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15 gennaio

Rassegna 15 gennaio

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rassegna 15 gennaio

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Page 1: Rassegna 15 gennaio

15 gennaio

Page 2: Rassegna 15 gennaio

! 9,90 DVD + ! 1,20 – Arretrati: ! 2,00Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Sabato 15 gennaio 2011 – Anno 3 – n° 12Redazione: via Orazio n° 10 – 00193 Romatel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

w w w. i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

Un Paese alla berlinadi Peter Gomez

dc

Una cosa è bene dirla subito. Noi de IlFatto Quotidiano avremmo preferitoche il crepuscolo di Silvio Berlusconifosse arrivato per la sua conclamata

incapacità di governare, per i suoi rapporticon la mafia, per le mazzette versate a giu-dici e testimoni, per il conflitto d’i n t e re s s i ,per le leggi vergogna e per l’infima e truf-faldina classe dirigente da lui selezionata inquesti anni.Ma ciascuno ha il 25 luglio che si merita. Ein un Paese malato come il nostro (non soloper colpa di Berlusconi) quello del Cava-liere non può che ricordare la trama di unfilm con Alvaro Vitali. Il processo con ritoimmediato per sfruttamento della prostitu-zione minorile e per concussione, richiestodalla Procura di Milano contro il premier, ècosì destinato a diventare la fotografia per-fetta dell’Italia di oggi: con le telefonate inQuestura in cui la diciassettenne Ruby vie-ne spacciata dal premier per “nipote di Mu-b a ra k ”, con le bugie di Berlusconi smentitein tempo reale dalle intercettazioni telefo-niche, con le centinaia di migliaia di euroversati esentasse per comprare il silenzio eil corpo di decine e decine di ragazze.Certo, oggi il presidente del Consiglio gri-da, come di consueto contro i pm, che “vo -gliono sovvertire la democrazia”, dimenti-cando che la democrazia non ha solo a chefare con il modo con cui si sceglie chi sta alpotere (il voto), ma anche con la manieracon cui si controlla chi è al potere. I suoionorevoli avvocati cercano invece nei co-dici un buon motivo per tentare di spostaree rinviare sine die il dibattimento. Ma qui,ormai, il problema non è solo giudiziario. Ilproblema è politico. L’Italia è governata daun primo ministro ricattabile e forse ricat-tato (è stato Umberto Bossi a dire che leescort sono inviate “dalla malavita”, mentresono noti i rapporti di Lele Mora con bossdella ‘ndrangheta). Da unuomo che sceglie chi man-dare nelle istituzioni a rap-presentare i cittadini sullabase della capacità dimo-strata nel gestire le ragazze apagamento (la consiglieraregionale Nicole Minetti).Da un sempre più anzianosignore incapace di com-prendere che con i suoicomportamenti mette allaberlina, non se stesso, maun'intera e sfortunata nazio-ne.

Si spacca il Pd, litigi nell’Idv: il governo è moribondo,l’Italia è alle corde ma l’opposizione non sta tanto bene

CONCUSSIONE E PROSTITUZIONEI PM: SESSO CON MINORE. ORA B. TREMA DAVVEROBunga bunga con Ruby, la Procura di Milano chiede un processoimmediato e convoca il premier per il 21 gennaio. Foto e filmati,

ma Berlusconi non si dimette e urla contro i magistrati

Si scaldi Previtia bordocampo

di Marco Travaglio

In attesa di conoscere le prove schiaccianti chela pur prudente “nu ova ” Procura di Milano hascovato sui bunga-bunga del presidente delConsiglio dei ministri, tanto da chiedere di

processarlo subito con rito immediato, il pensierocorre solidale all’on. avv. Niccolò Ghedini. Ilp ove r ’uomo era appena uscito dalle forchecaudine della Corte costituzionale, era addiritturariuscito a far credere al suo illustre assistito che lastroncatura del legittimo impedimento è un mezzotrionfo per la difesa, e proprio mentre pregustavaqualche ora di meritato riposo del guerriero, eccocapitargli tra capo e collo una nuova tegola didimensioni inaudite: pare che il suo instancabilecliente, già noto per corruzioni, falsi in bilancio,appropriazioni indebite, finanziamenti illeciti,minacce a organi dello Stato nonché per indaginidi mafia, riciclaggio e strage, abbia recentementeaggiunto alla sua invidiabile collezione un paio didelitti che ancora gli mancavano: concussione eprostituzione minorile. Per lui, come dice Luttazzi,il Codice penale è un catalogo di opzioni. Onore alprocuratore Edmondo Bruti Liberati che, grazie allavoro di Ilda Boccassini, Pietro Forno e alcunisostituti, ha cambiato idea sulla “regolar ità”inizialmente certificata su quanto avvenne la nottedel 27 maggio 2010, quella della telefonata inQuestura del premier che spacciava la giovaneRuby per la nipote di Mubarak e induceva ifunzionari ad affidarla alla sua igienista dentale econsigliera regionale Nicole Minetti, giurando chequesta se ne sarebbe presa cura, mentre invecel’abbandonò nelle grinfie di un’amica prostituta (diqui l’accusa di concussione). La pm minorileAnnamaria Fiorillo giurava che quella notte furonocommessi dei reati, e aveva ragione. Disonoredunque al Csm che ha rifiutato di tutelarla dallebugie compiacenti del ministro dell’Inter noMaroni. Ghedini s’è subito messo all’opera con leconsuete dichiarazioni-autogol. Stavolta non hadetto che B. “alla peggio sarebbe l’u t i l i z z a t o refi n a l e ” di Ruby, anche perché proprio questa èl’accusa. E non ha nemmeno ripetuto che B. nonsapeva della minore età della ragazza: avendochiesto alla Questura di affidarla alla Minetti, èovvio che sapesse che aveva meno di 18 anni, vistoche l’affido è previsto per i minorenni, non per imaggiorenni. No, questa volta Ghedini ha tuonatocontro la “violazione della privacy del premier”.Dal che si può facilmente intuire che nemmeno luipuò giurare che B. non abbia fatto le cose di cui èaccusato: ritiene solo che attengano alla privacydel suo illustre cliente. Una vaccata clamorosa:chiunque abbia una figlia può ben capire che nonc’è privacy che tenga per chi è accusato di averabusato di minorenni, per giunta a pagamento. Inattesa che il ministro Calderoli riproponga lacastrazione chimica o manuale a colpi di cesoie,cresce la curiosità sulle prossime mosse del duoGhedini-Alfano. Un lodo “Chiù Pilu Per Tutti”, cheabbassi la minore età da 18 a 16 anni, potrebbeessere un’idea. O, in alternativa, richiamare inservizio Previti, non a caso avvistato l’altroieri invisita a Palazzo Grazioli. Vista l’urgenza dovuta algiudizio immediato, le immaginabili condizioni diGhedini (segnalato in preda alle convulsioni in unreparto rianimazione) e le bocciature a trenino deilodi Schifani, Alfano e Al Nano, una nuova leggeper abolire i processi parrebbe azzardata. Nonresta dunque che tornare all’antica ricettaprevitiana: comprarsi i giudici (“a Rena’, te stai adimentica’ a bbusta”, “damoje ‘na borzata des o rd i ”). È vero che Cesarone nostro, dopo anni diinattività forzata, è un po’ fuori allenamento. Mapotrebbe iniziare a scaldarsi a bordocampo, fuoridal tribunale, provando a corrompere qualchepassante. Se non avrà perso completamente lamano, passerà agli uscieri, poi ai cancellieri, infineai magistrati. Alla peggio, dovessero beccarlo dinuovo, si dice che è il cugino di Mubarak.

F I AT x Concluso il referendum la fabbrica si ferma per un anno

Mirafiori, affluenza recordVerso la vittoria del SìFiom fuori, oggi la Cgil cerca di reagire proponendouna legge sulle rappresentanze sindacali Caselli e Meletti pag. 9 z

TUNISIA x Le forze armate controllano il paese

Ben Ali scappa, la protestavince. Ma la violenza continua

di Gianni Barbacettoe Davide Milosa

M aledetta primavera. Il 21 mar-zo, primo giorno della pros-

sima primavera, Silvio Berlusconiandrà a giudizio immediato, con ilrischio di subìre in tempi breviuna condanna per concussione eprostituzione minorile. Questo al-meno, è lo schema d’azione dellaProcura di Milano, che ieri ha con-fermato di aver iscritto il presiden-te del Consiglio nel registro deireati. pag. 2 z

nla escort Nadia

“Sesso e drogain quelle nottia Villa Certosa”

Tecce pag. 5z

nlegge e potere

Il presidenteprovi a difendersiin tribunale

Tinti pag. 18z

ndon Gallo

“Il silenzio dellaChiesa è più gravedel Bunga Bunga”

Borromeo pag. 4z

A sinistra, Karima “R u by ” el Mahroug e sopra,il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (FOTO ANSA)

Il presidentevorrebbe arrivarein Francia. Ilpremier al suoposto, con l’ok deimilitari Vergine pag. 13 z

C AT T I V E R I EBen Ali scappa dalla Tunisiainseguito da una folla:da noi possono bastareun paio di puttane

da pag. 2 a 6 z

(FOTO ANSA)

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il Fatto Quotidiano

e lo scoop

su Ruby Rubacuori

E ra il ventisei ottobre del 2010quando il Fatto Quotidiano pubblicaper primo la notizia dell’inchiesta

che coinvolge a Milano Silvio Berlusconi. “Unaragazza, appena diciottenne – racconta GianniBarbacetto – sta raccontando di avere avutoincontri con lui quando era ancora minorenne.Un nuovo caso Noemi Letizia? No, una vicenda

ancor più spinosa, perché questa volta laragazza racconta fatti, incontri, contesto,particolari. Fa i nomi di protagonisti ecomprimari. La storia ha, per ora, contornimolto indefiniti. La ragazza, la chiameremoRuby, è di nazionalità marocchina e in questomomento sarebbe ospite di una comunitàp ro t e t t a ”.

