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Rassegna stampa quam sarnari washington 2012
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RASSEGNA STAMPA
A CURA DI
tel. 06-99330840 0932-663259 mob. 345/1228330
www.medialivecomunicazione.com
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SARNARI A WASHINGTON David Gariff (National Gallery) presenta la Grande Onda Una mostra antologica a Washington D.C. raccoglie i diversi cicli di cinquant’anni di pittura di
Franco Sarnari. Così l’Istituto Italiano di Cultura presenta Franco Sarnari, e la pittura italiana, alla
critica americana. Il 18 ottobre David Gariff (storico dell’arte e docente presso la National Gallery
of Art di Washington) inaugurerà la mostra introducendo ai più gli importanti cicli dell’autore. Dai
Frammenti, che hanno reso noto l’autore negli anni Settanta, alle Cancellazioni, su cui si è
concentrata la critica italiana negli ultimi vent’anni (F. D’Amico, G. Giuffrè, M. Goldin, V. Sgarbi, L.
Trucchi), fino ai Neri, apice della mostra, con la Grande Onda lunga 12 metri e alta 2,5 metri, sarà
possibile comprendere l’intero percorso dell’eclettico linguaggio di Sarnari.
Come scrive Renato Miracco, nella presentazione in catalogo della mostra: "Non negando la
pittura di riferimento, quello di Sarnari è un percorso che vuole incentrarsi sul particolare
sopravvissuto nella memoria. Per far questo bisogna negare una parte, portarla alla luce,
evidenziarla e trasferirla su un altro piano prospettico e percettivo. Ed è così che il pittore sceglie
di non seguire canoni precisi, ma anzi accentua il senso di antipittoricità con un taglio di immagine
e una composizione totalmente innovativa, volendo solo comunicare l’istantaneità del reale
scoperto e ritrovato e l’emozione ricevuta”. Una ricerca accompagnata dalla presenza di squarci di
colore e dimensioni materiche. Un continuo cancellare e restituire la realtà per segnare un’altra
tappa di questo percorso.
A curare la mostra è Alberto Manai (direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington) in
collaborazione con Tecnica Mista, lo studio d’arte di Antonio Sarnari, figlio dell’autore, che di
recente ha curato due mostre a New York presentando per la prima volta il Gruppo di Scicli negli
Stati Uniti.
Antonio Sarnari sta dimostrando quanto la pittura siciliana, con un appassionato lavoro
professionale, abbia credito e susciti interesse fuori dall’Italia. In questo caso la scelta di opere
museali, come la Grande Onda, riscontrano grande interesse fra i curatori dei musei americani
perché, come sostiene Alberto Manai, “nel corso di un lungo periodo di feconda attività che dalla
metà del Novecento arriva ai nostri giorni, Franco Sarnari ha attraversato varie fasi,
sperimentando modalità espressive anche molto diverse fra loro. Questa mostra che l'Istituto
Italiano di Cultura di Washington è lieto di ospitare, intende dare al pubblico americano, per la
prima volta, la possibilità di conoscere, sia pure antologicamente, alcune delle principali tappe di
un pittore che è stato ed è uno dei più sensibili interpreti dell'inquietudine del nostro tempo".
“Un percorso di ricerca e sperimentazione artistica che prosegue in pitture dalla forte carica
espressiva, come La Grande Onda, sia essa manifesta o celata, oltrepassando con la loro ombra il
mare e l'orizzonte per approdare infine in tele calde, nuovamente dominate dal colore, come
Margherite gialle e papaveri rossi”.
a seguire note e info
Sarnari Istituto Italiano di Cultura, Washington D.C. 18 Ottobre – 9 Novembre 2012
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A cura di Alberto Manai In collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari Cura critica di Renato Miracco Conferenza di apertura David Gariff (National Gallery) ufficio stampa MediaLive EMBASSY OF ITALY/ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA 3000 Whitehaven st Street NW Washington, DC 20008 info telefono +1.202.518.0998 www.iicwashington.esteri.it [email protected]
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SARNARI A WASHINGTON Le Cancellazioni inserite in un corso di studi della National Gallery sulla pittura Italiana
David Gariff paragona l’artista italiano a Duchamp, la mostra proseguirà a Los Angeles
L’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera 18 ottobre la mostra
antologica di Franco Sarnari con l’introduzione di Alberto Manai, direttore dell’Istituto Italiano di
Cultura e l’approfondita presentazione critica del prof. David Gariff (National Gallery of Art in
Washington). Al centro dell’attenzione, il ciclo delle “Cancellazioni” per il quale il linguaggio di
Sarnari è stato paragonato a Duchamp, con paralleli in Burri e Fontana. Un’accuratissima analisi
sull’autore siciliano ha portato il prof. Gariff a ritenere la concezione dello spazio, per alcuni versi,
e quella della materia, per altri, un esempio di pittura italiana del dopoguerra per cui lo ha inserito
nel percorso di studi che terrà per la National Gallery nei prossimi mesi negli States.
Grande protagonista della serata la Grande Onda opera di ben 12x2,5 metri (ciclo dei Neri), che è
stata installata con un “velo nero semi-trasparente”, che cela in buona parte la particolarità della
lavorazione: ben 30 e più strati di colore, mai nero, spatolati e infine lucidati, per risultare una
materia pittorica unica, come una pelle, sintesi della pittura e silenziosamente commovente.
La mostra, presentata in catalogo dal professore Renato Miracco, è curata dal direttore Alberto
Manai, in collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari. Quest’ultimo ha da poco curato per
un’importante galleria di New York la presentazione ufficiale del Gruppo di Scicli negli States.
“Mio padre, a quasi ottant’anni, è ancora il <<cliente>> peggiore nell’organizzazione di una
mostra… ma nessuna mostra mi ha mai dato soddisfazioni come le sue! - dichiara Antonio Sarnari -
E infatti siamo a lavoro per portare questa mostra a Los Angeles, e farla girare negli Usa per tutto il
2013, anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti”.
20 ottobre 2012
a seguire note e info
Sarnari
Istituto Italiano di Cultura, Washington D.C.
18 Ottobre – 9 Novembre 2012
A cura di Alberto Manai
In collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari
Cura critica di Renato Miracco
Conferenza di apertura David Gariff (National Gallery)
ufficio stampa MediaLive
tel. 06-99330840 – [email protected]
EMBASSY OF ITALY/ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA
3000 Whitehaven st Street NW
Washington, DC 20008
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Ed. regionale
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I "FRAMMENTI" DI FRANCO SARNARI IN MOSTRA ALL'IIC DI WASHINGTON DC
MERCOLEDÌ 17 OTTOBRE 2012 11:58
WASHINGTON\ aise\ - Si inaugura domani, 18 ottobre, e sarà esposta sino al 9 novembre nell'Auditorium dell'Ambasciata d'Italia/Istituto Italiano di Cultura di Washington DC la mostra "Fragments" di Franco Sarnari.
A presentare l'esposizione durante il vernissage sarà David Gariff della National Gallery of Art di Washington DC. La serata sarà arricchita dalla performance musicale a cura di Duff Davis alla chitarra ed Herbert Scott al sassofono.
