidatta nel campo musicale.Tiene da tempo conferenze sul cantopiemontese e scrive articoli sul cantocorale italiano popolare. Ha collaboratoinoltre da tempo alla realizzazione diprogrammi sul canto corale tradizionale

per Rai Piemonte:"Credo che tutto siainiziato alla festaper i miei 5 anniquando, iniziate ledanze dei miei geni-tori e dei loro amici,iniziai a piangere di-speratamente, appa-

rentemente senza alcun motivo e smisisolamente nel momento in cui mio pa-dre mise su un disco con un canto deiCosacchi del Don - titolo originaleStenka Rasin - diventato poi un famosocanto alpino dal titolo "Và l'Alpin sullealte cime", in quel momento mi acquie-tai".Angelo Agazzani ci accoglie nella suavilletta di Givoletto, dove vive con lamoglie Marcella, che da sempre accom-pagna e sostiene questo versatile marito.E' un lungo percorso fatto di memorie,di storia, di poesia e ovviamente di mu-sica. Davanti ad un buon bicchiere divino rosso fluiscono i ricordi del mae-stro che rammenta i suoi primi approccicon la musica: "Ricordo le prime veglienelle stalle a cui partecipai in tempo di

CCoommppiiee 5500 aannnnii llaa CCaammeerraattaa ccoorraallee.. LLaa ppaassssiioonnee ddeell ssuuoo ffoonnddaattoorree ee mmaaeessttrroo AAnnggeellooAAggaazzzzaannii

CCUULLTTUURRAA PPIIEEMMOONNTTEESSEECCOORRAALLEE LLAA GGRRAANNGGIIAANNEELL CCAANNTTOO PPOOPPOOLLAARREE

di FFRRAANNCCEESSCCAA AANNGGEELLEERRII

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guerra. Fu molto im-portante per me. Im-parai a non avere piùtimore di nulla. Noiragazzi di città nonconoscevamo la cam-pagna e le sue insidie.Avevamo paura di in-contrare le masche dinotte, nei campi.Quell'esperienza miforgiò. Mi avvicinaiper la prima volta almondo contadino. Lacui cultura poi diven-tò la causa e lo scopodella mia vita".Il rapporto col mondorurale è un tema esistenziale ed artisticoche ricorre costantemente nei canti pro-posti dal coro tanto da far affermare adAgazzani, con un velo di snobismo, che"l'unico mio rammarico è quello di nonessere nato contadino. Il contadino na-sce e muore come un fiore nasce e muo-re dalla terra. Naturalmente".La sua casa è piena di ceramiche e foto-grafie da lui realizzate. Un'indole artisti-ca che gli deriva probabilmente dallagrande apertura mentale e dalla culturaa tutto tondo che si respirava nella suafamiglia: "Mio padre era un'enciclope-dia vivente, un uomo di grande cultura.Ricordo ancora le serate quando, alloraerano i primi tempi che c'era la televi-sione, tutti seduti di fronte a “Lascia oraddoppia”, lui rispondeva a tutte le do-mande. Per ironia, tutte tranne che aquelle di musica. Io, per la verità, la mu-sica non l'ho mai studiata. Solo impara-ta."Agazzani e i suoi primi colleghi comin-ciarono con i cori della scuola e dell'o-ratorio "dove il parroco ci urlava dietroquando cantavamo l'Ave Maristella a trevoci. C'è stato un periodo in cui faceva-mo tutto in coro. Ci salutavamo anchein coro!". Un momento cruciale per il loro svilup-po artistico fu quando ascoltarono, alConservatorio Giuseppe Verdi di Tori-no, il celeberrimo coro della Sat diTrento - una sezione della Società alpi-nisti tridentini - uno dei più famosi coridel mondo e caposcuola di tutta la cora-

segue da pagina 17

La prima formazione della Camerata corale La Grangia in una delle sue primeesibizioni a Torino nel 1956. Il suo fondatore Angelo Agazzani è il terzo da destra. A lato, a Trento nel 1978

18 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA Febbraio 2005

lità italiana. Da allora il rapporto con laSat si è intensificato sempre di più neltempo, sia dal punto di vista artistico"per tutti i cori italiani loro erano deglidei in terra", sia da quello umano "qua-si tutti i nostri coristi, per esempio, han-no fatto il viaggio di nozze a Trento!L'unica contestazione che faccio loro èquella di occuparsi prettamente di mu-sica senza però sottolineare il legametra questa e la cultura che ripropongo-no".La Grangia, infatti, ad un certo puntodel suo percorso artistico compie unasvolta fondamentale e decide di nonghettizzare più i canti che interpreta conla definizione di soli "canti di monta-gna" e diventano "canzoni popolari pie-montesi". E' il 1963 e la Sat resta unpasso indietro. Prosegue, in un certoqual modo, il lavoro enciclopedico ini-ziato nel 1888 dal poeta e filosofo- am-basciatore di Cavour nel periodo in cui

stava facendo l'Italia- Costantino Nigra,con la pubblicazionede "I canti popolaridel Piemonte", con ilcui apporto le canzo-ni popolari piemon-tesi divennero il pun-to di partenza perl'indirizzo di tutta la

scuola filologica italiana.Il lavoro compiuto da Agazzani in tuttiquesti anni trascende il mero discorsomusicale: "Abbiamo sentito l'esigenza,ad un certo punto, di comunicare alpubblico non solo il lato musicale. Era il1961 quando a Palazzo Madama a Tori-no cantammo di fronte ad un pubblicodi sopravvissuti Boemi alla Secondaguerra mondiale e intonammo un cantoche noi conoscevamo come “La miaPatria dov'è”. Scoprimmo poi che sitrattava dell'inno nazionale Boemo. Tut-ti si alzarono in piedi con le lacrime agliocchi. Quello fu il momento in cui sen-tii profondamente il bisogno di comuni-care con precisione e lucidità ciò cheproponevamo. Da allora, sia che ci esi-bissimo in Italia, in Francia, in Germa-nia o in qualsiasi altro paese estero dovenormalmente ci esibiamo, prima di ognicanto ne racconto la provenienza ed ilsignificato e, ovviamente, chi me l'ha

““AAbbbbiiaammoo sseennttiittoo ll’’eessiiggeennzzaa ddii ccoommuunniiccaarree aall ppuubbbblliiccoo nnoonn ssoolloo iill llaattoo mmuussiiccaallee.. RRaaccccoonnttiiaammoo ssttoorriiaa ee ccuullttuurraa ddeeggllii uuoommiinnii cchhee hhaannnnoo ffaattttoo nnaasscceerree llee ccaannzzoonnii””

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UUnn ppaattrriimmoonniioo ccuullttuurraalleessaallvvaattoo ddaallll’’oobblliioo

IL FAUNT DANS LA VIE

Il faunt dans la vie

Avoir le coer content !

