RAV081 - RAE097_201001.pdf

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  • Numero 81 Gennaio 2010

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    Salvami Regina

    Et super hanc Petram

  • Adorazione dei Re Magi Chiesa Madonna del Rosario - Seminario degli Araldi del

    Vangelo, San Paolo - Brasile

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    Sostiamo idealmente anche noi dinanzi allicona delladorazione dei Magi. Essa contiene un messaggio

    esigente e sempre attuale anzitutto

    per la Chiesa che, rispecchiandosi in

    Maria, chiamata a mostrare agli

    uomini Ges, nientaltro che Ges.

    Egli infatti il Tutto e la Chiesa non

    esiste che per rimanere unita a Lui e

    farLo conoscere al mondo. Ci aiuti la

    Madre del Verbo incarnato ad essere

    docili discepoli del suo Figlio, Luce

    delle genti. Lesempio dei Magi di

    allora un invito anche per i Magi

    di oggi ad aprire le menti e i cuori a

    Cristo e ad offrirgli i doni della loro

    ricerca. Ad essi, a tutti gli uomini

    del nostro tempo, vorrei questoggi

    ripetere: non abbiate paura della luce

    di Cristo! La sua luce lo splendore

    della verit. Lasciatevi illuminare da

    Lui, popoli tutti della terra; lasciatevi

    avvolgere dal suo amore e troverete la

    via della pace.

    (Papa Benedetto XVI, Omelia nella Solennit

    dellEpifania del Signore, 6 Gennaio 2007)

  • SalvamiRegina

    Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella

    della Nuova Evangelizzazione

    SommariO

    Anno XII, numero 81, Gennaio 2010

    Direttore responsabile: Zuccato Alberto

    Consiglio di redazione: Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane

    Vasconcelos A. Campos, EP, Luis Alberto Blanco Corts, Madre

    Mariana Morazzani Arriz, EP, Severiano Antonio de Oliveira

    Amministrazione: Via San Marco, 2A

    30034 Mira (VE) CCP 13805353

    Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L.

    353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD

    Contiene I.R. www.araldi.org

    www.salvamiregina.it

    Con la collaborazione dellAssociazione

    Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio

    ArAldi del VAngelo

    Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5 00165 Roma

    Tel. sede operativa a Mira (VE): 041 560 08 91

    Montaggio: Equipe di arti grafiche

    degli Araldi del Vangelo

    Stampa e rilegatura: Pozzoni - Istituto Veneto de Arti Grafiche S.p.A.

    Via L. Einaudi, 12 36040 Brendola (VI)

    Gli articoli di questa rivista potranno essere riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli firmati di responsabilit dei rispettivi autori.

    Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

    2010: Catastrofi

    o gioie? (Editoriale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

    La voce del Papa

    Le cattedrali gotiche:

    sintesi di arte e di Fede

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6

    Commento al Vangelo

    Il miglior vino

    della Storia

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10

    Il fondatore degli Araldi,

    Dottore in Diritto Canonico

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18

    Araldi nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .28

    A tempo

    debito, capirai . . .

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50

    I Santi di

    ogni giorno

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48

    Storia per bambini . . .

    Promessa non mantenuta . . .

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46

    accaduto nella Chiesa e

    nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40

    La parola dei Pastori

    Il silenzio e lincontro

    con Dio

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38

    Abate, padre e maestro

    nel XX secolo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34

  • 4 Salvami Regina Gennaio 2010

    Scrivono i lettori

    CapaCit di riChiamo degli araldi

    Abbiamo ricevuto oggi la rivi-sta Araldi del Vangelo e ci ha emo-zionato vedere la capacit di richia-mo che hanno gli Araldi nel nostro paese e anche nella Chiesa. Senza dubbio la nostra Madre Maria Au-siliatrice li benedice e non possia-mo che congratularci con loro.

    Don Pedro N. C., SJQuito Ecuador

    Commenti didattiCi al Vangelo

    Sono vari anni ormai che ricevo questa rivista mensilmente. I suoi ar-ticoli sono stupenti! Per esempio, i Commenti al Vangelo di Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, sono sempre cos didattici che mi deliziano. I testi, le fotografie, tutti gli argomenti sono eccellenti, inclusa la storiella per bam-bini, che leggo e spiego ai miei nipoti.

