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Ufficio stampa Rassegna stampa mercoledì 14 dicembre 2011 Pagina 1 di 33

Rassegna stampa - Comune di Anzola dell'Emilia · Politiche e incentivi per le case in affitto 14/12/11 Pubblica amministrazione 28 Appalti, limiti per la concorrenza ... biamo fatto

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Ufficio stampa

Rassegna stampamercoledì 14 dicembre 2011

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Il Domani - L'Informazione di Bologna

Il Resto del Carlino Bologna

Il Sole 24 Ore

Il Sole 24 Ore Centro Nord

Italia Oggi

INDICE

Passante Nord, Legambiente chiede di rendere noto il progetto14/12/11 Economia e Lavoro, Infrastrutture, viabilità, trasporti 4

Laboratorio per i più piccoli “regalato” dalla famiglia Pedrini14/12/11 Cultura e turismo 5

Voglia di secessione a Lavino Il sindaco Ropa: «In effetti Bologna potrebbe fare di più»14/12/11 Politica locale 6

I commercianti: «Qui si lavora bene»14/12/11 Economia e Lavoro 8

Laboratori natalizi per bambini14/12/11 Cultura e turismo 10

Casa e previdenza, si lima la stretta14/12/11 Pubblica amministrazione 11

Deputati, tagli alle indennità entro gennaio14/12/11 Pubblica amministrazione 13

Lo sconto Imu per i figli mette in salvo i proprietari14/12/11 Pubblica amministrazione 14

Iscrizione al catasto urbano entro il 30 novembre 201214/12/11 Pubblica amministrazione 16

Dalle Regioni un secco no ad altri ritocchi sull'Irpef14/12/11 Pubblica amministrazione 17

L'arrivo dell'Imu deprime un settore in caduta libera14/12/11 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 19

I Comuni studiano tutte le opzioni14/12/11 Pubblica amministrazione 20

Nel servizio idrico serve più gestione industriale14/12/11 Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione 21

Aliquote comunali, stop agli aumenti14/12/11 Pubblica amministrazione 22

Dal nuovo codice nessun vantaggio14/12/11 Pubblica amministrazione 23

Raccolta differenziata oltre il 50%14/12/11 Pubblica amministrazione 24

La tassa di soggiorno si fa strada tra bologna e i lidi romagnoli14/12/11 Pubblica amministrazione 25

Parlamentari verso i salari europei Allora non ci saranno tagli, anzi14/12/11 Pubblica amministrazione 27

Politiche e incentivi per le case in affitto14/12/11 Pubblica amministrazione 28

Appalti, limiti per la concorrenza14/12/11 Pubblica amministrazione 29

Aumenta la franchigia dell'Imu14/12/11 Pubblica amministrazione 30

Fabbricati rurali, sparisce la proroga per l'accatastamento14/12/11 Pubblica amministrazione 31

Province, fine certa14/12/11 Pubblica amministrazione 32

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Riscossione locale al restyling14/12/11 Pubblica amministrazione 33

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press unE 14/12/2011 MAZIONE oom

BOLOGNA

Passante Nord, Legam lente chiede di rendere noto il proge o Una planimetria che illu-

stra un nuovo progetto per il Passante Nord e individua un percorso alternativo alla pro-posta precedente che do-vrebbe interessare i comuni di Muoia, Calderara, Castel-maggiore, Granarolo, Caste-naso e Ozzano. È quanto ha

ricevuto nei giorni scorsi - cosi spiega in una nota - la Le-ganibiente bolognese che in-vita le istituzioni, qualora «ta-le planimetria rappresenti o meno un'ipotesi progettua-le», a esporla al più presto pubblicamente. «Legam-biente chiederà nei prossimi

giorni alle autorità regionali e provinciali se tale planime-tria rappresenti o meno un'i-potesi progettuale verosimi-le ed in questo caso che ven-ga resa subito disponibile al pubblico. Visto il ruolo noda-le che avrebbe il Passante Nord sul territorio e sul traf-

,

«Vogliamo sapere dalle autorità se questa

planitnetria rappresenta o meno un'ipotesi

verosimile e in questo caso che venga resa

subito disponibile al pubblico

II Passante Nere' è anacronistico: inquina

e attacca le zone agricole di pianura»

fico Legambiente ritiene sia indispensabile che qualsiasi ipotesi venga fin da subito portata a dibattito pubblico dei cittadini e dei Consigli comunali interessati dal pro-getto». La proposta originale di una bretella autostradale di 40 chilometri da effettua-re con un affidamento diret-to ad Autostrade per l'Italia, era stata bocciata in sede eu-ropea. «Il Passante Nord è a-nacronistico, sia dal punto di vista ambientale che econo-mico - dichiara Lorenzo Frat-tini, Presidente di Legavo- Mente Emilia-Romagna - A fronte di tagli al servizio pub-blico, di un problema ende-mico di inquinamento atmo-sferico della pianura, di una cementificazione enorme del territorio, questo proget-to aggrava semplicemente i problemifacilitando la mobi-lità su gomma, inquinante ed energivora e portando l'en-nesimo attacco alle aree agri-cole di pianura».

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DIZIONE om m BOLOGNA

bo atorio p P CCO I g Ped n

ZOLA Lin labnratono natalizioper b n bini lo, Tiziana e Demetrio l edrlriil, una an ',Li

Anzola che da anni C011' uitarnent Comune ponendo al senti i osa#nbini la propri capacità di lavorare con legno, carta, tessuti, Anche

-fanno i ire Padrini incontrerannoi bambini in eressati per fare insieme un laboratorio natalizio,

App ntau ante domani alle 17,00 nella sala polivalente della Biblioteca Comunale E. De Amieis, il laborato gratis rr#a bisognascriversi'' • l ,rrrero•te

2222,

Pagina 10 SALLOCIII

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Voglia di secessione a Lavino Il sindaco Ropa: «In effetti Bologna potrebbe fare di più» di PER LUIGI TROMBETTA

ANZOLA

«NON ENTRO nel merito della polemica, ma probabilmente un po' di restyling a Lavino di Mez-zo di Borgo Panigale andrebbe fiu-to». Si sbilancia (ma non troppo, vista la sua genuina amicizia con il collega Merola) il sindaco di .An-zola Loris Ropa dopo la minaccia di secessione di un comitato di cit-tadini della frazione divisa tra Bo-logna e Anzola. Persone che si sentono abbandonate e che vor-rebbero passare sotto Anzola. «Ab-biamo fatto — continua Ropa interventi strutturali di arredo ur-bano, realizzato un luogo di aggre-gazione nella piazzetta dedicata a Enzo Biagi. Abbiamo istituito il mercato la prima domenica di ogni mese e realizzato collegamen-ti ciclo pedonali servendo i nuovi insediamenti e il polo commercia-le che si sta costruendo lungo la via Emilia. Ringrazio comunque i cittadini per impegno nel tene-re la frazione in ordine». «Riteniamo — incalza invece Ga-

leazzo Bignami, consigliere regio-nale del Pdl — che la situazione sia davvero insostenibile. Ci sono problemi con i semafori, nel tra-sporto scolastico e pubblico. Per non parlare delle competenze sull'illuminazione e di quando piove molto: il fosso tracima e la sporcizia dilaga ovunque. Ma il

LA PROTESTA «Avevamo chiesto rattentatori, ma nessuno

d ha considerato»

fatto grave è che nessuno ascolta questi residenti».

SUL TEMA interviene Gabriele Qdlerani della lista civica di oppo-sizione La nostra Anzola: «Fa pia-cere che si raccolgano le firme per venire da noi. Se da una parte di Lavino le cose funzionano è per-ché il sindaco presta attenzione al da farsi e noi controlliamo che i soldi pubblici vengano spesi be-

ne. Già nel 2009, come opposizio-ne, avevamo ipotizzato un con-fronto fra i due per creare una uni-ta territoriale delle due borgate di Lavino di Mezzo». Di opinione diversa la ristoratrice Anna Balia-rini, il giornalaio Filippo Masca-ri, la farmacista Franca Fenari, che preferiscono rimanere sotto Bologna. Luciano Bazza, invece, del caccia e pesca omonimo, pun-ta il dito sui parcheggi, sulla puli-zia e sulla velocità delle macchine di passaggio. «Sono disposto — sbotta — a pagare di tasca mia i. cartelli che regolino la sosta. Nel canale qui vicino sguazzano poi le topacce. E avevamo chiesto dei rallentatori., ma nessuno ci ha pre-so in considerazione». Infine, l'im-prenditrice Cristina Dallacasa che nella parte bolognese di Lavi-no ha realizzato la moderna Tor-re di Enrico: «Dobbiamo cogliere i pregi dell'abitare sia nell'estre-ma periferia di una città che nell'estrema periferia di un paese. E andare oltre i confini e le crocia-te di secessione».

press unE 14/12/2011

n Resto del Carlino

BOLOGNA

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press unE 14/12/2011

n Resto del Carlino

BOLOGNA

Laura Covoni, Fabio Anna Ballarini Lambertini, Franca Ferrari

LucianoBazza

Cristina Daliacasa e lsindaco

LEASSO BIGOAM1 WOL) «RITENIAMO CHE LA SITUAZIONE SIA DAVVERO INSOSTENIBILE. CI SONO PROBLEMI CON I SEMAFORI, NEL TRASPORTO SCOLASTICO E PUBBLICO»

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I co erciantr Soddis atti i negozianti della piccolc

ANZOLA

QUANTO si sta bene a Lavino di Mezzo. Anche se fino a poco tempo fa mancava un negozio di alimentari; poi però la bottega è stata aperta nella parte bolognese della frazione. «Lavoriamo conti-nuamente e cerchiamo di fare il nostro meglio — dice Minimo Spataro dell'albergo-ristorante e centro sportivo Oasi sfidando la concorrenza, gli aumenti che ci impongono, la situazione econo-mica. Desta preoccupazione però apprendere che di recente hanno rubato cavi elettrici e tentato di asportare il gruppo elettrogeno sotto il vicino sottopasso ferrovia-rio». Nel centro della frazione, in piazzetta Enzo Biagi, spuntano al-cune attività commerciali. «Non ci lamentiamo assicurano i ba-risti Stefano Giangreco e Cristina Serattini —. Abbiamo i nostri clienti e intercettiamo quelli di passaggio». Di fianco un centro estetico dal sapore hawaiano, che si chiama Aloha. «Abbiamo rac-

colto il testimone — spiegano En-rica Cusinatti e Loredana Nica — da una precedente gestione che ha lavorato molto bene. Non abi-tiamo qui, ma possiamo afferma-re che si vive e si lavora in tran-quillità». Anche secondo la par-rucchiera Marika Finelli le cose

procedono bene. «Sono a Lavino dal 1989 e sono molto soddisfatta. E' quello che volevo fare».

IL BARBIERE Antonio Francia, ha raccolto invece lamentele dai cittadini più anziani della frazio-ne. «Ho sentito — afferma — che

&ALLRAN LA NOSTRA ANZOUJ «FA PIACERE CHE SI RACCOLGANO LE FIRME PER VENIRE DA NOI, SE DA UNA PARTE DI LAVINO LE COSE FUNZIONANO È PERCHÉ IL SINDACO PRESTA ATTENZIONE AL DA FARSI E NOI VIGILIAMO»

BOTTSOA STORIC,•\, OVIO BIAGI: «E' DAL 1961 CHE RIPARO BICICLETTE A LAVINO

IL SEGRETO PER VIVERE A LUNGO È FARE IL LAVORO CHE PIACE E MANGIARE UN P0' DI TUTTO, DOLCI COMPRESI»

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Il centro di Lavino di Mezzo, sede di alcune attività commerciali

i si lavora bene» azione dove spuntano anche nuove attività

press unE 14/12/2011

n Resto del Carlino

BOLOGNA

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Stefano Giar3gre5o, e Cristina Serattini

Mrnmo Spataro Marika Fìnelli

Enrica Cusinatti e Loredana Nica

le persone anziane non sanno do-ve andare. Visto che non c'è un centro ricreativo dedicato a loro». Ed è molto bello scoprire che ci sono ancora in attività meccanici di biciclette, come Invio Biagi che nel febbraio prossimo compirà 89 anni. «E' dal 1961 – racconta Bia-

liovio Magi

gi, sommerso dalle bici da ripara-re — che ho la bottega a Lavino. Il segreto per vivere a lungo? Fare il lavoro che si ama, mangiare un po' di tutto, dolci compresi. E il vino berlo con molta moderazio-ne».

