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Pagina 1 di demo Questa settimana: FACCIAMO IL PUNTO NOTIZIE IN BREVE SULLE NOVITA’ 2 FOCUS ARTICOLI PRATICI ED OPERATIVI SUI TEMI DI ATTUALITA’ IMU E RENDITE CATASTALI: VECCHIA E NUOVA TASSAZIONE A CONFRONTO 4 NON SOLO FISCO APPROFONDIMENTO SU LAVORO, PREVIDENZA, SOCIETA’, IMPRESA APPROVAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO 10 IN PRATICA IL CASO DELLA SETTIMANA PROFESSIONISTI - AUTOVETTURA IN USO PROMISCUO AL DIPENDENTE 24 L’AGENDA GLI ADEMPIMENTI DELLA SETTIMANA 25 G MODULISTICA STRUMENTI DI CALCOLO O CHECKLIST NUOVO MODELLO F24 E NUOVI CODICI TRIBUTO PER PAGARE L'IMU 28

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Questa settimana:

FACCIAMO IL PUNTO – NOTIZIE IN BREVE SULLE NOVITA’

2

FOCUS – ARTICOLI PRATICI ED OPERATIVI SUI TEMI DI ATTUALITA’

IMU E RENDITE CATASTALI: VECCHIA E NUOVA TASSAZIONE A CONFRONTO

4

NON SOLO FISCO – APPROFONDIMENTO SU LAVORO, PREVIDENZA, SOCIETA’, IMPRESA

APPROVAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO 10

IN PRATICA – IL CASO DELLA SETTIMANA

PROFESSIONISTI - AUTOVETTURA IN USO PROMISCUO AL DIPENDENTE 24

L’AGENDA – GLI ADEMPIMENTI DELLA SETTIMANA 25

G

MODULISTICA – STRUMENTI DI CALCOLO O CHECKLIST

NUOVO MODELLO F24 E NUOVI CODICI TRIBUTO PER PAGARE L'IMU 28

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NOTIZIE IN BREVE

SPESOMETRO - INTERMEDIARI FINANZIARI Provv. Agenzia Entrate 13/04/2012

Con provvedimento del 13 aprile 2012 l’Agenzia delle Entrate ha prorogato dal 30 aprile 2012 al 15 ottobre 2012 il termine entro cui gli operatori finanziari sono chiamati a comunicare i dati delle operazioni rilevanti ai fini IVA, d’importo pari o superiore a 3.600 euro, rilevate dal 6 luglio al 31 dicembre 2011 e che hanno come acquirente un consumatore finale, che ha pagato il bene o il servizio con carta di credito, di debito o prepagata.

MEDIAZIONE TRIBUTARIA Circolare Agenzia Entrate n. 9/E del 19 marzo 2012

Il nuovo istituto, introdotto dall’articolo 39, comma 9, del DL 6 luglio 2011, n. 98, che ha inserito nel DLgs 31

dicembre 1992, n. 546, l’articolo 17-bis, rubricato “Il reclamo e la mediazione”, trova applicazione con

riferimento “agli atti suscettibili di reclamo notificati a decorrere dal 1° aprile 2012”.

Pena l’inammissibilità del ricorso, per le controversie di valore non superiore a 20mila euro, relative ad atti

ricevuti dall’Agenzia delle entrate, il contribuente è tenuto ad avvalersi in via preliminare della mediazione. Si

tratta, in pratica, di un’istanza che anticipa il contenuto del ricorso, al fine di ottenere l’annullamento totale o

parziale dell’atto sulla base degli stessi motivi di fatto e di diritto che il contribuente impugnerebbe davanti alla

Commissione tributaria provinciale nella eventuale fase giurisdizionale e che può contenere anche una proposta

di mediazione.

CO.CO.CO – INDENNITÀ Messaggio Inps n. 6762 del 19 aprile 2012

L'inps ha chiarito i presupposti secondo i quali i lavoratori che abbiano stipulato un regolare contratto di lavoro a

progetto (quindi esclusi gli iscritti alla gestione separata: autonomi, e per P.A. non co.co.pro.) possono usufruire

della indennità. Altri requisiti sono la monocommitenza ed il reddito che per l'anno in corso non deve essere

inferiore a 5mila euro e non superiore a 20mila euro. Infinite al momento della presentazione della domanda vi

deve essere da almeno 2 mesi assenza di contratto.

IVA 2012 - COMPENSAZIONI OLTRE I 5MILA EURO Provv. Agenzia Entrate 16 marzo 2012

.

NORME ANTIELUSIVE - DISAPPLICAZIONE – IMPUGNABILITÀ DEL PROVVEDIMENTO DI DINIEGO Corte Cassazione, sent. n. 5843 del 13 aprile 2012

Non è suscettibile di impugnazione, ex art. 19, D.Lgs. n. 546 del 1992 il provvedimento che non costituisca

definitivo diniego della richiesta disapplicazione, bensì provvedimento, sostanzialmente interlocutorio, di

declaratoria d'improcedibilità dell'istanza, con il quale, non si respinge nel merito la richiesta ma si rileva una

carenza sul piano della descrizione della situazione e delle correlative allegazioni documentali, da rendere

l'istanza inidonea alla valutazione e decisione da parte dell'Amministrazione finanziaria.

NORME ANTIELUSIVE - DISAPPLICAZIONE – IMPUGNABILITÀ DEL PROVVEDIMENTO DI DINIEGO Corte Cassazione, sent. n. 5843 del 13 aprile 2012

Non è suscettibile di impugnazione, ex art. 19, D.Lgs. n. 546 del 1992 il provvedimento che non costituisca

definitivo diniego della richiesta disapplicazione, bensì provvedimento, sostanzialmente interlocutorio, di

declaratoria d'improcedibilità dell'istanza, con il quale, non si respinge nel merito la richiesta ma si rileva una

carenza sul piano della descrizione della situazione e delle correlative allegazioni documentali, da rendere

l'istanza inidonea alla valutazione e decisione da parte dell'Amministrazione finanziaria.

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CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI: NUOVA MODALITÀ PER L’INVIO DELLE DOMANDE MESSAGGIO INPS N. 6457 DEL 13 APRILE 2012

Dal prossimo 27 aprile 2012 sarà operativo un nuovo canale telematico che consentirà, ad aziende e

professionisti, di inviare in formato XML le richieste di cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO).

Il nuovo canale telematico, alternativo a quello a cui fa riferimento la Circolare INPS n. 141 del 28/10/2011,,

diversamente da quello attualmente disponibile che utilizza una applicazione WEB per l’acquisizione on line

delle domande, sarà basato sull’invio di file XML.

EX GESTIONE INPDAP. DIRIGENTI MEDICI E VETERINARI CIRCOLARE INPS N. 57 DEL 20 APRILE 2012

Il personale medico con rapporto di lavoro subordinato esclusivo presso le aziende sanitarie può svolgere

attività libero professionale all’interno della stessa azienda, nell’ambito delle strutture appositamente

individuate.

Sono, pertanto, destinatari della presente circolare le strutture sanitarie iscritte alla ex Gestione INPDAP per

gli adempimenti contributivi riferiti agli emolumenti corrisposti al personale dirigenziale medico e veterinario

con iscrizione alla ex Cassa Pensioni Sanitari nonché al Fondo di previdenza generale, gestito dall’ EN PAM.

DIVIETO DI INTERLOCKING - DOCUMENTO CONGIUNTO SUI CRITERI PER LE CARICHE INCROCIATE COM. STAMPA CONGIUNTO 20 APRILE 2012 BANKITALIA - ISVAP - CONSOB La norma, che risponde all’esigenza di evitare situazioni potenzialmente lesive della concorrenza, presenta

alcuni elementi di complessità sotto il profilo applicativo. Quesiti e dubbi interpretativi sono stati avanzati da

parte dei soggetti destinatari della norma, associazioni di categoria e studi legali.

Per promuoverne un’applicazione agevole e uniforme da parte del mercato e assicurare trasparenza e

coordinamento dell’operato delle Autorità di Vigilanza che sono chiamate a garantirne il rispetto (Bankitalia,

Consob, Isvap) pubblicano sui propri siti web i criteri ai quali ‐ in attesa di ulteriori chiarimenti normativi ‐ si

atterranno, ciascuna per il proprio settore di competenza, qualora debbano valutare la sussistenza di cariche

incrociate in violazione della legge.

