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POR CALABRIA FESR FSE 2014/2020 NRVVIP Calabria VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Rapporto Ambientale Allegato 6 – Studio di incidenza ambientale 7 Agosto 2015

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POR CALABRIA FESR FSE 2014/2020 NRVVIP Calabria

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Rapporto Ambientale

Allegato 6 – Studio di incidenza ambientale

7 Agosto 2015

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NRVVIP Calabria - VAS POR Calabria FESR FSE 2014-2020

Autorità procedente Regione Calabria Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria

Autorità competente per la VAS Regione Calabria Dipartimento Ambiente

Coordinamento dei GdL VAS Rosa Alessi

Coordinamento del GdL per l’Analisi di contesto M. Francesca Currà

Gruppi di Lavoro VAS

Acque Bianca Verbeni

Ambiente urbano Giuseppa Iracà

Adattamento ai cambiamenti climatici; Rischi ambientali e tecnologici

Francesca Currà – Francesco Lazzaro

Energia, aria e emissioni, cambiamenti climatici:mitigazione

Nadia Scordino

Indicatori Antonio Galati

Natura, Biodiversità e Paesaggio Cinzia Domenica Crocè – Maria Prigoliti

Paesaggio e patrimonio culturale, architettonico e archeologico Francesca Marcella Mazza

Popolazione e Salute Alessandra Bufano

Rifiuti - Rischio antropogenico Maria Francesca Currà

Sistemi produttivi Luigia Bombino - Laura Tucci

Trasporti e mobilità sostenibile Federica Crocco

Turismo Luigia Bombino

Modello CO2MPARE Gianluca Calabretta – Bianca Verbeni

Studio di incidenza ambientale Cinzia Domenica Crocè – Maria Prigoliti

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Sommario

1 Inquadramento normativo sulla valutazione di incidenza ........................................................... 1

1.1 Direttive europee “Habitat” e “Uccelli” ............................................................................... 1

1.2 Recepimento nazionale ...................................................................................................... 2

1.3 Normativa regionale .......................................................................................................... 2

1.4 Struttura dello Studio di Incidenza ..................................................................................... 4

2 La Rete Natura 2000 In Calabria ................................................................................................. 5

2.1 Inquadramento generale ..................................................................................................... 5

3 La strategia e gli obiettivi del POR FESR ...................................................................................28

3.1 Contenuti e strategie del POR .................................................................................................28

3.2 Temi chiave e articolazione del POR FESR .............................................................................. 32

4 Potenziali effetti del POR FESR sulla RETE NATURA 2000, criteri per l’attuazione e misure di mitigazione ..................................................................................................................................... 48

4.1 Le azioni del POR FESR con potenziali effetti sulla rete natura 2000 ...................................... 48

4.2 Stima dei potenziali effetti del POR FESR sulla Rete Natura 2000 e individuazione di criteri e mitigazioni ambientali .................................................................................................................. 61

5 Principi di compensazione ambientale ...................................................................................... 70

5.1 Inquadramento metodologico ................................................................................................ 70

5.2 Tipologie di interventi compensativi ....................................................................................... 70

6 Conclusioni ............................................................................................................................... 72

ALLEGATO A– ELENCO DEI SITI NATURA 2000 .............................................................................. 73

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1 Inquadramento normativo sulla valutazione di incidenza

La valutazione d'incidenza è il procedimento di carattere preventivo, al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto, che possa avere incidenze significative su un sito o una zona della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso. Tale procedura è stata introdotta dall'articolo 6, comma 3, della direttiva "Habitat" con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale.

La valutazione di incidenza, se correttamente realizzata ed interpretata, costituisce strumento per

garantire, dal punto di vista procedurale e sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato

tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio.

E' bene sottolineare che la valutazione d'incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all'interno delle aree Natura 2000 (o in siti proposti per diventarlo), sia a quelli che pur sviluppandosi all'esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito.

1.1 Direttive europee “Habitat” e “Uccelli”

L’Unione Europea dispone di due direttive fondamentali per la tutela della flora e della fauna selvatica: la Direttiva Uccelli e la Direttiva Habitat.

La Direttiva 79/409/CEE concernente la protezione degli uccelli selvatici, si prefigge la protezione, la gestione e la regolazione e stabilisce la disciplina per lo sfruttamento di tutte le specie di uccelli viventi allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati Membri. Gli stati Membri devono anche preservare, mantenere o ripristinare i biotopi e gli habitat delle specie di uccelli: 1) istituendo Zone di Protezione Speciale (ZPS); 2) mantenendo gli habitat esistenti; 3) ripristinando i biotopi distrutti; 4) creando biotopi.

La Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (Direttiva Habitat) intende promuovere il mantenimento della biodiversità mediante l’individuazione di misure di conservazione e di tutela che tengano conto anche delle esigenze economiche, sociali, culturali e delle realtà regionali e locali dei singoli Stati Membri. Lo scopo è quello di mantenere o ripristinare in uno stato di conservazione favorevole gli habitat naturali e seminaturali e le specie di flora e fauna selvatiche.

Con le due Direttive l’Unione Europea si prefigge di creare un sistema coordinato e coerente (una «rete») di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell’Unione denominata rete Natura 2000, costituita da siti individuati ai sensi della direttiva europea “Uccelli” 79/409/CEE (oggi sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE) denominati Zone di Protezione Speciale (ZPS), selezionate per la conservazione degli uccelli selvatici, e siti individuati ai sensi dalla direttiva europea “Habitat” 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche denominati Siti di Importanza Comunitaria (SIC), che al termine del processo di selezione e designazione saranno denominate ZSC

Lo scopo delle due Direttive è quello di contribuire a salvaguardare, tenuto conto delle esigenze economiche, sociali e culturali locali, la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche del territorio comunitario.

L'individuazione dei siti da proporre è stata realizzata in Italia dalle singole Regioni e Province autonome in un processo coordinato a livello centrale che ha posto le basi per un rapporto

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estremamente positivo che continua ad esprimersi anche dopo il lavoro di individuazione nelle fasi successive di tutela, gestione ed attivazione di piani e progetti di sviluppo sostenibile.

1.2 Recepimento nazionale

Il recepimento della direttiva “Uccelli” in Italia è avvenuto attraverso la legge dell’ 11 febbraio 1992, n. 157, integrata dalla l. 3 ottobre 2002, n. 221. La direttiva “Habitat”, invece, è stata recepita con il DPR 8 settembre 1997 n° 357 che ne ha Regolamentato l’attuazi one.

Il primo elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciale individuati ai senti delle due Direttive è stato emanato con DM del 3 aprile 2000

Di seguito si riportano, in sintesi, i riferimenti normativi nazionali presi in esame nella stesura del presente documento:

D.M. (Ambiente) del 20/01/1999: “Modificazioni agli allegati A e B del Decreto del Presidente

della Repubblica del 08/09/1997 n. 357, in attuazione della direttiva 97/62/CEE del Consiglio,

recante adeguamento al progresso tecnico e scientifico della direttiva 92/43/CEE” (G.U. n. 32

del 09/02/1999);

D.M. (Ambiente) 03/09/2002: “Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000” (G.U. n. 224 del

24/09/02);

D.P.R. del 12/03/2003 n. 120: “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. del

08/09/1997 n. 357 concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione

degli Habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche” (G.U. n. 124 del

30/05/2003);

D. Lgs. 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.: “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi

dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137” (GU n. 45 del 24-2-2004 - Suppl. Ordinario

n.28);

1.3 Normativa regionale

Oltre alle Direttive già citate e alle relative norme attuative a livello nazionale appaiono rilevanti per quanto concerne la procedura di valutazione di incidenza i seguenti riferimenti normativi regionali:

Legge Regione Calabria14/07/2003 n. 10: “Norme in materia di aree protette” [Di particolare

interesse risulta l’art. 30 comma 9, secondo il quale: “In conformita` alla presente legge, i siti

individuati sul territorio calabrese sulla base del loro valore naturalistico e della rarita` delle specie

presenti, assurti a proposta SIC ai sensi del D.M. 3 aprile 2000, a Zone di Protezione Speciali (ZPS),

a siti di interesse nazionale (SIN) ed a siti di interesse regionale (SIR) ai sensi delle direttive 92/43

CEE e 79/409 CEE, dando vita alla rete europea denominata «Natura 2000», vengono iscritti nel

Registro Ufficiale delle aree protette della Regione Calabria.”];

D.G.R. (Calabria) n. 607 del 27/06/2005: “Disciplinare – Procedura sulla Valutazione di

Incidenza - Direttiva 92/43/CEE «Habitat» recante «conservazione degli habitat naturali e

seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatica», recepita dal D.P.R. 357/97 e s.m.i. –

Direttiva 79/409/CEE «Uccelli» recante «conservazione dell’avifauna selvatica»”;

D.G.R. n.749 del 04/11/2009: Approvazione Regolamento della Procedura di Valutazione di

Incidenza (Direttiva 92/43/CEE «Habitat relativa alla conservazione degli habitat naturali e

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seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche e Direttiva «Uccelli » relativa alla

conservazione dell’avifauna e modifiche ed integrazioni al Regolamento regionale n. 3/2008 del

4/8/2008 e al Regolamento regionale n. 5/2009 del 14/5/2009.

In particolare, la DGR n.749 del 04/11/2009 definisce:

Iter procedurale e amministrativo della valutazione d’incidenza;

Ambito d’applicazione e autorità competenti;

Contenuti tecnici dello studio di incidenza;

1.3.1.1 Modalità procedurali per l’applicazione della Valutazione di Incidenza

La valutazione di incidenza è una procedura che consente di individuare e valutare i principali effetti che il piano/progetto (o intervento) può avere sul sito Natura 2000, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Infatti, "la valutazione è un passaggio che precede altri passaggi, cui fornisce una base: in particolare, l'autorizzazione o il rifiuto del piano o progetto. La valutazione va quindi considerata come un documento che comprende soltanto quanto figura nella documentazione delle precedenti analisi .

Il percorso logico della valutazione d'incidenza è delineato nella guida metodologica "Assessment of plans and projects significantly affecting Natura 2000 sites. Methodological guidance on the provisions of Article 6 (3) and (4) of the Habitats Directive 92/43/EEC" redatto dalla Oxford Brookes University per conto della Commissione Europea DG Ambiente. Il documento è disponibile in una traduzione italiana, non ufficiale, a cura dell'Ufficio Stampa e della Direzione regionale dell'ambiente Servizio VIA - Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, "Valutazione di piani e progetti aventi un'incidenza significativa sui siti della rete Natura 2000 Guida metodologica alle disposizioni dell'articolo 6, paragrafi 3 e 4 della direttiva "Habitat" 92/43/CEE".

La metodologia procedurale proposta nella guida della Commissione è un percorso di analisi e valutazione progressiva che si compone di 4 fasi principali:

FASE 1: verifica (screening) - processo che identifica la possibile incidenza significativa su un sito della rete Natura 2000 di un piano o un progetto, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e che porta all'effettuazione di una valutazione d'incidenza completa qualora l'incidenza risulti significativa;

FASE 2: valutazione "appropriata" - analisi dell'incidenza del piano o del progetto sull'integrità del sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, nel rispetto della struttura e della funzionalità del sito e dei suoi obiettivi di conservazione, e individuazione delle misure di mitigazione eventualmente necessarie;

FASE 3: analisi di soluzioni alternative - individuazione e analisi di eventuali soluzioni alternative per raggiungere gli obiettivi del progetto o del piano, evitando incidenze negative sull'integrità del sito;

FASE 4: definizione di misure di compensazione - individuazione di azioni, anche preventive, in grado di bilanciare le incidenze previste, nei casi in cui non esistano soluzioni alternative o le ipotesi proponibili presentino comunque aspetti con incidenza negativa, ma per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico sia necessario che il progetto o il piano venga comunque realizzato.

L’istruttoria per la Valutazione di Incidenza, da effettuarsi sulla base degli elementi contenuti nell’atto di pianificazione, unitamente allo Studio di Incidenza, è finalizzata ad evitare che l'attuazione delle previsioni di Piano pregiudichi l'integrità dei siti, tenuto conto degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie presenti.

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1.3.1.2 Raccordo con la procedura di VAS

Le modalità di raccordo tra la Valutazione di Incidenza e la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nell’art. 6 comm. 5 della D.G.R. n. 749 del 04/11/2009 stabilisce che “Nel caso di piani e programmi assoggettati a Valutazione Ambientale strategica che possono interessare siti Natura 2000, in considerazione delle possibili incidenze sui siti stessi, il Rapporto ambientale dovrà includere tutte le informazioni dello studio di incidenza”

1.3.1.3 Contenuti dello Studio di Incidenza

Per la redazione dello studio di incidenza occorre fare riferimento alle indicazioni di cui al suddetto Allegato A della D.G.R. n. 749 del 04/11/2009

Il proponente del Piano deve predisporre uno studio per individuare e valutare gli effetti che il Piano può avere sui siti di Rete Natura 2000, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi. Tale studio deve illustrare gli effetti diretti o indiretti che le previsioni pianificatorie possono comportare sui siti, evidenziando le modalità adottate per rendere compatibili le previsioni con le esigenze di salvaguardia. Lo studio deve comprendere le misure di mitigazione e di compensazione che il piano adotta o prescrive di adottare da parte dei soggetti attuatori.

1.4 Struttura dello Studio di Incidenza

Il presente Studio di Incidenza è relativo a un Programma regionale che interessa potenzialmente numerosi Siti Natura 2000 senza localizzazione degli interventi nell’impianto strategico. Infatti le indicazioni fornite dal POR FESR riguardano criteri di ammissibilità/premialità generali, che non permettono di prevedere in dettaglio dove andranno a localizzarsi gli interventi.

Pertanto, in coerenza con le Linee Guida del Ministero dell’Ambiente relative alla proposta per l’integrazione dei contenuti VAS – Valutazione di Incidenza2, il presente Studio è articolato in:

descrizione e caratterizzazione dei Siti della Rete Natura 2000 e della Rete Ecologica Regionale

in Calabria;

descrizione della strategia del POR, articolazione delle misure e piano finanziario;

individuazione e valutazione della potenziale interazione e incidenza del POR sulla Rete Natura

2000, criteri e indicazioni per le misure di mitigazione degli effetti;

principi per la compensazione.

Tali valutazioni sono di livello strategico e individuano i principi generali da osservare nelle fasi di attuazione del POR, nel momento in cui saranno definiti gli strumenti attuativi e realizzati gli interventi puntuali, a cui sarà necessario, laddove richiesto dalla norma, applicare Valutazioni di Incidenza più specifiche e localizzate. Infatti il presente Studio può essere considerato il quadro di riferimento le cui indicazioni relative alla caratterizzazione dei Siti e alla possibile incidenza delle azioni dovranno essere tenute in considerazione nelle specifiche Valutazioni di Incidenza puntuali che necessariamente dovranno essere effettuate successivamente per la realizzazione degli interventi finanziati dal POR

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2 La Rete Natura 2000 In Calabria

2.1 Inquadramento generale

La Regione Calabria comprende 185 siti Natura 2000, per un’estensione totale di 318.978,03 ha. Analizzando i diversi tipi di sito si osserva la seguente distribuzione: • A (Zone di Protezione Speciale, ZPS): 6 siti per un totale di 262.255 Ha • B (Siti di Importanza Comunitaria, SIC): 178 siti che si estendono per 90649,37 Ha • C (SIC/ZPS): 74 siti con una superficie complessiva di 28.825 Ha

Figura 1 - Distribuzione dei SIC e delle ZPS

I Siti Natura 2000 della Calabria fanno parte della regione biogeografica mediterranea, il cui elenco è stato da ultimo approvato con la Decisione di Esecuzione (UE) 2015/74 della Commissione del 3 dicembre 2014, che adotta l'ottavo aggiornamento dell'elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea. La superficie di SIC presente in Calabria corrisponde al 6,4 %

Legend

SIC

ZPS

Provincie

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del territorio regionale mentre la superficie di ZPS corrisponde al 17,4 % della superficie regionale. La superficie complessiva dei Siti Natura 2000 è di ha pari a il 23,5 % dell'intero territorio regionale. Ad oggi sono stati istituiti 185 tra siti terrestri e siti marini che ricoprono il 21,7 % del territorio regionale, dato che colloca la Regione Calabria in posizione migliore rispetto a quella nazionale (21,2%) ed inferiore rispetto alle regioni dell'obiettivo convergenza (24%).

La Regione Calabria, con Delibera della Giunta Regionale n. 15 del 16/01/2014, ha approvato la riperimetrazione di nove SIC sconfinanti nella Regione Basilicata. Il perimetro di tali siti è stato modificato, la porzione di territorio ricadente in ambito lucano è stata esclusa ed il confine è stato adeguato al perimetro amministrativo regionale. Il SIC IT931016 «Pozze di Serra Scorzillo», è stato eliminato perché non più significativo e coerente per la Rete, infatti le aree umide per cui il sito era stato istituito rimangono interamente in Regione Basilicata. I siti Rete Natura 2000 della Regione Calabria a seguito della sopradetta delibera sono individuabili in 178 SIC, per una superficie complessiva di 90.649,38 Ha di cui la porzione terrestre è di 70.447,03 ha e quella marina è pari a 20.202,35 ha, e da 6 ZPS con superficie totale pari a 262.255,00 Ha.

In base alla classificazione riportata nelle linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 emanate dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio i SIC in Calabria possono essere raggruppati in 12 tipologie (tab 1 ).

Tab.1 – Tipologie di SIC

TIPOLOGIA n. area %

Dune consolidate 8 2219,96 2,32 Faggeti con Abies Taxus ed Ilex 31 22911 23,93 Faggeti e boschi misti mesofili 6 639 0,67 Laghi 4 80,57 0,08 Macchia mediterranea 21 7372,13 7,70 Pinete mediterranee e oromediterranee 12 4360,5 4,55 Praterie collinari 2 236 0,25 Praterie di Posidonia 13 16757 17,50 Praterie montane 8 815,02 0,85 Praterie terofitiche 6 2709 2,83 Querceti mediterranei 24 18707,06 19,54 Siti eterogenei 32 10135,63 10,59 Vegetazione arborea igrofila 5 3116 3,25 Vegetazione forestale 6 590,5 0,62

TOTALE 178 90649,37

2.1.1 Arre Protette

L’istituzione di aree protette terrestri, prevista dalla Legge Quadro 349/91, garantisce e promuove la conservazione dell’ambiente naturale, la ricerca scientifica e l’applicazione di metodi di gestione ambientale sostenibile. La Regione ha avviato la propria attività istituzionale con l’emanazione della Legge Regionale n. 10 del 14.07.2003, in materia di aree protette. Le aree protette istituite in Calabria occupano una superficie di circa 323.000 ettari, pari a circa il 21,35% dell’intero territorio regionale ed a circa il 22,35% della superficie agro-silvopastorale presente nella regione. Rapportato all’universo nazionale la Calabria è la regione più boscosa in Italia (il 19 % circa della superficie) e il suo patrimonio di aree protette ricopre circa il 9% di quella protetta presente sull’intero territorio nazionale.

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Complessivamente, per superficie soggetta a tutela, la Calabria occupa i primi posti nella graduatoria delle regioni italiane con maggior territorio protetto. In base al VI° Aggiornamento dell’Elenco Ufficiale delle Aree Protette (EUAP) (DM del 27.04.2010), ai sensi della L. 394/91, in Calabria risultano istituite le sotto elencate aree protette:

Parchi Nazionali

Parco Nazionale del Pollino

Parco Nazionale dell'Aspromonte

Parco Nazionale della Sila

Area Naturale Marina Protetta Area Naturale Marina Protetta Capo Rizzuto

Parco Naturale Regionale Parco Naturale Regionale delle Serre

Riserve Naturali Biogenetiche

Riserva naturale biogenetica “Gallopane”

Riserva naturale biogenetica “Golia Corvo”

Riserva naturale biogenetica “Tasso- Camigliatello Silano”

Riserva naturale biogenetica “Iona–Selva della Guardia”

Riserva naturale biogenetica “Macchia della Giumenta – San Salvatore”

Riserva naturale biogenetica “Trenta Coste”

Riserva naturale biogenetica “Serra Nicolino Piano d’Albero”

Riserva naturale biogenetica “Poverella - Villaggio Mancuso”

Riserva naturale biogenetica “Gariglione - Pisarello”

Riserva naturale biogenetica “Coturella - Piccione”

Riserva naturale biogenetica “Cropani - Micone “

Riserva naturale biogenetica “Marchesale“

Riserva naturale guidata e biogenetica

Riserva biogenetica guidata “I Giganti di Fallistro”

Riserve Naturali Orientate

Riserva naturale orientata “Valle del Fiume Lao”

Riserva naturale orientata “Gole del Raganello”

Riserva naturale orientata “Fiume Argentino”

E' presente una sola Zona Umida di Importanza Internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar: il Lago dell'Angitola (Decreto Ministeriale del 30/09/1985).

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Figura 2 – Il sistema delle aree protette in Calabria

Legend

area_marina_protetta

Riserve_Naturali_Biogenetiche

Riserve_Naturali_Orientate

Riserva_naturale_guidata_e_biogenetica

Parco_Nazionale

Parco_Regionale

Provincie

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Ai sensi della Legge Regionale L.R. n. 10/2003 sono stati istituiti cinque Parchi marini regionali:

• Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri (L.R. n. 9 del 21 aprile 2008) • Parco Marino Regionale Baia di Soverato (L.R. n. 10 del 21 aprile 2008) • Parco Marino Regionale Costa dei Gelsomini (L. R. n. 11 del 21 aprile 2008) • Parco Marino Regionale «Scogli di Isca (L. R. n. 12 del 21 aprile 2008) • Parco Marino Regionale “Fondali di Capocozzo S. Irene Vibo Marina Pizzo Capo vaticano Tropea”

(L. R. n.13 del 21 aprile 2008). Il parco nazionale del Pollino copre un territorio di circa 196.000 ettari, a ridosso tra la Calabria e la Basilicata. La superficie ricadente nel territorio calabrese è pari a 97.743 ettari. Il territorio del parco interessa complessivamente 56 comuni, 32 dei quali ricadono nella Provincia di Cosenza. Il parco nazionale dell'Aspromonte si estende per una superficie complessiva di 78.514 ettari e ricade interamente nel territorio provinciale di Reggio Calabria. L’estensione definitiva del parco nazionale della Sila è pari a una superficie di 75.700 ettari, ricadenti all’interno di 21 comuni delle Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone. Il territorio dell’ area marina protetta di Caporizzuto, esteso circa 14.721 ettari, comprende il demanio marittimo e lo specchio d’acqua ivi prospiciente fino ad una profondità – in altezza d’acqua – di 100 metri. Comprende i Comuni di Crotone e Isola Capo Rizzuto, dalla località Casa Rossa, Capo Colonna sino a Praialonga.

Le riserve naturali biogenetiche statali sono pari complessivamente a 12 di cui, 7 ricadenti nel territorio provinciale di Cosenza, 3 in quello di CZ e 2 in provincia di VV. Sono caratterizzate da ecosistemi che rendono possibili alcuni limitati usi agricoli e la produzione di semi che potrebbero essere destinati alla realizzazione di nuovi impianti sperimentali. Sono state istituite per proteggere gli ambienti naturali caratterizzati da particolari presenze biotiche.

Le riserve naturali orientate dello Stato, quali luoghi caratterizzati da particolare valenza ambientale, sono state istituite allo scopo di studiare e determinare i valori intrinseci dei luoghi. Sono complessivamente 4, ricadenti nel territorio provinciale di Cosenza.

Il parco regionale delle Serre è stato istituito con la Legge Regionale n. 48 del 5 maggio 1990, ha una superficie paria a 17.687 ha.

Le riserve naturali regionali sono pari a 2, ricadenti entrambe nel territorio provinciale di Cosenza. La Convenzione di Ramsar del 2/02/71, relativa alle zone umide d'importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, ha portato all’individuazione di una sola area del territorio regionale: l’Oasi di protezione “Lago Angitola”, gestita dal WWF.

2.1.2 Rete Ecologica Regionale

La Rete Ecologica si configura come una infrastruttura naturale e ambientale che persegue il fine di interrelazionare e di connettere ambiti territoriali che a vario titolo e grado presentano o dimostrano di avere una suscettibilità ambientale più alta di altre aree e modellabile in funzione di una gamma di pressioni antropiche.

La Rete Ecologica Regionale (di seguito RER) assume un ruolo significativo sia nei sistemi montani e collinari, storicamente modellati dall'azione antropica, oggi in fase di grave declino e abbandono, sia nei sistemi costieri, ove oggi si è maggiormente concentrata la pressione antropica, gli insediamenti urbani e lo sfruttamento delle risorse, perseguendo il recupero delle specificità naturali delle comunità e degli ecosistemi marini, costieri e terrestri

La Rete Ecologica Regionale RER, pubblicata il 9.10.2003 (supplemento straordinario n. 4 al BUR Calabria Parti I e II n. 18 del 1 ottobre 2003), forniva una prima indicazione dei corridoi di connessione, un insieme di connessioni tra le aree naturali protette rappresentato dai corridoi ecologici (bacino del Saraceno, bacino del Lao, bacino dell'Esaro, bacino del Crati, Sistema delle fiumare). Le Reti Ecologiche Regionali concorrono alla definizione della Rete Ecologica Nazionale.

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10

Figura 3- Rete Ecologica Regionale (prima indicazione DGR 749/2003)

Legend

SIN

SIR

SIC

ZPS

area_marina_protetta

corridoi ecologici

Riserve_Naturali_Biogenetiche

Riserve_Naturali_Orientate

Riserva_naturale_guidata_e_biogenetica

Parco_Nazionale

Parco_Regionale

Provincie

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11

Le aree protette nazionali, regionali, i siti della Rete Natura 2000 sono fondamentali nella realizzazione delle reti ecologiche.

La rete ecologica, collegamento tra le varie aree sottoposte a protezione, ha il fondamentale obiettivo di mantenere le condizioni ambientali necessarie per la conservazione a medio e soprattutto a lungo termine della biodiversità salvaguardando un insieme di habitat abbastanza grandi e di qualità sufficiente a sostenere le popolazioni di specie all’interno di aree chiave; consentendo la mobilità da un’area all’altra per mezzo di corridoi ecologici; proteggendo le reti ecologiche dalle attività antropiche potenzialmente dannose grazie alla presenza delle cosiddette zone cuscinetto.

In tale ambito, considerato il forte intreccio fra le finalità della conservazione e le esigenze di sviluppo, con la Rete Ecologica Regionale (RER) si è inteso valorizzare gli ambiti territoriali regionali di rilevante valore paesaggistico garantendo al contempo l'integrazione tra i processi di tutela ambientale e di sviluppo sociale ed economico.

La Regione Calabria, detiene, per numero ed estensione della superficie, un importante gruppo di Aree, terrestri e marine, per la conservazione della biodiversità. La loro estensione totale a terra è pari all'incirca al 39% della superficie regionale. Tale superficie risulta essere oltre il doppio della superficie sottoposta a tutela (circa il 18% del territorio regionale). Essa comprende non solo il sistema delle aree protette regionali e nazionali e i siti della Rete Natura 2000, ma anche i corridoi ecologici, lungo i quali gli individui di numerose specie possono spostarsi per garantire i flussi genici, ed i 20 Siti di Importanza Nazionale (SIN) ed i 7 Siti di Importanza Regionale (SIR) individuati sul territorio regionale con il progetto Bioitaly.

