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Laboratorio di Urbanistica Lettura_L’urbanistica di Milano 11 marzo 2008 Politecnico di Milano - A.A. 2007/2008 Facoltà di Architettura e Società Corso di Laurea in Architettura Lettura_ Lettura_ L L urbanistica urbanistica di Milano di Milano Federico Oliva Federico Oliva Hoepli Hoepli , 2002 , 2002 Laboratorio di Urbanistica Proff. Chiara Merlini – Piergiorgio Vitillo Piergiorgio Vitillo

Quel che resta dei piani

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Page 1: Quel che resta dei piani

Laboratorio di Urbanistica Lettura_L’urbanistica di Milano11 marzo 2008

Politecnico di Milano - A.A. 2007/2008Facoltà di Architettura e SocietàCorso di Laurea in Architettura

Lettura_Lettura_LL’’urbanisticaurbanisticadi Milanodi Milano

Federico OlivaFederico OlivaHoepliHoepli, 2002, 2002

Laboratorio di UrbanisticaProff. Chiara Merlini – Piergiorgio Vitillo

Piergiorgio Vitillo

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Laboratorio di Urbanistica Lettura_L’urbanistica di Milano

IndiceIndice

Page 3: Quel che resta dei piani

Laboratorio di Urbanistica Lettura_L’urbanistica di Milano

ripercorrere la vicenda urbanistica di Milano con l’occhi dell’urbanista

ricerca gli effetti dei piani sulla città

propone una prospettiva dove l’urbanistica si fa con i piani

i piani regolatori: capitolo introduttivo

Quel che resta dei pianiQuel che resta dei piani

Page 4: Quel che resta dei piani

Laboratorio di Urbanistica Lettura_L’urbanistica di Milano

Quel che resta dei piani Quel che resta dei piani

Page 5: Quel che resta dei piani

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Il piano Beruto

Milano 1889- 350.000 abitanti (seconda città del Regno d’Italia) - 800 ettari di città, quasi tutta interna alle “mura spagnole” (1566)- legge urbanistica 1865: PR per Comuni > 10.000 abitanti: “ampliamento” e

“risanamento”

PR Beruto- immaginato per uno sviluppo di 20/40 anni, + 500.000 abitanti, 1.900 ha di “ampliamento”, in un anello profondo da 900 a 1.500 metri- isolati regolari (100 m X 200 m) con regolamenti edilizi locali- due nuove circonvallazioni (interna e limite esterno della città)- pochi interventi di “risanamento” (via Dante, Cordusio, via Mazzini, corso Italia)

Piano Regolatore predisposto ai sensi della prima legge urbanistica italiana (1865)- Comuni > 10.000 abitanti possono predisporre Piani regolatori- Piani Regolatori disegnano la maglia stradale e non prevedono funzioni per i lotti così individuati- Piani Regolatori di risanamento e Piani Regolatori di ampliamento- esproprio a valore di mercato

Il piano Il piano BerutoBeruto (1889): un piano cauto e modesto(1889): un piano cauto e modesto

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Laboratorio di Urbanistica Lettura_L’urbanistica di Milano

Il piano Beruto

�la prima del 1884- ritenuta la migliore per la dimensione degli isolati (220 – 400 metri, ridotti

alla metà nella seconda versione), soluzione più onerosa per gli operatori privati

- soluzione diversa per la “Piazza d’Armi”, nuovo quartiere residenziale

� la seconda del 1889 - isolati più piccoli (privati favoriti) - “Piazza d’Armi” diventa il Parco del Sempione - 1.900 ettari di espansione a forma di “ciambella” intorno alla cittàconfigurano un Piano regolatore di ampliamento

• 1.250 ettari destinati ai nuovi insediamenti residenziali e industriali• 400 ettari destinati alle strade e alle piazze• 250 ettari destinati ai parchi = poco (Sempione, Ravizza, Solari)• due circonvallazioni: interna = ex cinta muraria; esterna = nuovo limite

della città- una nuova forma della città: l’espansione e l’asse Nord – Ovest

(Sempione)- Piano regolatore di risanamento (pochi interventi, eseguiti nel tempo, dopo

la Galleria e la nuova Piazza del Duomo)

