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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 8 FERRARA________________________________________pag. 9 FORLI’ CESENA_________________________________pag. 10 - 12 PARMA__________________________________________pag. 13 MODENA________________________________________pag. 14 - 17 PIACENZA______________________________________pag. 18 - 23 AGENZIE_______________________________________pag. 24 - 29 RASSEGNA STAMPA EMILIA ROMAGNA del 20-10-2011

rassegna del 20-10-2011

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rassegna del 20-10-2011

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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 8

FERRARA________________________________________pag. 9

FORLI’ CESENA_________________________________pag. 10 - 12

PARMA__________________________________________pag. 13

MODENA________________________________________pag. 14 - 17

PIACENZA______________________________________pag. 18 - 23

AGENZIE_______________________________________pag. 24 - 29

RASSEGNA STAMPAEMILIA ROMAGNA

del 20-10-2011

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2 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

BOLOGNA - Repubblica Online

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3Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

BOLOGNA - Unità

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BOLOGNA - 24Emilia

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5Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

BOLOGNA - Carlino• 20 CRONACHE IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2011

INPILLOLE

Per il 2011, con unadelibera di giunta diaprile, l’organismopresieduto da SilviaBartolini ha ricevuto175mila euro, 10milain meno rispetto al 2010

Nel triennio compreso tra2007 e 2009 la Consultaper gli emilianoromagnoli all’esteroaveva ricevuto quasi3 milioni di fondipermissioni e compensi

La spesaI fondi

Lega e Movimento 5 Stellecontro l’organismoregionale. E la consiglieraSilvia Noè (Udc) ha giàpresentato un progetto dilegge per farla chiuderedalla prossima legislatura· BOLOGNALACONSULTA degli emiliano ro-magnoli all’estero torna al centrodella bufera. A far precipitare nuo-vamente l’organismo della Regio-ne Emilia Romagna nell’occhiodel ciclone è stata la riunione deicapigruppo in viale Aldo Moro diieri mattina. Gian Guido Naldi,di Sinistra e Libertà, ha infatti in-trodotto a sorpresa l’argomento,in previsione di una missione aJohannesburg — dove si trova uncimitero di guerra in cui sono se-polti anche emiliano romagnoli— cui avrebbe dovuto partecipa-re, in rappresentanza dei consi-glieri insieme con il presidentedella Consulta, Silvia Bartolini, aiprimi di novembre.

NALDI ha proposto di pagarsi ilbiglietto aereo, per evitare che lamissione finisse nel ‘tritacarnemediatico’ della polemica sui co-sti della politica, ma molti, soprat-tutto tra le fila dell’opposizione,non sono stati d’accordo. E sonopartiti all’attacco dell’organismo,da tempo sotto osservazione per isuoi costi legati a missioni, rim-borsi e gettoni di presenza.

Sulla scelta di Naldi — che alla fi-ne ha annunciato di non parteci-pare alla missione —, Manes Ber-nardini, consigliere della Lega,parla di «sceneggiata fatta per nonaffrontare il problema vero» e ri-lancia sulla proposta di aboliretout court l’organismo, per cui lagiunta, nel 2011, ha stanziato175mila euro di budget, di cui150mila per compensi e rimborsi.

«STIAMO pensando di presenta-re un progetto di legge per abroga-re la Consulta» annuncia Bernar-dini. Ma su quest’ultimo puntosembra esserci una ressa di propo-ste e buone intenzioni. E non solo

da parte dell’opposizione, vistoche l’Idv, forza di maggioranza,con il suo capogruppo Liana Bar-bati, si è detta «favorevole a pren-dere in considerazione progetti dilegge» di questo tipo.Sul tema il capogruppo dell’Udc,Silvia Noè, ha già sottopostoall’ufficio legislativo, per un via li-bera tecnico, proprio una propo-sta in questa direzione.

«IL PROGETTO— spiega Noè —prevede che la Consulta venga

abolita a partire dalla prossima le-gislatura, dal 2015, e che i fondivengano dimezzati a partire dal2013 (la programmazione è infattitriennale, ndr). E sempre nel 2013il compenso del presidente Barto-lini andrebbe azzerato. Il rappor-to con gli emiliano romagnoliall’estero si può mantenere senzaavere un organo ad hoc e i rispar-mi prodotti dall’abolizione posso-no essere utilizzati a sostegno del-le politiche sociali».

TRA I PIÙ convinti sostenitoridell’abolizione della Consulta cisono anche i ‘grillini’ del Movi-mento 5 Stelle. «Le spese per unorganismo del genere — attacca ilcapogruppo Andrea Defrance-schi — non sono più sostenibili:abolirla si può, e subito. Per que-sto il prima possibile proporremoun progetto di legge di questo ti-po». «Continuiamo a dire che nonci sono soldi per trasporto pubbli-co, carceri e politiche sociali —rincara Giovanni Favia —, manon è vero: i soldi ci sono bastaasciugare la macchina ammini-strativa».

COSA che, in parte, è comunquegià stata fatta, visto che, nel trien-nio 2007-2009 la Consulta è costa-ta quasi 1 milione l’anno (per untotale di 2,9) alle casse della regio-ne, mentre, per il 2011 la giuntaha stanziato solo 175mila euro. Incalo, tra l’altro, di altri 10.000 eu-ro rispetto al 2010. Per le opposi-zioni, però, non abbastanza.

Monica Rossi· REGGIO EMILIA

NASCE a Reggio Emilia una co-munità sperimentale per dipen-denti da gioco d’azzardo. Il pro-getto ‘Pluto’ vedrà coinvoltaun’èquipe di professionisti creataad hoc e un programma con grup-pi ed attività innovative. Questasperimentazione è la terza cheprende avvio in Italia, la prima inEmilia Romagna. Aprirà il 6 no-vembre e sarà basata su un pro-gramma specialistico di 21 giorniproposto e gestito dall’Associazio-ne Onlus ‘Centro Sociale PapaGiovanni XXIII’ che da oltre 10anni si occupa della dipendenzada azzardo.

«SIAMO PARTITI nel 2000 —spiega Matteo Iori, presidentedell’associazione — con un grup-po di giocatori. Ora abbiamo cin-que gruppi alla settimana di Reg-gio e provincia. Non è un pro-gramma residenziale per ora equindi non abbiamo mai potutoospitare persone che provenivanoda fuori città».Ma da novembre sarà possibile an-che avere un luogo dove i ‘giocato-ri’ potranno curarsi staccandosida tutto il resto.Il fenomeno del gioco è in costan-

te crescita. Dopo i 61,4 miliardi dieuro bruciati in Italia nel 2010, siprevedono oltre 73 miliardi di eu-ro nel 2011 e, dai dati dei Monopo-li di Stato, si stima che nella solaEmilia Romagna vi sarà una spe-sa annuale di quasi 6 miliardi,che, divisi per la popolazione mag-giorenne, significano una spesa

procapite di 1.590 euro.

A TUTTO questo corrisponde unnumero sempre crescente di per-sone che perdono il controllo chediventano dipendenti. Per quan-to riguarda la nostra regione, inrapporto alla popolazione, nel2010 era stata inserita tra il quarto

e il quinto posto nella classificanazionale e Reggio era secondatra le città dell’Emilia Romagna enona in Italia. «Purtroppo anchenella nostra città ci sono tantissi-me vittime di questa malattia —continua Iori — sono diverse daquelle che di solito frequentano lacomunità. Non troppo giovani,

40/50 anni, sposate e con figli, conun lavoro stabile e una vita appa-rentemente normale».

LO STATO non riconosce ancorail diritto alla cura per coloro checadono nella dipendenza, ma laRegione Emilia Romagna ha scel-to di aprire la strada. «Se sei tossi-codipendente o alcolizzato l’ospe-dale ti può aiutare, ma se sei gioca-tore d’azzardo non ci sono al mo-mento percorsi nella sanità pub-blica». Dopo le esperienze di To-scana e Piemonte, anche la nostraRegione ha deciso di finanziare

una sperimentazione per l’acco-glienza residenziale di persone di-pendenti dal gioco: per le 15 per-sone che saranno accolte il tratta-mento sarà completamente gratui-to. Per tutelare la privacy l’acco-glienza avverrà in una strutturachiusa al pubblico e la cui ubica-zione sarà mantenuta segreta.Per informazioni: AssociazioneOnlus ‘Centro sociale Papa Giovan-ni XXIII’, Via M. Teresa di Calcut-ta 1/E, Tel. 0522 53 20 36 .

STRUTTURACurata dall’associazione‘Papa Giovanni’, può ospitarealmassimo15 persone

APERTURAItalia dei Valori favorevole:«Disponibili a consideraresimili progetti di legge»

Emiliani all’estero, è bufera«Abolire la Consulta regionale»

Opposizioni all’attacco su spese e missioni

REGGIOEMILIA È LA PRIMA SPERIMENTAZIONE IN EMILIA ROMAGNA

Nasce una comunità terapeuticaper i drogati del gioco d’azzardo

MALATTIAA sinistra, ungiovane alleprese con leslot machine.A destra,Matteo Ioripresidentedell’associazio-ne Onlus PapaGiovanni XXIIIdi ReggioEmilia

MONDOL’assemblea regionale e, nel

tondo, la presidente dellaConsulta, Silvia Bartolini

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6 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

BOLOGNA - Corriere

La crisi ribalta imestieri e an-che i pregiudizi. Le donne fini-scono nei cantieri e i maschiet-ti fanno i domestici. Sono que-sti i due balzi in avanti più evi-denti che emergono dalla lettu-ra dei dati, relativi al primo se-mestre dell’anno, sugli avvia-menti al mercato del lavoropubblicati dalla Provincia di Bo-logna. Nei primi sei mesi del2011, le donne impiegate nellecostruzioni sono aumentatedel 53% (più 25 unità) rispettoallo stesso periodo dell’annopassato. Ancora più sorpren-denti gli avviamenti degli uo-mini nel lavoro domestico: più70% con una crescita, anno suanno, di 61 unità. In totale, nelprimo semestre 2011, i contrat-ti hanno raggiunto quota15.644, in calo di quasi il 2%. Alivello assoluto ci sono stati316 accordi inmeno rispetto al-lo stesso periodo del 2010.

Dati alla mano si capisce chea bloccare il crollo dei nuovicontratti sono stati quelli fem-minili. In maggioranza quellidel primo semestre 2011 sonostati firmati da donne (8.040)mentre i maschi si sono fermatia 7.604. I contratti rosa sono au-mentati di 245 unità (più3,14%) contro il meno 561 regi-strato per gli uomini (in calodel 6,87%). Alle donne vengonofatti più contratti. Il problema èche sono sempre più precari (epeggio pagati rispetto ai ma-schietti anche a parità di man-

sione). Delle 1.651 assunzioni atempo indeterminato che sonostate siglate a Bologna nei pri-mi sei mesi del 2011 solo 497sono state rosa. Questo vuol di-re che ogni cento posti fissi so-lo 30 vanno a una donna. Un ca-lo vertiginoso anche per le don-ne assunte a tempo indetermi-nato nella pubblica amministra-zione. Nei primi sei mesi del-l’anno nuovo sono state solo24, con un calo di 91 unità, che

vale una flessione del 79% ri-spetto allo stesso periodo delloscorso anno.

Crescono invece tutte le altretipologie di lavoro instabile: ap-prendistato (più 9,70%), la col-laborazione coordinata (più18,18%), il lavoro intermittente(più 47%) e anche il tirocinio(più 17%). Mentre le partite Ivarosa sono quasi sparite. Rispet-to allo stesso periodo del 2010a giugno di quest’anno ne sono

scomparse 125 (in calo del53%). In diminuzione, anche secon ritmi più blandi, anche gliuomini liberi professionisti:meno 63 unità che in percentua-le vuol dire una flessione del16%. «Passata l’onda lunga del-la crisi metalmeccanica — haspiegato l’assessore provincialeal Lavoro, Giuseppe De Biasi —la discriminante femminile ètornata un’emergenza». Perchénonostante la flebile ripresa delmercato del lavoro registratanel 2010 e nei primi vagiti del2011 «sono sempre più le don-ne a pagare le difficoltà del mer-cato, le differenze di genereemergono ancora nella scarsaaccettazione della maternità,nella difficoltà di accettare laconciliazione tra lavoro e fami-glia. Questo ha sconvolto la ti-pologia dei mestieri e dei distin-zione classica tra lavoromaschi-le e femminile». Così, in barbaai luoghi comuni, si trova ladonna-muratore e l’uomo-ba-dante «e vediamo crescere, in

maniera consistente rispetto alpassato, le donne ingegneri oavvocato perché c’è la necessi-tà riconvertirsi in mestieri so-stanzialmente non legati al pro-prio genere».

L’altra faccia della medagliasono i Centri per l’impiego. An-che qui le donne la fanno da pa-drone. Le iscrizioni rosa sono39.000, con un aumento del3,38%, contro i 31.000 maschi(meno 1,45 rispetto al 2010).Rispetto a giugno del 2010 lepersone in stato di disoccupa-zione sono cresciuti di 9.572unità (più 15%) raggiungendoquota 70.636. A trainare l’au-mento sono state le donne (più5.732) che rappresentano il55% è senza mestiere tra Bolo-gna e provincia. Ad esseremag-giormente penalizzate sono ledonne con i livelli d’istruzionepiù elevati: il 69% delle perso-ne laureate in cerca di lavorosono donne.

Marco Madonia© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuovi contratti in calo del 2%, quelli femminili frenano il crollo (+3%)Ma sono soprattutto posti precari: il 70% delle assunzioni resta ai maschi

L’esperta Anna Lucia Colleo, ricercatrice di Nomisma

Economia Come cambia il lavoro

«Ma senza servizi alle madrila natalità in calo frena il Pil»

È una forza (lavoro) minore in termi-ni assoluti. Ma è quella che traina il si-stema città e che permette a Bologna dipiazzarsi in vetta alle classifiche sull’oc-cupazione. Per questo va non solo tute-lata, ma sostenuta. È il ritratto che An-na Lucia Colleo— ricercatrice di Nomi-sma a capo dell’osservatorio Migrazio-ni Economia Società — dà del lavorofemminile sotto le Due Torri. «La pro-

Donne-muratore, uomini-colfCosì la crisi ribalta i mestieri

2 Primo Piano Giovedì 20 Ottobre 2011 Corriere di BolognaBO

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7Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

BOLOGNA - Repubblica

BOLOGNA

CRONACA� V

@GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2011

la Repubblica

LE SCELTE DEI PARTITIPER SAPERNE DI PIÙwww.agedo.orgwww.famigliearcobaleno.org

Bagarre sui gay nella consulta della famigliaLa Frascaroli invita le associazioni omosessuali. Pdl e Lega vanno all’attacco

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROSARIO DI RAIMONDO

DUE associazioni rappresentati-ve del mondo omosessuale, Age-do e Famiglie Arcobaleno, po-trebbero entrare a far parte dellaConsulta per la famiglia del Co-mune di Bologna. La proposta haperò scatenato una bagarre poli-tica che da Palazzo D'Accursio èarrivata fino in Regione, con ilcentrodestra compatto nell'op-porsi a questa decisione che se-condo alcuni «va contro lo statu-to» e non rispetta la famiglia «tra-dizionale».

L'ennesimo muro contro mu-

ro nasce martedì sera, duranteuna riunione a cui hanno parteci-pato l'assessore al Welfare Ame-lia Frascaroli, il presidente dellaConsulta Pasquale Caviano(Idv), i rappresentanti delle fami-glie e due nuovi invitati: FlaviaMadeschi di Agedo (famiglie configli omosessuali) e Ilaria Trivel-lato di Famiglie Arcobaleno (cheriunisce i genitori omosessuali).«Siamo stati invitati per presen-tarci e spiegare per quale motivovorremo far parte della Consulta– racconta Madeschi -. E ancheper dire che oggi le famiglie sono

tante e diverse». Qualcuno«com'era prevedibile, ha storto ilnaso, la parola “gay” dà ancora fa-stidio. Ad ogni modo sarà il Con-siglio comunale a decidere».

Ecco, proprio su chi debba au-torizzare l'ingresso delle nuoveassociazioni il mondo politico ela stessa Consulta si spaccano ametà. «Spetta al Consiglio deci-dere – assicura la Frascaroli -, vi-sto che questi sono organi con-sultivi». L'assessore ammette an-che che qualcuno, martedì sera,non era molto convinto della pro-posta: «Ma le discriminanti sono

cadute immediatamente. Io mirifaccio all'articolo 3 della Costi-tuzione: vanno abbattute le bar-riere che propongono delle di-versità. La Consulta serve da an-tenna al Consiglio comunale: piùlargo è il contenitore, meglio è».

Non è mica così semplice. Se-condo alcuni esponenti cattoliciche ne fanno parte, la decisionespetta alla Consulta stessa, che haun proprio statuto. Così la pidiel-lina Valentina Castaldini, presi-dente della commissione Affarigenerali, annuncia un'indagine:«C'è qualcosa che non va nel pro-

cedimento, chiederò un parereformale». Non solo, la berlusco-niana vuole «capire qual è oggi ilruolo della Consulta, oltre a quel-lo di fare propaganda politica».Marco Lisei, capogruppo Pdl, de-nuncia «l'impostazione cultura-le che vuole legittimare come fa-miglia anche quella omosessua-le». Manes Bernardini, LegaNord, si dice «stupefatto» mentrepiccata è la reazione della consi-gliera regionale Udc Silvia Noè:«Se la Frascaroli cita la Costitu-zione, bisogna che parta dall'arti-colo 29, che definisce chiara-mente cos'è la famiglia». Le ri-

sponde Franco Grillini (Idv): «Lasocietà è fatta da una numerosa emultiforme varietà di famiglieche hanno i medesimi bisognidelle famiglie tradizionali». Fa-vorevole il capogruppo Pd in Co-mune Sergio Lo Giudice («Il con-fronto può arricchire il dibatti-to») mentre Emiliano Zaino, pre-sidente di Arcigay Bologna,scherza: «Persino l'Istat, con l'ul-timo censimento, ha capito chenon esiste solo la famiglia “tradi-zionale”. Il centrodestra ancorano».

Lo Giudice: “Unarricchimento”.Zaino: “La coppiacambia, l’Istat losa, la destra no”

Bernardini: “Sonostupefatto”. Noè,Udc: “Così si violal’articolo 29 dellaCostituzione”

I “DICO”

Un corteo infavore deiDico, la leggemai nata atutela dellecoppiedi fattoin Italia

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(segue dalla prima di cronaca)

ECHE, ovviamente, include anche le con-vivenze “affettive” tra persone dello stes-so sesso. Per coerenza, dovrebbero rifiu-

tarsi di compilarlo. Si dirà: ma quella è una de-finizione della famiglia ai soli fini statistici. Macerto! E quella su cui si basa la Consulta è unadefinizione della famiglia ai fini delle politichesociali del Comune, da parte di un organismoche definisce i suoi ambiti e chiama a discuter-ne chiunque sia interessato. Chi invece vogliacoltivare una sua definizione di famiglia ai finimorali o religiosi lo può fare, purché non pre-tenda di imporla come un assoluto nello spa-zio pubblico, dove non ci sono definizioni eti-che o morali, ma unicamente definizioni chesiano il più possibile condivise e finalizzate albene comune.

Invece, riecco lo stanco rito del «la famiglia èuna sola» che già sette anni fa procurò ad unostudioso del livello di Marzio Barbagli, bolo-gnese, l’arrogante cacciata dall’Osservatorionazionale sulla famiglia perché colpevole diavere studiato le relazioni tra gay. Anche oggi sisfiora il ridicolo quando si vuole escludere dal-la Consulta un’associazione di genitori diomosessuali: che c’è, adesso un figlio gay nonpuò chiamare “famiglia” neppure i propri ge-nitori? E frana nell’improbabile col leghistaManes Bernardini che (sulle orme di MassimoD’Alema) fa una citazione tutta sua della Costi-tuzione: «l’unica famiglia che riconosco è quel-la naturale, fondata sul matrimonio tra uomo edonna», ma le ultime quattro parole nella no-stra Carta non ci sono. A meno che il problemanon sia la parola “matrimonio”: ma allora gliscandalizzati denuncino l’Istat alla Corte co-stituzionale. Ricordino però che già nel 1871 ilCensimento del Regno chiamò famiglia «quel-le persone che si scaldano al medesimo foco,ovvero focolare». Che è una definizione uma-namente splendida, e perfino commovente.

E ORA RIFIUTATEIL CENSIMENTO

MICHELE SMARGIASSI

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8 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

BOLOGNA - Repubblica

� XI

GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2011

la Repubblica

BOLOGNAeconomia

MARCO BETTAZZI

LA RECESSIONE penalizza ledonne. Sono più di 39mila le di-soccupate a Bologna: cresconopiù degli uomini, sono per più diun quinto laureate e le precariesono più dei colleghi maschi. Ecome se non bastasse, aumenta-no le discriminazione sul lavoro.

«La crisi ha irrigidito il mercatoe questo sta penalizzato ancora dipiù le donne», spiega Barbara Bu-si, una delle consigliere di paritàdella Provincia. I numeri parlanodi un esercito di mamme, donnee ragazze che cercano un lavoro.Le iscritte ai Centri per l’impiegosono più di 39mila contro 31milauomini, di cui 28mila sono disoc-cupate da più di un anno. I tassi dicrescita impressionanti degli an-ni passati (+21% nel 2009, +16%nel 2010) si sono raffreddati nelprimo semestre di quest’anno fi-no a un più contenuto +3,4%, cioè1.200 in più rispetto a dicembre,che rimane però un ritmo più chedoppio di quello tenuto dagli uo-mini, che beneficiano del rallen-

tamento della crisi dell’industria.«Segno che passato l’effetto dellacrisi rimane la discriminazione»,commenta l’assessore provin-ciale al lavoro Giuseppe De Biasi.E a poco serve studiare, visto chequasi 7mila disoccupate hannoin tasca un diploma di laurea o unaltro titolo universitario. Ma la di-sparità emerge anche da un altrodato, quello sulle nuove assun-zioni: crescono, confermando lalieve ripresa, ma per le donne so-no sempre più precarie. Solo il30% dei contratti a tempo inde-terminato stipulati tra gennaio egiugno ha per firmatario unadonna, 497 contro i 1.154 strap-pati dai colleghi maschi. «Ancora

Cresce l’esercito delle iscritte ai centri per l’impiego in provincia: in sei mesi 1200 in più, ora sono il 55% del totale

Disoccupati, la crisi colpisce le donne39mila senza lavoro, 7mila le laureate

39.131LE DISOCCUPATE

Le donne iscritte ai centriper l’impiego in provincia

+ 3,4%L’AUMENTO

La crescita in sei mesi delladisoccupazione femminile

30LE DENUNCE

I casi di discriminazionesegnalati alla commissione

30%CON UN LAVORO FISSO

La quota femminile suiposti a tempo determinato

55%

LE DONNE

Sul totale di 70.636disoccupati in provincia algiugno 2011 la percentualedi donne è salita a quota55%. L’aumento delledonne è stato del 3,4%,contro una crescitadell’1,5% tra gli uomini

6.783LE LAUREATE

Le donne disoccupate conun diploma universitario ouna laurea sono 6.783 suun totale di 10.217 laureatidisoccupati. Significa chesono donne due terzi deidisoccupati con alti livelli di scolarizzazione

una volta emerge il pregiudizionei confronti della maternità»,sostiene Busi, che proprio suquesti temi sta battagliando a no-me delle lavoratrici contro leaziende. Dei 30 casi segnalati allosportello provinciale nel primo

semestre 2011 (tanti quanti intutto il 2010) la maggior parte ri-guarda contenziosi nati per la ri-chiesta di flessibilità negli orariper curare i bambini piccoli, o ca-si di demansionamento al rientrodella maternità, per cui le donne

«tornano al posto di lavoro e nonlo trovano più o lo trovano affida-to ad altri», aggiunge Busi. Restapoi la difficoltà a fare carriera cheemergono anche da una specifi-ca ricerca sugli avvocati. «C’è unaforte proletarizzazione del me-

stiere, con ruoli spesso impiega-tizi, e una maggior difficoltà a ge-stire clienti propri», conclude Bu-si. I dati oggi verranno presentatioggi ad un convegno in Provin-cia.

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RECESSIONE

La crisi colpisce le donnepiù degli uomini nellaricerca del lavoro

La vertenza

BredaMenarini, operai contro Finmeccanicadomani sit in sotto la sede della proprietà

FINMECCANICA scarica BredaMenarini e i lavoratori vanno a pro-testare sotto la sua sede, domani, dopo lo sciopero della Fiom con-tro la Fiat a Roma. A preoccupare i 300 dipendenti bolognesi le pa-role dell’ad Finmeccanica Giuseppe Orsi in commissione al Sena-to. Interpellato dal Pd, ha confermato che il gruppo vuol cedere l’at-tività. «Non abbiamo forze e risorse per mantenere eccellenza in tut-ti i settori», ha detto Orsi. Tra questi anche gli autobus della Breda-Menarini per cui è necessario «trovare un partner del settore» e«procedere a ristrutturazioni, così come avviene per Ansaldobre-da». Così domani i due autobus che portano i dipendenti Bredame-narini a Roma faranno tappa a Finmeccanica. «Intervengano Re-gione e Comune», chiede il segretario Fiom Bruno Papignani. (m. b.)

La missione

Unindustria, 52 manager emiliani a Bostonper studiare l’innovazione tra Harvard e MitCINQUANTADUE amministratori delegati e manager a Bo-ston a scuola di innovazione. I dirigenti d’azienda di Bologna,Modena, Sassuolo e Padova in viaggio 'educativo' negli Sta-ti Uniti, a Boston, la culla dell'innovazione e dei grandi atenei.In 52, nei giorni scorsi, sono stati in tour tra Harvard University,Mit, Babson College, Olin college of engineering-innovation ehanno frequentato workshop in centri di ricerca e innovazio-ne d'avanguardia, come Ibm innovation center, Cambridgeinnovation center e Boston innovation district. I manager han-no ascoltato colleghi e docenti parlare di robotica, biomedi-cale, ristorazione collettiva e servizi sportivi e hanno incontra-to anche l'associazione degli imprenditori del Massachusettse il console generale italiano Giuseppe Pastorelli.

Busi: “Il mercatodel lavoro è piùrigido, molte nontrovano più il postodopo la maternità”

UN ESPOSTO in Procura perverificare la correttezza delcomportamento dell'aziendache li ha licenziati in barba agliaccordi presi e di Regione, Pro-vincia e Comune che hannocontrofirmato quegli accordi.Per avere «chiarezza» sul com-portamento tra gli altri dell'exassessore Duccio Campagnoli,oggi presidente della Fiera, del-l'ex sindaco di Bologna SergioCofferati e dell'attuale VirginioMerola e dell'ex assessore pro-vinciale Paolo Rebaudengo.

È un'azione senza preceden-ti quella di 15 lavoratori della BvTech, il gruppo che ha rilevato i58 dipendenti dell'ex Manifat-tura Tabacchi e che da lunedìha chiuso definitivamente la-sciando tutti senza lavoro. Periniziativa della delegata FiomPaola Ferrigno (che polemizzacol sindacato «per aver lasciatosoli i lavoratori») un gruppo didipendenti ha presentato undossier in Procura in cui si ri-percorre tutta la loro odissea.Dall'abbandono della multi-nazionale Bat all'acquisizionedell'area da parte della Regioneper costruirci il Tecnopolo, finoall'accordo con Bv Tech che haassunto tutti per riqualificarli eimpiegarli nel centro di ricerca.

Con finale lunedì scorsoquando l'azienda ha chiuso la-sciando tutti in cassa integra-zione. «Vogliamo capire se laRegione ha controllato e se cisono state irregolarità nellasvendita dell'area per 19 milio-ni mentre ne valeva almeno 50.E poi se i soldi pubblici per laformazione sono stati spesiinutilmente», spiega Paola Fer-rigno.

Anche la Fiom però nonesclude di presentare un espo-sto.

(m. b.)

Dipendenti Bv Techesposto in procurasull’ex Manifattura

Il caso

Contro azienda, Regione, Comune, Provincia

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9Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

FERRARA - Nuova Ferrara

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FORLI’ CESENA - Voce

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FORLI’ CESENA - Voce

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FORLI’ CESENA - Corriere

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13Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

PARMA - Sera

GIOVEDì 20 OTTOBRE 2011www.laseradiparma.it

[email protected] 3CRONACA

passanti che su questo fazzo-letto di città avevano qualco-sa da ridire - oggi lasciamo spazio a chi questo stesso faz-zoletto di città lo vuole diver-so e non perché così non è sicuro, ma perché ha una sto-ria e un’importanza da valo-rizzare. Lunedì sera al circolo Zerbini di via Bixio - nell’incontro dal titolo “Oltretorrente e socia-lità” - Michele Pellerzi, respon-sabile Idv per l’Oltretorrente,

Ma chi l’ha det-to che l’Oltre-torrente non è un posto sicu-ro? «Il quar-

tiere non è il bronx e sono ben altri i posti in cui non si può più uscire dalle sette di sera in poi». Così, dopo mesi e mesi di manifestazioni e polemiche, una commerciante di via Bixio taglia corto sul problema si-curezza e critica senza mezze misure chi ha “messo in giro” questa voce.Forse - per dirne due, le ulti-me note - la negoziante in questione non si trovava in piazzale Inzani quando è scop-piata la maxi rissa che ha visto contrapporsi due gruppi di nordafricani e forse non ha avuto a che fare con spaccia-tori e ubriachi sotto la sua finestra, ma su qualcosa ha ragione: sono solo alcuni i punti delicati del quartiere. Non lo abbiamo mai negato, per questo - se fino a qualche giorno fa abbiamo dato voce alle contestazioni di residen-ti, commercianti, cittadini e

Nuova vita per l’OltretorrentePer l’Idv il segreto è nella cultura

Secondo il dipietrista Pellerzi per superare i problemi al di là dell’acqua bisogna puntare sulla socialità e sull’integrazioneUn’idea condivisa anche dal sociologo Bosi e dai cittadini. Fra le iniziative proposte un percorso storico nelle vie delle Barricate

Daniela Carlevaris (apparte-nente al comitato il “Muro” ma partecipante in qualità di li-bero cittadino) e il sociologo Alessandro Bosi, hanno rilan-ciato l’offerta e proposto un nuovo avvenire per il quartie-re delle Barricate. E l’Italia dei valori parte proprio da qui per far tornare i cittadini nelle vie al di là del torrente: infatti la prima idea è quella di un mu-seo all’aperto che, nei punti cruciali delle Barricate, rac-

conti una parte di storia par-migiana. Poi cene e incontri multiculturali per favorire l’integrazione, in collabora-zione con circoli, associazio-ni e comitati dell’Oltretorren-te, insieme a due feste annuali per movimentare il quartiere.Non mancano anche le inizia-tive per i più giovani con gli study point: spazi in cui gli studenti possono collegarsi ad internet tramite wi-fi o studia-

di MARIA GRAZIA MARINUCCI

Quartieri/ Proposte e idee

Treni, ritardi Suzzara-Parma. La Lega intervieneIl capogruppo del Carroccio in Regione ha presentato un’interrogazione sui continui disagi

guasti meccanici che i treni da troppo tempo in servizio subiscono. Per risolvere i di-sagi la Regione avrebbe sta-bilito che negli orari di pun-ta sarebbero stati utilizzati solo treni nuovi e attrezzati con dispositivi di sicurezza, mentre nella tratta Brescello- Parma, negli orari meno fre-quentati dai pendolari, i treni senza dispositivo richiesto da Rfi sarebbero stati sostituiti da pullman.La Lega è però dubbiosa circa quest’ultimo punto, ritenedo

Suzzara-Parma, una linea ferroviaria non proprio puntuale. Lo sanno bene

i pendolari, la cui pazienza è quotidianamente messa alla prova, e lo sa bene anche la Lega nord, il cui capogruppo in Regione, Mauro Manfre-dini, ha presentato un’inter-rogazione, chiedendo spiega-zioni sui frequenti ritardi dei treni che attraversano questa linea.Secondo l’esponente del Car-roccio, nei mesi di settembre e ottobre 2011, tutti i treni sulla linea che gravitavano per Guastalla avrebbero ac-cumulato in media 30 minu-ti di ritardo, sia all’andata verso Parma sia al ritorno. I motivi di questi disagi erano da imputarsi al disallinea-mento dei binari dovuto al caldo estivo e quindi al con-seguente rallentamento dra-stico dei treni durante il loro percorso; al fatto che tra Sor-bolo e Parma i treni senza un determinato dispositivo di sicurezza richiesto da Rfi do-vessero fermarsi per ricevere il via libera; e ai frequenti

che questa sia solamente un soluzione tampone che potrà reggere solo nei mesi estivi, e che invece nei mesi inver-nali causerà ritardi dovuti alle condizioni meteorologiche, provocando disagi ai viaggia-tori nel passaggio treno - cor-riera e viceversa.Manfredini interroga quindi la Giunta sul fatto se questo corrisponda al vero e per qua-le motivo la tratta Suzzara- Parma, a differenza di altre linee, continui ad essere in-teressata da questi disagi. Al

re insieme. Non solo giovani però, perché se il commercio è stato penalizzato dalla chiu-sura di molti esercizi allora si potrebbero offrire incentivi per chi desidera aprire un’at-tività in Oltretorrente. Infine più controlli perché, spiega Pellerzi che non vuole usare la parola movida, «ci siano momenti dedicati ai giovani senza creare per questo pro-blemi ai residenti». E control-li anche per quanto riguarda le politiche abitative che forse sono il vero nodo da scioglie-re per risolvere il “problema sicurezza”.Insomma i progetti sono stati studiati bene e, come sugge-riva il titolo dell’incontro, sono basati sulla socialità perché, e viene ribadito anche da Bosi, è un modo per rilanciare la vita, e la tranquillità, del quar-tiere. Daniela Carlevaris, invece, ha ricordato che le proposte non possono mancare anche per l’Ospedale Vecchio e per l’ex Vighi: «L’attenzione deve ri-manere alta e noi tutti dob-biamo vigilare sul patrimonio della città».

leghista sembra inoltre strano che non ci siano treni attrez-zati con dispositivi di sicu-rezza che coprano questo punto, nonostante la neces-sità del dispositivo sia nota da parecchio tempo. Il capo-gruppo, oltre ad aver interro-gato la Regione sull’efficienza del servizio pullman, doman-da infine se si intendano at-trezzare tutti i treni o mette-re in circolazione solo treni nuovi contenenti già i neces-sari dispositivi di controllo richiesti da Rfi.

Un nuovo movimento civico si appresta a pre-sentarsi sul panorama

politico della città. Si chia-merà “Azione Civica”, e sarà un’associazione politico- cul-turale che competerà alle elezione comunali del 2012. L’idea è partita all’associazio-ne Nuovi Consumatori, e dal suo presidente Filippo Greci, che ha deciso di scendere direttamente in campo, so-prattutto dopo gli ultimi scan-dali giudiziari e amministra-tivi che hanno coinvolto Parma. La presentazione di “Azione Civica”, che ha scelto come proprio segretario pro-prio Filippo Greci, si terrà il 23 ottobre all’Hotel Parma e Congressi. Si parlerà degli obiettivi della lista, primo dei quali è riportare il cittadino al centro dell’attenzione dell’a-zione politica, la quale non dovrà più essere ad appan-naggio degli interessi di pochi, ma al servizio della colletti-vità. L’intento è riportare Par-ma al livello di eccellenza che la connotava prima dei casi Parmalat, Guru, Battistero, fino ad arrivare alle recenti inchie-ste giudiziarie che hanno coinvolto quasi tutta la Giun-ta comunale. “Azione Civica” vede una Parma ormai in gi-nocchio, devastata e indebi-tata fino all’osso, dove a ri-metterci sono solamente i cittadini, che hanno visto la propria città subire una pre-occupante involuzione. La lista, stando al comunicato di presentazione, vuole metter-si al servizio del cittadino con “umiltà e spirito di sacrificio”, per affrontare e risolvere i problemi che vanno dall’am-bito sociale a quello impren-ditoriale, dal rispetto per l’ambiente alla sicurezza, per combattere quella microcri-minalità che troppo spesso riempie le pagine di cronaca nera. Obiettivo non meno importante è il processo di integrazione dei cittadini ex-tracomunitari. Per dare voce ai cittadini “Azione Civica” intende utilizzare le Consulte di Quartiere come luogo di dialogo, dove accogliere tut-te le forze libere da condizio-namenti, disponibili a darsi da fare attivamente perché “Parma possa tornare quella di una volta”. (p.f.)

VERSO IL VOTO

Azione civicaUna nuova listaalle elezioni 2012

di PIETRO FORNARI

Compilare il question-ario del censimento Istat via web. Una scelta che

piace ai cittadini dell’Emilia Romagna: ad oggi sono già 119 mila i residenti che hanno scelto di utilizzare il web, circa il 6% delle famiglie in anagrafe, con un risparmio di 595 mila euro. E se la scelta della mo-dalità on line fosse fatta dal 20% delle famiglie della re-gione, il risparmio sarebbe quantificabile in quasi 2 mil-ioni di euro. Proprio per questo motivo, Regione Emilia-Romagna, Legautono-mie, Upi, Anci e Uncem, in collaborazione con Istat, hanno deciso di pubblicizzare il censimento 2011 e, in parti-colare, per sostenere la sua compilazione on line. In paral-lelo alla diffusione di un’apposita locandina, hanno attivato un canale con il sis-tema delle biblioteche per favorire e diffondere tra gli utenti la compilazione via web nelle diverse sedi. Sono stati informati i centri intercultur-ali e gli operatori sociali per evitare che persone in con-dizione di debolezza non rispondano al questionario: questo comporta infatti, oltre alla sanzione amministrativa, la cancellazione dall’anagrafe.

CENSIMENTO

In regione119 mila cittadinihanno scelto il web

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Mura: “adesione IDV allo sciopero Fiom-Cgil di venerdì”· mercoledì 19 ottobre 2011

“Anche l’ Italia dei valori dell’ Emilia Romagna aderirà allo sciopero dei lavoratoridella Fiat e di Fincantieri di venerdì 21 ottobre proclamato dalla Fiom-Cgil”. E’ quantoafferma l’on. e segretario regionale IDV Emilia Romagna Silvana Mura in una nota.

“Fiat ed il suo cda, infatti, hanno ora passato il segno e debbono delle risposte chiare edeterminate ai lavoratori ed al Governo che da anni supporta l’azienda. Nonostante gliingenti aiuti,” – prosegue Mura- “Fiat decide autonomamente di chiudere glistabilimenti, di trasferire all’estero produzioni e di proporre contratti di lavoroampiamente discutibili.

In queste ore, con la scusante dei fatti di sabato scorso, il sindaco Allemanno,spalleggiato dal Governo, ha compiuto nei confronti del Paese intero l’ennesimo attodi forza, al fine di impedire lo svolgimento della manifestazione. Noi dell’ Italia deivalori ci stiamo battendo in queste ore con tutti i mezzi preposti per impedirel’ennesimo colpo despotico e dittatoriale di questo Governo.

Riteniamo” – ha quindi concluso il segretario regionale, Silvana Mura – “ chemanifestare sia un diritto, che diviene dovere quando lo stato attuale di cose lede iprincipi cardine di uno Stato. Non possiamo permettere che l’ inappropriatezza di ungoverno incapace di gestire la grave crisi che attanaglia il Paese e di dare risposte almondo dei lavoratori e dell’ imprenditoria venga pagato dai lavoratori. Per questeragioni, l’IdV sarà accanto ai tecnici e agli operai della Fiat e della Fincantieri”.

Articolo pubblicato il 19 10 2011 alle ore 6:03 pm inserito in Politica, Regione

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Il Consiglio comunale sassolese approva odg su Tempi divita e di lavoro· mercoledì 19 ottobre 2011

Il Consiglio comunale di Sassuolo, nellaseduta serale di martedì 18 ottobre, haapprovato con il voto favorevole dei gruppiPd, Pdl, Idv, Lega nord, gruppo misto, delSindaco, e l’astensione dei consiglieri delPDL Biagio Santomauro e Adriana Tonelli,l ’Ordine del giorno presentato daiConsiglieri del PD Giulia Pigoni, MariaSavigni e Susanna Bonettini, modificato aseguito degli emendamenti presentati dallaLista civica Per Sassuolo e dalla Lega Nord,e approvati al termine del dibattito, sullaconciliazione dei tempi di vita e dei tempi dilavoro.

Il documento impegna il Sindaco e la giunta ad intraprendere e ad incentivare azionidi informazione e sensibilizzazione di attori pubblici e privati, ed in particolare leimprese del territorio comunale, sulle opportunità offerte dal rifinanziamento dellaLegge 53/2000. Per l’anno 2011 le risorse stanziate a livello nazionale ammontano a15 milioni di euro e la scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 28ottobre prossimo.

Essendo la seduta del Consiglio comunale convocata ai fini di discutere un unico puntoall’Ordine del giorno, data la prossimità della scadenza per la presentazione deiprogetti, i consiglieri del Pdl, del PD, della lista civica della Lega Nord, unitamente alSindaco, hanno rinunciato al gettone di presenza.

Articolato il dibattito che ha portato all’approvazione del documento illustrato dalConsigliere del PD Giulia Pigoni: Il Capogruppo della Lega Nord Stefano Bargi,dichiarandosi favorevole al documento, ha proposto, in forma di emendamento, dieliminare il punto dell’ODG con cui si impegnava Consiglio e giunta a ricostituire laCommissione distrettuale delle pari opportunità, nella volontà di dedicare a taleargomento e a tale organismo una discussione specifica nella commissione

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competente.

Proposta accolta e condivisa dal Consigliere del PD Susanna Bonettini: “Perl’importanza che ricopre, la discussione sulla Commissione distrettuale pariopportunità potrà essere proposta con un apposito ordine del giorno e con unaistruttoria – ha affermato. Il tema della conciliazione e delle difficoltà nella gestionedei tempi della famiglia e quelli lavorativi rappresenta oggi uno dei maggiori ostacolialla realizzazione delle pari opportunità”.

Considerazioni sottolineate anche dal Consigliere PD Maria Savigni: “Tante donnesono costrette ad abbandonare il lavoro per rimanere a casa, ma l’allontanamento dalmondo del lavoro della popolazione femminile rappresenta un impoverimento per tuttoil sistema produttivo. Basta pensare che il primo figlio comporta mediamente un calodel 6,8% nell’occupazione femminile che sale al 16% nel caso del secondo figlio, senzaconsiderare la grande differenza tra il numero di figli desiderati ed in realtà avuti. Se ilegislatori hanno rifinanziato la legge del 2000 bisogna mettere in campo buonepratiche sul tema della flessibilità e della conciliazione”.

“Gli esempi di donne che rinunciano al lavoro sono tanti – ha affermato il Consiglieredel PD Sonia Pistoni – così come sono tanti, all’interno delle aziende, gli esempi dibuone pratiche per conciliare i tempi della famiglia e dei figli con quelli del lavoro. Lepratiche che migliorano la produzione e la qualità del lavoro ci sono e bisogna faretutto il possibile per farle conoscere e per sostenerle”.

L’Assessore comunale ai servizi sociali Giorgio Barbieri ha sottolineato come ilComune “non abbia diretta competenza sul bando e sui progetti finanziati dalla legge,essendo questo di competenza dell’Amministrazione provinciale. Il coinvolgimento delComune, oggi, al di quello che può essere un impegno alla promozione eall’informazione sul bando stesso, rischia di essere tardiva nei tempi ed impropria nelmerito. Oggi, infatti, la priorità non è quella di conciliare i tempi del lavoro, mal’emergenza di chi il lavoro non ce l’ha più e lo sta cercando, e in questa direzione, datempo, sta andando l’impegno dell’Amministrazione. E’ di queste ore l’avvio di nuovicorsi di formazione per il prossimo anno. Sulla conciliazione il Comune sta giàcomunque facendo tanto: dagli orari e dai contratti flessibili per il personale degli asili,agli orari per le famiglie, con i servizi di pre e post scuola solo per fare alcuni esempi.

Impegno dell’Amministrazione sul fronte della conciliazione dei tempi di vita e dilavoro richiamato anche dall’intervento del Sindaco Luca Caselli: “Pensiamoall’anagrafe on-line, all’investimento per l’informatizzazione, del Comune, checonsente di sbrigare tantissime pratiche burocratiche senza spostarsi da casa,pensiamo ai parcheggi rosa. Nella discussione e in alcuni passaggi del dispositivocritico una visione ‘sessista’ che pone come necessaria una sensibilizzazione degliuomini. Si tratta di stereotipi lontani dalla realtà. Dobbiamo incentivare la possibilitàdi un genitore a gestire i tempi della propria famiglia con quelli del lavoro, al di la chesi tratti di un uomo padre o di una donna-madre.

L’Assessore con delega alle pari opportunità Claudia Severi ha richiamato il ruolo e lacompetenza primaria della provincia sul bando previsto dalla legge. La competenza èprovinciale. Al tavolo di conciliazione il comune non c’è. L’amministrazione comunale

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può svolgere una funzione di cassa di risonanza, come già sta facendo ancheattraverso lo sportello informa donna.

Il Consigliere della lista civica Per Sassuolo Anna Maria Anselmi propone di eliminare,nell’Ordine del giorno, il riferimento specifico alle donne, estendendo l’oggetto degliinterventi a tutti i soggetti.

Per il Consigliere del PD Sandro Morini la famiglia dovrebbe essere al centro degliinterventi dello stato e del legislatore, mentre oggi purtroppo risulta essere la piùpenalizzata. Basta il vissuto di tutti i giorni per comprendere la difficoltà nel conciliarei tempi di lavoro e quelli della vita quotidiana per chi ha figli. Per questo qualsiasiazione venga intrapresa per aiutare genitori e famiglie va accolta positivamente edincentivata.

Al termine del dibattito si è passati alla votazione degli emendamenti presentati.

Respinto con i voti favorevoli di PDL, del Sindaco, i voti contrari di PD, Lega Nord, conl’astensione del gruppo Misto e dal Consigliere Anselmi, l’emendamento delConsigliere del PDL Massimo Benedetti con il quale si chiedeva l’abolizione del puntodell’ODG che chiedeva di dare visibilità alle opportunità attraverso il giornalinocomunale.

Respinto con i voti favorevoli di PDL, Sindaco e del Consigliere Anselmi, i voti contraridi PD, Lega Nord ed il Consigliere dell’IDV Basile, e l’astensione del gruppo misto,l’emendamento presentato dal Consigliere del PDL Santomauro che proponeva disostituire la ‘partecipazione’ del Comune alle attività previste con ‘l’incentivazione’delle stesse da parte del Comune, oltre alla cancellazione del punto relativo allaricostituzione della Commissione Distrettuale delle pari opportunità, oggetto,quest’ultimo, anche dell’emendamento presentato dalla Lega Nord e approvato.

Approvato con i voti favorevoli di Lega Nord, PD, dell’IDV, del Consigliere Anselmi edel Sindaco, nessun voto contrario e l’astensione del gruppo misto, l’emendamentodella Lista civica ‘Per Sassuolo’ con il quale si modifica il termine ‘femminile’ e lo sisostituisce con il termine ‘persone’ come oggetto degli interventi previsti.

Approvato con i voti favorevoli di PD, PDL, del Sindaco, della Lega Nord, delConsigliere dell’IDV, del Consigliere Anselmi e del gruppo misto, nessun votocontrario e l’astensione dei Consiglieri del PDL Tonelli e Santomauro, l’emendamentopresentato dal gruppo Lega Nord con il quale si chiede la cancellazione del puntodell’Ordine del giorno relativo all’impegno del Consiglio comunale, del Sindaco e dellaGiunta, a ricostituire la Commissione distrettuale Pari opportunità.

(Resoconto a cura dell’Ufficio Stampa del Comune)

Articolo pubblicato il 19 10 2011 alle ore 2:37 pm inserito in Politica, Sassuolo

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PIACENZA - CronacaLa Cronaca cittadinaGIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2011

7ELEZIONI

«Leggo i giornali di questigiorni. Sembra che lapartita delle Comunali di

Piacenza del 2012 sia solo underby interno alla sinistra. Io credoinvece che la partita sia ancora tut-ta da giocare. Penso che un’alter-naiva sia possibile e che sia ora dicostruire un progetto politico am-pio. C’è bisogno di un programacondiviso di cambiamento per lacittà».

Poche righe. Ma che, se guardateda una certa prospettiva, qualcheeffetto lo provocano. A scrivere ilpost, ieri sulla sua pagina di face-book, è stato l’assessore provincialeAndrea Paparo. Il cui nome diquesti tempi, nonostante un fittoalone di mistero, resta sulla boccadi molti come papabile candidatosindaco del centrodestra alle Co-munali 2012. Il giovane dirigentedel Pdl ha ormai imparato il me-stiere del politico e si guarda benedall’esporsi in questa fase. Tuttaviava annotato come questa sia la pri-ma volta che Paparo si lascia anda-re ad una seppur stringata riflessio-ne pubblica (Facebook è pubblico)sulla prossima competizione eletto-rale.

Oltre quelle righe non scrive al-tro, Paparo. Ma il suo miniragiona-mento pare suonare come una ca-rica nei confronti del centrodestrapiacentino, coalizione su cui al mo-mento trapela nulla o poco. E’ ve-rosimile ritenere che nel Pdl si at-tendano non solo gli sviluppi del-

Paparo smuove la destra: «Comunali, partita aperta»Uno dei “papabili” interviene su facebook «Non sarà solo un derby nel centrosinistra»

l’intricata situazione politica nazio-nale, ma anche lo svolgimento delprimo congresso provinciale che siterrà a novembre.

In effetti, come riconosce lo stes-

so Paparo, è nel centrosinistra chesi sta consumando un acceso di-battito intorno alle primarie e allecandidature. Eppure Paparo è con-vinto - del resto lo dimostra anchela storia delle elezioni amministra-tive a Piacenza - che l’esito non siascontato a favore del centrosini-stra, ma che anzi, «la partita sia an-cora tutta da giocare». E, a giudica-re dai molteplici commenti raccol-ti, sono in tanti ad essere concordi,convinti che occorra un progettopolitico alternativo a quello di que-sto centrosinistra. Tra questi c’èanche quello di Rosarita Mannina,ex assessore della giunta Guidotti,secondo la quale «il centrodestraforse sta dormendo, ma un’alter-nativa è possibile: basta volerla». Sifa vivo anche il consigliere comu-nale del Pdl Marco Civardi, secon-do cui «ci vogliono programmichiari, senza libri dei sogni, e genteche li sappia interpretare». Ancheper il consigliere provinciale Filip-po Bertolini occorre «costruire unprogetto politico rivolto a tutti co-loro che si riconoscono nei valoriche portiamo avanti da una vita,un sindaco deve essere un buonamministratore con una buonaidea di città». Non mancano gli at-tacchi all’attuale giunta. Se l’inten-to di Paparo era quello di smuove-re, c’è riuscito. Ma sempre via fa-cebook c’è anche chi prova asmuovere lui: «Andrea candidati».

Marcello [email protected]

L’assessore Andrea Paparo

Centrosinistra

Primarie, Mazzoli in campo«Correrò per unire e vincere»

Si dice a favore di un’ammini-strazione comunale che sappiaascoltare, «è un impegno che pren-do fin d’ora». Promette una sensibi-lità particolare per le fasce deboli,l’assoluto rispetto per l’esito del re-ferendum sull’acqua pubblica, lanascita di un osservatorio sul disa-gio femminile, un’attenzione rile-vante alle politiche ambientali, undialogo aperto da subito con i com-mercianti. Ritiene inoltre che l’ado-zione del Psc «vada rimandata, per-ché è necessario un percorso medi-tato e condiviso, e l’opinione pub-blica deve potersi formare un’ideaserenamente e senza condiziona-menti né pressioni di lobby».

Ecco le principali linee guida delmanifesto del professor MarcoMazzoli, musicista ed economistadell’Università Cattolica. Da ierisera, dopo la prima «riunione ope-rativa» convocata nella sala del vi-colo del Pavone, Mazzoli è ufficial-mente in pista per le primarie delcentrosinistra (che si terranno agennaio). Scende in campo «perunire e per vincere - afferma sicuro- i perdenti sono altrove, sono quel-li che chiudono le porte alla societàcivile». Di fronte a lui amici edesponenti politici noti. Alcuni di

questi erano in sala quali sostenito-ri ufficiali, come Carla Antonini(Sel) secondo la quale «Mazzolipuò davvero diventare sindaco»; ocome il giovane democratico An-drea Tagliaferri, «un “bersaniano” enon un “marianiano”», come sot-tolineare che il suo consenso non èconfinato a una fetta del Pd. Mac’erano anche politici semplice-mente curiosi come l’assessore re-gionale dell’Idv Sabrina Freda, ilcollega del Comune Luigi Gazzolae gli amici del Partito Socialista.«Cerco il sostegno di tutto il cen-trosinistra senza preclusioni» ha fat-to presente il neo candidato. Il qua-le ha parlato anche dei “rivali-ami-ci” Gianni D’Amo e Umberto Fan-tigrossi, con i quali c’è il grosso ri-schio di pescare nello stesso “ma-re”. «Con D’Amo potremmo appa-rire in effetti simili, in realtà ci sonodiversi aspetti che ci distinguono.Fantigrossi? Non condivido il fattoche sia rimasto equidistante. Io so-no del centrosinistra sicuro». Possi-bilità di convergenze? Chissà. Perora Mazzoli va avanti. Sospinto an-che da quei 372 amici che nelle e-mail che gli hanno inviato sono sta-ti chiari: «Marco, vai avanti».

(mapo)

Dario Cavazzuti (Federconsumatori), Carla Antonini (Sel), Marco Mazzoli, Andrea Tagliaferri e Maria Luisa Repetti (foto Bisa)

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PIACENZA - Cronaca

Maloberti, la maggioranzaconferma la fiducia nel consigliereL’Udc si astiene, la minoranza si indigna: «Continueremo la battaglia»

Giampaolo Maloberti, consi-gliere provinciale della LegaNord condannato dal tribu-

nale di Milano nel processo sullequote latte, è stato riconfermato pre-sidente della commissione provincia-le dedicata alla Programmazione eallo Sviluppo economico. A niente èservita la mozione di sfiducia pre-sentata dall’intera opposizione, re-spinta in blocco dal Pdl e “ignorata”,o quasi, dall’Udc. Il voto è avvenutonella tarda mattina di ieri, nel corso

di una commissione convocata dallostesso presidente Maloberti in formasegretissima. A favore delle dimissio-ni del consigliere della Lega dall’in-carico di presidente tutti i compo-nenti della minoranza: voto contra-rio è arrivato invece dai consiglieridel Pdl Michele Magnaschi e Anto-nino Coppolino; si è astenuto infineil consigliere dell’Udc Bruno Ferra-ri. «Il mio voto - ha spiegato Ferrari -non avrebbe comunque inciso sull’e-sito della votazione. L’astensionerappresenta la volontà dell’Udc dinon schierarsi da nessuna parte: cer-to è che se fossi stato Maloberti avreifatto un passo indietro». Una posi-zione, quest’ultima già annunciata in

sede di Consiglio, riprendendo esat-tamente la dichiarazione del presi-dente della Provincia Massimo Tre-spidi.

Se Maloberti, all’uscita dall’incon-tro in via Garibaldi, ha scelto di noncommentare un risultato che per laLega appare tutt’altro che negativo,la segreteria provinciale del Carroc-cio ha rimandato ai prossimi giorniuna dichiarazione ufficiale sulla posi-zione del consigliere Maloberti.

Diverso l’umore in minoranza. «E’una giornata triste per la nostra Pro-vincia - ha dichiarato Samuele Raggi(Idv) - Trespidi si genuflette al co-spetto di Malober ti. Il leghistaGiampaolo Maloberti continuerà asedere sulla poltrona di presidente

della commissione provinciale politi-che economiche nonostante sia statocondannato per truffa ai danni delloStato.Trespidi aveva suggerito a Ma-loberti un passo indietro, evidente-mente le sue erano solo chiacchiere.Per quanto ci riguarda, noi conti-nueremo la nostra battaglia». Dellostesso avviso anche Gianluigi Boiar-di (Insieme per un nuovo Ulivo).«Innanzitutto non capisco - ha detto- perchè convocare una commissionecon tanta urgenza e a porte chiuse.La maggioranza ha scelto di coprireMaloberti, la minoranza fino a quan-do siederà in Consiglio non si arren-derà a un fatto che giudichiamo gra-ve».

Lisa Ramenzoni

Regione in visita a L’AquilaPd: «Servono riforme adesso»

Pontedellolio, cani fuoridal centro. Ma è un errore

“Rifare l’Italia” partendo da L’Aquila.Anche l’assessore regionale alla sicurez-za territoriale, difesa del suolo e prote-zione civile Paola Gazzolo ha preso par-te all’iniziativa “Rifare l’Italia, Idee perla ricostruzione” che si è tenuta nei gior-ni scorsi nel capoluogo abruzzese.Un’occasione di confronto e di riflessio-ne per la “giovane” classe dirigente delPd sulla situazione attuale del Paese acui ha partecipato,oltre alla Gazzolo,una nutrita pattu-glia di emilianoromagnoli compo-sta dall’onorevoleMassimo Marchi-gnoli, dalle consi-gliere regionaliRober ta Mori eAnna Pariani (infoto) e dal segre-tario regionale delPd Stefano Bo-naccini. Con loro,il deputato aquila-no Giovanni Lolli,il presidente della Provincia di RomaNicola Zingaretti, i Governatori di Um-bria e Toscana, Catiuscia Marini ed En-rico Rossi, e l’eurodeputata DeborahSerracchiani. L’appuntamento proseguei lavori avviati a Pesaro nello scorso set-tembre e sarà seguito da nuovi incontrinelle prossime settimane in una città delnord e in una del sud, prima della gran-de convention nazionale in calendarioper gennaio a Roma.

«La scelta di ritrovarci a L’Aquila deri-va innanzitutto dalla volontà di contri-buire a mantenere accesi i riflettori suuna città che ancora reca, visibili, i segnilasciati dal sisma del 2009», spiega l’as-

sessore Gazzolo, reduce da una visita al-la “Zona Rossa”, dove le macerie delleabitazioni dominano le vie deserte delcentro storico. «L’Aquila - prosegue -rappresenta un’evidente metafora dell’I-talia dei nostri giorni: un Paese governa-to da una cultura mediatica dove la rico-struzione è stata avviata e mai completa-ta, cancellando di fatto l’identità nelcuore della stessa città. Ciò perché non è

stato intrapresoalcun processo dicoinvolg imentodelle realtà delterritorio e dei cit-tadini, i quali han-no subìto sceltemortificanti chehanno indebolitoil tessuto econo-mico e sociale».L’intento dei par-tecipanti all’inizia-tiva era quindiquello di dimo-strare come unanuova generazione

sia pronta a fare la propria parte, perlanciare una proposta di forte disconti-nuità in grado di risollevare l’intero Pae-se. «Perché proprio come il capoluogoabruzzese, anche l’Italia intera necessitaurgentemente di essere ricostruita sullemacerie lasciate dal Governo Berlusco-ni», continua l’assessore. «Quello cheserve - conclude - è l’avvio di un proces-so di riforme strutturali che, evitando fa-cili scorciatoie, possano consentire al si-stema Italia di affrontare la crisi e ridaresperanza nel futuro, come chiesto daitanti giovani che hanno riempito nellagiornata di sabato le piazze di tutto ilmondo».

Divieto d’accesso ai cani.Sembra questo, almeno, il sensodi due cartelli apparsi da qual-che giorno all’ingresso di duestrade di Pontedellolio.

Cartelliche, presialla lette-ra, sem-brerebbe-ro proibireai cani dipercorrerevia Romae vialeSambonoe che han-no fattodiscutere emontare lap r o t e s t adei pro-p r i e t a r idegli ani-mali do-m e s t i c iche, a r i-gore dic a r t e l l o ,non po-t r e b b e r opiù pas-s e g g i a r eper quellestrade con i loro amici a quattrozampe. Il sindaco Roberto Spi-nola (già salito agli onori dellacronaca per aver segnalato comepossibili evasori oltre il 10% deicittadini) ha detto che si tratte-rebbe di un equivoco. «Il divieto- ha detto - riguarda le aiuole enon la sede stradale. E’ stato

commesso un errore nel mo-mento di applicare i cartelli.

Le persone di buon sensohanno capito lo sbaglio, le altresappiano che sposteremo i se-

gnali inmodo cheil divietodi condur-re i caninelle aiuo-le r isultipiú chia-ro».

Il prov-vedimen-to, in pra-t i c a ,a v r e b b ec o m eobiett ivoquello diimpedireche glia n i m a l ie n t r i n onelle areeverdi. Ilm o t i v o ?Secondo ilsindaco, ib i s o g n idei caninelle aiuo-

le farebbero morire le rose che ilComune ha piantato per abbelli-re il centro del paese. «I dirittidei cani - ha detto - finisconodove iniziano quelli degli altri.Ad esempio degli operai comu-nali, che si trovano in mezzo agliescrementi quando sfalcianol’erba».

Unioni di Comuni: «Riordino amministrativo difficile.Tempi troppo stretti». In vista un incontro con l’Anci

La nuova legge finanziaria ha imposto un drastico rior-dino amministrativo per i singoli Comuni e le unioni diComuni. Ma i sindaci del territorio non sembrano es-sere pronti in tempi brevi a rivoluzionare l’intera ge-stione del territorio. Gli ostacoli e i problemi praticisembrano essere davvero troppi. «Al di là dei cambia-menti riservati ai comuni sotto i mille abitanti che do-vranno accorpare servizi - ha spiegato il presidentedell’Unione dei Comuni bassa Valtrebbia e VallurettaAndrea Barocelli - anche gli enti che contano meno di5mila abitanti dovranno operare scelte drastiche.Quelli inseriti nelle Unioni, ad esempio, dovranno met-tere in comune servizi fondamentali come ad esempioquelli scolastici e demografici. Parlando solo della Val-trebbia, e limitando quindi di parecchio i confini delproblema, i comuni dell’Unione si rivolgono a tre diver-si istituti comprensivi. Come è possibile unificare, ad

esempio, il servizio scolastico? Occorre capire in qua-le direzione si sta andando». A questo proposito è sta-to convocato per il 26 ottobre prossimo un convegno,promosso dall’Anci (associazione nazionale comuni ita-liani), sul tema delle prospettive future delle Unioni deiComuni. Al momento molte organizzazioni non sono inregola con le norme introdotte nelle due manovre fi-nanziarie del 31 maggio e del 13 agosto scorsi, cheprevedono che tutti i comuni sotto i mille abitanti deb-bano associare le funzioni con altri centri per una po-polazione non inferiore a 5mila residenti, 3mila se inmontagna. I Comuni tra i mille e i cinquemila abitantidevono invece associarsi fino a raggiungere una popo-lazione di 10mila almeno per due funzioni entro il 31dicembre 2011 e per sei entro la fine del 2012. Itempi, non c’è dubbio, sono più che mai stretti.

(lr)

Pianello

Riparte la stagionedell’Oste Allegro:stasera Fred CanagliaRiparte la stagione invernale al-l’Oste Allegro di Pianello: stase-ra alle 21, la serata in pizzeriasarà allietata dalla musica diFred Canaglia e i Malinquenti,gruppo emergente del cantau-torato piacentino, che si è giàdimostrato protagonista di di-versi eventi nel piacentino e nelNord Italia. L’Oste Allegro, conla Scuola di Musica Metamorfo-si, troverà anche quest’anno ilmodo di allietare la stagionefredda con alcuni eventi musi-cali. I Malinquenti saranno ac-compagnati dall’esibizione diuna sensuale ballerina di danzadel ventre. I veli e le luci soffu-se creeranno la giusta atmo-sfera per una serata diversa,insolita per la taverna dell’OsteAllegro, ma soprattutto per unpaese come Pianello. Giovedìprossimo, invece, tornerà agrande richiesta il rock anni’70 con il ritorno in Valtidonedell’attesissimo Lord Bishop,accompagnato dagli inglesi Sjwe dai piacentini Hijackesr onthe hip, trasformando il localenel teatro ideale per il rock tan-to amato dai giovani della zona.

Borgonovo

Don Orione:nuovo incontrosulla famigliaContinuano gli incontri di for-mazione a Borgonovo, con laserata organizzata dal Movi-mento laicale Orionino e dall’as-sociazione Ex Allievi don Orione:questa sera al le 20.45, siterrà il quarto incontro apertoa tutti, nella Sala Cultura dell’I-stituto don Orione di via Sarma-to. Al centro del dibattito, il te-ma della Famiglia dei tempinuovi, un interessante spuntoper cercare di capire le dinami-che famigliari e le necessità diognuno nella cellula più piccoladella nostra società. Flavio Del-lacroce, medico e psicologo,presidente dell’AssociazionePiccoli al Centro, aprirà la sera-ta, seguito da Ettorina Zan-grandi, anche lei, esperta edu-catrice dell’Associazione di soli-darietà zianese. Concluderàdon Gianni Castignoli dell’Operadon Orione. Al termine delle re-lazioni ci sarà spazio per inter-venti liberi e domande. La sera-ta si concluderà con un rinfre-sco offerto dal gruppo degli ExAllievi don Orione, sempre attivie disponibili a collaborare nel-l’organizzazione di manifestazio-ni rivolti alla collettività borgo-novese.

Rivergaro

La Cronaca della provincia GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2011

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Cellule staminali:medicia convegnoSabato il salone parrocchiale diRivergaro alle 20 ospiterà unincontro di presentazione diun’importante ricerca medicasulle cellule staminali fatta dal-l’ospedale di Piacenza. Parteci-peranno, su iniziativa della cit-tadina Bianca Sala: Luigi Cavan-na (oncologo), Cristina Arbasi eMauro Moretto (centro trasfu-sionale), Daniela Piva (radiote-rapista), Giuseppe Civardi (in-ternista), Daniele Vallisa (ema-tologo).

IERI IN COMMISSIONE PROVINCIALE IL VOTO SUL MANTENIMENTO DELLA CARICA DI PRESIDENTE

Giampaolo MalobertiCASO QUOTE LATTEPisani: «Nei prossimigiorni spiegheremola posizione ufficialedi Maloberti»

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20 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

PIACENZA - Cronaca

In una gremita Sala Consiliare si ètenuto ieri sera a Bettola l’attesoincontro pubblico per discutere

delle problematiche della realizzazio-ne degli impianti alimentati da fontirinnovabili sul territorio piacentino,nello specifico le pale eoliche.

Oltre ai rappresentanti dei tre co-mitati piacentini contrari all’eolicoselvaggio, Giuliana Cassizzi di “Tute-la e paesaggio” Pierluigi Rivaldi del“Comitato di Pratobarbieri” e MarioIsingrini del “Comitato pale eolichedel Passo delle Pianazze”, all’incon-tro hanno partecipato il sindaco delComune di Farini Antonio Mazzoc-chi (come noto a Nicelli, piccola fra-zione del comune dell’alta Valnure, ègià presente una pala eolica), EnricoCroci sindaco del Comune di Mor-fasso e Presidente della Comunitàmontana delle valli Nure e Arda,Massimo Castelli sindaco del Comu-ne di Cerignale e presidente dellaComunità montana dell’Appenninopiacentino e Fabrizio Binelli di Le-gambiente.

Ciò che si chiedeva ai rappresen-tanti delle Comunità montane era difornire spiegazioni sulla ragione dellaloro decisione di eliminare dal Ptcp(Piano Territoriale di Coordinamen-to Provinciale) la possibilità di porrelimitazioni alle aree idonee alla co-struzione di impianti per le fonti rin-novabili sul territorio piacentino, dispiegare a tutti i presenti quali po-trebbero essere gli effettivi beneficiper la collettività derivanti dall’eolicoe come si pensa di tutelare il benepubblico.

Prima di dare il via alla discussioneMauro Bruzzi assessore di minoran-

la provinciaLa Cronacadi [email protected]

GIOVEDÌ 20 OTTOBRE 2011

15

za del Comune di Bettola e membrodel “Comitato Pale eoliche Passodelle Pianazze” ha illustrato alcunipunti del decreto legislativo 387/03riguardante la realizzazione degli im-pianti alimentati da fonti rinnovabili.Alla fine del suo intervento Bruzzi hacosì riassunto la sua posizione: «Ciòche appare da questo decreto è chenon vi sono chiari piani di sviluppo etutela del nostro territorio. Abbassarealcuni dei vincoli previsti dal Ptcp si-gnifica non tutelare sufficiente il no-stro territorio».

La parola è poi passata a Rivaldi eIsingrini dei comitati di Pratobarbierie Le Pianazze, che si sono entrambidetti rammaricati del fatto che le am-ministrazioni sembrano non preoc-cuparsi di informare a sufficienza icittadini in merito all’argomento paleeoliche e del fatto che l’unica via per

salvaguardare i territori delle nostremontagne sembra essere quella diappellarsi ai vincoli sui territori, unavia, quest’ultima, purtroppo nonsempre efficace. «Ciò che chiediamoai politici è attenzione, programma-zione e tutela dell’interesse dei citta-dini», ha detto Rivaldi.

«Se la Regione, che possiede glistrumenti di panificazione adeguati avalutare l’argomento, ha espresso li-nee guida in merito all’eolico ritenu-te valide per tutto il territorio regio-nale credo che lo abbia fatto tenendoconto di tutte le differenti linee diopinione - è stata la risposta di Ca-stelli agli interventi dei rappresentan-ti dei comitati - Inoltre sottolineo chela regione Emilia Romagna in fattodi tutela ambientale ha una legisla-zione fra le più evolute d’Italia. Ov-viamente non si può discutere in

questa sede di casi specifici perchèbisogna rispettare le diverse sensibi-lità ambientali di ognuno e ci sonoorgani specifici predisposti per farlo».Dello stesso parere è anche Croci:«La legge di cui stiamo discutendo èapprovata a livello regionale quindinon possiamo impedire che vengaapplicata. Quando abbiamo deciso diabolire alcuni dei vincoli posti dalPtcp lo abbiamo fatto per lasciare aiComuni la possibilità di decidere piùliberamente cosa fare all’interno deipropri territori». Croci ha poi conclu-so: «Sui singoli casi esposti staseranon è nostro compito decidere ma,della “Conferenza dei servizi”. E’però evidente che, se con il referen-dum di qualche mese fa’ abbiamoscelto di dire no al nucleare, l’unicaprospettiva possibile sono le energierinnovabili».

Di tutt’altro avviso Binelli di Le-gambiente: «Ciò che si cerca di faremergere è che le fonti rinnovabilisono un’occasione di sviluppo per lamontagna ma, non è così. Con ilquadro normativo ora in vigore que-sti impianti non costituiscono unapossibilità per i Comuni di avere piùsoldi. Inoltre in Italia lo sviluppo del-l’energia rinnovabile non ha dato al-cun contributo al recupero ambien-tale». «Vorremmo avere la possibilitàdi discutere con chi decide in mate-ria di sviluppo e tutela del nostro ter-ritorio», ha concluso Binelli.

Durante la serata sono stati tantigli interventi da parte dei numerosiconvenuti in merito la realizzazionedelle pale eoliche e Castelli, Croci eBruzzi si sono detti soddisfatti deldialogo instauratosi fra le parti.

Alessandra Figoni

PIACENZA - E’ imminente il cambio al ver-tice del Consorzio Fitosanitario provinciale.Tra circa un mese il mandato di Marco Crotti,presidente dell’ente dal 1993, scadrà. L’avveni-mento è stato il pretesto per mettere a fuocol’attività svolta dal Consorzio nel 2011 e persottolineare la funzione insostituibile di un or-ganismo poco appariscente ma che è stato es-senziale per il progresso dell’agricoltura pia-centina e lo sarà sempre di più in prospettiva diuna Pac che privilegerà soprattutto le produ-zioni di qualità eco-sostenibili. Il punto dellasituazione è stato fatto ieri nel corso di unaconferenza stampa a Palazzo dell’Agricoltura.All’incontro hanno preso parte Marco Crotti eil direttore Bruno Chiusa, l’assessore provin-ciale Filippo Pozzi e la dirigente Bianca Rossi.

«Il Consorzio - ha ricordato Crotti - era atti-vo già dal 1931, soprattutto per la produzionedi barbatelle per viti per garantire la loro salu-brità. Gradualmente ha esteso i suoi servizi,verso la fine degli anni ‘50, per mettere a di-sposizione di tutti gli imprenditori agricoli,consulenze tecniche per la difesa contro le ma-lattie delle piante, compiti che sono poi note-volmente aumentati per i controlli, per la for-mazione e la divulgazione, per contrastare leemergenze fitosanitarie e la sperimentazione,assumendo un ruolo cardine per l’applicazio-ne, su vasta scala, della lotta integrata, metodi-ca che contraddistingue gran parte della pro-duzioni di qualità della nostra Regione e, natu-ralmente, della nostra Provincia».

Un vasto quadro di competenze poi esteso atutto il verde pubblico, tanto che con la riorga-nizzazione voluta dalla Regione, il Consorzio èdivenuto ente pubblico, non economico, dipen-dente dalla Regione stessa, con contribuzioneobbligatoria per tutti i proprietari di terreni,

non solo per gli agricoltori, proprio perché alservizio dell’ambiente. Dopo lo “storico” diret-tore Pierluigi Ottolini (che ha dato il nume an-che ad una varietà di aglio bianco piacentino),è subentrato l’attuale Bruno Chiusa che, se-condo, Crotti «ha unito la rigorosità scientificadel suo predecessore con un sostanziale prag-matismo, tanto che il Consorzio oggi è in gra-do di offrire, a tutti coloro che ne fanno richie-sta, consu-lenze tecni-che tempe-stive, grazieallo staff dicui fannoparte, oltreche il diret-tore, dai tec-nici Colla,Marani, Bot-tazzi, Sba-ruffati». L’at-tuale com-m i s s i o n eamministra-trice è com-posta inveceda 5 perso-ne, ovveroun rappre-sentante della Provincia, tre esponenti delle or-ganizzazioni agricole (Coldiretti, Confagricol-tura e Cia) ed un dirigente della Regione. Se-condo Crotti, l’attività del Consorzio è statadecisiva per migliorare la qualità delle nostreproduzioni di pregio, dal pomodoro, al vino,tanto per citarne alcune e, grazie alla sua atti-vità nel piacentino (in regione è attiva solo aParma, Reggio e Modena), ha scongiurato, per

esempio, il rischio dei danni al mais della Dia-brotica, come è avvenuto invece in province anoi limitrofe, soprattutto attraverso un’azionedi prevenzione.

«Ma la nostra attività - ha spiegato Chiusa - èstata rivolta anche contro avversità come il co-siddetto “cancro al platano”, per allontanare ipericoli rappresentati dal cancro batterico dellerosacee o del tarlo asiatico, un insetto di “gra-

d e v o l e ”aspetto cheha impostoin altrecittà l’ab-battimentodi decine dipiante ar-boree». Sei n s o m m asotto il pro-filo fitosa-nitar io, inquesti ulti-mi anninon si sonoreg i s t r a t egravi emer-genze nelpiacentino,è stato an-

che per l’efficace azione di prevenzione dei no-stri tecnici oggi, come in passato, quando ab-biamo combattuto, con efficacia contro la fla-vescenza dorata che minacciava tutti i nostri vi-gneti o come nel lontano 1985 quando si do-vette contrastare il proliferare incontrollatodelle cavallette, soprattutto sulle nostre colline.«Nel periodo più recente l’attività del Consor-zio - ha ribadito Chiusa - si è concentrata, in

particolare, sulla diffusione delle tecniche dilotta e produzione integrata che hanno consen-tito significativa riduzione dei quantitativi diprodotti fitosanitari distribuiti, dal 20 al 30 percento in relazione alle diverse colture. Que-st’anno, particolare, è andato quasi tutto bene,con pochissime avversità.

Ma per la prevenzione è essenziale il bolletti-no fitosanitario che, in collaborazione con laProvincia (e con il supporto della Camera diCommercio), emaniamo ogni settimana, cosìcome il servizio di SMS rivolto ad oltre 500produttori iscritti che, in tempo reale, possonoottenere un monitoraggio delle avversità. Tuttimodi per tutelare l’ambiente con minor sprecoe più mirati fitofarmaci e risparmio per gliagricoltori che possono produrre in manierapiù competitiva».

Per il futuro Crotti ha espresso l’auspicio che«in periodi di tagli si riesca a fare i conti anchecon opportune valutazioni riguardo a ciò che sipuò fare per migliorare costantemente la difesadel territorio, coniugando innovazione è tradi-zione», mentre l’assessore Pozzi ha ricordatoanche «il lavoro essenziale e strategico per lacura e la difesa sia del verde pubblico sia delcomparto agricolo, con modelli sempre più so-stenibili, un valore anche in relazione alla qua-lità delle produzioni, che ci fanno distingueresu un mercato sempre più globalizzato, quellostesso che ha portato anche alcune nuove av-versità». Pozzi ha ricordato anche il valore del-l’accordo siglato con Iren per il recupero dimateriale fitosanitario scaduto. Bianca Rossi,infine, ha ribadito l’importanza del rafforza-mento dei servizi tecnici alle imprese anche invista di una Pac che premierà le produzioni piùecosostenibili.

Giuseppe Romagnoli

Oggi a Roma

Rdb, tavolo ministeriale e presidi davantialle bancheContinuano gli incontri e le azio-ni legate al momento di crisidella Rdb. Oggi i circa quindicienti creditori dell’azienda diPontenure si ritroveranno a Ro-ma, nella sede del ministerodello Sviluppo economico, as-sieme ai vertici aziendali, airappresentani degli enti territo-riali e alle organizzazioni sinda-cali nazionali e locali. E mentredavanti al sottosgretario Stefa-no Saglia tutti gli attori coinvoltidiscuteranno degli scenari chesi prospettano per la Rdb (atte-so oggi anche l’azionista nume-ro uno Augusto Federici), da-vanti alle società bancarie sa-ranno organizzati dei presidi dilavoratori.

(anto.la)

«Prevenzione essenziale per difendere le produzioni di qualità»Consorzio Fitosanitario,a Palazzo dell’Agricoltura il bilancio dei 20 anni di attività della presidenza Crotti

Al tavolo, da sinistra: Bruno Chiusa, Marco Crotti, Filippo Pozzi e Bianca Rossi

Eolico, Croci: «Energie rinnovabiliunica prospettiva possibile»Bettola, comitati ancora perplessi sui benefici derivanti dagli impianti

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21Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

PIACENZA - Libertà

Cronaca di Piacenza

■ Le giunte Reggi hanno fattobene, ma sull’ambiente non cisiamo. E anche in partecipazio-ne popolare hanno difettato. IlPsc, ad esempio, il nuovo Pianourbanistico in corso di presenta-zione e che l’amministrazioneconta di portare all’adozione inconsiglio comunale entro la finedel mandato, andrebbe riman-dato a dopo le elezioni perché «ènecessario un percorso medita-to e condiviso, con l’opinionepubblica che deve potersi forma-re un’idea serenamente e senzacondizionamenti né pressioni dilobby».

Eccolo un condensato del

Mazzoli-pensiero. Classe 1962,nato a Milano ma studi liceali aTorino e formazione economicain Inghilterra (università diWarwick), il professore della Cat-tolica ha presentato ieri sera uffi-cialmente la sua candidatura al-le primarie del centrosinistra perla scelta dell’aspirante sindacoalle elezioni della primaveraprossima. Nella sala di via Bruno- davanti a una trentina di perso-ne tra cui lo stato maggiore di Selche gli ha confermato il suo so-stegno, esponenti dell’“area Ma-rini” del Pd (ma anche un “bersa-niano” come Andrea Tagliaferri)che ugualmente lo hanno indica-

to come loro candidato preferito,il segretario provinciale dell’Ita-lia dei Valori Sabrina Freda cheha spiegato la sua presenza conla «curiosità di ascoltare», Massi-mo Stefanoni dei Verdi, il vicese-gretario regionale del Partito so-cialista Rosario Genovese, qual-che componente del comitatoPertite, Dario Cavazzuti di Feder-consumatori - Marco Mazzoli haesposto i punti cardine del suoprogramma. Efficienza e traspa-renza dell’amministrazione,massima attenzione per le fascepiù deboli e per il disagio femmi-nile, salubrità ambientale, stop alconsumo di suolo, gestione pub-

blica dell’acqua, partecipazionee ascolto, aree militari e dema-niali di cui «mantenere la pro-prietà pubblica», riqualificazionedel centro storico, rilancio cultu-rale: eccole le principali paroled’ordine contenute in quattropagine di manifesto per “La Pia-cenza che ci piace”.

A più riprese rivendica, Maz-zoli, il suo essere senza tessera,un candidato autonomo dai par-titi, forte di «372 e-mail di soste-gno che in sole due settimane horicevuto da privati cittadini».Prende le distanze dai “grillini”(«Non li condivido»), ma un po’strizza loro l’occhio: «Non chia-

matela anti-politica, bisognamostrarsi più aperti alla societàcivile e meno a discorsi di tesse-re che trovo ridicoli», alza i tonicon implicito riferimento al Pd.Del quale peraltro «ho grande sti-ma, è un partito con grandi risor-se umane e intellettuali», ricono-sce.

