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Periodico di informazione fiscale review R Review TeamSystem Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N.46), art. 1, comma 1, DGB Pesaro n. 202 IN QUESTO NUMERO Pag Sommario 1 Imposta fissa di registro a 200 euro dal 1.1.2014 le altre novità dal “decreto istruzione” 1 Aliquota iva dal 21% al 22% dal 1.10.2013 2 Studi di settore - multiattività – cessazione dell’attività prevalente – causa di esclusione “periodo di non normale svolgimento dell’attività” 2 Bonus mobili – ammesso il pagamento con bancomat 3 Bonus 50% per acquisto di case in immobili ristrutturati - adempimenti 4 Imprese – applicabile il bonus 65% per interventi di risparmio energetico 4 Agevolazione 65% per interventi antisismici – estesa agli immobili strumentali 4 Rettifica della dichiarazione - il caso degli errori di competenza 5 Dichiarazioni integrative – termini di accertamento 5 Termini lunghi per la correzione degli errori formali delle dichiarazioni dei redditi 5 Società di capitali – ripianamento perdite 6 Dichiarazioni omesse – riconoscimenti crediti maturati 6 Società tra professionisti 8 Comunicazione dello spesometro, acquisti da San Marino e black list | Focus 26 10 12.12.2013 – comunicazione finanziamento soci e godimento beni aziendali | Focus 27 15 Riqualificazione energetica, recupero patrimonio edilizio e acquisto mobili | Focus 28 22 Errori imputazione contabile - correzione | Focus 29 26 Nuovo regime iva per le cooperative che erogano servizi sociali | Focus 30 Scadenze 29 Novembre 2013

R revie1 Imposta fissa di registro a 200 euro dal 1.1.2014 le altre novità dal “decreto istruzione” 1 Aliquota iva dal 21% al 22% dal 1.10.2013 2 Studi di settore - multiattività

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Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N.46), art. 1, comma 1, DGB Pesaro

P. 281 REVIEW.indd 1 10/05/13 16.02

n. 202

IN QUESTO NUMERO

Pag Sommario

1 Imposta fissa di registro a 200 euro dal 1.1.2014 le altre novità dal “decreto istruzione” 1 Aliquota iva dal 21% al 22% dal 1.10.2013 2 Studi di settore - multiattività – cessazione dell’attività prevalente – causa di esclusione “periodo di non normale svolgimento dell’attività” 2 Bonus mobili – ammesso il pagamento con bancomat 3 Bonus 50% per acquisto di case in immobili ristrutturati - adempimenti 4 Imprese – applicabile il bonus 65% per interventi di risparmio energetico 4 Agevolazione 65% per interventi antisismici – estesa agli immobili strumentali 4 Rettifica della dichiarazione - il caso degli errori di competenza 5 Dichiarazioni integrative – termini di accertamento 5 Termini lunghi per la correzione degli errori formali delle dichiarazioni dei redditi 5 Società di capitali – ripianamento perdite 6 Dichiarazioni omesse – riconoscimenti crediti maturati 6 Società tra professionisti 8 Comunicazione dello spesometro, acquisti da San Marino e black list | Focus 26 10 12.12.2013 – comunicazione finanziamento soci e godimento beni aziendali | Focus 27 15 Riqualificazione energetica, recupero patrimonio edilizio e acquisto mobili | Focus 28 22 Errori imputazione contabile - correzione | Focus 29 26 Nuovo regime iva per le cooperative che erogano servizi sociali | Focus 30

Scadenze 29 Novembre 2013

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di informazione fiscale

Editrice TeamSystemSede: Via Yuri Gagarin, 205 - 61122 PesaroDirettore Responsabile: Anna Maria Della FieraReg. Trib. Pesaro n° 426/96

Stampa: Bieffe - Recanati (MC)

Redazione:Fabio Bertuccioli, Marco Manganiello, Domenico Petruzzi, Paolo Pieri, Roberto Ranocchi

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Sommario

Sommario

TeamSystem Review 202/2013

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D.L. 104/2013

IMPOSTA FISSA DI REGISTRO A 200 EURO DAL 1.1.2014LE ALTRE NOVITA’ DAL “DECRETO ISTRUZIONE” L’articolo 26 del “decreto istruzione” indicato a margine interviene, modificandole parzialmente, sulle disposizioni in materia di imposta di registro introdotte, con efficacia dal 1° gennaio 2014, dall’articolo 10 del D.Lgs 23/2011 (legge istitutiva dell’IMU). Premesso che il citato articolo 10 del D.Lgs 23/2011 prevedeva, con effetto dal 2014: La riduzione dell’imposta di registro sull’acquisto della “prima casa”

dal 3% al 2% (sono esclusi gli immobili “di lusso” appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 ai quali sarà applicabile la nuova aliquota del 9%) .

La tassazione di ogni altro trasferimento immobiliare a titolo oneroso con l’aliquota del 9% [le aliquote oggi applicate spaziano dal 3% (edifici storici) al 7% (fabbricati strumentali) all’ 8% (terreni edificabili) al 15% (terreni agricoli)].

L’azzeramento delle imposte ipotecarie e catastali connesse ai predetti trasferimenti immobiliari.

Questa ultima disposizione risulta profondamente modificata per effetto del predetto articolo 26 del citato D.L. 104/2013 che recita: “Il comma 3 dell'articolo 10 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, e' sostituito dal seguente: "Gli atti assoggettati all'imposta di cui ai commi 1 e 2 (trasferimenti immobiliari) e tutti gli atti e le formalità direttamente conseguenti posti in essere per effettuare gli adempimenti presso il catasto ed i registri immobiliari sono esenti dall'imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie e sono soggetti a ciascuna delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di euro cinquanta.". Inoltre viene stabilito che: “L'importo di ciascuna delle imposte di registro, ipotecaria e catastale stabilito in misura fissa di euro 168 da disposizioni vigenti anteriormente al 1° gennaio 2014 e' elevato ad euro 200 (fanno eccezione le imposte ipotecarie e le imposte catastali connesse ai trasferimenti immobiliari di cui sopra che saranno dovute nella misura fissa di euro 50 ciascuna )”. L’aumento dell’imposta di registro in misura fissa da 168 a 200 euro riguarderà anche i contratti di comodato di immobili, i conferimenti di beni ai soci e le operazioni di ristrutturazione aziendale come fusioni e scissioni, come pure tutti i contratti soggetti ad Iva.

D.L. 98/2011 ALIQUOTA IVA DAL 21% AL 22% DAL 1.10.2013 Per effetto dell’articolo 40, comma 1-ter del decreto indicato a margine l’aliquota ordinaria IVA è passata dal 21% al 22% a partire dal 1° ottobre 2013. Gli adempimenti immediati a carico degli operatori commerciali comprendono la modifica dell’aliquota ordinaria nei registratori di cassa e l’aggiunta di una apposita colonna (IVA 22%) nei registri dei corrispettivi. In merito ai quesiti più frequenti collegati al repentino cambiamento dell’aliquota si sottolinea che: In caso di cessione di beni l’aumento dell’aliquota scatterà solo per le

merci consegnate dopo il 30 settembre 2013; naturalmente se prima della consegna e prima del 30.9.2013 è stata emessa fattura o pagato in tutto o

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in parte il corrispettivo l’operazione si considera effettuata, limitatamente all’importo fatturato o pagato, alla data della fattura o a quella del pagamento e l’aliquota applicabile sarà quella del 21%.

Per le prestazioni di servizi il momento impositivo è quello del pagamento del corrispettivo, ne consegue che se il pagamento delle prestazione (anche se ancora non effettuata) viene eseguito o la fattura viene emessa prima del 30.9.2013 risulterà applicabile l’aliquota del 21%.

Se prima della consegna della merce e prima del 30.9.2013 è stato pagato un acconto su una consegna di merce da effettuare dopo il 30.9.2013 (che il fornitore avrà fatturato applicando l’aliquota del 21% sull’importo incassato) la fattura di saldo dovrà indicare l’aliquota del 22% sull’imponibile a netto dell’acconto.

Per la maggior parte delle imprese l’Iva pagata a monte viene recuperata e quindi l’aumento dell’aliquota IVA non rappresenta un problema particolare. Al contrario, per altri soggetti come i privati, ma anche per imprese e professionisti che non possono detrarre in tutto o in parte l’IVA sugli acquisti (contribuenti minimi, imprese di assicurazione, banche, strutture sanitarie e gli altri soggetti che effettuano in tutto o in parte operazioni esenti) la maggiore IVA si trasforma in un maggior costo e potrebbe quindi risultare conveniente anticipare al 30.9.2013 il pagamento degli acquisti programmati a breve.

Agenzia Entrate Circ. 19.9.2013 n. 30/E

STUDI DI SETTORE - MULTIATTIVITA’ – CESSAZIONE DELL’ATTIVITA’ PREVALENTE – CAUSA DI ESCLUSIONE “PERIODO DI NON NORMALE SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITA’” Con la circolare indicata a margine l’Agenzia delle Entrate fornisce ulteriori chiarimenti in tema di applicazione degli studi di settore ed in particolare su alcune cause di esclusione dalla applicazione degli studi di settore in UNICO 2013: I soggetti che esercitano più attività e nel corso dell’anno 2012 hanno

cessato l’attività prevalente con contestuale prosecuzione della o delle attività secondarie devono essere considerati esclusi dalla applicazione degli studi; dovrà essere indicata la causa di esclusione “7 – periodo di non normale svolgimento dell’attività”; il modello degli studi di settore andrà comunque compilato ma non potrà essere utilizzato a fini accertativi; nella sezione “ note aggiuntive” dovrà essere evidenziata la circostanza della cessazione dell’attività principale che giustifica il non normale svolgimento dell’attività nell’anno.

I soggetti interessati dagli eventi sismici del maggio 2012 e che hanno subito danni rilevanti ai locali dell’impresa, alle scorte di magazzino, con conseguente sospensione totale o parziale dell’attività o si sono trovati nell’impossibilità di accesso al luogo di lavoro (zona rossa) possono non presentare il modello degli studi di settore in evidente presenza di un periodo di non normale svolgimento dell’attività

Agenzia Entrate Circ. 18.9.2013 n. 29/E

BONUS MOBILI – AMMESSO IL PAGAMENTO CON BANCOMAT Con la circolare indicata a margine l’Agenzia delle Entrate fornisce ulteriori chiarimenti sull’argomento in oggetto, in particolare:

Il bonus mobili - 50% di detrazione con tetto a 10mila euro - per l’acquisto, dal 6 giugno al 31 dicembre 2013, di mobili e grandi elettrodomestici (purché nuovi) deve essere collegato ad una

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ristrutturazione edilizia, anche precedente l’acquisto, purché il relativo bonifico risulti effettuato nel periodo che va dal 26 giugno 2012 (data di entrata in vigore del DL 83/2012) al 31 dicembre 2013.

L’agevolazione è fruibile anche se il pagamento è effettuato con carta di credito o di debito (bancomat), mentre non dà diritto all’agevolazione il pagamento con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento e l’acquisto di beni usati. In caso di utilizzo della carta di debito o di credito la data del pagamento è quella del giorno di utilizzo della carta da parte del titolare, risultante nella ricevuta telematica di avvenuta transazione, a nulla rilevando il giorno di addebito sul conto corrente.

