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Rapporto mensile di monitoraggio regionale della siccità e della disponibilità idrica degli invasi NOVEMBRE 2018 REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO REGIONALE DELL'ENERGIA E DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ DIPARTIMENTO REGIONALE DELL'ACQUA E DEI RIFIUTI OSSERVATORIO DELLE ACQUE

Rapporto mensile di monitoraggio regionale della siccità e ... · rilevati dalla rete di rilevamento in telemisura dell’Osservatorio delle A que, opportunamente ... raggiungendo

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Rapporto mensile di monitoraggio regionale della siccità e della

disponibilità idrica degli invasi

NOVEMBRE 2018

REPUBBLICA ITALIANA

REGIONE SICILIANA

ASSESSORATO REGIONALE DELL'ENERGIA E DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ

DIPARTIMENTO REGIONALE DELL'ACQUA E DEI RIFIUTI

OSSERVATORIO DELLE ACQUE

Regione Siciliana - Osservatorio delle Acque - Bollettino mensile Siccità Novembre 2018

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Regione Siciliana Assessorato Energia e Servizi di Pubblica Utilità Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti Servizio 2 – Osservatorio delle Acque Via Giovanni Bonsignore 1 90135 Palermo PA Tel +39.091.7079616 Fax +39.091.7079594 E-mail: [email protected] Internet: www.osservatorioacque.it

Regione Siciliana - Osservatorio delle Acque - Bollettino mensile Siccità Novembre 2018

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SOMMARIO

1. INTRODUZIONE ............................................................................................................................ 4

2. ANDAMENTO METEO-CLIMATICO – NOVEMBRE 2018 ............................................................... 5

2.1. ANALISI ANDAMENTO METEOROLOGICO ............................................................................... 5

2.2. ANALISI CLIMATICA DELLE PRECIPITAZIONI DEL MESE ............................................................ 9

2.3. DETTAGLIO DELLE PRECIPITAZIONI DEL MESE ......................................................................... 9

3. MONITORAGGIO DELLA SICCITA’ ............................................................................................... 19

3.1. NOTA METODOLOGICA .......................................................................................................... 19

3.2. ELABORAZIONE INDICATORI DI MONITORAGGIO DELLA SICCITÀ ......................................... 20

3.3. Standardized Precipitation Index (SPI) ................................................................................... 20

4. RAPPORTO SUI VOLUMI INVASATI ............................................................................................. 24

4.1. VOLUMI INVASATI – NOVEMBRE 2018 .................................................................................. 24

4.2. INDICATORI DI STATO VOLUMI INVASATI – NOVEMBRE 2018 .............................................. 26

4.2.1. Diga Arancio ....................................................................................................................... 27

4.2.2. Diga Castello ....................................................................................................................... 28

4.2.3. Diga San Giovanni .............................................................................................................. 29

4.2.4. Diga Gorgo Lago ................................................................................................................. 30

4.2.5. Diga Disueri ........................................................................................................................ 31

4.2.6. Diga Cimia .......................................................................................................................... 32

4.2.7. Diga Comunelli ................................................................................................................... 33

4.2.8. Diga Pozzillo ....................................................................................................................... 34

4.2.9. Diga Ancipa......................................................................................................................... 35

4.2.10. Diga Nicoletti ...................................................................................................................... 36

4.2.11. Diga Olivo ........................................................................................................................... 37

4.2.12. Diga Rosamarina ................................................................................................................ 38

4.2.13. Diga Poma .......................................................................................................................... 39

4.2.14. Diga Piana degli Albanesi - Maganoce ............................................................................... 40

4.2.15. Diga Scanzano .................................................................................................................... 41

4.2.16. Diga Garcia – Mario Francese ............................................................................................ 42

4.2.17. Diga Fanaco ........................................................................................................................ 43

4.2.18. Diga Prizzi ........................................................................................................................... 44

4.2.19. Diga Piano del Leone .......................................................................................................... 45

4.2.20. Diga Don Sturzo - Ogliastro ................................................................................................ 46

4.2.21. Diga Santa Rosalia .............................................................................................................. 47

4.2.22. Diga Trinità ......................................................................................................................... 48

4.2.23. Diga Rubino ........................................................................................................................ 49

4.2.24. Diga Lentini......................................................................................................................... 50

Regione Siciliana - Osservatorio delle Acque - Bollettino mensile Siccità Novembre 2018

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1. INTRODUZIONE

Il presente rapporto mensile di monitoraggio della Siccità viene redatto dall’Osservatorio

delle Acque a supporto dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici del Distretto Idrografico

Sicilia, strumento di attuazione del secondo Piano di Gestione del Distretto Idrografico Sicilia

approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 ottobre 2016.

Il rapporto prende in esame il fenomeno Siccità dal punto di vista meteorologico ed

idrologico.

Per la caratterizzazione della siccità meteorologica vengono utilizzati i dati di precipitazione

rilevati dalla rete di rilevamento in telemisura dell’Osservatorio delle Acque, opportunamente

confrontati con i dati storici ottenuti dalle serie pubblicate dall’Osservatorio delle Acque stesso

sugli Annali Idrologici.

A tal fine, utilizzando la metodologia dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO),

viene preso a riferimento il clima dell’ultimo trentennio intero disponibile, vale a dire l’intervallo

1981-2010.

Sulla base dei dati disponibili viene inoltre utilizzato il più diffuso indice di Siccità, lo SPI

(Standardized Precipitation Index) su diversi intervalli temporali per caratterizzare il livello di siccità

presente in un dato mese.

Per la caratterizzazione della siccità idrologica viene analizzata la disponibilità di riserve

idriche nel sistema dei grandi invasi regionali.

Anche in questo caso vengono elaborati indici che permettono il confronto con le riserve

idriche disponibili negli anni precedenti e con i dati storici di volume di invaso.

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2. ANDAMENTO METEO-CLIMATICO – NOVEMBRE 2018

Il mese di novembre ha continuato a caratterizzare l’autunno 2018, così come era avvenuto in

ottobre, per i frequenti eventi di precipitazione, spesso a carattere di nubifragio, dall’impatto

rilevante, questa volta tragico, sull’assetto dei bacini, raggiungendo accumuli pluviometrici elevati

su buona parte del territorio regionale.

Dopo gli eventi alluvionali dei primi tre giorni del mese, che da soli hanno fatto cumulare oltre

il 50% delle piogge mensili, le fasi perturbate sono state intervallate da fasi relativamente stabili,

con flussi più caldi di provenienza meridionale alternati a flussi più freddi di provenienza balcanica

o atlantica, che hanno reso le medie mensili prossime alla norma climatica. Il numero medio di giorni

piovosi è stato pari a 11, con un minimo di 5 sulla Piana di Catania ed un massimo di 15 sul versante

orientale dell’Etna.

Quasi ogni fase perturbata è stata caratterizzata da locali nubifragi, che si sono aggiunti a quelli

che già diffusamente avevano interessato buona parte delle province di Palermo ed Agrigento il

giorno 3: sono degni di nota, per aver prodotto accumuli oltre 100 mm, gli eventi del giorno 10 nel

Trapanese, del 16 sul versante orientale dell’Etna e del 25 nell’area immediatamente a Sud dello

Stretto di Messina. I giorni 27 e 28 sono stati responsabili di accumuli molto elevati sul Messinese

tirrenico, pur senza raggiungere intensità elevate. Accumuli per lo più modesti hanno invece

interessato il settore sud-orientale, con i minimi nelle aree interne del Catanese.

Dopo aver recuperato i pesanti deficit pluviometrici aggravatisi nella prima parte dell’anno, il

mese ha invece incrementato quasi ovunque il surplus rispetto alla norma che si è andato formando

nella seconda parte del 2018.

2.1. ANALISI ANDAMENTO METEOROLOGICO

Il mese di novembre si è aperto con l'intensificazione della fase perturbata già iniziata a fine

ottobre per la formazione di un minimo depressionario sul Nordafrica, che ha lasciato poi spazio

all'avanzare verso Est di una saccatura atlantica; questa gradualmente è andata evolvendo in una

vasta circolazione depressionaria che ha stazionato più giorni sull'Isola. Tale fase è stata

caratterizzata da forti venti al suolo in prevalenza di Scirocco e dalla risalita da Sud di sistemi

temporaleschi che a tratti hanno assunto caratteristiche di semistazionarietà, producendo piogge

non solo intense e a carattere di nubifragio, ma anche molto abbondanti, tanto da produrre gravi

fenomeni alluvionali. Le temperature in tale fase hanno subito un marcato rialzo, soprattutto nei

valori minimi, nettamente sopra le medie del periodo.

Il giorno 1, che ha visto piogge su tutto il territorio regionale, gli accumuli più rilevanti sono stati

registrati in una vasta fascia compresa tra la parte occidentale della provincia di Agrigento, la parte

orientale della provincia di Trapani e il Palermitano, con accumuli compresi tra 40 e 80 mm e

intensità orarie localmente superiori a 30 mm/h, che hanno prodotto locali allagamenti, anche

nell'abitato di Palermo, e piene di non particolare intensità. Altra area con accumuli significativi,

compresi tra 40 e 70 mm, è stata la fascia ionica compresa tra i Peloritani e il settore nord-orientale

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etneo. Un quadro analogo si è riproposto il giorno 2 con accumuli ed intensità ancora più elevati, su

Agrigentino e Palermitano compresi tra 40 e 90 mm, anche superiori sul versante ionico

settentrionale con il massimo di 123 mm registrati a Francavilla di Sicilia. Sono state invece per lo

più scarse o assenti le piogge sul settore sud-orientale.

Allagamenti, esondazioni di torrenti, colate di fango e altri fenomeni di dissesto si sono

moltiplicati nelle aree interessate dai fenomeni più intensi, caratterizzate da suoli ormai più che

saturi. La prosecuzione dei fenomeni il giorno 3, quasi senza soluzione di continuità, nelle stesse

aree già interessate da fenomeni violenti, ha determinato condizioni di emergenza in una parte

significativa del settore occidentale. La risalita nel pomeriggio di una linea temporalesca in debole

movimento verso Nord-Est ha provocato piene rilevanti in tutti i bacini dell'Agrigentino e del

Palermitano centro-occidentale, con alluvioni che non solo hanno prodotto danni rilevanti ad

agricoltura ed infrastrutture, ma hanno causato anche un ingente perdita di vite umane, di cui nove

solo nel bacino del Fiume Milicia, dove la stazione di Tumminia ha totalizzato 86,2 mm, di cui 58 mm

in una sola ora. Gli accumuli più rilevanti del giorno 3 sono stati comunque rilevati nell'Agrigentino,

dove in una vasta area sono stati compresi tra 80 e 130 mm, con il massimo registrato a Ribera (AG)

con138 mm. Degni di nota anche gli allagamenti di nuovo nei centri urbani di Palermo e di Agrigento

nella parte a valle.

I deflussi dei primi tre giorni del mese nonchè quelli successivi hanno naturalmente apportato

ingenti volumi negli invasi, basti pensare che presso la Diga Rosamarina, uno degli invasi

caratterizzato gli scorsi mesi dai deficit più elevati rispetto alla capacità di accumulo, il volume

disponibile è aumentato di ben 35 milioni di mc in soli tre giorni. Altri invasi hanno invece dovuto

rilasciare i volumi in eccesso avendo già raggiunto i livelli massimi autorizzati.

Il giorno 4 il fronte perturbato in allontanamento verso Est ha lasciato spazio a cielo sereno sui

settori occidentale e meridionale, mentre ha prodotto residui fenomeni sul settore orientale, di una

certa rilevanza sull'area dello Stretto di Messina dove gli accumuli hanno superato localmente i 70

mm.

Tra il 5 e il 9 una fase di alta pressione ha prodotto tempo stabile ed assenza di fenomeni

significativi, con un netto calo delle temperature a causa della ripresa dell'irraggiamento notturno.

Solo il giorno 7 la coda di una perturbazione atlantica in rapido passaggio ha prodotto qualche

sporadica pioggia sul Messinese.

Dalla sera del 9, la formazione di un minimo depressionario sulla Tunisia ha prodotto nuova

instablità con attività inizialmente sul Trapanese, dove una linea temporalesca ha stazionato a lungo,

fino alla mattina del 10, sull'asse Nord-Sud da Mazara del Vallo fino alla costa Tirrenica. Oltre che

intense, le precipitazioni sono state abbondanti, con accumuli compresi tra 50 e 107 mm (massimo

accumulo registrato dalla stazione di Mazara del Vallo) in una vasta fascia della provincia. Il fiume

Mazaro è esondato producendo danni all'abitato ed al porto di Mazara del Vallo. Il 10 le

precipitazioni hanno interessato poi con quantitativi più modesti il settore meridionale e quello

ionico, esaurendosi alle prime ore del giorno 11 sul settore orientale dell'Etna, dove sono stati

totalizzati a fine evento circa 65 mm presso la stazione di Zafferana.

Mentre su quasi tutta l'Isola ha preso l'avvio un periodo con prevalenza di cielo sereno fino al

15, con associato rialzo termico, residua instabilità ha interessato ancora il settore ionico centrale il

giorno 12 per l'afflusso di sistemi nuvolosi da Levante con piogge sparse di scarsa rilevanza.

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Col cedimento dell'alta pressione, il 16, l'afflusso di correnti fresche orientali ha avviato una

nuova fase perturbata, con associato calo termico, che ha interessato inizialmente con fenomeni

deboli i settori sud-orientale e ionico, poi nel pomeriggio ha visto l'intensificarsi delle piogge sul

settore orientale etneo, assumendo carattere di nubifragio sulla città di Catania, dove è stata

registrata anche una forte grandinata. L'intensità oraria ha toccato 46,6 mm, di cui 28,6 caduti in

soli 10 minuti. Tra gli accumuli giornalieri più rilevanti, da segnalare quelli registrati a Cavagrande

con 132 mm ed a Catania con 109 mm.

L'area depressionaria in spostamento verso l'Europa centrale ha continuato ad interessare

marginalmente la Sicilia, così che il giorno17 è stato caratterizzato da instabilità e precipitazioni

sparse sul settore tirrenico e nell'area iblea, mentre il 18 qualche piovasco ha interessato solo l'area

intorno alla città di Palermo.

Il 19 e il 20 sono stati caratterizzati da intensi venti meridionali, in progressiva rotazione da

Libeccio, che hanno causato un deciso aumento delle temperature, soprattutto nei valori minimi, e

da deboli fenomeni sparsi, solo localmente a carattere di rovescio.

I giorni dal 21 e 23 sono stati caratterizzati da tempo per lo più stabile, ad eccezione di qualche

isolato fenomeno nell'area dello Stretto di Messina. A partire dal 24 invece una saccatura atlantica

in avvicinamento ha progressivamente coinvolto in modo sempre più intenso la Sicilia, producendo

un forte calo termico proseguito fino agli ultimi giorni del mese, che hanno avuto spiccate

caratteristiche invernali. Dapprima, il 25, il fronte in avvicinamento ha attivato venti sostenuti di

Scirocco con formazione di precipitazioni orografiche a ridosso dei Peloritani, dove gli accumuli

hanno superato i 100 mm, con conseguente esondazione di torrenti a Sud della città di Messina. La

quota neve si è mantenuta elevata permettendo deboli nevicate solo sopra i 2300 m di altitudine.

Il 26 è stato caratterizzato da venti sostenuti di Libeccio e da piogge a carattere sparso, mentre

i giorni 27 e 28, con l'arrivo del fronte atlantico e la rotazione dei venti da Maestrale e da Ponente,

a tratti molto forti o di burrasca, piogge insistenti hanno interessato soprattutto la fascia tirrenica,

con accumuli per lo più compresi tra 30 e 100 mm, che a il 28 Palermo hanno superato i 50 mm con

i conseguenti abituali disagi. La quota neve si è notevolmente abbassata producendo accumuli già

sopra 1500 m di altitudine, con quantitativi significativi sui Nebrodi, meno sul settore etneo.

La fine del mese è stata caratterizzata dall'esaurimento dei fenomeni con residua nuvolosità

sparsa e lieve ripresa delle temperature massime, che si sono riallineate alla media del periodo,

mentre le minime si sono mantenute inferiori per effetto delle pronunciate inversioni termiche

notturne.

In sintesi, anche il mese di novembre si è mostrato molto generoso per le precipitazioni, anche

se il settore sud-orientale ha beneficiato di quantitativi per lo più tra i 40 e gli 80 mm, nettamente

inferiori a quelli registrati snelle altre aree, tanto che su parte della Piana di Catania i totali sono

stati inferiori alla norma. Sui settori occidentale e tirrenico, dove localmente sono state registrate

punte vicine ai 300 mm, gli accumuli invece sono stati spesso anche del 200% superiori alla norma.

Notevoli le ripercussioni sul sistema degli invasi, specie sul settore occidentale, dove molti invasi

hanno dovuto rilasciare i volumi in eccesso rispetto alla massima quota autorizzata e dove l'invaso

Rosamarina in pochi giorni ha colmato gran parte del deficit accumulato nel precedente periodo

siccitoso.

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Le temperature mensili sono state nel complesso vicine alle medie stagionali, con fasi più fredde

che hanno bilanciato le fasi più calde, senza particolari anomalie termiche nè per le massime nè per

le minime.

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2.2. ANALISI CLIMATICA DELLE PRECIPITAZIONI DEL MESE

I valori totali mensili dei dati pluviometrici validi registrati dalle stazioni in telemisura

dell’Osservatorio delle Acque attive sul territorio regionale sono stati interpolati al fine di ottenere

un continuum territoriale della distribuzione delle precipitazioni stimate anche in punti non

strumentati.

Tale strato informativo (in Figura. 1, sotto forma di istogramma della precipitazione media

regionale giornaliera, in Figura. 2 sotto forma di mappa delle precipitazioni per il mese), così come

le elaborazioni dei valori cumulati degli ultimi 3, 6 e 12 mesi, sono stati messi a confronto con gli

strati elaborati con i dati del lungo periodo del trentennio climatico di riferimento (1981-2010)

ottenendo Indici di Anomalia di Pioggia, che evidenziano il rapporto tra i valori cumulati di

precipitazione nei periodi di interesse, e i valori normali del trentennio (Figure 6, 7, 8 e 9).

I grafici delle figure 10 e 11 presentano le precipitazioni medie regionali di Novembre per il

periodo 1965-2018 e le precipitazioni medie regionali mensili sull’intervallo annuale confrontate

con i valori medi mensili normali e con i valori medi mensili dell’anno precedente; nei grafici

successivi vengono mostrate le anomalie rispetto alla norma climatica (1981-2010) della

precipitazione media di Novembre 2018, della precipitazione cumulata relativa agli ultimi 12, 6 e

3 mesi.

2.3. DETTAGLIO DELLE PRECIPITAZIONI DEL MESE

In Tabella 1 viene presentato il dettaglio dei valori cumulati di precipitazione validi per singola

stazione.

A tal proposito, si puntualizza che i dati del presente rapporto possono essere soggetti ad

ulteriori operazioni di validazione, in seguito ai controlli periodici effettuati sugli strumenti,

pertanto la loro validazione va considerata provvisoria.

I dati riportati in tabella sono stati stimati mediante elaborazione geostatistica, partendo dai

dati puntuali giornalieri validi. In caso di serie completa, il dato stimato coincide con il dato

misurato.

In Tabella 2 vengono presentate le precipitazioni medie provinciali del mese.

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Tabella 1 – Precipitazioni cumulate mese Novembre 2018 per singola stazione

ID Nome Stazione Ptot [mm] ID Nome Stazione Ptot [mm]

121 LINGUAGLOSSA 324,3 47 ROCCAMENA 187,5

48 MENFI 294,4 197 PIANO PIRAINO 185,9

23 CAMMARATA VIVAIO 290,4 4 CIMINNA 185,8

142 COLLE SAN RIZZO 289,2 15 RAPITALA' 185,5

206 LE PIANE 282,9 41 CASTELLAMMARE DEL GOLFO 181,5

7 LENTINA 268,4 196 FICUZZA 180,8

17 CONTESSA ENTELLINA 268,0 167 ARANCIO DIGA 179,8

80 CAVAGRANDE 267,3 64 ALCAMO 179,6

52 RIBERA 264,0 256 CATANIA OSSERVATORIO METEO 175,6

148 CALTABELLOTTA 262,6 147 MISILMERI 173,1

50 SCIACCA 262,4 168 CASTELLO DIGA 171,3

180 BELICE A PONTE BELICE 256,6 143 CASTROREALE 166,7

198 TURDIEPI 249,4 56 CATTOLICA ERACLEA 164,2

16 PIOPPO 249,0 81 FLORESTA 158,7

49 SANTA MARGHERITA 248,8 38 SAN GIUSEPPE JATO 157,3

169 FANACO DIGA 245,0 13 SAMBUCHI 156,8

14 TUMMINIA 238,4 195 VICARI (Ponte San Giuseppe) 152,2

205 SAMBUCA 238,0 89 TORTORICI 149,5

188 ORETO A PARCO 233,7 26 CIPOLLA SOTTANO 148,9

27 ARAGONA C.DA SAN BENEDETTO 231,2 8 MARSALA 146,9

150 SAN BIAGIO PLATANI 230,8 95 GANGI 145,6

82 FRANCAVILLA DI SICILIA 229,1 66 GERACI SICULO 144,3

54 LERCARA FRIDDI 228,3 84 CALTAVUTURO 143,8

9 GIBELLINA 227,4 107 SORTINO 143,7

43 SALEMI 227,2 57 AGRIGENTO 143,2

37 PALERMO ZOOTECNICO 223,7 29 CAMPOBELLO DI LICATA 142,8

155 SANTO STEFANO DI BRIGA 222,5 94 MISTRETTA 141,5

21 SPECCHIA 221,3 156 GANZIRRI 139,4

199 TAGLIAVIA 220,2 158 ROSAMARINA DIGA 138,3

187 ALCANTARA AD ALCANTARA 218,0 141 XIRENI 137,1

3 GIARDINELLO 217,1 126 MESSINA ISTITUTO GEOFISICO 136,4

42 MAZARA DEL VALLO 214,4 19 ALIMENA 136,1

165 TRINITA' DIGA 211,2 193 CASTELBUONO A PONTE VECCHIO 135,9

35 SAN MARTINO DELLE SCALE 210,5 74 SAN FRATELLO 131,9

65 ALTOFONTE 209,3 58 CANICATTI 130,5

245 PALERMO UIR 205,4 36 CINISI 125,8

12 SAVOCHELLA 203,5 109 AUGUSTA 124,7

200 PIZZO FAO LAGHETTO 203,4 175 SAN GIOVANNI DIGA 123,6

39 CALATAFIMI 202,0 78 CAPIZZI 122,7

162 GARCIA DIGA 197,7 59 MARIANOPOLI 121,7

53 BIVONA 195,2 258 PALMA DI MONTECHIARO 121,2

22 CARCARAZZA 188,3 108 SIRACUSA 120,5

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ID Nome Stazione Ptot [mm] ID Nome Stazione Ptot [mm]

127 CERAMI 117,0

104 ISPICA 72,4

90 OASI SIMETO 115,8

76 CASTELLUCCIO 71,1

25 VILLAPRIOLO 114,4

133 MIRABELLA IMBACCARI 70,0

1 TUSA 112,5

70 RIESI 70,0

5 PARTINICO 111,4

83 LIPARI 69,2

40 TRAPANI 108,6

99 GELA 68,3

207 DELIA 106,7

214 AIDONE 67,8

96 ENNA 105,8

79 CALTAGIRONE 63,4

164 ANCIPA DIGA 105,0

186 SIMETO A Ponte GIARRETTA 63,2

93 MILAZZO 104,2

213 SAN CONO 62,8

113 BRONTE 103,3

117 RADDUSA 62,5

145 CEFALU' 100,5

171 SANTA ROSALIA DIGA 60,5

32 GIBBESI DIGA 100,2

101 NISCEMI 60,1

30 FAVARELLA 99,3

131 SCICLI 60,1

203 CONTRADA CICERA 97,7

102 VITTORIA 54,7

112 TROINA 97,0

103 RAGUSA 53,3

61 SOMMATINO 93,1

211 MILITELLO VAL DI CATANIA 53,1

183 IMERA MERIDIONALE A PONTE BESARO 92,7

163 OLIVO DIGA 50,5

210 NISSORIA 92,0

179 PONTE BARCA TRAVERSA 49,8

132 VILLAROSA DIGA 91,2

130 MINEO 48,4

75 VILLADORO 90,4

138 PRESA DITTAINO 48,3

154 CANICATTINI BAGNI 88,0

110 FRANCOFONTE 48,0

157 POZZILLO DIGA 87,5

173 DON STURZO DIGA 47,9

176 CIMIA DIGA 86,4

259 PONTE DIRILLO 47,4

260 NOTO 84,6

177 SCIAGUANA DIGA 43,3

100 PIAZZA ARMERINA 84,2

134 CASTEL DI IUDICA 41,2

73 CAPO D'ORLANDO 83,0

118 RAMACCA 39,6

60 CALTANISSETTA 82,5

105 PACHINO 26,6

98 BUTERA 81,4

24 CIPOLLA SOPRANO 79,6

62 LICATA 78,4

152 PIETRAPERZIA 78,1

114 NICOSIA 77,8

128 GAGLIANO CASTELFERRATO 77,7

115 AGIRA 77,1

201 GERACELLO SERBATOI 75,8

172 DISUERI DIGA 74,8

174 NICOLETTI DIGA 73,6

137 PATERNO' 73,3

153 CHIARAMONTE GULFI 73,0

212 GIARRATANA 72,7

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Tabella 2 – Statistiche per provincia su Precipitazioni cumulata Novembre 2018

NOME MIN MAX MEDIA

TRAPANI 83.8 311.9 208.6

PALERMO 90.5 289.2 174.7

MESSINA 74.3 321.7 163.7

AGRIGENTO 71.1 313.9 195.1

CALTANISSETTA 46.8 268.7 103.9

ENNA 37.7 126.3 77.8

CATANIA 37.1 328.7 107.8

RAGUSA 39.4 75.8 61.6

SIRACUSA 9.4 146.9 90.3

Figura 1–Precipitazione media regionale giornaliera (Novembre 2018)

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Figura 2 – Precipitazioni totali Novembre 2018

Figura 3 – Precipitazioni cumulate degli ultimi 12 mesi (Dicembre 2017 - Novembre 2018)

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Figura 4 – Precipitazioni cumulate degli ultimi 6 mesi (Giugno 2018 - Novembre 2018)

Figura 5 – Precipitazioni cumulate degli ultimi 3 mesi (Settembre 2018 - Novembre 2018)

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Figura 6– Rapporto Precipitazioni Novembre 2018 / norma climatica (1981-2010)

Figura 7– Rapporto Precipitazioni ultimi 12 mesi / norma climatica (1981-2010)

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Figura 8– Rapporto Precipitazioni ultimi 6 mesi / norma climatica (1981-2010)

Figura 9– Rapporto Precipitazioni ultimi 3 mesi / norma climatica (1981-2010)

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Figura 10– Precipitazioni medie Novembre (periodo idrologico 1965-2010)

Figura 11– Precipitazioni medie regionali mensili

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Figura 12– Precipitazione media Novembre 2018 e cumulate negli ultimi 3, 6 e 12 mesi, scarti rispetto a norma

climatica (1981-2010)

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3. MONITORAGGIO DELLA SICCITA’

3.1. NOTA METODOLOGICA

Esistono diverse definizioni del fenomeno siccità, che possono differire per la maggiore

attenzione che può essere posta agli aspetti climatici, quindi alle cause, oppure agli effetti della

carenza di piogge. Secondo una delle definizioni più complete, il termine siccità viene

correttamente utilizzato per definire il fenomeno naturale temporaneo e casuale di riduzione

significativa, di non breve durata e su una rilevante estensione spaziale, della disponibilità idrica

rispetto ai valori che possono considerarsi normali per la regione in esame. E' quindi legata al

concetto di deficit idrico temporaneo, che evolve nel tempo, al contrario dell'aridità, che è una

caratteristica permanente del clima, tipica di aree con precipitazioni medie inferiori

all'evapotraspirazione media, ed è legata al concetto di bilancio idrico negativo prevalente.

In alcuni climi la siccità stagionale può essere un fenomeno normale e ricorrente, non legato

quindi alle variazioni dell'andamento climatico medio.

La siccità in senso stretto è invece legata a variazioni nell'equilibrio, nel medio-lungo periodo,

tra precipitazioni ed evapotraspirazione, in una determinata area, e dipende anche dal timing

(principale stagione di accadimento, ritardi nell'inizio della stagione piovosa, verificarsi di piogge

in concomitanza alle principali fasi di crescita delle colture) e dalla modalità del verificarsi delle

piogge stesse (intensità di Precipitazioni e numero di eventi piovosi).

Si distinguono le seguenti categorie di siccità:

siccità meteorologica, definita sulla base di un deficit di Precipitazioni, in rapporto ad una

quantità “normale” o media calcolata su un periodo sufficientemente lungo (almeno 30

anni), e della durata del periodo secco (sequenza siccitosa);

siccità agricola quando la riserva idrica nella parte del suolo interessata dalle radici è

insufficiente a sostenere lo sviluppo delle colture e dei pascoli tra un evento piovoso e

l’altro. La risposta delle colture al deficit varia con il tipo e lo stadio fenologico;

siccità idrologica causata da un’insufficiente ricarica delle falde, dei corsi d’acqua e dei

bacini superficiali e si presenta con tempi più lunghi rispetto alle altre due;

siccità socioeconomica, associata al rapporto domanda-offerta di beni associati con l’acqua.

Durante periodi siccitosi particolarmente intensi o lunghi possono verificarsi problemi di

allocazione della risorsa idrica che non è sufficiente a garantire lo svolgimento delle normali

attività economiche e l’uso civile.

Ciascuna delle categorie di siccità descritte genera una sequenza di impatti che dipendono

dalle scale dei tempi su cui si presenta il periodo siccitoso e possono essere di carattere ambientale,

economico e sociale.

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3.2. ELABORAZIONE INDICATORI DI MONITORAGGIO DELLA SICCITÀ

3.3. Standardized Precipitation Index (SPI)

Data la complessità del fenomeno siccità, delle sue componenti e dei diversi impatti prodotti,

sono stati sviluppati negli anni innumerevoli indici, ciascuno efficace per un dato aspetto, ma non

esaustivo e migliore, in assoluto, rispetto agli altri.

Uno degli indicatori maggiormente utilizzato a livello internazionale per il monitoraggio della

siccità (meteorologica, idrologica e agricola) è lo Standardized Precipitation Index (SPI).

L´SPI esprime la rarità di un evento siccitoso (inteso come deficit di precipitazione) ad una

determinata scala temporale, di solito dell´ordine dei mesi, sulla base dei dati storici. Basato sulla

sola precipitazione cumulata mensile (McKee et al., 1993), quantifica un deficit o surplus di

Precipitazioni rispetto ai valori medi, a diverse scale temporali (1, 3, 6, 12, 24 e 48 mesi),

consentendo la classificazione in diverse categorie di siccità, rapportabili alla siccità meteorologica

(< 3 mesi), a quella agricola (3 - 6 mesi) a quella idrologica (6 - 12 mesi).

Le serie di Precipitazioni (almeno 30 anni) vengono adattate in una distribuzione gamma,

successivamente trasformate in un distribuzione normale, con media zero e deviazione standard

pari a 1. Tale standardizzazione permette il confronto fra diverse aree geografiche e climatiche.

L'algoritmo utilizzato qui per l'elaborazione dell'indice a passi temporali di 3, 6,12 e 24 mesi,

è quello fornito dal National Drought Mitigation Center, secondo quanto dettato dalla Guidance

n. 1090 - World Meteorological Organization (WMO).

Le Figure 14, 15, 16 e 17 mostrano sotto forma di mappa il valore dell’indice SPI sul territorio

regionale calcolato al 31 Novembre 2018, alle scale temporali rispettivamente di 3, 6, 12 e 24 mesi.

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Figura 13– Legenda SPI

Figura 14 – SPI a 3 mesi al 30 Novembre 2018

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Figura 15– SPI a 6 mesi al 30 Novembre 2018

Figura 16 – SPI a 12 mesi al 30 Novembre 2018

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Figura 17 – SPI a 24 mesi al 30 Novembre 2018

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4. RAPPORTO SUI VOLUMI INVASATI

4.1. VOLUMI INVASATI – NOVEMBRE 2018

Il Grafico sotto riportato presenta in modo sintetico i volumi totali disponibili (i dati utilizzati

sono forniti dal Servizio IV – Gestione Infrastrutture per le Acque del Dipartimento Regionale Acqua

e Rifiuti) al 1° Dicembre 2018 presso gli invasi di cui l’Osservatorio delle Acque pubblica la tabella

riepilogativa mensile, messi a confronto con i volumi disponibili alla stessa data negli anni precedenti.

Le abbondanti piogge cadute nel mese hanno determinato un grande incremento di volumi

disponibili, complessivamente di quasi 144 Mmc, circa il 40% in più rispetto al volome al mese

precedente, valore che risalta particolarmente se confrontato con quanto avvenuto nel 2017,

quando nello stesso periodo le risorse disponibili addirittura diminuirono di 6,83 Mmc.

Sono stati soprattutto gli eventi ripetuti e spesso eccezionalmente intensi dei primi giorni del

mese a dare il maggior contributo a questi incremento, tanto che, a titolo di esempio, l'Invaso

Rosamarina in soli tre giorni, tra l'1 e il 4 novembre, ha accumulato oltre 35 Mmc.

Su diversi invasi è stata raggiunta la quota massima autorizzata, determinando così la

necessità di rilasciare i volumi in eccesso.

Restano invece ancora relativamente deficitari i volumi dei maggiori invasi della Sicilia

orientale (Pozzillo e Ogliastro), anche se la prospettiva di precipitazioni intorno alla norma nei mesi

invernali lascia sperare in ulteriori significativi incrementi prima della stagione irrigua.

Il dettaglio per singolo invaso può essere rilevato dai grafici della sezione successiva.

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Figura 18 – Selezione Invasi Sicilia - Volumi invasati totali al 1° Dicembre 2018

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4.2. INDICATORI DI STATO VOLUMI INVASATI – NOVEMBRE 2018

Per ciascun invaso di cui sono disponibili le serie storiche sono riportati i grafici dei volumi

invasati negli ultimi due anni rilevati il giorno 1 di ogni mese (l’ultimo dato della serie si riferisce

pertanto ai volumi invasati al 1° DIcembre 2018). I dati utilizzati sono forniti dal Servizio IV –

Gestione Infrastrutture per le Acque del Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti.

Utilizzando la serie storica di dati dei volumi invasati al primo di ogni mese, a decorrere da aprile

1995, sono stati inoltre elaborati i seguenti indicatori di stato degli invasi:

- Rapporto tra volume invasato nel mese i-esimo e la capacità totale di invaso;

- Rapporto tra volume invasato nel mese i-esimo e la media della serie storica dei volumi

invasati;

- Rapporto tra volume invasato nel mese i-esimo e la media dei volumi invasati negli ultimi 5

anni.

> 0,50

0,30 – 0,50

0,15 – 0,30

0,00 – 0,15

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4.2.1. Diga Arancio

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4.2.2. Diga Castello

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4.2.3. Diga San Giovanni

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30

4.2.4. Diga Gorgo Lago

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31

4.2.5. Diga Disueri

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32

4.2.6. Diga Cimia

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33

4.2.7. Diga Comunelli

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34

4.2.8. Diga Pozzillo

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35

4.2.9. Diga Ancipa

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36

4.2.10. Diga Nicoletti

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37

4.2.11. Diga Olivo

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38

4.2.12. Diga Rosamarina

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39

4.2.13. Diga Poma

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40

4.2.14. Diga Piana degli Albanesi - Maganoce

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41

4.2.15. Diga Scanzano

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42

4.2.16. Diga Garcia – Mario Francese

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43

4.2.17. Diga Fanaco

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44

4.2.18. Diga Prizzi

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45

4.2.19. Diga Piano del Leone

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46

4.2.20. Diga Don Sturzo - Ogliastro

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47

4.2.21. Diga Santa Rosalia

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4.2.22. Diga Trinità

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4.2.23. Diga Rubino

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4.2.24. Diga Lentini