    Olga C. de S.Santa Cruz de la Sierra Bolivia

    messaggio Certo in un momento inCerto

    Quando ricevo la rivista degli Araldi del Vangelo a casa mia, sento una vera manifestazione di Dio e del-la Madonna di Fatima nella mia vita.

    Sto attraversando un periodo di studi intensi per entrare in un master in materia di educazione. LEditoria-le e la Voce del Papa della rivista dello scorso novembre, che parlavano sulla Sede di trascendenza, riflettevano esattamente quello che sto passando e che sto vivendo in questa fase del-la mia vita.

    Per me stato un messaggio cer-to in un momento incerto: certo nel senso che mi hanno mostrato possi-

    bilit intellettuali e spirituali, in que-sto momento incerto di decisioni nel-la mia vita personale e professionale.

    Come insegnante, ringrazio per linvio di tanti messaggi significativi e preziosi per tutti gli abbonati del-la rivista Araldi del Vangelo e prego affinch sempre pi persone parte-cipino a questa associazione.

    Givanilda S. da P. G.Teresina Brasil

    mezzo effiCaCe di eVangelizzazione

    La rivista Araldi del Vangelo sta-ta per noi, cattolici, qualcosa di mol-to importante, perch contiene di-versi argomenti che ci aiutano nel-la nostra crescita spirituale e costitu-iscono un alimento per la nostra ani-ma.

    Essa riporta anche notizie della Chiesa e del nostro Papa Benedetto XVI, cos possiamo sapere cosa egli vuole trasmettere a noi e ci che ac-cade nella vita ecclesiale. La rivista ci aiuta anche a crescere nellamo-re per Ges e la Santissima Vergine Maria.

    Myriam L. de S.San Jos Costa Rica

    forse la migliore riVista CattoliCa di questi tempi

    Alcune parole di ringraziamen-to per la vostra rivista, probabil-mente la migliore rivista cattoli-ca di questi tempi soprattutto per il suo profondo contenuto spiri-tuale, perch non prende in con-siderazione solo gli adulti ma an-che i bambini, e per la bellezza del-le sue illustrazioni. In essa si tro-vano quasi tutte le risposte di cui molte volte noi, cattolici, abbiamo bisogno per difendere la nostra Fe-de con fondatezza. Con mio mari-to, sto facendone la collezione per avere tutti i numeri sempre a por-tata di mano, come materiale di

    consultazione permanente. Che la Madonna vi assista seguendovi in questa nobile missione apostolica.

    Mercedes F. de A. P.Buenos Aires Argentina

    aiuto per il CateChismoQuesta rivista ha costituito per

    me un cammino pi facile per la-vorare con gli alunni di catechismo della mia comunit. La parte dedi-cata al commento del Vangelo ag-giunge sempre qualcosa di nuovo nella mia vita e le Storie per bam-bini sono raccontate e analizzate ogni mese nella lezione di catechi-smo. Questa rivista un tesoro!

    Josely J. M. A.Divinpolis Brasile

    parla molto della nostra Chiesa e dei santi

    La rivista Araldi del Vangelo sta-ta molto preziosa per lintera co-munit cattolica, soprattutto per-ch parla molto della nostra Chiesa e dei Santi. Continuate cos, perch un mezzo affinch gli stessi catto-lici conoscano gli Araldi, e un mo-do per gli Araldi di amare e lavora-re per il Signore e la Nostra Madre Santissima.

    Horacio E. R. L.Guatemala Guatemala

    Benedizione per i giorni diffiCili in Cui ViViamo

    Voglio complimentarmi con voi per questa eccellente rivista, che una benedizione della Madonna per i giorni difficili e materialisti in cui vi-viamo; il faro che dobbiamo segui-re. Mi piacciono soprattutto i com-menti di Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias sul Vangelo, i Santi di ogni giorno e Araldi nel Mondo, poich ve-diamo lespansione di questo nuovo carisma presente nella Chiesa.

    Jos Carlos M.Tocos Brasile

  • Numero 81

    Gennaio 2010

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    Gennaio 2010 Salvami Regina 5

    Editoriale2010: Catastrofi

    o gioie?l passaggio dal XIX al XX secolo fu pieno di promesse. Si era in piena Belle poque nome che di per s evoca la brillantezza, la ricercatezza e la sicu-rezza di quei tempi e un futuro rosa sembrava sorridere all umanit.

