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RAPPORTO DELLE ATTIVITÀ 2013 MSF SPECIALE ITALIA www.medicisenzafrontiere.it

RappoRto delle attività 2013 - Medici Senza Frontiere Italia · Grecia Italia MiSSioni MSF nel Mondo. indice 4 le SFide iMpoRtanti del 2013 di Loris De Filippi 6 MSF italia. la noStRa

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RappoRto delle attività 2013MSF Speciale italia

www.medicisenzafrontiere.it

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LIBIA

MAROCCO

EGITTO

SUDANCIAD

NIGERMALI

MAURITANIA

ETIOPIA

SOMALIA

KENYAUGANDA

REP. DEM.

DEL CONGO

ZAMBIA

MOZAMBICO

MADAGASCAR

MALAWI

ZIMBABWE

SUDAFRICA

REP. CENTRAFRICANA

REP. DEL CONGOCAMERUN

NIGERIABURKINA

FASO

COSTA

D’AVORIOGUINEA

SIERRA

LEONE

BURUNDI

YEMEN

TURCHIA

SIRIA

LIBANO

TERRITORI

PALESTINESIIRAQ

GIORDANIA

GRECIA

ITALIA

BULGARIA

FEDERAZIONE RUSSA

UCRAINA

GEORGIA

ARMENIA

IRAN

UZBEKISTAN

AFGHANISTAN

PAKISTAN

INDIA

CINA

HAITI

HONDURAS

MESSICO

COLOMBIA

PARAGUAY

BOLIVIA

KIRGHIZISTAN

TAGIKISTAN

LAOSBANGLADESH

MYANMAR

CAMBOGIA

PAPUA

NUOVA GUINEA

FILIPPINE

COREA DEL NORD

LESOTHOSWAZILAND

SUD SUDAN

aMeRicaBoliviaColombiaHaitiHondurasMessicoParaguay

aFRicaBurkina FasoBurundiCamerunCiadCosta d’AvorioEgittoEtiopiaGuineaKenyaLesothoLibiaMadagascarMalawiMaliMaroccoMauritaniaMozambicoNiger

NigeriaRepubblica CentrafricanaRepubblica del Congo (Congo-Brazzaville)Repubblica Democratica del CongoSierra LeoneSomaliaSud SudanSudanSudafricaSwazilandUgandaZambiaZimbabwe

aSiaAfghanistanArmeniaBangladeshCambogiaCinaCorea del nordFederazione RussaFilippineGeorgiaGiordaniaIndiaIran

IraqKirghizistanLaosLibanoMyanmar (Birmania)PakistanPapua Nuova GuineaSiriaTagikistanTerritori PalestinesiTurchiaUcrainaUzbekistanYemen

eURopaBulgariaGreciaItalia

MiSSioni MSFnel Mondo

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indice 4 le SFide iMpoRtanti del 2013 di Loris De Filippi

6 MSF italia. la noStRa Sezione di Gabriele Eminente

7 le opeRazioni di MSF italia di Manuel Moncada

9 cURaMi, SalvaMi: Si accendono i RiFlettoRi SUlla tUbeRcoloSi MUltiReSiStente di Maria Stella Egidi

10 2013: Un anno Ricco di notizie e attività di coMUnicazione di Nondas Paschos

12 “vieni a vedeRlo con i noStRi occhi” di Flavia Arcangeli

13 il bilancio e i RiSUltati della Raccolta Fondi di Gabriele Eminente e Valentina Rosa

16 i noStRi opeRatoRi di Stefano Zannini

18 la lotta di MSF all’hiv. Una SpeRanza peR aMahle di Laura Fano

19 i gRUppi locali di MSF italia di Marina Bruno

20 oSpedale gonFiabile. l’eMeRgenza in MoStRa nelle piazze italiane di Giuska Ursini

21 RiSpoSta di Medici Senza FRontieRe all’eMeRgenza Filippine

22 RingRaziaMenti

23 10 anni di bilancio conSolidato di MSF inteRnational

indice 3

4 Le sfide importanti del 2013

7 Le operazioni di MSF Italia

10 2013: Un anno ricco di notizie

13 Il bilancio e i risultati della raccolta fondi

16 I nostri operatori

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le SFide iMpoRtanti del 2013di Loris De Filippi - Presidente MSF Italia

Quello trascorso è stato un anno difficile, uno di quelli che lascia il segno, non solo per il crescente numero di situazioni di conflitto o di disastri naturali alle quali abbiamo risposto con la consueta celerità ed efficacia, ma anche per gli attacchi subiti sia dai nostri operatori che dalle nostre strutture sanitarie.Si è addirittura incrementata, rispetto al 2012, la tendenza a prendere di mira gli ospedali o i medici che operano nelle attività sanitarie.

I rischi che accettiamo di correre nel nostro lavoro

Molti dei nostri operatori continuano a lavorare in contesti caratterizzati da

Medici Senza FRontieRe

4 le SFide iMpoRtanti del 2013

instabilità e insicurezza. Stiamo, per questo motivo, pagando un prezzo pesante per quanto riguarda l’incolumità dei nostri volontari.

Questo scenario ci porta a interrogarci ulteriormente sui temi della testimonianza e della sicurezza, cercando di individuare limiti e possibilità.Alcuni esempi di situazioni difficili per noi, ma ancor più per le popolazioni che vivono in contesti instabili, sono i seguenti.

È continuato, sebbene con crescenti difficoltà legate alle scarse condizioni di sicurezza, il nostro supporto alla popolazione siriana vittima di una guerra

che sembra destinata a continuare a lungo. In Siria, l’intensificarsi del conflitto, l’aumento della violenza, il crollo delle infrastrutture della salute e lo spostamento di milioni di persone, hanno incrementato i bisogni della popolazione fino a portarli ad un livello di massa. MSF, però, ha incontrato gravi ostacoli e limitazioni nel suo desiderio di fornire cure adeguate.

Il Consiglio direttivo Internazionale di MSF ha dovuto addirittura prendere la difficilissima decisione di sospendere tutte le operazioni in Somalia almeno per un anno, dopo un’analisi attenta sui rischi relativi alla sicurezza.Tra gli interventi dell’ultimo anno, un’attenzione particolare va alle crisi

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le SFide iMpoRtanti del 2013 5

politiche della Repubblica Centrafricana (CAR) e del Sud Sudan, sfociate in gravissime violenze e conflitti a tutto campo, che hanno duramente impegnato MSF a dare risposte energiche.

MSF testimone delle sofferenze dei più indifesi

Viviamo in un momento storico in cui ci sono pochi testimoni diretti di ciò che accade nel mondo, nonostante il moltiplicarsi delle informazioni (e dei mezzi d’informazione). Uno dei dilemmi del nostro futuro è quindi: Come possiamo noi, che ci troviamo così spesso da soli e in situazioni di pericolo, portare avanti il nostro mandato di testimonianza? Usiamo tutti i mezzi d’informazione: social network, stampa, televisione, e occupiamo tutti gli spazi che riusciamo a conquistarci, ma dobbiamo comunque ammettere che la nostra voce suona un po’ flebile rispetto al clamore che altre situazioni riescono a sollevare.

Siamo preoccupati per gli abusi cui vengono sempre più sottoposte le popolazioni inermi in differenti parti del mondo e per la difficoltà crescente a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica.

La “solitudine” di Medici Senza Frontiere

Quest’anno, abbiamo dovuto riscontrare, ancora una volta e nelle situazioni più difficili (CAR, Sud Sudan e Siria), l’inconsistenza e la lentezza d’intervento sia di altre organizzazioni umanitarie che delle Nazioni Unite. MSF, tramite la nuova Presidente Internazionale Joanne Liu, ha denunciato queste inadeguatezze e ha chiesto varie volte che altri attori, istituzionali come le agenzie dell’ONU, e non istituzionali come le altre ONG internazionali, intervengano in maniera adeguata, celere e rispettosa del proprio mandato.

Non solo conflitti

Ovviamente MSF non opera soltanto in situazioni di conflitto. I nostri operatori vanno laddove si crea una mancanza di accesso alle cure mediche o alla soddisfazione dei bisogni basilari della popolazione. Per quanto riguarda le emergenze sanitarie e le catastrofi naturali, è stato fondamentale l’intervento di MSF nelle Filippine, in seguito al passaggio del Tifone Hayan che nel novembre 2013 ha seminato distruzione e morte. Continuiamo il nostro impegno sul fronte di patologie croniche quali l’HIV/AIDS e la

tubercolosi e stiamo facendo i primi passi per fronteggiare una patologia diffusissima e grave come l’epatite C.

Dalla parte degli ultimiPer concludere, va citato l’impegno della nostra sezione per fare fronte all’ennesima crisi di sbarchi a Lampedusa e Pozzallo, dove, nel solo 2013, sono arrivate più di 40.000 persone.Nell’anno appena trascorso, MSF ha visto una crescita enorme del bisogno di sostegno da parte di persone costrette a lasciare le proprie case e affrontare viaggi lunghi e pericolosi per raggiungere luoghi dove poter vivere con un livello minimo di protezione e sicurezza personale e sanitaria. Purtroppo, anche in questo la risposta istituzionale è stata lenta e frammentaria. Abbiamo inoltre coadiuvato gli sforzi del comune di Milano per fronteggiare l’emergenza freddo per le persone senza fissa dimora con problemi sanitari.

Sarà nosta responsabilità continuare a testimoniare le nostre esperienze e impegnarci a lavorare dovunque i diritti alla salute, nel suo senso più profondo, siano messi in dubbio.

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6 MSF italia. la noStRa Sezione

Medici Senza FRontieRe

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MSF italia. la noStRa Sezionedi Gabriele Eminente - Direttore Generale MSF Italia

il rapporto annuale di MSF italia rappresenta un importante strumento di trasparenza e di rendicontazione nei confronti dei nostri sostenitori e dell’opinione pubblica in generale: è quindi essenziale ripercorrere i fatti e le cifre chiave che hanno riguardato la sezione italiana nel corso del 2013.