“C O M P R AVA” MINORENNIChiesto il giudizio immediato per Berlusconiaccusato di sfruttamento della prostituzione

di Gianni Barbacettoe Davide Milosa

Milano

M aledetta primavera. Il 21marzo, primo giornodella prossima primave-ra, Silvio Berlusconi an-

drà a giudizio immediato, con ilrischio di subire in tempi breviuna condanna per concussionee prostituzione minorile. Que-sto è almeno lo schema d’azionedella procura della Repubblicadi Milano, che ieri ha conferma-to – dopo le notizie diffuse in re-te del Corriere .it – di aver iscrittoil 21 dicembre scorso il presi-dente del Consiglio nel registrodei reati.La vicenda è quella di Ruby e delbunga-bunga. Berlusconi è in-dagato per aver avuto rapportisessuali a pagamento con unaragazza marocchina, Karima ElMahroug detta Ruby. La ragazzaaveva 17 anni, era ancora mino-renne; e la legge sulla prostitu-zione prevede che il cliente siapunito (con una pena da 6 mesia 3 anni) se ha rapporti con unaragazza che abbia tra i 14 e i 18anni. Per coprire questo reato –secondo l’ipotesi della procura– Berlusconi avrebbe compiutoun secondo reato, più grave: laconcussione (punita con unapena da 4 ai 12 anni). Telefonan-do più volte, nella notte tra il 27e il 28 maggio 2010, ai funzio-nari della questura di Milano, af-finché rilasciassero la ragazza(che era stata fermata per fur-to), sostenendo che fosse “la ni-pote del presidente egizianoM u b a ra k ”.

I PM ILDA BOCCASSINI,Pietro Forno e Antonio Sanger-mano, titolari del caso Ruby,continuano a indagare, per favo-reggiamento della prostituzio-ne, su Lele Mora, Emilio Fede e laconsigliera regionale (ed ex igie-nista dentale del presidente delConsiglio) Nicole Minetti, consi-derati coloro che fornivano le ra-gazze per le feste del bunga bun-ga. Ma si sono convinti che glielementi a carico di Berlusconisono fulminanti: per questo lohanno iscritto tra gli indagati il21 dicembre e ieri gli hanno in-viato un invito a comparire. In vi-sta, specifica il documento, di ungiudizio immediato, che si fa sal-tando l’udienza preliminare e sicelebra entro tre mesi dall’iscr i-zione: il 21 marzo, dunque.

Ieri sono stati inviati avvisi di ga-ranzia anche a Mora, Fede e Mi-netti, che sono stati così ufficial-mente informati di essere inda-gati per favoreggiamento dellaprostituzione (per aver fatto in-contrare numerose ragazze conBerlusconi) e per concorso inprostituzione minorile (peravergli portato Ruby). La poliziaha perquisito ieri anche alcuneabitazioni a Genova, dove vive laragazza. Ma non ha potuto com-piere la perquisizione dell’uf fi-cio a Segrate di Salvatore Spinel-li, uomo della tesoreria Fininveste “ufficiale pagatore” di SilvioBerlusconi: respinta perchéquell’ufficio è considerato partedella segreteria politica del pre-sidente del Consiglio, dunque

inviolabile senza permesso delleC a m e re .Il giudizio immediato è un ritoche la pubblica accusa chiedequando ritiene di avere raccolto“prove evidenti”. Per la concus-sione, le telefonate ai funzionaridella questura di Milano sonostate raccontate dagli stessi fun-zionari e ammesse da Berlusco-ni. E per la prostituzione mino-rile? La presenza di Ruby nellavilla di Arcore (il 14 febbraio, SanValentino. Il 24, 25 e 26 aprile, aPasqua e Pasquetta) è stata pro-vata dal traffico telefonico. La na-tura sessuale degli incontri è di-mostrata, secondo i pm, da testi-monianze, intercettazioni tele-foniche, pagamenti in denaro eimmagini recuperate dai tecniciinformatici – benché cancellate– da telefonini e computer.

INUTILI, SECONDO il pro-curatore Edmondo Bruti Libera-ti, i tentativi di spostare l’inda gi-ne a Monza o al tribunale dei mi-nistri di Roma. No Monza: per-ché gli incontri sono avvenuti adArcore, ma la concussione (rea-to più grave, che attira anche ilmeno grave) è stata consumata aMilano. Non Roma, perché Ber-lusconi, facendo pressioni suifunzionari della questura, nonha abusato della sua “funzione”

di presidente del Consiglio, madella sua “qualità” o posizione.Poco dopo il mezzogiorno di ie-ri, un suv blu supera il passo car-raio di via Fatebenefratelli. A bor-do, protetta dai vetri scuri, c'èNicole Minetti. Indossa un cap-potto chiaro, tiene lo sguardobasso e fugge rapida scortata dalvice questore Maria Josè Falcic-chia. In realtà il via vai negli ufficidella squadra mobile è iniziato lamattina presto. In processionepassano diverse ragazze. Sonosoubrette televisive che hannopartecipato alle cene di Arcore.Tra loro, anche Michelle, laescort brasiliana che ha ospitatoRuby in casa sua.Minetti ha lasciato gli uffici dellaquestura solo in serata, dopo es-sere stata impegnata sei ore a fir-mare le carte delle perquisizionie a rispondere alla domande de-gli investigatori. L'interrogato-rio della giovane politica azzurraè stato secretato. Quello che co-munque si è appreso è che sonostate effettuate diverse perquisi-zioni: nei suoi uffici della Regio-ne Lombardia (portati via duecomputer) e in un appartamen-to di Segrate, ex residenza dellaMinetti, oggi abitato da una sou-brette di Mediaset. Smentita lapresenza di Ruby negli uffici del-la questura ieri mattina. Confer-

LA DONNA CHIAVE Aveva detto: “Non conoscevo Karima”

Le telefonate incastrano la Minetti

mata, invece, l'audizione dellaex letterina Alessandra Sarcinel-li. La ragazza ha raccontato dinon aver mai conosciuto Ruby,ma ha confermato la sua presen-za ad Arcore. "Si è trattato di cenenor mali”, ha detto. “Berlusconi?È una persona che stimo moltis-simo".La squadra Mobile di Milano si èanche incaricata delle perquisi-zioni nell'abitazione genovese diRuby. Non la comunità di Sant’I-lario (già visitata dalla polizia il28 ottobre scorso), ma la casache la giovane marocchina con-divide con il suo attuale compa-gno. Ed è qui che gli investigatoriavrebbero trovato la pistola fu-mante di questa inchiesta, ovve-ro video e fotografie di alcune fe-ste in Sardegna.

INTERROGATORI, perqui -sizioni e avvisi di garanzia scatu-riscono dall'inchiesta aperta inseguito alla telefonata del pre-mier al capo di gabinetto dellaquestura di Milano Pietro Ostu-ni.Dopo le telefonate della notte trail 27 e il 28 maggio, Ruby è statasentita più volte dai magistrati.Riempie pagine di verbali e svelala pratica del bunga bunga. De-cine di ragazze vengono interro-gate dai magistrati. Rilasciano di-

chiarazioni importanti che di-mostrano, secondo i pm, cheBerlusconi ha avuto rapporti ses-suali con Ruby (sempre smentitidalla ragazza) e sapeva di trovarsidavanti una minorenne.Contemporaneamente sono ini-ziate le intercettazioni. Ed è pro-prio il confronto del traffico te-lefonico a dare una svolta all'in-dagine. I tabulati rivelano Rubyad Arcore in diversi weekend incui è provata anche la presenzadel premier. Il primo incontro ri-

Sotto il premier, Silvio Berlusconi;a destra, la ragazza di originimarocchine, Ruby Rubacuori

Tra i reaticontestatidalla pmmilaneseBoccassinic’è anchela concussione

di Davide Vecchi

N icole Minetti ha sempre sostenutodi aver conosciuto Ruby la notte

tra il 27 e il 28 maggio in questuradove andò per prendere in affida-mento l’allora minorenne Karima. Itabulati telefoni, le intercettazioni e i

testimoni raccontato invece tuttaun’altra storia. L’ex soubrette di Me-diaset ed ex igienista dentale cono-sceva da tempo la marocchina. Un’a-micizia vecchia di almeno due anni,raccontano i testimoni, scandita daconvocazioni anche notturne. “Unavolta venne a prenderla alle cinque

del mattino a casa, noi dormivamotutte. Ruby si vestì e uscì di corsa”,ricorda una sua ex coinquilina. E lamarocchina parlava spesso di NicoleMinetti, “come se fosse la sua miglio-re amica; diceva che era gentilissima,che la rassicurava sulle sue qualitàche sicuramente l’avrebbero portataa raggiungere la fama di Belen e AidaYespica, i suoi due idoli”. Non solo,sempre secondo quanto testimonia-to da una amica e ragazza della scu-deria di Lele Mora, “Ruby ci raccon-tava che Minetti le presentava moltepersone famose che avrebbero po-tuta aiutarla e quando ci disse chesarebbe andata a casa di Berlusconinoi le abbiamo riso in faccia”. Ci sonopoi le intercettazioni sul telefono cel-lulare del consigliere regionale delPdl, che confermano come la cono-scenza di Ruby fosse tutto fuorchénuova e che il premier si rivolgesse aMinetti per “s e g u i re ” la giovane ma-

rocchina. É lui che chiama l’ex igie-nista dentale per mandarla in questu-ra a prendere in “af fidamento” la mi-nore, è lui che riceve la telefonatadella Minetti appena liberata la ragaz-za dopo le pressioni arrivate da pa-lazzo Chigi. Ed è stata la stessa Ruby araccontarlo. “Quando siamo uscitedalla Questura, Nicole mi ha dettoche l’aiuto era arrivato da Silvio. Poime lo ha passato al telefono, la Mi-netti mi disse che ero incosciente emi invitò a farmi la mia vita”. Unasorta di addio dopo un periodo diamicizia. Anche su questo rapportola Minetti ieri ha dovuto rispondereai pm durante le sei ore di interro-gatorio in questura. Già al mattinoaveva assistito alla perquisizione deisuoi uffici al quarto piano della Re-gione Lombardia, dai quali gli agentihanno sequestrato computer e diver-so materiale, tra cui alcune agendet e l e fo n i ch e .