    Quanto differente fu la virata del millennio! Il cambiamento significativo nel ca-lendario fu celebrato con molta enfasi per ci che riguarda laspetto tecnico e an-che con eventi di esasperata confusione, ma non si pu dire che le menti e i cuori trasudassero ottimismo di fronte allaprirsi di unera di felicit. Il mondo attraver-sava diverse crisi nel campo della finanza, della politica, dei rapporti familiari e sociali e si temeva un loro aggravamento. Oggi, passato quasi un decennio, sia-mo in grado di valutare meglio la differenza tra questa transizione e quella di cen-to anni prima.

    Mentre iniziamo il 2010, latmosfera generale continua ad essere preoccupante, senza corrispondere neanche da lontano ai sogni, fondati o no, di epoche preceden-ti. Detto questo, che cosa dovremmo aspettarci: catastrofi o gioie? Come influisce questa prospettiva sulla nostra vita?

    * * *

    Ci fu un tempo in cui ciascuno di noi stato immensamente felice. Oh! Che no-stalgia ho io dellaurora della mia vita, della mia cara infanzia che gli anni non por-tano pi! canta un famoso poeta brasiliano. Ben ha saputo egli esprimere nella sua poesia il tempo della nostra primaverile innocenza.

    In quei giorni, tutto ci incantava: i colori delle ali di una farfalla, gli sforzi di una formichina per portare una foglia molto pi grande di lei, i disegni cangianti delle nuvole, che formavano ora un volto, ora la sagoma di un animale; ancora pi, gli al-beri di Natale, carichi di luci e palline colorate. In altre occasioni, ci meravigliava-mo per una cerimonia in chiesa, o per un presepe in cui stavano, silenziosi e raccol-ti, San Giuseppe e la Madonna a vegliare Ges Bambino.

    La verit che in quel tempo beato, la nostra innocenza non aveva ancora af-frontato la lotta, che si introduce gradualmente nella nostra vita gi durante i pri-mi anni di scuola: lo sforzo nel compiere il dovere, lo star lontano da casa, il com-portamento aggressivo di alcune amicizie. Nel corso degli anni, altri interessi vanno assorbendo la nostra attenzione e, alla fine, il nostro mondo incantevole , ahim, spesso spezzato e macchiato dai nostri stessi errori.

    Conservare linnocenza fino allet adulta un dono di Dio, e oggi pochi ci rie-scono. Tuttavia, recuperala forse un dono ancora pi prezioso, alla portata di tut-ti, attraverso il confessionale e la riparazione di vita.

    Sotto questa luce, siamo in grado di valutare correttamente la situazione del mondo e chiederci, ancora una volta, che cosa porter questo nuovo anno: catastro-fi o gioie?

    Se si battono le vie del peccato, correremo un serio rischio di essere scossi e trasci-nati dal vortice amaro degli eventi. Tuttavia, se ci manterremo nellinnocenza, nelle situazioni pi tragiche, anche di incalzanti calamit, conserveremo la gioia, la pace in-teriore e la vera felicit, nella certezza incrollabile che Dio veglia su di noi.

    Il fondatore degli Araldi del Vangelo stato ricevuto dal Santo Padre Bene-detto XVI, il 26 no-vembre

    (Foto: LOsservatore Romano)

  • 6 Salvami Regina Gennaio 2010

    La voce deL PaPa

    elle catechesi delle scor-se settimane ho presen-tato alcuni aspetti della teologia medievale. Ma

    la fede cristiana, profondamente ra-dicata negli uomini e nelle donne di quei secoli, non diede origine soltan-to a capolavori della letteratura teo-logica, del pensiero e della fede. Es-sa ispir anche una delle creazioni ar-tistiche pi elevate della civilt univer-sale: le cattedrali, vera gloria del Me-dioevo cristiano. Infatti, per circa tre secoli, a partire dal principio del seco-lo XI si assistette in Europa a un fer-vore artistico straordinario.

