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$6/ 3DYLD 3HULRGLFR GL LQIRUPD]LRQH GHOO·$6/ GL 3DYLD STOP all’ ICTUS Anno 5 / n. 1 / 2012 ASL Pavia UNA CAMPAGNA INFORMATIVA PER LA PREVENZIONE DELL’ICTUS SALUTE E STILI DI VITA LA PRESCRIZIONE DEGLI STILI DI VITA CAMPAGNA CONTRO HIV E MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI AMBULATORIO PEDIATRICO DEL SABATO MATTINA COME DIFENDERSI DAL CALDO COSA FARE PER CONTRASTARE LE ZANZARE I CONVEGNI DELL’ASL

Qui asl pavia n. 1 2012-4

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STOP all’ICTUS

Anno 5 / n. 1 / 2012

ASL Pavia

UnA cAmpAgnA informAtivA per lA prevenzione dell’ictUs

Salute e Stili di vita

la preScrizione degli Stili di vita

campagna controHiv e malattie SeSSualmente traSmiSSibili

ambulatorio pediatricodel Sabato mattina

come diFenderSi dal caldo

coSa Fare per contraStare le zanzare

i convegni dell’aSl

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ASL Pavia

Direttore Generale Alessandro Mauri

Periodico d’informazionedell’Azienda Sanitaria Localedella Provincia di Pavia

Direttore ResponsabileValter Moro

RedazioneViale Indipendenza, 3 - 27100 Paviatel. 0382.431361 - fax [email protected]

Registrazione Tribunale di Pavian° 695 del 18.7.2008

sommariosAlUte e stili di vitA

Il principale risultato di salute ottenuto dal progresso della

scienza medica è sostanzialmen-te riconducibile all’innalzamen-to progressivo della durata del-la vita, cui sfortunatamente non si associa il contestuale man-tenimento della qualità di vita. Sempre più persone invecchiano con un carico di patologie cro-nico degenerative che limitano largamente l’autosufficienza con l’inevitabile incremento del con-sumo di risorse: umane, profes-sionali, strumentali, di farmaci e ausili sanitari.

L’Azienda Sanitaria Locale di Pa-via è costantemente impegnata ad affrontare in modo raziona-le ed organico l’aumento del nu-mero di persone affette da ma-lattie croniche; tali pazienti rap-presentano il 30% della popola-

zione e assorbono oltre il 70% delle risorse.

E’ pertanto fondamentale con-centrare su di essi interventi fi-nalizzati a: • garantire percorsi di diagnosi

e cura appropriati e omoge-nei su tutto il territorio pro-vinciale, attraverso l’applica-zione di Percorsi Diagnostico Terapeutici, nel rispetto delle risorse disponibili;

• mantenere la continuità tera-peutica, anche attraverso una maggiore collaborazione tra specialisti e medici di fami-glia, assicurando un percorso di cura integrato tra ospeda-le e territorio e responsabi-lizzando gli specialisti stessi nella prescrizione di accerta-menti e farmaci, garantendo l’erogazione della prima pre-

scrizione alla dimissione e/o le dimissioni protette;

• migliorare la qualità di vita con particolare attenzione al paziente affetto da diabe-te e ipertensione, ritardando l’insorgenza di complicanze e curandole tempestivamente all’esordio;

• prevenire e ridurre il rischio di interazioni tra farmaci nei pazienti politrattati, attraver-so il monitoraggio delle pre-scrizioni e una corretta infor-mazione.

Si è fatta sempre più insistente l’esigenza di dedicare uno spazio ben definito anche alla preven-zione delle patologie croniche.

La sfida a tali malattie non può essere affrontata solo sul ver-sante clinico-terapeutico: dia-

3 Salute e Stili di vita

6 la preScrizione degli Stili di vita

8 Muoviti!... Sarai in Salute un progetto di proMozione della Salute

15 SeMpre più nuMeroSi i gruppi di caMMino...

16 Stop all’ictuS. una caMpagna inforMativa per la prevenzione dell’ictuS

20 il gioco d’azzardo patologico nella noStra realta’

24 caMpagna contro Hiv e Malattie SeSSualMente traSMiSSibili

25 aMbulatorio pediatrico del Sabato Mattina

26 la centrale Sovraprovinciale per la geStione delle ricHieSte di continuità aSSiStenziale

28 rapporto Sulle attività di prevenzione dell’a.S.l. di pavia

29 coMe difenderSi dal caldo piano per la tutela della perSona fragile

31 MiSure di prevenzione delle allergie da aMbroSia nella provincia di pavia

33 l’aSl increMenta i controlli

34 coSa fare per contraStare le zanzare

37 probleMaticHe aMbientali

39 i prograMMi innovativi dell’aSl di pavia nell’area della pSicHiatria

42 convegno tuMori del colon retto coSa c’è da Sapere

43 convegno appropriatezza d’uSo dei farMaci per la continuità di cura oSpedale-territorio

44 convegno infezione da Hpv: dalla diagnoSi precoce alla prevenzione priMaria attraverSo la vaccinazione e lo Stile di vita

45 i proSSiMi convegni dell’aSl di pavia

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bete, malattie cardiovascolari, ipertensione, stroke ed alcune neoplasie hanno come fattori di rischio comuni il sovrappeso, la sedentarietà ed il tabagismo, tutte condizioni che incidono sull’aspettativa e sulla qualità della vita.

L’importanza della promozio-ne di stili di vita sani è stata confermata da una serie di stu-di che le attribuiscono un ruo-lo fondamentale nell’ambito di molte patologie, in particolare quelle croniche. L ’attività mo-toria e l’alimentazione costitui-scono elementi fondamentali per il mantenimento della salute.

Intervenire, dunque, sui fatto-ri di rischio cosiddetti “modifi-cabili” è fondamentale per agi-re efficacemente a tutti i livelli della prevenzione e della cura.

L’ASL di Pavia, in linea con le strategie che a livello nazionale ed internazionale sono dettate dalla letteratura scientifica, ha dato inizio ad una azione pro-grammatica, attraverso il Piano Integrato Locale per la promo-zione degli stili di vita saluta-ri, elaborato nel 2008, che vede l’ attività motoria e l’alimenta-zione, associati all’astensione dal fumo di tabacco, come de-terminanti per il mantenimen-to ed il miglioramento della sa-lute. Nell’ambito delle strategie

adottate nella promozione della salute appare chiara la necessi-tà di proseguire il cammino ini-ziato, in quanto è ormai noto a tutti che la sola informazio-ne sulle ricadute negative per la salute di un comportamento non basta a determinare la scel-ta di evitarlo e nemmeno cono-scere le ricadute positive di altri ne determina automaticamente l’adozione.

E’ quindi necessario uno sforzo molto più consistente per im-plementare interventi che favo-riscano l’adozione, la sostenibi-lità e quindi il consolidamento delle scelte salutari da parte di ciascuno. Appare chiaro che oc-corre superare l’estemporanei-tà delle azioni messe in campo e riconoscere che le stesse non possono essere appannaggio dei soli servizi di prevenzione ma ri-chiedono l’attivazione di ruoli e responsabilità di tutti i setto-ri, in primis quello del Medico e del Pediatra di Famiglia e più in generale dei soggetti del siste-ma educativo, della scuola, del-le Istituzioni, delle Amministra-zioni e degli Enti, attraverso il coinvolgimento della società ci-vile nel suo complesso.

dr. Alessandro Mauri Direttore Generale A.S.L. di Pavia

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lA prescrizione degli stili di vitA

Introdurre modifiche perma-nenti negli stili di vita dei

pazienti è notoriamente un’ im-presa difficile; si tratta di un compito arduo che deve essere affrontato e gestito con deter-minazione e senza improvvisa-zioni da parte dei medici di fa-miglia con supporti formativi ed organizzativi.

L’Azienda Sanitaria Locale ha una funzione di stimolo e di consulenza nei confronti dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Famiglia, quali interlocutori privilegiati dell’as-sistito e parallelamente un ruolo

fondamentale nell’attivare tutta la comunità, per favorire l’ado-zione, la sostenibilità e quindi il consolidamento delle scelte sa-lutari da parte di ciascuno.

E’ ben noto che il semplice con-siglio di diminuire di peso, di smettere di fumare o di fare at-tività fisica non sortisce alcun effetto pratico nella stragran-de maggioranza dei pazienti con patologia cronica e ancora meno nei pazienti asintomatici.

In questo contesto si colloca la realizzazione, a cura dell’ASL, di un manuale per la prescri-

zione degli stili di vita da in-tendersi come uno specifico ri-cettario degli stili di vita che contribuisca a migliorare l’ade-renza del paziente alle indica-zioni di modificare le proprie abitudini di vita con finalità preventiva ed in alcuni casi cu-rativa/riabilitativa.

Come l’aderenza alla terapia, meglio conosciuta come compliance, ha pro-gressivamente assunto un ruolo fon-damentale per raggiungere il miglior risultato terapeutico possibile, così l’aderenza alla modifica di un com-portamento o di uno stile di vita non

corretto, come aspetto complementa-re della terapia, porta ad una maggio-re efficacia del farmaco stesso oltre ad esprimere tutta la sua potenzialità ed efficacia nel miglioramento di salute.Il manuale “La prescrizione degli stili di vita”, predisposto dall’ASL e rivolto ai medici, tratta anche gli aspetti co-gnitivi e le problematiche psicologiche e di comunicazione tipiche della rela-zione medico-paziente ed è disponibile sul sito web www.asl.pavia.it nell’area riservata ai medici.

