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Quaderni diRIVISTA ABRUZZESE

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Tutti i diritti riservati

© Copyright byRivista Abruzzese

Lanciano2012

1ª edizione, ottobre 20121ª ristampa, giugno 2014

È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzoeffettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico,

non autorizzata, del volume.

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In copertina:La metamorfosi di Arachne

nel disegno di un bambino italiano di quattro anni

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GIOVANNI PIZZA

LA VERGINE E IL RAGNO

Etnografia della possessione europea

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M[erleau]-P[onty] parla di una trascendenza attiva della coscienza come movimento mediante il quale

essa «si getta in una cosa e in un mondo mediante i propri organi e i propri strumenti».

D’accordo. Ma gli organi e gli strumenti non sonoscindibili dalla storia culturale

che è incorporata in essi.

Ernesto de Martino, La fine del mondo

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per Alfonso Maria di Nola

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PrefAzioNe

Questo libro attraversa tre ambiti tematici, in un iti-nerario di ricerca etnografico, antropologico e storico-culturale: le politiche della medicina popolare, le poeti-che del corpo femminile, le pratiche della possessione europea. Quest’ultima nozione costituisce il nucleo del libro. Nel quadro di un dibattito di lunga durata sulla stregoneria e la possessione in Europa, e in base ai dati etnografici di una ricerca sulle figure della corporeità femminile in Campania, è affrontata la questione della “possessione europea”, già proposta da Cristiano Grot-tanelli in una discussione sull’uso del modello sciama-nico in antropologia e storia delle pratiche simboliche in Europa.

L’esperienza etnografica sulle forme della corporeità femminile costituisce un momento centrale di questo percorso, in grado di spingere l’antropologo a ripensa-re il proprio lessico teorico-concettuale, il vocabolario classico dell’antropologia. In un confronto comparativo fra etnografia endotica, praticata ai margini dell’Euro-pa, e studi etnografici su medesimi argomenti condotti in contesti esotici, si giunge a mettere in questione la te-nuta di nozioni quali possessione, stregoneria, sciama-nismo, dopo avere riflettuto sulle feconde conseguenze di una circostanziata disarticolazione della classica ca-tegoria di “medicina popolare”. Tali aperture teoriche e critico-culturali, metodologicamente fondate sulla conoscenza locale emersa nell’etnografia, ancora non hanno esaurito la loro spinta propulsiva nello svilup-po di una antropologia contemporanea delle pratiche corporee.

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I sette capitoli di questo testo indicano una via per esplorare la storia culturale e la pertinenza etnografica e antropologica della possessione europea, attraverso lo studio di alcune metafore animali che caratterizzano le rappresentazioni dell’anatomia simbolica femminile in area campana, nel sud Italia. In particolare la meta-fora dell’utero-ragno, che riesce a connettere sfere di-scorsive ed esperienze culturali classicamente separate dall’antropologia, quali: la stregoneria, la possessione, lo sciamanismo, la cosiddetta “scena del parto” e il “mal di matre”.

Quadri culturali che costituiscono il terreno in cui questo lavoro cerca di individuare quel processo trian-golare, storicamente profondo, che connette esperien-za corporea, piccoli racconti locali, grandi narrazioni mitologiche di tradizione popolare. Una triangolazione che, da un’area del sud Italia, disvela la centralità teori-ca dello statuto corporeo femminile nella storia cultu-rale europea.