    Un antico cronista descrive co-s lentusiasmo e la laboriosit di quel tempo: Accadde che in tutto il mondo, ma specialmente in Ita-lia e nelle Gallie, si incominciasse a ricostruire le chiese, sebbene mol-te, per essere ancora in buone con-dizioni, non avessero bisogno di ta-le restaurazione. Era come una ga-ra tra un popolo e laltro; si sareb-be creduto che il mondo, scuotendo-si di dosso i vecchi cenci, volesse ri-vestirsi dappertutto della bianca ve-ste di nuove chiese. Insomma, qua-si tutte le chiese cattedrali, un gran

    Le cattedrali gotiche: sintesi di arte e di Fede

    La forza dello stile romanico e lo splendore delle cattedrali gotiche ci ricordano che la via pulchritudinis , la via della bellezza, un percorso privilegiato e affascinante per incontrare e amare Dio.

    numero di chiese monastiche, e per-fino oratori di villaggio, furono allo-ra restaurati dai fedeli (Rodolfo il Glabro, Historiarum 3, 4).

    Lardore e zelo spirituale del monachesimo allorigine delle chiese romaniche

    Vari fattori contribuirono a que-sta rinascita dellarchitettura religio-sa. Anzitutto, condizioni storiche pi favorevoli, come una maggiore sicu-rezza politica, accompagnata da un costante aumento della popolazio-ne e dal progressivo sviluppo del-le citt, degli scambi e della ricchez-za. Inoltre, gli architetti individuava-no soluzioni tecniche sempre pi ela-borate per aumentare le dimensioni degli edifici, assicurandone allo stes-so tempo la saldezza e la maestosit.

    Fu per principalmente grazie allardore e allo zelo spirituale del monachesimo in piena espansione che vennero innalzate chiese abba-ziali, dove la liturgia poteva essere celebrata con dignit e solennit, e i fedeli potevano sostare in preghiera, attratti dalla venerazione delle reli-quie dei santi, mta di incessanti pel-legrinaggi.

    Nacquero cos le chiese e le catte-drali romaniche, caratterizzate dallo sviluppo longitudinale, in lunghezza, delle navate per accogliere numerosi fedeli; chiese molto solide, con muri spessi, volte in pietra e linee sempli-ci ed essenziali.

    Suscitare sentimenti che spingessero le anime a praticare il bene

    Una novit rappresentata dallintroduzione delle sculture. Es-sendo le chiese romaniche il luogo della preghiera monastica e del cul-to dei fedeli, gli scultori, pi che pre-occuparsi della perfezione tecnica, curarono soprattutto la finalit edu-cativa.

    Poich bisognava suscitare nelle anime impressioni forti, sentimenti che potessero incitare a fuggire il vi-zio, il male, e a praticare la virt, il bene, il tema ricorrente era la rap-presentazione di Cristo come giu-dice universale, circondato dai per-sonaggi dellApocalisse. Sono in ge-nere i portali delle chiese romani-che a offrire questa raffigurazione, per sottolineare che Cristo la Por-ta che conduce al Cielo.

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  • Gennaio 2010 Salvami Regina 7

    I fedeli, oltrepassando la so-glia delledificio sacro, entrano in un tempo e in uno spazio differen-ti da quelli della vita ordinaria. Ol-tre il portale della chiesa, i creden-ti in Cristo, sovrano, giusto e miseri-cordioso, nellintenzione degli artisti potevano gustare un anticipo della beatitudine eterna nella celebrazio-ne della liturgia e negli atti di piet svolti allinterno delledificio sacro.

    Tradurre in termini architettonici laspirazione delle anime a Dio

    Nel secoli XII e XIII, a partire dal nord della Francia, si diffuse un altro tipo di architettura nella costruzione degli edifici sacri, quella gotica, con due caratteristiche nuove rispetto al romanico, e cio lo slancio verticale e la luminosit. Le cattedrali gotiche mostravano una sintesi di fede e di arte armoniosamente espressa attra-verso il linguaggio universale e affa-scinante della bellezza, che ancor og-gi suscita stupore.

    Grazie allintroduzione delle vol-te a sesto acuto, che poggiavano su robusti pilastri, fu possibile innalzar-ne notevolmente laltezza. Lo slan-cio verso lalto voleva invitare alla preghiera ed era esso stesso una pre-ghiera. La cattedrale gotica intende-va tradurre cos, nelle sue linee archi-tettoniche, lanelito delle anime ver-so Dio.