Per i pagamenti effettuati con bonifico , si avvisano i contribuenti di fare attenzione a indicare la corretta causale del versamento, che è quella attualmente utilizzata da banche e Poste Spa per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione.

L’estensione della validità del pagamento con bancomat non opera per le spese di ristrutturazione.

Ai fini del bonus, dovrà essere conservata la documentazione dell’effettivo pagamento, ossia ricevute dei bonifici, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente e le fatture di acquisto dei beni con la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti.

E’ opportuno sottolineare che il pagamento con carta di credito o bancomat oltre a costituire una semplificazione per l’acquirente rappresenta anche un vantaggio per il venditore, infatti, l’assenza di una specifica causale non consente all’istituto di credito di individuare le transazioni che godono del beneficio fiscale in oggetto; ne consegue che non potrà essere operata la ritenuta d’acconto del 4%; ritenuta che, al contrario, dovrà essere operata in caso di pagamento con bonifico nel quale, come sopra specificato, dovrà necessariamente essere indicata la causale del versamento.

BONUS 50% PER ACQUISTO DI CASE IN IMMOBILI RISTRUTTURATI - ADEMPIMENTI A differenza di quanto richiesto per usufruire del bonus del 50% per l’acquisto di box auto pertinenziali già realizzati (è necessario che la spesa per la loro realizzazione sia certificata da una attestazione rilasciata dal venditore – risoluzione 38/E/2008) per usufruire del bonus del 50% sull’acquisto di abitazioni in immobili interamente ristrutturati l’unico adempimento richiesto è costituito dalla indicazione in dichiarazione dei redditi del codice fiscale dell’impresa di costruzione o ristrutturazione che ha eseguito i lavori. E’ opportuno ricordare che è agevolato l’acquisto di abitazioni in immobili oggetto di interventi di restauro, risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia riguardanti l’intero fabbricato, eseguiti da imprese di costruzione e ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedono, entro sei mesi dalla data di termine dei lavori, alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile. Il bonus, per i pagamenti eseguiti dal 26 giugno 2012 al 31.12.2013 è pari al 50% del valore degli interventi eseguiti, che si assume pari al 25% del prezzo dell’unità immobiliare risultante dall’atto pubblico di acquisto o di assegnazione e, comunque, entro l’importo massimo di 96.000 euro. Non sono neppure richiesti gli adempimenti previsti per le agevolazioni sulle ristrutturazioni e quindi non è necessario eseguire il pagamento mediante bonifico e non era neppure necessario trasmettere la comunicazione al Centro operativo di Pescara.

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Legge 296/2006

IMPRESE – APPLICABILE IL BONUS 65% PER INTERVENTI DI RISPARMIO ENERGETICO La detrazione per gli interventi volti al risparmio energetico degli edifici (a qualunque titolo posseduti) compete in misura del 65% per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2013 (per le spese sostenute prima del 6.6.2013 la detrazione compete in misura del 55%) e spetta sia alle persone fisiche ed enti non titolari di reddito d’impresa sia ai soggetti titolari di reddito d’impresa (imprenditori individuali, società di persone e società di capitali). Per le spese sostenute dalle imprese, che anche ai fini della presente agevolazione rilevano secondo il principio di competenza, non esiste l’obbligo di effettuare il pagamento a mezzo bonifico. Si evidenzia come le imprese che effettuano gli interventi di riqualificazione energetica, oltre a poter beneficiare della detrazione d’imposta del 55-65% potranno dedurre i costi sostenuti in sede di determinazione del reddito d’impresa.

D.L. 63/2013

AGEVOLAZIONE 65% PER INTERVENTI ANTISISMICI –ESTESA AGLI IMMOBILI STRUMENTALI L’articolo 16, comma 1-bis del D.L. 63/2013 (comma aggiunto in sede di conversione dalla Legge 90/2013) ha stabilito che le spese per la realizzazione di opere finalizzate all’adozione di misure antisismiche, con particolare riguardo alle opere per la messa in sicurezza statica delle parti strutturali di edifici adibiti ad abitazioni principali o ad attività produttive, che ricadono nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2 di cui al OPCM n. 3274/200) possono beneficiare della agevolazione della detrazione dall’imposta lorda pari al 65% delle spese fino a 96mila euro per immobile. Possono, quindi, beneficiare dell’agevolazione per gli interventi in questione i soggetti passivi IRPEF e IRES che possiedono o detengono (proprietari, locatari, ecc.) immobili strumentali in relazione alle spese effettivamente rimaste a loro carico.

Agenzia Entrate Circ. 24.9.2013 n. 31/E

RETTIFICA DELLA DICHIARAZIONE - IL CASO DEGLI ERRORI DI COMPETENZA Accade frequentemente che in sede di chiusura del bilancio di un esercizio ci si accorga che un certo componente negativo andava rilevato in un precedente periodo d’imposta. Con la circolare indicata a margine l’Agenzia delle Entrate cerca di dare alcune risposte per risolvere i problemi connessi a tali situazioni: Nel caso in cui il componente negativo sia stato imputato all’esercizio 2012 mentre risulti di competenza del 2011 il contribuente potrà presentare un dichiarazione integrativa a favore entro il termine di presentazione di Unico 2013, fermo restando la ripresa a tassazione del costo erroneamente rilevato nel bilancio dell’esercizio 2012. Più complessa la situazione nei casi in cui il componente negativo, erroneamente rilevato nel 2012, risulti di competenza di un periodo d’imposta precedente il 2011 (ad esempio il 2009): in questo caso la soluzione suggerita è quella di riliquidare autonomamente la dichiarazione relativa all’anno 2009 imputandovi il componente negativo che doveva essere originariamente rilevato. La riliquidazione evidenzierà una maggiore imposta versata per il l’anno 2009, eccedenza che dovrà essere riportata nella dichiarazione integrativa a favore di UNICO 2012; il credito che emerge dalla integrativa in questione potrà essere utilizzato in compensazione.

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E’ probabile che dal controllo automatizzato delle dichiarazioni in questione emergeranno delle anomalie che il contribuente dovrà essere in grado di giustificare esibendo le modalità di rideterminazione del credito d’imposta risultante dalla dichiarazione integrativa. Quel che più conta, tuttavia, è la palese inversione di tendenza in materia di rettifica della dichiarazione; fino ad ora l’Agenzia delle entrate ha consentito la correzione di errori mediante il ricorso alla dichiarazione integrativa a favore (con possibilità di compensazione del credito che ne scaturisce) solo entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo; mentre la correzione di errori a sfavore del contribuente commessi in anni precedenti doveva necessariamente passare per la domanda di rimborso (e connesse lungaggini). La soluzione sopra prospettata, certamente innovativa, consentirà, ad esempio, di recuperare oneri deducibili non indicati nel quadro RP dell’anno di pagamento attraverso la presentazione della dichiarazione integrativa superando così le incertezze e i tempi lunghi legati all’istanza di rimborso.

Agenzia Entrate Circ. 24.9.2013 n. 31/E

DICHIARAZIONI INTEGRATIVE – TERMINI DI ACCERTAMENTO La circolare 31/E/2013 prospetta, in tema di dichiarazione integrativa, un inatteso allungamento dei termini di decadenza dell’azione di accertamento. Secondo l’Agenzia in presenza di una dichiarazione integrativa che corregge la sostanza di una dichiarazione precedentemente presentata i termini di accertamento (quattro anni decorrenti dall’anno successivo a quello di presentazione) devono essere riferiti non alla dichiarazione oggetto di correzione bensì alla dichiarazione integrativa. L’interpretazione dell’Agenzia si giustifica con la necessità di impedire che rettifiche più o meno giustificate siano oggetto di integrative dell’ultima ora a ridosso della scadenza dei termini di accertamento in modo da sottrarle a qualunque sindacato di merito. E’, tuttavia, palese che in tal modo si metterebbero in discussione, ben oltre il normale termine di decadenza, tutti gli elementi della dichiarazione originaria e quindi anche quelli non intaccati dalle rettifiche della dichiarazione integrativa. Così stando le cose si palesa una evidente violazione dell’articolo 3 dello Statuto del contribuente.

Corte di Cassazione

Ord. 27.8.2013 n. 19961

TERMINI LUNGHI PER LA CORREZIONE DEGLI ERRORI FORMALI DELLE DICHIARAZIONI DEI REDDITI Con l’ordinanza indicata a margine la Corte di Cassazione interviene sulla materia della emendabilità della dichiarazione dei redditi da parte del contribuente. Nella sostanza i giudici di legittimità confermano quanto sostenuto dalla maggior parte delle commissioni tributarie, secondo le quali il termine fissato dalla legge (art. 2, comma 8-bis, DPR 322/1998) per apportare correzioni alla dichiarazione presentata – presentazione della dichiarazione integrativa entro il termine per la presentazione della dichiarazione del periodo di imposta successivo - deve intendersi riferito alla situazione in cui il contribuente intende modificare la base imponibile. Diversamente, ossia quando la correzione riguarda errori formali contenuti nella denuncia, il suddetto termine può essere scavalcato.

SOCIETA’ DI CAPITALI – RIPIANAMENTO PERDITE Le società di capitali che hanno chiuso in perdita l’esercizio 2012, dopo l’approvazione del relativo bilancio, devono effettuare la contabilizzazione

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Il Sole 24 Ore 26.7.2013

del ripianamento della perdita secondo le modalità deliberate dall’assemblea dei soci. Nella maggior parte dei casi si tratterà di rilevare in una specifica voce del patrimonio netto (altre riserve) i nuovi apporti richiesti ai soci. In altri casi la copertura della perdita potrebbe essere effettuata attraverso la rinuncia da parte dei soci a finanziamenti precedentemente erogati alla società; la rinuncia in questione costituisce una sopravvenienza attiva per la società che risulta, tuttavia, non tassabile a norma dell’articolo 88 del TUIR. Sia i nuovi apporti sia le rinunce di cui sopra rilevano quali incrementi patrimoniali per il calcolo dell’agevolazione ACE (con ragguaglio per l’esercizio 2013 al numero dei giorni intercorsi fra la data del versamento o della rinuncia al credito e il 31 dicembre 2013).

DICHIARAZIONI OMESSE – RICONOSCIMENTI CREDITI MATURATI Ad integrazione del Focus n. 24 (TSR n. 200-201/2013) si segnala che l’Agenzia delle Entrate con comunicazione di servizio n. 39 del 14.8.2013 è nuovamente intervenuta sull’argomento richiamando i principi dell’autotutela. In caso di importi già iscritti a ruolo, gli Uffici possono annullare il ruolo per l’importo del credito effettivamente spettante.

SOCIETA’ TRA PROFESSIONISTI Ad integrazione del Focus n. 25 (TSR n. 200-201/2013) si segnala che i notai del Triveneto ritengono legittimo “che i soci non professionisti detengano azioni prive del diritto di voto anche in misura superiore al terzo del capitale sociale”. In pratica, è indispensabile solo che i soci professionisti abbiano i 2/3 dei voti nell’assemblea.