Pier Luigi Trombetta

Antonio Francia

press unE 14/12/2011

n Resto del Carlino

BOLOGNA

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press unE 14/12/2011

n Resto del Carlino

BOLOGNA

ANZOLA Laboratori natalizi per bambini Danito, Tiziana e Demetrio Padrini collaborano gratuitamente con il Comune di Anzola organizzando laboratori per bimbi, dove si insegnano a lavorare Legno, carta, tessuti. Appuntamento domani alle 17 nella sala polivalente della biblioteca di Anzola. E necessario iscriversi allo 051 6502222. La lezione è gratuita.

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Casa c previdenza, si lin. la stretta

press unE 14/12/2011

Il Sole12

Casa e previdenza, si lima la stretta Sconto Imu di 50 euro a figlio, pensioni rivalutate fino a 1.400 euro, liberalizzazioni senza taxi

Marco Mobili Marco Rogari ROMA

Oka Un lungo tira e molla sulle li-beralizzazioni e la chiusura dopo una lunga attesa delle partite su Imu, pensioni, capitali scudati, province e tagli agli stipendi dei parlamentari. La no-stop delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera è andata avanti fmo a tarda notte all'insegna di una convulsa trattativa tra il Governo, da una parte, e Pdl, Pd e Terzo po-lo dall'altra.

Un confronto che ha prodotto una correzione dell'Imu sulla pri-ma casa e ritocchi alle pensioni so-stanzialmente in linea con le atte-se dei partiti. Il pacchetto di inter-venti complessivamente vale cir-ca 2 miliardi che, alla fine di una lunga caccia a nuove risorse, è sta-to coperto principalmente con la riformulazione dell'imposta di bollo su conti correnti e depositi, l'introduzione diunprelievo strut-turale sull'anonimato, una patri-moniale sugli immobili detenuti all'estero nonché un bollo ad hoc sulle attività finanziarie oltrecon-fine (v. servizio a pag. 8).

L'ultimo nodo sciolto per arri-vare al via libera della commis-sione, prima dell'approdo del te-sto oggi in Aula dove il governo dovrebbe porre la fiducia, è sta-to quello delle liberalizzazioni: è stata ritirata la modifica dei rela-tori che posticipava l'entrata in vigore al 31 dicembre 2012, con l'avvio di fatto dal 2013. Dalle li-beralizzazioni resta confermata l'esclusione per i taxi. Sulle que-stione farmaci viene prevista una liberalizzazione di quelli di fascia C vincolata alla preventi-va pronuncia dell'Agenzia italia-na del farmaco, d'intesa con il mi-nistero della Salute.

Su fisco e pensioni si è giocata la partita dell'equità. Sul versante dell'Irap va registrato il manteni-mento della deduzione forfettaria dello% dall'Ires e dall'Irpefsul tri-buto regionale pagato per interes-

si passivi. Si attenuala patrimonia-le sui beni di lusso, collegandola al-la data di costruzione dei mezzi: per le super-car costruite da 5, io e 15 anni il super-bollo sarà rispetti-vamente del 60%, del 30 e del 15 per cento. Stessa riduzione delle imbarcazioni: in questo caso la tas-sa di stazionamento è ridotta do-po 5, io .e 15 anni dalla data di co-struzione rispettivamente del 15, del 30 e del 45 per cento (gli sconti li pagheranno i fumatori). Per l'Imu sulla prima casa arriva una maggiorazione biennale della de-trazione pari a so euro ogni figlio convivente fmo a 26 anni di età. Il tetto massimo della maggiorazio-ne sarà di 400 curo". Un collega-mento al nucleo che è previsto esplicitamente per il nuovo Isee.

Con i ritocchi sulle pensioni vie-ne attenuato l'impatto sui lavora-tori della classe '52 con 35 anni di contributi, che potranno uscire a 64 anni di età, e sulle donne alle quali, anche a regime viene garan-tito il pensionamento di vecchiaia con 64 anni vincolato però ad alcu-ne condizioni. Penalizzazione più leggera (1%) per chi esce a 6o e 61 anni con il canale contributivo. Garantita l'indicizzazione piena per il 2012 a tutti gli assegni fmo a tre volte il minimo (1.402 euro). Scattano un contributo di solida-rietà del 15% sulle pensioni oltre i 2oomila curo lordi l'anno e un ulte-riore aumento delle aliquote con-tributive sugli autonomi. Quanto agli altri capitoli, si allenta ancora la stretta sulle province. Scompa-re l'addio automatico per gli orga-ni in carica che era stato fissato al 31 marzo 2013. Sugli stipendi dei manager arrivauntetto pari altrat-tamento delprimo presidente del-la Cassazione (maggiorato del 25% per i magistrati) mentre per quelli dei parlamentari, il taglio sa-rà deciso dalle Camere e dal Go-verno ma non più per decreto. Nella notte dai relatori è arrivato un emendamento per garantire nuovi fondi all'editoria.

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Rivalutazione pensioni

Casa c previdenza, s0 in la stretta

press unE 14/12/2011

Il Sole12

Le novità del maxiemendamento

Sale da due a tre volte il minimo Inps (e quindi da 936 a 1.400 euro) la soglia entro la quale gli assegni previdenziali

. saranno rivalutati al tasso di inflazione 100% nel gennaio del2012. La modifica, contenuta in un emendamento del governo, dovrebbe quindi «salvare» dal blocco dett'indicivazione circa tre quarti dei pensionati Inps

Potranno andare in pensione a 64 anni le donne che al 31 dicembre 2012 abbiano un'anzianità contributiva di almeno 20 anni e un'età anagrafica di almeno 60 anni. Attenuate le penalizzazioni per chi va in pensione:con 60 e 61 anni di età anziché 62. Sale al 15% it contributo di solidarietà sulle pensioni superiori ai 200mita euro lordi

Arriva il quoziente familiare biennale sulla detrazione prima casa dalrl.mu. Ne12012 e 2013 dalla nuova imposta municipale per gli immobili potrà essere detratta una quota per ogni figlio residente con un'età inferiore ai 26 anni di età pari a 50 euro per ognuno di loro che andrà ad aggiungersi ai 200 euro già previsti in manovra

I contribuenti che hanno aderito agli scudi fiscali del passato per gafantirsi l'anonimato dovranno versare annualmente un'imposta dì bollo pari al 4 per mille delle attività finanziarie oggetto di emersione. Con due eccezioni: per gli anni 2012 e 2013 l'imposta di bollo sa te da 4 al 10 per mille (solo net 2012 per te attività disrnesse)

Nuova tassa sul lusso

Eliminato bollo da 34,20 Istituita da subito un'imposta uro sugli estratti conto

annuali, sia postati che r C011 bancari pe i ti con

giacenze medie inferiori a 5mila euro. Al di sopra di quelta soglia il bollo resterà a 34,20 eum.Alternpóstessoviene elevato da 73,8 a 100 euro l'imposta di bollo per le persone diverse da quelle fisiche

dell'i. per mille annuo per i12011 e it2012 e dell'1,5 per mille a decorrere dal 2013 sul valore dette attivitàfinanziarie detenute all'estero dalle persone fisiche residenti nel territorio >

dello Stato. Stretta=anche possiede case all'estero con un'imposta di bollo dello 0,76% sul valore degli immobili all'estero di cittadini italiani

Arriva un tetto agli stipendi (diretti e non) netta Pa. It massimoannuo della retribuzione non può superare il trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione. Inetto dovrà essere definito con decreto del presidente del Consiglio, previo parere delle commissioni parlamentari competenti, entro 90 giorni.

A5 anni dall'immatricolazione la tassa sulle auto di lusso si riduce per scomparire dopo 20 anni. Un emendamento dei relatori riduce raddizionale al 60% dopo 5 anni, a130 dopo 10 anni e al 15 dopo 15 anni. Stessa sorte-perla tassa di staziona mento sulle barche (che però non scompare), con riduzioni del15, 30 e 45% dopo 5, 10 e 15 anni

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Costi detta politica. Oggi il via libera degli uffici di presidenza di Camera e Senato alla riforma dei vitalizi: contributivo per tutti e niente pensione prima dei 60 anni

, Deputati, tagli alle indenn ità entro gennaio Barbara Fiammeri ROMA

;•-g• Per ora l'unica certezza è che dalla manovra è stato can-cellato il taglio degli stipendi dei parlamentari per decreto. Il governo ha infatti deciso di correggere la norma, affidan-do al Parlamento il compito di assumere «iniziative imme-diate», rispettandone così, l'autonomia Gianfranco Fini e Renato Schifani non hanno però perso tempo. I presiden-ti di Camera e Senato hanno già annunciato che il taglio ci

sarà entro gennaio. Indugiare oltre potrebbe essere perico-loso, vista l'aria che tira.

L'obiettivo dovrà essere centrato anche se la commis-sione presieduta dal presiden-te dell'Istat, Enrico Giovanni-

LA SFORBICIATA L'ipotesi più probabile è il taglio dell'indennità per i portaborse, circa 4mila euro: i collaboratori sanno stipendiati dalle Camere

ni, non dovesse aver comple-tato entro la fine dell'anno il compito affidatogliovvero il confronto tra i diversi tratta-menti riservati ai Parlamenti nella Ue. Una scadenza che -come ha lasciato chiaramente intendere lo stesso Giovanni-ni - difficilmente sarà rispetta-ta anche perché inizialmente si pensava che l'adeguamento delle indennità dovesse parti-re «dalla prossima legislatu-ra». Così non sarà, assicurano invece Fini e Schifani. «In ogni caso entro la fine di gen-

naio modificheremo le inden-nità», ha ribadito Fini sottoli-neando che il taglio entrerà immediatamente in vigore.

Lo stesso ha ripetuto poco dopo Schifani, anticipando che le modifiche verranno fat-te in nome di «equità e respon-sabilità» e nel pieno rispetto della «dignità del Parlamen-to». L'ipotesi più probabile è che la scure si abbatta sull'in-dennità attribuita ai parlamen-tari per i portaborse: circa quattromila euro. Deputati e senatori continueranno a po-

tersi avvalere dei collaborato-ri ma il rapporto di lavoro ver-rà gestito direttamente dalla Camera di appartenenza per la durata della legislatura, a un costo - si presume - inferiore.

Per accelerare i tempi la pros-sima settimana se ne occupe-ranno gli uffici di presidenza di Camera e Senato, che oggi han-no invece all'ordine del giorno il via libera definitivo alla rifor-ma dei vitalizi. Dal i° gennaio anche per i parlamentari varrà infatti il sistema contributivo, che impatterà soprattutto sulle

nuove leve. Ma il punto forte della riforma è il principio se-condo cui la pensione non po-trà venire percepita prima dei 6o anni di età, per chi sia stato parlamentare per più di una le-gislatura, e al compimento dei 65 anni per chi invece abbia ver-sato i contributi per una sola le-gislatura. Nonostante i mal di pancia di molti deputati e sena-tori nessuno è più disposto a sfi-dare la rabbia dei cittadini, che non sono più disposti a soppor-tare sacrifici a senso unico. Lo hanno capito anche i vertici di Pdl e Pd. «Il taglio delle inden-nità avverrà subito, a gennaio, ed è importante non per il ri-sparmio che garantisce ma per la cifra etica che esprime», con-ferma il segretario del Pdl An-

gelino Alfano. Lo stesso ripete Rosi Bindi. «La riduzione delle nostre competenze è dovero-sa, anche perché - ha detto il presidente del Pd - questa mi-sura aiuta la ripresa del dialogo fra il Paese e la politica». Intan-to al Senato ieri sera è passata la mozione presentata da Pd e Lega per ridurre il numero dei parlamentari.

