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Rassegna stampa 2011 - Zenato
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P UBBLICAZIONE: IO DONNA LUOGO: INSERTO CORRIERE DELLA SERA DATA: APRILE 2011 P UBBLICAZIONE: SPIRITO DIVINO
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DATA: MARZO 2011 P UBBLICAZIONE: GAMBERO ROSSO LUOGO: ITALIA DATA: MARZO 2011
domenica13marzo2011
FRAGOLEPERL'AMARONERISERVAZENATO
Abbiamo azzardato culatello, formaggio di capra e fragole per rendere omaggio ai 16 gradi di questo capolavoro in bottiglia voluto dal compianto Sergio Zenato. La sua Riserva 2004 rende onore a tanti Amarone mediocri che girano per il mondo. Il blend di vitigni : Corvina nella misura dell'80 per cento circa, Rondinella, Sangiovese e Molinara, sono selezionati in vecchi vigneti della Valpolicella in particolare nel villaggio di Sant'Ambrogio. Quattro anni servono per l'affinamento. Un vino leggibile, complesso, di grande stoffa, dal colore rosso mattonato carico per questa versione 2004. Sentori di grafite all'avvio che si attenuano lasciando il posto a note di mandorla, marzapane, mela cotogna, cuoio. In bocca rivela la dolcezza dell'amaretto e della prugna cotta.
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P UBBLICAZIONE: CIVILTA’ DEL BERE LUOGO: ITALIA DATA: MARZO 2011
P UBBLICAZIONE: IL GIORNALE DI BRESCIA
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P UBBLICAZIONE: SUPREME ITALIAN WINE LUOGO: ITALIA DATA: GENNAIO 2011
P UBBLICAZIONE: CASE & COUNTRY
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P UBBLICAZIONE: EUPOSIA WEB LUOGO: ITALIA DATA MAGGIO 2011 I NUOVI STILI DEL LUGANA A CONFRONTO CON LA RISTORAZIONE Il Lugana tesoro di aromi e di antiossidanti in una degustazione fuori dai canoni che ha messo a confronto presente e futuro del bianco del Garda grazie alla sperimentazione promossa da Zenato dal 2009 con la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Tn). Trionfo di sapori eccellenti, inoltre, con 11 Presidi Slow Food, i piatti siciliani del ristorante “Faro Verde” di Ponticello e la carne di Damini Macelleria &Affini Ampi consensi ieri per “Stili italiani: il piacere dell’originalità”, l’evento che ha visto un folto pubblico di ristoratori e stampa presso la tenuta Santa Cristina di Zenato per sposare sapori e saperi italiani al prodotto di punta dell’azienda, il Lugana. La degustazione 3+3=9 ha proposto i primi vini ottenuti da 3 prove di vinificazione sul Trebbiano di Lugana avviate con la Fondazione Mach di San Michele all’Adige che pongono Zenato come antesignano della ricerca sulle opportunità di valorizzare questo vitigno autoctono radicato nel territorio del Garda. A seguire sono stati proposti, a testimonianza del lavoro sinora svolto, 3 Lugana che costituiscono la “bandiera” della produzione di famiglia: il Lugana Santa Cristina 2010, il Lugana Sansonina 2009 dell’azienda di Carla Prospero Zenato e il Lugana Riserva Sergio Zenato 2008. “L’obiettivo è evidenziare le innumerevoli possibilità espressive del Trebbiano di Lugana e raccontare quanto sta dietro un vino più che limitarci agli aspetti sensoriali” ha detto Giacomo Mojoli, giornalista e consulente per l’innovazione sostenibile. “Le sperimentazioni, in ambienti a diverso livello di protezione dall’ossigeno, ci offrono l’opportunità di verificare come possiamo esaltare la qualità dei nostri vini coniugando attento lavoro in vigna e tecniche di cantina all’avanguardia” ha commentato Alberto Zenato. Hanno arricchito il dibattito Andrea Ugolotti, premiato come miglior sommelier dall’AIS agli Oscar del vino 2006 e appassionato viticoltore, e Bernardo Pasquali, giornalista e degustatore della guida italiana Vini Buoni d’Italia, che ha sottolineato: “Oggi più che mail il vino