Agenzia Entrate

Provv. 2.8.2013 n. 94908

COMUNICAZIONE DELLO SPESOMETRO, ACQUISTI DA SAN MARINO E BLACK LIST In ottica semplificazione l’Amministrazione ha approvato un modello di Comunicazione polivalente valido ai fini dello spesometro, degli acquisti da San Marino, delle cessioni di beni e prestazioni di servizio legate al turismo, operazioni di leasing finanziario e operativo e di noleggio di mezzi di trasporto, operazioni in Black list. Il termine di comunicazione dello spesometro per le operazioni 2012 è:

entro il 12.11.2013 per i contribuenti mensili entro il 21.11.2013 per gli altri contribuenti

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Agenzia Entrate

Provv. 2.8.2013 n. 94902 e 94904

12.12.2013 – COMUNICAZIONE FINANZIAMENTO SOCI E GODIMENTO BENI AZIENDALI L’Agenzia delle Entrate con due Provvedimenti a margine ha dettato le regole per la Comunicazione relativa:

• Ai finanziamenti erogati dai soci a favore dell’impresa (solo se effettivamente incassati dall’impresa)

• Ai beni dell’impresa concessi in godimento ai soci Il Focus analizza in chiave operativa il modello di comunicazione.

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TeamSystem Review 202/2013

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Agenzia Entrate Circ. 18.9.2013 n. 29/E

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA, RECUPERO PATRIMONIO EDILIZIO E ACQUISTO MOBILI Con la circolare dell’Agenzia delle Entrate del 18.9.2013 n. 29 vengono forniti alcuni chiarimenti relativi al DL 4 giugno 2013, n. 63, contenente alcune misure agevolative dirette a favorire il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e il recupero del patrimonio edilizio, il Focus presenta una sintesi.

28

Agenzia Entrate Circ. 24.9.2013 n. 31/E

ERRORI IMPUTAZIONE CONTABILE - CORREZIONE Costituisce regola ormai nota che il bilancio deve essere redatto imputando i componenti economici (costi – ricavi) in base al principio di competenza (vedi art. 2423 c.c., art. 109, co. 1, Tuir, nonché i principi contabili internazionali IAS/IFRS), principio che risulta di norma inderogabile, in quanto risponde all’esigenza di non lasciare il contribuente arbitro dell’imputazione, in un periodo di imposta o in un altro, degli elementi reddituali positivi e negativi. Premesso ciò, accade talvolta di imputare componenti economici (positivi / negativi) non rispettando le regole della competenza economica, ponendosi così il problema delle modalità da seguire per la correzione degli errori commessi nella redazione di uno o più bilanci degli esercizi precedenti; metodologie di correzione sono previste sia nei principi contabili nazionali (OIC 29) che internazionali (IAS 8).

29

Agenzia Entrate Circ. 03.5.2013 n. 12/E

NUOVO REGIME IVA PER LE COOPERATIVE CHE EROGANO SERVIZI SOCIALI In vista dell’approssimarsi del 2014, il Focus ripercorre le novità IVAche sono state introdotte dalla Legge n. 228 del 24/12/2012 (Legge di Stabilità per il 2013) in tema di cooperazione, con particolare riferimento alla decorrenza di tali modifiche considerando che le prestazioni oggetto di intervento (ambito socio-assistenziale) nella generalità dei casi sono commissionate dagli Enti locali (Comuni in primis), per i quali l’IVA rappresenta un costo non potendola, per tali attività, detrarsela (per effetto dell’esenzione ovvero perché inerente attività istituzionali).

30

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26

Focus

COMUNICAZIONE DELLO SPESOMETRO, ACQUISTI DA SAN MARINO E BLACK LIST Rif.: Provvedimento Agenzia delle Entrate del 2.8.2013 n. 94908

VARIE

TeamSystem Review 202/2013 8

In ottica semplificazione l’Amministrazione ha approvato un modello di Comunicazione polivalente valido ai fini dello spesometro, degli acquisti da San Marino, delle cessioni di beni e prestazioni di servizio legate al turismo, operazioni di leasing finanziario e operativo e di noleggio di mezzi di trasporto, operazioni in Black list. Sono stati disciplinati anche i termini di comunicazione che possono così essere sintetizzati:

COMUNICAZIONI E TERMINI Spesometro Operazioni legate al

turismo Acquisti da

San Marino Black list Società di Leasing

e noleggio

Comunicazione 2012: - entro il 12.11.2013 per i

contribuenti mensili - entro il 21.11.2013 per gli altri

contribuenti

Comunicazione entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello dell’annotazione della fattura nei registri

Mensile o trimestrale (nessuna variazione)

Stessa tempistica dello spesometro

Il nuovo modello si utilizza dalle

operazioni annotate dal 1° ottobre

Il nuovo modello si utilizza dalle operazioni

effettuate dal 1° ottobre

Di seguito viene presentata una sintesi della normativa Spesometro Soggetti obbligati

Sono obbligati alla Comunicazione tutti soggetti IVA • che effettuano operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizio per le quali

sussiste l’obbligo di emissione della fattura (a prescindere dall’importo della fattura)

• che effettuano operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizio senza l’obbligo di emissione della fattura (es: commercianti al dettaglio) per le operazioni di importo unitario pari o superiore a euro 3.600, al lordo di IVA. .

Soggetti esclusi

Sono esclusi dalla Comunicazione: • i soggetti rientranti nel “regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria

giovanile e lavori in mobilità” • lo Stato, le regioni, le province, i comuni e gli altri organismi di diritto pubblico in

relazione alle operazioni effettuate e ricevute nell’ambito di attività istituzionali. Termine di presentazione

Per l’anno 2012: • i contribuenti mensile devono presentare la Comunicazione entro il 12

novembre, • Gli altri contribuenti devono presentare la Comunicazione entro il 21

novembre. Oggetto della comunicazione

Oggetto della comunicazione sono: • le cessioni di beni e le prestazioni di servizio rese e ricevute per le quali sussiste

l’obbligo di emissione della fattura (a prescidere dall’importo della fattura); • le cessioni di beni e le prestazioni di servizio rese e ricevute per le quali non

sussiste l’obbligo di emissione della fattura, qualora l’importo unitario dell’operazione sia pari o superiore a euro 3.600 al lordo di IVA;

• le operazioni legate al turismo come precedentemente individuate; • le operazioni certificate con fattura, anche se di importo inferiore a euro 3.600.

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Comunicazione dello spesometro, acquisti da San Marino e Black list 26

TeamSystem Review 202/2013

9

Si precisa che a decorrere dal 1.1.2012 occorre comunicare tutte le operazioni attive e passive fatturate, senza alcun limite di importo. Unica eccezione a tale regola è prevista per i soggetti che effettuano operazioni legate al turismo, poiché in sede di prima applicazione comunicano le operazioni attive per le quali viene emessa fattura, relativamente agli anni 2012 e 2013, di importo unitario dell’operazione pari o superiore a euro 3.600 al lordo di IVA.

Operazioni escluse dalla comunicazione

Sono escluse dalla comunicazione: • le importazioni • le esportazioni di cui all’art. 8, c. 1, lett. a) e b) DPR n. 633/72 • le operazioni intracomunitarie • le operazioni di importo pari o superiore a euro 3.600, effettuate nei confronti di

soggetti privati, senza emissione di fattura e con pagamento avvenuto mediante carte di credito, di debito o prepagate.

Sono anche escluse, in quanto oggetto di specifica comunicazione, gli acquisti da San Marino e le operazioni con soggetti in Black list.

Casi particolari Fatture ricevute da contribuenti che adottano il regime fiscale di vantaggio. Tali fatture devono essere comunicate Fatture cointestate Devono essere comunicate per ognuno dei cointestatari Fatture ricevute dalle società di leasing o noleggio Tali fatture devono essere comunicate Operazioni in applicazione del regime del margine (beni usati) Le operazioni, non documentate da fattura, sono oggetto di comunicazione se il totale del documento risulta di importo non inferiore a euro 3.600. Prestazioni di servizi strettamente legate ad operazioni di importazione ed esportazione art. 9 DPR n . 663/72 (es: servizi di spedizione e trasporto) Tali prestazioni sono da comunicare al netto degli importi esclusi (es: diritti doganali), sono escluse dalla comunicazione le prestazioni già segnalate tramite il modello INTRA.

Operazioni legate al turismo

La Comunicazione polivalente viene utilizzata anche dalle Agenzie Viaggi e dai commercianti al minuto che incassano corrispettivi:

• in contante legati al turismo, • e da soggetti (persone fisiche) che non risiedono in Italia, di cittadinanza

diversa da quella italiana e comunque diversa da uno dei paesi della UE, • e di importo pari o superiore a 1.000 euro.

Operazioni di acquisto da San Marino senza IVA

Gli acquisti senza l’applicazione dell’IVA (in reverse-charge) da operatori sammarinesi sono oggetto di Comunicazione all’Agenzia delle Entrate competente. Dalle operazioni annotate dal 1° ottobre 2013, la Comunicazione dovrà essere effettuata autonomamente entro l’ultimo giorno del mese successivo all’annotazione utilizzando il modello di comunicazione polivalente (si rammenta che prima del 1° ottobre la comunicazione avveniva in forma cartacea).

Operazioni con soggetti in black list

Il modello di Comunicazione polivalente dovrà essere utilizzato anche per comunicare le operazioni con operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi rientranti nella Black list. Tale modello dovrà essere utilizzato per comunicare le operazioni effettuate a decorrere dal 1° ottobre 2013. Non vengono variati i termini di scadenza e i periodi di riferimento.

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Focus

12.12.2013 – COMUNICAZIONE FINANZIAMENTO SOCI E GODIMENTO BENI AZIENDALI Rif.: Provvedimento Agenzia delle Entrate del 2.8.2013 n. 94902 e 94904

VARIE

TeamSystem Review 202/2013 10

L’Agenzia delle Entrate con due Provvedimenti (n. 94902 e 94904) ha dettato le regole per la Comunicazione relativa:

• Ai finanziamenti erogati dai soci a favore dell’impresa (solo se effettivamente incassati dall’impresa)

• Ai beni dell’impresa concessi in godimento ai soci Si rammenta che il modello di Comunicazione è unico per i finanziamenti soci e per il godimento dei beni dell’impresa, anche se sono stati oggetto di due separati provvedimenti delle Entrate. Probabilmente molte imprese si troveranno nella situazione di dover comunicare unicamente i finanziamenti erogati dai soci per far fronte alla situazione di illiquidità dell’impresa. Si precisa che da tale obbligo sono esclusi i professionisti, anche se costituiti come studi associati, e le società semplici. Si segnala che la compilazione del modello di Comunicazione presenta ancora degli aspetti problematici che dovranno essere chiariti dall’Agenzia delle Entrate. FINANZIAMENTI EROGATI DAI SOCI Le imprese (ditte individuali o società) che nel corso del 2012 si sono finanziate con apporti/finanziamenti da parte dei soci-persone fisiche o da parte dei familiari dell’imprenditore, entro il 12.12.2013, devono effettuare la comunicazione di tali finanziamenti all’Agenzia delle Entrate. Si rammenta che a “regime” la Comunicazione dovrà essere effettuata entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta in cui sono stati ricevuti dall’impresa i finanziamenti/apporti (per i finanziamenti effettuati dai soci nel corso del 2013, la Comunicazione verrà eseguita entro il 30.4.2014). Con la Comunicazione da effettuarsi entro il 12.12.2013, si dovranno segnalare:

1. i finanziamenti eseguiti nel corso del 2012 (quindi non rilevano i finanziamenti effettuati in anni precedenti e presenti nel bilancio 2012, mentre rilevano i finanziamenti effettuati nel corso del 2012 anche se restituiti dalla società sempre nel corso del 2012, quindi non più presenti in bilancio al 31.12),

2. e di importo complessivo pari o superiore a euro 3.600; non è ben chiaro se il limite di euro 3.600 vada riferito alla società o ai finanziamenti eseguiti da ciascun socio (es: finanziamento di euro 4.000 concesso da due soci per euro 2.000 ciascuno). Il limite di euro 3.600 va applicato separatamente per i finanziamenti e gli apporti, quindi se nello stesso anno vi è stato un finanziamento soci di euro 4.000 e un versamento in conto capitale di euro 3.000, va comunicato solo il finanziamento soci in quanto inferiore al limite.