La maestota "Grande Onda" nera, l'imponente opera che occupa una intera parete, il "Frammento" dai colori caldi e la sua "Risoluzione" sono la giusta presentazione del mondo artistico di uno dei più interessanti pittori italiani degli ultimi cinquant'anni. Il quadro di Franco Sarnari scaturisce da uno stretto dialogo con i capolavori della tradizione italiana, pur se concentrato sulle tensioni, le paure e le speranze, la beata felicità e la terribile ansia dei nostri giorni. (aise)
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Events
Exhibitions
Thursday, October 18, 2012 - Sunday, November 18, 2012
ON VIEW: By appt. (Mon-Fri:10am-12/2pm-4pm), Reservations
Sarnari: Fragments
Exhibition Opening - October 18, at 7PM
Introduction by David Gariff, National Gallery of Art, Washington DC. Musical performance by Duff Davis, guitar & Herbert Scott, saxophone. EXHIBIT: October 18 - November 18, 2012
Around the imposing Grande Onda, a triumphant black wave (137”x1200”) which invades a whole wall,
the abstract yet warmly colored Fragments and the complex Cancellations offer a fair introduction into the world of one of the most interesting Italian painters of the last fifty years. Franco Sarnari’s painting sets up a close dialogue with the old masters, but always focuses on the tensions, fears and hopes, joyful bliss and terrible anxiety of our time.
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Franco Sarnari – Frammenti FRANCO SARNARI – FRAMMENTI A WASHINGTON DC – MOSTRA: 18
ottobre – 9 novembre, 2012
www.sarnari.it L’Istituto Italiano di Cultura di Washington DC porta nella capitale statunitense, presso l’Ambasciata d’Italia, Franco Sarnari. Intorno all’imponente Grande Onda , una trionfante onda nera (137 “x1200″) che invade un’intera parete, i colori caldi ma stratti di “Frammenti” e la complessa opera dal titolo “Cancellazioni” offrono una fiera introduzione nel
mondo di uno fra i più interessanti artisti italiani degli ultimi cinquant’anni. La pittura di Sarnari stabilisce si un dialogo con gli antichi maestri, ma si concentra sempre sulle tensioni, le paure e le speranze, la beatitudine gioiosa e la terribile ansia del nostro tempo. http://www.iicwashington.esteri.it/IIC_Washington Washington DC
18 ottobre 2012 Alan Henney per Novità in Libreria http://shar.es/cus8X Art exhibition “Fragments” comes to Italian Embassy in Washington, D.C. A stimulating new art exhibition at the Embassy of Italy provides insight into Italian art that many Americans may have never encountered. Franco Sarnari is one of the most surprising Italian painters. He was self-taught, born in 1933 and is still alive today! Living in Rome, about 15 years ago, he and various artists founded the “Sunflower,” a collection of artists of different expressions. http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Sarnari Sarnari’s paintings on view at the Italian Embassy present to an American audience a glimpse of the riches to be found in modern Italian art, says Dr. David Gariff, senior lecturer from the National Gallery of Art. http://www.smithsonianjourneys.org/study_leaders/davidgariff/ “For most Americans,” Dr. Gariff says, “Italian art of the 19th and 20th centuries is a blank slate. With the exception of Italian Futurism and perhaps the paintings of Giorgio de Chirico and Giorgio Morandi, investigations of modern and contemporary Italian art are rarely presented to the American public.” http://www.italianfuturism.org/ http://en.wikipedia.org/wiki/Giorgio_de_Chirico http://en.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Morandi “This embassy exhibition of a cross-section of Sarnari’s paintings is a small step in that direction,” he added. Dr. Gariff says other Italian painters, such as Lucio Fontana, Alberto Burri, Emilio Vedova and
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the artists of Arte Povera also deserve greater exposure in the U.S., noting that the Italians have brought us the richest art in the history of art. http://en.wikipedia.org/wiki/Lucio_Fontana http://www.artnet.com/artists/alberto-burri/ http://en.wikipedia.org/wiki/Emilio_Vedova http://www.artcyclopedia.com/history/arte-povera.html The embassy’s exhibition features Sarnari’s Fragment and Cancellation series. Dr. Gariff describes Sarnari’s Fragment Series as a collection of oil paintings that deal with fragments of the human figure, typically partial figures, but seem to progressively become more abstract. In his Cancellation Series, Sarnari starts with a photo of an old master painting, or sometimes his own copy of it, and then somehow alters it, paints over it, or “cancels” it. Dr. Gariff says this is “a kind of visual commentary – sort of creating by destroying.’” During last week’s opening reception, he noted that Sarnari’s growing abstractions have almost more space than form and provide a sense of bridges from one form to another. Spaces and forms create a sense of relationship, he added, such as father and son. Sarnari’s art became more recognized and culminated in March 1970 with the famous painting the “Sea Moves,” a work of 36 square meters. It became the focus of the exhibition “Five Years of Painting.” Sarnari received numerous awards for his work. Along with Franco Polizzi and others, they became known as the “Group from Sicily.” http://www.askart.com/askart/p/franco_polizzi/franco_polizzi.aspx http://www.sicilynet.it/articles/scicli_group.htm In the exhibition’s brochure, Alberto Manai, Italian Cultural Institute’s D.C. director, wrote that “Through Franco Sarnari’s paintings we learn how to see the darkness of colour and the light of shadow; we learn to face life surely with lucid anxiety, but certainly also with confidence and hope.” Sarnari’s art will remain on exhibition at the Italian Embassy through Nov. 9. For more information on the artist or the exhibition, please see the embassy’s Website, the Franco Sarnari Website or the Tecnica Mista Website. http://www.iicwashington.esteri.it/IIC_Washington/webform/SchedaEvento.aspx?id=406 http://www.sarnari.it/ http://www.tecnicamista.it/
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FRAMMENTI FRAMMENTI FRAMMENTI FRAMMENTI ---- FRANCO SARNARI A WASHINGTON DCFRANCO SARNARI A WASHINGTON DCFRANCO SARNARI A WASHINGTON DCFRANCO SARNARI A WASHINGTON DC
da Washington DC Alan Henney per Novità in Libreriada Washington DC Alan Henney per Novità in Libreriada Washington DC Alan Henney per Novità in Libreriada Washington DC Alan Henney per Novità in Libreria
Art exhibition "Fragments" comes to Italian Embassy in Washington, D.C.Art exhibition "Fragments" comes to Italian Embassy in Washington, D.C.Art exhibition "Fragments" comes to Italian Embassy in Washington, D.C.Art exhibition "Fragments" comes to Italian Embassy in Washington, D.C.
http://shar.es/cus8Xhttp://shar.es/cus8Xhttp://shar.es/cus8Xhttp://shar.es/cus8X
A stimulating new art exhibition at the Embassy of Italy provides insight into Italian art
that many Americans may have never encountered.
Franco Sarnari is one of the most surprising Italian painters. He was self-taught, born in
1933 and is still alive today! Living in Rome, about 15 years ago, he and various artists
founded the "Sunflower,” a collection of artists of different expressions.
http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Sarnari
Sarnari’s paintings on view at the Italian Embassy present to an American audience a
glimpse of the riches to be found in modern Italian art, says Dr. David Gariff, senior
lecturer from the National Gallery of Art.
http://www.smithsonianjourneys.org/study_leaders/davidgariff/
“For most Americans,” Dr. Gariff says, “Italian art of the 19th and 20th centuries is a blank
slate. With the exception of Italian Futurism and perhaps the paintings of Giorgio de
Chirico and Giorgio Morandi, investigations of modern and contemporary Italian art are
rarely presented to the American public.”
http://www.italianfuturism.org/
http://en.wikipedia.org/wiki/Giorgio_de_Chirico
http://en.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Morandi
“This embassy exhibition of a cross-section of Sarnari’s paintings is a small step in that
direction,” he added. Dr. Gariff says other Italian painters, such as Lucio Fontana, Alberto
Burri, Emilio Vedova and the artists of Arte Povera also deserve greater exposure in the
U.S., noting that the Italians have brought us the richest art in the history of art.
http://en.wikipedia.org/wiki/Lucio_Fontana
http://www.artnet.com/artists/alberto-burri/
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http://en.wikipedia.org/wiki/Emilio_Vedova
http://www.artcyclopedia.com/history/arte-povera.html
The embassy’s exhibition features Sarnari’s Fragment and Cancellation series. Dr. Gariff
describes Sarnari’s Fragment Series as a collection of oil paintings that deal with
fragments of the human figure, typically partial figures, but seem to progressively
become more abstract.
In his Cancellation Series, Sarnari starts with a photo of an old master painting, or
sometimes his own copy of it, and then somehow alters it, paints over it, or “cancels” it.
Dr. Gariff says this is “a kind of visual commentary – sort of creating by destroying.’”
During last week’s opening reception, he noted that Sarnari’s growing abstractions have
almost more space than form and provide a sense of bridges from one form to another.
Spaces and forms create a sense of relationship, he added, such as father and son.
Sarnari’s art became more recognized and culminated in March 1970 with the famous
painting the "Sea Moves," a work of 36 square meters. It became the focus of the
exhibition "Five Years of Painting."
Sarnari received numerous awards for his work. Along with Franco Polizzi and others,
they became known as the “Group from Sicily.”
http://www.askart.com/askart/p/franco_polizzi/franco_polizzi.aspx
http://www.sicilynet.it/articles/scicli_group.htm
In the exhibition’s brochure, Alberto Manai, Italian Cultural Institute’s D.C. director, wrote
that “Through Franco Sarnari’s paintings we learn how to see the darkness of colour and
the light of shadow; we learn to face life surely with lucid anxiety, but certainly also with
confidence and hope.”
Sarnari’s art will remain on exhibition at the Italian Embassy through Nov. 9. For more
information on the artist or the exhibition, please see the embassy’s Website, the Franco
Sarnari Website or the Tecnica Mista Website.
http://www.iicwashington.esteri.it/IIC_Washington/webform/SchedaEvento.aspx?id=406
http://www.sarnari.it/
http://www.tecnicamista.it/
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NELLE IMMAGINI ALCUNE OPERE DI FRANCO SARNARI ESPOSTE A WASHINGTON DCNELLE IMMAGINI ALCUNE OPERE DI FRANCO SARNARI ESPOSTE A WASHINGTON DCNELLE IMMAGINI ALCUNE OPERE DI FRANCO SARNARI ESPOSTE A WASHINGTON DCNELLE IMMAGINI ALCUNE OPERE DI FRANCO SARNARI ESPOSTE A WASHINGTON DC
E ALCUNI MOMENTI DELL'INAUGURAZIONEE ALCUNI MOMENTI DELL'INAUGURAZIONEE ALCUNI MOMENTI DELL'INAUGURAZIONEE ALCUNI MOMENTI DELL'INAUGURAZIONE
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Franco Sarnari a Washington
Posted by: Redazione Posted date: settembre 26, 2012 In: Cultura, Evidenza | comment : 0 - 29 letture
FRANCO SARNARI ALL’AMBASCIATA ITALIANA DI WASHINGTON dal 18 ottobre al 9 novembre 2012. Una mostra antologica curata da Alberto Manai e la collaborazione di Tecnica Mista. Di seguito la presentazione del critico d’arte Renato Miracco.
Un’indagine conoscitiva sulla promozione dell’Arte contemporanea italiana nel mondo , merita, di questi tempi un’attenta analisi nonchè una messa a punto di concetti teorici e strumentali tali da permetterci la decifrazione di nuovi codici interpretativi . Ben vengano quindi l’iniziativa della collezione della Farnesina a Roma, luogo non deputato all’arte ma che dell’arte si fa portatore, e quella odierna, presente nell’Ambasciata di Washington, che diventa centro propulsore in America della conoscenza dell’Arte italiana, e di artisti ancora poco noti in area Americana. In due recenti articoli a firma Roberta Smith, critica e saggista del New York Times (diventata mia cara amica dopo la mia Mostra di Morandi al Metropolitan Museum) uno dei “topics” è sicuramente l’arte del e nel futuro,cioè capire la direzione, come Sciamani preveggenti, in cui l’Arte si sta muovendo cercando di anticipare tendenze e movimenti. Come avevo avuto modo, di scrivere, anche io, recentemente, in una articolo sull’Arte Contemporanea in Usa: “Nell’oramai iterato annucio che ci perseguita fin dall’inizio del XX secolo sulla probabile, incerta, auspicata, improbabile (e chi ne ha più ne metta) Morte Dell ‘Arte, che ha rivelato (fortunatamente dicono alcuni) lo sgretolarsi di un universo culturale e, nell’individuo di un unico modello ideale,, l’atteggiamento monoteistico perde cosi il suo fondamento e se da una parte sembra che sopraggiunga il Caos, si dischiudono invece i luoghi degli Dei e delle Dee che ritornano in una varietà di cosmi policromi e policentrici “ Oramai si scrive la storia dell’arte contemporanea come se gli artisti incarnassero idee allineate, ove ogni nuovo venuto non avrebbe che da servirsi prendendo l’ispirazione dal vicino. La grande ambizione dei critici è di trovare le fonti di un Movimento o, addirittura, di inventare un movimento, almeno una tendenza. Non è certo mia intenzione, avendo scelto, da un po’ di anni a questa parte di pormi non nella categoria dei ”Critici” ma degli “Storici “di dare delle nuove linee guida. Qualunque sia la direzione trovo comunque che le “Nuove tracce del sentire” (se così vogliamo etichettarle) si basino su quello che affermava la Lazzari, consacrata astrattista italiana nel 1986: “La pittura ha arresti misteriosi e infiniti mondi da portare alla conoscenza. Teso è lo spirito nella prepotente urgenza di dar vita a oscure forze, che agiscono per un’inesauribile
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ricerca della verità. L’arte è una verità mutevole nel suo divenire; è un impegno morale che vuole completa dedizione per scoprire nuove strade, nuove parole” Il nucleo teorico di tale esperienza, condivisa da molte pittori, è costituito da una miscellanea tra la dimensione umana e il trasferimento emozionale, astratto, incorporeo, sulla tela. Questa ricerca è sicuramente alla base di una certa produzione di Sarnari, principalmente quella che si incentra in torno al 1968, sviluppatasi poi secondo canoni ben precisi negli anni successivi. E mi riferisco qui sia alle diverse versioni dell’Onda dove sempre più – come lui stesso afferma in una sua intervista – lo spessore della tela abbia una forza-materia espressiva, ancor prima di diventare color, sia quelle referentesi ai suoi Frammenti. Tutto nasce comunque da una ricerca “con immagini fotografiche ridipinte e rifotografate insieme, così da vedere la prospettiva verticale dell’onda che si forma, avanza e conquista il suo approdo”. Se questa era la prima ispirazione dell’Onda poi vi è stata l’esigenza di innalzare l’onda come chiusura di uno spazio conosciuto con contemporanea apertura verso un “dopo onda”, quando tutto quello conosciuto non avrà più valore ma acquisirà nuova interpretazione e concretezza. Discorso analogo, sempre alla ricerca di una nuova dimensione, di un nuovo sentire, di una nuova, per quanto precaria certezza pittorica, va fatto per i Frammenti e le Cancellazioni. Percorso che, non negando la pittura di riferimento, vuole invece incentrarsi sul particolare sopravvissuto nella memoria. Per far questo bisogna negare una parte, portarla alla luce, evidenziarla e trasferirla su un altro piano prospettico e percettivo. I risultati possono essere diversi e comunque stimolanti. Il pittore, che non segue dei canoni precisi, ma anzi accentua il senso di antipittoricità con un taglio di immagine e una composizione totalmente innovativa, vuole solo comunicare l’istantaneità del reale scoperto e ritrovato e l’emozione ricevuta, il tutto accompagnato da una costante ricerca luministica ed atmosferica fatta di squarci di colore e dimensioni materiche. Ciò che Sarnari cancella, poi, restituisce e siamo davvero curiosi quale possa essere la nuova tappa del suo sentire e comunicare. Renato Miracco
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2/10/2012 20:20
Notizia letta: 2122 volte
Appuntamenti | Scicli
Mostra di Franco Sarnari a Washington Washington - Un’indagine conoscitiva sulla promozione dell’Arte contemporanea italiana nel mondo , merita, di questi tempi un’attenta analisi nonchè una messa a punto di concetti teorici e strumentali tali da permetterci la decifrazione di nuovi codici interpretativi . Ben vengano quindi l’iniziativa della collezione della Farnesina a Roma, luogo non deputato all’arte ma che dell’arte si fa portatore, e quella odierna, presente nell’Ambasciata di Washington, che diventa centro propulsore in America della conoscenza dell’Arte italiana, e di artisti ancora poco noti in area Americana.
In due recenti articoli a firma Roberta Smith, critica e saggista del New York Times (diventata mia cara amica dopo la mia Mostra di Morandi al Metropolitan Museum) uno dei “topics” è sicuramente l’arte del e nel futuro,cioè capire la direzione, come Sciamani preveggenti, in cui l’Arte si sta muovendo cercando di anticipare tendenze e movimenti. Come avevo avuto modo, di scrivere, anche io, recentemente, in una articolo sull’Arte Contemporanea in Usa: “Nell’oramai iterato annucio che ci perseguita fin dall’inizio del XX secolo sulla probabile, incerta, auspicata, improbabile (e chi ne ha più ne metta) Morte Dell ‘Arte, che ha rivelato (fortunatamente dicono alcuni) lo sgretolarsi di un universo culturale e, nell’individuo di un unico modello ideale,, l’atteggiamento monoteistico perde cosi il suo fondamento e se da una parte sembra che sopraggiunga il Caos, si dischiudono invece i luoghi degli Dei e delle Dee che ritornano in una varietà di cosmi policromi e policentrici “ Oramai si scrive la storia dell’arte contemporanea come se gli artisti incarnassero idee allineate, ove ogni nuovo venuto non avrebbe che da servirsi prendendo l’ispirazione dal vicino. La grande ambizione dei critici è di trovare le fonti di un Movimento o, addirittura, di inventare un movimento, almeno una tendenza. Non è certo mia intenzione, avendo scelto, da un po’ di anni a questa parte di pormi non nella categoria dei ”Critici” ma degli “Storici “di dare delle nuove linee guida. Qualunque sia la direzione trovo comunque che le “Nuove tracce del sentire” (se così vogliamo etichettarle) si basino su quello che affermava la Lazzari, consacrata astrattista italiana nel 1986:
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“La pittura ha arresti misteriosi e infiniti mondi da portare alla conoscenza. Teso è lo spirito nella prepotente urgenza di dar vita a oscure forze, che agiscono per un’inesauribile ricerca della verità. L’arte è una verità mutevole nel suo divenire; è un impegno morale che vuole completa dedizione per scoprire nuove strade, nuove parole” Il nucleo teorico di tale esperienza, condivisa da molte pittori, è costituito da una miscellanea tra la dimensione umana e il trasferimento emozionale, astratto, incorporeo, sulla tela. Questa ricerca è sicuramente alla base di una certa produzione di Sarnari, principalmente quella che si incentra in torno al 1968, sviluppatasi poi secondo canoni ben precisi negli anni successivi. E mi riferisco qui sia alle diverse versioni dell’Onda dove sempre più – come lui stesso afferma in una sua intervista – lo spessore della tela abbia una forza-materia espressiva, ancor prima di diventare color, sia quelle referentesi ai suoi Frammenti. Tutto nasce comunque da una ricerca “con immagini fotografiche ridipinte e rifotografate insieme, così da vedere la prospettiva verticale dell’onda che si forma, avanza e conquista il suo approdo”. Se questa era la prima ispirazione dell’Onda poi vi è stata l’esigenza di innalzare l’onda come chiusura di uno spazio conosciuto con contemporanea apertura verso un “dopo onda”, quando tutto quello conosciuto non avrà più valore ma acquisirà nuova interpretazione e concretezza. Discorso analogo, sempre alla ricerca di una nuova dimensione, di un nuovo sentire, di una nuova, per quanto precaria certezza pittorica, va fatto per i Frammenti e le Cancellazioni. Percorso che, non negando la pittura di riferimento, vuole invece incentrarsi sul particolare sopravvissuto nella memoria. Per far questo bisogna negare una parte, portarla alla luce, evidenziarla e trasferirla su un altro piano prospettico e percettivo. I risultati possono essere diversi e comunque stimolanti. Il pittore, che non segue dei canoni precisi, ma anzi accentua il senso di antipittoricità con un taglio di immagine e una composizione totalmente innovativa, vuole solo comunicare l’istantaneità del reale scoperto e ritrovato el’emozione ricevuta, il tutto accompagnato da una costante ricerca luministica ed atmosferica fatta di squarci di colore e dimensioni materiche. Ciò che Sarnari cancella, poi, restituisce e siamo davvero curiosi quale possa essere la nuova tappa del suo sentire e comunicare. Renato Miracco
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Sarnari a Washington LUNEDÌ 15 OTTOBRE 2012 15:00 REDAZIONE VISITE: 469
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David Gariff (National Gallery) presenta la Grande Onda Scicli, 15 ottobre 2012 – Una mostra antologica a Washington D.C. raccoglie i diversi cicli di cinquant’anni di pittura di Franco Sarnari. Così l’Istituto Italiano di Cultura presenta Franco Sarnari, e la pittura italiana, alla critica americana. Il 18 ottobre David Gariff (storico dell’arte e docente presso la National Gallery of Art di Washington) inaugurerà la mostra introducendo ai più gli importanti cicli dell’autore. Dai Frammenti, che hanno reso noto l’autore negli anni Settanta, alle Cancellazioni, su cui si è concentrata la critica italiana negli ultimi vent’anni (F. D’Amico, G. Giuffrè, M. Goldin, V. Sgarbi, L. Trucchi), fino ai Neri, apice della mostra, con la Grande Onda lunga 12 metri e alta 2,5 metri, sarà possibile comprendere l’intero percorso dell’eclettico linguaggio di Sarnari. Come scrive Renato Miracco, nella presentazione in catalogo della mostra: "Non negando la pittura di riferimento, quello di Sarnari è un percorso che vuole incentrarsi sul particolare sopravvissuto nella memoria. Per far questo bisogna negare una parte, portarla alla luce, evidenziarla e trasferirla su un altro piano prospettico e percettivo. Ed è così che il pittore sceglie di non seguire canoni precisi, ma anzi accentua il senso di antipittoricità con un taglio di immagine e una composizione totalmente innovativa, volendo solo comunicare l’istantaneità del reale scoperto e ritrovato e l’emozione ricevuta”. Una ricerca accompagnata dalla presenza di squarci di colore e dimensioni materiche. Un continuo cancellare e restituire la realtà per segnare un’altra tappa di questo percorso. A curare la mostra è Alberto Manai (direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington) in collaborazione con Tecnica Mista, lo studio d’arte di Antonio Sarnari, figlio dell’autore, che di recente ha curato due mostre a New York presentando per la prima volta il Gruppo di Scicli negli Stati Uniti. Antonio Sarnari sta dimostrando quanto la pittura siciliana, con un appassionato lavoro professionale, abbia credito e susciti interesse fuori dall’Italia. In questo caso la scelta di opere museali, come la Grande Onda, riscontrano grande interesse fra i curatori dei musei americani perché, come sostiene Alberto Manai, “nel corso di un lungo periodo di feconda attività che dalla metà del Novecento arriva ai nostri giorni, Franco Sarnari ha attraversato varie fasi, sperimentando modalità espressive anche molto diverse fra loro. Questa mostra che l'Istituto Italiano di Cultura di Washington è lieto di ospitare, intende dare al pubblico americano, per la prima volta, la possibilità di conoscere, sia pure antologicamente, alcune delle principali tappe di un pittore che è stato ed è uno dei più sensibili interpreti dell'inquietudine del nostro tempo". “Un percorso di ricerca e sperimentazione artistica che prosegue in pitture dalla forte carica espressiva, come La Grande Onda, sia essa manifesta o celata, oltrepassando con la loro ombra il mare e l'orizzonte per approdare infine in tele calde, nuovamente dominate dal colore, come Margherite gialle e papaveri rossi”.
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Il pittore della “Scuola di Scicli” Franco Sarnari alla
“conquista” di Washington. FOTO all’interno 15 OTTOBRE 2012 by REDAZIONE in ATTUALITÀ con 0 COMMENTI E’ con grande orgoglio che, come cittadini ragusani, apprendiamo la notizia della realizzazione di una mostra antologica, a Washington D.C., che “raccoglie” i diversi cicli di cinquant’anni di pittura di Franco Sarnari. Il 18 ottobre David Gariff (storico dell’arte e docente presso la National Gallery
of Art di Washington) inaugurerà la mostra introducendo ai più gli importanti cicli dell’autore. Dai Frammenti, che hanno reso noto l’autore negli anni Settanta, alle Cancellazioni, su cui si è concentrata la critica italiana negli ultimi vent’anni (F. D’Amico, G. Giuffrè, M. Goldin, V. Sgarbi, L. Trucchi), fino ai Neri, apice della mostra, con la Grande Onda lunga 12 metri e alta 2,5 metri, sarà possibile comprendere l’intero percorso dell’eclettico linguaggio di Sarnari. Come scrive Renato Miracco, nella presentazione in catalogo della mostra: “Non negando la pittura di riferimento, quello di Sarnari è un percorso che vuole incentrarsi sul particolare sopravvissuto nella
memoria. Per far questo bisogna negare una parte, portarla alla luce, evidenziarla e trasferirla su un altro piano prospettico e percettivo. Ed è così che il pittore sceglie di non seguire canoni precisi, ma anzi accentua il senso di antipittoricità con un taglio di immagine e una composizione totalmente innovativa, volendo solo comunicare l’istantaneità del reale scoperto e ritrovato e l’emozione ricevuta”. Una ricerca accompagnata dalla presenza di squarci di colore e dimensioni materiche. Un continuo cancellare e restituire la realtà per segnare un’altra tappa di questo percorso.A curare la mostra è Alberto Manai (direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington) in collaborazione con Tecnica Mista, lo studio d’arte di Antonio Sarnari, figlio dell’autore, che di recente ha curato due mostre a New York presentando per la prima volta il Gruppo di Scicli negli Stati Uniti. Antonio Sarnari sta dimostrando quanto la pittura siciliana, con un appassionato lavoro professionale, abbia credito e susciti interesse fuori dall’Italia. In questo caso la scelta di opere museali, come la Grande Onda, riscontrano grande interesse fra i curatori dei musei americani perché, come sostiene Alberto Manai, “nel corso di un lungo periodo di feconda attività che dalla metà del Novecento arriva ai nostri giorni, Franco Sarnari ha attraversato varie fasi, sperimentando modalità espressive anche molto diverse fra loro. Questa mostra che l’Istituto Italiano di Cultura di Washington è lieto di ospitare, intende dare al pubblico americano, per la prima volta, la possibilità di conoscere, sia pure antologicamente, alcune delle principali tappe di un pittore che è stato ed è uno dei più sensibili interpreti dell’inquietudine del nostro tempo”. “Un percorso di ricerca e sperimentazione artistica che prosegue in pitture dalla forte carica espressiva, come La Grande Onda, sia essa manifesta o celata, oltrepassando con la loro ombra il mare e l’orizzonte per approdare infine in tele calde, nuovamente dominate dal colore, come Margherite gialle e papaveri rossi”. FOTO Frammento 2011-12 ost 118,5×162 cm (trittico I) Cancellazione (da Velasquez) 2012 tm
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La pittura di Franco Sarnari in mostra al National Gallery di Washinton. Il 18 ottobre David Gariff, storico dell’arte e docente presso la National Gallery of Art di Washington, inaugurerà la mostra introducendo ai più gli importanti cicli dell’autore. Dai Frammenti, che hanno reso noto l’autore negli anni Settanta, alle Cancellazioni, su cui si è concentrata la critica italiana negli ultimi vent’anni (F. D’Amico, G. Giuffrè, M. Goldin, V. Sgarbi, L. Trucchi), fino ai Neri, apice della mostra, con la Grande Onda lunga 12 metri e alta 2,5 metri, sarà possibile comprendere l’intero percorso
dell’eclettico linguaggio di Sarnari. Come scrive Renato Miracco, nella presentazione in catalogo della mostra: "Non negando la pittura di riferimento, quello di Sarnari è un percorso che vuole incentrarsi sul particolare sopravvissuto nella memoria. Per far questo bisogna negare una parte, portarla alla luce, evidenziarla e trasferirla su un altro piano prospettico e percettivo. Ed è così che il pittore sceglie di non seguire canoni precisi, ma anzi accentua il senso di antipittoricità con un taglio di immagine e una composizione totalmente innovativa, volendo solo comunicare l’istantaneità del reale scoperto e ritrovato e l’emozione ricevuta”. Una ricerca accompagnata dalla presenza di squarci di colore e dimensioni materiche. Un continuo
cancellare e restituire la realtà per segnare un’altra tappa di questo percorso. A curare la mostra è Alberto Manai (direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington) in collaborazione con Tecnica Mista, lo studio d’arte di Antonio Sarnari, figlio dell’autore, che di recente ha curato due mostre a New York presentando per la prima volta il Gruppo di Scicli negli Stati Uniti. Antonio Sarnari sta dimostrando quanto la pittura siciliana, con un appassionato lavoro professionale, abbia credito e susciti interesse fuori dall’Italia. In questo caso la scelta di opere museali, come la Grande Onda, riscontrano grande interesse fra i curatori dei musei americani
perché, come sostiene Alberto Manai, “nel corso di un lungo periodo di feconda attività che dalla metà del Novecento arriva ai nostri giorni, Franco Sarnari ha attraversato varie fasi, sperimentando modalità espressive anche molto diverse fra loro. Questa mostra che l'Istituto Italiano di Cultura di Washington è lieto di ospitare, intende dare al pubblico americano, per la prima volta, la possibilità di conoscere, sia pure antologicamente, alcune delle principali tappe di un pittore che è stato ed è uno dei più sensibili interpreti dell'inquietudine del nostro tempo". “Un percorso di ricerca e sperimentazione artistica che prosegue in pitture dalla forte carica espressiva, come La Grande Onda, sia essa manifesta o celata, oltrepassando con la loro ombra il mare e l'orizzonte per approdare infine in tele calde, nuovamente dominate dal colore, come Margherite gialle e papaveri rossi”.
