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Rassegna Stampa di mercoledì 29 gennaio 2014 SNALS / CONFSAL Italia Oggi 29/01/2014 Int. a M.Nigi: LEGGE DI STABILITA' DELUDENTE. RINNOVARE I CONTRATTI Corriere di Verona (Corriere della Sera) 29/01/2014 LE MAESTRE AL COMUNE: "ORA VI MANDIAMO L'UFFICIALE GIUDIZIARIO" il Gazzettino 29/01/2014 CLASSI SOVRAFFOLLATE IL COMUNE SI MUOVE L'ARENA 29/01/2014 MAESTRE, DIFFIDA, AL COMUNE: ATTUARE LA, SENTENZA. Italia Oggi 29/01/2014 IL PAESE CHIEDE CAPACITA' DI GOVERNO Il Cittadino (Lodi) 29/01/2014 E' MURO CONTRO MURO ANCHE IN PREFETTURA Il Cittadino (Lodi) 29/01/2014 FORZA ITALIA SU SANTA CHIARA E' SCHIERATA PER LA FONDAZIONE Il Giorno - Ed. Lodi-Crema- Pavia 29/01/2014 SANTA CHIARA, LA ROTTURA E' UFFICIALE DIPENDENTI IN STATO D'AGITAZIONE Il Mattino - Napoli Sud Costiera 29/01/2014 I SINDACATI: STOP A OMBRE E SILENZI SU TERME Qn.Quotidiano.net 29/01/2014 SANTA CHIARA, LA ROTTURA E' UFFICIALE. DIPENDENTI IN STATO D'AGITAZIONE Roma 29/01/2014 TERME DI STABIA, SINDACATI INFURIATI: DOV'E' IL TAVOLO PER SALVARE IL LAVORO? LaRepubblica.it 28/01/2014 SCUOLA, 18MILA ASSUNZIONI PER L'ANNO 2014-2015. MA I SINDACATI RIMANGONO CRITICI Tuttoscuola 28/01/2014 I COMMENTI SINDACALI DOPO L’INCONTRO CON IL MINISTRO Testate on line 29/01/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 29/01/2014 A SCUOLA 18MILA ASSUNZIONI Italia Oggi 29/01/2014 LA FAME NEL MONDO VALE PIU' DELLA SCUOLA Italia Oggi 29/01/2014 POSTO FISSO IN CAMBIO DELLO STIPENDIO CONGELATO il Gazzettino 29/01/2014 SALTA L'INCONTRO CON SPERANZON AL FRANCHETTI la Gazzetta del Mezzogiorno 29/01/2014 SPECIALE FORMAZIONE 2 la Gazzetta del Mezzogiorno 29/01/2014 SCUOLA, 5MILA PRECARI DA STABILIZZARE UGL: "ECCO COME E DOVE FARE I RICORSI" la Gazzetta del Mezzogiorno 29/01/2014 SPECIALE FORMAZIONE 1 La Repubblica - Cronaca di Roma 29/01/2014 FOCUS CORSI & FORMAZIONE la Repubblica 29/01/2014 TROPPI FONDI AGLI ATENEI SENZA MERITO, INSORGONO I RETTORI TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa) 29/01/2014 "FERDI" E LE SFIDE IMPOSSIBILI+++

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Rassegna Stampa di mercoledì 29 gennaio 2014

SNALS / CONFSAL Italia Oggi 29/01/2014 Int. a M.Nigi: LEGGE DI STABILITA' DELUDENTE. RINNOVARE I

CONTRATTI Corriere di Verona (Corriere della Sera)

29/01/2014 LE MAESTRE AL COMUNE: "ORA VI MANDIAMO L'UFFICIALE GIUDIZIARIO"

il Gazzettino 29/01/2014 CLASSI SOVRAFFOLLATE IL COMUNE SI MUOVE L'ARENA 29/01/2014 MAESTRE, DIFFIDA, AL COMUNE: ATTUARE LA, SENTENZA. Italia Oggi 29/01/2014 IL PAESE CHIEDE CAPACITA' DI GOVERNO Il Cittadino (Lodi) 29/01/2014 E' MURO CONTRO MURO ANCHE IN PREFETTURA Il Cittadino (Lodi) 29/01/2014 FORZA ITALIA SU SANTA CHIARA E' SCHIERATA PER LA FONDAZIONE Il Giorno - Ed. Lodi-Crema-Pavia

29/01/2014 SANTA CHIARA, LA ROTTURA E' UFFICIALE DIPENDENTI IN STATO D'AGITAZIONE

Il Mattino - Napoli Sud Costiera

29/01/2014 I SINDACATI: STOP A OMBRE E SILENZI SU TERME

Qn.Quotidiano.net 29/01/2014 SANTA CHIARA, LA ROTTURA E' UFFICIALE. DIPENDENTI IN STATO D'AGITAZIONE

Roma 29/01/2014 TERME DI STABIA, SINDACATI INFURIATI: DOV'E' IL TAVOLO PER SALVARE IL LAVORO?

LaRepubblica.it 28/01/2014 SCUOLA, 18MILA ASSUNZIONI PER L'ANNO 2014-2015. MA I SINDACATI RIMANGONO CRITICI

Tuttoscuola 28/01/2014 I COMMENTI SINDACALI DOPO L’INCONTRO CON IL MINISTRO Testate on line 29/01/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 29/01/2014 A SCUOLA 18MILA ASSUNZIONI Italia Oggi 29/01/2014 LA FAME NEL MONDO VALE PIU' DELLA SCUOLA Italia Oggi 29/01/2014 POSTO FISSO IN CAMBIO DELLO STIPENDIO CONGELATO il Gazzettino 29/01/2014 SALTA L'INCONTRO CON SPERANZON AL FRANCHETTI la Gazzetta del Mezzogiorno

29/01/2014 SPECIALE FORMAZIONE 2

la Gazzetta del Mezzogiorno

29/01/2014 SCUOLA, 5MILA PRECARI DA STABILIZZARE UGL: "ECCO COME E DOVE FARE I RICORSI"

la Gazzetta del Mezzogiorno

29/01/2014 SPECIALE FORMAZIONE 1

La Repubblica - Cronaca di Roma

29/01/2014 FOCUS CORSI & FORMAZIONE

la Repubblica 29/01/2014 TROPPI FONDI AGLI ATENEI SENZA MERITO, INSORGONO I RETTORI TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa)

29/01/2014 "FERDI" E LE SFIDE IMPOSSIBILI+++

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Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 29/01/2014 E' IL CUNEO FISCALE IL NODO DA SCIOGLIERE IN FRETTA il Sole 24 Ore 29/01/2014 LAVORATORI IN "NERO": PUBBLICI ESERCIZI PRIMI il Sole 24 Ore 29/01/2014 IN DICEMBRE RETRIBUZIONI FERME il Sole 24 Ore 29/01/2014 INTESA RISTRUTTURA IL LEASING il Sole 24 Ore 29/01/2014 SCATTA OSSERVATORIO SUL NUOVO CONTRATTO Corriere della Sera 29/01/2014 QUEI CONTRATTI NAZIONALI CON AUMENTI DA 130 EURO Corriere della Sera 29/01/2014 STIPENDI TAGLIATI ALL'ECTROLUX IL GOVERNO: SALVEREMO I POSTI la Repubblica 29/01/2014 MASTRAPASQUA, L'INPS APRE UN'INDAGINE la Repubblica 29/01/2014 IL SI' DI SERRA, SOSTENITORE DI RENZI BUFERA PD: INACCETTABILE

META' SALARIO la Repubblica 29/01/2014 IL NUOVO OBAMA SFIDA IL CONGRESSO "SALARI PIU' ALTI PER

SUPERARE LA CRISI" Italia Oggi 29/01/2014 226 MILA ISCRITTI PER 569 DELEGATI Italia Oggi 29/01/2014 LA UIL VERSO IL 16 CONGRESSO Italia Oggi 29/01/2014 OPERAI AGRICOLI, TRATTATIVA AL VIA Italia Oggi 29/01/2014 SAGGESE SEGRETARIO REGIONALE il Messaggero 29/01/2014 FMI: SENZA LAVORO IN ITALIA UN TERZO DEGLI UNDER 25 L'Unita' 29/01/2014 Int. a C.Pedrotti: "ATTENZIONE, ANCHE I BUONI A VOLTE SI

ARRABBIANO" Giorno/Resto/Nazione 29/01/2014 QUANDO IN ITALIA LA SINISTRA SI SPACCO' SULLE BUSTE PAGA il Mattino 29/01/2014 MENO STIPENDI PIU' LAVORO IL LABORATORIO CAMPANIA il Sole 24 Ore 29/01/2014 IL CONTAGIO SI FERMA CON LE RIFORME il Sole 24 Ore 29/01/2014 SLITTA IL POS PER PROFESSIONISTI E IMPRESE il Sole 24 Ore 29/01/2014 STRETTA SUI TASSI NEI MERCATI EMERGENTI Corriere della Sera 29/01/2014 SPUNTA IL PRELIEVO DEL 27% SULLE SPECULAZIONI IN BORSA C'E'

L'ACCORDO SULLA TASI la Repubblica 29/01/2014 LEGGE ELETTORALE, ACCORDO A UN PASSO PREMIO DI

MAGGIORANZA, SOGLIA AL 37% la Repubblica 29/01/2014 M5S, ACCUSE SHOCK A NAPOLITANO "BOIA, SARA' IMPEACHMENT"

LA PROCURA VALUTA IL VILIPENDIO la Stampa 29/01/2014 MPS, PRESSING DEL TESORO "SERVONO PARTNER STABILI" il Giornale 29/01/2014 APPLE SCENDE IN BORSA: MANCA L'IPHONE "LOW COST"

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Marco Paolo Nigi

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Quotidiano

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ItaliaOggi

Legge di'

F'·, , '.,'" ", ln,d,',a" n'inizio, dena crisi , economica, laliiliMiMi' .; ,ha: indicato trtH\mer­

, gel!ze: la disoccupa.zio-n~ cr:escen~. il s~nsìbile calo \ del potere d'acquisto di retri­buzioni e,pensioni e dei consu­mi,'la diffusa eVasione fiscale e contributìya e gli sprechi nella spesa p~bbHca.