Ca nous rend plus riches

Que l'argent comptant…

Courage. L'ouvrage.

Ca nous passe le temps.

Il fant dans le vie

Avoir le coer content !

Tralalla la la…

Qu'il est beau mon tropeau!

J'ai du pain de siegle

Bien noir et bien vieux,

Avec du fromage

Hérité de mes aìeux.

Courage. L'ouvrage.

Ca nous passe le temps.

J'ai du pain de seigle

Bien noir et bien vieux

Tralla la la…

Qu'il est beau mon tropeau!

SI DEVE NELLA VITA

Si deve nella vita

Avere il cuore contento!

Questo ci rende più ricchi

Del denaro contante….

Coraggio. L'operosità.

Così ci passa il tempo

Si deve nella vita

Avere il cuore contento!

Tralalla la la…

Com'è bello il mio gregge!

Ho del pane di segala

Ben nero e ben raffermo,

Con del formaggio

Ereditato dai miei avi.

Coraggio. L'operosità.

Così ci passa il tempo

Ho del pane di segala

Ben nero e ben raffermo,

Tralalla la la…

Com'è bello il mio gregge!

Febbraio 2005 19Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

raccontato".Bussando di porta in porta alle casedei contadini, Agazzani è riuscito araccogliere circa 2mila canzoni popo-lari. Personaggi affascinanti lo hannoaccompagnato nell'impresa di nobilita-re la cultura rurale. Come ad esempioRobert Tagliero, detto “Le Diable”.Contadino, originario di Villar Pellice,che si metteva a disposizione delle co-mitive valdesi che arrivavano a Villarper visitare gli importanti centri delValdismo a patto che ognuno gli rega-lasse una canzone popolare originaria

AAnnggeelloo AAggaazzzzaannii hhaa ppeerrccoorrssoo iill PPiieemmoonnttee ttrraassccrriivveennddoo,, rreeggiissttrraannddoo ddaallllaa mmeemmoorriiaa oorraallee oollttrree 22mmiillaa ccaannzzoonnii ppooppoollaarrii cchhee ppooii hhaa mmuussiiccaattoo ee pprrooppoossttoo aaggllii aappppaassssiioonnaattii

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20 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA Febbraio 2005

Iniziativa realizzata con il cofinanziamentodell’Unione Europea e della Regione Piemonte

Gli scopi

GALGruppo di Azione Locale

UN’AGENZIA NNATA PPER FFAR LLAVORARE INSIEME EE SSOSTENERE LLE IIMPRESE

DEL TTERRITORIO

L’obiettivo principale del GALè quello di rafforzare leimprese del territorio,sostenendone gli investimentie la commercializzazione collettiva di prodotti e servizi.

Il GAL si propone nei prossimi anni di attività di:

• Sviluppare l’attività delConsorzio OperatoriTuristici Valli di Lanzo

• Sostenere la creazione diuna nuova forma associativa nel settore deiprodotti agricoli

• Sostenere la creazione diuna nuova forma associativa nel settore deiprodotti artigianali

• Costruire un prodottoturistico integrato con lecomponenti ambientali,culturali, agricole ed artigianali dell’area Gal

• Sostenere iniziative per la promozione e la commercializzazione collettiva dei prodotti tipici agroalimentari e dell’artigianato locale

• Fornire corsi di formazione professionaleper gli operatori del settore turistico,agroalimentare e dell’artigianato tipico

PER OGNI CONTATTO ED INFORMAZIONE,LE IMPRESE POSSONO RIVOLGERSI AGLI

SPORTELLI INFORMATIVI DEL GAL:

SEDE E SPORTELLO INFORMATIVOFrazione Fè, 2 - Ceres (To) - Tel. e fax: 0123.52.16.36

SPORTELLO INFORMATIVOVia Brione, 4 - Givoletto (To) - Tel. e fax: 011.99.47.379

www.gal-vallilanzocerondacasternone.itinfo@gal-vallilanzocerondacasternone.it

De

Sti

jl •

Tori

no

Il Gruppo di Azione Locale “Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”è un’agenzia di sviluppo che opera sul territorio

delle Comunità Montana Valli di Lanzo e Ceronda Casternone nell’ambito del Programma di Iniziativa Comunitaria Leader +

Il GGal èè uuna ssocietà mmista ppubblico pprivata ccomposta dda:SOCI PPUBBLICI

SOCI PPRIVATI

SPORTELLO INFORMATIVO

SEDE E SPORTELLO INFORMATIVO

Confederazione Nazionaledell’Artigianato e della Piccolae Media ImpresaAssociazione Provinciale Torino

Consorzio OperatoriTuristici Valli di Lanzo

COMUNITÀ MONTANAVALLI DI LANZO

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della propria terra. In questo modo Ro-bert ha raccolto migliaia di canzoni cheha poi trascritto e cantato. Le Diable,una pietra miliare nella storia della mu-sica della Valle, che parlava il francese eil piemontese, il provenzale, l'occitano,il tedesco, l'olandese e persino lo swailie che, a 84 anni prese un diploma in in-glese, è stato ricercato ed intervistato damolti studiosi europei ed americani perstudiare gli innumerevoli canti annotatisu i "Quaderni di cultura popolare". At-traverso questi documenti sarà possibileconservare e tramandare alle nuove ge-nerazioni un processo culturale di im-menso valore. Nel recupero dei valori della tradizionedel canto popolare piemontese La Gran-gia ha sfidato anche l'incomprensionedella gente, che per una parte è rimastalegata ai canti alpini da tutti proposti,un'altra parte invece, più intellettuale,non apprezzava un certo tipo di approc-cio folcloristico. Oggi la "quadra" sembra raggiunta eAngelo Agazzani tiene lezioni di pie-montesità nelle università di tutta Euro-pa. Da Torino ad Aquisgrana a Mar-burg, i valori della nostra terra hanno inlui un lucido portavoce. "Perché tutto non vada perduto" è ilnuovo disco di prossima uscita dellaCamerata corale La Grangia dal titolo:"Omaggio alla donna nella cultura pie-montese e provenzale". Un viaggio attraverso la condizionefemminile nella cultura popolare e nellastoria di due regioni sorelle: il Piemontee la Provenza.