deve trasmettere la propria originalità. Le sperimentazioni di Zenato evidenziano freschezza ed estensione aromatica”. Non solo. “Attraverso le tecniche di vinificazione adottate manteniamo un contenuto elevato di glutatione, sostanza antiossidante e limitiamo l’utilizzo di anidride solforosa garantendo più salubrità ai nostri vini” ha detto Nadia Zenato. “Dalle sperimentazioni effettuate è emerso che la quantità di glutatione è più elevata nella lavorazione in totale assenza di ossigeno – ha detto Silvano Tempesta, enologo di Zenato. Pertanto possiamo più che dimezzare la quantità di solforosa ipotizzando anche di eliminarla mantenendo le stesse caratteristiche organolettiche”. Soddisfazione anche per Francesco Balestrieri, che con il fratello Maurizio è lo chef del ristorante “Faro verde” di Porticello (PA). “Per il secondo anno consecutivo verifichiamo le eccellenti possibilità di “matrimonio” tra il Lugana e le nostre ricette mediterranee, che vedono in primo piano i pesci più saporiti del nostro mare, come alici e acciughe” ha detto Balestrieri. P UBBLICAZIONE: CIVILTA’ DEL BERE WEB
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LUOGO: ITALIA DATA 6 GIUGNO 2011
Magazine di informazione, documentazione e difesa della qualità La tavola dei relatori coordinata da Alberto Zenato
Tre Lugana di Zenato protagonisti di una degustazione “sperimentale”
Il Lugana oggi è conosciuto per la sua mineralità, per la sua “rotondità”, ma nuove possibilità espressive possono nascere coniugando selezione in vigna e tecnologie di cantina che garantiscono protezione dall’ossigeno. È emerso da Zenato durante l’evento “Stili italiani: il piacere dell’originalità” nella degustazione “3+3=9” volta a sottolineare gli inediti volti del bianco ottenuto da Trebbiano di Lugana e moderata dal giornalista Giacomo Mojoli. In primo piano tre vini ottenuti da prove sperimentali promosse tra il 2009 e il 2010 da Zenato in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento): due di esse, effettuate in un ambiente inertizzato con azoto e con un limitato impiego di anidride solforosa, hanno rivelato una particolare estensione aromatica del bianco ottenuto dal vitigno autoctono del Garda. Sono intervenuti anche il giornalista Bernardo Pasquali e Andrea Ugolotti, sommelier e appassionato di viticoltura.
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La degustazione si è conclusa con l’assaggio di Lugana Santa Cristina 2010, di Lugana Sansonina 2009 dell’azienda di Carla Prospero Zenato e di Lugana Riserva Sergio Zenato 2008. «Tra gli aspetti che ci hanno maggiormente sorpresi nelle prove rientra il fatto che nel Trebbiano di Lugana sia emerso un contenuto della sostanza antiossidante glutatione più elevata del consueto» ha detto Nadia Zenato. «Il limitato utilizzo di anidride solforosa ci aiuta inoltre a realizzare vini sempre più salubri», ha aggiunto Alberto Zenato. «In particolare abbiamo notato che la quantità di glutatione è più elevata nella lavorazione in totale assenza di ossigeno», ha detto Silvano Tempesta, enologo di Zenato, «pertanto possiamo più che dimezzare la quantità di solforosa ipotizzando anche di eliminarla mantenendo le stesse caratteristiche organolettiche». La prospettiva è di proseguire la sperimentazione anche con la vendemmia 2011. Ha impreziosito l’evento il “matrimonio” dei vini di casa Zenato con sapori eccellenti come 11 Presidi Slow Food, i piatti siciliani del ristorante Faro Verde di Ponticello (Palermo) e la carne di Damini&Affini di Arzignano (Vicenza). Monica Sommacampagna
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P UBBLICAZIONE: CORRIERE DI VERONA LUOGO: VINITALY 2011 - VERONA DATA: APRILE 2011 P UBBLICAZIONE: L’ARENA LUOGO: VINITALY 2011 - VERONA DATA: APRILE 2011