Sono esclusi dalla Comunicazione i finanziamenti già conosciuti dall’Amministrazione; tale situazione ricorre quando l’atto di finanziamento viene registrato (es: versamenti in conto capitale eseguiti nell’ambito di una assemblea straordinaria).

Non vanno comunicati i finanziamenti/apporti iscritti in bilancio solo come impegno da parte dei soci poichè occorre che vi sia l’effettivo esborso finanziario. Quindi, se in bilancio nel corso del 2012 è stata iscritta una

riserva di capitale di euro 30.000, con versamento nell’anno di euro 10.000, si dovrà comunicare tale ultimo importo.

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12.12.2013 – Comunicazione finanziamento soci e godimento beni aziendali 27

TeamSystem Review 202/2013

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In particolare si segnala che, se si supera il limite di euro 3.600: • non va comunicata la capitalizzazione di un debito verso soci effettuato nel corso del

2012; mentre deve essere comunicato il finanziamento soci se eseguito nel corso del 2012;

• non va comunicata la rinuncia dei soci ai finanziamenti precedentemente erogati; • va comunicato il versamento dei soci effettuato nel corso del 2012 a fronte di un

impegno assunto in anni precedenti; • va comunicato il versamento effettuato nel corso del 2012 per copertura delle perdite

d’esercizio; • non va comunicato l’aumento del patrimonio netto della ditta individuale con

apporto del titolare; • vanno comunicati i versamenti dei soci alle cooperative a titolo di prestito sociale

(art. 13 DPR n. 601/73); • vanno comunicati i versamenti a titolo di capitale sociale effettuati alle cooperative

dai soci persone fisiche; • non va comunicata la restituzione dei finanziamenti/apporti da parte della società.

Tenuto conto che i finanziamenti concessi dai soci all’impresa trovano riscontro nella contabilità ordinaria, di seguito si presentano, con riferimento al PDC Teamsystem, i conti di maggior utilizzo che accolgono i finanziamenti/apporti dei soci: 28 35 022 VERSAMENTI IN CONTO AUMENTO DI CAPITALE 28 35 025 VERSAMENTI SOCI IN C/FUTURO AUMENTO DI CAPITALE 28 35 027 VERSAMENTI SOCI IN C/CAPITALE 28 35 035 VERSAMENTI SOCI IN C/COPERTURA PERDITE

36 05 005 SOCI C/FINANZIAMENTI (sia fruttiferi che infruttiferi)

Si precisa che per le imprese in contabilità semplificata la ricerca dei dati oggetto di comunicazione dovrà avvenire analizzando la documentazione da cui risultano i finanziamenti/ apporti (es: estratto conto bancario).

La società Alfa SRL in data 10.3.2012 ha ricevuto dal socio Rossi Marco euro 20.000 che è stato iscritto in bilancio come “Soci c/to finanziamento infruttifero”.

2012

Modello per la comunicazione dei dati di cui all' articolo 2, commi da 36 terdecies a 36- duodevicies, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 - Beni concessi in

godimento a soci o familiari e finanziamenti, capitalizzazioni e apporti effettuati dai soci o familiari dell'imprenditore nei confronti dell'impresa

Anno di Riferimento

Ordinaria X Sostitutiva Annullamento

Protocollo da annullare o sostituire Progressivo

Tipo di comunicazione

Codice fiscale Codice fiscale della società

Qualifica* 2 Tipo soggetto

** G

Dati del soggetto cui si riferisce la comunicazione

Istruzioni - E = Imprenditore individuale; F = Società di persone; G = Società di capitali; H = Società cooperative; I = Stabili organizzazioni di società non residenti; L = Enti privati di tipo associativo limitatamente ai beni relativi alla sfera commerciale.

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12.12.2013 – Comunicazione finanziamento soci e godimento beni aziendali 27

TeamSystem Review 202/2013

12

Istruzioni – Avendo indicato il codice 2 nel riquadro “dati del soggetto cui si riferisce la comunicazione” in tale campo si indica il codice 1 - Utilizzatore.

Codice fiscale

1

Codice fiscale socio Qualifica2

1 Tipo soggetto 3

A

Dati del soggetto che concede o utilizza il bene

BG01

Istruzioni – Se nel campo qualifica viene indicato 1, nel campo “tipo soggetto” occorre riportare: A = Soci; B = Familiare dell’imprenditore individuale; C = Soggetto che nella sfera privata utilizza in godimento beni della sua impresa; D = Familiari dei soci In presenza di diverse date di finanziamento o capitalizzazione, probabilmente occorrerà utilizzare più intercalari (a meno che l’Agenzia non preveda la possibilità di indicare solo una data sommando i diversi finanziamenti concessi nell’anno dal socio)

Data del finanziamento o della

capitalizzazione 1

10.3.2012

Data inizio concessione

2

Data fine

concessione 3

Comodato4 Caso

d’uso5

Altro6 7

X

Dati della concessione del bene o del finanziamento o della capitalizzazione

BG03

Finanziamenti / Capitalizzazioni

1 20.000 2

Finanziamenti e capitalizzazioni BG10 Ammontare dei

Finanziamenti

Valore delle Capitalizzazioni o

degli apporti

Istruzioni – Il campo 2 verrà compilato quanto il versamento è in conto capitale ossia vengono registrati nei seguenti conti: 28 35 022 VERSAMENTI IN CONTO AUMENTO DI CAPITALE 28 35 025 VERSAMENTI SOCI IN C/FUTURO AUMENTO DI CAPITALE 28 35 027 VERSAMENTI SOCI IN C/CAPITALE 28 35 035 VERSAMENTI SOCI IN C/COPERTURA PERDITE

BENI DELL’IMPRESA CONCESSI AI SOCI Le ditte individuali e le società (o l’utilizzatore del bene) devono comunicare, sempre entro il 12.12.2013, i dati dei soci e dei familiari che hanno ricevuto in godimento beni dell’impresa nel corso del 2012 (a regime la comunicazione verrà eseguita entro il 30 aprile), ma solo se il corrispettivo annuo pattuito per il godimento del bene è inferiore al valore di mercato. Tenuto conto che tale differenza deve essere stata dichiarata dal socio nel quadro RL come reddito diverso, i dati da comunicare sono quelli che si riferiscono ai soci/familiari che hanno compilato tale quadro in Unico PF 2013 (anno d’imposta 2012).

In sintesi: Soci: godimento di beni aziendali

Differenza fra corrispettivo e valore di mercato

Unico 2013 del socio: quadro RL

Comunicazione dei beni dati in godimento ai soci

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12.12.2013 – Comunicazione finanziamento soci e godimento beni aziendali 27

TeamSystem Review 202/2013

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Ai fini della compilazione della Comunicazione occorre tener conto di quanto segue: 1. la Comunicazione deve essere eseguita per ciascun bene “goduto” dai soci nel corso del

2012 (quindi non rileva la data in cui è stato dato in godimento il bene che può essere anche precedente al 2012);

2. sono esclusi dalla comunicazione: a. i beni concessi agli amministratori, b. i beni concessi ai soci-dipendenti o soci-lavoratori autonomi se tassati come

fringe-benefits, i beni concessi all’imprenditore individuale, c. i beni ad uso pubblico (es: taxi) i cui costi sono deducibili al 100% se utilizzati

anche per fini privatistici, d. i beni inclusi nella categoria “altro” (es: computer) se di valore non superiore a

euro 3.000 al netto dell’IVA, e. gli alloggi delle società cooperative edilizie di abitazione di proprietà indivisa

concessi ai propri soci.

Si analizzano solo i campi di maggior complessitàr tenendo conto che la Comunicazione viene presentata dall’impresa concendente (in alternativa potrebbe anche essere presentata dal socio)

Istruzioni – Occorre indicare il codice 2 (“compilato dal concedente”) e riportare il codice fiscale dell’impresa.

Codice fiscale Codice fiscale dell’impresa

Qualifica* Tipo soggetto

**

Dati del soggetto cui si riferisce la comunicazione

Istruzioni – Se nel campo qualifica viene indicato 2, nel campo “tipo soggetto” occorre riportare: E = Imprenditore individuale; F = Società di persone; G = Società di capitali; H = Società cooperative; I = Stabili organizzazioni di società non residenti; L = Enti privati di tipo associativo limitatamente ai beni relativi alla sfera commerciale. Istruzioni – Avendo indicato il codice 2 nel riquadro “dati del soggetto cui si riferisce la comunicazione” in tale campo si indica il codice 1 - Utilizzatore del bene.

Codice fiscale

1

Qualifica2

Tipo soggetto 3

Dati del soggetto che concede o utilizza il bene

BG01

Istruzioni – Se nel campo qualifica viene indicato 1, nel campo “tipo soggetto” occorre riportare: A = Soci; B = Familiare dell’imprenditore individuale; C = Soggetto che nella sfera privata utilizza in godimento beni della sua impresa; D = Familiari dei soci Istruzioni – Le caselle 1, 2 e 3 sono alternative

Esclusivo

1

Non esclusivo2

Subentrante3 Data

subentro4

Informazioni circa l'utilizzo del bene

BG02

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12.12.2013 – Comunicazione finanziamento soci e godimento beni aziendali 27

TeamSystem Review 202/2013

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Data del finanziamento o della capitalizzazione 1

Data inizio

concessione 2

Data fine

concessione 3

Comodato4 Caso

d'uso5

Altro6 7

Dati della concessione del bene o del finanziamento o della capitalizzazione

BG03

Finanziamenti / Capitalizzazioni

Istruzioni – Occorre indicare la “data di inizio della concessione” anche se antecedente l’anno 2012. In “data di fine concessione” si indica 31.12.2012, se l’utilizzo è durato per tutto il 2012. Istruzioni – Per le autovetture e i veicoli occorre indicare il numero di telaio e non il numero di targa.

