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Dose assorbita D
La Dose assorbita è definita come l’energia E
depositata nell’unità di massa m per effetto delle radiazioni ionizzanti.
D = E / m Gy (Gray)
Dose equivalente H
La Dose equivalente è definita come la dose
assorbita D moltiplicata per un fattore di
ponderazione della Radiazione w
H = wD Sv (Sievert)
Il fattore adimensionale w tiene conto
dell’”efficacia” biologica della radiazione
Dose equivalente H
Tipo ed intervallo di energia Fattori di peso ( ICRP 60)
Fotoni, tutte le energie 1
Elettroni e muoni, tutte le energie 1
Neutroni, energia< 10 keV 5
10 keV-100 keV 10
> 100 keV - 2 MeV 20
> 2 MeV - 20 MeV 10
> 20 MeV 5
Protoni 5
Particelle alfa, frammenti di fissione, nuclei pesanti 20
Dose Efficace
La Dose efficace La Dose efficace (Sievert)(Sievert)
Dose Equivalente * fattori che tengono conto della sensibilità dell’organo
Dose Efficace
Riferimenti Internazionali
ICRP PUBLICATION 60: 1990 RECOMMENDATIONS OF THE INTERNATIONAL COMMISSION ON
RADIOLOGICAL PROTECTION, 60
RACCOMANDAZIONI 2007 DELLA COMMISSIONE INTERNAZIONALE
PER LA PROTEZIONE RADIOLOGICA – 103 - Adottate dalla Commissione nel marzo 2007
Normativa Italiana
ICRP 60 - 1990
Direttiva europea Euratom 97/43 1997
Decreto Legislativo 26
maggio 2000, n. 187
ICRP 103 - 2007
ICRP 70 - 1996
Direttive EuropeeRaccomandazioni
Pubblicazione ICRP 103 - 2007
Pubblicazione ICRP 103 - 2007
Pubblicazione ICRP 103 - 2007
Pubblicazione ICRP 103 - 2007
Pubblicazione ICRP 103 - 2007
Pubblicazione ICRP
103 – 2007
Livelli di riferimento
Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187
Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187
Art. 3.
Principio di giustificazione
1. E' vietata l'esposizione non giustificata.
2. Le esposizioni mediche di cui all’articolo 1, comma 2, devono mostrare di essere sufficientemente
efficaci mediante la valutazione dei potenziali vantaggi diagnostici o terapeutici complessivi da esse
prodotti, inclusi i benefici diretti per la salute della persona e della collettività, rispetto al danno alla
persona che l'esposizione potrebbe causare, tenendo conto dell'efficacia, dei vantaggi e dei rischi di
tecniche alternative disponibili, che si propongono lo stesso obiettivo, ma che non comportano
un'esposizione, ovvero comportano una minore esposizione alle radiazioni ionizzanti. In particolare:
a) tutti i nuovi tipi di pratiche che comportano esposizioni mediche devono essere giustificate
preliminarmente prima di essere generalmente adottate;
b) i tipi di pratiche esistenti che comportano esposizioni mediche possono essere riveduti ogni qualvolta
vengano acquisite prove nuove e rilevanti circa la loro efficacia o le loro conseguenze;
c) il processo di giustificazione preliminare e di revisione delle pratiche deve svolgersi nell'ambito
dell'attività professionale specialistica tenendo conto dei risultati della ricerca scientifica.
…
Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187
Art. 3.
Principio di giustificazione
…
3. Il Ministero della sanità può vietare, sentito il Consiglio superiore di sanità, tipi di esposizioni mediche
non giustificati.
4. Tutte le esposizioni mediche individuali devono essere giustificate preliminarmente, tenendo conto
degli obiettivi specifici dell'esposizione e delle caratteristiche della persona interessata. Se un tipo di pratica
che comporta un'esposizione medica non è giustificata in generale, può essere giustificata invece per il
singolo individuo in circostanze da valutare caso per caso.
5. Il prescrivente e lo specialista, per evitare esposizioni non necessarie, si avvalgono delle informazioni
acquisite o si assicurano di non essere in grado di procurarsi precedenti informazioni diagnostiche o
documentazione medica pertinenti alla prevista esposizione.