Art. 317 codice penale: concussionePena prevista dai 4 ai 12 anni

I l reato di concussione è previsto dall'articolo 317del codice penale. Viene imputato a chi, “abusan-

do della sua qualità o dei suoi poteri, costringa o in-duca taluno a dare o a promettere indebitamente, alui o a un terzo, denaro od altra utilità”. Per questotipo di reato è prevista una pena che va dai 4 ai 12anni. Nel caso di Silvio Berlusconi, presidente delConsiglio, la procura ipotizza la concussione nei con-fronti dei funzionari della questura ai quali il 28 mag-gio 2010 ha chiesto di rilasciare Ruby, in stato di fer-mo, perché nipote del presidente egiziano Mubarak.

Art. 600 bis Prostituzione minorilePrevista una reclusione da 6 mesi a 3anni

S ilvio Berlusconi è indagato per concussione con l'ag-gravante della “prostituzione minorile”. Un reato,

quest'ultimo, previsto dall’articolo del codice penale 600bis, secondo comma. La procura ipotizza evidentementeche Berlusconi abbia avuto rapporti sessuali con la mi-norenne Ruby, dietro pagamenti. Secondo il codice in-fatti sono punibili i rapporti con una prostituta solo seha meno di 18 anni: “È punito con la reclusione da 6 mesia 3 anni chiunque compia atti sessuali con un minore dietà compresa tra i 14 e 18 anni in cambio di denaro o dialtra utilità economica”.

L’ORGIA DEL POTERE

S e m p repiù nei guaila consiglierare g i o n a l ealla qualefu affidatala marocchina

Sabato 15 gennaio 2011

L’ORGIA DEL POTERE

Fede all’amico Mora: “Stasera bunga bunga”I DUE SONO AL CENTRO DELL’INDAGINE INSIEME A GIUSEPPE SPINELLI, RAGIONIERE DI FIDUCIA DEL PREMIER

di Luca Telese

N on è normale sentire Gae-tano Quagliariello che gri-da in tv: “E i preservativi?Quando ce li fanno vede-

re ? ”, o Giorgio Stracquadanio di-re: “Molte inchieste di Fornopartono da un pregiudizio ses-suale perché soffre di fantasmisessuali”. E nemmeno assistere aun premier che tace per una in-tera giornata, e poi si affida a unmessaggio audio, amaramenteironico, ai promotori della liber-tà: “Hanno inventato persino unnuovo reato, quello di cena pri-va t a …”. Cena privata inveceche prostituzione minorile? Perlui nessun dubbio, l’unica stradaè quella finora praticamente maipercorsa: “Non vedo l’ora di di-fendermi in tribunale da accusetanto assurde”.Per un momento accontentate -

vi di questi fermo-immagine,per fare un passo indietro. Percapire come si arrivi a tutto que-sto bisogna ripercorrere il filmdella giornata dall’inizio. Ieri ametà mattina, quando è scop-piata la bomba atomica, SilvioBerlusconi aveva riunito a Palaz-zo Grazioli i consiglieri più stret-ti e il gruppo di comando del Po-polo della libertà. Ostentava si-curezza, anche se la notizia del-l’inchiesta su Ruby era stata unfulmine a ciel sereno: a sentirechi ci ha parlato, il Cavaliere nonimmaginava né i tempi né i mo-di, ed era stupito del fatto che laprocura puntasse con decisionesul “Rito immediato”. Primodubbio: “Cosa hanno in mano?”.Poi si era preoccupato quandoavevano incominciato a trapela-re i dettagli. I più inquietanti perlui sono i tabulati delle intercet-tazioni degli ospiti delle serate e

il sequestro del computer di Ru-by: “Potrebbero esserci delle fo-to?”. L’interrogativo è rimasto(per ora) senza risposta, perchéné Niccolo Ghedini, né il Cava-liere (gli unici che tra i presentiche potevano farlo) avevano da-to una risposta. E così, nel dub-bio, ecco Quagliariello –uno deipochi della cerchia ristretta chesul video riesce a tenere botta inmomenti tanto drammatici – hamesso in scena il suo show men-tre duellava con Enrico Letta:“Prove, ma quali prove? Vogliovedere i preservativi! Farannovedere i preservativi? Aspettoche li tirino fuori!”.

LA RISPOSTA provvisor ianon poteva che essere la dram-matizzazione. Ovvero tenere to-ni alti, usare una lingua esplicita,alzare il livello dello scontro sen-za mostrare nessun timore ri-spetto alla scivolosità e alla pe-ricolosità delle accuse: “Prosti -tuzione minorile” e “Concussio -ne”. È nata nella riunione di Pa-lazzo Grazioli la pianificazionedella controffensiva: attaccaGhedini: “È un preciso disegno.Una serie di notizie con chiaripropositi di destabilizzazionepolitica. Un film che si ripete”.Gasparri invece ricorreva ai vec-chi classici: “È un ennesimo epi-sodio di giustizia a orologeria”. Esubito dopo: “Guardate voi il ca-lendario e giudicate...”.Ma, passato il primo impatto, ilpasso più difficile è come gestirela strategia politica nel medio pe-riodo. Fino a ieri il vero obiettivoera “Quota 28”. Ovvero portare ilgruppo dei “Responsa bili” ch esosterranno il governo alla sogliadei 28 deputati, quelli che secon-do il pallottoliere di Cicchitto ser-vono per governare il Parlamen-

to. Non tanto in vista di un voto difiducia. Ma piuttosto per raggiun-gere un altro obiettivo illustratodal capogruppo al premier: “Ciservono almeno 28 deputati per-ché dobbiamo ribaltare la mag-gioranza che Futuro e libertà haconsegnato all’opposizione intutte le commissioni più impor-tanti a partire dalla Giustizia e dalBilancio”. Ovvero quelle chehanno in mano le chiavi della cas-sa, e quelle delle leggi salva-pre-mier. Non è un caso che fra le po-che cose dette pubblicamente ie-ri, Berlusconi abbia provato a ras-sicurare i transumanti nel mes-saggio ai promotori della libertà:“La nostra maggioranza è sempreforte, ripeto, è forte nei numeri, èforte di un consenso popolareche non è mai venuto meno, è for-te di un alleato affidabile come laLega e dei due nuovi gruppi di re-sponsabilità nazionale!”.

INVECE il timore che France-sco Pionati e Silvano Moffa han-no consegnato agli uomini delPdl nelle ultime ore è che moltititubanti si stiano ritraendo pro-prio di fronte al caso Ruby. Eccoperché se i numeri traballano,l’altra ipotesi è anticipare la cam-pagna elettorale e difendersi neitribunali, per evitare lo stillici-dio di un’inchiesta infamante.“Sono magistrati che non po-trebbero nemmeno indagareper competenza territoriale.Stanno cercando di sovvertire lad e m o c ra z i a ”. E quindi un riferi-mento esplicito alle discussionidella mattina e al timore dei ta-bulati. “Domani tutto finirà suigiornali, seminando veleno efango nei miei confronti”. Se sta-mattina le peggiori paure delpremier si realizzeranno, c’è so-lo il voto.

B. ci prova: vuole farelo show davanti ai giudici

NEL PDL PERDONO LA TESTA: “IL PM HAFANTASMI SESSUALI”, “FUORI I PRESERVATIVI!”

LA PROCURA

Bruti Liberatifirma il comunicato

Q uesto iltesto

del comuni-cato stampadiffuso dallaProcura del-la Repubbli-ca di Milano

firmato dal procuratoreEdmondo Bruti Liberati.I reati contestati sono laviolazione continuata inconcorso della leggeMerlin sullaprostituzione, laprostituzione minorilee la concussionecontinuata e aggravata.“Nel quadro delleindagini in corso – silegge nel comunicato –nella giornata di oggisono state effettuate, dapersonale della sezionedi Polizia Giudiziaria,Polizia di Stato pressoquesta Procura e dapersonale della SquadraMobile di Milano,per quisizionidomiciliari neiconfronti dell’indagataNicole Minetti nonchédi diverse personeinformate sui fatti. Èstato altresì notificatoall’Onorevole SilvioBerlusconi e ai suoidifensori l’invito acomparire, ai sensidegli artt. 375 e 453c.p.p., corredato dalladettagliata indicazionedelle fonti di prova (nelrispetto dei limiti diutilizzazione di cui alla l.n. 140/2003 -Disposizioni perl’attuazione dell’articolo68 della Costituzionenonché in materia diprocessi penali neiconfronti delle altecariche dello Stato), perle ipotesi di reato a luiascritte”. “Le indagini –conclude la Procura –che hanno comportatoanche attivitàtecnicamentecomplesse, sono statedelegate alla Polizia diStato, che ha operatocon encomiabilepr ofessionalità”.

sale al 14 febbraio 2010. Ma lagiovane marocchina, stando aidati della procura, si sarebbetrattenuta ad Arcore anche nellungo fine settimana della Libe-razione. Dal 24 al 26 aprile. Inquei giorni il premier è a Milano:il 24 alla Scala con il presidentedella Repubblica; il 25 all'aero-porto per ricevere il presidenterusso Vladimir Putin. Gli incon-tri si interrompono a maggio,proprio dopo la notte in questu-ra .