Ecco tutti i nomi dei componenti del Coro La Grangia e i comuni di loro pro-venienza:Roberto BUSCAGLIONE (Grugliasco, Torino), Francesco BINCOLETTO(Gassino Torinese, Torino), Elio CRAVERO (Maddalene/Fossano, Cuneo),Bruno ISOARDI (Castelmagno, Cuneo), Giacomo MACHETTA (Druento,Torino), Davide MANA (Centallo, Cuneo), Costanzo ABELLO (Stroppo, Cu-neo), Marco CARIGNANO (Morozzo, Cuneo), Marco COMETTO (Madda-lene/Fossano, Cuneo), Giuseppe TARDIVO (Cuneo), Domenico NOTARIO(Torino), Gianni VARVELLO (Trofarello, Torino), Giuseppe CASETTA(Montà d'Alba, Cuneo), Piero BALLARIO (Maddalene/Fossano, Cuneo),Riccardo GIORDANO (Villar S.Costanzo, Cuneo), Giampiero MARTINI(Monterosso Grana, Cuneo), Attilio MASOERO (Cuneo), Ezio MERLO (Bo-sconero Canavese, Torino), Domenico NOTARIO (Torino), Italo REFOURN(Grugliasco, Torino), Massimo MACCAGNO (Barge, Cuneo), Luciano AI-MAR (Caraglio, Cuneo) Andrea FALCO (Caraglio, Cuneo), Valter GIOR-DANO (Villar S.Costanzo, Cuneo), Roberto MATTIAUDA (Caraglio Cu-neo), Domenico PRATO (Maddalene/Fossano Cuneo), Angelo AGAZZANI(Givoletto, Torino).Per contatti con la Came-rato Corale La Grangia:tel. e fax 011. 9947100, e-ail:[email protected], [email protected] (segretario).

IIll CCoorroo,, 2277 eelleemmeennttii rriicchhiieessttii iinn ttuuttttaa EEuurrooppaa

Febbraio 2005

Monaco 1984, esibizioneripresa dalla televisione

tedesca

UN’AGENZIA NATA PER FAR LAVORAREINSIEME E SOSTENERE LE IMPRESE

DEL TERRITORIO

Il Gal è una società mista pubblico privata composta da:SOCI PUBBLICI

SOCI PRIVATI

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22 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA Febbraio 2005

Il Settore antincendi boschividella Regione Piemonte ha otte-nuto la certificazione ambienta-

le Iso 14001. La struttura organiz-zativa di questo Settore regionale èla prima in Italia ad essere certifica-ta secondo questa norma internazio-nale nell'ambito degli incendi bo-schivi. La sfida principale era rap-presentata dall'applicazione di unanorma, nata essenzialmente per ga-rantire la compatibilità ambientaledi attività industriali impattanti, alsettore pubblico inteso come sog-getto i cui comportamenti hannoun'influenza rilevante sull'ambienteforestale e montano.La Regione Piemonte - Settore an-tincendi boschivi e rapporti con ilCorpo forestale della direzione eco-nomia montana aveva promosso nel2003 una specifica attività di ricer-ca, con la supervisione e il supportoscientifico del settore ecologia ap-plicata del Politecnico di Torino,volta all'innovativa applicazione diun sistema di gestione ambientale.Per la tutela e la salvaguardia delleformazioni forestali è quindi fonda-mentale che le attività istituzionalidi previsione, prevenzione e lottaattiva contro tali eventi siano piani-ficate e condotte in modo ottimaleperseguendo la massima efficacia.In tal senso un utile strumento diprogrammazione è stato individua-to nell'adozione di un sistema di ge-stione ambientale (conforme ai re-quisiti della norma Iso 14001 e delregolamento Emas) il cui obiettivoè la valutazione ed il miglioramentocontinuo delle prestazioni ambien-tali di un'organizzazione.Le attività analizzate sono statesuddivise secondo il seguente sche-ma:Attività di previsione: - acquisizione ed elaborazione pe-riodica dei dati rilevati dal Cfs suglieventi passati;

PPrriimmaa ssttrruuttttuurraa oorrggaanniizzzzaattiivvaa iinn IIttaalliiaa aadd ootttteenneerree ll’’IIssoo 1144000011,, ccoossttaannttee iill mmiigglliioorraammeennttoo ddeellllee pprreessttaazziioonnii

CCEERRTTIIFFIICCAATTOO AAMMBBIIEENNAANNTTIINNCCEENNDDII BBOOSS

GGAARRAANNZZIIAA DDII QQUUAALL

L’assessore regionale alla montagnaRoberto Vaglio e, da sinistra,

Cristina Ricaldone, funzionario regionale,e il dirigente regionale

degli Aib Vito Debrando

- individuazione di aree e periodi arischio e classi di pericolosità.Attività di prevenzione:- pianificazione ed acquisizione da-ti relativi ad interventi di preven-zione sul territorio (interventi diprevenzione selvicolturale e viabili-tà forestale, punti di rifornimentoidrico fissi e mobili per elicotteri emezzi a terra, piazzole per elicotte-ri);- valutazione del pericolo incendimediante rete di monitoraggio me-teo per il calcolo dell'indice giorna-liero di pericolo incendio;- formazione ed addestramento deivolontari Aib;- informazione e sensibilizzazionedella popolazione;- gestione mezzi ed attrezzature(dati in comodato d'uso a volontariAib e Cfs).Attività di lotta attiva:- gestione e manutenzione dei siste-mi automatici di avvistamento (te-lecamere Ir/visibile);- pattugliamento a terra con unitàmobile di monitoraggio (in uso al

Cfs);- definizione procedure operative diintervento e partecipazione alle at-tività della Sala operativa unificata;- gestione disponibilità mezzi aereiregionali.L'esperienza condotta nell'ambitodell'attività di ricerca ha consentitodi dimostrare che l'innovativa ap-plicazione di un sistema di gestioneambientale al settore Aib della Re-gione Piemonte, soggetto aventecompiti di coordinamento e pianifi-cazione del sistema antincendi bo-schivi, ha consentito di dare avvioad un sensibile miglioramento del-l'efficienza delle attività di compe-tenza che si sta traducendo in un

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Ericksson S 64,l’elicottero utilizzato nelle operazionidi spegnimentodegli incendi

OOllttrree llaa mmeettàà ddeeggllii iinncceennddii rriissuullttaannoo ddoolloossii,, mmaa ii bboosscchhiiccoonnttiinnuuaannoo aa ccrreesscceerree

Piemonte regione italiana con maggior estensione forestale, in espansione negli ultimi 30 anni per l’abbandono di coltivi e pascoli. Negli ultimi 10 anni una media di 474 incendi l’anno

EENNTTAALLEEOOSSCCHHIIVVIIAALLIITTAA’’

maggior grado di tutela e salvaguar-dia del territorio e del patrimonioforestale. Il programma ambientaleè stato il fondamentale risultato diuna approfondita analisi dei puntidi forza e delle criticità reali o po-tenziali dell'organizzazione in ter-mini di efficienza ambientale ed haconsentito di specificare in mododettagliato concreti obiettivi di mi-glioramento, pianificandone il rag-giungimento secondo prassi e mo-dalità documentate e periodicamen-te controllate.L'importanza dell'azione svolta dalsettore Aib per la salvaguardia delterritorio ed i miglioramenti cheprogressivamente verranno ottenutigrazie al completamento delle azio-ni previste nel programma ambien-tale, potranno essere resi pubblicisia mediante una intensificazionedelle azioni di comunicazione am-bientale sia attraverso la futura re-gistrazione Emas dell'organizzazio-ne e la conseguente divulgazionedella dichiarazione ambientale.

