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Il fenomeno dello spopolamento mostra una stretta connessione con la presenza di regimi montuosi. In Italia è la fascia appenninica a subire gli effetti dell'abbandono delle città e dei piccoli borghi. E' chiara quindi la necessità di intervenire in maniera nuova su un territorio così rarefatto, ma ricco di potenzialità inespresse. L'azione puntuale sulle periferie urbane, e quella territoriale sui paesi dell'entroterra italiano, mirano alla creazione di una rete economica e sociale di nuovi servizi e accessibilità in grado di rivitalizzare le aree che subiscono maggiormente la distanza dai grandi centri urbani e l'assenza di infrastrutture. L'obiettivo è rispondere alla volontà del territorio montano di svilupparsi autonomamente seguendo una via sostenibile, perchè legata alla natura e al luogo, e in grado di stimolare, attraverso nuovi poli, la forza nodale necessaria a creare il complesso sistema di relazioni che regolano un territorio.
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Il fenomeno dello spopolamento, in ambito mondiale ed in particolare europeo, mostra una stretta connessione con la presenza di regimi montuosi. In Italia la fascia appenninica a subire gli eetti della con-trazione e dell'abbandono delle citt, e soprattutto dei piccoli borghi. E' chiara quindi la necessit di intervenire in maniera nuova su un terri-torio cos straticato e ora rarefatto, ma ricco di potenzialit inespresse. L'azione puntuale sulle periferie urbane, e quella territoriale sui paesi dell'entroterra italiano, mirano alla creazione di una rete economica e sociale di nuovi servizi e accessibilit in grado di rivitalizzare le aree che subiscono maggiormente la distanza dai grandi centri urbani e l'assen-za di infrastrutture. L'obiettivo rispondere alla volont del territorio montano di svilupparsi autonomamente seguendo una via sostenibi-le, perch legata alla natura e al luogo, e in grado di stimolare, attraver-so nuovi poli, la forza nodale necessaria a creare il complesso sistema di relazioni che regolano un territorio.
Racconti dimenticatiIpotesi di recupero della fascia appenninica italiana
Castelgrande. Via Appia, l'antico tracciato romano che collegava Roma a Brindisi. Pochi chilometri ancora, prima che il sole scompaia dietro i monti. Mi fermo per scoprire questo paese dimenticato, nessuno tranne un uomo che guarda incuriosito lo straniero avvicinarsi, colpito dal pro-lo del borgo.
-Faccio una foto e vado... -A me vuoi fare la foto? -No no, al paese.. -Fate un panorama di Castelgrande? quello bello da fuori, ma per noi che stiamo qui bruttissimo-Come bruttissimo? -Stiamo messi male... questo posto destinato a scomparire. Per uno che nasce qua, venti ne muoiono, va sempre peggio e non c' nulla da fare, pensa-te che io sono dovuto andare a lavorare in Germania, non si poteva restare qui...
Il mio condente senza nome continua con la storia della sua vita, ed io non ho nessuna voglia di fermarlo, ma non riesco a confessargli che sono l proprio per questo, per osservare con i miei occhi questo abbandono, vivere le storie che hanno costretto tanti a scappare. Il nuovo amico mi osserva ducioso mentre lo saluto.
-Vedete di fare qualcosa.. -Ci prover, arrivederci
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 0 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
Contesto globale
Europa
Demograa
Lo sviluppo urbano vede una netta divisione tra citta vincenti e perdenti. I paesi in via di sviluppo saranno interessati dalla maggiore crescita demo-graca, che richieder un sempre maggiore consu-mo di acqua, gas, petrolio ed energia elettrica per il riscaldamento e il rareddamento.
polarizzazioneAttualmente 6.7 miliardi di persone vivono sulla terra, 3 dei quali in contesti urbani. Secondo le Nazioni Unite entro il 2030 la popolazione crescer di 2 miliardi e andr ad occupare quasi esclusiva-mente territori urbanizzati.
popolazionecontrazioneNei vecchi paesi industriali, invece, gli insediamenti e le attivit economiche si stanno concentrando in vaste aree urbane ad alta densit, mentre le perife-rie e le aree rurali di spopolano. Questi paesi, oltre al piu alto livello mondiale di ricchezza, di turismo e di tasse, vedono la maggiore aspettativa di vita, che sta portando ad un costante aumento della popola-zione anziana.
previsioneNellottica di un aumento della popolazione cosi polarizzato, e di un restringimento delle risorse a disposizione, sembra inevitabile considerare il futuro delle fasce territoriali dove pi forte si sta manifestando il fenomeno della contrazione e dellabbandono. Il fenomeno destiato a crescere soprattutto in Europa, che non contribuir allaumento della popolazione mondiale, e dovr prepararsi ad arontare una diminuzione della popolazione.
montagnaLo spopolamento europeo interessa enormi aree rurali. Il regime orograco di un territorio ricco di catene montuose inuisce molto sulle dinamiche di contrazione, e in particolare sul fenomeno di abbandono dei sistemi diusi dei borghi di montagna.
spopolamentoMolte delle aree interessate da spopolamento e contrazione corrispondono a territori montuosi o collinari, inevitabilmente distanti dai grandi centri e dalle politiche di sviluppo.
riorganizzazioneSono necessarie nuove regole di pianicazione e nuove forme di interazione, nuove direzioni. Il punto di partenza la coscienza dellinevitabilit del fenomeno della contrazione nella gran parte del territorio europeo, da interpretare per come matrice di nuove possibilit. Alla necessita di costruire il nuovo, si aanca quella di reinterpreta-re lesistente con la maggior densit possibile.
provinceLa montagna europea copre 1.900.000 kmq (40,6 % della supercie totale della UE) ed e abitata da 94,3 milioni di persone (19,1 % dellintera popolazione). La maggior parte dei paesi europei possiede ampie porzioni montuose.
montagnaLe fasce montuose europee appaiono assolutamente dierenziate per geomorfo-logia e clima. Anche i proli economici non sono omogenei, passando da comunita montane ricche, industrializzate e bene-ciarie di consistenti ussi turistici, no ad arrivare a territori poveri caratterizzati da economie di sussistenza.
analisiLanalisi degli indici di decrescita e di emigrazione dimostrano una precisa relazione tra spopolamento e montagna europea. Il quadro comprende situazioni montuose caratterizzate da una forte stabi-lita demograca, dovuta al radicato tessuto turistico (come la catena delle Alpi). Dallaltra parte invece ci sono aree rurali in forte dicolta di sviluppo.
isolamentoLisolamento delle regioni montuose ha tra le cause principali la distanza dalle grandi reti infrastrutturali, che inevitabilmente tagliano fuori dalle direttrici di sviluppo economico e demograco le aree meno accessibili, e creano spesso problemi legati allassenza di grandi centri e strutture di pubblico interesse.
poli industrialiLa crescita di grandi centri industriali -gli unici ad avere dinamiche demograche crescenti- ha polarizzato lo sviluppo del territorio europeo in macroaree fortemente popolate da un lato, e regioni rurali in contrazione dallaltra. Le uniche aree che contraddicono questa tesi sono le regioni inglesi e tedesche in continua fase di de-industrialzzazione.
italiaLa fascia appenninica italiana conferma la generale tenenza in atto nella montagna europea, mostrando forti problematiche legate a spopolamento ed emigrazione. Il caso emblematico della montagna italiana testimonia un fenomeno che per estensio-ne e portata non puo essere sottovalutato.
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 1 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
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Italia
Per montagna si intende unarea caratterizzata da rilievi non inferiori a 600m per la fascia alpina, e 700m per quella appenninica e per le isole. Il territorio montano e composto da 3546 comuni totalmente montani (84,4%), e 655 comuni parzial-mente montani, per un totale di 4201comuni, che rappresentano il 52% degli 8101 comuni italiani.
comuni montani
comuni montani interni
montagna interna
collina interna
montagna litoranea
collina litoranea
supercie
strategia
popolazione
area
linee guida citt>>>>>>>>>>>>>>>>>>> >>>>>>>>>>>>>>>>> >>>>>>>>>>>bacino dutenza borghi rete
isolamento
La supercie montana ammonta complessivamen-te al 54% del totale nazionale, ma la popolazione che vi risiede non supera il 19%. La distribuzione geograca vede una netta prevalenza dei comuni montani nel mezzogiorno (1530, il 36,4% del totale nazionale).
Dalle dinamiche di contrazione e spopolamento vanno inoltre esclusi tutti i comuni montani litora-nei e quelli appartenenti alla fascia alpina, vivendo contesti turistici ed infrastrutturali decisamente migliori.
Altra importante causa di spopolamento e contra-zione e il forte isolamento di alcune aree rurali che, oltre a subire lenorme distanza da grandi centri, hanno a disposizione un tessuto infrastrutturale assolutamente insuciente. Le situazioni peggiori si registrano in Molise, Basilicata e Calabria.
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rete
servizi
accessibilita
economia
ecologia
sintesi
Lo spopolamento, linvecchiamento della popolazione, e lemigrazione sono stati la base della perdita di identita dei territori montani, che non sono riusciti a trovare un ruolo di autodeterminazione economica.
Si possono quindi riconsiderare queste zone rurali come nuova opportunita per sperimentare una logica di sviluppo alternativa e sostenibile, una nuova rete capace di rivitalizzare il territorio sfruttando le sue potenzialita.
Dalle analisi sugli andamenti demograci, gli indici migratori, turistici ed occupazionali, larea che pu rivestire un ruolo strategico nello sviluppo della montagna italiana riguarda i comuni dellAppennino centro-meridionale che sono maggiormente interessati da fenomeni di contrazione e spopolamento.
rete tra piccole realta / partecipazione / comunita / salva-guardia dellabbandono / densita /simultaneita / sentimen-to del luogo / polarizzazione / revitalizzazione territoriale /
Lenorme potenziale dellimmensa quantita di borghi di montagna, in costante via di spopolamento e abbandono, pu essere sfruttato soltanto mettendo i piccoli paesi in relazione ai centri maggiori, e creando una rete di collaborazioni e servizi.