Veronica Lario:

“Mio marito è malato

e frequenta ragazzine”

V eronica Lario scrive di suomarito il 3 maggio del 2009: “Lastrada del mio matrimonio è

segnata. Non posso stare con un uomo chefrequenta le minorenni. Chiudo il sipariosulla mia vita coniugale. Io e i miei figlisiamo vittime e non complici di questasituazione (...) Figure di vergini che si

offrono al drago. Qualcuno ha scritto chetutto questo è a sostegno del divertimentodell’imperatore. Condivido. Quello cheemerge dai giornali è un ciarpame senzapudore (...) Ho cercato di aiutarlo... hoimplorato le persone che gli stanno vicinodi fare altrettanto, come si farebbe con unapersona che non sta bene”.

di Vittorio Malagutti

“E stasera bunga bunga”, disse allafine Emilio Fede all’amico Lele

Mora. È questa la frase, intercettatadagli investigatori, che ha messo de-finitivamente nei guai il direttore delTg4 e l’impresario di spettacolo inda-gati nel caso Ruby. I due, Fede e Mora,sono già indagati almeno da fine ot-tobre per sfruttamento della prostitu-zione, ma le parole che Fede si è la-sciato sfuggire al telefono l’estatescorsa fanno pensare che entrambi sa-pessero che tipo di incontri si svolges-sero a casa di Silvio Berlusconi, conospiti giovani ragazze tra cui l’a l l o raminorenne Karima el Mahroug, in ar-te Ruby Rubacuori. Serate a luci rosse,sostengono i pm, a cui partecipavanodonne in molti casi invitate dallo stes-so Mora e conosciute anche da Fede.Questa la ricostruzione agli atti del-l’indagine della Procura di Milano,

che finisce per illuminare anche ilruolo di un altro personaggio impor-tante, per quanto poco conosciuto,nell’entourage berlusconiano. È il ra-gioniere di famiglia, l’uomo del cash,quello che gestisce da almeno un ven-tennio la cassa personale e alcuni deidepositi bancari di Silvio Berlusconi.E adesso Giuseppe Spinelli, 70 anni dacompiere il prossimo ottobre, rischiadi diventare il teste chiave della sto-riaccia brutta di Ruby.

PARTONO DA LUI, da Spinelli, oquantomeno dai conti da lui ammini-strati, i soldi destinati alla minorenneKarima el Mahroug. Almeno 5 mila eu-ro, ma forse molti di più, per ogni in-contro con il presidente del Consiglio.Spinelli quindi, nella ricostruzione deipm milanesi, sarebbe in grado di rico-struire nei particolari tempi e modi deipagamenti alla giovane marocchina. Ea pensarci bene, sembra un paradosso

che un professionista depositario ditanti affari segreti, giri di denaro perdecine e decine di milioni, finisca perinciampare su versamenti sospetti perpoche migliaia di euro. In passato, perdire, il nome di Spinelli era stato tiratoin ballo per i libretti al portatore mi-liardari utilizzati da Berlusconi e finitial centro di più di un’inchiesta dellamagistratura. Era lui, il ragioniere di fa-miglia, a conoscere il reale intestata-rio, di quei libretti.In effetti, non si può dire che in passatoil suo ruolo non abbia già procurato aSpinelli qualche guaio con la giustizia.Come quando finì indagato per l’ac-quisto della residenza berlusconianadi Macherio o per una serie di presuntiabusi edilizi a villa Certosa in CostaSmeralda. Già, perché Spinelli, uscitoassolto dalle sue personali vicendegiudiziarie, è anche l’a m m i n i s t ra t o redelle società (Idra e Dolcedrago) a cuiè intestato l’immenso patrimonio im-

mobiliare del Cavaliere. Di più: Berlu-sconi ha affidato a Spinelli anche l’in-carico di presidente di alcune delleholding che controllano il capitale del-la Fininvest. Per la precisione la Hol-ding italiana prima, la seconda, la terzae l’ottava, che sono di proprietà delpremier o dei suoi figli di primo lettoMarina e Pier Silvio.

INSOMMA, tutti ruoli delicati da af-fidare a persone fidatissime. Un ruoloche Spinelli ha condiviso con altri col-leghi di stretta osservanza berlusco-niana come Salvatore Sciascia (diven-tato senatore), Giuseppino Scabini eMarco Sirtori. Ma Spinelli può vantareanche un’altra carica a suo modo im-portante. Niente holding, niente im-mobiliari. Il ragioniere di Berlusconiamministra anche un giornale: è il pre-sidente della Cooperativa il Foglio, chepubblica la testata diretta da GiulianoFer rara.

Il triangolo Dall’alto in basso: unodei fotogrammi pubblicati da “O ggi ”

con Lele Mora che porta ragazzead Arcore. Emilio Fede e lo stesso Mora

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LA NAZIONE Pagina 4 – Primo Piano

• 4 PRIMOPIANO IL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO SABATO 15 GENNAIO 2011

SCANDALOAPALAZZO

PANNELLA: «NONC’ÈPREOCCUPAZIONEMANAUSEA, PERCHÉQUESTORIEMPIEIL VUOTODELLALOTTAPOLITICA»

DONNE&GUAI

Maggio 2009:bufera sulla presenza

del premier allafesta per i 18 annidella napoletana

Noemi. La giovanelo chiama ‘papi’

Giugno 2009:la escort barese

Patrizia rivela di averpartecipato a festini

a base di sessoe droga a Villa Certosa

e Palazzo Grazioli

IN CAMPONiccolò Ghedinie Piero Longo

(Ansa)

di UGO BONASI— ROMA —

LA NUOVA inchiesta che coin-volge Berlusconi forse per Bersa-ni è una buona notizia, ma il se-gretario del Pd preferisce volarealto, non infierire, come invece faDi Pietro. Il leader del Pd nutre«rispetto per le indagini», machiede che «ci vengano risparmia-ti ulteriori mesi di avvitamentosui problemi del premier» che, di-ce, è in fuga dai problemi del Pae-se e anche da se stesso, «costrettoad aggirare responsabilità vereo presunte».

ANCHE Anna Finocchia-ro assicura che non«possiamo gingillarci,di nuovo e per mesi,coi discutibili problemidi Berlusconi». Così Fas-sino: i guai giudiziari delpremier non devono di-ventare un problema na-zionale. Enrico Letta si«vergogna» per il premier.

Il Pd affida però alle sue compo-nenti «tecniche» gli attacchi spe-

cifici. Così la capo-gruppo nella com-missione Giusti-zia, Ferranti, in-

vita il pre-

mier, «se non ha timori, a presen-tarsi in procura quanto prima ein una data compatibile coi pro-pri impegni». E non cerchi di de-legittimare i magistrati in «mododel tutto maldestro», è l’invito ac-compagnato da un consiglio, si-mile all’impostazione dei legalidi Berlusconi: «Eventualmente,eccepisca la competenza territo-riale».

E DAL COPASIR, che èpresieduto da D’Alema,arriva la richiesta perun’audizione urgente del

premier motivato dalla perico-losità di filmati o altri docu-

menti messi in giro da qualcheospite di Berlusconi che «potreb-

bero renderlo ricattabile e creareun problema per la sicurezza delPaese». Di Pietro è convinto chesia Berlusconi a perseguitare sestesso coi «suoi comportamentinon legittimi». Il leader dell’Idvloda i magistrati che hanno atte-so la decisione della Consulta, as-sicura che non c’è persecuzione esi dice convinto che Berlusconi«allungherà il brodo fino ad arri-vare alla prescrizione». Orlandodefinisce «patetica» la vicenda eDe Magistris concorda col Pd sul-la ricattabilità del premier.Vendola chiede le dimissioni echiede di «combattere il berlusco-nismo che è dentro di noi». IlPdci è invece sarcastico: al cospet-to di Berlusconi «Cetto La qua-lunque è un dilettante».

di ANTONELLA COPPARI— ROMA —

BERLUSCONI prova anche ascherzarci su: «I pm mi hannomandato il loro biglietto di auguriper il nuovo anno. E per l’occasio-ne si sono inventati il reato di cenaprivata dal presidente del Consi-glio». Epperò non è stato con lospirito giocoso di cui si è servitoper definire i magistrati milanesi«invidiosi per non essere stati invi-tati anche loro» assieme a belle ra-gazze, che ha ricevuto di buon mat-tino l’avviso di garanzia con un’ac-cusa tanto infamante al cui con-fronto il caso D’Addario diventa

acqua fresca. E’ consapevole il Ca-valiere che — se fosse confermata— questa roba potrebbe causareun sisma dagli effetti per lui poten-zialmente devastanti. Tale che ne-anche un lavacro elettorale potreb-be rimetterlo in sesto: sì, perchéha voglia di lanciare la sfida, di di-re che il governo «va avanti, ma secontinuano a torturarmi si torna avotare, voglio proprio vedere co-me andrà a finire». Nel suo entou-rage l’ansia si taglia a fette: «Diffi-cile tornare alle urne — confida an-gosciato uno dei luogotenenti —se poi esce una prova inoppugnabi-le». Di cui non c’è traccia nel plico-ne arrivato di buon mattino a Pa-lazzo Grazioli: niente foto nè filmi-ni osè. Bensì 260 pagine di inter-cettazioni di colloqui tra ragazze.

L’INCUBO per il Cavaliere si ma-terializza alle otto di mattina.Quando un ufficiale giudiziario diMilano — arrivato la sera prece-dente nella capitale — recapita aPalazzo Grazioli un plico assai in-gombrante. Un cadeau che arrivanegli stessi minuti in cui lui è im-

pegnato ad ascoltare al telefono losfogo di Storace per l’esclusionedella Destra dalla giunta Aleman-no. Giurano i suoi avvocati — con-vocati con il ministro della giusti-zia Alfano e il solito manipolo difedelissimi nella residenza roma-na del Cavaliere — che se l’aspetta-vano: impossibile, dicono, cono-scendo la procura di Milano, che

questa facesse calare il sipario sulcaso Ruby. Ci vuole tempo perrompere i sigilli, squadernare iltutto: ecco perché, assicuranonell’entourage, intervenendo aMattino Cinque il premier mostradi esserne all’oscuro. Usa il profilomorbido del giorno precedentenei confronti della Consulta pursottolineando che nei suoi con-fronti è in atto «una persecuzione

politica da parte di magistrati di si-nistra».

