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Rassegna Stampa Venerdì 21 Ottobre 2016

Rassegna Stampa - UILCA · leggi. Chiarezza sul nostro futuro» TREVISO «Renzi? Populista e mistificatore, dice bugie su Equitalia: vergognoso che il capo del governo attacchi Equitalia,

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Rassegna StampaVenerdì 21 Ottobre 2016

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LA PROTESTA Dipendenti preoccupati LE CIFRE Nel 2014incassati a Venezia sul futuro della società di riscossione 93milioni di imposte dai contribuenti «Stop Equitalia?Demagogia»

Alvise Sperandio «Uno Stato serio nonpuò non essere dotato di un sistema diriscossione per recuperare i crediti neiconfronti dei contribuenti inadempienti».Le dichiarazioni del premier MatteoRenzi sulla prossima chiusura diEquitalia agitano i circa cento impiegatidella società che ieri avrebberoscioperato volentieri se non fossero statiprecettati. Ciò non ha impedito aisindacati, radunati in via Ca' Marcello, diesprimere tutto il proprio scetticismosugli orientamenti del governo. «Riteniamo che l'annunciata rottamazionedelle cartelle esattoriali risponda adesigenze di cassa e sia l'ennesimocondono, in un Paese che attua unasanatoria all'anno, che favorirà l'evasionefiscale e trasmetterà un messaggio dimancato rispetto nei confronti di tutticoloro che pagano le imposte nei terministabiliti», attaccano all'unisono GianlucaSanti (Fisac Cgil), Andrea Mayer (FirstCisl) e Paolo Anesin (Rsa Uilca), chesospettano un'operazione elettorale invista del referendum del 4 dicembre. Nel2014 - ultimo dato certificato - gli ufficiregionali hanno incassato 520 milioni dieuro, di cui 93 milioni a Venezia.«Quanto dice Renzi è demagogia).Equitalia potrà anche cambiare nome,ma come funzione continuerà ad operarequale indispensabile soggetto cheriscuote tasse e imposte non pagate»,continuano i tre rap MESTRE

presentanti sindacali chedefiniscono i lavoratori come «gliunici alleati dei cittadini, che conprofessionalità aiutano gli utenti neimomenti di difficoltà, ad esempiocon le operazioni di rateazione.Siamo preoccupati e indignati dalfatto che Renzi abbia definito ilsistema di riscossione vampiresco evessatorio, quando applica lesanzioni con gli interessi previsti daleggi dello Stato». Eppure, Cgil,Cisl e Uil non sonopregiudizialmente contrari a unariforma. «Servono provvedimentiche ri

spettino le legittime esigenze deicontribuenti e, nel contempo, cheintroducano procedure efficaci ingrado di assicurare la riscossionetempestiva delle imposte»,aggiungono Santi, Mayer e Anesin.Al momento, le prospettive hannocontorni nebulosi. Equitalia orapotrebbe essere riassorbitadall'Agenzia delle Entrate, cheperaltro è già proprietària del 51%della società, a fronte del 49 in capoall'Inps, e non si sa quale sarà ildestino degli impiegati. «Noncrediamo all'ipotesi di una

re-internalizzazione del servizio néche si possa tronare al regimeprivatìstico del passato (a Veneziac'era Gerico, ndr) che non hafunzionato - concludono isindacalisti - Oggi siamosovvenzionati con l'aggio sui debiti,già diminuito dal 9 al 6%, mentredomani graveremmo su tutta lacomunità. A fronte delle notizie chearrivano dal governo, chiediamo latutela delle competenze e delleprofessionalità di chi potrebbeanche rischiare il posto di lavoro».© riproduzione riservata

«Siamogli unicialleati deicittadini»

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Direttore ResponsabileRoberto PapettiRoberto PapettiRoberto PapettiRoberto Papetti

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Equitalia, sindacati a Renzi «Basta accusepopuliste» Gli 83 dipendenti trevigianidell'agenzia esattrice pronti alla mobilitazione«Noi non vessiamo nessuno, applichiamo leleggi. Chiarezza sul nostro futuro»