Due versioni del piano: 1884 e 1889

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Il piano Beruto

Piano Piano BerutoBeruto 1884 1884 -- 18891889

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Il piano Beruto

maglia regolare con disegno dello spazio pubblico (piazze, varie tipologie di strade)nuova rete viaria con gli incroci tra le strade principali che diventano slarghi, piazzemaglia viaria e regolamenti edilizi per ogni tipo di stradatessuto chiuso con edifici allineati sul filo stradale alti da 3 a 5 pianiattività produttive interne agli isolatitessuti della Città Storicacrescita contenuta ad est e ad ovest

Tessuti Piano Tessuti Piano BerutoBeruto: confronto fotopiano : confronto fotopiano -- CTRCTR

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Il piano Beruto

Piano Piano BerutoBeruto -- Particolare della zona di Porta VittoriaParticolare della zona di Porta Vittoria

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Il piano Beruto

Via Castel Morrone

Via Cadore

Piazzale Libia

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Il piano Pavia Masera

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Il piano regolatore del 1912 (piano Pavia Il piano regolatore del 1912 (piano Pavia -- MaseraMasera): Forma e struttura della citt): Forma e struttura della cittààcontemporaneacontemporanea

Milano 1912- 600.000 abitanti - 2.000 ettari di città esistente (piano Beruto non ancora completato)- legge urbanistica 1865

PR Pavia - Masera- + 560.000 abitanti (25 anni), 2.240 ha di ampliamento in un ulteriore anello (viene ripetuto il modello di crescita organica del Piano Beruto)- isolati regolari con varie tipologie edilizie (anche villini e case a schiera)- maggiori densità del piano Beruto- nuova cintura ferroviariaampliata ad est e ad nord, tre nuove stazioni di testa (Porta Nuova, Porta Vittoria e Centrale), stazioni minori (Lambrate, Rogoredo)- nuove grandi attrezzature urbane

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Il piano Pavia Masera

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Il piano Pavia Masera

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Piano Pavia Piano Pavia MaseraMasera -- Particolare della zona di Porta VittoriaParticolare della zona di Porta Vittoria

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Il piano Pavia Masera

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maglia regolare con disegno dello spazio pubblico (piazze, varie tipologie di strade)tessuto chiuso con edifici allineati sul filo stradale alti da 4 a 6 pianitipologie diversificate (anche “città giardino”)tessuti della Città Storica

Tessuti Piano Pavia Tessuti Piano Pavia MaseraMasera: confronto fotopiano : confronto fotopiano -- CTRCTR

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Il piano Pavia Masera

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La cintura ferroviaria

sud-est

Piazza Sire Raul

Piazza della Repubblica

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Il piano Pavia Masera

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Via Lavagna: le tipologie del

Piano Pavia Masera

La racchetta tra Corso

Europa e Verziere

La Racchetta: Via Albricci

La Borsa

Page 17: Quel che resta dei piani

Il piano Albertini

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Il piano Il piano AlbertiniAlbertini 1934: il 1934: il progettoneprogettone radiocentricoradiocentrico

Milano 1934- 992.000 abitanti - 210.000 posti di lavoro nell’industria- 5.000 ha di area urbana (centro storico + PR Beruto + PR Pavia – Masera)- legge urbanistica 1865

PR Albertini- 10.000 ha di nuova espansione (liberi solo 3.500 ha a sud) - enorme “capacità insediativa” pari a 5 milioni di abitanti- poche indicazioni/diversificazioni tipologiche (solo villini), Regolamento edilizio del 1921- 5°circonvallazione lunga 50 Km per 70 mt di profond ità, per un’espansione fatta di strade: rete di transito, rete principale, rete delle passeggiate, rete residenziale- chiusura a ovest della cintura ferroviaria- anticipato da grandi sventramenti del centro storico: San Babila – corso Matteotti;

corso Europa – via Larga – via Albricci; piazza Affari; piazza Diaz – via Marconi –Arengario; piazza Cavour – via Turati – piazza della Repubblica

Page 18: Quel che resta dei piani

Il piano Albertini

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Il piano Albertini

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AlbertiniAlbertini -- Particolare della zona di Porta VittoriaParticolare della zona di Porta Vittoria

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Il piano Albertini

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Confronto fotopiano Confronto fotopiano -- CTRCTR

poche realizzazioni, che si inseriscono nei vuoti dei due piani precedenticonvenzioni prorogate fino al dopoguerra (Tessuti della Città Consolidata)sventramenti nel centro storico (alta densità)tessuti della Città Storica