Autovettura 1 Altro

veicolo2 Numero telaio 3 BG04

Unità da

diporto 1 Metri 2 BG05

Aeromobile 1

Potenza motore KW 2 BG06

Immobile 1 Comune 2 Provincia 3

Foglio 4 Particella 5 BG07

Altro bene 1

Bene concesso in godimento

BG08

Istruzioni – Per “altro bene” (BG08), la comunicazione deve essere eseguita solo se il valore del bene dato in godimento è superiore a euro 3.000 (al netto dell’IVA). Sanzioni in caso di Comunicazione omessa o infedele – La sanzione per l’omessa o infedele comunicazione è pari al 30% della differenza fra il valore di mercato dei beni concessi ai soci e il corrispettivo annuo. Se non sussiste differenza imponibile si applica la sanzione residuale da euro 258 a euro 2.065 (tale sanzione si applica anche nel caso di mancata comunicazione dei finanziamenti/apporti).

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Focus

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA, RECUPERO PATRIMONIO EDILIZIO E ACQUISTO MOBILI Rif.: DL 4.6.2013 n. 63, Circ. AdE 18.9.2013 n. 29.

ACCERTAMENTO

TeamSystem Review 202/2013 15

Con la circolare dell’Agenzia delle Entrate del 18.9.2013 n. 29 vengono forniti alcuni chiarimenti relativi al DL 4 giugno 2013, n. 63, entrato in vigore il 6 giugno 2013, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2013, n. 90 (di seguito “decreto”), contenente alcune misure agevolative dirette a favorire il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e il recupero del patrimonio edilizio, che in sintesi riguardano: - la proroga fino al 31 dicembre 2013 della detrazione per gli interventi di

riqualificazione energetica degli edifici, elevando contestualmente dal 55% al 65% l’aliquota della detrazione; la proroga è fino al 30 giugno 2014 per gli interventi riguardanti parti comuni degli edifici condominiali o tutte le unità immobiliari del condominio;

- la detrazione del 65% delle spese sostenute dal 4 agosto al 31 dicembre 2013 per interventi antisismici su costruzioni ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità;

- la proroga fino al 31 dicembre 2013 della detrazione per il recupero del patrimonio edilizio con la maggiore aliquota del 50% e con il maggior limite di spesa di euro 96.000;

- l’ulteriore detrazione per l’acquisto di mobili, nonché per l’acquisto di grandi elettrodomestici di classe energetica A+ (classe A per i forni), finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione, per le spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013, fino a un limite massimo di euro 10.000.

La citata circolare precisa, tra l’altro, che sono valide, in quanto compatibili, le disposizioni istitutive dell’agevolazione, i relativi decreti e provvedimenti di attuazione, nonché i documenti di prassi che ne hanno illustrato l’applicazione. Segue una sintesi della predetta circolare. 1) INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

Interventi interessati dalla

proroga delle detrazioni

L’art. 14, co. 1, del decreto prevede che “Le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010 n. 220, e successive modificazioni, si applicano nella misura del 65 per cento anche alle spese sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto al 31 dicembre 2013”. Va ricordato che la legge originaria relativa agli interventi di riqualificazione energetica è la n. 296 del 2006, prorogata diverse volte. L’ultima proroga al 30.6.2013, prevista dall’art. 11, co. 2, del DL n. 83 del 2012, ha riguardato tutte le tipologie di interventi di efficienza energetica, di seguito indicati: 1) interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti

Questa tipologia di intervento è stata introdotta a decorrere dal 2007 dall’art. 1, co. 344, della legge n. 296/2006, con un limite massimo della detrazione pari a euro 100.000. Le caratteristiche di questa tipologia di intervento sono: - la normativa non specifica quali opere o quali impianti occorre

realizzare per raggiungere le prestazioni energetiche richieste; - per essere ammesso al beneficio fiscale è sufficiente conseguire

una determinata riduzione di fabbisogno annuo di energia primaria;

2) interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali, strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti), finestre comprensive di infissi Questa tipologia di intervento è stata introdotta a decorrere dal

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Riqualif. energetica, recupero patrim. edil. e acquisto mobili 28

TeamSystem Review 202/2013

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2007, dall’art. 1, co. 345, della legge n. 296/2006, con un limite massimo della detrazione pari a euro 60.000;

3) installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università Questa tipologia di intervento è stata introdotta a decorrere dal 2007, dall’art. 1, co. 346, della legge n. 296/2006, con un limite massimo della detrazione pari a euro 60.000;

4) interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione Questa tipologia di intervento è stata introdotta a decorrere dal 2007 dall’art. 1, co. 347, della legge n. 296/2006, con un limite massimo della detrazione pari a euro 30.000;

5) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia Questa tipologia di intervento è stata introdotta a decorrere dal 2008 dall’art. 1, co. 286, della legge n. 244/2007 e ricondotti nell’ambito degli interventi di cui all’art. 1, co. 347, della legge n. 296/2006, con un comune limite massimo della detrazione pari a euro 30.000;

6) interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria Questa tipologia di intervento è stata introdotta a decorrere dal 2012 dall’art. 4, co. 4, del DL n. 201/2011 e ricondotti nell’ambito degli interventi di cui all’art. 1, co. 347, della legge n. 296/2006, con un comune limite massimo della detrazione pari a euro 30.000.

Decorrenza dell’aliquota del

65%

Per gli interventi di cui sopra, l’aliquota del 65%, come già detto in premessa, si applica alle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2013. Con riferimento all’espressione “spese sostenute”, ai fini della competenza, si applica: - il criterio di cassa per le persone fisiche, compresi gli esercenti

arti e professioni, e gli enti non commerciali. Non conta la data di avvio degli interventi cui i pagamenti si riferiscono;

- il criterio di competenza economica (ovvero data di ultimazione della prestazione) per le imprese individuali, le società e gli enti commerciali.

NB: per le detrazioni in esame, diversamente da quelle per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all’art. 16-bis del TUIR, è previsto un limite di importo detraibile, variabile in funzione dell’intervento agevolato, e non un limite di spesa ammissibile, di conseguenza la maggiore aliquota del 65%, rispetto all’applicazione dell’aliquota del 55%, comporta nella sostanza una riduzione dei limiti massimi di spesa agevolabile.

Interventi su parti comuni di

edifici condominiali

L’art. 14, co. 2, del decreto stabilisce che “La detrazione spettante ai sensi del comma 1 si applica nella misura del 65 per cento alle spese sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto al 30 giugno 2014 per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui

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agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio”. Questo tipo di agevolazione, che si differenzia dalla precedente solo per la maggiore durata, difatti la proroga scade il 30 giugno 2014, lasciando invariati i tipi di intervento agevolabili e l’aliquota della detrazione al 65%, riguarda: - le parti comuni degli edifici condominiali; - e tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio.

In base alla nuova normativa condominiale nella nozione di “parti comuni degli edifici condominiali”, rientrano: - art. 1117 c.c. (Parti comuni dell'edificio):

1) tutte le parti dell'edificio necessarie all'uso comune, come il suolo su cui sorge l'edificio, le fondazioni, i muri maestri, i pilastri e le travi portanti, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni di ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e le facciate;

2) le aree destinate a parcheggio nonché i locali per i servizi in comune, come la portineria, incluso l'alloggio del portiere, la lavanderia, gli stenditoi e i sottotetti destinati, per le caratteristiche strutturali e funzionali, all'uso comune;

3) le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere destinati all'uso comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli impianti idrici e fognari, i sistemi centralizzati di distribuzione e di trasmissione per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento ed il condizionamento dell'aria, per la ricezione radiotelevisiva e per l'accesso a qualunque altro genere di flusso informativo, anche da satellite o via cavo, e i relativi collegamenti fino al punto di diramazione ai locali di proprietà individuale dei singoli condomini, ovvero, in caso di impianti unitari, fino al punto di utenza, salvo quanto disposto dalle normative di settore in materia di reti pubbliche;

- art. 1117-bis c.c.: estende l’applicazione delle disposizioni del codice civile sul condominio degli edifici, in quanto compatibili, a tutti i casi in cui più unità immobiliari o più edifici ovvero più condominii di unità immobiliari o di edifici abbiano parti comuni ai sensi dell’articolo 1117.

Fruizione della detrazione

Viene confermato che la detrazione spettante va ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

2) INTERVENTI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO

Proroga della detrazione del

50% con limite di spesa di euro

96.000

Dal 2012 le detrazioni per le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio sono state inserite stabilmente nell’art. 16-bis del Tuir (normativa precedente: art. 1, legge n. 449/1997, art. 9, co. 2, legge n. 448/2001), confermando le detrazioni per un importo pari al 36% delle spese documentate e per un ammontare complessivo delle spese stesse non superiore a euro 48.000. Novità: come già detto in premessa, l’art. 11, co. 1, DL n. 83/2012, per il periodo 26 giugno 2012 - 30 giugno 2013 e per gli interventi di cui ai commi 1 e 3 1 del predetto art. 16-bis, ha aumentato i predetti limiti portandoli rispettivamente al 50% e a euro 96.000.

1 Restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia: gli interventi vengono assunti in misura pari al 25%

del prezzo di acquisto o di assegnazione dell’unità immobiliare.

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Interventi antisismici in zone ad alta pericolosità

L’art. 16, co. 1-bis, del decreto, aggiunto in sede di conversione in legge, stabilisce che “per le spese sostenute per gli interventi di cui all'articolo 16-bis, comma 1, lettera i), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, le cui procedure autorizzatorie sono attivate dopo la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, su edifici ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) di cui all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, pubblicata nel supplemento ordinario n. 72 alla Gazzetta Ufficiale n. 105 dell’8 maggio 2003, riferite a costruzioni adibite ad abitazione principale o ad attività produttive, spetta, fino al 31 dicembre 2013, una detrazione dall'imposta lorda pari al 65 per cento, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare”.

La suddetta detrazione del 65% riguarda gli interventi di cui alla lett. i) dell’art. 16-bis del TUIR e in particolare le seguenti misure antisismiche: - per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali; - per la redazione della documentazione obbligatoria atta a

comprovare la sicurezza statica del patrimonio edilizio; - per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio della

suddetta documentazione. I criteri per individuare unità immobiliari agevolabili sono:

- la localizzazione territoriale in zone sismiche ad alta pericolosità, individuate con i codici 1 e 2 nell’allegato A dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003;

- e il tipo di utilizzo, deve trattarsi di costruzione sia adibita “ad abitazione principale o ad attività produttive”. Non rileva, invece, la categoria catastale dell’unità immobiliare, non sussistendo alcun vincolo al riguardo.

Altre particolarità: - si può fruire fino al 31 dicembre 2013 dell’aliquota del 65%, a

condizione che le procedure di autorizzazione siano avviate a decorre dal 4 agosto 2013, data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto;

- il tetto massimo di spesa agevolata è fissato nella misura di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare facente parte dell’edificio;

- la detrazione va ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi;

- in assenza di indicazioni si applica la disciplina di cui alla lett. i) del comma 1 dell’art. 16-bis del Tuir.

3) ACQUISTO DI MOBILI E DI GRANDI ELETTRODOMESTICI

L’art. 16, co. 2, del decreto prevede che “ai contribuenti che fruiscono della detrazione di cui al comma 1 è altresì riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 50 per cento delle ulteriori spese documentate e sostenute dalla data di entrata in vigore del presente decreto per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione”.

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Inoltre, il medesimo comma 2 stabilisce che la detrazione “da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro”. Questa agevolazione presenta sostanziali analogie con la precedente detrazione di cui all’art. 2 del DL n. 5/2009, riguardante sempre l’acquisto di mobili ed elettrodomestici finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione edilizia ovvero di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo. Naturalmente, siccome la nuova normativa presenta alcune differenze rispetto alla precedente, non è possibile fare un mero rinvio alle precedenti istruzioni.