POI PERÒ subisce il colpo di ma-glio: una botta pesantissima. Apreoccuparlo — confida — pure lereazioni dei figli, in particolareBarbara e Luigino, quest’ultimoassai religioso. «Alla faccia della le-ale collaborazione tra poteri delloStato: i magistrati hanno aspettatoche la Consulta rompesse lo scudoper scatenare subito l’offensiva».La voce che urla contro « l’ennesi-ma invenzione di una giustizia adorologeria che mi perseguita da 16anni» a metà mattinata l’hannosentita tutti a Palazzo Grazioli.«Non vedo l’ora di difendermi nel-le aule di tribunale», incalza men-tre i difensori contestano la compe-tenza territoriale dei giudici di Mi-lano. Una cappa di gelo avvolge lastanza del premier: «Come al soli-to domani tutto fini-rà sui giornali chegrideranno alloscandalo — insi-ste lui con un lun-go messaggio

AntonioDi Pietro(Ansa)

I legali del Cavaliere:«Intromissione nella vitaprivata del premier senzaprecedenti con un’indagineassurda e infondata»

PatriziaD’Addario

L’ira di Silvio: «Solo fango, lo dimostreròIl premier contrattacca: «I pm sovvertono la democrazia ma non riusciranno a farmi

DEMOCRATICISopra, Pier Luigi Bersani(Serra) e, sotto, MassimoD’Alema (Ansa)

CLIMA TESOGli avvocati: «Milano non hacompetenza».Manel Pdlcresce la preoccupazione

GRAVISSIMAINTRUSIONE

NoemiLetizia

OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO VENDOLA: «CON LUI IL PAESE MARCISCE»

Di Pietro: «Si perseguita da solo»Il Pd chiede rispetto per le indagini

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Sabato 15 gennaio 2011 pagina 7

La richiesta al leader

dopo la fiducia: “Caro

Antonio, serve pulizia”

L uigi De Magistris, Sonia Alfano eGiulio Cavalli dopo la fiducia ottenutada Berlusconi anche con il voto di

due esponenti dell’Idv hanno scritto una letteraad Antonio Di Pietro, per invitarlo ad affrontarela questione morale esplosa dopo il casoRazzi-Scilipoti usciti dal gruppo per sostenere ilgoverno. La questione affrontata era: Carrara,

De Gregorio, Porfidia, Scilipoti, Razzi e altrisono singoli, eccezionali casi di antropologiamastelliana oppure la spia che qualcosa non èandata nella selezione della classe dirigente delpartito? Nella lettera si scriveva: “Oggi unaquestione morale c’è ed è inutile e dannosonegarlo. Noi non possiamo tacere. La maggiorparte della “dirigenza” dirà che con queste

nostre parole danneggiamo il partito, altri chedanneggiamo il presidente Di Pietro, altri ancorache siamo parte di un progetto eversivo chevuole appropriarsi dell’Idv. Noi crediamo chequesto invece sia un estremo atto di amore pertutti gli iscritti, i militanti e i simpatizzantidell’Italia dei Valori. Al presidente chiediamosolo una cosa: si faccia aiutare a fare pulizia”

“APPROFITTATORI E INFAMI”L’IDV SI SPACCA SU DE MAGISTRIS & CO.L’ex magistrato sotto accusa: “È indagato, ma ci fa la morale”. Lui non arretra

di Eduardo Di Blasiinviato a Tivoli

“Q uesto è un conven-to”, esordisce Anto-nio Di Pietro, nellospiegare agli unici

due giornalisti avventuratisi alGrand Hotel Duca D’Este diBagni di Tivoli (Rm) per la duegiorni dell’esecutivo naziona-le dell’Italia dei Valori, che ipunti caldi della discussioneinterna al partito (la “questio-ne morale” sollevata da LuigiDe Magistris, Sonia Alfano eGiulio Cavalli, il tema delle al-leanze politiche e la colloca-

zione più o meno vicina allaFiom di Landini nella vicendaFiat) sarebbero rimasti chiusitra le mura del centro con-gressi. Eppure appare chiarosubito, nello scambiare qual-che battuta con l’onore voleNello Formisano intorno all’o-ra di pranzo, che l’incontro sa-rà tutt’altro che religioso eche l’eco arriverà ben oltre lequattro mura.

LA QUESTIONE etica solle-vata da De Magistris, questa lasintesi del nostro interlocuto-re, “stona, con la sua iscrizionenel registro degli indagati per

abuso d’ufficio a Roma e con ilcodice etico interno al partito,che prevedrebbe nel caso l’au-tosospensione dalla carica diresponsabile giustizia”. La ri-chiesta, d’altronde, durante illungo dibattito interno verràformulata una sola volta (nonda Formisano) e lasciata cade-re. Nel “c o nve n t o ”, alla fine,l’unico ecumenico appare DiPietro, che, dopo aver doman-dato alle parti che si fronteg-giano di trovare una sintesi, hachiesto: “Credete che si possafa re ? ”. La risposta è stato un fit-to cannoneggiamento nei con-fronti dei tre, che ha avuto ilsuo apice quando il senatoreLuigi Li Gotti ha letto la letterada lui stesso spedita il 23 di-cembre scorso ad Antonio DiPietro e all’ufficio di Presiden-za Idv, e sottoscritta da 8 se-natori: non la firmarono il pre-sidente del gruppo Felice Be-lisario, poiché membro dellostesso ufficio di presidenza, e icolleghi Francesco PanchoPardi e Patrizia Brugnano. An-che Elio Lannutti sostiene dinon averla firmata, non perchénon la condividesse ma per-ché “non iscritto” al partito. Inquella missiva Li Gotti accusa-va i tre di “infamità, approfit-tamento, ricatto”; commenta-va: “C’è, per noi, disistima pergli infami, i profittatori e i ri-cattator i”, e, tornando su unpiano più politico: “Se si vo-lesse ipotizzare una analisi del-

Berlinguer ti voglio beneLA STORIA DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO IN UNA MOSTRA A ROMA

ETICA E POLITICA

Sonia Alfano e Luigi De Magistris (FOTO LAPRESSE)

di Enrico Fierro

“Q ualcuno era comunistaperché Berlinguer era una

brava persona”. E di Enrico Ber-linguer, nella mostra “Ava n t iPopolo, il Pci nella storia d’Ita -lia”, c’è tantissimo. Nelle fotoesposte, nei totem multimedia-li allestiti nei saloni della Casadell’architettura a Roma, nellegigantografie. Ci sono i manife-sti di tutte le campagne eletto-rali del Partito comunista (Fal-ce, martello e stella su bandieresovrapposte), quelle dellasconfitta e quelle della vittoria.1975, il grande balzo. Le cittàpiù importanti conquistate dalPci: 11 milioni di voti. Seduti difronte agli schermi multime-diali, le cuffie per l’audio, unacoppia di cinquantenni rivedele scene di Roma strappata allaDc e ai palazzinari da Luigi Pe-troselli, primo sindaco “ro s s o ”della capitale. Faccia da boxeur(i giovani compagni lo chiama-vano, ma sottovoce, Joe Bana-na), eloquio elegantementepopolare, Petroselli parla dellasua rivoluzione. “Mi diconoche sono un duro, ma io sentomolto forte la responsabilità dirappresentare un vasto movi-mento popolare. Noi siamo un

governo che non è condiziona-to da amicizie con i Caltagiro-ne”. Era il 1975, Petroselli nonc’è più (morì di infarto duranteuna riunione di partito), ora Ro-ma è nelle mani di Alemanno edi una destra nostalgica e clien-telare, i Caltagirone comanda-no ancora. I cinquantenni guar-dano le immagini di una riunio-ne in borgata con il sindaco ros-so, lei dice a lui “ti ricordi? C’e-rava m o ”, si commuovono.“Sposetti, avete fatto una bellaoperazione nostalgia?”. UgoSposetti è l’uomo (ex Pci, dale-miano di ferro, ora senatore delPd, ma da sempre custode dellecasse del partito) che ha volutoquesta mostra. “Non mi parlaredi nostalgia che mi incazzo.Questa parola non voglio sen-tirla, qui stiamo parlando dellastoria del Novecento italiano,con le sue luci e le sue ombre. Ela storia di un partito, scrivevaAntonio Gramsci nei suoi Qua-derni, è storia del suo paese”.Già, ma quelle immagini, le fo-to in bianco e nero e a colori,della Resistenza e del Movi-mento studentesco, di intellet-tuali e artisti “or ganici” al gran-de partito, Berlinguer e la suaquestione morale, a vederle ungroppo in gola. “Ma era un’a l t ra

epoca, una volta i muratori la-voravano col cappellino di car-ta fatto con l’Unità, ora portanoil casco. I tempi sono cambiati,poi ognuno vede il passato epuò giudicare l’ogg i”. Il passa-to, che la mostra propone sen-za stupide censure, è la rasse-gna “Compagni dal mondo”.C’è la “pantera nera” A n ge l aDavis, Guevara, Pajetta con Sal-vador Allende, ma anche ungiovane Gianni Cervetti, col-bacco d’ordinanza in testa, fo-tografato a Mosca. La parte piùbella della mostra è sicuramen-

te il racconto della generositàdel “popolo comunista”. I mi-lioni di uomini e donne che neidecenni dalla Resistenza finoalla Bolognina hanno reso forteil Pci. Il “partito di massa”, tan-to vituperato da intellettuali edirigenti di sinistra che dagli an-ni Ottanta in poi lo hannosmontato pezzo dopo pezzo,salvo poi scoprire che nel frat-tempo altri, la Lega innanzitut-to, ma anche Berlusconi da For-za Italia in poi, il loro partito dimassa sono riusciti a costruir-selo. Ci sono le foto in bianco e

nero delle sezioni che raccol-gono aiuti per i terremotati delBelice, le immagini di Giusep-pe Dozza, sindaco di Bolognaper 21 anni, che organizza i tre-ni della solidarietà per i figli deibraccianti poveri del Sud. Unabacheca con i fotoromanzi edi-ti dal partito. Anni Cinquan-ta-Sessanta, è una delle modedel boom economico con Bo-lero, GrandHotel. A differenzadi quelli “bor ghesi”, però, i fo-toromanzi del partito non rac-contavano solo amori e cuoriinfranti, costavano 50 lire e i ti-

toli erano “Cuore di emigran-te”, “Il destino in pugno”e robasimile. Si parlava anche così al-le “masse”.C’è gente alla mostra, cinquan-tenni e qualche giovane. Il to-tem più visitato è quello sullavita di Enrico Berlinguer. Lescene della sua morte e dei suoifunerali le più strazianti ancheper un ventenne. Se sente la pa-rola nostalgia Ugo Sposettimette mano al revolver, ma dinostalgia ce n’è tanta. Quellaper la buona politica di Enricooccupa il primo posto.

la cattiva e pubblica iniziativa,si potrebbe pensare che i tregiocano la carta dell’a z z a rd o :lanciare un’opa sull’Idv, racco-gliendo le truppe dei ‘malpan-cisti’.

NON UN DISEGNO politi-co costruttivo, bensì demoli-tor io”. Dall’altra parte si è ri-sposto con argomentazionipolitiche. Si è fatto leva sull’i-dea che nell’Idv esistano “elet-t o ra t i ” diversi, non migliori opeggiori, ma semplicemente“diver si”, e che da uno dei due

“e l e t t o ra t i ” arrivi un richiamoalla moralizzazione del parti-to. De Magistris, raccontano,non è arretrato dalle posizionidel documento. Sul tema si so-no esercitati in diversi. France-sco Pardi ha proposto che glieletti che non ne hanno uno, si

debbano cercare un lavoro“perché la politica non puòmantenerli a vita”, che dopodue legislature non ci si possapiù ricandidare, che si evitino idoppi incarichi e i cambi incorsa: “Se uno fa il deputatodeve finire il mandato e nonpuò pensare di concorrere afare altro”. Ha chiesto ancheche l’Idv riveda il proprio Sta-tuto di modo da demandare adun organismo maggiormenteoperativo dell’esecutivo di117 persone e più rappresen-tativo dell’ufficio di presiden-

za (che conta nove membricon Di Pietro), le questioni po-litiche primarie da affrontare.Gli esecutivi dell’Idv, ci spie-gano, sono un luogo a metà tralo sfogatoio e la proposta po-litica, ma il fatto che dalle tre-dici alle ventuno di ieri il par-tito non sia riuscito ad arrivareal secondo punto dell’o rd i n edel giorno la dice lunga su con-ti politici che si stanno giocan-do sulla “questione morale” edelle difficoltà che avrà oggi DiPietro, in chiusura, a farne sin-tesi.

Di Pietro blindala riunione:“Questoè un convento”Ma le divisionia ff i o r a n olo stesso

RIPARTE DAL LINGOTTO

VELTRONI 2, LA VENDETTAV eltroni ricomincia da 2. Ovvero dall’incontro di

sabato prossimo a Torino, che nella comunevulgata è già diventato il Lingotto 2. Fu il luogo da cuipartì la corsa alla segreteria, e poi alla guida del paese.Corsa (e personale sogno veltroniano) infrantosi con lavittoria schiacciante di Berlusconi alle elezioni. OraVeltroni si rimette in gioco. Per carità, non per andare auna scissione nel Pd, protestano gli uomini del suo staff.Ma l’impressione che l’ex Sindaco di Roma vogliatestare il suo peso è più che evidente. E dunque, nelladirezione del Pd dell’altroieri è andato al braccio diferro, arrivando a un passo dalla conta. Sabato alLingotto verrà avanzata una proposta in cinque puntiper rilanciare "l'idea di un grande Pd, un partito alcentro della scena politica". La scaletta è gia definita:l’ex segretario aprirà i lavori, poi toccherà a Gentiloni,mentre Fioroni dovrebbe chiudere. Interverrà GaryHart, ex senatore americano democratico e candidatoalle presidenziali nell’84 e nell’88, e Anthony Giddens.Ci saranno anche il magistrato Raffaele Cantone eAntonio Campo Dall’Orto, l’ex Ad di Telecom Italia.Sicuro Enrico Letta, in dubbio il segretario Bersani.

Avanti PopoloDue immagini della

mostra alla Casadell’a rch i t e t t u ra

Antonio Di Pietro (FOTO EMBLEMA)

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Sabato 15 gennaio 2011 pagina 9

A MIRAFIORI AFFLUENZA RECORDVERSO LA VITTORIA DI MARCHIONNE

Nella notte lo spoglio, la Fiom punta al 30 per cento dei “No”

di Stefano Feltri

A Mirafiori vota il 96 per cen-to degli operai e, stando aquanto emerge dai primiscrutini iniziati ieri sera,

l’accordo sul futuro della fabbri-ca è stato approvato. “Non saràun plebiscito per il Sì”, ha ripe-tuto durante tutta la giornata laFiom di Maurizio Landini. Per-ché il risultato, anche se la Fiomnon l’ha mai ammesso ufficial-mente, non è mai stato davveroin discussione. Ma le percentua-li, in questo caso, contano. E aMirafiori la Fiom, che formal-mente non ha mai riconosciutola consultazione considerando-la “un ricatto” (se vincono i No,niente investimento e addio al-l’Italia) partiva da una percen-tuale del 13 per cento tra gli ope-rai iscritti a un sindacato, cioèpoco più della metà dei 5500 di-pendenti delle Carrozzerie. APomigliano d’Arco la percentua-le dei “No” al 40 per cento stavamettendo a rischio l’investimen -to da 700 milioni, perché l’am -

ministratore delegato SergioMarchionne voleva l’unanimitào quasi. A Mirafiori, per la Fiom,la trincea era il 30 per cento. Neiragionamenti politici di Landini,scendere sotto quella soglia si-gnificava sconfitta, superarla untrionfo da cui dipende il destinodel sindacato, non soltanto a Mi-rafiori dove sarà escluso comun-que dalle rappresentanze, manei negoziati sul futuro di Fiat inItalia. Questa sera il leader deimetalmeccanici Fiom sarà ospi-te da Fabio Fazio, su Rai3, per fa-re un bilancio di queste tre set-timane di battaglia e spiegare co-sa succederà.

MA NEL FREDDO della nottetorinese, davanti ai cancelli dellaporta numero 2 di Mirafiori, nonc’erano soltanto operai dellaFiom. Anche la Fim di GiuseppeFarina, la sigla metalmeccanicadella Cisl, si è giocata molto a Mi-rafiori, stretta tra la necessità diconfermare l’investimento pro-messo da Marchionne e il fastidioper la linea troppo aziendalista

del segretario generale della Cisl,Raffaele Bonanni.Il governo rimane, come semprein questi giorni, a guardare facen-do il tifo per l’azienda. Se vinces-se il “No”, spiegava ieri mattina ilministro del Welfare MaurizioSacconi, “è evidente che non ver-rebbe sconfessato soltanto Mar-chionne, ma anche l’accordo equindi tutti i sottoscrittori del-l’accordo, che sono la maggio-ranza delle organizzazioni sinda-cali in Fiat”. Quindi, concludeva

ECONOMIA

Ha votato il 96 per cento dei dipendenti

LA RABBIADI CHI SI È ARRESO

Operai di Mirafiori all’ingresso in fabbrica ieri, prima del voto (FOTO ANSA)

di Stefano CaselliTor ino

“Q uesta mattina ho visto gente con le lacrimeagi occhi mentre era in coda per votare”.

Claudia, 39 anni, è iscritta alla Fiom e i gior-nalisti che da giorni assediano la Porta 2 delleCarrozzerie di Mirafiori hanno imparato a co-noscerla bene. Claudia –che non è delegata sin-dacale e le sue otto ore di catena di montaggiole fa tutte, dalla prima all’ultima – non si è maitirata indietro quando c’era da discutere (o dalitigare) al cambio turno con i sostenitori del“Sì”. Come quasi tutti i contrari all’accordo sot-toscritto dalla maggior parte dei sindacati, leiha sempre gridato il suo “No” al referendumcon tutta la rabbia di cui era capace.

MA IERI, al cambio turnodelle 14, quando è ormai uf-ficiale che il quorum del 50per cento dei votanti è giàstato ampiamente superato,ci si rende conto che i piùarrabbiati – in fondo – sono ilavoratori che hanno votato“Sì”. Sono loro, di sicuro,quelli con le lacrime agli oc-chi di cui racconta Claudia.Persone che hanno decisoall’ultimo minuto, che han-no scelto di approvare unaccordo che non condivido-no per paura di perdere il la-voro. Certo, non manca chinon ritiene affatto peggiorativo il nuovo contrat-to e afferma con convinzione di votare Sì senzaproblemi, ma l’impressione è che si tratti diun’esigua minoranza. Gli altri, quelli che non sifermano sul piazzale ma corrono verso le fer-mate degli autobus, hanno facce scure, quasirassegnate: “È una settimana che non dormo”,sibila una signora mentre dribbla i furgoncinidelle regie mobili delle televisioni.“Non ti dico come ho votato, perché il discorsoè molto più complesso”. Luciano, 46 anni, daventi operaio alla manutenzione, mantiene unalucidità non scontata in questa giungla un po’naïf di microfoni, telecamere e taccuini: “Ogg inon mi sento un operaio – racconta – mi sentoun eroe. Perché vincerà il Sì e allora avrò salvatol’Italia. Non dicono così i politici? Ma allora, seho salvato il Paese, vorrei almeno una medaglia,e magari qualcuno che me la appuntasse al ba-vero proprio qui, di fronte alle telecamere. Poimi ricordo che lunedì stiamo di nuovo tutti acasa e che dal 14 febbraio parte di nuovo la cassa

integrazione. E allora, invece di una medaglia,mi piacerebbe che qualcuno mettesse in bustapaga i soldi che mi mancano a fine mese. La gen-te pensa che l’operaio abbia la cognizione di unbambino di terza elementare, ma – pur troppoper chi lo desidera – non è così. Le cose le ca-piamo bene, forse meglio di tanti altri”.

