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Questo lavoro è nato da un progetto laboratoriale triennale attuato nel triennio 2005/2008 nel corso D. Questo studio ci ha portato al desiderio

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Questo lavoro è nato da un progetto laboratoriale triennale attuato nel triennio 2005/2008 nel corso “D”.

Questo studio ci ha portato al desiderio di conoscere meglio il nostro paese, e di raccogliere tutte le notizie che lo riguardano. Il materiale recuperato l’abbiamo portato a scuola e tutti insieme ci abbiamo lavorato sopra, anche durante le uscite alcuni nostri compagni sono stati incaricati di scattare delle fotografie che riguardano il nostro paese.

Il nostro lavoro, non vuole essere un opera d’arte ma vuole solo essere una raccolta di notizie raccolta da noi della 3°D

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L'etimologia di Villasor, o almeno della parte finale SOR, è direttamente legata a quella del nome Sorres e va ricercata nel latino HORREA, che significa granaio, e proprio la funzione di granaio doveva avere un centro che nell'epoca romana si trovava nel mezzo di una pianura fertile come il campidano, nel punto dove oggi sorge Villasor, non è difficile poi immaginare il passaggio da "Horrea" a "Sorrea" e quindi a "Sorres". Sono da escludere invece altre origini come quella ipotizzata dallo storico G. Spano, secondo il quale SOR (e quindi anche Sorres) deriva dal fenicio TSOR, che significa fortezza, forse un po' forzata dalla presenza a Villasor della “casa-fortezza” del Sivilleri, che però di sicuro non risale al periodo fenicio, o come quella ipotizzata da Enzo Gatti nell'articolo “Toponomastica di Sardegna”, inserito nella rivista ”Frontiera” (N. 93 – 1975), secondo il quale la radice SOR è di origine indoeuropea e significa semplicemente “sorella”.

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Villasor compare per la prima volta in una carta geografica nel 1550, nella carta chiamata “Sardinia Insula” di Sigismondo Arquer inserita nell’opera "Cosmographia Universalis” di Sebastian Münster, è indicato con il nome di “Sorris” e a fianco al nome è raffigurato il castello, successivamente lo troviamo in quasi tutte le carte geografiche della Sardegna. Nella carta “Isle de Sardigne” inserita nell’opera “Nouveau Théatre du Monde ou Nouvel Atlas“ del 1645 di Willem Janszoon Blaeu, troviamo ancora la dicitura “Sorris” e a sud-est troviamo anche un centro col nome di Guipi, che potrebbe indicare il villaggio scomparso di Gippi Susu, se il riferimento è corretto, il fatto è piuttosto strano, in quanto la villa di Gippi Susu risulta essere popolata per l’ultima volta nel finire del 1500. Nella carta “Chorographica descriptio provinciarum et conventum Fratrum Minorum S. Francisci Capucinorum”, che si fa risalire al 1649 ed è conservata a Washington nella Library of Congress, viene riportato con la dicitura “Villa Sorres” e solo nel XVIII secolo assume la denominazione attuale, nella carta di Domenico Colombino del 1720, conservata nell'Archivo di Stato di Torino è indicato come “Villa Sor”, mentre ne “Le Royaume de Sardigne” (1753) di Le Pays, facente parte dell'opera “Le Rouge, Atlas général” vengono riportati, oltre che il centro chiamato “Villasor”, anche i confini del feudo, indicato con “Marchesato di Villasor

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» INDICAZIONI E INFORMAZIONI DEGLI UFFICI PUBBLICI DI VILLASOR

• Scuola Elementare 09034 Villasor (CA) - Via Ennio Porrino, 1

• 070 9648262 • Scuola Materna Statale

09034 Villasor (CA) - Via Ennio Porrino, 2 • 070 9647876• Comune di Villasor Biblioteca Comunale

09034 Villasor (CA) - Via Baronale, 1 • 070 9646076• Parrocchia S. Biagio Villasor

09034 Villasor (CA) - Piazza Matteotti • 070 9648102

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• Il centro storico• una volta comprendeva una vasta area con un nucleo abitato e rete viaria

con abitazioni in gran parte costruite con mattoni crudi”ladiri”. Oggi il centro storico , per consentire ai cittadini di demolire le case vecchie dalla zona resi8denziale definita dal nostro PIANO DIO FABBRICAZIONE “centro storico” è chiamato zona A

• via Sivilleri(lato sinistro)• via Roma• via Nino Brundu • via cappuccini(lato sinistro)• piazza unità (lato sinistro)• via nuova• via orefice • via Mazzini(lato sinistro)• piazza Matteotti• via baronale • via castello

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Non sappiamo quando il cristianesimo potè penetrare a Villasor detta un tempo Sorres ,che verso il 1000 doveva pur contare qualcosa eclesialmente e politicamente, dal momento che furono costruite nel territorio parecchie Chiese. Le quali oggi non esistono più ma abbiamo dei frammenti conservati nel museo di Cagliari: chiese di S. Pietro, S. Sofia. Dal 1415 iniziò la costruzione dell’attuale chiesa di S. Biagio. Essa ha tracce di strutture tardo gotiche e, sui restauri, in particolare quelli fatti dell’800.