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15/10/2012 - 15:07
L’Istituto Italiano di Cultura presenta Franco Sarnari, e la pittura italiana, alla critica americana
SARNARI A WASHINGTON Il 18 ottobre David Gariff, storico dell’arte e docente presso la National Gallery of Art di Washington, inaugurerà la mostra del artista Franco Sarnari introducendo ai più gli importanti cicli dell’autore. Dai Frammenti, che hanno reso noto l’autore negli anni Settanta, alle Cancellazioni, su cui si è concentrata la critica italiana negli ultimi vent’anni fino ai Neri, apice della mostra, con la Grande Onda lunga 12 metri e alta 2,5 metri, sarà possibile comprendere l’intero percorso dell’eclettico linguaggio di Sarnari. Così sarà, quella di Washington D.C., una mostra antologica che raccoglie i diversi cicli di cinquant’anni di pittura dell’artista sciclitano e l’Istituto Italiano di Cultura presenterà la pittura italiana, alla critica americana. "Non negando la pittura di riferimento, quello di
Sarnari è un percorso che vuole incentrarsi sul particolare sopravvissuto nella memoria. – così scrive Renato Miracco, nella presentazione in catalogo della mostra- Per far questo bisogna negare una parte, portarla alla luce, evidenziarla e trasferirla su un altro piano prospettico e percettivo. Ed è così che il pittore sceglie di non seguire canoni precisi, ma anzi accentua il senso di antipittoricità con un taglio di immagine e una composizione totalmente innovativa, volendo solo comunicare l’istantaneità del reale scoperto, ritrovato e l’emozione ricevuta”. Una ricerca accompagnata dalla presenza di squarci di colore e dimensioni materiche. Un continuo cancellare e restituire la realtà per segnare un’altra tappa di questo percorso. A curare la mostra è Alberto Manai, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington, in collaborazione con Tecnica Mista, lo studio d’arte di Antonio Sarnari, figlio dell’autore, che di recente ha curato due mostre a New York presentando per la prima volta il Gruppo di Scicli negli Stati Uniti. Antonio Sarnari sta dimostrando quanto la pittura siciliana, con un appassionato lavoro professionale, abbia credito e susciti interesse fuori dall’Italia. In questo caso la scelta di opere museali, come la Grande Onda, riscontrano grande interesse fra i curatori dei musei americani perché, come sostiene Alberto Manai, “nel corso di un lungo periodo di feconda attività che dalla metà del Novecento arriva ai nostri giorni, Franco Sarnari ha attraversato varie fasi, sperimentando modalità espressive anche molto diverse fra loro. Questa mostra che l'Istituto Italiano di Cultura di Washington è lieto di ospitare, intende dare al pubblico americano, per la prima volta, la possibilità di conoscere, sia pure antologicamente, alcune delle principali tappe di un pittore che è stato ed è uno dei più sensibili interpreti dell'inquietudine del nostro tempo. Un percorso di ricerca e sperimentazione artistica che prosegue in pitture dalla forte carica espressiva, come La Grande Onda, sia essa manifesta o celata, oltrepassando con la loro ombra il mare e l'orizzonte per approdare infine in tele calde, nuovamente dominate dal colore, come Margherite gialle e papaveri rossi”.Elisa Ragusa
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Sarnari a Washington Published by user on 15 October 2012 | Comments Off
David Gariff (National Gallery) presenta la Grande Onda
Scicli, 15 ottobre 2012 – Una mostra antologica a Washington D.C. raccoglie i diversi cicli di cinquant’anni di pittura di Franco Sarnari. Così l’Istituto Italiano di Cultura presenta Franco Sarnari, e la pittura italiana, alla critica americana. Il 18 ottobre David Gariff (storico dell’arte e docente presso la National Gallery of Art di Washington) inaugurerà la mostra introducendo ai più gli importanti cicli dell’autore. Dai Frammenti, che hanno reso noto l’autore negli anni Settanta, alle Cancellazioni, su cui si è concentrata la critica italiana negli ultimi vent’anni (F. D’Amico, G. Giuffrè, M. Goldin, V. Sgarbi, L. Trucchi), fino ai Neri, apice della mostra, con la Grande Onda lunga 12 metri e alta 2,5 metri, sarà possibile comprendere l’intero percorso dell’eclettico linguaggio di Sarnari. Come scrive Renato Miracco, nella presentazione in catalogo della mostra: “Non negando la pittura di riferimento, quello di Sarnari è un percorso che vuole incentrarsi sul particolare sopravvissuto nella memoria. Per far questo bisogna negare una parte, portarla alla luce, evidenziarla e trasferirla su un altro piano prospettico e percettivo. Ed è così che il pittore sceglie di non seguire canoni precisi, ma anzi accentua il senso di antipittoricità con un taglio di immagine e una composizione totalmente innovativa, volendo solo comunicare l’istantaneità del reale scoperto e ritrovato e l’emozione ricevuta”. Una ricerca accompagnata dalla presenza di squarci di colore e dimensioni materiche. Un continuo cancellare e restituire la realtà per segnare un’altra tappa di questo percorso. A curare la mostra è Alberto Manai (direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington) in collaborazione con Tecnica Mista, lo studio d’arte di Antonio Sarnari, figlio dell’autore, che di recente ha curato due mostre a New York presentando per la prima volta il Gruppo di Scicli negli Stati Uniti. Antonio Sarnari sta dimostrando quanto la pittura siciliana, con un appassionato lavoro professionale, abbia credito e susciti interesse fuori dall’Italia. In questo caso la scelta di opere museali, come la Grande Onda, riscontrano grande interesse fra i curatori dei musei americani perché, come sostiene Alberto Manai, “nel corso di un lungo periodo di feconda attività che dalla metà del Novecento arriva ai nostri giorni, Franco Sarnari ha attraversato varie fasi, sperimentando modalità espressive anche molto diverse fra loro. Questa mostra che l’Istituto Italiano di Cultura di Washington è lieto di ospitare, intende dare al pubblico americano, per la prima volta, la possibilità di conoscere, sia pure antologicamente, alcune delle principali tappe di un pittore che è stato ed è uno dei più sensibili interpreti dell’inquietudine del nostro tempo”. “Un percorso di ricerca e sperimentazione artistica che prosegue in pitture dalla forte carica espressiva, come La Grande Onda, sia essa manifesta o celata, oltrepassando con la loro ombra il mare e l’orizzonte per approdare infine in tele calde, nuovamente dominate dal colore, come Margherite gialle e papaveri rossi”.
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Il pittore della “Scuola di Scicli” Franco Sarnari alla “conquista” di Washington. FOTO all’interno
15/10/2012 - 12.44 - E’ con grande orgoglio che, come cittadini
ragusani, apprendiamo la notizia della realizzazione di una mostra antologica, a Washington D.C., che “raccoglie” i
diversi cicli di cinquant’anni di pittura di Franco Sarnari. Il 18 ottobre David Gariff (storico dell’arte e docente presso laNational
Gallery of Art... (RagusaTG)
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Sarnari espone a Washington
di Viviana Sammito inserito il 16 ottobre, 2012 alle
12:37
Una mostra antologica a Washington raccoglie i diversi cicli di cinquant’anni di pittura di Franco Sarnari, l’artista del gruppo di scicli. Così l’Istituto Italiano di Cultura presenta Franco Sarnari, e la pittura italiana, alla critica americana. Il 18 ottobre David Gariff (storico dell’arte e docente presso la National Gallery of Art di Washington) inaugurerà la mostra introducendo ai più gli importanti cicli dell’autore. Dai Frammenti, che hanno reso noto l’autore negli anni Settanta, alle Cancellazioni, su cui si è concentrata la critica italiana negli ultimi vent’anni , fino ai Neri. Antonio Sarnari sta dimostrando quanto la pittura siciliana, con un appassionato lavoro professionale, abbia credito e susciti interesse fuori dall’Italia. Questa mostra
intende dare al pubblico americano, per la prima volta, la possibilità di conoscere, n sia pure antologicamente, alcune delle principali tappe di un pittore che è stato ed è uno dei più sensibili interpreti dell’inquietudine del nostro tempo. Sarnari Istituto Italiano di Cultura, Washington D.C. 18 Ottobre – 9 Novembre 2012 A cura di Alberto Manai In collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari Cura critica di Renato Miracco Conferenza di apertura David Gariff (National Gallery) ufficio stampa MediaLive EMBASSY OF ITALY/ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA 3000 Whitehaven st Street NW Washington, DC 20008
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nserito da Giovanni Giannone il 20 ottobre 2012 14:53
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Franco Sarnari a Washington, inaugurata il 18 ottobre la mostra antologica
L’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera 18 ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con l’introduzione di Alberto Manai, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e l’approfondita presentazione critica del prof. David Gariff (National Gallery of Art in Washington). Al centro dell’attenzione, il ciclo delle “Cancellazioni” per il quale il linguaggio di Sarnari è stato paragonato a Duchamp, con paralleli in Burri e Fontana. Un’accuratissima analisi sull’autore siciliano ha portato il prof. Gariff a ritenere la concezione dello spazio, per alcuni versi, e quella della materia, per altri, un esempio di pittura italiana del dopoguerra per cui lo ha inserito nel percorso di studi che terrà per la National Gallery nei prossimi mesi negli States.
