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RAINBOW

Rainbow. Multicolour Youth volunteering bridging continents

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La pubblicazione finale del progetto "Rainbow", realizzato da InformaGiovani in Italia, Spagna, Messico e Cina con il supporto del programma Gioventù in Azione.

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Il volontariato viene spesso percepito come qualcosa di non interessante per i giovani.“Volontariato, che cosa noiosa!”, “Il volontariato? è adatto soltanto alla gente ricca che non ha altro con cui riempire il proprio tempo libero”: affermazioni su volontariato e servizi comunitari abbastanza comuni tra i giovani.Un’idea “perversa” di volontariato lo rende quindi poco attraente per ragazzi, adolescenti e giovani adulti.Al contrario, il volontariato può essere molto più che attraente, emozionante e divertente.Se sviluppato in ambienti e contesti internazionali ed interculturali, infatti, il volontariato si trasforma in un potente mezzo di educazione non formale.Su questa base il progetto “Rainbow, multicolor volunteering bridging continents” è stato pensato e sviluppato nel 2012 da un gruppo di ONG provenienti da Italia (Sicilia), Cina (Hong-Kong), Messico (Chiapas) e Spagna (Catalogna) ed è stato sostenuto dal Dipartimen-to per la Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia.Il progetto, coordinato dalla Associazione InformaGiovani e co-finanziato dalla Commis-sione europea e dal governo della Regione Siciliana, ha avuto come obiettivo quello di pro-muovere il dialogo, lo scambio e la cooperazione tra enti pubblici e privati che si occupano di questioni sociali e/o ambientali nei paesi interessati, usando il volontariato internazionale come strumento di azione sociale e come mezzo per affrontare le sfide ambientali globali.Sono state svolte 22 attività nel corso dell’anno, compresi lo scambio di buone pratiche e delle attività di Job Shadowing tra le organizzazioni partecipanti e alcuni scambi internazio-nali che hanno coinvolto direttamente i giovani.Particolarmente rilevante è stato il coinvolgimento di un ampio gruppo di giovani prove-nienti da ambienti svantaggiati con un un approccio innovativo che ne ha favorito la parte-cipazione e ha stimolato il dialogo interculturale.

La presente pubblicazione è un diario delle esperienze, raccontato con le parole e le imma-gini dei partecipanti alle diverse iniziative.Lasciamo a voi, ai vostri occhi, alla vostra mente ed al vostro cuore la possibilità di con-dividere i sentimenti e le emozioni che noi abbiamo provato durante lo svolgimento del progetto.

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È stato un bene permettere ai rappresentanti dei diffe-renti Paesi di incontrarsi per pianificare il progetto e le sue diverse fasi dato che ci sono molti ostacoli e difficoltà che dobbiamo superare a cau-sa di differenti background culturali, lingue e modo di vivere.

Volevo vivere dall’inter-no un progetto di volonta-riato internazionale dopo aver lavorato per molti anni sull’aspetto burocratico ri-guardante la selezione di giovani dell’area penale da coinvolgere in questo tipo di attività. Adesso conosco dav-vero l’importanza di questi progetti internazionali perché ho percepito il forte impatto positivo che hanno sui gio-vani che sono in “messa alla prova”.

Ho avuto la possibilità di saperne di più sul volon-tariato negli altri Paesi, in particolare sulle tipologie di attività realizzate dalle altre organizzazioni e sul contesto sociale in cui esse lavorano.

Dopo il Job shadowing, ho

avuto le idee chiare su come progettare le attività interna-zionali in relazione alle esi-genze dei giovani con cui lavo-ro, in particolare di quelli con un background socio-culturale difficile.

Durante la le attività cul-turali, tutti i partecipanti, compresi i ragazzi dell’area penale, hanno avuto l’op-portunità di uscire dalla loro quotidianità e di imparare una lingua e cultura diverse dalla propria.

Abbiamo avuto la possibi-lità di confrontarci su molti aspetti, su dubbi ed incertez-ze relativi al nostro ruolo di animatori giovanili ed assi-stenti sociali.

Per tutte le organizzazioni è stato stimolante vedere la po-

tenzialità della cooperazione internazionale e vedere che possiamo coniugare l’impegno locale e quello internazionale.

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L’interazione era mol-to buona. Non abbiamo avuto problemi di comuni-cazione, incomprensioni o conflitti. Abbiamo trascor-so dei momenti piacevoli ed abbiamo avuto un’utile collaborazione.

Al fine di comprendere le diverse culture, non è sufficiente visitare un altro paese da turista; noi ab-biamo avuto la possibilità, meravigliosa, di condividere la nostra vita quotidiana. Le attività culturali svolte e la possibilità di interagire direttamente con la comuni-tà locale e l’organizzazione sociale ci ha dato una chan-ce davvero unica di essere coinvolti nella vita locale e di sentirci parte di essa.

Sono stati organizzati gio-chi, attività di volontariato, serate interculturali e gite; i partecipanti hanno propo-sto alcuni giochi e abbiamo anche deciso insieme alcune escursioni.

Sì, abbiamo avuto alcuni conflitti a causa delle diffe-renze culturali e di aspet-tative diverse. Così come abbiamo avuto qualche scontro tra alcuni parteci-panti che non avevano una buona conoscenza dell’in-glese. Ma una riunione di tutto il gruppo facilitata dai leader ha permesso di superare problemi e con-flitti.

In pochi giorni siamo riu-sciti a “costruire ed unire”

culture, solidarietà, com-prensione, volontariato e Pace. Indubbiamente una delle migliori esperienze della mia vita.