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mUoviti!... sArAi in sAlUteUn progetto di promozione dellA sAlUte per l’incentivAzione dell’Attività fisicA nAto dAllA collAborAzione frA Asl, istitUto comprensivo mAnzoni e comUne di cAvA mAnArA.

Muoversi ed alimentarsi sono attività abituali che

noi realizziamo nel quotidiano, ma anche due elementi chia-ve nel mantenimento e sviluppo della nostra salute. Negli ulti-mi decenni, ci confrontiamo con un’evoluzione dei nostri stili di

ticolare tra i piccolissimi di 3-5 anni. Gli spostamenti di adulti e bambini avvengono in auto; i computer, le tecnologie, i video-giochi sollecitano sempre meno le capacità fisiche dei bambini, che giocano prevalentemente in casa, al punto che la sedenta-rietà e la riduzione dell’attivi-tà fisica sono divenuti fattori di rischio. A qualsiasi età, e parti-colarmente nell’infanzia, la sa-lute, per mantenersi, ha bisogno di un corpo quotidianamente in movimento: l’attività fisica, in-fatti, assicura una crescita nor-male, favorisce la maturazio-ne biologica, lo sviluppo osseo, della massa muscolare. Le azio-ni proposte dall’Asl di Pavia per promuovere salute incitano a fare in modo che alimentazione ed attività fisica costituiscano il fondamento di una buona salute e individuano il cammino e l’an-dare a scuola a piedi o in bici come occasioni per uscire dalla sedentarietà. Promuovere salute e fare prevenzione primaria si-

vita caratterizzati da una pre-occupante crescita della seden-tarietà, che interessa il 39,8% della popolazione di tre anni e più (Fonte Istat 2012), coinvol-ge tutte le fasi della vita e, per la prima volta, vede aumentare la quota dei sedentari, in par-

Gli adulti pensano

che le strade sono troppo pericolose

Gli adulti portano

i bambini a scuola in auto

Il traffico aumenta

Il traffico aumenta

Diminu-iscono i

bambini che vanno a scuola

a piedi o in bici

Le strade diventano più

pericolose

gnifica modificare semplici abi-tudini quotidiane, come quelle legate agli spostamenti, ed ap-prendere il valore delle cure di salute più semplici, accessibili a tutte, come ad esempio quel-le legate all’essere attivi e cam-minare. Tali opportunità sono tuttavia spesso disattese o poco sfrutta-te: gli spazi per muoversi sono ridotti e spesso per il bambi-no non è più nemmeno possibi-le andare per strada a piedi o in bicicletta in sicurezza. Per con-sentire ai bambini di muoversi in paese, a piedi o in bicicletta, è necessario interrompere il circo-lo vizioso: uso delle auto per il trasporto a scuola, peggioramen-to delle condizioni di sicurezza,

attraverso un’azione sinergica fra ASL, Istituto Comprensivo Man-zoni e Comune di Cava Manara.Le docenti-referenti scolastiche del progetto pedibus, Rosaria Polizzotto e Maria Assunta Sara-cino, parallelamente alla realiz-zazione del percorso casa scuo-la, hanno svolto attività educa-tive per promuovere nei bambini la consapevolezza che muoversi a piedi è bello, costruisce salu-te, autonomia, apprendimento a contatto con l’ambiente e la co-munità. Qui di seguito sono ri-portati stralci dalle attività di-dattiche che mettono a diret-to contatto con la viva voce dei bambini, le domande e le curio-sità legate ad una prima speri-mentazione del pedibus.

aumento del trasporto motoriz-zato dei bambini, aumento del-le auto e dell’inquinamento at-mosferico. Ma la soluzione spes-so adottata è stata quella di non far andare il bambino a piedi né in bicicletta, aggravando viabi-lità-inquinamento ed impeden-do al bambino di muoversi nel-la quotidianità, conoscere ed orientarsi nel proprio territorio e familiarizzare con la comunità. Si tratta dunque di camminare per crescere in salute ed inter-rompere il circolo vizioso, ridu-cendo i rischi dovuti al traffico a motore.Da queste considerazioni e pro-blemi per la salute hanno preso il via iniziative dedicate all’at-tivazione dei pedibus, realizzati

La parola agli alunni della scuola primaria G. Rodari(Istituto Comprensivo Manzoni) di Cava Manara

Pedibus?Quando i nostri insegnanti ci hanno per la prima volta chiesto se conoscevamo il si-gnificato di questa parola, ci siamo guardati perplessi e incuriositi, ma nessuno ha sapu-to rispondere. Siamo perciò risaliti alla radi-ce e l’abbiamo analizzata, scomposta, inter-pretata e declinata in immagini.

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I piedi dello scuolabus? Noooo!!!

Le ruote dello scuolabus? Noooo!!!

Lo scuolabus va a piedi? Noooo!!!

Noi possiamo andare a scuola a piedi? Siiiiii!!!

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Dunque siamo noi il pedibus? Siiiii!!!!

Insieme all’entusiasmo, che da subito ci ha coinvol-ti, era importante capire il “perché” di questa ini-ziativa. Il Pedibus è il modo più sano, sicuro, di-vertente ed ecologico per recarci a scuola. Grazie alla Dott. ssa M. L. Gallotti – referente dell’ASL del progetto, che ha formato e sostenuto gli inse-gnanti e coinvolto i nostri genitori – all’amministra-zione comunale, ai vigili, ai nonni e alla protezione civile, nel mese di Giugno siamo partiti.

Che emozione!Per la prima volta camminavamotutti insieme lungo il tragitto stabilito. Le persone del paese ci guardavano, (forse non avevano mai vi-sto il Pedibus) e noi, ordinati e orgogliosi, siamo ar-rivati puntuali a scuola, dove siamo stati fotografati e accolti da un caloroso applauso.

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Durante l’estate un gruppo di “passeggeri” ha continuato a muoversi; c’è chi si è iscritto al C.A.I. e alla domenica cammina per ore sino ai ri-fugi programmati, chi va al Bosco Negri… e chi,

semplicemente, raggiunge gli amici o va all’ora-torio, non più in macchina ma a piedi. Inoltre a scuola abbiamo organizzato dei camminamenti nel nostro territorio e nei parchi vicini.

Andare a scuola a piedi o in bicicletta è un signifi-cativo elemento di promozione della salute. Forni-re ai bambini questa opportunità significa favorire l’abitudine a scelte individuali alternative ai com-portamenti sedentari e promuovere, al tempo stes-

In marcia!!!I passeggeri sono pronti a ripartire

so, una comunità attiva, che supporta il movimen-to e la mobilità sostenibile. L’obiettivo è quello di coinvolgere il maggior numero di scuole e di av-viare nuove sperimentazioni con la fondamentale collaborazione delle comunità ed istituzioni locali.

Per saperne di più:

dott.ssa M.Luisa Gallottie-mail: [email protected]

positamente addestrato; non ri-chiedono particolari disponibili-tà e risorse economiche.

I Gruppi di cammino attivi in provincia di Pavia sono oltre 100.

ll cammino è una pratica a di-sposizione di tutti, anche dei soggetti anziani, non richiede particolari abilità né un equi-paggiamento specifico (solo ab-bigliamento idoneo e scarpe co-mode). Si può camminare in tut-te le zone del proprio abitato, preferibilmente in quelle verdi.I Gruppi di cammino sono atti-vità facilmente organizzabili e praticabili nelle quali un gruppo di persone si trova 2-3 volte alla settimana per camminare, lungo un percorso urbano o extraurba-no, sotto la guida di un walking leader interno al gruppo e ap-

sempre più nUmerosi i grUppi di cAmmino...

L’attività fisica è ormai con-siderata uno stile di vita

protettivo nei confronti delle principali e più diffuse malat-tie croniche e in grado di fa-vorire il benessere psico-fisico della persona.

Gli studi medico-scientifici rac-comandano di praticare ogni giorno un’attività fisica di mo-derata intensità come cammi-nare, andare in bicicletta, sa-lire le scale... L’importante è mantenersi in forma sfruttando qualsiasi occasione! Le evidenze scientifiche dimo-strano che l’attività e la buona forma fisica sono in grado di ri-durre patologie cardiovascola-ri, dislipidemie e obesità, iper-tensione, comparsa del diabete, osteoporosi, decadimento men-tale e depressione, alcuni tumo-ri, rischio di cadute e migliorare socializzazione, umore, autosti-ma, rilassamento e sonno, con-trollo dello stress, memoria e ca-pacità cognitive, autosufficien-za, equilibrio e tono muscolare.