Giovanni Pizza

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RingRaziamenti

La ricerca su cui questo libro si fonda – di mia esclusiva responsabilità – non sarebbe stata possibile senza il sostegno e la disponibilità al dialogo da parte di Cristina Papa, gui-da scientifica fin dai tempi del mio dottorato all’Università di Roma La Sapienza, e di Tullio Seppilli, grande maestro di antropologia medica e punto di riferimento di ogni mio lavoro. Ad essi va la mia profonda riconoscenza. Nel corso dell’etnografia ho contratto molti debiti di gratitudine: voglio ricordare in particolare Antonietta detta zi’Ntunetta, Bianca, Concetta detta Bambola, Domenica, Giovannina, Giustina, Tobia e, attraverso di loro, ringraziare tutte le persone che hanno condiviso con me una quotidiana vicinanza. Grazie a Lucio A. Annunziata e ad Amalia Pizza, medici attenti al dialogo interculturale, che mi hanno messo a disposizione la loro conoscenza del territorio, a Pasquale Colucci, avvocato e studioso di Lauro, per la sua cortese disponibilità, a Mariella Pandolfi, per le sue critiche maieutiche, a Franca Romano, che ha incoraggiato il mio lavoro sul tema della corporeità, a Luigi Maria Lombardi Satriani, per le importanti suggestioni sulle figure della possessione nella cultura popolare del Mez-zogiorno italiano, a Luigi Di Gianni, che ha curato una regi-strazione audiovisuale di alcuni momenti etnografici inclu-dendoli in un suo documentario, a Roberte Hamayon, per il suo invito a presentare i risultati delle mie ricerche in un con-vegno internazionale sullo sciamanismo tenutosi a Chantilly, a Carlo Severi, per il suo incoraggiamento ad approfondire la questione della possessione europea, a Paolo Scarpi, che mi ha spinto a rivisitare questi temi, invitandomi per una lezione inaugurale a un interessante seminario a Padova. Sono grato a Paolo Apolito, a Pietro Clemente, a Clara Gallini e ad Amalia Signorelli per la loro straordinaria disponibilità al confronto su temi di antropologia demartiniana, a Giordana Charuty e a Daniel Fabre per avere seguito con attenzione critica i primi passi di questa ricerca, nella lontana occasione del mio mé-moire di Dea in Anthropologie sociale et Ethnologie, presso la sezione tolosana dell’École des hautes études en sciences so-ciales di Parigi. Un ringraziamento speciale va a Eva Pócs, per il dialogo che ha voluto intrattenere con il mio lavoro invitan-domi a diversi convegni in Ungheria sul tema della possessio-ne spiritica e offrendomi generosamente l’opportunità di un periodo di studio e insegnamento presso l’Università di Pécs. Per il reperimento delle fonti romene mi sono avvalso di un

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soggiorno di studio e ricerca in Romania – nel quadro della “Missione etnologica italiana in Romania”, già diretta da Cri-stina Papa – presso l’Universitatea “Babeş-Bolyai”, l’Arhiva de Folclor a Academiei Române di Cluj Napoca e l’Universitatea din București. Desidero ringraziare i colleghi Nicolae Costan-tinescu, Ion Cuceu, Dumitru Loşonţi, Vintilă Mihăilescu, per la loro disponibilità, e vorrei ricordare con riconoscenza il com-pianto professore Nicolae Bot, per la sua grande cultura e la gentile ospitalità. Voglio ricordare, con affetto e riconoscenza, Cristiano Grottanelli, studioso di antropologia e storia delle religioni e amico generoso, precocemente scomparso, al qua-le devo molto del mio interesse per la possessione in Europa. E vorrei tornare con gratitudine al ricordo di Alberto Mario Cirese, di Aurora Milillo e di Italo Signorini, per il loro rigo-roso insegnamento metodologico e l’elegante spirito critico. Per avermi fornito suggerimenti bibliografici e utili commen-ti su versioni provvisorie dei saggi da cui derivano i capitoli del libro, ringrazio Giulio Angioni, Giancarlo Baronti, Paolo Bartoli, Patrizia Caione, Fabio Dei, Francesco Faeta, Paola Falteri, Piergiorgio Giacchè, Ilaria Gueli, Giovanni Kezich, Massimiliano Minelli, Mariano Pavanello, Leonardo Piasere, Pier Giorgio Solinas, Filippo Massimo Zerilli. Grazie di cuore a Elisabetta Moro, a Marino Niola e a Berardino Palumbo, per la loro generosa e costante attenzione al mio percorso di studio e di ricerca. Desidero infine esprimere la mia affettuo-sa gratitudine a Ireneo Bellotta, per avere sostenuto questo lavoro, e a Lia ed Emiliano Giancristofaro, per averlo accolto in questa collana; non dimentico che la mia prima pubblica-zione apparve sulla “Rivista Abruzzese”, autorevole palestra di studi e ricerche per chi maturava, nei primi anni Ottanta del Novecento, la passione per l’antropologia, sotto la guida indimenticabile del nostro comune maestro e amico: Alfonso Maria di Nola, alla cui memoria questo libro è dedicato.