Per coinvolgere i giovani locali abbiamo realizzato una body painting di due giorni.I partecipanti hanno “sca-tenato” la loro creatività per progettare i disegni, dipingere il proprio cor-po, distribuire depliant ed interagire col pubblico per promuovere lo spirito del volontariato e il servizio di volontariato internazio-nale.

È stato interessante sape-re che, anche se non sono europea, posso partecipa-

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re a progetti finanziati dall’Unione Europea come questo: mi si è aperto un mondo nuovo per il mio futuro.Tutti noi abbiamo avuto la possibilità di essere trattati alla pari, indipendente-mente dalla nostra prove-nienza. Anche io avuto la possibilità di dimostrare le mie capacità pratiche, che sono superiori rispetto al mio livello scolastico.Di solito mi sento sotto il livello medio degli altri ra-gazzi, ma qui mi sono sen-tito “più che uguale”.

Tutti guadagnano qualco-sa in termini di conoscenza e di esperienze personali durante questi scambi. Anche le Organizzazioni guadagnano in termini di visibilità e di nuove energie dei loro volontari e attivisti.

Dopo aver partecipato a questo programma, sono diventato più aperto ad ac-cettare nuovi amici, ad af-frontare le difficoltà e a vi-vere in modo indipendente. È stato bello per me andare d’accordo con i partecipan-ti. Imparando da loro, ho potuto conoscere culture di tutto il mondo in un breve periodo.

Avendo fatto dei lavori di pulizia in una riserva naturale, ho imparato a sacrificare le mie comodità in cambio di un ambiente migliore in cui vivere.Quando sono tornata a casa, ero ansiosa di con-dividere questa esperienza con i miei amici.

Questo progetto è stato per me un’esperienza molto intensa. È ‘stata la prima volta che ho partecipato ad un’ attività del genere e, pertanto, ho dovuto affron-tare situazioni nuove come l’interazione con persone provenienti da culture com-pletamente diverse. Ovvia-mente in certe situazioni è stato difficile, ma so di aver ricevuto molto da tutti loro.

In qualità di volontaria locale nella mia organizza-zione, volevo promuovere il

volontariato internazionale nella mia comunità con un progetto significativo.“Rainbow” ci ha dato la possibilità di coinvolgere in un evento internazionale alcuni giovani svantaggiati, dando loro l’opportunità di allargare i propri orizzon-ti.

Temevo che questa espe-rienza non avrebbe portato nulla di concreto. Ma gra-zie alle attività che abbia-mo fatto, non c’è nulla di cui mi posso lamentare o di cui mi sia pentito.

Ho apprezzato le cene speciali messicana, cinese e spagnola preparata dai partecipanti.Mi è piaciuto il fatto che durante la preparazio-ne dei cibi, tutti quanti potevano partecipare. Il risultato è stato un mix indimenticabile di sapori

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e ingredienti delle diver-se cucine nazionali e delle abitudini alimentari… bene, non so come ma sono sopravvissuto!

La cosa più importante delle attività è stato pren-dersi cura degli altri.All’inizio ci guardavamo l’un l’altro come persone strane/estranee, alla fine invece eravamo come una grande famiglia.

Spero che il nostro lavoro e la condivisione della cultu-ra fatti durante le attività abbiano un impatto e un beneficio di lunga durata sulla comunità locale.

È stata un’esperienza molto positiva, ho avuto la possibilità di usare la mia capacità di adattamento, curiosità, intuizione e cono-scenza professionale.

Sono stata principalmente ad osservare, ma quando è stato necessario ho avuto la possibilità di esprimere me stessa, i miei pensieri e i miei suggerimenti per una migliore gestione delle atti-vità e dei gruppi.

Wow! Per la prima volta mi stavo imbarcando su un aereo, ero davvero emozio-

nato, ho scattato moltissime foto a tutti quelli che erano intorno a me da quando ho deciso di catturare ogni singolo dettaglio di questa esperienza.

Quando siamo arrivati nel posto in cui avremo al-loggiato, è stato incredibile vedere un enorme gruppo di giovani venire verso di noi per darci il benvenu-to, aiutarci con le valigie, sistemarci; è stato impres-sionante! Non ci siamo nemmeno resi conto che non tutti parlavano spagnolo.

Eravamo così attivi per tutto il tempo che non ave-vamo altri pensieri che le attività stesse, sempre qual-cosa di nuovo e di molto divertente.

È stata molto interes-sante la visita e l’attività svolta con un membro di una ONG locale. Vedere le persone che si occupano di questioni quali i pro-blemi degli immigrati o di discriminazione, ci ha dato la possibilità di capire la realtà della città più pro-fondamente di qualsiasi tu-rista che è solo di passaggio e non entra in contatto con la comunità locale.

Mi è piaciuto incontrare i Maya indigeni Tzotzil e la vita completamente immer-sa nella natura, in cui la regola principale è vivere a “impatto 0 “!La cosa che mi piaceva di più era il loro stile di vita, non governato dal tempo e gratificato dal semplice con-cetto di sostegno reciproco.

Vorrei consigliare a tutti di vivere questa esperienza che ti da la possibilità di vedere il mondo con occhi diversi, ti fa crescere e apre la mente.

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This publication is a supplement to In-Formati, registered in Palermo under #3/2003 Director Pietro Galluccio ([email protected])This publication is co-funded by the European Commission and the Sicilian Regional Government, but they are not responsible for the content, which reflects only views and opinions of the authors.

www.informa-giovani.org

www.voltra.orgwww.natate.org

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www.eacea.ec.europa.eu/youth

"Regione SicilianaAss.to Famiglia

e Politiche sociali"

www.apq-giovani-sicilia.it

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e Politiche sociali"