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Rassegna del 11/09/2018

Rassegna del 11/09/2018 - Confagricoltura Umbria · 2019. 1. 31. · INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Rassegna del 11/09/2018 Pagina I Si parla di noi Nazione Umbria

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Rassegna del 11/09/2018

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Rassegna del 11/09/2018

Pagina I

Si parla di noi

'SPIGHE VERDI' A MONTEFALCONazione Umbria 11/09/2018 p. 16 1

Agricoltura Scenario Nazionale

EPIDEMIA NEL BRESCIANO LA PISTA DELLA LEGIONELLASVILUPPATA IN UN FIUME

Corriere Della Sera 11/09/2018 p. 19 2

GLI SCERIFFI DEL CIBO CON GLI OCCHI IN TAVOLAGiornale 11/09/2018 p.24/25

ALLEGRIANGELO

4

Alimentare

BIO-ON, SCOPERTA PER L'AMBIENTE "PLASTICA DALL'OLIODI FRITTURA USATO"

Resto Del Carlino 11/09/2018 p. 6 5

ACCORDO PER IL PRIMO ZUCCHERO BIO ITALIANOSole 24 Ore 11/09/2018 p. 7 6

IN BREVE - IN FRANCIA IL BIOLOGICO CRESCE DEL 10,9%Sole 24 Ore 11/09/2018 p. 25 7

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Umbria

'SPIGHE VERDI ' A MONTEFALCO

IL COMUNE ha ottenuto per il terzoanno consecutivo il riconoscimento di«Spighe Verdi», la certificazionepromossa da Confagricoltura e FeeItalia per i comuni rurali che attivanoprocessi virtuosi. Anche quest'annoMontefalco è l'unico comune umbro adaver ricevuto questa certificazione.

Pagina 16Foglio i

Eataly incoronai «Primi d'ItaliaUn'edizione dedicata alle donne

Ritaglio stampa ad uso esclusivo dei destinatario, non riproducibile.

Si parla di noi Pagina 1

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CORRIERE DELLA SERA

Epidemia nel BrescianoLa pista della legionellasviluppata in un NumeSuperati i 200 contagi. Un fascicolo in Procura

BRESCIA Epidemia nel Brescia-no, dai laboratori di analisi èarrivata una certezza: il piccoanomalo di polmonite regi-strato negli ultimi giorni tra laBassa Bresciana e l'alto Man-tovano - che ha contagiatoormai oltre 200 persone - èdi origine batterica. E potreb-be essere causata dalla legio-nella. La conferma arriva dal-l'assessore regionale al Welfa-re Giulio Gallera: «Abbiamola certezza che si tratta di pol-monite batterica, pensiamo sitratti di legionella».

Sempre più probabile l'ipo-tesi cardine seguita dalle au-torità sanitarie bresciane: lalegionella si sarebbe svilup-pata in modo massiccio nelleacque stagnanti e riscaldatedel fiume Chiese. L'emissariodel lago d'Idro con la sua retedi canali bagna infatti tutti ipaesi più colpiti dal contagio:Montichiari, Carpenedolo, Vi-sano, Asola. In estate la porta-ta d'acqua del fiume - sfrut-

tato a fini irrigui e idroelettri-ci e spesso oggetto di scarichinon autorizzati - cala drasti-camente. E le pozzangherecreatesi lungo il suo greto sa-rebbero state ambiente idealeal proliferare di alghe e ame-be, in grado di inglobare eproteggere a lungo il batteriodella legionella. Le abbon-danti precipitazioni dei giorniscorsi avrebbero poi gonfiatoil fiume, trascinando i batterisui campi, andando a conta-minare pozzi e falde.

Questo lo scenario tracciatodalle autorità sanitarie locali edagli infettivologi degli Spe-dali Civili di Brescia. Ora si at-tende solo il risultato dei pre-lievi già effettuati sul fiume. Epotrà essere d'aiuto anche latask force messa a disposizio-ne dall'Ordine nazionale deiBiologi. Resta infatti da capirecome l'agente patogeno possaessere arrivato fino ai rubinet-ti di centinaia di abitazioni.Possibile che sia stata conta-

Pagina 19Foglio 1 1 2

minata la prima falda, dallaquale si approvvigiona adesempio un Comune comeCalvisano (non ha né acque-dotto né depuratore). Ma an-che in altri Comuni, nono-stante la presenza dell'acque-dotto, diverse abitazioni han-no pozzi privati, utilizzati perinnaffiare orti e giardini. Nonè da scartare nemmeno l'ipo-tesi che l'irrigazione a piog-gia, molto utilizzata in questezone agricole, possa aver con-tribuito alla diffusione del-l'agente patogeno.