…
Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187
Art. 4
Principio di ottimizzazione
1. Tutte le dosi dovute a esposizioni mediche per scopi radiologici di cui all’articolo 1, comma 2,
ad eccezione delle procedure radioterapeutiche, devono essere mantenute al livello più basso
ragionevolmente ottenibile e compatibile con il raggiungimento dell'informazione diagnostica
richiesta, tenendo conto di fattori economici e sociali; il principio di ottimizzazione riguarda la scelta
delle attrezzature, la produzione adeguata di un’ informazione diagnostica appropriata o del risultato
terapeutico, la delega degli aspetti pratici, nonché i programmi per la garanzia di qualità, inclusi il
controllo della qualità, l'esame e la valutazione delle dosi o delle attività somministrate al paziente.
…
…
3. Ai fini dell'ottimizzazione dell'esecuzione degli esami radiodiagnostici si deve tenere conto dei
livelli diagnostici di riferimento (LDR) secondo le linee guida indicate nell’allegato II.
…
…
LDR
Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187ALLEGATO II
Livelli diagnostici di riferimento: linea guida
1. Definizione e scopo
Scopo di queste Linee Guida è la definizione di livelli diagnostici da usare come
riferimento (LDR) nei programmi di assicurazione di qualità in radiodiagnostica e
in medicina nucleare.
I LDR vanno intesi come strumenti di lavoro per ottimizzare le prestazioni. Sono
grandezze (tempi, ctdi, attività ecc.) facilmente misurabili e tipiche per ogni procedura diagnostica. I LDR , avendo valore di standard, non si riferiscono a
misure di dose assorbita dal singolo paziente e non devono essere utilizzati al di
fuori di programmi di miglioramento della qualità in radiodiagnostica.
….
Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187
La Dose in Radiologia Tradizionale
Dose ingresso
Dose “profonda”
Dose rivelatore
LDR RADIOLOGIA
Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187
RADIODIAGNOSTICA: LDR
ESAMI: * DOSE
D’INGRESSO
(mGy)
Addome 10
Urografia (per ripresa) 10
Cranio AP 5
PA 5
Lat 3
Torace PA 0.4
Lat 1.5
Rachide lombare AP 10
Lat 30
Rachide Lombo-Sacrale 40
Pelvi AP 10
Mammografia CC 10 mGy (dose di
ingresso con griglia)
LDR RADIOLOGIA
RADIOLOGIA PEDIATRICA
ESAMI: DOSE D’INGRESSO
( µµµµ Gy)
Addome 1000 (5 anni) **
Torace PA/AP 100 (5 anni)
Lat 200 (5 anni)
AP 80 (neonati)
Cranio PA/AP 1500 (5 anni)
Lat 1000 (5 anni)
Pelvi AP 200 (neonati)
AP 900 (5 anni)
Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n. 187
LDR RADIOLOGIA
U.O. Radiologia
Responsabile dell'impianto radiologico
Tabella 1: RADIODIAGNOSTICA CONVENZIONALE
ESAME
Tensione
[kV](MIN-media-MAX)
Filtrazione totale
[mm Al](MIN-media-MAX)
ESD
[mGy]
Modalità
di misura
Num.
TubiNOTE
Num.
Esam
i
Addome 81 -81- 83 3.9 -4- 4.3 1.3 C.I. 5 DR (***)
Cranio AP/PA 65 -70- 80 3.9 -4- 4.3 0.9 C.I. 2 DR (***)
Cranio LAT 60 -65- 70 3.9 -4- 4.3 0.7 C.I. 2 DR (***)
Pelvi AP 79 -81- 81 3.9 -4- 4.3 1.3 C.I. 5 DR (***)
Rachide lombare AP 81 -81- 81 3.9 -4- 4.3 1.1 C.I. 5 DR (***)
Rachide lombare LAT 80 -85- 95 3.9 -4- 4.3 3.0 C.I. 5 DR (***)
Rachide lombo-sacrale 81 -85- 96 3.9 -4- 4.3 6.1 C.I. 5 DR (***)
Torace PA 110 -125- 125 3.9 -4- 4.3 0.1 C.I. 5 DR (***)
Torace LAT 125 -125- 125 3.9 -4- 4.3 0.5 C.I. 5 DR (***)
Urografia (per ripresa)
Mammografia 29-29-29 0.51-0.51-0.51 5.4 C.I. 1 DR (***)
Ba enema - - - - - - -
Arteriografia - - - - - - -
Tabella 2: RADIODIAGNOSTICA PEDIATRICA
ESAME
Tensione
[kV](MIN-media-MAX)
Filtrazione totale
[mm Al](MIN-media-MAX)
ESD
[mGy]
Modalità
di misura
Num.