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Come si applicano le novità per IMU e rendite catastali:

vecchia e nuova tassazione a confronto normativo

D.Lgs. 14 marzo 2011, n. 23, artt. 8 e 9 -

Abstract - Dal 2012 ritorna l’ICI sulla casa di abitazione, ‘‘camuffata’’ da imposta municipale sperimentale. Saranno anche aumentati, mediamente del 60%, i valori catastali degli immobili, terreni e fabbricati, anche se ai soli fini dell’imposta municipale (IMU). Sono questi gli effetti più rilevanti della prima manovra fiscale del Governo Monti, cosiddetto decreto ‘‘salva Italia’’, che, con l’eccezione del ritorno dell’ICI sulla prima casa, chiamata con il nuovo nome IMU, si rivela meno pesante del previsto per la generalità dei contribuenti. La nuova imposta municipale sugli immobili (IMU), che è anticipata in via sperimentale per un triennio, dal 2012 fino al 2014, sarà poi definitiva a partire dal 2015 Premessa Il tributo locale sulla prima casa, dopo la soppressione dell’ICI nel 2008, "ritorna" con la nuova imposta

municipale sugli immobili (IMU), che sarà introdotta dal 2012 e peserà sulla quasi totalità dei contribuenti

italiani proprietari della casa di abitazione. Sempre dal 2012, saranno aumentati mediamente del 60% i valori

catastali degli immobili, terreni e fabbricati, anche se ai soli fini dell’imposta municipale (IMU). Il nuovo tributo

locale riserva anche delle sorprese, visto che alcune volte la tassazione complessiva attuale sugli altri immobili,

tra ICI, IRPEF, addizionali comunale e regionale, risulta più pesante della futura tassazione, nei casi in cui

questa sarà costituita dalla sola IMU. Per l’abitazione principale e per le relative pertinenze si applica l’aliquota

dello 0,4%. I Comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, l’aliquota dello 0,4% fino a 0,2 punti

percentuali. Per gli altri immobili, l’aliquota dell’imposta municipale è pari allo 0,76%. I Comuni possono

modificare, in aumento o in diminuzione, l’aliquota dello 0,76% fino a 0,3 punti percentuali.

Quando l’IMU sostituisce l’ICI, l’IRPEF e le addizionali regionali e comunali Per prima cosa, va detto che la nuova imposta municipale sugli immobili in via sperimentale avra` un triplice

beneficio sugli immobili non locati.

In pratica...

L’imposta municipale sugli immobili non locati sostituisce l’IRPEF e le addizionali IRPEF regionale e

comunale, l’ICI, e i relativi imponibili non faranno piu` parte delle dichiarazioni, a partire dai redditi

dell’anno 2012 (articolo 8, comma 1, D.Lgs. n. 23/2011).

Per gli immobili locati, invece, l’imposta municipale, che si applica con la riduzione alla meta` dell’aliquota di

base, di norma lo 0,76% ridotto allo 0,38%, sostituisce solo l’ICI, ma non le imposte sui redditi.

In pratica...

Questo significa che, per gli immobili locati, i relativi redditi continueranno a far parte delle dichiarazioni

annuali dei redditi e saranno sempre soggetti all’IRPEF e alle relative addizionali comunali e regionali.

La prima Manovra del Governo Monti incide sui valori immobiliari dei terreni e dei fabbricati da assoggettare a tassazione ai fini della nuova imposta municipale (IMU) che viene anticipata in via sperimentale per un triennio, dal 2012 fino al 2014, per essere poi definitiva a partire dal 2015. L'IMU ha per presupposto il possesso di immobili, compresa l'abitazione principale e le pertinenze della stessa. Dal 2012 è escluso che possa essere considerata abitazione principale quella concessa in uso gratuito ai familiari.

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Al riguardo, l'articolo 13, comma 14, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (decreto Monti) ha disposto, tra l'altro, la soppressione della lettera e) del comma 1, dell'articolo 59 del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446. La richiamata lettera e), soppressa dal 2012, prevede, tra le potestà regolamentari dei Comuni in materia di ICI, di potere "considerare abitazioni principali, con conseguente applicazione dell'aliquota ridotta od anche della detrazione per queste previste, quelle concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale, stabilendo il grado di parentela". La norma richiamata, valida ai fini ICI per tutto l'anno 2011, sarà inapplicabile ai fini IMU, perché abrogata con effetto dal 1° gennaio 2012.

Ai fini IMU, per abitazione principale si intende l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente.

Per pertinenze dell'abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie

catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di una unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali

indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all'unità ad uso abitativo.

In pratica...

L'imposta municipale sostituisce, per la componente immobiliare, sia l'imposta comunale sugli immobili

(ICI), sia l'IRPEF e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari dei beni immobili non locati.

Questo significa che, a partire dai redditi dell'anno 2012, scompariranno dalla dichiarazione dei redditi gli

imponibili relativi ai terreni e fabbricati soggetti alla nuova IMU.

Nuovi moltiplicatori più alti del 60%

La "scomparsa" dalla dichiarazione dei redditi dei terreni e dei fabbricati soggetti all'IMU è compensata dall'aumento del 60% di quasi tutti i valori catastali. E' infatti stabilito che, per i fabbricati, il valore è costituito da quello ottenuto applicando all'ammontare delle rendite risultanti in catasto, rivalutate del 5%, i seguenti moltiplicatori:

o 160, in luogo della vecchia misura di 100, per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10 (uffici);

o 140, in luogo della vecchia misura di 100, per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5;

o 80, in luogo della vecchia misura di 50, per i fabbricati classificati nella categoria catastale A/ 10 (uffici) e nella categoria catastale D/5;

o 60, in luogo della vecchia misura di 50, per i fabbricati classificati nella categoria catastale D (opifici, alberghi, teatri e altri immobili), ad eccezione dei fabbricati classificati nella categoria catastale D/5; tale moltiplicatore è elevato a 65 a decorrere dal 1° gennaio 2013;

o 55, in luogo della vecchia misura di 34, per i fabbricati classificati o classificabili nella categoria C/1 (negozi o botteghe).

Per i terreni agricoli, il valore è costituito da quello ottenuto applicando all'ammontare del reddito dominicale, rivalutato del 25%, un moltiplicatore pari a 130, in luogo del vecchio moltiplicatore di 75. Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola il moltiplicatore é pari a 110.

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Aliquota dell'IMU pari al 7,6 per mille

L'aliquota di base dell'imposta municipale è pari allo 0,76%. I Comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, l'aliquota di base sino a 0,3 punti percentuali. L'aliquota è ridotta allo 0,4% per l'abitazione principale e per le relative pertinenze. I Comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, l'aliquota dello 0,4% fino a 0,2 punti percentuali. Dall'imposta dovuta per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo e per le relative pertinenze, si detraggono, fino a concorrenza del suo ammontare, 200 euro rapportati al periodo dell'anno durante il quale si protrae tale destinazione; se la casa è adibita ad abitazione principale da più soggetti passivi, la detrazione spetta a ciascuno di essi proporzionalmente alla quota per la quale la destinazione stessa si verifica.

Per gli anni 2012 e 2013 la detrazione di 200 euro è maggiorata di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a ventisei anni, a condizione che dimori abitualmente e sia residente anagraficamente nell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale.

L'importo complessivo della maggiorazione, al netto della detrazione di base, non può superare l'importo massimo di 400 euro.

I Comuni possono stabilire che l'importo di 200 euro può essere elevato, fino a concorrenza dell'imposta dovuta, nel rispetto dell'equilibrio di bilancio. In questo caso il Comune che ha adottato detta deliberazione non può stabilire un'aliquota superiore a quella ordinaria per le unità immobiliari tenute a disposizione.

Il costo dell'IMU sulla casa di abitazione

Considerati i nuovi moltiplicatori applicabili dal 2012, in caso di una casa di abitazione con rendita catastale di 600 euro, rivalutata del 5%, pari a 630 euro, con il nuovo moltiplicatore di 160 avrà un imponibile ai fini IMU di 100.800 euro. Se si tratta della casa adibita ad abitazione principale, che fino al 2011 era esclusa dall'ICI, applicando lo 0,4%, si ottiene l'IMU di 403,20 euro che, meno la detrazione base di 200 euro, comporterà, a partire dal 2012, il pagamento di 203,20 euro, senza considerare l'eventuale maggiorazione per i figli.

Il confronto tra vecchia e nuova tassazione

Per vedere come cambia il peso fiscale applicabile fino al 2011, rispetto a quello che sarà applicato a partire dal 2012, si possono fare dei confronti, mettendo allo specchio l'attuale tassazione con quella futura.

ESEMPIO n. 1 - ABITAZIONE PRINCIPALE

Abitazione principale, superficie 90 metri quadrati, categoria A/3, 4 vani catastali, rendita catastale 672 euro.

ICI: zero;

IMU: 230 euro;

aumento tassazione: più 230 euro.

L'IMU è stata calcolata applicando sulla rendita catastale già rivalutata del 5%, il nuovo moltiplicatore 160. Infatti, 672 per 160 è uguale a 107.520 euro. Questo importo, moltiplicato per 0,4 per cento, è uguale a 430 euro, meno la detrazione di 200 euro è uguale a 230 euro.

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ESEMPIO n. 2 - ABITAZIONE PRINCIPALE

Abitazione principale, superficie 35 metri quadrati, categoria A/3, un vano catastale, rendita catastale 195 euro.

ICI: zero;

IMU: zero;

Nessuna variazione di tassazione.

L'IMU è stata calcolata applicando sulla rendita catastale già rivalutata del 5%, il nuovo moltiplicatore 160. Infatti, 195 per 160 è uguale a 31.200 euro. Questo importo, moltiplicato per 0,4%, è uguale a 124,80 euro; considerato che la detrazione spettante è di 200 euro, non è dovuta alcuna imposta.

ESEMPIO n. 3 - ABITAZIONE PRINCIPALE

Abitazione principale, superficie 180 metri quadrati, categoria A/7, 10 vani catastali, rendita catastale 2.331,00 euro.

ICI: 0;

IMU:1.292 euro;

aumento tassazione: più 1.292 euro.

L'IMU è stata calcolata applicando sulla rendita catastale già rivalutata del 5%, il nuovo moltiplicatore 160. Infatti, 2.331,00 per 160 è uguale a 372.960 euro. Questo importo, moltiplicato per 0,4%, è uguale a 1.491,84 euro, meno la detrazione di 200 euro, è uguale a 1.292 euro (importo arrotondato all'unità di euro).

ESEMPIO n. 4 - IMMOBILE LOCATO

Immobile locato, superficie 65 metri quadrati, categoria A/2, 2,5 vani catastali, rendita catastale 732 euro.

ICI: 366 euro (con aliquota del 5 per mille, su 73.200 euro, cioè sulla rendita di 732 euro moltiplicata 100);

IMU: 445,00;

aumento tassazione: più 79,00 euro (445 meno 366).

L'IMU è stata calcolata applicando sulla rendita catastale già rivalutata del 5%, il nuovo moltiplicatore 160. Infatti, 732 per 160 è uguale a 117.120 euro. Questo importo, moltiplicato per 0,76%, è uguale a 890 euro, che, ridotto alla metà, è uguale a 445 euro. In questo esempio non si considerano le imposte sui redditi e le addizionali comunale e regionale in quanto la tassazione è uguale, eccetto le possibili variazioni in tema di addizionali.

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ESEMPIO n. 5 - IMMOBILE NON LOCATO

Immobile usato come seconda casa, superficie 120 metri quadrati, categoria A/7, 8 vani catastali, rendita catastale 2.080 euro.

Vecchia tassazione ICI, più IRPEF, più addizionali comunale e regionale

ICI: 1.040,00 (con aliquota del 5 per mille su 208.000 euro, cioè sulla rendita di 2.080 euro moltiplicata 100);

IRPEF (aliquota 43%, più 1,40% di addizionale IRPEF regionale e comunale): 1.231,33 euro (44,40% di 2.773,26 euro, cioè di 2.080 euro più l'aumento del 33,33% per casa a disposizione);

totale vecchia tassazione: 2.271,33 euro.

Nuova tassazione - Solo IMU

IMU: 2.529 euro;

aumento tassazione: più 257,67 euro (2.529 meno 2.271,33).

L'IMU è stata calcolata applicando sulla rendita catastale già rivalutata del 5%, il nuovo moltiplicatore 160. Infatti, 2.080 per 160 è uguale a 332.800 euro. Questo importo, moltiplicato per 0,76%, è uguale a 2.529 euro (importo arrotondato all'unità di euro).

ESEMPIO n. 6 - IMMOBILE NON LOCATO

Negozio non locato, categoria C/1, superficie 60 metri quadrati, rendita catastale 3.176 euro.

Vecchia tassazione ICI, più IRPEF, più addizionali comunale e regionale

ICI: 540 euro (con aliquota del 5 per mille su 107.984, cioè sulla rendita di 3.176 euro moltiplicata 34);

IRPEF (aliquota 27%, più 1,40% di addizionale IRPEF regionale e comunale): 902 euro (28,40% di 3.176);

totale vecchia tassazione: 1.442 euro.

Nuova tassazione - Solo IMU

IMU: 1.328 euro;

riduzione tassazione: meno 114 euro (1.442 meno 1.328).

L'IMU è stata calcolata applicando sulla rendita catastale già rivalutata del 5%, il nuovo moltiplicatore 55. Infatti, 3.176 per 55 è uguale a 174.680 euro. Questo importo, moltiplicato per 0,76%, è uguale a 1.328 euro (arrotondato all'unità di euro).

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ESEMPIO n. 7 - BENE STRUMENTALE

Capannone utilizzato come bene strumentale, escluso dalla tassazione ai fini delle imposte sui redditi, categoria D/1, superficie 600 metri quadrati, rendita catastale 14.240 euro.

Vecchia tassazione ICI, più IRPEF, più addizionali comunale e regionale

ICI: 4.984 euro (con aliquota del 7 per mille su 712.000 euro, cioè sulla rendita di 14.240 euro moltiplicata 50);

IMU: 6.493 euro;

aumento tassazione: più 1.509 euro (6.493 meno 4.984).

L'IMU è stata calcolata applicando sulla rendita catastale già rivalutata del 5%, il nuovo moltiplicatore 60. Infatti, 14.240 per 60 è uguale a 854.400 euro. Questo importo, moltiplicato per 0,76%, è uguale a 6.493 euro (importo arrotondato all'unità di euro).

ESEMPIO n. 8 - CAPANNONE NON LOCATO

Capannone non locato, inutilizzato, categoria D/1, superficie 600 metri quadrati, rendita catastale 14.240 euro.

Vecchia tassazione ICI, più IRPEF, più addizionali comunale e regionale

ICI: 4.984 euro (con aliquota del 7 per mille su 712.000 euro, cioè sulla rendita di 14.240 euro moltiplicata 50);

IRPEF (aliquota 33%, più 1,40% di addizionale IRPEF regionale e comunale): 4.899 euro, arrotondato all'unità di euro (34,40% di 14.240,00);

Totale vecchia tassazione: 9.883,00 (4.984 più 4.899).

Nuova tassazione - Solo IMU

IMU: 6.493 euro;

riduzione tassazione: meno 3.390,00 (9.883 meno 6.493).

L'IMU è stata calcolata, applicando sulla rendita catastale già rivalutata del 5%, il nuovo moltiplicatore 60. Infatti, 14.240 euro per 60 è uguale a 854.400 euro. Questo importo, moltiplicato per 0,76%, è uguale a 6.493 euro, arrotondato all'unità di euro.

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APPROVAZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO

Codice civile, artt. 2217, 2364, 2423

Abstract - Entro il prossimo 29 aprile le società di capitali devono provvedere all’approvazione del bilancio

chiuso al 31 dicembre 2011. L’approvazione può, in generale, avvenire entro il maggior termine di 180 giorni,

se tale possibilità risulta espressamente prevista dallo Statuto, e se sussistono "particolari esigenze" connesse

alla struttura ed all’oggetto della società e per le società tenute al consolidamento del bilancio. Nell’ipotesi

assolutamente più frequente in cui non viene derogato il criterio assembleare, il bilancio d’esercizio deve essere

approvato dall’assemblea dei soci in prima o in seconda convocazione in relazione alle maggioranze previste

dalla legge o dalle clausole statutarie.

Riferimenti - Codice civile, artt. 2217, 2364, comma 2, 2423 Premessa

Il bilancio è il fondamentale strumento tramite il quale viene documentata l'attività della società. Esso rappresenta lo strumento mediante il quale è possibile monitorare l'andamento presente e passato della società, nonché di pianificazione delle possibili strategie per il futuro, in quanto permette di individuare il valore patrimoniale alla conclusione di ogni esercizio sociale, rappresentando sia la situazione finanziaria (debitoria e creditoria), sia il risultato economico.

In concreto, il bilancio svolge una mansione informativa per:

i soci; i creditori sociali;

e/o:

i terzi in genere;

e, per tale motivo, è necessario che la sua redazione risulti improntata a criteri di verità, correttezza, semplicità, continuità ed unicità, in modo da consentire di avere una visione affidabile dello stato complessivo della società.

Soggetti tenuti a porre in essere la redazione del bilancio d'esercizio:

le società per azioni (art. 2423 del codice civile); le società in accomandita per azioni (art. 2454 del codice civile); le società responsabilità limitata (art. 2478-bis del codice civile); le società costituite all'estero con sede secondaria nel territorio italiano (artt. 2508 e 2509 del

codice civile); le società cooperative (art. 2519 del codice civile); le mutue assicuratrici, se compatibili con le modalità speciali previste per il settore (art. 2547 del

codice civile); le società di persone (società di persone e in accomandita semplice) nell'ipotesi in cui risultino

avere come soci illimitatamente responsabili delle società per azioni, in accomandita per azioni o a responsabilità limitata (art. 111-duodecies, disp. att. del codice civile);

le società italiane con attività all'estero e le società estere con sede in Italia (art. 25, Legge n. 218/1995).

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Per disposto dell'art. 2217 del codice civile, l'imprenditore si deve attenere ai criteri stabiliti per le società per azioni, in quanto applicabili, mentre non sussiste l'obbligo di adottare gli schemi previsti dagli artt. 2424 e 2425 del predetto codice.

Pertanto, per i soggetti che non risultano espressamente richiamati dai disposti normativi vigenti in tema di bilancio d'esercizio, gli schemi da adottare si devono considerare liberi nella forma.

Al riguardo, il Ministero di Grazie e giustizia, nella nota 19 marzo 1993, n. 1624/1, ha puntualizzato che le imprese individuali e le società di persone:

non sono obbligate al rispetto degli schemi previsti dagli artt. 2424 e 2425 del codice civile; pur essendo libere di adottare qualsiasi schema, devono ottemperare ai criteri stabiliti per la redazione

dei bilanci delle società di capitali.