RRiissuullttaattoo ddeellllaa rriicceerrccaaaavvvviiaattaa nneell 22000033 ccoonn iill sseettttoorree eeccoollooggiiaaaapppplliiccaattaa ddeell PPoolliitteeccnniiccoo ddii TToorriinnoo ppeerr iinnnnoovvaarree iill ssiisstteemmaa ddii ggeessttiioonneeaannttiinncceennddiioo nneell rriissppeettttoo ddeellll’’aammbbiieennttee

La Regione Piemonte presenta una delle maggiori estensioni forestali inItalia (oltre 740.000 ha) di cui circa il 70% è di proprietà privata. Lasuperficie boscata, che risulta distribuita sul territorio regionale per ol-

tre il 60% in zone montane ed oltre il 25% in ambito collinare, è aumentatanegli ultimi 30 anni soprattutto a seguito della progressiva ricolonizzazionespontanea di coltivi e pascoli abbandonati. Nel periodo 1990-2001 si sono registrati 5.686 incendi (mediamente 474eventi/anno) che hanno coinvolto una superficie complessiva di 91.312 ha, dicui 51.239 a bosco, con una superficie media percorsa di circa 7.600 ha/anno.Il 77% degli incendi rilevati nel periodo ha interessato superfici inferiori ad 1ha, mentre solo il 12% ha coinvolto superfici superiori a 10 ha. Gli incendicon estensione maggiore a 10 ha interessano il 90% della superficie percorsadal fuoco complessivamente nella serie storica.Per le frequenze medie mensili sul periodo si riscontra un andamento caratte-ristico dei regimi pirologici alpini, con un massimo invernale-primaverile(mediamente 153 eventi/mese in marzo e 104 in febbraio) ed un minimo pri-maverile-estivo (con un massimo relativo in agosto, particolarmente accen-tuato nel 2003, anno caratterizzato da particolari condizioni climatiche). Riguardo alle cause presunte di innesco, il 52% degli eventi è attribuibile acause volontarie, il 17% a cause involontarie, solo l'1% a cause naturali, men-tre il restante 30% risulta non classificabile.Il territorio regionale, nell'ambito del Piano regionale per la programmazionedelle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi bo-schivi 2003-2006, è stato suddiviso in aree di base aventi caratteristiche omo-genee e, ad ognuna di esse, è stata attribuita la relativa classe di rischio basa-ta su 5 livelli: classe 1, incendi sporadici e piccoli; classe 2, incendi frequentie piccoli; classe 3, incendi veloci e molto estesi; classe 4, incendi continui enumerosi; classe 5, incendi non continui ma estesi.Il sistema antincendi boschivi regionale si fonda su quattro soggetti: la Re-gione Piemonte, con il Settore antincendi boschivi, il Corpo forestale delloStato, il Corpo nazionale Vigili del fuoco e il Corpo volontari antincendi bo-schivi del Piemonte.

Febbraio 2005 23Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

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Il dissesto idrogeologico ed i vin-coli urbanistici" è il titolo di unagiornata di studio organizzata dal-

la Comunità montana Valle di Mosso,svoltasi nel novembre scorso a VillaPiazzo di Pettinengo (Biella), e di cuisono disponibili ora gli atti raccolti inuna pubblicazione curata dalla Co-munità montana.L'incontro ha visto la partecipazionedi un centinaio fra tecnici, ammini-stratori pubblici, studenti, persone in-teressate alle connessioni tra la nor-mativa urbanistica recente e la situa-zione idrogeologica del territorio, so-prattutto dopo l'avvio dell'applicazio-ne delle novità introdotte dal Pianoper l'assetto idrogeologico (Pai). Lagiornata di studio ha avuto anche ilsignificato di ricordare la terribile al-luvione che, nel novembre 1968, ave-va colpito la valle di Mosso, provo-cando morte e devastazione del terri-torio.Dopo il saluto del presidente dellaComunità montana Orazio Gabella,del presidente della Provincia, OrazioScanzio e del sindaco di Pettinengo,Piera Canuto, i diversi relatori inter-venuti hanno cercato di offrire unapanoramica del problema in discus-sione. L'architetto Ermes Fassone,della direzione pianificazione e ge-stione urbanistica della Regione Pie-monte si è soffermato sullo stato diattuazione del Pai nel territorio biel-lese, con le relative ricadute urbani-stiche, mentre il geologo, BrunelloMaffeo ha presentato il quadro deidissesti sul territorio biellese.Il geologo Massimo Biasetti ha inve-ce presentato i dissesti e la pianifica-zione in atto nella "Valle di Mosso",sottolineando il lavoro di pianifica-zione geologica svolto nell'ultimo an-no da parte della Comunità montana,

RISPETTAREVALLE DI MOSSO

IL TERRITORIO

UUnnaa ggiioorrnnaattaa ddii ssttuuddiioo ssuull ddiisssseessttoo

iiddrrooggeeoollooggiiccoo ee ii vviinnccoollii uurrbbaanniissttiiccii

oorrggaanniizzzzaattoo ddaallllaa CCoommuunniittàà

mmoonnttaannaaRicordata anche la terribile alluvione

del 1968. Sopra, la cartina della Valle Mosso

quale elemento di base per le variantispecifiche degli strumenti urbanisticiin adeguamento al Pai in corso di ste-sura in quasi tutti i comuni della Co-munità. Ha chiuso la prima parte della gior-nata l'ingegner Paolo Mello Rella,che si è soffermato sulla pericolositàe sul rischio idraulico nel territoriodella Comunità montana, in partico-lare per quanto riguarda il torrenteStrona. Ha portato il suo saluto ancheRoberto Vaglio, assessore alla monta-gna della Regione Piemonte.