TubiNOTE
Num.
Esam
i
Addome (5 anni) - - - - - - -
Cranio AP/PA (5 anni) - - - - - - -
Cranio LAT (5 anni) - - - - - - -
Pelvi AP (5 anni) 65 -65- 65 3.9 -4- 4.3 0.05 C.I. 4 DR (***)
Pelvi AP (neonati) 60 -60- 60 3.9 -4- 4.3 0.03 C.I. 4 DR (***)
Torace PA/AP (5 anni) 100 -100- 100 3.9 -4- 4.3 0.04 C.I. 5 DR (***)
Torace LAT (5 anni) 100 -100- 100 3.9 -4- 4.3 0.04 C.I. 5 DR (***)
Torace (neonati) - - - - - - -
NOCSE Baggiovara
Dr. R.Nizzi
(***): I dati in questione sono stai inviati a Dott. Mancini, responsabile Servizi Sanità Pubblica, in data 31/05/2007
(Prot.45461/PG)
Fattori che influenzano la dose
Tensione alimentazione tubo RX (kV)
Corrente alimentazione tubo RX (mA)
Tempo esposizione (Sec o mS)
Distanza
Filtri (fissi + aggiuntivi)
Fattori che influenzano la dose
distanza
Legge dell’inverso del quadrato della distanza
Grandezza dose x area
La grandezza dose x area è indipendente dalla distanza
Dose al paziente
Tubo RXDose x area (DAP)
Dose profonda
Dose in ingresso
Dose in uscita
paziente
tavolo
Ricettore di immagine:
Intensificatore di brillanza
Cassetta (pellicola o plate CR)
Rivelatore digitale (DR)
Dose al recettore di
immagine
Misure di dose
Uno degli strumenti più usati è la camera di ionizzazione
Misure di doseCamera DAP (Dose Area Product)
Misure di doseCamera DAP (dose area product)
Dose al paziente
Tubo RXDose x area (DAP)
Dose profonda
Dose in ingresso
Dose in uscitafantoccio
Ricettore di immagine:
Intensificatore di brillanza
Cassetta (pellicola o plate CR)
Rivelatore digitale (DR)
Dose al recettore di
immagine
Camera ionizzazione DAP
TLD o dosimetri stato solido
Camera ionizz. “piccola”
La Dose in TC
Detettori
Tubo RX
Paziente
LDR TC
ESAMI: °°DLP (mGy cm)
Testa 1050
Torace 650
Addome 800
Pelvi 600
35
35
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA
°CTDIw (mGy)
60
30
CTDI
CTDI
Pencil camera
CTDI w CTDI vol CTDI 100
CTDI
Per le scansioni elicolidali viene definito
anche un indice “volumetrico” CTDIvol
CTDIvol=CTDIw / Pitch
DLP
LDR TC 64
TC DELL'ADULTO
ESAMECTDIw
[mGy]
CTDIvol
[mGy]
LDR
CTDIw
DLP
[mGy cm]
LDR
DLPTorace standard 16.53 16.80 569.26
Torace Addome 25.90 26.32 1435.77
Torace HR assiale 8.51 8.51 221.25
Addome superiore standard 15.53 15.78 510.96
Addome superiore standard vuoto+due fasi 22.11 22.47 724.20
Addome standard vuoto+tre fasi 33.15 33.69 1394.49
Addome pelvi standard 8.84 8.98 432.08
Addome pelvi standard vuoto+contrasto 17.67 17.96 864.16
pelvi standard 25.48 25.89 566.81
Aorta addominale vuoto+contrasto 40.62 41.28 1867.98
Aorta addominale contrasto 20.87 21.21 1044.93
Estremità inferiori 4.13 8.01 166.66
Tronchi Sovra Aortici 17.53 17.81 672.24
Tronchi Sovra Aortici (nuovo) 24.93 25.34 953.91
Intracranico (p. di Willis) 49.56 96.05 1542.67
il Fisico Specialista
dr. M.Serafini
U.O. Radiologia: Osp. Baggiovara 64
Responsabile dell'impianto radiologico: Dott. M. Bertolani
Anno di riferimento: 2005
