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Rappresentano lattività elettrica lungo la via uditiva, dal nervo acustico nel suo tratto più distale al tronco encefalico, in risposta a stimoli acustici

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Rappresentano l’attività elettrica

lungo la via uditiva, dal nervo

acustico nel suo tratto più distale

al tronco encefalico, in risposta a

stimoli acustici

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

• I potenziali evocati acustici del tronco

encefalico vengono registrati come

attività di volume condotto (far field)

dallo scalpo.

• Rappresentano un mezzo diagnostico non

invasivo, obiettivo, sensibile e

riproducibile, per molti disturbi del nervo

acustico e del tronco encefalico.

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

I IIIII IV-V

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Onda I: “far-field” potential della N1 del EcoG (potenziale d’azione composto del nervo acustico)

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Onda II: origina dalla porzione prossimale n. acustico, vicino al nucleo cocleare; può mancare nell’adulto, quasi sempre assente nel neonato;più prominente controlateralmente

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Onda III: probabilmente generata porzione caudale ponte; fibre dal n. cocleare a corpo trapezoide e oliva superiore

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Onde IV e V: probabile generatore lemnisco laterale porzione rostrale ponte e caudale mesencefalo (genesi controlaterale?); reg. controlaterale IV e V separate

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

• “clicks” con frequenze tonali 500-5000, prodotti da un trasduttore

(cuffia)

• onde quadre monofasiche di durata 100s

• stimolo in fase di condensazione: spostamento del diaframma del

trasduttore verso l’esterno con effetto di aumento di pressione nel

condotto uditivo esterno (verso la membrana timpanica)

• Stimolo in fase di rarefazione: spostamento del diaframma del

trasduttore verso l’interno con effetto di riduzione della pressione nel

CUE. Consigliata perché sposta la membrana basale verso la scala

vestibolare stimolando l’VIII nervo

• Fase alternata

Parametri di stimolazione

• Lo stimolo viene erogato mono-auralmente

• I clicks vengono somministrati a una frequenza 10-70 Hz

• nella diagnostica neurologica si usa un frequenza di circa 11 Hz

• evitare frequenze divisibili per 50Hz

• L’Intensità del click fa riferimento alla soglia psico-acustica del paziente

espressa come livello di sensibilità acustica (sensation level; dBSL), e

che rappresenta lo zero

• L’intensità utilizzata è di 60- 70 decibels (dB) sopra la soglia psico-

acustica

• Controlateralmente si somministra un rumore bianco continuo che serve a

mascherare l’altro orecchio per evitare che venga attivato per via ossea

(masking). L’intensità del rumore non deve superare 30dBSL

Parametri di stimolazione

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

• L’applicazione sulla cute avviene mediante l’uso di pasta conduttiva,

adesiva, e l’impedenza deve essere mantenuta sotto i 5000 ohm.

• In condizioni di stimolazione soprasoglia si può utilizzare una banda di

frequenza 50-60Hz e 3000Hz.

• Il tempo di analisi consigliato è di 10ms; 20ms sono preferiti nello studio di

neonati.

• Per ottenere BAEP attendibili è consigliata la media di circa 2000 risposte

da ripetere in 2 trials successivi che assicurino una perfetta ripetibilità dei

potenziali.

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

• Variazioni d'intensità del click inducono

cambiamenti in tutte le componenti del

BAEP– al decrescere dell'intensità diminuisce

l'ampiezza e aumenta la latenza (0.03ms

xdB) con intervalli interpicco invariati. Ciò

sarebbe dovuto al coinvolgimento dell’apice

della coclea, attivato a bassa intensità, che

scarica più tardivamente

• L’aumento della frequenza di stimolazione

induce:– aumento di latenza della onda V, senza

modificare la sua ampiezza

– riduzione di ampiezza delle altre componenti

senza modificare la latenza

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

• presenza delle singole componenti

• latenze assolute singole onde

• intervallo I-V

• intervallo I-III

• intervallo III-V

• rapporto di ampiezza V/I

Parametri di valutazione dei BAEP e rispettive alterazioni

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

• Nel s. normale presenti le onde I, III e V– incostanti IV e II

• Assenza di tutte le componenti: – controllo funzionamento del sistema di

stimolazione/registrazione; esaminare il paziente a

varie intensità di stimolo

– sordità periferica

• Assenza delle onde I e III: – causa più frequente perdita di capacità uditiva

• Assenza delle onde III e V: – lesione pontina, grave disfunzione dell'VIII nervo

(monolaterale: tumore angolo ponto-cerebellare l.

demielinizzanti)

• Assenza dell'onda V: – lesione parte alta ponte, mesencefalo

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Intervallo I-V:

• generica disfunzione del tronco encefalico.