Ai fini procedurali, inoltre, si ritiene utile rammentare che la disciplina della redazione dei bilanci, secondo i disposti citati, non si rende nemmeno operativa nei riguardi dei soggetti per i quali sono stati emanate specifiche norme, come, a titolo meramente indicativo per:

gli enti creditizi e le aziende di credito (D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 87); gli enti economici soggetti alle regole previste per la contabilità pubblica; le aziende elettriche (Legge 4 marzo 1958, n. 191); le aziende municipalizzate (D.M. 4 marzo 1980); le imprese che pongono in essere, in via esclusiva o prevalente, attività finanziaria (D.Lgs. 26 maggio

1997, n. 173); le imprese di assicurazione (Legge 12 agosto 1982, n. 576, successivamente modificata dalla Legge 9

gennaio 1991, n. 20 e il D.Lgs. 26 maggio 1997, n. 173 e il regolamento 13 luglio 2007, n. 7, recante i prospetti e le istruzioni di compilazione che le imprese che adottano i principi contabili internazionali);

le imprese editrici (D.P.R. 8 marzo 1983, n. 73); le società e gli enti finanziari quotati in borsa (D.P.R. 31 marzo 1975, n. 136).

L'art. 2423 del codice civile, detta modalità e regole di redazione del bilancio delle società per azioni, le quali, però, si rendono operative anche alle società a responsabilità limitata per espresso richiamo contenuto nell'art. 2478-bis del medesimo codice.

Poiché il bilancio d'esercizio deve dare giustificazione in maniera chiara, veritiera e corretta della situazione

patrimoniale e finanziaria della società, nonché del risultato economico dell'esercizio, gli amministratori per

pervenire a detto risultato devono redigere tre documenti:

lo stato patrimoniale, contenente la descrizione e la valutazione del patrimonio della società; il conto economico, rappresentante le variazioni economiche che si verificano nel corso

dell'esercizio annuale; la nota integrativa, dove si forniscono le informazioni integrative, esplicative e complementari ai dati

presenti nello stato patrimoniale e nel conto economico;

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tenendo presente che, in situazioni eccezionali, l'applicazione degli articoli seguenti al 2423 del codice civile, possono risultare incompatibili con la rappresentazione veritiera e corretta, per cui l'eventuale deroga deve essere motivata nella nota integrativa, con l'indicazione della sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria della società e del risultato economico.

Se per effetto della deroga, il bilancio d'esercizio consente di rilevare un risultato positivo (utile), questo deve necessariamente essere iscritto al passivo in una riserva non distribuibile se non in misura corrispondente al valore recuperato.

Così operando, la deroga agevola il prestigio della società, in quanto la stessa concorre a formare il patrimonio netto esposto nello stato patrimoniale, ma non danneggia i creditori, in quanto non consente la distribuzione di utili.

Documenti che compongono il progetto di bilancio

La documentazione che deve risultare approntata in modo obbligatorio per adempiere all'obbligo di formazione dell'adempimento sono:

il bilancio di esercizio (che fino all'approvazione da parte dei soci si è soliti individuare come "progetto di bilancio") che, ai sensi degli art. 2424, 2425 e 2427, deve risultare composta da stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa;

la relazione sulla gestione di cui all'art. 2428 del codice civile, che viene sostituita: - nel sistema dualistico, dalla relazione del consiglio di gestione; - nel sistema monistico, dalla relazione del consiglio di amministrazione.

Le società che redigono il bilancio in forma abbreviata hanno la possibilità di comprendere nella nota integrativa, in aggiunta all'informativa obbligatoria, le indicazioni che risultano previste dall'art. 2428, comma 3, nn. 3) e 4), del codice civile e cioè:

il numero e il valore nominale delle azioni proprie e delle azioni o quote di società controllanti possedute;

il numero e il valore nominale delle azioni proprie e delle azioni o quote di società controllanti acquistate o alienate dalla società, nel corso dell'esercizio.

Ne deriva, di conseguenza, che se la "nota integrativa dei bilanci abbreviati" comprende anche tali informazioni, le società che rientrano nell'ambito della regola di redazione dei conti annuali in tale forma sono, a norma del comma 6 dell'art. 2435- bis del codice civile, espressamente esonerate dalla redazione della "relazione sulla gestione".

Anche se nella stragrande maggioranza dei casi, le società non hanno azioni proprie o azioni o quote delle proprie controllanti, si ritiene opportuno, anche in tale eventualità, specificare in modo esplicito nella "nota integrativa" che tali attività non sono presenti.

Così operando, infatti, viene confermata che l'omissione della "Relazione sulla gestione" non costituisce una mera dimenticanza, ma una conseguenza del coerente rispetto delle disposizioni normative vigenti.

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Si ricorda che...

Ai fini operativi, si rammenta che l'organo amministrativo che approva il "progetto di bilancio" è tenuto

anche a proporre la destinazione dell'utile netto dell'esercizio sociale (distribuzione ai soci, copertura di

perdite, accantonamenti a riserve, ecc.): proposta che deve risultare presente nell'ambito della "relazione

sulla gestione" o, in assenza, nella nota integrativa.

Termini per la redazione del progetto di bilancio

Almeno 15 giorni prima del termine che risulta stabilito dall'atto costitutivo o dalla statuto della società per la convocazione dei soci, l'organo amministrativo deve convocare una specifica riunione, della quale, nel libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione (nel sistema di amministrazione tradizionale e nel sistema monistico) o del consiglio di gestione (nel sistema dualistico), deve essere annotato il verbale della riunione per l'approntamento del progetto di bilancio d'esercizio.

La riunione deve avvenire in una data anteriore di almeno 15 giorni a quella della convocazione dell'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio, in quanto il medesimo deve rimanere depositato presso la sede sociale nei quindici giorni precedenti all'assemblea dei soci, affinché gli stessi possano prenderne visione.

Nell'ipotesi in cui in prima convocazione l'assemblea andasse deserta e, conseguentemente, il bilancio non risulterebbe approvato, è necessario procedere alla convocazione di una nuova assemblea che potrà anche avere data alla scadenza dei 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale.

Nel caso tra gli organi della società esiste anche quello di controllo (collegio sindacale, sindaco unico, revisore legale dei conti, ecc.), i tempi sono diversi, rispetto a quanto precisato, in quanto, allo scopo di consentire a tale organo di procedere all'espletamento delle opportune riscontri, controlli e azioni tipici del mandato.

In presenza dell'organo di controllo, conseguentemente, il consiglio di amministrazione si deve riunire per l'approvazione del progetto di bilancio almeno 30 giorni prima dell'assemblea dei soci convocata per l'approvazione del bilancio medesimo.

Il progetto di bilancio d'esercizio approvato dal consiglio di amministrazione deve, ai sensi dell'art. 2429 del codice civile, essere consegnato all'argano di controllo almeno 30 giorni prima dell'assemblea, affinché lo stesso, dopo aver posto in essere quanto di competenza, possa redigere la propria relazione.

Il progetto di bilancio (con nota integrativa e relazione sulla gestione), oltre alla relazione dell'organo di controllo, devono rimanere depositati, presso la sede della società, almeno 15 giorni prima della data di convocazione dell'assemblea.

Al riguardo, si ritiene opportuno puntualizzare che il termine di 30 giorni previsto dal codice civile per la consegna all'organo di controllo del progetto di bilancio può risultare derogato da parte dell'organo medesimo e, di conseguenza, può capitare che il consiglio di amministrazione si riunisca a meno di trenta giorni dall'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio.

La Tavola n. 1 riporta il fac-simile del verbale di approvazione del progetto di bilancio da parte del consiglio di amministrazione.

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Tavola n. 1 - Fac-simile del verbale di approvazione del progetto di bilancio da parte del consiglio di amministrazione

Verbale consiglio di amministrazione

L'anno 2012 il giorno ...... del mese di ...... alle ore .... a ........ in ...... n. .., si è riunito il consiglio di amministrazione della società .................................. per l'approvazione del progetto di bilancio dell'esercizio 2011 da sottoporre all'assemblea dei soci per l'approvazione.

Sono presenti i signori: .............................................; .............................................; .............................................; .............................................; .............................................;

che incaricano il signor. ................ alla funzione di segretario del consiglio.

Il presidente constatata e fatta constatare la regolare convocazione del consiglio, nonché la presenza di tutti i propri membri, nonché quelli dell'organo di controllo, dichiara validamente costituita l'odierna riunione e atta a deliberare.

Vengono analizzate le risultanze contabili al 31 dicembre 2011 e i relativi documenti a supporto ed il presidente invita i presenti a formulare coerenti e consapevoli osservazioni, rilievi e proposte.

Dopo ampia discussione il consiglio di amministrazione della Società..............., in relazione alle risultanze contabili al 31 dicembre 2011,

delibera:

- di approvare il progetto di bilancio al 31 dicembre 2011, dal quale risulta un risultato di euro ..........;

- di convocare l'assemblea ordinaria dei soci per l'approvazione del bilancio il giorno......... alle ore .... presso ...........

Nell'ipotesi di assemblea deserta o non atta a deliberare, viene, sin da ora, convocata nuovamente la suddetta assemblea per il giorno ......... alle ore .... presso .............. per deliberare sul seguente ordine del giorno

1) approvazione del bilancio dell'esercizio chiuso il 31 dicembre 2011: deliberazioni inerenti e conseguenti;

2) varie ed eventuali.

(segue il bilancio d'esercizio e la nota integrativa e l'eventuale relazione sulla gestione)

Il segretario (.......................)

Il presidente (.......................)