Il contributo di MSF Italia ai progetti sul terreno è aumentato significativamente nel 2013: da circa 32,8 milioni di euro a oltre 37,2: +13%. Ciò grazie al risultato molto positivo della raccolta fondi, con un aumento delle donazioni da 42,1 milioni di euro a 47,7 nel 2013. Le spese sostenute dalla sezione sono invece cresciute da 9,4 milioni di euro a 10,7 milioni in totale.Fra le attività istituzionali di una sezione MSF, quale MSF Italia, figura anche la gestione degli operatori umanitari per i progetti sviluppati sul terreno. Nel corso dell’anno MSF Italia ha gestito 330 partenze. I paesi verso cui si sono avute partenze più frequenti sono stati la Repubblica Democratica del Congo (49 operatori), la Siria (34) e il Sud Sudan (30). Il tifone Haiyan nelle Filippine e la crisi nella Repubblica Centrafricana hanno fatto sì che il mese di dicembre sia stato quello con il numero di partenze più elevato (35). Le partenze del personale con profilo medico e paramedico hanno rappresentato il 64% del totale, contro il 36% del personale non sanitario. Nella sede di MSF di Roma, e nella sede secondaria di Milano, lavorano complessivamente circa 60 addetti, coadiuvati dal lavoro prezioso di oltre 200 volontari attivi negli uffici e soprattutto nei 14 gruppi dislocati sul territorio nazionale. Nel 2013 è stata formalizzata la creazione del nuovo gruppo di Ancona. Il 2013 ha visto cambiamenti importanti anche nella struttura di management della nostra sezione, con l’avvicendamento

nella direzione generale fra Kostas Moschochoritis, che lascia MSF Italia dopo 7 anni, e chi scrive. Nei primi mesi del nuovo mandato è stata rivista anche la struttura organizzativa della sezione, con la riorganizzazione in quattro dipartimenti: Comunicazione, Raccolta Fondi, Supporto alle Operazioni, Sviluppo Organizzativo. Da marzo 2013 MSF Italia ha, inoltre, una nuova casa: la sede nazionale è ora in via Magenta 5, a Roma. La nuova sede, più grande ma in proporzione più economica, consente tra l’altro di organizzare internamente incontri con donatori, con altre sezioni MSF, conferenze stampa, che in passato era necessario organizzare fuori ufficio.L’impegno di MSF Italia sul fronte dell’informazione e della sensibilizzazione ha visto risultati importanti sui temi del nostro intervento nel contesto del conflitto siriano, delle crisi umanitarie in Repubblica Centrafricana e in Sud Sudan. Il progetto “Crisi Dimenticate”, alla sua nona edizione, ha avuto quale risultato l’avvio di una collaborazione con la RAI, e in particolare il TG2. La decisione di lasciare la Somalia, il rilascio delle nostre colleghe dopo oltre 21 mesi di prigionia, e - a fine anno - l’intervento di emergenza nelle Filippine sono stati altri temi che hanno visto una significativa copertura media. MSF ha partecipato attivamente a otto principali

festival a livello nazionale; fra essi, il Festival di Internazionale a Ferrara, con cui è proseguita, quindi, l’importante partnership portata avanti da oltre cinque anni. Uno strumento particolarmente efficace per far conoscere il nostro lavoro è stato l’ospedale gonfiabile, presentato in cinque località italiane: Sassuolo, Bergamo, Ferrara, San Vito Lo Capo e Roma. Ciò ha permesso di ricreare per i visitatori italiani l’esperienza sul campo, in particolare riferita ai contesti in Siria e ad Haiti, due delle più grandi sfide operative di MSF. Ma allargando lo sguardo ricorderemo il 2013 soprattutto per le difficoltà crescenti che incontriamo nel portare la nostra azione, per la costante erosione dello “spazio umanitario”. A metà luglio le nostre colleghe Montserrat e Blanca sono state finalmente liberate dopo 21 mesi di prigionia in Somalia. Ma il sentimento di sollievo per l’esito di questa vicenda è stato presto sostituito dalle nuove apprensioni per le vicende di cinque nostri operatori umanitari in Siria, vicende che poi si sono concluse positivamente. In un mondo sempre più complesso, MSF - e la sezione italiana - resta determinata a portare la propria azione medico umanitaria là dove c’è più bisogno, fedele ai propri principi di imparzialità, indipendenza, neutralità. Principi definiti oltre 40 anni fa, e oggi validi più che mai.

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le opeRazioni di MSF italia 7

le opeRazioni di MSF italiadi Manuel Moncada - Coordinatore Operazioni MSF

nel 2013, la cellula operativa basata a Roma ha seguito vari progetti ad haiti, Ucraina, bulgaria, italia, e grecia.

HaitiTre anni dopo il terribile terremoto che ha devastato la capitale Port-au-Prince, le strutture mediche esistenti nel paese non riescono a fornire un’assistenza adeguata alla popolazione haitiana. Con l’obiettivo di ridurre la mortalità e la morbidità tra la popolazione emarginata e vittima di violenze, MSF rimane presente a Martissant, uno dei comuni più affollati di Port-au-Prince, fornendo un’assistenza sanitaria gratuita con interventi di emergenza medica. La popolazione ha un accesso difficile all’assistenza sanitaria a causa dei combattimenti tra le varie bande armate per il controllo dei traffici di zona e l’assenza di strutture sanitarie del Ministero della Salute. La clinica di Martissant ha trattato 46.778 nuovi casi di cui il 70% per traumi accidentali (incidenti stradali) e violenze e 30% per situazioni mediche urgenti. All’interno della clinica si trova anche una tenda d’isolamento dei casi sospetti di colera. 4613 casi sono stati visti nel 2013 di cui il 38% (1755) è stato diagnosticato positivo e riferito a un altro centro di trattamento gestito da MSF.

MSF ha continuato le sue attività nell’ospedale traumatologico ‘Nap kenbe’, che in creolo significa ‘stare bene’, di Tabarre, est di Port-au-Prince, fornendo cure sanitarie nel 2013 a 1276 persone con interventi di chirurgia ortopedica e addominale per le vittime d’incidenti stradali o domestici, e vittime di violenza urbana.

UcrainaL’emergenza dovuta alle forme farmacoresistenti di tuberculosi (DR-TB) pone un serio rischio di salute pubblica in Ucraina. Le prigioni sovraffollate e un’assistenza sanitaria inadeguata ai prigionieri aumentano i rischi di diffusione della TB farmacoresistente. La diagnosi e

il trattamento nelle prigioni rimangono limitati. Dal 2012 MSF tratta i pazienti affetti da TB, prigionieri ed ex-prigionieri, nella regione orientale di Donetsk. Con l’obiettivo di assicurare l’aderenza alla terapia, MSF usa il regime breve basato sul trattamento dato sotto diretta osservazione (DOTS) in una prigione speciale dedicata ai casi di TB e in tre centri di detenzione. Inoltre MSF fornisce antiretrovirali ai pazienti co-infettati da DR-TB e HIV. Dopo l’uscita dal carcere, MSF assicura che i pazienti finiscano il loro trattamento DR-TB. Il trattamento per la DR-TB può durare fino a due anni e comportare effetti collaterali come la perdita dell’udito. Il counselling rappresenta dunque una parte importante del programma sostenendo le persone ad accettare la diagnosi e aderire al trattamento. MSF fornisce anche servizi di laboratorio per diagnosticare rapidamente la TB e assicura un approvvigionamento continuo dei farmaci. Infine MSF chiede ai servizi penitenziari statali ucraini e al Ministero della Salute d’integrare i servizi di TB e HIV nei centri di detenzione.

BulgariaNel 2013, oltre 8000 richiedenti asilo, di cui oltre il 70% in fuga dalla Siria, hanno varcato il confine bulgaro e sono

stati trasferiti nei centri di detenzione e ricezione. Il flusso di rifugiati ha trovato un sistema nazionale impreparato con dei centri che presentavano gravi e persistenti carenze. Questa situazione è peggiorata in inverno quando le nostre équipe sono state testimoni di mancanze di posti letto, elettricità, riscaldamento, coperte e condizioni sanitarie di base assenti. Inoltre i servizi sanitari si sono trovati impreparati. Le consultazioni erano fatte in modo occasionale con un approvvigionamento discontinuo di medicinali. Al fine di colmare queste mancanze, MSF ha iniziato a lavorare a novembre nei centri di Sofia, e nel campo di Harmanli, vicino alla frontiera Turca, fornendo assistenza di salute primaria includendo cure prenatali, ostetriche e consultazioni psichiatriche per persone con disturbi mentali. MSF ha anche introdotto delle procedure per valutare la vulnerabilità medica e mentale dei richiedenti asilo e migliorare il sistema di accesso alle cure. Lavori importanti mirati a migliorare le condizioni d’igiene sono stati eseguiti con l’installazione di 30 bagni chimici. MSF è rimasto anche presente al di fuori dei centri, curando i richiedenti asilo che non vi sono potuti entrare.

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ItaliaNell’ambito del Protocollo d’Intesa per il controllo della tubercolosi (TB) nei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) firmato con il Ministero dell’Interno, MSF nel 2013 ha svolto delle attività di formazione del personale sanitario e non sanitario degli enti gestori, e delle visite di affiancamento e monitoraggio per valutare la corretta applicazione del protocollo di screening. I casi di tubercolosi attiva diagnosticati nei CIE di Milano, Roma e Trapani tra agosto 2012 e dicembre 2013 sono stati cinque su 4030 con una prevalenza molto alta di 124/100.000 persone, il che sottolinea l’importanza dello screening. Nel 2012 la prevalenza della TB in Italia era di 9,4/ 100.000 abitanti.

In Lombardia, MSF ha continuato a collaborare sulla malattia di Chagas con il Ministero della Salute e altri attori coinvolti nell’assistenza ai migranti contribuendo a sviluppare procedure di prevenzione, diagnosi e cura di questa patologia che rimane praticamente sconosciuta in Italia.

A inizio anno, MSF ha assistito i senzatetto in un ambulatorio nella periferia di Milano durante l’inverno. 22 posti letto sono stati allestiti per la degenza sia di chi è senza fissa dimora sia di chi, una volta dimesso dall’ospedale, ha bisogno di continuare una terapia per patologie loro diagnosticate. Basatosi su quest’esperienza, MSF ha studiato i bisogni dei senza tetto dimessi dagli

ospedali a Milano, Roma e Palermo, di cui circa il 60% dei pazienti proviene dall’Africa e dall’Europa orientale, e ha deciso di aprire un centro di 20 posti letto a Milano nel 2014.

Le persone vittime di torture, di traffico umano, di violenza sessuale e con disturbi mentali sono particolarmente vulnerabili al loro arrivo in Italia. Purtroppo i servizi basici di assistenza di questi migranti sono spesso assenti. Centri di ricezione sovraffollati e condizioni di vita deplorevoli aumentano i rischi di malattia. Le équipe di MSF hanno fornito assistenza medica e di salute mentale ai migranti e richiedenti asilo nei centri di ricezione in Sicilia ed in particolare nella provincia di Ragusa. A Pozzallo, MSF è presente agli sbarchi in supporto alle autorità locali con il triage

medico. A dicembre 2013, MSF ha chiesto la chiusura temporanea del centro di Lampedusa con l’obiettivo di rinnovarlo sostanzialmente per poter garantire la dignità delle persone. Le autorità hanno chiuso il centro e iniziato i lavori.

GreciaMigranti e richiedenti asilo di ogni età in Grecia possono essere arrestati e detenuti per un periodo fino a 18 mesi. Sottoposti a condizioni di detenzione deplorevoli, la loro salute fisica e mentale spesso peggiora. In questo contesto MSF fornisce assistenza medica e psicologica ai migranti detenuti nei centri di Komotini, Fylakio e Drama, e nei posti di polizia di Feres, Soufli, Tychero e Iasmos. Nel 2013, vestiti, sacchi a pelo e kit per l’igiene personale, sono stati distribuiti in questi centri. 3163 consultazioni mediche e 195 sessioni psicologiche sono state effettuate. La responsabilità di queste attività è stata passata ad aprile 2013 al Centro greco di prevenzione e controllo delle malattie. Cinque mesi dopo, MSF tornava nei centri di detenzione e posti di polizia rispondendo anche a due focolai di scabbia trattando più di 2000 persone.

La crisi finanziaria ha colpito duramente la sanità in Grecia riducendo la disponibilità dei farmaci per l’intera popolazione. Da ottobre 2013, MSF fornisce assistenza sanitaria presso i centri di distribuzione di cibo ad Atene. Inoltre, 414 consultazioni sono state effettuate. La maggior parte delle persone visitate erano disoccupati o anziani.

“Il viaggio è stato organizzato da uomini armati e non avevamo né acqua né cibo sull’imbarcazione. Alla fine abbiamo dovuto bere l’acqua del motore. Siamo rimasti tre giorni in mare prima di essere salvati vicino alla costa siciliana. Tutto quello che desidero adesso è un posto sicuro per la mia famiglia. Tanti siriani sono bloccati tra le parti in conflitto senza cibo e senza medici ”Testimonianza raccolta a Pozzallo da un rifugiato siriano fuggito da un attacco di armi chimiche attraversando il Libano, l’Egitto e la Libia.

Medici Senza FRontieRe

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di Maria Stella Egidi - Responsabile Medico MSF Italia

Tra le principali sfide contenute nella nuova strategia globale di lotta alla tubercolosi post-2015, elaborata nel corso del 2013 dall’OMS e che verrà discussa nella prossima Assemblea Generale dell’organizzazione a pochi giorni dalla redazione di questo testo, vi è la lotta alla tubercolosi multiresistente (MDR-TB), epidemia nell’epidemia con cui MSF si misura da anni in molti paesi del globo.Se volessimo dare un nome ed un volto alla MDR-TB, per noi sarebbe quello di due giovani donne: Phumeza Tisile e Jennifer Hughes. Phumeza è una bella ragazza di 24 anni, e vive in Sud Africa. Nel 2010 le fu diagnosticata una forma multiresistente di tubercolosi, e solo dopo essere divenuta sorda a causa dei trattamenti assunti, Phumeza scoprì di avere una forma estensivamente resistente (XDR-TB) della malattia. Jennifer Hughes è la giovane dottoressa dal sorriso dolce che l’ha seguita nel suo percorso di cura che l’ha portata finalmente, dopo quattro anni di trattamenti, a guarire dalla malattia.Insieme hanno deciso per prime di rompere il silenzio intorno al dramma che sperimentano i pazienti affetti da MDR-TB che si trovano a vivere sulla propria pelle il difficile percorso di una terapia lunga e pesante. Insieme, hanno ideato e scritto il manifesto Curami, Salvami (Test me, Treat me nella versione originale), nel quale hanno messo per iscritto le richieste e le istanze delle circa 500.000 persone che nel mondo ogni anno contraggono questa mortale forma di TB.Il manifesto ha rapidamente fatto il giro del mondo, ottenendo sostegno e consensi non solo nel mondo medico ma anche presso la società civile.Ma qual è il problema? E cosa i pazienti rivendicano esattamente?Vediamo innanzitutto qualche cifra. Contrariamente a quel che si pensi, la tubercolosi è ancora causa di un’epidemia in pieno vigore: otto milioni di nuovi casi ogni anno, di cui 530.000 tra i bambini; 1,3 milioni di morti; è causa del 20% delle morti tra le persone HIV positive nel mondo. Difficile ma non impossibile da sconfiggere, la tubercolosi si cura con regimi terapeutici combinati, di basso costo, della durata di sei mesi. In questo già triste panorama, ha fatto la sua comparsa negli ultimi decenni la tubercolosi resistente,

ossia quella forma della malattia causata da un bacillo che ha sviluppato resistenza (e quindi non risponde più) a uno o più farmaci antitubercolari. Inizialmente limitata soltanto ai casi di ritrattamento (cioè a pazienti già precedentemente trattati -spesso male e in modo incompleto, cosa che favorisce l’emergenza di resistenze-) si sta sempre più diffondendo in modo indipendente, interessando anche pazienti mai prima affetti dalla malattia, in Africa, est Europa, Asia, e anche nei paesi occidentali.A volte, il batterio sviluppa una forma “estrema” di resistenza farmacologica (si parla allora di tubercolosi estensivamente resistente, XDR-TB), e non risponde più nemmeno a terapie di seconda linea. Curare queste forme richiede di utilizzare combinazioni di farmaci estremamente complesse e costose, che sono peraltro efficaci solo in una minoranza di casi. Per le forme di resistenza estrema abbiamo osservato nei nostri interventi tassi di guarigione bassissimi, solo pari al 13%. Il prezzo di queste terapie si aggira intorno ai 3000-5000 dollari a paziente per un ciclo completo di trattamento, a seconda della combinazione utilizzata; come se non bastasse, si tratta di farmaci estremamente gravosi per chi deve assumerli, che causano una grande varietà di effetti collaterali, spesso molto pesanti e talvolta irreversibili, come la sordità di Phumeza. La lunghezza dei cicli terapeutici necessari per giungere alla guarigione è un altro ostacolo che fa sì che molti pazienti non arrivino mai alla guarigione completa, e interrompano il trattamento prima, rischiando la propria vita ma anche favorendo l’emergenza di ceppi ancor più resistenti.Il trattamento non è tuttavia la sola difficoltà che sperimentano questi pazienti: la prima grande barriera è arrivare a una diagnosi. E molte delle persone affette non raggiungono nemmeno mai questo primo step, come in India, dove si stima che solo un paziente su dieci sia effettivamente identificato come portatore di un ceppo resistente. Per far diagnosi di TB multiresistente, infatti, servono test piuttosto complessi e costosi, che non sono alla portata di molti dei paesi maggiormente colpiti dall’epidemia. Un nuovo test più rapido e semplice da usare ha fatto la sua

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comparsa ormai da qualche anno sul mercato mondiale, ma il suo costo ancora elevato e la sua conseguente limitata applicazione pregiudicano ancora enormemente le possibilità diagnostiche in molte aree del globo.L’investimento in ricerca su nuovi test diagnostici, che siano efficaci ma anche a prezzi accessibili, è quindi un’ altra delle istanze di Phumeza e di quanti come lei conoscono il dramma di arrivare tardi a una diagnosi così severa, o di non arrivarci mai.Come per i test diagnostici, anche per la terapia vi sono prospettive di miglioramento: nel 2012 sono stati immessi sul mercato due nuovi farmaci, la bedaquilina e il delamanid, entrambi attivi sulle forme multiresistenti del batterio. Sebbene i test clinici non fossero ancora stati conclusi, per la bedaquilina è stata autorizzato l’utilizzo sotto certe condizioni (trial clinici o uso compassionevole), e lo stesso si sta facendo per il delamanid. Ancora una volta, però, molti ostacoli si frappongono a un’effettiva piena utilizzazione delle potenzialità di questi nuovi strumenti terapeutici, e ancora una volta si rischia che a beneficarne non siano i paesi che ne hanno più bisogno, quelli, cioè, più gravati dall’epidemia.La strada che conduce alla sconfitta della tubercolosi multiresistente, insomma, è ancora lunga. Oltre al prezzo di test e trattamenti, è necessario che cadano altre barriere all’accesso, attraverso la formulazione di politiche nazionali atte a facilitare la disponibilità di regimi terapeutici efficaci e controllati; che si rafforzi la sorveglianza, si elaborino nuovi protocolli di cura combinando in modo razionale vecchi e nuovi farmaci; che si continui a insistere sullo sviluppo di nuove molecole che siano efficaci e meno tossiche di quelle attuali.L’evoluzione di questa epidemia e il futuro di migliaia di persone dipenderà da questo.

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di Nondas Paschos - Direttore della Comunicazione MSF Italia

Sin dalla sua creazione, l’attività di sensibilizzazione sui temi medico-umanitari è una delle priorità del lavoro di Medici Senza Frontiere. Anche nel 2013, la sezione italiana di MSF ha cercato di portare all’attenzione del pubblico le situazioni di emergenza o di crisi con cui l’organizzazione si trova a dover fare i conti sul terreno.

La comunicazione sulla stampa e sugli altri media (comunicati stampa, aggiornamenti, materiali audiovisivi, web e post sui social media, interviste, blogs, rapporti) segue le nostre priorità operative principali. Ne deriva che una buona parte di comunicati emessi nel corso dell’anno ha riguardato l’emergenza in

Siria: abbiamo combinato aggiornamenti operativi, interviste e storie delle persone colpite dal conflitto (i rifugiati fuori dalla Siria, gli sfollati interni, le persone vittime di scontri) con la promozione delle nostre posizioni e le attività di advocacy, anche per ottenere l’accesso alle cure salva vita per tutte le persone che ne hanno bisogno (ad esempio, tramite le lettere aperte di MSF a tutte le parti del conflitto inviate al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, e pubblicate dai principali giornali e media online).

Inoltre, abbiamo continuato ad aumentare la consapevolezza delle persone rispetto alla condizione della popolazione in Repubblica Centrafricana e in Sud

Sudan, e rispetto alla nostra azione medico-umanitaria in quei paesi. Un contributo alle nostre comunicazioni sul Sud Sudan è stato dato dalla collaborazione con Mediafriends, che, in solo due settimane, ha avuto un risultato molto significativo in termini di visibilità e raccolta fondi.

Il lancio della 9a edizione del nostro progetto “Crisi Dimenticate” ha avuto successo soprattutto sul web, sui social media e nei dibattiti organizzati da MSF, mentre sui media tradizionali - la cui distanza da questi temi è la stessa ragion d’essere del rapporto - è stato utilizzato come strumento di lobby nel difficile tentativo di aprire nuovi spazi di visibilità.

10 2013: Un anno Ricco di notizie e attività di coMUnicazione

Medici Senza FRontieRe

2013: Un anno Ricco di notizie e attività di coMUnicazione

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2013: Un anno Ricco di notizie e attività di coMUnicazione 11

Dopo i tragici eventi di Lampedusa del 3 ottobre abbiamo manifestato con forza la nostra posizione contro le politiche restrittive dell’Unione Europea e il loro “costo umano”, chiedendo di modificare le politiche vigenti contro l’immigrazione irregolare, la protezione dei gruppi vulnerabili e il miglioramento delle condizioni nei vari centri di accoglienza e detenzione, in Italia e nel resto d’Europa.

Una comunicazione particolarmente importante è stata diffusa attraverso i nostri canali stampa e social media: la decisione storica di lasciare la Somalia e le ragioni di questa decisione (mettere a rischio le nostre équipe) che hanno lasciato MSF senza scelta. Un’altra occasione – seppur diversa – è stata quella del rilascio delle nostre colleghe, Mone e Blanca, dopo 21 mesi di prigionia in Somalia. L’evento ha avuto un impatto sulla nostra organizzazione, sui nostri sostenitori e sul nostro pubblico, sollevati nel sapere che le due operatrici erano al sicuro ed erano tornate dalle proprie famiglie.

Alla fine dell’anno, l’intervento di emergenza nelle Filippine è stato il filo conduttore delle nostre comunicazioni, con testimonianze di italiani dal campo e le storie delle persone colpite dal più grande tifone mai registrato.

Per quanto riguarda la sensibilizzazione e gli eventi, MSF ha preso parte a otto

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l’esperienza sul campo, in particolare quella di Siria e Haiti, due delle più grandi sfide operative di MSF.

Per quanto riguarda il web e i social media, la crescita su Facebook è stata esponenziale, superando i 500.000 fan. Stiamo potenziando l’interazione tra MSF e i followers online, anche attraverso una serie di webinar (seminari online). Anche su Twitter, abbiamo riscontrato una grande crescita, raggiungendo i 66.203 followers online.

Questi risultati importanti ci hanno dato la possibilità di avvicinarci a migliaia di persone, spiegando quello che facciamo e offrendo loro la possibilità di supportare le persone che ne hanno bisogno attraverso le operazioni di MSF sul campo. Ancor più, ci ha permesso di aprire un dialogo tra la nostra organizzazione e la società sulle tematiche medico-umanitarie, avvicinando in questo modo il pubblico italiano al nostro lavoro sul campo. Siamo riusciti a diffondere storie e messaggi provenienti dai nostri pazienti e dagli operatori umanitari, che hanno una valenza fortissima e sono parte integrante del nostro mandato. È nostro impegno dunque rafforzare questo legame con tutte le persone che credono in ciò che facciamo, che hanno fiducia in Medici Senza Frontiere e che vogliono aiutare, attraverso di noi, chi ne ha un assoluto bisogno.

Segui i nostri aggiornamenti su:www.medicisenzafrontiere.it

principali festival italiani: Festival della letteratura di Mantova, Festival della Scienza di Genova, Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo, Book City a Milano, il Festival della Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, il Festival della Scienza di Bergamo e il Festival dell’Economia di Trento. Infine, anche quest’anno il Festival di Internazionale a Ferrara è stato ancora una volta un’opportunità unica per presentare i punti principali e le sfide contemporanee del lavoro di MSF. Nel 2013 Medici Senza Frontiere ha inoltre portato una versione adattata dell’ ”ospedale gonfiabile” in cinque località italiane: Sassuolo, Bergamo, Ferrara, San Vito Lo Capo e Roma. Ciò ha permesso di ricreare per i visitatori italiani

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12 “vieni a vedeRlo con i noStRi occhi”

Medici Senza FRontieRe

“vieni a vedeRlo con i noStRi occhi”di Flavia Arcangeli - Coordinatrice Programma Donatori Regolari MSF Italia

I nostri donatori regolari rappresentano la migliore garanzia per poter continuare a offrire cure mediche gratuite e di qualità dove ce n’è più bisogno. Il programma Sostenitore Senza Frontiere nasce quindi con lo scopo di instaurare un rapporto coinvolgente ed emotivo con le persone che decidono di sostenerci in maniera continuativa.

L’appello che rivolgiamo ai nostri sostenitori, “Vieni a vederlo con i nostri occhi”, è l’essenza del programma. Crediamo che il modo migliore per capire l’importanza delle donazioni regolari sia toccare con mano quello che accade ogni giorno in missione; in altre parole, vedere con i propri occhi la realtà dell’azione umanitaria.

L’operatore umanitario racconta direttamente al donatore cosa riesce a fare grazie al suo contributo regolare. Nel 2013, per la seconda volta, abbiamo scelto un operatore sanitario e uno tecnico perché inviassero periodicamente aggiornamenti dal campo ai loro diretti sostenitori, i quali li avevano scelti al momento dell’attivazione della donazione continuativa. Le loro comunicazioni giungono ai donatori tramite posta cartacea o elettronica, Facebook e un blog dedicato. Tra i soggetti coinvolti si è così

instaurata una relazione diretta, basata su uno scambio di emozioni, attraverso una corrispondenza continua e reciproca.

Nel 2013, gli operatori umanitari scelti per il programma Sostenitore Senza Frontiere sono stati Laura e Miguel, che si sono avvicendati a Edoardo e Sara, protagonisti dell’anno precedente.

Laura, operatore tecnico, è partita come capo-progetto in Papua Nuova Guinea, un paese in cui il tasso di violenze e abusi sessuali, soprattutto sulle donne, rappresenta una grave piaga sociale ed è causa di numerosi problemi per la popolazione locale. Nel corso della sua missione, Laura e la sua équipe hanno lavorato per fornire cure d’urgenza e accesso a servizi chirurgici di qualità alle vittime di violenza sessuale, garantendo anche un programma di supporto psicologico, gestione familiare e assistenza alle donne in gravidanza.

Miguel, operatore sanitario, è un infermiere, e in Colombia si è impegnato a prestare soccorso alla popolazione esclusa dall’assistenza medica. In questo paese, colpito da un conflitto che dura da più di quarant’anni, il team di Miguel si è adoperato per fornire assistenza psicologica alle vittime e attuare un

“Lasciare la Papua Nuova Guinea, le persone e i pazienti non è facile.Finora abbiamo ottenuto molto, grazie al vostro aiuto. Chissà se nei prossimi mesi il progetto raggiungerà quei posti in cui le vittime di violenze non hanno accesso all’assistenza medica e se il modello di cure da noi sperimentato sarà mantenuto dalle strutture nazionali. Sono certa che con il vostro sostegno riusciremo ad affrontare ogni nuova sfida. Un grazie a tutti voi, cari amici, che siete stati al mio fianco con pensieri e messaggi, aiutandomi e incoraggiandomi più di quanto possiate immaginare ”. Laura

programma di cure mediche prenatali offrendo consulenze, test per l’HIV, vaccinazioni e controlli gratuiti per i bambini.

Al ritorno dalle rispettive missioni, Laura e Miguel hanno inviato ai loro sostenitori un’ultima lettera dal campo, salutandoli e ringraziandoli di cuore per essere stati al loro fianco nei mesi passati. Hanno inoltre rendicontato i risultati dei loro progetti e presentato i nuovi operatori umanitari coinvolti nel programma: Mattia e Annalisa, che continueranno a scrivere rispettivamente dal Niger e dal Burundi.

Il 15 Aprile 2014 Miguel ha incontrato i suoi sostenitori di Milano e provincia presso la sede di MSF di Milano e ha raccontato in maniera ancora più chiara e approfondita la sua esperienza appena conclusa, descrivendo le sue emozioni e la realtà quotidiana della missione.

Medici Senza Frontiere continuerà a lavorare in questa direzione con l’obiettivo di incrementare ancor più il rapporto di fiducia e trasparenza tra MSF e i suoi sostenitori più affezionati.

Vieni a vederlo con i nostri occhi: http://sostenitoresenzafrontiere.it/aderisci

“L’obiettivo del progetto non è solo curare, ma anche rendere queste persone più consapevoli e autonome. Ogni giorno siamo riusciti a portare aiuto in posti dimenticati e a risolvere problemi sanitari e logistici davvero complicati. Abbiamo ottenuto grandi risultati, che sono anche merito vostro. Grazie di cuore da parte mia, di tutti i miei colleghi e di un’intera popolazione ”. Miguel

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il bilancio e i RiSUltati della Raccolta Fondi 13

il bilancio e i RiSUltati della Raccolta Fondi di Gabriele Eminente - Direttore Generale MSF Italia

e Valentina Rosa - Direttore della Raccolta Fondi MSF Italia

Il 2013 ha visto un incremento del 13% delle donazioni raccolte, da 42,1 milioni di euro a 47,7 milioni di euro. Diversi fattori hanno contribuito a questo risultato positivo: in primo luogo, un importante lascito per 3 milioni di euro. In aggiunta, la partecipazione all’iniziativa “La Fabbrica del Sorriso”, promossa da Mediafriends, che per due settimane ha coinvolto i programmi TV di Mediaset raccogliendo, attraverso il meccanismo di donazione tramite sms solidale, 1,2 milioni di euro a sostegno del progetto di salute materno infantile a Gogrial, in Sud Sudan.

Medici Senza Frontiere Italia non riceve contributi pubblici: la nostra attività e i progetti sul terreno sono finanziati dal sostegno di privati, aziende e soprattutto cittadine e cittadini italiani che ci offrono supporto economico, garantendo, attraverso la loro fiducia, l’indipendenza, imparzialità e la neutralità della nostra azione. Ed è a questo pubblico in particolare che desideriamo rendicontare l’impiego dei fondi ricevuti dai nostri sostenitori.

Nel 2013, u 37.203.252 - ovvero il 77,6% dei fondi - è stato utilizzato per finanziare i progetti di MSF in 36 paesi e per altre attività istituzionali. Nel 2013 MSF è stata coinvolta, fra le altre cose, in due grandi emergenze di diversa natura: il conflitto in Siria e il tifone nelle Filippine.

Per quanto riguarda la Siria, a tre anni dall’inizio del conflitto la situazione umanitaria è catastrofica, e l’assistenza è inadeguata per far fronte ai bisogni della popolazione. Il sistema sanitario siriano, funzionante prima del conflitto, è oramai al collasso. La mancanza di cibo è costante; le forniture di acqua e di elettricità sono interrotte in continuazione. Nel marzo del 2013 si stimava che in Siria ci fossero ormai 2,5 milioni di sfollati; che fossero stati danneggiati il 57% degli ospedali e che il

Privati: donazioni 73,0%

RICAVI TOTALI 2013 Z47.965.142

Altro 0,8%

Fondazioni 0,2%Aziende 7,7%

Privati: 5x1000 18,3%

Privati: donazioni* € 35.036.275Aziende€ 3.672.185

Fondazioni€ 97.553

Altro€ 400.726

Privati: 5x1000€ 8.758.403

bilancio certificato KPMG

* di cui 24,3% da donazioni regolari e 19,1% da lasciti su donazioni private14% da lasciti su totale delle entrate

Raccolta fondi 13,8%

Spese generali e di gestione 4,9%

Sensibilizzazione e Reclutamento Operatori Umanitari 3,7%

Fondi per progetti 77,6%

UTILIZZO RICAVI 2013 Z47.965.142bilancio certificato KPMG

36% non fossero in grado di funzionare. Centinaia di migliaia di siriani sono fuggiti dal paese. La maggior parte di loro si trova nei paesi vicini, dove i programmi di assistenza sono spesso insufficienti. Tra il 2012 e il 2013, MSF ha operato in sei ospedali da campo e due centri medici nel nord della Siria. Le nostre équipe mediche hanno realizzato più di 100.000 visite, fornendo assistenza medica a più di 40.000 casi urgenti. Le équipe di MSF hanno compiuto quasi 5000 operazioni chirurgiche e hanno prestato assistenza

in più di 1500 parti. Inoltre, MSF ha supportato più di 80 strutture sanitarie in tutta la Siria.

L’8 novembre 2013 il tifone Haiyan ha devastato una parte delle Filippine cambiando la vita di 16 milioni di persone. Le équipe di MSF hanno rapidamente cominciato a fornire assistenza umanitaria, spostandosi con barche, elicotteri, aerei o via terra verso le zone più colpite e remote. Nei primi tre mesi MSF ha effettuato 81.261 visite mediche, ricoverato 1639 persone in ospedale, effettuato 516

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14 il bilancio e i RiSUltati della Raccolta Fondi

Medici Senza FRontieRe

operazioni chirurgiche, assistito la nascita di 589 bambini e distribuito 94.033 kit di aiuti, compresi acqua potabile, cibo, materiali per costruire ripari e barche, reti anti-zanzara, kit igienici e kit da cucina. Le nostre équipe hanno riabilitato 85 pozzi e distribuito 372.800 pastiglie per la potabilizzazione dell’acqua. MSF ha anche distribuito cibo a 11.000 famiglie nell’arcipelago nordorientale di Panay Island. Nella stessa area, 14.999 bambini sono stati vaccinati contro il morbillo e 4654 contro la polio. All’indomani del tifone, MSF ha montato un ospedale gonfiabile di oltre 400 metri quadrati per fornire assistenza sanitaria, tra cui un servizio di chirurgia.

Ed è proprio per garantire la nostra azione salvavita anche a favore di crisi lontane dai riflettori, che MSF predilige donazioni non legate a specifici contesti, chiedendo ai nostri donatori di lasciare alla valutazione delle nostre équipe sul terreno la decisione di dover utilizzare i fondi donati. La nostra promessa è di rendicontare poi in maniera dettagliata, attraverso il nostro bilancio, e il bilancio consolidato della nostra organizzazione, come i fondi sono utilizzati.

È interessante approfondire tre particolari categorie di fondi raccolti che complessivamente rappresentano il 56% del totale della raccolta fondi:

- donazioni regolari tramite domiciliazione bancaria/postale o carta di credito

(u 11,6 mln)

- lasciti testamentari (u 6,7 mln)

- 5x1000 (u 8,7 mln)

• Le donazioni regolari rappresentano la nostra migliore garanzia di indipendenza e sono alla base della nostra capacità di intervenire in maniera tempestiva. Per essere efficaci in occasioni di una emergenza è indispensabile essere già pronti e per far questo è necessario poter contare su un flusso costante di fondi. Il nostro programma Sostenitore Senza Frontiere invita i donatori ad attivare una donazione continuativa tramite SDD o carta di credito, permettendoci di curare, nutrire, vaccinare e restituire a quelle persone che vivono nelle aree più povere, disagiate ed emarginate del mondo, l’inalienabile diritto di essere curate. Maggiori informazioni su www.sostenitorisenzafrontiere.it

• Anche nel 2013 il contributo dei lasciti testamentari al risultato complessivo della raccolta fondi è stato significativo, rappresentando da solo circa il 15% del totale. Si tratta di una modalità concreta e speciale per sostenere i progetti di Medici Senza Frontiere, ancora poco conosciuta. I lasciti testamentari consentono non solo di rispondere in modo immediato ed efficace alle emergenze, ma anche di assicurare che il nostro lavoro continui nei prossimi anni e raggiunga i risultati sperati. Il testamento è lo strumento di sostegno più adatto per dare continuità ai propri valori e alle proprie volontà, portando avanti le scelte che si sono intraprese in vita, senza per questo ledere in alcun modo i diritti dei familiari. Sono inclusi nei proventi da

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ckI PRIMI PAESI FINANZIATI DA MSF ITALIA CON IL 5X1000

PakistanMauritania

HaitiRep.Dem.Congo

IndiaMalawiGuinea

ZimbabweAfghanistan

BurundiRep. Centrafricana

UcrainaItalia

€ 1,3 mln€ 1,15 mln

€ 0,9 mln€ 0,86 mln

€ 0,8 mln€ 0,7 mln

€ 0,6 mln€ 0,6 mln

€ 0,5 mln€ 0,5 mln€ 0,5 mln

€ 0,2 mln€ 0,15 mln

0 €250.000 €500.000 €750.000 €1.000.000

I PRIMI PAESI FINANZIATI DA MSF ITALIA CON IL 5X1000

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il bilancio e i RiSUltati della Raccolta Fondi 15

lasciti anche i fondi raccolti attraverso le polizze assicurative. Maggiori informazioni su www.medicisenzafrontiere.it/sostienici/lasciti-testamentari.

Nel corso dell’esercizio è stato incassato e contabilizzato il contributo riguardante la sesta edizione del 5x1000, per l’anno fiscale 2011, pari a u 8.758.403. MSF è risultata il secondo soggetto beneficiario nella categoria delle Onlus per quota attribuita, e il terzo soggetto per numero di preferenze, che sono state 263.783. Il contributo è stato interamente trasferito nel corso dello stesso esercizio al Centro Operativo di Bruxelles per essere utilizzato in progetti di MSF sul terreno; nonostante, infatti, Medici Senza Frontiere Onlus sostenga degli investimenti per promuovere il 5x1000, questi sono interamente finanziati con fondi propri dell’Associazione. Come per le precedenti edizioni, quindi, la totalità del contributo ricevuto è stata destinata al finanziamento di progetti sul terreno, sia per interventi di emergenza che per progetti di medio-lungo termine, come si evince dal grafico. Maggiori informazioni su www.5x1000.medicisenzafrontiere.it

Come già detto, nel 2013 il 77,6% del totale dei fondi raccolti da MSF Italia è stato utilizzato per finanziare progetti di MSF sul terreno e attività di supporto nei nostri centri operativi. Il restante 22,4% è stato impiegato per far fronte alle spese sostenute dalla sezione italiana per raccolta fondi, per le attività di comunicazione e sensibilizzazione, per il supporto alle operazioni e per le spese generali e di gestione. Complessivamente queste spese sono state pari a u 10,7 mln.

È importante capirne il dettaglio:

• Raccolta fondi e attività accessorie: u 6,6 mln (13,8% del totale dei proventi). In questo dato sono inclusi i costi del lavoro sostenuti per le attività di raccolta fondi. Nonostante l’aumento dei costi (+17%), anche nel 2013 le attività di raccolta fondi continuano ad avere un ottimo ritorno sugli investimenti: per ogni euro investito in raccolta fondi, si raccolgono 7,2 euro. Tale indicatore di efficienza pone la nostra organizzazione tra le più virtuose; soprattutto in considerazione del fatto che la totalità dei fondi raccolti nel 2013 proviene da privati, la cui attività di sensibilizzazione risulta più onerosa rispetto al reperimento di fondi istituzionali.

• Spese generali e di gestione: u 2,3 mln (4,9% del totale dei proventi). MSF presta grande attenzione nel

mantenere al minor livello possibile l’incidenza delle spese di supporto rispetto al totale. Ciononostante, nel 2013 si può rilevare un aumento in valore assoluto di questi costi dovuto essenzialmente a due fattori: uno è l’avanzamento delle attività di revisione del sito web, sia nei contenuti che nella piattaforma tecnica; il secondo è dovuto allo spostamento nella nuova sede: infatti dal mese di marzo 2013 la sede nazionale di MSF Onlus è stata trasferita in via Magenta 5, a Roma. Lo spostamento nei nuovi uffici è motivato dalla volontà di dotare l’Associazione di un ufficio più adatto al perseguimento delle proprie finalità sociali. I nuovi locali ci permettono anche di organizzare eventi di vario genere, dai meeting annuali internazionali agli incontri con i donatori, alle conferenze stampa e media briefing, che in passato era necessario organizzare fuori ufficio investendo una parte del budget a disposizione.

• Comunicazione, sensibilizzazione e supporto alle operazioni: complessivamente u 1,8 mln (3,7% del totale dei proventi). Questa voce può essere ulteriormente scomposta in:

- Comunicazione e sensibilizzazione u 1,1 mln; in questa categoria rientrano spese che riflettono una caratteristica fondamentale di MSF. Va infatti ricordato che da sempre il nostro movimento affianca alla propria azione umanitaria un’attività di testimonianza e denuncia per portare all’attenzione generale le crisi dimenticate, o gli abusi che si verificano in zone spesso cadute in un cono d’ombra dal punto di vista dei mezzi di informazione.

- Strutture di coordinamento delle operazioni sul terreno e di reclutamento degli operatori umanitari: u 0.7 mln; per quanto riguarda l’attività di reclutamento, nel corso del 2013 sono pervenute esattamente 1000 candidature e si sono registrate 330 partenze verso uno dei progetti dell’organizzazione; di queste, 12 sono state partenze verso i progetti che MSF ha realizzato sul territorio italiano. La sezione italiana è una dei maggiori “fornitori” di operatori all’interno dell’intero movimento e la quota di partenze in posizioni di coordinamento: nel corso del 2013, questo valore ha raggiunto il 28% del totale partenze dell’anno.

MSF attribuisce molta importanza alla trasparenza nella gestione economica e finanziaria. Da questo punto di vista, va ricordato che il bilancio approvato ogni anno dall’Assemblea dei Soci è sottoposto alla verifica del Collegio dei Revisori, così come previsto dallo Statuto dell’Associazione. Inoltre, MSF ha deciso di sottoporre il proprio bilancio anche a revisione volontaria: anche il bilancio 2013 è stato revisionato dalla società “KPMG SpA”.Sempre per accrescere la propria trasparenza e “accountability”, MSF ha intrapreso a livello internazionale, ormai da oltre dieci anni, un processo di consolidamento dei propri dati di bilancio: i cosiddetti “combined accounts”, anch’essi sottoposti a revisione, che offrono un quadro globale della raccolta e degli impieghi dei fondi, con dettagli sui singoli paesi di intervento. I dati sono disponibili sul sito internazionale www.msf.org

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16 i noStRi opeRatoRi

Medici Senza FRontieRe

i noStRi opeRatoRi di Stefano Zannini - Direttore Supporto alle Operazioni MSF Italia

Nel corso del 2013, 1000 italiani e italiane hanno inviato la propria candidatura attraverso il sito web di MSF Italia. Di loro, 102 persone sono state invitate ai colloqui di selezione a Roma e 85 sono state reclutate. Le selezioni per poter lavorare con MSF cominciano con la valutazione dei curriculum. I candidati che presentano un profilo adeguato, vengono successivamente invitati per una giornata di colloqui e incontri a Roma; nel corso di queste giornate, persone di diversa estrazione professionale ed esperienza valutano le competenze, conoscenze e motivazione dei candidati. L’aspetto extra-professionale costituisce un elemento fondamentale per partire in missione con MSF: la flessibilità, la pazienza, la capacità di prendere decisioni e affrontare problemi, l’attitudine a relazionarsi con persone di cultura e provenienza

differente, sono tutte caratteristiche importanti per lavorare nei progetti di MSF. L’operatore di MSF è una persona che ha deciso di spendere la propria professionalità per portare aiuto a chi ne ha più bisogno, con impegno e dedizione; dietro la volontà di partire ci deve essere una decisione matura e strutturata, non una necessità di fuga, una ricerca di esotismo o ancora l’ambizione a diventare un eroe.

Il risultato di questo processo di selezione permette di assicurare operatori la cui qualità è riconosciuta, sia da un punto di vista professionale che umano; oltre al contributo alla qualità dei progetti, i nostri colleghi sono apprezzati per la determinazione e la permanenza con MSF per periodi anche lunghi. Anche per questo, quasi un terzo degli

italiani che partono in missione occupa ruoli di coordinamento e sviluppano un vero e proprio percorso di carriera all’interno dell’organizzazione, siano essi professionisti con competenze mediche, para-mediche (psicologi, infermieri, ostetriche, farmacisti) o di gestione tecnica (ingegneri, architetti, amministratori).

Nel corso del 2013 sono partiti 241 operatori italiani, alcuni più di una volta, destinazione 49 degli oltre 60 Paesi in cui MSF ha operato. Dal conflitto in Siria al tifone nelle Filippine, dalla crisi nella Repubblica Centrafricana alle vaccinazioni nella Repubblica Democratica del Congo, dai progetti chirurgici in Afghanistan e Haiti ai campi rifugiati nel Sud Sudan, i nostri operatori hanno contribuito a salvare migliaia di vite umane. Hanno curato uomini, donne e bambini,

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i noStRi opeRatoRi 17

potabilizzato e fornito acqua, realizzato campagne di vaccinazione, combattuto malnutrizione ed epidemie, distribuito generi di prima necessità, negoziato l’accesso e lo spazio umanitario in zone di conflitto. La durata del loro impegno sul terreno è dipesa dal contesto in cui hanno operato: alcuni sono partiti per alcune settimane, altri sono rimasti vari mesi. I profili delle persone che sono partite sono molto bilanciati: il 29% hanno un profilo medico, il 35% para-medico, ed il 36% non sanitario.

La vita in missione regala grandi soddisfazioni e richiede grossi sacrifici: lavorare in prima linea significa spesso essere in zone dove nessun altro è presente per fornire assistenza umanitaria e questo permette di toccare con mano il risultato del proprio lavoro e del proprio impegno. Ma significa anche vedere con i propri occhi le sofferenze e le privazioni dei più vulnerabili ed essere testimoni dei drammi e delle tragedie causate dall’uomo. Le condizioni di vita possono essere molto semplici ma restituiscono un senso di vicinanza con le popolazioni che si stanno aiutando.

In linea con la Carta dei Principi di MSF, i nostri operatori sono chiamati anche a raccontare quello che hanno visto e vissuto, quello che è stato fatto e quello che sta accadendo. La testimonianza non si basa

sulla lettura di documenti o su informazioni indirette, ma sull’esperienza personale fatta sul campo, a contatto con le popolazioni a cui si presta soccorso. Il patrimonio d’informazioni, esperienze ed emozioni dei nostri operatori umanitari è la base dell’azione di testimonianza di MSF.

Il percorso professionale all’interno dell’organizzazione avviene in funzione delle ambizioni della persona, delle necessità di MSF e delle missioni alle quali l’operatore viene assegnato. I profili sanitari possono sviluppare competenze tecniche specifiche in ambito medico (diagnosi e trattamento di particolari malattie, tecniche d’intervento) cosi come i logisti possono incontrare interesse a specializzarsi in alcune aree (potabilizzazione e distribuzione dell’acqua, costruzione, ecc.).

Un complemento fondamentale dell’azione sul campo è la formazione degli operatori umanitari. Sia durante le missioni che nei periodi di riposo, MSF offre dei training finalizzati a migliorare e consolidare competenze tecniche specifiche e trasversali. Nel corso del 2013 sono stati realizzati corsi nell’ambito della rianimazione a diversi livelli e focalizzati su varie fasce di pazienti, sulla specificità chirurgica e sulla diagnostica in emergenza; a questi si sono aggiunte formazioni sulla comunicazione, sulla gestione dello stress, sulle strategie per migliorare la qualità del

lavoro in gruppo e nella gestione delle risorse umane. Infine, MSF ha facilitato corsi di lingua e borse di studio per corsi di formazione esterni.

L’impegno dei nostri operatori verso MSF varia a seconda delle persone e del profilo: molti lavorano con MSF quasi continuativamente, con dei periodi di riposo tra una missione ed un’altra. Altri invece, soprattutto i profili medici specialistici (chirurghi, ginecologi, anestesisti) mantengono un legame costante con MSF partendo per periodi più limitati.

Chi è quindi l’operatore di MSF? E’ prima di tutto una persona di valori, con una professionalità acquisita e disposta a investirla per il bene di chi ha più bisogno; decisa ad affrontare sacrifici per aiutare chi ha avuto meno oppure è più in difficoltà; determinato a lavorare secondo i principi di umanità, imparzialità e neutralità; in grado di sopportare il peso emotivo delle sofferenze altrui e desideroso di testimoniare la propria azione. Non è né un eroe né un super-eroe, ma una persona che non si rassegna alle difficoltà, che ha il coraggio di guardare dentro le proprie paure e di scoprirsi in luoghi e situazioni difficili.

www.medicisenzafrontiere.it/particonnoi/

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la lotta di MSF all’hiv. Una SpeRanza peR aMahle

Medici Senza FRontieRe

di Laura Fano - Addetta alle Pubblicazioni MSF Italia

Amahle vive in Sudafrica, Claudine nella Repubblica Democratica del Congo e Mamotsieleli in Lesotho. Tutte convivono con l’HIV. Tutte devono affrontare le difficoltà connesse con questa malattia, le lunghe distanze per raggiungere i centri di salute, i costi esorbitanti delle medicine, lo stigma sociale legato alla loro condizione. Ma grazie a Medici senza Frontiere, queste difficoltà non rappresentano più degli ostacoli insormontabili. Essere donne e avere l’HIV è una doppia sfida in molti paesi. E lo è ancor di più se si è incinta. Mamotsieleli ha 20 anni e aspetta il suo quarto figlio. È necessario che segua un trattamento regolare, altrimenti il virus potrebbe indebolire il suo sistema immunitario, aumentando il rischio di morire a causa di complicazioni durante la gravidanza o il parto. In Lesotho e Zimbabwe, più del 40% delle morti legate alla gravidanza sono causate dal virus dell’HIV/AIDS. Inoltre, sottoporre le donne incinte affette da HIV al trattamento è fondamentale per salvare più vite, incluse quelle dei bambini. Il trattamento protegge i neonati e permette alle mamme di rimanere in buona salute e prendersi cura dei propri figli. Ma per Mamotsieleli accedere al trattamento è una lotta quotidiana. La clinica più vicina è a cinque ore di cammino. “E’ lunga la strada per arrivare alla clinica. Ma non c’è un’altra soluzione. Devo sopportare questo sacrificio”. Grazie a Medici senza Frontiere però, la capacità di seguire pazienti come Mamotsieleli è aumentata attraverso la decentralizzazione dei servizi in un maggior numero di strutture e l’aver affidato alcune responsabilità al personale infermieristico piuttosto che ai medici. MSF ha inoltre formato assistenti e volontari locali che aiutano ad orientare i pazienti verso i servizi di cui hanno bisogno. Il compito dei volontari locali è offrire assistenza personalizzata durante gli esami per l’HIV e la TBC ed assicurarsi che i pazienti continuino il trattamento. Il loro ruolo è cruciale. Ma MSF ha bisogno di maggiori risorse per continuare questi progetti, a

fronte di tagli sostanziali da parte di fondi internazionali, incluso il Fondo Globale per la Lotta all’Aids, la Tubercolosi e la Malaria. Per le persone che vivono in aree remote, il viaggio verso la clinica per ricevere il trattamento può costare non solo tempo, ma anche denaro: le ore solitamente impiegate per guadagnarsi da vivere e il denaro necessario per mantenere la propria famiglia. In clinica, a volte, bisogna pagare le visite, i test di laboratorio e i farmaci per curare l’infezione. Ma molte persone non hanno le risorse economiche per poterlo fare. Claudine è una di loro. Nella Repubblica Democratica del Congo i pazienti devono pagare per i test e le visite. Per sopravvivere, Claudine deve chiedere le pillole antiretrovirali ai suoi amici. “Sono vedova, madre di sei figli. Quando ho iniziato il trattamento antiretrovirale le medicine erano gratuite. Adesso devo pagare cinque dollari per ogni visita.” L’accesso al trattamento è molto difficile e molte persone muoiono perché non riescono a seguirlo regolarmente. Grazie a Medici senza Frontiere, molti pazienti nella Repubblica Democratica del Congo possono ritirare i farmaci presso la loro comunità senza il bisogno di arrivare alla clinica, tramite un’associazione di pazienti. Le persone coinvolte affermano che gestire determinati aspetti della propria cura li fa sentire responsabilizzati, e i risultati mostrano che il processo li aiuta a seguire il trattamento con più costanza. Ma assumere il trattamento per l’HIV non dovrebbe essere una lotta. Il trattamento deve diventare di più facile accesso e completamente gratuito, senza costi. Per i bambini che contraggono il virus dalle loro madri in gravidanza o in allattamento la situazione è ancora più difficile. Ogni giorno, 900 bambini vengono infettati dal virus dell’HIV dalle loro madri. Se non curato, il virus dell’HIV si sviluppa in AIDS molto più velocemente nei bambini che negli adulti, e la maggior parte di questi

18 la lotta di MSF all’hiv. Una SpeRanza peR aMahle

bambini muore prima di compiere un anno di vita. Amhale invece ha scoperto di essere sieropositiva più tardi, quando sua madre è morta di AIDS e lei si è ammalata. “Ho 15 anni. Ho iniziato la terapia antiretrovirale nel 2007. Non sapevo perché stessi prendendo i farmaci. Quando mia zia mi ha detto che ero sieropositiva le ho chiesto: come ho contratto il virus? Poi le ho chiesto: E mia madre, come lo ha contratto? Ma mia zia non sapeva darmi una risposta.” La zia di Amhale ha ricevuto aiuto dallo staff del Gruppo Adolescenti di Eshowe, Sudafrica, creato da MSF, che ha aiutato a comunicarle la notizia nel modo giusto. Se la rivelazione è fatta in maniera sbagliata, i bambini arrivano perfino a decidere di non prendere il trattamento e rinunciano a vivere. Venire a patti con l’HIV è sempre difficile, a qualunque età. Ma, specialmente per bambini e adolescenti, scoprire di essere affetti da un virus incurabile che richiede un trattamento per tutta la vita può essere troppo da gestire. È dunque di vitale importanza che i bambini come Amhale capiscano che devono assumere farmaci antiretrovirali ogni giorno, per il resto della loro vita. MSF sta usando una strategia chiamata “informazione progressiva” per educare i più giovani sull’HIV/AIDS per un periodo di tempo, prima di informarli sulla propria condizione di sieropositivi. In questo modo, la notizia è meno scioccante, capiscono meglio la loro condizione e sono più propensi ad assumere il trattamento. Così è successo ad Amhale. “Adesso ho una speranza perché sto prendendo le medicine correttamente. Voglio vivere. Non voglio morire”.

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la lotta di MSF contRo l’hiv.

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i gRUppi locali di MSF italiadi Marina Bruno - Coordinatrice Gruppi Locali MSF Italia

i gRUppi locali di MSF italia 19

I gruppi locali di MSF sono nati allo scopo di promuovere e consolidare la presenza di Medici Senza Frontiere sul territorio italiano. Attraverso l’organizzazione di eventi e testimonianze, volontari e operatori umanitari contribuiscono a far luce su storie, immagini e paesi spesso dimenticati.

Attualmente MSF conta con la presenza di gruppi locali ad Ancona, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Verona.

Le loro caratteristiche però sono estremamente diverse, sia per la composizione dei gruppi che per il contesto culturale e sociale delle città che li ospitano. Il radicamento sul territorio è molto diversificato. Alcuni gruppi hanno infatti maturato una vasta esperienza nel corso del tempo con oltre 10 anni di attività (Verona, Brescia, Bergamo, Padova), mentre altri sono estremamente giovani, quali Ancona e il recentissimo gruppo di Bari. Tali elementi, che rendono ogni gruppo unico e vitale per diversi motivi, hanno tuttavia in comune i valori fondanti di MSF, condivisi dai volontari con partecipazione, impegno ed entusiasmo.

Per mantenere una visione e strategie comuni, anche nel 2013 si è dato ampio spazio alla formazione con lo staff e agli incontri con gli operatori umanitari rientrati dalle missioni. In questo modo i gruppi, anche se costituiti da volontari apparentemente distanti dalle attività specifiche dell’organizzazione, riescono a mantenere un legame profondo con le attività al centro della vita di MSF: le operazioni e l’azione umanitaria.

Ancona - [email protected]/msf.ancona

Bari - [email protected]/bari.msf

Bergamo - [email protected] www.facebook.com/bergamo.msf

Bologna - [email protected] www.facebook.com/bologna.msf

Brescia - [email protected] www.facebook.com/brescia.msf

Firenze - [email protected] www.facebook.com/msf.firenze

Genova - [email protected] www.facebook.com/msf.genova

Milano - [email protected] www.facebook.com/msf.milano

Napoli - [email protected] www.facebook.com/msf.napoli

Padova - [email protected] www.facebook.com/msf.padova

Palermo - [email protected] www.facebook.com/msf.palermo

Roma - [email protected] www.facebook.com/msf.roma

Torino - [email protected] www.facebook.com/msf.torino

Verona - [email protected] www.facebook.com/msf.verona

Per info generali sui gruppi locali scrivi a: [email protected]

Una frase che illustra bene il lavoro dei gruppi e il loro rapporto con le operazioni potrebbe essere: “Una sintesi tra ‘terreno’ e ‘territorio’”. In particolar modo, nel 2013, ampio spazio e riflessione sono stati dati al ruolo sempre più centrale dell’operatore umanitario, e del suo coinvolgimento all’interno della vita dei gruppi.

Anche i rapporti con il Consiglio direttivo hanno visto un progressivo consolidamento nel corso dell’anno, creando spazi positivi di confronto che stanno aiutando i gruppi a crescere in una dimensione non solo operativa. Anche a livello di staff si è avviato un percorso di maggior sinergia con le strutture locali, per rendere la comunicazione e gli scambi esecutivo/volontari più fluidi ed efficaci.

Per molti gruppi, il 2013 è stato un anno di consolidamento d’immagine e di contatti con università, altre ONG, ed enti locali. Per altri, invece, le attività si sono concentrate sullo sforzo di acquisire un’iniziale visibilità e un progressivo radicamento sul territorio. I gruppi avviati da 3/4 anni hanno dimostrato sempre più concretezza e chiarezza nella percezione del loro ruolo, dando vita ad eventi importanti e intrecciando legami solidi con rilevanti realtà locali. Da segnalare la costituzione del gruppo di Ancona, che in brevissimo tempo è riuscito ad avviare ottimi contatti e ha dimostrato una grande maturità nell’organizzazione d’iniziative pubbliche.

Tra i principali eventi realizzati nel corso dell’anno grazie ai contatti dei gruppi, segnaliamo la Prova Generale aperta de ‘Lo Schiaccianoci’, svoltosi al Teatro Massimo di Palermo a dicembre.

I GRUPPI MSF SI TROVANO ATTUALMENTE

NELLE SEGUENTI CITTà:

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20 oSpedale gonFiabile. l’eMeRgenza in MoStRa nelle piazze italiane

oSpedale gonFiabile. l’eMeRgenza in MoStRa nelle piazze italianedi Giuska Ursini - Coordinatrice Eventi MSF Italia

L’ospedale gonfiabile di Medici Senza Frontiere: uno strumento pronto per l’uso pensato per essere immediatamente operativo in contesti di crisi causati da catastrofi naturali, conflitti armati o epidemie che mettono a rischio la vita di intere popolazioni. Un ospedale capace di fornire cure mediche di qualità nel periodo immediatamente successivo all’emergenza. Una serie di pneumotende che, assemblate con un approccio modulare, compongono un vero e proprio ospedale provvisto di tutti i servizi: pronto soccorso, farmacia, sala operatoria, degenza per i pazienti in cura. Completamente indipendente da fonti locali di energia e dal sistema idrico locale, al suo interno garantisce tutte le attività mediche di un normale ospedale, dalle consultazioni all’assistenza ai parti, agli interventi chirurgici. L’ospedale è stato installato per la prima volta in Pakistan nel 2005 e da allora è stato protagonista nelle emergenze in Siria, in Sud Sudan e da ultimo nelle Filippine.

In Italia nel 2013 il pubblico ha potuto vederlo con i propri occhi a Sassuolo in occasione del Festival della Filosofia; a Ferrara in occasione del Festival di Internazionale; a Bergamo in occasione di BergamoScienza; a San Vito Lo Capo in occasione del CouscousFest; infine a Roma

Medici Senza FRontieRe

a Piazza del Popolo in dicembre, a poche settimane dall’emergenza tifone Haiyan nelle Filippine.

La visita all’ospedale gonfiabile è un percorso interattivo ed esperienziale sotto la guida degli operatori umanitari MSF, per scoprire le competenze mediche e le capacità logistiche che consentono all’organizzazione di rispondere a qualunque tipo di emergenza in modo rapido ed efficace e vivere in prima persona l’esperienza di una missione medico-umanitaria, dalla sua organizzazione al rapporto con i pazienti.

Nei più dei 60 paesi in cui opera Medici Senza Frontiere, sono in corso guerre, epidemie, calamità naturali. Quando scoppia un’emergenza è necessario portare medicine, materiali e staff qualificato in aree remote e poco accessibili, allestire ospedali da campo, potabilizzare e distribuire acqua, rispondendo a immani sfide logistiche per garantire cure mediche

di qualità a migliaia di persone. L’ospedale gonfiabile nelle piazze italiane ha permesso a 5032 visitatori di avvicinarsi a tutto ciò. Non solo, la sua presenza sui media (più di 160 uscite) ha reso possibile mostrare a un pubblico molto più vasto le grandi sfide delle emergenze nei contesti umanitari più difficili del pianeta. Il totale delle donazioni ricevute permetterà inoltre a Medici Senza Frontiere di continuare a operare nei contesti più caldi, a salvare vite umane e alleviare le sofferenze delle persone, favorendo la loro capacità di ricostruire la propria vita e la propria comunità. Sperando che loro, l’ospedale gonfiabile, non abbiano più bisogno di vederlo.

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RiSpoSta di MSF all’eMeRgenza Filippine

RiSpoSta di MSF all’eMeRgenza Filippine 21

Risorse Umane

Strutture Mediche

22Unità Sanitarierurali riabilitate(centri sanitari)

719Sta� locale

171Sta� internazionale

1012Tonnellate dimateriali

8Strutture MSF(ospedale tendacentri sanitari)

1Costruzioneospedalesemi-permanente

133Numero dicliniche mobili

4Ospedali diriabilitazione

Risposta di Medici Senza Frontiere all’emergenza Filippinetra l’8 Novembre 2013 e il 28 Febbraio 2014.

Totale fondi raccolti:

32.4 Milioni di euro

risorse umane

costi digestione

Kit di aiuti,protezione e ricostruzione,

acqua e servizi sanitari

trasporto estoccaggio merci

assistenza medicae nutrizione

Costruzione di un ospedale temporaneo

di secondo livello

Supporto al recuperodi un ospedale locale

di secondo livellocon focus su maternità

e chirurgia

attività di potabilizzazione

dell’acqua

15.2M spese allocate 2014 - 2016

17.6M totale spese Novembre - Dicembre 2013

37%

11%

17%

30%

5%

Fondi raccolti e rispostaall’emergenza Tifone Haiyan

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gRazie ai noStRi paRtneRSDesideriamo ringraziare calorosamente tutti i nostri donatori e le oltre 3000 Aziende e Fondazioni che si sono impegnate nel corso del 2013 a sostenere le attività medico-umanitarie di Medici Senza Frontiere, in 66 paesi del mondo.

In Sud Sudan, grazie anche all’aiuto di MediaFRiendS onlUS, banca d’italia, FinStRal Spa e ManageRitalia RoMa, gestiamo tre ospedali da campo e sette cliniche per uomini donne e bambini, in fuga dal Sudan.

Nell’arco dell’anno abbiamo inviato inoltre le nostre équipe d’emergenza nelle Filippine in seguito alla catastrofe umanitaria causata dal tifone Haiyan. I nostri operatori sono intervenuti portando gli aiuti entro quarantotto ore dal disastro, compreso un ospedale gonfiabile completo. Tutto questo è stato possibile anche grazie al supporto dei nostri partner ceMi SaS, etica SgR Spa, FinciMec Spa, ponY Spa, Rga e teXao Spa.

A Haiti stiamo proseguendo l’attività medica nel nostro ospedale di Tabarre, un centro chirurgico d’eccellenza. Per rendere possibile tutto questo, abbiamo potuto contare sul sostegno di bei banQUe eURopéenne d’inveStiSSeMent, coMetoX SRl, coop adRiatica ScaRl, coop noRdeSt ScaRl e lega coop. In India, inoltre, anche grazie a Mac FoUndation italia abbiamo potuto portare avanti i nostri programmi contro l’HIV/AIDS.

Nel 2003, in Sierra Leone, abbiamo aperto un ospedale a Gondama. A distanza di dieci anni, prosegue l’attività dei nostri operatori per ampliare l’operatività di questo importante centro di salute che, ad oggi, conta 220 posti letto anche grazie a lUigi & Felice caStelli Spa.

Nel Nord Kivu, in Repubblica Democratica del Congo, siamo l’unica organizzazione specializzata per l’assistenza nelle emergenze pediatriche e ostetriche e per la cura medica e psicologica delle vittime di violenza sessuale. Ciò è stato possibile anche grazie al contributo di ceRcato e aSSociati SRl,

22 RingRaziaMenti

Medici Senza FRontieRe

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gioRgio goRi SRl, iccRea banca Spa, open SKY SRl, lvMh Spa, SitRade italia Spa e StaM Spa.

Un ringraziamento va, inoltre, a banca aKRoS Spa, diacheM Spa, iMS Medical RadaR e pianca S.p.a., che hanno contribuito a rendere possibili le nostre attività nel nord della Siria, dove abbiamo aperto tre ospedali e in Libano, Iraq, Giordania e Turchia, dove il nostro staff sta assistendo i rifugiati siriani.

Ringraziamo, inoltre, per aver contribuito al fondo emergenza e all’attività istituzionale di MSF, alvieRo MaRtini, aMeRican eXpReSS SeRviceS eURope liMited, aziMUt Societa’ di geStione, caRige R.d. aSSicURazioni e RiaSSicURazioni Spa, centRo gRaFico dg Spa, coMpagnia iMMobiliaRe FinanziaRia Spa, de Rigo Spa, etRo Spa, giochi elettRonici toScani SRl, giUSeppe citteRio Spa, hotel beaU SeJoUR SRl, iKea, inteRoUte Spa, i.S.a. Spa, loRandi SiloS SRl, nice Spa, panalight,

p.l. FeRRaRi e co SRl, Rai RadioteleviSione italiana Spa, Riello Spa, SalgoMMa SRl, teRMoMacchine SRl, tWt Spa, vaRvel Spa, vip 4 chaRitY SRl, WaSco coatingS liMited, Wind Spa, zaccaRi caRavan SRl.

Grazie, in particolare, alle Fondazioni d’impresa che ci hanno sostenuto, Fondazione eRMenegildo zegna, Fondazione della coMUnita’ bReSciana, UnicRedit FoUndation, Fondazione caSSa di RiSpaRMio di biella, Fondazione enaip loMbaRdia, Fondazione aMbRogio e bRUna lo, Fondazione coRRieRe della SeRa e Fondazione caSSa di RiSpaRMio di volteRRa.

Per la gentile concessione di beni e servizi a sostegno delle attività dell’organizzazione, vogliamo inviare un grazie ad aeRopoRti di RoMa, aUtogRill, cbS oUtdooR, edenRed, KaSpeRSKY lab, Jp decaUX, tonic netWoRK beneSSeRe, UnieURo, ipeRcoop Sicilia, natURa Si, bRicocenteR (Milano, via WaShington), adR.

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6

937,6

45,12

5

1,008

,535,7

02

PROGRAMME EXPENSES

NUMBER OF ACTIVE INDIVIDUAL DONORS

€393 2009

€429 2008

€375 2007

€375 2006

€348 2005€227

2004

€615 2013

€619 2012

€610 2011

€555 2010

3,034,292 3,323,417 3,296,398 3,756,799 3,667,170 3,824,253 4,965,936 4,413,770 4,518,056 4,972,070

In millions of

2004 2005 200620082007 2009

2011 201220132010

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20660022220006006

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2222020222222222002222202222200 2011

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10 anni di bilancio conSolidato di MSF inteRnational

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Sede di Roma Via Magenta 5, 00185 Roma Telefono: 06 888 06 000 Fax: 06 888 06 020

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Medici Senza Frontiere (MSF) è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo creata da medici e giornalisti in Francia nel 1971.Oggi MSF fornisce soccorso umanitario in 66 paesi a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da violenze o catastrofi dovute principalmente a guerre, epidemie, malnutrizione, esclusione dall’assistenza sanitaria o catastrofi naturali. MSF fornisce assistenza indipendente e imparziale a coloro che si trovano in condizioni di maggiore bisogno. MSF si riserva il diritto di denunciare all’opinione pubblica le crisi dimenticate, di contrastare inadeguatezze o abusi nel sistema degli aiuti e di sostenere pubblicamente una migliore qualità delle cure e dei protocolli medici.Nel 1999, MSF ha ricevuto il premio Nobel per la Pace.

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