Grande protagonista della serata la Grande Onda opera di ben 12×2,5 metri (ciclo dei Neri), che è stata installata con un “velo nero semi-trasparente”, che cela in buona parte la particolarità della lavorazione: ben 30 e più strati di colore, mai nero, spatolati e infine lucidati, per risultare una materia pittorica unica, come una pelle, sintesi della pittura e silenziosamente commovente.
La mostra, presentata in catalogo dal professore Renato Miracco, è curata dal direttore Alberto Manai, in collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari. Quest’ultimo ha da poco curato per un’importante galleria di New York la presentazione ufficiale del Gruppo di Scicli negli States.
“Mio padre, a quasi ottant’anni, è ancora il <<cliente>> peggiore nell’organizzazione di una mostra… ma nessuna mostra mi ha mai dato soddisfazioni come le sue! – dichiara Antonio Sarnari – E infatti siamo a lavoro per portare questa mostra a Los Angeles, e farla girare negli Usa per tutto il 2013, anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti”.
ufficio stampa
20/10/2012 - 13:01 Le Cancellazioni inserite in un corso di studi della National Gallery sulla pittura Italiana
SARNARI A WASHINGTON David Gariff paragona l’artista italiano a Duchamp, la mostra proseguirà a Los Angeles
L’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C.
ha inaugurato giovedì sera 18 ottobre la mostra
antologica di Franco Sarnari con l’introduzione di
Alberto Manai, direttore dell’Istituto Italiano di
Cultura e l’approfondita presentazione critica del
prof. David Gariff (National Gallery of Art in
Washington). Al centro dell’attenzione, il ciclo
delle “Cancellazioni” per il quale il linguaggio di
Sarnari è stato paragonato a Duchamp, con paralleli in Burri e Fontana. Un’accuratissima analisi
sull’autore siciliano ha portato il prof. Gariff a ritenere la concezione dello spazio, per alcuni versi,
e quella della materia, per altri, un esempio di pittura italiana del dopoguerra per cui lo ha inserito
nel percorso di studi che terrà per la National Gallery nei prossimi mesi negli States.
Grande protagonista della serata la Grande Onda opera di ben 12x2,5 metri (ciclo dei Neri), che è
stata installata con un “velo nero semi-trasparente”, che cela in buona parte la particolarità della
lavorazione: ben 30 e più strati di colore, mai nero, spatolati e infine lucidati, per risultare una
materia pittorica unica, come una pelle, sintesi della pittura e silenziosamente commovente.
La mostra, presentata in catalogo dal professore Renato Miracco, è curata dal direttore Alberto
Manai, in collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari. Quest’ultimo ha da poco curato per
un’importante galleria di New York la presentazione ufficiale del Gruppo di Scicli negli States.
“Mio padre, a quasi ottant’anni, è ancora il <<cliente>> peggiore nell’organizzazione di una
mostra… ma nessuna mostra mi ha mai dato soddisfazioni come le sue! - dichiara Antonio Sarnari -
E infatti siamo a lavoro per portare questa mostra a Los Angeles, e farla girare negli Usa per tutto il
2013, anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti”.
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20/10/2012 13:44
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Cultura | Mostra
Le Cancellazioni di Sarnari a Washington
Stati Uniti - L’Istituto Italiano di Cultura di
Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera 18
ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con
l’introduzione di Alberto Manai, direttore dell’Istituto
Italiano di Cultura e l’approfondita presentazione
critica del prof. David Gariff (National Gallery of Art
in Washington). Al centro dell’attenzione, il ciclo delle
“Cancellazioni” per il quale il linguaggio di Sarnari è
stato paragonato a Duchamp, con paralleli in Burri e
Fontana. Un’accuratissima analisi sull’autore siciliano ha portato il prof. Gariff a
ritenere la concezione dello spazio, per alcuni versi, e quella della materia, per altri,
un esempio di pittura italiana del dopoguerra per cui lo ha inserito nel percorso di
studi che terrà per la National Gallery nei prossimi mesi negli States.
Grande protagonista della serata la Grande Onda opera di ben 12x2,5 metri (ciclo
dei Neri), che è stata installata con un “velo nero semi-trasparente”, che cela in
buona parte la particolarità della lavorazione: ben 30 e più strati di colore, mai
nero, spatolati e infine lucidati, per risultare una materia pittorica unica, come una
pelle, sintesi della pittura e silenziosamente commovente.
La mostra, presentata in catalogo dal professore Renato Miracco, è curata dal
direttore Alberto Manai, in collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari.
Quest’ultimo ha da poco curato per un’importante galleria di New York la
presentazione ufficiale del Gruppo di Scicli negli States.
“Mio padre, a quasi ottant’anni, è ancora il peggiore nell’organizzazione di una
mostra… ma nessuna mostra mi ha mai dato soddisfazioni come le sue! - dichiara
Antonio Sarnari - E infatti siamo a lavoro per portare questa mostra a Los Angeles,
e farla girare negli Usa per tutto il 2013, anno della Cultura Italiana negli Stati
Uniti”.