Per visualizzare l’elenco dei gruppi attivi con l’indicazio-ne dei giorni, degli orari, dei luoghi di ritrovo e dei rife-rimenti da contattare per la partecipazione, consulta il link dedicato alla “Promozio-ne della salute” sul sito web www.asl.pavia.it

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stop All’ictUs. UnA cAmpAgnA informAtivA per lA prevenzione dell’ictUs

I n Italia l’ictus è responsabile del 10-12% di tutti i decessi

per anno e costituisce la prima causa d’invalidità e la seconda causa di demenza con perdita dell’autosufficienza.Risulta quindi evidente la ne-cessità di mettere in atto inter-

venti finalizzati allo svolgimen-to di processi di cura più appro-priati, rapidi, efficienti ed ef-ficaci. In provincia di Pavia si sono verificati, dall’anno 2002 all’anno 2011, 21.667 even-ti cerebrovascolari acuti. Nella maggioranza dei casi il paziente viene trasportato al pronto soc-corso dell’ospedale senza l’in-tervento di personale sanita-rio ed il ricorso al 118 è ancora marginale.Nel mese di maggio l’Azienda Sanitaria Locale di Pavia, con la partecipazione dei quattordi-ci Club Rotariani del territorio, ha dato avvio alla campagna di comunicazione “STOP all’ictus” che mediante la diffusione, at-traverso canali di distribuzio-ne differenziati, di manifesti e card informative si propone di

aiutare i cittadini a riconoscere alcuni semplici sintomi dell’ic-tus e ad attivare in tempo uti-le il 118.La campagna informativa è sta-ta presentata ai media locali con una conferenza stampa te-nutasi a Pavia, venerdì 18 mag-gio, presso la sede dell’ASL.Alla conferenza stampa hanno partecipato Alessandro Mauri, Direttore Generale dell’Azien-da Sanitaria Locale della pro-vincia di Pavia, Giuseppe Micie-li, Direttore del Dipartimento Neurologia d’Urgenza dell’I.R.C. C.S. Fondazione Istituto Neu-rologico “C. Mondino” di Pavia, Alberto Zoli, Direttore Genera-le AREU 118, Azienda Regiona-le Emergenza Urgenza ed espo-nenti Rotary International Di-stretto 2050 Lomellina Ticino.

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Cos’èL’ictus è un disturbo della circolazione del sangue nel cervello causato da:

ISCHEMIA, INFARTO CEREBRALE85% dei casiChiusura di un’arteria, dovuta ad un embolo o ad un coagulo (trombosi), che impedisce il flusso sanguigno

EMORRAGIA 15% dei casiRottura di un vaso sanguigno

ICTUS

STOP all’ICTUS

STOP all’ICTUS

Come prevenirlo

Campagna di informazione promossa da: ROTARY INTERNATIONALDISTRETTO 2050GRUPPO TICINO-LOMELLINA

Cos’èL’ictus è undisturbodella circolazionedel sanguenel cervellocausato da:

ISCHEMIA, INFARTOCEREBRALE85% dei casi

Chiusura diun’arteriadovuta ad unemboloo ad un coagulo(trombosi),che impedisceil flussosanguigno

EMORRAGIA

15% dei casi

Rotturadi un vasosanguigno

Comericonoscerlo5 SINTOMID’ALLARMESi ha un’IMPROVVISA:1. perdita di forza o di sensibilità (ad un braccio, una gamba, a metà corpo, alla faccia, anche con deviazione della bocca, ecc.)2. difficoltà nel mantenere l’equilibrio3. confusione o disturbo della parola (difficoltà a capire e ad esprimersi)4. difficoltà nel vedere (annebbiamento, perdita della vista anche parziale, ecc.)5. cefalea violenta

Cosa fare1. non perdere tempo

2. chiamare il 118, che assicurerà il trasporto immediato presso la struttura sanitaria più adeguata

non fumare

non eccedere con l’alcool

fare attività fisica in modo costante

tenere sotto controllo la pressione

scegliere un’alimentazione sana, povera di grassi e sale,

ricca di frutta e verdura

dimagrire (nel caso di peso eccessivo)

sottoporsi a controlli periodici presso

il proprio medico di fiducia

seguire i consigli del medico

prendere regolarmente i farmaci prescritti dal medico

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cos’è L’ictus è un disturbo della circolazione del sangue nel cervello causato da:

ISCHEMIA, INFARTO CEREBRALE 85% dei casi Chiusura di un’arteria, dovuta ad un embolo o ad un coagulo (trombosi), che impedisce il flusso sanguigno

EMORRAGIA 15% dei casi Rottura di un vaso sanguigno

come riconoscerlo5 SINTOMI D’ALLARMESi ha un’IMPROVVISA: 1. perdita di forza o di sensibilità (ad un braccio, una gamba, a metà corpo, alla faccia, anche con deviazione della bocca,...) 2. difficoltà nel mantenere l’equilibrio 3. confusione o disturbo della parola (difficoltà a capire e ad esprimersi) 4. difficoltà nel vedere (annebbiamento, perdita della vista anche parziale, ecc.) 5. cefalea violenta

cosA fAre 1. non perdere tempo 2. chiamare il 118, che assicurerà il trasporto presso la struttura sanitaria più adeguata

come prevenirlo• non fumare • non eccedere con l’alcool • fare attività fisica in modo costante• tenere sotto controllo la pressione• scegliere un’alimentazione sana, povera di grassi e sale, ricca di frutta e verdura

• dimagrire (nel caso di peso eccessivo)• sottoporsi a controlli periodici presso il proprio medico di fiducia• seguire i consigli del medico• prendere regolarmente i farmaci prescritti dal medico

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il gioco d’AzzArdo pAtologico nellA nostrA reAltA’

Il 14 marzo si è tenuta una conferenza stampa nel corso

della quale la Direzione Genera-le dell’ASL ha annunciato di aver richiamato l’attenzione dell’Au-torità per le Garanzie nelle Co-municazioni, della Commissio-ne Parlamentare di Vigilanza sul Servizio Pubblico televisivo e del Ministero della Salute circa i potenziali effetti negativi dei messaggi pubblicitari trasmes-si sulle reti televisive nazionali e locali afferenti alla possibilità “di giocare e vincere consistenti somme di danaro tramite lotte-rie, poker on line, gratta e vin-ci, ecc. ”.

A tal proposito, giova ricordare che è un gioco d’azzardo quel-lo in cui: 1. si scommette dena-ro o un oggetto di valore; 2. la scommessa è irreversibile, una

volta fatta la puntata non è più possibile ritirarla; 3. il risulta-to del gioco dipende principal-mente dalla fortuna, ovvero dal caso; 4. si sta giocando d’azzar-do ogni volta che si rischiano soldi, oppure oggetti di valore, in un gioco che dà la possibilità di vincere più di quanto si scom-mette, ma il cui esito è incerto.

PERCHÈ SI GIOCA 1. Il gioco soddisfa molteplici

bisogni emotivi: il bisogno di stare bene, di distrarsi, di non pensare, di divertirsi

2. In momenti difficili della vita, il gioco può svolgere una funzione antidepressiva

3. La ricerca di un guadagno fa-cile, per risolvere problemi economici o difficoltà perso-nali e/o familiari

4. Ricerca di sensazioni forti

Il gioco d’azzardo patologico si inserisce nella categoria del di-sturbo del controllo degli im-pulsi. L’impulsività è caratterizzata da: 1. ricerca di sensazioni forti 2. orientamento esclusivo verso

il presente 3. ridotta capacità di ritardare

la gratificazione 4. disinibizione comportamentale5. tendenza ad annoiarsi 6. sensibilità alla ricompensa 7. edonismo (ricerca del piacere) 8. scarsa capacità di pianifica-

zione. Il giocatore patologi-co è una persona progressiva-mente e cronicamente inca-pace di resistere all’impulso di giocare. Il suo comporta-mento può compromettere le relazioni affettive (partner, famiglia, amici), sociali e la-vorative.

COME SI COMPORTA IL DI-PARTIMENTO DIPENDENZE Il Ser. D. dell’ASL di Pavia dopo un colloquio di accoglienza e di valutazione della domanda, in-traprende - in accordo con il pa-ziente - una fase di comprensio-ne e valutazione che sfocia in una diagnosi multidisciplinare. Questa parte di percorso avviene nelle tre sedi operative di Pa-via, Vigevano e Voghera durante la normale attività istituziona-

le e nei normali orari di apertu-ra. Le offerte terapeutiche sono sia individuali (psicoterapia, sostegno psico-sociale, farma-cologiche) che di gruppo. Uno spazio di ascolto e di sostegno viene offerto anche ai familia-ri. Nell’anno 2012 vi è stata una attenta programmazione sulle problematiche legate al gioco d’azzardo da parte del Diparti-mento Dipendenze dell’Asl di Pa-via, che ha permesso di far par-

tire (per il momento presso la sede operativa di Pavia) il primo gruppo per giocatori patologi-ci di pazienti in carico con dia-gnosi di disturbo compulsivo-impulsivo. Gli incontri di gruppo rivolti ai pazienti sono articola-ti in otto momenti settimanali, di tipo informativo e psico edu-cativo, della durata di due ore (16.00/18.00) e contempora-neamente sono offerti ai fami-liari tre momenti informativi di

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A Pavia dei 51 soggetti in cura per gioco d’azzardo 29 sono arrivati nel 2011 (nuovi casi - 11 femmine e 18 maschi). A Vigevano i nuovi casi sono stati 8 (1 femmina e 7 maschi). A Voghera ci sono stati 7 nuovi casi (tutti maschi).