Di certo l'origine del batte-rio (che non è trasmissibile dapersona a persona) non è darintracciare nella massicciapresenza di allevamenti in-tensivi (quasi 6oomila suini ecirca 8 milioni di polli e tac-chini). Ha destato preoccupa-zione il ritrovamento, a Car-penedolo, di una ventina dianatre morte. Qualcuno te-meva il ritorno dell'influenza

aviaria. Invece no. «Non ab-biamo segnalazioni di infe-zioni batteriche o virali negliallevamenti suini, bovini eavicoli della zona», chiarisceStefano Cinotti, direttore del-l'Istituto Zooprofilattico diLombardia ed Emilia Roma-gna. Anche il ministro dellaSalute Giulia Grillo sta moni-torando la situazione, l'Istitu-to superiore di Sanità ha rice-vuto il materiale organico re-lativo ai pazienti ricoverati.

Al lavoro anche la procura.E sostituto procuratore MariaCristina Bonomo ha aperto unfascicolo e delegato gli accer-tamenti e le indagini ai cara-binieri del Nas: attendono i ri-sultati delle campionaturesull'acqua, predisponendo lamappa dei contagi e i collega-menti tra le diverse reti idri-che. Epidemia colposa è l'ipo-tesi di reato. Per ora a carico diignoti.Pietro GorlaniWilma Petenzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

5-10Per centoLa letalità dellalegionellosi: 40-80% negli im-munodepressi

• La parola

LEGIONELLA

L a Legionella è ungenere di batteri gram-

negativi aerobi di cui sonostate identificate ben 6ispecie, suddivise in decinedi sierotipi. Quella piùpericolosa, a cui è statocollegato circa il 90% deicasi di legionellosi, è laLegionella pneumophila.È presente negli ambientiacquatici naturali e daquesti risale a quelliartificiali come le condottecittadine e gli impiantiidrici degli edifici

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Agricoltura Scenario Nazionale Pagina 2

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CORRIERE DELLA SERA

• casi di polmoniteir A

•1SabbioChiese BRESCIA

260I 0 Montichiari Ricerche

LOMBARDIA FIUME -OBiologi dell'Ats(Azienda

CHIESE Tutela Salute

,ex Asl)

•20C l i t lia c na o ana zzanoCalvisano o 340 campionici- - Car enedolo d'acqua

• 1Casalmoro Visano g • del fiume

Acquafredda Chiese• 13Asola MANTOVA (LaPresse)

Pagina 19Foglio 2 1 2

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Agricoltura Scenario Nazionale Pagina 3

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il Giornale

di Angelo Allegri

forse il più grave scandalo ali-mentare degli ultimi anni:

,000mila prosciutti sequestrali,

due istituti di certificazione commis-

sariati, i inarchi del Crudo di Parmae dei San Daniele finiti in mezzo alle

polemiche. Si è scoperto che da tem-

po, in qualche caso dal 2014, molti

allevatori, anziché i maiali previstidai Disciplinari, le ferree norme che

regolano i prodotti Dop, usavano

animali meno pregiati. La razza pri-vilegiata era quella dei Duroc dane-

si, bestie che, se ben nutrite, cresco-no a tutta velocità: fino a 170/100

chili in pochi mesi. Una resa in gra-do di fare la felicità di ogni allevato-

re, ma con una carne ben lontana

dal modello stabilito perla stagiona-tura dei prosciutti più famosi al

mondo: muscolatura debole, trop-

pa acqua e poco grasso. Sotto accu-

sa, in una serie di inchieste con duefiloni principali a Torino e Pordeno-

ne, (dove le indagini si sono conclu-

se poche settimane fa), sono finitepoco areno di 300 persone tra alleva-tori, macellatori eimpiegati dei Con-

sorzi di tutela che avrebbero dovuto

vigilare e noti l'hanno fatto.