Redazion
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Sarnari a Washington. Per David Gariff è come Duchamp
SABATO 20 OTTOBRE 2012 20:35 REDAZIONE VISITE: 408 SEZIONE: RECENSIONI - MOSTRE E ARTE
Le Cancellazioni inserite in un corso di studi della National Gallery sulla pittura Italiana. David Gariff paragona l’artista italiano a Duchamp, la mostra proseguirà a Los Angeles Scicli, 20 ottobre 2012 – L’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera 18 ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con l’introduzione di Alberto Manai, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e l’approfondita presentazione critica del prof. David Gariff (National Gallery of Art in Washington). Al centro dell’attenzione, il ciclo delle “Cancellazioni” per il quale il linguaggio di Sarnari è stato paragonato a Duchamp, con paralleli in Burri e Fontana. Un’accuratissima analisi sull’autore siciliano ha portato il prof. Gariff a ritenere la concezione dello spazio, per alcuni versi, e quella della materia, per altri, un esempio di pittura italiana del dopoguerra per cui lo ha inserito nel percorso di studi che terrà per la National Gallery nei prossimi mesi negli States. Grande protagonista della serata la Grande Onda opera di ben 12x2,5 metri (ciclo dei Neri), che è stata installata con un “velo nero semi-trasparente”, che cela in buona parte la particolarità della lavorazione: ben 30 e più strati di colore, mai nero, spatolati e infine lucidati, per risultare una materia pittorica unica, come una pelle, sintesi della pittura e silenziosamente commovente. La mostra, presentata in catalogo dal professore Renato Miracco, è curata dal direttore Alberto Manai, in collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari. Quest’ultimo ha da poco curato per un’importante galleria di New York la presentazione ufficiale del Gruppo di Scicli negli States. “Mio padre, a quasi ottant’anni, è ancora il cliente peggiore nell’organizzazione di una mostra… ma nessuna mostra mi ha mai dato soddisfazioni come le sue! - dichiara Antonio Sarnari - E infatti siamo a lavoro per portare questa mostra a Los Angeles, e farla girare negli Usa per tutto il 2013, anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti”. © Riproduzione Riservata (Condizioni)
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Sarnari a Washington. Per David Gariff è come Duchamp Published by user on 20 October 2012 | Comments Off
Le Cancellazioni inserite in un corso di studi della National Gallery sulla pittura Italiana. David
Gariff paragona l’artista italiano a Duchamp, la mostra proseguirà a Los Angeles
Scicli, 20 ottobre 2012 – L’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera
18 ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con l’introduzione di Alberto Manai, direttore
dell’Istituto Italiano di Cultura e l’approfondita presentazione critica del prof. David Gariff (National
Gallery of Art in Washington). Al centro dell’attenzione, il ciclo delle “Cancellazioni” per il quale il
linguaggio di Sarnari è stato paragonato a Duchamp, con paralleli in Burri e Fontana.
Un’accuratissima analisi sull’autore siciliano ha portato il prof. Gariff a ritenere la concezione dello
spazio, per alcuni versi, e quella della materia, per altri, un esempio di pittura italiana del
dopoguerra per cui lo ha inserito nel percorso di studi che terrà per la National Gallery nei prossimi
mesi negli States.
Grande protagonista della serata la Grande Onda opera di ben 12×2,5 metri (ciclo dei Neri), che è
stata installata con un “velo nero semi-trasparente”, che cela in buona parte la particolarità della
lavorazione: ben 30 e più strati di colore, mai nero, spatolati e infine lucidati, per risultare una
materia pittorica unica, come una pelle, sintesi della pittura e silenziosamente commovente.
La mostra, presentata in catalogo dal professore Renato Miracco, è curata dal direttore Alberto
Manai, in collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari. Quest’ultimo ha da poco curato per
un’importante galleria di New York la presentazione ufficiale del Gruppo di Scicli negli States.
“Mio padre, a quasi ottant’anni, è ancora il cliente peggiore nell’organizzazione di una mostra… ma
nessuna mostra mi ha mai dato soddisfazioni come le sue! – dichiara Antonio Sarnari – E infatti
siamo a lavoro per portare questa mostra a Los Angeles, e farla girare negli Usa per tutto il 2013,
anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti”.
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Le Cancellazioni di Sarnari a Washington
Posted by: Redazione Posted date: ottobre 22, 2012 In: Cultura, Evidenza | comment : 0 - 41 letture
L’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera 18 ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con l’introduzione di Alberto Manai, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e l’approfondita presentazione critica del prof. David Gariff
(National Gallery of Art in Washington). Al centro dell’attenzione, il ciclo delle “Cancellazioni” per il quale il linguaggio di Sarnari è stato paragonato a Duchamp, con paralleli in Burri e Fontana. Un’accuratissima analisi sull’autore siciliano ha portato il prof. Gariff a ritenere la concezione dello spazio, per alcuni versi, e quella della materia, per altri, un esempio di pittura italiana del dopoguerra per cui lo ha inserito nel percorso di studi che terrà
per la National Gallery nei prossimi mesi negli States. Grande protagonista della serata la Grande Onda opera di ben 12×2,5 metri (ciclo dei Neri), che è stata installata con un “velo nero semi-trasparente”, che cela in buona parte la particolarità della lavorazione: ben 30 e più strati di colore, mai nero, spatolati e infine lucidati, per risultare una materia pittorica unica, come una pelle, sintesi della pittura e silenziosamente commovente. La mostra, presentata in catalogo dal professore Renato Miracco, è curata dal direttore Alberto Manai, in collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari. Quest’ultimo ha da poco curato per un’importante galleria di New York la presentazione ufficiale del Gruppo di Scicli negli States. “Mio padre, a quasi ottant’anni, è ancora il <<cliente>> peggiore nell’organizzazione di una mostra… ma nessuna mostra mi ha mai dato soddisfazioni come le sue! – dichiara Antonio Sarnari – E infatti siamo a lavoro per portare questa mostra a Los Angeles, e farla girare negli Usa per tutto il 2013, anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti”.
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Franco Sarnari - DolceAmaro
Inserito il 13/11/2012 alle 17:18
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Il pittore della Scuola di Scicli Franco Sarnari alla conquista di Washington. FOTO all’interno 15 ott | E’ con grande orgoglio che, come cittadini ragusani, apprendiamo la notizia della realizzazione di una mostra antologica, a Washington D.C., che “raccoglie” i diversi cicli di cinquant’anni di pittura di Franco Sarnari. Il 18 ottobr ... RagusaTG | Letture: 6 | Voti: 0
Franco Sarnari a Washington, inaugurata il 18 ottobre la mostra antologica 20 ott | L’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera 18 ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con l’introduzione di Alberto Manai, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e l’approfondita presentazione critica del ... NoveTV | Letture: 5 | Voti: 0
Le Cancellazioni di Sarnari a Washington 20 ott | L’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera 18 ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con l’introduzione di Alberto Manai, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e l’approfo ... Pagina Notizia e Commenti | RagusaNews | Letture: 6 | Voti: 0
RG
Mostra dell'artista Franco Sarnari al Nationale Gallery di Washington 15 ott | La pittura di Franco Sarnari in mostra al National Gallery di Washinton. Il 18 ottobre David Gariff, storico dell’arte e docente presso la National Gallery of Art di Washington, inaugurerà la mostra introducendo ai più gli importanti cicli del ... Pagina Notizia e Commenti | Il Giornale di Ragusa | Letture: 11 | Voti: 0
RG
Mostra di Franco Sarnari a Washington 12 ott | Un’indagine conoscitiva sulla promozione dell’Arte contemporanea italiana nel mondo , merita, di questi tempi un’attenta analisi nonchè una messa a punto di concetti teorici e strumentali tali da permetterci la decifrazione d ... Pagina Notizia e Commenti | RagusaNews | Letture: 8 | Voti: 0
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Le Cancellazioni di Sarnari a Washington
RagusaNews8 ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con l'introduzione
di Alberto Manai, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura e l'approfondita presentazione …
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Le Cancellazioni di Sarnari a Washington – RagusaNews.com …
Stati Uniti – L'Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera
18 ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con l'introduzione di …
247.libero.it/lfocus/…/le-cancellazioni-di-sarnari-a-washington…
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Le Cancellazioni di Sarnari a Washington RagusaNews.com 20-10-2012
La mostra proseguirà a Los Angeles . David Gariff (National Gallery of Art in Washington.
Al centro dell'attenzione, il ciclo delle 'Cancellazioni' per il quale il linguaggio di Sarnari è
stato paragonato a Duchamp, con paralleli in Burri e ...
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LE CANCELLAZIONI DI SARNARI A WASHINGTON (21-10-2012 07:00:00)
Stati uniti - l’istituto italiano di cultura di washington d.c. ha inaugurato
giovedì sera 18 ottobre la mostra antologica di franco sarnari con l’introduzione
di alberto manai, direttore dell’istituto italiano di cultura e l’approfondita
presentazione critica del prof. david gariff national gallery of art in washington
. al centro dell’attenzione, il ciclo de... Fonte: Rss da ragusanews.co...