Anche il Quirinale si muove. Dal Colle ieri è arrivato l'annun-cio che si adeguerà alla riforma delle pensioni del governo ed estenderà, pro quota, a tutto il suo personale il sistema contri-butivo, già previsto per chi è sta-to assunto dopo il 2008. Ma la stretta c'è anche sulle retribu-zioni dei dirigenti della Pa con l'imposizione nella manovra di

un tetto massimo agli stipendi, rappresentato dal trattamento del primo presidente della Cor-te di Cassazione (attualmente circa 3oomila euro). È previsto inoltre che i magistrati e i consi-glieri di Stato chiamati ad altro ruolo o in aspettativa, non po-tranno più sommare gli emolu-menti, ma riceveranno il 25% di quanto previsto per il nuovo in-carico Infine, alla «difficile si-tuazione economica» dà una ri-sposta anche la Commissione europea. Con l'avvio di inter-venti che tagliano posti e sti-pendi dei funzionari, ritardano l'età pensionabile, aumentano l'orario di lavoro e il contributo di solidarietà. Con risparmi per un miliardo entro 11 2020.

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press unE 14/12/2011

Il So►e12

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Lo sconto Imu per i figli mette in salvo i proprietari In molte città l'imposta da versare si azzera

Saverio Fossati

Proprietari di tutta Italia unitevi. Questa volta i figli ser-vono ad azzerare Vici, e di nor-ma ne bastano due. Ma potreb-bero essere anche quattro, por-tando la franchigia a 400 euro, un'Imu di tutto rispetto.

La virata sociale contenuta nella proposta di emendamen-to governativo è il risultato del-le forti spinte trasversali a tute-la delle famiglie proprietarie, che di fatto ripropongono il pro-blema del gettito sottratto ai Co-muni dal 2008, oltretutto senza neppure la norma di salvaguar-dia che garantiva il rimborso

del mancato incasso da parte dell'Erario statale.

Il fatto è che, nonostante l'au-mento del 60% dei moltiplicato-ri catastali, e quindi di fatto del-la base imponibile, l'applicazio-ne generalizzata dell'aliquota ri-dotta dello 0,4% e e della detra-zione di 200 euro aveva già mes-so al riparo parecchi proprieta-ri, mentre per gli altri tutto si ri-solveva con poche decine di eu-ro. La simulazione sul Sole 24 Ore del 7 dicembre scorso pone-va a confronto l'Ici pagata nei capoluoghi di provincia nel 2007 (prima dell'esenzione di tutte le abitazioni principali con la sola eccezione di ville e case di lusso) con l'Imu 2012 e il risultato, quanto meno per un'abitazione media (categoria catastale A/3, classe media, di circa Zoo metri quadrati), era ab-bastanza confortante: in nessu-na città si arrivava a pagare ioo euro e il contribuente più sfortu-nato abitava a Roma, dove paga-

va 76 euro in più rispetto alla si-tuazione ante esenzione. Men-tre in molti centri del Sud si re-stava in regime di esenzione di fatto, perché l'aliquota agevola-ta e la detrazione azzeravano gli aumenti della base imponibi-le, producendo un'imposta pari a zero o addirittura con saldo negativo. Ora la situazione mi-gliora sensibilmente:per ogni fi-glio con non più di 26 anni, di-morante e residente nella stes-sa casa, specifica l'emendamen-to, che almeno in questa parte dovrebbe passare senza intop-pi, spettano so euro di detrazio-ne in più, sino a un massimo di 400 euro complessivi (otto fi-gli) per due anni. Anche se una prole così numerosa non è fre-quente nell'Italia del down de-mografico, già due figli portano la detrazione a 300 euro, il che significa zero Imu per una casa con 454 euro di rendita catasta-le non rivalutata, che non è po-co. Seguendo l'esempio delle ca-

se medie di ioo metri quadrati nei capoluoghi di Regione (di norma quelli con le rendite più elevate), poche risultano anco-ra a debito di Imu se c'è almeno un figlio: Venezia con 16 euro e Roma con 26. Ma se i figli sono due, l'imposta si azzera sempre. È facile prevedere che questa si-tuazione valga anche nei centri minori e nei paesi, dove le rendi-te sono sempre più basse. Cer-to, chi possiede case di lusso, vil-lette o ville, pagherà. Perché le rendite catastali sono decisa-mente più elevate. Ma sempre con lo sconto.

Positive le reazioni politiche: «Per una volta prioritario risul-terebbe l'interesse del cittadi-no più che la voracità dei merca-ti» ha detto Margherita Boni-ver (Pdl). Soddisfatto anche Gianluca Galletti, vice presiden-te dei deputati Udc, che chiama la detrazione-figli «il quoziente familiare applicato all'Imu».

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press unE 14/12/2011

Il Sole12

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L'ANALISI

basse e punisce chi le ha elevate, senza considerare che dal1992 (quando entrarono in vigore le rendite) i valori immobiliari e locativi hanno perso ogni rapporto con il dato fiscale: nelle grandi città si arriva a un rapporto di sette a uno, mentre non mancano centri minori dove il valore catastale (cioè la rendita moltiplicata per 105) supera quello di mercato. Sperequazioni che, ancora una volta, si è persa l'occasione dí eliminare, scegliendo la strada più facile. Intanto sul disegno di legge sulla riforma del Catasto è tornata la nebbia più fitta.

E alla fine il peso maggiore di questo aumento verrà sopportato da chi è in affitto: nell'arco di qualche anno le locazioni si adegueranno alla pressione fiscale, perché il tentativo dei proprietari sarà comunque quello di mantenere la stessa redditività. L'effetto sarà quindi, inesorabilmente, l'aumento di un disagio abitativo che per gli inquilini, in gran parte appartenenti ai ceti meno abbienti, è già forte.

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on basterà la detrazione sociale per rianimare il mercato. Si

tratta di un provvedimento con un suo elemento di equità, peraltro indicativo della simpatia del Governo per i meccanismi sul genere dell'Isee, che garantirà alla grande maggioranza delle famiglie proprietarie della casa in cui abitano di restare esenti dall'Imu odi pagare poche decine di euro. Ma il problema resta per le altre case, quelle che non sono abitazione principale. L'iniquità di fondo è l'aumento indiscriminato della base imponibile, che premia chi ha rendite catastali

Saverio Fossati

Ma il premio non riuscirà a rianimare il mercato

press unE 14/12/2011

Il soler /,1

Più prole meno tasse

La tassazione sull'abitazione principale media (categoria A/3, circa 100 metri quadrati) a confronto con l'Ici sull'abitazione principale prima dell'esenzione in vigore dal 2008

Capoluoghi di Regione

Imu base, proprietario

senza figli

Differenza Proprietario

senza figli

con l'Icì 2007

Con i figlio

Con 2 figli

Aosta 128 , 27 -23 -73 Torino 311 24 -26 -76 Milano 257 47 -3 -53 Venezia 186 66 16 -34 Trieste 127 37 -13 -63 Bologna 342 -37 -87 -137 Genova 231 -69 -119 -169 Firenze 260 -61 -111 -161 Ancona 81 9 -41 -91 Roma 413 76 26 -24 Perugia 40 -44 -94 -144 L'Aquila 77 -36 -86 -136 Campobasso 61 -19 -69 -119 Napoli 129 6 -44 -94 Bari 277 63 13 37 Potenza 28 -47 -97 -147 Catanzaro 0 -51 -101 -151 Palermo -33 -83 -133 Cagliari SO 8 -42 -92

Fonte: elaborazione su dati dell'agenzia del Territorio e Ifel

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Fabbricati rurali. Dall'elenco dei terreni

Iscrizione al catasto urbano entro il 30 novembre 2012 Gian Paolo Tosoni

:co Tutti i fabbricati ruralLdo-vranno essere iscritti nel cata-sto fabbricati entro il 30 novem-bre 2012 e c'è pochissimo tempo per regolarizzare gli immobili strumentali non classificati nel-la categorie catastali A6 e Dio.

L'emendamento presentato dal Governo alla Commissio-ne Finanze della Camera agi-sce severamente nei confronti del settore agricolo in quanto introduce l'imposta municipa-le su tutti gli immobili agricoli compresi i fabbricati finora e da sempre esclusi da qualsiasi imposizione.

L'articolo 13 del Dl 201/2011 aveva introdotto l'imposta mu-nicipale la cui base imponibile è costituita dal valore catastale degli immobili. La norma origi-naria comprende anche i fabbri-cati strumentali alle attività agricole di cui all'articolo 9 del Dl 557/93, assoggettandoli alla aliquota del due per mille; le abi-tazioni rurali già iscritte nel ca-tasto fabbricati non sono esclu-se e quindi si devono intendere comunque assoggettate alla nuova imposta.

L'emendamento stabilisce an-che l'obbligo di dichiarare tutti i fabbricati rurali, in mappa nel catasto terreni, nel catasto fab-

bricati secondo la procedura del Dm del 19 aprile 1994/71 - Docfa, estendendo l'obbligo del Dm 28/1998 che riguardava so-lo i fabbricati rurali di nuova co-struzione, oggetto di ristruttura-zione o trasferiti. L'emendamen-to regola anche l'assolvimento della imposta municipale nell'anno 2012 prima che siano accatastate tutte le costruzioni rurali. Per la determinazione

LA MISURA Le costruzioni finora escluse sono colpite dal prelievo Ricompresi i beni strumentali

della base imponibile Imu si do-vrà assumere la rendita di unità similari già iscritte in catasto e l'imposta sarà a titolo di accon-to. Il conguaglio verrà richiesto dai comuni a seguito della attri-buzione della rendita catastale.

L'emendamento provvede anche a cancellaré la disposizio-ne del Dl 70/2011 che attribuiva natura rurale alle sole costru-zioni iscritte nelle categorie ca-tastali A6 per le abitazioni e Dio per le costruzioni strumen-

tali, consentendo la possibilità di presentare la variazione cata-stale entro ilio settembre 2011

(nel Dl 201 era semplicemente prorogato al 3o settembre 2012). Nell'emendamento vie-ne tuttavia precisato che le do-mande di variazione presenta-te dopo ilio settembre zon e fi no alla conversione in legge del-lo decreto (cioè tra qualche giorno, ma un altro emenda-mento, ancora in discussione porta la proroga al i° nennaio 2012) producono effetti in rela-zione ai requisiti di ruralità (cioè zero tasse) fermo restan-do Poriginaila rendita catastale attribuita per le abitazioni.

Il mancato accatastamento nelle categorie A6 e Dio non ha riflessi significativi per il futu-ro in quanto, ai fini della appli-cazione dell'aliquota ridotta del 2 per mille, la norma richia-ma la strumentalità e non la ca-tegoria Catastale Dio, ma com-promette gli effetti retroattivi. Infatti la natura di fabbricato ru-rale legata alle categorie cata-stali A6 e Dio rimane in vigore fino al i gennaio 2012 e- quindi l'eventuale contenzioso Ici non può essere risolto, per chi non lo ha fatto, con la variazione del-la categoria catastale.

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press unE 14/12/2011

Il Sole12

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NCESCA MENCAKELIA

Dalle Regioni un secco no

ad altri ritocchi sull'Irpef

nti locali e Regioni del Centro-Nord sono alle

.prese con gli effetti del decreto Monti. Un punto sul quale le Regioni dell'area con-vergono è quello che non an-dranno a ritoccare nuovamen-te l'addizionale Irpef, facoltà concessa dallamanovra. Ilpri-mo ritocco obbligatorio, per fi-

nanziare il Fondo sanitario, impone alle regioni un aumen-to dell'aliquotabase (nellapar-te di competenza statale) del-lo 0,33% le Regioni potrebbe-ro ulteriormente aumentare l'addizionale dello 0,5%, ma su questo punto nessuno inter-verrà.