ARRIVANO I NOSTRIA lanciare l'allarme, ad avviarel'azione della magistratura e a segui-re tutti gli aspetti anuvinistrativi del-la vi cend a sono stati i rappresentan-ti di un organismo dal nome impro-nunciabile, Icgrf, per esteso: «Ispet-torato centrale della tutela della qua-lità e repressione frodi dei prodottiagro-alimentaria. Detto in terminipiù comprensibili gli ispettoridell'Icgrf sono gli sceriffi della pro-duzione agricola in dalia e, insiemeai Carabinieri del Comando per laTutela agroalimentare, rappresenta-no la prima linea a difesa delle no-stro tavole.Dalla loro gli uomini dell'Icgrf, che,

è uno dei tre dipartimenti del Mini-stero per le politiche agricole, han-no prima di tutto la forza dei nume-

ri: sono più o meno 750 persone di-

stribuite in 29 uffici sparsi per l'Ita-lia cori sei laboratori di analisi. Spet-

la a loro sorvegliare la produzione

agricola e il rispetto di luce le nor-

me che, regolano le centinaia di Pop

e lgp italiani. Si tratta, almeno perquanto riguarda vino, olio e prodot-

ti biologici, del pio grande regolato-

re europeo.Nel caso dei cruda di Parma e deiSan Daniele l'Ispettorato ha curatotra l'altro la « sm arch iatu ra» di centi-naia di migliaia di prosciutti (nonavendo le caratteristiche per la qua-lifica Dop, sono diventati prodottiordinari) e ha esercitato un altro deisuoi poteri, quello di controllore de-

Pagina 24Foglio i

LA GUERRA ALLE FRODI ALIMENTARI

Gli sceriffi del cibocon gli occhi in tavola

Ottocentomila prosciutti contraffatti sequestrati solo negliultimi mesi. Grazie a un sistema di controlli unico al mondo

750Sono i dipendenti dell'ispettora-to contro l e frod i agro- alimenta-ri, uno dei tre dipartimenti delMinistero delle Politiche agrico-le. Le sedi dell'ispettorato in Ita-lia sono 29

gli istituti di certificazione, privati epubblici, che verificano l'applicazio-ne delle nonne su Dop e lgp. Damaggio e per ahneuo sei presi gliIspettori hanno commissariato l'isti-tuto Parma Qualità e Ifcq certifica-zioni, i due enti che in questo casonon hanno funzionato come avreb-bero dovuto. Nell'immediato futurogli organismi saranno a sovranità li-mitata, sottoposti alle indicazioni ealla sorveglianza degli Ispettori mi-nisteriali. È un passaggio delicatoper tutto il made in italy alhnentare(una delle prime voci dell'exportdei nostro Paese): gli enti finiti nelmirino sono incaricati di sorveglia-re noti solo l'applicazione dei Disci-plinari di Crudo di Parma e San Da-niele ma anche di molte altre eccel-lenze della Penisola: dal Salame diVarzi allo Speck dell'Alto Adige, dalTardo di Arnad al Pecorino romanae a quello sardo, fino al Cotechino eallo Lampone di Modena.

SEVERITÀ ITALIANAAnche per questo sembrerebbe es-

serci qualche ragione di preoccupa-zione, per di più se si tiene conto

delle cifre degli interventi dell'Ispet-torato nel 2017: su 53.733 controlli

le irregolarità hanno riguardato il

26,0% degli operatori e il 15,7% dei

prodotti; le denunce penali sono sta-

Lo scandalo più recente:300 persone inquisite

perché spacciavano peritaliana carne di suino danese

5Sono le sedi in cui opera il Co-mando dei Carabinieri perla Tu-tela Alimentare. Oltre che a Ro-ma sono a Torino, Parma, Saler-no e Messina. il comando gesti-sce anche il numero verde800020320 perle segnalazionidi irregolarità

per sapernedi più

• n interessante si-

to dedicato allasicurezza alimentare

(c'è anche una partededicata alle frodi ali-

mentari vere e pro-

prie) è http://www.iz-salinzento . izsto.it.L'irdzia.tiva è nata

grazie a un progetto

di ricerca finanziatodal Ministero della Sa-lute con la collabora-

zione dell'Istituto zoo-prof ìlattico di Piemon-

te e Valle d Aosta.11 rapporto sull'alli-

vitò annuale dellIc-

qrf (Ispettorato perlarepressione delle frodi

a(gro-alimentari) è re-

peribile sul sito istitu-

zionale del Ministerodelle Politiche agrico-le, (www. polilicheaagri-

cole. it). Lo stesso Mini-stero offre una guidasugli oltre 800 prodot-

t i agroali men lari u de-

nominazione di origi-

ne e a indicazione geo-grafica riconosciutidalla Ile. Per ognuno

di essi viene offerta

una scheda completache comprende anche

il Disciplinare (l'insie-

me delle regole che so-vraintendono allaproduzione).