La polarizzazione dei centri maggiori in realt capaci di fornire unoerta di servizi decisamente pi ampia non pu avvenire se non sfruttando lenorme potenziale dei piccoli borghi di montagna, unico collante possibile per un territorio tanto esteso quanto sottovalutato.
Questi centri maggiori, per le loro dimensio-ni, hanno un bacino dutenza limitato, quindi loerta di servizi superiori inevitabilmen-te ridotta o completamente insuciente.
Tutti i comuni della fascia rappresentano un territorio pressoch omogeneo dal punto di vista orograco ed insediativo. La miriade di piccoli borghi arroccati sulle vette fanno riferimento a centri maggiori di modeste dimensioni, nessuno dei quali supera i 70.000 ab (ad eccezione di Terni e Catanzaro).
I cardini di uno sviluppo sostenibile della nuova rete tra borghi deve necessariamente rivedere le nozioni di ecolo-gia, economia e questioni sociali.
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 2 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
aree molto isolate
aree mediamente isolate
rete autostradale italiana
fascia appenninica area selezionata comuni area selezionata
Lobiettivo rispondere della vita di un luogo, di rispondere alla volont del territorio montano di svilppare ambienti che meno di altri si allineano a logiche di mercato, ma di contro cercano una sostenibilit naturale, intesa come vita ecologica perch legata alla natura.Il grande numero di piccoli borghi pu creare reti capaci di ospitare funzioni speciali, che allargandone il raggio dazione possono favorire allo stesso tempo una ripresa critica delle tradizioni locali dallagricoltura allartigianato.
Metodo Azione
Bisogna ribaltare il punto di vista: dai paesini arroccati sulle montagne, che dominano il paesaggio ma in quanto roccaforti restano isolati, alla valle, che abbracciando le vette si pone al baricentro di esse.
valle
La creazione di nuovi baricentri rende possibile il raggiungimento della massa critica necessaria per lattivazione di funzioni speciali e servizi nora assenti nelle singole realt.
baricentro
Lattivazione di un circuito di relazioni tra piccoli paesi pu spingere dal basso la collaborazione della popolazione stessa, o di privati interessati, nella rivita-lizzazione e nel restauro delle singole realt.
accessibilit
Ogni nuovo polo, posizionato in modo strategico, ha un raggio dazione limita-to per agevolare laccessibilit soprattutto con mezzi di trasporto fruibili da ogni fascia di popolazione, con particolare attenzione alle fasce deboli e non autosucienti.
trasporti
ambito poli posizionamento poli
interazione
poli per le aree isolateSituazioni di estremo isolamento possono trovare nei nuovi poli nuovi motivi di scambio culturale e commercia-le a vantaggio dei residenti e, contemporaneamente, fornire facilitazioni turistiche per i visitatori.
aree isolate
periferie
rete stradale
La rivitalizzaizone delle periferie dei centri maggiori (anchessi spesso in via di spopolamento) puo partire da un nuovo dialogo tra citt e piccole realt di montagna attraverso nuovi baricentri funzionali in grado di fornire servizi alternativi, assenti in entambi i casi.
periferie
aree isolate
periferie
rete stradale
Nuovi poli possono fare da tramite fra grandi direttrici infrastrutturali e contesti territoriali costellati di piccoli borghi, creando cos punti di sosta, e fornendo nuovi accessi capaci di incanalare possibili ussi di visitatori.
rete stradale
aree isolate
periferie
rete stradaleCos come nuovi poli formano una rete tra piccoli borghi, allo stesso modo il collegamento tra poli pu creare una rete su scala territoriale in grado di fornire servizi superiori con raggi dazione limitati, e in grado di creare nuove traiettorie commerciali e turistiche.
rete tra poli
aree isolate
periferie
rete stradale
10 km 100
aree disabitate
centri abitati
nuclei abitati
strade principali
ferrovie
poli collegati alla rete stradale
poli per le aree isolate
poli collegati alle periferie
Unazione diusa sul territrio italiano deve tener conto contemporanea-mente della posizione dei nuovi poli, e delle funzioni che essi dovranno contenere, in stretta relazione con la reale domanda ed oerta dei vari ambiti regionali.
Lazione di questo nuovo sistema di nodi su un territorio cos rarefatto ed in piena fase di spopolamento e contrazione, si completa solo con linterazione tra poli, col collegamento economico, sociale ed ecologico tra citt, infrastrutture e piccoli borghi.
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 3 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
area selezionata
Ogni area ha un suo carattere specico, quindi una diversa strategia di intervento ma, nella maggior parte dei casi, lazione dei poli in prossimita delle vie di comunicazione e di quelli operanti sulle periferie cittadine di convogliare nuove energie verso i poli interni, che si relazionano al territorio piu isolato e problematico
Il nuovo sistema reticolare di poli sulla dorsale appenninica mostra caratteristiche molto diverse tra loro, derivanti da una diversa distribuzione insediativa e da una diversa densit di infrastrutture sul territorio. Le due strategie dazione per la riattivazione della dorsale, ed in particolare per la rivitalizzazione delle realt pi isolate, riguardano interventi puntuali sulle citt medie che si attestano al sistema montuoso, e sulla rete viaria principale che lo attraversa.