La Toscana è l'unica Regio-ne dell'area con una aliquota unica dello 0,9% e che quindi vedrà automaticamente salire il livello all'1,23 per cento. Le al-tre Regioni hanno scaglioni va-

riabili; con l'aumento imposto dallo Stato la forbice più alta arriva all'1,73% per l'Emilia-Romagna e le Marche e all'1,43% per l'Umbria.

Intanto anche i Comuni stanno valutando come appli-care la nuova normativa in ma-teria di Imu mentre si leva la protesta del mondo delle Pro-vince dopo la decisione di sop-primere le giunte e rivedere la composizione dei consigli.

Servizio r pagina 7

Stop ad altri interventi sull'Irpef on la pubblicazione sulla GazzettaUfficiale sono scat- tati i primi effetti del decre-

to "Salva Italia" anche a livello ra-gionale. La manovra Monti, che sa-rà approvata in via definitiva entro Natale, inizia ad avere i primi effet-ti anche nel Centro-Nord. Gli uffi-ci si stanno muovendo per non ag-gravare la pressione fiscale dei cit-tadini. Tra gli addendi fiscali della manovra l'effetto sblocco delle ad-dizionali regionali Irpef per il 2012.

Il ritocco è imposto dal Governo nazionale che, per finanziare il Fondo sanitario, impone alle regio-ni un aumento dell'aliquota base (nella parte di competenza stata-le) dello 0,33%; le Regioni potreb-bero ulteriormente aumentare l'addizionale dello 0,5%, ma nel Centro-Nord Poripntamento gene-rale è quello di tenerla ferma.

La Toscana è l'unica Regione dell'area con una aliquota unica dello o,9% e che quindi vedrà auto-maticamente salire il livello all'1,23%. Le altre Regioni hanno scaglioni variabili; con l'aumento imposto dallo Stato la forbice più alta arriva all'1,73% per l'Emila-Ro-

magna e le Marche e all'1,43% per l'Umbria.

«Date le condizioni della com-posizione sociale dell'Umbria -spiega Catiuscia Marini, presiden-te della Regione Umbria - alto nu-mero di anziani e reddito da lavoro al di sotto della media nazionale, non aumenteremo la leva fiscale per tutto il 2012». Anche qui in pro-gramma dismissidni immobiliari pari a 6 milioni di euro. «La Regio-ne Umbria - prosegue Marini - de-stinerà alle politiche attive per il la-voro, in particolare giovani e don-ne, adeguate risorse e metterà in at-to il massimo sforzo nell'utilizzo anche dei Fondi Comunitari». An-che in Toscana al momento sono escluse altre manovre fiscali sull'Irpef e nessuno ritocco è previ-sto sull'Irap. «Vengono mantenuti - spiega l'assessore regionale al Bi-lancio, Riccardo Nencini - aliquo-te, sconti e riduzioni degli anni pas-sati, con un'aliquota base al 3,9% ed una più alta per assicurazioni, banche, società autostrade e inter-mediari finanziari, come avviene già da alcuni anni. In Toscana, se-condo una decisione presa un me-se fa, è prevista un'accisa di 5 cente-simi al litro sui carburanti per tutto il 2012 con cui raccogliere risorse per intervenire dopo le alluvioni in Lunigiana e all'Elba».

Per il Trasporto pubblico locale (Tpl) lo Stato ha destinato fondi

del 2011, ma usufruibili nel 20i2, pa-ri a 425 milioni; per la Toscana ciò equivale a 55 milioni a copertura dei servizi Trenitalia, fondi desti-nati ad investimenti, ora per i servi-zi. Inoltre per il Tpl vengono desti-nati altri 5oo milioni reperiti attra-verso la manovra sull'accisa dei carburanti (4,5 miliardi di gettito a livello nazionale); per la Toscana saranno 6o per il trasporto su gom-ma. Previsti minori trasferimenti alle regioni per 2,1 miliardi, che si sommano ai tagli dei trasferimenti alle Regioni a statuto speciale (i mi-liardo), ai Comuni (1,5 miliardi) e

alle Province (5oo milioni). In tut-to il sistema degli enti locali si vede infliggere un taglio di 5 miliardi

Anche in Emilia-Romagna non sono previsti aumenti sulla fiscali-tà, ma nel Bilancio ci sono interven-ti per giovani e lavoro. Tra i più si-gnificativi, un impegno per il lavo-ro giovanile e la crescita del siste-ma produttivo che vale 6o milioni di euro aggiuntivi rispetto al passa-to: in particolare 20 milioni di euro serviranno per aiutare le aziende che stabilizzano lavoratori preca-ri, gli altri riguardano corsi di for-mazione, apprendistato e tirocini.

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Stop ad alni interventiaill'Irpef

press unE 14/12/2011 CENTRO NORD

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A confronto

L'Emilia•Romagna ha aliquote differenziate che oscillavano nel 2010 dall'1,1% a Con l'aumento per il 2012 imposto dal Governo dello 0,33% te fasce salgono automaticamente: vuol dire che su un réddito di 50mila euro si pagano circa 150 euro in più e su 100mila euro circa oltre 300 euro

MARCHE

Anche le Marche hanno un sistema con aliquote per scaglioni di reddito the nel 2010 si muoveva tra 0,9% e l'1,4%; anche in questo caso tutte le voci dovranno essere aumentate dello 0,33%. Per chi ha un reddito di 50mita euro l'aumento su base annua è di circa 150 euro mentre con 100mila si balza a 330 euro

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Fonte: elab. su dati Regioni e Cgia Mestre

Per il welfare, sul territorio, vengo-no confermati i 22 milioni di euro per alimentare il Fondo anticrisi dei Comuni istituito già net 2011 e ulteriori 15 milioni di euro per il Fondo per la non autosufficienza, che andranno a supplire i tagli na-zionali. Viene salvaguardato con uno sforzo particolare il livello dei servizi del trasporto pubblico loca-le. In programma dismissioni per un valore catastale che nel com-plesso sfiora i 21,5 milioni di euro.

«Quella di Monti - spiega Simo-netta Saliera, vicepresidente regio-ne Emilia-Romagna e assessore al Bilancio - è una manovra molto pe-sante sui cittadini: c'è consapevo-lezza della gravità del momento, ma bisogna aumentare gli elemen-ti di equità della manovra stessa. Tutti sentiremo gli effetti dei prov-vedimenti del Governo e mi augu-ro che nel 2012 non ci sia bisogno di ulteriori interventi perché la situa-zione è molto difficile. Come Re-gioni possiamo dire, però, che gra-

zie ad alcune misure, si sono salva-ti il welfare e il trasporto pubblico: è stato merito del Presidente Erra-ni e delle Regioni che hanno posto con forza il tema e ora possiamo di-re di avere non solo speranze, ma quasi certezze sul fatto che ci sa-ranno le risorse per garantire que-sti servizi ai cittadini». Il presiden-te della Regione Marche, Gian Ma-rio Spacca, assicura che «la mano-vra nazionale non inciderà sul bi-lancio regionale 2012 attualmente all'esame della Commissione con-siliare. In particolare le aliquote re-gionali non subiranno alcuna mo-difica», mentre l'assessore regio-nale al Bilancio, Pietro Marcolini, sottolinea che «nonostante le ri-strettezze imposte al bilancio dai tagli nazionali, gli interventi si so-no concentrati sulla protezione dei lavoratori e lo sviluppo dell'economia».

Francesca Mencarelli RIPRODUZIONE RISERVATA

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Stop ad alni interventiaill'Irpef

press unE 14/12/2011

DILE

CENTRO NORD

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A Bologna -30% le compravendite 2011 rispetto al 2007 e le previsioni peggiorano

L'arrivo dell'Imu deprimi e un settore in caduta libera Prezzi in calo del 4% - Chiudono molte agenzie in franchising

Chiara Pizzimenti

Negli ultimi tre anni i prezzi degli immobili sono scesi di oltre il 14% a Firenze. A Rimini, nel primo semestre 2011, il calo è stato del 4,3% su base annua, contro un -3% a Lucca e un -1 a Perugia. Il se-gno meno è costante, anche se-condo rilevazioni differenti: scendono compravendite e prezzi degli immobili, un calo che ha portato anche a una di-minuzione del numero delle agenzie nel Centro-Nord. Unanime la voce degli agenti immobiliari dopo la presenta-zione della manovra economi-ca: il ritorno dell'Ici sulla pri-ma casa e l'aumento delle ren-dite catastali si ripercuoteran-no negativamente su un mer-cato già bloccato.

Lungo la via Emilia - i dati ' , sono dell'Ufficio studi di Tec-nocasa - nel primo semestre tutte le province vedono flette-re i prezzi, esclusa Ferrara con un +0,2 per cento. «Il mercato - spiega Libero Calamosca, presidente della Fiaip, Federa-zione italiana agenti immobi liari professionali, in Emilia-Romagna- è in leggera flessio-ne per compravendite, 600mi-la immobili transati, e prezzi, scesi del 2,5% per gli immobili ristrutturati e del 3,5% per quelli da ristrutturare»: Un ca-lo che si evidenzia anche sul numero delle agenzie, diminu-ite del 3-4% in regione. «I grup-pi in franchising - aggiunge Calamosca - stanno riunendo le tante sedi che avevano su territorio, in generale c'è stato un calo di iscritti: a Bologna quasi il 5 per cento». Sotto le due Torri l'Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomi-sma prevede 11.655 compra-vendite nel 2011 contro una me-, dia annua, fra 2005 e 2007, di 16.767 unità (-3o%). E per il 2012 si attendono nuove cadu-te di quantità e valori.

Fra i dati di Tecnocasa per il primo semestre in Toscana spicca il -4% dei listini a Pisto-ia, mentre a Lucca i prezzi sal-gono del 3% rispetto allo stes-so periodo del 2010. Per Firen-ze Nomisma prevede nel se-condo semestre prezzi in fles-

-14% I prezzi a Firenze. Negli ultimi tre anni il mercato immobiliare del capoluogo ha perso valore

sione sia per le nuove abitazio-ni (-3,4% su base semestrale, -4,5% su base annuale) sia per l'usato (-4,2% su base annua-le). Con 9.493 compravendite nel capoluogo e provincia nel 2011, ossia 3.600 in meno ri-spetto alla media annua fra 2005 e 2007. Intanto si allarga fino alloro la forbice fra quan-to chiesto dal venditore e quanto offerto dall'acquiren-te. Spiega Luca Vitale, presi-dente della sezione Toscana della Fiaip: «Il lavoro del-l'agente immobiliare è sem-pre più quello della mediazio-ne: la crisi si combatte con la professionalità, riempiendo di contenuti la figura dell'agen-te».Agenti il cui numero è in-

-10% Le agenzie marchigiane chiuse. Gli operatori si organizzano in studi e offrono più servizi

variato o in leggero calo, con-tenuto entro il 3 per cento. «La manovra - aggiunge Vitale - è tendenzialmente depressiva, ma siamo consapevoli della necessità di questi interventi e ci auguriamo che in futuro si punti sulla crescita».

In Umbria i prezzi del mer-cato immobiliare temano ten-gono meglio di quelli nel Peru-gino (-1%) nel primo seme-stre, stando alle rilevazioni Tecnocasa, mentre i dati del gruppo Gabetti segnalano nel capoluogo umbro una diminu-zione delle quotazioni immo-biliari del 7,9 per cento. Qui ci vuole anche più tempo per vendere casa: se in Emilia-Ro-magna servono circa cinque

mesi e mezzo, secondo i dati del Gruppo Toscano, in Lrm-bria sono necessari circa 9 me-si. «Nel terzo trimestre ton -dice Mario Simoni presidente del Collegio di Terni, della Fiaip - dopo quattro trimestri consecutivi di cali sono stati però rilevati timidi segnali po-sitivi». Pur diminuendo di nu-mero le agenzie si sono rein-ventate, ampliando la gamma dei servizi e i settori di attività. Prospettive per il 2012? «L'in-cremento delle rendite cata-stali - aggiunge Simoni - ri-guarda l'Imu e non le imposte di compravendita. Un fattore determinante per circa il 70% delle compravendite resta in-vece la possibilità di accende-re un mutuo da parte dell'ac-quirente, per cui peserà, in sen-so positivo o negativo, anche l'atteggiamento del sistema bancario».