Età media pazienti - Totale ASL suddivisi per sesso:

ANDAMENTO NUMERO CASI TOTALE ASL DAL 2007 AL 2011un ora e trenta ciascuno (16.30

/18.00). Tale progetto viene ri-proposto (due cicli) nell’arco dell’anno, onde permettere alle persone di nuova accoglienza di partecipare con un margine di tempo abbastanza contenu-to e non troppo distante dal-la formulazione della diagnosi e di un programma terapeutico individuale. Ai pazienti che fre-quentano il gruppo si consiglia di mantenere il terapeuta indivi-duale del servizio stesso (psico-logo di riferimento) per consen-tire loro di affrontare situazio-

ni specifiche che non possono rientrare nel contesto di grup-po. Nel lavoro effettuato pres-so il Ser. D. si è potuto consta-tare che attraverso un percorso psicologico individuale e la par-tecipazione ai gruppi vi è stato nei giocatori patologici un mi-glioramento dei rapporti affet-tivi, un maggior riconoscimento dei propri bisogni e una mag-gior consapevolezza dei propri limiti, ponendosi obiettivi più facilmente raggiungibili in pre-senza di un distacco dall’attività di gioco compulsivo.

Sede operativa F M Totale Pavia 14 37 51

Vigevano 1 8 9

Voghera 15 15

Totale 15 60 75

ALCUNI DATI Numero totale casi 2011 suddivisi per sede e sesso:

Sesso Età media DS Età minima Età massima F 56,53 12,46 29 73

M 42,98 11,50 19 80

Anno N pazienti 2007 21

2008 34

2009 43

2010 65

2011 75

Per saperne di più:dr. Paolo SanbartolomeoTel. 0382. [email protected]

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AmbUlAtorio pediAtricodel sAbAto mAttinA

F ra gli obiettivi prioritari dell’Azienda Sanitaria Loca-

le della provincia di Pavia vi è la promozione di iniziative utili a favorire l’accesso ai servizi da parte dei cittadini, avendo par-ticolare riguardo alle fasce più fragili della popolazione.In quest’ottica, d’intesa con i Pediatri di Famiglia operanti in ambito provinciale, è stato atti-vato – in via sperimentale – un ambulatorio pediatrico per le patologie acute e non differibi-li del bambino, aperto il sabato mattina nelle sedi di Pavia e Voghera. L’obiettivo dell’inizia-tiva è quello di offrire alle fami-glie l’opportunità di usufruire di un servizio territoriale pediatri-

co anche in una giornata in cui, di norma, non sarebbe previsto. L’accesso è completamente gra-tuito.Il progetto si aggiunge ad una serie di iniziative già in atto, fi-nalizzate a migliorare il percorso assistenziale del bambino che, nello specifico, prevedono:

• il prolungamento degli orari di apertura della maggior par-te degli ambulatori pediatrici di famiglia fino alle 19.00 per 2 pomeriggi settimanali;

• la formazione dei medici di continuità assistenziale (guardia medica) sulle pato-logie pediatriche.

È importante la collaborazione

cAmpAgnA controHiv e mAlAttie sessUAlmente trAsmissibilicAmpAgnA provinciAle di prevenzione e diAgnosi precocedell’infezione dA Hiv e delle mAlAttie sessUAlmente trAsmissibili

L ’A.S.L. della provincia di Pa-via promuove la prevenzione

e la diagnosi precoce dell’infe-zione da HIV, responsabile della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS), e la preven-zione delle malattie sessualmen-te trasmissibili, secondo le indi-cazioni del progetto di Regione Lombardia con decreto n. 11572 del 16 novembre 2010: “Sorve-glianza e controllo dell’infezio-ne da HIV: determinazioni per il potenziamento delle attività di screening e diagnosi precoce.”

Sedi

L‘accesso è LIBERO presso le se-guenti sedi ASL:PAVIAV.le Indipendenza, 5 ambulato-rio n. 6 – MARTEDÌ e GIOVEDÌ dalle 15.00 alle 17.00SABATO previo appuntamento telefonicoVIGEVANOV.le Montegrappa, 5 - piano ter-ra - 1° ambulatorioVENERDÌ dalle 9.30 alle 11.30VOGHERAV.le Repubblica, 88 - piano terra - ambulatorio n. 27VENERDÌ dalle 14.00 alle 16.00

Screening HIV

Lo screening HIV si realizza me-diante:• uncolloquioinformativo preliminare

• l’esecuzione,qualoranecessa-rio, del test rapido per la ri-cerca degli anticorpi anti-HIV

• uncolloquioinformativodirestituzione dell’esito del

test HIV.

Lo screening HIV, ANONIMO e GRATUITO, è rivolto a uomini e donne a partire dai 14 anni di età.

La persona interessata può anche contattare il

Gli operatori del numero verde (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.30) forniscono tutte le informa-zioni per gli approfondimenti del caso.

Per saperne di più: e-mail: [email protected]

per le pAtologie AcUte e indifferibili dei bAmbini

da parte di tutti per utilizzare al meglio queste ulteriori opportu-nità assistenziali offerte ai no-stri bambini.

A chi è rivoltoAi bambini di età 0-14 anni che presentano una malattia acuta per la quale si rende necessaria una visita medica non differibile al lunedì mattina.

Come fare per accedere al servizioPresentarsi all’ambulatorio muni-ti di tessera sanitaria del bambi-no ed esprimere consenso al trat-tamento dati secondo la norma-tiva vigente in tema di privacy.

PAVIA Viale Montegrappa, 3

VOGHERA Via Barenghi, 28

Orario: sabato, dalle ore 9.00 alle ore 11.45

Il servizio è attivato in via sperimentale fino al 31 dicembre 2012; sarà sospeso nel mese di agosto e nella giornata di sabato 8 dicembre.

Il numero di bambini ammessi alla visita sarà programmato in coerenza con la fascia oraria di funzionamento dell’ambulatorio.

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no consentito la costituzione della Centrale Operativa, sia per il territorio di Pavia, sia per il territorio di Lodi.Tale modello integrato rappre-senta una soluzione organizza-tiva innovativa che realizza la condivisione di risorse, evita la duplicazione di infrastrutture

dell’ASL di Pavia è organizzato con il sistema di Centrale Ope-rativa e pertanto possiede una infrastruttura tecnologica che ha tutti i requisiti ritenuti indi-spensabili per l’integrazione ed il funzionamento in rete con il sistema 118 e con altri sistemi aziendali.La necessità per l’ASL di Lodi di procedere ad una centraliz-zazione delle richieste del pro-prio servizio di Continuità As-sistenziale ha condotto ad uno studio di fattibilità ed alla successiva definizione di azio-ni che, con l’implementazione di risorse già disponibili, han-

lA centrAle sovrAprovinciAle per lA gestione dellericHieste di continUitàAssistenziAle

In attuazione degli indirizzi regionali di programmazione

per l’anno 2012, con riferimento alla riorganizzazione dei servizi di emergenza–urgenza 118, già avviata sul territorio regionale dal 2011, l’ASL di Pavia e l’ASL di Lodi, con la collaborazione dell’AREU, hanno sviluppato una progettualità finalizzata alla co-stituzione di una Centrale so-vraprovinciale per la gestione delle richieste di Continuità As-sistenziale (ex Guardia Medica) provenienti dal territorio.

Già dall’anno 2000, il servi-zio di Continuità Assistenziale

Per saperne di più: dott.ssa Giovanna CreaTel. [email protected]

Direttore Generale dell’ASL di Lodi ed il dr. Alberto Zoli, Di-rettore Generale dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza AREU 118, il dr. Guido Fonta-na, Direttore Sanitario dell’Asl di Pavia, la dott.ssa Giovan-na Crea, Responsabile Centrale Operativa Continuità Assisten-ziale di Pavia e il dr. Maurizio Raimondi, Responsabile SSEU 118 di Pavia.

per realtà territoriali contigue e consente di assicurare una efficace ed appropriata rispo-sta alle esigenze assistenzia-li territoriali in un sistema in-tegrato a rete, in linea con gli indirizzi regionali di program-mazione dettati dalla D. G.R. 2633 del 6 dicembre 2011.

Giovedì 29 marzo 2012 si è te-nuta, presso la sede dell’ASL di Pavia, la Conferenza Stampa di presentazione della Centra-le sovraprovinciale. Sono inter-venuti il dr. Alessandro Mau-ri, Direttore Generale dell’ASL di Pavia, il dr. Claudio Garbelli,

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come difendersi dAl cAldo

L’Azienda Sanitaria Locale del-la provincia di Pavia, sul-

la base delle indicazioni prove-nienti dalla Regione Lombardia, nella stagione estiva che con il fenomeno di elevate temperatu-re anche per periodi prolungati può comportare un pericolo per alcune fasce di popolazione, è impegnata nella realizzazione di un piano di interventi che, va-

lorizzando i punti di offerta sa-nitaria e socio sanitaria presenti nel territorio, assicuri il neces-sario coordinamento e le conse-guente integrazione funzionale. Il piano di interventi per la sta-gione estiva intende tutelare la popolazione a rischio, rappre-sentata soprattutto dalle perso-ne di età superiore ai 75 anni e/o con patologie complesse e gravi a rischio di scompenso in condizioni di emergenza caldo. Il dettaglio delle azioni previ-ste è contenuto nel Piano Tute-la persona Fragile-Estate 2012 pubblicato sul sito webwww.asl.pavia.it

Sul sito è possibile trovare an-che una serie di consigli pratici per prevenire ed affrontare i pe-ricoli del caldo estivo. L’A. S.L. Ha attivato anche ilnumero verde 800.034933

QUANDO IL CALDO E’ UN PERICOLO?

1. Quando la temperatura esterna supera i 32-35 gradi.

2. Quando l’alta umidità impedisce la regolare sudorazione.

3. Quando la temperatu-ra in casa è superiore a quella esterna (locali poco ventilati, tetti e solai non ben isolati).

piAno per lA tUtelA dellA personA frAgile

rApporto sUlle Attività di prevenzione dell’A.s.l. di pAviA

L’Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Pavia in-

tende offrire ai portatori di in-teresse e alla popolazione ge-nerale uno strumento di consul-

tazione e di riflessione circa le attività di prevenzione messe in atto e orientate ad ottenere un “guadagno di salute” dimostra-to mediante prove di efficacia.A tal fine è stato predisposto il “Rapporto sulle attività di pre-venzione dell’A. S.L. di Pavia”.

Il ruolo di “regia” dell’Azienda Sanitaria Locale non può pre-scindere dal coinvolgimento di tutti i soggetti “portatori di in-teresse” e della valorizzazione delle loro osservazioni/propo-ste, in una logica di confronto, di alleanze e di corresponsabi-lità con gli attori del sistema provinciale.

Per saperne di più consulta il documento sul sito web dell’A. S.L. www.asl.pavia.it

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Ecco una serie di consigli pratici per prevenire e affrontare i pericoli del caldo estivo. Questi con-sigli, validi per tutti, sono rivolti in particola-re alle persone della terza età e ai disabili che,

per la loro condizione fisica, sono più esposti ai disturbi provocati dalle temperature eccessive. Conoscere il rischio è sempre il primo passo per prevenirlo.

i consigli contro il cAldo

1. Ricordati di bere

2. Evita di uscire e di svolgere attivi-tà fisica nelle ore più calde del giorno (dalle 11.00 alle 17.00)

3. Apri le finestre dell’abitazione al mat-tino e abbassa le tapparelle o socchiu-di le imposte

4. Rinfresca l’ambiente in cui soggiorni

5. Ricordati di coprirti quando passi da un ambiente molto caldo a uno con aria condizionata

6. Quando esci, proteggiti con cappellino e occhiali scuri; in auto, accendi il cli-matizzatore, se disponibile; e in ogni caso usa le tendine parasole, specie nelle ora centrali della giornata

7. Indossa indumenti chiari, non ade-renti, di fibre naturali, come ad esempio lino e cotone; evita le fibre sintetiche che impediscono la tra-spirazione e possono provocare irri-tazioni, pruriti e arrossamenti

8. Bagnati subito con acqua fresca in caso di mal di testa provocato da un colpo di sole o di calore, per abbas-sare la temperatura corporea

9. Consulta il medico se soffri di pres-sione alta (ipertensione arteriosa) e non interrompere o sostituire di tua iniziativa la terapia

10. Non assumere regolarmente inte-gratori salini senza consultare il tuo medico curante

10 regole d’oro per AffrontAre il cAldo

misUre di prevenzione delle Allergie dA AmbrosiA nellA provinciA di pAviA

L’ambrosia è una pianta erba-cea annuale che negli ultimi

anni si è andata sempre più dif-fondendo nel territorio della no-stra provincia ed è causa di al-lergia in una elevata percentua-le di popolazione.

La malattia si manifesta con sintomi: • nasali quali prurito, goccio-

lamento, starnuti, senso di naso chiuso;

• oculari quali lacrimazione, prurito;

• respiratori quali tosse, asma.

Recenti pubblicazioni scientifi-che hanno evidenziato che valo-ri pari a 20 granuli /m3 (metro

cubo) di aria costituisce il valo-re soglia oltre il quale la mag-gior parte dei soggetti sensibi-lizzati presentano sintomi di al-lergia. I dati derivanti dal mo-nitoraggio aerobiologico hanno evidenziato che le massime con-centrazioni giornaliere di polli-ni per metro cubo di aria rileva-ti nel corso del 2011 sono state in provincia di Pavia pari a 161 pollini/m3 confermando una elevata infestazione di polline da Ambrosia.

L’adozione di efficaci metodi di contenimento, come ad esempio lo sfalcio delle aree infesta-te nei periodi antecedenti la fioritura, se estesa su un ampio

territorio, rappresenta uno stru-mento efficace per contenere la dispersione del polline e limita-re la diffusione dell’infestante. Si sottolinea inoltre l’importan-za dell’adozione di tali metodi da parte di tutti gli interessati, visto che la parziale o manca-ta osservanza da parte di alcu-ni vanifica purtroppo l’impegno profuso dagli altri.

Gli interventi di contenimento della pianta devono essere ese-guiti sia nelle aree di proprie-tà comunale che nelle aree di proprietà privata con particola-re attenzione a: • banchine stradali e autostra-

dali; • rotatorie e agli spartitraffico

in genere; • terreni incolti; • terreni coltivati a cereali dove

dopo il raccolto l’Ambrosia cresce rigogliosamente;

a giugno a luglio a settembre

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• aree verdi abbandonate; • argini di canali e corsi d’ac-

qua; • margini delle aree agricole; • aree adiacenti a ferrovie; • terre smosse dei cantieri edili;• aree industriali dismesse o

abbandonate; • aree dedicate al verde pubbli-

co (parchi, giardini).

Gli sfalci devono essere esegui-ti in base allo stadio di svilup-po della pianta: in particola-re lo sfalcio va eseguito quan-do le piante di Ambrosia si tro-vano nello stadio che precede la fioritura, cioè prima del-la maturazione delle infiore-scenze maschili che produ-cono il polline allergizzante. Quindi lo sfalcio deve essere ef-fettuato assolutamente prima dell’emissione del polline. Lo sviluppo delle infiorescenze ini-zia nel mese di luglio e i picchi di emissione di polline si verifi-cano tra la fine di agosto e i pri-

mi di settembre. L’intervento va fatto su piante mediamente alte 30 cm, con una altezza di taglio più bassa possibile.

Di seguito sono riportate indi-cazioni differenziate in base al tipo di area infestata:

Per quanto riguarda le aree ur-bane, cigli stradali, rotatorie, spartitrafffico, ecc. è possibile eseguire due sfalci: • ilprimoallafinediluglioin-

dicativamente nell’ultima set-timana per evitare di rag-giungere livelli di polline ca-paci di provocare allergia;

• ilsecondoversolafinediagosto per contenere i ricacci o rimuovere le nuove piante che nel frattempo si sono svi-luppate

Per quanto riguarda le aree in ambito agricolo può essere suf-ficiente un singolo intervento da effettuarsi nella prima metà

di agosto, intervenendo sempre prima della fioritura.Un intervento tardivo su pian-te già fiorite è dannoso in quanto si va a favorire addirit-tura la dispersione di polline.

Sono ammesse inoltre altre ope-razioni quali il diserbo, pre-stando particolare attenzione all’epoca di intervento, all’at-trezzatura, alla dose di principio attivo e alla percentuale di co-formulati. Si interviene quando la pianta è alta circa 20 cm uti-lizzando diserbanti a basso im-patto ambientale e scarso effet-to residuale come ad esempio il principio attivo Glifosate.

In ambito urbano sono applica-bili altri metodi quali:

• estirpamento.E’consiglia-to in aree con poche piante di Ambrosia e consente l’era-dicazione pressochè totale dell’infestazione;

• pacciamatura.Puòessereuti-le per il contenimento di su-perfici limitate utilizzando sottoprodotti organici come paglia, corteccie triturate ecc. o effettuando la coper-tura del terreno con appositi teli in plastica.

Per saperne di più: Dipartimento Prevenzione Medico - ASL di PaviaTel. 0382.432430 – 432418