La RER individua, inoltre, particolari aree in cui gli ecosistemi sono minacciati o compromessi da interventi antropici di urbanizzazione e realizzazioni di infrastrutture. In Calabria vi sono due corridoi ecologici prioritari: il primo si colloca lungo la catena costiera sulla quale insistono già delle piccole aree SIN e SIC concorrendo al collegamento fra il Parco Nazionale del Pollino ed il Parco Nazionale della Sila; il secondo corridoio, invece, collega in direzione sud-est nord-ovest il Parco Regionale delle Serre ed il Parco Nazionale della Sila.

Il territorio regionale è caratterizzato dalla presenza di un importante patrimonio naturalistico-ambientale che ricade all’interno dei sistemi agricoli e forestali che associano alle aree Natura 2000 ed alle aree HNV un sistema di agricoltura di tipo estensivo e biologico. In tale ottica, esse rivestono un ruolo rilevante per la loro funzione a favore della biodiversità in quanto ciò che le contraddistingue è la presenza di habitat agricoli specifici e/o di particolare specie di interesse in grado di sostenere la biodiversità.

L’individuazione e mappatura delle aree HNV regionali è stata condotta dal Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria – ARSAC Calabria e ha riguardato solamente le aree esterne alle aree protette e Natura 2000 che sono state stimate pari a 237.945 Ha con un’incidenza sul territorio regionale del 15.6%. Tale risultato è parziale in quanto non copre l’intero territorio regionale. Quindi è necessario procedere con il completamento della mappatura e procedere all’individuazione di tali aree all’interno dei parchi e dei siti Natura 2000.

Gli ecosistemi ricadenti nelle aree protette e dalle aree della Rete Natura 2000 si presentano, per la Calabria, sufficientemente definiti e con un buono stato di conservazione. Non altrettanto definito è lo stato di individuazione delle aree agricole ad alto valore naturale e del disegno della Rete ecologica regionale. Essa, infatti risulta definita per ciò che attiene le aree protette e la Rete Natura 2000, mentre manca una puntuale caratterizzazione dei corridoi di connessione. Colmare tale carenza, insieme al completamento dello stato di conoscenza per una parte degli habitat, significa disporre degli strumenti adeguati per individuare pressioni e minacce e quindi programmare adeguatamente le strategie d’intervento e la migliore valorizzazione senza diminuire il valore di servizio ecosistemico che esse rappresentano.

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2.1.3 Habitat e specie In Calabria

Gli habitat presenti all’interno di rete natura 2000 in Calabria, sulla base delle classificazioni individuate nell’allegato I della direttiva 92/43/CEE, sono n. 69 di cui 20 prioritari e 49 non prioritari e raggruppati in tipologie per come riportato nella Tab. 2.

Tab. 2 - Numero di habitat per tipologie presenti nei SIC e ZPS

Tipologie Habitat N. habitat Sup.

Habitat SIC (%)

non prioritari

prioritari totale

Habitat costieri e vegetazione alofitiche 9 2 11 11,51 Dune marittime e interne 6 2 8 1,24 Habitat d’acqua dolce 8 1 9 3,17 Lande e arbusteti temperati 2 0 2 0,68 Macchie e boscaglie di sclerofille (matorral) 5 1 6 4,82 Formazioni erbose naturali e seminaturali 4 4 8 9,69 Torbiere alte, torbiere basse e paludi basse 1 2 3 0,36 Habitat rocciosi e grotte 4 1 5 4,35 Foreste 10 7 17 64,18

TOTALE 49 20 69

Le tipologie con maggior numero di habitat e di superficie di SIC sono gli Habitat costieri e vegetazione alofitiche e le Foreste.

I siti Natura 2000 sono rappresentati in Calabria, inoltre, da diverse categorie di ecosistemi che interessano tutte le fasce altitudinali, a partire dal livello del mare fino alle cime più alte del versante meridionale del Massiccio del Pollino (ca. 2200 m s.l.m.).

Nell’area della Rete Natura 2000 le unità di vegetazione potenziale che si possono individuare sono: sistema di vegetazione delle coste sabbiose, sistema di vegetazione delle scogliere, vegetazione forestale mediterranea dei substrati cristallini, vegetazione forestale mediterranea dei substrati calcarei, vegetazione forestale montana dei substrati cristallini, vegetazione forestale montana dei substrati calcarei, i pascoli montani del massiccio del Pollino, la vegetazione fluviale e delle aree umide.

HABITAT COSTIERI E VEGETAZIONE ALOFITICHE

La tipologia include habitat marini e costieri, in Calabria sono stati individuati 11 habitat raggruppati in 4 sottogruppi e di cui due prioritari

Tab. 3 – N. di siti natura 2000 per habitat della tipologia Habitat costieri e vegetazione alofitiche

Categorie di Habitat

Cod. Habitat

N. Siti natura 2000 in cui l’habitat è

presente

Sup. Habitat SIC

SIC ZPS (Ha) (%)

11: Acque marine e ambienti a marea

1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina

6 1683,51 20,98

1120* Praterie di Posidonia (Posidonion oceanicae)

20 1 4815,93 60,03

1130 Estuari 2 1 40,49 0,50 1150* Lagune costiere 3 58,5 0,73 1170 Scogliere 11 961,02 11,98

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13

12: Scogliere marittime e spiagge ghiaiose

1210 Vegetazione annua delle linee di deposito marine

29 1 209,51 2,61

1240 Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici

9 1 94,76 1,18

13: Paludi e pascoli inondati atlantici e continentali

1310 Vegetazione annua pioniera a Salicornia e altre specie delle zone fangose e sabbiose

4 6,2 0,08

14: Paludi e pascoli inondati mediterranei e termo-atlantici

1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)

6 1 46,85 0,58

1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi)

3 1 14,82 0,18

1430 Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano-Salsoletea)

7 1 91,55 1,14

TOTALE 11

8023,14

Fig. 4- Distribuzione spaziale dei SIC (sinistra) e ZPS (destra) con habitat della tipologia

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Dalla tab. 3 si rileva che l’habitat 1120*Praterie di Posidonia (Posidonion oceanicae) presenta maggiore estensione sia in termini di numero di SIC, è stato rilevato in 20 SIC e 1 ZPS, che di superficie che risulta pari a 4815,93 Ha. Dai dati disponibili è stato rilevato che l’habitat forma una fascia quasi continua a partire dalla costa situata nord al confine con la Campania (Praia a mare, Belvedere); dopo una lunga interruzione riprende nella provincia di Vibo formando una cintura quasi continua da Pizzo a Joppolo. Nel litorale in prossimità di Gioia Tauro e fino a Palmi è assente, da Palmi a Reggio Calabria è distribuita in maniera discontinua e rarefatta, in prossimità di Scilla forma una prateria più estesa. È quasi assente nel litorale jonico meridionale della regione, si rilevano piccole praterie nella zona di Brancaleone e Palizzi. Riprende con fasce quasi continue in corrispondenza di Isola Capo Rizzuto e Crotone, da Rossano Calabro a Crosia e da Trebisacce a Rocca Imperiale.

Altro habitat con discreta copertura è l’habitat 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanente

di acqua marina, presente in 6 SIC con superficie pari a 1683,51 Ha corrispondente al 20,98% della

tipologia Habitat costieri e vegetazione alofitiche.

L’Habitat 1170 Scogliere è stato segnalato in 11 siti calabresi è stata stimata una superficie

complessiva di 961,02 Ha. Le scogliere marine sono state segnalate lungo il versante tirrenico dove

rappresentano un habitat estremamente diversificato ed eterogeneo.

DUNE MARITTIME E INTERNE

Questa tipologia comprende habitat caratterizzati da una vegetazione strettamente psammofila. In Calabria sono stati individuati 2 sottogruppi: Dune marittime delle coste atlantiche, del Mare del Nord e del Baltico e Dune marittime delle coste mediterranee. In totale sono stati riconosciuti 8 habitat di interesse comunitario, di cui 2 prioritari.

Tab. 4 - N. di siti natura 2000 per habitat della tipologia

Categorie di Habitat

Habitat

N. Siti natura 2000 in cui l’habitat è

presente

Sup. Habitat SIC

SIC ZPS (Ha) (%) 21: Dune marittime delle coste atlantiche, del Mare del Nord e del Baltico

2110 Dune embrionali mobili 19 105,86 12,21

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (dune bianche)

17 1 145,37 16,77

22: Dune marittime delle coste mediterranee

2210 Dune fisse del litorale (Crucianellion maritimae)

19 1 197,24 22,75

2230 Dune con prati dei Malcolmietalia 22 1 146,64 16,91

2240 Dune con prati dei Brachypodietalia e vegetazione annua

13 1 126,1 14,54

2250* Dune costiere con Juniperus spp. 3 1 53,78 6,20

2260 Dune con vegetazione di sclerofille dei Cisto-Lavanduletalia

10 1 92,3 10,65

2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster

10 0 0,00

TOTALE 8

867,29

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Le zone litoranee sono caratterizzate da vegetazione ben differenziate ecologicamente e costituite

da specie psammofile che grazie a particolari adattamenti morfologici e fisiologici riescono a vivere

in un ambiente ostile. Dalla linea della battigia procedendo verso l’interno, si ha una seriazione della

vegetazione: si distinguono, infatti, le dune costiere o primarie, dune bianche o secondarie e dune

grigie o stabilizzate. Ciascuna di esse costituisce un habitat con caratteristiche ambientali particolari

che ospita zoocenosi differenziate altamente specializzate.

Dalla tab. 4 si rileva che l’habitat 2210 Dune fisse del litorale (Crucianellion maritimae) presenta maggiore estensione, è stata rilevata una superficie pari a 197,24 Ha corrispondente al 22.75% degli habitat dune marittime e interne, la presenza è stata segnalata in 19 SIC e 1 ZPS.

Fig. 5 - Distribuzione spaziale dei SIC (sinistra) e ZPS (destra) con gli habitat della tipologia

L’habitat 2270*Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster in Calabria è presente ma richiede ulteriori approfondimenti poiché le pinete litoranee diffuse sono impianti artificiali, di recente origine, e con un tipo di gestione che non consente la rinnovazione della macchia mediterranea psammofila che rappresenta la vegetazione potenziale (2260, 2250). In alcuni casi questa è stata completamente sostituita dagli stessi impianti. Tuttavia ci sono esempi di pinete con caratteristiche strutturali e composizione tale da rispondere ai requisiti dell’habitat succitato, ma per la loro individuazione e perimetrazione è necessario l’avvio di uno studio ad hoc.

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HABITAT D’ACQUA DOLCE

Gli habitat di questa tipologia sono ricondotti a due soli gruppi: Acque ferme (laghi, stagni e aree palustri) e Acque correnti (fiumi e torrenti).

Tab. 5 - N. di siti natura 2000 per habitat della tipologia

Categorie Habitat

Cod. Habitat

N. Siti natura 2000 in cui l’habitat è

presente

Sup. Habitat SIC

SIC ZPS (Ha) (%)

31: Acque stagnanti

3130

Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto-Nanojuncetea

7 1 20,26 0,92

3140 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp.

3 1 16,24 0,74

3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition

11 2 141,88 6,43

3170* Stagni temporanei mediterranei 6 1 34,75 1,57 32: Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative

3250 Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum

12 2 1271,5 57,61

3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion.

21 3 108,76 4,93

3270 Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p.

1 121,88 5,52

3280

Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba.

9 1 240,8 10,91

3290 Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il Paspalo-Agrostidion

12 1 250,49 11,35

TOTALE 9

2206,56

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Fig. 6 - Distribuzione spaziale dei SIC (sinistra) e ZPS (destra) con gli habitat della tipologia

Dalla fig. 6 si evidenzia che gli habitat appartenenti alla tipologia sono presenti in SIC di corsi di acqua concentrati in prevalenza lungo il versante ionico.

In Calabria sono stati individuati 8 habitat di cui solo 1 prioritario. Si tratta di habitat presenti in tutto il territorio, sia nelle zone montuose che planiziali, temperate e mediterranee, essendo rappresentate le comunità tipicamente effimere legate alla presenza stagionale dell’acqua.

Dalla tab. 5 si rileva che l’habitat 3250 Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum presenta maggiore estensione è stata rilevata una superficie pari a 1271,5 Ha corrispondente al 57,61% degli habitat di acqua dolce, la presenza è stata segnalata in 12 SIC e 2 ZPS

L’habitat è tipico di "Fiumare" Calabresi caratterizzati da greti ciottolosi, interessati solo eccezionalmente dalle piene, rappresentano ambienti permanentemente pionieri caratterizzati da vegetazione a dominanza di camefite (corrispondono al codice Corine Biotopes 32.4A1).

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LANDE E ARBUSTETI TEMPERATI

Questo gruppo è l’unico a non presentare distinzione in sottogruppi ed, infatti, il numero degli habitat inclusi non è molto rilevante: in Calabria sono presenti 2 habitat. Si tratta di formazioni diffusi sui rilievi montuosi e sulle pendici rupestri del piano montano. Nel complesso sono associazioni abbastanza rare in quanto gli affioramenti rocciosi ad alta quota sono poco frequenti nel territorio.

Tab. 6- N. di siti natura 2000 per habitat della tipologia

Categorie di Habitat

Cod Habitat

N. Siti natura 2000 in cui l’habitat è

presente Sup. Habitat SIC

SIC ZPS (Ha) (%)

40: Lande e arbusteti temperati

4060 Lande alpine e boreali 3 8,95 1,89

4090 Lande oro-mediterranee endemiche a ginestre spinose

14 3 465,01 98,10

TOTALE 2

473,96

Fig. 8 - Distribuzione spaziale dei SIC (sinistra) e ZPS (destra) con gli habitat della tipologia

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MACCHIE E BOSCAGLIE DI SCLEROFILLE (MATORRAL)

Tale tipologia è suddivisa in 4 sottogruppi: Arbusteti submediterranei e temperati, Matorral arborescenti mediterranei, Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche e Phrygane.

In totale sono riconosciuti per la Calabria 6 habitat di interesse comunitario, di cui 1 prioritario.

Tab. 7 - N. di siti natura 2000 per habitat della tipologia

Categorie di Habitat

Cod Habitat

N. Siti natura 2000 in cui l’habitat è

presente Sup. Habitat SIC

SIC ZPS (Ha) (%)

51: Arbusteti submediterranei e temperati

5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli

2 21 0,62

52: Matorral arborescenti mediterranei

5210 Matorral arborescenti di Juniperus spp.

6 3 265,98 7,91

5230* Matorral arborescenti di Laurus nobilis

2 1 95,93 2,85

53: Boscaglie termo-mediterranee e pre-steppiche

5320 Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere

1 1 0,03

5330 Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici

52 4 2974,6 88,50

54: Phrygane 5420 Frigane a Sarcopoterium spinosum

3 1 2,37 0,07

TOTALE 6

3360,88

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Fig. 9 - Distribuzione spaziale dei SIC (sinistra) e ZPS (destra) con gli habitat della tipologia

Dalla tab. 7 si rileva che l’habitat 5330 Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici presenta maggiore estensione è stata rilevata una superficie pari a 2974,6 Ha corrispondente al 88,50% della tipologia macchie e boscaglie di sclerofille. La presenza è stata segnalata in 52 SIC e 4 ZPS. L’habitat trova ampia diffusione lungo la fascia collinare e costiera della regione.

L’habitat 5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli segnalato in due SIC necessata di ulteriori approfondimenti per verificare l’effettiva presenza nella Rete Natura 2000 regionale. Si tratta di formazioni ad arbusti xerofili legate ad un clima marcatamente arido della fascia collinare e costiera della regione.

L’habitat 5320 Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere, segnalato in un solo SIC Scogliera Rizzi, si ritrova su litosuoli in una fascia compresa tra le falesie direttamente esposte all’azione del mare e le comunità arbustive della macchia mediterranea, con possibili espansioni verso l'interno su cui si rilevano le caratteristiche fitocenosi casmofitiche termomediterranee.

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FORMAZIONI ERBOSE NATURALI E SEMINATURALI

Questa tipologia, molto ricca ed eterogenea, annovera 4 sottogruppi, in Calabria sono presenti 8 habitat, di cui 4 prioritari.

Tab. 8 - N. di siti natura 2000 per habitat della tipologia

Categorie di Habitat

Cod. Habitat

N. Siti natura 2000 in cui l’habitat è

presente Sup. Habitat SIC

SIC ZPS (Ha) (%)

61: Formazioni erbose naturali

6110* Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell'Alysso-Sedion albi

3 21,1 0,31

6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine

9 327,86 4,85

62: Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli

6210*

Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)

20 1 1336,19 19,77

6220* Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea

49 3 3923,19 58,06

6230*

Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell'Europa continentale)

10 1 480,15 7,11

64: Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte

6420 Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion

14 2 217,89 3,22

6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile

24 2 400,42 5,93

65: Formazioni erbose mesofile

6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis)

1 2 50 0,74

TOTALE 8

6756,8

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Fig. 10 - Distribuzione spaziale dei SIC (sinistra) e ZPS (destra) con gli habitat della tipologia

Dalla fig. 10 si evidenzia che gli habitat della tipologia sono diffusi in gran parte dei SIC ed in tutte le 6 ZPS. L’habitat 6220* Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea presenta maggiore estensione (tab. 7) sia in termini di numero di siti in cui è stato rilevato, (49 SIC e 3 ZPS), che di superficie pari a 3923,19 Ha corrispondente al 58,06% della tipologia. Si tratta di un habitat localizzato prevalentemente nella fascia costiera e collinare.

Gli habitat di questa tipologia, per come riportato nell’appendice III del report del JRC (Paracchini et al., 2008), sono identificate come aree agricole ad alto valore naturale dove “le pratiche agricole mantengono o sono associate alla presenza di specie e di habitat, e/o di particolari specie di interesse comunitario.

Queste aree costituiscono “punti sensibili” per la conservazione della biodiversità, e in particolare della diversità delle specie e degli habitat legata a pratiche agricole di tipo estensivo. Per tali aree è necessario eseguire ulteriori indagini per completare il quadro conoscitivo ed una successiva mappatura reale sul territorio.

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TORBIERE ALTE, TORBIERE BASSE E PALUDI BASSE

Questa tipologia è suddivisa in tre sottogruppi di cui due presenti in Calabria: Torbiere acide di sfagni e Paludi basse calcaree. In Calabria sono riconosciuti 3 habitat, di cui 2 prioritari. Si tratta di comunità vegetali condizionate dal tipo di clima, prediligono gli ambienti temperati con buona disponibilità idrica.

Tab. 9- N. di siti natura 2000 per habitat della tipologia

Categorie di Habitat Cod. Habitat

N. Siti natura 2000 in cui l’habitat è

presente

Sup. Habitat SIC

SIC ZPS (Ha) (%)

71: Torbiere acide di sfagni 7140 Torbiere di transizione e instabili

12 2 93,85 37,20

72: Paludi basse calcaree

7210*

Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae

1 1 0,40

7220* Sorgenti pietrificanti con formazione di tufi (Cratoneurion)

15 2 157,46 62,41

TOTALE 3

252,31

Fig. 11 - Distribuzione spaziale dei SIC (sinistra) e ZPS (destra) con gli habitat della tipologia

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HABITAT ROCCIOSI E GROTTE

Anche questa tipologia è suddivisa in tre sottogruppi: Ghiaioni, Pareti rocciose con vegetazione casmofitica e Altri habitat rocciosi, tutti e tre rappresentati in Calabria (con 6 habitat, di cui solo 1 prioritario). Escludendo l’habitat 8330 “Grotte marine sommerse o semisommerse” ed alcune falesie costiere, anche in questo caso si tratta di habitat presenti soprattutto nelle zone montuose, dove i settori rupicoli e i ghiaioni sono più frequenti.

Tab. 10 - N. di siti natura 2000 per habitat della tipologia

Categorie di Habitat

Cod Habitat

N. Siti natura 2000 in cui l’habitat è

presente Sup. Habitat SIC

SIC ZPS (Ha) (%)

81: Ghiaioni 8130 Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili

4 1 78,92 2,60

82: Pareti rocciose con vegetazione casmofitica

8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica

28 4 2581,08 85,16

8220 Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica

7 342,36 11,30

8240* Pavimenti calcarei 2 14,25 0,47

83: Altri habitat rocciosi

8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico

1 1 12,4 0,41

8330 Grotte marine sommerse o semisommerse

4 2 0,07

TOTALE 6

3031,01

Fig. 12 - Distribuzione spaziale dei SIC (sinistra) e ZPS (destra) con gli habitat della tipologia

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Dalla tab.10 si rileva che l’Habitat 8330 Grotte marine sommerse o semisommerse sono segnalate

rispettivamente in 4 siti calabresi. Ulteriori indagini specialistiche sarebbero opportune per definire

meglio la distribuzione, l’estensione e lo stato di conservazione. Si tratta di un habitat di difficile

campionamento per l’accessibilità ma di estrema importanza per la presenza di specie bentoniche

sciafile. L’habitat potrebbero rappresentare, inoltre, una potenziale zona di sosta e di riproduzione

per la foca monaca del Mediterraneo. Anche in questo caso si rendono necessarie ulteriori e più

specialistiche indagini.

FORESTE

L’ultima tipologia è quella che racchiude le comunità forestali, distinte in 4 sottogruppi. Il numero totale di habitat di interesse comunitario riconosciuti è pari a 17, di cui 6 prioritari. Alcuni sono tipici dell’Appennino, come il 9210* “Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex”, il 9220* “Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggeti con Abies nebrodensis”

Tab. 11 - N. di siti natura 2000 per habitat della tipologia

Categorie di Habitat

Cod. Habitat

N. Siti natura 2000 in cui l’habitat è

presente Sup. Habitat SIC

SIC ZPS (Ha) (%)

91: Foreste dell'Europa temperata

9180* Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion

14 3 1069,2 2,39

91AA* Boschi orientali di quercia bianca 11 2 350,46 0,78

91E0*

Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

23 5 834,14 1,86

91F0

Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)

1 1 29,17 0,07

91M0 Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere

7 4 1244,4 2,78

92: Foreste mediterranee caducifoglie

9210* Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex

29 2 5679,4 12,70

9220* Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggete con Abies nebrodensis

27 4 14.786 33,05

9260 Boschi di Castanea sativa 15 1065,4 2,38

92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba

30 3007 6,72

92D0 Gallerie e forteti ripari meridionali (Nerio-Tamaricetea e Securinegion tinctoriae)

21 1054,6 2,36

93: Foreste sclerofille mediterranee

9320 Foreste di Olea e Ceratonia 12 2 459,92 1,03

9330 Foreste di Quercus suber 3 1 210,14 0,47

9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia

51 5 7910,2 17,68

95: Foreste di 9510* Foreste sud-appenniniche di 6 1889,8 4,22

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conifere delle montagne mediterranee e macaronesiche

Abies alba

9530* Pinete (sub)mediterranee di pini neri endemici

27 3 4670,2 10,44

9540 Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici

3 1 225,91 0,50

95A0 Pinete oromediteranee di altitudine

8 3 251,5 0,56

TOTALE 17

44737,44

Dalla tab. 11 si rileva che l’habitat 9220* Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggete con Abies nebrodensis è l’habitat 9210* Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex, diffusi in tutta la fascia montana sopra i 1000-1200 m, la somma delle superfici di entrambi corrisponde al 45,75% della tipologia. Questi habitat assumono particolare importanza nella conservazione della particolare biodiversità rappresentata delle popolazioni meridionali di abete bianco che per le caratteristiche ecologiche e morfologiche differiscono da quella tipica e sono state riferite ad una particolare sottospecie.

Altri habitat significativi sono le pinete montane a Pinus leucodermis in Italia localizzate sul gruppo del Pollino e in alcuni sistemi montuosi attigui (Monte Alpi, Monti di Orsomarso, Monti della Montea, ecc.) (habitat 95A0) e quelle a Pinus nigra subsp. calabrica (Loudon) Murray presenti esclusivamente sui rilievi silicei della Calabria (Sila e Aspromonte) e sui basalti dell’Etna in Sicilia (habitat 9530*).

L’habitat 91M0 Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere e 91AA* Boschi orientali di quercia bianca sono stati introdotti a seguito dell’aggiornamento della banca dati. In tale aggiornamento è stato possibile segnalarli in alcuni sit (91M0 =7 siti; 91AA*= 11 siti) , dove si disponeva di cartografie di uso del suolo o degli habitat che consentono l’individuazione e la stima della copertura. Ulteriori indagini, soprattutto nel comprensorio aspromontano e del Pollino potrebbero permettere di segnalare queste tipologie anche in altri siti.

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Fig. 13 - Distribuzione spaziale dei SIC (sinistra) e ZPS (destra) con gli habitat della tipologia

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3 La strategia e gli obiettivi del POR FESR

3.1 Contenuti e strategie del POR Nel contesto del severo aggravamento del ritardo strutturale della Calabria, che emerge dai dati rappresentati nel seguito, appare rilevante utilizzare i Fondi strutturali in un programma plurifondo FESR/FSE, per contribuire alla costruzione in Calabria di una base strutturale e produttiva rinnovata, che possa agire da motore per la ripresa regionale. Questo tema sarà approfondito nei paragrafi che seguono dove saranno trattati gli elementi strategici del Programma Operativo che, in stretta connessione con la RIS3, volge la sua attenzione: - al rinnovamento radicale delle componenti più promettenti e reattive del sistema produttivo

regionale, da perseguire nell’ambito delle scelte associate alla strategia di specializzazione intelligente, e nell’applicazione di queste stesse strategie al funzionamento delle città, all’efficienza energetica, alla tutela dell’ambiente ed all’applicazione delle scienze della vita;

- alla ripresa di competitività e produttività del tessuto economico territoriale e delle componenti imprenditoriali più vitali, reattive e disposte all’innovazione;

- alla razionalizzazione dei servizi legati alla mobilità, alla gestione dei rifiuti, al ciclo delle acque; - alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale della Calabria e alla crescita sostenibile del

patrimonio culturale; - alla creazione di opportunità di lavoro legate anche all’inclusione sociale ed alla qualificazione

professionale; - alla tutela dei presidi dell’istruzione; - all’aumento delle competenze della Pubblica amministrazione - ad una migliore gestione dei fondi UE, con un’azione risoluta volta a migliorare la capacità

amministrativa, la trasparenza, la valutazione e il controllo a livello regionale;. Con tali elementi il Programma Operativo Regionale (FESR/FSE) 2014-2020 della Calabria contribuisce alla strategia dell’Unione Europea per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, assumendo una finalità generale di superamento dei ritardi strutturali della regione e di conseguimento di una maggiore coesione economica, sociale e territoriale.

I temi riportati nell’elenco sono descritti in forma più estesa nei paragrafi che seguono. Per ciascuno dei paragrafi che seguono, il PO, nella versione aggiornata a luglio 2015, presenta un’analisi SWOT in forma tabellare che sintetizza la situazione di riferimento presentata anche in forma discorsiva; si rimanda quindi al PO per la trattazione estesa della situazione di riferimento per settori e dell’analisi SWOT mentre nei paragrafi che seguono vengono presentate le strategie adottate dal PO.