«Nel 2011 - interviene Rena-to Troiani, presidente della Fiaip marchigiana - è scom-parsa la fascia media, la fami-glia che compra casa fra i i8o e i 400mila euro». Sono stati venduti in generale pochi im-mobili: soprattutto bilocali da mettere a reddito oppure gros-si investimenti, dal milione di euro. Il 2012? «Passata la con-fusione e l'incertezza di que-sti giorni - secondo Troiani - ci sarà bisogno di un paio di mesi di assestamento, ma il mercato immobiliare resta il preferito degli italiani». Nelle Marche le chiusure di agenzie sono arrivate a quote tra 1'8 e il rogo del totale e anche qui tendono a scomparire le agen-zie con costi alti come i fran-chising, mentre molti liberi professionisti si riuniscono in studi.

I grandi gruppi non segnala-no però cali, anzi si dicono pronti a nuove aperture nel Centro-Nord. Toscano ha un numero invariato di agenìie con due nuovi punti affiliati, in fase di start up lungo la via Emilia e nella patria di San Francesco. Il Gruppo Tecno-casa prevede, per il 2012, 200 nuove aperture: io nel Grandu-cato e 15 in Emilia-Romagna.

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ihign Vornvo dellmu deprime un settore in caduta libera

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press unE 14/12/2011

DILE

CENTRO NORD

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Pochi enti hanno deciso cosa fare - Province in rivolta contro la manovra

I Comuni studiano tutte le opzioni ', La manovra Monti avrà

le sue ripercussioni anche a livello comunale. Nell'area si sta studiando come far le-va sulle diverse opzioni del decreto che attualmente è al-lo studio. L'intenzione gene-rale è quella di mettere in at-to una manovra di razionaliz-zazione prima di toccare le tariffe e gravare maggior-mente sui cittadini.

Tuttora sono in corso riu-nioni per decidde il da farsi. Ancora è prematuro dare va-lutazioni certe. I Comuni del Centro-Nord non si sbilan-ciano. Perugia, Bologna, An-cona e Firenze stanno valu-tando il da farsi. Chi ha inve-ce le idee chiare invece è il sindaco di Modena, Giorgio

Pighi, che la definisce «una manovra non ancora equa». Secondo una prima proiezio-ne di massima infatti sono previsti ulteriori tagli rispet-to alla precedente manovra che, se confermati, richiede-rebbero riduzioni sulle pre-stazioni in tutti i settori. «Si tratta di una manovra - pre-cisa Pighi - che rende il bilan-cio del Comune di Modena ancora più difficile perché, ad un primo esame, la nuova Imposta municipale unica non sposterà risorse a favo-re dell'Amministrazione, mentre è certo un ulteriore taglio di 6 milioni. In altri ter-mini, l'entità della manovra locale è destinata a lievitare da i8 a 24 milioni di euro».

Permangono inoltre incer-tezze sul funzionamento dell'imposta sugli immobili. «L'aliquota Irpef - prosegue Pighi - è un capitolo; stiamo valutando la necessità di ri-toccarla, mi prima verifiche-remo se c'è margine con l'Imu, anche se non vorrem-mo che tutte le prime case fossero tassate; il criterio più valido potrebbero essere quello legato al valore cata-stale».

A livello degli enti locali anche le Province stanno va-lutando il proprio futuro. «La manovra finanziaria -spiegano i presidenti di Upi e Anci Umbria, Marco Vini-cio Guasticchi e Vladimiro Boccali - nel modo in cui vie-

LE STIME

rmt o la Provinc'a di

Firenze i risparmi the si determina no con la manovra Monti sono pari allo 0,6% del bilancio dell'ente: un taglio giudicato ininkiente nell'ottica di una riforma strutturale. L'ente chiede quindi di rivedere l'impianto dette modifiche

Andrea Barducd PROVINCIA FIRENZE

Critico. La riforma attuata da Monti sulle Province rischia di non risolvere il problema dei costi della politica: ilfuturo passa dall'area metropolitana

ne posta, apre uno scenario complesso e difficile che può creare non pochi proble-mi alla vita amministrativa locale. Condividiamo appie-no quanto affermato dalla presidente Marini sulla pos-sibilità che si crei confusio-ne istituzionale e un blocco, visti i tempi ristrettissimi im-posti dal decreto, dell'attivi-tà amministrativa di materie particolarmente importanti, compromettendo anche l'azione dei Comuni e della Regione». Perplessità anche dalla Toscana. Secondo il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, era necessario più coraggio. «Per quanto riguarda la Pro-vincia di Firenze - spiega - si

è messo in piedi tutto questo per risparmiare alla fine sol-tanto lo 0,62% del bilancio. Si poteva invece intervenire con più decisione sugli enti di secondo grado». La -do-manda è se abbia senso oggi mantenere in piedi tutto l'im-pianto delle Prefetture e dei ministeri distaccati. «Non siamo qui a difendere il forti-lizio e tantomeno la poltrona di qualcuno - continua Bar-ducci - già in tempi non so-spetti, primi a livello naziona-le, avevamo avanzato una no-stra proposta di riordinb met-tendo in gioco la stessa Pro-vincia di Firenze, nell'ottica di costituire una provincia metropolitana insieme a Pra-to a Pistoia». Nel frattempo il decreto varato dal Gover-no Monti pone dei problemi immediati ed apre una fase complicata.

Fra.Me. O RIPRODUZIONE RISERVATA

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Stop ad altri interventi sull'irpef

press unE 14/12/2011

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CENTRO NORD

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Utility. L'analisi dell'Irpet sulla Tosc a 17 anni dall'a io della rifo a Galli

Nel servizio idrico serve più gestione industriale di Enrico Conti

La gestione non "industriale", come tale finanziata dalla fi-scalità generale, precedente

alla riforma Galli del 1994, è alla ba-se di uno storico sotto-investimen-to nel servizio idrico integrato, pàr-ticolarmente acuto in Toscana, a causa della presenza crescente di vincoli di finanza pubblica e della mancanza di incentivi, soprattutto della politica, a fare investimenti i cui benefici si manifestano in un las-so di tempo molto più lungo del ci-clo elettorale. Ciò ha peggiorato lo stato delle infrastrutture, aumenta-to l'inefficienza e i costi unitari del servizio.

Il processo di integrazione verti-cale e territoriale che si è realizzato grazie alla riforma Galli ha consenti-to, in Toscana, una ripresa degli in-vestimenti in misura oltre quattro volte superiore a quanto avvenuto nei due decenni precedenti, ha mi-gliorato gli standard ambientali, e ha consentito di arginare le maggio-ri criticità ed emergenze. Se guar-diamo all'intero periodo 2002-2010

la "societarizzazione" della gestio-ne dell'acqua non appare, tranne ca-si particolari, aver determinato so-vraprofitti sistematici. Il Roe medio delle 6 maggiori ímprese toscane sull'intero periodo si pone infatti in-torno al 5%. Tuttavia, negli ultimi tre anni di gestione è cresciuto, per alcune aziende, oltre la soglia del io per cento. D'altro canto, la necessi-tà di effettuare cospicui investimen-ti e garantire l'equilibrio economi-co delle aziende, in presenza di un consumo pro capite lievemente de-clinante e inferiore rispetto alle pre-visioni, ha condotto ad aumentare in modo rilevante le tariffe nel tem-po. Infme, il connubio tra un sogget-to pubblico e un privato con una concessione a termine, in una socie-tà con un assetto proprietario non contendibile, ha allentato gli incen-tivi alla minimizzazione dei costi operativi, agevolando comporta-menti che hanno avuto un ruolo non del tutto irrilevante nell'aumen-to delle tariffe.

Alla luce di queste considerazio-

ni pare dunque ragionevole auspica-re una nuova govérnance i cui ele-menti fondamentali sono, in ordine di importanza, i seguenti. In primo luogo il rafforzamento di una gestio-ne industriale e integrata del servi-zio idrico; secondo, la caratterizza-zione della neocostituita Agenzia per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua quale vera e pro-pria Authority nazionale dotata di articolazioni regionali, che sostitui-scano le attuali Aato, liberandole da ogni conflitto di interesse poiché la regolazione nazionale e locale do-vrebbero essere rese del tutto indi-pendenti dalla politica. Terzo pun-to è la realizzazione di un riassetto societario del gestore del servizio che preveda la contendibilità dal la-to della proprietà. La soluzione più interessante che emerge dal dibatti-to attuale sembra poter essere rap-presentata dalla costituzione di una holding pubblica regionale, che riu-nisca le attuali società miste mante-nendo il soggetto privato di mino-ranza nei Cda sino alla fine delle concessioni. L'eventuale quotazio-ne in Borsa di tale soggetto pubbli-co avrebbero il compito di restitui-re al gestore i corretti incentivi per realizzare al contempo una efficien-te gestione industriale e garantire la tutela dei cittadini utenti. La quarta istanza è il potenziamento degli at-tuali strumenti perequativi a favore degli utenti deboli, utilizzando pie-namente il sistema di auto-certifica-zione basato sull'Isee. Modalità al-ternative di gestione attraverso mo-delli di società di tipo cooperativo, non lucrativo, non sembrano trova-re attualmente uno spazio giuridico certo all'interno del quadro norma-tivo vigente. Qualora questo spazio venisse creato, la sensazione è che si realizzerebbe un modello non pri-vo di costi di transazione e di sub-ot-timalità della regolazione in conse-guenza della commistione impro-pria degli obiettivi economici di buona gestione, e non economici, di tutela ambientale e sociale, all'inter-no dell'attività gestoria. Ma su que-sto il dibattito scientifico è ancora aperto.

Ricerca ore Irpet

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Ricerca e ittercari esteri ridanno slancio ai distretti

press unE 14/12/2011

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CENTRO NORD

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Le lettere vanno inviate a: lettere.centronord©ilsole24ore.com

Aliquote comunali, stop agli aumenti f na pausa di riflessione. È ki quello che chiediamo all'am-ministrazione comunale prima di' varare il bilancio per il 2012,

che dovrebbe prevedere l'aumen-to dell'addizionale Irpef nella mi-sura del 6o per cento. La mano-vra presentata dal Governo pre-vede infatti l'introduzione dell'Imu, l'imposta che contem-pla anche l'Ici sulla prima casa. Ora si tratterà di capire, al di là delle polemiche di questi giorni sollevate da Anci, che parla di ul-teriori tagli affermando inoltre che agli enti locali non resterà

nulla dell'Imu, quanto resterà o sarà trasferito ai Comuni e quan-to sarà indirizzato allo Stato. Proprio per questo chiediamo al Sindaco di valutare attentamen-te le stime sugli introiti che po-trebbero derivare al Comune, an-che in virtù della facoltà che avranno di accrescere l'aliquota dello 0,2 per mille sulla prima e dello 0,3 per mille sulla seconda casa, prima di procedere con un incremento impositivo per tutta la popolazione.

Ribadendo la nostra posizione riteniamo che attraverso tagli e ulteriori.economie, nonché in vir-tù dell'indotto di una parte di Imu, il Comune possa riuscire a contenere l'aumento Irpef o eli-minarlo in toto. Ma a questo pun-

to tutto l'impianto delle nuove en-trate è da ridiscutere. Le imprese stanno già sostenendo un carico fiscale al quale faticano a far fronte, anche in relazione alla stretta creditizia delle banche, all'insolvenza e all'allungamen-to dei tempi di pagamento da par-te della clientela privata e degli enti pubblici. Adesso è necessa-rio attendere dati più precisi dal Governo per l'attuazione del provvedimento "Salva Italia", ed è per questo che chiediamo un'attenta e scrupolosa analisi all'amministrazione di Pavullo prima di procedere con la stesu-ra definitiva del bilancio e la sua approvazione.