Data 29-01-2014 Pagina 33 Foglio 1

D. Avete da tempo de­:punciato le penaP.:jlzazioni . subite daipubblici dipen­denti.; Che cosa può dirci su questo fronte? .

R. Finora il governo Let~!l ha dimostrato. un'inaudita insensibilìtà politica nei oon" fronti deidipendentipubbli~ ci, i quali, nonostante tutto,

'continuano a garalltire la re~ golare eroga:liOlll~ dei servì~ essenziali. Ora, la ,vertenza sul pubblico è al,bi-

osi

La sua voce si è fatta sentire COnfQ1;za anche per denunciare, (lal ,20;10, Ili! rioorrenti ,penaliz-: zazioni deipubblìeì dipendenti, q;ù blocco deioontratti e del tUl'n ov.er aj. tagli irrazionali della spending review «all'italiana». , e per l;ipl'Qp<lrrt;! la questione , irrisolta della raPPtesentati- , yità/rappresentanza sindacale nell'impiego priYl:1,to,chiéq,endo una legge-quadro per l'allerma-zione della democrazia econo- può fare, mica é ,il rispetto del ,Pluralismo" in sintesi, il punto sulla sindacal~.\ , ."." " ~ . rappresenta.Il~a.silldaca",

Su quèste questiòrii <,aperte» le? " , ai pronuncia oggi il segretario .". };l. In meritoallarappre-generale della confederaz~ , " ,sentatività/rappresentanza autonoma, l\farcoPao.q ,!.W3I disperdendo in llliÙe rivolile poche cale nel privato., impiego, la

risorsedisponiQULJn~fi:njj;iya."noli ot.tosCrit~Q tutti i patti Domnrula,Qual è la valittazione ha sollevato còncretamentelavPTO El çon ,o, stria, .incluso il Testo della~sui provvedi~tlliti imprese "vil'tuJ.t$~»:Àall'QPpre$siPJ;te ·Unicodi gennaio 2014""" governa'UY;\iteri~superamen. fiscale enon hastanziat9 nSl),rse per,' A nQstI'o avyiso, si tratta, di un , to, della, re.c~ssione,il ril~(lio il rinnovo dei.CQlltrl\ttip1ib,l>:lic~, c(}n . importante, eveJ;tto per regolare la d~ll'occupazj.one, ilrecuper.'-e;l la .conseguenza di far,arl'etr~re 1,11" .mati3ria nel privato impiego. Que­potere d'~cquist()di retribu;dQni tenormente ladornall~int~l'na~ di . sto, però, non indebol's.ce le ragioni e PènsiQllÌ"il OO,utrastò aU'eva- far aumentareladisocCl1Pazlone" ;fortLdella,nostraproPQata di, una siQnee 1lelinl.na,iQ;ned~li sprè~ 11 governo, lnoltr:e)s~è ,r~ e.llito .legge,QUa9I'pchè,regoll,universal· Clli ;nella sPesa. puh:~licll? molto'lento,se non ineW;on- men.tel;i~ateria. Con ltilmaggiori

Risposta., n ,governo' Letta .ha. ·,teirlelle,riforme, inc~1,laaquel1adel., confederazionisindaclilli;di diverso sprecato clan).ol'Qs.a:m,eltte l'o,PP(jr;:, • ,fis~()" ,e,~ulJl'.OJ):M della neCI'!$$~ll'i.!l ,parere, la parola definitìvaspetta al tunità dellalegge di stabilità 2014, 'equa!azionali~zazione.<l~na,~pe~a, parl~wenj;o~

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La scuola e il Palazzo I ricorsi e Palazzo

Barbieri

Il nuovo fronte di guerra

Data 29-01-2014 Pagina 3 Foglio 1 /2

Il Comune ha già annunciato il ritorno alle 25 ore settimanali di lavoro per le maestre ma i sindacati pretendono un cambio immediato: «Si rispettino le sentenze»

Il contenzioso L'ultimatum: si torni subito alle 25 ore settimanali o si chiederà l'intervento del tribunale, «E i dirigenti dovranno risponderne»

Le maestre al Comune: «Ora vi mandiamo 1'ufficiale giudiziario» Cambio di orario, linea dura del sindacato VERONA - I sindacati scelgo­

no la linea dura e diffidano il Co­mune: o si ritornerà al più presto alle 25 ore settimanali per le mae­stre delle scuole dell'infanzia, o ci sarà il ricorso all'ufficiale giudi -ziario, tramite una richiesta al Tar. Con rischio di procedure pe­nali ~r i dirigenti di Palazzo Bar­bieri. È l'ultimo capitolo della vi­cenda che vede opposti da più di tre anni a questa parte, le circa 250 insegnanti delle materne ge­stita dal Comune e dall'altra, l'am­ministrazione' con il sindaco Fla­vio Tosi, gli assessori Alberto Be­netti ed Enrico Toffali in prima li­nea «La scorrettezza del Comu­ne non ha limiti - è il commento che arriva dai responsabili delle sigle del settore scuola (Bruno Tecchio per Cgil-Flc, Alessio Re­bonato per Cisl, Alberto Forti ed Elisabetta Capoto sto per Snals-Confsal, Alfonso Arena per Uil) - dal 2010 procede senza in­terlocutori e ignora le sentenze dei giudici. È giunto il momento

di applicare quanto stabilito dal­la magistratulèl». il riferimento è alla prima contesa, in ordine cro­nologico, che ha visto contrappo­ste le parti. Quella che tacciava il Comune di comportamento anti­sindacale, ribadita in appello esat­tamente un anno fa, e passata in

giudicato ad ottobre, dopo la ri­nuncia da parte dell'amministra­zione di ricorrere in Cassazione.

Secondo la lettura dei sindaca­ti, quel verdetto implica anche il ritorno alle condizioni di lavoro precedenti, tornando ad applica­re il contratto datato 1957 (e ri­confermato nel 2007) che pacifi­ca le insegnanti comunali alle col­leghe delle statali. «Gli accordi non sono stati rimodulati assie­me alle parti - spiegano le sigle -pertanto non sono validi. Consci della situazione abbiamo chiesto di incontrare l'amministrazione comunale già a settembre, prima dell'inizio della scuola, ma il tut­to si è risolto con un nulla di fat­to». La decisione di diffidare il Co-

le tappe della vicenda

mune è stata comunicata alle ma­estre ieri, durante un'assemblea sindacale. «Se la sentenza non dovesse venire applicata - avver­tono i sindacati -ne risponderan­no i dirigenti». il cambio di ora­rio avverrebbe cosÌ a scuola in corso, con una riorganizzazione delle classi che tornerebbe a pre­vedere due maestre ogni sezio­ne, anziché la formula attuale di tre insegnanti per due sezioni. Una carta che sconvolgerebbe i piani del Comune che solo la set­timana scorsa ha annunciato sÌ il ritorno al contratto precedente, ma a partire da settembre, e con un taglio delle classi per non ri­correre a nuove assunzioni (vie­tate dal patto di stabilità). Conte­stualmente, le famiglie escluse, riceveranno un bonus per copri­re la differenza con !'iscrizione in un'altra scuola. «Un regalo alle private - commentano i sindaca­ti - soldi buttati, proprio mentre il Comune lamenta la scarsità di risorse. CosÌ come sono state but-

tate le decine di migliaia di euro utilizzate per i contenziosi con le insegnanti che hanno sempre vi­sto l'amministrazione perden­te». La situazione, però, sembra non preoccupare l'assessore al Personale Enrico Tof1'ali: «È pura

follia pensare che quella senten­za possa avere una ricaduta sul contratto, quando invece entra nel merito di un comportamento nelle trattative». il Comune teme di più i ricorsi individuali: il tribu­nale ha già dato ragione a 54 inse­gnanti, in primo grado (ma il Pa­lazzo impugnerà la sentenza) e i sindacati annunciano che ricorre­ranno a breve tutte le altre mae­stre. Sempre dalle sigle arriva un'ulteriore segnalazione: «Si stanno moltiplicando gli avvisi alle famiglie non in regola con il pagamento, segno che il clima è molto teso». Smentisce l'assesso­rato all'Istruzione: «Vengono in­viati solleciti, come è sempre sta­to fatto e non in misura più signi­ficativa rispetto al passato».

Davide Orsato

Aprile 2010 Giugno 2011 Gennaio 2013

La giunta comunale stabilisce un cambio di contratto per le maestre, passando da quello nazionale della scuola a quello degli enti locali

Cessa il pagamento delle ore di attività straordinaria, Arriva la prima sentenza contro il Comune per attività antisindacale

La sentenza di antisindacalità viene confermata in appello. A ottobre, non essendo stato presentato il ricorso in Cassazione, diventa definitiva

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L'accusa

~ L'assessore Toffali

In trincea Maestre comunali davanti Palazzo Barbieri: il passaggio «forzoso» alle 30 ore ha scatenato una guerra con il Comune

Data 29-01-2014 Pagina 3 Foglio 2/2

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Data 29-01-2014 Pagina XII Foglio 1 IL GAZZETTINO

SCUOLA La battaglia dello l#1iRlm per rispettare i parametri che garantiscono la sicurezza

Classi sovraffollate il COlllune si llluove

RaffaE!lla .Ianuale ... MESTRE

«Il Comune si è impegnato a fare i piani di utilizzo delle scuole di Mestre e Venezia». Una conquista per lo ~ da anni in prima linea contro le aule affollate. Il sindacato auto­nomo della scuola si è sempre battuto perché venisse rispetta­to il giusto rapporto tra numero di studenti e metri quadri dispo­nibili. Perché è una questione di sicurezza. Ma per poter stabilire quanti alunni può ospitare una scuola è necessario avere i piani di utilizzo. Altro non sono che i prospetti che illustrano quanti spazi ci sono in un edificio scolastico, il numero delle aule, di che dimensioni sono, i metri quadri disponibili e via di segui­to. Sulla base dei dati si stabili­sce poi quanti iscritti potrà acco­gliere. Il calcolo non è comples­so visto che per legge ogni stu-

GIORDANO

«Siamo ricorsi . alle vi~l~g~Ji, ma ora fornirà

i piani d'utilizzo»

dente deve avere due metri qua­dri tutti per sè. Lo scorso anno lo ~ aveva presentato anche una diffida a Comune e Provin­cia, proprietari delle scuole, per conoscere la capacità ricettive delle aule.

«È da tempo che chiediamo questi piani, ma non è stato così facile ottenerli - spiega Giovanni Giordano, segretario provinciale dello ~ - la Provincia, che ha la competenza sugli edifici che ospitano le scuole superiori, è stata più collaborativa e un po' alla volta ci sta inviando i piani. Con il Comune, che ha competen­za sugli edifici di elementari e medie, la vicenda è stata più complessa». E lo ~ è anche dovuto passare alle vie legali. Una controversia giudiziaria tra lo ~ mimi I di Venezia, assi­stito dall'avvocato Francesco Acerboni, e il Comune di Vene­zia che ora è arrivata ad un passaggio decisivo, proprio alla

SCUOLE Prosegue la battaglia del

sindacato ~contro

il sovraffolla­mento delle

aule

vigilia dell'udienza del 23 genna­io al Tar. «Il Comune - spiega il sindacalista - si è assunto formal­mente l'impegno di redigere il piano di utilizzo degli edifici scolastici di Mestre entro il 1S febbraio e di quelli di Venezia peril1S marzo».

Questo secondo lo ~ con­sentirà di fare un'opera di pro­grammazione che eviti di avere le classi sovraffollate. "Perché le scuole potranno accogliere le do­mande di iscrizioni entro il limi­te massimo dei posti complessi­vamente disponibili - spiega Giordano - toccherà poi ai diri­genti scolastici gestire le ecce­denze sulla base di criteri che possono andare dallo stradario alla richiesta di nuove aule. Cri­teri che devono essere ·conosciu­ti dalle famiglie che iscrivono i propri figli ad una determinata scuola. Riteniamo di aver fatto un importante passo avanti sul fronte della sicurezza a scuola».

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L'Arena Data 29-01-2014 Pagina 9 Foglio 1

BRACCIO DI FERRO. Sindacati sul piede di guerra insieme con i legali dopo che per tre volte i giudici hanno detto di applicare i vecchi contratti

Maestre, diffida al COlllune: attuare la sentenza Lamministrazione intende fare ricorso in Cassazione. Sono 54le insegnanti coinvolte nel caso Sindacati sul piede di guerra e awocati pronti con la diffida in mano. La battaglia per la tu­tela delle maestre arruolate nelle scuole dell'infanzia c0-

munale non si ferma. Anzi, si :fa ancora più dura, dopo che il giudice del lavoro Antonio Ge­sumunno ha confermato, con la sentenza del 9 gennaio, l'ille­gittimità dei contratti in esse­re (quelli degli enti locali), im­ponendo all'amministrazione di tornare ai vecchi contratti scuola in auge fino al 2010, e prowedendo anche a rimbor­sare le spese legali sostenute fi­nora dalle insegnanti.

«Per tre volte la legge ha dato ragione alle docenti, e il Comu­ne non ha ancora attuato la

sentenza», dice Bruno Tecchio di Cgil Scuola. «Decine di mi­gliaia di euro vengono buttati al vento per spese legali, men­tre i diritti contrattuali di chi insegna sono sistematicamen­teviolati,smantellandounser­vizio che funzionava egregia­mente».

«L'amministrazione insiste e continua a sperperare, decisa a fare ricorso in Cassazione», interviene Alessio Rebonato della Cisl Scuola. «Intanto, vi­sto che è obbligata al ripristino del vecchio contratto per le 54 insegnanti che hanno vinto il ricorso, ha deciso di tirare fuo­ri 200mila euro per coprire con un bonus la differenza del­la retta per i genitori che do­vranno iscrivere i figli alle scuo­le private, :facendo lievitare ul­teriormenteglisprechi. Una ci­fra che non emerge certo da un risparmio nelle buste paga del-

Una protesta delle maestre nei mesi scorsi davanti al Comune

le insegnanti, perché anche se le ore sono aumentate da 25 a 30 la settimana, il.salario è ri­mastouguale».Intantolemae­strefanno un doppio sforzo: s0-

stengono la causa per i loro di­ritti, e mantengono inalterata la qualità del lavoro, per quan­to possono, evitando di ricorre­re a scioperi pur di non dan: neggiare la piccola utenza. «La sentenza era già applicabi­le a settembre», ribadisce il se­gretarioprovinciale~Con­sfsal, Alberto Forti. «Le docen­ti fanno giornate persino di lO ore, il che è inaccettabile. Men­tre a Palazzo si tende a farle passare per delle lavative». A conferma dell'abilità del

corpo docente, intervengono genitori e nonni, che difendo­no a spada tratta l'operato di chi continua a svolgere egregia­mente il proprio lavoro. Eppu­re, la percezione comune, è che

si voglia andare verso la priva­tizzazione. «Avevamo propo­sto all'amministrazione di in­vestire nella statalizzazione per garantire il personale, piut­tosto che finanziare i nidi pri­vati», ricorda Elisabetta Capo­tosto sempre di~tIliMim'l.

«Intanto in questi giorni ge­nitori in difficoltà economica stanno ricevendo una serie di lettere che invitano a tenere i bimbi a casa se non pagano le rette». La sensazione dei sinda­cati è che la diffida che verrà notificata a mezw di ufficiale giudiziario lunedì cadrà nel vuoto.

«L'amministrazione sembra determinata a passare con il rosso», conclude Rebonato. «Se entro 3 giorni non avremo risposta<:faremo una denuncia per inosservanza dei prowedi­menti prescritti e ricorreremo al Tar» .• c.Bazz.

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28 gennaio 2014

Scuola, 18mila assunzioni per l'anno 2014-2015. Ma i sindacati rimangono critici IN ARRIVO più di 18mila assunzioni nella scuola per il prossimo anno scolastico, ma i sindacati non sono affatto soddisfatti dell'azione di governo sulla scuola. Oggi, durante l'incontro con i sindacati, il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza e i sindacati ha annunciato la prima tranche di assunzioni nella scuola a partire dal mese di settembre. Si tratta, per entrare nel dettaglio, di 12.625 immissioni in ruolo per i docenti su posto comune, 1.604 per gli insegnanti di sostegno e 4.317 posti per il personale Ata: amministrativi, tecnici e ausiliari. Un pacchetto di assunzioni che farà scattare il nuovo Piano triennale varato dal governo Letta che prevede oltre 82mila assunzioni.

L'annuncio è arrivato mentre ancora sulla questione degli scatti di anzianità non si è ancora trovata la soluzione definitiva. "Un confronto su molti temi - è il commento piuttosto interlocutorio di Francesco Scrima, della Cisl scuola - e con qualche interessante spunto di apertura, ma nessuna concreta soluzione per le emergenze su cui abbiamo ancora una volta posto l'accento nell'incontro di oggi con la ministra". Prima fra tutte quella per le cosiddette posizioni economiche del personale Ata, scatti che hanno già prodotto aumenti stipendiali, che per effetto del blocco degli automatismi economici, gli Ata rischiano di dovere restituire.

Una eventualità che Scrima definisce come "un vero e proprio furto a danno di lavoratori che hanno già svolto le attività per cui sono stati retribuiti". Anche la Flc Cgil è piuttosto critica nei confronti della Carrozza e parla di incontro con "poche luci e molte ombre". "Sul versante del ripristino degli scatti di anzianità di docenti e Ata - dichiara Mimmo Pantaleo - pur apprezzando l'impegno del ministro per evitare il recupero forzoso in busta paga, dobbiamo rilevare che nessuna risorsa aggiuntiva è stata prevista e l'unica possibilità che ci è stata prospettata è la decurtazione del fondo per il miglioramento dell'offerta formativa". "Nessuna soluzione invece - continua Pantaleo - per le posizioni economiche del personale Ata e per il salario di posizione dei dirigenti scolastici".

La Gilda degli insegnanti parla di importante "passo in avanti" per le prime assunzioni del Piano triennale e chiede al ministro di affrettare l'incontro all'Aran per trovare una soluzione alla questione degli scatti stipendiali. Ma sul contingente delle assunzioni su sostegno secondo l'Anief "i conti non tornano". "Col decreto Scuola - dichiara Marcello Pacifico - si era stabilito un numero di assunzioni su sostegno superiore di dieci volte. Con questi numeri, oltre a danneggiare gli allievi, si rischia di lasciare per strada almeno 2mila docenti specializzati vincitori di concorso.