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Termini per l'approvazione del bilancio

Il bilancio d'esercizio:

per le società per azioni che applicano:

- il sistema tradizionale, deve essere redatto, a norma dell'art. 2423 del codice civile, dagli amministratori e deve essere approvato dall'assemblea dei soci, riunita in forma ordinaria; - il sistema dualistico, deve essere redatto dal Consiglio di gestione e deve essere approvato dall'organo di sorveglianza, mentre l'assemblea dei soci si deve limitare, ai sensi degli artt. 2364-bis e 2433 del codice civile, a deliberare sull'eventuale distribuzione degli utili; - il sistema monistico, deve essere redatto a cura degli amministratori e deve essere approvato dall'assemblea dei soci;

per le società a responsabilità limitata deve essere redatto a cura dell'organo amministrativo, mentre compete all'assemblea dei soci sia l'approvazione dello stesso, sia l'eventuale distribuzione degli utili. Al riguardo, si rammenta che le decisioni dei soci possono essere assunte sia in assemblea (metodo collegiale), sia tramite consultazione scritta o mediante consenso espresso per iscritto (art. 2479, comma 3, del codice civile).

La convocazione dell'assemblea per l'approvazione del bilancio d'esercizio, ai sensi dell'art. 2364 del codice

civile, deve avvenire entro il termine stabilito dallo statuto e, comunque, entro 120 giorni dalla chiusura

dell'esercizio sociale.

Maggior termine per l'approvazione del bilancio

Ai fini procedurali, si ritiene opportuno segnalare che l'art. 2364 del codice civile prevede che nello statuto della società può essere stabilito un maggior termine per l'approvazione del bilancio, comunque, non superiore a 180 giorni (per l'anno 2012, il termine scade il 28 giugno), solo ed esclusivamente per una dei seguenti ipotesi:

la società tenuta alla redazione del bilancio consolidato; quando lo richiedono particolari esigenze relative alla struttura e all'oggetto della società (come, a

titolo meramente indicativo, nel caso di società holding o che detengono un numero consistente di partecipazioni in altre società);

tenendo presente che, in tali situazioni, sussiste l'onere- obbligo degli amministratori di segnalare nella

"relazione sulla gestione" le ragioni e/o le motivazioni della dilazione.

La modalità procedurale dettata dall'art. 2364 del codice civile risulta espressamente riferita alle società per azioni, ma si deve ritenere operativa anche per le società a responsabilità limitata, in quanto l'art. 2478-bis del medesimo codice stabilisce parimenti che il bilancio deve essere presentato ai soci entro il termine stabilito dall'atto costitutivo e, comunque, in un termine non superiore a 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale, salva la possibilità di un maggior termine nei limiti e alle condizioni previsti dal secondo comma del citato art. 2364.

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Da quanto indicato si deduce che il termine specificato nello statuto è quello entro il quale deve essere fissata la riunione dell'assemblea e tale termine, ai fini dell'adempimento, si deve ritenere non derogabile, pur sottolineando che il rispetto del medesimo fa espresso riferimento all'obbligo di convocazione dell'assemblea e non alla sua effettiva tenuta; per cui si può verificare l'ipotesi che l'assemblea, pur debitamente convocata anteriormente alla scadenza dei 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio, per il mancato raggiungimento del quorum deliberativo richiesto o in conseguenza di rinvii, l'approvazione del bilancio d'esercizio trova effettività in un momento successivo alla scadenza di tale termine.

In ogni caso, il mancato rispetto dei termini (ordinario o quello più ampio consentito dallo statuto), non genera l'invalidità della delibera assembleare di approvazione del bilancio d'esercizio, ma determina solamente una responsabilità dell'organo amministrativo, per essere venuto meno ai suoi doveri, che potrebbe essere valutata come un requisito individuante anche la cosiddetta "giusta causa" per l'azione di revoca sia degli amministratori, sia, eventualmente, dei membri del collegio sindacale.

Differimento del termine per l'approvazione del bilancio d'esercizio

Richiamando quanto accennato nel precedente paragrafo, le principali cause che permettono di fare ricorso al maggior termine per la convocazione dell'assemblea per l'approvazione del bilancio, che, ovviamente, deve essere espressamente previsto dallo statuto della società, oltre alla cosiddetta "giusta causa di differimento" individuabile nell'obbligo di procedere alla redazione del bilancio consolidato, possono riguardare:

il recepimento, ai fini della predisposizione del bilancio, dei Principi contabili internazionali (Ias/Ifrs); il riscontro di particolari e specifiche condizioni di riferimento simili da quelle che risultano previste per

la redazione del bilancio consolidato, quale, a titolo meramente esemplificativo, la presenza di un'entità di tipo produttivo e contabile che risulta decentrata in più sedi operative o periferiche (cantieri o punti vendita), ciascuna delle quali con contabilità separata ed autonoma, considerando comprese, in tale ambito, anche l'eventuale sussistenza di stabili organizzazioni all'estero;

la necessità di disporre, per le imprese edili, dell'approvazione degli stati di avanzamento lavori (SAL) da parte del committente.

la partecipazione della società ad operazioni di ristrutturazione aziendale (ad esempio, fusione, scissione, conferimento, ecc.);

la presenza di partecipazioni stimate nel bilancio d'esercizio con il metodo del patrimonio netto, per cui, conseguentemente, si rende necessario e opportuno attendere di avere a disposizione tutti i dati e le informazioni inerenti ai rispettivi bilanci;

la presenza, tra le immobilizzazioni finanziarie, di una partecipazione valutata con il metodo del patrimonio netto;

la sussistenza di specifici e/o occasionali eventi di tipo imprevedibili o straordinario, come, ad esempio, una variazione di tipo sostanziale nell'ambito dell'oggetto sociale o dell'attività della società;

l'esistenza di "partite sospese" di una certa consistenza, in modo che l'imputazione, nel rispetto del principio di competenza dell'esercizio trascorso, possa risultare da una valutazione coerente e/o consapevole basata su elementi che consentono di individuare specifici requisiti di certezza o di oggettiva determinabilità. Si pensi, a titolo meramente indicativo, alle società di erogazione di servizi che hanno la necessità di tempi lunghi per il riscontro effettivo dei consumi da parte degli utenti oppure la quantificazione di premi di significativa entità da individuare, a termini di contratto, entro una determinata scadenza successiva a quella di approvazione del bilancio d'esercizio;

l'esistenza di patrimoni separati.

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Inoltre, si ritengono le cause di forza maggiore legittimate al differimento dei termini, a condizione che le medesime siano di tipo imponderabile, contingente e imprevedibili, come, ad esempio, nei casi di:

calamità naturali; decesso improvviso dell'amministratore unico; furti; incendi;

e simili.

Al riguardo, ovviamente, è necessario adottare un comportamento prudente sia nell'individuazione delle

legittime motivazioni di differimento, sia nel prendere in considerazione fatti contingenti quali dimostrazioni

valevoli per usufruire del maggior termine di 180 giorni, anche se possono risultare motivabili da situazioni

incidentali sulla struttura della società stessa.

Motivazioni particolarmente dubbie

A titolo meramente indicativo, si ritengono motivazioni particolarmente dubbie e, in un certo senso, anche non ammissibili come eventi straordinari idonei a legittimare il differimento, le giustificazioni che fanno riferimento:

alla variazione delle procedure software e/o dei sistemi di elaborazione dei dati e/o di rilevazione contabile;

all'introduzione di modifiche normative che possono determinare particolari impatti a livello civilistico e fiscale;

in quanto le medesime potrebbero costituire causa di doglianza o di contestazione da parte dei soci: gli stessi, infatti, potrebbero individuare un principio di colpa, nei riguardi degli amministratori, per non avere organizzato gli interventi e/o le variazioni nella struttura operativa aziendale in maniera da poter adempiere agli obblighi di natura legale nei normali termini vigenti.

Al riguardo, infatti, si ritiene opportuno porre in rilievo che il mancato rispetto dell'obbligo di convocare

tempestivamente l'assemblea è stato tramutato in illecito amministrativo, con la conseguente previsione

della possibilità di irrogazione di specifiche sanzioni pecuniarie in capo agli amministratori.

In ogni caso, si ritiene opportuno rammentare che, secondo quanto puntualizzato dal Ministero delle finanze nella risoluzione 13 marzo 1976, n. 10/ 503, le "particolari esigenze" che comportano il differimento del termine in argomento devono essere riconosciute e precisate dagli amministratori con una delibera che necessariamente deve risultare adottata prima dello scadere dei 120 giorni.

Le ragioni del rinvio, ai sensi del citato art. 2364, comma 2, del codice civile devono anche risultare rilevate dagli amministratori nella "relazione sulla gestione" o, nel caso di redazione del bilancio in forma abbreviata, nella "nota integrativa".

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In ogni caso, è bene tenere presente che l'omessa convocazione dei soci da parte degli amministratori (ovvero dei sindaci in caso di inadempienza degli amministratori) entro i termini previsti comporta l'applicazione di una sanzione pecuniaria per ciascun amministratore/sindaco da E 1.032 a E 6.197, pur considerando che la tardività della convocazione non determina, comunque, l'invalidità della delibera di approvazione del bilancio.

Modalità di approvazione del bilancio d'esercizio

L'art. 2364 del codice civile stabilisce che, come accennato, per l'approvazione del bilancio, l'assemblea

ordinaria dei soci deve essere convocata almeno una volta l'anno, entro il termine stabilito dallo statuto o,

comunque, non superiore a centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale.