Data: lug-07
NOTE
Altri fattori importanti per la dose in TC
Collimazione e
penombra
Macchia focale
Collimatori
penombra
Area “illuminata”
Altri fattori importanti per la dose in TCCollimazione e penombra
Riduzione dose in TC con filtri al Bismuto
Riduzione dose in TC con filtri al Bismuto
Riduzione dose in TC con filtri al Bismuto
Riduzione dose in TC con filtri al Bismuto
Riduzione %Con filtroSenza filtro al
bismuto
Organo
-16.3%4.255.08Cuore
-1.7%3.974.04Midollo
-12.9%4.535.20Polmone Sx
-11.4%4.595.18Polmone Dx
-39.1%2.844.66Mammella Sx
-35.5%3.275.07Mammella Dx
Dose (mSv)
GEOMETRIA DEL SISTEMA
ROTAZIONI ADDIZIONALI
SISTEMI PER IL CONTROLLO
AUTOMATICO DELLA CORRENTE
SISTEMI PER IL CONTROLLO
AUTOMATICO DELLA CORRENTE
Esami Radiologici su
donne in età fertile
Esami Radiologici su donne in età fertile
Art. 10. (D.lgs 187/00)
Protezione particolare durante la gravidanza e l'allattamento
1. Il prescrivente e, al momento dell'indagine diagnostica o del trattamento, lo specialista
devono effettuare un'accurata anamnesi allo scopo di sapere se la donna è in stato di
gravidanza, e si informano, nel caso di somministrazione di radiofarmaci, se allatta al seno.
2. Lo specialista considera la dose che deriverà all'utero a seguito della prestazione
diagnostica o terapeutica nei casi in cui la gravidanza non possa essere esclusa. Se la dose è
superiore a 1 mSv sulla base della valutazione dosimetrica pone particolare attenzione alla
giustificazione, alla necessità o all'urgenza, considerando la possibilità di procrastinare
l'indagine o il trattamento. Nel caso in cui l'indagine diagnostica o la terapia non possano
essere procrastinate informa la donna o chi per essa dei rischi derivanti all'eventuale
nascituro. Nel caso in cui si debba procedere comunque all'esposizione lo specialista deve
porre particolare attenzione al processo di ottimizzazione riguardante sia la madre che il
nascituro.
…
…
Esami Radiologici su donne in età fertile
Art. 10. (D.lgs 187/00)
Protezione particolare durante la gravidanza e
l'allattamento
…
5. Fermo restando quanto disposto ai commi 1, 2 e 3,
l'esercente delle strutture dove si svolgono indagini o
trattamenti con radiazioni ionizzanti deve assicurarsi che
vengano esposti avvisi atti a segnalare il potenziale
pericolo per l'embrione, il feto o per il lattante, nel caso di
somministrazione di radiofarmaci; tali avvisi devono
esplicitamente invitare il paziente a comunicare allo
specialista lo stato di gravidanza, certa o presunta, o
l'eventuale situazione di allattamento.
Esami Radiologici
su donne in età
fertile
Moduli per radiologia tradizionale e TC
scaricabili dal sito intranet Fisica Sanitaria
http://www1/fisicasanitaria/documenti/moduli
/moduli.htm
Grazie per l’attenzione!
Questa presentazione si può scaricare da:
http://www.ausl.mo.it
(seguendo il link → Fisica Sanitaria → Corsi 2009)
Per contattare l’autore: