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Centro Funzionale Regione Emilia Romagna RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 RAPPORTO SULL’EVENTO METEO-IDROLOGICO DEL 3, 4 e 5 DICEMBRE 2005 A cura di: Michele Di Lorenzo Rosanna Foraci Paolo Mezzasalma Sara Pignone Bologna, aprile 2006

RAPPORTO SULL’EVENTO METEO-IDROLOGICO DEL 3, 4 e 5 ... evento... · Tabella 7: numero di dissesti occorsi tra il 2 e 10 dicembre 2005, ... e le curve di probabilità pluviometrica

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005

RAPPORTO SULL’EVENTO METEO-IDROLOGICO DEL 3, 4 e 5 DICEMBRE 2005

A cura di:

Michele Di Lorenzo

Rosanna Foraci

Paolo Mezzasalma

Sara Pignone

Bologna, aprile 2006

Centro Funzionale

Regione Emilia Romagna

RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 2

INDICE

1. INTRODUZIONE..........................................................................................................................4

2. ANALISI METEOROLOGICA ........................................................................................................5

2.1. Analisi sinottica..................................................................................................................5 2.2. Analisi pluviometrica e nivometrica a scala regionale .....................................................6

3. LA PIENA DEL FIUME RENO .......................................................................................................7

3.1. Analisi pluviometrica a scala di bacino.............................................................................8 3.2. Analisi idrometrica ..........................................................................................................11 3.3. Le misure di portata effettuate durante la piena..............................................................15

4. LA PIENA DEL FIUME SECCHIA ................................................................................................17

4.1. Analisi pluviometrica a scala di bacino...........................................................................18 4.2. Analisi idrometrica ..........................................................................................................21

5. LA PIENA DEL FIUME PANARO .................................................................................................24

5.1. Analisi pluviometrica a scala di bacino...........................................................................24 5.2. Analisi idrometrica ..........................................................................................................27

6. I DISSESTI IDROGEOLOGICI OSSERVATI....................................................................................30

7. LE ATTIVITÀ DI PREVISIONE E MONITORAGGIO DEL CENTRO FUNZIONALE..............................34

7.1. La previsione dell’evento meteo e della criticità idrogeologica......................................34 7.2. Il monitoraggio dell’evento sulle zone di allertamento ...................................................34 7.3. Avvisi e bollettini emessi ..................................................................................................35

INDICE DELLE TABELLE Tabella 1: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell’evento, a confronto con i massimi

storici di durata 1 e 2 giorni, nelle stazioni del bacino montano del Reno ..................................8 Tabella 2: Scheda di archiviazione della piena del 3 – 4 dicembre 2005 nel bacino montano e lungo

l’asta principale del fiume Reno. ...............................................................................................14 Tabella 3: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell’evento, nelle stazioni pluviometriche

del bacino del Secchia................................................................................................................18 Tabella 4: Scheda di archiviazione della piena del 3 – 4 dicembre 2005 nel bacino del fiume

Secchia .......................................................................................................................................23 Tabella 5: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell’evento, nelle stazioni pluviometriche

del bacino del fiume Panaro.......................................................................................................26 Tabella 6: Scheda di archiviazione della piena del 3 – 4 dicembre 2005 nel bacino del fiume Panaro

....................................................................................................................................................29 Tabella 7: numero di dissesti occorsi tra il 2 e 10 dicembre 2005, stimati in base alle segnalazioni

pervenute ai Servizi Tecnici di Bacino Regionali e all’Agenzia di Protezione Civile Regionale.....................................................................................................................................................30

Tabella 8: Piogge registrate dai pluviometri in telemisura localizzati nelle zone in frana . Pioggia evento = pioggia cumulata dal 2 al 5 dicembre; TR = Tempo di ritorno dell’evento calcolato per una durata di 4 giorni............................................................................................32

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 3

INDICE DELLE FIGURE Figura 1: Analisi ECMWF della situazione meteorologica a grande scala caratterizzante l’evento. Il

campo colorato si riferisce alla temperatura osservata sulla isosuperficie di 850 hPa (circa 1500 metri di quota), le linee continue in nero mostrano l’altezza di geopotenziale della 500 hPa, le linee bianche su riferiscono alla pressione al livello del mare.....................................................5

Figura 2: Precipitazione caduta sulla regione fra il 02/12 00UTC e il 06/12 00UTC. I quantitativi più elevati si sono verificati sul crinale appenninico centro occidentale.....................................6

Figura 3: Bacino idrografico del fiume Reno e dei suoi principali affluenti con ubicazione delle stazioni di misura .........................................................................................................................7

Figura 4: Pioggia e temperatura oraria nelle stazioni del bacino montano del Reno e copertura nevosa nella stazione di Monteacuto delle alpi............................................................................9

Figura 5: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell’evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Reno .......................................................10

Figura 6: Propagazione della piena lungo le sezioni montane del fiume Reno, da Porretta a Casalecchio Chiusa. ...................................................................................................................12

Figura 7: Propagazione della piena lungo le sezioni vallive del fiume Reno, da Cento a Ponte Bastia..........................................................................................................................................13

Figura 8: Scala di deflusso nella stazione di Casalecchio Tiro al volo, con indicazione del punto di misura.........................................................................................................................................15

Figura 9: Bacino del fiume Secchia con ubicazione delle stazioni di misura....................................17 Figura 10: Andamento della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa oraria nelle stazioni

più significative del bacino montano del Secchia......................................................................19 Figura 11: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell’evento, e le curve di probabilità

pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Secchia ...................................................20 Figura 12: Propagazione della piena lungo le sezioni del fiume Secchia .........................................22 Figura 13: Bacino del fiume Panaro con ubicazione delle stazioni di misura ...................................24 Figura 14: Andamento della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa (ove disponibile)

oraria nelle stazioni più significative del bacino montano del Panaro.......................................25 Figura 15: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell’evento, e le curve di probabilità

pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Panaro.....................................................27 Figura 16: Propagazione della piena lungo le sezioni del fiume Panaro ...........................................28 Figura 17: grafico delle soglie pluviometriche di innesco delle frane e i valori di pioggia di evento e

pioggia antecedente registrati dai pluviometri più vicino ai dissesti attivatisi ..........................33

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1. INTRODUZIONE Nei giorni tra il 3 ed il 6 dicembre 2005 si sono verificati nella Regione Emilia Romagna numerosi eventi di piena e dissesti idrogeologici diffusi, generati da un evento meteorologico di particolare intensità, occorso al termine di un autunno particolarmente piovoso e freddo, che aveva dato luogo a neve in quota, saturazione diffusa dei suoli e corsi d’acqua mantenuti su un generale regime di morbida.

Dal punto di vista meteorologico il 3 e 4 dicembre 2005 sono stati caratterizzati da un flusso di intense correnti sud-occidentali, che hanno determinato intense piogge lungo il crinale appenninico ed un brusco innalzamento dello zero termico. I valori puntuali di pioggia cumulata hanno raggiunto i 200 mm/48h sul crinale centro occidentale, con valori leggermente inferiori ad est, sull’appennino forlivese (30 mm/48h), e ad ovest su quello piacentino (40 mm/48h). Le intensità di pioggia massime di pioggia nelle stazioni montane hanno mediamente raggiunto tempi di ritorno tra i due ed i cinque anni. Lo scioglimento del manto nevoso presente sull’appenninico centro-occidentale, stimabile in un’altezza che va dai 10 ai 40 mm di pioggia equivalente, ha fornito un ulteriore apporto volumetrico ai deflussi superficiali: i bacini del Reno, del Secchia e del Panaro sono stati infatti interessati da eventi di piena superiori alla piena ordinaria e numerosi dissesti idrogeologici sono stati osservati lungo tutta la fascia appenninica

Nonostante non siano state superate le soglie pluviometriche areali nelle zone di allertamento montane, la previsione di scioglimento del manto nevoso presente, nonché le condizioni iniziali dei bacini e dei corsi d’acqua, hanno portato il Centro Funzionale ad una valutazione di possibile criticità idrogeologica e idraulica moderata su tutto il territorio della Regione.

In fase di previsione sono stati emessi un Avviso Meteo ed un Avviso di Criticità il 2 dicembre 2005, validi fino al 4 dicembre, ed un ulteriore Avviso Meteo e Avviso di Criticità il 4 dicembre, per segnalare il protrarsi dell’evento.

In fase di monitoraggio il Centro Funzionale ha seguito l’evoluzione dell’evento meteorologico e delle piene fluviali, svolgendo le attività di supporto informativo alla gestione della crisi con l’emissione regolare di Bollettini di monitoraggio.

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2. ANALISI METEOROLOGICA

2.1. Analisi sinottica

La figura meteorologica che ha dominato lo scenario europeo dalla giornata del 2 dicembre è rappresentata, a tutte le quote, da un esteso vortice ciclonico che, posizionato sulle isole britanniche,

rimarrà in loco per tutto il periodo, come è possibile osservare nella

Figura 1, che illustra il campo di temperatura e altezza geopotenziale, dal 2 al 5 dicembre 2005. Tale situazione ha istaurato un flusso di intense correnti sud occidentali che si sono mantenute, con poche variazioni, fino alla mezzanotte del 6 dicembre. Il trasporto continuo di masse d’aria umide e temperate ha determinato sia un sensibile innalzamento dello zero termico sia intense piogge orografiche, soprattutto lungo il crinale appenninico. La pianura centro orientale della regione è rimasta, invece, relativamente secca, come accade a volte quando viene a trovarsi sottovento alle correnti umide che spirano dai quadranti meridionali. Nella giornata del 6 dicembre lo spostamento verso levante della saccatura ciclonica ha determinato la cessazione dei fenomeni.

Figura 1: Analisi ECMWF della situazione meteorologica a grande scala caratterizzante l’evento. Il campo colorato si riferisce alla temperatura osservata sulla isosuperficie di 850 hPa (circa 1500 metri di quota), le linee continue in nero mostrano l’altezza di geopotenziale della 500 hPa, le linee bianche su riferiscono alla pressione al livello del

mare.

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2.2. Analisi pluviometrica e nivometrica a scala regionale

I sistemi nuvolosi transitati sulla regione si sono manifestati con maggiore intensità durante i primi due giorni dell’evento, determinando quantitativi di pioggia molto abbondanti lungo il crinale, in particolare tra le province di Piacenza e Bologna; in questa fase anche la pianura di Piacenza e Parma è stata interessata da accumuli rilevanti. Si sono registrati valori sopra i 200 mm/48h sulle zone più esposte del crinale centro occidentale, valori che sono scesi gradatamente fino a 40 mm/48h tra le città di Piacenza e Parma, e fino ai 5, 10 mm/48h tra Modena e Reggio; sulla parte restante della pianura si è registrata assenza di precipitazioni, mentre sull’alto Appennino forlivese sono caduti tra 20 e 30 mm/48h. Durante gli ultimi due giorni le precipitazioni sono diventate meno intense, seppur ancora rilevanti, con interessamento solo marginale del settore orientale dell’alto Appennino. Gli accumuli sono stati generalmente inferiori a 50 mm/48h lungo il crinale compreso tra il confine occidentale della regione e l’alta valle del Lamone; 20 mm/48h sono caduti sui rilievi più orientali. Ancora una volta modesti risultano i quantitativi misurati sulla pianura, nella Figura 2 sono riportati gli accumuli di pioggia totali dell’evento pluviometrico in esame.

Un aggravio alla piogge consistenti dei quattro giorni quasi consecutivi di precipitazione è stato fornito dalle nevicate abbondanti che hanno interessato i rilievi tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Con il brusco aumento delle temperature dal giorno 2 dicembre, si è registrato uno scioglimento consistente del manto nevoso: 50 cm in meno sul settore piacentino e parmense, tra 30 e 40 cm in meno sul settore di Reggio, Modena e Bologna, dove la quota più alta delle cime ne ha preservato in alcune parti lo scioglimento.

Figura 2: Precipitazione caduta sulla regione fra il 02/12 00UTC e il 06/12 00UTC. I quantitativi più elevati si sono verificati sul crinale appenninico centro occidentale

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3. LA PIENA DEL FIUME RENO L’evento di piena che si è verificato sull’asta principale del fiume Reno nei giorni 3 e 4 dicembre, è da studiare nel quadro complessivo della situazione meteo-idrologica del mese di novembre 2005, caratterizzata da frequenti precipitazioni e da temperature intorno allo zero già alla fine del mese. L’insieme di queste circostanze ha dato luogo alla formazione di manto nevoso in quota ed alla saturazione dei suoli nell’intero bacino, mentre i piccoli eventi di piena del mese di novembre (6-7, 26-27 e 29-30), occorsi sia sull’asta principale del Reno che sui suoi affluenti, hanno mantenuto all’inizio del mese di dicembre un generale regime di morbida dei corsi d’acqua.

A partire da queste condizioni iniziali, la piena del 3 e 4 dicembre 2005 è stata generata dalla concomitanza di un evento di pioggia di moderata intensità e di un notevole innalzamento delle temperature, che insieme hanno causato il parziale scioglimento del manto nevoso presente, il cui contributo si è sommato all’afflusso pluviometrico generando una prima onda di piena. Un evento meteorologico simile ma di minore intensità e durata, verificatosi nella giornata del 4 dicembre, ha generato una successiva onda di piena di altezza inferiore, che ha prolungato l’esaurimento dei livelli idrici nelle sezioni di valle fino all’intera giornata del 6 dicembre. In tutte le sezioni dell’asta principale del Reno il primo colmo di piena ha superato i livelli di attenzione, in qualche punto anche quelle di preallarme.

Nella Figura 3 è illustrato il bacino del Reno, con i principali affluenti e l’ubicazione delle stazioni pluviometriche ed idrometriche in telemisura.

Figura 3: Bacino idrografico del fiume Reno e dei suoi principali affluenti con ubicazione delle stazioni di misura

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3.1. Analisi pluviometrica a scala di bacino

L’evento pluviometrico che ha generato la piena si è concentrato soprattutto sulla parte montana del bacino del Reno, ha avuto inizio nella seconda metà del 2 dicembre e si è protratto fino alla mattina del 3 dicembre; un secondo scroscio di intensità e durata inferiore si è concentrato nella giornata del 4 dicembre. L’aumento delle temperature ha avuto inizio nella notte del 2 dicembre, e si è mantenuto fino a tutto il 5 dicembre. Nella Figura 4 è illustrato l’andamento orario della pioggia e della temperatura nelle stazioni del bacino montano del Reno, nonché l’andamento dell’altezza della copertura nevosa nell’unica stazione nivometrica di Monteacuto delle alpi, posta alla quota più elevata tra quelle del bacino.

Dall’andamento delle tre grandezze nella stazione di Monteacuto delle alpi, è possibile osservare come lo scioglimento del manto nevoso, passato da 32 a 12 cm, sia stato causato dalla contemporaneità dell’evento di pioggia di maggiore intensità e durata con l’innalzamento delle temperature, da -2 a circa 8 gradi centigradi. Con una stima di carattere speditivo, è possibile valutare in circa 18 mm il contributo in termini di pioggia dovuto allo scioglimento della neve nella stazione in esame, concentrato dal punto di vista temporale durante le giornate del 2 e 3 dicembre. Il successivo scroscio di pioggia del 4 dicembre, con temperature ancora notevolmente al di sopra dello zero, ha causato lo scioglimento totale della copertura nevosa, che nella stazione di Monteacuto è passata da 12 a 0 cm, valutabili in circa 11 mm in termini di pioggia equivalente.

L’andamento del tutto simile di pioggia e temperatura nelle altre stazioni del bacino (vedi Figura 4), poste tutte ad una quota inferiore a quella di Monteacuto, fa supporre un analogo contributo dello scioglimento della neve alla cumulata di pioggia dell’evento, sebbene sia difficile, in assenza di misure nivometriche, quantificare la pioggia equivalente.

Nella Tabella 1 sono riassunti i valori giornalieri di precipitazione 9-9 dei giorni 3 e 4 dicembre, nelle stazioni più significative del bacino montano del Reno, al netto del contributo dello scioglimento della neve all’afflusso complessivo. Confrontando la pioggia dell’evento con i valori di precipitazione massimi e medi, di durata 1 e 2 giorni consecutivi, relativi alla serie storica 1921-2004, si evince che:

- in tutte le stazioni la sola pioggia del 3 dicembre è inferiore alla media, ed ovviamente alla massima pioggia di durata 1 giorno, ad eccezione della stazione di Monteacuto delle alpi;

- nella stazione di Monteacuto delle alpi, la pioggia 9-9 del giorno 3 dicembre è superiore alla pioggia media di durata 1 giorno nel periodo 1921-2004, ma inferiore alla massima. Se si quantifica il contributo dello scioglimento della neve in circa 18 mm di pioggia equivalente, la cumulata totale dei giorni 3 e 4 è stimabile in 149,6 mm, valore comunque inferiore all’altezza media delle piogge di durata 2 giorni nella stessa stazione,

Tabella 1: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell’evento, a confronto con i massimi storici di durata 1 e 2 giorni, nelle stazioni del bacino montano del Reno

STAZIONE QUOTA CumulataReno m.s.l.m. 3 4 2 gg 1 gg 2 gg 1 gg 2 ggMontacuto delle Alpi 900 140.4 1.2 141.6 240.0 348.6 113.7 157.9Cottede 794 48.4 0 48.4 200.8 233.0 87.9 118.0Treppio 650 89 0.2 89.2 244.0 262.8 112.7 149.4Pracchia 620 101.2 4.4 105.6 213.0 315.8 116.1 156.5Porretta Terme 352 52.8 0.2 53.0 242.0 242.0 77.0 103.1

max giorn. 1921-2004 media giorn. 1921-2004Prec. giornaliera 9-9

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Stazione di MONTEACUTO DELLE ALPI (900 m.s.l.m.)dati dalle ore 17.00 del 1/12/05 alle ore 24.00 del 4/12/05

0

5

10

15

20

25

30

35

01/1

2/05

17

01/1

2/05

23

02/1

2/05

05

02/1

2/05

11

02/1

2/05

17

02/1

2/05

23

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03/1

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11

03/1

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17

03/1

2/05

23

04/1

2/05

05

04/1

2/05

11

04/1

2/05

17

04/1

2/05

23

mm/h pioggia

cm

neve

-1

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

°C

Pioggia

Neve

Temperatura

Stazione di COTTEDE (794 m.s.l.m.)dati dalle ore 0.00 del 2/12/05 alle ore 23.00 del 4/12/05

0

2

4

6

8

10

12

14

02/1

2/05

00

02/1

2/05

06

02/1

2/05

12

02/1

2/05

18

03/1

2/05

00

03/1

2/05

06

03/1

2/05

12

03/1

2/05

18

04/1

2/05

00

04/1

2/05

06

04/1

2/05

12

mm/h

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

5

6

7

8

° CPioggia

Temperatura

Stazione di TREPPIO (794 m.s.l.m.)dati dalle ore 00.00 del 2/12/05 alle ore 23.00 del 4/12/05

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

02/1

2/05

00

02/1

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12

02/1

2/05

18

03/1

2/05

00

03/1

2/05

06

03/1

2/05

12

03/1

2/05

18

04/1

2/05

00

04/1

2/05

06

04/1

2/05

12

mm/h

-3

-1

1

3

5

7

9

11

° C

Pioggia

Temperatura

Stazione di PRACCHIA (620 m.s.l.m.)dati dalle ore 0.00 del 2/12/05 alle ore 23.00 del 4/12/05

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

2002

/12/

05 0

0

02/1

2/05

06

02/1

2/05

12

02/1

2/05

18

03/1

2/05

00

03/1

2/05

06

03/1

2/05

12

03/1

2/05

18

04/1

2/05

00

04/1

2/05

06

04/1

2/05

12

mm/h

-3

-1

1

3

5

7

9

11

° C

Pioggia

Temperatura

Stazione di PORRETTA (352 m.s.l.m.)dati dalle ore 7.00 del 2/12/05 alle ore 23.00 del 4/12/05

0

1

2

3

4

5

6

7

8

02/1

2/05

07

02/1

2/05

13

02/1

2/05

19

03/1

2/05

01

03/1

2/05

07

03/1

2/05

13

03/1

2/05

19

04/1

2/05

01

04/1

2/05

07

04/1

2/05

13

mm/h

-2

0

2

4

6

8

10

12

14

° C

Pioggia

Temperatura

Stazione di BARCO (720 m.s.l.m.)dati dalle ore 00.00 del 2/12/05 alle ore 24.00 del 4/12/05

0

1

2

3

4

5

02/1

2/05

00

02/1

2/05

06

02/1

2/05

12

02/1

2/05

18

03/1

2/05

00

03/1

2/05

06

03/1

2/05

12

03/1

2/05

18

04/1

2/05

00

04/1

2/05

06

04/1

2/05

12

04/1

2/05

18

05/1

2/05

00

mm/h

-2

-1

0

1

2

3

4

5

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7

8

° C

Pioggia

Temperatura

Figura 4: Pioggia e temperatura oraria nelle stazioni del bacino montano del Reno e copertura nevosa nella stazione di Monteacuto delle alpi.

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 10

L’analisi statistica delle precipitazioni intense di durata 1, 3, 6, 12 e 24 ore è stata effettuata per quattro delle stazioni pluviometriche del bacino montano del Reno, con il modello probabilistico GEV: nella Figura 5 sono riportate le curve di probabilità pluviometrica che ne derivano, per tempi di ritorno da 2 a 100 anni. Confrontando le altezze massime di pioggia registrate durante l’evento con le suddette curve, appare evidente come per l’evento pluviometrico in esame, i tempi di ritorno maggiori si siano avuti per le precipitazioni di durate 6 e 12 ore, che si attestano su valori minori o uguali ai due anni.

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di COTTEDE

0

30

60

90

120

150

180

210

240

0 3 6 9 12 15 18 21 24t

h (t)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-4 dic 05

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di TREPPIO

0

50

100

150

200

250

300

350

0 3 6 9 12 15 18 21 24t

h (t)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-4 dic 05

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di PORRETTA

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

0 3 6 9 12 15 18 21 24t

h (t)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-4 dic 05

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di PRACCHIA

0

30

60

90

120

150

180

210

240

0 3 6 9 12 15 18 21 24

t

h (t)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-4 dic 05

Figura 5: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell’evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Reno

Considerando che la durata della pioggia critica per il bacino montano del Reno chiuso a Casalecchio è circa 12 ore, possiamo concludere che l’evento di pioggia in esame, pur non presentando caratteri di eccezionalità né in intensità né in valori cumulati, ha generato una piena di moderata criticità in termini di deflussi idrici, probabilmente dovuta al regime di morbida preesistente nel corso d’acqua.

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3.2. Analisi idrometrica

L’evento di piena in esame ha interessato quasi esclusivamente l’asta principale del fiume Reno, con rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nelle sezioni di monte, a partire dalla notte tra il 2 ed il 3 dicembre, che si sono propagati nelle ultime sezioni di valle fino a tutta la giornata del 6 dicembre. Il contributo alla piena dei principali affluenti di destra e sinistra è stato poco significativo: piccole onde di piena, con isolati superamenti dei livelli di attenzione si sono verificati soltanto in alcune sezioni dei torrenti Lavino, Idice, Santerno e Senio.

Dalla Figura 6, che riporta gli idrogrammi di piena nelle principali sezioni montane del corso d’acqua, si osserva che:

- nella sezione di Porretta sul Reno il colmo è transitato alle ore 8:00 del 3 dicembre, con un’altezza di 11,24 metri;

- nella sezione di Vergato sul Reno, dove si è registrato un primo innalzamento dovuto al contributo del Silla, il colmo è transitato alle ore 9:30 del 3 dicembre con un’altezza di 3,30 metri, superiore al livello di preallarme;

- nella sezione di Sasso Marconi sul Setta il colmo è transitato alle ore 11:00 con un’altezza di 1,68 metri alle ore,

- nella sezione di Panico sul Reno il colmo è transitato alle ore 10:30 del 3 dicembre con un’altezza di 1,82 metri.

La somma dell’onda di piena del Reno con quella proveniente dal Setta ha generato nella sezione di Casalecchio Chiusa il superamento del livello di preallarme, con un colmo di piena di 1,65 metri, transitato alle ore 13:15 del 3 dicembre, cui corrisponde una portata stimata di 775 m3/s; esso rappresenta il 16° caso critico su 108 piene registrate dal 1981 al 2004.

A valle di Casalecchio l’onda di piena si è propagata nelle sezioni del tratto arginato del corso d’acqua con livelli massimi sempre al di sopra dei livelli di preallarme (vedi Figura 7). Il mancato apporto ai deflussi del torrente Samoggia, dove il colmo di piena è transitato 14 ore prima del colmo sul fiume Reno a Bagnetto, ha determinato un colmo di soli 7,32 metri nella sezione di Cento, transitato alle ore 0:30 del 4 dicembre; esso costituisce il 29° caso critico sui 108 casi di piena.

Al fine di abbassare il colmo di piena nelle sezioni a valle, in corrispondenza dell’Opera Reno è stato consentito lo sfioro di parte dei volumi defluenti nel Cavo Napoleonico. L’effetto di laminazione dell’onda è visibile nell’idrogramma di piena alla sezione del Gallo, dove il valore massimo di 11,45 metri – inferiore al livello di preallarme – è stato registrato come valore centrale del colmo alle ore 14:15 del 4 dicembre.

A valle dell’Opera Reno l’onda di piena si è propagata con una certa lentezza, superando il livello di attenzione in tutte le sezioni, ed il livello di preallarme nella sola sezione di Gandazzolo; come è possibile osservare negli idrogrammi illustrati in Figura 7, la fase di esaurimento della piena si è prolungata a tutto il 7 dicembre.

Nella Tabella 2 è riportata la scheda di archiviazione della piena in esame, nelle sezioni montane e vallive dell’asta principale del fiume Reno, e dei principali affluenti interessati dalla piena, con le indicazioni ricavate sui tempi di propagazione dell’onda e sulle relative velocità.

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0 12 0 12 0 12 0 12 0 12 0

02/12/05 03/12/05 04/121/05 05/12/05 06/12/05

Figura 6: Propagazione della piena lungo le sezioni montane del fiume Reno, da Porretta a Casalecchio Chiusa.

VERGATO

PANICO

SASSO MARCONI

CASALECCHIO CHIUSA

PORRETTA

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0 12 0 12 0 12 0 12 0 12 0

03/12/05 04/12/05 05/121/05 06/12/05 07/12/05

Figura 7: Propagazione della piena lungo le sezioni vallive del fiume Reno, da Cento a Ponte Bastia.

CENTO

GALLO

GANDAZZOLO

PONTE BASTIA

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Tabella 2: Scheda di archiviazione della piena del 3 – 4 dicembre 2005 nel bacino montano e lungo l’asta principale del fiume Reno.

P08a05

Servizio Idro - Meteorologico

PIENA dei gg. 3 - 4 - 5 - 6 DICEMBRE 2005

Fiume RENO Denominazione Attenzione Punta max registrata Velocità Notedel SENSORE parziali progres. H idr.ca H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0PRACCHIA 12.4 12.4 100 1.34 3 7.00 - 0.00 -PORRETTA 13.5 25.9 970 11.24 3 8.00 1.00 1.00 3.75confluenza Silla 3.0 28.9VERGATO 17.1 46.0 110 3.30 3 9.30 1.30 2.30 3.72PANICO 1 Reno 14.2 60.2 75 1.82 3 10.30 1.00 3.30 3.94PANICO 2 canale 0.0 60.2confluenza Setta 5.4 65.6CASALECCHIO CH. 11.8 77.4 80 1.65 3 13.15 2.45 6.15 1.74 max 1^ puntaCASALECCHIO TV. 1.2 78.6 70 2.56 3 13.30 0.15 6.30 1.33 max 1^ punta

BONCONVENTO 16.8 95.4 490 9.81 3 19.45 6.15 12.45 0.75 max 1^ punta

SOSTEGNO 8.1 103.5 2391 27.42 3 21.45 2.00 14.45 1.13 max 1^ punta

BAGNETTO 2.4 105.9 2290 25.90 3 22.30 0.45 15.30 0.89 max 1^ punta

confluenza Samoggia 0.1 106.0CENTO 5.1 111.1 550 7.32 4 0.30 2.00 17.30 0.72 max 1^ punta

DOSSO 6.5 117.6 830 9.74 4 2.30 2.00 19.30 0.90 max 1^ punta

OPERA RENO 2.3 119.9 2000 20.78 4 3.30 1.00 20.30 0.64 max 1^ puntaGALLO 15.9 135.8 930 11.45 4 14.15 10.45 31.15 0.41 max 1^ puntaconfluenza Navile 4.0 139.8GANDAZZOLO 4.6 144.4 1250 15.33 4 17.45 3.30 34.45 0.68 max 1^ punta

BECCARA N. 21.3 165.7 850 9.03 5 0.30 6.45 41.30 0.88 max 1^ punta

conflenza Idice-Sillaro 2.8 168.5BASTIA 0.3 168.8 830 - - - fuori uso

confluenza Santerno 6.9 175.7confluenza Senio 11.4 187.1VOLTA SCIROCCO monte 11.6 198.7 200 - - - fuori usoVOLTA SCIROCCO valle 0.0 198.7 100 - - - fuori usosbocco in mare 6.3 205.0

Torrente SILLADenominazione Attenzione Punta max registrata Velocità Note

del SENSORE parziali progres. H idr.ca H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0 i tempi parziali sono cal-

SILLA 17.0 17.0 60 1.38 3 7.15 -0.85 0.15 colati rispetto a Porrettasbocco in Reno 0.9 17.9 i progressivi a Pracchia

Torrente SETTADenominazione Attenzione Punta max registrata Velocità Note

del SENSORE parziali progres. H idr.ca H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0 i tempi parziali sono cal-

confluenza Sambro 26.5 26.5 colati rispetto a Panico1

SASSO MARCONI 15.0 41.5 100 1.68 3 11.00 1.10 4.40 i progressivi a Pracchia

sbocco in Reno 0.5 42.0

Denominazione Attenzione Punta max registrata Velocità Note

del SENSORE parziali progres. H idr.ca H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0BAZZANO 26.8 26.8 40 0.14 3 9.00 - 0.00CALCARA 8.8 35.6 280 2.26 3 9.15 0.15 0.15 9.78PALTRONE 5.8 41.4 3650 36.06 3 11.00 1.45 2.00 0.92PALTRONE mandracchio 0.0 41.4 3650 36.06 3 11.00confluenza Lavino 6.9 48.3FORCELLI 0.8 49.1 950 11.13 3 13.30 2.30 4.30 0.86sbocco in Reno 9.9 59.0

Distanze Tempi

Torrente SAMOGGIADistanze Tempi

Distanze Tempi

AREA RETI - BOLOGNA

BACINO DEL RENOTABELLA delle PUNTE MASSIME

Distanze Tempi

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3.3. Le misure di portata effettuate durante la piena

Durante l'evento di piena, è stata eseguita una misura di portata sull'asta principale del fiume Reno, alla sezione di Casalecchio Tiro al Volo, dotata di impianto di teleferica poco a valle della Chiusa di Casalecchio.

Nella scheda che segue sono riportarti i risultati della misura effettuata subito dopo il passaggio del colmo di piena, con un livello idrometrico medio di 1,82 m per una portata di 460 m3/s, valore tra i più alti misurati che ben si adatta alla scala di deflusso già determinata in questa sezione e riportata nella Figura 8.

Scala delle portate a Casalecchio TIRO AL VOLO

-1

-0.5

0

0.5

1

1.5

2

2.5

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600

Q [m3/s]

H [m]

3/12/05

Figura 8: Scala di deflusso nella stazione di Casalecchio Tiro al volo, con indicazione del punto di misura

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RENO A CASALECCHIO T.V. 3/12/2005 ore 15:30 h = 1,82 m portata = 460 m³/s

Grafico delle curve isotachie

Rilievo fotografico

Vista da teleferica Vista a monte

Vista a valle Idrogramma di piena

Reno a Casalecchio Tiro al Volo 3/12/2005 ore15.30

0.00

0.50

1.00

1.50

2.00

2.50

3.00

0.00 3.00 6.00 9.00 12.00 15.00 18.00 21.00 0.00

[m]

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55

-3.00

-1.50

Larghezza [m]

Profondità [m]

0.00

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4. LA PIENA DEL FIUME SECCHIA L’evento di piena che si è verificato sul fiume Secchia nei giorni 3, 4 e 5 dicembre, si inquadra anch’esso nella particolare situazione meteo-idrologica del mese di novembre 2005, caratterizzato da frequenti precipitazioni e da un abbassamento delle temperature, circostanze che hanno dato luogo alla formazione di un consistente manto nevoso in quota, alla saturazione dei suoli nell’intero bacino, e ad un generale regime di morbida nei corsi d’acqua.

A partire da queste condizioni iniziali, la piena in esame è stata generata dalla concomitanza di un evento di pioggia di moderata intensità ma di notevole durata, e di un rapido innalzamento delle temperature, che insieme hanno causato il parziale scioglimento del manto nevoso presente.

Nella Figura 9 è illustrato il bacino del Secchia, con i principali affluenti e l’ubicazione delle stazioni pluviometriche ed idrometriche meccaniche e in telemisura.

Figura 9: Bacino del fiume Secchia con ubicazione delle stazioni di misura

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All’evento di pioggia del 2 e 3 dicembre, che ha generato il primo colmo di piena, è seguito un nuovo scroscio di minore intensità e durata, a cavallo delle giornate 4 e 5 dicembre, che ha prolungato l’esaurimento della piena nel tratto vallivo. Un ulteriore contributo al rallentamento dei deflussi lungo le sezioni di valle è stato causato dai livelli nel fiume Po, che si sono mantenuti piuttosto elevati durante le giornate del 5, 6 e 7 dicembre, ostacolando il naturale sbocco della piena di Secchia .

In tutte le sezioni dell’asta principale i livelli idrici hanno superato i valori di guardia, e nelle sezioni vallive si sono mantenuti al di sopra di essi fino a tutta la giornata del 7 dicembre.

4.1. Analisi pluviometrica a scala di bacino

L’evento pluviometrico che ha causato la piena si è concentrato soprattutto sul crinale appenninico del bacino del Secchia, ha avuto inizio nel pomeriggio del giorno 2 dicembre e si è protratto fino alla prima metà del giorno 3 dicembre; un secondo scroscio di pioggia, di intensità e durata inferiore si è concentrato nella seconda metà del giorno 4 dicembre e nella prima metà del 5 dicembre. Contemporaneamente all’evento di pioggia si è registrato un notevole aumento delle temperature in quota, con un innalzamento dello zero termico da 0 metri a circa 1500 metri di quota.

Nella Figura 10 è illustrato l’andamento orario della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa ove disponibile, nelle stazioni più significative del bacino montano del Secchia. Nella Tabella 3 sono invece riportati i valori di precipitazione giornaliera, nell’intervallo 9-9, e di cumulata totale dell’evento, per le principali stazioni pluviometriche in telemisura del bacino principale e dei relativi sottobacini del Secchia.

Tabella 3: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell’evento, nelle stazioni pluviometriche del bacino del Secchia

STAZIONE QUOTA Cumulata Contributo neveSecchia m.s.l.m. 3 4 5 6 Tot evento mm eventoCerreto Laghi 1336 149.6 23.6 91.0 8.6 272.8 -Ospitaletto 1150 139.4 17.2 61.2 27.8 245.6 -Ligonchio 900 95.6 10.8 43.0 23.0 172.4 37.8Collagna 832 63.6 11.0 41.4 23.8 139.8 -Baiso 550 35.2 0.6 5.2 0.0 41.0 -Ponte Cavola 367 25.8 1.0 4.8 13.6 45.2 -

Secchiello m.s.l.m. 3 4 5 6 Tot evento mm eventoFebbio 1148 85.6 5.4 28.2 15.2 134.4 33.3Villa Minozzo 704 28.2 1.8 11.8 9.6 51.4 -

Dolo m.s.l.m. 3 4 5 6 Tot evento mm eventoPasso radici 1535 149.0 16.2 31.2 2.0 198.4 30.6Piendelagotti 1219 135.4 3.4 33.2 11.2 183.2 35.1Frassinoro 1091 50.4 1.4 11.8 14.6 78.2 -Farneta 703 51.6 0.0 6.6 13.0 71.2 -

Rossenna m.s.l.m. 3 4 5 6 Tot evento mm eventoPolinago 754 38.4 0.0 7.0 11.8 57.2 -Pavullo 678 25.2 0.0 4.6 18.6 48.4 -

Tresinaro m.s.l.m. 3 4 5 6 Tot evento mm eventoSan Valentino 302 20 0.4 4.8 7.8 33.0 -Cà de Caroli 98 10.6 0 5.6 1.4 17.6 -

Medie dei valori giornalieri 55.4 5.0 19.8 10.4 94.5

Prec. giornaliera 9-9

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RA

PP

OR

TO

SU

LL’E

VE

NT

O M

ET

EO

IDR

OG

EO

LOG

ICO

DE

L 3, 4

E 5

DIC

EM

BR

E 2

00

5 1

9

Stazione di P

ASS

O R

AD

ICI (1535 m

.s.l.m.)

dati dalle ore 12.00 del 2/12/05 alle ore 15.00 del 5/12/05

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18

02/12/2005 12:00

02/12/2005 18:00

03/12/2005 00:00

03/12/2005 06:00

03/12/2005 12:00

03/12/2005 18:00

04/12/2005 00:00

04/12/2005 06:00

04/12/2005 12:00

04/12/2005 18:00

05/12/2005 00:00

05/12/2005 06:00

05/12/2005 12:00

mm

/h pioggia

m

neve

-3 0 3 6 9°C

Pioggia

Neve

Temperatura

Stazione di P

IEN

DE

LAGO

TT

I (1219 m.s.l.m

.)dati dalle ore 8.00 del 2/12/05 alle ore 2.00 del 6/12/05

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18

02/12/2005 08:00

02/12/2005 14:00

02/12/2005 20:00

03/12/2005 02:00

03/12/2005 08:00

03/12/2005 14:00

03/12/2005 20:00

04/12/2005 02:00

04/12/2005 08:00

04/12/2005 14:00

04/12/2005 20:00

05/12/2005 02:00

05/12/2005 08:00

05/12/2005 14:00

05/12/2005 20:00

06/12/2005 02:00

mm

/h pioggia

m

neve

-3 0 3 6 9°C

Pioggia

Neve

Temperatura

Stazione di F

EB

BIO

(1148 m.s.l.m

.)dati dalle ore 4.00 del 2/12/05 alle ore 22.00 del 5/12/05

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18

02/12/2005 04:00

02/12/2005 10:00

02/12/2005 16:00

02/12/2005 22:00

03/12/2005 04:00

03/12/2005 10:00

03/12/2005 16:00

03/12/2005 22:00

04/12/2005 04:00

04/12/2005 10:00

04/12/2005 16:00

04/12/2005 22:00

05/12/2005 04:00

05/12/2005 10:00

05/12/2005 16:00

05/12/2005 22:00

mm

/h pioggia

cm

neve

-3 0 3 6 9

°C

Pioggia

Neve

Temperatura

Stazione di LIG

ON

CH

IO (900 m

.s.l.m.)

dati dalle ore 4.00 del 2/12/05 alle ore 22.00 del 5/12/05

0 2 4 6 8 10 12 14 16 1802/12/2005 03:00

02/12/2005 09:00

02/12/2005 15:00

02/12/2005 21:00

03/12/2005 03:00

03/12/2005 09:00

03/12/2005 15:00

03/12/2005 21:00

04/12/2005 03:00

04/12/2005 09:00

04/12/2005 15:00

04/12/2005 21:00

05/12/2005 03:00

05/12/2005 09:00

05/12/2005 15:00

05/12/2005 21:00

mm

/h pioggia

cm

neve

-3 0 3 6 9°C

Pioggia

Temperatura

Neve

Stazione di O

SP

ITA

LET

TO

(1150 m.s.l.m

.)d

ati dalle

ore

5.0

0 d

el 2

/12/0

5 alle o

re 3

.00 de

l 6/1

2/0

5

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18

02/12/2005 05:00

02/12/2005 11:00

02/12/2005 17:00

02/12/2005 23:00

03/12/2005 05:00

03/12/2005 11:00

03/12/2005 17:00

03/12/2005 23:00

04/12/2005 05:00

04/12/2005 11:00

04/12/2005 17:00

04/12/2005 23:00

05/12/2005 05:00

05/12/2005 11:00

05/12/2005 17:00

05/12/2005 23:00

mm

/h

-3 0 3 6 9

° C

Pioggia

Temperatura

Stazione di C

OLLAG

NA

(832 m.s.l.m

.)dati dalle ore 1.00 del 2/12/05 alle ore 24.00 del 5/12/05

0 2 4 6 8 10 12 14 16 18

02/12/2005 01:00

02/12/2005 07:00

02/12/2005 13:00

02/12/2005 19:00

03/12/2005 01:00

03/12/2005 07:00

03/12/2005 13:00

03/12/2005 19:00

04/12/2005 01:00

04/12/2005 07:00

04/12/2005 13:00

04/12/2005 19:00

05/12/2005 01:00

05/12/2005 07:00

05/12/2005 13:00

05/12/2005 19:00

mm

/h

-3 0 3 6 9° CP

ioggia

Temperatura

Figura 10: A

ndamento della pioggia, della tem

peratura e della copertura nevosa oraria nelle stazioni p

iù significative del bacino m

ontano del Secchia

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 20

Osservando in Figura 10 i grafici delle quattro stazioni poste tra i 1500 ed i 900 metri, è possibile notare come, l’innalzamento medio delle temperature da -2 a circa 8 gradi, contemporaneo allo scroscio di pioggia, ha fatto registrare il parziale scioglimento del manto nevoso, passato da 1240 a 90 cm a Passo Radici, da 47 a 7 cm nella stazione di Ligonchio. Con una stima di carattere del tutto speditivo, è possibile valutare il contributo all’afflusso dovuto allo scioglimento della neve variabile tra i 31 mm di pioggia di Passo Radici ed i 38 mm di Ligonchio, distribuiti nell’arco temporale di 5 giorni dal 2 al 6 dicembre. L’andamento del tutto simile di pioggia e temperatura nelle altre stazioni del bacino, poste alla medesima quota, fa supporre un paragonabile contributo dello scioglimento della neve alla cumulata di pioggia dell’evento, sebbene sia difficile, in assenza di misure nivometriche, quantificare la pioggia equivalente effettiva.

Considerati le intensità ed i valori cumulati di pioggia, registrati mediamente in tutte le stazioni nell’intero evento, il contributo all’afflusso dovuto allo scioglimento della neve risulta percentualmente piuttosto modesto; per questa ragione l’analisi pluviometrica viene di seguito condotta – approssimando per difetto – considerando la sola pioggia registrata dai pluviometri.

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di PIENDELAGOTTI

0

50

100

150

200

250

300

0 3 6 9 12 15 18 21 24

t

h (t

)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-5 dic 05

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di OSPITALETTO

0

50

100

150

200

250

300

0 3 6 9 12 15 18 21 24

t

h (t)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-5 dic 05

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di FEBBIO

0

50

100

150

200

0 3 6 9 12 15 18 21 24

t

h (

t)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-5 dic 05

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di LIGONCHIO

0

50

100

150

200

250

0 3 6 9 12 15 18 21 24

t

h (

t)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-5 dic 05

Figura 11: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell’evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Secchia

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 21

L’analisi statistica delle precipitazioni intense di durata 1, 3, 6, 12 e 24 ore è stata effettuata per quattro delle stazioni pluviometriche montane, con il modello probabilistico GEV: nella Figura 11 sono riportate le curve di probabilità pluviometrica che ne derivano, per tempi di ritorno da 2 a 100 anni. Confrontando le altezze massime di pioggia registrate durante l’evento con le suddette curve, appare evidente come per l’evento pluviometrico in esame, i tempi di ritorno maggiori si siano avuti per le precipitazioni di durata 6 e 12 ore, in media compresi tra 2 e 5 anni, mentre la pioggia di durata 24 ore registra tempi di ritorno più bassi.

Considerando che la durata della pioggia critica per il bacino montano del Secchia chiuso a Rubiera è circa 9 ore, possiamo concludere che l’evento di pioggia in esame presenta una certa eccezionalità in termini di intensità, ed ha generato una piena di moderata criticità in termini di livelli idrici raggiunti.

4.2. Analisi idrometrica

L’evento di piena sul fiume Secchia ha avuto inizio nelle prime ore del 3 dicembre, con rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nelle sezioni idrometriche montane che si sono rapidamente propagati verso valle; l’entrata in funzione delle casse di espansione ha prodotto nelle sezioni di pianura un effetto di laminazione dell’onda di piena, che si è esaurita tra il 7 e l’8 dicembre. Nella Tabella 4 è riportata la scheda di archiviazione della piena in esame, nelle sezioni montane e vallive dell’asta principale del fiume Secchia, e dei suoi principali affluenti, con indicazioni sui tempi di propagazione dell’onda e sulle relative velocità.

Come è possibile osservare nella Figura 12, che riporta gli idrogrammi di piena lungo le principali sezioni del corso d’acqua, nella sezione di Lugo il colmo è transitato alle ore 8:30 del 3 dicembre, con un’altezza di 2,30 metri, e si è rapidamente trasferito a Rubiera SS9, dove grazie al notevole contributo dei torrenti Dolo e Dragone, si è registrato un valore al colmo di 1,86 metri alle 11:30 del giorno 3, corrispondente ad una portata stimata di 670 m3/s. Sia a Lugo che a Rubiera, nonché a Ponte Dolo sono stati superati i livelli di guardia (vedi Tabella 4).

A valle della sezione di Rubiera SS9, nonostante l’entrata in funzione delle casse di espansione, l’onda di piena laminata si è propagata nelle sezioni di pianura superando i relativi livelli di guardia; il colmo di piena è transitato:

- a Ponte alto alle ore 22:00 del 3 dicembre, con un’altezza di 8,16 metri;

- a Ponte Bacchello, alle 2:30 del 4 dicembre, con un’altezza di 10, 04 metri;

- a Pioppa, alle 15:00 del 4 dicembre, con un’altezza di 9,58 metri.

Due onde di piena successive, generate dal prolungamento dell’evento pluviometrico, hanno fatto registrare il giorno 5 dicembre due colmi di altezza simile, poco superiore ai livelli di guardia, nella sezione Rubiera SS9. Per effetto di laminazione esercitato dalle casse, tali onde si sono amplificate nelle sezioni dell’asta valliva del Secchia (vedi Figura 12), sebbene le altezze al colmo non abbiano raggiunto i valori della prima onda. Nella sezione di Pioppa, distante circa 42 chilometri dallo sbocco, il deflusso della piena è stato fortemente rallentato dal passaggio di una contemporanea onda di piena sul fiume Po, che tra il 4 e l’8 dicembre ha mantenuto alti i livelli idrometrici diminuendo notevolmente la capacità di ricezione delle acque. I due colmi di piena successivi al primo, si sono quindi saldati nella sezione di Pioppa, facendo registrare un nuovo colmo di 9,50 metri alle ore 18:00 del 7 dicembre, e mantenendo i livelli al di sopra dei valori di guardia fino alle prime ore dell’8 dicembre, cioè per oltre 4 giorni consecutivi.

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 22

0 12 0 12 0 12 0 12 0 12 0

03/12/05 04/12/05 05/121/05 06/12/05 07/12/05

Figura 12: Propagazione della piena lungo le sezioni del fiume Secchia

LUGO

RUBIERA SS9

PONTE ALTO

PONTE BACCHELLO

PIOPPA

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 23

Tabella 4: Scheda di archiviazione della piena del 3 – 4 dicembre 2005 nel bacino del fiume Secchia

P04a05

Servizio Idro - Meteorologico

PIENA dei gg. 3 - 4 - 5 DICEMBRE 2005

Denominazione Livelli rif. Punta max registrata Velocità Notedel SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0GATTA 28.7 28.7 1.80 1.46 3 7.30 - 0.00confluenza Secchiello 1.7 30.4PONTE CAVOLA 4.1 34.4 0.50 0.93 3 8.00 0.30 0.30 -confluenza Dolo 9.5 43.9 2.88LUGO 4.3 48.2 1.40 2.30 3 8.30 1.20 1.50 -confluenza Rossenna 0.5 48.7 3.33PONTE VEGGIA 17.5 66.2 12.06 3 10.00 1.30 3.20 - max 1^ puntaconfluenza Tresinaro 13.0 79.2 2.46RUBIERA SS9 0.3 79.5 1.10 1.86 3 11.30 1.30 4.50 - scarico in cassaPONTE ALTO 12.5 92.0 5.00 8.16 3 22.00 10.30 15.20 0.33 max 1^ puntaPONTE BACCHELLO 13.7 105.7 7.50 10.04 4 2.30 4.30 19.50 0.85 max 1^ puntaPIOPPA 18.8 124.5 7.50 9.58 4 15.00 12.30 32.20 0.42 max 1^ puntasbocco in Po 41.7 166.2

Torrente SECCHIELLODenominazione Livelli rif. Punta max registrata Velocità Note

del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/secorigine 0.0 0.0GATTA SECCHIELLO 19.1 19.1 2.20 1.62 3 5.30 - 00:00sbocco in Secchia 1.3 20.4

Denominazione Livelli rif. Punta max registrata Velocità Notedel SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0PONTE DOLO 30.7 30.7 3.00 3.17 3 6.00 - 00:00sbocco in Secchia 4.4 35.1

Torrente ROSSENNADenominazione Livelli rif. Punta max registrata Velocità Notedel SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0ROSSENNA 31.4 31.4 2.45 1.46 3 07:30 - 00:00sbocco in Secchia 0.8 32.2

Denominazione Livelli rif. Punta max registrata Velocità Notedel SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0CA' DE CAROLI 65.7 65.7 1.50 1.49 3 6.00 - 0.00 -RUBIERA TRESINARO 12.6 78.3 - 3.02 3 11.30 5.30 5.30 0.64sbocco in Secchia 0.4 78.7 -

Distanze Tempi

Torrente DOLODistanze Tempi

Distanze Tempi

Distanze (km) Tempi

Distanze Tempi

AREA RETI - BOLOGNA

BACINO DEL SECCHIATABELLA delle PUNTE MASSIME

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5. LA PIENA DEL FIUME PANARO La piena del fiume Panaro è stata la più modesta delle tre, sia in termini di livelli raggiunti che di durata complessiva: solo il primo colmo ha infatti superato i livelli di guardia e l’onda di piena si è quasi totalmente esaurita in 48 ore, cioè nella giornata del 5 dicembre.

Figura 13: Bacino del fiume Panaro con ubicazione delle stazioni di misura

5.1. Analisi pluviometrica a scala di bacino

L’evento pluviometrico che ha causato la piena, concentrato soprattutto sul crinale appenninico del bacino del Panaro, ha avuto inizio nella seconda metà del giorno 2 dicembre e si è protratto fino alle prime ore del 3 dicembre; un secondo scroscio di intensità e durata inferiore si è concentrato dal pomeriggio del 4 dicembre fino alla sera del 5 dicembre. Contemporaneamente all’evento di pioggia si è registrato un notevole aumento delle temperature in quota, con un innalzamento dello zero termico da 0 ad oltre 1400 metri di quota.

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Nella Figura 14 è illustrato l’andamento orario della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa - ove disponibile - nelle stazioni più significative del bacino montano del Panaro, dove si è concentrata la precipitazione. Nella Tabella 3 sono invece riportati i valori di precipitazione giornaliera, nell’intervallo 9-9, e la cumulata totale dell’evento, per le principali stazioni pluviometriche in telemisura del bacino principale e dei relativi sottobacini.

Stazione di DOCCIA DI FIUMALBO (1371 m.s.l.m.)dati dalle ore 6.00 del 2/12/05 alle ore 20.00 del 4/12/05

0

3

6

9

12

15

02/1

2/20

05 0

6:00

02/1

2/20

05 1

2:00

02/1

2/20

05 1

8:00

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05 0

0:00

03/1

2/20

05 0

6:00

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03/1

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04/1

2/20

05 0

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04/1

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05 1

8:00

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2

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4

5

°C

Pioggia

Neve

Temperatura

Stazione di LAGO PRATIGNANO (1319 m.s.l.m.)dati dalle ore 6.00 del 2/12/05 alle ore 22.00 del 5/12/05

0

3

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9

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15

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6:00

02/1

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2:00

02/1

2/20

05 1

8:00

03/1

2/20

05 0

0:00

03/1

2/20

05 0

6:00

03/1

2/20

05 1

2:00

03/1

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05 1

8:00

04/1

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04/1

2/20

05 0

6:00

04/1

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05 1

2:00

04/1

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8:00

05/1

2/20

05 0

0:00

05/1

2/20

05 0

6:00

05/1

2/20

05 1

2:00

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2/20

05 1

8:00

mm/h pioggia

m

neve

-2

-1

0

1

2

3

4

5

°C

Pioggia

Neve

Temperatura

Stazione di PIEVEPELAGO (1083 m.s.l.m.)dati dalle ore 12.00 del 2/12/05 alle ore 22.00 del 5/12/05

0

2

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02/1

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03/1

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05 0

6:00

03/1

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03/1

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2/20

05 1

2:00

05/1

2/20

05 1

8:00

mm/h

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

5

6

° C

Pioggia

Temperatura

Stazione di SESTOLA (985 m.s.l.m.)dati dalle ore 6.00 del 2/12/05 alle ore 6.00 del 5/12/05

0

2

4

6

8

10

12

14

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18

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02/1

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2:00

02/1

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0:00

03/1

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03/1

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04/1

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2/20

05 0

0:00

05/1

2/20

05 0

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mm/h

-2

0

2

4

6

8

10

° C

Pioggia

Temperatura

Figura 14: Andamento della pioggia, della temperatura e della copertura nevosa (ove disponibile) oraria nelle stazioni più significative del bacino montano del Panaro

Osservando in Figura 14 i grafici delle due stazioni poste oltre i 1300 metri, è possibile notare come l’innalzamento medio delle temperature da -2 a circa 4 gradi, contemporaneo allo scroscio di pioggia, ha fatto registrare il parziale scioglimento del manto nevoso, passato da 70 a 42 cm a Doccia di Fiumalbo, e da 81 cm a 43 nella stazione di Lago Pratignano. Con una stima di carattere del tutto speditivo, è possibile valutare il contributo dovuto allo scioglimento della neve variabile

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 26

tra i 25 mm di pioggia di Doccia di Fiumalbo ed i 34 mm di Lago Pratignano, distribuiti nell’arco temporale di 5 giorni dal 2 al 6 dicembre. L’andamento del tutto simile di pioggia e temperatura nelle altre stazioni del bacino, poste ad una quota inferiore, fa supporre un paragonabile contributo dello scioglimento della neve alla cumulata di pioggia dell’evento, sebbene sia difficile, in assenza di misure nivometriche, quantificare la pioggia equivalente effettiva.

Considerate le intensità ed i valori cumulati di pioggia, registrati mediamente in tutte le stazioni nell’intero evento, il contributo all’afflusso dovuto allo scioglimento della neve risulta percentualmente piuttosto modesto; per questa ragione l’analisi pluviometrica viene di seguito condotta – approssimando per difetto – considerando la sola pioggia registrata dai pluviometri.

Tabella 5: Precipitazione giornaliera 9-9 e cumulata totale dell’evento, nelle stazioni pluviometriche del bacino del fiume Panaro

STAZIONE QUOTA CumulataPanaro m.s.l.m. 3 4 5 6 Tot eventoDoccia di Fiumalbo 1371 87.4 0.6 15.0 15.6 118.6Pievepelago 1083 116.0 1.8 32.6 18.0 168.4Sestola 985 61.2 0.2 12.6 12.0 86.0Sassostorno 971 47.2 0.4 11.4 17.4 76.4Montese 920 49.6 0.0 6.0 10.0 65.6Guiglia 456 21.8 0.0 4.8 19.6 46.2

Leo m.s.l.m. 3 4 5 6 Tot eventoLago Pratignano 1319 149.6 1.6 24.4 7.0 182.6

Tiepido m.s.l.m. 3 4 5 6 Tot eventoSerramazzoni 826 9.2 0.0 2.4 11.6 23.2

Medie dei giornalieri 68.5 2.5 15.2 14.3 94.9

Prec. giornaliera 9-9

L’analisi statistica delle precipitazioni intense di durata 1, 3, 6, 12 e 24 ore è stata effettuata per tre stazioni pluviometriche montane significative, con il modello probabilistico GEV: nella Figura 15 sono riportate le curve di probabilità pluviometrica che ne derivano, per tempi di ritorno da 2 a 100 anni. Confrontando le altezze massime di pioggia registrate durante l’evento con le suddette curve, appare evidente come per l’evento pluviometrico in esame, i tempi di ritorno maggiori si siano avuti per le precipitazioni della stazione di Pievepelago, comprese tra 10 e 20 anni per le durate inferiori a 12 ore, mentre per le altre stazioni, collocate a quota più bassa e in una posizione centrale rispetto al bacino, i tempi di ritorno delle piogge intense sono notevolmente più bassi, addirittura inferiori ai due anni.

L’evento di pioggia in esame non presenta dunque caratteri di eccezionalità in termini di intensità e cumulate nell’intero bacino, sebbene le altezze di pioggia totale (cui si aggiunge il contributo dato dallo scioglimento della neve) risultino non trascurabili in corrispondenza del crinale, tali da generare un evento di piena di criticità moderata.

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 27

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di PIEVEPELAGO

0

50

100

150

200

0 3 6 9 12 15 18 21 24t

h (t

)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-5 dic 05

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di SESTOLA

0

50

100

150

200

0 3 6 9 12 15 18 21 24

t

h (

t)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-5 dic 05

Curve di Probabilità Pluviometrica stazione di MONTESE

0

50

100

150

0 3 6 9 12 15 18 21 24

t

h (t

)

T=2

T=5

T=10

T=20

T=50

T=100

Evento del3-5 dic 05

Figura 15: Confronto tra le massime altezze di pioggia dell’evento, e le curve di probabilità pluviometrica delle stazioni del bacino montano del Panaro

5.2. Analisi idrometrica

L’evento di piena sul fiume Panaro ha avuto inizio nella notte fra il 2 ed il 3 dicembre, con rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nelle sezioni idrometriche montane, che si sono rapidamente propagati verso valle; l’entrata in funzione delle casse di espansione ha prodotto un effetto di laminazione delle due onde di piena nelle sezioni di pianura, dove il fenomeno si è comunque esaurito nella giornata del 6 dicembre. Come è possibile osservare nella Figura 16, che riporta gli idrogrammi di piena lungo le principali sezioni del corso d’acqua, nella sezione di Ponte Samone il colmo è transitato alle ore 10 del 3 dicembre, con un’altezza di 2,25 metri, trasferendosi rapidamente a Spilamberto, dove ha raggiunto i 2,99 metri alle 11:30 del giorno 3 dicembre.

Le modeste intensità e durata del secondo scroscio di pioggia hanno causato un nuovo leggero innalzamento dei livelli idrometrici nella giornata del 5 dicembre, che si sono comunque mantenuti al di sotto dei valori di guardia in tutte le sezioni. A valle della sezione di Spilamberto è entrato in funzione lo sfioratore laterale delle casse di espansione, che ha avuto come effetto la laminazione dell’onda di piena a Bomporto (vedi Figura 16), dove il colmo di 9,36 metri è stato raggiunto alle

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RAPPORTO SULL’EVENTO METEO IDROGEOLOGICO DEL 3, 4 E 5 DICEMBRE 2005 28

0 12 0 12 0 12 0 12 0 12 0

02/12/05 03/12/05 04/121/05 05/12/05 06/12/05

ore 01:30 del 4 dicembre. In tutte le sezioni dell’asta principale del Panaro sono stati superati i livelli di guardia.

Figura 16: Propagazione della piena lungo le sezioni del fiume Panaro

Nella Tabella 6 è riportata la scheda di archiviazione della piena in esame, nelle sezioni montane e vallive dell’asta principale del fiume Panaro e dei suoi principali affluenti, con indicazioni sui tempi di propagazione dell’onda e sulle relative velocità.

PONTE SAMONE

SPILAMBERTO

BOMPORTO

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Tabella 6: Scheda di archiviazione della piena del 3 – 4 dicembre 2005 nel bacino del fiume Panaro

P04a05

Servizio Idro - Meteorologico

PIENA dei gg. 3 - 4 - 5 DICEMBRE 2005

Fiume PANARODenominazione Livelli rif. Punta max registrata Velocità Note

del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0FIUMALBO ACQUICCIOLA 7.1 7.1 2.15 1.32 3 7.00 - 0.00 -PIEVEPELAGO 6.3 13.4 3.60 2.92 3 8.00 1.00 1.00 1.75 max 1^ punta

PONTE VAL DI SASSO 23.0 36.4 - 1.53 3 9.30 1.30 2.30 4.26confluenza Leo 4.1 40.5PONTE SAMONE 12.9 53.4 1.00 2.25 3 10.00 0.30 3.00 9.44 scarico in cassa

SPILAMBERTO 26.6 80.0 1.65 2.99 3 11.00 1.00 4.00 7.39 max 1^ punta

confluenza Tiepido 1.5 81.5NAVICELLO 23.4 104.9 - 9.68 3 22.00 11.00 15.00 0.63 max 1^ punta

BOMPORTO 9.1 114.0 7.50 9.36 4 1.30 3.30 18.30 0.72 max 1^ punta

confluenza canale Naviglio 0.3 114.3CAMPOSANTO 10.8 125.1 - 8.74 4 5.00 3.30 22.00 0.88 max 1^ punta

FOSCAGLIA 15.5 140.6 - 16.14 4 9.00 4.00 26.00 1.08 max 1^ punta

BONDENO 12.4 153.0 - 11.40 4 12.30 3.30 29.30 0.99 max 1^ punta

sbocco in Po 7.6 160.6

Torrente LEODenominazione Livelli rif. Punta max registrata Velocità Note

del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0FANANO 9.7 9.7 1.45 1.25 3 5.30 - 0.00 -sbocco in Panaro 10.8 20.5

Denominazione Punta max registrata Velocità Notedel SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0GORZANO 14.0 14.0 1.50 1.00 5 18.30 - 0.00 - max 2^ punta

S. DONNINO 11.8 25.8 - 1.47 5 20.00 1.70 1.70 2.19 max 2^ punta

sbocco in Panaro 5.8 31.6 -

canale NAVIGLIODenominazione Punta max registrata Velocità Note

del SENSORE parziali progres. Guardia H idr.ca gior. ora parziali progres. m/sec

origine 0.0 0.0MODENA NAVIGLIO 18.8 18.8 2.00 0.84 3 9.15 - 0.00 -sbocco in Panaro 11.9 30.7

AREA RETI - BOLOGNA

BACINO DEL PANAROTABELLA delle PUNTE MASSIME

Distanze Tempi

Distanze Tempi

Distanze Tempi

Distanze Tempi

Torrente TIEPIDO

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6. I DISSESTI IDROGEOLOGICI OSSERVATI L’evento meteorologico del 2-5 dicembre ha innescato numerosi movimenti franosi nel settore occidentale dell’Appennino Settentrionale. Molti dissesti di tipo superficiale sono occorsi tra il 4 e 5 dicembre soprattutto nei bacini dei fiumi Secchia, Enza e Panaro; altri dissesti, soprattutto quelli di dimensioni maggiori e classificati come “profondi”, si sono innescati alcuni giorni successivi alla fine delle piogge. Specialmente nell’Appennino Romagnolo (province di Forlì e Rimini) si sono registrate segnalazioni di frane che hanno causato interruzioni alla viabilità nei giorni 7-10 dicembre. In Tabella 7 è riportato il numero dei dissesti, occorsi nel periodo 4 – 10 dicembre, segnalati da Servizi Tecnici di Bacino e dalla rassegna stampa di quotidiani locali. Questi dati vanno considerati solo come indicativi della gravità e della estensione areale dell’evento in quanto vengono riportati solo i dissesti che hanno causato danni alla viabilità e agli edifici.

Tabella 7: numero di dissesti occorsi tra il 2 e 10 dicembre 2005, stimati in base alle segnalazioni pervenute ai Servizi Tecnici di Bacino Regionali e all’Agenzia di Protezione Civile Regionale.

COMUNE PROVINCIA ZONA DI ALLERTAMENTO

DISSESTI SEGNALATI

Montese Modena E 7

Pievepelago Modena E 2 Serramazzoni Modena E 1

Fanano Modena E 4

Guiglia Modena E 1

Lama Mocogno Modena E 3

Polinago Modena E 7 Frignano sulla Secchia Modena E 1

Toano Reggio Emilia E 3

Carpineti Reggio Emilia E 1 Vetto Reggio Emilia E 1

Baiso Reggio Emilia E 1 Ligonchio Reggio Emilia E 1

Ramiseto Reggio Emilia E 1 Bardi Parma G 1

Borgo Val di Taro Parma G 1

Bedonia Parma G 1 Calestano Parma G 1

Valmozzola Parma G 1 Marzabotto Bologna C 1

Borgo Tossignano Bologna C 1 Castel d’Aiano Bologna C 1

Fontanelice Bologna C 1 Grizzana Morandi Bologna C 1

Brisighella Ravenna A 1 Civitella di Romagna Forlì A 2 Bagno di Romagna Forlì A 1

Galeata Forlì A 1 Dovadola Forlì A 1

Meldola Forlì A 12 Torriana Rimini B 2

Santarcangelo di Romagna Rimini B 2

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Le frane che si sono innescate nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena sono per la maggior parte superficiali, di dimensioni minori o comunque dell’ordine delle decine di metri, che hanno coinvolto lo strato di alterazione superficiale delle rocce; alcuni dissesti sono stati segnalati genericamente come “smottamento”, termine che indica fenomeni di limitate dimensioni e si riferisce sia a piccole colate di fango o “terriccio” franato e sia a crolli di massi da scarpate laterali alle strade. Numerosi sono stati gli “smottamenti” che hanno interessato strade provinciali e comunali che sono rimaste chiuse durante l’evento di pioggia ed oltre, fino alla rimozione dei materiali franati. Le tipologie di frane più frequenti sono state i colamenti, che si sviluppano prevalentemente in litologie argillose che affiorano principalmente in questo settore dell’Appennino Settentrionale.

Alcune frane segnalate nel settore orientale dell’Appennino Settentrionale, sono riattivazioni o accelerazioni di movimenti iniziati durante l’evento di 24-26 novembre. Sono state registrate anche frane più estese, come ad esempio una frana con fronte di 50 metri che avanza verso il fiume Montone (Comune di Dovadola) e un’altra con fronte di 30 metri in località di Cà di Ravaglia (Comune di Bagno di Romagna). Queste frane sono classificate in base alla tipologia di movimento come scivolamenti e si sviluppano prevalentemente in litologie formate da alternanze di strati arenacei e argillosi-marnosi che affiorano principalmente nell’Appennino Romagnolo.

Figura 17: localizzazione dei dissesti occorsi dal 4 al 10 dicembre

La pioggia cumulata in quattro giorni di evento, misurata dai pluviometri più vicini alle frane, ha un tempo di ritorno inferiore ai 2 anni (vedi Tabella 8), fatta eccezione per alcuni pluviometri dei bacini del fiume Secchia e Panaro dove i tempi di ritorno sono superiori ai 2 anni poiché effettivamente in questo settore dell’Appennino la quantità di pioggia è stata maggiore. Alla luce di questi risultati è possibile affermare che l’elevato numero di dissesti riattivatisi è dovuto soprattutto alle condizioni di saturazione del suolo al momento dell’inizio dell’evento più che alla intensità e quantità di pioggia di evento. Oltre alle precipitazioni continue del mese di novembre, è infatti risultato determinante il breve intervallo di tempo trascorso tra l’evento meteorologico in esame e quello del 24-26 novembre che ha generato un consistente manto nevoso (vedi § 2.2.). Lo

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scioglimento della neve causato dalla contemporaneità di piogge ed aumento delle temperature ha infatti aumentato il grado di saturazione del suolo.

Una stima qualitativa del grado di saturazione dei suoli può essere fatta confrontando la pioggia cumulata nei 30 giorni antecedenti al 2 dicembre con la media climatologica della pioggia del mese di novembre (vedi Tabella 8); si può notare che la pioggia dei 30 giorni supera la media climatologica di novembre per i pluviometri dei bacini romagnoli, ma rimane al di sotto della media per i pluviometri dei bacini emiliani poiché in quest’area le precipitazioni sono state soprattutto a carattere nevoso.

Inserendo nel grafico delle soglie pluviometriche (vedi Figura 17), le altezze di pioggia di evento e di pioggia antecedente registrate in ciascun pluviometro, normalizzate rispetto alla media di pioggia

annua, è possibile osservare che tutti i punti superano o si avvicinano alla soglia di criticità moderata.

Tabella 8: Piogge registrate dai pluviometri in telemisura localizzati nelle zone in frana . Pioggia evento = pioggia cumulata dal 2 al 5 dicembre; TR = Tempo di ritorno dell’evento calcolato per una durata di 4 giorni.

STAZIONE BACINO ZONA DI ALLERTAMENTO

DURATA EVENTO (GIORNI)

PIOGGIA EVENTO

(MM)

TR EVENTO (ANNI)

PIOGGIA 30 GIORNI

ANTECEDENTI (MM)

MEDIA PIOGGIA

NOVEMBRE (MM)

Castrocaro Montone A 4 24.6 <2 177 103

Monte Grosso Montone A 4 20.8 <2 130.4 110

Civitella Ronco A 4 24 <2 198 107

Montriolo Ronco A 4 43.2 <2 222 185

Voltre Ronco A 4 24 <2 156 93

Corsicchie Savio A 4 39 <2 250 149

Le Taverne Santerno C 4 20 <2 122 111

Succiso Enza E 4 173 <2 40 274

Ramiseto Enza E 4 85 <2 155 156

Roncovetro Enza E 4 46 <2 109 108

Montese Panaro E 4 65 <2 112 118

Pievepelago Panaro E 4 169 2\5 220 178

Serramazzoni Panaro E 4 23 <2 110 106

Baiso Secchia E 4 42 <2 108 95

Farneta Secchia E 4 71 <2 138 127

Ospitaletto Secchia E 4 246 2\5 130 110

Ponte Cavola Secchia E 4 45 <2 124 104

Villa Minozzo Secchia E 4 51 <2 148 124

Carpineti Secchia E 4 41 <2 122 104

Calestano Baganza G 4 53.4 <2 133 121

Casalporino Ceno G 4 180 <2 142 216

Frassineto Ceno G 4 143 <2 133 216

Nociveglia Ceno G 4 93 <2 144 210

Farini Nure G 4 40 <2 90 114

Bedonia Taro G 4 112 <2 164 191

Borgotaro Taro G 4 99 <2 153 152

Mormorola Taro G 4 98 <2 144 167

Valdena Taro G 4 167 <2 149 280

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0

5

10

15

20

25

30

0 5 10 15 20 25 30

pioggia 30 giorni antecedenti normalizzata(%)

piog

gia

even

to n

orm

aliz

zata

(%

)soglia moderata

soglia elevata

Figura 178: grafico delle soglie pluviometriche di innesco delle frane e i valori di pioggia di evento e pioggia antecedente registrati dai pluviometri più vicino ai dissesti attivatisi

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7. LE ATTIVITÀ DI PREVISIONE E MONITORAGGIO DEL CENTRO FUNZIONALE Il Centro Funzionale ARPA-SIM ha seguito l’evento meteo-idrologico dalla fase di previsione a quella di monitoraggio, dando avvio al sistema di previsione e allertamento della Protezione Civile Regionale e fornendo supporto informativo a tutti gli Enti coinvolti nella gestione delle attività sul territorio. L’evoluzione dell’evento ha reso necessaria l’operatività del Centro Funzionale 24 ore su 24 dall’emissione del primo Avviso Meteo fino all’esaurimento delle piene nei corsi d’acqua.

7.1. La previsione dell’evento meteo e della criticità idrogeologica

Durante la fase di previsione dell’evento meteo-idrologico è stato emesso un primo Avviso Meteo (107/CF) nella mattina del 2 dicembre 2005, recante indicazioni di elevate precipitazioni previste sul crinale appenninico e di innalzamento delle temperature.

Nonostante non risultavano superate le soglie pluviometriche areali nelle zone di allertamento montane, la previsione di scioglimento del manto nevoso presente, nonché le condizioni iniziali dei bacini e dei corsi d’acqua, hanno portato il Centro Funzionale ad una valutazione di possibile criticità idrogeologica e idraulica moderata su tutto il territorio della Regione. Nella stessa giornata all’Avviso Meteo è seguito un Avviso di Criticità (108/CF), recante la previsione di criticità idrogeologica moderata su tutte le zone di allertamento della Regione.

I due Avvisi sono stati inviati agli Enti preposti al presidio territoriale idraulico (AIPO, Servizi Tecnici di bacino, Consorzi di Bonifica) e alla Protezione Civile Regionale.

Il giorno 4 dicembre, ad evento meteo-idrologico già in atto, è stato emesso un secondo Avviso Meteo (109/CF), con la previsione di un nuovo evento di pioggia di minore intensità, che ha prolungato la criticità moderata su tutte le zone di allertamento, segnalata da un nuovo Avviso di Criticità (110/CF).

La previsione dell’evento meteorologico è risultata corretta nei tempi, nella localizzazione e nella magnitudo dei fenomeni. La previsione della criticità è stata adeguata nelle zone di allertamento centrali della Regione (C, D, E ed F), dove il contributo dello scioglimento della neve al deflusso è stato maggiore, e gli eventi di piena su Reno, Panaro e Secchia hanno ampiamente superato le soglie di criticità moderata sia nelle sezioni montane che in quelle vallive. Dal punto di vista idrogeologico il numero di dissesti osservati è risultato consistente nelle zone di allertamento C ed E, superando le soglie di criticità moderata.

Nelle zone di allertamento più orientali (A e B), la previsione di criticità moderata è stata cautelativa per gli eventi di piena, che in pochi punti hanno raggiunto le soglie di criticità moderata, mantenendosi su livelli di criticità ordinaria; sul crinale romagnolo infatti, è mancato il contributo al deflusso dato dallo scioglimento della neve, già avvenuto durante l’evento del 26 e 27 novembre. Dal punto di vista idrogeologico la previsione della criticità moderata nella zona di allertamento A è stata confermata dal consistente numero di dissesti, che hanno creato danni al territorio.

Nelle zone di allertamento occidentali (G ed H), la previsione di criticità moderata è stata cautelativa per gli eventi di piena ma corretta per i numerosi dissesti idrogeologici registrati.

7.2. Il monitoraggio dell’evento sulle zone di allertamento

Il monitoraggio strumentale dell’evento meteorologico previsto e della sua evoluzione ha avuto inizio alle ore 00:00 del 3 dicembre 2005, ed è stato prolungato fino all’intera giornata del 9 dicembre 2005, quando i livelli idrici sono rientrati al di sotto dei valori di attenzione nelle ultime

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sezioni di pianura del fiume Secchia. Durante tutta la fase di monitoraggio è stata mantenuta una stretta comunicazione con gli Enti preposti al presidio territoriale idraulico (AIPO, Servizi Tecnici di bacino, Consorzi di Bonifica) e con la Protezione Civile Regionale, che hanno fornito informazioni sulle criticità presenti sul territorio.

Durante la fase di monitoraggio sono stati emessi:

- 7 bollettini il 3 dicembre, aggiornati circa ogni tre ore;

- 4 bollettini il 4 dicembre, aggiornati circa ogni sei ore;

- 4 bollettini il 5 dicembre, aggiornati circa ogni sei ore;

- 1 bollettino il 6 dicembre, al passaggio del colmo sul Secchia, nella sezione di Pioppa;

- 1 bollettino il 9 dicembre, al rientro dei livelli idrici al di sotto dei livelli di guardia sul fiume Secchia, nella sezione di Pioppa.

7.3. Avvisi e bollettini emessi

Si riportano, di seguito, in ordine cronologico, gli Avviso meteo e gli Avvisi di criticità emessi il 2 ed il 4 dicembre 2005 in fase di previsione, ed uno dei Bollettini emessi in fase di monitoraggio.

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