TREVISO «Renzi? Populista e mistificatore,dice bugie su Equitalia: vergognoso che ilcapo del governo attacchi Equitalia, nelpaese con il più alto di tasso di evasionefiscale d'Europa, Basta con i proclami, serveuna serie politica fiscale». Parola di Cgil,Cisl, e Uil. Le segreterie provinciali di Fisac/Cgil, quella di Treviso e Belluno First-Cisl ee Uilca- Uil - guidate da Alessaandro Motta(Fisac), Girogio Casagrde (First) eAlessandro Sartoretto (Uilca) - non hannofatto gradito le parole del premier. Eannunciano l'adesione dei dipendentitrevigiani (83 divisi fra la sede di Treviso elo sportello di Conegliano - allamobilitazione contro la politica del governo.«Le parole del premier sono tese araccogliere consensi», scrivono le treorganizzazioni « Equitalia potrà anchecambiare nome e "forma" sociale, ma come"funzione" continuerà ad operare qualeindispensabile soggetto che riscuote tasse eimposte non pagate». Quanto alledestinazione di more, interessi e sanzioni, itre

sindacati confederali ricordano -a Renzi e ai cittadini - che vannotutti allo Stato, che paga poi aEquitalia una percentuale sullecartelle, (6% e 3%, a seconda sele cartelle siano riscosse nei oltrescadenza o meno). «Nonpossiamo venire descritti come icattivi e i vessatori, quando lemore e le sanzioni, sono stabiliteda precise leggi delloStato, alcune delle quali approvatesin dal 1973, molto prima dellanascita di Equitalia», rilevano i tresindacati di categoria, «solo se sicambia la legge che ne regolal'attività da domani Equitalia potràanche regalare fiori, anzichériscuotere cartelle». Fisac Cgil,First Cisl e Uilca Uil contestanoanche l'imminente condono («ungrande errore.

Vengono "abbonate" le "more" chevanno allo Stato e non adEquitalia, e quindi è falso dire chesi rimedia così alle storturedell'esattore») e in generale lalinea contro gli evasori («è comedire che in Italia se paghi le tasse,anche con sacrifici e nei tempidovuti, sei un fesso, mentre se nonrispetti le scadenze, paghi di menoe sei un furbo»). «I lavoratori delGruppo Equitalia possono diredavvero di essere gli unici alleatidei cittadini», ribadiscono le tresigle, «con professionalità aiutanogli utenti nei momenti di difficoltàmentre i politici, che fanno leggicontro cui oggi recitano proclami,non sono in grado o non voglionointervenire» Altra questionenodale è il futuro dei lavoratori:«8.000 lavoratori di Equitalia, chesinora si sono sobbarcati un lavoroingrato, quasi criminalizzato,chiedono chiarezza sul lorofuturo», concludono i sindacati,ricordando come la natura diEquitalia, società di capitalepubblico ma con forma giuridicaprivata, non consenta«l'assorbimento diretto nel settorepubblico».

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Direttore ResponsabilePaolo PossamaiPaolo PossamaiPaolo PossamaiPaolo Possamai

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Maxi-pulizia in vista per i ruoli di EquitaliaMaxi-pulizia in vista per il « magazzinocrediti» di Equitalia. Dietro larottamazione delle cartelle annunciatadal governo, che secondo le stime dipalazzo Ghigi dovrebbe portare maggiorientrate per 4 miliardi di euro, c'è anchela volontà di cancellare dai carichipendenti centinaia di miliardi di euro difatto inesigibili, come richiesto nei mesiscorsi dall'Ocse e dal Fmi. Con lasoppressione del gruppo Equitalia, lafunzione di riscossione sarà ricondottaall'interno di un'Agenzia delle entratecon più poteri e maggiore indipendenzadalla politica, in linea con leraccomandazioni dagli organismiinternazionali. Ma dietro al riassettodell'amministrazione fiscale c'è anche lapreoccupazione delle migliaia dilavoratori del gruppo Equitalia, che inattesa di conoscere i testi definitivi dellamanovra annunciano per il 20 ottobreuna giornata di sciopero sull'interoterritorio nazionale. Queste le primeconseguenze della decisionedell'esecutivo, già anticipata dal premierRenzi nei mesi passati, di sopprimere lasocietà che gestisce la riscossione, recatadal disegno di legge di bilancio per il2017 (approvato dal consiglio deiministri di sabato scorso). SANATORIACARTELLE. Sul fronte dellarottamazione dei ruoli, i dettagli tecnicisono ancora da definire. Secondo leipotesi allo studio dei tecnici governativi,le cartelle interessate sarebbero quellenotificate entro il 31 dicembre 2016 erelative a ruoli formati entro la fine del2015. I contribuenti risparmieranno suinteressi, sanzioni e forse aggio diriscossione (per quest'ulti