Foglia pagina inferioreAmbrosia Artemisia

Foglia pagina superioreAmbrosia Artemisia

l’Asl incrementA i controlli

L’Azienda Sanitaria Locale del-la Provincia di Pavia, in linea

con le indicazioni di Regione Lombardia, promuove due pro-getti finalizzati all’incremento quali-quantitativo dei control-li del Dipartimento di Preven-zione Medico mediante l’utiliz-zo dei proventi derivanti dall’at-tività sanzionatoria svolta dal medesimo. Il primo progetto ri-

guarda l’area dell’Igiene Pubbli-ca con particolare riferimento all’igiene degli alimenti; il se-condo progetto interessa l’area della Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. I pro-getti sono stati condivisi con la RSU e le Organizzazioni Sin-dacali aziendali interessate. Per quanto concerne i controlli rela-tivi al settore alimentare vi è da osservare che, da sempre, molte attività nell’ambito della som-ministrazione di alimenti e be-

vande si svolgono durante le ore serali o nei fine settimana (bar, ristoranti, agriturismi, manife-stazioni varie). Per questa ra-gione il progetto di incremen-to dell’attività prevede che l’attività ispettiva, di control-lo e di supporto amministra-tivo venga effettuata in fasce orarie non ordinarie di lavoro. Nell’area della Prevenzione e si-

curezza negli ambienti di lavoro saranno incrementati i control-li nei seguenti comparti: – co-struzioni; – agricoltura; – me-talmeccanica. Particolare atten-zione sarà dedicata: – ai rischi infortunistici più rilevanti quali cadute dall’alto, seppellimento, utilizzo di attrezzature/impianti ed esposizione ad agenti chimi-ci; – allo stato di salute dei la-voratori, in riferimento al rischio di contrarre una malattia pro-fessionale. I controlli sullo sta-

to di salute dei lavoratori saran-no effettuati attraverso verifiche approfondite sulla sorveglianza sanitaria attuata dalle aziende. Anche nell’ambito della pre-venzione e sicurezza negli am-bienti di lavoro, al fine di mi-gliorare l’efficacia degli inter-venti, l’incremento dell’attivi-tà di controllo verrà effettuata in fasce orarie non ordinarie di lavoro, compreso il sabato. L’A. S.L. di Pavia è, altresì, impe-gnata nella diffusione ed appli-cazione nelle aziende dei com-parti sopra indicati, di linee gui-da ed indirizzi regionali e di al-tri strumenti definiti a livello lo-cale in collaborazione con enti ed istituzioni territoriali interes-sati ai comuni obiettivi di sicu-rezza e salute dei lavoratori. Al fine di assicurare qualità e stan-dardizzazione degli interventi messi in atto sull’intero ambi-to territoriale di competenza, è previsto l’utilizzo – da parte de-gli operatori deputati ai control-li – di strumenti condivisi (mo-duli, schede, check list, ecc.). Verrà, infine, garantita una rigo-rosa verifica dell’attività svolta e delle metodologie adottate nel corso dei controlli effettuati.

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cosA fAreper contrAstAre le zAnzAre

L’arrivo dell’estate coincide con la presenza nei centri

urbani di numerosi insetti in-festanti e di zanzare causa di disagi alla popolazione anche di notevole intensità e pertan-to l’avvio di campagne per il contenimento di zanzare ren-de opportuno richiamare alcuni aspetti importanti per un’azio-ne omogenea e uniforme in tut-ta la provincia. Le infezioni vi-rali trasmesse da zanzare e zec-che come la febbre da Chikun-gunya, la Dengue, la malattia di Lyme, le Rickettsiosi hanno

fatto sorgere la necessità di in-dicare alcune misure di lotta per il contenimento delle zan-zare nei nostri centri urbani.In particolare la febbre da vi-rus Chikungunya è una malat-tia virale trasmessa da nume-rose specie di zanzare ma so-prattutto da una zanzara nota come zanzara tigre che si pre-senta vistosamente tigrata di bianco e nero, e punge a diffe-renza delle comuni zanzare, du-rante il giorno e non solamente all’alba o al tramonto. La ma-lattia è caratterizzata dall’in-sorgenza di febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito, dolori articolari e talvolta da macchie emorragiche cutanee. Conside-rata la sua potenziale perico-losità ed aggressività verso la popolazione si ritiene opportu-no ribadire alcuni aspetti rite-nuti essenziali per il suo conte-nimento.

Campagne di disinfestazione

› Trattamenti adulticidi da pre-vedere, nel periodo inverna-le, contro le zanzare svernan-ti, a distanza di 20 giorni l’uno dall’altro, utilizzando le comuni bombolette insetticide spray in luoghi quali: cantine, locali cal-daia, locali pompe sollevamento, solai, vasche settiche, camere di ispezione della rete fognaria.

› Trattamenti larvicidi da pre-vedere, soprattutto, nei periodi più caldi della stagione e nel-le aree maggiormente infestate. Tra i principi attivi presenti sul mercato, i più affidabili risulta-no essere attualmente il Diflu-benzuron e il Pyriproxyfen che uniscono buona efficacia e per-sistenza di azione a una bassa tossicità.

Predisposizione di ordinanze sindacali per la lotta alle zanzare

Per garantire un efficace sistema di controllo delle infestazioni da zanzare è necessario controllare tutti i possibili ristagni d’acqua che, all’interno dei centri urba-ni, rappresentano il principale fattore ambientale di prolifera-zione delle zanzare e in partico-lar modo della zanzara tigre.

Pertanto le amministrazio-ni comunali devono provvede-re all’adozione di ordinanze nei confronti di: › Cittadinanza cui prescrivere

di non abbandonare ogget-ti o contenitori che possano raccogliere e trattenere ac-qua piovana, di procedere al regolare svuotamento di con-tenitori o in alternativa di coprirli e di mettere nei vasi portafiori o sottovasi situati all’aperto alcuni fili di rame che risultano tossici per le larve di zanzara;

› Ditte che effettuano deten-zione di copertoni o attività di rottamazione auto cui pre-scrivere di conservare i coper-toni in aree coperte o di co-prirli con teloni plastici e in caso di documentata impossi-bilità, eseguire periodici trat-tamenti larvicidi e adulticidi.

1. evitare l’abbandono definiti-vo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, com-presi terrazzi, balconi e la-strici solari, di contenitori di qualsiasi natura e dimensio-ne nei quali possa raccoglier-si acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua sta-gnante anche temporanea;

2. procedere, ove si tratti di con-tenitori non abbandonati ben-sì sotto il controllo di chi ne ha la proprietà o l’uso effetti-vo, allo svuotamento dell’even-tuale acqua in essi contenuta e alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli idrici a se-guito di pioggia; diversamen-te, procedere alla loro chiusura mediante rete zanzariera o co-perchio a tenuta o allo svuota-mento giornaliero, con divie-to di immissione dell’acqua nei tombini; non si applicano tali prescrizioni alle ovitrappole in-serite nel sistema regionale di monitoraggio dell’infestazione;

3. trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, poz-

zetti di raccolta delle acque meteoriche, presenti negli spa-zi di proprietà privata, ricor-rendo a prodotti di sicura ef-ficacia larvicida. La periodici-tà dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le in-dicazioni riportate in etichetta; indipendentemente dalla perio-dicità, il trattamento è pratica-to dopo ogni pioggia. In alter-nativa, procedere alla chiusu-ra degli stessi tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccol-ta delle acque meteoriche con rete zanzariera che deve essere opportunamente mantenuta in condizioni di integrità;

4. tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, ster-pi e rifiuti di ogni genere, in modo da impedire lo scarico di immondizie e di altri rifiu-ti e sistemandoli inoltre in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza;

5. provvedere nei cortili e nei terreni scoperti dei centri abi-

Provvedimenti per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmesse da insetti vettori e in particolare dalla zanzara tigre rivolta a:

Privati cittadini, amministratori condominiali, società che gestiscono aree di centri commerciali, gestori di multisale cinematografiche, ecc.

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tati, e nelle aree ad essi confi-nanti incolte od improduttive, al taglio periodico dell’erba.

Soggetti pubblici e privati gesto-ri, responsabili o che comunque ne abbiano l’effettiva disponibi-lità di scarpate ferroviarie, scar-pate e cigli stradali, corsi d’ac-qua, aree incolte e aree dismesse1. mantenere le aree libere da

sterpaglie, rifiuti o altri ma-teriali che possano favorire il formarsi di raccolta d’acqua stagnanti.

Conduttori di orti1. eseguire l’annaffiatura diret-

ta, tramite pompa o con con-tenitore da riempire di volta in volta e da svuotare com-pletamente dopo l’uso;

2. sistemare tutti i contenitori e altri materiali (es. teli di pla-stica) in modo da evitare la formazione di raccolte d’ac-qua in caso di pioggia;

3. chiudere appropriatamente e stabilmente con coperchi gli eventuali serbatoi d’acqua.

Proprietari, responsabili, sogget-ti che comunque ne abbiano l’ef-fettiva disponibilità di depositi e attività industriali, artigianali e commerciali con particolare rife-rimento ai soggetti che svolgono attività di rottamazione e di stoc-caggio di materiali di recupero

1. adottare tutti i provvedimen-ti efficaci a evitare che i ma-teriali permettano il formar-si di raccolte d’acqua, quali a esempio lo stoccaggio dei materiali al coperto, oppure la loro sistemazione all’aper-to ma con copertura tramite telo impermeabile fissato e ben teso onde impedire rac-colte d’acqua in pieghe e av-vallamenti, oppure svuota-mento delle raccolte idriche dopo ogni pioggia;

2. assicurare, nei riguardi dei materiali stoccati all’aperto per i quali non siano appli-cabili i provvedimenti di cui sopra, trattamenti di disinfe-stazione dei potenziali foco-lai larvali da praticare entro 5 giorni da ogni precipitazione atmosferica.

Gestori di depositi di co-pertoni

1. stoccare i copertoni, dopo averli svuotati di eventua-li raccolte d’acqua al loro in-terno, al coperto o in con-tainers dotati di coperchio o, se all’aperto, proteggerli con teli impermeabili in modo tale da evitare raccolte d’ac-qua sui teli stessi;

2. svuotare i copertoni da even-tuali residui di acqua acci-dentalmente rimasta al loro

interno, prima di consegnarli alle imprese di smaltimento, di rigenerazione e di commercia-lizzazione.