DENTRO, OLTRE I CANCELLI, le opera-zioni di voto proseguono senza intoppi. L’altapartecipazione, oltre il 96 per cento, suggeriscealla commissione elettorale di prorogare la chiu-sura dei seggi del secondo turno di votanti dalle11 e 45 alle 13. Segno di un’adesione altissima,tuttavia più che prevedibile: “È la Fiat ad orga-nizzare il voto – dichiara Giorgio Airaudo, Fiom,anche ieri ai cancelli – questa percentuale erascontata”. In tutto sono nove i seggi, sorvegliati

dai lavoratori incaricati di svol-gere le mansioni elettorali. I pri-mi ad apporre un segno sullascheda minimale in cui sta scrit-to “approvi l’ipotesi d’a c c o rd odel 23/10/2010?” sono i quasi400 lavoratori del turno di notte;poi tocca agli altri cinquemila,quindi, intorno alle 20, inizia lospoglio delle schede.Chiunque abbia voglia di parlareconfida che, qualunque sia il vo-to espresso, si è trattato di unascelta difficile, a volte dramma-tica. “È un ricatto – racconta unoperaio delle carrozzerie – perquesto hanno votato quasi tutti,

anche se molti non sapevano cosa fare fino al-l’ultimo minuto. E cos’altro poteva succedere?Ci sono delegati sindacali che nemmeno sannoche la fabbrica chiude il 14 febbraio. Ma siamostati lasciati soli da tutti. Mi hanno detto che dame dipende il futuro di Torino, come posso so-stenere da solo questa responsabilità?”. Chiedo-no alla politica un sostegno, ma la politica latita.In questi giorni non si è visto ai cancelli un solorappresentante del Pd, fatta eccezione per l’exconsigliere regionale Rocco Larizza, che quellafabbrica la conosce come le sue tasche, aven-doci lavorato nei primi anni ‘70. E non si è vistanemmeno la Lega Nord, che pure –prima di con-quistare la Regione –con la Fiat non era mai statatenera. I lavoratori sono costretti ad incassare lasolidarietà di improbabili “Movimenti comuni-sti rivoluzionari” o dei “Comunisti combattentipiemontesi” che, accanto all’indirizzo mail “perinfo e contatti”, disegnano sul volantino ancheuna stella a cinque punte. I lavoratori di Mirafiorihanno dovuto sopportare anche questo.

Sacconi che è stato il più accesonel contrastare la Fiom, si arrive-rebbe “a una situazione sostan-zialmente irreversibile il giornodopo”. Una minaccia che LuigiDe Magistris, Idv, definisce“un’estor sione”. Anche il presi-dente del Consiglio Silvio Berlu-

sconi, nonostante le questionigiudiziarie milanesi, è tornato aoccuparsi di Fiat nel messaggio alsito dei Promotori della libertà:“La vicenda Fiat è uno spartiac-que, fra quanti, nelle imprese enel sindacato, vogliono la moder-nità, e quanti si illudono di poter

strumentalizzare i lavoratori pertornare al passato”. Gli replica ilsegretario generale della Cgil, Su-sanna Camusso: “Vorrei saperecosa direbbe Berlusconi se gli de-localizzassimo Mediaset”.

È CHIARO PERÒ a tutti cheda stamattina, quando dirigentiFiat, leader Fiom, vertici di Con-findustria e sindacalisti Cisl sisveglieranno a scrutinio termina-to, tutto sarà diverso. Sarà chiaro,cioè, l’esito della prova di forza diSergio Marchionne. E, in base aquale consenso avrà ottenuto lasua linea, i suoi interlocutori pro-veranno a reagire. La partita piùdelicata è quella che riguarda ilcontratto dell’auto: se l’a c c o rd odi Mirafiori, cioè, rimarrà relati-vo a una sola fabbrica o diventeràun contratto collettivo nazionaledi lavoro. Poi l’azienda dovràpensare a come vendere auto: se-condo dati diffusi ieri, nel 2010 laFiat ha visto le sue immatricola-zioni in Europa crollare del 17per cento, contro una media delmercato del 4,9 per cento.

Dal 14 febbraio cassa integrazione straordinaria

ORA TUTTO SI FERMAPER UN ANNO

di Giorgio MelettiTor ino

L a prima mossa del dopo referendum l'ha giàorganizzata la Cgil. Il numero uno Susanna

Camusso ha convocato per questa mattina ildirettivo dell'organizzazione per approvare uf-ficialmente una proposta sulla rappresentanzasindacale. Per la Cgil si tratta di togliere il vo-lante alla Fiom di Maurizio Landini e riportarloalla confederazione di Corso d'Italia, che pren-de l'iniziativa verso Cisl, Uil e Ugl per il cosid-detto “accordo interconfederale” sulle regoledella rappresentanza. Un'ampia intesa tra siglesindacali e datoriali (a cominciare dalla Con-findustria) dovrebbe essere poi recepita dalParlamento per diventare la famosa legge inmateria prevista dalla Costituzione e attesa damolti anni.

L’ARTICOLO 39 della Costi-tuzione stabilisce che i sindacati“possono, rappresentati unita-riamente in proporzione dei lo-ro iscritti, stipulare contratti col-lettivi di lavoro con efficacia ob-bligatoria per tutti gli apparte-nenti alle categorie alle quali ilcontratto si riferisce”. Senza unanorma certa che garantisca i cri-teri di rappresentanza degliiscritti si creano situazioni comequella di Mirafiori, in cui la Fiomcontesta la legittimità di un ac-cordo fatto senza la sua firma. Ladecisione della Camusso di aprire proprio oggi,di sabato, il fronte delle regole di rappresentan-za punta anche a togliere al leader della FiomMaurizio Landini il centro del ring.Tra l'agognata legge sulla rappresentanza e inuovi investimenti Fiat a Mirafiori è difficile pre-vedere su quale fronte si vedranno i primi risul-tati concreti. Da oggi, passato il referendum sul-l'accordo del 23 dicembre con l'amministratoredelegato Sergio Marchionne, per i 5.500 lavo-ratori delle Carrozzerie di Mirafiori cambia po-co. Resteranno quasi tutti in cassa integrazionefino al 13 febbraio, quando finirà la cosiddettacapienza della cassa ordinaria. Per non arrivareai licenziamenti c'è già l'accordo di mandare ilavoratori di Mirafiori dal giorno dopo in cassaintegrazione straordinaria per un anno. “Il 2011sarà ancora un anno molto difficile”, spiega Bru-no Vitali della segreteria nazionale della Fim-Ci-sl, “in sostanza vedremo quasi tutti i lavoratori incassa per quasi tutto l'anno”. In pratica a Mira-fiori si stanno producendo le Alfa Romeo Mito e

pochi pezzi della Fiat Idea e della Lancia Musa.

NEL COMUNICATO stampa del 26 novem-bre scorso, emesso dalla Fiat, e poi diventatoparte integrante dell’accordo sindacale appro-vato dal referendum di Mirafiori, c’è scritto chela produzione dei Suv con marchio Jeep e AlfaRomeo sarà avviata a Torino nella seconda metàdel 2012. Per raggiungere questo obiettivo lapreparazione delle linee di produzione a Mira-fiori dovrà cominciare praticamente subito. Siparla di un investimento da un miliardo di euroche sarà finanziato da Fiat e Chrysler in propor-zione ai volumi produttivi destinati al marchioJee e al marchio Alfa Romeo. Nessun dettaglio inpiù è conosciuto dai rappresentanti sindacali: “Iparticolari dobbiamo discuterli tutti da adessoin poi”, spiega Vitali. La nuova società sarà av-

viata quindi tra 18 mesi, piùo meno, e i lavoratori delleCarrozzerie di Mirafiori arri-veranno a quell'appunta-mento verosimilmente incassa integrazione, salvo re-pentina ripresa del mercatomondiale dell'auto. E' veroperò che nel frattempoavranno seguito corsi di for-mazione obbligatori, per iquali i sindacati stanno chie-dendo alla provincia di To-rino e alla Regione Piemon-te un trattamento economi-co aggiuntivo da aggiunge-re all'assegno della cassa in-

tegrazione. Al momento delle assunzioni nellanuova società prevista dall'accordo del 23 di-cembre, ci sarà la verifica di uno dei punti chemaggiormente preoccupa i delegati della Fiom:le visite mediche. Sono infatti 1.300 su 5.500 idipendenti delle Carrozzerie di Mirafiori con“ridotte capacità lavorative”. I più pessimisti te-mono che possano addirittura essere scartati al-le visite mediche per l'assunzione della nuovasocietà. Un timore che per adesso non trova al-cun riscontro obiettivo.

A POMIGLIANO d'Arco intanto le operazio-ni per la nuova società per la produzione dellaPanda sono già partite. Con le prime decine diassunzioni è iniziata la preparazione delle lineedi montaggio. Durante l'estate ci sarà l'assunzio-ne del primo migliaio di dipendenti, l'obiettivoè di riassumere nella newco tutti i 4.600 dipen-denti interessati entro l'anno. Quando la produ-zione della Panda dovrebbe partire, secondoquanto garantito dalla Fiat ai sindacati.

Berlusconi fail tifo: “È unospartiacque trachi vuole lamodernità e chicerca di tornareal passato”

L’uscita del primo turno, alle 14 (FOTO ANSA) L’ad Sergio Marchionne (FOTO ANSA)

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LA NAZIONE Pagina 17 – Pisa Il dibattito organizzato dall’Idv di Calci Si parla di testamento biologico CALCI — ACCANIMENTO terapeutico e testamento biologico. Se ne parla questo pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Calci (in piazza Garibaldi) alle 17 nell’incontro dibattito organizzato dal gruppo dell’Italia dei Valori. Partecipano il professor Sergio Bartolommei, docente di Bioetica all’Università di Pisa e il dottor Giosuè Cino, medico del Comitato Etico dell’Asl 11. «L’iniziativa — spiegano — è intesa a fornire informazioni sulla proposta di legge giacente in Parlamento che nega il diritto al singolo chiedere con una volontà scritta di interrompere l’alimentazione e l’idratazione forzata se e quando non fosse più in grado di esprimere la sua volontà e a fornire maggiori conoscenze sulle diverse situazioni mediche di fine vita. Lo scopo è di fornire tutti gli elementi necessari a partecipare con conoscenza alla modifica della stessa legge che sarà tra poco discussa in Parlamento». Il sindaco Bruno Possenti e la vicepresidente della provincia Alessandra Petreri e Luigi Buoncristiani, segretario provinciale dell’Idv, illustreranno le iniziative già prese per sostenere chi vuole terminare naturalmente la propria vita in assenza di una legge e in aderenza alla Convenzione sui diritti umani e la biomedicina di Oviedo, ratificata.