Graziano Cantergiani Lapam di Pavullo (Mo)

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Ricerca e mercati esten ridanno slancio ai distre

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Albergatori critici verso la legge Brambilla

Dal nuovo Codice nessun vantaggio BOLOGNA

Per gli albergatori si tratta di un'operazione di facciata che non incide sullo sviluppo del turismo. Per la Regione Emilia-Romagna, che l'ha con-testato fin dall'inizio e rivendi-ca le proprie competenze, la legge è tutta da rifare. Il Codi-ce del turismo a pochi mesi dall'entrata in vigore (21 giu-gno di quest'anno) sembra non aver generato né spinte al-la crescita, con un ammoderna-mento del settore, né concor-renza tra pubblici esercizi e al-berghi, a fronte di una disposi-zione che concede agli hotel di spalancare le porte della risto-razione a terzi. Disposizione notevolmente attenuata in Emilia-Romagna dalla legge re-gionale sulla somministrazio-ne di alimenti e bevande, che impone anche agli alberghi tut-ti i requisiti, a partire da quelli igienico-sanitari, richiesti ai pubblici esercizi, nella logica di garantire l'equilibrio del mercato e la collaborazione tra albergatori e ristoratori.

Nessun allarme, almeno per ora, nemmeno sulla costa ro-magnola, anche se, secondo Fi-pe-Confcommercio, «in caso di conflitto tra legge nazionale e regionale a esprimersi deve essere la Corte costituziona-le». Quelli che proprio non brindano sono gli operatori delle agenzie di viaggio, che con l'introduzione del "danno da vacanza rovinata" si prepa-rano a rinegoziare i contratti con le compagnie assicurati-ve. «In caso di richiesta di risar-cimento le agenzie di viaggio -osserva Paolo Mazzola, presi-dente di Fiavet Emilia-Roma-gna - devono rivalersi sui tour operator che a loro volta devo-no rivolgersi alle strutture ri-cettive o alle compagnie aree. Ma i fallimenti non mancano ed è l'intermediario che collo-ca sul mercato i pacchetti va-canza a rischiare di più. Il no-stro settore, che è in stagnazio-ne, aveva bisogno di ben altri interventi».

La legge voluta dall'ex mini-

stro al Turismo Michela Bram-billa sembra scontentare tutti. «Non ha affatto cambiato - af-ferma il presidente regionale Federalberghi, Alessandro Giorgetti - il nostro modo di operare. La battaglia dovrebbe invece riguardare la possibili-tà di aumentare le volumetrie, per dare impulso alla crescita della redditività delle imprese alberghiere, che è in continua contrazione. Ciò che serve so-no scelte strategiche per soste-nere lo sviluppo del turismo».

A confermare il flop del Co-dice, criticato fin dall'inizio dalle Regioni che rivendicano le competenze in materia di tu-rismo, è la stessa Asshotel-Confesercenti. «L'unica nota positiva - rimarca il presiden-te Claudio Della Pasqua - è che per la prima volta il turismo

tessartd

PRESIDENTE FEDERALBERGI-II EMILIA-ROMAGNA

Impatto zero. Il Codice de l turismo non ha cambiato it

modo di operare. Servono pov chetlawero incentivanti , ad esempio sulle volumetrie

viene assimilato a un'indu-stria. Ma il Codice non giova al-le piccole imprese, solo alle grandi catene alberghiere: pre-vede infatti standard difficil-mente raggiungibili dalle pic-cole strutture ricettive». Un al-tro motivo di contestazione ri-guardale troppe tipologie di ri-cettività, con una classificazio-ne che spazia dagli alberghi ve-ri e propri alle strutture paral-berghiere, come le residenze della salute (o beauty farm). «Una proliferazione - osserva Filippo Donati, albergatore ra-vennate e presidente naziona le di Asshotel - che sta gene-rando solo confusione. Siamo di fronte a una deregolamenta-zione che assomiglia all'anar-chia, mentre noi avevamo chie-sto poche regole ma certe».

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Pagina 11 La tassa soigionlo si 'f'a straI tra Bologna

ci lidi romagnoli

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Servizi pubblici. Presentato ieri il report regionale 2010: capoluogo fermo al 41%

Raccolta differenziata oltre il 50% BOLOGNA

La provincia più virtuosa è quella di Reggio Emilia: con il 58,4% di raccolta differenzia-ta si avvicina sensibilmente agli obiettivi fissati dall'Euro-pa. Molta strada da fare ha in-vece quella di Bologna, che non raggiunge nemmeno la so-glia del 41%, percentuale che la colloca all'ultimo posto in regione. Complessivamente però in Emilia-Romagna per la prima volta è stato raggiun-to l'obiettivo di una raccolta differenziata superiore alla meta (50,4%) del totale dei ri-

fiuti urbani prodotti. Tutti nu-meri relativi al 2010. A fare il punto è il Report Rifiuti 2011 re-

alizzato da Regione e Arpa, presentato ieri.

Il traguardo stabilito da Bru-xelles - 65% di raccolta diffe-renziata entro il 2012 — è anco-ra lontano. Ma negli ultimi die-ci anni le performance, nella gestione del ciclo dei rifiuti, sono costantemente migliora-te. Basti dire che la raccolta differenziata nel 2001 era solo il 25% del totale. «Disponia-mo di pochi strumenti di in-centivo - spiega l'assessore re-gionale all'Ambiente Sabrina

Freda - e tra questi il piano di azione ambientale con il qua-le, grazie a uno stanziamento di 27 milioni in tre anni, finan-ziamo anche le iniziative loca-li per una gestione corretta dei rifiuti. La Regione può so-stenere le scelte strategiche degli enti locali per innescare comportamenti virtuosi ma tutti gli attori in campo devo-no fare la loro parte".

A eccellere, con percentuali che superano il 65%, sono i pic-coli comuni: 5o si sono già alli-neati alle disposizioni dell'Eu-ropa, in alcuni casi anche con punte che superano l'8o per

Nelle campane

La raccolta differenziata per provincia: peso % sul totale rifiuti urbani e var. % rispet-to al 2009

Provin

Totale

Fonte: Regione Emilia-Romagna

cento. Più indietro i comuni ca-poluogo di provincia. Subito dopo Reggio Emilia svetta Pia-cenza, che supera la soglia del 50%, mentre gli altri sette resta-no sotto la media regionale. I comuni che hanno superato l'obiettivo di una raccolta diffe-renziata superiore a quella in-differenziata sono ormai quasi la metà del totale, 153 su 348, pa-ri al 44 per cento. Il rapporto conferma anche il progressivo aumento della produzione. L'anno scorso i rifiuti urbani sono arrivati a quota 3,1 milio-ni di tonnellate (1,55 di differen-ziata), pari a un +2,4% rispetto

al 2009 e a un +22% rispetto al 2001. In dieci anni la produzio-ne pro capite è passata da 670 a 698 chilogrammi.

Il recupero arriva al 99% per la carta, al 76% per la plasti-ca mentre continuano a svilup-parsi forme integrate di raccol-ta. Accanto al sistema dei con-tenitori stradali si fa sempre più strada il "porta a porta", grazie al quale si intercetta l'n% della raccolta differenzia-ta, e si riconferma il ruolo cen-trale dei 365 centri presenti sul territorio dove confluisce il 29% del totale dei rifiuti diffe-renziati. Per quanto riguarda invece la produzione di rifiuti speciali, provenienti dal setto-re industriale e artigianale (cir-ca 10,5 milioni di tonnellate), si registra un calo del 3 per cento.

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Pagina 11 La tassa soggiorno si fa strada tra Bologna e i lidi romagnoli

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Tassati Innrtiw Untesaretto

Turismo. Il comune di Ferrara ci ripensa perché con l'Imu recupera 800mila €

La tassa soggiorno si fa strada tra Bologna e i lidi romagnoli Forchetta tra 0,5 e 5 euro - A Rimini gettito stimato di 7 milioni

PAGINA A CURA DI Natascia Ronchetti

BOLOGNA

A Ferrara niente tassa di soggiorno. La città che in re-gione aveva fatto da apripista ha scelto di invertire la rotta e recuperare gli 800mila euro di gettito che avrebbe genera-to l'imposta, dall'Imu sulla se-conda casa introdotta dalla manovra correttiva del Gover-no. «Un provvedimento più equo - spiega l'assessore al Tu-rismo della città estense, Mas-simo Maisto - che ci permette-rà di recuperare le risorse per finanziare le mostre di Palaz-zo dei Diamanti senza gravare solo sugli albergatori».

Non altrettanto sembrano essere disposti a fare altri cin que Comuni capoluogo: Ra-venna, Rimini, Modena, Reg-gio Emilia e Bologna. Nulla di scritto, per ora, anche se gli as-sessorati al Bilancio e al Turi-smo procedono con i conti. Sulla decisione finale pesa l'impopolarità del balzello tra albergatori e commercianti. E non possono essere escluse dalla partita le novità previste dalla manovra correttiva. Va-riabili che non sembrano però essere destinate a incidere, a fronte di un aumento delle en-trate grazie all'Imu, che riesce solo a compensare i tagli ai tra-sferimenti dallo Stato.

Chi si sta già preparando a fare cassa è il Comune di Rimi-ni. Sette milioni il gettito sti-mato, con una imposta che do-vrebbe variare tra o,5o e 2,5 eu-ro a persona per notte, sulla ba-se della categoria della struttu-ra ricettiva. «Stiamo ancora valutando lo scenario genera-le - spiega l'assessore al Bilan-cio, Gian Luca Brasini - ma cre-diamo che non ci siano le con-dizioni per fare retromarcia di fronte alla riduzione dei trasfe-rimenti. Abbiamo però già messo un paletto: l'imposta do-vrà essere destinata al turi-

DM

CENTROyORD

smo, a partire da una operazio-ne di marketing relazionale su tutto il territorio provinciale, con una card per ottenere sconti che consenta una map-patura one to one dei turisti». Lo scoglio da superare è il co-ordinamento con gli altri Co-muni, per uniformare regola-mento, esenzioni e scaglioni di imposta, ed evitare così che la tassa si trasformi in un boo-merang per la competitività delle località turistiche che so-no pronte ad applicarla. Sulla costa riminese il confronto è aperto con Riccione, Misano e Cattolica, pronti a introdurre l'imposta, mentre Bellaria fre-na. Cosa che non preoccupa il sindaco di Riccione, Massimo Pironi, che ha già stimato un

Sul «Sole-24 Ore CentroNord» del 7 dicembre scorso si stimava un balzello da 12 milioni di euro peri vacanzieri in Umbria. I Comuni della regione, infatti, stanno studiando l'applicazione detta tassa di soggiorno secondo il "modello Firenze: un euro a testa al giorno per ogni stella ' delle strutture ricettive. Netta la contrarietà degli albergatori, che temono ripercussioni negative sugli arrivi di turisti.

gettito di circa 3 milioni. «La competizione - dice - cela gio-cheremo su altri fattori, a parti-re dalla qualità dei servizi».