24 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA Febbraio 2005

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Febbraio 2005 25Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

Lo studio degli architetti Bruna eMellano di Cuneo ha vinto i2.500 euro destinati al primo

classificato del secondo concorso re-gionale per il recupero del paesaggiomontano indetto dall'assessorato allamontagna della Regione Piemonte.Il progetto prevede la realizzazionedella sede operativa del Parco delle Al-pi Marittime nel Vallone di San Giaco-mo di Entracque, in provincia di Cu-neo. Un intervento che sorge in un con-testo montano caratterizzato da dolciprati e delimitato da boschi più ripidi.Si caratterizza per la composizione ar-ticolata che trae ispirazione da elemen-ti architettonici storici, significativi perla zona su cui sorge. La costruzione siinserisce con equilibrio ed armonianell'ambiente naturale e diviene, natu-ralmente, un elemento determinante acreare un paesaggio nuovo e poetico ri-spondendo, al contempo, alle esigenzefunzionali dell'ente che lo ha commis-sionato.I 1.500 euro del secondo premio sonoinvece andati all'architetto FrancescoCampidonico di Savona, per la realiz-

zazione del Centro di vinificazionecollettiva di Lerma, in provincia diAlessandria. Questo centro, finalizza-to alla produzione ed alla lavorazionedei prodotti viti-vinicoli delle aziendedella Comunità montana Alta ValLemme, si è distinto per le caratteristi-che funzionali ed estetiche che ricalca-no l'immagine rurale del contesto incui è inserito potenziandone, al con-tempo, il messaggio estetico.Il concorso, nato due anni fa promosso

dall'assessorato regionale alla Monta-gna, si propone di incentivare la pro-gettazione di qualità nelle aree monta-ne, nonché di favorire il recupero e lavalorizzazione delle tradizioni tipolo-giche e costruttive locali e l'uso deimateriali tipici.Il concorso era destinato a tutti i pro-fessionisti- architetti, ingegneri e geo-metri- iscritti agli Ordini o Collegi delPiemonte che avessero realizzato, tra il1° gennaio 1995 ed il 31 dicembre2003, nuove costruzioni, interventi direcupero di costruzioni esistenti e disistemazione ambientale realizzati incomuni appartenenti alle Comunitàmontane.L'alta qualità che ha caratterizzato leotto opere in concorso ha nuovamente

RECUPERO PAESAGGIOCONCORSO REGIONALE

MONTANOPremiati i vincitori della seconda edizioneche si propone di incentivare la progettazione di qualità per il recupero delletradizionali tipologie

In alto, da sinistra, il progetto primoclassificato degli architetti Bruna e Mellano di Cuneo, che prevede la realizzazione della sede operativadel Parco delle Alpi Marittime.La sede del Parco naturale Monte Fenera a Borgosesia ricavata da un’antica casa valsesiana

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testimoniato l'importanza che quest'ini-ziativa rappresenta per i territori dimontagna, i quali necessitano dellarealizzazione di opere architettonicheche riescano a coniugare l'innovazionedelle idee con la qualità dei contenuti ela tradizione legata sia agli ambientiche vanno ad essere edificati, sia all'u-so dei materiali, tradizionali e non, uti-lizzati.Le opere sono state giudicate da unagiuria composta dai membri dellaCommissione regionale per la tutela ela valorizzazione dei beni culturali edambientali, integrata da rappresentantidelle federazioni regionali degli archi-tetti, degli ingegneri, dei dottori agro-nomi forestali e dei geometri.La premiazione è avvenuta nel pome-riggio del 10 dicembre scorso presso ilCentro congressi della Regione Pie-monte. L'assessore alla montagna Ro-berto Vaglio ha premiato i vincitoriche, di fronte ad un numeroso pubbli-co, hanno descritto le loro opere avva-lendosi di un proiettore multimediale

ed hanno espo-sto le differentifasi lavorativeche hanno carat-terizzato i dueprogetti.Erano presentianche gli archi-tetti delle treopere che lagiuria ha ritenu-to di segnalareperché partico-larmente merite-voli. La primasegnalazione ri-guarda il proget-to di valorizza-

zione turistico-ambientale della Comu-nità montana Val Ceronda e Casterno-ne. Realizzato dall'architetto EnricoGiacopelli su commissione della Co-munità montana, l'opera prevede la si-stemazione delle aree umide lungo iltorrente Ceronda nel comune di LaCassa.La seconda segnalazione riguarda ilprogetto di recupero di un'antica casavalsesiana da destinare a sede del Par-co naturale Monte Fenera nel comunedi Borgosesia. Realizzato dallo studioMaffei e Pomaro architetti associati di

Innovazione nper dare valo

Il concorso destinato a tutti gli architetInterventi di recupero edilizio e sistem

segue da pagina 25

Sopra un particolare dell’antica Casa valsesiana di Borgosesia. Sotto, a sinistra, la zona umida del torrente

Ceronda nel Comune di La Cassa

A fianco, il Centro di vinificazione collettiva di Lerma (Alessandria) progettato dall’architetto Francesco Campidonico e classificatosi al secondo posto.

E’ finalizzato alla produzione e alla lavorazione dei prodotti vitivinicoli della Comunità montana Alta Val Lemme

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Febbraio 2005

e nella tradizione, alore al paesaggio

rchitetti, ingegneri e geometri iscritti agli Ordini professionali.sistemazione ambientale sul territorio delle Comunità montane

Borgosesia, su commissione della Re-gione Piemonte e del Parco naturaledel Monte Fenera.La terza segnalazione è andata infine alprogetto "Scopriminiera", riguardanteil recupero del complesso estrattivo ditalco del comune di Prali, che ne hapermesso la valorizzazione e la fruizio-ne ad uso pubblico e didattico. L'opera,commissionata dalla Comunità monta-na Val Chisone e Germanasca, è statarealizzata dallo studio De Ferrari archi-tetti con il supporto del Politecnico edella Provincia di Torino.

A fianco, “Scopriminiera”, il recuperodel complesso estrattivo di talco nel Comune di Prali. L’opera, è dello Studio De Ferrari architetti.Sopra, un particolare del progetto di valorizzazione turistico-ambientaledelle aree umide del torrente Cerondanel Comune di La Cassa, dell’architettoEnrico Giacopelli

27Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

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Realizzato dall'AgenForm in collaborazione con:

Unione Europea

Regione Piemonte (Assessorato alle Politiche per la Montagna)

AGRAP

CAI (delegazione Regione Piemonte)

Région PACA

Académie d'Aix-Marseille

Lycée Professionnel Sévigné (Gap)

Lycée Alpes et Durance (Embrun)

Per informazioni ed iscrizioni:Agenzia dei Servizi Formativi della Provincia di Cuneo - Consorzio12100 Cuneo Corso IV Novembre, 11Telefono 0171 696147 - Fax 0171 436910e-mail: [email protected] - www.agenform.it

C.A.I. Delegazione Regione Piemonte

Il progetto è finanziato su programma di iniziativa comunitariaInterreg III A con l’intervento di:

Supportano il progetto:

Rivolto a: occupati o disoccupati c

on diploma di scuola med

ia

superiore e/o laurea.