mo, in alternativa, potrebbe essere previstaun'aliquota poco più che simbolica).Resterebbero interamente dovuti, invece,tasse e contributi pretese da Agenziaentrate, Inps e Inail, oltre agli interessilegali decorrenti dalla scadenza originariadel pagamento. Esclusa per il momento lasanatoria delle multe auto. «Siamoestremamente soddisfatti per larottamazione delle cartelle di Equitalia cheavevamo messo a punto e fortementecaldeggiato al presidente Renzi e aglialleati di governo», sottolinea ilviceministro all'economia e segretario diScelta civica, Enrico Zanetti, «le impostesi pagano ovviamente per intero, ma si fapiazza pulita di altre voci che spessoportano a raddoppiare e triplicare l'importodovuto in cartella. Tantissime famiglie epiccole imprese respireranno e ne avrannovantaggio indiretto anche i loro creditori».La definizione agevolata delle cartelle nonsarà automatica, ma potrà avvenire adomanda del contribuente. Con possibilità,è questa un'altra delle

opzioni all'esame del governo, didilazionare gli importi dovuti fino a 36rate mensili. MAGAZZINO CREDITI.La legge di bilancio consentirebbe pureuna procedura semplificata per ildiscarico dei ruoli inesigibili. L'attualesistema «a scorrimento» prevedecomunicazioni annuali, con uncalendario dilatato del tempo cheporterebbe a esaurire gli arretrati solo nel2031. Si ricorda che dei 1.058 miliardi dieuro affidati a Equitalia negli ultimi 15anni, il 20% è stato ritenuto indebitodagli stessi enti creditori. Dei restanti841 miliardi,

138 fanno capo a soggetti falliti, 78 apersone decedute e imprese cessate, 92 anullatenenti, mentre per altri 28 miliardidi euro la riscossione è sospesa (in viaamministrativa o giudiziale). Rimangonocosì 506 miliardi di euro, di cui oltre il60% (314 miliardi) è già stato vanamentecercato dagli agenti di riscossione.Tenuto poi conto di tutte le norme prò-contribuente varate negli ultimi anni, lostock dei crediti effettivamente lavorabilisi riduce a 51 miliardi di euro (ossia il5% del carico totale lordo iniziale). Unasituazione censurata da Fmi e Ocse, chehanno invece chiesto al governo di«garantire che venga messa in attoun'efficace politica di stralcio del debitofiscale e che sia applicata comerichiesto». PERSONALE INAGITAZIONE. Mentre il governoprocede spedito nel progetto«Equientrate», con la soppressione diEquitalia e l'incorporazione dellastruttura nell'Agenzia (come anticipatoda ItaliaOggi del 9 giugno 2016) isindacati del comparto riscossionelanciano l'allarme per il futuro deilavoratori. In attesa di conoscere latempistica e le condizioni del transitonelle Entrate, le oo.ss. hanno chiesto unincontro urgente ai ministri del lavoro edell'economia e proclamato una primagiornata di sciopero per giovedì 20ottobre. «Il personale del settore si èsempre mosso con la massima serietà ecompostezza», affermano in una notaunitaria Fabi, Cisl-First, Cgil-Fisac, Ugle Uilca, «ma non siamo disposti a farci"rottamare" per alcuna ragione, ancorameno sulla strada del populismo».Valerio Stroppa

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Direttore ResponsabilePierluigi MagnaschiPierluigi MagnaschiPierluigi MagnaschiPierluigi Magnaschi

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«Equitalia chiude, dateci garanzie» Preoccupati i 70 dipendentialtoatesini. Di Renzo: finora solo notizie parziali

di Luigi Ruggera \ llarme daMarco Di Renzo, . 1 segretarioresponsabile della Uilca, chesegue da vicino gli sviluppidell'annunciata chiusura diEquitalia: «Siamo preoccupatidalle notizie che arrivano daRoma, parziali e

contraddittorie». In Alto Adigeci sono 70 lavoratori nellequattro sedi di Bolzano, Merano,Bressanone e Brunice:dovrebbero venire tutti accorpatiall'Agenzia delle Entrate, anchese non ci sono certezze. a pagina11