Argomenti che non convin-cono la Confcommercio. «È sbagliato tassare i turisti - af-fermano dalla sede regionale dell'associazione - che con il loro soggiorno producono ric-chezza sul territorio. Il manca-to coordinamento tra Regio-ne e Comuni fmirà per inaspri-re la concorrenza fra le locali-tà in un momento in cui la diffi-cile situazione del mercato do-vrebbe indurre a una forte coe-sione». Per i commercianti i Comuni possono agire sulle nuove leve fiscali previste dal-la manovra del Governo. Posi-zione sulla quale sono schiera-

I balzelli

I Comuni capoluogo emiliano-romagnoli che hanno previsto la tassa di soggiorno, importi allo studio e gettito stimato

Bologna

Rimini

Modena

2,5 euro

da 0,50 a 2,5 euro

da 0,50 a 5 euro

e

ilioni

7 milioni

1,6 miliorì

Fonte: Comuni

STANGATA DA 12 IONI

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orno li strada tra Bologna e i lidi romagnoli

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ti gli albergatori: «Siamo an-che disposti a far cadere il ta-bù, se le risorse sono vincolate alla riqualificazione turistica -dichiara il presidente degli al-bergatori riminesi, Patrizia Ri-naldis - ma ciò che chiediamo è un rinvio almeno fino a/set-tembre. Mettiamo tutto in stand by e verifichiamo gli ef-fetti della manovra corretti-va». Gli amministratori hanno comunque già messo le mani avanti.

«Non abbiamo alternative - conferma l'assessore al Turi-smo di Ravenna, Andrea Cor-sini -perché con l'Irnu potrem-mo al massimo compensare il taglio ai trasferimenti». Così anche la città romagnola si ap-presta a tenere a battesimo la tassa: potrà oscillare tra un mi-nimo di 0,50 centesimi e un massimo di 2,5 euro, per un get-tito di circa 2,5 milioni, da «de-stinare al miglioramento della qualità dell'offerta turistica», conclude Corsini.

A sua volta nel capoluogo regionale l'assessore al Turi-smo Nadia Monti ha già previ-sto un incontro con le catego-rie economiche: «Dobbiamo verificare - spiega - come uti-lizzare le risorse». Il Comune sta ragionando su una impo-sta media di 2,5 euro che do-vrebbe garantire entrate per 5 milioni, con esenzione per mi-norenni, studenti, persone che pernottano in città per as-sistere malati. La concertazio-ne è in corso ma la tassa sarà applicata a partire dal prossi-mo febbraio. Verifica in atto anche a Reggio Emilia e a Mo-dena. In quest'ultima città si la-vora su una imposta che varia dai 5o centesimi ai 5 euro. «Ci garantirebbe - osserva l'asses-sore al Bilancio, Alvaro Co-lombo - un gettito di i,6 milio-ni di euro: 400mila dovrebbe-ro essere destinati alla pro-grammazione turistica e alle iniziative culturali».

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Pagina 11 La tassa sow

. orno Ri strada

tra Bologna e i lidi romagnoli

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Una nota della camera svela come in Francia e Germania si guadagni anche di più

Parlamentari verso i salari europei Allora non ci saranno tagli, anzi

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Che beffa, per voler equiparare gli stipendi dei parlamentari italia-ni a quelli dei colleghi europei si potrebbe finire a dover pagare di

più i nostri. Tra indennità di base, dia-ria e rimborsi, il parlamentare italiano non guadagna di più, anzi intasca meno di quanto per esempio prendono i pari grado francesi e i tedeschi. Il confronto, che sta impazzando tra senatori e depu-tati, inviperiti per essere additati come la casta, risale al 2010 ed è stato messo a punto dalla camerà dei deputati. Intan-to, oggi i nostri onorevoli dovranno digerire la riforma dei vitalizi: gli uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama ratifiche-ranno il passaggio dal primo gennaio 2012 delle pensioni dal metodo retributivo a quel-lo contributivo. A gennaio, invece, ci sarà il taglio alle indennità, hanno assicurato i pre-sidenti di camera e senato, rispettivamente Gianfranco Fini e Renato Schifani.

Il governo Monti aveva minacciato in veri-tà di procedere per decreto legge al taglio, poi quello che suonava come uno strappo istitu-zionale è stato recuperato: le camere proce-deranno in autonomia, dopo le conclusioni dei lavori della commissione Giovannini che sta passando sotto la lente le medie retri-butive europee di parlamentari, ma anche dirigenti pubblici, manager di società par-tecipate, presidenti di autorità e agenzie. E

intanto però un po' di conti il parlamentare italiano li sta facendo. L'onorevole ha diritto a un'indennità lorda mensile di 12 mila euro, che tolte le tasse, i 1330 euro di contribu-to per la pensione e i 750 per l'assistenza sanitaria diventano 5.150 euro netti. Con la manovra estiva del governo Berlusconi, subiscono un decurtamento del 10% a cui si somma l'ulteriore taglio per chi ha altri redditi. «A conti fatti abbiamo stimato un netto di 4.500 euro», spiega Angelo Maria Cicolani, questore del senato. Si aggiunge la diaria fino a 3500 euro al mese, non soggetta a Irpef, e un rimborso di 4 mila euro per le attività di collegio e i collaboratori. Il totale è di 12 mila euro «per carità, una bella cifra, ma chi fa effettivamente attività sul terri-torio, contribuisce al partito e paga i suoi assistenti, non è poi questo gran stipendio

che tutti dicono», dice sempre Cico-lani. Ma come funziona in Europa? Dalla nota della camera emerge come in Francia l'importo mensile lordo sia di 7 mila euro, che diventano 5.260 tolte le ritenute assistenziali, a cui si aggiunge una indennità di rappre-sentanza di 5.884 euro netti al mese e una somma per la remunerazione dei collaboratori pari a 9 mila euro al mese. Si arriva alla bella cifra di 20 mila euro. E nell'austera Germa-nia di Angela Merkel, è vero che l'in-dennità di base è più bassa, ovvero 7.668 euro lordi mensili, ma ci sono

poi una serie di indennità aggiuntive di tutto rispetto: 14.712 lordi per i collaboratori e un rimborso spese fisso non tassabile di 3.900 euro mensili.

Anche in questo caso si supera la media italiana. Peggio sta la Spagna: 2.813 euro lordi e un rimborso di alloggio tra i 1800 euró e 870 euro, agli assistenti ci pensa la camera. Allora, che si fa? Non si taglia? «Stiamo attendendo i dati aggiornati sulle medie europee, ma anche noi contribuiremo al risanamento», assicura Cicolani, «come del resto già abbiamo fatto in questi mesi». Nessuna tecnica dilatoria? «Mano, è escluso, il problema vero però è un altro, il troppo o il poco dipende dalla qualità del lavoro del parlamentare». Che si può giudicare, e sul fronte partitico, solo in cabina elettorale.

—©Riproduzione riservata—ai

Pagina 3 Il gaverno lordi non sale su] taxi 1

t

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Politiche e'incen tiva

elio s uppo. Secondo dell'affitto. In particolare, si po l'Associazione nazionale dei costruttori edili, durre il riconoscimento di una deduzione-de- u settore delle costruzioni, colpito, negli ulti- trazione (pari aduna percentuale del mt anni, dalla più grave crisi dal dopoguerra, d'acquisto , ot 11 dal g reddito/ sta pagando un prezzo altissimo in termini di nibile compi vo all' acquirente inasprimento fiscale sulle abitazioni. «La rein- residenziali di nuova costruzione o incisiva- troduzione di una tassazione comunale sugli mente ristrutturati, dadstine immobili, la cui abolizione è risultata una delle ne per 9 anni». » «Oceorre, inoltre;'re

alla ee ltre, iMarelvlsron%

principali cause delle difficoltà dei comuni nel dei me adfiscali che rendono a tutt'oggi rispettare il patto di stabilità interno, è

to delle tre, verso il resto della provini, dove i

co di non conveniente la locazione di abitazioni da

di parte del gettito derivante al finanziamento sulla casa in proprietl, e sempre emeenofeacces- di opere e servizi pubblici. Inoltre, l'intensità sibile dalle fasce medio-basse, ha determinato della sua reintroduzione appare come una scel- un esodo verso le prime e, ormai, soprattutto tadi modificare

punitiva, in grado, peraltro, verso le seconde cinture urbane,traci mandool- ficare le scelte di investirne

popolazione determinan

lisérv per rttitqviuepste,r,;»f,ahav<:inroe ,mi,easce

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e commenta la manovra salva-Italia foea- per alcune zando l'attenzione sulla necessità di pmv- famiglie monoreddit

vedimenti a favore d

visibile», ha sostenuto il presidente Paolo Be ietti

«come Ance, ieava

uz- parte delle imprese», la richiesta. «L'esistenza

famiglie». I corstruttori chiedono al govaerno po- immobiliari sono più bassi. Questovalori '

per

ittiche abitative e incentivi. crescita de n l comporta

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Pagina 21 Edifirat

Costruzioni, industria a rischio "'"""

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i ',ci. la colleorrenza

Adeguamento annuale delle soglie per l'applicazione delle direttive t Ie sui contratti pubblici

Appalti, limiti per la concorrenza Da gennaio innalzamento degli importi per l'aggiudicazione

DI ANDREA MASCOLINI

al 1° gennaio 2012 au- mentano le soglie per l'applicazione delle direttive europee su-

gli appalti pubblici; sale a 200 mila (da 193 mila) la so-glia per appalti di forniture e servizi e a 5 milioni di euro (da 4.8845.000) quella per i la-vori. È quanto prevede il Rego-lamento Ue n. 1251/2011 della Commissione del 30 novembre 2011, che modi-fica alcune nor-me delle diret-tive 2004/17/Ce, 2004/18/Ce e 2009/81/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio ade-guando le soglie di applicazio-ne in materia di procedure di aggiudicazione degli appalti di lavori, forniture e servizi. Si tratta dell'adeguamento annuale (qualche migliaia di euro) conseguente all'appli-cazione del cosiddetto Accor-do Omc stipulato dalla Com-

missione europea nel 1994. In questo accordo il termine di riferimento era il Dsp (Di- ritto speciale di prelievo) e con riguardo ad esso si erano sta- biliti gli importi (soglie) supe- rati i quali le amministrazio- ni dei diversi Paesi firmatari (oltre all'Unione europea, ad

esempio, gli Stati Uniti, il Giappone e molti altri paesi) de- vono aprire il loro mer- cato alla concorrenza straniera. Il regolamen- to europeo ha quindi lo

scopo di allineare le soglie per garantire che corrispondano al controvalore in euro, arro- tondato al migliaio più vicino, delle soglie di cui all'accordo espresse in Dsp. Ecco quindi l'intervento sul corpus delle direttive 2004/17 e 18, nonché della direttiva 2009/81 sugli appalti nel settore della sicu- rezza e difesa. Le nuove soglie, applicabili dal prossimo pri-

mo gennaio 2012, prevedono quindi che nei settori ordina-ri, per servizi e forniture af-fidate dalle amministrazioni centrali, si passi dal valore di 125 mila a quello di 130 mila euro; per appalti pubblici di servizi e forniture affidati da tutte le altre amministrazioni, l'aumento sarà da 193 mila a 200 mila euro, mentre per i

lavori si passa da 4.845.000 a 5 milioni di euro.

Nei settori «speciali» (acqua, energia e trasporti), per servi-zi e forniture si passa da 387 mila a 400 mila euro. Uguali le soglie per la direttiva 81 negli appalti di servizi e for-niture il valore è a 400 mila euro, mentre per i lavori è a 5 milioni.

Superati questi valori le amministrazioni saranno quindi tenute ad applicare alcune specifiche parti del Codice dei contratti pubblici e, in particolare, il titolo pri-mo del Codice che (articoli 28-120) ha riguardo ai contratti di «rilevanza comunitaria». Si tratta di disposizioni che, per garantire la concorrenza nel mercato interno dell'Unio-ne, prevedono, ad esempio, la pubblicazione dei bandi di gara sulla Gazzetta Ufficiale europea, termini per la par-tecipazione alle gare più lun-ghi rispetto a quelli (spesso molto brevi) previsti per le procedure di aggiudicazione esperite a livello nazionale. Va ricordato che sotto la soglia comunitaria anche per altre materie (ad esempio i criteri di aggiudicazione) la discipli-na nazionale è meno rigida di quella europea, tanto che le direttive europee prevedono un preciso divieto di suddivi-sione artificiosa dell'appalto al fine di evitare di eludere, quanto mèno, gli obblighi di pubblicità comunitaria.

