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ISTANZA DI RIMBORSO IRAP PER IL PROFESSIONISTA PRIVO DI AUTONOMA ORGANIZZAZIONE. Quesito n.37 del 15.01.2015 Dott. MANCINI GIUSEPPE – Tel. 02.43.81.131 Sito internet: www.giuseppemancini.altervista.org Pag. 1 DOMANDA: Buongiorno, sono un libero professionista e ho da poco scoperto che non devo pagare l'IRAP, mentre il mio commercialista me l'ha sempre fatta pagare "per evitare problemi". Ho intenzione di cambiare commercialista, ma quello che mi chiedo è: con il nuovo consulente, potrò chiedere un rimborso? E se lo farò, il commercialista precedente lo verrà a sapere? Grazie. Un saluto, F.* * * RISPOSTA: Gentile, innanzitutto La ringrazio per aver visitato il mio sito. Con riferimento al suo quesito innanzitutto mi sembra opportuno rammentare che il presupposto impositivo Irap è: l'esercizio abituale di un'attività autonomamente organizzata volta alla produzione o allo scambio di beni, nonché alla prestazione di servizi. L'Irap, quindi, deve essere versata dal contribuente laddove quest'ultimo: risulti responsabile dell'organizzazione; si avvalga in modo non occasionale del lavoro altrui; utilizzi beni strumentali in misura superiore rispetto la normale indispensabilità. Fatta questa precisazione, i contribuenti che per errore materiale, duplicazione o inesistenza (totale o parziale) dell’obbligo di versamento di un’imposta hanno effettuato un indebito versamento, hanno diritto a recuperare quanto versato tramite la presentazione di un’istanza di rimborso così come previsto dall'articolo 38 DPR 602/73. In virtù del citato articolo di legge, è possibile presentare l'istanza di rimborso per l'imposta indebitamente versata, entro 48 mesi dalla data di versamento dell'imposta stessa all'ufficio dell’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione ha sede l'Esattoria presso la quale è stato eseguito il versamento. Con riferimento al decorso del termine, La Suprema Corte (pronunce 56/2000,15314/2000, 11682/2002, 198/2004, 23074/2008, 21528/2009) ha chiarito che: il termine di 48 mesi entro cui l'istanza di rimborso Irap deve essere presentata decorre: - dalla data di versamento del saldo, se il diritto al rimborso deriva da un'eccedenza dei versamenti in acconto rispetto a quanto dovuto a saldo oppure da pagamenti provvisori perché subordinati alla definitiva determinazione dell'obbligazione; - dalla data di versamento del l'acconto se quest'ultimo non era dovuto o non era dovuto in quella misura o ancora la relativa disposizione non era applicabile. Pertanto, a oggi, si possono ancora presentare – a seconda dei casi – istanze di rimborso Irap relative all'anno di imposta 2010 (il cui saldo è stato versato nel giugno/luglio 2011) o relative al periodo di imposta 2011 (il cui primo e secondo acconto sono stati versati a giugno/luglio e novembre 2011). Non esiste un modello predefinito d’istanza. La cosa importante è che la stessa venga redatta con particolare riferimento agli elementi caratterizzanti il caso specifico. Deve essere presentata a mano o notificata tramite raccomandata AR, come già detto, all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competente in base al domicilio fiscale del soggetto richiedente. Deve inoltre essere redatta su carta semplice e deve contenere: i dati anagrafici, la descrizione dell'attività svolta dal richiedente, le indicazioni in merito alla data, alla natura (saldo o acconti) e all'anno d’imposta dei versamenti Irap di cui si chiede il rimborso. Infine, a pena di inammissibilità,

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ISTANZA DI RIMBORSO IRAP PER IL PROFESSIONISTA

PRIVO DI AUTONOMA ORGANIZZAZIONE.

Quesito n.37 del 15.01.2015

Dott. MANCINI GIUSEPPE – Tel. 02.43.81.131

Sito internet: www.giuseppemancini.altervista.org Pag. 1

DOMANDA:

“Buongiorno, sono un libero professionista e ho da poco scoperto che non devo pagare

l'IRAP, mentre il mio commercialista me l'ha sempre fatta pagare "per evitare problemi". Ho

intenzione di cambiare commercialista, ma quello che mi chiedo è: con il nuovo consulente,

potrò chiedere un rimborso? E se lo farò, il commercialista precedente lo verrà a sapere?

Grazie. Un saluto, F.”