    Inoltre, con le nuove soluzioni tec-niche adottate, i muri perimetrali po-tevano essere traforati e abbelliti da vetrate policrome. In altre parole, le finestre diventavano grandi immagi-ni luminose, molto adatte ad istruire il popolo nella fede. In esse scena per scena venivano narrati la vita di un santo, una parabola, o altri eventi bi-blici. Dalle vetrate dipinte una cascata di luce si riversava sui fedeli per narra-re loro la storia della salvezza e coin-volgerli in questa storia.

    Un altro pregio delle cattedrali gotiche costituito dal fatto che al-la loro costruzione e alla loro decora-

    zione, in modo differente ma corale, partecipava tutta la comunit cristia-na e civile; partecipavano gli umili e i potenti, gli analfabeti e i dotti, perch in questa casa comune tutti i credenti erano istruiti nella fede.

    La cattedrale gotica: una Bibbia di pietra

    La scultura gotica ha fatto del-le cattedrali una Bibbia di pie-tra, rappresentando gli episodi del Vangelo e illustrando i contenuti dellanno liturgico, dalla Nativit al-la Glorificazione del Signore.

    In quei secoli, inoltre, si diffon-deva sempre di pi la percezione dellumanit del Signore, e i pati-menti della sua Passione venivano rappresentati in modo realistico: il Cristo sofferente (Christus patiens) divenne unimmagine amata da tut-ti, ed atta a ispirare piet e penti-mento per i peccati. N mancavano i personaggi dellAntico Testamen-to, la cui storia divenne in tal modo familiare ai fedeli che frequentava-no le cattedrali come parte delluni-ca, comune storia di salvezza.

    Con i suoi volti pieni di bellezza, di dolcezza, di intelligenza, la scultu-ra gotica del secolo XIII rivela una piet felice e serena, che si compia-ce di effondere una devozione sen-tita e filiale verso la Madre di Dio, vista a volte come una giovane don-na, sorridente e materna, e princi-palmente rappresentata come la so-vrana del cielo e della terra, potente e misericordiosa.

    I fedeli che affollavano le catte-drali gotiche amavano trovarvi an-che espressioni artistiche che ricor-dassero i santi, modelli di vita cri-stiana e intercessori presso Dio. E non mancarono le manifestazioni laiche dellesistenza; ecco allora apparire, qua e l, rappresentazio-ni del lavoro dei campi, delle scien-ze e delle arti. Tutto era orientato e offerto a Dio nel luogo in cui si cele-brava la liturgia.

    Possiamo comprendere meglio il senso che veniva attribuito a una cattedrale gotica, considerando il te-sto delliscrizione incisa sul porta-le centrale di Saint-Denis, a Parigi: Passante, che vuoi lodare la bellez-

    Alla loro costruzione e alla loro decorazione partecipava tutta la comunit cristiana e civile; partecipavano gli umili e i potenti, gli analfabeti e i dotti,

    perch in questa casa comune tutti i credenti erano istruiti nella fede.

    Cattedrale di Notre Dame, Parigi

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  • 8 Salvami Regina Gennaio 2010

    za di queste porte, non lasciarti ab-bagliare n dalloro, n dalla magni-ficenza, ma piuttosto dal faticoso la-voro. Qui brilla unopera famosa, ma voglia il cielo che questopera fa-mosa che brilla faccia splendere gli spiriti, affinch con le verit lumino-se sincamminino verso la vera luce, dove il Cristo la vera porta.

    La via della bellezza ci approssima al Mistero di Dio

    Cari fratelli e sorelle, mi pia-ce ora sottolineare due elementi dellarte romanica e gotica utili an-che per noi.

    Il primo: i capolavori artistici na-ti in Europa nei secoli passati so-no incomprensibili se non si tie-ne conto dellanima religiosa che li ha ispirati. Un artista, che ha testi-moniato sempre lincontro tra este-tica e fede, Marc Chagall, ha scrit-to che i pittori per secoli hanno in-tinto il loro pennello in quellalfa-beto colorato che era la Bibbia.

    Quando la fede, in modo particola-re celebrata nella liturgia, incontra larte, si crea una sintonia profon-da, perch entrambe possono e vo-gliono parlare di Dio, rendendo vi-sibile lInvisibile. Vorrei condivide-re questo nellincontro con gli arti-sti del 21 novembre, rinnovando ad essi quella proposta di amicizia tra la spiritualit cristiana e larte, au-spicata dai miei venerati Predeces-sori, in particolare dai Servi di Dio Paolo VI e Giovanni Paolo II.