Stima anche per Gianni D’A-mo e Umberto Fantigrossi, altridue “civici” scesi nell’agone elet-torale battendo tasti come la tu-tela ambientale e la partecipazio-ne popolare. E tuttavia a Fanti-grossi, che a differenza del primola sua partita non la sta giocando(almeno per ora) nella coalizio-

ne di centrosinistra, rimproveradi «essere equidistante dai poli»,con lui «ci sono opinioni politi-che differenti, ma spero che ci sipossa trovare» in una convergen-za cammin facendo.

«E anche rispetto a D’Amo, èun peccato che abbiamo due li-ste che sostengono cose simili».Liste civiche che hanno «un limi-te», a giudizio di Mazzoli: «In unafase di crisi come questa c’è bi-sogno di soluzioni economichedi grande respiro», quelle che u-no con il suo curriculum ha l’am-bizione di riuscire a scovare.

Gustavo Roccellagustavo. roccella@liberta. it

Mazzoli: senza tesserela mia forza è l’ascoltoI programmi del candidato alle primarie: priorità all’ambientee il Psc va rinviato dopo il voto. Stoccate a D’Amo e Fantigrossi

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Psc,la logistica infiamma il dibattitoMa il vicesindaco Cacciatore assicura: «Non crescerà oltre lo stabilito»

E da Caorso la richiesta:inserire nel pianola strada che sgrava Fossadello-Roncaglia■ Lodevole l’attenzione all’or-ganizzazione della viabilità cheil Psc (Piano strutturale comu-nale) dedica alle varie zone del-la città. Peccato per la “dimenti-canza” dell’area orientale, quel-la lungo strada Caorsana. E’l’annotazione critica che il sin-daco di Caorso Fabio Callori harivolto al Psc all’incontro di ierimattina con gli estensori del do-cumento guidati dal vicesinda-co Francesco Cacciatore. Si ètrattato di un tavolo istituziona-le con la Provincia e i Comuni“contermini”, ossia che confina-no con Piacenza (oltre a Caor-so, Rottofreno, Gossolengo, Po-denzano e Pontenure), e anchecon enti quali Asl, Arpa, Consor-

zio di bonifica, Enel-Edipower.Il giudizio sul piano chiamato

a disegnare lo sviluppo territo-riale della città nei prossimi 20-30 anni è stato generalmentepositivo. I rilievi mossi sono sta-ti per lo più di natura tecnica eformale (cartografie da sistema-re, percorsi di condotte fogna-rie da precisare, “zonizzazioni”da chiarire). Il più “politico” ri-sulta essere stato quello di Cal-lori, che sta in questi termini: imiglioramenti viabilistici nellazona occidentale della città so-no ben previsti e passano per ilviadotto sul Po a Rottofreno, co-sì tutto il perimetro meridiona-le grazie al potenziamento del-la tangenziale e a nord c’è il pro-

getto di tangenzialina già in cor-so; a mancare è invece un’ana-loga attenzione all’assetto via-rio lungo la direttrice est.

Questa l’osservazione di Cal-lori che l’ha incrociata conquanto è invece scritto nel Pscdel suo Comune e cioè la previ-sione di una bretellina a Fossa-dello, all’incirca all’altezza dellostabilimento Saib, in grado diconvogliare il traffico pesantedalla Caorsana (ex statale 10) al-la strada provinciale 587 chedalla Croce Grossa porta a Cor-temaggiore. In questo modoverrebbe alleggerita dai camionnon solo Fossadello, che è inComune di Caorso, ma ancheRoncagila, che è frazione di Pia-

cenza. Questa l’annotazione diCallori che ha anche fatto pre-sente come i tecnici di PalazzoMercanti, al tavolo istituzionaleattivato all’epoca dell’appron-tamento del Psc di Caorso, aves-sero valutato positivamentel’introduzione della bretellina.Che allora, durante il viatico diapprovazione del documento,che la nuova arteria venga inse-rita anche nel Piano strutturalecomunale di Piacenza, ha esor-tato il sindaco del paese dellaBassa. Oltretutto, come ha spie-gato Cacciatore, i poli per futu-ri insediamenti produttivi pre-visti dal Psc sono in aree peri-feriche come le frazioni diRoncaglia e Borghetto, dunquein prospettiva il carico di traffi-co pesante dovrebbe aumenta-re e un’alternativa viabilisticacome quella segnalata da Cal-lori potrebbe rivelarsi quanto-mai utile.

■ «Volete sapere come sarà lacittà nei prossimi 20 anni? Ri-marrà così com’è, l’ipotesi di au-mento della popolazione è intor-no ai 120mila abitanti, mentrel’urbanizzazione non aumen-terà, tranne che per quanto giàprevisto dal vigente Prg (Pianoregolatore generale, ndr) e quin-di il completamento del polo lo-gistico, prevista solo una zonamista industriale, di 250mila me-tri quadrati, nella zona di Ronca-glia».

A metà serata, ieri nella salet-ta della Casa delle Consulte divia XXIV Maggio n. 51, sul temadel “consumo di territorio” ipo-tizzato o previsto dal Psc (il do-cumento in itinere e in fase di“partecipazione” che disegna lacittà dei prossimi 20 anni), il vi-cesindaco Francesco Cacciatoreha tentato in questo modo diplacare gli animi dei cittadinidubbiosi che insistevano nel do-

mandare quanta superficie dellacittà si prevede possa essere ce-mentificata nel Psc. Presente uncartello di associazioni e Comi-tati: di quartieri, frazioni, spon-

tanei, di associazioni quali Le-gambiente e di volontariato.

Il vicesindaco ha presentatoalcune tabelle per mostrare losviluppo dell’urbanizzazione

negli anni e indagini, dalle qualisi evince, sottolinea l’ammini-stratore «che Piacenza dal 1976al 2010 ha aumentato il consu-mo di territorio del 53% per edi-

lizia residenziale, del 146% perattività produttive ed altrettantoper infrastrutture - rimarcandopoi -. ll consumo di territorio perurbanizzazione (e quindi sot-tratto all’agricoltura) dell’interaprovincia è di 9 metri quadratiper abitante, mentre in città è del4,6%», come dire che fuori dallacintura urbana si è consumato dipiù.

La discussione si è poi infervo-rata sull’ipotesi di sviluppo delpolo logistico perché «se voglia-mo essere retroporto di Genova -ha supposto Giuseppe Castel-nuovo di Legambiente - comequalcuno chiede, non ci bastaquello che c’è». L’architettoClaudio Maccagni, il consulentedel Comune per il Psc, ha però r-precisato che finora è stato co-struito solo il 50% della cubatu-ra prevista dal Prg vigente «circadue milioni e mezzo di metriquadrati, il resto è ancora da co-struire». Dato che è servito aMarco Natali, sempre di Legam-biente, per introdurre il tema dei“diritti acquisiti”: «Non è neces-sario completare quanto stabili-to, a mezzo varianti si possonorivedere le quote già stabilite».Perché, a detta di altri rappre-sentanti di Comitati: Stefano Be-nedetti, Valerio Bertani, ChiccoBerté, Alfio Petronio, Rita Tacchi-ni, la logistica «già occupa unagrande superficie, non è produt-tiva, non crea ricchezza sul terri-torio e neppure qualifica il lavo-ro».

Il prossimo appuntamento sulPsc è in programma il 26 ottobre.

Maria Vittoria Gazzola

Dosi e Cacciatore:noi,sfidanti con fair playPrimo amichevole “faccia a faccia” in casa Pd. Centrodestra, si muove Paparo (Pdl)

■ (gu. ro. ) «Non riuscirete maia metterci l’uno contro l’altro, ilnostro sarà un confronto lealeall’insegna del fair play». Così ie-ri, a margine di un incontro pub-blico, il vicesindaco FrancescoCacciatore e l’assessore PaoloDosi hanno duettato di fronte al-le telecamere tv richiesti di com-mentare la loro corsa alle prima-rie del centrosinistra come can-didati sindaci del Partito demo-cratico.

Una corsa che in realtà non haancora avuto i crismi dell’ufficia-lità dal momento che il percorsodi consultazione che il il Pd si èdato non è concluso. I due tutta-

via hanno messo da parte le pru-denze che sino a ieri hanno te-nuto banco nella partita per lecandidature e, in qualche modo,si sono reciprocamente legitti-mati alla discesa in campo: Cac-ciatore forte delle numerose se-gnalazioni ricevute alle assem-blee dei circoli democratici chelo hanno visto primeggiare conlargo margine; Dosi in virtù del-l’investitura avuta dalla compo-

nente del partito che lo ha e-spresso, quella vicina al sindacoRoberto Reggi, e che lo indicatocome suo candidato essendotramontate le alternative “di a-rea” rappresentate da Fellegara eTarasconi.

Ecco così che vicesindaco e as-sessore alla cultura hanno rispo-sto alle domande sulla loro cor-sa alle primarie con parole digrande comunanza: «Siamo

chiamati entrambi a trovare lasoluzione migliore per fare com-prendere come in questi annil’amministrazione abbia porta-to beneficio alla città»; «Faccia-mo fatica a chiamarle sfide ecompetizioni, entrambi rappre-sentiamo l’amministrazione u-scente, l’obiettivo è migliorarel’azione di governo partendo daibuoni risultati raggiunti». E an-cora: «Sarà una sfida all’insegna

del fair play, si tratta di valoriz-zare le nostre esperienze e diqualcun altro che parteciperà al-le primarie, sapendo che chi saràinvestito del ruolo di sindaco do-vrà farlo con spirito di servizionella consapevolezza che ci a-spettano tempi molto difficiliper la gestione della cosa pubbli-ca».

Nel campo del centrodestra èAndrea Paparo (Pdl) a mandare

segnali che potrebbero accredi-tare la sua disponibilità alla can-didatura dopo quelli arrivati dalcompagno di partito FilibertoPutzu e dopo le rivendicazionisull’indicazione del portacoloridella coalizione ribadite dallaLega Nord. Nel suo profilo di Fa-cebook Paparo ha pubblicato u-na riflessione che suona come u-no sprone ai suoi a darci dentronella preparazione di una cam-pagna elettorale che sin qui, scri-ve, «sembra solo un derby nellasinistra». Invece «un’alternativaè possibile», va costruito un pro-getto politico ampio e capace dicoinvolgere la società civile.

La pubblica assemblea in cui Marco Mazzoli ha presentato la sua candidatura a sindaco (foto Cravedi)

Ieri sera l’incontro tra Cacciatore,Maccagni alla Casa delle consulte sul tema del consumo di territorio (Foto Cravedi)

▼INTERROGAZIONE

Il consigliere Filiberto Putzu (Pdl)

Canile,Putzu chiede garanzie per il freddo■ Il consigliere comunaleFiliberto Putzu (Pdl) ha inol-trato al sindaco di Piacenza u-na interrogazione a rispostascritta sul canile della Madon-nina. «Ricordato che l’Ammi-nistrazione Comunale haproibito l’accesso al canile adalcune volontarie sulla base diconsiderazioni alquanto opi-nabili - osserva Putzu - e con-siderato che si sta avvicinan-do la stagione fredda» il consi-gliere chiede di conoscere «aquanti volontari è stato inibi-to l’accesso al canile munici-pale, quali sono state le moti-vazioni, ed infine se questo"provvedimento" è stato og-getto di verifica, e se nel casoquali sono state le valutazioniemerse e le azioni successive.Quanti sono i cani ospitatinella struttura municipale,quanti di questi versano incondizione di salute precarie(per malattia e/o anzianità),quanti sono i cuccioli di caneattualmente ospitati, quantisono gli animali esposti ad in-temperie (pioggia e/o neve),quanti sono i presìdi contro ilfreddo ed il bagnato a disposi-zione della struttura, nellospecifico quante " cucce ter-miche" e quante "lampade ri-scaldanti", quanti sono statiacquistati dal Comune, equanti donati da soggetti pri-vati, quali le iniziative tese afronteggiare l’inverno».

LIBERTÀGiovedì 20 ottobre 201114

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22 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

PIACENZA - Libertà

Provincia LIBERTÀGiovedì 20 ottobre 2011

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In auto con la coca, arrestatoFermato dai carabinieri,

cerca di disfarsi della co-ca buttandola in Treb-

bia. Ma la droga anzichènel fiume cade in strada

sul ponte di Tuna e lui,un 42enne di Gossolen-

go, finisce in manette.

[Il servizio a pagina 26]

Pontedellolio,“limiti”per i caniCani sgraditi a Pontedel-lolio? A insinuare il dub-

bio, i due cartelli che sem-brano interdire la percor-renza di viale Roma e via

San Bono agli amici aquattro zampe. Il sindaco:

vale solo per le aiuole.

[COLUMELLA a pag.31]

Mancano

72giorni

all’aperturadel nuovo

ponte sul Trebbia [01/01/2012]

CERIGNALE - Parte da Cerignalela colletta per la benzina dadestinare alle forze di polizia.È una campagna politica, pro-vocatoria, è una campagna diindignazione.

«Le forze dell’ordine sonogli angeli della nostra monta-gna – commenta il sindacoMassimo Castelli, presidentedella Comunità montana del-l’Appennino piacentino – Lastragrande maggioranza dellapopolazione qui è anziana,non sa cosa sia un antifurto néha porte blindate, abita in fra-zioni isolate, difficilmente rag-giungibili in inverno, quandonevica. Eppure, noi tutte le se-re vediamo la macchina deicarabinieri perlustrare le no-stre vallate, è un segnale di si-curezza, non possiamo per-metterci di perderlo. Così co-me non possiamo permettercidi perdere i controlli della po-lizia stradale lungo la statale45, una strada tristementechiamata “killer”».

30 POLIZIOTTI IN MENO, AUTOCON 300MILA CHILOMETRI Il sin-daco ha scritto una lettera diprotesta alla presidenza delConsiglio, al Ministero degliinterni e alla Difesa, perché«non era mai successo, nellastoria della Repubblica, che lapolizia chiedesse alla popola-zione un aiuto per finanziareil carburante delle volanti». Alcoro di rabbia si unisce SandroChiaravallotti, segretario ge-nerale provinciale Siap e, dapochi giorni, componente na-zionale della direzione degli i-stituti di formazione del per-sonale. «Siamo sotto organicodi una trentina di poliziotti,siamo passati da 200 a 173 –denuncia -. Vengono a manca-re anche le auto, perché granparte delle nostre Fiat Mareahanno oltre 300mila chilome-tri, sono da rottamare».

«Vuoi sapere di più? – prose-

gue il sindacalista -. Non ab-biamo neppure i soldi per lanormale manutenzione delpalazzo, gli ascensori sonochiusi. Un disabile non puòentrare, alla faccia delle bar-riere architettoniche. Eravamogià ridotti all’osso, ora ci divo-rano pure quello. Il Siap aveva

lanciato un allarme anni fa.Sono arrabbiato, ormai nonsappiamo più che farcene del-la solidarietà del Governo».

«Rispetto le istituzioni –conclude Chiaravallotti - maperché si mantiene un sistemadi cinque forze di polizia, sen-za riformarlo? Paghiamo una

sanzione europea per questo.A Piacenza ci sono quattro sa-le operative, quando dovreb-be essercene una sola. Man-tengono una macchina checonsuma troppo, ma le tolgo-no la benzina. E non è unametafora. Si sta tirando avan-ti approfittandosi della moti-

vazione di chi crede nel pro-prio mestiere, e lo vive comeuna vocazione».

CERIGNALE SI AUTOTASSA PER ISUOI “ANGELI”Martedì, in LargoBattisti, sono scesi a protesta-re i referenti di Ugl, Sap, Siulp,e Consap. A loro si è affianca-to il Sapaf, per la forestale. Im-

Castelli ha scritto allapresidenza delConsiglio,al Ministerodegli interni e allaDifesa,perché «nonera mai successo chela polizia chiedessealla popolazione unaiuto per finanziare ilcarburante dellevolanti».A destra laprotesta degli agentidi Polizia a Torino

■ Giampaolo Maloberti re-sta presidente della Com-missione provinciale allosviluppo economico. È que-sto l’esito di una votazione aporte chiuse, ieri pomerig-gio, nel corso di una com-missione convocata d’ur-genza nel giro di quarantot-to ore.