Durata: 1200 ore suddivise in le

zioni teorico-pratiche e

stage

Periodo: da ottobre 2004 a luglio

2005.

Sede: Foresteria dell’Istituto

Professionale Statale p

er

l’Agricoltura di Verzuol

o (CN)

Argomenti: tematiche gestionali e c

ulturali nei settori

dell'accoglienza turisti

ca, dell'artigianato

e della trasformazione a

groalimentare.

Stage: trimestrale, in Italia e

in Francia.

Titoli rilasciati: Attestato di

Specializzazione di II

livello

Europass-Formazione.

Simulazione d'impresa: Al termine d

el percorso formativo i

partecipanti simuleranno

la gestione

di un rifugio in quota.

“tecnicodella gestione

delle attività

economiche montane”(Agricoltura, Ambiente, Artigianato, Turismo)

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Febbraio 2005 29Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

CCeessaannaa TToorriinneessee oossppiitteerràà iill 2200°° RRaadduunnoo nnaazziioonnaallee ddeellllee GGuuiiddee aallppiinnee

Figura professionale in evoluzione, non solo capo cordata nelle escursioni alpine, ma anche promotore turistico nella valorizzazione dell’ambiente montano

Cesana Torinese ospiterà la 20^edizione del Campionato di scie il Raduno nazionale delle Gui-

de alpine italiane dal 18 al 20 marzoprossimi.L’evento è organizzato dal Collegio re-gionale delle Guide alpine del Piemon-te nel cuore della Via Lattea e dellemontagne che ospiteranno nel 2006 leOlimpiadi invernali, e torna in Piemon-te dopo tredici anni dopo l’edizione del1992 a Bardonecchia.Le precedenti edizioni si sono svolte inprevalenza in Trentino.Il programma prevede il ritrovo a Ce-sana per venerdì 18 marzo, il sabatosuccessivo sono previste la sfilata deigruppi in costume e l’assemblea nazio-nale presso il salone delle conferenze.Domenica 20 marzo avrà luogo la garadi slalom gigante.L’intento del Collegio piemontese, pre-sieduto da Alberto Re, è di promuoverel’immagine della guida alpina e dell’at-tività che svolge nel settore del turismomontano, dall’escursionismo all’alpini-smo e allo sci alpinismo in particolare.L’appuntamento di Cesana torinese èun’occasione per diffondere l’immagi-ne professionale delle guide alpine, chesi sta evolvendo sempre di più versol’accompagnamento dei turisti nellaconoscenza dell’ambiente montano.Una figura di promotore del territorio,non solo, quindi, di capocordata, masoprattutto come divulgatore delle ca-ratteristiche del territorio e difensoredell’ambiente naturale, fautore di unacorretta frequentazione delle montagnein sicurezza.Il Collegio regionale delle Guide alpinedel Piemonte ha sede in via Grattoni 7a Torino: tel./fax 011 - 51.71.628, fax;email: [email protected].

Per ricevere gratuitamente il giornale compilare questo tagliando e spedirlo a:

QQUUAADDEERRNNII DDEELLLLAA RREEGGIIOONNEE PPIIEEMMOONNTTEE -- MMOONNTTAAGGNNAA

Assessorato alla Montagna, Corso Stati Uniti 21 - 10128 TORINOOppure visitate il sito www.regione.piemonte.it/montagna

Cognome .............................................................................................................................

Nome ...................................................................................................................................

Via .....................................................................N ...................Cap ....................................

Frazione .................................. Comune ............................ Provincia ............................

Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96 e successive modifiche, si informa che i dati personali sono contenuti presso la banca dati dell’Assessorato alla Montagna. Ai sensi della Legge

lei ha diritto di richiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o in blocco. Il titolare del trattamento è la Regione Piemonte.

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30 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA Febbraio 2005

di AALLEESSSSAANNDDRROO FFEELLIISS

LLooccaallee ccaarraatttteerriissttiiccoo ccrreeaattoo ddaallll’’aasssseessssoorraattoo rreeggiioonnaallee aallllaa mmoonnttaaggnnaa,, ccoommuunnee ddii CCeessaannaa

ee FFeeddeerraazziioonnee ttrraa ccoonnssoorrzzii ddii ttuutteellaa vviinnii ddoocc AAllttoo PPiieemmoonnttee..

AAllllaa rriissccooppeerrttaa ddii AAvvaannàà,, AAvvaarreennggoo,, CCaarrccaajjuunn,, BBeeccqquueett,, DDoouuxx dd’’HHeennrryy ee NNeebbbbiioolloo

DA VITIGNI AUTOCTONI E ANTICCASA DEI VINI DI CESANA TO

FRUTTI DELLA VITICOLTURA “ERO

In questi ultimi anni tutto quantoattiene al gusto, vino in primis, èstato oggetto di crescente interes-

se fino a raggiungere vette che pochiavrebbero immaginato. Molti gridanoal miracolo e vedono il vino e la ga-stronomia trainare folle di nuovigourmet e di neo o per lo più pseudointenditori e, abbandonato il Medioe-vo del gusto, il settore brillare di "il-luminati" che finalmente capiranno esapranno apprezzare quanto avrannonei piatti, passando dalla fase del me-ro "mangiare" a quella del "degusta-re" a ragion veduta. Chi scrive non è mai stato trasportatoda questo entusiasmo e, ahimè, i fattisembrano dimostrare che al di là diriuscite operazioni commerciali sulmiglioramento dell'italica capacitàsensoriale c'è ben poco da gioire.Tanto per usare un termine alla moda,nel campo enologico, l'enfasi che ab-biamo vissuto e stiamo ancora viven-do è parte integrante del tanto nomi-nato processo di globalizzazione. Alivello vitivinicolo tale processo sitraduce in utilizzo di vitigni interna-zionali e di tecniche "passepartout"che fanno piangere il cuore dei puri-sti. Il nostro Piemonte non è sfuggitoa tali mode ed ecco dilagare Char-donnay, Merlot, Cabernet Franc e