* * *

RISPOSTA: Gentile, innanzitutto La ringrazio per aver visitato il mio sito. Con riferimento al suo quesito innanzitutto mi sembra opportuno rammentare che il presupposto impositivo Irap è: l'esercizio abituale di un'attività autonomamente organizzata volta alla produzione o allo scambio di beni, nonché alla prestazione di servizi. L'Irap, quindi, deve essere versata dal contribuente laddove quest'ultimo: • risulti responsabile dell'organizzazione; • si avvalga in modo non occasionale del lavoro altrui; • utilizzi beni strumentali in misura superiore rispetto la normale indispensabilità. Fatta questa precisazione, i contribuenti che per errore materiale, duplicazione o inesistenza (totale o parziale) dell’obbligo di versamento di un’imposta hanno effettuato un indebito versamento, hanno diritto a recuperare quanto versato tramite la presentazione di un’istanza di rimborso così come previsto dall'articolo 38 DPR 602/73. In virtù del citato articolo di legge, è possibile presentare l'istanza di rimborso per l'imposta indebitamente versata, entro 48 mesi dalla data di versamento dell'imposta stessa all'ufficio dell’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione ha sede l'Esattoria presso la quale è stato eseguito il versamento. Con riferimento al decorso del termine, La Suprema Corte (pronunce 56/2000,15314/2000, 11682/2002, 198/2004, 23074/2008, 21528/2009) ha chiarito che: il termine di 48 mesi entro cui l'istanza di rimborso Irap deve essere presentata decorre: - dalla data di versamento del saldo, se il diritto al rimborso deriva da un'eccedenza dei versamenti in acconto rispetto a quanto dovuto a saldo oppure da pagamenti provvisori perché subordinati alla definitiva determinazione dell'obbligazione; - dalla data di versamento del l'acconto se quest'ultimo non era dovuto o non era dovuto in quella misura o ancora la relativa disposizione non era applicabile. Pertanto, a oggi, si possono ancora presentare – a seconda dei casi – istanze di rimborso Irap relative all'anno di imposta 2010 (il cui saldo è stato versato nel giugno/luglio 2011) o relative al periodo di imposta 2011 (il cui primo e secondo acconto sono stati versati a giugno/luglio e novembre 2011). Non esiste un modello predefinito d’istanza. La cosa importante è che la stessa venga redatta con particolare riferimento agli elementi caratterizzanti il caso specifico. Deve essere presentata a mano o notificata tramite raccomandata AR, come già detto, all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate territorialmente competente in base al domicilio fiscale del soggetto richiedente. Deve inoltre essere redatta su carta semplice e deve contenere: i dati anagrafici, la descrizione dell'attività svolta dal richiedente, le indicazioni in merito alla data, alla natura (saldo o acconti) e all'anno d’imposta dei versamenti Irap di cui si chiede il rimborso. Infine, a pena di inammissibilità,

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ISTANZA DI RIMBORSO IRAP PER IL PROFESSIONISTA

PRIVO DI AUTONOMA ORGANIZZAZIONE.

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l'istanza deve necessariamente riportare, tra le motivazioni, la carenza della soggettività passiva ai fini Irap per l'insussistenza del presupposto dell'autonoma organizzazione. Al rimborso l'Agenzia delle Entrate provvede mediante ordinativo di pagamento entro il termine di trenta giorni dalla data in cui il provvedimento di accoglimento del ricorso si è reso definitivo. In caso di decisione avversa (diniego espresso) dell'Agenzia delle Entrate ovvero trascorsi novanta giorni dalla data di presentazione dell’istanza senza che la stessa si sia pronunciata in merito (silenzio-rifiuto), il contribuente potrà presentare ricorso in Commissione Tributaria Provinciale (oppure reclamo se vi sono i requisiti). L’istanza di rimborso potrà essere redatta dal contribuente stesso o dal professionista al quale il contribuente deciderà di attribuire l’incarico. Se il contribuente dovesse decidere di cambiare il professionista che attualmente lo assiste nella gestione dell’attività, non c’è né motivo né il rischio che lo stesso sia informato o venga a conoscenza dell’avvenuta presentazione dell’istanza di rimborso o dell’esito della stessa. La risposta al quesito da Lei proposto è espressa in base alle norme citate, con l'invito che chiunque lo legga si regoli in base ai propri convincimenti. Inoltre, Le rammento che il servizio offerto è puramente informativo e di primo orientamento ed analizza “fattispecie di carattere generico”. In conseguenza di ciò le risposte non possono in alcun caso essere considerate come parere professionale rivolto ad una singola fattispecie che per propria natura è caratterizzata da aspetti peculiari. La prego altresì di tenere in debito conto che l’elaborazione del quesito, per quanto curata con scrupolosa attenzione, non può comportare responsabilità da parte del professionista per errori e inesattezze. Pertanto, dato che quanto sopra può essere opinabile, è consigliabile rivolgersi, per le necessarie conferme, agli uffici dell’ Agenzia delle Entrate territorialmente competenti. (risposta del 15.01.2015)

Dott. Giuseppe Mancini