RSI, Agenda Digitale e Competitività: la crescita intelligente della Calabria (Asse 1,2,3) In Calabria i processi di ricerca e sviluppo appaiono deboli. L’incidenza della spesa effettuata dalle imprese della Calabria, sia pubbliche che private, si è attestata, nel 2012, attorno allo 0,5% del PIL regionale (1,3% nella media nazionale). Per quanto riguarda l’adozione delle tecnologie dell’informazione e comunicazione, il ritardo del sistema calabrese è ancora piuttosto consistente. Sul versante della competitività, va segnalato in primo luogo che il sistema produttivo regionale soffre di un basso livello di produttività, ascrivibile prevalentemente alla sotto dotazione del capitale aziendale, alla modesta dimensione delle imprese e al basso livello di innovazione. In questo difficile quadro, il campo delle politiche per la ricerca, l’innovazione e la competitività sarà fortemente trasformato nel quadro della nuova programmazione per la coesione. Il cambiamento riguarderà il modello di policy e con uguale rilevanza la metodologia ed i processi di intervento. Una robusta attivazione dei processi di ricerca ed innovazione in Calabria, lungo le linee tracciate dalla RIS3, sarà perseguita nell’ambito dell’Obiettivo Tematico n. 1 “Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione”, rafforzando e valorizzando le infrastrutture per la ricerca negli ambiti identificati dalla strategia di specializzazione intelligente (ambiente, salute, materiali, agroalimentare). Saranno incoraggiati gli investimenti delle imprese in innovazione e la creazione di

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nuove imprese associate a spin off della ricerca, start up e microimprese innovative. I collegamenti fra ricerca e mondo produttivo saranno rafforzati potenziando la Rete Regionale dell’innovazione. La strategia per l’Agenda Digitale formulata nel POR deve contrastare il ritardo molto consistente della Calabria nell’adozione delle tecnologie dell’informazione e comunicazione, fondamentali per la coesione economica, sociale e territoriale, oltre che per la competitività e la capacità di attrazione del sistema regionale. Nell’ambito dell’Obiettivo Tematico n. 2 “Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l'impiego e la qualità delle medesime”, la strategia regionale persegue prioritariamente il completamento delle infrastrutture telematiche, con l’estensione della banda ultra larga e l’aumento della copertura dei collegamenti, in particolare nelle aree interne e marginali. Si punta, inoltre, ad un deciso miglioramento dell’efficienza di funzionamento dei processi amministrativi e della capacità di erogare servizi nelle amministrazioni pubbliche della Calabria; e si intende potenziare la domanda di ICT di cittadini e imprese in termini di utilizzo dei servizi online, inclusione digitale e partecipazione in rete.

Per quanto riguarda la competitività, le politiche del POR Calabria si concentrano su tre priorità, a cui sarà data una attuazione integrata nell’ambito dell’Obiettivo Tematico n. 3 “Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP)”. La prima priorità riguarda la nascita o il consolidamento di tutte le tipologie di aggregazioni di imprese (filiere, reti, distretti, ecc.) in grado di aumentare il tasso di relazionalità delle imprese regionali — relazionalità che viene identificata quale risorsa competitiva strategica. La seconda priorità si riferisce alla nascita e al consolidamento di imprese competitive attraverso azioni di supporto per agevolare la nascita di nuove imprese, la crescita dimensionale ed il consolidamento strutturale economico e patrimoniale delle PMI, il passaggio economico generazionale, per sostenere i marchi caratterizzanti la specificità calabrese e l’imprenditoria sociale nel settore dei servizi alla persona. La terza priorità è imperniata sull’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale attraverso misure finalizzate al sostegno delle imprese sui mercati internazionali e alla valorizzazione del made in Calabria.

Energia, ambiente e mobilità: dare impulso alla crescita sostenibile(Asse 4,5,6,7) La Calabria si trova da anni in una condizione di stabile “autosufficienza elettrica”, grazie agli elevati livelli di produzione sia da fonti fossili che da fonti rinnovabili, rispetto ai propri fabbisogni elettrici. La Calabria è una delle regioni italiane caratterizzate dai livelli più elevati di rischio idrogeologico, acuito dagli impatti (maggiori incidenza degli eventi metereologici estremi , siccità, desertificazione, etc.) derivanti dal cambiamento del clima; il territorio regionale è tra quelli che presentano il rischio sismico più elevato: la Calabria è infatti l’unica regione italiana ad essere interamente compresa nelle zone 1 e 2, esattamente con 261 comuni in zona sismica 1 e i rimanenti 148 in zona sismica 2. Anche il rischio incendi è presente in Calabria in percentuale molto più elevata rispetto alla media nazionale. Per quanto riguarda il sistema dei rifiuti, l’incidenza della raccolta differenziata in Calabria, anche se in crescita negli ultimi anni, è ancora molto al di sotto della media nazionale: nel 2013, la percentuale di rifiuti oggetto di raccolta differenziata è del 14,7% (nel 2007 era il 9,1%) in Calabria, del 42,3% nella media nazionale Le strategie messe in atto dal programma per dare impulso a politiche di crescita sostenibile si concentrano principalmente negli assi 4, 5, 6 e 7, oltre che nell’asse 3, già trattato nel paragrafo precedente. Nello specifico, la strategia promuove azioni volte all’efficientamento energetico e alla riduzione dei consumi della pubblica illuminazione, all’ammodernamento del modello dei trasporti regionale, attraverso sistemi di mobilità sostenibile, e il rafforzamento ed efficientamento del sistema intermodale anche attraverso i grandi progetti individuati nel precedente ciclo di programmazione - (Obiettivi tematici 4 e 7). Cruciale risulta il tema dell’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi. La strategia del programma in relazione a questo tema è volta alla riduzione del rischio idrogeologico (frane e alluvioni) attraverso interventi di messa in sicurezza dei territori più esposti; la

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strategia si completa con la previsione del rafforzamento del sistema di prevenzione dei rischi e di primo soccorso alla popolazione - (Obiettivo tematico 5). Per quanto riguarda l’uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali calabresi, nelle sue diverse dimensioni legate al trattamento ed alla produzione dei rifiuti, all’acqua, come previsto dall’Obiettivo Tematico 6 “Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse”, con specifico riferimento alle Priorità 6.a, 6.b e 6.e. La strategia del POR intende realizzare un incremento notevole della raccolta differenziata puntando alla media nazionale ed una massimizzazione del recupero/riciclo di materia. Verrà inoltre perseguita la messa a regime ed il miglioramento della qualità del servizio idrico integrato, nonché la tutela in qualità e quantità dei corpi idrici superficiali. Per quanto riguarda le risorse naturali e culturali, le politiche regionali punteranno sulla tutela e valorizzazione facendo anche leva sui territori in cui sono localizzati (aree di attrazione naturale e culturale di rilevanza strategica), innovando ed accrescendo i servizi per la loro fruizione sostenibile e favorendo la connessione con l’industria dell’ospitalità. Dal punto di vista della tutela delle risorse naturali si mira a consolidare in maniera sostanziale gli habitat in Allegato I e le specie in Allegato II, IV e V della direttiva Habitat e di avifauna di cui alla direttiva Uccelli ed a mettere in atto politiche e azioni/interventi tesi a migliorare lo stato di conservazione della Rete, la tutela ed il ripristino degli ecosistemi al fine di arrestare la perdita di biodiversità, anche attraverso la riduzione della frammentazione degli habitat naturali. Le azioni saranno quelle previste nei PAF. Alla risoluzione delle problematiche circa la qualità, l’interconnessione e la funzionalità del sistema dei trasporti in Calabria — problematiche che hanno un forte impatto sulla qualità della vita e del lavoro nella regione — il POR Calabria 2014-2020 contribuirà attivando gli interventi possibili nell’ambito dell’Obiettivo n. 7 “Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete”. Il POR punterà in particolare al miglioramento della mobilità regionale attraverso il collegamento dei nodi secondari e terziari alla rete globale, al rafforzamento dei nodi multimodali, alla crescita di sostenibilità ambientale e di competitività del sistema portuale e interportuale della Calabria. Tra l’altro, attraverso tale obiettivo, è previsto il completamento del Grande Progetto “Gallico – Gambarie”, avviato nella precedente fase di programmazione. Inoltre, si prevede la realizzazione di un grande progetto di collegamento Multimodale "Aeroporto – Stazione di Lamezia Terme Centrale – Germaneto – Catanzaro Lido

Lavoro, inclusione e servizi per il rafforzamento dei diritti di cittadinanza (Asse 8,9,10, 11,12 e 13) In Calabria si presenta con caratteri di particolare rilevanza e gravità il deficit di cittadinanza che riguarda gli aspetti dell’accesso al lavoro, della sicurezza personale, della legalità, della giustizia, dell’istruzione, della qualità dell’aria e dell’acqua, del trasporto pubblico, della cura di infanzia e anziani, della rete digitale. Una rilevanza specifica hanno, in questo contesto, i grandi temi del lavoro e dell’inclusione sociale. Sul deficit di cittadinanza, il POR Calabria 2014-2020 intende intervenire in modo importante attraverso: il pieno dispiegamento degli strumenti previsti dalla regolamentazione comunitaria per l’occupazione, l’inclusione, la formazione e l’istruzione, la costruzione di capacità; l’uso dell’innovazione in senso esteso e trasversale, nelle diverse componenti dell’innovazione stessa, —tecnologica, sociale, organizzativa e di processo; la risoluzione di alcune problematiche mirate di natura infrastrutturale, nei limiti posti dall’Accordo di Partenariato ed in coordinamento con il Fondo Sviluppo e Coesione; una forte attenzione alla qualità del sistema di pianificazione, governance e gestione dei servizi pubblici e del finanziamento delle infrastrutture, nella prospettiva di un rafforzamento della gestione ordinaria. Nell’ambito del POR, l’azione del Fondo Sociale promuoverà innanzitutto — in particolare nell’ambito dell’Obiettivo Tematico 8 “Promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori” — l’accesso al lavoro delle componenti giovanili e femminili della popolazione, per le quali la situazione di inoccupazione e disoccupazione è a livelli insostenibili; il coinvolgimento attivo dei lavoratori anziani; l’inserimento lavorativo della popolazione immigrata; il sostegno alle situazioni di disoccupazione di lunga durata e di crisi occupazionale aziendale o settoriale; l’inserimento delle persone svantaggiate. La Regione Calabria perseguirà, in questo

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contesto, l’integrazione tra la programmazione comunitaria e la programmazione ordinaria delle politiche per il lavoro e l’occupazione, contrastando la tendenza alla polverizzazione delle azioni di intervento verso singoli lavoratori, singole imprese, singoli enti, che ha diminuito l’impatto delle politiche per l’occupazione. Il POR Calabria 2014-2020 agirà ancora per ridurre in modo significativo il numero delle persone che vivono sotto la soglia di povertà o in condizioni di deprivazione materiale, utilizzando gli strumenti associati all’Obiettivo Tematico 9 “Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione). Saranno prioritari per la Regione anche la tutela e l’inserimento in circuiti lavorativi delle persone maggiormente vulnerabili, così come l’espansione e il miglioramento dei servizi sociali in aree marginali o destinate a fasce fragili di cittadinanza, con particolare riferimento alla disabilità e ai servizi socio-sanitari – anche domiciliari – ad essa collegati. Una delle priorità riguarderà la realizzazione di interventi volti al miglioramento della qualità della vita degli abitanti delle aree urbane calabresi e dei loro “ambienti di vita”, con particolare attenzione alle popolazioni più svantaggiate e vulnerabili ed ai quartieri disagiati, utilizzando le esperienze di cooperazione transnazionale sull’housing sociale. Un intervento strategico nella promozione della legalità e per la riduzione del rischio di criminalità e microcriminalità è, in continuità con le esperienze pregresse, il sostegno ai beni e alle aziende confiscate, per finalità istituzionali, sociali, culturali ed economiche, nonché per favorire occasioni di inserimento lavorativo.

Per la risoluzione delle problematiche relative alle capacità ed alle competenze per il lavoro e l’occupazione, la strategia del Programma poggia essenzialmente sul miglioramento della qualità e dell'efficacia dell'istruzione superiore, sulla qualificazione dei sistemi di insegnamento e di formazione, sulla facilitazione del passaggio dalla istruzione al mondo del lavoro, sul rafforzamento dei sistemi di istruzione e formazione professionale, sulle competenze e l’apprendimento permanente. La Regione Calabria proseguirà inoltre il suo impegno per l’eliminazione della dispersione scolastica e formativa. Il Programma condurrà questi interventi nell’ambito dell’Obiettivo Tematico n. 10 “Investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale, per le competenze e l’apprendimento permanente”. Il POR integra strettamente, nell’ambito di questo obiettivo, il FSE ed il FESR, per sostenere il rafforzamento dei servizi e delle strutture per l’istruzione e la formazione nonché, allo stesso tempo, per migliorare i processi di apprendimento, qualificazione e crescita professionale degli studenti, dei lavoratori e dei disoccupati. In questo obiettivo la regione mira a riqualificare gli edifici scolastici ed universitari per ridurre i deficit strutturali e tecnologici che caratterizzano ancora molte scuole calabresi.

Città e territorio Il tema della dimensione territoriale delle politiche di sviluppo e coesione ha in Calabria un significato particolare. La Calabria si caratterizza, infatti, per la carenza di una rete di località centrali di adeguata armatura urbana. Da questo consegue un basso livello di concentrazione delle attività e delle funzioni di maggiore complessità — attività e funzioni che costituiscono elementi allo stesso tempo di attrattività (di persone, imprese, capitali), di benessere dei cittadini, di identità culturale, di generazione di filiere produttive. Nel contesto di difficoltà e potenzialità appena messo in luce, la Regione ha disegnato una politica di sviluppo territoriale integrato che si articola in tre Strategie da attuare attraverso lo strumento degli ITI. Strategia di Sviluppo urbano sostenibile per i principali poli urbani della regione (Cosenza-Rende, Catanzaro I. e Reggio Calabria) Le principali agglomerazioni urbane, anche in un contesto produttivo marginale come quello calabrese, sono i motori dell’economia regionale e concentrano al proprio interno le funzioni e i servizi superiori presenti sul territorio regionale. Al tempo stesso, queste aree rappresentano quei luoghi in cui problemi persistenti quali povertà, disagio abitativo ed esclusione sono più accentuati. La manifestazione spaziale più evidente di tali fenomeni è data dalla presenza di quartieri marginali, caratterizzati da forti e perduranti criticità nella dotazione e qualità dei servizi di base e da condizioni di abbandono e disagio sociale. Alla luce di questo scenario, gli interventi si concentreranno sul tema

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della rigenerazione urbana, con l’obiettivo di favorire migliori condizioni abitative, una più elevata efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico e servizi per l’inclusione sociale. Il Programma interverrà in queste aree secondo quanto previsto dall’art. 7 del Regolamento FESR (cfr. sez. 4.2). Strategia di sviluppo delle aree urbane di dimensione inferiore (città portuali e hub dei servizi regionali) Questa strategia mira al rafforzamento delle altre città capoluogo di provincia, Crotone e Vibo Valentia, al sistema urbano Corigliano-Rossano, alla città di Lamezia Terme e alla “Città-Porto” di Gioia Tauro (che include Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando). Sono aree urbane caratterizzate da problemi economici, sociali e ambientali che richiedono: da un lato, interventi di riqualificazione urbana, al pari dei principali poli urbani della regione; e, dall’altro, azioni volte a rafforzarne base produttiva e capacità attrattiva. All’interno di questa strategia, gli ITI saranno definiti attraverso un percorso negoziale tra la Regione e le aree urbane. Strategia per le Aree Interne Il territorio calabrese è costituito in larga parte da Aree interne. Nel corso dei decenni, una parte consistente di questi territori ha subìto una forte riduzione della popolazione residente ed è stata oggetto di un graduale processo di marginalizzazione. Si tratta, tuttavia, di aree che sono centrali per l’offerta di beni e servizi eco-sistemici, per le filiere agroalimentari locali e per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La Regione intende sostenere queste aree attraverso interventi che mirano al miglioramento dei servizi essenziali e alla promozione dello sviluppo economico attraverso la valorizzazione delle potenzialità esistenti (cfr. sez. 6). Politiche settoriali a supporto dei centri urbani di livello comprensoriale Sui centri urbani di livello comprensoriale (Acri, Amantea, Castrovillari, Gioia Tauro, Locri, Palmi, Paola, Siderno, Soverato, Villa San Giovanni, ecc.), cioè quei centri erogatori di un significativo numero di funzioni con effetti su ampie porzioni dei rispettivi territori provinciali (elenco potenzialmente integrabile dai restanti comuni di popolazione superiore a 15.000 abitanti), non si interverrà attraverso l’approccio territoriale integrato utilizzato per le tre Strategie illustrate in precedenza, ma tramite azioni di carattere settoriale, a valere su alcuni Assi del Programma, con lo scopo di favorire la connessione tra i territori. Nel dettaglio, si agirà sull’offerta e la qualità dei servizi del trasporto pubblico regionale e interregionale (Asse 7), sulla tutela ambientale e sulla valorizzazione delle risorse culturali e ambientali (Asse 5 e 6), sui servizi di cura e sul potenziamento del sistema territoriale dei servizi socio-sanitari (Asse 9).

La Calabria nello spazio europeo La Regione Calabria, riconoscendo il ruolo delle politiche di cooperazione territoriale relative al territorio Europeo e non solo, intende attivarsi e valorizzare la sua postazione geografica all’interno del panorama europeo per cogliere al meglio le opportunità derivanti da questo settore. La cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale saranno pertanto intese come strumento di intervento in favore della crescita economica, dello sviluppo culturale e sociale della Regione e tutti gli attori che operano sul territorio regionale. La Regione Calabria, pertanto, in aderenza all’art. 70 del Regolamento, parteciperà agli altri programmi transnazionali previsti dal partenariato:

- Cooperazione transnazionale adriatico-ionica

- Cooperazione transnazionale mediterranea

- Cooperazione Interregionale

Sarà inoltre promossa la partecipazione della Calabria alla Strategia dell'Unione Europea per la regione adriatica e ionica (EUSAIR).

3.2 Temi chiave e articolazione del POR FESR Per l’effettivo utilizzo dei temi chiave scelti nel processo di valutazione ambientale strategica appare importante identificare le interazioni tra questi e i contenuti del Programma. Ciò è funzionale sia alla verifica della congruità dei temi selezionati, al di là della loro significatività all’interno dell’agenda europea che costituisce il quadro di riferimento finanziario e tematico dei fondi strutturali, sia a una

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prima individuazione delle connessioni tra azioni e temi chiave funzionale alla stima degli effetti indotti. La tabella che segue individua tali connessioni.

Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

1. Ricerca e innovazione

1.a - Potenziare l'infrastruttura per la ricerca e l'innovazione (R&I) e le capacità di sviluppare l'eccellenza nella R&I e promuovere centri di competenza, in particolare quelli di interesse europeo

1.5 - Potenziamento della capacità di sviluppare l’eccellenza nella R&I

1.5.1 Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi regionali [Il finanziamento alle infrastrutture di ricerca è condizionato alla realizzazione di piani industriali di sviluppo che ne evidenzino la capacità prospettica di autosostenersi]

1.b - Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I sviluppando collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il settore dell'istruzione superiore, in particolare promuovendo gli investimenti nello sviluppo di prodotti e servizi, il trasferimento di tecnologie, l'innovazione sociale, l'ecoinnovazione, le applicazioni nei servizi pubblici, la stimolo della domanda, le reti, i cluster e l'innovazione aperta attraverso la specializzazione intelligente, nonché sostenere la ricerca tecnologica e applicata, le linee pilota, le azioni di validazione precoce dei prodotti, le capacità di fabbricazione avanzate e la prima produzione, soprattutto in tecnologie chiave abilitanti, e la diffusione di tecnologie con finalità generali

1.1 Incremento dell’attività di innovazione delle imprese

1.1.2 Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese [l’azione si attua preferibilmente attraverso voucher , che raggiungano un elevato numero di imprese anche grazie ai bassi oneri amministrativi che impongono e ha come target preferenziale le imprese di modesta dimensione]

1.1.4 - Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi

1.1.5 Sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese attraverso il finanziamento di linee pilota e azioni di validazione precoce dei prodotti e di dimostrazione su larga scala

1.2 Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale

1.2.1 Azioni di sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di concertazione e reti nazionali e di specializzazione tecnologica e ad altri progetti finanziati con altri programmi europei per la ricerca e l'innovazione (es. Horizon)

1.2.2 Supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su poche aree tematiche di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione delle strategie di S3 [da realizzarsi anche attraverso la valorizzazione dei partenariati pubblico-privati esistenti, come i Distretti Tecnologici, i Laboratori Pubblico-Privati e i Poli di Innovazione]

1.3 Promozione di nuovi mercati per l’innovazione

1.3.1 Rafforzamento e qualificazione della domanda di

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

innovazione della PA attravero il sostegno ad azioni di Precommercial Public Procurement e di Procurement dell'innovazione

1.3.2 Sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale, anche attraverso l'utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i Living Labs

1.3.3 Interventi a supporto delle imprese operanti nel settore dei servizi ad alta intensità di conoscenza e ad alto valore aggiunto

1.4 Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza

1.4.1 Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca in ambiti in linea con le Strategie di specializzazione intelligente

2.Sviluppo dell’ICT ed attuazione

dell’Agenda Digitale

2.a) Estendere la diffusione della banda larga e il lancio delle reti ad alta velocità e sostenere l’adozione di reti e tecnologie emergenti in materia di economia digitale

2.1 Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga coerentemente con gli obiettivi fissati al 2020 dalla "Digital Agenda" europea

2.1.1. Contributo all’attuazione del “Progetto strategico Agenda Digitale per la banda ultra larga” e di altri interventi programmati per assicurare nei territori una capacità di connessione ad almeno 30 Mbps, accelerandone l’attuazione nelle aree produttive, nelle aree rurali e interne, rispettando il principio di neutralità tecnologica nelle aree consentite dalla normativa comunitaria

2.b. Sviluppare i prodotti e i servizi delle TIC, il commercio elettronico e la domanda di TIC

2.3 Potenziamento della domanda di ICT di cittadini e imprese in termini di utilizzo dei servizi online, inclusione digitale e partecipazione in rete

2.3.1. Soluzioni tecnologiche per l’alfabetizzazione e l’inclusione digitale, per l’acquisizione di competenze avanzate da parte delle imprese e lo sviluppo delle nuove competenze ICT (eSkills), nonché per stimolare la diffusione e l’utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo, la collaborazione e partecipazione civica in rete (open government) con particolare riferimento ai cittadini svantaggiati e alle aree interne e rurali. Tali soluzioni possono essere attuate anche in modo integrato con l’azione 1.3.2 (laboratori di innovazione aperta)

2.c) Migliorare l’accesso alle TIC nonché l’impiego e la qualità delle medesime rafforzando le applicazioni per l’e-government, l’e-learning, l’e-inclusion, l’e-

RA 2.2 Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e

2.2.1 Soluzioni tecnologiche e la digitalizzazione per l’innovazione dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

culture e l’e-health imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia)

di connettività, riguardanti in particolare la giustizia (informatizzazione del processo civile), la sanità, il turismo, le attività e i beni culturali

2.2.2 Soluzioni tecnologiche per la realizzazione di servizi di e-Government interoperabili, integrati (joined-up services) e progettati con cittadini e imprese, applicazioni di e-procurement e soluzioni integrate per le smart cities and communities (non incluse nell’OT4).

3. Competitività e attrattività del

sistema produttivo

3.a Promuovere l’imprenditorialità, in particolare facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e promuovendo la creazione di nuove aziende, anche attraverso incubatori di imprese

3.5 Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese

3.5.1 Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-finanza

3.5.2 Supporto a soluzioni ICT nei processi produttivi delle PMI, coerentemente con la strategia di smart specialization, con particolare riferimento a: commercio elettronico, cloud computing, manifattura digitale e sicurezza informatica.