    Il secondo elemento: la forza del-lo stile romanico e lo splendore delle cattedrali gotiche ci rammentano che la via pulchritudinis, la via della bel-lezza, un percorso privilegiato e af-fascinante per avvicinarsi al Miste-ro di Dio. Che cos la bellezza, che scrittori, poeti, musicisti, artisti con-templano e traducono nel loro lin-guaggio, se non il riflesso dello splen-dore del Verbo eterno fatto carne?

    Afferma santAgostino: Inter-roga la bellezza della terra, interro-

    ga la bellezza del mare, interroga la bellezza dellaria diffusa e soffusa. Interroga la bellezza del cielo, inter-roga lordine delle stelle, interroga il sole, che col suo splendore rischia-ra il giorno; interroga la luna, che col suo chiarore modera le tenebre della notte. Interroga le fiere che si muovono nellacqua, che cammina-no sulla terra, che volano nellaria: anime che si nascondono, corpi che si mostrano; visibile che si fa guida-re, invisibile che guida. Interroga-li! Tutti ti risponderanno: Guarda-ci: siamo belli! La loro bellezza li fa conoscere. Questa bellezza mutevo-le chi lha creata, se non la Bellezza Immutabile? (Sermo CCXLI, 2: PL 38, 1134).

    Cari fratelli e sorelle, ci aiuti il Si-gnore a riscoprire la via della bel-lezza come uno degli itinerari, for-se il pi attraente ed affascinante, per giungere ad incontrare ed ama-re Dio.

    (Udienza Generale, 18/11/2009)

    Promuovere un sapere illuminato dalla Fede

    Ringraziando per il prezioso servizio che svolgono nella Chiesa le facolt ecclesiastiche e universit cattoliche, il Santo Padre ha ricordato che lo studio delle scienze sacre non

    deve mai separarsi dalla preghiera, dallunione con Dio, dalla contemplazione.

    in dalle sue prime espressioni, La Costi-tuzione apostolica Sa-pientia christiana rile-

    va lurgenza, ancora attuale, di su-perare il divario esistente tra fede e cultura, invitando ad un maggiore impegno di evangelizzazione, nel-la ferma convinzione che la Rivela-

    zione cristiana una forza trasfor-mante, destinata a permeare i mo-di di pensare, i criteri di giudizio, le norme di azione. Essa in grado di illuminare, purificare e rinnovare i costumi degli uomini e le loro cultu-re (cfr Proemio, I) e deve costituire il punto centrale dellinsegnamen-to e della ricerca, nonch lorizzonte

    che illumina la natura e le finalit di ogni Facolt ecclesiastica. [...]

    Senza Ges Cristo, luomo incapace di comprendere se stesso

    Dopo trentanni, le linee di fon-do della Costituzione apostolica Sapientia christiana conservano an-cora tutta la loro attualit. Anzi,

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  • Gennaio 2010 Salvami Regina 9

    Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana. La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va

    nellodierna societ, dove la cono-scenza diventa sempre pi specia-lizzata e settoriale, ma profonda-mente segnata dal relativismo, ri-sulta ancora pi necessario aprirsi alla sapienza che viene dal Van-gelo. Luomo, infatti, incapace di comprendere pienamente se stesso e il mondo senza Ges Cristo: Lui solo illumina la sua vera dignit, la sua vocazione, il suo destino ulti-mo e apre il cuore ad una speranza solida e duratura.

    Cari amici, il vostro impegno di servire la verit che Dio ci ha rive-lato partecipa della missione evan-gelizzatrice che Cristo ha affida-to alla Chiesa: pertanto un ser-vizio ecclesiale. Sapientia christia-na cita, al riguardo, la conclusione del Vangelo secondo Matteo: An-date dunque e fate discepoli tut-ti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spiri-to Santo, insegnando loro a osservare tutto ci che vi ho comandato (Mt 28, 19-20).

    Il fine da raggiungere: essere strumento dellannuncio evangelico

    importante per tut-ti, docenti e studenti, non perdere mai di vista il fi-ne da perseguire, quello cio di essere strumento dellannuncio evangelico.