1 . 964à il numero di contestazioni am-ministrative elevate dall'ispet-torato anti-frode nel solo setto-re viti-vinicolo. Il dato si riferi-sce al 2013

te 455 e le multe 3715. Numeri rile-vanti sui quali, però, Stefano Vacca-

ri, numero uno dell'Ispettorato sol-

la produzione agricola, invita allacautela: «Bisogna tener presenteche molte delle infrazioni rilevate in

Italia all'estera non verrebbero nem-

meno prese in considerazione, il li-vello dei controlli nel nostro Pae-

se è di gran lunga superiore a

quello di altri Paesi. L nel caso

dei prodotti Dop noi dicia-mo che il problema non èavere un prodotto buo-no, ma un prodottoperfetto>.D'accordo con lui èil colonnello LuigiCortellessa, co- ,Ymandante dei Re-parti per la tute-

la alimentare

dei carabinieri:«Prenda le nor-

me stilla traccia-

bilità, sono mol-to severe. I>qualche tempo

fa abbiamo se-

questrato un al

levamento, nonperché ci fosseroproblemi di igie-ne o di salute pub-blica. Molto sempli-cemente gli animalinon mangiavano il ci-bo previsto dal discipli-nare Dop c.he li riguarda-va». Gli uomini dei Re. LA,un reparto operativo a Roma Ae altri cinque traTorino e Mes-sina, si occupano di provenienzae autenticità dei cibi e della produ-zione alimentare (mentre ai più co-nosciuti Nas è affidata in generale latutela della salute). Solo nel corsodei prhni sette mesi dell'anno han-

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Agricoltura Scenario Nazionale Pagina 4

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il Resto dei Carlino Pagina

Foglio

61

Bio-on, scoperta per l' ambiente«Plastica dall'olio di frittura usato»L'ad Astorri: allo studio altre 20 materie prime dalle quali ricavarlaANCHE dall'olio di fritturausato nasce la bioplastica. E' lanuova scoperta annunciata ierida Bio-on, l'azienda bolognesespecializzata nella produzionedi bio-plastiche, che aggiungel'olio esausto alle materieprime utilizzate per larealizzazione di prodottibiodegradabili. La scoperta deiricercatori Bio-on permette diattingere alle enormi quantitàdi olii esausti da frittura chevengono prodotti in particolarein Nord America e Asia.E' possibile utilizzare olio difrittura usato, per produrreMinerv PhAs, il nuovobiopolimero di Bio-on, naturalee biodegradabile al 100%.Grazie a un sistema ditrattamento preventivodell'olio esausto da frittura, labioplastica prodotta ha lestesse caratteristiche di quellagenerata partendo da altriscarti o sotto prodotti agroindustriali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo RadognaCASTEL SAN PIETRO ( Bologna)

CI HA ABITUATO alle sorpreseMarco Astorri, presidente e ad diBio-on con sede a Castel San Pie-tro, nel Bolognese. L'ascesa di que-sta azienda è infatti iniziata con unbrevetto rivoluzionario di una pla-stica rigida, al 100% biodegradabi-le, creata dagli scarti. L'ultima sor-presa riguarda proprio i materialidai quali nasce la plastica `verde':«Bio-on può aggiungere l'olio difrittura agli scarti che già usa perprodurre la bioplastica», sottolineaAstorrL

Come avviene la trasforma-zione?

«Il nostro prodotto base si chiamaMinerv-PHA ed è poliestere realiz-zato con scarti di lavorazioni agri-cole e in questo caso degli olii esau-

sti, grazie alla fermentazione batte-rica, secondo un processo comple-tamente naturale. Il materiale vie-ne utilizzato per realizzare prodot-ti mediante iniezione ed estrusio-ne. La nostra bioplastica può sosti-tuire tutti i tipi di plastica: polieti-lene, polipropilene, polistirolo,pvc, pet».

Il prodotto è realizzato,grazie alla fermentazionebatterica , con scarti dilavorazioni agricolee oLii esausti

AL VERTICEMarco

Astorri,presidente

e ad di Bio-on

Nel caso dell 'olio di frittura co-sa cambia?

«La scoperta del nostro laboratoriodi Castel San Pietro permette chela fonte di carbonio che alimenta ilprocesso produttivo della bioplasti-ca sia di natura lipidica. Grazie adun sistema di trattamento preventi-vo dell'olio esausto da frittura, labioplastica prodotta ha le stesse ca-ratteristiche di quella generata par-tendo da altri scarti o sotto prodot-ti agro industriali».

Quali sono gli scarti usati perla bioplastica?

«L'olio esausto si aggiunge ad altrematerie prime usate da Bio-on: me-lassi di barbabietola e canna da zuc-chero, scarti di frutta e patate, car-boidrati in genere e glicerolo. Manon ci fermeremo qui».

In che senso?«Abbiamo allo studio altre venti

1 miliardo di litriÈ la quantità di olio di fritturaesausto prodotto nel mondoin un giorno, soprattutto inmercati come Nord Americae Asia dove il consumodi cibi fritti è molto elevato

100 per centoÈ la percentuale dibiodegradabilità di MinervPHA, il biopolimero di Bio-onottenuto anche da canna dazucchero, scartidi frutta e patate

materie prime dalle quali ricavarela bioplastica. Intanto ci acconten-tiamo dell'olio di frittura esaustoche ha un uso su vasta scala, vistoche questo prodotto di scarto, so-prattutto grazie a mercati comeNord America e Asia dove il consu-mo di cibi fritti è elevato, supera ilmiliardo di litri al giorno».

Qual è il segreto della vostraplastica?

«Si degrada biologicamente al100% lasciandolo pochi giorni inacque `vive' a temperatura ambien-te, nei fiumi o nei mari. Per acquevive si intendono acque con pre-senza di batteri, funghi, alghe, chesi cibano di queste plastiche, men-tre un'acqua batteriologicamentepura non ha alcun effetto sul mate-riale. Ecco perché le bottiglie diPet di Bio-on possono contenereacqua minerale o altre bevande».

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Alimentare Pagina 5

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D Sole28

0IS

COPROB-FEDERBIO

Accordo per il primozucchero bio italiano

Federbio e CooperativaProduttori Bieticoli-Coprob,unicoproduttore nazionale dizucchero con la marca ItaliaZuccheri, hanno siglato ilcontratto che nel 2019 porteràad avere il primo zuccherobiologico 100% italiano. «Ladomanda di zucchero biologicoè molto forte - ha dichiaratoPaolo Carnemolla, presidenteFederBio Servizi - e i principaliplayer italianidell'agroindustria sonointeressati ad acquistare unprodotto che ancora non esistesul mercato ». Cobrop haavviato la coltivazionebiologica di barbabietola dazucchero nel 2017 e quest'annoha ampliato lasperimentazione su 130 ettari.

Pagina

Foglio

71

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Alimentare Pagina 6

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D Sole28

0IS

IN BREVE

NUOVI CONSUMI

In Francia il biologicocresce del 10,9%

In Francia cresce a due cifre il settore dei prodotti alimen-tari biologici trasformati. Nel 2017, secondo i dati di Con-fcooperative, il valore delle vendite ha superato i2,3miliardi di euro, in aumento del +10,9% rispetto all'an-no precedente. Il Paese è il quarto mercato mondiale pervalore delle vendite retail.

Sono cinque anni che il comparto vive unboom: dal 2012 al 2017 l'incremento del valoredelle vendite si è attestato al +58,6 per cento. Trale categorie che nel periodo hanno registrato lemigliori performance, anche superiori al +120%,ci sono gli alimenti biologici per neonati e bam-bini e i cereali per la prima colazione. In termini

Boom . Nel di valore delle vendite, nel 2017H 27,2% del totale2017 le vendite degli alimenti biologici trasformati fa riferimen-di prodotti bio to a prodotti lattiero caseari, il 19,2% a prodottioltre i 2,3 della panificazione, il lo,8%a prodotti lavorati damiliardi di euro banco frigo a base di carne e pesce, il 6,6%acon-

fetture spalmabili. L'offerta è vasta e frammen-tata. Da una parte, ci sono i principali brand che sono statitra i primi, due decenni fa, a introdurre nelle proprie refe-renze la gamma di prodotti biologici. Dall'altra, i grandimarchi che hanno esteso la gamma al bio così come ilprivate label che sta continuando a investire nel biologico.

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