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RASSEGNA STAMPA ASHOKA Italia Innovare per Ripartire MILANO , 26 febbraio 2015

Rassegna stampa Ashoka italia

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Cosa hanno scritto di noi i giornali italiani dopo il grande evento "Innovare per ripartire"

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  • RASSEGNA STAMPA ASHOKA Italia

    Innovare per Ripartire

    MILANO , 26 febbraio 2015

  • http://nova.ilsole24ore.com/progetti/da-ashoka-a-impact-hub-i-

    network-per-la-scalabilita

    Da Ashoka a Impact

    Hub i network

    per la scalabilit

    Le reti mondiali impegnate nella replica internazionale delle imprese sociali. Per portare

    ovunque le buone pratiche che migliorano la vita di milioni di persone

    di Alessia Maccaferri 24 Febbraio, 2015

    La missione di ogni impresa tradizionale principalmente la crescita sui mercati nazionali o

    internazionali. Unimpresa sociale innovativa, invece, mira a trasformare alla radice abitudini

    e comportamenti di milioni di persone. E portare linnovazione su larga scala, creando tutte le

    condizioni perch limpatto sia pi forte possibile. Per questo la scalabilit unopportunit

    per incidere profondamente creando un solco tra il prima e il dopo, nella societ. Da una deci-

    na di anni i network di innovatori sociali lo hanno capito e si muovono adattando le logiche

    aziendali tradizionali. Come Ashoka che ha pi di 3mila fellow (tra cui il recente Nobel per la

    Pace Kailash Satyarthi premiato assieme a Malala Yousafzai) in 85 paesi. Dapprima concen-

    trata sui paesi in via di sviluppo, da una decina di anni Ashoka attiva in Europa. Il processo

    sempre lo stesso: selezioniamo le personi con grandi idee di successo, le aiutiamo a crescere

    prima nella propria citt, poi nella regione, poi su scala nazionale, e quindi eventualmente su

    scala internazionale spiega Alessandro Valera, alla guida di Ashoka Italia che debutter il

    26 febbraio. I modelli di replica possono essere i pi diversi: la merger & acquisition, simile

    alle operazione di fusione e acquisizione delle aziende tradizionali for profit, il social franchi-

    sing dove il fellow detiene la leadership sulle organizzazioni gemelle, la licenza dove il fel-

    low incassa un gettone sul valore economico generato come riconoscimento della propriet

    intellettuale, e infine il modello open source dove il fellow dona la propria metodologia, senza

    vincoli, a chi ne ha le competenze e letica. Ashoka finanzia persone, non progetti. E

    limprenditore sociale si distingue dallattivista perch ha in aggiunta la propensione al ri-

    schio, la forza di una rete sociale e la volont di cambiare il sistema in modo radicale. Tanto

    che lorganizzazione dichiara che il 57% dei fellow cambia le politiche nazionali nel settore di

    riferimento nei primi cinque anni e il 52% cambia il codice di condotta, mission statement o

    politiche dinclusione delle aziende con cui lavorano. Poi la scalabilit di per s non un

    mantra aggiunge Valera ma va intreprata con un adattamento culturale. Il metodo cer-

    care, tramite un advisor locale, di allacciarsi a una o diverse realt esistenti che possano di-

    ventare un partner nel paese in cui si intende entrare. Cos come stanno facendo gli 11 im-

    prenditori sociali stranieri che si presenteranno il 26 febbraio a Milano. Chiaramente dap-

    prima i fellow si muovono su contesti socio-economici e culturali simili aggiunge Valera

    poi analizzano contesti diversi e valutano se ci possono essere vincoli insormontabili oppure

    no. Lo sa bene limprenditore tedesco Sascha Haselmayer che con la sua organizzazione,

    fondata quattro anni fa, ha scalato decine di citt in tutto il mondo. Oltretutto in un ambito di

  • tradizionali resistenze allinnovazione, quali sono le istituzioni pubbliche. I suoi interessi sono

    linnovazione dei servizi cittadini e nuovi metodi di approvvigionamento. Attraverso la sua

    organizzazione Citymart, Sascha supporta le citt aiutandole a razionalizzare i loro processi di

    approvvigionamento e a investire meno risorse pubbliche ottenendo un maggior impatto so-

    ciale. Per esempio, lapertura degli appalti pubblici consente alle citt di risparmiare circa il 5-

    10 % sui costi operativi e di aumentare loccupazione del 5% grazie allo sviluppo

    dellimprenditorialit. Attraverso 99 sfide pubblicate dalle citt tramite Citymart, sono state

    scoperte pi di 10mila nuove soluzioni, eliminando re-invenzioni e replicando innovazioni

    urbane e sociali in varie citt nel mondo. Limpatto ha coinvolto 7,5 milioni di cittadini bene-

    ficiari. Ora anche lEuropa si muove con il progetto Benisi (Building a European Network of

    Incubators for Social Innovation) che punta a individuare entro due anni 300 realt di innova-

    zione sociale e ambientale da scalare. Stiamo lavorando per fare una mappa europea degli

    attori e delle infrastrutture per linnovazione sociale e la scalabilit, dagli incubatori ai canali

    di finanziamento spiega Alberto Masetti- Zannini, coordinatore del programma scaling a

    Impact Hub Network, la rete mondiale che conta 65 hub e 10mila membri. Impact Hub (con

    sei delle sue sedi europee tra cui Milano) partecipa a Benisi assieme a i-Propeller, Eurada, Di-

    esis, Pefondes, Fondazione Cariplo. Inoltre stiamo identificando le realt che possono essere

    interessate alla scalabilit. E ci stiamo rendendo conto che scalare unimpresa sociale un la-

    voro di natura sartoriale aggiunge Masetti-Zannini in molti casi sono imprese che, essendo

    gi avviate da qualche tempo, hanno gi avuto diversi aggiustamenti, hanno bisogni molto

    specifici. Ad aprile Impact Hub presenter cento imprese che si apprestano a scalare in Eu-

    ropa e a cui il network fornir supporti ad hoc. Alessia Maccaferri -

  • Imprenditori si diventa, tra scuola, i mentor e il teatro, Il Sole 24 Ore, 08/02/2015

  • http://nova.ilsole24ore.com/progetti/innovatori-sociali-rete-a-maglie-larghe

    PROGETTI

    Innovatori sociali,

    rete a maglie larghea elaborato la mappa italiana delle realt ad alto impatto. In cima

    alla classifica la Sardegna e la Puglia, il settore pi attivo lavoro e sviluppo locale

    di Alessia Maccaferri 26 Febbraio, 2015

    Sardegna

    Un tessuto fatto di fili ricchi, preziosi e colorati. Ma la trama ancora un po fragile. Cos ap-pare la rete degli innovatori sociali italiani, elaborata da Ashoka, lorganizzazione mondiale che ha debuttato ieri in Italia.

    La ricerca, realizzata su un campione di 850 imprenditori sociali, ha messo in luce i settori

    chiave, che sono il lavoro e lo sviluppo locale, lecologia, la sostenibilit e lagricoltura, la scuola e linfanzia, la sanit e lantimafia.

    In termini assoluti i primi posti per numero di imprenditori sociali vanno a Lombardia

    (22,95%), Lazio (14,13%), Puglia (8,62%), Emilia-Romagna (7,62%), Piemonte (7,01). Ma se

    si considera anche la popolazione allora la classifica cambia: le regioni a maggior concentra-

    zione di innovazione ad alto impatto sono la Sardegna e la Puglia, mentre ultime sono Veneto,

    Toscana e Campania.

  • Come in altri settori, le donne restano in minoranza, rappresentando il 32% del campione.

    Osservando la mappa si nota poi la scarsit delle relazioni allinterno dei nodi (i settori) e tra i

    nodi, con una frammentariet tipica del settore sociale. In Italia spiega Alessandro Valera alla guida di Ashoka Italia c un tessuto vivace di imprenditori sociali. Ci che invece debole, rispetto ad altre realt straniere, la capacit di aggregazione, di fare rete e di averne

    supporto. Lorganizzazione, che vanta tremila fellow in 85 paesi, punta a replicare in Italia 11 casi di successo stranieri. E a indirizzare le eccellenze con un modello economico-gestionale sostenibile che beneficia del supporto di una rete globale, ha aggiunto ieri Valera

    a Milano allevento Innovare per ripartire alla Robert Bosch Spa (lomonima fondazione partner del progetto).

    Infine, dallindagine emergono gli innovatori sociali pi citati:

    Roberto Covolo Ex Fadda Puglia

    Davide Agazzi Rena Lombardia

    Dario Riccobono Addiopizzo Travel Sicilia

    Selene Biffi Plain Ink Lombardia

    Cristina Alga Clac Sicilia

  • Vincenzo Linarello Consorzio GOEL Calabria

    Marco Tognetti

    LAMA Development and Cooperation

    Agency Toscana

    Luciana Delle Donne Made in Carcere Puglia

    Andrea Paoletti Casa Netural Matera Basilicata

    Daniele Marannano Addiopizzo Sicilia

    Daniel Tarozzi Italia che cambia Lazio

    Guglielmo Apolloni Progetto School Raising Emilia Romagna

    http://sociale.corriere.it/a-milano-la-rete-globale-di-imprenditori-sociali-valera-il-business-ha-

    bisogno-di-modelli-sostenibili/

    MILANO Sbarca finalmente in Italia Ashoka, la pi grande rete di imprenditori sociali mai

    realizzata nel mondo. Una realt, attiva da 35 anni con oltre 3 mila fellow attivi in 80 nazioni

    e 5 contenenti, che punta a rilanciare leconomia dellEuropa del Sud usando come volano

    proprio limprenditorialit sociale. Citt scelta per radicare il modello Ashoka anche in Italia,

    Milano dove, questa mattina, dodici tra i pi brillanti imprenditori sociali di tutta lEuropa, si

  • sono dati appuntamento per raccontare le loro esperienze e cercare potenziali partner per re-

    plicare il loro business nella Penisola in collaborazione con Human Foundation. La nostra

    citt spiega lassessore milanese Cristina Tajani e stata la prima in Italia a dare vita a un

    incubatore per le imprese sociali e punta molto a costruire una vera e propria rete di economia

    collaborativa. Anche perch, crediamo fortemente nel binomio fatto da innovazione e inclu-

    sione sociale.

    IMPRENDITORI SOCIALI A spiegare agli imprenditori nostrani come rendere vincente e

    economicamente vantaggiosa unimpresa sociale, le dodici punte di diamante di Ashoka. Che

    hanno presentato a una numerosissima platea modelli virtuosi e replicabili. Dal nuovo sistema

    di diagnostica per la prevenzione del cancro al seno inventato dai tedeschi Frank Hoffman e

    Stephen Wilhem alla piattaforma per lo sviluppo delle competenze inventato dalla turca Serra

    Titiz, fino allorganizzazione di servizi gestita da ex criminali creata dallinglese Mark Jo-

    hnson e che ha fatturato oltre a un milione di sterline. Ma anche il supporto per il ritorno al

    lavoro delle donne che hanno subito violenza ideato dalla spagnola Ana Bella Estevez, i pro-

    grammi per le persone anziane gestito dallirlandese Mary Nally e la piattaforma del francese

    Christian Vanizette che sostiene attivamente pi di 520 imprenditori sociali. Solo alcune, di

    tutte quelle soluzioni e innovazioni che riescono a creare impatto non solo sociale, ma anche

    un ritorno economico.

    ASHOKA IN ITALIA Tutti modelli di business funzionali ed esportabili. Nel nostro Paese

    afferma Alessandro Valera, launch director di Ashoka Italia esiste gi un tessuto molto

    ricco di imprenditori sociali, anche se fino ad oggi hanno inciso ancora poco sul cambiamen-

    to. Per questo, vogliamo indirizzare queste eccellenze a condividere un modello economico-

    gestionale che fa impresa allinterno di una rete globale. Una missione incoraggiata anche

    dai numeri degli imprenditori sociali italiani che diventano sempre di pi, anno dopo anno.

    Per fare il grande passo conclude Valera bisogna solo rendere i modelli imprenditoriali

    pi sostenibili e internazionalizzare le nostre idee migliori. E per farlo ora c Ashoka.

    @CorriereSociale

  • http://www.iodonna.it/speciali/attualita/primo-piano/2014/donne-lavoro-

    legislazione/imprenditori-sociali-rete-ashoka-50277883361.shtml

    Discovery Hands: arrivano in Italia gli imprenditori sociali Presentata la rete (diffusa in 80 Paesi) che mette in relazione e stimola la creazione di progetti di rinnovamento ambientale, scolastico, sanitario. Ad alta redditivit di Benedetta Verrini - 26 febbraio 2015

    Foto di Getty Images Si chiama Discovering Hands ed un progetto per la prevenzione del cancro al seno, ma

    anche un caso di successo nellambito dellimpresa sociale. In Germania, dove si diffuso, ha

    permesso uno screening su oltre diecimila donne con un tasso di scoperta delle alterazioni del 30 per

    cento pi alto (e per il 50 per cento su porzioni di tessuto pi piccole) rispetto a un normale controllo

    del ginecologo. A realizzare la visita sono donne non vedenti che hanno ricevuto una formazione speci-

    fica e che, attraverso la loro particolare abilit tattile, si sono rivelate capaci di fornire una prevenzione

    molto approfondita (Medical Tactile Examiners). Le loro visite oggi vengono normalmente rim-

    borsate dalle assicurazioni sanitarie tedesche e sono diffuse, attraverso la formula del social fran-

    chising, negli studi privati dei ginecologi e in alcuni ospedali.

    La fortuna del progetto, oltre che finanziaria, ha avuto un duplice impatto sociale: sulle donne non ve-

    denti, valorizzate e remunerate per il loro talento; sulle donne visitate, che hanno potuto prevenire il

    tumore pi efficacemente.

    Discovering Hands solo una delle tante esperienze illustrate a Milano nellambito della pri-

    ma presentazione in Italia di Ashoka, la pi grande rete al mondo di imprenditori sociali (sono

    tremila attivi in 80 Paesi).

    Ashoka seleziona, forma e connette tra loro gli innovatori sociali, li aiuta a crescere nella

    propria citt e poi su scala nazionale, e se hanno le potenzialit anche a livello internazionale. Per di-

    ventare fellows, gli imprenditori devono sviluppare nuovi modelli di mercato che producano

    valore sociale ad alto impatto.

    LItalia era lunico paese del G7 in cui la rete di Ashoka non era ancora arrivata, sebbene anche da noi

    ci sia un tessuto vivace di imprenditori sociali ha detto Alessandro Valera, launch director di Ashoka

    Italia. Per fino a oggi non si sono selezionati quelli che davvero possono incidere in maniera efficace

  • sul cambiamento di un intero settore, n si sono aiutati a esportare i loro progetti allestero. Con Asho-

    ka vogliamo valorizzare queste eccellenze.

    Gli imprenditori sociali italiani si concentrano in Lombardia (22,9 per cento) e nel Lazio (14,9 per cento) e portano un dividendo di benessere impegnandosi in particolare nei settori del lavoro e dello svi-luppo locale, seguiti da settori come lecologia, la sostenibilit e lagricoltura, la scuola, linfanzia, la sanit, fino allantimafia. Grazie a un contributo della Fondazione Bosch, pari a 300 mila euro, che ha reso possibile il suo debutto, Ashoka Italia promuover iniziative in grado di sviluppare nuove opportunit lavorative. E il caso tedesco di Discovering Hands ha gi trovato advisor italiani pronti a testarne la replicabilit nel nostro Paese: Ci stiamo muovendo per illustrare lesperienza al mondo scientifico e medico italiano e per stringere alleanze con le realt associative delle persone non vedenti, con lidea di riproporre anche qui lagile modello del social franchising spiega Samir de Chadarevian, uno degli advisor. Nel frattempo, alcuni giovani imprenditori italiani hanno gi colto lopportunit offerta da Ashoka: Flaviano Bianchini il primo fellow italia-no. Ha creato Source International, una rete internazionale che opera contro le violazioni dei diritti umani legati a tematiche ambienta-li: Siamo impegnati in America Latina, in Africa ma anche in Basilicata e a Pantelleria, offrendo assistenza e supporto alle comunit locali coinvolte nelle attivit di estrazione petrolifera spiega. Limpresa sociale genera sempre un doppio profitto, quello insito nellimpresa stessa, ma anche uno straordinario dividendo sociale, che ricade su unintera comunit e che si preoccupa davvero di costruire un futuro migliore

    http://www.panorama.it/scienza/green/litalia-degli-imprenditori-sociali-la-maggior-concentrazione-

    in-puglia-e-sardegna/

    PANORAMA it

  • L'Italia degli imprenditori sociali, la

    maggior concentrazione in Puglia e

    Sardegna

    Ai primi posti per percentuale Lombardia

    e Lazio, mentre restano fanalino di coda

    Veneto, Toscana e Campania. Poche le donne: sono infatti solo il 32% contro il

    41% dell'Austria. 26 febbraio 2015

    Disegnata la mappa italiana degli imprenditori innovatori sociali. Ai primi posti per

    percentuale la Lombardia (22,9%) e il Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della po-

    polazione, le Regioni a maggior tasso di operatori del cambiamento nel settore

    sono la Sardegna e la Puglia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campania.

    La ricerca, compiuta su un campione di 850 imprenditori sociali, ha anche messo in

    evidenza i settori di azione dellimpresa sociale in Italia: al primo posto c il lavo-

    ro e lo sviluppo locale, seguito da ecologia, sostenibilit e agricoltura, scuola e in-

    fanzia, sanit e un settore tutto italiano come quello dellantimafia. Limpresa so-

    ciale italiana, per, non rosa: le donne rappresentano infatti solo il 32% del cam-

    pione, mentre in Austria un'analoga ricerca ne aveva individuate il 41%.

    A scattare la fotografia del settore la ricerca realizzata da Ashoka in collaborazio-

    ne con Fas Research e presentata in occasione di Innovare per ripartire. Gli im-

    prenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel mondo.

    Lappuntamento ha segnato il debutto sul mercato italiano di Ashoka, la pi grande

    rete globale di imprenditori sociali, attiva da 35 anni con pi di 3.000 fellows in ol-

    tre 80 nazioni nei cinque continenti. Ashoka seleziona, forma e connette innovatori

  • sociali di tutto il mondo, li aiuta a crescere nella propria citt, poi nella regione e su

    scala nazionale, e se hanno le potenzialit anche a livello internazionale.

    Lingresso di Ashoka in Italia, unico grande Paese del G7 in cui non era ancora

    presente, si realizza anche grazie al contributo della Fondazione Bosch che ha stan-

    ziato per questa start up del sociale circa 300.000 euro. Gli imprenditori per diven-

    tare "fellows" di Ashoka devono sviluppare nuovi modelli di mercato che produca-

    no valore sociale ad alto impatto. A quelli selezionati viene fornita una borsa di

    studio pluriennale e l'accesso alla rete globale.

    Tramite il percorso di collaborazione con Ashoka, il 57% dei fellows cambia le po-

    litiche nazionali nel proprio settore nei primi 5 anni dallelezione; il 52% delle a-

    ziende partner cambia il codice di condotta, il 61% dei fellows inserisce nei propri

    modelli di gestione degli elementi di mercato che contribuiscono in media al 41%

    del loro budget; il 28% dei fellows sviluppa una joint venture con unazienda.

    Tra i 12 imprenditori sociali da tutta Europa che hanno illustrato le proprie metodo-

    logie in occasione dell'appuntamento, anche gli italiani Luciana Delle Donne, im-

    prenditrice leccese che ha ideato il marchio Made in Carcere i cui accessori di de-

    sign vengono realizzati dalle detenute con scarti dellindustria tessile.

    Poi ci sono Dario Riccobono, siciliano, che ha creato AddioPizzo Travel, agenzia

    di viaggi che offre pacchetti turistici in strutture e servizi che non pagano il pizzo; e

    ancora, Guglielmo Apolloni, che ha dato vita a Raising School, la prima piattafor-

    ma di crowdfunding per le scuole.

    Riproduzione Riservata

    http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Lavoro-Puglia-Sardegna-maggiore-

    concentrazione-imprese-sociali/26-02-2015/1-A_016019159.shtml

    26 febbraio, 2015

  • ECONOMIA

    Lavoro: in Puglia e Sardegna maggiore

    concentrazione imprese sociali ROMA (MF-DJ)--Disegnata la mappa italiana degli imprenditori/innovatori sociali. Ai primi

    posti per percentuale la Lombardia (22.9%) e il Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della po-

    polazione, le Regioni a maggior tasso di "operatori del cambiamento" nel settore sono la Sar-

    degna e la Puglia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campania. La ricerca compiuta su un

    campione di 850 imprenditori sociali e realizzata da Ashoka in collaborazione con FAS Rese-

    arch e presentata oggi in occasione dell'evento, "Innovare per ripartire. Gli imprenditori socia-

    li di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel mondo", ha anche messo in evidenza i

    settori di azione dell'impresa sociale in Italia, al primo posto c'e' il lavoro e lo sviluppo locale,

    seguito da ecologia, sostenibilita' e agricoltura, scuola e infanzia, sanita' e un settore tutto ita-

    liano come quello dell'antimafia. L'impresa sociale italiana non "ama" le donne, che rappre-

    sentano infatti solo il 32% del campione, mentre in Austria un analoga ricerca ne aveva indi-

    viduate il 41%. L'evento ha segnato il debutto sul mercato italiano di Ashoka, la piu' grande

    rete globale di imprenditori sociali, attiva da 35 anni con piu' di 3.000 fellows in oltre 80 na-

    zioni nei cinque continenti, e ha visto la partecipazione di oltre 350, tra imprenditori, investi-

    tori, fondazioni e istituzioni.

  • http://milano.repubblica.it/dettaglio-news/-/18473

    COMUNE, TAJANI: "MILANO CAPITALE INNOVAZIONE SOCIA-LE"

    "Milano la citt dove, negli ultimi anni, nato il pi alto numero di start up innovative e imprese socia-

    li, secondo la definizione del Ministero dello Sviluppo economico. Il Comune si messo al servizio di questo processo promuovendo Fabriq, il primo incubatore d'impresa dedicato esclusivamente alle im-

    prese a vocazione sociale, il cui bando aperto fino al 30 marzo. Un settore, quello delle imprese so-ciali, che a livello nazionale in 10 anni ha visto raddoppiare i suoi numeri passando dalle 8.500 impre-

    se del 2004 alle attuali 17.600, con un numero di addetti che supera le 400mila persone impiegate". A

    renderlo noto l'assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Universit Cristina Tajani, intervenendo questa mattina a "Innovare per ripartire": la giornata incontro all'auditorium Robert Bosch

    di via Marco Colonna 35 per presentare agli operatori italiani la nascita di Ashoka Italia, la pi gran-

    de rete globale di imprenditori sociali, con pi di 3.000 imprenditori-innovatori in oltre 80 nazioni e uffici regionali nei cinque continenti. "Le esperienze che abbiamo sostenuto e finanziato in questi quattro

    anni - prosegue l'assessore in una nota - hanno contribuito non solo a generare occupazione per i pi giovani grazie alle 318 start up create, ma anche a restituire alla citt 12.000 mq di spazi in disuso, ol-

    tre a creare animazione economica e sociale nei quartieri e a produrre comunit attraverso le piatta-forme di economia collaborativa". Penso - ha concluso Tajani - a quanto realizzato a Quarto Oggiaro

    dove, grazie a Fabriq, il primo incubatore sociale nato dalla collaborazione tra amministrazione e ope-

    ratori privati, siamo riusciti a coniugare impresa e sviluppo non solo puntando sulla tecnologia, ma an-

    che sull'interazione tra le persone e le comunit locali. Comunit che diventano destinatarie e produt-

    trici di servizi socialmente innovativi e sostenibili basati su un business model che valorizza le sinergie

    e le reciprocit". A confrontarsi questa mattina sul ruolo delle imprese sociali nel panorama economico

    italiano oltre all'assessore Cristina Tajani in rappresentanza dell'amministrazione sono stati: Alessan-

    dro Valera Launch Director di Ashoka Italia, Luciano Balbo di Oltre Venture, Atje Drexler di Robert

    Bosch Schiftung e Giovanna Melandri in rappresentanza di Human Foundation affiancata da Gerard

    Dambach di Bosch Italia. Nel corso della giornata diversi i momenti di dibattito tra i rappresentanti del-

    le fondazioni locali, organizzazioni sociali, investitori, funzionari pubblici e cittadini impegnati in discus-

    sioni e workshop per "mobilitare uno sforzo collettivo per la creazione di un ecosistema di imprendito-

    ria sociale in Italia".

  • http://www.milanofinanza.it/news/lavoro-in-puglia-e-sardegna-maggiore-concentrazione-imprese-

    sociali-201502261544261010

    26 feb 2015

    Lavoro: in Puglia e Sardegna maggiore concentra-

    zione imprese sociali

    ROMA (MF-DJ)--Disegnata la mappa italiana degli imprenditori/innovator sociali. Ai primi posti

    per percentuale la Lombardia (22.9%) e il Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della popolazione,

    le Regioni a maggior tasso di "operatori del cambiamento" nel settore sono la Sardegna e la Pu-

    glia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campania. La ricerca compiuta su un campione di 850

    imprenditori sociali e realizzata da Ashoka in collaborazione con FAS Research e presentata oggi

    in occasione dell'evento, "Innovare per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore

    per la crescita. In Italia e nel mondo", ha anche messo in evidenza i settori di azione dell'impresa

    sociale in Italia, al primo posto c'e' il lavoro e lo sviluppo locale, seguito da ecologia, sostenibilita'

    e agricoltura, scuola e infanzia, sanita' e un settore tutto italiano come quello dell'antimafia. L'im-

    presa sociale italiana non "ama" le donne, che rappresentano infatti solo il 32% del campione,

    mentre in Austria un analoga ricerca ne aveva individuate il 41% L'evento ha segnato il debutto

    sul mercato italiano di Ashoka, la piu' grande rete globale di imprenditori sociali, attiva da 35 anni

    con piu' di 3.000 fellows in oltre 80 nazioni nei cinque continenti, e ha visto la partecipazione di

    oltre 350, tra imprenditori, investitori, fondazioni e istituzioni.

  • http://www.liberoquotidiano.it/news/sostenibilita/11760912/L-Italia-degli-imprenditori-sociali-.html

    26 febbraio 2015

    L'Italia degli imprenditori sociali, la maggior

    concentrazione in Puglia e Sardegna Ai primi posti per percentuale Lombardia e Lazio, mentre restano fanalino

    di coda Veneto, Toscana e Campania. Poche le donne: sono infatti solo il

    32% contro il 41% dell'Austria.

    Disegnata la mappa italiana degli imprenditori innovatori sociali. Ai primi posti per percentuale la Lombardia (22,9%) e il Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della popolazione, le Regioni a maggior

    tasso di operatori del cambiamento nel settore sono la Sardegna e la Puglia, fanalino di coda Ve-neto, Toscana e Campania. La ricerca, compiuta su un campione di 850 imprenditori sociali, ha anche messo in evidenza i settori di azione dellimpresa sociale in Italia: al primo posto c il lavoro e lo sviluppo locale, seguito da ecologia, sostenibilit e agricoltura, scuola e infanzia, sanit e un settore tutto italiano come quello dellantimafia. Limpresa sociale ita-liana, per, non rosa: le donne rappresentano infatti solo il 32% del campione, mentre in Austria un'analoga ricerca ne aveva individuate il 41%. A scattare la fotografia del settore la ricerca realizzata da Ashoka in collaborazione con Fas Research e pre-sentata in occasione di Innovare per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel mondo. Lappuntamento ha segnato il debutto sul mercato italiano di Ashoka, la pi grande rete globale di imprenditori sociali, attiva da 35 anni con pi di 3.000 fellows in oltre 80 nazioni nei cinque continenti. Ashoka seleziona, forma e connette innovatori sociali di tutto il mondo, li aiuta a crescere nella propria citt, poi nella regione e su scala nazionale, e se hanno le potenzialit anche a livello internazionale. Lingresso di Ashoka in Italia, unico grande Paese del G7 in cui non era ancora presente, si realizza anche grazie al contributo della Fondazione Bosch che ha stanziato per questa start up del sociale circa 300.000 euro. Gli imprenditori per diventare "fellows" di Ashoka devono sviluppare nuovi modelli di mercato che producano va-lore sociale ad alto impatto. A quelli selezionati viene fornita una borsa di studio pluriennale e l'accesso alla re-te globale. Tramite il percorso di collaborazione con Ashoka, il 57% dei fellows cambia le politiche nazionali nel proprio settore nei primi 5 anni dallelezione; il 52% delle aziende partner cambia il codice di condotta, il 61% dei fel-lows inserisce nei propri modelli di gestione degli elementi di mercato che contribuiscono in media al 41% del loro budget; il 28% dei fellows sviluppa una joint venture con unazienda. Tra i 12 imprenditori sociali da tutta Europa che hanno illustrato le proprie metodologie in occasione dell'ap-puntamento, anche gli italiani Luciana Delle Donne, imprenditrice leccese che ha ideato il marchio Made in Carcere i cui accessori di design vengono realizzati dalle detenute con scarti dellindustria tessile. Poi ci sono Dario Riccobono, siciliano, che ha creato AddioPizzo Travel, agenzia di viaggi che offre pacchetti tu-ristici in strutture e servizi che non pagano il pizzo; e ancora, Guglielmo Apolloni, che ha dato vita a Raising School, la prima piattaforma di crowdfunding per le scuole.

  • http://ildenaro.it/blog/2015/02/26/ecco-la-mappa-degli-imprenditori-sociali-la-campania-fanalino-

    di-coda-in-italia/

    Mappa degli imprenditori sociali

    Campania fanalino di coda in Italia Di Redazione il Denaro gioved 26 febbraio

    Disegnata la mappa italiana degli imprendito-

    ri/innovatori sociali. Ai primi posti per percentuale la Lombardia (22.9%) e il Lazio (14,3%)

    ma, se si tiene conto della popolazione, le Regioni a maggior tasso di operatori del cambia-

    mento nel settore sono la Sardegna e la Puglia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campa-nia. La ricerca compiuta su un campione di 850 imprenditori sociali ha anche messo in evi-

    denza i settori di azione dellimpresa sociale in Italia, al primo posto ce il lavoro e lo svilup-po locale, seguito da ecologia, sostenibilita e agricoltura, scuola e infanzia, sanita e un setto-re tutto italiano come quello dellantimafia. Limpresa sociale italiana non ama le donne, che rappresentano infatti solo il 32% del campione, mentre in Austria un analoga ricerca ne

    aveva individuate il 41%. Questa geografia dellimprenditoria sociale Made in Italy e stata realizzata da Ashoka in collaborazione con FAS Research e presentata oggi in occasione

    dellevento, Innovare per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel mondo, patrocinato dal Comune di Milano con il sostegno della Fon-

    dazione Robert Bosch e coordinato da Alessandro Valera, Launch Director di Ashoka Italia,

    che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Cristina Taiani (Assessore, Comune di Milano)

    Luciano Balbo (Oltre Venture), Atje Drexler (Robert Bosch Stiftung), Giovanna Melandri

    (Human Foundation) e Gerhard Dambach (Bosch Italia). Levento ha segnato il debutto sul mercato italiano di Ashoka, la piu grande rete globale di imprenditori so-ciali, attiva da 35 anni con piu di 3.000 fellows in oltre 80 nazioni nei cinque continenti, e ha visto la parteci-pazione di oltre 350, tra imprenditori, investitori, fondazioni e istituzioni.

  • http://www.iltempo.it/adn-kronos/2015/02/26/l-italia-degli-imprenditori-sociali-la-

    maggior-concentrazione-in-puglia-e-sardegna-1.1383254?localLinksEnabled=false

    L'Italia degli imprenditori sociali, la maggior concentrazione in Puglia e Sardegna poche donne nel settore, solo il 32% contro il 41% dell'Austria

    Roma, 26 febDisegnata la mappa italiana degli imprenditori innovatori sociali. Ai primi posti per per-centuale la Lombardia (22,9%) e il Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della popolazione, le Regioni a maggior tasso di operatori del cambiamento nel settore sono la Sardegna e la Puglia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campania. La ricerca, compiuta su un campione di 850 imprenditori sociali, ha an-che messo in evidenza i settori di azione dellimpresa sociale in Italia: al primo posto c il lavoro e lo sviluppo locale, seguito da ecologia, sostenibilit e agricoltura, scuola e infanzia, sanit e un settore tutto italiano come quello dellantimafia. Limpresa sociale italiana, per, non rosa: le donne rappre-sentano infatti solo il 32% del campione, mentre in Austria un'analoga ricerca ne aveva individuate il 41%.A scattare la fotografia del settore la ricerca realizzata da Ashoka in collaborazione con Fas Re-search e presentata in occasione di Innovare per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel mondo.Lappuntamento ha segnato il debutto sul mercato italia-no di Ashoka, la pi grande rete globale di imprenditori sociali, attiva da 35 anni con pi di 3.000 fel-lows in oltre 80 nazioni nei cinque continenti. Ashoka seleziona, forma e connette innovatori sociali di tutto il mondo, li aiuta a crescere nella propria citt, poi nella regione e su scala nazionale, e se hanno le potenzialit anche a livello internazionale. Lingresso di Ashoka in Italia, unico grande Paese del G7 in cui non era ancora presente, si realizza anche grazie al contributo della Fondazione Bosch che ha stanziato per questa start up del sociale circa 300.000 euro. Gli imprenditori per diventare "fellows" di Ashoka devono sviluppare nuovi modelli di mercato che producano valore sociale ad alto impatto. A quelli selezionati viene fornita una borsa di studio pluriennale e l'accesso alla rete globale. Tramite il percorso di collaborazione con Ashoka, il 57% dei fellows cambia le politiche nazionali nel proprio set-tore nei primi 5 anni dallelezione; il 52% delle aziende partner cambia il codice di condotta, il 61% dei fellows inserisce nei propri modelli di gestione degli elementi di mercato che contribuiscono in media al 41% del loro budget; il 28% dei fellows sviluppa una joint venture con unazienda.Tra i 12 imprendi-tori sociali da tutta Europa che hanno illustrato le proprie metodologie in occasione dell'appuntamen-to, anche gli italiani Luciana Delle Donne, imprenditrice leccese che ha ideato il marchio Made in Car-cere i cui accessori di design vengono realizzati dalle detenute con scarti dellindustria tessile.Poi ci so-no Dario Riccobono, siciliano, che ha creato AddioPizzo Travel, agenzia di viaggi che offre pacchetti turistici in strutture e servizi che non pagano il pizzo; e ancora, Guglielmo Apolloni, che ha dato vita a Raising School, la prima piattaforma di crowdfunding per le scuole.

  • http://finanza.tgcom24.mediaset.it/news/dettaglio_news.asp?id=201502261544261010&chkAgenzie=PMFNW

    26 febbraio, 2015

    Lavoro: in Puglia e Sardegna maggiore concentrazione imprese sociali 26/02/2015 15.14

    ROMA Disegnata la mappa italiana degli imprenditori/innovatori

    sociali. Ai primi posti per percentuale la Lombardia (22.9%) e il Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della popolazione, le Regioni a maggior tasso di "operatori del cambiamento" nel settore sono la Sardegna e la

    Puglia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campania. La ricerca compiuta su un campione di 850 imprenditori sociali e realizzata da Ashoka in collaborazione con FAS Research e presentata oggi

    in occasione dell'evento, "Innovare per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel mondo", ha anche messo in evidenza i settori di azione dell'impresa sociale in

    Italia, al primo posto c'e' il lavoro e lo sviluppo locale, seguito da ecologia, sostenibilita' e agricoltura, scuola e infanzia, sanita' e un settore tutto italiano come quello dell'antimafia. L'impresa sociale

    italiana non "ama" le donne, che rappresentano infatti solo il 32% del campione, mentre in Austria un analoga ricerca ne aveva individuate il 41%. L'evento ha segnato il debutto sul mercato italiano di Ashoka, la piu'

    grande rete globale di imprenditori sociali, attiva da 35 anni con piu' di 3.000 fellows in oltre 80 nazioni nei cinque continenti, e ha visto la partecipazione di oltre 350, tra imprenditori, investitori, fondazioni e

    istituzioni.

  • http://www.focus.it/ambiente/ecologia/l-italia-degli-imprenditori-sociali-la-maggior-

    concentrazione-in-puglia-e-sardegna

    26 feb 2015

    L'Italia degli imprenditori sociali, la

    maggior concentrazione in Puglia e

    Sardegna Ai primi posti per percentuale Lombardia e Lazio, mentre restano fanalino

    di coda Veneto, Toscana e Campania. Poche le donne: sono infatti solo il

    32% contro il 41% dell'Austria.

    Disegnata la mappa italiana degli imprenditori innovatori sociali. Ai primi posti per

    percentuale la Lombardia (22,9%) e il Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della po-

    polazione, le Regioni a maggior tasso di operatori del cambiamento nel settore

    sono la Sardegna e la Puglia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campania.

    La ricerca, compiuta su un campione di 850 imprenditori sociali, ha anche messo in

    evidenza i settori di azione dellimpresa sociale in Italia: al primo posto c il lavo-

    ro e lo sviluppo locale, seguito da ecologia, sostenibilit e agricoltura, scuola e in-

    fanzia, sanit e un settore tutto italiano come quello dellantimafia. Limpresa so-

  • ciale italiana, per, non rosa: le donne rappresentano infatti solo il 32% del cam-

    pione, mentre in Austria un'analoga ricerca ne aveva individuate il 41%.

    A scattare la fotografia del settore la ricerca realizzata da Ashoka in collaborazio-

    ne con Fas Research e presentata in occasione di Innovare per ripartire. Gli im-

    prenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel mondo.

    Lappuntamento ha segnato il debutto sul mercato italiano di Ashoka, la pi grande

    rete globale di imprenditori sociali, attiva da 35 anni con pi di 3.000 fellows in ol-

    tre 80 nazioni nei cinque continenti. Ashoka seleziona, forma e connette innovatori

    sociali di tutto il mondo, li aiuta a crescere nella propria citt, poi nella regione e su

    scala nazionale, e se hanno le potenzialit anche a livello internazionale.

    Lingresso di Ashoka in Italia, unico grande Paese del G7 in cui non era ancora

    presente, si realizza anche grazie al contributo della Fondazione Bosch che ha stan-

    ziato per questa start up del sociale circa 300.000 euro. Gli imprenditori per diven-

    tare "fellows" di Ashoka devono sviluppare nuovi modelli di mercato che produca-

    no valore sociale ad alto impatto. A quelli selezionati viene fornita una borsa di

    studio pluriennale e l'accesso alla rete globale.

    Tramite il percorso di collaborazione con Ashoka, il 57% dei fellows cambia le po-

    litiche nazionali nel proprio settore nei primi 5 anni dallelezione; il 52% delle a-

    ziende partner cambia il codice di condotta, il 61% dei fellows inserisce nei propri

    modelli di gestione degli elementi di mercato che contribuiscono in media al 41%

    del loro budget; il 28% dei fellows sviluppa una joint venture con unazienda.

    Tra i 12 imprenditori sociali da tutta Europa che hanno illustrato le proprie metodo-

    logie in occasione dell'appuntamento, anche gli italiani Luciana Delle Donne, im-

    prenditrice leccese che ha ideato il marchio Made in Carcere i cui accessori di de-

    sign vengono realizzati dalle detenute con scarti dellindustria tessile.

    Poi ci sono Dario Riccobono, siciliano, che ha creato AddioPizzo Travel, agenzia

    di viaggi che offre pacchetti turistici in strutture e servizi che non pagano il pizzo; e

    ancora, Guglielmo Apolloni, che ha dato vita a Raising School, la prima piattafor-

    ma di crowdfunding per le scuole.

  • http://www.huffingtonpost.it/2015/02/20/ashoka-italia-network-imprenditoria-

    sociale_n_6720592.html

    Terzo settore; Ashoka, network dell'imprenditoria sociale, arriva in Italia. Intervista HuffPost al direttore Alessandro Valera Carlo Renda, L'Huffington Post | Di Carlo Renda

    Pubblicato: 20/02/2015

    Ashoka attiva dagli anni 80 e opera in 80 Paesi e mi sono preso lincarico di portarla in Italia. Ho un anno per dimostrare che anche in Italia c lecosistema giusto per creare una re-te di imprenditori sociali, che c linteresse da parte di aziende, fondazioni, universit e scuo-le per lo sviluppo di questo settore. La prima reazione dellecosistema stata ottima, centinaia di imprenditori si stanno rivolgendo a noi. A parlare con lHuffington Post Alessandro Va-lera, Launch Director di Ashoka Italia, il promotore dellingresso di questa multinazionale del sociale in Italia, unico grande paese europeo in cui non era ancora presente.

    Lobiettivo trovare alcuni selezionatissimi imprenditori sociali, capaci di creare un impatto sociale ed economico attraverso metodologie innovative e partnership strategiche con le im-

    prese del mondo del profit, capaci di mettersi in rete per beneficiare e far beneficiare del pro-

    prio know-how altre realt simili a livello nazionale e internazionale. Innovatori che Ashoka

  • segue con una borsa di studio pluriennale simile a uno stipendio mensile per tre anni con la formazione e con laccesso alla rete globale.

    Il nome Ashoka stato scelto in onore del leader indiano che ha unito il subcontinente indiano nel III secolo a.C., rinunciando alla violenza e dedicando la propria vita al benessere sociale e

    allo sviluppo economico. Questi alcuni dei risultati di 30 fellows Ashoka nel mondo: 60 mila

    case costruite in Kenya, 2 milioni di dollari investiti nelle rinnovabili in Usa, 300 mila donne

    in Nigeria hanno avuto accesso alla tecnologia. Alcuni di questi risultati saranno presentati il

    26 febbraio da 12 imprenditori sociali in un convegno a Milano.

    Cosa fa concretamente Ashoka per gli imprenditori sociali che seleziona?

    Scegliamo quelle che riteniamo essere le persone pi meritevoli. Nei tre anni, il primo anno proprio dedicato al lavoro sulla persona, attraverso corsi di formazione mirati; il secondo anno

    quello dellincubazione del progetto, che viene indirizzato su un modello economico-gestionale sostenibile; il terzo anno quello dellaccelerazione del progetto, che dalla comuni-t iniziale deve poter essere riprodotto altrove, e quindi entrare nella rete di Ashoka.

    Come si finanzia Ashoka?

    Per Statuto, Ashoka non pu ricevere finanziamenti pubblici, ma solo donazioni e finanzia-menti da fondazioni, aziende e altri privati. Chiediamo a tutto questo mondo di dare un con-

    tributo, perch sostenere limprenditoria sociale ha il suo costo. Recentemente la Fondazione Bosch ha contribuito con 850 mila euro da destinare a tre Paesi del sud Europa Italia, Spa-gna e Grecia per trovare strade per unalleanza fra il terzo settore e il mondo delle aziende, delle fondazioni e delle universit. In Italia arrivano i finanziamenti anche da importanti a-

    ziende internazionali, come Pwc (PriceWaterHouseCoopers) o da imprenditori illuminati co-me Mimmo Costanzo.

    Quale la peculiarit dellimprenditoria sociale in Italia?

    Abbiamo intervistato circa 500 imprenditori sociali in Italia e abbiamo notato che, rispetto a-

    gli altri Paesi, in Italia c ancora una forte regionalizzazione. Gli imprenditori sociali si cono-scono, si alleano territorialmente, ma non per settore. Quando si hanno risorse limitate, inve-ce, sarebbe molto pi vantaggioso lavorare organicamente.

    Qual il vostro primo target in Italia?

    Loptimum per Ashoka trovare un imprenditore ogni 10 milioni di abitanti, per cui vorrem-mo trovare 6 imprenditori sociali ogni anno, 20 persone in tre anni selezionatissime, che a-

    vranno anche grandi responsabilit. Tramite il percorso di collaborazione con Ashoka, circa il

    60% dei fellows cambia le politiche nazionali del proprio settore nei primi 5 anni

    dallelezione, saranno cos importanti e innovativi nel settore di riferimento che non si potr non ascoltare la loro voce nel percorso legislativo.

    http://www.huffingtonpost.it/2015/02/26/ashoka-mimmo-costanzo_n_6761786.html

  • Ashoka, Mimmo Costanzo all'Huf-fPost: "L'Italia sta cambiando, l'ora di recuperare il gap nell'imprendito-ria sociale" Carlo Renda, L'Huffington Post | Di Carlo Renda Pubblicato: 26/02/2015 19:12

    Si molto parlato di lui perch grande fu la sorpresa quando consegn con un anno di antici-po rispetto ai termini prestabiliti una tratta calabra dellA3 Salerno-Reggio Calabria, con un risparmio del 10% per lAnas. Mimmo Costanzo un imprenditore catanese a capo della Co-gip Holding, una societ attiva nel settore delle grandi infrastrutture e degli impianti fotovol-taici. Uno di quegli imprenditori convinti che le infrastrutture immateriali la conoscenza, le competenze, le esperienze, il know-how di unimpresa siano importanti come le infrastruttu-re materiali i fabbricati, i magazzini, le tecnologie. E che sia doveroso far circolare a livello nazionale e internazionale e trasferire le infrastrutture immateriali alle nuove generazioni di

    imprenditori. Con il network Ashoka ha trovato uno strumento per mettere in rete questo pa-

    trimonio di conoscenze e veicolarlo verso limprenditoria sociale. Costanzo infatti il primo imprenditore ad aver aderito al network Ashoka in Italia e il primo Advisor dellassociazione a realizzare un programma di Mentoring, convinto che ci sia il clima giusto per recuperare il gap con il resto dEuropa nel terzo settore.

    Perch Ashoka?

    Vogliamo creare anche in Italia una rete di imprenditori, manager, professionisti innovatori,

    che sappiano lavorare per la societ e per il loro territorio. Ho letto per la prima volta di A-

  • shoka in un libro di Roger Abravanel, poi ho conosciuto Alessandro Valera e il suo entusia-

    smo contagioso per un progetto che non potevo non condividere. La considero unoccasione ghiotta per avviare tante iniziative nel sociale. Le imprese devono avere un ruolo sociale, pos-

    sono creare vero valore soprattutto se lo trasferiscono sul territorio. Parliamo tanto di indici

    economici per le aziende, di ROI (Return on investment), ma sempre di pi di SROI (Social return on investment) perch ormai i bilanci aziendali devono esaltare il ruolo sociale dellimpresa.

    Qual pu essere il valore aggiunto del network Ashoka?

    Parliamo tanto di infrastrutture materiali, ma le infrastrutture immateriali, tutto quel bagaglio

    di conoscenze e di esperienze del fare impresa, sono altrettanto importanti. Abbiamo il dovere

    di trasferirle ai pi giovani, ma anche a quei meno giovani, 40-50enni che si stanno imbarcan-do in nuove attivit imprenditoriali. Allestero Ashoka ha avuto grande successo, dobbiamo capire se riuscir ad averne altrettanto anche in Italia. Non scontato, ma sono convinto che ce la far. Ma non abbiamo moltissimo tempo.

    Cosa le fa pensare che Ashoka avr successo anche in Italia?

    Credo che in Italia tutto stia cambiando, anche con una rapidit non comune. Ho la sensazione che possa essere la volta buona per recuperare il gap che lItalia ha nellimpresa sociale, sta accelerando il processo di cambiamento. Anche alcune decisioni politiche vanno nella giusta

    direzione: il Jobs act mi piace, lo condivido, ma aspetto che facciano anche altre riforme. Gi oggi in alcuni Paesi limprenditoria sociale contribuisce per il 5% al Pil. In Italia c ancora tanto da fare, spero che tanti miei colleghi possano dare un contributo per il suo sviluppo.

    Il nome Ashoka stato scelto in onore del leader che ha unito il subcontinente indiano nel III secolo a.C., rinunciando alla violenza e dedicando la propria vita al benessere sociale e allo

    sviluppo economico. Ashoka - che per statuto non utilizza fondi o finanziamenti pubblici - gi da 35 anni opera nel resto del mondo, con diversi progetti costruiti grazie alla rete di impren-

    ditori che hanno dedicato tempo e risorse a progetti comuni: dalle 60 mila case costruite in

    Kenya, ai 2 milioni di dollari investiti nelle rinnovabili in Usa, fino alle 300 mila donne in

    Nigeria hanno avuto accesso alla tecnologia. Di questo si parlato oggi a Milano nel corso di un convegno in cui imprenditori sociali da tutta Europa hanno spiegato per la prima volta in

    Italia le loro idee che rappresentano ormai storie di successo comprovate a livello internazio-

    nale.

  • Ashoka presenta il made in Italy

    dellimprenditoria sociale 26 Febbraio 2015

    Puglia e Sardegna, rispetto alla popolazione, hanno la pi alta concentra-zione di imprenditori sociali. Fanalino di coda Veneto, Toscana e Campa-

    nia. Contro crisi e disoccupazione prende il via la marcia di una nuova ge-

    nerazione di imprenditori

    Puglia e Sardegna, rispetto alla popolazione, hanno la pi alta concentra-zione di imprenditori sociali. Fanalino di coda Veneto, Toscana e Campa-

    nia. Contro crisi e disoccupazione prende il via la marcia di una nuova ge-

    nerazione di imprenditori

    Disegnata la mappa italiana degli imprenditori/innovatori sociali. Ai primi posti per percentu-

    ale la Lombardia (22.9%) e il Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della popolazione, le Re-

    gioni a maggior tasso di operatori del cambiamento nel settore sono la Sardegna e la Pu-

    glia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campania.

    La ricerca compiuta su un campione di 850 imprenditori sociali ha anche messo in evidenza

    i settori di azione dellimpresa sociale in Italia, al primo posto c il lavoro e lo sviluppo lo-

    cale, seguito da ecologia, sostenibilit e agricoltura, scuola e infanzia, sanit e un settore

    tutto italiano come quello dellantimafia. Limpresa sociale italiana non ama le donne, che

  • rappresentano infatti solo il 32% del campione, mentre in Austria un analoga ricerca ne aveva

    individuate il 41%.

    Questa geografia dellimprenditoria sociale Made in Italy stata realizzata da Ashoka in col-

    laborazione con FAS Research e presentata oggi 26 febbraio in occasione dellevento, In-

    novare per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Ita-

    lia e nel mondo, patrocinato dal Comune di Milano con il sostegno della Fondazione Ro-

    bert Bosch e coordinato da Alessandro Valera, Launch Director di Ashoka Italia, che ha vi-

    sto la partecipazione, tra gli altri, di Cristina Taiani (Assessore, Comune di Milano) Lucia-

    no Balbo (Oltre Venture), Atje Drexler (Robert Bosch Stiftung), Giovanna Melandri (Hu-

    man Foundation) e Gerhard Dambach (Bosch Italia).

    Levento ha segnato il debutto sul mercato italiano di Ashoka, la pi grande rete globale

    di imprenditori sociali, attiva da 35 anni con pi di 3.000 fellows in oltre 80 nazioni nei cin-

    que continenti, e ha visto la partecipazione di oltre 350, tra imprenditori, investitori, fonda-

    zioni e istituzioni.

    In Italia ha detto Alessandro Valera, launch director di Ashoka Italia- c un tessuto viva-

    ce di imprenditori sociali, come ha anche dimostrato la ricerca. Per fino ad oggi non si sono

    selezionati quelli che possono incidere in maniera efficace sul cambiamento di un intero set-

    tore, n si sono aiutati a replicare i loro progetti allestero. Con Ashoka vogliamo indirizza-

    re queste eccellenze con un modello economico-gestionale sostenibile che beneficia del

    supporto di una rete globale. Il futuro dellimpresa sociale passa anche attraverso una nuova

    generazione di imprenditori interessati a fare la differenza.

    Lingresso di Ashoka in Italia, lunico grande paese del G7 in cui non era ancora presente, si

    realizza anche grazie al contributo della Fondazione Bosch che ha stanziato per questa start up

    del sociale circa 300.000 euro. Primo imprenditore italiano donor il siciliano Mimmo Co-

    stanzo, attivo nel settore delle energie rinnovabile e infrastrutture.

    Loccupazione giovanile ha affermato Gerhard Dambach, Amministratore Delegato

    Bosch Italia - uno dei problemi europei pi urgenti. La collaborazione della Fondazione

    Bosch con Ashoka nasce con lobiettivo di voler proporre e promuovere iniziative in grado di

    creare nuove opportunit lavorative. Come Bosch Italia abbiamo lanciato il progetto Alle-

    narsi per il Futuro mirato allorientamento e alla preparazione formativa dei giovani italia-

    ni. Lattivit di Ashoka perfettamente in linea con le nostre iniziative e siamo lieti di darle

    supporto per affermarsi nel mercato italiano.

    Ashoka seleziona, forma e connette innovatori sociali di tutto il mondo, li aiuta a cresce-

    re nella propria citt, poi nella regione e su scala nazionale, e se hanno le potenzialit

    anche a livello internazionale. Gli imprenditori per diventare fellows di Ashoka devono svi-

    luppare nuovi modelli di mercato che producano valore sociale ad alto impatto.

    Ai fellows selezionati viene fornita una borsa di studio pluriennale e l'accesso alla rete globa-

    le. Tramite il percorso di collaborazione con Ashoka, il 57% dei fellows cambia le politiche

  • nazionali nel proprio settore nei primi 5 anni dallelezione; il 52% delle aziende partner cam-

    bia il codice di condotta, il 61% dei fellows inserisce nei propri modelli di gestione degli ele-

    menti di mercato che contribuiscono in media al 41% del loro budget; il 28% dei fellows svi-

    luppa una joint venture con unazienda.

    Nellottica di network globale di internazionalizzazione delle imprese sociali, 12 imprendito-

    ri sociali da tutta Europa hanno illustrato oggi le proprie metodologie e cercare potenziali

    partner con i quali replicare il proprio lavoro in Italia e 3 imprenditori sociali italiani si sono

    presentati.

    Tra gli italiani, Luciana Delle Donne, imprenditrice leccese che ha ideato il marchio Made in

    Carcere, per confezionare accessori di design realizzati dalle detenute con scarti dellindustria

    tessile; Dario Riccobono, siciliano, che ha creato AddioPizzo Travel, una agenzia di viaggi

    che offre pacchetti turistici in strutture e servizi che non pagano il pizzo; Guglielmo Apollo-

    ni, che ha dato vita a Raising School, la prima piattaforma di crowdfunding per le scuole.

    I 12 imprenditori europei:

    Germania: Discovering Hands, un nuovo sistema di diagnostica per la prevenzione del cancro al seno che migliora la diagnosi, abbatte i costi, riduce linvasivit utilizzando le capacit tattili delle donne non vedenti.

    Germania: ProjektFabrik che ha lobiettivo di ridurre il tasso di disoccupazione dei giovani in Germania attraverso un programma chiamato JobAct" che si basa sullinsegnamento di abilit professionali attraverso lutilizzo di arti dello spettacolo.

    Turchia: Gelecek Daha Net - The Future is Brighter Youth Platform una iniziativa che combina consulenza on-line e off-line, laboratori, mentoring, coaching e sviluppo delle

    competenze. La piattaforma digitale sta abbassando i tassi di abbandono di scuole superio-

    ri, universit favorendo l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

    Francia: Groupe Vitamine T, un sistema che si basa sullattrarre aziende private nel ter-ritorio francese sulla base dei loro veri interessi: assunzioni, penetrazione sul mercato e at-

    tivit di CSR. In 25 anni di attivit sono stati creati: 27.000 nuovi posti di lavoro, 3.000 sa-lariati e 14 nuove imprese.

    Francia: Boutique de Gestion, negozi gestionali, vere e proprio boutique dove gli im-prenditori possono acquistare consigli sulla gestione della loro impresa per ogni fase del ciclo di vita dell'impresa.

    UK: User Voice, una organizzazione gestita da ex criminali che crea piattaforme per u-tenti di servizi, fornitori e committenti finalizzate a trovare insieme soluzioni ad alcuni dei

    problemi pi difficili e dispendiosi relativi al crimine.

    Spagna: Fundacin Ana Bella, che supporta il ritorno al lavoro delle donne che hanno subito violenza, promuovendo il loro inserimento nelle risorse umane o nella promozione

    di prodotti, diventando cos agenti visibili di cambiamento. Oltre a guidare una rete di supervivientes in Spagna che aiuta 1.200 donne ogni anno, nel 2013, la Ana Bella So-cial School for Women Empowerment ha formato oltre 1.000 donne e pi di 210 sono sta-te assunte come ambasciatrici commerciali, contribuendo alla comprovata crescita econo-

    mica e sociale di imprese come la Danone.

  • Irlanda: Third Age Foundation, Unorganizzazione nazionale di volontariato che com-batte la solitudine e lisolamento che affligge le persone anziane attraverso programmi che colmano il vuoto presente fra le diverse generazioni in Irlanda.

    Francia: Makesense :una piattaforma dove un imprenditore sociale pu presentare il suo problema ad una comunit online. I core members della comunit definiscono l'approccio migliore per risolvere la sfida (sia online che offline) e quindi mobilitano allinterno della comunit un team appropriato di risolutori di problemi.

    Spagna: Jose Maria Gonzales Perez, architetto, disegnatore, umorista e personaggio pubblico. La sua attivit nel settore sociale ha avuto inizio con progetti di valorizzazione

    del patrimonio storico architettonico spagnolo e si sviluppato con lobiettivo di combat-tere la disoccupazione e lintegrazione di giovani emarginati nella realt sociale spagnola.

    Danimarca: Citymart, unorganizzazione finalizzata a rafforzare le capacit di innova-zione e la condivisione di soluzioni di metodi per coinvolgere e trasformare le comunit locali. Supporta 82 citt nel mondo a trasformarsi focalizzandosi sul concetto di innova-zione. 99 competizioni pubblicate dalle citt, 10.000 nuove soluzioni scoperte; 7,5 milioni di cittadini beneficiano di soluzioni promosse 3 volte pi velocemente tramite Citymart.

    Italia: l Ashoka Fellow Italiano, Flaviano Bianchini, creatore di Source", una rete inter-nazionale di sostegno contro la violazioni dei Diritti Umani legati a tematiche ambienta-

    li, attiva in America Latina e Africa. Source offre sostegno alle comunit interessate da intensi fenomeni estrattivi e di sfruttamento del territorio dando loro assistenza legale e

    supporto logistico e strategico alle comunit che intraprendono azioni di lobby e advo-cacy.

  • http://www.eticanews.it/social-business/ashoka-parte-in-italia-grazie-ai-tedeschi/

    ETicaNews Il lancio grazie a 300mila euro della Fondazione Ro-

    bert Bosch Ashoka parte in Italia (con i tedeschi)

    News 27 feb 2015 Social Business Commenta Stampa

    A Milano, dodici fellow europei hanno raccontato la loro metodologia e cercato azien-

    de "sponsor" per replicare l'iniziativa con imprenditori sociali italiani. Valera (Ashoka

    Italia): Il focus l'individuo e non la forma organizzativa

    E partito ufficialmente ieri (grazie a un finanziatore tedesco) il percorso italiano

    di Ashoka, la pi grande rete globale di imprenditori/innovatori sociali, attiva da 35 anni in ol-

    tre 80 Paesi, con una rete di 3mila fellow (cio ambasciatori di Ashoka nel mondo).

    AllAuditorium Robert Bosch di Milano (e questo gi rivela il nome del finanziatore), c stato

    il debutto dellassociazione, in occasione dellevento Innovare per ripartire. Gli imprenditori

    sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel mondo, durante il quale dodici

    fellow provenienti da tutta Europa hanno presentato le loro metodologie per cercare partner

    (imprenditori sociali) con cui replicare il lavoro nel nostro Paese. Ogni fellow sar affiancato da

    un advisor, che lo sosterr nel processo di replica.

    Scopo dellevento era quello di stimolare la creazione di un ecosistema di imprenditoria socia-

    le in Italia.

    Senza i 300mila euro stanziati dalla Fondazione Robert Bosch Stiftung, Ashoka Italia starebbe

    forse ancora aspettando un cavaliere bianco italiano. La Fondazione Bosch molto attenta al so-

    ciale e collabora da tempo con Ashoka global (la sede a Washington). Levento italiano fa par-

  • te del progetto This Works! Soluzioni e idee per loccupazione e la ripresa nellEuropa meri-

    dionale.

    Anche se ha una ricca storia di imprenditoria sociale ha detto Alessandro Valera, direttore

    Ashoka Italia lItalia era lunico grande Paese europeo in cui Ashoka non era presente. Il nostro

    progetto quello di rilanciare loccupazione tramite linnovazione sociale, rendendo i modelli

    imprenditoriali pi sostenibili e internazionalizzando le idee migliori. Ma che cosa fa Ashoka?

    Quello che facciamo selezionare, finanziare, formare e internazionalizzare gli imprendito-

    ri sociali pi di successo e ad alto impatto sociale spiega Valera -. Inoltre, costruiamo

    unalleanza strategica tra imprese sociali, istituzioni, aziende, fondazioni e universit.

    Allincontro (tra i relatori Luciano Balbo di Oltre Venture e Giovanna Melandri di Human

    Foundation) sono stati invitati gli attori che comporanno lecosistema di Ashoka. Si tratta di im-

    prenditori sociali con idee innovative, di rappresentanti di aziende che possano dare fondi e ac-

    compagnare imprenditori sociali e di studenti delle universit. Hanno partecipato un centinaio di

    rappresentanti di aziende o di fondazioni tra cui Fondazione Vodafone, Bnl, Pricewaterhouse-

    coopers, Accenture, Autogrill, J&J, Diesel (Only the brave Foundation), Cogip. Pwc, Cogip e

    Fondazione Bosch hanno detto che finanziaranno le imprese sociali.

    Ashoka per statuto non pu ricevere finanziamenti pubblici, ma soltanto donazioni e finan-

    ziamenti da fondazioni, aziende e altri privati. E questo anche per non essere dipendente dai

    soldi pubblici, che possono venire meno se cambia, per esempio, lamministrazione di un ente lo-

    cale.

    Compito di Ashoka quello di far capire alle che tutti sono responsabili del cambiamento so-

    ciale dice Valera -. Intendiamo rompere la dicotomia tra sociale e non profit uguale approccio

    amatoriale da una parte e business uguale fare soldi senza alcun interesse per il sociale dallaltra.

    Ai fellows selezionati viene fornita una borsa di studio triennale e laccesso alla rete globale. Il

    processo di accelerazione dellimpresa sociale dura tre anni. Fondazione Bosch ha assicurato il

    sostegno finanziario per i primi due anni.

    Ma che cos unimpresa sociale per Ashoka? Il focus lindividuo e non la forma organizzati-

    va. Non ci importa la struttura giuridica. Utilizziamo cinque criteri per scegliere i nostri fellow:

    impatto sociale tangibile, innovazione (cambio di paradigma), personalit imprenditoriale (spirito

    intraprendente), creativit ed etica.

  • Funzioner? S, se si guarda il track record avuto finora. In base a dati forniti da Ashoka, quasi il

    60% dei fellow cambia le politiche nazionali nel suo settore e oltre il 50% cambia i codici di

    condotta delle aziende con cui lavora.

    http://www.ilghirlandaio.com/top-news/127537/ashoka-il-network-del-sociale-sbarca-in-italia-

    melandri-investimenti-e-legge-chiara/

    Direttore responsabile Claudio Sonzogno

    Top News

    Ashoka, il network del sociale sbarca in Ita-lia. Melandri: investimenti e legge chiara di Teresa Potenza

    Alla vigilia di Expo si presentata a Milano Ashoka, la rete internazionale degli im-

    prenditori sociali: vantaggi e criticit dell'Italia secondo il suo launch director Ales-

    sandro Valera e la presidente della Human Foundation Giovanna Melandri

  • (Il Ghirlandaio) Roma, 27 feb. - Un terreno fertile, per chi ha lo spirito e la voglia di fare imprenditoria

    e innovazione sociale. Favorito forse anche dal lungo periodo di crisi e da un alto tasso di disoccupa-

    zione. E cos, oggi, l'Italia si presenta come un Paese dalle molte imprese sociali, concentrate in Pu-

    glia e in Sardegna, ma con alcune criticit da superare. Tra cui la mancanza di una rete, che permetta

    di essere davvero competitivi sul mercato. In questo contesto sbarcato in Italia Ashoka, una rete glo-

    bale di imprenditori sociali gi presente in tutti gli altri Stati del G7. Proprio alla viglia di Expo, in

    vista del quale il sociale ha assunto una grossa rilevanza, attraverso il padiglione della societ civile di

    Cascina Triulza.

    Che cosa ha trovato Ashoka in Italia? A raccontarlo al Ghirlandaio stato Alessandro Valera,

    launch director di Ashoka Italia: Una ricca e forte presenza di imprenditori sociali, diffusi su tutto il

    territorio nazionale senza divisione geografica, ma con una grande presenza al sud: la Puglia, per e-

    sempio, offre un terreno sociale particolarmente fertile.

    A testimoniarlo sono i numeri, perch Ashoka si presentata all'Italia con una ricerca in mano. Su 850

    imprenditori sociali intervistati e non imprese sociali, perch l'uomo deve essere messo al centro

    - emerge una mappa distribuita in modo equilibrato in tutto il Paese. comunque la Lombardia in te-

    sta alla classifica, con una quota del 22,9%, seguita dal Lazio (14,3%), ma Puglia e Sardegna possono

    vantare il tasso pi alto di cosiddetti operatori del cambiamento. Al contrario, invece, Veneto, To-

    scana e Campania sono agli ultimi posti. Sono chiare, per, anche le criticit del nostro Paese.

    Mancano gli investimenti e una struttura organizzativa che metta insieme imprenditori diversi sotto-

    linea Valera. Tant' vero che i diversi imprenditori "si conoscono per prossimit, per vicinanza geogra-

    fica, ma non conoscono chi attivo nelle altre regioni".

    Sar proprio da qui che comincer il lavoro di Ashoka in Italia: Metteremo insieme gli imprenditori

    dello stesso settore e poi cercheremo di inserirli nel resto della societ. Per mettere a disposizione

    competenze all'avanguardia in aziende, ospedali e pubbliche amministrazioni. Un esempio per tutti

    quanto accade in Germania, dove stato studiato un sistema di diagnostica davvero innovativo: le ca-

    pacit tattili di donne non vedenti sono utilizzate per la prevenzione del cancro al seno. Un sistema che

    non solo impiega una forza lavoro appartenente a una fascia debole, ma che riduce anche i costi.

    Per raggiungere questi obiettivi anche in Italia, per, ci vogliono per finanziamenti. E Ashoka non ri-

    ceve fondi pubblici. Ecco anche un altro motivo che rende vitale la capacit di fare rete, poich pi

    facile attirare l'attenzione e, dunque, i capitali se il proprio network esteso e internazionale. un

    nuovo modello di economia di co-creazione, sostiene Valera. Ma se dal punto di vista legislativo, in

    Italia, si debba e si possa fare di pi, Ashoka non si sbilancia: Non entriamo nel dibattito politico.

  • A entrarvi stata invece Giovanna Melandri, presidente della Human Foundation (oltre che tre

    volte ministro della Repubblica). Bisogna costruire il nostro track record del valore sociale prodotto,

    ha detto, poich l'esperienza una pratica diffusa e scalabile: il cambiamento prodotto dal valore so-

    ciale un'infrastruttura intangibile, ma reale ed quindi fondamentale misurarla. Secondo Melan-

    dri, anche in Italia si mosso tanto, nei ultimi mesi, ed entro fine marzo, almeno in uno dei due rami

    del parlamento, dovrebbe approdare la riforma della legge del sociale contenuta nella legge delega sul

    terzo settore ha ricordato. Speriamo che il testo non venga ulteriormente ritoccato.

    Un'altra nota positiva stata, secondo la presidente della Human Foundation, il riconoscimento da

    parte del ministero dello Sviluppo economico delle start up innovative a contenuto sociale, offrendo

    loro la possibilit di incentivi fiscali. Eppure, l'Italia non ripartir senza una stagione massiccia di in-

    vestimenti, che per devono contenere valore e qualit, con un'attenzione sempre alta al cambiamen-

    to che producono e alla creazione di occupazione che sanno offrire: solo in questo modo l'innovazione

    tecnologica e quella sociale possono trasformare gli investimenti in una vera crescita economica.

  • La Gazzetta dello Sport

    27-2-2015

    http://www.italiangoodnews.com/?p=7722

    Social enterprises employ 750.000 people in Italy, Ashoka will

    stimulate networking

  • Date: 27 Feb 2015

    By: Italian Good News

    Ashoka, the largest network of social entrepreneurs worldwide, with nearly 3,000 Ashoka Fellows in over 80 countries in all continents, is coming to Ita-ly to spur growth and select the top social entrepreneurs with the best Made-in-Italy touch.

    Founded in 1980, Ashoka has provided start-up financing, professional support services and connections to a global network across the business and social sectors, and a platform for people dedicated to changing the world. But social entrepreneurship is not a foreign-only success story. In Ita-ly it translates into 85,000 companies employing 750,000 people and its an industry that keeps growing and hiring. The Social Impact Investment Taskforce of the G8 estimates that in several countries, including Italy, so-cial entrepreneurship contributes to 5% of the GDP, with a forecast of sus-tained growth for the next years. Moreover, impact investment might gener-ate 250 billion Euros in a year in Italy in terms of social and economic re-turns and is increasingly linked to highly innovative initiatives.

    Social entrepreneurship and its contribution to economic development were at the heart of the event Innovare per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel mondo (Innovation to start moving again. Ashokas social entrepreneurs the drive for growth in Italy and the world) held in Milan last February 26. The event, that marked Ashokas Italian debut and was sponsored by the City of Milan and sup-ported by the Robert Bosch Foundation, saw the participation of12 social entrepreneurs coming from different parts of Europe and looking for poten-tial partners to replicate their work in Italy.

    Italian social entrepreneurs were well represented too, starting from Sicilian Dario Riccobono, who founded Addiopizzo Travel, a project that focuses on raising awareness among the many holidaymakers that visit Sicily every year by helping travelers with finding pizzo-free (pizzo is the mafia

  • extorsion money) hotels, restaurants, shops, etc. Addiopizzo Travel has already grouped 600 companies that have refused to give in to the Sicilian mob.

    Another social entrepreneur from Southern Italy (Lecce) is Luciana Delle Donne, who created the Made in carcere (Made in prison) brand, under which design objects are made by convicted women using the craps from textile industries. Last but not least, Milanese Guglielmo Apolloni launched a crowdfunding platform for schools, giving teachers and students a new tool to help fund their needs and dreams.

    Alessandro Valera, Launch Director di Ashoka Italy

    The Bosch Foundation, that is funding Ashokas start-up in Italy, has a goal in mind: at least 50% of the presented projects must find a partner to repli-cate it in Italy, creating new jobs, said Alessandro Valera, Launch Direc-tor, Ashoka Italia.

    Sicilian entrepreneur Mimmo Costanzo is Ashokas first Italian donor; his company Cogip is a main player in large public works, general contracting and renewable energy. Among the foreign programs presented at the event and that have already found a partner in Italy theres the initiative by Span-ish Alvaro Retortillo, that offers a new approach to tackle unemployment.

  • http://www.improntaunika.it/2015/02/la-mappa-italiana-delleconomia-ad-alto-impatto-sono-due-

    regioni-del-sud-piu-alto-tasso-di-cambiamento/

    La mappa italiana delleconomia ad alto impatto, sono due Regioni del sud a pi alto tasso di cambiamento

    Disegnata la mappa italiana degli imprenditori/innovatori sociali. Ai primi posti per percentuale la Lombardia (22.9%) e il

    Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della popolazione, le Regioni a maggior tasso di operatori del cambiamento nel settore sono la Sardegna e la Puglia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campania. La ricerca compiuta su un campione di 850 im-

    prenditori sociali ha anche messo in evidenza i settori di azione dellimpresa sociale in Italia, al primo posto c il lavoro e lo sviluppo locale, seguito da ecologia, sostenibilit e agricoltura, scuola e infanzia, sanit e un settore tutto italiano come quello dellantimafia. Limpresa sociale italiana non ama le donne, che rappresentano infatti solo il 32% del campione, mentre in Austria un analoga ricerca ne aveva individuate il 41%.

    Questa geografia dellimprenditoria sociale Made in Italy stata realizzata da Ashoka in collaborazione con FAS Research e presentata oggi in occasione dellevento, Innovare per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore per la cre-scita. In Italia e nel mondo, patrocinato dal Comune di Milano con il sostegno della Fondazione Robert Bosch e coordinato da Alessandro Valera, Launch Director di Ashoka Italia, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Cristina Taiani (Asses-

    sore, Comune di Milano) Luciano Balbo (Oltre Venture), Atje Drexler (Robert Bosch Stiftung), Giovanna Melandri (Human

    Foundation) e Gerhard Dambach (Bosch Italia).

    Levento ha segnato il debutto sul mercato italiano di Ashoka, la pi grande rete globale di imprenditori sociali, attiva da 35 anni con pi di 3.000 fellows in oltre 80 nazioni nei cinque continenti, e ha visto la partecipazione di oltre 350, tra im-prenditori, investitori, fondazioni e istituzioni. In Italia ha detto Alessandro Valera, launch director di Ashoka Italia- c un tessuto vivace di imprenditori sociali, come ha anche dimostrato la ricerca. Per fino ad oggi non si sono selezionati quelli che possono incidere in maniera efficace sul cambiamento di un intero settore, n si sono aiutati a replicare i loro progetti allestero. Con Ashoka vogliamo indirizzare queste eccellenze con un modello economico-gestionale sostenibile che benefi-cia del supporto di una rete globale. Il futuro dellimpresa sociale passa anche attraverso una nuova generazione di imprendi-tori interessati a fare la differenza.

    Lingresso di Ashoka in Italia, lunico grande paese del G7 in cui non era ancora presente, si realizza anche grazie al con-tributo della Fondazione Bosch che ha stanziato per questa start up del sociale circa 300.000 euro. Primo imprenditore italia-

    no donor il siciliano Mimmo Costanzo, attivo nel settore delle energie rinnovabile e infrastrutture. Loccupazione giovani-le ha affermato Gerhard Dambach, Amministratore Delegato Bosch Italia - uno dei problemi europei pi urgenti. La colla-borazione della Fondazione Bosch con Ashoka nasce con lobiettivo di voler proporre e promuovere iniziative in grado di creare nuove opportunit lavorative. Come Bosch Italia abbiamo lanciato il progetto Allenarsi per il Futuro mirato

  • allorientamento e alla preparazione formativa dei giovani italiani. Lattivit di Ashoka perfettamente in linea con le nostre iniziative e siamo lieti di darle supporto per affermarsi nel mercato italiano.

    Ashoka seleziona, forma e connette innovatori sociali di tutto il mondo, li aiuta a crescere nella propria citt, poi nella

    regione e su scala nazionale, e se hanno le potenzialit anche a livello internazionale. Gli imprenditori per diventare fellows di Ashoka devono sviluppare nuovi modelli di mercato che producano valore sociale ad alto impatto. Ai fellows selezionati viene fornita una borsa di studio pluriennale e laccesso alla rete globale. Tramite il percorso di collaborazione con Ashoka, il 57% dei fellows cambia le politiche nazionali nel proprio settore nei primi 5 anni dallelezione; il 52% delle aziende partner cambia il codice di condotta, il 61% dei fellows inserisce nei propri modelli di gestione degli elementi di mercato che contri-

    buiscono in media al 41% del loro budget; il 28% dei fellows sviluppa una joint venture con unazienda.

    Da questa crisi ha detto Giovanna Melandri, Presidente Human Foundation- si pu uscire solo se si raccoglie la sfida dellinnovazione sociale. Anche lItalia deve promuovere un cambiamento e tornare a incentivare idee visionarie e generose che possono essere una soluzione per le emergenze sociali. Come Ashoka, anche Human Foundation crede nella necessit del fare sistema. Nellottica di network globale di internazionalizzazione delle imprese sociali, 12 imprenditori sociali da tutta Europa hanno illustrato oggi le proprie metodologie e cercare potenziali partner con i quali replicare il proprio lavoro in Italia

    e 3 imprenditori sociali italiani si sono presentati. Contrariamente a quanto spesso si dice ha osservato Luciano Balbo, Presidente Oltre Venture lofferta di capitali intelligenti e pazienti che stimola limprenditorialit sociale , pertanto Asho-ka pu giocare un ruolo importante nel creare una filiera di attori che la sostengano. Tra gli italiani, Luciana Delle Donne, imprenditrice leccese che ha ideato il marchio Made in Carcere, per confezionare

    accessori di design realizzati dalle detenute con scarti dellindustria tessile; Dario Riccobono, siciliano, che ha creato Addio-Pizzo Travel, una agenzia di viaggi che offre pacchetti turistici in strutture e servizi che non pagano il pizzo; Guglielmo A-

    polloni, che ha dato vita a Raising School, la prima piattaforma di crowdfunding per le scuole.

    I 12 imprenditori europei:

    Germania: Discovering Hands, un nuovo sistema di diagnostica per la prevenzione del cancro al seno che migliora la dia-gnosi, abbatte i costi, riduce linvasivit utilizzando le capacit tattili delle donne non vedenti. Germania: ProjektFabrik che ha lobiettivo di ridurre il tasso di disoccupazione dei giovani in Germania attraverso un pro-gramma chiamato JobAct che si basa sullinsegnamento di abilit professionali attraverso lutilizzo di arti dello spettacolo. Turchia: Gelecek Daha Net The Future is Brighter Youth Platform una iniziativa che combina consulenza on-line e off-line, laboratori, mentoring, coaching e sviluppo delle competenze. La piattaforma digitale sta abbassando i tassi di abbandono di scuole superiori, universit favorendo lingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Francia: Groupe Vitamine T, un sistema che si basa sullattrarre aziende private nel territorio francese sulla base dei loro veri interessi: assunzioni, penetrazione sul mercato e attivit di CSR. In 25 anni di attivit sono stati creati: 27.000 nuovi posti di lavoro, 3.000 salariati e 14 nuove imprese. Francia: Boutique de Gestion, negozi gestionali, vere e proprio boutique dove gli imprenditori possono acquistare consi-gli sulla gestione della loro impresa per ogni fase del ciclo di vita dellimpresa. UK: User Voice, una organizzazione gestita da ex criminali che crea piattaforme per utenti di servizi, fornitori e commit-tenti finalizzate a trovare insieme soluzioni ad alcuni dei problemi pi difficili e dispendiosi relativi al crimine. Spagna: Fundacin Ana Bella, che supporta il ritorno al lavoro delle donne che hanno subito violenza, promuovendo il loro inserimento nelle risorse umane o nella promozione di prodotti, diventando cos agenti visibili di cambiamento. Oltre a gui-dare una rete di supervivientes in Spagna che aiuta 1.200 donne ogni anno, nel 2013, la Ana Bella Social School for Wo-men Empowerment ha formato oltre 1.000 donne e pi di 210 sono state assunte come ambasciatrici commerciali, contri-buendo alla comprovata crescita economica e sociale di imprese come la Danone.

    Irlanda: Third Age Foundation, Unorganizzazione nazionale di volontariato che combatte la solitudine e lisolamento che affligge le persone anziane attraverso programmi che colmano il vuoto presente fra le diverse generazioni in Irlanda.

    Francia: Makesense :una piattaforma dove un imprenditore sociale pu presentare il suo problema ad una comunit online. I core members della comunit definiscono lapproccio migliore per risolvere la sfida (sia online che offline) e quindi mobili-tano allinterno della comunit un team appropriato di risolutori di problemi. Spagna: Jose Maria Gonzales Perez, architetto, disegnatore, umorista e personaggio pubblico. La sua attivit nel settore sociale ha avuto inizio con progetti di valorizzazione del patrimonio storico architettonico spagnolo e si sviluppato con

    lobiettivo di combattere la disoccupazione e lintegrazione di giovani emarginati nella realt sociale spagnola. Danimarca: Citymart, unorganizzazione finalizzata a rafforzare le capacit di innovazione e la condivisione di soluzioni di metodi per coinvolgere e trasformare le comunit locali. Supporta 82 citt nel mondo a trasformarsi focalizzandosi sul concetto di innovazione. 99 competizioni pubblicate dalle citt, 10.000 nuove soluzioni scoperte; 7,5 milioni di cittadini be-

    neficiano di soluzioni promosse 3 volte pi velocemente tramite Citymart. Italia: l Ashoka Fellow Italiano, Flaviano Bianchini, creatore di Source, una rete internazionale di sostegno contro la vio-lazioni dei Diritti Umani legati a tematiche ambientali, attiva in America Latina e Africa. Source offre sostegno alle comunit interessate da intensi fenomeni estrattivi e di sfruttamento del territorio dando loro assistenza legale e supporto logistico e

    strategico alle comunit che intraprendono azioni di lobby e advocacy.Gli imprenditori sociali, che riescono a creare impatto sociale ed economico attraverso metodologie innovative e partnership strategiche con le imprese si mettono in rete. lItalia- spiega Valera anche se ha una ricca storia di imprenditoria sociale unico grande paese europeo in cui non era presente Ashoka. Il nostro progetto quello di rilanciare l occupazione tramite l innovazione sociale, rendendo i modelli imprenditoriali pi sostenibili e internazionalizzando le idee migliori.

  • La Gazzetta dello Sport (ed. Nazionale) del 27/02/15 pag. 38

    Lo spiega Ashoka, l'ente che ne raccoglie 3 mila in 80 Paesi del

    mondo: "innovatori" che sviluppano soluzioni ai problemi sociali

    e fanno impresa applicandoli su larga scala.

    Dodici imprenditori sociali stranieri si sono radunati ieri a Milano

    per il "lancio" di Ashoka in Italia.

    Il nostro compito -- spiega Alessandro Valera, direttore di Asho-

    ka Italia -- mettere insieme queste attivit, ascoltarne le esigen-ze, promuoverle.

    Giornale di Sicilia del 26/02/15 pag. 6

    Nella rete di supporto di Ashoka c' il siciliano Mimmo Co-stanzo,

    40

  • http://www.energiesensibili.it/it/reti-di-imprese-sociali-italia-arriva-ashoka1/

    Reti di imprese sociali: in Italia arriva Ashoka

    Roma, 25 Febbraio 2015

    Sbarca nel nostro Paese il pi grande network globale di aziende con questa vocazione, a cui gi aderiscono 3000 soggetti di 80 Stati nel mondo. Valeri: Qui tante eccellenze che per lavorano in maniera troppo isolata tra loro

    ashoka

    Fare rete fondamentale per mantenere alta la competitivit delle aziende. Ci tanto pi vero per quelle a vocazione sociale, capaci cio di creare un impatto non solo economico ma di beneficio per il benessere della comunit di riferimento attraverso innovazioni e partnership strategiche con altri soggetti. Con questo obiettivo 35 anni fa nato Ashoka, un network interna-zionale che rappresenta la pi grande rete mondiale di imprenditori sociali, e che finalmente, con un po di ritardo rispetto agli altri Paesi europei, arriva anche in Italia.

    ASHOKA, UN SUCCESSO IN 80 PAESI DEL MONDO PER OLTRE 3000 INNOVATORI ADERENTI

    Lesercito di imprenditori sociali che negli anni ha aderito ad Ashoka numeroso. Si parla infatti di oltre 3000 soggetti di-stribuiti in 80 diversi Stati e uffici regionali nei cinque continenti. Dalla cura degli anziani agli interventi in ambito sanitario,

    dalle azioni a sostegno delle vittime di maltrattamento domestico agli aiuti ai giovani per entrare nel mondo del lavoro: di

    questo e tanto altro si occupano le imprese che hanno fatto rete grazie ad Ashoka e che stanno riscuotendo grande successo.

    Tra i fellow pi importanti, ad esempio, c la costruzione di 60mila nuove case in Kenia, linvestimento di due milioni di dollari nelle rinnovabili negli Usa e laccesso alla tecnologia per pi di 300mila donne nigeriane.

  • COME FUNZIONA ASHOKA?

    Ashoka seleziona, forma e connette innovatori sociali da una parte allaltra del Pianeta e sostiene lo sviluppo di nuovi model-li imprenditoriali-sociali, ottenendo risultati di grande impatto. A tutti i fellows selezionati viene fornita una borsa di studio

    pluriennale e laccesso alla rete globale, ma il network non riceve alcun aiuto pubblico, contando solo su donazioni e finan-ziamenti da parte di aziende, associazioni ed altri enti privati.

    IL NETWORK SBARCA IN ITALIA: UNA OCCASIONE PER LE PMI SOCIALI

    Limprenditoria sociale, vero e proprio e proprio motore per leconomia di un Paese, ha una storia molto lunga in Italia, do-ve ha cominciato a svilupparsi gi a partire dagli anni Ottanta dichiara a Energie Sensibili Alessandro Valera, direttore di Ashoka Italia -. Non ci stato per nessuno fino ad ora che abbia selezionato i migliori imprenditori sociali, mettendoli in-sieme e facendoli conoscere anche allestero, in modo che i loro progetti di successo fossero replicabili. Questo il nostro obiettivo, che sar non difficile da raggiungere potendo contare su un tessuto nutrito e vivace. Secondo alcuni studi che ab-biamo fatto in fase di lancio del network nella Penisola, ci sono numerose eccellenze, circa 500, sia a Nord che a Sud, ma che

    operano in maniera troppo isolata le une dalle altre. Noi intendiamo incentivare il confronto tra loro per poi lanciarle sul mer-cato internazionale.

    OBIETTIVI E PROSPETTIVE DI ASHOKA NEL NOSTRO PAESE

    Scegliamo gli innovatori sociali che riteniamo essere pi meritevoli spiega ancora Valera -. Il nostro progetto assicura una sostenibilit di tre anni: il primo dedicato al lavoro sulla persona, attraverso corsi di formazione mirati; il secondo quello dellincubazione del progetto, che viene indirizzato su un modello economico-gestionale sostenibile; infine c laccelerazione dello stesso, che dalla comunit iniziale deve poter essere riprodotto altrove, e quindi entrare nella vera e pro-pria rete di Ashoka.

    Articolo di: Ida Artiaco

  • http://www.contattonews.it/2015/02/26/imprenditori-sociali-avanti-lombardia-e-lazio/396541/

    Imprenditori sociali, avanti Lombardia e La-

    zio

    Autore: Redazione -

    26 febbraio 2015

    Roma, 26 feb. Disegnata la mappa italiana degli imprenditori/innovatori sociali. Ai primi

    posti per percentuale la Lombardia (22.9%) e il Lazio (14,3%) ma, se si tiene conto della

    popolazione, le Regioni a maggior tasso di operatori del cambiamento nel settore sono

    la Sardegna e la Puglia, fanalino di coda Veneto, Toscana e Campania. La ricerca, com-

    piuta su un campione di 850 imprenditori sociali, ha anche messo in evidenza i settori di

    azione dellimpresa sociale in Italia, al primo posto c il lavoro e lo sviluppo locale, segui-

    to da ecologia, sostenibilit e agricoltura, scuola e infanzia, sanit e un settore tutto ita-

    liano come quello dellantimafia. Limpresa sociale italiana non ama le donne, che rap-

    presentano infatti solo il 32% del campione, mentre in Austria un analoga ricerca ne ave-

    va individuate il 41%.

    Questa geografia dellimprenditoria sociale Made in Italy stata realizzata da Ashoka in

    collaborazione con FAS Research e presentata oggi in occasione dellevento, Innovare

    per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita. In Italia e nel

    mondo, patrocinato dal Comune di Milano con il sostegno della Fondazione Robert Bosch

    e coordinato da Alessandro Valera, Launch Director di Ashoka Italia

  • Levento ha segnato il debutto sul mercato italiano di Ashoka, la pi grande rete globale

    di imprenditori sociali, attiva da 35 anni con pi di 3.000 fellows in oltre 80 nazioni nei

    cinque continenti, e ha v