3.b Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per l’internazionalizzazione

3.3 Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali

3.3.1 Sostegno al riposizionamento competitivo, alla capacità di adattamento al mercato, all’attrattività per potenziali investitori, dei sistemi imprenditoriali vitali delimitati territorialmente

3.3.2 Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici

3.3.3. Sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra imprese (reti di imprese) per la costruzione di un prodotto integrato nelle destinazioni turistiche

3.3.4 Sostegno alla competitività delle imprese nelle destinazioni turistiche attraverso interventi di qualificazione dell’offerta e innovazione di prodotto/servizio, strategica ed organizzativa

3.4 Incremento del livello di 3.4.1 Progetti di promozione

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

internazionalizzazione dei sistemi produttivi

dell’export (anche attraverso la partecipazione a Expo 2015) destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale

3.4.2 Incentivi all'acquisto di servizi per l'internazionalizzazione delle PMI

3.c Sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti e servizi

3.1 Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo

3.1.1 Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale

3.1.2 Aiuti agli investimenti per la riduzione degli impatti ambientali dei sistemi produttivi

3.1.3 Attrazione di investimenti in grado di assicurare una ricaduta sulle PMI a livello territoriale

3.7 Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale

3.7.1 Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici [si tratta di incentivi rivolti ad un platea di imprese del privato sociale quali cooperative sociali, imprese non a scopo di lucro, selezionate in funzione dei benefici sociali che le loro attività producono, ma salvaguardando il criterio della loro sostenibilità economica]

3.7.2 Fornitura di servizi di supporto ed accompagnamento alla nascita e consolidamento di imprese sociali [attraverso interventi di formazione, incubazione e azioni di networking collaborativo fra imprese, operatori del sociale e soggetti portatori di competenze

3.7.3 Messa a disposizione di spazi fisici per lo svolgimento di attività imprenditoriali di interesse sociale [Azione che darà priorità per gli spazi già ristrutturati dall’amministrazione e da rendere disponibili, ovvero spazi da riqualificare con il contributo dei soggetti/associazioni coinvolti]

3.d Sostenere la capacità delle PMI di crescere sui mercati regionali, nazionali ed internazionali e di prendere parte ai processi di innovazione

3.6 Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura

3.6.1 Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l’espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino anche il ruolo dei confidi più

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

efficienti ed efficaci

4. Promozione della low carbon

economy nei territori e nel

sistema produttivo

4.c Sostenere l’efficienza energetica, la gestione intelligente dell’energia e l’uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, compresi gli edifici pubblici e nel settore dell’edilizia abitativa

4.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili

4.1.1 Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici

4.1.2 Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all'autoconsumo associati a interventi di efficientamento energetico dando priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza

4.1.3 Adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo installazioni di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete)

4.e Promuovere strategie per basse emissioni di carbonio per tutti i tipi di territorio, in particolare le aree urbane, inclusa la promozione della mobilità urbana multimodale sostenibile e di pertinenti misure di adattamento e mitigazione

4.6 - Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane

4.6.1 Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati all’incremento della mobilità collettiva e alla distribuzione ecocompatibile delle merci e relativi sistemi di trasporto

5. Prevenzione dei rischi

5.b) Promuovere investimenti destinati a far fronte a rischi specifici, garantendo la resilienza alle catastrofi e sviluppando sistemi di gestione delle catastrofi

5.1 Riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera

5.1.1 Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza delle infrastrutture nei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera

5.1.4 Integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione e gestione dell’emergenza, anche attraverso meccanismi e reti digitali interoperabili di allerta precoce

5.3 Riduzione del rischio incendi e il rischio sismico

5.3.3 Recupero e allestimento degli edifici pubblici strategici destinati ai Centri Funzionali e operativi

6. Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e

6.a) Investire nel settore dei rifiuti per rispondere agli obblighi imposti dalla normativa dell’Unione in materia

6.1 Ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani secondo la gerarchia comunitaria

6.1.1 Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

culturale ambientale e per soddisfare le esigenze, individuate dagli Stati Membri, di investimenti che vadano oltre tali obblighi

domestico e di comunità

6.1.2 Realizzare i migliori sistemi di raccolta differenziata e un’adeguata rete di centri di raccolta

6.1.3 Rafforzare le dotazioni impiantistiche per il trattamento e per il recupero, anche di energia, ai fini della chiusura del ciclo di gestione, in base ai principi di autosufficienza, prossimità territoriale e minimizzazione degli impatti ambientali

6.b Investire nel settore dell’acqua per rispondere agli obblighi imposti dalla normativa dell’Unione in materia ambientale e per soddisfare le esigenze, individuate dagli Stati membri, di investimenti che vadano oltre tali obblighi

6.3 Miglioramento del servizio idrico integrato per usi civili e riduzione le perdite di rete di acquedotto

6.3.1 Potenziare le infrastrutture di captazione, adduzione, distribuzione, fognarie e depurative per usi civili

6.3.3 Installazione di sistemi di monitoraggio delle perdite di rete e di contabilizzazione dei consumi

6.4 Mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici

6.4.2. Integrazione e rafforzamento dei sistemi informativi di monitoraggio della risorsa idrica

6.c Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale

6.6 .Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale

6.6.1 Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica (parchi e aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo

6.7 .Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione

6.7.1 Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo

6.7.2 Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici” (Azione 3.3.2)

6.8 .Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche

6.8.3 Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche

6.d) Proteggere e ripristinare la biodiversità e i suoli, e promuovere i servizi per gli ecosistemi, anche attraverso

6.5 Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità terrestre e marina, anche legata al paesaggio rurale

6.5.A.1 Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di gestione della Rete Natura 2000 [le azioni sono

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

Natura 2000 e l’infrastruttura verde

mantenendo e realizzate con il concorso del FEASR – Focus Area 4.a

7. Sviluppo delle reti di mobilità

sostenibile

7. b) Migliorare la mobilità regionale, per mezzo del collegamento dei nodi secondari e terziari all'infrastruttura della TEN-T, compresi i nodi multimodali.compresi i nodi multimodali

7.3 - Miglioramento della mobilità regionale, integrazione modale e miglioramento dei collegamenti multimodali

7.3.1 Potenziare i servizi di trasporto pubblico regionale ed interregionale su tratte dotate di domanda potenziale significativa, anche attraverso: - interventi infrastrutturali e tecnologici; - rinnovo del materiale rotabile; - promozione della bigliettazione elettronica integrata con le azioni dell’obiettivo tematico

7.4 - Rafforzamento delle connessioni dei nodi secondari e terziari alla rete TEN-T

7.4.1 Rafforzare le connessioni dei nodi secondari e terziari delle “aree interne” e di quelle dove sono localizzati significativi distretti di produzione agricola e agro-industriale con i principali assi viari e ferroviari della rete TEN-T]

7c) sviluppare e migliorare sistemi di trasporto sostenibili dal punto di vista dell'ambiente (anche a bassa rumorosità) e a bassa emissione di carbonio, inclusi vie navigabili interne e trasporti marittimi, porti, collegamenti multimodali e infrastrutture aeroportuali, al fine di favorire la mobilità regionale e locale sostenibile

7.2 - Miglioramento della competitività del sistema portuale e interportuale

7.2.2 Potenziare infrastrutture e attrezzature portuali e interportuali di interesse regionale, ivi inclusi il loro adeguamento ai migliori standard ambientali, energetici e operativi e il potenziamento dell’integrazione dei porti con le aree retro portuali[infrastrutture e tecnologie della rete globale/locale]

10. Inclusione sociale (OT9

FESR)

9.a) Investire in infrastrutture sanitarie e sociali che contribuiscano allo sviluppo nazionale, regionale e locale, alla riduzione delle disparità nelle condizioni sanitarie, promuovendo l'inclusione sociale attraverso un migliore accesso ai servizi sociali, culturali e ricreativi e il passaggio dai servizi istituzionali ai servizi territoriali di comunità

9.3 Aumento/consolidamento/ qualificazione dei servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini e dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali

9.3.1 Finanziamento piani di investimento per Comuni associati per realizzare nuove infrastrutture o recuperare quelle esistenti (asili nido, centri ludici, servizi integrativi prima infanzia, ludoteche e centri diurni per minori, comunità socioeducative) conformi alle normative regionali di riferimento

9.3.2 Aiuti per sostenere gli investimenti nelle strutture di servizi socio educativi per la prima infanzia [target preferenziale: imprese - anche sociali e le organizzazioni del terzo settore, di piccole dimensioni]

9.3.5 Piani di investimento in infrastrutture per Comuni associati e aiuti per sostenere gli investimenti privati ([target preferenziale: imprese - anche sociali e le organizzazioni del terzo settore, di piccole dimensioni] nelle strutture per anziani e persone con limitazioni nell’autonomia [residenze

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

sociosanitarie, centri diurni, co-housing o gruppi appartamento, strutture per il “dopo di noi”].

9.b) Sostenere la rigenerazione fisica, economica e sociale delle comunità sfavorite nelle aree urbane e rurali

9.4 Riduzione del numero di famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo

9.4.1 Interventi di potenziamento del patrimonio pubblico e privato esistente e di recupero di alloggi di proprietà dei Comuni e ex IACP per incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali. Interventi infrastrutturali finalizzati alla sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi

9.4.4 Sostegno all’adeguamento infrastrutturale per il miglioramento dell’abitare a favore di persone con disabilità e gravi limitazioni nell’autonomia

9.5 Riduzione della marginalità estrema e interventi di inclusione a favore delle persone senza dimora e delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti in coerenza con la strategia nazionale di inclusione

9.5.6 (Strategia di inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti) Azioni strutturali per favorire l’accesso all’abitare non segregato [da considerare all’interno di azioni integrate che includano sostegno e facilitazione all’integrazione nella comunità più ampia dei residenti]

9.5.8 Finanziamento nelle principali aree urbane e nei sistemi urbani di interventi infrastrutturali nell’ambito di progetti mirati per il potenziamento della rete dei servizi per il pronto intervento sociale per i senza dimora [sportelli dedicati per la presa in carico, alloggio sociale temporaneo per adulti in difficoltà, docce e mense, alberghi diffusi per lavoratori stagionali nelle zone rurali]

9.6 - Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità

9.6.1 Interventi per il sostegno di aziende confiscate alle mafie per salvaguardare i posti di lavoro in collegamento con azioni di aggregazione e promozione sociale ed economica

9.6.6 Interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, inclusi interventi per il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie

11. Istruzione e formazione

10) Investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione

10.5 Innalzamento dei livelli di competenze, di

10.5.7 Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica e

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

(OT10 FESR) professionale per le competenze e l'apprendimento permanente (FESR)

partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente

laboratori di settore e per l’ammodernamento delle sedi didattiche

10.7 Aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli ambienti scolastici

10.7.1 Interventi di riqualificazione degli edifici scolastici (efficientamento energetico, sicurezza, attrattività e innovatività, accessibilità, impianti sportivi, connettività), anche per facilitare l’accessibilità delle persone con disabilità

10.8 Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi

10.8.1 Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica, laboratori di settore e per l’apprendimento delle competenze chiave. [Interventi per l’attuazione dell’Agenda Digitale; interventi per la realizzazione di laboratori di settore, in particolare tecnico-professionali ed artistici; interventi per l’implementazione dei laboratori dedicati all’apprendimento delle competenze chiave; sviluppo e implementazione di biblioteche ed emeroteche digitali; interventi infrastrutturali per favorire la connettività sul territorio; sviluppo di reti, cablaggio]

10.8.5 Sviluppare piattaforme web e risorse di apprendimento on-line a supporto della didattica nei percorsi di istruzione, di formazione professionale

8 - Promozione dell’occupazione sostenibile e di qualità (OT 8

FSE)

8.i) Accesso all'occupazione per le persone in cerca di lavoro e inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone che si trovano ai margini del mercato del lavoro, nonché attraverso iniziative locali per l'occupazione e il sostegno alla mobilità professionale

8.5 Favorire l’inserimento lavorativo e l’occupazione dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiore difficoltà di inserimento lavorativo, nonché il sostegno delle persone a rischio di disoccupazione di lunga durata

8.5.1 Misure di politica attiva, con particolare attenzione ai settori che offrono maggiori prospettive di crescita (ad esempio nell’ambito di: green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi socio-sanitari, valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, ICT)

8.5.3 Percorsi di sostegno alla creazione d'impresa e al lavoro autonomo, ivi compreso il trasferimento d'azienda (ricambio generazionale)

Azioni di qualificazione e riqualificazione dei disoccupati di lunga durata fondate su analisi dei fabbisogni professionali e formativi presenti in sistematiche rilevazioni e/o connesse a domande espresse delle imprese

8.ii) Integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani, in particolare quelli che non

8.1 Aumentare l’occupazione dei giovani

Creazione e rafforzamento di punti di contatto per il profiling, l’accompagnamento al lavoro,

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

svolgono attività lavorative, non seguono studi né formazioni, inclusi i giovani a rischio di esclusione sociale e i giovani delle comunità emarginate, anche attraverso l'attuazione della Garanzia per i Giovani

l’orientamento, il bilancio di competenze e l’inserimento in percorsi di formazione ed inserimento lavorativo anche per i NEET

Percorsi di formazione per i giovani assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, preceduti e corredati da campagne informative e servizi a supporto delle imprese

Percorsi di apprendistato di alta formazione e ricerca e campagne informative per la promozione dello stesso tra i giovani, le istituzioni formative e le imprese e altre forme di alternanza fra alta formazione, lavoro e ricerca

Intervento di rafforzamento delle risorse umane delle imprese attraverso incentivi all’assunzione di personale qualificato

8.iv) Uguaglianza tra uomini e donne in tutti i settori, incluso l'accesso all'occupazione e alla progressione della carriera, la conciliazione della vita professionale con la vita privata e la promozione della parità di retribuzione per uno stesso lavoro o un lavoro di pari valore

8.2 Aumentare l’occupazione femminile

Voucher e altri interventi per la conciliazione (women and men inclusive);

Misure di promozione del "welfare aziendale" (es. nidi aziendali, prestazioni socio-sanitarie complementari) e di nuove forme di organizzazione del lavoro family friendly (es. flessibilità dell'orario di lavoro, coworking, telelavoro, etc.)

Percorsi di sostegno (servizi di accompagnamento e/o incentivi) alla creazione d'impresa e al lavoro autonomo, ivi compreso il trasferimento d'azienda (ricambio generazionale)

8.v) Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti

8.6 Favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi (settoriali e di grandi aziende)

Azioni integrate di politiche attive e politiche passive, tra cui azioni di riqualificazione e di outplacement dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi collegate a piani di riconversione e ristrutturazione aziendale

Percorsi di sostegno alla creazione d'impresa e al lavoro autonomo (es: management buyout, azioni di accompagnamento allo spin off rivolte ai lavoratori coinvolti in situazioni di crisi)

8.vii) Modernizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro, come i servizi pubblici e privati di promozione dell'occupazione, migliorando il soddisfacimento

8.7 Migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi per il lavoro

Azioni di consolidamento e applicazione dei LEP e degli standard minimi, anche attraverso la costituzione di specifiche task force

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

delle esigenze del mercato del lavoro, anche attraverso azioni che migliorino la mobilità professionale transnazionale, nonché attraverso programmi di mobilità e una migliore cooperazione tra le istituzioni e i soggetti interessati

Integrazione e consolidamento della rete Eures all’interno dei servizi per il lavoro e azioni integrate per la mobilità transnazionale e nazionale

Potenziamento del raccordo con gli altri operatori del mercato del lavoro con particolare riguardo a quelli di natura pubblica (scuole, università, camere di commercio, comuni)

11 - Inclusione sociale (OT9 FSE)

9.i)Inclusione attiva, anche per promuovere le pari opportunità e la partecipazione attiva e migliorare l’occupabilità

9.1 Riduzione della povertà, dell’esclusione sociale e promozione dell'innovazione sociale

9.1.2 - Servizi sociali innovativi di sostegno a nuclei familiari multiproblematici e/o a persone particolarmente svantaggiate o oggetto di discriminazione. Progetti di diffusione e scambio di best practices relativi ai servizi per la famiglia ispirati anche al modello della “sussidarietà circolare

9.1.3 - Sostegno a persone in condizione di temporanea difficoltà economica anche attraverso il ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria, tra i quali il micro-credito, e strumenti rimborsabili eventualmente anche attraverso ore di lavoro da dedicare alla collettività

9.1.5 - Alfabetizzazione e inclusione digitale con particolare riferimento ai soggetti e cittadini svantaggiati (azione a supporto del RA 2.2 e 2.3).

9.2 Incremento dell'occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili

9.2.1 - Interventi di presa in carico multi professionale, finalizzati all’inclusione lavorativa delle persone con disabilità attraverso la definizione di progetti personalizzati. Promozione della diffusione e personalizzazione del modello ICF [International Classification of Functioning, Disability and Health] su scala territoriale. Interventi di politica attiva specificamente rivolti alle persone con disabilità

9.2.2 - Interventi di presa in carico multi professionale finalizzati all’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione e in generale alle persone che per diversi motivi sono presi in carico dai servizi sociali: percorsi di empowerment, misure per l’attivazione e accompagnamento di percorsi

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

imprenditoriali, anche in forma cooperativa

9.2.3 - Progetti integrati di inclusione attiva rivolti alle vittime di violenza, di tratta e grave sfruttamento, ai minori stranieri non accompagnati prossimi alla maggiore età, ai beneficiari di protezione internazionale, sussidiaria ed umanitaria e alle persone a rischio di discriminazione

9.7 Rafforzamento dell'economia sociale

9.7.1 - Promozione di progetti e di partenariati tra pubblico, privato e privato sociale finalizzati all’innovazione sociale, alla responsabilità sociale di impresa e allo sviluppo del welfare community

9.7.3 - Rafforzamento delle imprese sociali e delle organizzazioni del terzo settore in termini di efficienza ed efficacia della loro azione

9.7.4 - Rafforzamento delle attività delle imprese sociali di inserimento lavorativo

9.iv) Migliore accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale

9.3 Aumento, consolidamento, qualificazione dei servizi e delle infrastrutture di cura socio-educativi rivolti ai bambini e dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell'autonomia e potenziamento della rete infrastrutturale e dell'offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali

9.3.3 - Implementazione di buoni servizio

9.3.4 - Sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia, tra i quali nidi familiari, spazi gioco, centri per bambini e genitori, micronidi estivi, anche in riferimento ad orari e periodi di apertura [nel rispetto degli standard fissati per tali servizi];

9.3.6 - Implementazione di buoni servizio per servizi a persone con limitazioni di autonomia [per favorire l’accesso dei nuclei familiari alla rete dei servizi sociosanitari domiciliari e a ciclo diurno, e per favorire l’incremento di qualità dei servizi sia in termini di prestazioni erogate che di estensione delle fasce orarie e di integrazione della filiera per la promozione dell’occupazione regolare nel settore];

9.4 Riduzione del numero di famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo

9.4.2 - Servizi di promozione e accompagnamento all’abitare assistito nell’ambito della sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi, finalizzati a soddisfare i bisogni di specifici soggetti-target

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

caratterizzati da specifica fragilità socio-economica

12. Istruzione e formazione (OT10 FSE)

10.i) Riduzione e prevenzione dell'abbandono scolastico precoce e promozione dell'uguaglianza di accesso a una istruzione prescolare, primaria e secondaria di buona qualità, inclusi i percorsi di apprendimento formale, non formale e informale che consentano di riprendere l'istruzione e la formazione (FSE)

10.1 - Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa

10.1.1 Interventi di sostegno agli studenti caratterizzati da particolari fragilità, tra cui anche persone con disabilità

10.1.6 Azioni di orientamento, di continuità e di sostegno alle scelte dei percorsi formativi

10.1.7 Percorsi formativi di IFP, accompagnati da azioni di comunicazione e di adeguamento dell’offerta in coerenza con le direttrici di sviluppo economico e imprenditoriale dei territori per aumentarne l’attrattività

10.ii) Miglioramento della qualità e dell'efficacia dell'istruzione superiore e di livello equivalente e l'accesso alla stessa, al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita, specie per i gruppi svantaggiati (FSE)

10.5 - Innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente

10.5.1 Azioni di raccordo tra scuole e istituti di istruzione universitaria o equivalente per corsi preparatori di orientamento all’iscrizione all’istruzione universitaria o equivalente, anche in rapporto alle esigenze del mondo del lavoro

10.5.2 Borse di studio e azioni di sostegno a favore di studenti capaci e meritevoli privi di mezzi e di promozione del merito tra gli studenti, inclusi gli studenti con disabilità

10.5.6 Interventi per l’internazionalizzazione dei percorsi formativi e per l’attrattività internazionale degli istituti di istruzione universitaria o equivalente, con particolare attenzione alla promozione di corsi di dottorato inseriti in reti nazionali e internazionali, nonché coerenti con le linee strategiche del Piano Nazionale della Ricerca.

10.5.12 Azioni per il rafforzamento dei percorsi di istruzione universitaria o equivalente post-lauream, volte a promuovere il raccordo tra istruzione terziaria, il sistema produttivo, gli istituti di ricerca, con particolare riferimento ai dottorati in collaborazione con le imprese e/o enti di ricerca in ambiti scientifici coerenti con le linee strategiche del PNR e della Smart specialisation regionale

10.iv) Miglioramento dell’aderenza al mercato del lavoro dei sistemi di insegnamento e di formazione, favorendo il passaggio dalla

10.6 - Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale

10.6.1 Interventi qualificanti della filiera dell’Istruzione e Formazione Tecnica Professionale iniziale e della Formazione Tecnica Superiore

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

istruzione al mondo del lavoro, e rafforzando i sistemi di istruzione e formazione professionale e migliorandone la qualità, anche mediante meccanismi di anticipazione delle competenze, l'adeguamento dei curriculum e l’introduzione e lo sviluppo di programmi di sistemi di apprendimento basati sul lavoro, inclusi i sistemi di apprendimento duale e di apprendistato (FSE)

(Qualificazione della filiera dell’istruzione Tecnica e professionale, con particolare riguardo alle fasce più deboli; azioni di sistema per lo sviluppo e il coordinamento degli ITS e dei poli tecnico professionali)

10.6.2 Azioni formative professionalizzanti connesse con i fabbisogni dei sistemi produttivi locali, e in particolare rafforzamento degli IFTS, e dei Poli tecnico professionali in una logica di integrazione e continuità con l’Istruzione e la formazione professionale iniziale e in stretta connessione con i fabbisogni espressi dal tessuto produttivo

10.6.11 Costruzione del Repertorio nazionale dei titoli di studio e delle qualificazioni professionali collegato al quadro europeo (EQF) e implementazione del sistema pubblico nazionale di certificazione delle competenze con lo sviluppo e/o miglioramento dei servizi di orientamento e di validazione e certificazione degli esiti degli apprendimenti conseguiti anche in contesti non formali e informali

13- Capacità istituzionale (OT11 FSE)

11.i Investimento nella capacità istituzionale e nell'efficacia delle amministrazioni pubbliche e dei

servizi pubblici a livello nazionale, regionale e locale nell'ottica delle

riforme, di una migliore regolamentazione e di una buona

governance

11.1 Aumento della trasparenza e interoperabilità, e dell’accesso ai dati pubblici

Azione 11.1.1 Interventi mirati allo sviluppo delle competenze per assicurare qualità, accessibilità, fruibilità, rilascio, riutilizzabilità dei dati pubblici [anche attraverso modalità collaborative e online] e promozione di sforzi mirati e adattamenti organizzativo-professionali, orientati al rilascio continuativo e permanente di dati in possesso di enti pubblici territoriali

Azione 11.1.2 Progetti di Open Government per favorire trasparenza, collaborazione e partecipazione realizzati tramite il coinvolgimento di cittadini/stakeholder e iniziative per il riutilizzo dei dati pubblici, la partecipazione civica e il controllo sociale

Azione 11.1.3 Miglioramento dei processi organizzativi per una migliore integrazione e interoperabilità delle basi informative, statistiche e

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Asse Prioritario Obiettivo tematico Obiettivi specifici

corrispondenti alle priorità di investimento

Azioni

amministrative, prioritariamente Istruzione, Lavoro, Previdenza e Servizi Sociali, Terzo Settore, Interni ed Affari Esteri e Pubbliche Amministrazioni

11.3 Miglioramento delle prestazioni della Pubblica Amministrazione

Azione 11.3.1 Interventi per lo sviluppo delle competenze digitali (e-skills) e di modelli per la gestione associata di servizi avanzati

Azione 11.3.2 Definizione di standard disciplinari di qualità del servizio, sviluppo di sistemi di qualità, monitoraggio e valutazione delle prestazioni e standard di servizio

Azione 11.3.4 Azioni di rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della PA, attraverso lo sviluppo di competenze mirate all’impiego del “Pre-commercial public procurement”

Azione 11.4.1 Azioni di miglioramento dell’efficienza e delle prestazioni degli uffici giudiziari

Azione 11.5.2 Interventi per lo sviluppo delle competenze per la prevenzione della corruzione negli appalti pubblici [con particolare riferimento a disegno e controllo dei bandi, gestione procedure online, metodologie di ispezione sulle attività di gestione degli appalti] e per la gestione integrata degli strumenti di prevenzione della corruzione [codici di comportamento, whistleblowing, risk management]

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4 Potenziali effetti del POR FESR sulla RETE NATURA 2000, criteri per l’attuazione e misure di mitigazione

Nell’analisi riportata nel paragrafo 4.1 sono evidenziate le misure del POR FESR che potenzialmente hanno effetti, positivi o negativi, sulla Rete Natura 2000.

Nel paragrafo 4.2 è meglio approfondita la natura di tali effetti e sono definiti criteri e interventi mitigativi per la minimizzazione di quelli negativi.

4.1 Le azioni del POR FESR con potenziali effetti sulla rete natura 2000 Il POR FESR definisce misure che prevedono un’attuazione diffusa sul territorio, le quali si tradurranno, nel corso della fase attuativa del Programma, in interventi con una specifica localizzazione. Non è quindi possibile dare indicazioni puntuali a priori sui singoli interventi in relazione a ciascun sito della Rete Natura 2000.

Si precisa ad ogni modo che gli interventi puntuali dovranno essere sottoposti singolarmente a Valutazione di Incidenza, laddove prevista ai sensi della normativa vigente, verificandone la coerenza in modo approfondito con i Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 potenzialmente impattati. Nell’ambito della progettazione dei singoli interventi sarà necessario considerare anche le possibili incidenze dirette e indirette sugli habitat e sulle specie tutelati nei siti Natura 2000.

Pertanto il presente Studio è orientato a identificare, per ciascuna azione del POR, le interferenze (effetti diretti ed indiretti) che potenzialmente, possono interessare i siti della Rete Natura 2000, individuando criteri di massima e punti di attenzione per le successive valutazioni, che devono in ogni caso essere approfonditi in fase attuativa dei progetti.

Nella seguente tabella sono elencate tutte le azioni del POR FESR. Per ciascuna di esse sono evidenziati i potenziali effetti positivi e negativi sulla Rete Natura 2000.

Tabella - Individuazione delle azioni del POR FESR con potenziali effetti rispetto alla Rete Natura 2000

Legenda: potenziali effetti rispetto alla Rete Natura 2000 Effetto molto positivo Effetto positivo Effetto negativo

Effetto molto negativo

Effetto sia positivo sia negativo sulla stessa componente

Effetto incerto positivo o negativo, dipendente dalle modalità di attuazione della misura

Nessun effetto

+

-

--

+/-

(+)(-)

++

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ASSE PRIORITARIO I: Ricerca e Innovazione

NOME AZIONE DESCRIZIONE INTERVENTO POTENZIALI EFFETTI SU RETE NATURA

2000

1.5.1 Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi regionali [Il finanziamento alle infrastrutture di ricerca è condizionato alla realizzazione di piani industriali di sviluppo che ne evidenzino la capacità prospettica di autosostenersi]

L’Azione sostiene il rafforzamento del sistema delle strutture e dotazioni tecnologiche regionali, accrescendone, allo stesso tempo, la capacità competitiva a livello extraregionale. In tale direzione, l’Azione nell'ottica di favorire la crescita dimensionale e qualitativa delle infrastrutture finanzia gli interventi sia di consolidamento/potenziamento delle strutture e dei laboratori di ricerca esistenti, anche attraverso forme di cooperazione/coordinamento e la loro messa in rete, che la promozione e la valorizzazione degli stessi sulla base di piani industriali di sviluppo

(-)

Qualora sia prevista la realizzazione di nuove strutture all’interno dei Siti Natura 2000, o in prossimità, queste potrebbe essere causa di impatti significativi generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat e specie

1.1.2 Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese [l’azione si attua preferibilmente attraverso voucher , che raggiungano un elevato numero di imprese anche grazie ai bassi oneri amministrativi che impongono e ha come target preferenziale le imprese di modesta dimensione]

l’Azione sostiene a supporto delle micro e piccole imprese regionali sia interventi di rilevazione dei fabbisogni di innovazione che l’erogazione di servizi e incentivi, nella forma del voucher, per l’acquisizione di servizi di innovazione che possano contribuire efficacemente a migliorarne le performance produttive, organizzative e commerciali.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

1.1.4 - Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi

L'azione sostiene investimenti in R&S da parte delle imprese e tale azione sarà volta a rafforzare le interazione delle imprese con il sistema di offerta di innovazione

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

1.1.5 Sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese attraverso il finanziamento di linee pilota e azioni di validazione precoce dei prodotti e di dimostrazione su larga scala

L’Azione sostiene la realizzazione di progetti di convalida industriale e di definizione dei processi di industrializzazione. Pertanto, l’obiettivo è quello di supportare le imprese nelle fasi di definizione/validazione di un nuovo prodotto/servizio ai fini della verifica di fattibilità e della messa in produzione.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

1.2.1 Azioni di sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di concertazione e reti nazionali e di specializzazione tecnologica e ad altri progetti finanziati con altri programmi europei per la ricerca e l'innovazione (es. Horizon)

L'azione promuove la partecipazione di imprese e strutture di ricerca alle piattaforme e reti nazionali ed europee. A partire dai risultati ottenuti dai programmi di ricerca in corso, ai nodi della RRI è quindi chiesto di identificare linee comuni di interesse scientifico per sviluppare progettualità congiunte su scala nazionale ed internazionale, di rafforzare la partecipazione ad iniziative di carattere nazionale, di favorire la condivisione di conoscenze ed il confronto sulle tecnologie emergenti.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

1.2.2 Supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su poche aree tematiche di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione delle strategie di S3 [da

L’Azione sostiene la realizzazione di progetti complessi di R&I per lo sviluppo di nuove tecnologie, di nuovi prodotti e servizi negli ambiti tecnologici individuati dalla S3, promosse dalle aggregazioni pubblico-private già avviate in Regione

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

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NRVVIP Calabria – VAS POR Calabria FESR FSE 2014-2020

50

realizzarsi anche attraverso la valorizzazione dei partenariati pubblico-privati esistenti, come i Distretti Tecnologici, i Laboratori Pubblico-Privati e i Poli di Innovazione]

1.3.1 Rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della PA attravero il sostegno ad azioni di Precommercial Public Procurement e di Procurement dell'innovazione

L’Azione punta a sostenere interventi di public procurement che possano contribuire ad accrescere e qualificare i servizi della pubblica amministrazione nelle aree di innovazione della S3, anche sulla base della domanda espressa dalle città e dalle aree urbane regionali.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

1.3.2 Sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale, anche attraverso l'utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i Living Labs

L’Azione intende promuovere e sperimentare modalità innovative di avvio di processi di ricerca e sviluppo, in particolare nell’ambito dei beni e dei servizi collettivi, finalizzati alla individuazione di nuovi prodotti e/o servizi, che vedano la partecipazione attiva anche degli utenti finali attraverso l'uso delle Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni (ICT)

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

1.3.3 Interventi a supporto delle imprese operanti nel settore dei servizi ad alta intensità di conoscenza e ad alto valore aggiunto

L’Azione interviene nel settore dei servizi del terziario innovativo, attraverso l’attivazione di un mix di interventi che consentano un rafforzamento del ruolo delle imprese di servizi ad alto valore aggiunto nello sviluppo regionale nell'ambito delle aree di innovazione della S3

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

1.4.1 Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca in ambiti in linea con le Strategie di specializzazione intelligente

L’Azione sostiene lo sviluppo e la qualificazione del sistema produttivo regionale attraverso la promozione e la creazione di nuove imprese innovative (spin off della ricerca, start up e microimprese innovative), anche in connessione con i settori prioritari individuati nell’ambito della Strategia regionale di specializzazione intelligente.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

ASSE PRIORITARIO II: Sviluppo dell’ICT ed attuazione dell’Agenda Digitale

NOME AZIONE DESCRIZIONE INTERVENTO POTENZIALI EFFETTI SU RETE

NATURA 2000 2.1.1. Contributo all’attuazione del “Progetto strategico Agenda Digitale per la banda ultra larga” e di altri interventi programmati per assicurare nei territori una capacità di connessione ad almeno 30 Mbps, accelerandone l’attuazione nelle aree produttive, nelle aree rurali e interne, rispettando il principio di neutralità tecnologica nelle aree consentite dalla normativa comunitaria

l'Azione sostiene investimenti per la realizzazione della banda ultra larga, in particolare - finanzia il completamento del progetto “Modello Intervento diretto” avviato nella programmazione 2007/2013 per raggiungere a fine 2016 la copertura di tutti Comuni regionali con BUL a 30 Mbps

(-)

L'azione prevede l'instradamento di flussi informativi che possono generare potenziali impatti se realizzati nelle aree Natura 2000 o nella loro prossimità

2.3.1. Soluzioni tecnologiche per l’alfabetizzazione e L'azione sostiene la diffusione, sia in termini geografici che per (-) Qualora sia prevista l'istallazione di antenne

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l’inclusione digitale, per l’acquisizione di competenze avanzate da parte delle imprese e lo sviluppo delle nuove competenze ICT (eSkills), nonché per stimolare la diffusione e l’utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo, la collaborazione e partecipazione civica in rete (open government) con particolare riferimento ai cittadini svantaggiati e alle aree interne e rurali. Tali soluzioni possono essere attuate anche in modo integrato con l’azione 1.3.2 (laboratori di innovazione aperta)

categorie di utenti, dell’uso delle tecnologie nell’intero territorio regionale, anche grazie agli stimoli forniti tramite la creazione di servizi innovativi, di competenze digitali e di imprese innovative, nonché al supporto per il passaggio alla BUL.