Sauvignon, Pinot Noir e proliferarenelle nostre cantine le "barriques".Alla faccia dei nostri vitigni tradizio-nali e delle nostre botti, ora definitegrandi per distinguerle dai contenito-ri di origine francese!Per fortuna del nostro ricco patrimo-nio ampelografico e dei palati dei ve-ri intenditori, non quelli della "nou-velle vague", parallelamente a questacorsa al gusto del consumatore alcu-ne zone hanno rispolverato, valoriz-zato o semplicemente continuato acoltivare e vinificare i "figli" dei no-stri territori, i vitigni autoctoni o anti-chi, come qualcuno preferisce chia-marli. Uve nostrane, nate in loco, chehanno nel Dna il territorio, le sue tra-dizioni, la sua cultura, la sua gente,senza bisogno di scomodare, altramoda di questi ultimi anni, il "terroir"francese.Parte di questo ricco patrimonio, puòessere ammirato e degustato presso laCasa dei Vini della Montagna di Ce-sana Torinese. Nata dall'associazionedi intenti dell'assessorato alla monta-gna della Regione Piemonte, del co-mune di Cesana e della Federazionetra Consorzi di Tutela vini doc "AltoPiemonte", questo locale caratteristi-co, tanto particolare da affascinarechiunque lo visiti, è una vetrina dina-mica dei vini dei territori difficili de-finiti, senza esagerazione, frutti della

viticoltura eroica.Da un anno circa Cesana, punto foca-le dei Giochi Olimpici del 2006,ospita questo piccolo scrigno dovevengono serbati e proposti al pubbli-co i vini dei territori locali ai fini divalorizzare il lavoro di quegli uominiche hanno tramandato su terreni im-pervi, con difficoltà spesso insor-

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Cesana, punto focale dei Giochi Olimpici del 2006,ospita questo piccolo scrigno dove si possono apprezzare i vinidei territori locali e il lavoro degli uomini che li hanno tramandati.Nella foto di centro pagina,l’assessore regionale allamontagna RobertoVaglio accanto al sindaco di Cesana Roberto Serra

TICHIORINESEROICA”

montabili, le conoscenze dei loro avie permesso la sopravvivenza, oltreche dell'uomo in montagna, di antichivitigni altrimenti destinati ad una finesicura. Un inebriante viaggio nei territoridifficili che porterà a scoprire o risco-prire le uve Avanà, Avarengo, Carca-jun (Carcairone), Becquet, Doux d'-

CCAASSAA DDEEII VVIINNII DDEELLLLAA MMOONNTTAAGGNNAA

Via PineroloCesana TorineseTel. 0122 - 89.71.27

Henry, …senza scordare il Nebbiolo,che molti conoscono come padre deiBarolo e Barbaresco, ma che è anchealla base del Carema, del Donnaz inValle d'Aosta e di tutta una serie divini che ricorderemo come i Nebbio-lo del Nord del Piemonte. Il Cervimdefinisce viticoltura di montagnaquella svolta ad una altitudine supe-

riore ai 500 metri o su pendenze su-periori al 30%. Senza raggiungere ta-li realtà, basterà salire alcuni gradinie visitare questo spazio loro dedicato,dove la montagna nel suo completosignificato vive e dove la sua culturaviene tramandata, anche attraverso ivini, da sempre espressione di un ter-ritorio e della gente che li produce.

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32 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

Si è inaugurata nei mesi scorsi lamostra fotografica "Gli antichimobili della Valle Varaita",

un'esposizione curata dall'Agenziadel legno che, dato il suo carattere iti-nerante, è già stata allestita in varielocalità del Piemonte ed in Francia.L'iniziativa intende valorizzare la ti-picità dell'artigianato d'epoca espres-so in Valle Varaita attraverso un pri-mo traguardo costituito dall'attualeesposizione, corredata da un catalogorealizzato su Cd, contenente le imma-gini degli oltre cinquanta arredi cen-siti. La mostra ripropone, attraverso foto-grafie di apprezzabile formato, carat-teristici mobili ed arredi concepiti perle esigenze e gli spazi delle abitazionimontane, costruiti in Valle nel corsodi tre secoli, dal '600 ai primi anni del'900. Suggestive immagini di creden-ze, armadi, cofani e le grandi tipichesedie (cadregun), manufatti rustici opiù evoluti, lineari o scolpiti, assem-blati con assi ricavati da alberi secola-ri, pini, come il cembro (o cirmolo)in particolare, o larici che riflettono erilasciano ancor oggi luce e magichetonalità di colore, ma anche calore altatto ed intenso profumo.Incastri sapienti, ma anche armoniosevolute, modanature, inconfondibili li-nee e pregevoli intagli creati con mo-desti quanto efficaci attrezzi, in partetramandati, altri appositamente co-struiti. Qui sono accostate le espe-rienze, le tecniche ed i segreti di ge-nerazioni, estro, genuina ingegnositàe le non indifferenti capacità manualidi alcuni, accanto al "mestiere" di al-tri, che divennero in seguito artigianiitineranti realizzando direttamente gliarredi presso l'abitazione dei commit-tenti.

Oltre cinquanta gli scatti sinora rea-lizzati da un professionista del setto-re, quale il fotografo piaschese LivioRuatta, per una campagna di ricercache dovrà ancora protrarsi nel tempo,seguendo le specifiche segnalazionied indicazioni ottenute anche attra-verso l'indispensabile collaborazionedi parecchi privati che hanno sin quiconsentito l'essenziale ripresa deimobili gelosamente custoditi nel tem-po.Alla base del progetto vi è l'improro-gabile esigenza di realizzare un cen-simento fotografico, anche alla lucedi analoghe iniziative già realizzatead esempio, in Val d'Aosta, nel Tren-tino, come in Francia, capitalizzandogli autorevoli suggerimenti ed i con-sensi ottenuti dai musei civici ed et-nografici di Cuneo, Grenoble o Gap.Un lavoro encomiabile, che dovrebbesfociare, almeno negli intendimentidella stessa Agenzia del legno, in unvolume, un archivio aperto, destinato

a raccogliere buona parte di questaeccezionale ricerca. Un patrimoniosecolare che ha conosciuto, oltre aduna naturale alienazione per usura,anche le distruzioni ed i saccheggiche coinvolsero la vallata, nell'ambitodelle note vicende storico, politiche ereligiose. Tragici eventi ai quali andràmalauguratamente ad aggiungersi, inepoche più recenti, anche il depaupe-ramento originato dalle numerosevendite effettuate a vantaggio di anti-quari o commercianti; circostanze chehanno comportato, ad eccezione di al-

Febbraio 2005

EEssppoossiizziioonnee iittiinneerraanntteeoorrggaanniizzzzaattaa ddaallll’’AAggeennzziiaa ddeell lleeggnnoo ppeerr vvaalloorriizzzzaarree ll’’aarrttiiggiiaannaattoo dd’’eeppooccaa

IN MOSTRAVALLE VARAITA

GLI ANTICHI M

Un mobile dell’artigianato della Valle Varaita e, accanto,

la locandina della Mostra fotografica

di FFLLAAVVIIOO VVAALLLLOOMMEE

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cune importanti presenze, circoscritteall'interno di realtà museali, la defini-tiva scomparsa di alcuni pregevoliesemplari.Nuove ricerche sono auspicabili, oveancora possibile, anche in quella dire-zione, ma più realisticamente è essen-ziale il censimento dell'esistente perl'indispensabile ampliamento delleconoscenze su manufatti inediti, o co-munque poco conosciuti, se non adappannaggio della ristretta cerchia deisingoli proprietari.Un evento che consentirà un ulteriore

Sopra, Borgata Torrette di Casteldelfino, alta Valle Varaita, sotto la neve. Sotto, il bosco dell’Alevè. A fianco, due particolari di mobili tradizionali. Un patrimonio secolare, spesso andato perduto a causa delle vicissitudini storiche,e oggi rintracciabile in gran parte presso proprietari privati.(Le fotografie dei mobili sono di Livio Ruatta, i paesaggi di Flavio Vallome)

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approfondimento delle tecniche e del-le coeve tradizioni culturali esistentiall'origine del concepimento. Studiche devono necessariamente basarsisulla comparazione con altri manufat-ti datati o siglati, per avvicinarsi aduna più precisa collocazione tempora-le e spaziale, circoscrivendone l'areadi provenienza. Allo scopo non sonovenuti meno, in particolare negli ulti-mi decenni, numerosi studi e pubbli-cazioni concernenti l'analisi dellesculture interessate da motivi geome-trici. Al riguardo alcuni studiosi, purin disaccordo con altri, hanno volutofar risalire, ad esempio con riferimen-to ai motivi ornamentali di rose, cer-chi con croci inscritte, ecc., la soprav-vivenza di antichi culti solari ricondu-

cibili ad analoghi simboli già antica-mente scolpiti nella pietra. L'ennesi-ma riprova dell'importanza, in con-creto, sia di questa mostra, quanto deipotenziali sviluppi che dovrebberoconsentire, innanzitutto, la ricompo-sizione di un eccezionale patrimonioculturale da salvaguardare e traman-dare, sia attraverso un più immediatoapproccio con le nuove generazioni,sia nei confronti di una ben più vastaplatea costituita anche da occasionalifruitori canalizzando, nel contempo,nuove fonti di studio per i numerosiaddetti ai lavori.(Copia del Cd può essere richiesto al-l'Agenzia del Legno: Tel. 0175689.028 - Fax 0175 689.942 - E-mail:[email protected]).

I MOBILI

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ASSESSORERRoobbeerrttoo VVAAGGLLIIOO

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RESPONSABILEAAnnddrreeaa EEzziioo CCAANNEEPPAA 4309fax [email protected]

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RESPONSABILEFFrraannccoo LLIICCIINNII 4359fax [email protected]

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SSEETTTTOORREE GGEESSTTIIOONNEE AATTTTIIVVIITTAA'' SSTTRRUUMMEENNTTAALLII PPEERR LL''EECCOONNOOMMIIAA MMOONNTTAANNAA EE LLEE FFOORREESSTTEE

RESPONSABILECCaarrlloo TTOORRRREENNGGOO 4322

fax 011.432.5434Piazza Castello 5 10015 IvreaTel. 0125-42.44.44 - fax [email protected]

SSEETTTTOORREE GGEESSTTIIOONNEE PPRROOPPRRIIEETTAA'' FFOORREESSTTAALLII RREEGGIIOONNAALLII EE VVIIVVAAIISSTTIICCHHEE

RESPONSABILEVViinncceennzzoo RREENNNNAAVia Pirandello 8 - 13100 VercelliTel. 0161-26.17.11 - fax 0161-26.17.55

Via Q. Sella 12 - 13051 BiellaTel. 015-40.52.37

Corso Roma 35 - 13019 Varallo SesiaTel. [email protected]

SSEETTTTOORREE EECCOONNOOMMIIAA MMOONNTTAANNAA

Corso Nizza 72 - 12100 CuneoTel. 0171-69.53.41La responsabilità è attualmente in capo alla Direzione

SSEETTTTOORREE AANNTTIINNCCEENNDDII BBOOSSCCHHIIVVII EE RRAAPPPPOORRTTII CCOONN IILL CCOORRPPOO FFOORREESSTTAALLEE DDEELLLLOO SSTTAATTOO

RESPONSABILEVViittoo DDEEBBRRAANNDDOOVia Dominioni 4 - 28100 NovaraTel. 0321-66.67.33 - fax 0321-66.67.83

Piazza Matteotii 34 - Verbania IntraTel. 0323-40.53.10 - fax. 0323-40.43.60

Via Romiti 13 bis - 28037 DomodossolaTel. 0324-22.68.11 - fax [email protected]

SSEETTTTOORREE IIDDRRAAUULLIICCAA FFOORREESSTTAALLEE EE TTUUTTEELLAA DDEELL TTEERRRRIITTOORRIIOO

RESPONSABILEVVaalltteerr VVEESSCCOOVVIIVia del Guasco 1 - 15100 AlessandriaTel. 0131-28.53.12 - fax. [email protected]

REGIONE PIEMONTEAssessorato Politiche per la Montagna, Foreste e Beni Ambientali10128 Torino - Corso Stati Uniti 21 - Tel. 011-43211assessore.montagna@regione.piemonte.itwww.regione.piemonte.it/montagnaPer telefonare direttamente agli uffici comporre 011-432 seguito dall'interno desiderato (riportato nella tabella sotto)

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alla sorgente proprio così com’è: perfetta. Per questo è ideale per tutta la famiglia, per le diete povere di sodio e anche per te.

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Alberi monumentali, particolarmente meritevoli dipubblico riconoscimento e tutela, ricorrono inPiemonte nei contesti territoriali più disparati, a con-ferma di come la loro plurisecolare presenza sia giuntaa noi non solo grazie alla protezione ricevuta dairegnanti e dagli abbienti, ma per la centralità che spes-so hanno ricoperto nei culti e nelle tradizioni popolari,per i molteplici servigi e utilità offerti alle popolazionirurali e, non ultima, per volontà, grata e rispettosa,delle comunità urbanizzate.

Quali massime espressioni del regno vegetale, essigenerano, per dimensione ed età maturate, stupore eammirazione, suscitano, perché connessi ad eventi epersonaggi della storia, memorie e sensazioni profon-de, abbelliscono, con la loro puntuale e suggestiva col-locazione, paesaggi e antiche architetture di Chiese,castelli, borghi e contrade cittadine.

La migliore conoscenza e valorizzazione di questivetusti testimoni silenziosi, a cui è diretta la presenteiniziativa editoriale, si auspica possano offrire, oltre adun significativo contributo alle politiche di salvaguar-dia del patrimonio arboreo – naturalistico, un ulterio-re valore aggiunto alle già elevate connotazioni socio –culturali e ambientali dei siti che li ospitano.

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AlberiMONUMENTALIMONUMENTALIAlberidel Piemontedel Piemonte

Pubblicazione realizzata da Ipla e Università di Torino su incarico della Regione Piemonte

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