• presente nelle malattie demielinizzanti e

degenerative, danno ischemico-ipossico,

tumori.

• Il valore massimo normale per un adulto sotto

i 70 anni è 4.5ms, con massima asimmetria

interlato di 0.5ms.

Parametri di valutazione dei BAEP e rispettive alterazioni

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Intervallo I-III:

• conduzione del nervo cocleare attraverso

lo spazio subaracnoideo sino al nucleo

cocleare

• aumentato in lesioni parte prossimale

dell’VIII, giunzione bulbo pontina, parte

bassa del ponte

• L’aumento dell’intervallo I-III è

caratteristico dei neurinomi

• Il limite superiore è considerato 2.5ms,

con massima asimmetria interlato

inferiore a 0.5ms.

Parametri di valutazione dei BAEP e rispettive alterazioni

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

• I BAEPs sono alterati nel 95% dei

neurinomi dell'acustico

• Fase precoce: aumento latenza onde I

e V, aumento dell'intervallo I-V.

• Fase tardiva: riduzione di ampiezza

delle onde assenza delle onde (effetto

massa sul tronco omolateralmente)

aumento dell'intervallo III- V

controlateralmente

Tumori angolo ponto-cerebellare

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Parametri di valutazione dei BAEP e rispettive alterazioni

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Intervallo III-V:

• rappresenta la conduzione dal ponte al

tegmento.

conduzione lungo le vie acustiche pontine

controlaterali all’orecchio stimolato.

Il limite superiore è considerato 2.4ms, con

massima asimmetria interlato inferiore a

0.5ms.

Parametri di valutazione dei BAEP e rispettive alterazioni

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Rapporto di ampiezza I/V:

• esprime l’ampiezza della I onda rispetto al complesso IV-V

• normale: rapporto inferiore a 0.5

Stato di morte cerebrale

• persistenza della sola onda I

• persistenza delle onde I e II

• assenza di tutte le componenti

• diagnosi differenziale tra

morte cerebrale e coma

tossico-metabolico

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

• valido strumento di monitoraggio intraoperatorio, durante

interventi chirurgici in fossa cranica posteriore, (tumori

dell'angolo ponto-cerebellare) che mettono a rischio tronco

encefalico e nervi cranici (VII e VIII)

Monitoraggio intraoperatorio

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Utilità clinica dei BAEP nei bambini

• La registrazione dei BAEP in età pediatrica consente di acquisire

informazioni obiettive per la diagnosi precoce di disfunzioni

neurologiche ed uditive nel piccolo paziente non collaborante

clinicamente

Applicazioni neurologiche

• Valutazione maturazione del sistema nervoso

• Contributo alla localizzazione del livello di danno del tronco in

condizioni critiche

• Monitoraggio via acustica durante interventi su tumori del tronco

• Applicazioni audiologiche

• Precoce diagnosi di disfunzione uditiva in bambini, e neonati a

rischio per danno uditivo, prima che si manifestino ritardi nel

linguaggio, con possibilità di anticipare l'applicazione di tecniche

riabilitative o di protesi.

• Possibilità di discriminare in età neonatale tra ipoacusie di

conduzione e neurosensoriali in base a presenza/ assenza dell’onda

I

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Maturazione del BAEP nei neonati ed applicazioni cliniche in età pediatrica

• Per una corretta interpretazione dei risultati prima dei 2 anni occorre conoscere le principali tappe maturative, attribuite a mielinizzazione, aumento diametro fibre e efficienza sinaptica

• E’ difficile stimare l’età gestazionale• La latenze assolute e gli intervalli interpicco

decrescono con lo sviluppo; (l'onda I raggiunge i valori dell'adulto a 3 mesi, mentre l'onda V raggiunge i valori dell'adulto a 12 mesi)

• L'ampiezza dell'onda I è maggiore quindi è minore il rapporto V/I

• Alla nascita variabile morfologia con presenza di tutte le componenti, o di nessuna.

• A partire dalla 25°-28° settimana si possono registrare risposte stabili, dopo 6 mesi la morfologia è simile a quella dell'adulto. La completa maturazione avviene tra 1 e 2 anni

I potenziali evocati acustici a breve latenza (BAEP)

Monitoraggio Vie Acustiche

Viene effettuato il monitoraggio con l’ausilio di:

• ECHO-Ge (elettrococleogramma)• C-NAP del Nervo Acustico• Near Field Acoustic Potential (Potenziale del nucleo)• ABR• MLAEP (Middle latency auditory evoked potential)• Potenziale Uditivo Corticale

Stimolando mediante trasduttore intrameatale con Click ad intensità 135 dB pSPL con frequenza di 22 Hz

ABR

C-NAP del n. acusticoaveraging

C-NAP del n. acusticoin single swep

ECHO-Ge