_e Riproduzione riservata—A

Sale a 200 mila (da 193 mila) la soglia per appalti di forniture

e servizi e a 5 milioni

di euro (da 4.8845.000) 4i ella per i lavori

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Obbligo di accatastamento dei fabbricati rurali attualmente censiti al catasto dei terreni

Aumenta la franchigia dell'Imu Maggiorazione di 50 euro per ogni figlio minore di 26 anni

DI FABRIZIO G. POGGIANI

Imu cambia pelle. Gra- zie all'innalzamento della franchigia di 200 euro con l'applicazione

di una maggiorazione di 50 euro per ogni figlio di età non superio-re a 26 anni. E all'introduzione dell'obbligo di accatastamento dei fabbricati rurali ancora censiti al catasto terreni.Questi i principali emendamenti, presentati in Com-missione bilancio e finanze della Camera, al dl n, 201/2011 (cosid-detta Manovra Monti), aventi a oggetto l'anticipazione dell'impo-sta municipale propria.

Il primo intervento riguarda la detrazione introdotta dal primo periodo, del comma 10, dell'art. 13 della manovra che è stata fissata in euro 200; a tale ammontare, limitatamente agli anni 2012 e 2013, si aggiunge una maggiora-zione di euro 50 per ogni figlio, di età non superiore a 26 anni, che dimori e sia residente nell'unità destinata ad abitazione principa-le, fino a raggiungere il tetto mas-simo di euro 400. Ciò significa che, per esempio, se l'imposta dovuta sull'abitazione principale, tenendo conto delle nuove aliquote e degli aumenti dei moltiplicatori, è pari a 1.000 euro e il nucleo è composto dai coniugi più tre figli minoren-ni, da detto importo si detrae la franchigia fissa (euro 200) più la maggiorazione spettante (3 x 50) pari a euro 150, dovendo versare esclusivamente euro 650 (1.000 -200 - 150). Presumibilmente, al fine di neutralizzare quest'ulte-riore abbattimento destinato alle famiglie numerose, l'emendamen-to in commento interviene nuova-mente sui fabbricati rurali, in due direzioni radicalmente opposte.

La prima destinata a regolariz-zare le posizioni che, nelle more della conversione in legge della manovra in commento, hanno comunque proceduto, ai sensi del comma 2-bis, dell'art. 7, dl n. 70/2011 a presentare la varia-zione di categoria per le unità abitative (A/6) o per gli immobili strumentali (D/10), sebbene oltre il termine prescritto dalle stesse disposizioni (30/09/2011).

La seconda, invece, che si pone l'obiettivo di recuperare gettito sui fabbricati che sono ancora rima-

sti censiti nel catasto terreni; tali fabbricati, ancorché in possesso dei requisiti di ruralità, di cui ai commi 3 e 3-bis, dell'art. 9, dl n. 557/1993, infatti, non sono attual-mente dotati di rendita, in quanto assorbiti dal reddito dei terreni.

Detto ultimo intervento preve-de che questi fabbricati, legitti-mamente mantenuti nel catasto terreni poiché non soggetti a mo-difiche o trasferimenti che hanno reso obbligatorio il passaggio al catasto urbano (circ. 96/T/1998),

dovranno essere accatastati al catasto edilizio urbano entro il 30/11/2012, con le modalità pre-scritte dal decreto 19/04/1994 n. 701, fatto salvo il caso di quelli che costituiscono oggetto di inventa-riazione ai sensi del comma 3,

dell'art. 3, dm 2/01/1998 n. 28. Inoltre, per questi fabbricati,

nelle more dell'accatastamento, l'imposta municipale propria deve essere corrisposta sulla base del-la rendita delle unità similari già iscritte in catasto, naturalmente a mero titolo di acconto e fatto salvo il necessario conguaglio.

Il conguaglio sarà determinato dagli enti territoriali (comuni) sul-la base della rendita attribuita, si ritiene in via definitiva, ai sensi del citato decreto n. 701/1994 mentre, in caso di inerzia da par-te del proprietario e/o del titolare di diritti sugli immobili, i comuni richiederanno la presentazione degli atti di aggiornamento con l'indicazione della data cui riferi-re la mancata presentazione della denuncia catastale; se i soggetti interessati non ottempereranno alla richiesta entro novanta giorni dalla notificazione, gli uffici pro-vinciali dell'Agenzia del territorio provvederanno all'iscrizione in catasto dell'immobile, notificando le risultanze del classamento e la relativa rendita. In caso di surro-ga, il Territorio recupererà i costi inerenti all'adempimento stesso e applicherà le sanzioni previste per le violazioni dell'articolo 28, rdl 13/04/1939, n. 652, converti-to, con modificazioni, dalla legge 11/08/1939, n. 1249; si ricorda che, a decorrere dall'1/7/2011, le sanzioni indicate sono state qua-druplicate e, pertanto, il minimo passa da euro 258 a euro 1032 e il massimo da euro 2.066 a euro 8.264 euro e che (circ. n. 4/T/2011) il nuovo regime sanzionatorio si rende applicabile per le violazioni commesse dal 1° maggio (decor-renza postergata al 1° luglio, con dl n. 70/2011) e non sono retroat-tive. Infine, altri interventi di re-styling delle disposizioni in com-mento, con l'introduzione della lettera b-bis), al comma 4, dell'art. 13, che introduce il moltiplicatore 80 per i fabbricati classificati nella categoria «D/5». ORiproiluzione riservata Pagina 30

Aumenta la franchigia del

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Dati finanziari. utilizzo

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Prininee. fine i.erti

Stretta su stipendi dei manager p.a. e cumulo indennità

Province, fine certa La dead line è il 31 marzo 2013

Pagina a cura DI FRANCESCO CERISANO

Segnatevi questa data: 31 marzo 2013. Sarà que-sta la deadline entro cui gli attuali organi

provinciali decadranno per far posto al restyling voluto da Ma-rio Monti. Una rivoluzione a bassissimo costo (dovrebbe far risparmiare allo stato solo 65 milioni di euro) che prevede la trasformazione delle province in enti di secondo livello con l'eliminazione delle giunte e consigli eletti non più dai cit-tadini, ma dai comuni.

Con un emendamento deposi-tato in commissione bilancio e finanze della camera il governo rimedia così al pasticcio (scova-to da ItaliaOggi il 7/12/2011) apertosi dopo la correzione in corsa all'art.23 della manovra (dl n.201/2011) prima che il testo approdasse in Gazzetta Ufficiale. Come si ricorderà, dal decreto era improvvisamente saltato qualunque riferimento temporale alla decadenza degli organi in carica, affidata a una legge dello stato per la quale non veniva fissato alcun termi-ne ultimo di approvazione. Una circostanza che aveva subito destato più di un sospetto visto che, dalla presentazione della manovra al suo approdo in G.U., la data ultima per far scattare la ghigliottina era via via arre-trata dal 30 novembre 2012 al 30 aprile 2012 fino a scomparire del tutto.

Ora l'emendamento del go-verno rimette un po' di cose a posto, supera i rilievi di costi-tuzionalità espressi dai tecnici di Montecitorio e certifica la volontà dell'esecutivo di fare sul serio.

Le province però non ci stan-no e si appellano al capo dello stato chiedendo di intercedere presso governo e parlamento per stralciare le norme. «Sia-mo certi che il presidente della repubblica non consentirà che una legge cancelli enti demo-craticamente eletti dai cittadi-ni. E' accaduto una sola volta nella storia del nostro paese, nel 1927 ed è stato il momento più buio per la nostra democra-zia», recita una nota dell'Upi. «E' la Costituzione che dice che le province sono un elemento costitutivo dello stato: con una legge non si può commissaria-re niente e dichiararne la sua decadenza prima del mandato

elettivo», ha osservato il presi- dente Giuseppe Castiglione.

Tornando ai contenuti dell'emendamento, ci sarà tempo fino a tutto il 2012 per definire con legge dello stato le modalità di elezione dei nuovi consigli provinciali e dei presi-denti. E sempre fino al 31 di-cembre 2012 lo stato e le regioni avranno tempo per definire le materie, un tempo attribuite alle province, che saranno tra-sferite ai comuni a meno che i governatori non vogliano tener-le per sé in modo da garantirne un esercizio unitario sul terri-torio regionale.

Come detto, la decadenza degli attuali organi di governo provinciali, se non sarà dispo-sta prima con legge, scatterà automaticamente il 31 marzo 2013. Saranno commissariate le amministrazioni che andran-no a scadenza prima di questa data. A cominciare dalle provin-ce di Vicenza, Ancona, Ragusa, Como, Belluno, Genova e La Spezia che sarebbero dovute andare al voto nella primavera 2012. La stretta non riguarderà le province autonome di Trento e Bolzano, mentre dovrà essere applicata dalle regioni a statuto speciale che dovranno adegua-re i rispettivi statuti alle norme della manovra entro sei mesi.

Fondo di riequilibrio. Un emendamento presentato dai due relatori Maurizio Leo (Pdl) e Pier Paolo Baretta

(Pd) cambia volto anche al fon-do di riequilibriq..che costituisce uno dei due cespiti (l'altro è la compartecipazione Iva destina-ta però a essere sostituita dalla compartecipazione Irpef) con cui si finanziano i comuni dopo il varo del federalismo fiscale. Nella norma sull'Imu viene inserita una modifica al dlgs n.23/2011 sul fisco municipale che cancella il principio in base al quale il 30% della dotazione del fondo va distribuito tra i co-muni sulla base del numero dei residenti.

Cnel con 4 componenti in meno. Sempre un emen-damento dei relatori riduce da 68 a 64 i componenti del Con-siglio nazionale dell'economia e del lavoro (Cnel). Oltre a 10 esperti in materia economica, sociale e giuridica restano 48 i rappresentanti delle categorie produttive di beni e servizi nei settori pubblico e privato. Tra questi ci saranno anche tre rap-presentanti di dirigenti e quadri pubblici e privati. Scendono in-vece da 10 a 6 i rappresentanti delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni di volontariato.

Tetto agli stipendi dei ma-nager pubblici. Sarà un dpcm, entro 90 giorni dalla conversio-ne in legge della manovra, a definire il limite massimo della retribuzione dei supermanager della pubblica amministrazio-ne. Il parametro di riferimen-to sarà lo stipendio del primo presidente della Corte di cassa-zione (circa 260 mila euro lordi l'anno). Infine, viene posto un freno al cumulo degli stipendi dei magistrati fuori ruolo o in aspettativa chiamati a svolgere funzioni direttive ve o dirigenziali presso ministeri, enti pubblici o Authority. Il trattamento econo-mico per il secondo incarico non potrà essere superiore al 25% dello stipendio principale.

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NUOVA MODIFICA

Riscossione ocale estyling

Sulla riscossione sponta-nea dei tributi locali tor-nano in campo i concessio-nari. E' questo l'effetto di un emendamento dei rela-tori alla manovra, Mauri-zio Leo (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd), che modifica in modo sostanziale la ri-forma della riscossione Io-cale contenuta nel decre-to sviluppo di maggio (dl n.70/2011). L'emendamen-to risolve la grana della riscossione spontanea dei tributi locali. Sulla base della vecchia formulazione dell'art.7, comma 2, lettera gg-quater del dl 70, i comu-ni (dall'uscita di scena di Equitalia) sarebbero stati obbligati ad effettuare la riscossione spontanea deí tributi locali, non poten-do disporre affidamenti a soggetti terzi ad eccezione delle sole società in house interamente partecipate dagli enti. Una norma mol-to restrittiva che avrebbe tagliato fuori i concessiti nari, come che dall'interpretazione del Mef che, in una nota anticipata da ItaliaOggi il 2/12/2011, aveva suffragato una lettura letterale della riforma.

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Pagina 33 pz.

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