Modello
10 km 50
Per collegare al meglio i piccoli borghi e fornire loro i servizi necessa-ri, ogni polo ha un raggio dazione limitato, che va dai 10 ai 15 km, servendo cosi un bacino dutenza riservato ad un ristretto numero di paesini.
>>> >>>
La spinta successiva verso linterno deve sfruttare le opportu-nit date dalle infrastrutture esistenti, unico attrattore in grado di operare su un territorio spesso privo di grandi insediamenti.
Lazione delle infrastrutture coinvolge in questo modo gran parte dei poli esclusi dal raggio dazione delle citt piccole e medie.
Le fasce che necessitano di una pi forte relazione con il sistema infrastrutturale sono rappresentate dallentroterra campano delle province di Avellino, Benevento e Salerno, e dallarea centrale della provincia di Potenza.
SS77
SS650
SS17
SS4A24
A25
A3
SS598E847
E846
A16SS658
strade aree dinuenza relazione
sistema
carattereraggio dazione
10 km 100
In un sistema territoriale molto debole, la spinta iniziale verso linterno non pu che partire dagli interventi sulle periferie dei centri maggiori in prossimit dei grandi sistemi montani.
Dai centri maggiori, i poli isolati piu vicini possono trarre forza ed abbracciare unarea dinuenza tale da innescare nuovi meccanismi sociali ed economici.
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Ascoli PicenoTeramo
LAquila
lAquila
SpoletoTerni
Rieti
Avezzano
Ariano Irpino
Lauria
Castrovillari
AcriCosenza
Frosinone
Benevento
Potenza
Sulmona
Campobasso
Melfi
San Giovanni in Fiore
Catanzaro
Rionero
Le fasce pi deboli sono costituite dallarea di conne tra la provincia dellAquila e quella di Isernia, dal territorio compre-so tra la provincia di Campobasso ed il beneventano, dal conne della provincia di Potenza con lavellinese ed il salerni-tano, ed inne dallarea interna della provincia di Potenza.
citt aree dinuenzadistanza
Le priorit di intervento di una strategia territoriale cos articolata cadono nelle aree che possiedono una forza nodale capace di mettere a sistema linuenza di citt e infrastrutture contemporaneamente.
I territori pi isolati non possiedono la forza necessaria ad attivare un meccanismo cos complesso, mentre le aree appartenenti ad un sistema pi consolidato di citt ed infrastrutture chiuderebbero presto su se stesse la propria inuenza.
Le potenzialit maggiori vanno quindi ricercate nelle aree con maggiori capacit inespresse, dotate di prossimit e collegamenti tali da innesca-re gli eetti desiderati.
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 4 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
interventi sulle citta
comuni priorita
area dinfluenza citta
interventi infrastrutture
area dinfluenza infrastrutture
priorita3
priorita2
priorita1
Priorit
Individuate le aree con priorit di intervento, lobiettivo quello di proporre una serie di azioni -rivolte parallelamente agli abitanti e ai possibili visitatori- capaci di frenare lo spopolamento in atto, e suggerire nuove traiettorie di sviluppo derivanti dalle potenzialit stesse oerte dal territorio.
E necessaria una visione dinsieme che consideri le tre aree parte di una strategia pi ampia, che metta a sistema la rivitalizzazione delle periferie urbane con i nuovi accessi alle infrastrutture maggiori per raggiugere le realt piu isolate.
La prima azione da compiere individuare la posizione di ciascun polo cercando unarea baricentrica posta a valle, dove sono pi agevoli i collegamenti stradali. Ogni nuovo nodo servir un bacino dutenza quasi sempre superiore ai 10000 ab. componendo cos il quadro in cui si inseriscono le aree di priorit.
Ad ogni polo sar garantito un adeguato collegamento stradale con i borghi circostanti, oltre che con gli altri poli; lattenzione posta sul recupero delle infrastrutture esistenti, strettamente legate al territorio, ma bisognose di opere di rinforzamento.
I collegamenti tra polo e polo possono sfruttare la rete infrastrutturale principale per tragitti piu veloci, oppure utilizzare le strade di servizio ai borghi, muovendosi cos piu lentamente.
collegamenti veloci
collegamenti lenti
Lattenzione si sposta sui singoli comuni che ospitano i poli strategicamente pi importanti; ogni polo infatti, pur servendo pi comuni, ha un comune di riferimento per facilitare laspetto organizzativo ed amministrativo.
cerreto sannita
bella
castelmezzano
corleto perticara
sassinoro
san bartolomeo in galdo
calitripescopagano
circello
Ciascuno dei poli delle tre aree di priorit suggerisce un ugual numero di possibili progetti per la rivalutazione della fascia appenninica italiana; quindi interessan-te sviluppare i diversi approcci da applicare a citt, infrastrutture, e realt isolate, in modo da denire le linee guida da seguire per tutta la casistica.
castelmezzano
potenza
sassinoro
pescopagano
quadro dinsieme collegamenti
nuovi poli comuni
rete stradale poli prioritari
I comuni selezionati, anche se contigui e appartenenti a realt territoriali omogenee, sono situati a cavallo dei conni regionali e provinciali, quindi regolati da strutture amministrative e piani di sviluppo spesso distanti tra loro. La Campania regolata da PTCP (piani territoriali di coordinamento provinciale), mentre la Basilicata da PSP (piani strutturali provinciali).
