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Rassegna stampa 6 novembre 2013

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LEGALITÀCONFCOMMERCIO Con la crisi si acquistano più prodotti e servizi illegaliLA PROVINCIA Venditori irregolari. La protesta in vetrinaLA STAMPA Giro di vite sulla merce falsa “Quest’anno più di 70 sequestri”IL GIORNO Sequestrata merce cinese irregolareSECOLO XIX Un italiano su quattro compra griffe “taroccate”IL MESSAGGERO Dalla lavatrice alle medicine italiani stregati dai prodotti falsiIL SOLE 24 ORE Crisi, un italiano su 4 sceglie prodotti contraffatti o servizi fuorilegge

ECONOMIA E MERCATIINFORMAZIONI D’ORO Industria dell’oro: 210 miliardi di dollariIL SOLE 24 ORE Il lusso sul web non frena la sua corsa: acquisti a 10 miliardi, in crescita del 28%CORRIERE DEL VENETO Crisi, dilaga l’industria del falsoABOUT JEWELLERY Armenia: un mercato da scoprireINFORMAZIONI D’ORO Oro: analisi e previsioni

FISCOIL SOLE 24 ORE Iva, perdonati gli errori «tecnici»PREZIOSA MAGAZINE Saccomanni: “Importante la tracciabilità, ma la soglia degli acquisti in contanti non sarà abbassata”IL SOLE 24 ORE Spesometro con invio «large»IL GIORNALE Il governo litiga sui contanti: Fassina boccia SaccomanniBLITZ Il governo si divide sui “contanti”, Stefano Fassina boccia Fabrizio SaccomanniASCOM TORINO Contanti: Federpreziosi dice no alla proposta di Saccomanni

COMPRO OROLA STAMPA Compro oro e gioiellerie di Sanremo trovate con le “bilance leggere”INFORMAZIONI D’ORO Anche la classe media nei Compro OroSECOLO XIX IMPERIA Compro oro, cresta sui disperatiSECOLO XIX IMPERIA Sull’usato si buttano anche i gioiellieri

SETTORE E MODA IL SOLE 24 ORE Swatech trasforma Mika in designer (anche digitale)DELUXE BLOG Morellato Ducale rose gold, una collezione ispirata a VeneziaDELUXE BLOG Orologio di lusso Greubel Forsey Tourbillon 24 Secondes ContemporainINFORMAZIONI D’ORO Gioielli de Grisogono Funny FruitsL’ORAFO Le fiere di Novembre: ultima occasione prima di NatalePAMBIANCONEWS Festina in Tv con lancette per lui e per leiINFORMAZIONI D’ORO Swarovski, gioielli Romeo e GiuliettaIL GIORNALE DEL LUSSO Morellato vola in Asia con SaceABOUT JEWELLERY Un look Bon Ton firmato MisisLA REPUBBLICA Logines, il business non scende da cavallo

6 Novembre 2013 6 Novembre 2013

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LA REPUBBLICA Lange & Söhne complicato è belloABOUT JEWELLERY MalakineIL GIORNALE DEL LUSSO CT Scuderia Café Racer: farsi notareINFORMAZIONI D’ORO Gemesis, pietre coltivate e di qualitàCORRIERE DELLA SERA 100INFORMAZIONI D’ORO Il boom dei diamanti coloratiLA REPUBBLICA il tesoro di san Gennaro

CRONACAIL SOLE 24 ORE Rep. Dem. Congo: riciclaggio oro in Svizzera, aperta inchiestaLA REPUBBLICA Rapinatrice seriale finisce in manetteLA REPUBBLICA Milano - Bergamo, gioielli con i soldi del bilancio: arrestata dipendente comunale infedeleIL GIORNALE DI VICENZA Distraggono il gioielliere e rubano i monili d´oro

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Con la crisi si acquistano più prodotti e servizi illegali

E' partita la settimana "Legalità mi piace" di Confcommercio. Dalla ricerca in collaborazione con Format sul sentiment dei consumatori nei confronti dell'illegalità, dell'abusivismo e della contraffazione emerge che nel 2013 un consumatore su quattro ha acquistato almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. E' il Mezzogiorno l'area più colpita dal fenomeno.

LA DIMENSIONE DEL FENOMENO

Il 35,6% dei consumatori italiani ha avuto occasione, almeno una volta nella vita, di acquistare prodotti illegali/contraffatti o servizi erogati da parte di soggetti non autorizzati. Con questi termini si intende l’acquisto di prodotti con false griffe, contraffatti, con un marchio non originale, imitazioni degli originali, lo scarico da Internet di musica, film, videogiochi, in qualche modo pirata (download gratis), o il noleggio/acquisto irregolare di film o videogiochi, l’utilizzo di servizi – anche di natura professionale - prestati da soggetti senza i regolari permessi (es. guida turistica abusiva, etc.). Il fenomeno è leggermente più diffuso tra le donne e i giovani (specialmente con un titolo di studio medio-basso). A livello territoriale il Mezzogiorno è l’area più colpita.Tra i consumatori che almeno una volta nella vita hanno acquisto prodotti o servizi illegali, il 71,9% lo ha fatto anche nel 2013. Ciò significa che un consumatore su quattro (il 25,6%) dichiara di aver acquistato nell’anno in corso almeno una volta un prodotto o un servizio illegale.Tra i prodotti acquistati in qualche modo “fuori dalle regole” spiccano quelli dell’abbigliamento (41,2%), gli alimentari, bevande incluse (28,7%), gli occhiali(26,7%), la pelletteria (26,9%), le scarpe e calzature (21%), i profumi e i cosmetici(18,1%), i farmaci (15,6%) e i prodotti parafarmaceutici (14,9%), spesso acquistati su siti Internet non italiani.

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La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple.Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

Rispetto al 2010 sono aumentati l’acquisto di prodotti e l’utilizzo di servizi illegali, così come i fenomeni illegali nuovi, come l’acquisto, il più delle volte in rete, di biglietti per assistere a manifestazioni di vario genere (cinema, concerti) o di titoli di viaggio pirata. Al primo posto di questa “speciale” classifica i prodotti di pelletteria, seguiti da quelli dell’abbigliamento, parafarmaceutici, alimentari, dell’elettronica ed elettrodomestici.

Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

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L’ACQUISTO INCAUTO

Il 10,3% dei consumatori si è imbattuto, almeno una volta nella vita, nell’acquisto diun prodotto o di un servizio che successivamente ha scoperto essere illegale o erogato da parte di soggetti non autorizzati, mostrando in maggioranza un atteggiamento tollerante. In particolare: il 38,8% non ha ritenuto grave l’accaduto pensando che “sono cose che succedono”, il 43,7%, pur ritenendo grave l’accaduto, ha preferito non fare nulla, il 9,7% ha protestato e solo il 7,8% ha denunciato l’accaduto.