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IL TIRRENO Pagina 9 - Empoli Processo partecipativo: non convince la scelta Le sedute “segrete” fanno scoppiare le critiche «Decisione assurda, serve trasparenza» è l’accusa dell’Idv RACHELE DI SAVERIO CASTELFRANCO. Il processo partecipativo attivato dall’amministrazione di Castelfranco sul pirogassificatore non convince: nuove critiche da schieramenti politici diversi dopo la decisione del Comitato dei Garanti di non aprire al pubblico le sedute del processo (tavolo dei garanti e tecnico, giuria dei cittadini ecc.). Sulla questione interviene Luigi Buoncristiani, Segretario provinciale Idv Pisa: «l’Italia dei Valori ritiene che tale processo debba essere effettuato in una “stanza di vetro”, dove tutti possono vedere e sentire ciò che accade - commenta Buoncristiani - Siamo fortemente contrari ad una politica di palazzo che non garantisce la trasparenza necessaria. Quindi, oltre alle registrazioni e alle trascrizioni dei verbali si deve garantire: la presenza fisica di chi è interessato, la possibilità di registrazioni audio/video e, laddove possibile, anche la diretta streaming». Sulla stessa linea anche “Il Centrodestra per Santa Croce - Io Amo l’Italia”, gruppo consiliare di minoranza santacrocese: «Ci vorrebbero far credere che l’istituto del processo partecipativo sia un’alta forma di democrazia e di confronto se ciò fosse vero - domanda retoricamente il gruppo di Stefano Giannotti - perché le sedute non devono essere pubbliche così come lo sono, salvo casi eccezionali e delimitati, le sedute dei Consigli Comunali vero ambito democratico e di confronto? Accettando liberamente di far parte della giuria - continua polemicamente il Centrodestra - perché si deve temere di esprimere liberamente e pubblicamente il proprio pensiero?». Il Centrodestra conclude additando la provincia di Pisa come vera responsabile «di tutta questa fumosa, inutile e costosa iniziativa» del processo partecipativo. Il gruppo consiliare santacrocese ritiene infatti che la Provincia avrebbe potuto «richiedere, anche se non necessaria, la valutazione di impatto ambientale» oppure avrebbe dovuto «inviare il tutto all’organo preposto per l’autorizzazione finale» assumendosi la responsabilità di pronunciarsi su una questione che «interessano il futuro dei cittadini».

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•• 12 MONTEVARCHI/VALDARNO SABATO 15 GENNAIO 2011

Nuovoasilo: varo il 12 febbraioE subito dopo l’apertura ai bimbi

di PAOLA SAVIOTTI

LUNEDI NUOVO vertice Pd:l’assemblea riprende il confrontosu primarie, programmi e candi-dati, interrotto, senza un verdettofinale, il 10 a notte inoltrata. La di-scussione dovrà tenere conto an-che delle prese di posizione arriva-te in questi ultimi giorni dalle se-greterie dei partiti della coalizio-ne che hanno richiamato il part-ner sui metodi: Socialisti, Federa-zione della Sinistra e Sel, in assen-za di un documento programmati-co condiviso, non parteciperannoinfatti al confronto per la scelta

del candidato a sindaco, caldeggia-to dai democratici, che per orapossono contare solo sulla “fedel-tà”, salvo colpi di scena, dell’IdV.Intanto i cittadini continuano avotare on line.Il sondaggio mediatico organizza-to da Tv1 ha avuto un sorprenden-te successo: moltissimi i monte-varhcini che, a colpi di mouse,hanno dato il loro parere sulla ro-sa dei candidati, composta dallaredazione giornalistica, mettendoinsieme rappresentanti della poli-tica locale, amministratori in cari-ca ed ex.

LA PIOGGIA di voti alla fine hapremiato Francesco Maria Gras-so, già vice sindaco della città,che, dopo un lungo testa a testacon Vincenzo Caciulli, è scattatoin testa alla hit. Al secondo posto,a sorpresa, si è posizionata MariaGrazia Mammuccini, ex consiglie-re regionale ed ex direttore

dell’Agenzia regionale di svilup-po in agricoltura.

SOLO TERZO invece il sociali-sta Vincenzo Caciulli, che, dopoaver mantenuto la pole positionper diverse ore, è stato sorpassatodagli altri due potenziali aspirantialla carica. Giovedi sera, quando

l’emittente valdarnese ha stoppa-to il test alle 9 del 14 gennaio, que-sto era l’esito. Chi non è riuscito aesprimere il suo parere? Forse po-trà rifarsi. L’idea è quella di rita-gliare una top five sulla quale poipronunciarsi. Vedremo.In attesa di conoscere le scelte de-finitive della compagine di centrosinistra, arriva, rivolto alle forzealternative alla coalizione che fi-no ad oggi ha guidato la città, l’ap-pello della Lista Indipendente:«Uniamoci per dare ai cittadiniuna credibile risposta unitaria»,dice l’avvocato Felice Torzini, da30 anni alla guida del movimentocittadino. «La “frammentarietà”dimostrata dai raggruppamenti at-tuali determina un inevitabile di-sorientamento nell’elettorato.L’ideale sarebbe offrire due areedi riferimento, capaci di confron-tarsi in modo civile sulle stradeda seguire per dare risposte alleesigenze concrete.Per questo, prima di prendere au-tonome iniziative, la Lista Indi-pendente chiede alle altre forzeche si ritengono alternative al cen-tro-sinistra di ricercare insiemeun serio confronto, per intrapren-dere un percorso comune. Solo sequesta proposta non sarà condivi-sa, la Lista Indipendente decide-rà autonomamente la propria po-sizione, anche alle luce della qua-si trentennale presenza nella vitaamministrativa di Montevarchi».

di MARCO CORSI

DOPO MESI di discussioni, ana-lisi e polemiche è finalmente arri-vata l’ora x. Lunedì prossimo siriunirà la giunta provinciale diArezzo e sarà dato il via libera uffi-ciale all’ampliamento della discari-ca di Podere Rota anche se, perl’operatività della decisione, biso-gnerà attendere un ulteriore pare-re che arriverà nel giro di pocotempo. La conferenza dei servizi,come noto, ha dato l’ok, ma si trat-ta di un giudizio preventivo. L’im-primatur ufficiale arriverà dallaProvincia attraverso la valutazio-ne di impatto ambientale, che saràdata lunedì prossimo e, successiva-mente, attraverso l’autorizzazioneambientale, che sancirà, in manie-ra definitiva, il futuro dell’impian-to di Santa Maria. Insomma, sia-mo arrivati al dunque.Per fortuna, aggiungiamo noi, per-ché l’alone di incertezza che haaleggiato sulle prospettive di Pode-

re Rota in questi mesi ha creatonon poche polemiche. Polemicheche, probabilmente, proseguiran-no anche nelle prossime settima-ne, ma almeno avremo una certez-za sui destino di un impianto am-bientale di primaria importanzaper la vallata.A giugno, come noto, era stato de-

ciso di sospendere, temporanea-mente, la procedura di valutazionedi impatto ambientale in merito alprogetto di ampliamento presenta-to dalla Csai e in questi sei mesi so-no state effettuate una serie di ana-lisi che hanno portato la Conferen-za dei Servizi a dare l’ok all’amplia-mento. Decisione che arriverà nel-le prossime 48 ore.

Intanto, il sindaco di TerranuovaMauro Amerighi ha detto la suasull’incidente che si è verificatogiovedì a Podere Rota. Un giova-ne, come noto, si è ferito al bracciomentre stava svolgendo alcuni la-vori all’interno del sito.

TRASPORTATO all’ospedaledel Valdarno, i medici gli hanno ri-scontrato ustioni di terzo e quartogrado al braccio e all’avambraccioe per questo è stato disposto il tra-sporto ad un nosocomio attrezzatoper questo tipo di ferite, il centrograndi ustioni dell’ospedale di Pi-sa.«Sono molto dispiaciuto per que-sto incidente – ha detto Amerighi– e auguro al giovane di guarire alpiù presto. Ho parlato con il presi-dente della Csai e ho saputo che ilragazzo lavorava per una dittaesterna. Non ci sono quindi re-sponsabilità dirette della CentroServizi Ambiente Impianti. L’inci-dente, infatti, si è verificato inun’area il cui ambito operativo èstato dato in gestione».

MONTEVARCHI APPELLO DEL LEADER DELLA LISTA INDIPENDENTE CHE ROMPE GLI INDUGI

Voto,TorziniescealloscopertoSondaggio: Grasso sul filo di lana

— MONTEVARCHI —SI SVOLGERÀ sabato 12 febbraio alle 10.30 lacerimonia di inaugurazione del nuovo asilo diMontevarchi. Un sabato mattina che puòpermettere unamaggiore partecipazione di gente.Nei giorni seguenti la struttura, che può ospitarefino a 39 bambini, entrerà in funzione.

LAFOTO TERRANUOVA DOPO LA CONFERENZA DEI SERVIZI ORA IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Podere Rota alla scelta definitivaLunedì c’è il via all’ampliamento

INDIPENDENTI Felice Torzini rompe gli indugi in vista delle elezioni

LE GRANDI MANOVRE«Un fronte unico controla sinistra o andiamo da soli»Lo sprint dell’ex vicesindaco

I CARABINIERI diCastelnuovo hannoarrestato un 36 enne diSan Giovanni per furtoaggravato. E’ statosorpreso all’internodell’area mineraria Enel,impegnato con un tubo digomma ad aspirare ilgasolio dai serbatoi dialcune macchineoperatrici parcheggiate.I militari hannorecuperato il gasolio giàtravasato in alcune grossetaniche, poi restituite altitolare dell’azienda. Nonprma di aver arrestato iltrentenne valdarnese,ristretto nella camera disicurezza della stazionedei carabinieri e in attesadel processo perdirettissima sul suo furto.

CAVRIGLIA ENEL«Aspira»gasoliodalle ruspe fermeEscatta l’arresto

CARABINIERI Sorpresoun trentenne ad aspiraregasolio dai mezzi fermi

FERITO ANCORA A PISAIn cura per le gravi ustioniriportate. Sindaco: «Erain un’area data in gestione»

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