Mentre Marco Paolo Nigi, dello Snals, "ha espresso con forza l'insoddisfazione del sindacato che non può dichiararsi soddisfatto soltanto perché il governo ha ridotto le penalizzazioni per il personale scolastico".

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28 gennaio 2014

I commenti sindacali dopo l’incontro con il ministro. Sono stati diversi i temi trattati questa mattina nel corso dell’incontro tra il ministro e i sindacati rappresentativi del comparto scuola. I diversi comunicati emessi al termine dei lavori consentono di fare il punto sugli argomenti trattati.

Scatti di anzianità. Secondo quanto riferito dallo Snals, il ministro Carrozza in relazione agli scatti, ha illustrato i contenuti del decreto sottolineando che, per alcuni aspetti, hanno riconosciuto deroghe a favore del personale scolastico come segno della volontà del Governo di considerare la scuola come una risorsa su cui investire. In particolare ha sottolineato che, una volta recuperata la validità dell’anno 2012, la carriera del personale scolastico veniva rallentata “solo” di un anno (2013) e non di due (2013 e 2014), come per il restante personale del pubblico impiego; Sugli scatti di anzianità la Cisl Scuola ha posto l’esigenza di accelerare quanto più possibile i tempi di avvio della trattativa all’ARAN, per chiudere rapidamente la partita del recupero di validità del 2012. Scrima ha ribadito il no fermo e deciso della Cisl Scuola alle accuse strumentalmente rivolte ai sindacati, cui si vorrebbe attribuire la responsabilità del venir meno di risorse per le attività aggiuntive. Un vero e proprio ribaltamento dei fatti, visto che per far fronte al fabbisogno di posti in organico si sono sottratti centinaia di milioni di euro alle retribuzioni del personale, utilizzando per altri fini la quota di economie loro destinata. Riteniamo importante - ha dichiarato Pantaleo della CGIL-scuola - l’impegno del Governo a rimuovere il blocco delle retribuzioni dei lavoratori della scuola per il 2014, ma rileviamo che rimangono ancora aperte alcune partite importanti sugli aspetti salariali e contrattuali del personale della scuola. Sul versante del ripristino degli scatti di anzianità di docenti e ATA, pur apprezzando l’impegno del Ministro per evitare il recupero forzoso in busta paga, dobbiamo rilevare che nessuna risorsa aggiuntiva è stata prevista e l’unica possibilità che ci è stata prospettata è la decurtazione del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, che rappresenta un pezzo del salario accessorio del personale e l’unica fonte certa per sostenere l’ampliamento dell’offerta formativa. Il segretario generale dello SNALS-CONFSAL, prof. Marco Paolo Nigi, pur apprezzando la tempestività dell’intervento che ha consentito di non restituire quanto già percepito per gli scatti, anche se poi le stesse somme avrebbero comunque dovuto essere restituite al medesimo personale dopo il recupero all’ARAN della validità dell’anno 2012, ha espresso con forza l’insoddisfazione del nostro sindacato che non può dichiararsi soddisfatto soltanto perché il Governo ha ridotto le penalizzazioni per il personale scolastico. Sul fronte degli scatti, la Gilda ha chiesto di spingere l´acceleratore sulla trattativa e di recuperare le risorse del Mof non spese negli anni passati, così da incidere in maniera meno pesante sul Mof corrente, scongiurando il rischio che le progressioni di carriera vengano assegnate in base a una sorta di lotteria.

I Commenti dei sindacati: luci ed ombre nell’incontro con il ministro Nei comunicati stampa dei sindacati, dopo l’incontro di questa mattina con il ministro Carrozza si alternano valutazioni positive e negative, accompagnate da alcune dichiarazioni di cauta soddisfazione, ma anche da velate minacce di prossima mobilitazione a fronte di mancata attuazione di taluni impegni assunti. Pantaleo (Flcgil). Poche luci e molte ombre dopo l’incontro con il Ministro Carrozza. Riteniamo importante l’impegno del Governo a rimuovere il blocco delle retribuzioni dei lavoratori della

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scuola per il 2014, ma rileviamo che rimangono ancora aperte alcune partite importanti sugli aspetti salariali e contrattuali del personale della scuola. Scrima (Cisl-scuola). Con la ministra incontro ancora non risolutivo per tanti problemi Un confronto su molti temi e con qualche interessante spunto di apertura, ma nessuna concreta soluzione per le emergenze su cui abbiamo ancora una volta posto l’accento nell’incontro di oggi con la ministra. Di Menna (Uil-scuola. Sul contratto il Governo decida di decidere. È urgente il rinnovo del contratto per affrontare la questione, posta tra l’altro al Governo italiano dalla commissione europea, su come riconoscere e valorizzare l’impegno professionale. Purtroppo il contratto scuola è diventato argomento da opinionisti. Noi non siamo interessati a entrare nel vortice delle opinioni. Nigi (Snals). Incontro al MIUR con il Ministro: insoddisfazione dello SNALS-Confsal. In conclusione del suo intervento (Nigi) ha dichiarato che lo SNALS-CONFSAL continuerà la sua battaglia per ottenere i risultati attesi dalla categoria in tutte le sedi: governative, politiche e, se necessario, giurisdizionali. Di Meglio (Gilda). Scatti, accelerare trattativa e recuperare MOF anni passati L´incontro di oggi segna un passo avanti e apprezziamo che il ministero abbia inviato all´Aran l´atto di indirizzo relativo al piano triennale di assunzioni che per il prossimo anno scolastico.

29.01.2014

Maestre, diffida al Comune: attuare la sentenza L'amministrazione intende fare ricorso in Cassazione. Sono 54 le insegnanti coinvolte nel caso Sindacati sul piede di guerra e avvocati pronti con la diffida in mano. La battaglia per la tutela delle maestre arruolate nelle scuole dell'infanzia comunale non si ferma. Anzi, si fa ancora più dura, dopo che il giudice del lavoro Antonio Gesumunno ha confermato, con la sentenza del 9 gennaio, l'illegittimità dei contratti in essere (quelli degli enti locali), imponendo all'amministrazione di tornare ai vecchi contratti scuola in auge fino al 2010, e provvedendo anche a rimborsare le spese legali sostenute finora dalle insegnanti. «Per tre volte la legge ha dato ragione alle docenti, e il Comune non ha ancora attuato la sentenza», dice Bruno Tecchio di Cgil Scuola. «Decine di migliaia di euro vengono buttati al vento per spese legali, mentre i diritti contrattuali di chi insegna sono sistematicamente violati, smantellando un servizio che funzionava egregiamente». «L'amministrazione insiste e continua a sperperare, decisa a fare ricorso in Cassazione», interviene Alessio Rebonato della Cisl Scuola. «Intanto, visto che è obbligata al ripristino del vecchio contratto per le 54 insegnanti che hanno vinto il ricorso, ha deciso di tirare fuori 200mila euro per coprire con un bonus la differenza della retta per i genitori che dovranno iscrivere i figli alle scuole private, facendo lievitare ulteriormente gli sprechi. Una cifra che non emerge certo da un risparmio nelle buste paga delle insegnanti, perché anche se le ore sono aumentate da 25 a 30 la settimana, il salario è rimasto uguale». Intanto le maestre fanno un doppio sforzo: sostengono la causa per i loro diritti, e mantengono inalterata la qualità del lavoro, per quanto possono, evitando di ricorrere a scioperi pur di non danneggiare la piccola utenza. «La sentenza era già applicabile a settembre», ribadisce il segretario provinciale Snals Consfsal, Alberto Forti. «Le docenti fanno giornate persino di 10 ore, il che è inaccettabile. Mentre a Palazzo si tende a farle passare per delle lavative». A conferma dell'abilità del corpo docente, intervengono genitori e nonni, che difendono a spada tratta l'operato di chi continua a svolgere egregiamente il proprio lavoro. Eppure, la percezione

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comune, è che si voglia andare verso la privatizzazione. «Avevamo proposto all'amministrazione di investire nella statalizzazione per garantire il personale, piuttosto che finanziare i nidi privati», ricorda Elisabetta Capotosto sempre di Snals Confsal. «Intanto in questi giorni genitori in difficoltà economica stanno ricevendo una serie di lettere che invitano a tenere i bimbi a casa se non pagano le rette». La sensazione dei sindacati è che la diffida che verrà notificata a mezzo di ufficiale giudiziario lunedì cadrà nel vuoto. «L'amministrazione sembra determinata a passare con il rosso», conclude Rebonato. «Se entro 3 giorni non avremo risposta faremo una denuncia per inosservanza dei provvedimenti prescritti e ricorreremo al Tar». C.Bazz.

26/01/2014 06:06

LA DENUNCIA DEI PROF: Prof da pensione «prigionieri» a scuola Hanno 35 anni di insegnamento: per la legge Fornero ne servono 41 e 6 mesi I 4000 docenti si appellano a Letta: mandateci a casa e fate largo ai giovani Hanno inondato le poste elettroniche dei più importanti quotidiani con email praticamente uguali (cambiano solo le firme). Sono insegnanti di scuola, perlopiù dell’infanzia, e scrivono a nome dei 4000 colleghi della cosiddetta «Quota 96». Non stiamo parlando di docenti precari che reclamano un’assunzione in pianta stabile ma colleghi vicini alla soglia dei sessant’anni che vorrebbero andare in pensione. Ma non possono farlo nonostante abbiano accumulato 35 anni di lavoro che fino al 2011 bastavano e stravanzavano. Questi 4000 docenti (ma sembra che in tutt’Italia siano molti di più) sono «vittime» della legge Fornero che ha già elevato, dal 1° gennaio del 2012, l’età minima per accedere all’assegno di quiescenza da 60 a 62 anni. Nel 2014, come previsto, la forbice è aumentata: servono 63 anni e 9 mesi. Tra due anni aumenterà ancora. Inoltre chi non possiede il requisito dell’età anagrafica deve avere un’anzianità contributiva di 41 anni e 6 mesi entro il 31 dicembre 2014 (per gli uomini un anno in più). Una bella botta per quei docenti che erano pronti a tagliare il traguardo accarezzando l’idea di cambiare la vita per potersi dedicare finalmente alle attività preferite e sempre accantonate, alla famiglia, ai viaggi o semplicemente all’ozio. In verità i 60enni possono anche andare in pensione se proprio insistono. ma vengono fortemente penalizzati e rischiano di perdere quasi ogni mese il 20% della pensione, circa 300-400 euro. Senza possibilità di recupero e «con questi chiari di luna - confessa un insegnante - in pochi se la sentono a rinunciare a quanto spetta loro di diritto dopo tanti anni di docenza». E così gli insegnanti si sentono ancora una volta cornuti e mazziati. Ma torniamo alle lettere di protesta che mettono il dito nella piaga: «Siamo tenuti in classe e in servizio forzato mentre centinaia di migliaia di giovani sono per strada senza lavoro». Non è una novità : nella scuola italiana , l’età media delle assunzioni è intorno ai 40 anni. Due insegnanti su tre hanno almeno 50 anni. Quelli con meno di 30 anni sono appena lo 0,5%, in Germania il 3,6%, in Spagna il 6,8%. Insomma un corpo docente «vecchietto» che resta imbullonato alle cattedre suo malgrado anche in virtù di certi governi che a parole si impegnano a favorire l’entrata dei giovani nel mondo del lavoro e nei fatti procrastinano l’uscita degli aventi diritto. Fino a rasentare il ridicolo. «È possibile che i bambini di tre anni abbiano maestre d’asilo di 61 o 62 anni?» si chiedono nella lettera i docenti ai quali non resta ora che scuotere il governo Letta affinché «si trovino le risorse per mandare in pensione gli insegnanti di Quota 96 e per rimediare all’errore del governo Monti».

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«Serve un patto di turn over generazionale almeno nelle scuole» aggiungono «considerando che in Italia un giovane su tre è disoccupato». In effetti le maestre d’asilo - nonne non sono una rarità.«Francamente per lavorare in una classe di 25-28 bambini tra i 3 e 5 anni ci vogliono sì esperienza e competenze ma anche tanta energia fisica - dice un’altra insegnante - e una forte spinta motivazionale che, chi si sente arrivato al capolinea dopo una lunga carriera, non ha più». E allora che si può fare se, obtorto collo, bisogna tirare comunque avanti fino ai 6 5 anni? «Si potrebbe pensare alla creazione di ruoli alternativi alla docenza pura - spiega Maria Rita De Santis responsabile Snals Lazio - attività di supporto, di ricerca, di progettualità innovativa oppure orientata sui rapporti con le famiglie. Ma su questo fronte nella scuola italiana stiamo all’anno zero». Natalia Poggi

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Le immissioni in ruolo avverranno «pescando» dai precari e dai vincitori dei concorsi

A scuola lSmila assunzioni Da settembre oltre 14mila nuove cattedre - Potenziato il sostegno Claudio Tucci tempo modifiche legislative al si- coli del Miur nei prossimi tre an- Ilbilando in servizio degli interessati a set-ROMA stema di reclutamento, si proce- ni cesseranno dal servizio 41.272 tembre, in concomitanza con

Oltre 12mila professori «su derà pescando al 50% dalle gra- unità di personale (27.872 docen- l'avvio dell'anno scolastico). posti comuni» (per la precisio- duatorie a esaurimento (dove ci ti e 13400 Ata). E poi sono da as- 82.055 Mentre per garantire l' «inva-ne 12.625). A cui si aggiungono sono ancoracirca160mila preca- sumere i docenti in più sul soste- rianza fmanziaria», sempre nel-1.604 docenti di sostegno e 4.317 ri) e per il restante 50% dai con- gno previsti sempre dal decreto Il piano la bozza di atto d'indirizzo, si evi-Ata (il personale tecnico-ammi- corsi (primo fra tutti la seI ezio- Scuola (è stata autorizzata una A tantoammontail piano denzia la possibilità di allungare nistrativo). Per un totale di ne bandita nel 2012 dall'ex mini- spesa annua di 107 milioni di eu- triennale di assunzione uno dei gradoni stipendiali degli 18.546 immissioni in ruolo che il stro, Francesco Profumo). Il ro). E quindi, oltre ai 4447 di di docenti e Ata immessi in ruolo (spostando Miur punta a far scattare a set- Miur ha poi confermato l'assun- quest'armo, perglì armi scolasti- previsto dal quindi più avanti l'eventuale ma-tembre 2014. ci 2014-2015 e 2015-2016, il mini- decreto Scuola turazione dello scatto d'anziani-

Maria Chiara Carrozza ha an- stero dell'Istruziòne punta a sta- tà - una strada già percorsa con il nunciato ieri ai sindacati inume- L'ORGANICO bilizzare ancora 22.237 professo- 18.546 precedente piano di assunzioni ri del piano triennale 2014-2016 Il piano triennale prevede ri di sostegno. Poi ci sono gli Ata, 2011-2013). di assunzioni di docenti e perso- nel complesso l'ingresso e la stima del turn-over nel trien- La prima tranche L'annuncio di oltre 18mila naIe amministrativo previsto di 82mila tra docenti nio 2014-2016 è di 13400 unità. Si punta a farassumere,a nuove assunzioni a settembre è dal decreto scuola (il DI 104) in- L'attuale normativa prevede settembre2014,12.625 «un fatto positivo», sottolinea il viati a Mef e Funzione pubblica. e personale amministrativo che il piano triennale di assun- docenti su posti normali, leader della Uil Scuola, Massi-Complessivamente il Miur mira a fronte di 41.272 uscite zione di docenti e Ata debba av- 1.604 insegnanti di mo Di Menna: «Ma bisogna pro-a stabilizzare, nei prossimi tre venire «a invarianza finanzia- sostegno e 4.317 Ata cedere con meno burocrazia». E armi, 82.055 persone (64.338 do- ria». Per questo il Miur, oltre a anche per il numero uno della Gi-centi e 17.717 Ata) facendo leva zione, già da quest'anno, di 4.447 fornire i numeri del piauo, ha 22.237 Ida, Rino Di Meglio, serve ora sul turn-over stimato (nel perio- docenti di sostegno (che fanno predisposto un atto di indirizzo «velocizzare l'azione ammini-do considerato) a normativa vi- sempre parte del piano trienna- a Mef e Funzione pubblica per Per allievi In difficoltà strativa». Mentre per Domeni-gente e sui posti resi vacanti e di- le) pervenire incontro alle diffi- aprire una sessione negoziale ÈiI numero di posti di co Pantaleo, a capo della Flc-sponibili dopo le nomine in ruo- coltà delle scuole a coprire ilfab- all'Aran con i sindacati. In que- insegna nti di sostegno da Cgil, «è inamissibile intervenire lo effettuate a settembre scorso. bisogno degli alunni disabili (i sto documento si specifica che stabilizzare negli anni sulle carriere dei neo immessi La prima tranche del piano vale presidi in queste settimane stan- le procedure di assunzione degli scolastici 2014-2015 e per sostenere i costi delle assun-oltre 18mila assunzioni (oltre al- no tamponando nominando sul oltre 18mila docenti e Ata do- 2015-2016, come previsto zioni.scambiando cioè il salario le stabilizzazioni sul sostegno) sostegno supplenti provenienti vranno chiudersi entro il 31 ago- dal decreto Scuola con la stabilizzazione». e, se non arriveranno nel frat- da altre materie). Secondo i cal- sto 2014 (per consentire la presa ©RIPRODUZIONFRISERVATA

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ItaliaOggi Data 29-01-2014 Pagina 24 Foglio 1

I parametri per il riparto dell'8 per mille Irpef

La fame nel mondo vale più della scuola

La fame nel mondo, l'assisten­za ai rifugiati e gli interventi di calamità naturali e quelli per i beni culturali hanno

un peso maggiore rispetto agli inter­venti per l'edilizia scolastica. Il peso per la presentazione del progetto ha valore 30 rispetto agli interventi di edilizia scolastica che totalizza 25. A questi vaI'lIlO ad aggiungersi altri in­dici che faranno crescere il punteggio dell'istanza per poter essere ammessi alla ripartizione della quota dell'otto per mille dell'Irpef a diretta gestione statale. È stato pubblicato sul sito del­la presidenza del consiglio il decreto che contiene i parametri di valutazio­ne per le istanze 2014.

Per ogni singolo ambito di interven­to, fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione dei beni culturali, edilizia scolastica, sono state individuate delle sottovoci a cui è stato attribuito un punteggio.

Le modalità per l'accesso e la con­cessione del contributo dell'otto per mille del gettito Irpef devoluta alla diretta gestione statale sono regola­mentate dal dpr lO marzo 1998, n. 76, di recente modificato e integrato dal dpr 26 aprile 2013, n. 82. Con la nuova disciplina è stata innovata la procedu­ra di erogazione della quota al fine di renderla più rispondente alle effettive

esigenze di concessione e di monitorag­gio a garanzia degli interessati e per la massima trasparenza nell'utilizzo di pubbliche risorse. La presidenza del consiglio dei ministri, entro 120 giorni dal termine per la presentazione delle domande, verifica la sussistenza dei re­quisiti soggettivi e oggettivi, esamina le valutazioni delle apposite commissioni tecniche di valutazione compiute sulla base dei parametri specifici di valuta­zione predeterminati e pubblicati entro il 31 gennaio di ogni anno con decre­to del segretario generale, definisce lo schema del decreto di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'im­posta sul reddito delle persone fisiche devoluta alla diretta gestione statale per l'anno di riferimento. La valuta­zione è effettuata da quattro apposite commissioni tecniche di valutazione, una per ogni tipologia di intervento, da istituirsi con provvedimento del segretario generale della presidenza del consiglio dei ministri, comIioste da un rappresentante della presidenza del consiglio dei ministri, con funzioni di presidente, da sei rappresentanti del ministero dell'economia e delle fi­nanze e da sei rappresentanti dell'am­ministrazione statale competente per materia ai sensi dell'art.5, comma 2, del dpr lO marzo 1998, n. 76 e succes­sive modificazioni e integrazioni.

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ItaliaOggi Data 29-01-2014 Pagina 29 Foglio 1

della oojierturafinanZi,aria,Làpto- degli sCì'.lttidi a:nzianità didocenti poBtaper~lldérel'()perazione e Atat ~ur appiez~all.do l'illtp.egno

fattibjle,séCQlld0qQ$W - del mm~stro per eVltareil recupeto '. '':.:1':'' .". ..• •......• z-risultaaltalè fo~zoso in bustIj. paga", cOmmenta

z~"ru sb~ca!ipel'll '\1Ìa.!l1;)era~aun ,già giunta. Munmo Pantaleo, nUmero uno del· PltiUltlstraordm:arioperl'assunz~ne ~ .. 1' d ,...... 1 "1:<1 C'1 d 1.1.. in treru:mi di oltre82m'lad~-'Vo o el ministro a l' *c" gJ. ,« ol}l}ia.niOrllevare che tit.radOCèUtì',"'-sou:1A ' •. 1 .•. " ..... !l '. el.ta:~. fUll.iio.ll.e nessuna risorsa aggiuntivaè.stata '. ':r.-" .tUD ausl~l ..... ti4 ,pubb. '. . _ prevista el'uni~ pòsSibì1ità che ci

tecnicoeatnmnu.stratìvo.Umini'ete"pieÌ'Ò' è stata prospettata èla deeurta-roè int~21ionì:!to.dandosegùitoadélt'economw, ~i zione delfondoperilmigliorà-' qU~to ~a.prev1sto,da:r doo:reto lego' Fabrizi()'6ac.1llt;ln'fo del1'offertafonnativa»;Par~ ge lstl'\WlOne varatodal~oYe11lOcomanni:;nel 18; di '«,ualcheintéressantéspunfo lo scorso anno. a oopriretutti ,.caso in cuinon dt apertura,ìna nes$UnacOll~reta i posti disponibi'lLneU'otga., I sia sufflcleute 'soluzione perleelllergen il.se· nico di. <iiritto. Una.novità quanto già con- grètaritrgenèrale della' ' ola assoluta,fin:oraroriertta:. cordato da Amn, .~ma. Trll:lt;)èmergenz~ n1entO' dei vari ;goVemi~ l'agenziagove!- d: ." ,llsta .segna1a anptattutto stato quellQ diriqorrere. nativa per la quella. delle posizioni èOOll,Omiche alle su:pplenze. considerate "contrat- d.el~rs?nale Ata;;sucUÌ vende il un costo menò gravoso 'e80. ;lt~ziQnè ·nelpubblicQim»Ìegoi .e.l TlSClliO dI veder aVVJ.arele procedure prattuttu potenzialm.ente ù:on$l.ndacati per il precefujnte pi~di direcupero delle somme.corrisposte stabile nel bilanoio dello stato. .lì$sunzioni(un allu~alllento,diun a partire dal 2011. «si trattierebbe ~ralaCm:ozzaha spù;g'atoche 'anno,peril primoau~~t6dopgl'as- di un vero e proprio furto iil daMo già a partll'edal prosl!l1n10anno s~nzlone); ~arà~lE1ipl'{evedere dilavoratori che hanno già svolto le è necessano garantire la stabili-,. «per i soggetti iìl1lnessi',ÌfiÌ:ruolo .sui attività .percuisou'O stati retribuiti» , tà delle lezi'Oni, evitando il blÙletto. ~sti· d!' ?rganieo dI dìLitto. 2013/14, Alta, propostadellaCatrozza di rive-de1:lesupplenze. Mà non è salo una niIlàSti vacanti e disponibili dopo le ~ereil sistema degli·.seatti risponde questione didattica. An" nGrni.~ inrlÌGlo~ l'allungaiIl~tp. di .11CQ6rdinatorenazionale déIlaOOda dare avanti. con le u.IlQ:~elgl'adoniatipendiali previsti. • Rino Di Meglio: «Prim.a di ìntavol~ supplenze sui po" dà! Ylgefite·;éontrattof>... . .. ' ' /.' una cliscussione iniIletito, vogliamo sti vuoti in orga- ll!n'troil201612017,dnbasealtum essel'ece:rtirupotercontaresumag-nico non era più o!et previsto, le assungìonipre- gio.rlrlsorse».Par}adi «una lobby giuridicamente Vlstesono complessivamente di politico-amministrativa contro la 'Pòssibile: si .82.055. :unità:. 64.338 did{)OOnti;dìS~u~ia che cer;oa tiihioooare qual. sU-~nt)lt'l '$elltenze di condan,1,Ut . c)li 22;237 per il sostegnfi, 11~717 di SlaSl processo Innovativo»,111eOOe1' ~Patte.<Wi.trlbunalHtaliani.~tla Atlil..)#aprima tratleheè di18;546. della un scuola, Màssimo Di Men­'!lolaz~onedl:llt.etto dettrearfu.i.'di Per steìnpera:reIe tensiOlli, laCar- lla,«sul.(:Oritratto ilgoveI'llo decida colltrgijo'a tempodeternùnàto;:E~m tozza ha annunciatòanche l'avviO' di d?cidere, stan,zi m~giof:Ìrisor$e tem,e.'çpnie.inmIirtenteuna condanna della trattativa per il1'ecupero dei!. tagltand~ ..utrove ,.... e apra a11~ltaUata ~ della Corte di giu. 20 12 ~i fini deg1iscatti di anzianità, letrattativ~In q .~éf:1samineo c8tizia etti'opea.lnsomma. cambiare dopo 11 varo del decreto legge. 1 'sin- :remo tutte.leques~Qni.~ehequeUe side\le.~hese 'testail'}ll'Oblema .dacati pero Si attendevano maggiori della valorizzàzionEÌ dehlooenti».

. certezze. «Sul versante defripristino AlessMdmBiCela1:l# ~1iiprodu;tÌl)n.eliSmata".

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La lingua straniera è indispensabile sia al re che all'umile

":" mprese e lavoratori sono chiamati a una sfida chiave: aggiornarsi per non rimanere indietro. Per­ché l'invecchiamento della conoscenza sarà sempre più veloce. L'Italia, purtroppo è uno dei paesi che

investono meno per la formazione continua: circa 5 miliardi di euro ogni anno. Eppure formarsi di continuo serve a non fermarsi. Ecco perché tante volte è im­portante anche conoscere almeno una lingua straniera.

A dare maggior valore al percorso formativo relativo ad una lingua straniera è il conseguimento di un certificato internazione, un documento ufficiale rilasciato da enti autorizzati che attesta il grado di conoscenza della lingua stessa.

I vantaggi sono numerosi: oltre ad offrire una marcia in più nella ricerca di un posto di lavoro qualificato, una certificazione può essere utile durante la carriera uni­versitaria (per l'assegnazione di crediti da parte di di­verse università) o per seguire un master post-laurea in Italia e soprattutto all'estero. Ci sono corsi di inglese talvolta altamente specializzati svolti in diverse Uni­versità anche private. Gli ESP sono corsi di inglese specialistico in cui l'obiettivo è l'apprendimento di un linguaggio settoriale specifico.

La padronanza della lingua inglese in alcuni contesti professionali o di studio permette, infatti, di comunicare al meglio le proprie competenze. I programmi si con­centrano maggiormente sul linguaggio all'interno di un determinato contesto professionale che fa parte del la­voro e della vita di tutti i giorni.

Ma non si vive di solo inglese, ora tirano molto le lingue orientali come il Cinese. Se geograficamente è lontana dallo Stivale, la Cina arriva terza nella classifica del nostro import e ottava per l'export: in futuro si dovrà sempre più parlare cinese per fare affari con questo importantissimo partner economico. Discorso analogo per l'Arabo, il Russo e il Giapponese.

[f. ambr.]

La creazione di specialisti in grado di dare forza alla food economy, la ricchezza del nostro Paese

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Così la lezione pratica di impasto per panificatori e pizzaioli

Conviene approfittare della mancanza di questi specialisti: nel2013 sono rimaste senza risposta 600 offerte di lavoro

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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO Pagina VII Foglio 1

LA VERTENZA LA CORTE COSTITUZIONALE HA CHIESTO ALLA CORTE EUROPEA DI PRONUNCIARSI ENTRO LUGLIO. SINDACATO OTTIMISTA

Scuola, Smila precari da stabilizzare U gl: «Ecco come e dove fare i ricorsi»

CRISTIANA CIMMINO

• Una tegola da 4 miliardi di euro sta per abbattersi sul go­verno Letta. Ammesso che la compagine governativa sia an­cora in carica a luglio, quando la Corte Europea, su richiesta della Corte Costituzionale, si pronun­cerà sui ricorsi presentati dai precari del comparto scuola, che chiedono l'immissione a ruolo e il risarcimento per la violazione della normativa europea che sanziona chi supera i 36 mesi di contratti a tempo determinato. Una platea sterminata: 5mila so­lo in provincia di Bari, che han­no già deposito il ricorso. In tutta la Puglia sono oltre 10m ila, in Italia 200mila.

Parte da Bari, la campagna che l'Ugl ha lanciato, cavalcando una tigre che minaccia di lascia­re un segno indelebile sul go­verno, visto la scarsità delle ri­sorse che Letta ha a disposizione. Ora è iniziata la corsa contro il tempo per questi lavoratori, per­ché il ricorso deve essere depo­sitato entro il 28 febbraio, presso la segreteria dell'Ugl, che ha in­caricato l'avvocato Graziangela Berloco di seguire i ricorsi già presentati dai precari in posses­so dei requisiti.

Visti i tempi del Tribunale del Lavoro di Bari, dove vanno inol­trate le istanze e dove spesso la prima udienza viene fissata do­po mesi, ecco l'urgenza: chi non riuscirà entro i tempi di pronun­ciamento della Corte Europea, a

SINDACAliSTA Rossano Sasso

presentare il ricorso resterà fuo­ri dal contenzioso e, pur avendo i requisiti richiesti, perderà l'ul­timo treno per la stabilizzazione nella scuola.

«Visto che il governo continua a far finta di niente - dice Ros­sano Sasso, segretario provin­ciale dell'Ugl scuola Bari -noi, in totale condivisione con la Corte Costituzionale, che ha chiesto al­la Corte Europea di esprimersi una volta per tutte sulla questio­ne, ponendo in un caso o nell'al­tro la parola fine a questa vi­cenda, attendiamo fiduciosi la sentenza di Strasburgo. Questa volta lo Stato non potrà far finta di niente, se ce lo ordina l'Europa dovrà adeguarsi alla normativa comunitaria che non ammette la reiterazione dei contratti a tem­po determinato oltre i 36 mesi».

Pochi mesi fa, la stessa Corte europea s è pronunciata a favore dei ricorsi dei precari di un altro settore. E l'Ugl sembra sicura di vincereque-sta battaglia, una manna dal cielo per i precari, quasi un terremoto per governo e Istituzioni. Dei 60mila ri-corsi presen-ta ti in tutta Italia, circa 10m ila sono statipre-sentati dall'Ugl. Unico sindacato di centrodestra, ma soprattutto molto forte, per numero di iscrit­ti, proprio qui, nel Barese, l'Ugl

vuole esortare tutti coloro che hanno i requisiti, violazione del­la normativa comunitaria con 36 mesi di contratto a tempo deter­minato, a presentare il ricorso in tempi brevissimi, entro il 28 feb­braio, per poter rientrare tra i beneficiari di una sentenza favorevole del-la Corte euro-pea. Chi non presenta il ri-corso, con o senza l'Ugl, pur avendo i requisiti, re-sterà fuori, e perderà, forse l'ultima occa-sione, di non vivere una vita in-tera da docente precario.

Non è solo la direttiva europea ad essere violata ma lo stesso decreto legislativo del governo italiano allora in carica, il 368 del 2001. Ma molti lavoratori, soprat­tutto i precari, sempre sulfilo del rasoio, non sanno che possono cogliere questa ultima occasione per la stabilizzazione del loro po­sto di lavoro. A meno che il go­verno, senza aspettare la fine del contenzioso, aperto prima della sentenza, non si renda conto che costerebbe certamente molto meno immettere nei ruoli tutti gli aventi diritto, prima che gli piombi sul capo la tegola da 4 miliardi di euro. A tanto ammon­terebbe la cifra, se la maggior parte dei ricorsi presentati in lullo il Paese venissero accolli dalla sentenza della Corte Eu-

ropea. Ma, conoscendo le cose d'Ita­

lia, è molto probabile che l'esbor­so miliardario finisca con pro­vocare un ulteriore buco profon­do nel bilancio dello Stato. In at­tesa del pronunciamento, in lu-glio, sono giunti dalla Corte eu­ropea due importanti segnali, due sentenze, già passate in giu­dicato, le sentenze Papalia e Car­ratù del 12 dicembre 2013, che danno ragione ai lavoratori pre­cari con oltre 36 mesi di servizio, riconoscendogli un risarcimen­to di lO stipendi ciascuno oltre all'immissione a ruolo. «Questo tipo di situazione -continua Sas­so - potrebbe essere un apripista e riguardare tutti i precari della pubblica amministrazione. Noi, come Ugl, abbiamo proposto al Ministero della Pubblica Istru­zione di mettere mano ad una sanatoria per i ricorrenti, met­tendoli a ruolo e rinunciando al risarcimento. Ma per ora non ci è giunta nessuna risposta»

Eppure questo contenzioso ha già visto migliaia di sentenze passate in giudicato su tutto il territorio nazionale, provocando la stipula di contratti a tempo indeterminato per numerosi precari e oltre 500 milioni di euro di risarcimento danni, una spesa destinata a crescere dopo la sen­tenza di luglio dei giudici di Stra­sburgo

Per chi volesse rivolgersi all'Ugl per informazioni o per presentare il ricorso può chia­mare al numero 348/3660911.

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Settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese: previste lezioni teoriche e pratiche

I 4 magnifici indirizzi per formazioni pratiche Offrono un diploma che dà buone future probabilità di lavoro

li istituti tecnici, variegato mon­do da scoprire, non possono es­

, sere trascurati dai ragazzi nella scelta dei loro futuri studi al ter­

terie scientifiche e si concentra in parti­colare sulla tutela dell'ambiente e della sa-Iute. Una volta ottenuto il diploma è pos­sibile trovare lavoro come operatori chi­

Tra tanti a disposizione: il primo si dedica

mico-industriali, tecnici di laboratorio, responsa­bili sicurezza dell'am-biente e posto di lavoro, controllo qualità nelle in­dustrie e nei laboratori o a Chimica, Materiali ancora cimentarsi nella

mine della scuola dell'obbligo, al di là dei licei sui quali ci siamo soffermati l'altro mer­coledì. Si caratterizzano per una solida base cul­turale di carattere scien­tifico e tecnologico co­struita attraverso lo stu­dio, l'approfondimento e

e Biotecnologia libera professione. L'istituto tecnico con

indirizzo Turismo serve ad entrare nel mondo dei servizi turistici e della valorizzazione del patrimonio cultu­rale, artistico ed enogastronomico italiano. Con il diploma si trova lavoro nei servizi turistici, nelle agenzie di viaggi e presso gli

dotti. Questa scuola fa parte, insieme all'in­dirizzo «Turismo», degli istituti tecnici del Settore economico. Una volta ottenuto il diploma si potrà trovare lavoro in aziende private come responsabile della comuni­cazione, addetto alla contabilità e respon­sabile del bilancio.

Tra gli istituti tecnici che sfidano la crisi ecco anche quello con indirizzo Meccanica, Meccatronica ed Energia: ha l'obiettivo di formare professionisti in grado di contri­buire all'innovazione tecnologica e di ge­stire il collaudo e il mantenimento dei si­stemi meccanici ed elettromeccanici. Il tut­to nel pieno rispetto delle normative vi­genti.

Possibilità di occupazione come manu­tentore meccanico, progettista di sistemi di energia rinnovabile, tecnico in officine

meccaniche. Coloro che

l'applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico. Trattano un limitato numero di indirizzi correlati a set­tori fondamentali per lo sviluppo econo­mico e produttivo del Paese, con l'obiettivo di far acquisire agli studenti saperi e com­petenze necessari per un rapido inserimen­to nel mondo del lavoro, senza escludere l'accesso alle università.

enti che si occupano di turismo e promozione del patrimonio italiano. In Italia, quindi, un diploma spendibile dato l'immen­so patrimonio di bellezze, artistiche, storiche, pae­saggistiche e gastronomi­che del Paese.

Gli altri tre: turismo, vorranno continuare gli studi potranno iscriversi

Ma anche in questo caso, occorre sce­gliere con astuzia l'indirizzo migliore per poter avere più opportunità di lavoro.

Tra gli istituti tecnici che consentono più sbocchi c'è quello con indirizzo Chimica, Materiali e Biotecnologie. Insegna a cono­scere, applicare e valutare i processi chi­mico-biologici che possono essere utilizzati in ambito farmaceutico, alimentare, am­bientale, tintorio e del trattamento dei pel­lami. Questa scuola approfondisce le ma-

amministrazione in un Istituto Tecnico Su­periore dell' Ambito «Me­todi e tecnologie per lo sviluppo dei sistemi sof­tware», oppure a qualsia­si corso universitario.

o meccatronica meccanica ed energia

L'istituto tecnico con indirizzo Amministrazione Finanza e Mar­keting serve per comprendere il mondo del­le aziende: da come nascono a come ven­gono gestite, da come si articola la pro­duzione a come vengono promossi i pro-

Questi quattro corsi di studio, offrono buone possibilità di lavoro, perché aziende specializzate nel settore avranno bisogno di assumere questi «di­plomati specializzati».

Francesca Ambruosi

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Accanto, chimica in un laboratorio. In basso, formazione di animatori giovanili

La Regione Puglia vuoI creare animatori giovanili di comunità Un corso aperto a 50 giovani privi di formazione

Il mondo della formazione e dell'orientamento è vasto e smisurato. Ci sono tante figu­re professionali che sorgono spontanee come funghi in un sotto bosco fitto e florido. Questo anche per dare una ri­sposta alla cri­si che sempre di più attana­glia l'econo­mia. Occorre quindi cercare spazio in zone vergini e anco­ra del tutto (o quasi) inesplo­rate. Ed ecco che, tra le di­verse propo­ste, la Regione Puglia lancia la seconda fase della programmazione sulle Politiche giovanili. Con un' at­tenzione specifica verso i gio­vani privi di adeguata forma­zione e demotivati. Rappre-

sentano un enorme problema sociale ed economico a livello europeo. Cosa fare in propo­sito? L'Unione Europea e l'Ita­lia si stanno mettendo all'ope­ra con programmi specifici. La

Regione quin­di formerà 50 animatori gio­vanili di comu­nità. Saranno giovani che aiuteranno al­tri giovani a sviluppare competenze e quindi a sa­persi mettere in gioco. Il bando sarà presentato tra

un mese circa. Un modo alter­nativo per far smuovere il sot­tobosco e far nascere qualco­sa di buono.