WiFi in prossimità o all'interno dei siti Natura 2000 potrebbero generasi impatti significativi.

2.2.1 Soluzioni tecnologiche e la digitalizzazione per l’innovazione dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico di connettività, riguardanti in particolare la giustizia (informatizzazione del processo civile), la sanità, il turismo, le attività e i beni culturali

l'azione comprende interventi destinati a sviluppare, completare, integrare, e adeguare ai nuovi standard i sistemi informativi dell’Amministrazione regionale finalizzati a specifici ambiti di servizio, sia con riferimento all’innovazione dei processi interni, che all’offerta di servizi essenziali nelle aree sanità e cultura. L’azione viene attuata in complementarietà con l’Asse 11 per quanto riguarda le attività di rafforzamento delle capacità e accompagnamento alla progettazione, e in stretto coordinamento gli interventi previsti nell’ambito del PON Governance

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

2.2.2 Soluzioni tecnologiche per la realizzazione di servizi di e-Government interoperabili, integrati (joined-up services) e progettati con cittadini e imprese, applicazioni di e-procurement e soluzioni integrate per le smart cities and communities (non incluse nell’OT4).

L’azione, che sarà attuata in complementarità con il PON Governance e PON Città Metropolitane, è orientata a migliorare l’interazione tra cittadini e imprese e Amministrazione Regionale, a dotare l’amministrazione di alcuni sistemi essenziali per migliorare la qualità dei servizi, l’efficienza e interoperabilità, nonché alla messa a disposizione dei giacimenti di dati disponibili presso l’amministrazione, e alla creazione di strutture e protocolli per diffondere e semplificare l’accesso alla rete

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

ASSE PRIORITARIO III: Competitività e attrattività del sistema produttivo

NOME AZIONE DESCRIZIONE INTERVENTO POTENZIALI EFFETTI SU RETE

NATURA 2000

3.5.1 Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l’offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro-finanza

L’Azione sostiene la nascita di nuove imprese, attraverso l’offerta di servizi, l’erogazione di incentivi e interventi di micro-finanza, prioritariamente nelle aree di innovazione della S3 e in stretta connessione con gli interventi di sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative e spin-off previsti nell’ambito

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

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dell’Asse I.

3.5.2 Supporto a soluzioni ICT nei processi produttivi delle PMI, coerentemente con la strategia di smart specialization, con particolare riferimento a: commercio elettronico, cloud computing, manifattura digitale e sicurezza informatica.

L’Azione supporta le imprese calabresi nell’adozione di soluzioni ICT (commercio elettronico, cloud computing, manifattura digitale, sicurezza informatica, ecc.) nei processi produttivi, prioritariamente nelle aree di innovazione della S3. In particolare, si intende favorire l’introduzione e l’uso efficace nelle imprese regionali di strumenti ICT nelle forme più avanzate, in grado di accrescere l’innovazione digitale nei processi aziendali, con particolare riguardo alle piattaforme di eCommerce, eProcurement, eLearning, Digital Marketing, Multimedia Content.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

3.3.1 Sostegno al riposizionamento competitivo, alla capacità di adattamento al mercato, all’attrattività per potenziali investitori, dei sistemi imprenditoriali vitali delimitati territorialmente

L’Azione sostiene la realizzazione di operazioni integrate riguardanti: (i) misure di aiuto per le imprese e (II) la qualificazione dell’offerta di infrastrutture e servizi di supporto alla competitività delle imprese esistenti e all’insediamento di nuove, secondo il modello delle APEA – Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate

(-)

Qualora l'azione preveda interventi di riqualificazione e razionalizzazione delle aree per gli insediamenti produttivi e dei servizi collegati può generare potenziali impatti se realizzati nelle aree Natura 2000 o nella loro prossimità

3.3.2 Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici

L’Azione sostiene la valorizzazione e la fruizione dei luoghi della cultura regionale (musei, biblioteche, siti archeologici, ecc.) e nelle aree naturali di rilevanza strategica (parchi naturali, riserve naturali, SIC, ZPS, ecc.) in grado di estendere l'apertura durante tutto l'anno delle strutture, il potenziamento e il rafforzamento delle relazioni con gli utenti, l'erogazione di servizi complementari e di generare circuiti turistici più stabili.

(+)(-) Gli interventi realizzati all'interno o in prossimità di Rete Natura 2000 possono generare impatti

3.3.3. Sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra imprese (reti di imprese) per la costruzione di un prodotto integrato nelle destinazioni turistiche

L’Azione sostiene l’attuazione di misure di aiuto rivolte a reti di imprese, al fine di supportare la qualificazione dell’offerta turistica secondo gli standard dell’industria dell’ospitalità.

(+)(-) Gli interventi realizzati all'interno o in prossimità di Rete Natura 2000 possono generare impatti

3.3.4 Sostegno alla competitività delle imprese nelle destinazioni turistiche attraverso interventi di qualificazione dell’offerta e innovazione di prodotto/servizio, strategica ed organizzativa

L’Azione punta a sostenere il miglioramento della qualità dei servizi attraverso il consolidamento, la riqualificazione e l’innovazione delle attività imprenditoriali nelle aree a maggiore vocazione turistica e nelle aree di innovazione della S3. Si tratta di estendere e qualificare i servizi turistici compresa l’accoglienza, la ricettività e l’accessibilità materiale ed immateriali seguendo modelli sostenibili

(+)(-) Gli interventi realizzati all'interno o in prossimità di aree natura 2000 possono generare impatti

3.4.1 Progetti di promozione dell’export (anche attraverso la partecipazione a Expo 2015) destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale

L’Azione sostiene la realizzazione di progetti di promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

3.4.2 Incentivi all'acquisto di servizi per l'internazionalizzazione delle PMI

L’Azione sostiene l’erogazione di servizi per l’internazionalizzazione delle PMI calabresi, attraverso lo strumento del voucher.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

3.1.1 Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni L’azione è rivolta a sostenere gli investimenti nelle imprese calabresi, (+) Si valuta positivamente perché gli interventi

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intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale

per favorire i processi di rafforzamento e ristrutturazione aziendale. Si tratta di sostenere progetti che permettano un salto qualitativo alle singole aziende e alle loro reti, incentivando investimenti che favoriscano processi di innovazione produttiva e di efficienza energetica e la competitività delle imprese

sono volti a migliorare le perfomance ambientali delle imprese e dei sistemi produttivi, avendo come conseguenza un effetto positivo sia sulle componenti biotiche che abiotiche degli ecosistemi, senza introdurre elementi di criticità.

3.1.2 Aiuti agli investimenti per la riduzione degli impatti ambientali dei sistemi produttivi

L’Azione punta a migliorare le perfomance ambientali delle imprese e dei sistemi produttivi regionali, sostenendo la realizzazione di investimenti di ammodernamento e riconversione degli impianti produttivi finalizzati alla riduzione della quantità e della pericolosità della gestione dei rifiuti, al sostegno a progetti di simbiosi industriale, alla gestione efficiente dell’acqua nei cicli produttivi, ecc.

(+)

Si valuta positivamente perché gli interventi sono volti a migliorare le perfomance ambientali delle imprese e dei sistemi produttivi, avendo come conseguenza un effetto positivo sia sulle componenti biotiche che abiotiche degli ecosistemi, senza introdurre elementi di criticità.

3.1.3 Attrazione di investimenti in grado di assicurare una ricaduta sulle PMI a livello territoriale

L’azione intende contribuire all’apertura del sistema produttivo regionale, favorendo l’attrazione di imprese esterne nel territorio calabrese, in un’ottica di integrazione produttiva e commerciale con i sistemi e le filiere produttive presenti nella regione e privilegiando le aree di innovazione della S3.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

3.7.1 Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici [si tratta di incentivi rivolti ad un platea di imprese del privato sociale quali cooperative sociali, imprese non a scopo di lucro, selezionate in funzione dei benefici sociali che le loro attività producono, ma salvaguardando il criterio della loro sostenibilità economica]

L’Azione sostiene la nascita di imprese sociali e il rafforzamento di quelle esistenti, nonché la realizzazione di iniziative nei campi dell’utilizzo produttivo dei beni pubblici, dei servizi di privato sociale, e di pubblica utilità, al fine dell’erogazione di servizi sociali innovativi.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

3.7.2 Fornitura di servizi di supporto ed accompagnamento alla nascita e consolidamento di imprese sociali [attraverso interventi di formazione, incubazione e azioni di networking collaborativo fra imprese, operatori del sociale e soggetti portatori di competenze

L’Azione è finalizzata a promuovere la nascita e lo sviluppo di imprese sociali e viene attuata attraverso interventi di informazione, incubazione e azioni di networking collaborativo fra imprese, operatori del sociale e soggetti portatori di competenze.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

3.7.3 Messa a disposizione di spazi fisici per lo svolgimento di attività imprenditoriali di interesse sociale [Azione che darà priorità per gli spazi già ristrutturati dall’amministrazione e da rendere disponibili, ovvero spazi da riqualificare con il contributo dei soggetti/associazioni coinvolti]

L’Azione intende valorizzare gli spazi già ristrutturati dalle amministrazioni e da rendere disponibili, ovvero spazi da riqualificare e rendere funzionali con il contributo dei soggetti/associazioni coinvolti.

(+)(-)

Qualora l'azione preveda interventi di l’allestimento e/o la ri-funzionalizzazione di strutture possono essere causa di impatti nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat e specie

3.6.1 Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche Gli interventi potranno riguardare il sostegno a strumenti finanziari, in Azione immateriale. Non si prevedono

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per l’espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino anche il ruolo dei confidi più efficienti ed efficaci

complementarietà con le azioni promosse anche a livello nazionale, e in particolare mediante la costituzione di specifici fondi, il rafforzamento dei fondi esistenti e/o la compartecipazione a fondi di garanzia gestiti da Confidi e intermediari finanziari iscritti all’albo dei soggetti vigilati dalla Banca d’Italia, previsto dall’art. 107 del Testo Unico bancario.

impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

3.6.4 Contributo allo sviluppo del mercato dei fondi di capitale di rischio per lo start-up d’impresa nelle fasi pre-seed, seed, e early stage

La realizzazione di strumenti finanziari a sostegno delle nuove imprese rappresenta un elemento importante per favorire lo sviluppo e l’ampliamento della base produttiva, soprattutto nell’attuale fase di crisi economica e finanziaria, in cui risulta particolarmente complesso ed oneroso per gli operatori accedere alle tradizionali forme di credito.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

ASSE PRIORITARIO IV: Promozione della low carbon economy nei territori e nel sistema produttivo

NOME AZIONE DESCRIZIONE INTERVENTO POTENZIALI EFFETTI SU RETE NATURA

2000

4.1.1 Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici

L’Azione sostiene la realizzazione di interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici e di installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici.

(+)

Si valuta positivamente perché la promozione dell’efficienza energetica implica la riduzione di emissioni inquinanti in atmosfera con conseguente effetto positivo sia sulle componenti biotiche che abiotiche degli ecosistemi, senza introdurre elementi di criticità.

4.1.2 Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all'autoconsumo associati a interventi di efficientamento energetico dando priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza

L’Azione favorisce la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile destinati all’autoconsumo, nell’ambito di edifici pubblici o ad uso pubblico, associati a interventi di efficientamento energetico e attraverso l’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza.

(+)

Si valuta positivamente perché la promozione dell’efficienza energetica implica la riduzione di emissioni inquinanti in atmosfera con conseguente effetto positivo sia sulle componenti biotiche che abiotiche degli ecosistemi, senza introdurre elementi di criticità.

4.1.3 Adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo installazioni di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete)

L’Azione è rivolta a incentivare gli enti pubblici ad adottare soluzioni tecnologiche ad alta efficienza per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo l’installazione di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete) e favorendo altresì il contenimento di interventi di manutenzione e la riduzione dell’inquinamento luminoso.

(+)

Si valuta positivamente perché finalizzata alla riduzione dell’inquinamento luminoso che potrebbe provocare disturbo alla fauna locale

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4.6.1 Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati all’incremento della mobilità collettiva e alla distribuzione ecocompatibile delle merci e relativi sistemi di trasporto

L’Azione contribuisce all’aumento della mobilità sostenibile tramite la realizzazione di sistemi multimodali di trasporto atti a promuovere l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale da parte dei pendolari e degli abitanti dei centri urbani e convogliare il trasporto privato su quello pubblico, attraverso la messa a punto di apposite misure che ne agevolino l’accesso e la sosta (parcheggi per auto, ciclomotori e biciclette; percorsi e attraversamenti idonei e facilmente riconoscibili/percepibili).

(-)

La realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati all’incremento della mobilità collettiva possono generare potenziali impatti negativi nelle aree Natura 2000 o nella loro prossimità

4.6.2 Rinnovo del materiale rotabile

L’Azione contribuisce all’aumento della mobilità sostenibile tramite il rinnovo delle flotte, attualmente obsolete. Mezzi efficienti ed ecosostenibili contribuiranno a migliori servizi di trasporto cittadino al fine di aumentare il numero dei mezzi circolanti, soddisfare la richiesta degli utenti e quindi migliorare il livello qualitativo del servizio.

(- -)

Qualora l'azione preveda la realizzazione ex-novo di sistemi di collegamento su ferro questi possono generare potenziali impatti negativi nelle aree Natura 2000 o nella loro prossimità

ASSE PRIORITARIO V: Prevenzione dei rischi

NOME AZIONE DESCRIZIONE INTERVENTO POTENZIALI EFFETTI SU RETE NATURA

2000

5.1.1 Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza delle infrastrutture nei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera

L'azione prevede la realizzazione di: 1. opere per la protezione dalle frane e dalle alluvioni di centri abitati, aree di interesse naturalistico, turistico e culturale, attraverso interventi organici e integrati di tipo strutturale e non strutturale, capaci anche di assicurare un migliore adattamento ai cambiamenti climatici; 2. interventi di protezione delle coste dai fenomeni di erosione.

(-)

Si valuta che la tipologia d'investimento proposte possano creare impatti significativi se realizzati all'interno dei Siti della Rete Natura 2000 o nelle loro prossimità.

5.1.4 Integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione e gestione dell’emergenza, anche attraverso meccanismi e reti digitali interoperabili di allerta precoce

L’Azione sostiene interventi di integrazione e potenziamento del sistema di allertamento regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico, per il conseguimento di un aumento della densità areale delle stazioni pluviometriche, nonché l’integrazione e potenziamento della rete ondametrica e mareografica regionale.

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

5.3.3 Recupero e allestimento degli edifici pubblici strategici destinati ai Centri Funzionali e operativi

L’Azione sostiene il rafforzamento del Centro funzionale multirischi (Centro funzionale decentrato) anche attraverso interventi di recupero e adeguamento degli edifici pubblici esistenti.

(+)(-)

L'azione prevede un intervento di recupero e adeguamento funzionale e logistico degli edifici pubblici esistenti si ritiene che possa determinare impatti significativi sui siti di Rete Natura 2000 o nelle loro prossimità.

ASSE PRIORITARIO VI: Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale

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NOME AZIONE DESCRIZIONE INTERVENTO POTENZIALI EFFETTI SU RETE

NATURA 2000

6.1.1 Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunità

Saranno attuate azioni di prevenzione in coerenza con il Programma Regionale di Prevenzione dei Rifiuti, approvato con Deliberazione di Giunta regionale 469/2014. Saranno realizzate iniziative di comunicazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale.

(+)

Azione immateriale. Si valuta positivamente perché volta ad aumentare il grado di conoscenza e consapevolezza, nonché delle abitudini e dei comportamenti, dei cittadini sulle tematiche ambientali, in relazione ai temi della prevenzione.

6.1.2 Realizzare i migliori sistemi di raccolta differenziata e un’adeguata rete di centri di raccolta

Le azioni programmate sono finalizzate a migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi di raccolta differenziata e l’incentivazione, promozione e diffusione di modelli di modelli di organizzazione del servizio volti ad ottimizzare la quantità e la qualità del materiale raccolto

(-)

Qualora l'azione preveda la realizzazione di isole ecologiche comunali a supporto della raccolta differenziata o di sistemi di raccolta questi possono generare impatti significativi sui siti Rete natura 2000 o nelle loro prossimità.

6.1.3 Rafforzare le dotazioni impiantistiche per il trattamento e per il recupero, anche di energia, ai fini della chiusura del ciclo di gestione, in base ai principi di autosufficienza, prossimità territoriale e minimizzazione degli impatti ambientali

L'azione prevede interventi di potenziamento della dotazione infrastrutturale funzionale alla raccolta differenziata , in complementarietà con gli interventi già programmati ed in corso di attuazione su altri canali finanziari (POR Calabria FESR 2007-2013 – Fondi CIPE Premialità Ob. Servizio ecc.), per concorrere al completamento impiantistico, preordinato al corretto funzionamento dell’intero sistema regionale.

(-)

Gli interventi previsti se realizzazione all’interno dei siti Rete Natura 2000, o in prossimità, possono essere causa di impatti significativi generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

6.3.1 Potenziare le infrastrutture di captazione, adduzione, distribuzione, fognarie e depurative per usi civili

L’azione concorrerà a completare/ammodernare il sistema infrastrutturale del segmento di captazione e grande adduzione (grandi invasi, schemi acquedottistici esterni, serbatoi).

(- -)

Gli interventi previsti se realizzazione all’interno dei siti Rete Natura 2000, o in prossimità, possono essere causa di impatti significativi generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

6.3.3 Installazione di sistemi di monitoraggio delle perdite di rete e di contabilizzazione dei consumi

L’azione sarà finalizzata ad interventi volti alla ricerca e alla riduzione delle perdite sia nelle reti di distribuzione comunale sia negli accumuli.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

6.4.2. Integrazione e rafforzamento dei sistemi informativi di monitoraggio della risorsa idrica

L’azione consente di sopperire alla mancanza di reti di monitoraggio dedicate e quindi a colmare la lacuna dei dati necessari per una corretta pianificazione e programmazione degli interventi, anche finalizzate all’osservazione di fenomeni ed al monitoraggio di rischi ambientali, in coerenza con i principi di precauzione e prevenzione.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

6.6.1 Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica (parchi e aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo

L’Azione è finalizzata alla valorizzazione degli attrattori del patrimonio naturale in quanto leva per lo sviluppo dei territori interessati e la competitività del sistema turistico.

(+)(-)

L’azione può determinare potenziali impatti positivi diretti sui siti della Rete Natura 2000 dovuti alla valorizzazione degli attrattori del patrimonio naturale. Potenziali impatti negativi possono essere ricondotti ad un

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aumento dei flussi di visitatori conseguente alla promozione turistica del territorio.

6.7.1 Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo

L’Azione è finalizzata alla valorizzazione degli attrattori culturali regionali attraverso interventi volti al miglioramento delle condizioni strutturali e di contesto, all'aumento degli standard di qualità dei servizi e ad una maggiore fruibilità degli stessi.

Non si prevedono impatti diretti nei Siti della Rete Natura 2000.

6.7.2 Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici” (Azione 3.3.2)

L’Azione sostiene la creazione di servizi e/o l’adozione di sistemi innovativi tesi a garantire la maggiore conoscenza e fruizione del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, mediante l'utilizzo delle nuove tecnologie ICT.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

6.8.3 Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche

L’Azione è finalizzata alla valorizzazione ed alla fruizione integrata degli attrattori culturali e naturali regionali attraverso azioni di promozione integrata e interventi volti a: migliorare le condizioni strutturali e di contesto e gli standard di qualità offerta dei servizi.

(+)(-)

Potenziali impatti significativi all'interno dei siti di rete natura 2000 ed in loro prossimità possono essere ricondotti sia alla realizzazione di piste ciclabili, ippovie, sentieristica sia ad un aumento dei flussi di visitatori conseguente alla promozione turistica del territorio .

6.5.A.1 Azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di gestione della Rete Natura 2000 [le azioni sono realizzate con il concorso del FEASR – Focus Area 4.a

Le azioni chiave sono quelle che consentono di migliorare e/o mantenere lo stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario al fine di contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità in ambito terrestre e marino con particolare riferimento al paesaggio naturale e alle unità ambientali (habitat) ecologicamente omogenee.

(+) Si valutano impatti positivi sui siti di rete natura 2000.

6.1.1 Realizzare le azioni previste nei piani di prevenzione e promuovere la diffusione di pratiche di compostaggio domestico e di comunità

Saranno attuate azioni di prevenzione in coerenza con il Programma Regionale di Prevenzione dei Rifiuti, approvato con Deliberazione di Giunta regionale 469/2014. Saranno realizzate iniziative di comunicazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale.

(+)

Azione immateriale. Si valuta positivamente perché volta ad aumentare il grado di conoscenza e consapevolezza, nonché delle abitudini e dei comportamenti, dei cittadini sulle tematiche ambientali, in relazione ai temi della prevenzione.

ASSE PRIORITARIO VII: SVILUPPO DELLE RETI DI MOBILITÀ SOSTENIBILE

NOME AZIONE DESCRIZIONE INTERVENTO POTENZIALI EFFETTI SU RETE NATURA

2000 7.3.1 Potenziare i servizi di trasporto pubblico regionale ed interregionale su tratte dotate di domanda

L’Azione prevede, tra le altre, l’incremento dell’accessibilità intermodale mediante realizzazione di nuove stazioni/fermate e rifunzionalizzazione e

(- -) La realizzazione di interventi strutturali per il miglioramento della mobilità regionale può

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potenziale significativa, anche attraverso: - interventi infrastrutturali e tecnologici; - rinnovo del materiale rotabile; - promozione della bigliettazione elettronica integrata con le azioni dell’obiettivo tematico

adeguamento tecnologico delle principali stazioni esistenti per l’espletamento dei servizi di trasporto regionali, intervenendo, in particolare, sui nodi di scambio della rete ferroviaria regionale, collocati nei principali centri urbani e nei centri caratterizzati da una forte vocazione turistica.

essere causa di impatti negativi nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

7.4.1 Rafforzare le connessioni dei nodi secondari e terziari delle “aree interne” e di quelle dove sono localizzati significativi distretti di produzione agricola e agro-industriale con i principali assi viari e ferroviari della rete TEN-T]

L’azione rappresenta un’interessante opportunità per la Regione Calabria e nello specifico per quelle aree maggiormente produttive dal punto di vista agricolo che soffrono la inadeguatezza delle infrastrutture viarie con gravi ripercussioni sulla competitività delle aziende che vi operano.

(- -)

La realizzazione di interventi strutturali per il miglioramento della mobilità regionale può essere causa di impatti negativi nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

7.2.2 Potenziare infrastrutture e attrezzature portuali e interportuali di interesse regionale, ivi inclusi il loro adeguamento ai migliori standard ambientali, energetici e operativi e il potenziamento dell’integrazione dei porti con le aree retro portuali[infrastrutture e tecnologie della rete globale/locale]

L’Azione si specializza nella riqualificazione, messa in sicurezza e adeguamento dei porti della rete portuale regionale, con particolare riguardo agli scali individuati quali di maggior rilievo dai documenti di pianificazione regionale (cfr. Villa San Giovanni, Vibo Valentia, Corigliano, Reggio C. e Crotone).

(- -)

La realizzazione di interventi volti a potenziare le infrastrutture e le attrezzature portuali e interportuali di interesse regionale può essere causa di impatti negativi nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

ASSE PRIORITARIO X: Inclusione sociale (OT9 FESR)

NOME AZIONE DESCRIZIONE INTERVENTO POTENZIALI EFFETTI SU RETE NATURA

2000 9.3.1 Finanziamento piani di investimento per Comuni associati per realizzare nuove infrastrutture o recuperare quelle esistenti (asili nido, centri ludici, servizi integrativi prima infanzia, ludoteche e centri diurni per minori, comunità socioeducative) conformi alle normative regionali di riferimento

L’azione è rivolta alla realizzazione di strutture e servizi a valenza socio – educativa per la prima infanzia, l'infanzia e per l’adolescenza in applicazione alla normativa regionale e alla pianificazione di settore.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

9.3.2 Aiuti per sostenere gli investimenti nelle strutture di servizi socio educativi per la prima infanzia [target preferenziale: imprese - anche sociali e le organizzazioni del terzo settore, di piccole dimensioni]

L’azione mira al finanziamento di operatori economici per il potenziamento, l’ammodernamento e l’innovazione di strutture e servizi socio–educativi per la prima infanzia, l'infanzia e per l’adolescenza in applicazione della normativa regionale e della pianificazione di settore.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

9.3.5 Piani di investimento in infrastrutture per Comuni associati e aiuti per sostenere gli investimenti privati ([target preferenziale: imprese - anche sociali e le organizzazioni del terzo settore, di piccole dimensioni] nelle strutture per anziani e persone con limitazioni

L’Azione sostiene la realizzazione di Piani di investimento in infrastrutture per Comuni associati, nonché aiuti per sostenere gli investimenti privati per il potenziamento, l’ammodernamento e l’innovazione nei servizi di cura per anziani e persone con limitazioni nell’autonomia.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

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nell’autonomia [residenze sociosanitarie, centri diurni, co-housing o gruppi appartamento, strutture per il “dopo di noi”]. 9.4.1 Interventi di potenziamento del patrimonio pubblico e privato esistente e di recupero di alloggi di proprietà dei Comuni e ex IACP per incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali. Interventi infrastrutturali finalizzati alla sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi

L’azione sostiene la riqualificazione e il recupero degli alloggi sociali di proprietà pubblica, in particolare di quelli localizzati in aree di disagio (in particolare nelle aree urbane) e bisognose di riqualificazione e la sperimentazione di modelli innovativi sociali abitativi in favore di soggetti a rischio di esclusione abitativa.