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Il piano Albertini

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Viale Palmanova, le Convenzioni

Quartiere Ettore Ponti

Via del Turchino

Quartiere Molise - Piazzale cuoco

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Il Piano di Ricostruzione

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I piani di ricostruzione 1949 e 1950 I piani di ricostruzione 1949 e 1950

Effetti della guerra su Milano - distrutti:- 90.000 alloggi, 260.000 stanze (il 25% dell’esistente)- 49 scuole = 70% delle aule esistenti- la Fiera- tutte le grandi fabbriche del settore Nord- i grandi edifici pubblici (l’ospedale Niguarda, la Scala, la Galleria, il Castello, Palazzo Reale, Palazzo Marino, molti monumenti)- PR: decreto legge 1948 e legge 1951

I Piani di Ricostruzione Sud (1949 - Sud del centro, dal Duomo alle Mura Spagnole (da Porta Romana a Porta Ticinese) e Nord (1950 - da piazza della scala fino a Corso Garibaldi e Corso Sempione verso Ovest e fino allo scalo Farini e alla Stazione Centrale verso Nord):

- Piano di Ricostruzione, introdotto da un decreto del 1945, trasformato definitivamente in legge nel 1951 (a ricostruzione ormai avviata)- strumenti parziali, che intervengono solo per ricostruire la parte di città

danneggiata (tipico del caso italiano)- funzioni più remunerative (a Milano sancisce la completa terziarizzazione della zona più centrale) e densità più alte delle precedenti- discontinuità morfologica nella Città Storica

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Il Piano di Ricostruzione

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Quadro di insieme delle zone comprese nel Piano di Ricostruzione

Mappa delle distruzioni belliche a seguito dei bombardamenti, 1943-44

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Il Piano di Ricostruzione

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corso Vittorio Emanuele, corso Europa, prima parte di corso Italia, corso GaribaldiCentro Direzionaleconvenzioni Piano Albertini (via Palmanova, viale Zara, San Siro)via S. Sofia, Torre Velasca e zona adiacente, zona compresa tra le vie Ausonio –Lanzone – Ariberto – corso di Porta Ticinese

Tessuti ambiti Piani di Ricostruzione: confronto fotopiano Tessuti ambiti Piani di Ricostruzione: confronto fotopiano -- CTRCTR

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Il piano Albertini

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Bombardamenti e ricostruzioni

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Il PRG del 1953 e la città del boom economico

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La cittLa cittàà del boom economicodel boom economico

Nel dopoguerra si sta ancora completando la grande espansione del 1912Entrata in vigore della legge del 1942Dal Piano AR (1945) al Piano Venanzi (1948) al PRG del 1953Dimensionato per una popolazione tripla rispetto a quella insediata (1.275.000 abitanti)Espulsione del sistema produttivo (cancellati 1071 ettari di suoli industriali) DeAngeliFrua e Alfa Romeo al Portello Intensificazione del processo di terziarizzazione della città

La città esistente assoggettata al Regolamento edilizio e alle sostituzioni edilizieNuova edificazione su aree libere (espansione) regolamentata con quattro tipi di densità di fabbricazione (prev. la semiestensiva = 25.000 mc /ha)Espansione nei grandi ambiti della zonizzazione funzionale Nuovo centro direzionale (92 ha) in posizione adiacente al centro storico (binari e stazione delle ex ferrovie varesine)Assi attrezzati: Zara-Testi/Pavia-Genova (cardo) Via Emilia/Novara-Torino(decumano)

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Il PRG del 1953 e la città del boom economico

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Il PRG del 1953Il PRG del 1953

• Milano 1951- 1.250.000 abitanti - 323.000 posti di lavoro nell’industria- 6.000 ha di area urbana (guerra)- legge urbanistica 1150/42

PRG 1953- + 2.500.000 abitanti (in parte in nuovi grandi quartieri popolari)- 1.000 ha di aree industriali esistenti trasformate in T e R- 500 ha di nuovi insediamenti industriali (Sempione e Brianza)- Centro Direzionale tra stazione Centrale e ex Varesine- 3 nuovi parchi urbani (oltre Parco Lambro già esistente)

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Il PRG del 1953 e la città del boom economico

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Il PRG del 1953 e la città del boom economico

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trasformazioni intensive della zona soggetta a regolamento edilizio (tessuti della CittàStorica)grande maglia di espansione (Ovest, Sud)tessuto aperto (razionalista) con varie tipologieinsediamenti unitari (quartieri popolari)tessuti della Città Consolidata

Tessuti PRG 1953: confronto fotopiano Tessuti PRG 1953: confronto fotopiano -- CTRCTR

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Il PRG del 1953 e la città del boom economico

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insediamenti unitari con tipologia razionalistadifferenziazione di tipologie ediliziepresenza di servizi per l’”autonomia” del quartieretessuti della Città Consolidata

Tessuti PRG 1953, insediamenti unitari: confronto fotopiano Tessuti PRG 1953, insediamenti unitari: confronto fotopiano -- CTRCTR

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Il PRG del 1953 e la città del boom economico

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Via Bronzetti - Via MelloniPiazza Frattini (tessuti chiusi)

via Pantano, la cittàdel regolamento edilizio

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Il PRG del 1953 e la città del boom economico

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Tessuti aperti

Viale Legioni Romane

(Tessuti aperti)

QT8 (Case alte)

La strada vitale

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I quartieri popolari

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Il problema della casa è innanzitutto quantitativo: deficit abitativo di 330.000 stanze e fabbisogno decennale di circa 600.000 stanze.Legge 167/1962, PEEP ‘63 e ’69

Realizzazione di nuovi quartieri: - Sant’Ambrogio (64-71), - Gallaratese, Missaglia (66-71), - Gratosoglio (63-71), - Olmi e Quarto Cagnino (67-73).

Prefabbricazione pesante e mobilità inesistente

Variante Ombra 1963

Le politiche per la casaLe politiche per la casa

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I quartieri popolari

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Quartiere Feltre

Quartiere Gratosoglio

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Il PRG del 1980

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Piano Regolatore Generale 1980: un passo aventi e due indietroPiano Regolatore Generale 1980: un passo aventi e due indietro

Milano 1976- 1.750.000 abitanti - 350.000 posti di lavoro nell’industria < di quelli nel terziario (480.000)- 14.000 ha di area urbana - legge urbanistica 1150/42 + legge urbanistica regionale 51/75- Brevissima vita e sopravvivenza a sé stesso- Trasformazione economica in atto di cui il piano tiene poco conto- Dimensione metropolitana (PIM e PTC ‘75) e crescita fisiologica- Salvaguardia produttiva e pubblicistica

PRG 1980- contenimento sviluppo residenziale di Milano (+ 82.000 stanze)- conferma 1.800 ha + industria esistente + 162 ha di nuovi insediamenti industriali- decentramento terziario (nuovi insediamenti solo per 4.000 addetti)- Parco Sud- passante ferroviario

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Il PRG del 1980

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Il PRG del 1980

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Trasformazioni intensive della zona soggetta a Regolamento Edilizio (tessuti della città storica)stesso caratteri PRG 1953 (tessuto aperto con varie tipologie) con maggiori dotazioni di servizi (verde)insediamenti unitari (“Progetto Casa”)tessuti della Città Consolidata

Tessuti PRG 1980: confronto fotopiano Tessuti PRG 1980: confronto fotopiano -- CTRCTR

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Il PRG del 1980

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Baggio, gli spazi aperti dell’espansione urbana

Terziarizzazione delle

aree dismesse

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La deregulation

Milano senza pianoMilano senza piano

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La deregulation

Ampliamento della Fiera

Viale Serra

Bicocca – residenze e cooperative

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La deregulation

Quartiere le Terrazze

Via de Missaglia

PRU Innocenti - Maserati

PRU ex OM

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ItinerariItinerari

11_La Milano del piano _La Milano del piano BerutoBeruto

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22_Quartieri razionalisti_Quartieri razionalisti

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33_QT8 e _QT8 e HararHarar

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44__””FeltreFeltre”” e Milano 2e Milano 2

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55_L_L’’espansione verso sudespansione verso sud

Page 47: Quel che resta dei piani

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66_Il riuso delle aree industriali _Il riuso delle aree industriali dismessedismesse (anni (anni ‘‘90)90)