[f. amb.]

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L'Istituto Paritario G. Leopardi punta le sue carte sugli studi

turistico - alberghieri 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111

L'Istituto Paritario Gia­como Leopardi, attivo a partire dagli anni '70 e riconosciuto le-

galmente come Istituto tec­nico-commerciale a partire dagli anni Ottanta, dal 2012 ha aperto agli studenti la possi­bilità di frequentare la Scuo­la alberghiera. «II diploma in questo settore - afferma il Preside Giuseppe Calzone - ha specifiche competenze tecni­che, economiche e normative in tutti gli ambiti di organiz­zazione e gestione dei servizi tu ristico-al bergh ieri.

La nostra Scuola si è dotata di attrezzature moderne e ade­guate, un laboratorio di cucina e ristorante, uno di pasticce­ria, una sala bar, un'aula di in­formatica e una biblioteca, ed è completamente al servizio delle famiglie per la formazio­ne, non solo professionale, ma anche umana e sociale degli studentÌ». Il corso di studio si articola in un biennio di base comune ai vari settori, ed in un secondo biennio e classe terminale di specializzazione per il conseguimento del Di­ploma di Stato per la relativa

specializzazione. «La nostra politica scolastica - continua Calzone - è quella di formare classi poco nume­rose per dare la possibilità ai giovani di essere seguiti ade­guatamente nel percorso di studi. A ciò si unisce il fatto che crediamo che un ragazzo, passate le 13.00, non sia più in grado di recepire gli argomen­ti spiegati, ecco perché nella nostra Scuola preferiamo fare lezione anche il sabato. Gli stu­denti ovviamente fanno un po'

di resistenza alla cosa, ma alla lunga i risultati sono visibili)).

Per maggiori informazioni sull'Istituto Paritario Al­berghiero e sull'Istituto Pa­ritario Tecnico Amministra­tivo, è possibile consultare il sito www.istitutogiaco­moleopardi.it, chiamare il numero 06.Z65355 oppure inviare un fax a 06.Z63019. La Scuola si trova in Via dei Colombi 34 (Roma), angolo Via del Pettirosso 1/3. •

INFONDERE FIDUCIA AI RAGAZZI È LA CHIAVE PER IL LORO FUTURO (dL NOSTRO Istituto agisce nel sud di Roma - raccon­ta il Preside - dove mancano molte cose, tra cui pun­ti di aggregazione per i giovani. La scuola ha assunto un po' anche questo ruolo, oltre a quello, ancora più importante, di ridare motivazione e voglia di cresce­re umanamente a ragazzi che spesso sono stati posti ai margini da altri istituti e hanno perso stimoli e fi­ducia, forse anche per il timore della situazione eco­nomica e occupazionale in cu versa il nostro PaeSb. L'Istituto Giacomo Leopardi è forse la sola scuola pari­taria di questa parte della città che funziona davvero in termini di iscrizioni e formazione, tanto che molti dei diplomati, una volta aiutati e supportati, hanno raggiunto significativi traguardi professionali.

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la Repubblica ed. Roma

Scuola popolare di Musica di Villa Gordiani: impegno

nella divulgazione musicale 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111

L a Scuola Popolare di Musica di Villa Gor­diani svolge dal 1979 attività costante nella

didattica e nella divulgazione musicale. Nel 1994 è stata insignita del riconoscimen­to d'interesse culturale dal Comune di Roma, è tra i soci fondatori del Coordinamento delle Scuole Popolari di Mu­sica ed è convenzionata con L'Università Roma Tre come ente di formazione per tiro­cinanti in Scienze dell'Educa­zione. Fin dalla sua fondazio­ne la scuola ha intrapreso un percorso di sperimentazione didattica rivolta a bambini, ragazzi ed adulti che privile­gia l'esperienza diretta della musica, ancora prima della sua codifica e teorizzazione,

attraverso diversi percorsi laboratoriali in cui tutti sono parte attiva, e tutto il ma­teriale musicale e creativo è costantemente rielabora­to ed approfondito. Proprio questo approccio, molto dif­ferente dalla tradizionale le­zione frontale, la colloca tra le scuole di musica più longe­ve e all'avanguardia.

Negli anni la scuola ha attiva­to numerose collaborazioni con istituzioni pubbliche e private sia nell'ambito dell'or­ganizzazione di eventi sia nel campo della formazione e dell'educazione. Ha forma­to insegnanti della scuola primaria e secondaria e ha istituito corsi di educazio­ne musicale presso scuo-

le pubbliche di ogni ordine e grado. Un'occasione per entrare in contatto con la scuola è "La Musica Dentro" un progetto gratuito attivato con il patrocinio del V Munici­pio del Comune di Roma che partirà il prossimo 14 febbra­io, organizzato come un gran­de laboratorio di musica d'in­sieme, nel quale i partecipanti, anche alla loro prima espe­rienza musicale, possono pro­vare la grande emozione di far musica insieme agli altri. •

Scuola Popolare di Musica di villa Gordiani

VIA PISINO, 24 (roma est) • Tel. 06 2597122 [email protected] www.spmvillagordiani.it

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la Repubblica Pagina 18 Foglio 1

Risorse tagliate del l 0,2 per cento in cinque anni. Ma il ministro Carrozza assicura: ''Nel 20 14 più soldi e non saranno distribuiti a pioggia"

Troppi fondi agli atenei senza merito, insorgono i rettori CORRADO ZUNINO

ROMA - Ci sono meno risorse per tutte le università italiane e, dicono i rettori del Nord, distri­buite a casaccio. I rettori (tutti) so­no infuriati perché il taglio agli ateneièunfatto: dai6,9 miliardi di euro complessivi del2008 si è sce­si ai 6,2 del 2013, il 10,2 per cento in meno. Continuiamo a definan­ziare le università, al contrario dei paesi anglosassoni, di Francia e Germania. E quel che resta è di­stribuito a pioggia. Tra fine di­cembre e inizio gennaio sui tavo­li dei rettori sono arrivate le cifre dei fondi di finanziamento ordi­nario per il 20 13 e l'arretramento generalizzato è diventato ufficia­le: atenei come Bergamo hanno

S4 GLI ATENEI Sono 54 gli atenei che nel2013 hanno ricevuto i finanziamenti statali distribuiti in base agli studenti ma non al merito

6,Zmld I FINANZIAMENTI Agli atenei sono andati 6,2 miliardi di euro di finanziamenti statali, con un taglio del 1 0,2 per cento negli ultimi cinque anni

6 .. 647 IL RECORD Il finanziamento più alto per studente è della Tuscia (6.647 euro), all'ultimo posto c'è l'ateneo di Chieti­Pescara (78,6 euro)

perso 1'1,34 per cento, altri venti addirittura il5 per cento (alla Sa­pienza di Roma sono stati tolti 26 milioni). Il problema successivo è stato il confronto e così si è sco­perto che la Bicocca di Milano, la migliore secondo i parametri mi­nisteriali, ha ricevuto meno soldi di Messina, la peggiore. E, ancora, l'Università della Tuscia di Viter­bo, che non si è distinta quasi in nulla, ha avuto 6.647 euro per ogni iscritto quando il Politecnico di Milano (in passato sul podio per qualità) 2.87l euro, due volte e mezzo in meno.

L'insurrezione degli atenei ec­cellenti è stata immediata. Carlo Carraro, rettore della veneziana Ca' Foscari (3,2 milioni tagliati e una media fondi per studente tra

le più basse), si chiede: ,<A che ser­ve impegnarsi a fare bene se poila ricompensa è una penalizzazio­ne? Siamo quinti nella valutazio: ne alivello nazionale, subiamo un taglio da ultimi in classifica». L'I­stituto universitario diarchitettu­ra di Venezia è stato retrocesso nella classifica finanziamenti al terz'ultimo posto. Dice il rettore Amerigo Restucci: «I fondi pre­mio non ci sono e si continuano a fare tagli sul turnover e sul finan­ziamento ordinario. Sono stati colpiti i politecnici e gli istituti di architettura, è scoraggiante». Da Pavia (-6,3 milioni) il rettore Giu­seppe Zaccaria sostiene che que­sto modello distributivo è fatto con criteri «cripto-assistenziali­stici, in gran parte legati alla spesa

storica degli ateneh>. Il rettore di Trieste Maurizio Fermeglia am­mette: <<Abbiamo pagato per i ri­cercatori non attivi, li dobbiamo stanare. Dovremmo penalizzare i loro stipendi, negare spazi e stru­menth>.

Il ministro.Maria Chiara Car­rozza accoglie le critiche e dice: «L'attuale sistema di finanzia­mentodelleuniversitànonèequo né funzionale: aumenteremo i premi per gli atenei che funziona­no e terremo conto degli indica­tori territoriali». Il ministro spiega che già per il 20 14 ci saranno 193 milioni in più e la quota premiale salirà dal 13 ,5 al 16 per cento con la ricerca che peserà per 1'80 per cento. «Faremo una riforma entro marzo e introdurremo il costo standard per studente».

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