Soggetti che possono

beneficiare della detrazione

Possono usufruire di questa agevolazione i soggetti che fruiscono della detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all’art. 16-bis del Tuir con la maggiore aliquota del 50% e con il maggior limite di 96.000 euro di spese ammissibili.

Interventi edilizi che

costituiscono il presupposto per

la detrazione

Va innanzitutto precisato che gli acquisti di mobili può riguardare non solo le singole unità immobiliari residenziali, ma anche le parti comuni di edifici residenziali di cui all’art. 1117 del c.c.; ad esempio, guardiole, appartamento del portiere, sala adibita a riunioni condominiali, lavatoi, ecc. . In sintesi, la detrazione in esame è collegata ai seguenti interventi: - di manutenzione ordinaria, di cui alla lett. a) dell’art. 3 del DPR n.

380/2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale; - di manutenzione straordinaria, di cui alla lett. b) dell’art. 3 del DPR

n. 380/2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;

- di restauro e di risanamento conservativo, di cui alla lett. c) dell’art. 3 del DPR n. 380/2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali;

- di ristrutturazione edilizia, di cui alla lett. d) dell’art. 3 del DPR n. 380/2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e susingole unità immobiliari residenziali;

- necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, ancorché non rientranti nelle categorie precedenti, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza;

- di restauro e di risanamento conservativo, e di ristrutturazione edilizia, di cui alle lett. c) e d) dell’art. 3 del DPR n. 380/2001, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro sei mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

Avvio degli interventi di recupero del patrimonio

edilizio

Si riportano alcune caratteristiche relative a questa agevolazione: - decorrenza: a differenza dell’analoga agevolazione del 2009, il

decreto non individua espressamente la data di inizio degli interventi di ristrutturazione né quella a decorrere dalla quale devono essere sostenute le spese per interventi in questione;

- contribuenti ammessi: sono coloro che fruiscono della detrazione del 50% per aver sostenuto spese, riguardanti gli interventi di recupero del patrimonio edilizio;

- collegamento tra interventi di ristrutturazione e acquisto di mobili: i lavori di ristrutturazione devono essere in corso o terminati da un lasso di tempo sufficientemente contenuto, tale da presumere che l’acquisto sia diretto al completamento dell’arredo dell’immobile

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su cui i lavori sono stati effettuati; quindi, è necessario che la data di inizio lavori sia anteriore a quella di acquisto di detti beni. La prova può essere data dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalla vigente legislazione edilizia, dalla Comunicazione preventiva all’ASL da cui risulti la data di inizio dei lavori, qualora la stessa sia obbligatoria, ovvero, in caso si tratti di lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi dovrà essere oggetto di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (art. 47 del DPR n. 445/2000).

Beni agevolabili Premesso che il periodo dell’agevolazione è 6 giugno - 31 dicembre 2013, i beni agevolabili sono: - i mobili nuovi, a titolo esemplificativo, letti, armadi, cassettiere,

librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione; sono esclusi porte, pavimentazioni (ad esempio, il parquet), tende e tendaggi, nonché altri complementi di arredo;

- i grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, a titolo esemplificativo: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Vanno aggiunte anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati. Comunque, i beni devono essere nuovi. L’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica è agevolabile solo se per quella tipologia non sia ancora previsto detto obbligo.

NB: il collegamento richiesto dalla norma tra acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici e arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione deve sussistere tenendo conto dell’immobile nel suo complesso e non del singolo ambiente dell’immobile stesso. In pratica, l’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici è agevolabile anche se detti beni siano destinati all’arredo di un ambiente diverso da quelli oggetto di interventi edilizi, purché l’immobile sia comunque oggetto degli interventi edilizi indicati sopra.

Ammontare della spesa detraibile

L’art. 16, co. 2, secondo periodo, del decreto precisa che “La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.”.

Naturalmente, euro 10.000 rappresenta l’importo massimo per ciascuna unità immobiliare.

Adempimenti In sintesi gli adempimenti sono: - indicare nella dichiarazione dei redditi i dati richiesti relativi

all’intervento di ristrutturazione (dal 2011 non è più necessaria la comunicazione preventiva al Centro Operativo di Pescara dell’Agenzia delle entrate);

- conservare la documentazione obbligatoria indicata nel provv. del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 2 novembre 2011 ovvero la documentazione attestante l’effettivo pagamento (ricevute dei bonifici, ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante

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carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto dei beni con la usuale specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti;

- pagare il corrispettivo degli interventi di recupero del patrimonio edilizio mediante l’apposito bonifico bancario o postale, salve talune specificate eccezioni, tra le quali il pagamento relativo all’acquisto degli immobili da imprese che hanno eseguito la ristrutturazione di un intero fabbricato. Per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, si ricorda che i contribuenti devono eseguire i pagamenti mediante bonifici bancari o postali, con le medesime modalità già previste per i pagamenti dei lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati (vedi comunicato stampa del 4 luglio 2013). Nei bonifici, pertanto, dovranno essere indicati: 1. la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e

da Poste Italiane SPA per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati (ovvero estremi della norma che dà diritto all’agevolazione);

2. il codice fiscale del beneficiario della detrazione; 3. il numero di partita IVA ovvero il codice fiscale del

soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

NB: pagamento degli acquisti di mobili o di grandi elettrodomestici anche mediante carte di credito o carte di debito: la data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta di credito o di debito da parte del titolare, evidenziata nella ricevuta telematica di avvenuta transazione, e non nel giorno di addebito sul conto corrente del titolare stesso.

Focus correlati: - Detrazione ristrutturazioni edilizie (Focus 22 TSR n. 188-189/2012); - Detrazione risparmio energetico (Focus 23 TSR n. 188-189/2012).

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FOCUS

ERRORI IMPUTAZIONE CONTABILE - CORREZIONE Rif.: art. 109, co. 1, TUIR; Circ.Ag.Entrate del 24.09.2013 n. 31/E

IMPOSTE DIRETTE

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Costituisce regola ormai nota che il bilancio deve essere redatto imputando i componenti economici (costi – ricavi) in base al principio di competenza (vedi art. 2423 c.c., art. 109, co. 1, Tuir, nonché i principi contabili internazionali IAS/IFRS), principio che risulta di norma inderogabile, in quanto risponde all’esigenza di non lasciare il contribuente arbitro dell’imputazione, in un periodo di imposta o in un altro, degli elementi reddituali positivi e negativi. Premesso ciò, accade talvolta di imputare componenti economici (positivi / negativi) non rispettando le regole della competenza economica, ponendosi così il problema delle modalità da seguire per la correzione degli errori commessi nella redazione di uno o più bilanci degli esercizi precedenti; metodologie di correzione sono previste sia nei principi contabili nazionali (OIC 29) che internazionali (IAS 8).

Errori contabili

Gli errori contabili (che non devono essere confusi con i cambiamenti di stima, né con i cambiamenti di principi contabili) consistono: • nella impropria o mancata applicazione di un principio contabile (se le

informazioni ed i dati necessari per la sua corretta applicazione sono disponibili); • possono verificarsi a causa di errori matematici, di erronee interpretazioni di

fatti, negligenza nel raccogliere tutte le informazioni ed i dati disponibili per un corretto trattamento contabile.

Correzione errori

contabili

La correzione degli errori contabili (diversi da quelli che rendono nulla o annullabile la delibera che ha approvato il bilancio) deve essere effettuata imputando al conto economico dell’esercizio in cui s’individua l’errore un componente a rettifica della voce patrimoniale che, a suo tempo, fu interessata dallo stesso (voce E20 e E21: “proventi ed oneri straordinari - componenti di reddito relativi ad esercizi precedenti”); fanno eccezione le correzioni che attengono ad errori commessi nel rilevare fatti che non hanno avuto influenza diretta sul c/economico.

Componente economica

straordinaria – rilevanza

fiscale

Tale componente economico straordinario non può assumere, tuttavia, immediato rilievo fiscale in quanto non presenta i presupposti legittimanti: • né per la deduzione delle sopravvenienze passive ex art. 101, Tuir; • né per l’assoggettamento a tassazione delle sopravvenienze attive ex art. 88, Tuir. Comunque, in linea di principio, si pone l’esigenza di evitare lo spostamento del momento impositivo e di garantire tanto il rispetto del divieto di doppia imposizione (derivante dalla mancata deduzione di un componente negativo) quanto la corretta determinazione del reddito rappresentativo della capacità contributiva riferibile al singolo periodo d’imposta.

Giurisprudenza

(Cassazione)

La Corte di Cassazione ha più volte ribadito i seguenti principi (orientamento consolidato): • l’inderogabilità del principio di competenza, affermando che al contribuente

non è consentito scegliere il periodo d’imposta nel quale poter dedurre un costo, dovendo rispettare i principi di cui all’art. 109 del TUIR (cfr. sent. Cass. n. 1648 del 24.01.2013; n. 10981 del 13.05.2009; n. 16819 del 30.07.2007; n. 24474/2006 e n. 16198/2001);

• divieto di doppia imposizione: al contribuente deve essere riconosciuto il diritto a recuperare la maggiore imposta indebitamente corrisposta mediante gli strumenti e nei termini che il sistema fiscale gli mette a disposizione (cfr. sent. n. 6331 del 10.03.2008 e n. 16023 dell’8.07.2009).

Prassi (Ag.Entrate)

In conformità all’orientamento della Cassazione, anche l’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto il diritto alla restituzione dell’imposta versata in eccedenza nel

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periodo in cui avrebbe dovuto essere correttamente imputato per competenza un componente negativo; in particolare, a decorrere dalla data in cui si è reso definitivo l’obbligo a carico del contribuente di versare l’imposta conseguente all’indebita deduzione del componente negativo per difetto di competenza, al fine di evitare la doppia imposizione sul medesimo componente di reddito, il contribuente può ottenere il riconoscimento della maggiore imposta versata nel periodo di corretta imputazione del componente negativo, con le modalità e nei termini ordinariamente previsti e richiamati (circ. AdE n. 23/E del 2010). Tale riconoscimento è ottenibile anche in sede di adesione (circ. AdE n. 31/E del 2.08.2012). Tutto ciò anche in assenza del rispetto formale del principio di previo transito al conto economico dei componenti negativi ex art. 109, co. 4, Tuir. Stesse conclusioni anche nell’ipotesi di non corretta imputazione temporale di componenti positivi (ripresi a tassazione in un periodo di imposta successivo rispetto a quello in cui gli stessi hanno già concorso alla determinazione del reddito); anche in tal caso si realizza infatti un fenomeno di doppia imposizione che deve essere evitato (cfr. circ. AdE n. 35/E del 20.09.2012).