Benevento
Avellino
SalernoPotenza
Matera
regioni e province
intervento 1
aree isolate
periferie
rete stradale
aree isolate
periferie
rete stradale
intervento 2
intervento 3
aree isolate
periferie
rete stradale
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 5 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
Risulta quindi essenziale, per approfondire i diversi approcci, prendere in esame tre poli appartenenti alle tre diverse aree e regolati da programmi dazione dierenti. Il primo intervento il sistema citta-infrastruttura di Potenza-Castelmezzano, il secondo il sistema isolato di Pescopagano, il terzo rappre-sentato dal sistema infrastruttura di Sassinoro.
interventi
intervento 3
intervento 2
intervento 1
Lobiettivo quello di sviluppare un programma di recupero omogeneo, non frazionato in base ai conni amministrativi, anzi in grado di mantenere e valorizzare le potenzialit e le vocazioni del territorio. Tra i principali obiettivi dei Progetti Integrati di Campania e Basilicata spicca la permanenza della popolazione nel territorio: le azioni sono infatti mirate ad inver-tire lesodo rurale e stimolare loccupazione. Le linee guida (e di conseguenza i nanziamenti ad essi relative) si focalizzano su: infrastrutture, attivit produttive, turismo e risorse culturali, ambiente e reti ecologiche, confermando una forte anit con le linee strategiche del percorso progettuale. Inoltre, la scelta di selezionare ed operare su singoli comuni garantisce una perfet-ta aderenza ai piani in attuazione, senza escludere la possibilit di creare una rete pi ampia a scala infraprovinciale e infrare-gionale.
programma
stazione di Albano di L
raccordo A3
SS407 per Metaponto
area del Vulture
Lobiettivo del polo di Castelmezzano quello di mettersi in relazione con la statale 407, in modo da convogliare energia verso i paesi interni; essenziale per questo sviluppo la vicinanza a Potenza e al relativo polo che, in aggiunta, propone una riqualicazione della periferia est della citt.
Intervento1
areacastelmezzano
nuove imprese lavorazione del legnovalorizzazione percorsi turistici
trivigno
castelmezzano
pietrapertosa
entro espositivo sui brigantivalorizzazione antichi Palmenti
albano di L
nuove imprese agricole e zootecnichecentro visite rovine citta vecchia
campomagiore
inserimento nuove attivita industrialicentro informativo Parchi in Basilicata
recupero attivita artigianali legate a ferro e legnocentro permanente sui briganti
brindisi di M
nuove imprese nel settore tessilecentro di recupero dellartigianato
valorizzazione siti archeologici
anzi
centro lavorazione della pietra e del ferrovalorizzazione impianti turistici
Allazione diretta del polo va aggiunto un programma relativo ai singoli comuni inclusi nella rete. Questo programma, partendo dalle potenzialit esistenti, ha il duplice scopo di servire gli abitanti dei borghi e di incen-tivare loerta turistica e lattrattivit commerciale degli insediamenti.
Il polo situato presso la stazione di Albano di Lucania, a ridosso quindi sia della statale SS407, sia della linea ferroviaria che collega Metaponto a Potenza. Un altro importante collegamento, trasversale a questi ultimi, la SP32 che collega Albano ad Anzi costeggiando la diga della Camastra.
polo di castelmezzano
Il polo di Castelmezzano, insieme a quello di Potenza, ha la funzione di interscambio tra i diver-si sitemi di mobilit presenti nel territorio. La stazione di Albano di Lucania collegata ai paesi della rete con un sistema di autobus, mentre dal polo di Potenza si pu accedere alla rete di scale mobili e alla linea metropolitana su terra.
mobilit
Le possibilit oerte dalla stazione ferroviaria aumenta-no se messe a sistema coi collegamenti stradali dei borghi appartenenti alla rete; nuovi servizi assenti nei singoli paesi possono ora essere concentrati nel nuovo polo che si attesta alla stazione.
polo potenza
polo castelmezzano
potenza
pietragallacancellara
vaglio
brindisi di M
trivigno
anzi
castelmezzano
pietrapertosa
campomagiore
albano di L
periferie
rete stradale
rete stradale
SS 407
SP 32
linea ferroviaria
programmaampliamento stazione ferroviaria osservatorio sullambiente centro visita parchi area tematica sui briganti centro polivalente banca e ufficio postale centro medico distributore di carburante
area dinuenzaarea polo>> >>Parco della Grancia
Diga della Camastra
Parco Nazionale dellAppennino Lucano
Parco Regionale Gallipoli Cognato
parchiPreminente, inoltre, la vocazione naturalistica del polo, che pu ospitare il centro visita del Parco di Gallipoli Cognato (nora assente), e sfruttare la sua vicinanza al Parco della Grancia, al Parco dellAppennino Lucano e alla diga della Camastra, proponendo un nuovo osservatorio sul territorio.
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 6 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
Stazione Nuovo Polo Potenza
Stazione Vaglio
Potenza
Stazione Trivigno
Stazione Albano di L Nuovo Polo di Castelmezzano
infrastruttureIl nuovo polo di Castelmezzano strettamente legato a quello di Potenza attraver-so il duplice apporto della rete stradale e della ferrovia. Questultima svolge il ruolo di collante tra le diverse real isolate presenti nel territorio favorendo unelevata accessibilit al capoluogo e al suo sistema intergato di mobilit.
Potenza
Vaglio
Trivigno
Albano di L
Anzi
Castelmezzano
Pietrapertosa
Scale mobili
Metropolitana
Statale 407
Campomaggiore
Linea ferroviaria
Autobus
Albano di L
Intervento1
stazione centrale
potenza ovest
potenza centro
potenza est
polo potenza
programmanuova stazione ferroviaria punto informazioni comuni in rete centro polivalente centro vendita produzioni locali terminal autobus
nuove imprese di allevamentoentro espositivo sui briganti
nuove imprese agricolevalorizzazione siti archeologici
nuovo centro di produzione artigianalevalorizzazione antichi Palmenti
pietragalla
cancellara
vaglio
periferia
Il lotto scelto appartiene alla zona industriale, dove a piccole e medie imprese si alternano grandi vuoti e una serie di edici in dismissione. La rivalutazione di questarea dovr partire, quindi, dalle preesistenze industriali e da una riconsi-derazione del bacino del Basento, nora privo di un reale legame con la citta.
strategiaLarea selezionata per il polo si trova nellestrema periferia est della citt, a ridosso del raccordo autostradale Potenza-Sicignano (collegamento alla A3), della linea ferroviaria Salerno-Taranto e del ume Basento. In particolare la linea ferroviaria pu connettersi alla stazione centrale e al nuovo sistema integrato di mobilit (scale mobili, metropolitana, bus).
polo di potenza
Fiume e ferrovia costituiscono le spine dorsali dellintervento, che si propone di recuperare il rapporto con lacqua attraverso la rivitalizzazione del bacino, la creazione di nuovi accessi con la linea metropolitana e la conversione delle aree inutilizzate in nuovi servizi per i cittadini (sportivi e di intrattenimento).
rivalutazioneAnche il polo parte dallampliamento di un edicio dismesso e si propone di creare una piccola stazione ferroviaria in stretto colleamento al sistema dei borghi; sono inoltre facilitati i collegamenti stradali dalla prossimita con il raccordo autostradale.
marginiMettendo in relazione le aree inutilizzate si crea un sistema-parco capace di rivalutare lintero lungoume, e di integrare nuove funzioni sportive e di intrat-tenimento attraverso gli edici dismessi; in questo modo si crea una rete in grado di connettere tra loro segmenti di citt isolati dal ume e dalla ferrovia.
rete
Le aree inutilizzate formano un mosaico che si articola lungo tutto largine del ume Basento e lungo la linea ferroviaria, ed ospitano al loro interno unenorme quantit di edici industriali dismessi.
aree inutilizzate
>> Il programma relativo ai singoli comuni si propone di valorizzare le specicit delle singole realt -spesso economicamente in stretta dipendenza del capo-luogo di regione- in una rete attenta a promuovere un turismo non di massa e un valido sostegno alle imprese emergenti. area dinuenza>> >>area poloAnche il polo parte dallampliamento di un edicio dismesso e si propone di creare una piccola stazione ferroviaria come nuovo legame fra la citta e il sistema dei borghi; sono inoltre facilitati i collegamenti stradali dalla prossimi-t con il raccordo autostradale.
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 7 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
La strategia dazione interviene sulla fascia pi debole della citt ed il polo, posto ai margini dellambito industriale, diventa il perfetto punto i scambio tra realt urbana e piccoli insediamenti rurali.
area industriale
>>> >>> >>>stazione centrale
polo potenza
lago di Saetta
Intervento 2
polo di pescopagano
polo pescopaganopescopagano
castelgrande
santandrea di conza
rapone
san fele
ruvo del monteconza della campania
calitri
pescopagano
Oltre alle attivit sportive il polo si propone di creare un punto di riferimento per le aree archeologiche circostanti e per i numerosi percorsi naturalistici che attraversano i boschi e le oasi protette dal WWF.
programmapunto informazioni comuni in rete ampliamento attivita sportive
creazione attrezzature sport acquatici
albergo e residenza sportivacentro accoglienza tour archeologici
centro polivalente
polo pescopagano
Alle azioni delineate dal nuovo polo, si aggiungono altre linee guida relative ai singoli borghi della rete, con lo scopo di rinforzare il tessuto turistico del territorio e creare nuove occasioni economiche e commerciali.
nuove imprese tessilivalorizzazione siti archeologici
nuove imprese agricole e zootecnichevalorizzazione percorsi naturalistici
conza della campania
centro lavorazione della pietravalorizzazione impianti turistici
pescopagano
nuove imprese tessilicentro espositivo sui briganti
santandrea di conza
castelgrande
nuove imprese lavorazione del legno e ferrovalorizzazione percorsi turistici e naturalistici
san fele
nuove imprese agricole e zootecnichevalorizzazione percorsi turistici
ruvo del monte
nuove imprese lavorazione ceramicavalorizzazione siti archeologici
raponecalitri
Il secondo intervento appartiene ad un sistema territo-riale particolarmente isolato, lontano dai centri maggiori e privo di particolari vocazioni produttive. La forza neces-saria ad una rivitalizzazione deve necessariamente provenire dallinterno, sfruttando le molteplici possibilit turistiche, sportive e paesaggistiche presenti nellarea.
Per sfruttare adeguatamente le molteplici possibilit turistiche presenti nel territorio, e creare parallelamente un valido sostegno alla popolazione residente, le enormi possibilit paesaggistiche suggeriscono un intervento capace di mettere a sistema le diverse potenzialit costruendo un percorso ciclabile che fa capo al polo.
percorso
area polo area dinuenzaLarea scelta per il polo si trova nei pressi del lago di Saetta, in posizione baricentrica rispetto al sistema di piccoli comuni della rete. Il programma relativo al polo parte dallampliamento delle strutture sportive gi presenti a ridosso dellinvaso, con lintenzione di crearne di nuove legate allacqua (canottaggio, vela..), e richia-mando cos un considerevole numero di abitanti.
area isolata
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Oltre allattivit di cava, la pietra estratta pu diventare elemento di recupero delle antiche tradizioni legate alla sua trasformazione attraverso la creazione di un centro dedicato alle lavorazioni a scalpellino. Posto nel borgo di Pescopaga-no il centro potr formare una manodopera altamente qualicata e creare cos nuove opportunit lavorative.
lavorazione pietra
Estrema rilevanza allinterno del percorso rivestono i siti archeologici di Castel-grande e Rapone: il primo comprende i resti di un villaggio dellet del Bronzo mentre il secondo conserva reperti archeologici di un insediamento pre-romano, risalente al VI sec. a.C. Lobiettivo quello di favorire gli scavi e creare piccoli centri espositivi e di accoglienza.
siti archeologici
Di enorme importanza allinterno del percorso, inoltre, losservatorio astrono-mico di Castelgrande, primo centro internazionale in Italia per esperimenti di astrosica. Litinerario naturalistico si completa quindi con la possibilit di visitare un polo scientico deccellenza migliorandone i collegamenti e laccessibilit.
osservatorio astronomico
Inserendo le cave tuttora attive nel percorso ciclabile si pu aancare allaspetto scenograco, una volta terminato il loro ciclo produttivo, una reale collaborazione con le industrie di estrazione per la riconversione delle aree in termini paesaggistici (giardini e piccoli invasi) o in termini funzionali (anteatri e spazi di intrattenimento).
cave
pescopagano
polo di pescopagano
castelgrande
santandrea di conza
rapone
area
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 8 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
raccordo A3
SS94
SS87
polo sassinoro
sassinoro
Intervento 3
area
circuito ecologico
polo di sassinoro area polo area dinuenzaanalisi
polo sassinoro
morcone
sassinoro
sepino
guardiaregia
san giuliano del sanniocercemaggiore
Di origini antichissime, il tratturo riprende il tracciato della via Numidia e conserva ai suoi margini unenorme quantit di reperti archeologici risalenti sia alla preistoria che allepoca romana. La ricchezza storica, insieme a quella naturalistica, ha portato il territorio -ed in particolare lambito molisano- ad una discreta stabilit demograca ed economica.
morcone
sassinoro
sepino
Forte di questa stabilit la rete di borghi pu quindi sperimentare uno sviluppo ecologico e sostenibile strettamente legato agli itinerari naturalistici, agli scavi, e alle tradizioni agricole ed artigianali, con una particolare attenzione alle energie rinnovabili.
Larea scelta per ospitare il polo parte dallampliamento della stazione di rifornimento carburante per costruire un centro studi sulle energie rinnovabili, che possa dare una direzione nuova al turismo e alla vita stessa dei singoli borghi della rete.
polo sassinoroLa volont quella di creare un circuito ecologico e sostenibile attorno allantico tratturo, autonomo dal punto di vista energetico, e legato parallelamente al setto-re abitativo, alle aziende agricole e a tutti i nodi turistici della rete. La possibilit di noleggiare auto elettriche nel polo consente infatti di spostarsi senza emissioni tra le aree ricettive.
Il nuovo circuito, parallelamente ad unazione mirata alle potenzialit del territorio, interviene puntualmente sui singoli borghi, cercando di migliorarne le condizioni turistiche e abitative, con unattenzione particolare verso la sostenibilit ambientale.
centro lavorazione della pietravalorizzazione percorsi storici
morcone
valorizzazione siti archeologicivalorizzazione percorsi storici
cercemaggiore
nuove imprese agricole e zootecnichevalorizzazione percorsi naturalistici
san giuliano del sannio
centro lavorazione argillavalorizzazione percorsi naturalistici
guardiaregia
controllo sorgenti naturalivalorizzazione impianti turistici
sassinoro
valorizzazione siti archeologicivalorizzazione percorsi naturalistici
sepino
Nel circuito ecologico rientrano importanti siti archeologici, tra cui le rovine romane di Sepino, quelle preistoriche di Sassinoro e Cercemaggiore, che disporranno di punti di ricarica e cambio batteria per le macchine elettriche, andando cosi a stimolare una fruizione nuova del patrimonio esistente, che gia vive di un turismo consolidato.
siti archeologici
Nuovi punti di ricarica andranno poi a valorizzare le aree naturalistiche della rete, tra cui i percorsi nei boschi di San Giuliano del Sannio e loasi WWF di
Guardiaregia, entrambi facilmente raggiungibili dal tratturo, che costituisce esso stesso un percorso naturalistico protetto.
aree naturalistiche
Le fattorie saranno organizzate come eco-villaggi autosucienti, dove i visita-tori potranno fare esperienza di un modello alternativo che sfrutta la produzio-ne agricola e gli allevamenti locali, oltre alle numerose sorgenti presenti nel territorio.
aziende agricoleaziende agricoleeco fattorie
A completare lofferta del circuito, nei borghi che hanno subito un decremen-to demografico maggiore -che coincidono col tracciato del tratturo- lenorme
quantita di abitazioni abbandonate da la possibilita di una riconverisone
sostenibile degli immobili per fini abitativi e turistici attraverso la creazione di alberghi diffusi.
alberghi diusi
Per sfruttare le potenzialit agricole e zootecniche dellarea con un nuovo approccio sostenibile, lobiettivo la creazione -nei pressi del tracciato- di fattorie ecologiche a stretto contatto con le aziende esistenti. La coltivazione avverr attraverso sistemi biologici, mentre lenergia elettrica deriver comple-tamente da pannelli solari e turbine eoliche.
eco fattorie
morcone
sassinoro
polo sassinoro
sepino
guardiaregia
san giuliano del sannio
cercemaggiore
programmapunto informazioni comuni in rete centro di ricerca energie rinnovabilinoleggio auto elettrichestazione ricarica auto elettrichecentro accoglienza tour archeologicicentro polivalente
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 9 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
A16benevento
iserniaSS87
Lintervento di si propone di mettere in relazione il territorio con la Statale 87, un importante via di comuni-cazione tra Molise e Campania che riprende lantico tracciato del regio tratturo Pescasseroli-Candela, usato no agli anni 50 come direttrice di transumanza.
rete stradale
punto di ricarica e cambio batteria
Il percorso progettuale costruisce in itinere il suo metodo dazione, partendo dalla lettura del contesto globale e procedendo con quello europeo ed italiano per arrivare allo sviluppo di una strategia che interessa gran parte della dorsale appen-ninica. Allindividuazione di aree in cui appare prioritario operare seguono le linee
guida di una rivitalizzazione dai molteplici obiettivi.
Gli esempi forniti dagli interventi di recupero sulla fascia appenninica italiana mostrano una sensibile variet di approcci possibili al problema dello spopola-mento e della contrazione degli ambiti montani. Loccasione di relazionarsi a contesti diversi mette infatti tematiche molto battute sotto una luce nuova: la riqualicazione delle periferie urbane, lintervento puntuale sui centri storici, il
ruolo dellinfrastruttura nel territorio, hanno in questo caso unavalenza strategica che non si chiude su se stessa, anzi cerca continuamente un rapporto con il tto sistema di relazioni che regolano gli ambiti pi rarefatti. Cos la periferia di una citt media, ed il suo comparto industriale in declino, diventa stimolo non solo per una nuova visione della citt, ma soprattutto cerca nei borghi vicini un reciproco scambio di energie e possibilit. Anche le aree pi povere possono in questo modo riscoprire lenorme potenzialit nascosta delle attrazioni e dei settori economici in declino, cos come una nuova interpretazione del ruolo dellinfrastruttura nel territorio fornisce inevitabilmente nuove direzioni possibili
allo sviluppo delle zone rurali.
La possibilit di scelta lelemento di forza su cui intervenire; la scelta per ogni abitante di un piccolo borgo montano di non dover essere costretto a scappare,
accettando la sda di una vita lontana dai grandi centri.
La sda di questo percorso quasi celata perch non richiede la costruzione di grandi impianti, di enormi strutture, ma cerca la sua strada nella rete, nelle relazio-
ni gi consolidate tra territorio e abitante.
Sono queste relazioni perdute a suggerire la riscoperta dei racconti dimenticati, i racconti che non hanno mai avuto bisogno di essere scritti, il naturale dialogo tra uomo e paesaggio che continua ora a manifestarsi con contenuti nuovi, attraverso
il legame sottile della rete.
Universit degli Studi di Ferrara Facolt di Architettura\\\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\ \\\\\Relatore: Etra Occhialini Candidato: Nicola Di Croce Tavola 10 |Racconti dimenticati Ipotesi di recupero della fascia appenninica italianaa.a. 2009/2010
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