LE RAGIONI DEL FENOMENO: PERCHÉ SI ACQUISTANO PRODOTTI O SERVIZI

“ILLEGALI”

Per oltre il 50% dei consumatori la ragione principale dell’acquisto di prodotti o servizi “illegali” è sostanzialmente di natura economica (“..è un affare”, “..il costo è inferiore”, “..si risparmia”).In particolare, si acquista un prodotto contraffatto o si ricorre a servizi esercitati in modo palesemente abusivo, o si scaricano illegalmente dal web prodotti pirata perché si pensa di fare un buon affare, risparmiando (62,7%); perché non si hanno soldi per comprare prodotti legali o perché un servizio abusivo costa meno (52,1%); perché i prodotti illegali costano comunque meno rispetto a quelli non illegali (47,3%); perché anche se “pericoloso” è più economico e si risparmia (35,4%); perché è giusto sostenere forme di commercio alternative e battersi contro i prezzi elevati (17%); non c’è una ragione particolare, è un acquisto come un altro (16,7%); perché acquistando da un ambulante abusivo si pensa di fare una buona azione (15,9%); per mancanza di sufficiente informazione sui pericoli che si corrono acquistando beni e servizi illegali(13,5%); perché è divertente acquistare questo genere di prodotti, soprattutto quando si è in vacanza (6,9%); perché sulla "rete" ci sono prodotti di difficile reperimento che si vuole acquistare anche se illegali (0,9%).

La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple.

Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

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Per il 55,3% dei consumatori l’acquisto dei prodotti illegali o l’utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale e per di più si rivela utile per coloro che hanno difficoltàeconomiche.

Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research sul sentiment dei consumatori.

Solo il 36,2% dei consumatori è convinto che l’acquisto “illegale” sia effettuato inconsapevolmente, mentre il 63,8% ritiene che sia consapevole.

CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA, E DEI DANNI

PER L’ECONOMIA

La maggior parte dei consumatori associa all’acquisto “illegale” un qualche genere di rischio (circa l’80%). In particolare, il timore principale è legato ad eventuali conseguenze per la salute (per il 52,6% dei consumatori), seguito da quello per la sicurezza in senso generale (46,5%) e dalla scarsa fiducia nella qualità del prodotto/servizio offerto (41,1%). Meno preoccupante appare il rischio, pure reale, di essere multati (23,8%).

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La somma delle percentuali è diversa da 100 perché sono ammesse risposte multiple.Fonte: Indagine Confcommercio-Format Research su sentiment dei consumatori.

Il 79% dei consumatori condivide l’idea che l’acquisto illegale alteri le regole del mercato e danneggi le imprese regolari.

SANZIONI

Per tre consumatori su cinque le sanzioni verso chi produce, chi immette in commercio prodotti illegali o contraffatti e chi pratica abusivamente un’attività (60,6%) e verso coloro che li acquistano (64,1%) sono insufficienti, ovvero non costituiscono un deterrente efficace contro tali comportamenti.

INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE

Il 75,2% dei consumatori ritiene necessaria una campagna di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull’illegalità, la contraffazione e l’abusivismo.

______________________NOTA METODOLOGICA

L’indagine sull’illegalità, la contraffazione e l’abusivismo è stata effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo dei consumatori italiani >18 anni (1.000 interviste a buon fine). Margine di fiducia: +3,2%. L’indagine è stata svolta dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 30 settembre – 9 ottobre 2013.www.agcom.it www.formatresearch.com

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da pag. 19

06-NOV-2013

Diffusione: 20.871

Lettori: 162.000

Dir. Resp.: Vittoriano Zanolli da pag. 19

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Dir. Resp.: Vittoriano Zanolli

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da pag. 52

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Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Mario Calabresi

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Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Giancarlo Mazzuca

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Dir. Resp.: Umberto La Rocca da pag. 5

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Dir. Resp.: Umberto La Rocca

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Dir. Resp.: Virman Cusenzaart

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Dir. Resp.: Virman Cusenza

CONFCOMMERCIO 1

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Dir. Resp.: Virman Cusenza

CONFCOMMERCIO 2

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CONFCOMMERCIO WEB 3

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CONFCOMMERCIO WEB 4

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Economia e Mercati

Mercoledì 06 Novembre 2013 Scritto da Greta Milici

Un quellodell’ per l’nell’anno 2012. Una cifra che equivale all’incirca al PILdell’Irlanda.

A rivelarlo è una commissionata dalagli economisti di PwC, dal cui rapporto

emerge la centralità del ruolo del metallo giallonell’impatto economico mondiale.

Le stime mostrano come nel 2012su larga scala abbia generato

per le economie dei primi 15 paesi minerari.

Ciò dimostra come le costituiscano un’importante e sostanziosa, specialmente in alcuni paesi in via di sviluppo come (15% del PIL),

(8% del PIL) e (6% del PIL).

Per queste nazioni il metallo giallo è , registrando nel 2012 uncontributo del 36% per le esportazioni della Tanzania ed uno del 26% di quelle di Ghana e Papua NuovaGuinea.

Ad elevare l’impatto economico dell’oro, però, vi è anche il fenomeno del , la cui consistenza èstimata in .

«Dall’estrazione alla raffinazione, alla fabbricazione e alla domanda del consumatore,lungo l’intera catena del valore», dichiara Terry

Heymann del World Gold Council.

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Di Giulia Crivelli 1 novembre 2013

Negli ultimi dieci anni il mercato del lusso ha ignorato le turbolenzeeconomiche e finanziarie globali ed è cresciuto del 70%, passando dai 128miliardi di euro del 2003 ai 217 attesi per il 2013 (si veda Il Sole 24 Ore del 29ottobre). Performance imbattibile, si penserà. Invece no: c'è un settore,collegato, che ha fatto meglio, molto meglio, ed è il lusso online. Secondo ilMonitor Bain Altagamma, dal 2003 le vendite sono quasi decuplicate (+880%),passando da un miliardo ai quasi 10 attesi per il 2013: per la precisione, 9,8,con una crescita annua del28% a ambi corrente contro il 2% del totale.

«Per il 2014 prevediamo un ulteriore aumento delle vendite di accessori,abbigliamento, gioielli e orologi, compreso tra il 20 e il 30%, mentre nel

mondo reale continueremo ad avere una crescita single digit – sottolinea Claudia D'Arpizio, partner di Bain eautrice del Monitor sui consumi di lusso –. La penetrazione delle aziende sta crescendo: siamo passati dall'1%del 2003 al 5% del 2013, però è ancora molto bassa. Le aziende devono superare le diffidenze culturali eorganizzative: i marchi del lusso sono molto tradizionalisti e faticano a costruire una relazione diretta con ilconsumatore, ma internet è strategico pure per questo ed è la nuova frontiera del Crm. Non solo: le aziendedell'alto di gamma devono imparare ad ascoltare quello che si dice in rete. Il lusso forse non è diventato e nondiventerà mai democratico, ma tutte le informazioni sul lusso lo sono già, perché basta un clic per confrontare iprezzi e sapere cosa ne pensa chi ha comprato».

Il Paese dove l'online ha la penetrazione più alta sono gli Stati Uniti e metà dei quasi 10 miliardi di vendite sonoattribuibili a marchi americani. «I department store, da Neiman Marcus a Saks Fifth Avenue, da Bergdorf aMacy's, con la loro strategia "omnichannel", sono stati i primi a capire l'osmosi tra shopping reale e virtuale –aggiunge D'Arpizio – e la maggior parte delle società specializzate in web marketing, web Crm e servizi per l'ecommerce sono americane. Tra le categorie, gli accessori hanno la penetrazione più alta, il 10%, l'abbigliamentoè intorno al 5%, mentre sono praticamente assenti gli orologi di lusso e, nel complesso, il 40% dei marchi di altagamma non vende online».