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L’attuale chiesa parrocchiale, costruita in stile tardo gotico-aragonese nella prima metà del 1400, conserva le tracce della struttura primitiva soprattutto nel campanile e nel portale principale, fu largamente ristrutturata, soprattutto nella parte posteriore dove venne eretta la cupola, tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 per ordine dell’arcivescovo Cadello, e tra gli atti della visita pastorale fatta dallo stesso arcivescovo poco dopo l’ultimazione dei lavori, in data 8 maggio 1805, si legge: “Nell’avere noi personalmente visitato questa chiesa di San Biagio vescovo e martire, parrocchiale del presente villaggio, mentre ci dichiariamo soddisfatti dell’attuale stato della fabbrica materiale della medesima, di nostro ordine recentemente ampliata e migliorata”. La chiesa ha forma di croce latina, distinta in tre navate e coperta da volta a botte, all’incrocio della navata centrale e del transetto sorge la cupola su tamburo poligonale, all’interno vi sono 9 altari tra cui spiccano quello maggiore in marmi policromi ad intarsio, l’altare dedicato alla Madonna del Rosario nella cappella appartenuta all’omonima confraternita e l’altare dedicato a S. Efisio dove si trovano due scudi gentilizi che riportano la data del 1747 e che vennero portati qui dalla demolita chiesa cagliaritana di San Francesco a Santa pace. Conserva al suo interno alcune pregevoli statue lignee tra le quali una di San Biagio del XVI secolo, una di S. Efisio del XVIII secolo ed una di San Giuseppe. L'ultimo suo grande restauro, come già detto, risale agli inizi del secolo scorso ma diversi e radicali sono stati eseguiti durante i suoi cinquecento e più anni di storia, tra l’altro, rimase gravemente danneggiata al tetto e alla cupola per gli eventi bellici del 1943-44 e ogni volta che si poneva mano ai restauri, facendo cose nuove, sono anche andate perdute le opere fatte nei secoli precedenti. La parrocchiale di San Biagio fu solennemente consacrata in epoca relativamente recente, il 17 marzo 1914. dall’arcivescovo mons. Francesco Rossi .

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La storia della chiesa di Sant’Antioco è direttamente legata a quella del convento dei frati cappuccini cui apparteneva. La fondazione del convento dei cappuccini a Villasor si fa risalire al 1612, quando fu votata all’assemblea dell’ordine tenutasi a Sorso, a seguito degli accordi intercorsi tra gli stessi cappuccini, il marchese e la comunità della villa di Sorris. Benché la fondazione risalga al 1612, per motivi ignoti, i lavori per la costruzione del convento iniziarono solo nel 1629. Non è chiaro se la chiesa di Sant’ Antioco, sia stata costruita in concomitanza col convento o, come sostiene qualcun altro, nell’occasione fu ristrutturata una chiesa a Lui dedicata e costruita nei primi anni del 1600, si sa che il 13 dicembre del 1629, alla presenza del sindaco, del marchese, del Padre provinciale dell’ordine e col consenso dell’arcivescovo di Cagliari, fu piantata e benedetta la croce nel piazzale della chiesa in costruzione di Sant’Antioco martire sulcitano. Il 28 aprile del 1630, grazie all’apporto delle suddette autorità e alle donazioni effettuate dalla popolazione di Villasor, i lavori furono portati a termine. Da un censimento dei conventi in Sardegna effettuato nel 1765, risulta che la comunità del convento di Villasor è composta di 11-12 religiosi (anche se il convento ne può ospitare comodamente 14 o 15) che vivono delle elemosine raccolte oltre che a Villasor anche nei paesi vicini. Il convento subì gli effetti del Regio Decreto 7 luglio 1866, che soppresse gli ordini, le corporazioni, le congregazioni e i conservatori religiosi e impose la cessione dei beni ad essi appartenuti al demanio dello stato. Nei locali dell’ex convento furono trasferiti il municipio, che vi rimase fino al 1934 anno in cui fu trasferito nella nuova e attuale sede e le scuole che vi rimasero fino agli anni sessanta. Dal 1968, dopo il restauro effettuato nel 1967, nei locali dell’ex convento fu trasferito l’asilo infantile che prima si trovava in via Renzo Cocco. La chiesa di Sant’Antioco è tuttora aperta al culto e conserva delle opere pregevoli, quali la fonte battesimale del 1743 (su cui sta iscritto: “HOC OPUS FECIT DOM. CUS SPATIUS”), l’altare principale in legno e un dipinto del XVIII secolo raffigurante San Felice da Cantali ce con Madonna e Bambino, che si trova nella parete alla sinistra dell’ingresso principale, con una bellissima cornice intagliata. Apparteneva alla chiesa di Sant’Antioco anche un dipinto ad olio su tela (3,10m X 2,10 privo di cornice) del pittore genovese Orazio de Ferrari, rappresentante la crocifissione, che si fa risalire al 1647 e oggi conservato nella pinacoteca nazionale di Cagliari. È molto sentita la festa, d’origini molto antiche, che ogni anno si celebra in onore del santo.