Maggior termine

Lo statuto può prevedere un maggior termine, comunque, non superiore a centottanta giorni:

nel caso di società tenute alla redazione del bilancio consolidato; quando lo richiedono particolari esigenze inerenti alla struttura e all'oggetto della società;

nel qual caso gli amministratori sono tenuti a segnalare nella relazione sulla gestione le ragioni della

dilazione.

Il verbale di rinvio ad una nuova assemblea, per l'approvazione del bilancio, non deve essere depositato in quanto non rientra tra i documenti da allegare obbligatoriamente alla domanda di deposito del bilancio d'esercizio. Per l'individuazione delle modalità di approvazione del bilancio di esercizio:

nelle società per azioni, nelle società in accomandita per azioni e nelle società consortili per azioni, si deve fare riferimento al sistema di amministrazione e controllo adottato.

Nell'ipotesi in cui tale sistema è quello:

- tradizionale, l'approvazione del bilancio d'esercizio, salvo diversa disposizione dell'atto costitutivo o dello statuto sociale, deve necessariamente avvenire, come regola, tramite deliberazione assembleare. Pertanto, ai fini del deposito nel registro imprese, al bilancio deve essere allegata copia del verbale di assemblea dei soci che lo hanno approvato, nel quale deve necessariamente risultare evidenziata la data dell'assemblea e firmato dal presidente e dal segretario, oltre ad essere di tipo analitico, per cui, in un apposito allegato, è necessario specificare sia l'identità dei partecipanti e il capitale rappresentato da ciascuno, sia l'identificazione dei soci favorevoli, astenuti o dissenzienti. Il verbale dell'assemblea che approva il bilancio di esercizio può essere redatto sia contestualmente all'assemblea alla quale fa riferimento, sia in un momento successivo alla stessa, in quanto la redazione non contestuale di tale verbale è prevista per le società per azioni dall'art. 2375 del codice civile laddove dispone che lo stesso deve essere redatto senza ritardo, nei tempi necessari per la tempestiva esecuzione degli obblighi di deposito o di pubblicazione: si pensi, a titolo di mera esemplificazione, ad un verbale di assemblea del 29 aprile 2011, nel quale viene verbalizzato che in data 28 aprile 2011 si è riunita l'assemblea per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2011. In tale ipotesi, la data di riferimento per valutare se la domanda di deposito del bilancio è tardiva oppure risulta presentata nei termini vigenti è quella di approvazione del bilancio e non quella del verbale; mentre nel modello B, la data da indicare in corrispondenza del campo "verbale di assemblea" è la data della verbalizzazione e non quella di approvazione del bilancio;

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- il sistema dualistico, al verbale del consiglio di sorveglianza che lo ha approvato in luogo del verbale di assemblea dei soci, come previsto dall'art. 2409 terdecies del codice civile. Pertanto, alla pratica di deposito del bilancio deve necessariamente risultare allegata la copia del verbale del consiglio di sorveglianza che lo ha approvato in luogo del verbale di assemblea dei soci: verbale che deve essere sottoscritto da tutti gli intervenuti. Se, però, lo statuto della società prevede che nell'ipotesi di mancata approvazione del bilancio o se lo richiede almeno un terzo dei componenti del consiglio di sorveglianza, la competenza per l'approvazione del bilancio di esercizio venga attribuita all'assemblea, alla pratica di deposito del bilancio deve essere allegata la copia del verbale di assemblea che lo ha approvato. Inoltre, poiché la competenza a deliberare la distribuzione degli utili ai soci rimane in capo all'assemblea dei soci, il verbale inerente all'assemblea che ha proceduto alla deliberazione della distribuzione degli utili non deve essere depositato al registro delle imprese, né quale allegato al bilancio, né autonomamente, ma deve, comunque, costituire oggetto di registrazione presso l'Ufficio del registro competente;

nelle società a responsabilità limitata, salvo diversa disposizione dell'atto costitutivo, deve avvenire, a norma dell'art. 2479-bis del codice civile, come regola, tramite deliberazione assembleare, nel qual caso, ai fini del deposito nel Registro delle imprese, al bilancio d'esercizio deve necessariamente risultare allegata la copia del verbale di assemblea dei soci che lo hanno approvato. Il verbale che approva il bilancio di esercizio deve riportare la data dell'assemblea e deve risultare sempre firmato almeno dal presidente (e dal segretario solo se designato), mentre non esiste la previsione che lo stesso debba essere di tipo analitico come per le società per azioni. Il verbale dell'assemblea che approva il bilancio di esercizio può essere redatto sia contestualmente all'assemblea alla quale fa riferimento, sia in un momento successivo alla stessa: si pensi, a titolo di mera esemplificazione, ad un verbale di assemblea del 29 aprile 2011 nel quale viene verbalizzato che in data 28 aprile 2011 si è riunita l'assemblea dei soci della società a responsabilità limitata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2011. Al riguardo, ribadendo il concetto esposto, si puntualizza che l'approvazione del bilancio, che è riservata esclusivamente ed inderogabilmente alla competenza dei soci, può essere adottata, alternativamente:

- con decisione dei soci, mediante consultazione scritta o consenso espresso per iscritto, cioè senza necessità di una formale delibera assembleare, se espressamente previsto dallo statuto; - dall'assemblea dei soci, se l'approvazione del bilancio è riservata all'organo collegiale.

L'atto costitutivo o l'eventuale statuto, come sancito dall'art. 2479-bis del codice civile, può stabilire:

il luogo dove l'assemblea dei soci si deve riunire, tenendo presente che se nulla risulta disposto al riguardo, l'assemblea si riunisce presso la sede della società;

le modalità di convocazione, che devono essere tali da consentire la tempestiva informazione degli argomenti presenti nell'ordine del giorno che costituiscono oggetto di trattazione (anche, ad esempio, a mezzo fax, e-mail, ecc.).

Se nulla risulta stabilito al riguardo, la convocazione deve necessariamente risultare eseguita mediante lettera raccomandata spedita ai soci almeno 8 giorni prima dell'assemblea (e pertanto entro il 21 aprile 2012, nell'ipotesi di convocazione entro 120 giorni) al domicilio risultante nel libro dei soci, riportando il giorno, il luogo, l'ora e gli argomenti da trattare.

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In difetto della formalità di convocazione dell'assemblea, ai fini della valida costituzione della medesima é richiesto che:

risulti presente l'intero capitale sociale; tutti gli amministratori e i sindaci (se esistenti) siano presenti o informati della riunione e che nessuno

manifesti l'opposizione alla trattazione dell'argomento (assemblea totalitaria).

La Tavola n. 2 riporta il fac-simile del verbale di approvazione di approvazione del bilancio d'esercizio da parte dell'assemblea.

Tavola n. 2 - Fac-simile del verbale di approvazione del bilancio d'esercizio da parte dell'assemblea

Omissis...

ordine del giorno

- Approvazione del bilancio dell'esercizio chiuso al 31.12.2011 e destinazione del relativo risultato economico.

Assume la presidenza dell'assemblea, così come previsto dallo statuto, il sig. ........ il quale constatato che sono presenti:

i soci .........., rappresentanti in proprio n. ..... quote sulle n. ..... quote costituenti il capitale sociale e specificamente:

sig. ....... per nominali E ......, pari al ....% del capitale sociale;

sig. ....... per nominali E ......, pari al ....% del capitale sociale;

sig. ....... per nominali E ......, pari al ....% del capitale sociale;

sig. ....... per nominali E ......, pari al ....% del capitale sociale;

(oppure: tutti i soci che rappresentano l'intero capitale sociale)

i componenti il consiglio di amministrazione (o l'amministratore unico);

i componenti il collegio sindacale;

dichiara

l'assemblea validamente costituita e atta a deliberare sugli argomenti all'ordine del giorno.

Il Presidente invita, con il consenso dell'assemblea, il sig. ....................... a svolgere le funzioni di segretario, che accetta.

Passando all'ordine del giorno il Presidente procede alla lettura dello stato patrimoniale e del conto economico, che presenta un utile pari a E ................. e, successivamente, della relativa nota integrativa (e della Relazione sulla gestione) che si allegano al presente verbale.

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Successivamente il Presidente invita il Presidente del Collegio sindacale alla lettura della Relazione dei sindaci, che si allega al presente verbale.

Dopo ampia discussione, l'assemblea

delibera

- di approvare il bilancio dell'esercizio chiuso al 31.12.2011;

- di ripartire l'utile, pari a E ..................., come proposto dal consiglio di amministrazione (o dall'amministratore unico):

E ................. a riserva legale;

E ................. a riserva straordinaria;

(E ............... da distribuire ai soci);

(E ............... da destinare a copertura perdite esercizi precedenti).

Poiché nessuno degli intervenuti chiede ulteriormente la parola, il Presidente dichiara sciolta l'assemblea alle ore............., previa redazione, lettura e approvazione del presente verbale.

Il segretario (.......................)

Il presidente (.......................)

Tavola n. 3 - Riepilogo dei termini che devono essere rispettati

Iter per l'approvazione del bilancio d'esercizio nel sistema ordinario

Termini inerenti alla chiusura del bilancio al 31 dicembre 2011

Predisposizione del progetto di bilancio (stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa) con la "relazione sulla gestione" (se obbligatoria) approntata da parte dell'organo amministrativo (consiglio di amministrazione o dell'amministratore unico)

in presenza di collegio sindacale: almeno 30 giorni prima del giorno in cui è fissata l'assemblea e, quindi: entro il 30 marzo o entro il 29 maggio in caso di differimento per particolari esigenze inerenti a struttura e oggetto sociale

in assenza di collegio sindacale: almeno 15 giorni prima del giorno in cui è fissata l'assemblea e, quindi: entro il 14 aprile o entro il 13 giugno in caso di differimento per particolari esigenze inerenti a struttura e oggetto sociale

Invio progetto di bilancio al collegio sindacale o al sindaco unico ed al soggetto incaricato della revisione legale dei conti, se diverso dal collegio sindacale (adempimento previsto solo se tali organi sono esistenti)

almeno 30 giorni prima del giorno in cui è fissata l'assemblea e, quindi: entro il 30 marzo o entro il 29 maggio in caso di differimento per particolari esigenze inerenti a struttura e oggetto sociale

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Relazione del collegio sindacale o del sindaco unico (adempimento previsto solo se esistente)

almeno 15 giorni prima del giorno in cui è fissata l'assemblea e, quindi: entro il 14 aprile o entro il 13 giugno in caso di differimento per particolari esigenze inerenti a struttura e oggetto sociale

Relazione del soggetto incaricato della revisione legale dei conti (adempimento previsto solo se esistente)

almeno 15 giorni prima del giorno in cui è fissata l'assemblea e, quindi: entro il 14 aprile o entro il 13 giugno in caso di differimento per particolari esigenze inerenti a struttura e oggetto sociale

Deposito presso la sede della società del bilancio d'esercizio unitamente a:

- copie integrali dell'ultimo bilancio delle società controllate (se esistenti); - prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell'ultimo bilancio delle società collegate (se esistenti); - relazione sulla gestione (non obbligatoria nel caso di bilancio abbreviato, con integrazione nota integrativa); - relazione del collegio sindacale (se esistente); - relazione del soggetto incaricato della revisione legale dei conti, se diverso dal collegio sindacale (se esistente).

almeno 15 giorni prima del giorno in cui è fissata l'assemblea e, quindi: entro il 14 aprile o entro il 13 giugno in caso di differimento per particolari esigenze inerenti a struttura e oggetto sociale

Data di convocazione dell'assemblea per l'approvazione del bilancio d'esercizio

S.p.A.:l'avviso di convocazione deve essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, o in almeno un quotidiano indicato nello statuto, almeno 15 giorni. prima di quello fissato per l'assemblea (termine aumentato a 30 giorni per le società quotate - v. D.M. 5 novembre 1998, n. 437), tenendo presente che tali adempimenti sono derogabili ai sensi dell'art. 2366, c. 3, del codice civile, se previsto nello statuto per le società che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, consentendo la convocazione con avviso ai soci mediante mezzi che garantiscono la prova dell'avvenuto ricevimento almeno 8 giorni prima dell'assemblea;

Srl: con raccomandata, spedita ai soci almeno 8 giorni prima dell'adunanza, nel domicilio risultante dal Registro delle Imprese, salvo diversa previsione dell'atto costitutivo (art. 2479-bis del codice civile), tenendo presente che l'atto costitutivo può prevedere che le decisioni dei soci siano adottate mediante consultazione scritta o sulla base del consenso espresso per iscritto.

nei 120 giorni o nei 180 giorni in caso di differimento dalla data di chiusura dell'esercizio e quindi: entro il 29 aprile, 28 giugno in caso di differimento per particolari esigenze inerenti a struttura e oggetto sociale

Attenzione: in mancanza della convocazione formale, l'assemblea di S.p.a. si deve considerare regolarmente costituita quando è presente in proprio o per delega l'intero capitale sociale e partecipa all'assemblea la maggioranza dei componenti degli organi amministrativi e di controllo (art. 2366 del codice civile), mentre nelle S.r.l. la deliberazione di approvazione del bilancio può anche essere adottata quando ad essa partecipa l'intero capitale sociale e tutti gli amministratori e sindaci sono presenti, o informati della riunione, e nessuno si oppone alla trattazione dell'argomento (art. 2479-bis del codice civile).

Nell'ipotesi di differimento a 180 giorni, si ritiene necessaria l'esplicita menzione nel verbale dell'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio.

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Deposito presso il Registro delle imprese di:

- copia del verbale di approvazione dell'assemblea;

- copia del bilancio approvato;

- copia della relazione sulla gestione (non obbligatoria nel caso di bilancio abbreviato, con integrazione nota integrativa);

- copia della relazione del collegio sindacale o del sindaco unico (se esistente);

- copia della relazione del soggetto incaricato della revisione legale dei conti (se esistente);

- elenco dei soci (solo nell'ipotesi in cui si sono verificati cambiamenti rispetto all'elenco depositato con il bilancio precedente - con esclusione per le società a responsabilità limitata e per società cooperative a responsabilità limitata).

entro 30 giorni dalla deliberazione dei soci di approvazione del bilancio

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IMPOSTE SUI REDDITI

IL PROFESSIONISTA CHE CONCEDE L’AUTOVETTURA IN USO PROMISCUO AL PROPRIO DIPENDENTE

Quesito:

Professionista che utilizza la propria autovettura nello svolgimento dell’attività professionale. Avendo

acquistato una nuova autovettura ed intendendo concedere in uso promiscuo ad un dipendente l’autovettura

da lui precedentemente utilizzata, dietro un corrispettivo esiguo, si chiede se ai fini delle imposte sui redditi, le

relative spese sostenute per entrambi gli automezzi sono deducibili, nei limiti previsti, soltanto per una delle

due autovetture

Risposta:

In base al disposto dell’art. 164, comma 1, lettera b), del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, le spese e gli altri

componenti negativi relativi agli autoveicoli di cui all’art. 54, comma 1, lettere a) e m), del D.Lgs. 30 aprile

1992, n. 285 nonché ai ciclomotori e motocicli, utilizzati nell’esercizio di arti e professioni, sono deducibili nella

misura del 40% limitatamente ad un solo veicolo e, nel caso di attività svolta da società semplici e da

associazioni di cui al precedente art. 5 del Tuir, la deducibilità è consentita soltanto per un veicolo per ogni

socio o associato.

La successiva lettera b-bis), del comma 1, dell’art. 164 citato prevede che la deducibilità delle spese anzidette

è consentita “nella misura del 90% per i veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del

periodo d’imposta”.

La questione che si pone, in merito, è se il limite di un veicolo sia posto solo con riferimento al mezzo di

trasporto utilizzato direttamente dal professionista (o dall’artista), ovvero la menzionata lettera b), del comma

1, dell’art. 164 intenda, invece, riferirsi ai veicoli a disposizione del lavoratore autonomo nell’esercizio della

propria attività, nel significato che in presenza, ad esempio, di due veicoli di cui uno utilizzato dal

professionista e l’altro da un suo dipendente, la deducibilità delle relative spese è comunque riconosciuta per

un solo veicolo.

In quest’ultima ipotesi, l’assegnazione ad uso promiscuo di un automezzo al dipendente comporterebbe la

preclusione della deducibilità delle spese relative ad altra autovettura utilizzata direttamente dal lavoratore

autonomo.

Si tratta di una interpretazione che intende avvalorare la portata “antielusiva” della norma, la cui “ratio”

sarebbe quella di evitare effetti “moltiplicativi” delle spese per i veicoli dei lavoratori autonomi.

Tale tesi restrittiva, a nostro avviso, non trova riscontro nel testo letterale delle richiamate lettere b) e b-bis)

del comma 1, dell’art. 164 del Tuir, così come emerge anche dalle istruzioni del Modello Unico PF-2012,

Fascicolo 3, Quadro RE.

In base alle citate istruzioni, infatti, sono ammesse in deduzione il 40% delle spese sostenute nel periodo

d’imposta, limitatamente a un solo veicolo per l’acquisto di carburanti, lubrificanti e simili utilizzati per la

trazione di autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli, e per spese diverse, “nonché” il 90% di tali spese

sostenute relativamente ai detti veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo

d’imposta.

È da ritenere, in merito, che la congiunzione “nonché” presente nel testo delle citate istruzioni (che equivale

alle locuzioni “ed inoltre” o “e anche”) implichi che il professionista possa dedurre sia i costi relativi alla

propria auto sia quelli relativi ai veicoli concessi in uso promiscuo a uno o più dipendenti, nei limiti delle

percentuali di deducibilità previste.

A tal riguardo si rileva, come precisato dalla circolare n. 48/E del 10 febbraio 1998, che l’utilizzo promiscuo da

parte del dipendente deve essere provato in base ad idonea documentazione che ne attesti con certezza

l’utilizzo (ad esempio, qualora ciò risulti da specifica clausola del contratto di lavoro).

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25 APRILE - MERCOLEDI' (festivo *) LAVORO - Apprendistato – Termine periodo transitorio Termina il periodo transitorio previsto dall'art. 7, comma 7 del testo unico dell'apprendistato, approvato con

D.lgs n. 167/2011 (in vigore dal 25 ottobre 2011) durante il quale era ammissibile instaurare il contratto di

apprendistato non oltre i sei mesi dall'entrata in vigore.

Con l'accordo 24 marzo 2012 - che decorre dal 26 aprile 2012 - le Parti nell'ambito delle competenze

attribuite alla contrattazione collettiva dal D.Lgs. n. 167/2011 hanno regolamentato complessivamente

l'istituto dell'apprendistato.