(-)

La realizzazione di interventi di carattere strutturale finalizzati al soddisfacimento del bisogno abitativo può essere causa di impatti nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento.

9.4.4 Sostegno all’adeguamento infrastrutturale per il miglioramento dell’abitare a favore di persone con disabilità e gravi limitazioni nell’autonomia

L’azione è volta a favorire la realizzazione di interventi di sostegno all’adeguamento infrastrutturale per il miglioramento dell’abitare a favore di persone con disabilità e gravi limitazioni nell’autonomia.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

9.5.6 (Strategia di inclusione dei Rom, Sinti e Camminanti) Azioni strutturali per favorire l’accesso all’abitare non segregato [da considerare all’interno di azioni integrate che includano sostegno e facilitazione all’integrazione nella comunità più ampia dei residenti]

L’azione è volta al temporaneo recupero e riqualificazione di strutture funzionali al superamento dell’emergenza in vista della realizzazione di un piano di inclusione abitativa a sistema. Tali interventi sono finalizzati alla qualificazione delle strutture e alla realizzazione di servizi per l’inclusione dei rom, sinti e camminanti in applicazione alla normative regionali e nazionali.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

9.5.8 Finanziamento nelle principali aree urbane e nei sistemi urbani di interventi infrastrutturali nell’ambito di progetti mirati per il potenziamento della rete dei servizi per il pronto intervento sociale per i senza dimora [sportelli dedicati per la presa in carico, alloggio sociale temporaneo per adulti in difficoltà, docce e mense, alberghi diffusi per lavoratori stagionali nelle zone rurali]

L’azione è volta al recupero e alla realizzazione di servizi per i senza fissa dimora in applicazione alla normative regionali e nazionali.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

9.6.1 Interventi per il sostegno di aziende confiscate alle mafie per salvaguardare i posti di lavoro in collegamento con azioni di aggregazione e promozione sociale ed economica

L' Azione interviene sia sul versante della salvaguardia dei posti di lavoro che per favorire la ristrutturazione e il potenziamento dei processi produttivi e commerciali

Azione immateriale. Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

9.6.6 Interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, inclusi interventi per il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie

L’azione sostiene interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili e dei beni confiscati alle organizzazioni criminali da destinare a finalità e attività sociali, che prevedano la partecipazione della comunità locale, degli organismi del terso settore, dell’associazionismo e del volontariato attivi sul territorio alle scelte sulla destinazione d’uso.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

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ASSE PRIORITARIO XI: ISTRUZIONE E FORMAZIONE (OT10 FESR)

NOME AZIONE DESCRIZIONE INTERVENTO POTENZIALI EFFETTI SU RETE NATURA

2000

10.5.7 Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica e laboratori di settore e per l’ammodernamento delle sedi didattiche

L'azione è volta ad innalzare la dotazione tecnologica delle sedi didattiche, a realizzare laboratori di settore e interventi di ammodernamento funzionale agli obiettivi didattici ed extra-curriculari degli studenti calabresi

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

10.7.1 Interventi di riqualificazione degli edifici scolastici (efficientamento energetico, sicurezza, attrattività e innovatività, accessibilità, impianti sportivi, connettività), anche per facilitare l’accessibilità delle persone con disabilità

L'azione prevede la realizzazione di una serie di interventi strutturali per l'incremento del livello di sicurezza e di accessibilità, l'aumento delle dotazioni per attività socio-culturali e di tempo libero. Saranno previsti, inoltre, interventi per favorire l'accessibilità delle persone con disabilità e sviluppare la multifunzionalità delle strutture scolastiche anche ai fini dell'utilizzo oltre le ore didattiche

(-)(+)

La realizzazione ex novo di interventi strutturali può essere causa di impatti nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

10.8.1 Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica, laboratori di settore e per l’apprendimento delle competenze chiave. [Interventi per l’attuazione dell’Agenda Digitale; interventi per la realizzazione di laboratori di settore, in particolare tecnico-professionali ed artistici; interventi per l’implementazione dei laboratori dedicati all’apprendimento delle competenze chiave; sviluppo e implementazione di biblioteche ed emeroteche digitali; interventi infrastrutturali per favorire la connettività sul territorio; sviluppo di reti, cablaggio]

Gli interventi previsti dall’azione concepiscono l’innovazione tecnologica come una leva per favorire l’apprendimento delle competenze chiave (lingue straniere, matematica, competenze digitali, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale ).

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

10.8.5 Sviluppare piattaforme web e risorse di apprendimento on-line a supporto della didattica nei percorsi di istruzione, di formazione professionale

Obiettivo di tale azione è quello di dotare scuole e università degli strumenti tecnologici necessari alla realizzazione di piattaforme web e modalità di apprendimento on line che permetteranno il superamento della concezione classica di apprendimento d’aula.

Non si prevedono impatti nei Siti della Rete Natura 2000.

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4.2 Stima dei potenziali effetti del POR FESR sulla Rete Natura 2000 e individuazione di criteri e mitigazioni ambientali

Dall’analisi delle azioni previste nel POR con le aree della rete Natura 2000 sono stati individuati i criteri di sostenibilità evidenziando le misure di mitigazione per ridurre i potenziali impatti negativi. Per una migliore trattazione ed individuazione dei criteri per l’attuazione e delle misure di mitigazione, le azioni sono state raggruppate per tipologia in quanto mostrano i medesimi potenziali impatti sulla Rete Natura 2000. Sia i criteri generali sia le misure rappresentate forniscono indicazione di livello strategico, riferibili a territori vulnerabili sottoposti a tutela per le diverse tipologie di intervento individuate. In fase di attuazione, anche in relazione ai diversi contesti di riferimento specifico, tali elementi dovranno essere sviluppati e approfonditi, per approfondire le possibilità di ricadute positive sulle aree Natura 2000.

4.2.1 Interventi a Carattere strutturale

NOME AZIONE DESCRIZIONE POTENZIALI EFFETTI SU RETE

NATURA 2000 1.5.1 Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi regionali [Il finanziamento alle infrastrutture di ricerca è condizionato alla realizzazione di piani industriali di sviluppo che ne evidenzino la capacità prospettica di autosostenersi]

L’Azione sostiene il rafforzamento del sistema delle strutture e dotazioni tecnologiche regionali, accrescendone, allo stesso tempo, la capacità competitiva a livello extraregionale. In tale direzione, l’Azione nell'ottica di favorire la crescita dimensionale e qualitativa delle infrastrutture finanzia gli interventi sia di consolidamento/potenziamento delle strutture e dei laboratori di ricerca esistenti, anche attraverso forme di cooperazione/coordinamento e la loro messa in rete, che la promozione e la valorizzazione degli stessi sulla base di piani industriali di sviluppo

(-)

Qualora sia prevista la realizzazione di nuove strutture, queste possono essere causa di impatti significativi sui Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat e specie

3.3.1 Sostegno al riposizionamento competitivo, alla capacità di adattamento al mercato, all’attrattività per potenziali investitori, dei sistemi imprenditoriali vitali delimitati territorialmente

L’Azione sostiene la realizzazione di operazioni integrate riguardanti: (i) misure di aiuto per le imprese e (II) la qualificazione dell’offerta di infrastrutture e servizi di supporto alla competitività delle imprese esistenti e all’insediamento di nuove, secondo il modello delle APEA – Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate

(-)

Qualora l'azione preveda riqualificazione e razionalizzazione delle aree per gli insediamenti produttivi e dei servizi collegati può generare potenziali impatti se realizzati nelle aree Natura 2000 o nella loro prossimità

4.6.2 Rinnovo del materiale rotabile

L’Azione contribuisce all’aumento della mobilità sostenibile tramite il rinnovo delle flotte, attualmente obsolete. Mezzi efficienti ed ecosostenibili contribuiranno a migliori servizi di trasporto cittadino al fine di aumentare il numero dei mezzi circolanti, soddisfare la richiesta degli utenti e quindi migliorare il livello qualitativo del servizio.

(- -)

Qualora l'azione preveda la realizzazione ex-novo di sistemi di collegamento su ferro, questi possono generare potenziali impatti negativi nelle aree Natura 2000 o nella loro prossimità

6.1.2 Realizzare i migliori sistemi di raccolta differenziata e un’adeguata rete di centri di raccolta

Le azioni programmate sono finalizzate a migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi di raccolta differenziata e l’incentivazione, promozione e diffusione di modelli di organizzazione del servizio volti ad ottimizzare la quantità e la qualità del materiale raccolto

(-)

Qualora l'azione preveda la realizzazione di isole ecologiche comunali a supporto della raccolta differenziata o di sistemi di raccolta, questi possono generare impatti significativi se ricadono all’interno dei siti Rete natura 2000, o loro prossimità.

6.1.3 Rafforzare le dotazioni impiantistiche per il trattamento e per il recupero, anche di energia, ai fini della chiusura del ciclo di

L'azione prevede interventi di potenziamento della dotazione infrastrutturale funzionale alla raccolta differenziata , in complementarietà con gli interventi già programmati ed in corso di

(-)

Gli interventi di potenziamento della dotazione infrastrutturale possono essere causa di impatti negativi se realizzati

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NOME AZIONE DESCRIZIONE POTENZIALI EFFETTI SU RETE

NATURA 2000 gestione, in base ai principi di autosufficienza, prossimità territoriale e minimizzazione degli impatti ambientali

attuazione su altri canali finanziari (POR Calabria FESR 2007-2013 – Fondi CIPE Premialità Ob. Servizio ecc.), per concorrere al completamento impiantistico, preordinato al corretto funzionamento dell’intero sistema regionale.

all’interno dei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

6.3.1 Potenziare le infrastrutture di captazione, adduzione, distribuzione, fognarie e depurative per usi civili

L’azione concorrerà a completare/ammodernare il sistema infrastrutturale del segmento di captazione e grande adduzione (grandi invasi, schemi acquedottistici esterni, serbatoi).

(- -)

La realizzazione di interventi strutturali può essere causa di impatti negativi sui Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

7.2.2 Potenziare infrastrutture e attrezzature portuali e interportuali di interesse regionale, ivi inclusi il loro adeguamento ai migliori standard ambientali, energetici e operativi e il potenziamento dell’integrazione dei porti con le aree retro portuali[infrastrutture e tecnologie della rete globale/locale]

L’Azione si specializza nella riqualificazione, messa in sicurezza e adeguamento dei porti della rete portuale regionale, con particolare riguardo agli scali individuati quali di maggior rilievo dai documenti di pianificazione regionale (cfr. Villa San Giovanni, Vibo Valentia, Corigliano, Reggio C. e Crotone).

(- -)

La realizzazione di interventi volti a potenziare le infrastrutture e le attrezzature portuali e interportuali di interesse regionale può essere causa di impatti negativi nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

7.3.1 Potenziare i servizi di trasporto pubblico regionale ed interregionale su tratte dotate di domanda potenziale significativa, anche attraverso: - interventi infrastrutturali e tecnologici; - rinnovo del materiale rotabile; - promozione della bigliettazione elettronica integrata con le azioni dell’obiettivo tematico

L’Azione prevede, tra le altre, l’incremento dell’accessibilità intermodale mediante realizzazione di nuove stazioni/fermate e rifunzionalizzazione e adeguamento tecnologico delle principali stazioni esistenti per l’espletamento dei servizi di trasporto regionali, intervenendo, in particolare, sui nodi di scambio della rete ferroviaria regionale, collocati nei principali centri urbani e nei centri caratterizzati da una forte vocazione turistica.

(- -)

La realizzazione di interventi strutturali per il miglioramento della mobilità regionale può essere causa di impatti negativi sui Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

7.4.1 Rafforzare le connessioni dei nodi secondari e terziari delle “aree interne” e di quelle dove sono localizzati significativi distretti di produzione agricola e agro-industriale con i principali assi viari e ferroviari della rete TEN-T]

L’azione finanzia, tra le altre infrastrutture, il completamento dell’asse viario “Gallico – Gambarie” e del “Sistema di collegamento Multimodale "Aeroporto – Stazione di Lamezia Terme Centrale – Germaneto – Catanzaro Lido".

(- -)

La realizzazione di interventi strutturali per il miglioramento della mobilità regionale potrebbe essere causa di impatti negativi nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

9.4.1 Interventi di potenziamento del patrimonio pubblico e privato esistente e di recupero di alloggi di proprietà dei Comuni e ex IACP per incrementare la disponibilità di alloggi sociali e servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali. Interventi infrastrutturali finalizzati alla sperimentazione di modelli innovativi sociali e abitativi

L’azione sostiene la riqualificazione e il recupero degli alloggi sociali di proprietà pubblica, in particolare di quelli localizzati in aree di disagio (in particolare nelle aree urbane) e bisognose di riqualificazione e la sperimentazione di modelli innovativi sociali abitativi in favore di soggetti a rischio di esclusione abitativa.

(-)

La realizzazione di interventi di carattere strutturale finalizzati al soddisfacimento del bisogno abitativo può essere causa di impatti significativi sui Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento.

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Gli interventi di tipo strutturale comportano interferenze nei Siti Natura 2000, sia durante la fase di cantiere che di esercizio. La realizzazione di un’opera in prossimità o all’interno di un sito genera sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento.

In fase di cantiere, i potenziali impatti, derivano dal funzionamento delle macchine e dalla movimentazione dei materiali di scavo, che determinano emissioni di gas di scarico, produzione di polveri, vibrazioni e rumori e movimentazione di materiali.

Criteri di sostenibilità generale per l’attuazione

Considerate le potenziali interferenze che la realizzazione degli interventi può avere sui siti Natura 200 è necessario che durante l’attuazione siano adottate gli opportuni accorgimenti quali:

promuovere l’ecosostenibilità degli edifici e più in generale degli insediamenti, puntando su

tecnologie a basso consumo energetico e a minor impatto ambientale. In particolare:

- individuare soluzioni tecniche di riduzione dei consumi energetici, come l’uso attivo e

passivo di fonti d’energia rinnovabili, di tecnologie evolute ed innovative in grado di

sfruttare razionalmente ed efficacemente le fonti energetiche tradizionali;

- individuare soluzioni integrate in edilizia per la produzione di energia da fonte rinnovabile

(ad es. solare termico, fotovoltaico e mini-eolico), con la massima attenzione alla qualità

dell’integrazione dei dispositivi nell’involucro edilizio e nell’intorno paesaggistico;

- individuare soluzioni tecniche per garantire il corretto uso della risorsa idrica (realizzazione

di reti idriche duali fra uso potabile e altri usi al fine dell’utilizzo di acque meno pregiate per

usi compatibili, raccolta e impiego delle acque meteoriche per usi compatibili, reimpiego

delle acque reflue, depurate e non, per usi compatibili, utilizzo di acqua di ricircolo nelle

attività di produzione di beni, impiego di metodi e tecniche di risparmio idrico domestico e

nei settori industriale, terziario ed agricolo);

- individuare spazi necessari a soddisfare le esigenze di raccolta, differenziata e non, dei rifiuti

prodotti (isole ecologiche, aree per ubicazione di campane e cassonetti, spazi per il transito e

la manovra dei mezzi adibiti alla raccolta);

- utilizzare materiali costruttivi tipici della tradizione locale ed ecocompatibili;

- adottare impianti di illuminazione non disperdenti luce verso l’alto e a basso grado di

intensità luminosa, al fine di ridurre l’impatto sulla fauna con abitudini notturne;

- prevedere impianti di fitodepurazione sia di servizio a singole proprietà, che in forma

consorziata tra diversi ambiti territoriali e aziendali;

Prevedere un inserimento integrato dal punto di vista tipologico e formale con l’edificato

storico esistente nonché il rispetto delle caratteristiche del paesaggio circostante.

Gli interventi di ristrutturazione dei fabbricati rurali devono essere realizzati in modo da

salvaguardare le esigenze ecologiche di specie come rondini, balestrucci, rondoni, gheppi,

barbagianni, civette, chirotteri legati alla presenza di spazi e cavità nelle strutture murarie.

Durante la fase di cantiere è necessario che:

Il materiale terroso sia accantonato e riutilizzato per la finitura delle superfici a fine lavori;

a fine lavori si proceda con il ripristino delle aree utilizzate per il cantiere

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evitare, o ridurre al minino, l’occupazione di suolo, con particolare attenzione ai sito Rete

Natura 2000;

Preferire interventi di recupero e restauro piuttosto che realizzare nuove infrastrutture;

Redigere un bilancio energetico globale degli interventi strutturali realizzati, includendo i

benefici ambientali determinati dal ridotto utilizzo delle risorse energetiche tradizionali e dal

conseguente minore inquinamento;

Interventi di mitigazione

- i tempi di apertura dei cantieri e di realizzazione degli interventi che dovranno avvenire in

periodi dell’anno tali da escludere (o minimizzare se l’esclusione totale dovesse rivelarsi

impossibile) il disturbo della fauna selvatica tipica dell’habitat potenzialmente interessato,

con particolare riferimento ai periodi di riproduzione;

- la valutazione del traffico indotto dai mezzi pesanti di cantiere necessari alla realizzazione

delle opere, che determinano un incremento temporaneo delle emissioni atmosferiche

inquinanti e del rumore;

- siano adottate tutte le misure necessarie a limitare la rumorosità e la produzione di

polveri o altri agenti aerodispersi in atmosfera durante la fase di cantiere;

- In particolare nelle aree montane e fatto divieto di rilasciare a valle materiale lapideo in tutte

le fasi di scavo e di finitura dei lavori;

- Il materiale terroso rimosso deve essere accantonato e riutilizzato per la finitura delle

superfici a fine lavori;

- Le aree utilizzate per il cantiere devono essere ripristinate a fine lavori.

- dare risalto al valore naturalistico dei bordi stradali e ferroviari determinato dal fatto che i

margini agiscono da “corridoi faunistici” permettendo i collegamenti tra boschi, incolti ed

altri habitat;

- garantire una gestione della vegetazione a “zone” (fasce parallele alla strada o alla ferrovia),

in maniera tale da diversificare l’ambiente e mediare le varie esigenze;

- utilizzare essenze arboreo‐arbustive autoctone, e tra queste, sono preferibili le varietà

originali nei confronti di quelle selezionate.

- la costruzione di passaggi per la fauna (mitigazioni attive);

- la realizzazione di misure destinate ad impedire l’accesso degli animali alla carreggiata

(mitigazioni passive).

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4.2.2 Interventi per la realizzazione di Infrastrutture Leggere

NOME AZIONE DESCRIZIONE POTENZIALI EFFETTI RISPETTO ALLA

RETE NATURA 2000

2.1.1. Contributo all’attuazione del “Progetto strategico Agenda Digitale per la banda ultra larga” e di altri interventi programmati per assicurare nei territori una capacità di connessione ad almeno 30 Mbps, accelerandone l’attuazione nelle aree produttive, nelle aree rurali e interne, rispettando il principio di neutralità tecnologica nelle aree consentite dalla normativa comunitaria

l'Azione sostiene investimenti per la realizzazione della banda ultra larga, in particolare - finanzia il completamento del progetto “Modello Intervento diretto” avviato nella programmazione 2007/2013 per raggiungere a fine 2016 la copertura di tutti Comuni regionali con BUL a 30 Mbps

(-)

L'azione prevede l'instradamento di flussi informativi che possono generare potenziali impatti se realizzati nelle aree Natura 2000 o nella loro prossimità

2.3.1. Soluzioni tecnologiche per l’alfabetizzazione e l’inclusione digitale, per l’acquisizione di competenze avanzate da parte delle imprese e lo sviluppo delle nuove competenze ICT (eSkills), nonché per stimolare la diffusione e l’utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo, la collaborazione e partecipazione civica in rete (open government) con particolare riferimento ai cittadini svantaggiati e alle aree interne e rurali. Tali soluzioni possono essere attuate anche in modo integrato con l’azione 1.3.2 (laboratori di innovazione aperta)

L'azione sostiene la diffusione, sia in termini geografici che per categorie di utenti, dell’uso delle tecnologie nell’intero territorio regionale, anche grazie agli stimoli forniti tramite la creazione di servizi innovativi, di competenze digitali e di imprese innovative, nonché al supporto per il passaggio alla BUL.

(-)

Qualora sia prevista l'istallazione di antenne WiFi in prossimità o all'interno dei siti Natura 2000 potrebbero esserci impatti.

3.7.3 Messa a disposizione di spazi fisici per lo svolgimento di attività imprenditoriali di interesse sociale [Azione che darà priorità per gli spazi già ristrutturati dall’amministrazione e da rendere disponibili, ovvero spazi da riqualificare con il contributo dei soggetti/associazioni coinvolti]

L’Azione intende valorizzare gli spazi già ristrutturati dalle amministrazioni e da rendere disponibili, ovvero spazi da riqualificare e rendere funzionali con il contributo dei soggetti/associazioni coinvolti.

(+)(-)

Qualora l'azione preveda interventi di l’allestimento e/o la ri-funzionalizzazione di strutture può essere causa di impatti nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat e specie

4.6.1 Realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati all’incremento della mobilità collettiva e alla distribuzione ecocompatibile delle merci e relativi sistemi di trasporto

L’Azione contribuisce all’aumento della mobilità sostenibile tramite la realizzazione di sistemi multimodali di trasporto atti a promuovere l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale da parte dei pendolari e degli abitanti dei centri urbani e convogliare il trasporto privato su quello pubblico, attraverso la messa a punto di apposite misure che ne agevolino l’accesso e la sosta (parcheggi per auto, ciclomotori e biciclette; percorsi e attraversamenti idonei e facilmente riconoscibili/percepibili).

(-)

La realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati all’incremento della mobilità collettiva possono generare potenziali impatti negativi nelle aree Natura 2000 o nella loro prossimità

5.1.1 Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza delle infrastrutture nei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera

L'azione prevede la realizzazione di: 1. opere per la protezione dalle frane e dalle alluvioni di centri abitati, aree di interesse naturalistico, turistico e culturale, attraverso interventi organici e integrati di tipo strutturale e non strutturale,

(-)

Si valuta che la tipologia d'investimento proposte possano creare interferenze negative rispetto ai Siti della Rete Natura 2000

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capaci anche di assicurare un migliore adattamento ai cambiamenti climatici; 2. interventi di protezione delle coste dai fenomeni di erosione.

10.7.1 Interventi di riqualificazione degli edifici scolastici (efficientamento energetico, sicurezza, attrattività e innovatività, accessibilità, impianti sportivi, connettività), anche per facilitare l’accessibilità delle persone con disabilità

L'azione prevede la realizzazione di una serie di interventi strutturali per l'incremento del livello di sicurezza e di accessibilità, l'aumento delle dotazioni per attività socio-culturali e di tempo libero. Saranno previsti, inoltre, interventi per favorire l'accessibilità delle persone con disabilità e sviluppare la multifunzionalità delle strutture scolastiche anche ai fini dell'utilizzo oltre le ore didattiche

(-)(+)

La realizzazione ex novo di interventi strutturali può essere causa di impatti nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat, disturbo e inquinamento

L’istallazione di antenne sul territorio, comporta l’utilizzo da parte delle specie animali, con particolare riferimento a quelle ornitiche (ad es. nidificazione di cicogne), di punti di sosta. Le possibili forme di interazione negativa sono riconducibili a l’elettrocuzione ovvero la fulminazione per contatto di elementi conduttori con l’avifauna.

Lo sviluppo e l’integrazione della rete ciclabile, se svolti in modo controllato e con sistemi a basso impatto ambientale, possono favorire la fruibilità del territorio attraverso la mobilità dolce, oltre che sostenere forme di mobilità a basso impatto in particolare se collegate ai principali nodi

Uno sviluppo di questo tipo di fruizione può portare ad una maggiore sensibilizzazione della popolazione verso le tematiche ambientali e, indirettamente, ad una maggiore conoscenza e consapevolezza anche delle aree di pregio naturale presenti sul territorio e alle loro necessità di tutela e valorizzazione.

La realizzazione di interventi di messa in sicurezza dei territori e delle infrastrutture più esposte al rischio, alla manutenzione del territorio, essenziale per la prevenzione, al miglioramento della gestione delle emergenze (per la riduzione dei rischi di frana, alluvione ed erosione costiera) sono prioritari in quanto in grado di mitigare i fenomeni di rischio perdita del suolo e di prevenzione dei rischi. Tali interventi realizzati con tecniche e metodi a basso impatto ambientale consentono di minimizzare il disturbo su habitat e specie.

Criteri di sostenibilità generale per l’attuazione

I nuovi percorsi dovranno utilizzare principalmente i percorsi già presenti (sentieri, sterrati),

laddove non sarà possibile utilizzare percorsi preesistenti si dovrà posizionare il percorso in

prossimità di viabilità esistente.

Porre attenzione ai materiali utilizzati, che dovranno essere tipici della tradizione locale ed

ecocompatibili.

Utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica

Utilizzo di materiali a basso impatto

Interventi di mitigazione

- È opportuno favorire effetti positivi sulla rete ecologica grazie alla realizzazione di macchie

arboreo - arbustive, aree inerbite e filari da mettere a dimora lungo la pista ciclabile, allo scopo

di migliorare la funzionalità ecosistemica e paesaggistica dell’area di intervento, nonché

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prevedere specifici accorgimenti atti al contenimento dei fattori di inquinamento e disturbo

potenziale indotti dalle presenze umane.

- È necessario porre attenzione alla regolazione dei flussi turistici all’interno delle aree di pregio

naturale, al fine di garantire che non risultino eccessivi per la conservazione delle stesse.

- Per favorire la sensibilizzazione degli utenti è necessario posizionare apposita segnaletica

turistica e didattico-divulgativa (Rete Natura 2000, peculiarità naturalistiche e modalità di

fruizione sostenibile).

- ripristino dei luoghi messa a dimora di specie erbacee, arbustive ed arboree autoctone.

4.2.3 Interventi di Efficientamento e di Risparmio Energetico

NOME AZIONE DESCRIZIONE POTENZIALI EFFETTI RISPETTO ALLA

RETE NATURA 2000

3.1.1 Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale

L’azione è rivolta a sostenere gli investimenti nelle imprese calabresi, per favorire i processi di rafforzamento e ristrutturazione aziendale. Si tratta di sostenere progetti che permettano un salto qualitativo alle singole aziende e alle loro reti, incentivando investimenti che favoriscano processi di innovazione produttiva e di efficienza energetica e la competitività delle imprese

(+)

Qualora l'azione preveda la riorganizzazione e ristrutturazione aziendale e/o la realizzazione di nuovi impianti produttivi può essere causa di impatti nei Siti Natura 2000, o in prossimità, generando sottrazione di territorio, frammentazione di habitat e specie

3.1.2 Aiuti agli investimenti per la riduzione degli impatti ambientali dei sistemi produttivi

L’Azione punta a migliorare le perfomance ambientali delle imprese e dei sistemi produttivi regionali, sostenendo la realizzazione di investimenti di ammodernamento e riconversione degli impianti produttivi finalizzati alla riduzione della quantità e della pericolosità della gestione dei rifiuti, al sostegno a progetti di simbiosi industriale, alla gestione efficiente dell’acqua nei cicli produttivi, ecc.

(+)

Si valuta positivamente perché gli interventi sono volti a migliorare le perfomance ambientali delle imprese e dei sistemi produttivi, avendo come conseguenza un effetto positivo sia sulle componenti biotiche che abiotiche degli ecosistemi, senza introdurre elementi di criticità.

4.1.1 Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici

L’Azione sostiene la realizzazione di interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici e di installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici.

(+ )

Si valuta positivamente perché la promozione dell’efficienza energetica implica la riduzione di emissioni inquinanti in atmosfera con conseguente effetto positivo sia sulle componenti biotiche che abiotiche degli ecosistemi, senza introdurre elementi di criticità.

4.1.2 Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all'autoconsumo associati a interventi di efficientamento

L’Azione favorisce la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile destinati all’autoconsumo, nell’ambito di edifici pubblici o ad uso pubblico,

(+ )

Si valuta positivamente perché la promozione dell’efficienza energetica implica la riduzione di emissioni inquinanti in atmosfera con conseguente effetto positivo sia

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NOME AZIONE DESCRIZIONE POTENZIALI EFFETTI RISPETTO ALLA

RETE NATURA 2000

energetico dando priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza

associati a interventi di efficientamento energetico e attraverso l’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza.

sulle componenti biotiche che abiotiche degli ecosistemi, senza introdurre elementi di criticità.

4.1.3 Adozione di soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo installazioni di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete)

L’Azione è rivolta a incentivare gli enti pubblici ad adottare soluzioni tecnologiche ad alta efficienza per la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, promuovendo l’installazione di sistemi automatici di regolazione (sensori di luminosità, sistemi di telecontrollo e di telegestione energetica della rete) e favorendo altresì il contenimento di interventi di manutenzione e la riduzione dell’inquinamento luminoso.

(+)

Si valuta positivamente perché finalizzata alla riduzione dell’inquinamento luminoso che può provocare disturbo alla fauna locale

L’efficientamento energetico degli impianti di illuminazione pubblica, dei processi produttivi e degli edifici determina la riduzione di emissioni inquinanti in atmosfera, con conseguenti ricadute positive sulle componenti biotiche e abiotiche degli ecosistemi.

Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte (solare termico, solar cooling, geotermia, mini/microeolico, fotovoltaico, ecc.) ad alta efficienza energetica, se ricadono in aree Rete Natura 2000 o in prossimità è necessario verificare se è opportuno avviare la procedura di valutazione di incidenza

Criteri di sostenibilità generale per l’attuazione

Durante la progettazione è necessario valutare particolare accorgimenti quali:

- utilizzare impianti di illuminazione non disperdenti luce verso l’alto e a basso grado di

intensità luminosa, al fine di ridurre l’impatto sulla fauna notturna;

- individuare soluzioni integrate in edilizia, con la massima attenzione alla qualità

dell’integrazione dei dispositivi nell’involucro edilizio e nell’intorno paesaggistico.

4.2.4 Interventi per la Valorizzazione dei Beni Ambientali e Culturali

NOME AZIONE DESCRIZIONE POTENZIALI EFFETTI RISPETTO

ALLA RETE NATURA 2000

3.3.2 Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, creative e dello spettacolo, e delle filiere dei prodotti tradizionali e tipici

L’Azione sostiene la valorizzazione e la fruizione dei luoghi della cultura regionale (musei, biblioteche, siti archeologici, ecc.) e nelle aree naturali di rilevanza strategica (parchi naturali, riserve naturali, SIC, ZPS, ecc.) in grado di estendere l'apertura durante tutto l'anno delle strutture, il potenziamento e il rafforzamento delle relazioni con gli utenti, l'erogazione di servizi complementari e di generare circuiti turistici più stabili.

(+)(-)

Gli interventi realizzati all'interno o in prossimità di Rete Natura 2000 possono generare impatti

3.3.3. Sostegno a processi di aggregazione e integrazione tra imprese (reti di imprese) per la costruzione di un prodotto integrato

L’Azione sostiene l’attuazione di misure di aiuto rivolte a reti di imprese, al fine di supportare la qualificazione dell’offerta turistica secondo gli standard dell’industria

(+)(-)

Gli interventi realizzati all'interno o in prossimità di Rete Natura 2000 possono

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nelle destinazioni turistiche dell’ospitalità. generare impatti

3.3.4 Sostegno alla competitività delle imprese nelle destinazioni turistiche attraverso interventi di qualificazione dell’offerta e innovazione di prodotto/servizio, strategica ed organizzativa

L’Azione punta a sostenere il miglioramento della qualità dei servizi attraverso il consolidamento, la riqualificazione e l’innovazione delle attività imprenditoriali nelle aree a maggiore vocazione turistica e nelle aree di innovazione della S3. Si tratta di estendere e qualificare i servizi turistici compresa l’accoglienza, la ricettività e l’accessibilità materiale ed immateriali seguendo modelli sostenibili

(+)(-)

Gli interventi realizzati all'interno o in prossimità di aree natura 2000 possono generare impatti

6.6.1 Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica (parchi e aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo

L’Azione è finalizzata alla valorizzazione degli attrattori del patrimonio naturale in quanto leva per lo sviluppo dei territori interessati e la competitività del sistema turistico.

(+)(-)

L’azione può determinare potenziali impatti positivi diretti sui siti della Rete Natura 2000 dovuti alla valorizzazione degli attrattori del patrimonio naturale. Potenziali impatti negativi, invece, possono essere ricondotti ad un aumento dei flussi di visitatori conseguente alla promozione turistica del territorio.

6.8.3 Sostegno alla fruizione integrata delle risorse culturali e naturali e alla promozione delle destinazioni turistiche

L’Azione è finalizzata alla valorizzazione ed alla fruizione integrata degli attrattori culturali e naturali regionali attraverso azioni di promozione integrata e interventi volti a: migliorare le condizioni strutturali e di contesto e gli standard di qualità offerta dei servizi.

(+)(-)

Potenziali impatti all'interno dei siti di rete natura 2000 ed in loro prossimità possono essere ricondotti sia alla realizzazione di piste ciclabili, ippovie, sentieristica sia ad un aumento dei flussi di visitatori conseguente alla promozione turistica del territorio.

Gli interventi finalizzati alla valorizzazione dei beni ambientali e culturali attraverso la promozione di forme di marketing territoriale e di turismo verde con particolare attenzione all’adozione di un approccio integrato allo sviluppo turistico territoriale, possono comportare effetti positivi sul sistema delle aree protette, della Rete Natura 2000 e della rete ecologica. Essi possono infatti contribuire da un lato alla conoscenza e quindi al rispetto e alla conservazione di tale aree ad alto valore naturale e paesaggistico, dall’altro rafforzano l’offerta turistica regionale, in particolare sostenendo la creazione di un turismo sostenibile basato sulla valorizzazione e sulla fruizione delle aree di pregio, traducendo in vantaggio competitivo l’offerta di “ambienti naturali” presenti sul territorio regionale.

Criteri ambientali di progettazione

La promozione di certificazioni ambientali di processo e/o di prodotto rappresenta una garanzia della sostenibilità dell’offerta proposta, inoltre le certificazioni di processo acquisite a livello comprensoriale e le certificazioni di prodotto a livello di filiera sono da privilegiare poiché caratterizzano un determinato territorio. Ridurre al minimo i danni dell'impatto prodotto dai flussi turistici informando sugli appropriati comportamenti da adottare e limitando l’accesso ai siti particolarmente vulnerabili.

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5 Principi di compensazione ambientale

A partire dalle valutazioni espresse nel capitolo precedente e considerando i criteri per l’attuazione e le misure di mitigazione indicate, indirizzate a evitare/minimizzare gli impatti sulla Rete Natura 2000, non si prevedono ulteriori impatti negativi indotti dal POR FESR 2014-2020.

La verifica degli effetti del programma potrà essere verificata in fase di monitoraggio. Per questo, nel presente capitolo sono individuati alcuni principi generali e criteri da applicare nell’ipotesi che avvenga un danno a un sito Natura 2000 o in prossimità ad esso in assenza di soluzioni alternative, ogniqualvolta si riscontrino impatti residui a partire dalle evidenze che eventualmente emergeranno in fase di monitoraggio.

5.1 Inquadramento metodologico Secondo l’analisi svolta nel capitolo precedente, gli impatti potenziali sulla Rete Natura 2000 riguardano prevalentemente l’interruzione della connettività e l’occupazione di suolo di particolare valore ecologico, il disturbo e il degrado degli ecosistemi e i relativi riflessi sulle comunità vegetali e animali presenti.

È essenziale pertanto basare gli interventi compensativi sul calcolo del valore ecologico delle aree impattate, oltre ad attenersi ai principi generali che stabiliscono che la compensazione sia preventiva, omologa, equivalente e permanente.

L’intervento compensativo deve essere innanzitutto realizzato preventivamente rispetto all’intervento che genera impatti, al fine di garantire che un sito non sia influenzato in modo irreversibile da un progetto prima che sia stata messa in atto la compensazione.

La compensazione deve essere omologa, ovvero finalizzata a compensare la perdita di valore del medesimo fattore che subisce l’impatto, ed equivalente all’effetto negativo da compensare. Laddove l’omologia sia impraticabile, deve comunque essere di natura ambientale, non economica o sociale e non monetizzata, e tendere a un bilancio ambientale complessivo in pareggio.

Gli interventi compensativi devono essere permanenti: la durata delle misure compensative deve essere adeguata alla persistenza nel tempo degli effetti negativi e al rischio intrinseco di degrado delle opere compensative. Pertanto devono essere previste adeguate risorse non solo per la realizzazione dell’intervento compensativo, ma anche per la sua gestione.

5.2 Tipologie di interventi compensativi A titolo esemplificativo, sono di seguito elencate alcune tipologie di intervento che possono essere messe in atto per compensare effetti residui per quanto riguarda l’interruzione della connettività e la compromissione di ecosistemi. In linea generale, le azioni compensative potranno essere identificate a partire dai Piani di Gestione dei siti Natura 2000 interessati dagli interventi e dovranno comunque essere coerenti con gli obiettivi di conservazione dei siti Natura 2000 e inserirsi nel progetto di Rete Ecologica Regionale, specificato a livello provinciale e locale.

Esempi di tipologie di intervento:

creazione e ripristino di altri elementi naturaliformi capaci di produrre habitat per la biodiversità

e/o servizi ecosistemici multifunzionali:

- arbusteti, macchie arboree,

- aree boschive danneggiate da Anoplophora,

- stagni, aree umide, ripristino di lanche e fontanili, rinaturalizzazioni spondali corsi d’acqua

(esclusi interventi in alveo e consolidamenti se non a mezzo ingegneria naturalistica),

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ripristino di suolo fertile in aree impermeabilizzate;

creazione di sistemi verdi a prevalenza di bosco;

creazione di sistemi verdi a prevalenza di elementi lineari (siepi, filari, fasce boscate);

creazione di fasce tampone erbacee o arboreo-arbustive di ampiezza adeguata;

ripristino di elementi di interesse ecologico e paesaggistico, tra cui frangivento, arbusti,

boschetti, residui di sistemazioni agricole, vecchi frutteti e vigneti, maceri, laghetti.

A integrazione degli interventi suddetti potranno essere promosse attività di educazione ambientale, di formazione e informazione rispetto alla Rete Natura 2000 e alle buone pratiche per conservarla e valorizzarla e la diffusione della certificazione ambientale: gli interventi di awareness raising possono generare effetti positivi indiretti sui siti Natura 2000, migliorando la conoscenza e sensibilizzando la popolazione e gli operatori rispetto all’importanza della biodiversità e della sua tutela.

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6 Conclusioni

Il tema della protezione e valorizzazione ambientale nel POR FESR mostra di avere potenzialità positive nella strategia del Programma. La sostenibilità complessiva del Programma dipenderà molto dalla declinazione effettiva del Programma e dall’integrazione e orientamento ambientali di bandi e strumenti attuativi.

Potenziali impatti negativi possono essere ricondotti anche alla realizzazione di interventi strutturali e di carattere infrastrutturale, che presentano potenziali effetti circa l’interruzione della connettività e l’occupazione di suolo di particolare valore ecologico, il disturbo e il degrado degli ecosistemi e i relativi riflessi sulle comunità vegetali e animali presenti.

Gli interventi finalizzati alla valorizzazione dei beni ambientali e culturali attraverso la promozione di forme di marketing territoriale e di turismo verde, possono comportare effetti positivi sul sistema delle aree protette, della Rete Natura 2000, della rete ecologica e del paesaggio. Essi possono infatti contribuire da un lato alla conoscenza e quindi al rispetto e alla conservazione di tale aree ad alto valore naturale e paesaggistico, dall’altro rafforzano l’offerta turistica regionale, in particolare sostenendo la creazione di un turismo sostenibile basato sulla valorizzazione e sulla fruizione delle aree di pregio, traducendo in vantaggio competitivo l’offerta di “ambienti naturali” presenti sul territorio regionale. Se al contrario promuovono di turismo di massa, l’aumento dei flussi di visitatori può comportare impatti nei confronti delle località più sensibili.

D’altra parte si ritiene che i criteri per l’attuazione e le misure di mitigazione individuate nel presente Studio, indirizzati a evitare/minimizzare il verificarsi di tali impatti, così come le modalità di compensazione descritte, permettano di evitare il verificarsi di potenziali impatti. Inoltre si ricorda che gli interventi all’interno dei siti della Rete Natura 2000, in coerenza con quanto previsto da normativa e dai Piani di Gestione, devono essere sottoposti a puntuale Valutazione di Incidenza.

Poiché gli interventi individuati dalle azioni del POR FESR sono solo parzialmente localizzati, le indicazioni fornite nello Studio dovranno essere recepite nei diversi strumenti di attuazione e meglio specificate e puntualizzate a partire dalle caratteristiche dei contesti specifici di realizzazione dei singoli interventi. Inoltre dovranno essere sottoposti singolarmente a Valutazione di Incidenza, laddove prevista ai sensi della normativa vigente, verificandone la coerenza in modo approfondito con i Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 potenzialmente impattati. Nell’ambito della progettazione dei singoli interventi sarà necessario considerare anche le possibili incidenze dirette e indirette sugli habitat e sulle specie tutelati nei siti Natura 2000.

Il presente Studio ha consentito di identificare, per ciascuna azione del POR, le possibili interferenze (effetti diretti ed indiretti) che potenzialmente, possono interessare i siti della Rete Natura 2000, individuando criteri di massima e punti di attenzione per le successive valutazioni, che devono in ogni caso essere approfonditi in fase attuativa dei progetti.

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ALLEGATO A– ELENCO DEI SITI NATURA 2000

Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie

marina

Caratteristiche

IT9310069 Parco Nazionale della Calabria

8826

Pinete mediterranee a Pino laricio a aree prative xeriche ed umide nell'altopiano silano.

IT9310301 Sila Grande 31032

La ZPS include un'area montana dominata dai monti Pettinascura e Volpintesta. L'area è delimitata a sud dal monte Carrumango, dalle Montagne della Porcina e dal Monte Botte Donato,e a partire da Camigliatello Silano, dalla strada che da qui arriva a Masse

IT9310303 Pollino e Orsomarso

94145

Vasta area montuosa degli Appennini Meridionali a cavallo tra Calabria e Basilicata molto importante per i rapaci. Il perimetro della ZPS corrisponde con quello del Parco Nazionale del Pollino che comprende tutte le zone più importanti per le specie per

IT9310304 Alto Ionio Cosentino

28622

La ZPS comprende il letto di alcuni torrenti e fiumare che sfociano sul mar Jonio:Torrente Canna, Fiume Ferro, Fiumara Saraceno, Fiumara Seranasso. Il confine interno coincide con quello del Parco Nazionale del Pollino e Monti dell'Orsomarso. IL confine e

IT9320302 Marchesato e Fiume Neto

70142 4,2

La foce del fiume Neto è uno degli ultimi ambienti umidi della costa jonica della Calabria, caratterizzata in prevalenza da foreste riparie ed aree palustri. Il sito comprende anche un tratto di fascia costiera, ed è circondato da aree agricole di recente

IT9350300 Costa Viola 29425 37

La ZPS,è costituita da un tratto di mare, da una zona costiera e da aree collinari nell'interno comprese tra lo stretto di Messina e l'Aspromonte. Questa ZPS è una delle zone europee più importanti per la migrazione primaverile dei falconiformi

Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9310001 Timpone della Capanna

29

Rupi calcaree di alta quota

IT9310002 Serra del Prete 138

Area cacuminale prativa su substrato calcareo.

IT9310003 Pollinello-Dolcedorme

140

Sistema di rupi calcaree di quota medio alta

IT9310004 Rupi del Monte Pollino

25

Rupi calcareee di alta quota

IT9310005 Cima del Monte Pollino

97

Pascoli cacuminali su calcare

IT9310006 Cima del Monte Dolcedorme

64

Pascoli cacuminali su calcare

IT9310007 Valle Piana-Valle Cupa

248

Sistema di valli boscate su calcare del piano montano.

IT9310008 La Petrosa 350

Pascoli steppici del piano montano

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9310009 Timpone di Porace 45

Rupi aride calcaree del piano montano.

IT9310010 Stagno di Timpone di Porace

1,57

Stagno perenne.

IT9310011 Pozze Boccatore/Bellizzi

31

Pozze perenni e temporanee

IT9310012 Timpa di S.Lorenzo 150

Notevole parete calcarea arida

IT9310013 Serra delle Ciavole-Serra di Crispo

55

Sistema di rupi calcaree cacuminali

IT9310014 Fagosa-Timpa dell'Orso

1413

Estesa formazione boschiva del piano montano

IT9310015 Il Lago (nella Fagosa) 2,76

Stagno perenne

IT9310017 Gole del Raganello 228

Raro esempio di gola stretta con pareti elevate verticali

IT9310019 Monte Sparviere 280

Cime montuose con boschi mesofili

IT9310020 Fonte Cardillo 384

Torrente montano

IT9310021 Cozzo del Pellegrino 53

Area cacuminale calcarea

IT9310022 Piano di Marco 263

Cerreta adulta con radure

IT9310023 Valle del Fiume Argentino

4295

Bacino idrografico perfettamente conservato

IT9310025 Valle del Fiume Lao 1725

Lunga valle fluviale incassata che si apre verso la foce a formare un'ampia area alluvionale. E’ il più lungo corso fluviale del versante tirrenico calabrese ed attraversa una zona molto suggestiva dei Monti di Orsomarso con cime che sfiorano i 2000 m

IT9310027 Fiume Rosa 943

Valle montana su calcare con pareti stillicidiose rupi e vegetazione riparia.

IT9310028 Valle del Fiume Abatemarco

2231

Valle montana su calcare con formazioni ad ontano napoletano

IT9310029 La Montea 203

Area cacuminale con rupi e pascoli su calcare dolomitico

IT9310030 Monte La Caccia 188

Rupi e pendii sabbiosi del piano montano con estese formazioni a Pinus leucodermis

IT9310031 Valle del Fiume Esaro 174

La Valle dell’Esaro si estende nella Calabria settentrionale, fra il versante orientale dell’Appennino costiero calabrese ed il medio corso dei fiumi Esaro, Rosa e Fullone. Il paesaggio si presenta estremamente eterogeneo: le alture si addolciscono bruscamente

IT9310032 Serrapodolo 1305

Ampia area naturale a fitta vegetazione boschiva.

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9310033 Fondali di Capo Tirone

101 100

Il sito Fondali di Capo Tirone, delimita un tratto di un fondale marino sito nello specchio antistante il territorio del Comune di Belvedere Marittimo a poca distanza dalla costa.

IT9310034 Isola di Dino 35

Isolotto calcareo con elevato sviluppo di grotte, pareti e scogliere. L’isola è in prevalenza ricoperta da macchia mediterranea a Phyllirea latifolia, Pistacia lentiscus e Myrtus communis e piccoli frammenti di lecceta sul versante Nord.

IT9310035 Fondali Isola di Dino-Capo Scalea

399 100

L’area è antistante il territorio del Comune di Praia A Mare e S.Nicola Arcella (CS) caratterizzate da praterie di Posidonia oceanica in buono stato di conservazione

IT9310036 Fondali Isola di Cirella-Diamante

324 100 Praterie di Posidonia oceanica in buono stato di conservazione.

IT9310037 Isola di Cirella 6,63

Piccolo isolotto con ampio sviluppo di scogliere e rupi marittime. Si tratta di un piccolo isolotto di affioramento di roccia calcarea, con ampio sviluppo di scogliere e rupi marittime, ubicato al largo del litorale tra Diamante e Cirella (cs)

IT9310038 Scogliera dei Rizzi 12

La scogliera dei Rizzi è una falesia con un notevole sviluppo verticale (oltre 100 m) su cui si rilevano le caratteristiche fitocenosi casmofitiche termomediterranee.

IT9310039 Fondali Scogli di Isca 72 100

L'area immediatamente intorno ai due scogli di Isca (grande e piccolo) , per 6 ha costituisce l'Oasi Blu di Isca, gestita dal WWF di Amantea dal 1991, su concssione demaniale della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia

IT9310040 Montegiordano Marina

8,23

Gariga costiera su sabbie compattate. Il sito delimita un tratto di litorale sabbioso caratterizzato dalla presenza di una popolazione di Sarcopoterium spinosum si tratta di una gariga psammofila

IT9310041 Pinete di Montegiordano

186

L’interesse di questo sito è legato alla presenza di pinete a Pinus halepensis in buono stato di conservazione. Le pinete dal punto di vista fitosociologico sono riferibili all’alleanza Oleo-Ceratonion dei Pistacio-Rhamnetalia.

IT9310042 Fiumara Saraceno 1047

Ampia fiumara del versante ionico calabrese con ingente attività erosiva e apporto detritico a valle.Presenza di macchia a Nerium oleander e Pinus halepensis con specie vegetali di notevole interese biogeografico

IT9310043 Fiumara Avena 965

Fiumara del versante ionico calabrese con estese pinete mediterranee. L’alveo del corso d’acqua si presenta intrecciato con depositi ghiaiosi di dimensioni variabili da pochi centimetri ad oltre 2 metri, in bassa percentuale sono presenti sabbie e silt.

IT9310044 Foce del Fiume Crati 226

Foce di fiume sullo Jonio con vegetazione riparia.

IT9310045 Macchia della Bura 68

Il sito è una spiaggia che si estende a sud di Capo Trionto, lungo la costa jonica, caratterizzata da dune sabbiose mobili e fisse ricoperte da vegetazione psammofila.

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9310047 Fiumara Trionto 2438

Il sito comprende parte dell’ampia fiumara del Trionto situata sul versante ionico calabrese. La morfologia della fiumara è caratterizzata nel tratto medio da una valle profondamente incassata mentre il tratto terminale da un ampio letto ghiaioso-ciottolo

IT9310048 Fondali Crosia-Pietrapaola-Cariati

4395 100

Il sito si estende sui fondali marini in prossimità della costa jonica calabrese (tra Crosia e Cariati) caratterizzati da estese preterie di Posidonia oceanica in buono stato di conservazione.

IT9310049 Farnito di Corigliano Calabro

132

Il Sic comprende un’area collinare nell’entroterra dell’abitato di Corigliano calabro. La particolarità del sito è conferita dalla densa copertura forestale di Leccio (Quercus ilex) e di querceti decidui a Roverella (Quercus pubescens) e Farnetto (Quercus frainetto)

IT9310051 Dune di Camigliano 88

Dune costiere con vegetazione psammofila ben conservata. Il sito comprende un tratto di costa ricadente nel comune di Guardavalle, sul versante jonico calabrese, di circa 12 ha, delimitando un lembo residuo di spiaggia con dune costiere ben conservate

IT9310052 Casoni di Sibari 504

L’ampia depressione attualmente convertita in risaia si estende in prossimità dei laghi salati di Sibari formati a causa della dinamica costiera per azione delle correnti e delle onde litoranee. La vegetazione naturale forestale è assente nel sito.

IT9310053 Secca di Amendolara 611 100 Prateria di posidonia oceanica in buono stato di conservazione.

IT9310054 Torrente Celati 16

Stretto vallone con pareti stillicidiose. La vegetazione potenziale dell’area attraversata dal torrente è rappresentata da querceti sempreverdi e misti inquadrabili nei Quercetea ilicis.

IT9310055 Lago di Tarsia 426

Bacino calcareo artificiale.

IT9310056 Bosco di Mavigliano 494

Ambiente collinare con piccole depressioni periodicamente inondate che ospitano specie quali Isoetes durieui, Isoetes hystrix, Ophioglossum lusitanicum. La vegetazione potenziale dell’area è rappresentata da querceti caducifogli termofili inquadrabili nei

IT9310057 Orto Botanico - Università della Calabria

8,06

La vegetazione potenziale dell’area è rappresentata da querceti caducifogli termofili inquadrabili nei Quercetea ilicis . La specie prevalente è Quercus virgiliana, quercia che appartiene al ciclo di Q. pubescens (roverella).

IT9310058 Pantano della Giumenta

12

Area umida relitta della Catena Costiera in progressivo interramento, ricca di specie di anfibi di particolare interesse. La vegetazione potenziale dell’area in cui si estende il sito è rappresentata da una faggeta macroterma legata ad un bioclima suprate

IT9310059 Crello 3,27

Il sito si estende in un’area forestale prevalentemente caratterizzata da formazioni a Castanea sativa Miller. Queste comunità, in cui si

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

rinvengono talora altre specie arboree quali Quercus cerris, Sorbus domestica, Acer lobelii, Acer mospessulanum

IT9310060 Laghi di Fagnano 19

Area montuosa con laghi naturali. Si tratta di laghi e stagni naturali con acque scure a causa della presenza di acidi umici e torba, generalmente su suoli torbiditici in paludi.

IT9310061 Laghicello 1,61

In località Laghicello si trova una piccola depressione in cui si è impostato un piccolo stagno che è soggetto saltuariamente a disseccamento. Il laghetto viene alimentato dalle acque di precipitazione meteorica che si dipartono dalle creste (1227 m s.l.m)

IT9310062 Monte Caloria 64

Bosco di faggio cacuminale. Il sito comprende la parte cacuminale di M.te Caloria a sud-est del comune di Fagnano Castello, nella parte settentrionale della Catena Costiera. Il sito è caratterizzato da boschi di faggio inquadrabili

IT9310063 Foresta di Cinquemiglia

394

Il sito include un ampio bosco di faggio localizzato nella parte più alta del crinale montano della Catena Costiera. Il versante, che è esposto verso sud-ovest, viene inciso da numerosi tributari che convogliano le acque a valle nel F. Grande

IT9310064 Monte Cocuzzo 45

Il sito comprende la parte cacuminale di Monte Cocuzzo dai 1200 m di quota fino alla vetta (1541 m s l.m.). Il paesaggio dell’area è tipicamente di ambiente carsico con praterie xeriche montane ricche di endemismi, circondate da boschi di faggio.

IT9310065 Foresta di Serra Nicolino-Piano d'Albero

201

L’area della Foresta di Serra Nicolino-Piano d’Albero si estende lungo un crinale montano del versante orientale della Catena Costiera. La vegetazione potenziale dell’area in cui si inserisce il sito è rappresentata da una faggeta macroterma

IT9310066 Varconcello di Mongrassano

52

L’area comprende una parte della valle incisa dal Fiume Follone che scorre lungo il versante orientale della Catena Costiera a sud di Fagnano Castello. La vegetazione potenziale dell’area è rappresentata da una faggeta macroterma legata ad un bioclima sup

IT9310067 Foreste Rossanesi 4348

Le Foreste Rossanesi ricoprono un’ampia area collinare nella Sila Greca, quasi completamente ricoperta da boschi mediterranei sempreverdi (leccete) alternati a lembi di macchia mediterranea, mentre a quote superiori prevalgono i boschi decidui a Cerro e F

IT9310068 Vallone S. Elia 440

Presenza di pareti idonee alla nidificazione di diverse specie di rapaci. Il sito include un sistema di rupi e pareti verticali colonizzate da vegetazione casmofitica, arbusteti mediterranei e formazioni erbacee xeriche.

IT9310070 Bosco di Gallopane 178

Il SIC Bosco di Gallopane si trova in Sila Grande nell’omonima località e ricade nel Comune di Longobucco (Cosenza), nel bacino del torrente Cecita, in sinistra idrografica.

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9310071 Vallone Freddo 187

Corso d'acqua montano costeggiato da formazioni vegetali in ottimo stato di conservazione. Il sito attraversa una faggeta matura ed è costeggiato da formazioni vegetali riparie in ottimo stato di conservazione. I boschi ripari tipici della fascia montana

IT9310072 Palude del Lago Ariamacina

151

Ambiente lacustre e umido montano che si sviluppa sul substrato granitico del Massiccio silano. Il sito si estende nell’ambito del bacino idrografico del fiume Neto che ha origine dalle vette più alte del settore occidentale della Sila (Monte Botte Donato

IT9310073 Macchia Sacra 67

Ampia area pianeggiante dell’altopiano silano a ca. 1650 m di quota su suoli acidi derivati dall’alterazione di rocce metamorfiche tipo gneiss e scisti biotitici di età paleozoica. L’area è attraversata da corsi d’acqua di basso ordine che scorrono verso

IT9310074 Timpone della Carcara

193

Presenza di Habitat ripari a Caltha palustris e Soldanella calabrella,in faggeta mista con abete su pendii montani. Il sito interessa la testata in destra idrografica del bacino del Fiume Neto e si sviluppa immediatamente a valle della Strada delle Vette

IT9310075 Monte Curcio 3,02

La cima del Monte Curcio (1768 m s.l.m.) è uno dei rilievi maggiori dell’Altopiano Silano ed è localizzata a NW rispetto a Monte Botte Donato (1928 m s.l.m.). Le zone delimitate si estendono a valle del Monte Curcio e del colle Macchione (1726 m s.m.l.) d

IT9310076 Pineta di Camigliatello

72

La vegetazione è costituita da un’ampia pineta a Pinus nigra ssp. calabrica, inquadrata nell’associazione Hypochoerido-Pinetum calabricae Bonin 1978 del Doronico-Fagion. Si tratta di comunità legate all’abbondanza di substrati granitici e suoli acidi e sa

IT9310077 Acqua di Faggio 97

Presenza di habitat rivulari a Caltha palustris e Soldanella calabrella in boschi misti di faggio e abeti montani

IT9310079 Cozzo del Principe 249

Torrente montano con presenza di boschi misti di faggio e abete. Il sito si trova nella Sila Grande di Cosenza e ricade nel vallone del Torrente Cecita. Gran parte del sito è dominato da foreste miste di faggio e abete bianco

IT9310080 Bosco Fallistro 6,51

Pineta ultra secolare su altopiano silano

IT9310081 Arnocampo 359

In parte interessa i versanti in sinistra idrografica del Fiume Neto, in località Macchia di Pietro, all’inizio del suo defluire verso il Mare Ionio e, in parte, i versanti in destra idrografica della Fiumarella Macchialonga, che confluisce nel Fiume Neto

IT9310082 S. Salvatore 579

Il sito ricade in parte nel bacino del fiume Lese e in parte nel Vallone San Salvatore, un affluente in sinistra idrografica dello stesso Lese. La morfologia dell’area è caratterizzata da due versanti che si dipartono da una cresta allungata

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

in direzione

IT9310083 Pineta del Cupone 758

Il sito delimita una pineta di Pino laricio all’interno del Parco Nazionale della Sila nel settore SE rispetto al lago di Cecita, sull’altopiano silano (Sila Grande). L’area si estende su rocce intrusive granitiche fortemente alterate

IT9310084 Pianori di Macchialonga

349

Ampia area subpianeggiante all’interno del Parco Nazionale della Sila, sull’altopiano della Sila, caratterizzata da pascoli montani, prati umidi, sfagnete e habitat rivulari ricchi di specie di particolare interesse biogeografico.

IT9310085 Serra Stella 354

L’area si estende lungo i versanti nord-occidentali di Serra Stella di quota 1813 m s.l.m. e di Timpone Zio Filippo di quota 1302 m s.l.m. fino al Vallone Catalano e Vallone Margherita.

IT9310126 Juri Vetere Soprano 61

Il sito costituisce una piccolo colle posto nel altopiano del massiccio silano compreso tra 1250 m e 1350 m s.l.m. a circa 8 km a NO del centro abitato di San Giovanni in Fiore che ospita una pineta a Pino laricio.

IT9310127 Nocelleto 83

Il sito si estende su un colle che raggiunge la sua massima quota verso W a 1388 m s.l.m.. La morfologia è molto dolce e non presenta versanti particolarmente acclivi.

IT9310130 Carlomagno 33

La località si estende verso il settore settentrionale del M. Carlomagno (1669 m s.l.m.) ed è caratterizzata morfologicamente da una fascia di territorio subpianeggiante che costituisce lo spartiacque da cui si dipartono alcune sorgenti e vari affluenti

IT9320046 Stagni sotto Timpone S. Francesco

12

Stagno artificiale naturalizzato.

IT9320050 Pescaldo 73

Macchia mediterranea.

IT9320095 Foce Neto 583

Sito di notevolissima importanza ornitologica ed erpetologica. E' infatti luogo e transito sosta temporanea o di nidificazione di un gran numero di specie di uccelli acquatici e marini(più di 100 specie segnalate sino ad ora).

IT9320096 Fondali di Gabella Grande

484 100 Fondali marini sabbiosi

IT9320097 Fondali da Crotone a Le Castella

5209 100 Fondali marini sabbiosi e rocciosi con sistema di mattes

IT9320100 Dune di Marinella 81

Il sito delimita un tratto di costa del versante jonico calabrese compreso tra Punta Alice e il comune di Torretta di Crucoli, caratterizzato da un sistema di dune sabbiose che dalla linea di costa si sviluppano verso l’interno per diverse centinaia di metri

IT9320101 Capo Colonne 29

Il sito comprende tutto il tratto costiero del promontorio di Capo Colonne a sud di Crotone, sul versante jonico calabrese. Si tratta di rupi costiere calcarenitiche, con argille plio-pleistoceniche.

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80

Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9320102 Dune di Sovereto 104

Tratto costiero con un'ampia fascia di dune costiere e interne con garighe e macchia mediterranea

IT9320103 Capo Rizzuto 12

Il promontorio Capo Rizzuto ha un’altezza massima di circa 20 m con una cima costituita da un esteso pianoro delimitato da ripide scarpate che giungono direttamente sino al mare.

IT9320104 Colline di Crotone 607

Colline argillose plio-pleistoceniche con substrato eroso e modellato, colonizzato da vegetazione steppica.

IT9320106 Steccato di Cutro e Costa del Turchese

258

Il sito comprende un tratto della costa ionica calabrese tra il Vallone Termine Grosso a est e il Fiume Crocchio a ovest ed é attraversato dal Fiume Tacina uno dei principali fiumi dell’alta costa ionica calabrese insieme a Crati, Trionto e Neto.

IT9320110 Monte Fuscaldo 2827

Rilievo collinare e prevalentemente boscato, emergente sulle ondulazioni delle aree agricole del Marchesato. Area destinata in parte alla fruizione turistica.

IT9320111 Timpa di Cassiano- Belvedere

701

Il sito delimita un’area dell’entroterra del Marchesato crotonese poco a nord dell’abitato di Belvedere Spinello. L’area rappresenta la porzione più settentrionale di una lunga dorsale che si sviluppa da Timpa Tripodi a Timpa del Salto in direzione NNE-SS

IT9320112 Murgie di Strongoli 709

Presenza di pozze perenni.

IT9320115 Monte Femminamorta

722

Il Monte Femminamorta rappresenta uno dei rilievi maggiori del settore meridionale della Sila (Sila Piccola). L’area è dominata esclusivamente da rocce appartenenti al complesso igneo-metamorfico di paragneiss e scisti biotitici con granati di età paleozo

IT9320122 Fiume Lese 1240

Ampia fiumara con vegetazione riparia. Il sito è situato in parte su substrati gessosi con interessanti manifestazioni carsiche (grotte, doline ecc.)

IT9320123 Fiume Lepre 258

Torrente mediterraneo molto incassato con fitta vegetazione riparia e macchia mediterranea

IT9320129 Fiume Tacina 1202

Vallone montano incassato comprendente un lungo tratto del fiume Tacina, che è uno dei maggiori corsi d’acqua che scorre dalle pendici della Sila fino a sfociare nel Mar Ionio. Il Fiume nasce da Timpone Morello (1521m s.l.m.) lungo una direzione ovest-est

IT9320185 Fondali di Staletti 46 100 Fondale costiero in cui era presente una estesa prateria di Posidonia ora molto ridotta.

IT9330087 Lago La Vota 297

Il sito si estende lungo un tratto di costa tirrenica compreso fra Capo Suvero e Gizzeria Lido, per ca. 200 ha ricadenti interamente nel territorio comunale di Gizzeria (CZ).

IT9330088 Palude di Imbutillo 33

Si tratta di un ambiente palustre costiero caratterizzata da piccoli rilievi, di 3-5 m di altitudine, paralleli alla linea di costa e riferibili a dune fossili, che delimitano delle depressioni occupate da piccoli ambienti umidi.

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9330089 Dune dell'Angitola 383

Il sito include un lungo tratto di costa sabbiosa compreso tra il Torrente Turrina a nord e la Foce del Fiume Angitola a sud, sul litorale tirrenico calabrese. Il territorio ricade in minima parte nella provincia di Vibo Valentia (comune di Pizzo Calabro)

IT9330098 Oasi di Scolacium 75

Dune costiere a vegetazione psammofila. Il sito è una delle poche aree costiere sabbiose del versante jonico calabrese in cui si conserva ancora il complesso di vegetazione delle dune costiere, che seppur altamente degradato, conserva gran parte degli elementi naturali

IT9330105 Foce del Crocchio - Cropani

37

Il sito comprende la foce del Fiume Crocchio, sul versante ionico calabrese a nord di Catanzaro lido, caratterizzato da tipica vegetazione riparia a salici, pioppi e ontani neri.

IT9330107 Dune di Isca 18

Il sito delimita un lembo residuo di spiaggia con dune costiere ben conservate, su cui si può ancora osservare la serie vegetazionale completa tipica delle coste sabbiose a partire dalle fitocenosi più pioniere delle dune embrionali.

IT9330108 Dune di Guardavalle 34

Il sito comprende un tratto di costa ricadente nel comune di Guardavalle, sul versante jonico calabrese, delimitando un lembo residuo di spiaggia con dune costiere ben conservate, su cui si può ancora osservare la serie vegetazionale completa tipica

IT9330109 Madama Lucrezia 456

Presenza di pareti verticali particolarmente idonee alla nidificazione di rapaci. Le formazioni di natura argillosa che caratterizzano il territorio sono interessate da vistosi processi erosivi superficiali.

IT9330113 Boschi di Decollatura 101

Il sito è prevalentemente caratterizzato da formazioni forestali a Castanea sativa Miller. Queste comunità, in cui si rinvengono talora altre specie arboree quali Quercus cerris, Sorbus domestica, Acer lobelii, Acer mospessulanum e Alnus cordata.

IT9330114 Monte Gariglione 608

L’area, che si estende da ovest verso est partendo da Monte Gariglione fino Macchia dell’Arpa e Colle di Buonanotte, ricopre una zona montuosa che rappresenta lo spartiacque del F. Tacina verso nord e del bacino del Torrente Soleo verso sud.

IT9330116 Colle Poverella 190

Il sito si colloca in un’area che si estende lungo il versante occidentale della Fiumara Simeri che corrisponde anche al versante nord-orientale del Colle Poverella (1306 m s.l.m.) a nord del centro abitato di Villaggio Mancuso.

IT9330117 Pinete del Roncino 1701

L’area delle pinete del Roncino comprende una valle che si estende da nord a sud nel settore meridionale della Sila Piccola.

IT9330124 Monte Contrò 101

Il sito include un’area di circa 100 ha ad ovest di M. Contrò ( 1198 m s.l.m.), che insieme a Monte Mancuso e M.te Reventino, rappresenta la propaggine sud-occidentale del complesso montuoso della Sila Piccola.

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9330125 Torrente Soleo 451

La valle del Torrente Soleo si estende in direzione ovest-est su rocce metamorfiche di medio ed alto grado (paragneiss e scisti biotitici con granati) intensamente fratturate di età paleozoica.

IT9330128 Colle del Telegrafo 376

L’area si estende lungo uno spartiacque che separa il bacino del Torrente Roncino ad ovest dal bacino del Fiume Tacina a nord e dal bacino del torrente Crocchio ad est.

IT9330184 Scogliera di Staletti 21

Il SIC ‘Scogliera di Stalettì’ comprende il tratto di costa rocciosa del promontorio omonimo che si protende sullo Jonio interrompendo la continuità di costa bassa prevalente sul versante jonico calabrese.

IT9340086 Lago dell'Angitola 987

Bacino artificiale realizzato nel 1966 con uno sbarramento sul fiume Angitola, riceve anche le acque della fiumara Reschia. Circondato da basse colline (marne bianche azonate con foraminiferi, gneiss micacei e granatiferi), è aperto verso il mare.

IT9340090 Fiumara di Brattirò (Valle Ruffa)

963

Vallone mediterraneo fortemente incassato. Le peculiarità microclimatiche e geomorfologiche del sito lo rendono particolarmente idoneo come sito di rifugio per diverse specie a carattere relittuale.

IT9340091 Zona costiera fra Briatico e Nicotera

779 58

Lunga fascia costiera rocciosa con rupi e pareti verticali. La fascia costiera provinciale di Vibo Valentia ricade in buona parte in questo SIC che si estende per circa 32 km, includendo le scogliere a falesia costituite da rocce granitiche

IT9340092 Fondali di Pizzo Calabro

1216 100

Il sito comprende i fondali antistanti la costa di Pizzo Calabro, nel settore nord-occidentale del promontorio di Capo Vaticano. La costa é caratterizzata da una stretta spiaggia ghiaiosa-sabbiosa interrotta da piccoli promontori rocciosi

IT9340093 Fondali di Capo Vaticano

802 100 Il sito é dato da una falesia rocciosa che rappresenta il tratto più ad est del Promontorio di Capo Vaticano.

IT9340094 Fondali Capo Cozzo - S. Irene

1058 100

Il sito delimita un tratto di fondale a nord del promontorio di Capo Vaticano che ospita una importante area a Posidonia oceanica in buono stato di conservazione.

IT9340118 Bosco Santa Maria 806

Bosco misto di faggio e abete bianco con notevole ricchezza di acque endogene.

IT9340119 Marchesale 1545

Ampia area delle Serre Catanzaresi con estese formazioni boschive ben conservate a faggio e castagno abete.

IT9340120 Lacina 326

Depressione alluvionale su substrato acido.

IT9350121 Bosco di Stilo - Bosco Archiforo

4704

Ampia area delle Serre Catanzaresi con notevoli ricchezza di acque endogene ed estese formazioni boschive a faggio e abete bianco.

IT9350131 Pentidattilo 104

Sito di particolare iimportanza per la flora e vegetazione rupicola. Il sito rappresenta una delle morfologie più

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

caratteristiche del versante ionico dell’Aspromonte.

IT9350132 Fiumara di Melito 184

Il sito include il tratto terminale dell’alveo della Fiumara Melito che si sviluppa in direzione N-S con una lunghezza totale di circa 30 km. In questo settore della Fiumara l’alveo raggiunge una larghezza massima di circa 500 m che diventa quasi di 1 km

IT9350133 Monte Basilicò -Torrente Listi

326

Sito con una faggeta governata a fustaia vecchia ormai di 70-100 anni con individui di notevoli dimensioni.

IT9350134 Canolo Nuovo, Zomaro, Zillastro

483

Sito caratterizzato da una morfologia pianeggiante che consente la formazione di ambienti umidi tra cui una torbiera.

IT9350135 Vallata del Novito e Monte Mutolo

491

Endemismi vegetazionali rupicoli presenti su alte falesie.

IT9350136 Vallata dello Stilaro 669

Il torrente Stilaro nasce a 1131 m s.l.m nei pressi della Ferdinandea passa per i centri abitati di Bivongi, Stilo e Pazzano, sfocia nel mar Jonio nei pressi di Monasterace. Il letto del torrente è caratterizzato da sedimento generalmente grossolano

IT9350137 Prateria 650

Sito caratterizzato da estese formazioni forestali di sempreverdi e miste. Stazioni eterotipiche di faggio a bassa quota.

IT9350138 Calanchi di Maro Simone

64

Sito caratterizzato da intensa erosione che determina la tipica morfologia calanchiva. L’area di Maro Simone è particolarmente nota per il caratteristico paesaggio calanchivo.

IT9350139 Collina di Pentimele 123

Sito caratterizzato da colline sabbiose prospicienti lo stretto di Messina che costituiscono un ottimo punto di osservazione dei rapaci. Il sito si sviluppa su un’area collinare a ridosso del centro abitato di Reggio Calabria.

IT9350140 Capo dell'Armi 69

Ambiente costiero con clima marcatamente arido che ospita una flora xerica caratterizzata dalla presenza di numerose specie sud-mediterranee e saharosindiche. Capo dell’Armi é un importante elemento morfologico della costa calabra meridionale.

IT9350141 Capo S. Giovanni 341 84

Il sito presenta morfologia pianeggiante ed esposizione prevalente a sud sud-ovest sud-est. L’area a contatto con il mare si affaccia tramite un promontorio roccioso.

IT9350142 Capo Spartivento 365 70

Il sito è localizzato lungo la fascia costiera dello ionio meridionale. Presenta un promontorio di 116 m s.l.m. che si spinge verso il mare e una area pianeggiante dove si trova la foce la fiumara Spartivento.

IT9350143 Saline Joniche 30

Depressione retrodunale unica rimasta nella Calabria meridionale che ospita durante le migrazioni avifauna palustre.

IT9350144 Calanchi di Palizzi Marina

1109 80

Area calanchiva colonizzata da vegetazione termoxerofila . Il litorale sabbioso di questo sito è stato individuato recentemente come una delle

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

maggiori aree di nidificazione italiana di Caretta caretta.

IT9350145 Fiumara Amendolea (incluso Roghudi, Chorio e Rota Greco)

788

L’Amendolea è una delle più grandi fiumare del settore meridionale della Calabria. Il clima dell’area passa da termomediterraneo secco a subumido lungo il tratto collinare; la piovosità varia tra i 600 ei 100 mm l’anno e le temperature sono comprese tra 1

IT9350146 Fiumara Buonamico 1111

Il sito comprende il tratto intermedio e vallivo della fiumara del Bonamico, dalla confluenza con la fiumara Butramo fino alla foce. La confluenza delle due fiumare si presenta come una vasta area priva di vegetazione.

IT9350147 Fiumara Laverde 546

Il sito comprende il medio tratto vallivo della Fiumara La verde (da quota 125 m s.l.m.) fino alla foce che si sviluppa su un’area complessiva di circa 117 kmq.

IT9350148 Fiumara di Palizzi 103

Il sito comprende la porzione della Fiumara di Palazzi, nel tratto tra 20 e 200 m s.l.m. Il clima dell’area è di tipo termomediterraneo sub umido. Il territorio circostante è collinoso, con pendenze massime del 40%, a tratti si notano formazioni calanchive

IT9350149 Sant'Andrea 37

Sito caratterizzato da praterie steppiche ad Ampelodesma nelle quali si localizzano diverse specie rare. Il sito é costituito da sabbie, arenarie e calcareniti grigio-bruno-giallastre contenenti una ricca fauna di macrofossili Aquipecten scabrellus.

IT9350150 Contrada Gornelle 83

Sito caratterizzato da una morfologia pianeggiante che consente la formazione di ambienti umidi effimeri .

IT9350151 Pantano Flumentari 88

Sito montano con morfologia pianeggiante che consente la formazione di ambienti umidi effimeri.L’area costuisce una porzione di un ampio terrazzo marino riferibile ad uno stazione mentoalto del livello marino di circa 1.200.000 anni fà

IT9350152 Piani di Zervò 167

Sito che ospita una fustaia di faggio talora mista ad abete bianco nelle cui radure si localizzano cespuglieti mesofili con diverse specie rare.

IT9350153 Monte Fistocchio e Monte Scorda

454

Sito caratterizzato da fustaie di faggio che talora è frammisto ad abete bianco. Numerosi piccoli ruscelli che diverse rare specie igrofile e nemorali alcune delle quali endemiche della Calabria.

IT9350154 Torrente Menta 516

Sito con fustaie di faggio, abete bianco e pino laricio che presenta nel complesso una notevole diversità ambientale e biologica.

IT9350155 Montalto 312

Zona montana cacuminale con faggete microterme e pascoli orofili ricchi in endemismi .

IT9350156 Vallone Cerasella 256

Vallata con presenza di rari aspetti vegetazionali igrofili ad Osmunda regalis.

IT9350157 Torrente Ferraina 438

Valle con corso d'acqua permanente che ospita vari aspetti igrofili ricchi di endemismi.

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9350158 Costa Viola e Monte S. Elia

446 24

Rupi costiere formanti talora alte falesie ricche di specie rupicole. Il sito si estende lungo la fascia litoranea del lato tirrenico della provincia di Reggio Calabria.

IT9350159 Bosco di Rudina 213

Bosco di sempreverdi che presenta una tipologia rara sul versante ionico dell'Aspromonte

IT9350160 Spiaggia di Brancaleone

1585 89

Il litorale sabbioso di questo sito è stato individuato recentemente come una delle maggiori aree di nidificazione italiana di Caretta caretta.

IT9350161 Torrente Lago 165

Presenza di notevoli formazioni boschive ripariali

IT9350162 Torrente S. Giuseppe 24

Vallone incassato e umido che conserva una stazione della rara Woodwardia radicans.Il sito si colloca in un’area costituita da rocce metamorfiche con piccole intrusioni di graniti biotitici resistenti all’erosione dell’acqua coperte da sabbie di età plio-

IT9350163 Pietra Cappa - Pietra Lunga - Pietra Castello

625

Sito con vaste formazioni forestali miste di leccio e farnetto con formazioni rocciose dalle particolari morfologie.

IT9350164 Torrente Vasi 250

Sito caratterizzato da profonda incisioni che ospitano aspetti di vegetazione forestale mesofila.

IT9350165 Torrente Portello 30

Il sito é posto all’interno di una valle di direzione NE-SW delimitata da importanti faglie dirette sismogenetiche (terremoto del 1783) che individuano in modo netto due alti tettonici-strutturali (horst).

IT9350166 Vallone Fusolano (Cinquefrondi)

26

Forra con interessante formazione boschiva tipica e presenza di Woodwardia radicans.

IT9350167 Valle Moio (Delianova)

41

Sito caratterizzato da profonde incisioni che ospitano aspetti di vegetazione forestale mesofila. Il sito é collocato all’interno di una valle incisa da un piccolo corso d’acqua che confluisce dopo pochi km nel Torrente Cirello.

IT9350168 Fosso Cavaliere (Cittanova)

20

Sito caratterizzato da una profonda incisione sul cui fondo si rinvene una stazione di Woodwardia radicans.

IT9350169 Contrada Fossia (Maropati)

15

Vallone molto inciso caratterizzato da un microclima particolarmente umido che consente il mantenimento di una stazione di Woodwardia radicans

IT9350170 Scala-Lemmeni 53

Notevole bosco maturo di Castanea sativa.

IT9350171 Spiaggia di Pilati 8,26

Il sito esaminato si estende lungo la fascia costiera del versante jonico meridionale ad ovest della foce della Fiumara di Melito. Comprende un tratto di spiaggia larga mediamente da 10 a 25 m.

IT9350172 Fondali da Punta Pezzo a Capo dell'Armi

1812 100

Le caratteristiche morfologiche, granulometriche e tessiturali della spiaggia sono il prodotto di una combinazione tra diversi processi, il clima, il reticolo fluviale, apporto detritico, assetto geologico-strutturale.

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Cod. SITO Denominazione Superficie terrestre

Superficie marina

Caratteristiche

IT9350173 Fondali di Scilla 274 100

Sito ristretto di Posidonia all'imbocco dello stretto di Messina,costa calabrese. L’area è caratterizzata da emergenze naturalistiche rilevanti ancora ben conservate, che conferiscono ai fondali di Scilla e dello Stretto di Messina caratteristiche di uniche

IT9350174 Monte Tre Pizzi 178

Alte rupi poco accessibili, sito di nidificazione di rapaci.

IT9350175 Piano Abbruschiato 246

Sito posto sullo spartiacque tra Jonio e Tirreno con vaste formazioni forestali e aree cacuminali con flora molto specializzata.

IT9350176 Monte Campanaro 245

Sito con estese formazioni forestali di sempreverdi

IT9350177 Monte Scrisi 327

Sistema collinare submontano occupato da sugherete e da aspetti di degradazione dinamicamente collegati Il sito si estende a monte del bacino idrografico della Fiumara Santa Trara.

IT9350178 Serro d'Ustra e Fiumara Butrano

2045

Il sito esaminato ricade a destra della Fiumara Butrano lungo il versante collinare ionico. L’area in esame si presenta con forme aspre che degradano in una valle incassata dove scorre la fiumara.

IT9350179 Alica 231

Sito occupato da boschi misti o sempreverdi governati a ceduo che si presentano molto ricchi floristicamente. Il sito é posto lungo il versante merdionale dell’Aspromonte, si estende su un’area a morfologia irregolare dominata dalla cima di Pietra Gallo

IT9350180 Contrada Scala 740

Area montana con vaste formazioni forestali e pascoli orofili nei quali si localizzano diverse specie endemiche.

IT9350181 Monte Embrisi e Monte Torrione

428

Sito caratterizzato dasubstrati sabbiosi più o meno sciolti sollevati da una intensa orogenesi a circa 1000 m di quota e interessati da una flora particolarmente rara e specializzata.

IT9350182 Fiumara Careri 311

Il sito esaminato comprende parte della Fiumara Careri e le zone limitrofe: il territorio si estende lungo la fascia collinare ionica, a partire da quota 225 m s.l.m. fino a 75 m s.l.m.

IT9350183 Spiaggia di Catona 6,96

Limitato lembo di spiaggia sabbiosa che conserva aspetti di vegetazione psammofila in buono stato.