Nella moda ci sono portali che accolgono centinaia di brand, equivalenti online dei multimarca "brick andmortar", in un certo senso (basti pensare a Yoox o Net a porter). Per i marchi del segmento più alto ed esclusivoè preferibile avere un sito proprio: «Si tratta di vendere, certo, ma anche di comunicare – conferma FedericoGasparotto di Accenture Interactive –. Le informazioni che si raccolgono in automatico quando avviene unacquisto online sono preziosissime: per questo consigliamo sempre ai nostri clienti di specificare, anche se siaffidano a un e tailer, che queste informazioni restino di loro proprietà e non della piattaforma esterna che haeffettuato la vendita per loro conto».

Altro trend importante è lo spostamento verso l'm commerce: «Un terzo degli accessi ai siti che vendonoprodotti di lusso avviene tramite smartphone o tablet – ricorda Claudia D'Arpizio – e per alcuni marchi gliacquisti fatti con un dispositivo mobile sono al 10%». «Siamo già entrati, anche se non tutti se ne rendonoconto, in un'era di marketing on demand – conclude Fabio Croci, ex consulente in McKinsey, ora in Swipe,l'agenzia creata da Ketchum per il mondo digitale –. Quello che le aziende forse non sanno è che gli strumentitecnologici sono già pronti e affinati e richiedono un investimento economico che è alla portata anche dellepiccole e medie imprese».

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Crisi, dilaga l’industria del falsoConfcommercio: «Roba scadente e tossica». E lancia la protesta nelle cittàvenete per l'11 novembre

VENEZIA — Si sa, quando i soldi scarseggiano bisogna arrangiarsi. Qualcuno aguzza l’ingegno ma i piùcercano di stare a galla imboccando scorciatoie non sempre compatibili con le regole. E allora succede chein un mercato già messo in ginocchio dalla crisi (in Veneto dall’inizio dell’anno hanno chiuso 12 negozi algiorno) infierisca un consumatore su quattro, «colpevole» di aver acquistato almeno una volta nel 2013 unprodotto o un servizio illegale. Parliamo di abbigliamento (41,2%), pelletteria (26,9%), calzature (21%),occhialeria (27,6%), profumi e cosmetici (18%) contraffatti, con marchio non originale o imitazioni diarticoli griffati presi da abusivi; di film, videogames e musica scaricati da Internet (6,7%); di giocattoli(7,6%), alimentari e bevande (28%) non dotati dei necessari requisiti e permessi; di farmaci e sanitari (15%)comprati online senza ricetta e senza i controlli del caso.

Ma anche di biglietti per spettacoli e sport trovati al di fuori dei canali ufficiali (5,3%) e del ricorso a guideturistiche o a tour operator (2,8%) non autorizzati. Lo rivela un’indagine di Confcommercio, preoccupataper un fenomeno in crescita, particolarmente diffuso tra donne e giovani e legato alla necessità dirisparmiare. O almeno così dice il 50% del campione di consumatori interpellati, che ammette: «Costameno». «Il ricorso a merce illegale altera le leggi di mercato e penalizza le imprese in regola—avverteMassimo Zanon, presidente veneto di Confcommercio— inoltre può attentare alla sicurezzadell’acquirente. Alcuni articoli, per esempio i giocattoli o i farmaci non dotati delle opportune licenze,rischiano di essere fortemente nocivi per la persona, come gli alimentari scaduti o privi delle obbligatoriecertificazioni, mescolati agli altri sugli scaffali e quindi non riconoscibili. Scegliere questi canali parallelisignifica anche incrementare la concorrenza sleale e togliere valore e posti di lavoro al made in Italy.Chiediamo al governo una regolamentazione più rigida (gli stessi consumatori colti in fallo dicono che lesanzioni in vigore sono insufficienti a contrastare il fenomeno, ndr), indispensabili a mettere ordine inquesta giungla. Caos —chiude Zanon—che favorisce l’evasione fiscale, come la novità dell’acquisto sulweb, capace di mettere maggiormente in difficoltà il commercio onesto, già gravato da tasse sempre piùonerose».

E proprio per denunciare tutto ciò l’11 novembre l’associazione di categoria ha indetto una mobilitazionegenerale, che vedrà in prima linea Venezia, Verona e Padova, teatro di convegni e azioni a sostegno dellalegalità. L’altro nodo della questione, da scongiurare a tutti i costi, è che il quadro descritto sta ormaiassumendo i contorni della normalità. Benchè l’80% degli intervistati associ all’acquisto illegale qualcherischio e il 79% ammetta che altera gli equilibri di mercato, il 55,3% lo ritiene infatti «normale » e «utile perchi è in difficoltà economiche». «Eppure la beffa è dietro l’angolo — avverte Franco Conte, segretarioregionale del Codacons—perchè oltre ad acquisire beni di dubbia qualità si rischia di spendere di più.Accanto al fenomeno descritto sta infatti dilagando la vendita porta a porta di prodotti descritti meglio dicome sono in realtà e rifilati con l’imbroglio a sprovveduti che poi si ritrovano a pagarli molto di più diquanto spenderebbero nei circuiti ufficiali. Si tratta soprattutto di mobili ed elettrodomestici. Noi peresempio stiamo assistendo una famiglia invischiata nell’acquisto di un idropulitore di cui non avevanemmeno bisogno, proposto a 2300 euro, cifra con le rate lievitata a 3 mila. I venditori sono furbi: ti fannosubito firmare il contratto e si presentano il giorno precedente ai 12 entro i quali è possibile esercitare ildiritto di recesso, clausola mai notata dal cliente. A quel punto esortato a chiudere e quindi incastrato». IlCodacons, infine, avverte: attenti a comprare da abusivi, se poi il prodotto non va dove li trovi? A qualeProcura li denunci, se non hanno nemmeno una sede fissa?

05 novembre 2013

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ARMENIA: UN MERCATO DA SCOPRIRE4 Novembre 2013

L’Armenia è un paese che vive soprattutto sul commercio e la lavorazione dei diamanti, con relativo utilizzoper la produzione di gioielli di alta gamma. Secondo l’AJA – Armenian Jewellers Association, 59.947 caratidi diamanti sono stati lavorati in Armenia nei primi otto mesi di quest’anno, registrando così unincremento del 49,2% rispetto allo stesso periodo del 2012. Seguendo poi la filiera dei diamanti, chegiungono sui banchi dei gioiellieri, sempre l’Associazione armena dichiara che, in accordo con il ServizioStatistico Nazionale, nel periodo citato sono stati prodotti 759, 1 kg di gioielleria, manifestando unacrescita del 24,2% riguardo l’anno scorso. La gioielleria armena ha realizzato un volume totale di 11,8miliardi di valuta locale (Armenian Drams), con una crescita del 14,6% rispetto il 2012.

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Lunedì 04 Novembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro

La scorsa settimana , in seguito allapubblicazione dei dati sull’economia americana, migliori del previsto, chehanno alimentato ancora una volta le voci riguardo un possibile

.

Il metallo ha toccato anche i 1.305,60 dollari, prima di, .

dell’Institute of Supply Management è ,rispetto ai 56,2 di settembre e contro ogni previsione che dava un calo fino a 55,0 punti.

Nel frattempo fino a 80,80 punti, miglior risultato dal 18settembre scorso, a causa della preferenza accordatagli dagli investitori , che ha invece

gli esiti della .

A tal proposito, i funzionari della banca centrale americana hanno confermato che, e questo ha modificato la visione degli operatori del mercato che

attendono ormai .

Un ritiro, o comunque una riduzione, del QE3 assesterebbe un , praticamenteazzerando ogni speranza di rialzo a breve.

Sembra che gli operatori, in effetti, abbiano già dimenticato che e su cuistanno facendo così forte affidamento sia quello di una nazione col più alto debito pubblico al mondo e chefino a .

Certo è che degli Stati Uniti e questo continuo teatrino staormai falsando il quadro economico mondiale, che non riesce più a scrollarsi l’ombra della crisi.

L’economia è ancora troppo strettamente legata alle vicende di USA ed Europa, rispetto al reale peso cheormai cominciano ad avere questi due blocchi , economico e politico,

.

dal canto suo, storicamente rifugio in momenti di crisi, di fiducia neimercati, creatasi ormai più per necessità che per reali fondamenti economici, come dimostrano i datialtalenanti di mese in mese, per cui il metallo prezioso viene sistematicamente evitato

che invece diviene ogni giorno che passa .

, dunque, sono dagli Stati Uniti, che sicuramente saranno presi a. Di prossima pubblicazione, infatti, sono i dati sui lavoratori non

agricoli e sul risultato economico del terzo trimestre.

Altrove sul Comex l’ ha chiuso la settimana a , settimanale , mentre ilha chiuso con un grazie ai dati positivi sull’industria cinese.

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Fisco

del 6 Novembre 2013

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Saccomanni: “Importante la tracciabilità, ma la soglia degli acquisti incontanti non sarà abbassata”

Ministero dell’Economia

Nei giorni scorsi, era trapelata infatti la notizia di un ulteriore abbassamento dell’attuale soglia diacquisti in contanti

Anche nel mondo orafo l’ipotesi aveva suscitato dissenso:Federpreziosi Confcommercio, che riunisce le imprese orafe argentiere e orologiaie, avevaimmediatamente annunciato la sua opposizione

Il Ministro Saccomanni haprecisato che, in occasione dell’audizione presso le Commissioni riunite V Camera e 5a Senato tenutasi aPalazzo Madama il 29 ottobre, ha esposto una relazione priva di qualsiasi riferimento alla questione

semplicemente ribadito l’importanza della tracciabilità delle transazioni

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da pag. 21

05-NOV-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 907.000

Dir. Resp.: Roberto Napoletano da pag. 21

05-NOV-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 907.000

Dir. Resp.: Roberto Napoletano

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Laura Verlicchi 31/10/2013

Milano La rivolta del contante spacca il governo e mette Fabrizio Saccomanni all'angolo: persinoil suo viceministro sconfessa apertamente il titolare dell'Economia. «Sono parole di buonsenso»,replica infatti Stefano Fassina a chi gli chiede di commentare l'auspicio del Pdl di non introdurremisure sul contante nella legge di Stabilità.

Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni col viceministro Stefano Fassina

Si rafforza quindi il fronte dei contrari ad un ulteriore tetto sulla circolazione di banconote, apertodal vicepremier Angelino Alfano, che invita piuttosto a seguire l'esempio degli Usa: «Aumentarel'uso del contante e contrastare l'evasione, consentendo di scaricare tutte le spese». Non solo: ilprogetto del ministro Saccomanni sostenuto dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini di ridurrel'uso del contante «in nome della tracciabilità» rischia di trasformarsi in un boomerang chestroncherebbe i consumi. L'allarme arriva da Confesercenti, che ricorda «quali conseguenzenegative si abbatterebbero su importanti settori come il turismo italiano, dato che in altri Paesidirettamente concorrenziali con il nostro i limiti che regolano il contante sono ben superiori».Federpreziosi, contraria al progetto fin dall'inizio, fa anche qualche esempio: «Belgio 15.000 euro,Danimarca 13.400 euro, Francia 3.000 euro, Romania 2.300 euro, Slovenia 15.000 euro, Spagna2.500 euro, mentre negli altri Paesi non vi è alcun limite». E Federalberghi rilancia: «Per stare alpasso con gli altri Paesi europei e tenere testa alla sfida che lo scenario internazionale ci impone,bisognerebbe piuttosto alzare il tetto dei contanti a 3.000 euro» come i nostri vicini europei. Senzacontare che «l'ipotesi di tornare a ridurre l'uso del contante ribadisce Confesercenti ancora unavolta fa colpevolmente dimenticare la vera priorità che è quella di tagliare drasticamente i costidella moneta elettronica per imprese e cittadini». Cioè uno dei principali freni alla diffusione dellecarte di credito, una tipologia di pagamento ancora minoritaria nel nostro Paese: la media annuadelle operazioni effettuate con la card è di 24,5 per un utente italiano, contro le 57 transazioni

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Pubblicato il 31 ottobre 2013

ROMA – Riduzione del pagamento coi contanti o no? in queste ore è stato“sconfessato” prima dal Pdl poi anche dal suo vice, (“Niente norme sull’usodei contanti”). Anche lancia l’allarme ricordando “quali conseguenze negative siabbatterebbero su importanti settori come il turismo italiano, dato che in altri Paesi direttamenteconcorrenziali con il nostro i limiti che regolano il contante sono ben superiori”. faqualche esempio: “Belgio 15.000 euro, Danimarca 13.400 euro, Francia 3.000 euro, Romania 2.300euro, Slovenia 15.000 euro, Spagna 2.500 euro, mentre negli altri Paesi non vi è alcun limite”.Anche ricorda: “Per stare al passo con gli altri Paesi europei e tenere testa alla sfidache lo scenario internazionale ci impone, bisognerebbe piuttosto alzare il tetto dei contanti a3.000 euro”.

Senza contare che “l’ipotesi di tornare a ridurre l’uso del contante ribadisce ancora una volta fa colpevolmente dimenticare la vera priorità che è quella di tagliare drasticamente icosti della moneta elettronica per imprese e cittadini”.

“Non dobbiamo dimenticare sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia che moltissimipensionati nel nostro Paese tengono i propri soldi nei libretti di risparmio postale o, come risultada una recente indagine condotta dalla Commissione europea, utilizzano il conto corrente di unfamiliare”. Quindi “per molte fasce sociali l’eventuale introduzione dell’obbligo dei pagamenti solocon carte di credito darebbe luogo a problemi non trascurabili”.

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31/10/2013

Nel quadro della discussione sulla legge di stabilità torna alla ribalta l'ipotesi, annunciata dal ministroFabrizio Saccomanni al Senato, di ridurre ulteriormente il limite per gli acquisti in contanti introdotto daldecreto "Salva Italia".

A più riprese Federpreziosi si è espressa in maniera netta sull'argomento, sottoscrivendo anche undocumento ufficiale inviato all'allora presidente del Consiglio Mario Monti, proponendo una modifica dellanormativa che – senza mettere in discussione il condiviso e prioritario obiettivo del contrasto all'evasionefiscale e al fenomeno del riciclaggio consentisse un più ampio utilizzo del contante nelle transazionicommerciali.

"In questi mesi dichiara il presidente Giuseppe Aquilino si è avuta la conferma del disagio e delleripercussioni che sapevamo sarebbero derivati da questo provvedimento che in pratica non ha fatto altroche inchiodare le vendite di preziosi. Senza dimenticare la forte discrepanza con le soglie decisamente piùalte previste in alcuni Paesi europei anche limitrofi al nostro. Basta citare qualche esempio: Belgio 15.000euro, Danimarca 13.400 euro, Francia 3.000 euro, Romania 2.300 euro, Slovenia 15.000 euro, Spagna 2.500euro, mentre negli altri Paesi non vi è alcun limite. Non possiamo quindi che ribadire le motivazioni e lesoluzioni già prospettate per evitare una ulteriore ricaduta negativa sui commercianti orafi e non solo".

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Compro Oro

04/11/2013 dai controlli emerse irregolarità anche sulle procedure anti ricettazione

giulio gavino

sanremo

L’oro pesava meno nelle gioiellerie con le bilance nonomologate o non sottoposte a manutenzione. Lo hascoperto la polizia entrata in azione insieme all’Ufficiometrico provinciale della Camera di commercio. Il commissariato di Sanremo ha «visitato» dieci tragioiellerie e compro oro e in cinque attività è scattato il sequestro delle bilance in quanto la pesa non èrisultata essere regolare. Verranno sottoposte a ulteriori controlli nell’ambito di un procedimento chepotrebbe vedere i titolari addirittura denunciati per truffa.

Ad un primo esame le anomalie di peso sono risultate essere intorno all’uno/due per cento e sono scattatele multe, nell’ordine di 1500 euro. Per attività che acquistano oro per centinaia di migliaia di euro l’anno ilprofitto indebito con le «bilance leggere» può essere notevole. Un esempio? Una collanina da 10 grammidovrebbe avere un prezzo di 310 euro, ma se cambia il peso potrebbe essere acquistata a 3/6 euro inmeno. In alcuni negozi le bilance c’erano ma al momento della pesa dell’oro ne venivano utilizzate altre. Inaltri le bilance omologate sono risultate sprovviste delle tabelle di manutenzione che ne dovrebberogarantire il funzionamento.

I controlli hanno interessato in modo prevalente le attività commerciali del centro, quelle più in vista e coni fatturati maggiori. Altro capitolo di indagine è quello che ha interessato verifiche in merito alle modalitàdi acquisto dell’oro. In una occasione la polizia ha trovato che i registri dove devono essere annotati i datidi chi vende gli oggetti preziosi erano tutt’altro che in ordine. Una violazione grave visto che le proceduredi polizia amministrativa hanno quale principale obiettivo quello di impedire un’attività di ricettazione daparte di persone che si spacciano come i legittimi proprietari dei gioielli (e proprio a Sanremo tre anni faera stato individuato una sorta di «industria della ricettazione»).

Le verifiche continueranno, perché le regole devono essere rispettate e anche perché all’epoca della crisiapprofittare di chi si trova costretto a vendere un gioiello di famiglia è un comportamento tutt’altro cheedificante, che la collettività non può tollerare.

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Anche la classe media nei Compro OroMartedì 05 Novembre 2013 Scritto da Edoardo Ebolito

Spuntano come funghi, offrono denaro cash e garantiscono la massimacelerità.

Il fenomeno dei Compro Oro è una realtà che si sta allargando a macchiad’olio nel nostro Paese, sintomatico di una crisi che desta sempre piùpreoccupazione e costringe le famiglie a privarsi degli oggetti preziosi piùcari, acquistati nei momenti in cui l’economia consentiva spese extra ad oggiimpensabili. L’equazione più semplice è quella che vede le classi piùindigenti scambiare un braccialetto o una collanina in cambio di quei soldi

necessari a pagare una bolletta o, nei casi più estremi, addirittura per mangiare.

Ultimamente, però, stanno ricorrendo al moderno Banco dei Pegni anche le persone che non hanno unasituazione finanziaria così allarmante, magari per far fronte ad un’eventuale spesa imprevista senzaintaccare i propri risparmi. È la nuova clientela dei Compro Oro, altresì definita come ceto medio, unadimensione che viene attirata dalla collocazione strategica di queste attività, presenti adesso anche inalcune rinomate zone del centro città, come accaduto a Roma a due passi da Campo de’ Fiori. Una buonaparte sceglie invece di ubicarsi nei dintorni di alcune filiali bancarie, una mossa strategica che consente di“catturare” i clienti appena usciti dagli sportelli di credito, dopo essersi visti negare un prestito.

La vetusta pratica del pegno trova così un concorrente serio e minaccioso. Invece che impegnare glioggetti cari di famiglia, con una valutazione che le banche attestano sugli 11 euro al grammo, le personepreferiscono vendere i propri preziosi ad un prezzo che attualmente oscilla intorno ai 20 euro al grammo,accettando loro malgrado che quell’oggetto, simbolo di dolci ricordi, venga fuso da lì a breve, molto spessoanche senza rispettare la normativa anti riciclaggio che prevede una giacenza di 10 giorni nel punto venditaal quale è stato ceduto.

Il sistema dei pegni resiste in Italia da tempo immemore. Presso gli sportelli bancari, una volta lasciatol’oggetto in oro, viene stipulata una polizza che riconosce un corrispettivo in denaro, pari come detto acirca 11 euro al grammo. L’oggetto viene quindi trattenuto dalla banca, che applica un tasso d’interesseannuale che oscilla dal 6,5% all’11%.

A quel punto la palla passa al consumatore, che può decidere di pagare gli interessi per prolungare lagiacenza, riscattare il prezioso monile o, in casi di estrema difficoltà, lasciarlo definitivamente in mano allabanca, che provvederà a rivenderlo all’asta. Quest’ultima è un’ipotesi molto rara, che abbraccia circa il 5%dei casi.

Chiaro che, di fronte ad una differenza di valutazione così ampia (è bene ricordare che i Compro Oropagavano il metallo prezioso addirittura 30 euro al grammo fino a pochi mesi fa) la bilancia si sposta tuttain direzione di questi ultimi, diventati in Italia ben 300 mila di cui sono una minima parte iscritta al registrodella Banca d’Italia. Attività giustificate da un afflusso di clientela sempre più ampio e trasversale.

La filosofia del consumo è mutata radicalmente e adesso anche le cosiddette famiglie benestanti trovanopiù utile investire denaro proveniente da una bene altrimenti “fermo”, piuttosto che privarsi dei lororisparmi.

Page 32: Rassegna stampa 6 novembre 2013

Secolo XIX Imperiada pag. 17

04-NOV-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Umberto La Rocca

Page 33: Rassegna stampa 6 novembre 2013

Secolo XIX Imperiada pag. 17

04-NOV-2013

Diffusione: n.d.

Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Umberto La Rocca

Page 34: Rassegna stampa 6 novembre 2013

Settore e Moda

da pag. 20

06-NOV-2013

Diffusione: 267.228

Lettori: 907.000

Dir. Resp.: Roberto Napoletano

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Morellato Ducale rose gold, una collezione ispirata a VeneziaScritto da: Rosario Scelsi - mercoledì 6 novembre 2013

Il rose gold secondo Morellato: questo potrebbe essere il titolo della collezione di gioielli della collezione Ducale, firmati dal celebre marchio veneto.

Gli accessori che compongono la linea sono impreziositi dalle tonalità calde e luminose del pvd oro rosa e dalle sfumature fumè dei cristalli briolette, producendo un mix di forte seduzione.

In questi articoli Morellato reinterpreta, con spirito contemporaneo e sofisticato, la storica bellezza dell’arte veneziana, attraverso le lavorazioni traforate dei gioielli della collezione, ispirate ai motivi del palazzo da cui la raccolta trae il nome.

Pronte a sedurre la clientela, queste proposte hanno un taglio estremamente femminile ed elegante, enfatizzato dalle linee morbide e delicate firmate dagli autori. La parure in pvd rose gold della collezione Ducale è la seducente soluzione per ogni occasione in cui essere protagonista con un gioiello speciale, capace di creare emozioni nel solco della tradizione Made in Italy, che profuma sempre di magia, arte, bellezza e qualità.

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Orologio di lusso Greubel Forsey Tourbillon 24 Secondes ContemporainScritto da: Rosario Scelsi - mercoledì 6 novembre 2013

Greubel Forsey presenta la sua ultima creazione: l’orologio di lusso Tourbillon 24 Secondes Contemporain con movimento in titanio di colore grigio.

Come i suoi predecessori, questo segnatempo fa parte della linea “Contemporaine”, ed è caratterizzato da una cassa in oro rosso 5N o in oro bianco, di forma tonda, e da un’architettura sobria e minimalista.

Quest’ultima mette in bella evidenza il meccanismo del Tourbillon 24 Secondes, terza invenzione di Greubel Forsey, attraverso il sottile ponte superiore del tourbillon realizzato in vetro zaffiro, quasi invisibile all’occhio.

I due differenti livelli sui quali sono collocati la platina e il ponte del movimento conferiscono un effetto di profondità, così come elementi singolari, quali il treppiede, che innalza le lancette dal fondo del movimento fino all’altezza dell’anello delle ore in vetro zaffiro.

Le indicazioni orarie sono leggibili attraverso gli indici – trattati in oro rosa o bianco secondo la versione -posizionati sull’anello in zaffiro e sono ottenuti per deposito galvanico. In bella evidenza ed in rilievo, la cifra 12, in oro rosa o bianco, unico numero presente sul quadrante. L’insieme è sot-tolineato da una linea circolare nera in contrasto sulla quale sono incise le indicazioni dei minuti.

Una ricerca dell’equilibrio in tutte le dimensioni ha guidato la creatività di Robert Greubel e Stephen Forsey sia dal lato architettonico che da quello tecnologico, ricerca che ritroviamo nella disposizione dei componenti nello spazio, sul quadrante come sul fondello.

Dei dettagli più scuri, come l’indicatore della riserva di carica, dei piccoli secondi o della rotazione del tourbillon in 24 secondi, contrastano con il colore grigio del movimento in titanio e dei ponti in titanio con finitura grenage, smussati e lucidati.

Due placchette in oro, avvitate a ore 3 e a ore 9, incise e decorate interamente a mano che esprimono la filosofia dei fondatori del marchio, impreziosiscono la carrure come in altri segnatempo Greubel Forsey. Sul fondello in vetro zaffiro, i tre ponti con trattamento NAC, rivelano tutta l’abilità del savoir-faire della Maison in fatto di decorazione.

Ne deriva un orologio contemporaneo sul quale sono visibili alcuni dettagli che richiamano la tradizione dell’orologeria come ad esempio i rubini di forma ovale o le viti azzurrate, elegante omaggio agli orologiai del XIX secolo. Il Tourbillon 24 Secondes Contemporain, movimento in titanio, è completato da un cinturino in alligatore cucito a mano con fibbia pieghevole in oro rosso 5N o oro bianco.

Via | Greubelforsey.com

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Mercoledì 06 Novembre 2013 Scritto da Alda Cannizzo

Le festività natalizie sono ancora un po’ lontane, ma non è mai troppopresto per rifarsi gli occhi con qualche sfornata perl’occasione.

Il brand di gioielli di lusso anticipa le affascinantiluci natalizie con una , pensataesclusivamente per lei.

La maison ha sfoderato colori brillanti e bizzarre figure, in unironico mix di frutta che prende il nome di .

Dal sapore alquanto estivo, esso si propone come, destinato a diventare un vero

must have della .

ha dato vita, infatti, insieme al suo , ad una sfavillante macedonia difrutti, abbinati a .

Ananas, limone, pera e mela sono stati realizzati in uno spiritoso atteggiamento mentre fanno unalinguaccia. Li troviamo in e tempestati dalle più esistenti come diamanti,zaffiri, tsavoriti, rubini e smeraldi.

Ciascun pezzo della curiosa collezione sarà disponibile .

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06/11/2013

By orafoitaliano

Cominciano ad accendersi le prime luci natalizie e i negozisi preparano alle prossime festività. Quale miglioreoccasione per andare in cerca delle ultime novità o perrifornire il negozio? Molte le fiere orafe che si tengono inquesto periodo, in Italia e all’estero. Eccone alcune: siparte con la 74a edizione di Sicilia Oro – dall’8 all’11Novembre – organizzata da Rudy Piccardi ad Etnafiere,

centro fieristico di Etnapolis, a Catania. Dal 9 all’11 Novembre si terrà la manifestazione Palakiss Fall, alPalakiss di Vicenza (nella foto). In Estremo Oriente, dall’8 all’11 Novembre, lo Shanghai World ExpoExhibition and Convention Center ospiterà la 9a China International Gold, Jewellery & Gem Fair. Da citare,inoltre, la nuova fiera orafa lanciata da UBM Asia a Taipei – un mercato giovane e molto promettente. LaTaiwan Jewellery & Gem Fair si terrà dal 15 al 18 Novembre. Tornando in Europa, in Grecia, ad Atene, sitiene la 27a International Mineral, Gemstone, Jewellery and Fossil Expo, dal 22 al 24 Novembre. Infine, dal28 Novembre al 1° Dicembre, all’Hong Kong Convention & Exhibition Centre si svolgerà la ormai storicaHong Kong International Jewelry Manufacturers’ Show.

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Martedì 05 Novembre 2013 Scritto da Sara Parisi

“Oh, ma quale luce irrompe da quella finestra lassù? Essa è l’Oriente eGiulietta è il sole. Sorgi, bel sole, e uccidi l’invidiosa luna già malata elivida di rabbia perché tu, sua ancella, sei tanto più luminosa di lei”. Chi divoi non ha mai citato, almeno per una volta, questa celeberrima frase di

?

è certamente la tragedia più cara agli innamorati e laneonata lo sa bene, se ha deciso di dedicareil suo proprio alla storia d’amore più famosa ditutti i tempi.

Attorno al film, cofinanziato da Amber e diretto dall’italiano Carlo Carlei, c’è molta curiosità, soprattuttoperché lo sceneggiatore si chiama Julian Fellowes, autore della serie tv Downton Abbey e vincitore di unpremio Oscar, mentre i protagonisti saranno Hailee Steinfeld e Douglas Booth.

Alla pellicola è stata dedicata una firmata naturalmente dalla maisonaustriaca e composta da , , e aventi come minimo comun denominatorecroci, cuori e fiocchetti. A dare un tocco di classe ci pensano poi e piccole rose in .

Da citare sono certamente gli a forma di fiocco conplaccature in , impreziositi dai e la

in palladio e placcatura in oro rosa caratterizzata da una perla inclear crystal e .

Da non dimenticare sono inoltre gli con placcatura in ororosa, formati da una rosa e da una perla, e poi la concroce in clear crystal e cristallo metallic light gold.

La collezione trasuda da tutti i pori, trattandosi di undel mondo.

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Morellato vola in Asia con SacePubblicato il 5 novembre 2013 da redazione3 | Lusso e finanza

I gioielli del brand padovano al centro di un’operazione da 8 milioni di euro

Il Made in Italy dei gioielli compie un altro passo verso i Paesi asiatici.

Questa volta, a sbarcare in Cina, anche se non si tratta della prima volta, è Morellato, marchio padovanodei gioielli di lusso, ma accessibili, grazie a due linee di credito del valore complessivo di 8 milioni di eurogarantite da Sace.

Si tratta di due diversi finanziamenti erogati in parti uguali da Intesa Sanpaolo ed Unicredit e destinati asostenere le spese di apertura di ben 600 nuovi punti vendita tra Cina ed Hong Kong, ma anche le spesepreviste per le attività promozionali e pubblicitarie, senza dimenticare le esigenze di capitale circolante perfar fronte all’aumento delle forniture in Asia.

Ha dichiarato Massimo Carraro, amministratore delegato di Morellato: “La Cina rappresenta una grandesfida per la gioielleria italiana e stiamo avviando un ambizioso piano di crescita nel Paese. Abbiamo trovatoin Sace un partner ideale per supportarci nelle nostre strategie di internazionalizzazione”.

Questa operazione va a confermare l’impegno di Sace al fianco dei grandi gruppi bancari per sostenere lacrescita dei brand italiani nei mercati esteri chiave per i prodotti d’eccellenza del Made in Italy.

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UN LOOK BON TON FIRMATOMISIS

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del 4 Novembre 2013

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del 4 Novembre 2013

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MALAKINE4 Novembre 2013

Di origini russe ma con un animo belga, Catherine Malvaux è lo spirito creativo del brand Malakine.Appassionata fin da piccola al mondo del gioiello, del disegno e della pittura, Catherine realizza le suecollezioni nell'ambito del lusso dal 2007. L'ultima collezione, Once upon a time, realizzata perl'autunno/inverno, ha una preziosa aria fiabesca. Per la prima volta desidererete che la ranocchia non sitrasformi in un principe!

www.malakine joaillerie.com

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CT Scuderia Café Racer: farsi notarePubblicato il 4 novembre 2013 da Redazione | Alta orologeria

Un orologio che si ispira alla tradizione delle moto Anni ‘60

C’erano una volta (e qualche nostalgico c’è ancora, a dire il vero…) i Café Racer. Forse a chi non ha lapassione delle due ruote o una certa età, questo nome dice assai poco. Se volessimo ricorrere a Wikipedia,scopriremmo che il termine, negli Anni ’60, indicava “

”. Motociclette che erano “

”.

Ego e moto, dunque. Due elementi che, messi insieme, fanno il botto. Oppure, producono una collezionedi orologi singolare, artigianale e fuori dagli schemi, che porta in sé tutte la natura dell’essenzialità su dueruote. Non a caso si chiama CT Scuderia Café Racer e nasce dall’estro di Enrico Margaritelli, erede dellostile e della manifattura della sua famiglia, impegnata da generazioni nella progettazione e nellafabbricazione di orologi, ma, soprattutto, racer professionista.

Gli orologi della collezione CT Scuderia Café Racer si contraddistinguono per la disposizione della corona edei pulsanti disassata rispetto ai comuni segnatempo. Il nuovo modello proposto da CT SCUDERIA perl’autunno inverno 2013/2014 appartiene alla collezione CORSA ed è un concentrato di stile italiano, trattodistintivo che il marchio ha ereditato dalla nascita.

Se, un tempo, i Café Racer amavano farsi notare, trasgredire, andare oltre il banale, non si può dire che lacollezione di Margaritelli non abbia la stessa connotazione e non consenta, a chi la indossa, si passareinosservato…

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- IO DONNA Data: 02 Novembre 2013

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Il boom dei diamanti colorati Sabato 02 Novembre 2013 Scritto da Informazioni d'Oro

I diamanti con colorazioni particolari stanno ottenendo nel 2013 significativi guadagni, al contrario di quelli tradizionali in sofferenza.

Il risultato è stato che le aste e le esposizioni tenutesi nelle ultimedue settimane hanno fatto segnare continui record, sottolineandola buona salute del mercato dei diamanti colorati anche attraversoi compratori, grossisti e privati che hanno fatto salire i prezzi.

Ovviamente questo mercato non è nuovo. L’attrattiva dei diamanti colorati è sempre stata ben nota edocumentata, con una tendenza ormai decennale all’aumento, nonostante la crisi del 2008. Eppure gliesperti del settore hanno notato l’anno scorso un significativo cambiamento.

Eden Rachminov, titolare della Rachminov Diamonds 1891, parla di un'incredibile crescita di operatori nello specifico settore. «Negli ultimi due anni il mercato dei diamanti bianchi è stato piatto, mentre lepietre colorate sono state particolarmente apprezzate», ha spiegato.

«Per questo motivo molte compagnie hanno deciso di avere un inventario di queste pietre. Invece del sanomercato che abbiamo tradizionalmente avuto, con cinque o al massimo sette operatori, improvvisamentesi è creata una situazione in cui in ogni paese ci sono 30 o 40 compagnie che hanno in magazzino diamanti alternativi».

Con più compratori ed una produzione in calo, i prezzi sono saliti. Nonostante non esista una lista ufficialedei prezzi dei diamanti colorati, Rachminov stima che quello dei diamanti rosa sia salito del 30% rispetto all’anno precedente, mentre quelli dei diamanti gialli e di quelli blu siano cresciuti del 35%.

Un quadro simile è emerso dalla recente offerta di diamanti di Rio Tinto. Leibish Polnauer, di Leibish & Co.,che si è aggiudicato 7 dei 64 diamanti provenienti dalla miniera di Argyle, ha riferito che, rispetto all’annopassato, i prezzi sono aumentati di circa il 35%. Polnauer ha anche detto che c’erano molte più personeall’asta. Il risultato è stato che Rio Tinto è riuscita a guadagnare dal suo lotto migliore un diamante rosa da 2,51 carati, circa 2 milioni di dollari, cioè circa 797.000 dollari per carato.

A favorire l’ascesa dei prezzi è anche la rarità di questo tipo di pietra.Esse sono solo una parte molto piccola dell’intera produzione didiamanti. La miniera di Argyle, in Australia, è secondo Rio Tinto quellache produce il 90% di tutti i diamanti rosa del mondo. Per questo lacompagnia ha commissionato un piano di sviluppo sotterraneo che possaprolungare la vita della miniera fino al 2020.

La scarsa disponibilità di diamanti alternativi suscita anche l’interesse di collezionisti e di investitori: i nuovi ricchi di Asia, Europa dell’est e MedioOriente hanno fatto crescere la domanda, ed ora il mercato viene anche trainato dagli spiragli di ripresaeconomica di Europa e Stati Uniti.

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Alla recente asta di Christie’s “New York Magnificent Jewels”, i compratori sono stati geograficamentevariegati, con gli asiatici ad aggiudicarsi 3 dei 10 lotti migliori, contro un solo statunitense. Il miglior lotto èstato comprato dalla Moussaieff Jewellers, con sede nel regno Unito: un diamante rosa intenso da 8,77 carati aggiudicato per 6,3 milioni di dollari, circa 721.200 dollari per carato.

Anche l’asta di Sotheby’s tenutasi ad Hong Kong è stata dominata dagli asiatici: in questo caso il pezzoforte, un diamante bianco tradizionale da 118,28 carati venduto per 30,7 milioni di dollari ha fattosegnare un nuovo record di vendita, ma con un prezzo di “soli” 258.708 dollari per carato.

Questo tipo di diamanti bianchi ritenuti da investimento sono in effetti molto rari, infatti il mercato dellepietre tradizionali negli ultimi 5 anni non ha affatto brillato. Al contrario, quello dei diamanti colorati haconosciuto una crescita eccezionale.

Eppure anche questo mercato non è senza limiti. Un’esposizione di un diamante blu da 7,59 carati,denominato “Premier Blue”, si è conclusa con un nulla di fatto: secondo la Associated Press, l’offerta èarrivata a 16,1 milioni di dollari, senza raggiungere il prezzo di riserva fissato. Alcuni offerenti hannoconsiderato il diamante eccessivamente supervalutato, ritenendo il blu un colore poco attraente.

Senza dubbio il mercato dei diamanti colorati è un mercato di nicchia in cui è difficile entrare, poiché nonesistono sistemi ufficiali di rilevazione dei prezzi e le regole del mercato sono particolari. Nonostantequesto le prospettive sono sicuramente positive.

Rachminov, Polnauer ed altri non ritengono che il settore sia dentro unabolla sul punto di scoppiare. Essi sono convinti che gli operatori si sonospostati in questo mercato a causa della crescente domanda e continuano abattersi a causa della produzione in calo, e non per mera speculazione.

Nessun mercato è immune alle bolle, ma è certo che al momento i consumatori sono alla ricerca di pezzi rari e preziosi, soprattutto se hannoun valore tangibile in un momento in cui l’economia è guidata ancora da

tassi di interesse vicini allo zero.

In questo, il mercato dei diamanti colorati ha le potenzialità per surclassare, almeno nel breve termine,tutti gli altri tipi di investimento rimanendo, per ora, l’unico settore trainante ed in crescita dell’industriadei diamanti, altrimenti stagnante.

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del 31 Ottobre 2013

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Cronaca

06/11/2013

Ginevra, (TMNews) Il procuratore federale svizzero ha aperto un'inchiesta contro la società Argor Heraeusper complicità su crimini di guerra e saccheggio, in un affare di riciclaggio di oro trafugato nella RepubblicaDemocratica del Congo nel 2004.L'inchiesta fa seguito a un procedimento penale depositato dall'Ong Trial,con sede a Ginevra, che accusa l'Argor di aver riciclato oro trafugato da alcune miniere congolesi.Secondol'Organizzazione non governativa l'Argor Heraeus avrebbe raffinato circa 3 tonnellate di oro tra il 2004 e il2005 tramite un gruppo armato che, grazie alla vendita di quest'oro trafugato, finanza e sostiene le proprieattività.Secondo l'Ong si tratta di un crimine di guerra. Grazie al sostegno di un uomo d'affari locale, unaparte importante dei lingotti d'oro è stato venduto in Uganda alla società commerciale Uci che haincaricato a sua volta la società svizzera Argor di raffinare l'oro, a loro volta acquistati da istitutibancari.(IMMAGINI AFP)

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Sez. Palermo

AVREBBE messo a segno decine di rapine in gioiellerie in Abruzzo, Marche, Molise e Sicilia. Conquesta accusa i carabinieri di Petralia Sottana hanno arrestato Pamela Lazzari, 26 anni, suordinanza del tribunale di Termini Imerese. La donna era indagata per la rapina commessa il 31agosto del 2012 in una gioielleria a Castellana Sicula, che aveva fruttato 43 mila euro. Insieme aduna complice, era riuscita a distrarre la titolare e aveva razziato bracciali, collanee orecchini. Colpisimili sono stati messi a segno a Borgetto, a Milena in provincia di Caltanissetta.

05 novembre 2013 6 sez. PALERMO

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In totale ha speso 130mila euro nella stessa oreficeria diStezzano. Il conto era intestato al Comune per il qualelavorava. La donna, 56 anni, era la responsabile dei servizicontabili. E' stata fermata mentre acquistava una collanadi oro e perle da 1.800 euro

Acquistava i gioielli a spese del Comune per il qualelavora, quello di Stezzano, in provincia di Bergamo. Unadonna di 56 anni, residente ad Arcene, è stata arrestatacon l'accusa di peculato. L'arresto da parte degli uominidella squadra mobile è avvenuto in flagranza, mentre la

dipendente comunale acquistava in un centro commerciale della zona una collana con oro e perle delvalore di1.800 euro.

Il denaro l'aveva prelevato, secondo le accuse, direttamente dalle casse del Comune. Gli accertamenti dellaguardia di finanza hanno fatto emergere che dal 2012 il Comune avrebbe speso qualcosa come 130 milaeuro nella stessa gioielleria. Il sospetto è che a effettuare gli acquisti fosse sempre la dipendente arrestatache ricopriva la carica di responsabile dei servizi amministrativi e contabili del Comune. Complessivamentei bonifici del Comune a favore della gioielleria con la causale 'erogazione di beni e servizi' sono risultatiessere 44 in poco più di un anno e mezzo.

Approfittando della sua posizione, la donna avrebbe utilizzato i soldi del bilancio comunale per le propriespese in gioielleria. In municipio pare che nessuno si fosse accorto degli ammanchi visto che la donnaapprofittava della sua posizione lavorativa per camuffare le uscite del bilancio comunale. A scoprire chequalcosa non andava era stata inizialmente la guardia di finanza: controllando i conti della gioielleria, che sitrova nel centro commerciale Le Due Torri a Stezzano, per un normale accertamento di routine, hannonotato che, nell'ultimo anno, il Comune aveva fatto acquisti di gioielli per 130 mila euro, pagandoli con deibonifici. I finanzieri hanno così scoperto che la donna avrebbe sottratto le relative somme dal bilancio,indicando come spesa un generico 'erogazione di beni e di servizi'.

Nella casa della donna che si trova ad Arcene sono stati trovati e posti sotto sequestro numerosi gioielli:collane, anelli e braccialetti. La donna era entrata in contatto con la gioielleria una primal'anno scorso, quando aveva acquistato, in quel caso regolarmente per il Comune, alcune targhecommemorative per delle cerimonie. Soltanto nel 2012 i bonifici effettuati dal Comune verso la gioielleriaammontano a poco meno di 100mila euro, una cifra ben superiore a quella delle targhe commemorative.La posizione del titolare della gioielleria è ora al vaglio della polizia. La dipendente è stata interrogata dalgip, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

(04 novembre 2013)

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venerdì 01 novembre 2013CRIMINALITÀ. Il bottino è di 40 mila euro

All´“Arte Orafa” di Marostica In azione un uomo e una donna Il titolare: «Ero paralizzato dalla paura, nonso se erano armati»

Distraggono l´orefice e rubano quarantamila euro di gioielli. Il maxifurto è avvenuto ieri a Marostica alla gioielleria “Arte orafa”, situatain via Montello, a pochi passi dal centro città. L´esatta dinamicacomunque è ancora piuttosto misteriosa e del caso si stannooccupando i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile diBassano. Tutto è successo attorno alle 11. Due persone con il voltoscoperto, un uomo e una donna, hanno parcheggiato la macchinadavanti al negozio e sono entrati fingendosi dei clienti. I due hannochiesto al proprietario, G.D., residente a Cartigliano, di visionarealcuni monili. Mentre quest´ultimo cercando di soddisfare le lororichieste conversando con l´uomo, la donna ha sottratto da uncassetto quattro rotoli di monili in oro, per circa 40 mila euro,coperti da assicurazione. I commercianti dei paraggi non si sonoaccorti di nulla, così come gli inquilini del condominio dove si trovala gioielleria. Non è la prima volta che il titolare subisce un furto.«Quando mi sono accorto che mi stavano raggirando spiega iltitolare non ho avuto la forza di reagire e sono solo riuscito asedermi sulla sedia dietro al bancone e aspettare che andassero via».Nessuna conseguenza fisica dunque per il titolare, anche se lo choc è stato tale da fargli perdere ogniricordo. Non ha saputo dire neanche se i malviventi fossero armati o no.I carabinieri hanno già richiesto i nastri delle videocamere di sorveglianza. G.P.

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