Responsabili di cantiere1. evitare raccolte di acqua in bi-

doni e altri contenitori; qualo-ra l’attività richieda la disponi-bilità di contenitori con acqua, questi debbono essere dotati di copertura ermetica, oppure debbono essere svuotati com-pletamente con periodicità non superiore a 5 giorni;

2. sistemare i materiali necessa-ri all’attività e quelli di risulta in modo da evitare raccolte d’acqua;

3. provvedere, in caso di sospen-sione dell’attività del cantiere, alla sistemazione di tutti i mate-riali presenti in modo da evitare raccolte di acque meteoriche.

All’interno di cimiteri1. qualora non sia disponibile ac-

qua trattata con prodotti lar-vicidi, i vasi portafiori devo-no essere riempiti con sabbia umida, al posto dell’acqua. In caso di utilizzo di fiori finti il vaso dovrà essere comunque ri-empito di sabbia, se collocato all’aperto.

Per saperne di più: dott. Giuseppe Imperiale Tel. 0382.432489 [email protected]

problemAticHe AmbientAli

I Dipartimenti di Prevenzio-ne Medico e Veterinario

dell’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Pavia han-no pianificato la propria at-tività, già dal 2008, ponen-do particolare attenzione alle aree industriali presenti in Lo-mellina, in particolare per le aree di Parona, di Sannazzaro dé Burgondi e di Ferrera Erbo-gnone.

In ragione dell’importanza e del peso degli insediamenti presenti hanno classificato le attività presenti come priorita-rie nella programmazione delle attività di vigilanza e control-lo diretta ai luoghi di vita e di lavoro.

Tra le iniziative messe in atto recentemente, si segnalano quelle relative alla costituzione di un tavolo di concertazione e quelle relative all’attivazione di studi epidemiologici.

Tavolo di concertazione per problematiche ambientali Comune di Parona

I Dipartimenti di Prevenzione Medico e Veterinario dell’ASL partecipano al Tavolo di con-certazione interistituziona-le per le problematiche am-bientali di Parona, presieduto dall’Assessore all’Ambiente del-la Provincia di Pavia. Nel corso dell’ultima seduta è stato pre-sentato il progetto di indagi-

ne sull’area della Lomellina re-datto da ARPA Lombardia nelle sue varie articolazioni (Diparti-menti di Pavia e Milano; Setto-ri Aria e Agenti Fisici, Laboratori e Attività Produttive) ed è stata proposta l’estensione alla par-tecipazione al tavolo di concer-tazione degli altri Comuni della Lomellina interessati alle stesse problematiche ambientali.

Studio Epidemiologico Raffi-neria ENI Sannazzaro

Nel mese di maggio presso l’ASL di Pavia si è costituito un tavo-lo di lavoro - con la partecipa-zione di rappresentanti dell’ASL, dell’ARPA, del Comune di San-nazzaro, del Comune di Ferrera

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Erbognone e dell’Eni - in con-siderazione del contenuto del Decreto del Ministro dell’Am-biente e della Tutela del Ter-ritorio e del Mare, di concer-to con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, n.° 1014 del 31 dicembre 2010 che, nel decretare la compatibilità am-bientale e la autorizzazione al successivo esercizio relativa-mente al progetto “Nuovo Im-pianto EST – Eni Slurry Techno-logy” da realizzare nella Raffi-neria di Sannazzaro dé Burgon-di, dettava, nel contempo, una serie di prescrizioni.

Tra queste rivestono aspetti di particolare interesse per l’ASL quelle che prevedono l’avvio di una indagine epidemiologica

sui Comuni di Sannazzaro de’ Burgondi e Ferrera Erbognone ed il monitoraggio della salute pubblica con modalità concor-date con la Regione e le Auto-rità competenti.

L’ASL con ENI ed ARPA ed in accordo con i Sindaci dei sud-detti Comuni, ha valutato la possibilità di disegnare uno studio epidemiologico che va-luti retrospettivamente i dati a disposizione ma che permet-ta anche un monitoraggio pro-spettico della popolazione.

A tal fine si è reso necessario identificare una primaria istitu-zione di ricerca che possa col-laborare alle diverse fasi di re-alizzazione dello studio, dal

suo disegno, alla parte pratica di realizzazione, alla elaborazio-ne dei dati da un punto di vista statistico. In particolare, tale istituzione è stata individuata nel Dipartimento di Sanità Pub-blica e Neuroscienze dell’Uni-versità degli Studi di Pavia (Di-rettore prof. Marcello Imbriani) con la sezione di Igiene, di Bio-metria e Statistica e di Medicina del Lavoro.

Per saperne di più: dr. Luigi Camana Direttore Dipartimento Prevenzione Medico Tel. 0382.432602 [email protected]

i progrAmmi innovAtivi dell’Asl di pAviA nell’AreA dellA psicHiAtriA

Una delle macro aree proget-tuali in cui è attualmente im-

pegnata l’Azienda Sanitaria Loca-le della provincia di Pavia riguar-da la salute mentale, con proget-ti innovativi rivolti ai cittadini affetti da disturbi psichiatrici in tutte le fasce di età, dall’infanzia all’età adulta. Dopo il tema del-la neuropsichiatria infantile, af-frontato nel numero precedente di Qui ASL Pavia, prosegue in questo numero l’approfondimento relati-vo ai progetti innovativi nell’area della psichiatria adulti.

Sono 4 i programmi innovativi at-tualmente in corso di attuazione, di questi, i primi 3 rappresentano la prosecuzione di interventi rifi-nanziati dalla Regione Lombardia, mentre l’ultimo si riferisce ad una nuova progettualità (vedi tabella).

Intervento integrato di presa in carico di soggetti con esor-dio psicotico e con vulnerabili-tà clinica per disturbi psicotici

Progetto Epochè, implementa-zione di un network provincia-le per un inserimento lavora-tivo di persone con sofferenza mentale

Progetto diurno di riabilitazio-ne integrata per soggetti con disturbi psichiatrici gravi

Disturbi di personalità: riconoscimento-assessment-trattamento

Finanziati con decreto del-la Direzione Generale Sani-tà n. 4700 del 12.5.2009 in attuazione della D.G.R. n. 8501 del 26.11.2008. Rifi-nanziati con decreto n. 2638 del 28.3.2012 in attuazio-ne della D.G.R. n. 2633 del 6.12.2011

Finanziato con decreto n. 2638 del 28.3.2012 in at-tuazione della D.G.R. n. 2633 del 6.12.2011

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Programma Innovativo Territoriale: “Intervento integrato di presa in cari-co di soggetti con esordio psicotico e con vulnera-bilità clinica per disturbi psicotici”

Attivato presso il Dipartimen-to Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera di Pavia, in colla-borazione con il Dipartimento di Scienze Sanitarie Applicate e Psicocomportamentali, Sezione di Psichiatria dell’Università di Pavia, ha come obiettivo ultimo il riconoscimento dei soggetti a rischio per un esordio psicotico e l’attuazione degli interventi preventivi per scongiurare l’evo-luzione psicotica. Il progetto ha potuto giovarsi della collabora-zione degli Istituti di Psichia-tria dell’Università di Londra e di Bonn, i 2 centri dove in Eu-ropa si sono sviluppate le espe-rienze più significative ed effi-caci di intervento precoce. Nel dettaglio ci si propone di: 1. introdurre nuove metodologie

per il riconoscimento e l’ in-tercettazione, all’interno delle popolazioni genericamente a rischio (ad esempio famigliari di primo grado) e/o del gene-rico “disagio giovanile”, delle condizioni di effettivo rischio di evoluzione psicotica;

2. sensibilizzare all’ottica pre-ventiva sia i servizi (Neurop-sichiatria Infantile, servizi di Psichiatria, consultori fami-gliari, consultori spazi gio-vani, medici pediatri e di fa-miglia, servizi di tutela e pe-nale minorile) sia tutte le agenzie sociali;

3. fornire direttamente, per i casi individuati dopo valu-tazione come effettivamen-te ad alto rischio, inter-venti preventivi adeguati e percorsi di presa in carico integrati;

4. monitorare e rivalutare nel tempo i soggetti diretta-mente presi in carico dal team dedicato;

5. indagare, in popolazioni nor-mali (studenti dei licei e de-gli istituti superiori, studen-ti universitari, ecc.) la pre-senza di condizioni di stress psicologico e/o di fenomeni psicopatologici sottosoglia.

Programma innovativo ter-ritoriale: “Epochè - Imple-mentazione di un network provinciale per l’inserimen-to lavorativo di persone con sofferenza mentale”

Il progetto “Epochè” si è svilup-pato da una collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale

dell’Azienda Ospedaliera di Pavia, l’ASL di Pavia, l’Associazione Cari-tas Diocesana di Vigevano e la Co-operativa CSAM di Pavia. Lo svi-luppo del progetto ha comportato la costruzione di una rete operati-va estesa a tutta la provincia e la messa a punto di una metodologia condivisa, con l’obiettivo di con-cretizzare l’inserimento lavorativo di pazienti selezionati già in carico ai CPS (Centro Psico Sociale).Il programma si è sviluppato at-traverso: • individualizzazione-tipizza-

zione dei bisogni dei pazien-ti;

• costruzione della rete che coinvolga strutture pubbliche e private (ad esembio agenzie interinali, associazioni di ca-tegoria ecc.;

• promozione e realizzazione di incontri rivolti a cittadini, fa-miliari, operatori sociali per informazione-formazione e sensibilizzazione;

• inserimento dei pazienti in at-tività produttive esistenti o avvio di nuove attività pro-duttive;

• avvio di percorsi alternativi (volontariato, dote lavoro) se ritenuti più idonei ai bisogni dei pazienti.