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L’antica chiesa di S. Vitalia venne interdetta il 2 giugno 1888 per le sue precarie condizioni, dall’arcivescovo di Cagliari. L’anno seguente in concomitanza con l’annuale festa si costituì un comitato per la ristrutturazione della chiesa, ma visti gli impedimenti che si frapposero al restauro della suddetta (la chiesa e il terreno in cui sorgeva appartenevano a privati che erano ben contenti di poter disporre nuovamente di quei terreni dopo il crollo della chiesa) si procedette alla costruzione di un nuovo edificio, grazie anche all’offerta di una persona facoltosa (di cui non si conosce il nome) che mise a disposizione il terreno, senza alcun vincolo, in modo che non si ripetessero gli impedimenti per il restauro della vecchia chiesa. Della vecchia chiesa non si sa quasi più niente, tranne che sorgeva non molto distante da quella attuale. Le spese necessarie alla costruzione della nuova chiesa furono fronteggiate grazie alle donazioni effettuate dalla popolazione e già nel 1894 iniziarono i lavori che terminarono probabilmente nel 1895, infatti dall’inventario fatto compilare dal vescovo nel 1902, risulta che la chiesa fu costruita nel 1895. Di fronte a queste date non regge neanche l’affermazione che la festa in onore di Santa Vitalia a Villasor ha avuto origine nel 1898 perché i Sorresi hanno “voluto emulare Decimomannu che vantava la grande sagra del Campidano celebrata in onore di Santa Greca”.

Roberto Podda

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• Introduzione.• Questo lavoro è il frutto di una ricerca svolta dagli alunni

della 3 D nella scuola media di Villasor. • Nel corso dell’anno scolastico 2006/2008 si è esplorato

l’ambiente urbano di Villasor e in particolare la vegetazione presente nelle strade e piazze.

• Durante l’ultimo cinquantennio l’urbanizzazione ha modificato il paese dando maggior attenzione alle aree verdi per migliorare il paesaggio, per l’ombra, per l’azione antinquinamento che ci forniscono gli alberi. Anche la tipologia di alcune specie botaniche è stata modificata durante quest’ultimo trentennio a causa di problemi al manto stradale, o per le scelte dell’amministrazione comunale.

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• I docenti hanno guidato gli alunni nelle strade , nelle piazze e nei luoghi pubblici più accessibili e vicine alla scuola , sul campo si sono osservate le chiome degli alberi, che sono state fotografate. Gli alunni ne hanno analizzato anche la quantità e hanno raccolto foglie, fiori e frutti necessari per l’ analisi qualitativa e una più precisa classificazione.

• Le aree urbane , oggetto di studio sono state scelte in modo da cogliere anche aspetti storici, economici, culturali e soprattutto ecologici riguardanti il clima, il substrato geografico, inoltre sono stati acquisiti dati quantitativi degli alberi presenti.

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• Attraverso la consultazione di testi riguardanti la flora in particolare impiantata in Sardegna e ricerche su internet, gli alunni hanno descritto le piante osservate durante le escursioni nelle strade del paese.

• La conoscenza degli elementi ambientali ha condotto gli alunni ad apprezzare la vegetazione presente lungo le strade ma soprattutto a rispettarla e a scoprire tutte le importanti funzioni che svolge.

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• I°percorso:

Via Don Floris

Piazza Caduti di Nassiria

Via Corso Veneto

Corso 25 Aprile

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II° percorso:

Viale Repubblica

Piazza Matteotti

Via F. Serra(già via Stazione)

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III° Percorso:

Scuola Media,Elementare e Materna

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IV Percorso:

Via Cimitero

Campo sportivo San Biagio

Piazza Nino Brundu

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i corsi d’acqua del territorio di Villasoril territorio del comune di Villasor è attraversato da quattro corsi d’acqua di cui uno a regime perenne e gli altri tre a regime torrentizio. I l corso d’acqua a regime perenne, denominato fiume mannu,avente origine nel Sarc idano attraversa il territorio con direzione nord sud e sfoc ia nella laguna di Santa Giulia in adiacenza, nell’ultimo tratto, al Rio Cixerri.I l fiume mannu,nel tratto attraversante il territorio di Villasor,è dotato di arginatura su ambo i lati che racchiuse una golena della larghezza media di ml. 220.L’intervanto di arginatura,realizzato negli anni 1954/56, ha inglobato all’interno della golena,le proprietàfondiarie adiacenti al letto del fiume medesimoLe proprietà fondiarie suddette,in parte sono stata acquisite al Demanio dello stato,e in parte sono di proprietà dei privati,i quali hanno ricevuto nel periodo della realizzazione dei lavori,una indennità una tantum per la servitù golenaria imposta. Vengono indistintamente utilizzati a fini agricoli con l’eserc izio di culture che richiedono lavorazioni profonde del suono (carc iofaie e cereali)L ’alveo del fiume Mannu è inoltre interessato da una rigogliosa vegetazione arborea(salice selvatico)All’interno della fasc ia golenaria,il letto del fiume ,non dotato di opere d’arte, in divers i tratti a causa di fenomeni di erosione delle sponde, tende ad avvic inarsi notevolmente all’arginatura I corsi dI corsi d’’acqua regime torrentizio sono acqua regime torrentizio sono il Rio Fanaris o Rio Nou, il Rio Malu ed il Rio Angiargia.il Rio Fanaris o Rio Nou, il Rio Malu ed il Rio Angiargia.I l Rio I l Rio Fanaris,corso dFanaris,corso d’’acqua a regime torrentizio,acqua a regime torrentizio,èè stato realizzato allstato realizzato all’’inizio degli anni trenta, per garantire il inizio degli anni trenta, per garantire il regolare smaltimento e deflusso delle acque meteoriche che ristaregolare smaltimento e deflusso delle acque meteoriche che ristagnavano nella piana compresa tra le gnavano nella piana compresa tra le colline di Vallermosa, Dec imoputzu ,Scolline di Vallermosa, Dec imoputzu ,S ’’Acqua cotta e la statale Villasor Villac idro. I l rio Faranis ha Acqua cotta e la statale Villasor Villac idro. I l rio Faranis ha origine origine nel territorio tra Vallermosa e Dec imoputzu allnel territorio tra Vallermosa e Dec imoputzu all’’altezza della collina denominata Faranis ed accoglie nel altezza della collina denominata Faranis ed accoglie nel suo letto le acque provenienti dal Rio L inus nel territorio di Vsuo letto le acque provenienti dal Rio L inus nel territorio di Vallermosa,dal rio Pau sempre nel territorio allermosa,dal rio Pau sempre nel territorio di Vallermosa e di tutto il bac ino imbrifero.di Vallermosa e di tutto il bac ino imbrifero.I l Rio Malu,corso dI l Rio Malu,corso d’’acqua a regime torrentizio,ha origine nel territorio tra nuraminacqua a regime torrentizio,ha origine nel territorio tra nuraminis e samatzai ed is e samatzai ed attraversa lattraversa l’’agro di Villasor con direzione nord/est su/ovest e sfoc ia nel fiagro di Villasor con direzione nord/est su/ovest e sfoc ia nel fiume Mannu in adiacenza ume Mannu in adiacenza nellnell’’area dello stabilimento saccarifero. Nel tratto compreso tra la area dello stabilimento saccarifero. Nel tratto compreso tra la linea ferroviaria e la confluenza con il linea ferroviaria e la confluenza con il fiume Mannu,il Rio Malu fiume Mannu,il Rio Malu èè stato arginato su ambo i lati del proprio corso. Negli anni comstato arginato su ambo i lati del proprio corso. Negli anni compresi tra il 1971 presi tra il 1971 e il 1975,e successivamente negli anni e il 1975,e successivamente negli anni ’’80, il consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale ha 80, il consorzio di bonifica della Sardegna Meridionale ha realizzato nellrealizzato nell’’agro di Villasor, Serramanna, Samassi, Nuraminis e Serrenti, un agro di Villasor, Serramanna, Samassi, Nuraminis e Serrenti, un programma di opere di programma di opere di dreno per la bonifica dei territori compresi tra la S .S. 196/d, dreno per la bonifica dei territori compresi tra la S .S. 196/d, la S.S. 131, la S.P. Villasor San Sperate e la la S.S. 131, la S.P. Villasor San Sperate e la S.P. Samassi Serrenti.Praticamente quasi tutte le opere di drenoS.P. Samassi Serrenti.Praticamente quasi tutte le opere di dreno comprese in questo vasto quadrilatero comprese in questo vasto quadrilatero fanno confluire le acque meteoriche nel Rio Malu, attraverso un fanno confluire le acque meteoriche nel Rio Malu, attraverso un fitto reticolo di canali terziari ,secondari fitto reticolo di canali terziari ,secondari e primari.e primari.