«Trespidi dice una cosa, ilPdl ne fa un’altra, Trespidi sigenuflette al cospetto di Ma-loberti», affonda il consiglie-re provinciale Samuele Rag-gi dell’Idv, riferendosi al fat-to che il consigliere del Car-roccio, condannato per truf-fa ai danni dello Stato, nétantomeno lo stesso Pdl ab-biano mai ascoltato il consi-glio del presidente della Pro-vincia. Eppure Trespidi era

stato chiaro dicendo in con-siglio, al microfono, «Io sefossi in Maloberti mi dimet-terei».

I gruppi di minoranza nonsi arrendono e chiedono lamodifica dei regolamenti.«Chiederemo che le personecondannate non possanopresiedere le commissioni,porteremo tutto in consiglio- annuncia Marco Bergonzidel Pd -. Vogliamo riportareil decoro in Provincia. Chie-deremo le modifiche ai rego-lamenti, non possiamo ri-manere indifferenti di frontea tutto questo».

La Lega Nord, intanto, pre-para il contrattacco e sta perconvocare per i prossimigiorni una conferenza stam-pa, «con un esperto - com-menta il segretario provin-ciale del Carroccio, Pietro Pi-sani - capace di chiarire unavolta per tutte la questione

delle quote latte, com’è natae perché. Poi, sistemato il la-to tecnico, faremo anche unragionamento politico».

Lega e Pdl votano perchéMaloberti resti in carica.L’Udc no, si smarca, pur conun voto di astensione. «Il Pdlha paura di una ripercussio-ne della Lega, anche se nondovrebbe aver nulla da te-mere: questa Lega non muo-verebbe un dito contro que-sta maggioranza, non la fa-rebbe mai cadere, tienetroppo alle sue poltrone».

«Trespidi dice una cosa -rincara la dose Raggi - Il Pdlne fa un’altra. Quello di pre-sidente di una commissioneè un ruolo istituzionale, de-ve avere la fiducia dei consi-glieri, dirige i lavori, convoca

Commissione sviluppo,Maloberti resta presidenteInsorgono Idv e Pd: «Una situazione inaccettabile»

Giampaolo Maloberti

Appello al Comune«Servono patti chiari con il privato, per evitare spiacevoli sorprese»

Terme,minoranza all’attaccoRossi e Marchi denunciano: accordo scaduto a maggio

BOBBIO - Il corpocentrale delle termesul fiume Trebbia

BOBBIO - (elma) L’accordo diprogramma tra l’Amministra-zione comunale di Bobbio e lasocietà Terme di Bobbio spa,stipulato nel 2003 per la rea-lizzazione dell’impianto ter-male, è scaduto da cinquemesi. È questa la denunciache i consiglieri comunaliGianluca Rossi e Patrizia Mar-chi del Pd hanno sollevato inqueste ore, pronti a muoverebattaglia perché «siano dategaranzie concrete ai cittadini,messe per iscritto e non piùrimandate».

Il primo accordo, come sidiceva, risale al 2003, otto an-ni fa. Un secondo accordo fustipulato nel 2007, ed è scadu-to nel 2009, rinnovato attra-verso un “addendum” di ven-tiquattro mesi, una sorta cioè

di terzo patto per le terme.Anche quest’ultimo, tuttavia,è scaduto, precisamente il 15maggio 2011, come rivela ladocumentazione portata al-l’attenzione dell’opinionepubblica dal consigliere Rossi.Precisamente, soffermandociancora sugli aspetti tecnicidella questione, ennesimagatta da pelare per l’ammini-strazione comunale, l’“adden-dum 2009” all’accordo di pro-gramma dice, al punto 2, chel’accordo “in scadenza il 30

settembre 2009 è prorogato di24 mesi a far data dal giornodell’inizio lavori del cantieredelle terme che avverrà entroe non oltre il 15 maggio 2009”.

«Lo abbiamo cercato dap-pertutto ma l’accordo di pro-gramma non c’è - commentail consigliere Pd -. Pensavamodi averle già viste tutte, e inve-ce non era così. Parlando del-le terme saltano sempre fuorinuove e spiacevoli sorprese.Oltre al fatto risaputo che lasocietà Terme di Bobbio spanon ha rinnovato la conces-sione per l’uso delle acque, a-desso ci troviamo anche a fa-re i conti con un nuovo “pezzodi carta” che non c’è. Sarà an-che un proforma, ma parlan-do di un maxi progetto, unicoimpianto termale in provin-

cia, direi che sarebbe cosabuona procurarselo. Le tutelenon sono mai abbastanza.Non si può avere un approc-cio tanto grossolano. L’ammi-nistrazione dice che ha parla-to più volte con la proprietà,

che dobbiamo stare tranquil-li. Ma si riferiscono sempre esolo ad accordi verbali, nulladi più. Vogliamo garanzie, tu-tele scritte. C’è un buco buro-cratico inammissibile».

«A questo punto, constata-

to che l’accordo è scaduto dal15 maggio 2011 - conclude Pa-trizia Marchi - nella nostra po-sizione non possiamo che farleva sull’amministrazioneperché rinnovi il programmaal più presto. Si chiedono del-le garanzie che non siano a-leatorie, da dieci anni sentia-mo solo chiacchiere, i cittadi-ni non ci credono più. È veroche sono partiti i lavori dellevillette in sponda sinistra delTrebbia, ma quali tutele am-bientali ci sono, senza l’accor-do? Se non venissero vendutetutte cosa succederebbe? La-scerebbero lì nuovi scheletrivuoti? Vorremmo che l’ammi-nistrazione facesse leva sullaproprietà. Di pazienza i citta-dini ne hanno avuta fin trop-pa».

Po, rinforzi contro i piratiArrivano rinforzi per combattere i pirati del Po.Un’imbarcazione dei carabinieri di Comacchiopattuglierà il fiume da Piacenza a Isola Serafini.

[Servizio a pagina 35]

Cerignale,buoni benzinaper le forze di polizia La giunta pronta ad autotassarsi. Castelli: «Sindaci imitateci:è preziosa la vigilanza sul territorio, non possiamo perderla»

mediata la reazione di Castel-li. «Abbiamo adottato una de-libera di giunta dove ci impe-gniamo, nel caso in cui gli an-nunciati tagli del Governo do-vessero concretizzarsi – spie-ga – ad autotassarci. Non vo-gliamo penalizzare il Comune,già stremato dalla serie di ma-novre. Per questo ci autotas-siamo come sindaco, vicesin-daco e assessori. Le nostremensilità saranno devolute inbuoni benzina».

Dal sindaco Castelli arrivaanche un invito. «Il nostro èun gesto simbolico, è vero, masarebbe importante se venis-se adottato anche dagli altriComuni. Penso soprattutto al-la montagna, dove la benzinasi spende più facilmente dalmomento che i paesini sonodistanti tra loro e, a causa deilunghi inverni, sono spessodifficilmente raggiungibili».

FORESTALE A RISCHIO CHIUSURA Alcuni numeri. Un miliardo dieuro è stato tagliato a livellonazionale alle forze di polizianegli ultimi due anni. L’ultimotaglio deciso ammonta a 60milioni di euro (dieci nel 2012,50 nel 2013). Il trenta per cen-to dei comandi della Forestaleè a rischio e può chiudere acausa dei tagli.

Elisa Malacalza

le commissioni. Ci sarebbeandato benissimo un altroesponente della Lega, nonun condannato».

Non tornano nemmeno itempi di convocazione.«Siamo stati contattati sololunedì - conclude Raggi - ela commissione si è tenutaad un orario insolito, le do-dici e mezza. Speravano inuna nostra assenza, è evi-dente, invece la minoranzaera tutta presente, unita».

Il caso Maloberti torneràin consiglio, lunedì. «Mi ri-servo di dire tutto ciò chepenso in consiglio provin-ciale» annuncia MaurizioVilla del Pd, rispettando co-sì la scelta di silenzio dellacommissione “segreta”.

Scelta rispettata anche daAntonino Coppolino e Mi-chele Magnaschi del Pdl.

Certo è che lunedì il casoMaloberti pare destinato ariesplodere in consiglio.

El. Mal.

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23Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

PIACENZA - Libertà

Valnure

Divieto di transito ai cani? BuferaPontedellolio, il cartello “incriminato” è apparso in via San Bono e viale RomaIl sindaco frena: «Un disguido, è stato mal posizionato ma riguarda le aiuole»PONTEDELLOLIO - Cani sgraditi aPontedellolio? In questi giornise lo sono domandato alcuniproprietari di animali domesti-ci in seguito alla comparsa didue cartelli che sembrano in-terdire la percorrenza di vialeRoma e via San Bono ai propriamici a quattro zampe. Il colo-re rosso, la sbarra trasversaleche copre la raffigurazione diun cane e la forma circolare deisegnali posti sull’angolo degliincroci sarebbero stati infattiinterpretati erroneamente co-me inspiegabili divieti d’acces-so per il miglior amico dell’uo-mo. Nel volgere di qualche gior-no l’allarme è così scattato sulweb attraverso il tam tam pro-pagato da un forum locale.

Eppure le cose non sembra-no stare così e l’idea diffusasi inpaese in settimana sarebbe so-lo frutto di un equivoco. «E’ ov-vio che il divieto riguarda leaiuole e non la sede stradale»,chiarisce il sindaco, RobertoSpinola, che si dichiara «mera-vigliato dall’attenzione riserva-ta dai media al caso» mentre simette in posa per il fotografosotto ad una delle indicazionicontestate da qualche amantedegli animali.

«E’ stato commesso un erro-re nel momento di applicare icartelli - spiega il primo cittadi-no -, i quali non dovevano es-sere messi sui cartelli viari co-me invece è avvenuto. Le per-sone dotate di buon senso han-no capito lo sbaglio, le altre sap-piano che sposteremo i segnaliin modo che il divieto di con-durre i cani nelle aiuole risultipiù chiaro». Dunque quello che

nelle intenzioni dell’ammini-strazione comunale doveva es-sere «un richiamo all’educazio-ne» si è trasformato in un frain-tendimento. Esortazione, quel-la che sarà oggetto di un’ordi-nanza pubblicata nei prossimigiorni, motivata dal fatto che invia Roma e viale Sanbono i fio-ri sarebbero in stato di sofferen-za a causa del passaggio dei ca-ni. «Il provvedimento - prose-gue Spinola - è finalizzato adimpedire che gli animali entri-no nelle aree verdi. In primoluogo per motivi igienico-sani-tari e secondariamente perchèla loro urina fa morire le roseche io ho comprato per abbelli-re il centro del paese. Ovvia-mente la decisione non è stata

presa in quanto mi sono peso-nalmente accollato il costo del-le essenze, dato che sarebbestato lo stesso se avessimo im-pegnato risorse comunali, maperchè i diritti dei cani finisco-no dove iniziano quelli degli al-

tri. Ad esempio degli operai co-munali, che si trovano in mez-zo agli escrementi quando sfal-ciano l’erba. Oppure dei resi-denti delle vie in questione,che come gli addetti alla curadel verde pubblico ci hanno

chiesto di intervenire».I cani e i loro padroni po-

tranno dunque continuare atransitare nelle due strade, mad’ora in poi dovranno rispetta-re la nuova regola che si ag-giunge a quella precedente

sull’obbligo di raccolta delledeiezioni canine. Cinofili aparte, la nuova segnaleticasembra essere passata inosser-vata tra diversi i pontolliesi chenon posseggono cani.

Filippo Columella

PONTEDELLOLIO- Il sindacoSpinola mostra ilcartello“incriminato”.«Sposteremo isegnali in modoche il divieto dicondurre i caninelle aiuolerisulti più chiaro»ha detto il primocittadino(foto Lunini)

Anziano rapinato per strada a PontenureAggredito da due uomini che gli hanno portato via il portafogli con un centinaio di euroPONTENURE - (pm) Rapinatoper strada a Pontenure. Èquanto sarebbe accadutonel tardo pomeriggio di ieria un pensionato, avvicinatoda due uomini che l’avreb-bero picchiato per portarglivia il portafogli con un cen-tinaio di euro.

Dopo aver lanciato l’allar-me, sul posto sono interve-nuti i carabinieri e un’ambu-lanza inviata dalla centraledel 118. L’uomo è stato tra-sportato al pronto soccorsoma le sue condizioni non so-no gravi.

Su quanto accaduto sonoin corso indagini, sia per ri-costruire esattamente la di-namica dell’aggressione, siaper rintracciare i rapinatori,che sarebbero scappati abordo di un furgone.

Secondo quanto appresofinora, non ci sarebbero te-stimoni del pestaggio. Aquanto pare l’anziano era apiedi quando è stato affian-cato dal furgone, dal qualesono scesi i due malviventi.L’avrebbero malmenato perfarsi consegnare i soldi. Poisono fuggiti a gran velocità.

In serata i carabinieri han-no ascoltato il racconto del-l’uomo portato in ospedalee avviato le ricerche dei ban-diti. I due avrebbero avuto ilvolto scoperto, ma non èchiara la loro provenienza.Da come sono avvenuti ifatti si può pensare a unacoppia di balordi in cerca didenaro e di un colpo facile:erano passate le 18, c’era giàbuio, l’anziano era solo e irischi sembravano pochi.Tanti rimangono tuttavia ipunti ancora da chiariresulla vicenda.

BETTOLA - «Siano rimesse ai Comu-ni le decisioni sulla pianificazio-ne degli impianti per la produzio-ne di energie rinnovabili». Così ipresidenti della Comunità mon-tana di Valnure e Valdarda, EnricoCroci (Pdl), e dell’Appennino pia-centino, Massimo Castelli (Idv), sisono espressi l’altra sera interve-nendo in un faccia a faccia con gliesponenti dei comitati contrari al-l’installazione di impianti eolici ditipo industriale sui crinali dellaValnure. Nella sala consiliare delmunicipio di Bettola era infattiattesa una risposta da parte degliamministratori sulle effettive ri-cadute positive di cui potrà be-neficiare la comunità dall’instal-lazione degli aerogeneratori, no-do che tuttavia non è stato sciol-to completamente durante l’as-semblea.

«L’interesse della popolazione èdi progredire nel campo dell’e-nergia pulita» ha detto Castelli,sindaco di Cerignale, risponden-do a Giuliana Cassizzi del Comita-to tutela del paesaggio che chie-deva come sia possibile garantirevantaggi alla popolazione tute-lando il paesaggio. «Gli impiantieolici - ha spiegato Castelli - con-tribuiscono a contenere l’effettoserra generando un’energia noninquinante. Quanto all’impattoambientale, invece, la pala ci di-

sturba essendo un elemento nuo-vo nel nostro immaginario. I tra-licci dell’alta tensione, ad esem-pio, creano risultati molto più de-vastanti per la montagna». Giova-mento, quello dato dall’eolico,che per Fabrizio Binelli del comi-tato, resterà sulla carta finché nonsi ridurranno i consumi di fontifossili. «Dov’è il tornaconto ses’installano le pale senza abbatte-re le emissioni dovute al petrolio?In Italia le energie alternative nonhanno aiutato a risolvere i proble-mi ambientali, dato che il sistemadelle rinnovabili si è sviluppatoparallelamente a quello esistentesenza frenare gli scarichi inqui-nanti».

A mettere in discussione la pos-sibilità di introiti per le casse co-

munali è stato Mauro Bruzzi del-la minoranza di Bettola. «Le pale -ha avvertito - non sono soggette aoneri di urbanizzazione e, comestabilisce il Tar di Bologna, sonoesenti da Ici. Inoltre la società pro-prietaria non versa l’Irpef se nonha sede legale nel comune». Laproposta degli amministratori perevitare inconvenienti, compresiquelli per la salute indicati da Ma-rio Isingrini del Comitato Pianaz-ze e da Pier Luigi Rivaldi di PratoBarbieri, è di limitare l’installazio-ne delle torri attraverso il Pianostrutturale comunale. «A Morfas-so - ha detto il sindaco Croci - im-pediremo la proliferazione selvag-gia delle pale ricorrendo a una li-mitazione individuabile nel Psc».