Programma innovativo ter-ritoriale: “Progetto diurno

di riabilitazione integra-ta per soggetti con di-sturbi psichiatrici gravi”

Il progetto, che nasce dal-la collaborazione tra il Cen-tro Diurno per la salute men-tale Cooperativa Sociale Casa del Giovane e il Dipartimen-to di Scienze Sanitarie Appli-cate e Psicocomportamentali, Sezione di Psichiatria dell’Uni-versità di Pavia, parte dal pre-supposto che il coinvolgimento attivo dei pazienti in attività di valore sociale abbia un ef-fetto significativo sulla qualità della loro vita, portando sia ad un miglioramento delle relazio-ni con la propria famiglia e con l’ambiente sociale, sia ad un miglioramento clinico con una riduzione degli scompensi e de-gli inserimenti in residenzia-lità. Si è quindi voluto speri-mentare una modalità di riabi-litazione attenta ai bisogni del malato psichiatrico grave con la creazione di occasioni di in-tegrazione sul territorio, anche attraverso il contatto con altri ambiti di fragilità (ad es. cen-tri per disabili e per anziani), in modo da offrire ai pazien-ti la reale possibilità di esse-re utili agli altri con il proprio tempo e le proprie energie. Le numerose attività realizzate per

il raggiungimento degli obietti-vi specifici del progetto, oltre a coinvolgere numerose associa-zioni di volontariato, si sono concretizzate in attività di la-voro, di integrazione e di ab-battimento dello stigma con la diffusione di una mentalità più positiva nei confronti del ma-lato mentale conseguentemen-te alla sensibilizzazione e alla maggior integrazione dei pa-zienti nel territorio.

Programma innovativo territoriale: “Disturbi di personalità: riconosci-mento-assessment-tratta-mento”

Il progetto si avvale della col-laborazione del CIRDIP, (Cen-tro Interdisciplinare Ricerca Di-sturbi di Personalità) struttura di assoluta novità nel panora-ma dei servizi di Salute Mentale sia locale che nazionale, nata a Pavia per soddisfare un bisogno attestato dal continuo aumen-to di soggetti affetti da Distur-bi di Personalità nelle socie-tà moderne. Sarà compito degli operatori del CIRDIP effettuare tutti gli assessment di soggetti con potenziale Disturbo di Per-sonalità; provvedere alla loro presa in carico terapeutica; in-dividuare i pazienti che potran-

no usufruire del percorso di cura in housing–care. Questo rappre-senta un ulteriore elemento di novità: non esistono altri pro-getti sui Disturbi di Personali-tà che prevedano un’analisi/mo-nitoraggio costante dei pazienti in regime di ricovero. L’housing-care infatti si connota in brevi periodi di degenza in una strut-tura con le caratteristiche di un appartamento protetto in cui il paziente ha la possibilità di pro-vare le sue capacità di autono-mia e gestione, supportato quo-tidianamente da una èquipe di specialisti che interviene con un programma psicoterapico mira-to e con un progetto di reinseri-mento nel proprio ambito socio-familiare.

Per saperne di più: dott. ssa Barbara Russo Tel. 0382.431224 [email protected]

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convegnoAppropriAtezzA d’Uso dei fArmAci per lA continUità di cUrA ospedAle-territorio

Sabato 9 giugno 2012, si è tenuto a Pavia, presso l’Aula

Magna della Fondazione IRCCS “Maugeri” un corso di formazio-ne, organizzato dall’Azienda Sa-nitaria Locale sul tema “Appro-priatezza d’uso dei farmaci per la continuità di cura ospedale-territorio”. Il corso era rivolto ai medici di medicina generale ed ai medici specialisti ospedalieri.

Durante la mattinata sono stati presentati e discussi i contenu-ti del Prontuario Unico alla Di-missione della provincia di Pa-via, partecipato da rappresen-tanti della Medicina Generale e della Medicina Ospedaliera e condiviso dalle amministrazio-ni della salute (ASL e aziende erogatrici), con il fine di facili-tare l’uso equo ed appropriato

delle risorse, alla luce delle più avanzate conoscenze scientifi-che, nell’ottica della continuità di cure tra ospedale e territorio.

Per saperne di più: dott. ssa Mirosa Dellagiovanna Tel. 0382.431291 [email protected]

convegno tUmori del colon rettocosA c’è dA sApere

Il tumore del colon retto è la terza neoplasia per diffusio-

ne nella popolazione italiana, con circa 35.000 casi registra-ti ogni anno e 17.000 morti. Da male innominabile (o quasi) a patologia curabile ed anche addirittura guaribile. L’aumen-

to della sopravvivenza dei pa-zienti colpiti dal cancro, oltre a rappresentare una svolta molto importante e un progresso de-cisivo nella storia della medici-na degli ultimi 20 anni, ha mo-dificato radicalmente il vissu-to degli stessi pazienti, facen-

do crescere proporzionalmente la domanda di una migliore qua-lità sia delle cure che della vita, qualunque sia la prognosi.

Gli oncologi medici e i ricer-catori sono dunque chiama-ti ad assicurare questa qualità, utilizzando terapie anticancro sempre più rispettose che con-sentano una quotidianità il più possibile “normale”.

Per saperne di più: dr. Bruno Carugno Tel. 0382.431362 [email protected]

Sabato 19 maggio si è svolto a Pavia, organizzato dall’Azienda Sanitaria Locale e dal Diparti-mento Interaziendale Provincia-le Oncologico (DIPO), un conve-gno sul tema “Tumori del colon-retto: cosa c’è da sapere”, che ha visto la partecipazione di nu-merosi qualificati relatori.

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Riedizione del convegno “Infezione da HPV: dalla diagnosi precoce alla prevenzione primaria attra-verso la vaccinazione e lo stile di vita”Rivanazzano Terme - 21 settembre 2012

“Conferenza annuale per la Salute Mentale”Pavia - 27 ottobre 2012

“Appropriate use of biosimilar drugs (Appropria-tezza d’uso dei farmaci biosimilari)”Pavia - 8 novembre 2012

“Aggiornamenti diagnostici e terapeutici in tema di melanoma” in collaborazione con il Dipartimento Interaziendale Provinciale Oncologico (DIPO)Pavia - 24 novembre 2012

L’Azienda Sanitaria Locale, in virtù del ruolo di governance del sistema sani-tario provinciale, organizza momenti di confronto, corsi e convegni su temi di peculiare interesse per i cittadini, gli operatori e le strutture del territorio.

Fra gli eventi in programma nei prossi-mi mesi si segnalano i seguenti:

Per aggiornamenti sulle date e le sedi di svolgimento dei convegni organizzati dall’ASL, consulta il sito web www.asl.pavia.it

i prossimi convegni dell’Asl di pAviA

convegno infezione dA Hpv:dAllA diAgnosi precoce AllA prevenzione primAriA AttrAverso lA vAccinAzione e lo stile di vitA

L’attenzione alla salute e al benessere femminile è sta-

ta al centro del convegno tenu-tosi presso la Sala Conferenze dell’Azienda Sanitaria Locale di Pavia venerdì 29 giugno 2012. L’evento ha consentito di appro-fondire il tema “Vaccinazione anti HPV nelle donne in fascia d’età 12-13 anni ed età adulta”.

La vaccinazione nei confronti del Virus HPV, responsabile della stragrande maggioranza dei casi di tumore della cervice uterina, che colpisce circa 3.500 donne in Italia ogni anno, è uno strumen-to utilissimo per la prevenzione di questa forma di cancro insie-me alle regolari visite ginecolo-giche con esecuzione del Pap-

test, che permette la diagnosi precoce di eventuali anomalie.Gli esperti intervenuti in occa-sione del Convegno hanno di-scusso del ruolo della vaccina-zione nelle giovani donne, della prevenzione di genere e dell’of-

ferta e somministrazione agevo-lata del vaccino.L’iniziativa si inserisce nella pro-grammazione di Regione Lom-bardia che sollecita l’attenzione delle strutture del Servizio Sani-tario Regionale verso le donne.

Venerdì 29 giugno 2012Sala Convegni ASL PaviaViale Indipendenza, 3 - Pavia

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ASL Pavia

Azienda sanitaria locale della provincia di paviasede legale: v.le indipendenza, 327100 Pavia • fax 0382.431299

www.asl.pavia.it

principAli riferimenti Utili

centrAlino sede di pAviA tel. 0382.4311-4321centrAlino sede di vigevAno tel. 0381.3331centrAlino sede di vogHerA tel. 0383.6951

continUità AssistenziAle (gUArdiA medicA) tel. 848.881818centro AssistenzA domiciliAre (ceAd) tel. 0382.432620Ufficio relAzioni con il pUbblico tel. 0382.431321

per informAzioni relAtive Alle cAmpAgne di screening per lA prevenzione dei tUmori dellA cervice UterinA, dellA mAmmellA e dei tUmori del colon retto

per informAzioni relAtive Alle vAccinAzioni e Agli interventi di sorvegliAnzA e controllo delle mAlAttie infettive