Correzione da parte del

contribuente

Il principio del “divieto di doppia imposizione” deve ritenersi applicabile non solo nell’ipotesi di rettifica da parte degli organi di controllo, ma anche nel caso in cui il contribuente abbia autonomamente rettificato precedenti errori contabili applicando correttamente i principi contabili. a) Mancata imputazione di un componente negativo nel corretto esercizio di

competenza e successiva contabilizzazione di un componente negativo per dare evidenza dell’errore: il contribuente dovrà operare, in sede di dichiarazione dei redditi riferita al periodo d’imposta in cui registra la correzione dell’errore, una variazione in aumento per sterilizzare sul piano fiscale il componente transitato al conto economico; per contro potrà ripresentare la dichiarazione (integrativa a favore) riferita all’esercizio di competenza per dedurre il costo non originariamente imputato.

b) Mancata imputazione di un componente positivo nel corretto esercizio di competenza e successiva contabilizzazione di un componente negativo per dare evidenza dell’errore: il contribuente, previo assoggettamento a tassazione del componente positivo nel corretto periodo d’imposta, potrà operare, in sede di dichiarazione dei redditi riferita al periodo d’imposta in cui registra la correzione dell’errore, una variazione in diminuzione per sterilizzare sul piano fiscale il componente transitato al conto economico.

Omessa imputazione componenti

negativi - Emendabilità dichiarazioni

periodi precedenti

Dichiarazione Integrativa a favore (art. 2, co. 8-bis, DPR 322/1998) (per evidenziare un maggior reddito – maggior imponibile – maggior debito d’imposta – minor credito): Termine: la dichiarazione è emendabile non oltre il termine prescritto per la presentazione della dichiarazione del periodo d’imposta successivo (normalmente entro il 30 settembre dell’anno successivo)

Dichiarazione Integrativa (oltre il termine di presentazione del periodo successivo) Termine: la dichiarazione è emendabile entro il 31.12 del IV° anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione (stessi termini previsti per l’attività di accertamento ex art. 43, DPR 600/73) Il contribuente deve ricostruire tutte le annualità d’imposta interessate dall’errore risalendo fino all’ultima annualità d’imposta dichiarata:

- riliquida autonomamente la dichiarazione relativa all’annualità dell’omessa imputazione,

- riliquida, nell’ordine, le annualità successive fino all’annualità emendabile con la “dichiarazione integrativa a favore”,

- presenta “dichiarazione integrativa a favore” per l’annualità emendabile, in cui farà confluire le risultanze delle precedenti riliquidazioni (con questa dichiarazione gli esiti delle riliquidazioni divengono noti per l’A.F.),

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- questa ultima dichiarazione evidenzierà importi non coerenti con la dichiarazione del periodo d’imposta precedente, il sistema genererà una comunicazione di irregolarità il cui esito sarà comunicato al contribuente,

- il contribuente esibirà la documentazione idonea ad evidenziare le modalità di determinazione delle risultanze che emergono dalla dichiarazione integrativa.

ESEMPIO Errore commesso nel periodo 2009 (costo non imputato):

- riliquida autonomamente Unico 2010 (redd. 2009)

- riliquida autonomamente le dichiarazioni successive Unico 2011 (redd. 2010) – Unico 2012 (redd. 2011)

- presenta dichiarazione integrativa a favore per Unico 2013 (redd. 2012) (entro il 30.09.2014)

Omessa imputazione componenti

positivi

Nell’ipotesi in cui l’errore consista nell’omessa imputazione di elementi positivi si dovrà procedere come segue:

- presentazione “dichiarazione integrativa a sfavore” ex art. 2, co. 8, DPR 322/1998 entro il termine per l’accertamento (entro il 31.12 del IV° anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione ex art. 43, DPR 600/73, utilizzando modelli conformi a quelli approvati per il periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione (ci si potrà avvalere anche del “ravvedimento operoso” qualora ricorrano le condizioni per l’applicabilità di tale istituto, con il conseguente beneficio della riduzione delle sanzioni ad 1/6),

- qualora l’annualità in cui il componente positivo è stato omesso produca effetti anche con riferimento alle annualità successive, è necessario ricostruire tutte le annualità d’imposta successive a quella in cui è stata presentata dichiarazione rettificativa,

- successivamente, nell’anno di imputazione contabile del componente positivo erroneamente non imputato per competenza, si provvederà in sede di dichiarazione a sterilizzare con una variazione in diminuzione.

Omessa imputazione componente negativo e Omessa

rilevazione componente

positivo

In caso di contemporanea (riferibili allo stesso periodo) omessa contabilizzazione sia di componenti negativi che di componenti positivi, il percorso da seguire sarà diverso a seconda che il risultato algebrico delle omesse contabilizzazioni sia:

- a favore del contribuente (costi omessi > ricavi omessi): stessa procedura sopra evidenziata per il caso di omessa imputazione di componenti negativi;

- a sfavore del contribuente (ricavi omessi > costi omessi): stessa procedura sopra evidenziata per il caso di omessa imputazione di componenti positivi.

Omessa imputazione componente negativo + deduzione

Ipotesi: mancata imputazione di un componente negativo nel periodo di competenza e contabilizzazione dello stesso componente negativo in un periodo successivo (per dare evidenza dell’errore in precedenza commesso) e conseguente deduzione:

- in via preventiva, si dovrà procedere al recupero del componente negativo contabilizzato nell’esercizio non di competenza, presentando dichiarazione integrativa a sfavore e versando (eventualmente) le maggiori imposte dovute,

- successivamente si provvederà a recuperare il componente negativo nell’esercizio di competenza; si veda la procedura per “mancata contabilizzazione componente negativo”.

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Effetti IRAP In generale, ai fini IRAP, i componenti positivi e negativi del valore della produzione sono accertati secondo i principi di corretta qualificazione, imputazione temporale e classificazione, previsti dai principi contabili. Quindi deve essere rispettato il principio della competenza economica, senza la possibilità di deroghe. Ciò premesso, le componenti reddituali positive restano imponibili con riferimento all’esercizio di competenza e, conseguentemente, il loro mancato concorso alla formazione della base imponibile (a seguito delle rettifiche operate dall’ufficio accertatore) resta sanzionabile con riferimento al periodo d’imposta in cui l’operazione doveva essere correttamente contabilizzata (vedi Circ. AdE 27/E del 26.05.2009).

Termini svolgimento

attività di controllo

L’Agenzia delle Entrate, nella circolare oggetto del presente Focus, arriva ad affermare un principio importante (e determinante) in merito ai termini per lo svolgimento dell’attività di controllo e accertamento. Premesso che il termine per la notifica degli Avvisi di Accertamento (ex art. 43, DPR 600/73) è entro il 31 dicembre del IV° anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, il momento di “presentazione della dichiarazione” costituisce quindi il momento determinante per definire temporalmente i confini dell’attività di accertamento da parte dell’A.F. Nell’ipotesi di presentazione di “dichiarazione integrativa” (sia a favore che a sfavore del contribuente) i termini di accertamento decorreranno dalla data di presentazione della dichiarazione integrativa, (e non più dalla data di presentazione della dichiarazione originaria), allungando così il termine di 5 anni normalmente considerato! L’Agenzia comunque limita questa dilatazione temporale del potere di accertamento solo “in relazione e nei limiti degli elementi rigenerati in tale dichiarazione”. ESEMPIO

- Costi non dedotti nel 2008 (periodo di competenza)

- Presentazione nel 2013 di dichiarazione integrativa a favore di Unico2012

=> 31.12.2017, nuovo termine di accertamento dei nuovi elementi “rigenerati” riferibili al periodo d’imposta 2008 e successivi.

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Focus

NUOVO REGIME IVA PER LE COOPERATIVE CHE EROGANO SERVIZI SOCIALI Rif.: art. 1 commi da 488 a 490 legge n. 228/2012; Circolare Agenzia delle Entrate del 03.05.2013 n. 12/E

IVA

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In vista dell’approssimarsi del 2014, si ritiene utile ripercorre le novità IVA che sono state introdotte dalla Legge n. 228 del 24/12/2012 (Legge di Stabilità per il 2013) in tema di cooperazione, con particolare riferimento alla decorrenza di tali modifiche considerando che le prestazioni oggetto di intervento (ambito socio-assistenziale) nella generalità dei casi sono commissionate dagli Enti locali (Comuni in primis), per i quali l’IVA rappresenta un costo non potendola, per tali attività, detrarsela (per effetto dell’esenzione ovvero perché inerente attività istituzionali).

Novità IVA introdotta

Le novità sono state disposte dall’art. 1, commi 488, 489 e 490, della Legge n. 228 del 24/12/2012, e riguardano i seguenti aspetti:

1. l’abrogazione del numero 41-bis, della Tabella A, parte II, allegata al D.P.R. n. 633/1972, il quale prevede l’applicazione dell’aliquota IVA del 4%;

2. la contestuale introduzione del nuovo numero 127-undevicies, della Tabella A, parte III, allegata al D.P.R. n. 633/1972, con conseguente applicazione dell’aliquota IVA del 10%;

3. la soppressione dell’art. 1, co. 331, primo e secondo periodo, Legge 27/12/2006 n. 296, il quale conteneva una disposizione interpretativa circa il trattamento ai fini IVA delle prestazioni sociali rese dalle cooperative e la possibilità per le COOP sociali di poter optare per il regime di maggior favore fra l’esenzione e l’imponibilità al 4%;

4. la decorrenza del nuovo regime IVA dalle operazioni inerenti ai contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2013.

Conseguenze delle novità introdotte

Dal combinato disposto delle norme, discende: a) la fuoriuscita dal regime agevolato dell’aliquota IVA del 4% delle prestazioni

sociali elencate nel soppresso numero 41-bis, così come integrate dall’art. 1, co. 331, primo periodo, Legge 296/2007) rese dalle cooperative (sociali e non);

b) l’applicazione dell’aliquota IVA del 10% alle prestazioni richiamate nel nuovo numero 127-undevicies, rese dalle sole cooperative sociali, limitatamente a quelle svolte all’interno di contratti d’appalto o convenzioni, a favore di una platea più ampia di soggetti svantaggiati;

Regime IVA fino al

31.12.2013

Il numero 41-bis della Tabella A, parte II, allegata al D.P.R. n. 633/1972, dispone l’applicazione dell’aliquota IVA ridotta del 4% relativamente alle: “prestazioni socio-sanitarie, educative, comprese quelle di assistenza domiciliare o ambulatoriale o in comunità e simili o ovunque rese, in favore degli anziani ed inabili adulti, di tossicodipendenti e malati di AIDS, degli handicappati psicofisici, dei minori, anche coinvolti in situazioni di disadattamento e di devianza, rese da cooperative e loro consorzi, sia direttamente che in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale”. Con l’art. 1, comma 331, Legge 296/2006 è stata fornita un’interpretazione autentica del punto 41-bis, in quanto esso ha statuito che “il numero 41-bis) della tabella A, parte II, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e successive modificazioni, si interpreta nel senso che sono ricomprese anche le prestazioni di cui ai numeri 18), 19), 20), 21) e 27-ter) dell'articolo 10 del predetto decreto rese in favore dei soggetti indicati nel medesimo numero 41-bis) da cooperative e loro consorzi sia direttamente sia in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in genere. Resta salva la facoltà per le cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, di optare per la previsione di cui all'articolo 10, comma 8, del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460”. In sostanza, in virtù dell’art. 1, comma 331, Legge 296/2006 si è operata

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un’attrazione di tutte le prestazioni elencate nei numeri specificamente richiamati dell’art. 10, alla sfera dell’aliquota IVA al 4%, qualora rese da cooperative e loro consorzi (sociali e non) a favore dei medesimi soggetti svantaggiati descritti al numero 41-bis, direttamente nei confronti degli utenti, ovvero in esecuzione di contratti di appalto e convenzioni in genere. E’ stata inoltre ribadita la facoltà per le cooperative sociali, in quanto ONLUS di diritto, di scegliere la norma più favorevole, tra esenzione e applicazione IVA del 4%, in funzione della propria specifica situazione.