Filippo Columella

BETTOLA - Grande partecipazione all’incontro sull’eolico (foto Marina)

Eolico in Valnure: «La pianificazione degli impianti spetti ai Comuni»

Sulla rapinaall’anzianoaggredito dadue uominiindagano icarabinieri diPiacenza ePontenure

PODENZANO - Due romeni già fermati la sera prima

Ancora con arnesi da scasso:doppia denuncia in 24 orePODENZANO - (er. ma) I due rome-ni fermati l’altra notte con attrez-zi da scasso dai carabinieri in viaColombo a Piacenza, sono statinuovamente fermati - stavolta aPodenzano - e trovati ancora inpossesso di arnesi adatti a scas-sinare porte e finestre. Così sonostati di nuovo denunciati. Si trat-

ta di un 40enne residente a Co-dogno e di un 27enne senza fis-sa dimora, tutti e due originaridella Romania, con precedentiper furto. Stavolta erano con unterzo connazionale, un ragazzodi vent’anni anche lui senza fis-sa dimora. Il secondo alt in me-no di 24 ore gli è stato intimato

dai carabinieri di San Giorgio im-pegnati controlli a Podenzano. Itre avevano a bordo della loroauto un tubo di ferro, un caccia-vite, chiavi inglesi, coltello da cu-cina e un sasso. Questa voltaperò i tre, oltre che denunciatiper porto abusivo di oggetti perlo scasso, sono stati anche sotto-posti a foglio di via obbligatorioda tutto il territorio piacentinoper tre anni: se in questo arco ditempo venissero trovati ancoranella nostra provincia rischianouna denuncia penale.

LIBERTÀGiovedì 20 ottobre 2011 31

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AGENZIE

(ER) COMMERCIO. IDV REGIONE DICHIARA GUERRA A NEGOZI “COMPRO ORO”BARBATI: VANNO CENSITI, POSSONO NASCONDERE INFILTRAZIONI O TRUFFE

(DIRE) Bologna, 18 ott. - Crescono come funghi perche’ peraprirli ci vuole poco, non sono controllati, potrebbero esserefucina di riciclo di proventi illeciti e, inoltre, ogni negoziofa i propri prezzi. Quindi c’e’ pure il rischio che i cittadini,magari in difficolta’ economiche, vengano truffati. La capogruppodell’Idv in Regione, Liana Barbati, dichiara guerra ai negozi“Compro oro” e, in una risoluzione, chiede alla Giunta dicensirle, di “valorizzare e incrementare le azioni per preveniree contrastare i rischi di proliferazione dei fenomeni criminosi”collegati a queste attivita’ e di “sollecitare il Parlamento el’Esecutivo nazionale ad adottare una normativa per questospecifico settore, omogenea su tutto il territorio nazionale”. Eanche di adottare iniziative per informare i cittadini sui rischidi truffa. Secondo l’Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamentodei consumatori), infatti, negli ultimi due anni l’apertura diquesto tipo di attivita’ commerciale sarebbe cresciuto in mediadel 25% in ogni regione (di piu’ al Sud), mentre per l’Eurispes,sempre nello stesso periodo, in Italia i negozi del genere“Compro oro” sarebbero quadruplicati, arrivando a 20.000. Tra lecause del proliferare di queste attivita’, scrive Barbati, c’e’l’impennata dei prezzi dell’oro che, con la crisi, da benerifugio e’ diventato un bene di investimento. Non mancano poi iproblemi economici di molte famiglie che sono costrette a vendereoggetti preziosi per avere disponibilita’ di denaroliquido.(SEGUE)

(ER) COMMERCIO. IDV REGIONE DICHIARA GUERRA A NEGOZI “COMPRO ORO” -2-

(DIRE) Bologna, 19 ott. - Inoltre, aggiunge la consigliera, peraprire un punto vendita di oro usato “le procedure amministrativesono piuttosto snelle” e ogni negozio che acquista e vende oro“si attiene a un proprio listino e puo’ effettuare le proprievalutazioni di stima”. Da qui puo’ nascere il rischio di “truffaai danni del consumatore, spesso ignaro di peso e carati delmateriale e comunque non in grado di effettuare una valutazione eun calcolo valoriale esatti”. Infine, Barbati teme leinfiltrazioni da parte di “associazioni mafiose”, che potrebberoutilizzare queste attivita’ come copertura per riciclare proventiilleciti.

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25Rassegna Stampa Emilia Romagna del 20 - 10 - 2011

AGENZIE AGENZIE

Insomma, per Barbati la Regione dovrebbe “monitorare ecensire” le attivita’ di Compro oro sul territorio e lanciareiniziative per informare i consumatori sulle criticita’ collegatea queste attivita’, in modo da “evitare condotte truffaldine”.Gli interventi di prevenzione primaria e secondaria, poi,potrebbero sventare l’eventuale “infiltrazione, espansione eradicamento delle associazioni criminose che si avvalgono delleattivita’ Compro oro per riciclare i proventi illeciti”, concludela risoluzione.

(ER) STRADE BOLOGNA. PER DANNI DA INCIDENTI INTERVIENE AREA BLU -2-

(DIRE) Bologna, 19 ott. - Nella commissione che precede laconferenza stampa, pero’, le opposizioni vanno all’attacco. “Cosac’azzecca Area Blu?”, chiede Giuseppe Sabbioni (Fli): bisognava“andare a vedere se sul mercato ci sono aziende che si occupanodi questa cosa e quanto costano”. Per Giovanni Leporati (Pdl) “e’un’operazione al limite”: Area Blu e’ nata ad Imola e lacompagine imolese dentro al Pd “vi sta condizionando- diceLeporati rivolgendosi al gruppo democratico- non solo dal puntodi vista politico, ma anche economico”. Piu’ morbido l’Udc:“L’idea e’ buona ma vogliamo vederci piu’ chiaro sugli aspettieconomici”, spiega il capogruppo Mauro Sorbi. La maggioranza difende l’operazione. “E’ un’iniziativalodevole- afferma Maurizio Barelli (Pd)- e oggi le eccellenzevanno premiate, non annegate”. La convenzione con Area Blu “cidara’ molti benefici sia sulla sicurezza delle strade- aggiungeil democratico imolese- che sulla sicurezza di incassare” irimborsi delle assicurazioni. Di certo “non c’e’ alcun problema,ne’ pregiudiziale ne’ preferenziale, verso gli imolesi- e’ lareplica ai berlusconiani di Marilena Fabbri (Pd)- i consiglieridel gruppo sono in grado di valutare e scegliere”. In ogni caso“non si tratta di esternalizzare un servizio- precisa l’assessoreai Lavori pubblici, Maria Bernardetta Chiusoli- ma di affidare aduna societa’ un servizio nuovo”. Ed e’ meglio rivolgersi ad unasocieta’ in house, sottolinea Chiusoli, “perche’ altri privaticerto non ci farebbero vedere il loro bilancio”. La deliberapassa in commissione con i voti di Pd, Idv, Fds e FrancescoPagnetti del gruppo misto; votano contro Pdl, Lega nord e Fli,mentre l’Udc si riserva il voto in aula.

(ER) COMUNE BOLOGNA. ARCIGAY: ANCHE LE NOSTRE SONO FAMIGLIE‘DESTRA SI RASSEGNI’; E GRILLINI (IDV): FONDAMENTALISMO BIGOTTO

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(DIRE) Bologna, 19 ott. - “La destra si rassegni e impari che lapolitica si fa per riformare leggi e regolamenti e per includerenon per escludere perche’ il mondo non si e’ mai fermato ne e’mai andato indietro”. Il circolo Arcigay “Il Cassero” eArcilesbica sigillano cosi’ l’ingresso di due associazioni dellagalassia Ggbt, Agedo e Famiglie arcobaleno, nella Consultacomunale per la famiglia. “Di sicuro- scrivono le dueassociazioni in una nota congiunta- non e’ nostro compito entrarenel merito delle regole per nuovi ingressi nella consultacomunale per la famiglia, ma le dichiarazioni della destrameritano un nostro intervento perche’ sottendono, nemmeno troppovelatamente, il fatto che due associazioni come Agedo e FamiglieArcobaleno non possano far parte del suddetto organismo comunale”. Un “atteggiamento oltremodo fastidioso- lo bocciano il Casseroe Arcilesbica- dato che il centrodestra bolognese riferisce lasua critica a questioni di regolamenti piuttosto che a visionipolitiche e sociali del concetto di famiglia che nella loroconcezione e’ quella composta da un uomo una donna, sposati, econ prole”. Questa visione, secondo le associazioni, “va superataperche’ la societa’ e’ fatta da una numerosa e multiformevarieta’ di famiglie che hanno i medesimi bisogni delle famiglietradizionali, ma che spesso non godono delle medesime tutele, enon si parla solo di famiglie di genitori di omosessuali, maanche delle migliaia di famiglie non tradizionali che la politicaspesso trascura”.(SEGUE)

(ER) COMUNE BOLOGNA. ARCIGAY: ANCHE LE NOSTRE SONO FAMIGLIE -2-

(DIRE) Bologna, 19 ott. - Di “fondamentalismo bigotto” parla ilconsigliere regionale Idv Franco Grillini. “Castaldini e Lisei,dimenticando tra l’altro che hanno perso le elezioni, vorrebberoimporre la loro particolare visione volta ad escludere chiunquenon viva dentro una famiglia tradizionale che a Bologna e’assoluta minoranza”, scrive in una nota il dipietrista. “I clericali ‘de noartri’- aggiunge- vorrebbero imporre unavisione assolutamente minoritaria e discriminatoria verso lamaggioranza dei bolognesi come hanno dimostrato le elezioni. Se aBologna esiste una Consulta sui temi familiari, detto organismosi deve occupare di tutte le famiglie che -vorremmo informare isignori Lisei e Castaldini- sono di varia natura e non solo comequelle volute da santa madre Chiesa”. Anzi, Grillini fa sapereche a Bologna “esiste da tempo la lega italiana nuove famiglie”,

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che “include tutti i tipi di famiglia. “Prossimamente chiederemol’ammissione della Linfa alla Consulta comunale per le famiglie”.

REGIONI: E-R; MARZOCCHI IN COMMISSIONE,SITUAZIONE DRAMMATICA

(ANSA) - BOLOGNA, 19 OTT - Sovraffollamento delle celle,carenze di personale, riduzione delle risorse per ilreinserimento sociale dei detenuti. E alle sollecitazioni dellaRegione, non e’ finora giunta nessuna risposta dal Governo. Afornire questo quadra e’ stata l’assessore regionale allaPromozione delle politiche sociali, Teresa Marzocchi, in unacomunicazione alle commissioni congiunte Statuto e regolamento ePolitiche per la Salute e Politiche sociali. Marzocchi ha ricordato come gia’ nell’aprile del 2009, ilpresidente della Giunta, Vasco Errani, abbia scritto all’alloraministro della Giustizia, Angelino Alfano, sottolineando ladifficile situazione degli istituti penitenziaridell’Emilia-Romagna e chiedendo interventi urgenti; Erranisegnalava come la Regione stesse intervenendo con azionispecifiche, in particolare per la tutela della salute.Per quel che riguarda i finanziamenti del Programma Carcere, frail 2008 e il 2010 i finanziamento statali sono progressivamentediminuiti: 400.000 euro nel 2008; 350.000 nel 2009; 245.000 nel2010. A questi si aggiungono le risorse proprie messe adisposizione dalla Regione (100.000 euro all’anno) persviluppare interventi miranti al reinserimento sociale elavorativo. L’assunzione di personale nelle carceri, lamanutenzione ordinaria e straordinaria degli istitutipenitenziari non sono di competenza della Regione. Il 18 maggio 2011 e’ stata firmato il protocollo d’intesa perla realizzazione di nuovi padiglioni detentivi, per 1.000 posticomplessivi, da realizzare negli istituti penitenziari diBologna, Ferrara, Parma e Reggio Emilia. A Piacenza, il cantieree’ stato consegnato alla ditta appaltatrice il 28 febbraio, pertutti gli altri siti e’ in corso la redazione di un bando digara d’appalto concorrenziale. Ogni struttura che ampliera’ gliistituti penitenziari esistenti avra’ una capienza di 200detenuti. L’assessore ha ricordato che il 18 settembre alcuneorganizzazioni sindacali hanno scritto al presidente Errani,preannunciando l’imminente assegnazione di un contingente di 67unita’ di agenti penitenziari per l’Emilia-Romagna; in questacomunicazione, viene fatto notare che l’ampliamento di organiconon bastera’ a coprire i fabbisogni reali, a causa dell’aperturadi nuovi padiglioni.

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Per favorire l’utilizzo di misure alternative alladetenzione, la Regione ha firmato un accordo con il Tribunale disorveglianza di Bologna e una Convenzione con il Provveditoratoregionale dell’amministrazione penitenziaria. Per detenuti chepresentano problematiche di tossicodipendenza, in tutti gliIstituti penitenziari della regione ci sono i Sert delle AziendeUsl per la presa in carico e relativa progettazione delprogramma terapeutico individuale. Quanto alla provenienza dei 4.373 detenuti nelle novecarceri della regione (dati riferiti al 31 dicembre 2010),Marzocchi ha specificato che 2.527 sono residenti in regione,376 risiedono in Lombardia, 256 in Campania, 153 in Sicilia e151 in Veneto. Dall’esame dei dati suddivisi per regione dinascita, si ricava che 494 (su 4373) sono nati in questaregione, mentre 2.327 sono nati in uno Stato estero.I dati dimostrano il successo delle misure alternative alcarcere, ma due terzi dei detenuti non possono accedervi: inparticolare, gli stranieri mancano di un domicilio che li possaaccogliere. Infine, Marzocchi ha invitato i consiglieri avisitare gli istituti penitenziari, per rendersi contodirettamente di quanto la situazione sia critica. Sui giornaliescono piu di frequente le criticita’ del carcere della Dozza(Bologna), ma forse la situazione peggiore e’ a Forlì. Nel dibattito, sono intervenuti i consiglieri Giovanni Favia(Mov5stelle), Gabriella Meo (Sel-verdi), Andrea Pollastri (Pdl),Marco Carini (Pd), Monica Donini (Fds), Franco Grillini (Idv) ede’ stato chiesto alla Giunta di porre particolare attenzione adalcuni temi, essenziali per restituire maggiore dignita’ allepersone detenute: dall’uso eccessivo di psicofarmaci suidetenuti, al rilancio dei percorsi formativi finalizzati alreinserimento lavorativo, alla riqualificazione delle aree dicolloquio fra detenuti e famigliari. Comune la valutazione deiconsiglieri sulla necessita’ di procedere al più presto allanomina del Garante regionale, a seguito dell’approvazione, il 21settembre scorso, della legge regionale che riforma ladisciplina del Difensore civico. Garanti dei detenuti sono statiistituiti dai Comuni di Ferrara e Piacenza e stanno per esserenominati a Bologna e Ravenna. (ANSA).

(ER) REGIONE. EMILIANI ALL’ESTERO IN SUDAFRICA, IMBARAZZI IN SEL -3-

(DIRE) Bologna, 19 ott. - La proposta di abolire la Consultapotrebbe trovare una sponda anche in maggioranza con l’Italia dei

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valori. La capogruppo Liana Barbati si dice “assolutamentedisponibile a prendere in considerazione simili progetti dilegge”. Del resto, i dipietristi hanno piu’ volte messo sottoaccusa i costi dell’organismo. Ma anche Barbati avanza“perplessita’” sulla proposta di Naldi di pagarsi in parte lamissione: “Se si va in trasferta per il proprio ruoloistituzionale le spese non devono essere a carico”. Luigi Villani, capogruppo Pdl, e’ invece per far pagarel’intero viaggio a Naldi: “Il presidente dell’Assemblealegislativa, Matteo Richetti, ha confermato che all’Ufficio dipresidenza non e’ arrivata alcuna richiesta di rappresentanza edunque se Naldi ci va per un suo legittimo interesse deve pagarsinon solo il biglietto, ma tutto”. Allargando il ragionamento,“siamo assolutamente disponibili ad aprire una discussionesull’utilita’ o meno della Consulta”. Tra i piu’ convinti oppositori della Consulta, ci sono infinei grillini che infatti stanno lavorando, come Udc e Lega, a unprogetto di legge per abolirla. “Stiamo cercando di capire- diceGiovanni Favia- come rapportarci con lo Statuto, che la prevede,e se e’ possibile eliminarla da subito o se bisognera’ aspettarela prossima legislatura. Continuiamo a dire che non ci sono soldiper il tpl, per le carceri, ma non e’ vero: i soldi ci sono,basta asciugare la macchina”. Quanto a Naldi, Favia condivide le perplessita’ degli altricolleghi: “O vai per una missione istituzionale, perche’riconosci la necessita’ della trasferta. E allora, purattenendoti al principio della sobrieta’, i costi ti vengonorimborsati. Oppure pensi che sia inutile andarci, e in quel casonon ci vai”.