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INDICE

Prefazione ..........................................................................................................................................9Ringraziamenti .......................................................................................................................11Nota ...................................................................................................................................................13

i oLtRe La “meDiCina PoPoLaRe” .................................................................................15Una strategia endotica ....................................................................................................15Intellettuali e organizzazione della “medicina popolare” ....................17Pluralità corporee ................................................................................................................22Fra antropologia e storia ..............................................................................................27Genealogie del biopolitico ..........................................................................................31Ritorno a Gramsci ...............................................................................................................36

II meDiCi, mammane e “Basso PoPoLo” .................................................................39La malattia: significante sociale ...........................................................................40«Miasmi micidiali»: i modelli olfattivi ..........................................................43Gli «impiegati alla guarigione» .............................................................................47Un medico condotto alla fine dell’Ottocento ..........................................50Alimentazione e malattia .............................................................................................52Erbe della salute ....................................................................................................................54Il medico e la levatrice ....................................................................................................58La mammana ambigua: donne che aiutano ...........................................63La mammana ambigua: streghe ..........................................................................69

III La VeRgine e iL Ragno .................................................................................................79Il genere dell’etnografia .................................................................................................80Una “selvatichezza domestica” ..............................................................................83Piccoli (e) grandi racconti ..........................................................................................90«Corpo aperto» e «corpi legati» ............................................................................94«Così siamo composte noi…» ..............................................................................107«La Madonna in cielo e la matre in terra» ............................................119

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«Torna al tuo posto...» ..................................................................................................123Perché il ragno? ...................................................................................................................127La mammana ragno .......................................................................................................139

IV inCoRPoRaRe L’esseRe: sogni, Visioni, PauRe ........................................141I sogni di Dalia .....................................................................................................................142Zi Leonora: il corpo e il miracolo ....................................................................154Il divino incorporato ......................................................................................................162Rosa e la corporeità del dono ..............................................................................167Erasmo e l’«essere» incorporato .......................................................................169Un serpente in corpo: Bambola e la paura dei bambini.........174

V La Possessione euRoPea ............................................................................................181Sciamani (e) europei .....................................................................................................182La possessione “europea” .........................................................................................187Oltre l’“evidenza terapeutica” ..............................................................................190Il ragno, il rospo e la saga del re Guntram ............................................195

VI La Via DeLLe Fate .........................................................................................................203La pista romena ..................................................................................................................204Il morso del ragno: passaggi comparativi ..............................................211Repertori folklorici romeni: un terreno da esplorare ................215Il “folklore medico” di Ion Aurel Candrea .............................................219Figure della stregoneria nell’Europa centro-sud-orientale .........227

VII RosPi PeR uno sguaRDo .........................................................................................241Il santo, la donna, il rospo .......................................................................................243Rospo e stregoneria ........................................................................................................245Metafore animali e corporeità femminile ..............................................247Rospo e possessione .......................................................................................................249Per uno sviluppo della ricerca sul motivo del rospo-utero .........251

Note ...................................................................................................................................................253fonti .................................................................................................................................................294Documenti audiovisivi ..................................................................................................294Bibliografia ................................................................................................................................295

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RIVISTA ABRUZZESERassegna Trimestrale di Cultura

Lanciano, Via C. Fagiani, 37 - Tel. 0872/49445Supplemento al n. 1-2014, Anno LXVII

Direttore Resp. Lia GiancristofaroRedazione: Emiliano Giancristofaro

Autorizzazione del Tribunale di Lancianon. 55 del 6-5-1964

Iscriz. Reg. Naz. della Stampa(Legge 5-8-81 n. 416) n. 1450 del 6-2-85

Iscrizione CCIAA Chieti n. 187467ccp n. 1002218319

Finito di stampare nel mese di giugno 2014 daBibliografica - Tel. 0872.569719

Castel Frentano