26 APRILE - GIOVEDÌ LAVORO - Richiesta di autorizzazione all'Inps per Cig/Cigs

Le aziende interessate alla procedura di integrazione devono procedere alla presentazione della richiesta di

autorizzazione al trattamento Cig/Cigs per sospensione o riduzione dell'attività lavorativa intervenute nel

mese precedente.

La richiesta deve essere inoltrata:

all'INPS con mod. Igi15 per Cig ordinaria;

al Ministero del lavoro e della previdenza sociale con mod. Cigs/Solid-1 per Cig straordinaria.

26 APRILE - GIOVEDÌ Presentazione elenchi Intrastat trimestrali

Presentazione, da parte degli operatori intracomunitari con obbligo trimestrale, degli elenchi riepilogativi

(INTRASTAT) delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni nonché delle prestazioni di servizio in

ambito comunitario, effettuati nel trimestre precedente, da effettuare in via telematica all'Agenzia delle

Dogane attraverso l'utilizzo del Servizio Telematico Doganale E.D.I.

L'omessa presentazione degli elenchi riepilogativi prevede una sanzione da euro 516 a euro 1.032 per

ciascuno di essi. La sanzione è ridotta alla metà se gli elenchi sono presentati entro trenta giorni dalla richiesta

dell'ufficio abilitato a riceverli ovvero incaricato del loro controllo.

26 APRILE - GIOVEDÌ Presentazione elenchi Intrastat mensili Soggetti che hanno realizzato, nei quattro trimestri precedenti e per ciascuna categoria di operazioni, un

ammontare totale trimestrale superiore a 50.000 euro.

Presentazione telematica dei Modd. INTRA 1, INTRA 1-bis e INTRA 1-ter (cessioni) e INTRA 2, INTRA 2-bis e

INTRA 2-ter (acquisti) .

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26 APRILE - GIOVEDÌ ENPALS - Denuncia contributiva mensile unificata

Presentazione, da parte delle aziende dei settori dello spettacolo e dello sport, della denuncia mensile

unificata delle somme dovute e versate relative al mese precedente, dei lavoratori occupati, del periodo

lavorativo e della retribuzione percepita da ognuno di essi

Modalità:

attraverso la procedura on-line fruibile dal portale dell’Enpals

attraverso la trasmissione telematica dei flussi contributivi in formato XML

26 APRILE - GIOVEDÌ Denuncia e versamento contributi Enpaia Denuncia, da parte delle aziende agricole, delle retribuzioni effettive corrisposte nel mese precedente e

contestuale versamento dei relativi contributi previdenziali per gli impiegati agricoli.

Modalità:

Tramite M.Av. bancario:

* pagabile presso qualsiasi sportello della rete interbancaria.

* a mezzo internet Banking.

29 APRILE - DOMENICA Approvazione bilanci società

Il termine ultimo per approvare il bilancio relativo all’esercizio 2011 per le società di capitali è il 29 aprile 2012.

Essendo quest’anno bisestile, entro tale data dovrà essere convocata l’assemblea ordinaria, a meno di non

ricadere in casi particolare in cui il bilancio può essere esaminato ed approvato entro il maggior termine di 180

giorni (entro il 28 giugno) o nel caso in cui lo statuto della società indichi un termine diverso.

In particolare il progetto di bilancio d’esercizio, composto dallo stato patrimoniale, dal conto economico e

dalla nota integrativa, dovrà essere comunicato al collegio sindacale entro 30 giorni dalla data di incontro e

deve rimanere depositato in copia presso la sede della società.

30 APRILE - LUNEDÌ Scheda carburante

Ai sensi dell’art. 4 del D.P.R. 10 novembre 1997, n. 444 i soggetti che utilizzano i mezzi di trasporto

nell’esercizio di impresa devono rilevare - alla fine del mese o del trimestre - il numero dei chilometri da

riportare nell’apposita scheda (mensile o trimestrale) carburanti (vd. C.M. n. 205/E del 12 agosto 1998).¶

30 APRILE - LUNEDÌ Agenzie di viaggio e turismo

Scade il termine per la registrazione nel registro di cui all’art. 24 od in apposito registro tenuto ai sensi dell’art.

39, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, dei corrispettivi delle operazioni effettuate dalle agenzie di viaggio e

turismo nel mese precedente (art. 74-ter, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633; art. 5, D.M. 30 luglio 1999, n. 340).

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30 APRILE - LUNEDÌ Assistenza fiscale - Prestata dai sostituti d'imposta - Presentazione del Modello 730

Scade il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi modello 730 per l’anno 2011 da parte dei

soggetti che si avvalgono dell'assistenza fiscale tramite i sostituti d'imposta qualora detti sostituti d'imposta

abbiano comunicato entro il 15 gennaio scorso di voler prestare assistenza fiscale (art. 13, D.M. 31 maggio

1999, n. 164).

N.B.: il termine di presentazione scade il 31 maggio 2012, se l'assistenza fiscale è prestata dai CAF-dipendenti o

da un professionista abilitato (dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali, consulenti del lavoro)

30 APRILE - LUNEDÌ Registrazione contratti di locazione e versamento dell'imposta di registro I soggetti che hanno stipulato contratti di locazione di immobili, con effetto dal 1 aprile 2012, devono

effettuare la registrazione entro 30 giorni (60 giorni per i contratti stipulati in uno Stato estero) dalla data del

contratto stesso.

L'imposta deve essere determinata ed assolta dal contribuente mediante versamento con Mod. F23.

Solo nel caso in cui si è tenuti o si preferisce utilizzare le modalità telematiche di registrazione, il pagamento

dell’imposta è contestuale alla registrazione del contratto.

La causale da indicare è:

RP - Registrazione di atti pubblici o privati - imposta principale.

I soggetti che intendono avvalersi del regime della cedolare secca esercitano l’opzione in sede di registrazione

del contratto. L’opzione per la cedolare secca può essere effettuata online utilizzando Siria, il Servizio Internet

per la Registrazione dei contratti relativi a Immobili adibiti ad Abitazione.

30 APRILE - LUNEDÌ SISTRI-MUD: Presentazione Dichiarazione Termine per la presentazione della dichiarazione SISTRI - MUD riferita all'anno 2011 utilizzando la modulistica

online e il software per l compilazione. Il Ministero dell'ambiente ha proposto una proroga al 30 novembre.

Soggetti:

i produttori iniziali di rifiuti e le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e di

smaltimento dei rifiuti;

i Comuni o loro Unioni e/o Consorzi e Comunità Montane;

soggetti che effettuano le attività di trattamento dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e

materiali.

i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche iscritti al Registro RAEE e Sistemi

Collettivi di Finanziamento;

CONAI o altri soggetti di cui all'articolo 221, comma 3, lettere a) e c) del D.Lgs. n. 152/2006.

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30 APRILE - LUNEDÌ RAEE - Comunicazione annuale Termine ultimo per la presentazione della dichiarazione RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed

Elettroniche) tramite la trasmissione dei dati per via telematica collegandosi al portale www.impresa.gov.it.

Nella dichiarazione e' necessario comunicare la quantità e le categorie di apparecchiature elettriche ed

elettroniche immesse sul mercato, raccolte attraverso tutti i canali, reimpiegate, riciclate e recuperate, il

quantitativo dei rifiuti raccolti ed esportati espresso in peso o, se non è possibile, in numero, nonché le

indicazioni relative alla garanzia finanziaria prevista dal D. Lgs. n. 151/2005.

30 APRILE - LUNEDÌ Spesometro 2011 - Comunicazione

Ultimo giorno utile per l’invio, da parte dei soggetti passivi Iva, della comunicazione delle cessioni di beni e

delle prestazioni di servizio di importo pari o superiore a 3.000 euro al netto dell'Iva (operazioni 2011 per le

quali ricorre l'obbligo della fattura) ovvero di importo almeno pari a 3.600 euro al lordo dell'Iva (operazioni dal

1° luglio 2011 per le quali non ricorre l'obbligo di fattura).

L’invio della comunicazione deve essere effettuato esclusivamente per via telematica utilizzando il prodotto

software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate del 13 aprile 2012 ha posticipato al 15 ottobre 2012 la

scadenza, inizialmente prevista in data odierna, per l'invio da parte degli operatori finanziari della

comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva di importo pari o superiore a 3.600 euro.

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Come pagare l'IMU – F24 e F24 ACCISE

L'AGENZIA DELLE ENTRATE STABILISCE LE NUOVE MODALITA'

Con provvedimento del 12 aprile 2012 sono state apportate le modifiche ai modelli di versamento "F24" e "F24 Accise".

I nuovi modelli sono utilizzabili a partire dal 18 aprile 2012.

N.B. Il preesistente modello “F24” può continuare a essere utilizzato fino al 31 maggio 2013. In questo caso il versamento dell’imposta municipale propria (IMU) deve essere esposto nella sezione ICI e altri tributi locali.

Con la risoluzione n. 35/E del 12 aprile 2012 stabilisce i nuovi codici tributo da utilizzare nel modello F24 per il versamento IMU .

Modello F24

Modello F24 - Avvertenze

Risoluzione n. 35/E

Visiona le condizioni d’uso della Circolare Notiziario

EDITORE E PROPRIETARIO:

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