Regime IVA dal 01.01.2014

Le novità apportate in materia dalla Legge di Stabilità 2013 rappresentano importanti modifiche al regime vigente. Infatti, il nuovo numero 127-undevicies della Tabella A, parte III, allegata al D.P.R. n. 633/1972, stabilisce che sono soggette all’aliquota IVA del 10% le “le prestazioni di cui ai numeri 18), 19), 20), 21) e 27-ter) dell'articolo 10, primo comma, rese in favore dei soggetti indicati nello stesso numero 27-ter) da cooperative sociali e loro consorzi in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale”. Pertanto, il quadro normativo che si viene a delineare con il nuovo numero 127-undevicies è il seguente: • per quanto concerne l’ambito soggettivo in funzione del prestatore, si osserva

che la nuova agevolazione, oltre ad essere meno favorevole in termini di aliquota, presenta un campo di applicazione più ristretto, riguardando solamente le cooperative sociali e non tutte le cooperative, a differenza di quanto previsto dal soppresso numero 41-bis;

• quanto all’ambito soggettivo in funzione dell’utilizzatore, si evidenzia la più ampia platea dei soggetti svantaggiati nei cui confronti possono essere effettuate le prestazioni indicate nella nuova norma, in virtù del richiamo operato al numero 27-ter dell’art. 10, anziché all’abrogato 41-bis: infatti, oltre agli anziani, gli inabili adulti, i tossicodipendenti, i malati di AIDS, gli handicappati psicofisici, i minori, anche coinvolti in situazioni di disadattamento e di devianza, sono state inserite anche le persone migranti-senza fissa dimora-richiedenti asilo, le persone detenute, le donne vittime di tratta a scopo sessuale e lavorativo.

• per quanto attiene l’ambito oggettivo, in primo luogo si sottolinea che nel numero 127-undevicies è scomparso il riferimento generico alle prestazioni socio-sanitarie, educative, ecc.., e si rinvia specificamente alle prestazioni di cui ai numeri 18), 19), 20), 21) e 27-ter) dell’art. 10 del D.P.R. n. 633/1972, prima richiamate nell’abrogata norma interpretativa di cui all’art. 1, co. 331, Legge 296/2007. Questa modifica non incide sulla tipologia di prestazioni rientranti nel campo di applicazione della nuova norma, poiché il menzionato art. 1, co. 331, Legge 296/2007 già attraeva nella sfera del numero 41-bis tutte le prestazioni indicate nei predetti numeri 18), 19), 20), 21) e 27-ter) dell’art. 10, laddove queste ultime rappresentavano un insieme più ampio ed inclusivo del sottoinsieme delle prestazioni elencate nel numero 41-bis.

Coop Sociali La novità più sostanziale riguarda le COOP sociali. In particolare, per tali soggetti l’assoggettamento all’aliquota del 10% si applica esclusivamente alle prestazioni rese “in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale”, a differenza del numero 41-bis, riferentesi sia alle prestazioni rese in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale, sia a quelle rese “direttamente” agli utenti finali. Pertanto, alla luce di quanto sopra, discende il seguente trattamento ai fini Iva, in funzione delle condizioni esistenti: • qualora le prestazioni sociali previste nel nuovo numero 127-undevicies

vengano rese nell’ambito di un rapporto diretto con i soggetti svantaggiati ivi indicati, esse rientrano nella disciplina generale e, quindi, nel regime di esenzione (ex numeri 18, 19, 20, 21 e 27-ter dell’art. 10), con la conseguenza

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che la cooperativa sociale sarà tenuta a fatturare esente da IVA il corrispettivo nei confronti dell’utente finale;

• qualora le prestazioni sociali previste nel nuovo numero 127-undevicies vengano rese, nei confronti dei soggetti svantaggiati ivi indicati, nell’ambito di un rapporto di appalto o di convezione, esse rientrano nel campo di applicazione della nuova disciplina speciale recata dal citato numero 127-undevicies, con assoggettamento all’aliquota al 10%.

Non è più ammessa la possibilità di optare fra il regime di imponibilità al 4% ed il regime di esenzione.

Riflessi operativi ed economici

Le modifiche sopra analizzate, introdotte dalla Legge di Stabilità, producono pesanti riflessi in termini economici e, quindi, indurranno la necessità, da parte degli enti e delle cooperative sociali, di assumere decisioni operative coerenti con la propria situazione economica e finanziaria e con la propria struttura interna e con le esigenze del mercato. Occorre, infatti, considerare che: • l’aumento dell’IVA del 150% (dall’aliquota al 4% all’aliquota al 10%) determina un

impatto economico importante in capo agli enti pubblici committenti, per i quali l’IVA è in molti casi indetraibile e, a cascata, sugli utenti dei servizi pubblici;

• l’obbligo o la scelta di fatturare i corrispettivi, agli utenti finali o ai committenti, esenti da IVA, comporterà il divieto di detrarre integralmente l’IVA a credito, in quanto ingenererà un pro-rata di detraibilità inferiore al 100%, con gravi ricadute sui bilanci delle cooperative sociali.

Decorrenza della modifica

IVA

Ai sensi dell’art. 1, co. 490, Legge 228/2012, il nuovo regime si applica “alle operazioni effettuate sulla base di contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2013”. Pertanto, fino a quando sarà efficace un contratto stipulato precedentemente, continuerà ad applicarsi l’aliquota del 4%. ATTENZIONE Ai rinnovi - espressi o taciti- nonché le proroghe di contratti già in essere tra le parti successivi alla predetta data del 31 dicembre 2013 si applica il nuovo regime.

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Scadenze

NOVEMBRE 2013

PRINCIPALI SCADENZE NOVEMBRE 2013

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LUNEDI’ 11

MOD.730/2013 INTEGRATIVO: - consegna al contribuente del nuovo prospetto di liquidazione 730-3 e consegna al

sostituto d’imposta del nuovo modello 730-4 da parte del CAF o professionista abilitato; - invio telematico da parte di soggetti abilitati.

MARTEDI’ 12

IVA: invio dell’elenco clienti/fornitori anno 2012 per i contribuenti mensili.

LUNEDI’ 181

VERSAMENTO UNITARIO (Modello F242): 1) IVA: liquidazione e versamento contribuenti mensili e trimestrali. 2) II.DD.:versamento ritenute IRPEF lavoratori autonomi, dipendenti e assimilati, comprese

le relative addizionali regionali e comunali, trattenute nel mese di ottobre. 3) I.N.P.S.:

- versamento contributi lavoratori dipendenti, relativi al mese di ottobre; - versamento contributi “gestione separata”3 sui compensi corrisposti nel mese di

ottobre per le collaborazioni/associazioni in partecipazione; - commercianti ed artigiani: versamento contributivo fisso IVS 3a rata anno 2013.

4) I.N.A.I.L.: versamento 4a rata premio INAIL anno 2013. 5) RATEIZZAZIONE II.DD.: versamento della rata delle imposte per i soggetti titolari di

partita IVA che hanno scelto la rateizzazione in sede di dichiarazione dei redditi. COMUNICAZIONE TELEMATICA RELATIVA A DICHIARAZIONI D’INTENTO ricevute da ESPORTATORI ABITUALI4.

MERCOLEDI’ 20

CONAI: presentazione al Conai della denuncia mensile, riferita al mese precedente, da parte dei produttori o importatori di imballaggi5. E.N.A.S.A.R.C.O.: versamento trimestrale periodo luglio-settembre 2013.

GIOVEDI’ 21

IVA: invio dell’elenco clienti/fornitori anno 2012 per i contribuenti trimestrali.

LUNEDI’ 25

IVA: invio telematico dei modd. INTRASTAT relativi al mese di ottobre (mensili).

LUNEDI’ 2 DICEMBRE6

IMPOSTA DI REGISTRO: versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione7 la cui annualità decorre dal 1° novembre 2013. IVA: invio telematico della comunicazione degli acquisti da operatori della Repubblica di San marino e delle operazioni con paesi “black-list” relativa al mese di ottobre (mensili). I.N.P.S.: presentazione telematica della denuncia (Modello UNIEMENS) relativa a retribuzioni e contributi lavoratori dipendenti e dei compensi relativi ai collaboratori, associati in partecipazione e lavoratori autonomi occasionali (reddito annuo +5.000 Euro) del mese di ottobre. RATEIZZAZIONE II.DD.: versamento della rata delle imposte per i soggetti non titolari di partita IVA che hanno scelto la rateizzazione in sede di dichiarazione dei redditi. MODELLO UNICO2013 – VERSAMENTO UNITARIO (Modello F248): 1) Soggetti IRES: 2a (o unica) rata di acconto IRES e/o IRAP per l’anno 2013, di regola

sulla base del reddito dell’anno 2012; 2) Soggetti IRPEF: 2a (o unica) rata di acconto IRPEF e/o IRAP per l’anno 2013, di regola

sulla base del reddito dell’anno 2012; 3) I.N.P.S.: versamento 2a rata di acconto per commercianti, artigiani e per

professionisti per i quali non risulta istituita la Cassa Previdenziale.

1 Termine normale non lavorativo (sabato 16 novembre) prorogato al 1° giorno successivo lavorativo (art. 7, DL n. 70/2011). 2 Dall’1.1.2007, tutti i soggetti con partita IVA, sono obbligati ad effettuare i versamenti con “F24 telematico”. Il mod. F24 deve essere

inviato anche nel caso in cui a seguito di compensazione il saldo sia zero. 3 Anno 2013: per i soggetti iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie o titolari di pensione indiretta o diretta (anzianità, invalidità

o vecchiaia) l’aliquota è pari al 20%, mentre per i soggetti non iscritti ad altre forme previdenziali l’aliquota è pari al 27,72%. 4 Va inviata entro il termine di effettuazione della prima liquidazione periodica IVA, mensile o trimestrale, nella quale confluiscono le

operazioni realizzate senza applicazione dell’imposta (art. 2, co. 4, DL n. 16/2012); comunque, rimane sempre la possibilità di inviarla entro il giorno 16 del mese successivo a quello di ricevimento.

5 La periodicità può essere annuale, trimestrale o mensile in funzione dell’ammontare del Contributo Ambientale complessivamente dichiarato, per materiale, nell’anno precedente.

6 Termine normale non lavorativo (sabato 30 novembre) prorogato al 1° giorno successivo lavorativo (art. 7, DL n. 70/2011). 7 Sono esclusi dall’imposta di registro i contratti per i quali è stata eseguita l’opzione per la cedolare secca. 8 Dall’1.1.2007, tutti i soggetti con partita IVA, sono obbligati ad effettuare i versamenti con “F24 telematico”. Il mod. F24 deve essere

inviato anche nel caso in cui a seguito di compensazione il saldo sia zero.

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