Equitalia, dipendenti allarmati «Vogliamogaranzie da Roma» I sindacati proclamano losciopero. In Alto Adige 70 lavoratori in 4sediBOLZANO «Siamo preoccupatidalle notizie che arrivano daRoma, oltretutto parziali econtraddittorie, sulla chiusura diEquitalia». Marco Di Renzo,segretario responsabile dellaUilca, segue da vicino glisviluppi dell'annunciata chiusuradi Equitalia, la Spa a totalecontrollo pubblico incaricatadella riscossione dei tributi sututto il territorio. «In Alto Adigeci sono 70 lavoratori, dislocatinelle quattro sedi di Bolzano,Merano, Bressanone e Brunice.Dovrebbero venire tutti accorpatiall'Agenzia delle Entrate, anchese su questo non sono stateancora fornite garanzie assolute.In ogni caso, la differenzaretributiva — prosegue Marco DiRenzo — a parità di qualifica èattualmente circa del 25% afavore dei dipendenti diEquitalia. Vorremmo sapere severranno mantenuti gli attualilivelli retributivi». A livellonazionale le segreterieconfederali del settore dellariscossione dei tributi hannoproclamato uno sciopero per il20 ottobre dei lavoratori diEquitalia e Riscossione Sicilia.«Anche noi aderiremo perchécondividiamo le ragioni di questaprotesta» afferma Di

Renzo. «Nonostante fino a pochigiorni prima i più vicinicollaboratori di Renzi —spiegano i sindacati — cispiegassero che l'analisi è ancoraaperta a tutto campo, sabato ilprimo ministro ha dichiarato

che la chiusura di Equitaliaconsentirà di non pagaresmisurati interessi e le more cheEquitalia pretendeva, avendoEquitalia stessa sviluppato unmodello inutilmente polemico evessatorio nei confronti deicittadini. Il capo del Governo ciinforma che in questo modoconta di recuperare 4 miliardi.Qualora qualcuno dovesse esserecolpevolizzato per scelteaziendali — aggiungono isindacati confederali— oggiritenute sbagliate, questi nonpossono essere i lavoratoridipendenti, ma eventualmente ivertici aziendali ed i governi cheli hanno scelti». Le segreterienazionali di Fabi, First Cisl,Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca,hanno chiesto un incontrourgente con i ministri del Lavoroe delle Finanze, proclamandoun'intera giornata di sciopero peril 20 ottobre. «D personale delsettore si è sempre mosso con lamassima serietà e compostezza,ma non siamo disposti a farci"rottamare" per alcuna ragione— concludono i sindacati —ancora meno sulla strada delpopulismo. Siamo orgogliosi diavere sempre fatto, con serietà,professionalità, correttezza ecortesia nei confronti deicontribuenti, il nostro dovere».Luigi Ruggera ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel mirinoL'ingresso di unasede di EquitaliaII premier Renziha annunciato lachiusura dellaSpa

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Direttore ResponsabileEnrico FrancoEnrico FrancoEnrico FrancoEnrico Franco

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I RIFLESSI REGIONALI DELLA CHIUSURA Equitalia,sciopero dei dipendenti I sindacati: «Stipendi più leggeri»

Un centinaio di addetti sonocoinvolti in regione dallachiusura di Equitalia, annunciatada Renzi. I sindacati hannoindetto lo sciopero nazionale pergiovedì. Il personale

passerà all'Agenzia delle entrate,con una penalizzazioneeconomica secondo la Uilca. «Uncalo del 25% in busta paga» è lastima Marco Di Renzo. A Trentoi dipendenti sono 37. a pagina 11Voltolini

Equitalia tra sciopero e paure Giovedì la protesta. ATrento coinvolti 37 dipendenti. La Uil: -25% in bustapaga

TRENTO Di questi tempi, inpochi rifiuterebbero ilpassaggio da un contratto ditipo privato a uno nel pubblico.I dipendenti di Equitaliasembrano invece orientali sulno. I lavoratori della societàche si occupa di riscossionecoattiva dei crediti delleamministrazioni pubbliche, sucui pende la chiusuraannunciata dal governo diMatteo Renzi, considerano unapenalizzazione economica eprevidenziale il trasferimentonelle posizioni dell'Agenziadelle entrate. Secondo la Uilcaregionale comporta una perditamedia in busta paga che sfiorail 25%. Il territorio partecipaquindi allo sciopero nazionaledi 8 ore indetto da Fabi, FirstCisl, Fisac Cgil, Uilca e Uglper giovedì, giorno in cuil'esecutivo presenterà il disegnodi legge finanziario inParlamento. In regione sono uncentinaio gli addetti della spa,70 a Bolzano e 37 a Trento. «Ilpersonale si è sempre mossocon la massima serietà, ma nonsiamo disposti a farci"rottamare" per alcuna

ragione, ancora meno sulla stradedel populismo», affermanoall'unisono i sindacatipresentando l'agitazione.Criticato l'annuncio del premierdi voler recuperare, con lamanovra, 4 miliardi di euro. «Asuo avviso non si realizza uncondono, cioè un regalo aglievasori» pungono leorganizzazioni che chiedono unincontro urgente con i ministri dilavoro e economia. In regioneinterviene Marco Di Renzo,segretario Uilca a Bolzano,responsabile per Equitalia nelledue province. «La prima criticitàriguarda il fatto che Renzi haannunciato la chiusura — tracirca sei mesi — durante unaconferenza stampa (quella disabato scorso, ndr). Noi —prosegue Di Renzo — eravamorimasti alle ipotesi fatte dalsottosegretario Nannicini in unincontro, tra cui la creazione diun dipartimento riscossioni nelMef o di un'apposita agenzia,oppure ancora di un entepubblico economico, come ilDemanio. Renzi quindi si èspinto in avanti senzacondividere

la decisione con i sindacati. Perquesto chiediamo che torniindietro e coinvolga le sigle,che hanno l'interesse a tutelarela categoria». A livellonazionale l'organico è di 7.700unità, oltre 8.000 considerandoRiscossione Sicilia. Leorganizzazioni dei lavoratorivogliono parlare anche dellaquestione economica, dato che comunque i postinon sono a rischio. «Equitalia— aggiunge Di Renzo — èuna spa con contrattualistica ditipo privato. La categoria degliesattoriali ha delle peculiaritàdi tipo previdenziale, un fondospeciale. Si passerebbe dauna gestione Inps all'exInpdap. Esiste una paura per lapenalizzazione economica. Inbusta paga, facendo una mediaa spanne, si potrebbe arrivareal 25% in meno». StefanoVoltolini © RIPRODUZIONERISERVATA

Fine percorso Lasocietà, ha dettoRenzi, saràchiusa entro seimesi II personalepassa alle Entrate

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Sindacati in ansia per la sorte di 450dipendenti in Emilia-Romagna Le cartellebolognesi valgono mezzo miliardo

La rivoluzione di Equitalia, conla conseguente eliminazionedella società di riscossione deitributi annunciata dal premierMatteo Renzi, mette già inallarme i 450 dipendenti dell'enteche lavorano in Emilia-Romagna, un centinaio aBologna, e alimenta speranze peri «dannati» delle cartelleesattoriali, che aspettanomaggiori dettagli per capire sepotranno rientrare nella«rottamazione» prevista daldecreto legge ancora in corso distesura e vedere così diminuire ilproprio debito con il fisco.Duefronti opposti, ma entrambi insubbuglio e scettici verso ilprovvedimento. Tutte le siglesindacali del settore riscossione ebancario (Fisac-Cgil,First-Cisl,Uilca-Uil, Ugl Credito e gliautonomi della Fabi) hanno giàproclamato uno scioperonazionale per giovedì, che inregione porterà assembleedurante i turni di lavoro.L'accorpamento all'Agenzia delleEntrate non convince i sindacati,duri soprattutto nei confronti deitoni usati da Renzi controEquitalia, e in stato d'allertaperché l'inglobamentonell'Agenzia delle Entratepotrebbe portare al passaggio dalcontratto di lavoro nel settorebancario a quello del pubblicoimpiego. «Dovrà essere garantitoil riassorbimento di tutti gliimpiegati e condizioni nonpeggiorative», dicono.Sul frontedel-

la rottamazione, ovvero lacancellazione di sanzioni, interessidi mora e oneri di riscossione dallecifre dovute al fisco (che nonsaranno condonate ma appunto «alleggerite») è ancora difficilequantificare l'impatto sulla regione ele Due Torri, ma di certo parliamodi cifre rilevanti. Basta pensare cheal 31 dicembre

2015 le rateizzazioni di cartellein corso in Emilia-Romagnaerano 237.138 per un valore di 2miliardi e 278 milioni. Per laprovincia di Bologna si parla diun esercito di 51.000 cartelle

rateizzate che valgono 546 milioni.Soldi che gli emilianoromagnolistanno già pagando aspettando dicapire cosa cambierà nelle prossimesetti

mane: al momento non ènemmeno chiaro quali cartellesaranno coinvolte, ma secondoindiscrezioni si tratterebbe diquelle notificate entro il 31dicembre 2016. L'incertezza èpalese nel quartier generale diEquitalia in via Tiarini, difianco al sede del Comune diPiazza Liber Paradisus. In unnormale lunedìlavorativo, verso le 13 perprenotare il turno si staccava ilnumero 160, sintomo della moledi lavoro e pendenze accumulatenegli anni. In fila i casi piùdisparati: Irpef comunicata maledal commercialista e causa diuna multa da 168 euro, unartigiano in debito verso l'Inps di20.000 euro («ma erano 10.000,le loro sanzioni mi hanno fattoraddoppiare la cifra»), unnegoziante che dopo non esserestato pagato da un grosso clienteha accumulato pendenze («epensare che avrei crediti dariscuotere...»). Pochi sanno dellepossibili novità in arrivo e larabbia prevale anche sullasperanza, sono qui a rateizzare iloro debiti. Tra i più informatic'è la commercialista ManuelaSpallanzani: «Stiamo aspettandole novità, di certo sarannocomunque necessarie delle cifreimportanti per mettersi in regolae conoscendo lo stato di tanticlienti che seguo sarà comunquedifficile pagare».Il clima disfiducia verso Equitalia,«alimentato in questi anni eusato con populismo da Renzi» èquello contro il quale puntano ildito i sindacati. «Parliamo dilavoratori che applicano le leggidello Stato e per questo vengonoaccusati di essere usurai» attaccaSilvano Righi coordinatorenazionale della Fisac-Cgil.Mauro Giordano ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Miliardi II valoredelle cartel le daregolarizzare MilaLe rateizzazioni incorso in regione al31 dicembre 2015Mila euro IInumero di quellerelative la solaprovincia diBologna

Nel mirino Dueagentirimuovono uncartello conscritto«ChiudereEquitalia»: oral'auspicio siavvera

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Direttore ResponsabileArmando NanniArmando NanniArmando NanniArmando Nanni

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Nonrottamateidipendenti di Equitalia

•• In occasione della illustrazionedella manovra di bilancio, sabatosera il Presidente del Consiglionon ha mancato di

condire la sua dichiarazioned'intenti con una serie di gravivalutazioni ed accuse pesantiverso l'operato della societàpubblica che opera lariscossione nel nostro Paese. Ladichiarazione di Renzi rendeancora più incerte, nel prossimofuturo, le condizioni dei quasi8000 dipendenti di Equitalia.Nonostante fino a pochi giorniprima i suoi più vicinicollaboratori ci spiegassero chel'analisi è ancora aperta a tuttocampo, le ipotesi ancora tuttepossibili e le conclusioni nonprossime il primo ministro hadichiarato che la chiusura diEquitalia consentirà di nonpagare (ai contribuenti)smisurati interessi e le more cheEquitalia pretendeva, avendoEquitalia stessa sviluppato unmodello inutilmente po

lemico e vessatorio nei confrontidei cittadini. Il capo delGoverno, ancora, ci informa chein questo modo conta direcuperare 4 miliardi, e che nonsolo questa manovra nonrealizza un condono (ovvero unregalo agli evasori), ma che ilsuo Governo ha combattuto piùdi ogni altro Pevasione fiscale,tant'è che nel 2015 la lottaall'evasione ha prodotto unrisultato record, consentendoincassi per 14,9 miliardi.Consapevoli che polemizzaresul senso e sul significato di taliaffermazioni non serve anessuno, e che questo Paese habisogno più che mai di risultati,segnatamente dalla lottaall'evasione, orgogliosi di averesempre fatto, con serietà,professionalità, correttezza ecortesianei confronti dei cittadinicontribuenti il nostro dovere nelpieno rispetto delle leggi varatedal Parlamento e delle decisioni

adottate dai Governi che via viaadottate dai Governi che via via sisono succeduti, ricordando a si sonosucceduti, ricordando a "Ior signori"che ci governano che tuttavia,qualora qualcuno dovesse esserecolpevolizzato per scelte aziendalioggi ritenute sbagliate, questi nonpossono essere i lavoratoridipendenti, ma eventualmente ivertici aziendali ed i Governi che lihanno scelti ed hanno consentito taliscelte, chiediamo un urgentissimoincontro con il Ministro del Lavoroed il Ministro dell'Economia e delleFinanze, e proclamano una primagiornata di sciopero per il 20ottobre. LE SEGRETERIENAZIONALI, FABI, FIRTS CISL,CGIL FISAC, UGL, UILCA

Martedì18/10/201618/10/201618/10/201618/10/2016

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Direttore ResponsabileMaurizio MolinariMaurizio MolinariMaurizio MolinariMaurizio Molinari

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