    Gli anni degli studi ec-clesiastici superiori si pos-sono paragonare allespe-rienza che gli Apostoli han-no vissuto con Ges: nello stare con Lui hanno appre-so la verit, per diventarne poi annunciatori dappertut-to. Al tempo stesso impor-tante ricordare che lo studio

    delle scienze sacre non va mai sepa-rato dalla preghiera, dallunione con Dio, dalla contemplazione come ho richiamato nelle recenti Catechesi sulla teologia monastica medioevale altrimenti le riflessioni sui miste-ri divini rischiano di diventare un va-no esercizio intellettuale. Ogni scien-za sacra, alla fine, rinvia alla scien-za dei santi, alla loro intuizione dei misteri del Dio vivente, alla sapienza, che dono dello Spirito Santo, e che anima della fides qurens intellec-tum (cfr. Udienza Generale, 21 ot-tobre 2009) [...]

    Orientare luomo alla luce dei suoi principi primi e fini ultimi

    Celebrare un anniversario ren-dere grazie a Dio che ha guidato i nostri passi, ma attingere anche dalla propria storia ulteriore slancio per rinnovare la volont di servire la Chiesa.

    In questo senso, il vostro motto un programma anche per il futuro della Federazione: Sciat ut serviat, sapere per servire. In una cultura che manifesta una mancanza di sa-pienza, di riflessione, di pensiero in grado di operare una sintesi orienta-tiva (Enc. Caritas in veritate, n. 31), le Universit cattoliche, fedeli al-la propria identit che fa dellispira-zione cristiana un punto qualifican-te, sono chiamate a promuovere una nuova sintesi umanistica (ibid. n. 21), un sapere che sia sapienza ca-pace di orientare luomo alla luce dei principi primi e dei suoi fini ulti-mi (ibid. n. 30), un sapere illumina-to dalla fede. [...]

    (Estratti del discorso ai professori dei Pontifici Atenei Romani e ai parte-cipanti allAssemblea Generale della Federazione Internazionale delle Uni-versit Cattoliche, 19/11/2009)

    Nella mattina del 19 novembre, Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i professori e gli studenti dei Pontifici Atenei Romani cos come i partecipanti allAssemblea

    Generale della Federazione Internazionale delle Universit Cattoliche

  • aVangeloA1Tregiornidopo,cifuunosposalizioaCanadiGalileaeceralamadrediGes.2Fuinvita-toallenozzeancheGesconisuoidiscepoli.3

    Nelfrattempo,venutoamancareilvino,lama-drediGesglidisse:Nonhannopivino.4EGesrispose:Chehodafareconte,odonna?Nonancoragiuntalamiaora.5Suamadrediceaiservi:Fatequellochevidir.6Viera-nolseigiaredipietraperlapurificazionedeiGiudei,contenenticiascunadueotrebarili.7EGesdisseloro:Riempitedacqualegiare;eleriempironofinoallorlo.8Disselorodinuo-

    vo:Oraattingeteeportatenealmaestrodita-vola.Edessi glieneportarono. 9Ecomeeb-beassaggiatolacquadiventatavino,ilmaestroditavola,chenonsapevadidovevenisse(malosapevano i servi che avevano attinto lacqua),chiamlosposo10eglidisse:Tuttiservonodaprincipioilvinobuonoe,quandosonounpobrilli,quellomenobuono;tuinvecehaiconser-vato finoadora il vinobuono. 11CosGesdiedeinizioaisuoimiracoliinCanadiGalilea,manifestlasuagloriaeisuoidiscepolicredet-teroinlui.(Gv2,1-11).

    Le nozze di Cana Vetrate della Cattedrale di Hamilton, Canada

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  • Gennaio 2010 Salvami Regina 11

    commento aL vangeLo II domenIca deL temPo ordInarIo

    Il miglior vino della Storia

    Quando la Madonna sar effettivamente la Regina dei Cuori, cose meravigliose accadranno in questo mondo. Nella Storia, a somiglianza delle Nozze di Cana, il miglior vino riservato alla fine...

    I Il potere dI IntercessIone dI MarIaProfumano le pagine dellAntico Testamento dei fat-

    ti delle sante donne che hanno costruito le successive ge-nerazioni del Popolo Eletto. Tutte loro sono, in qualche modo, prefigurazioni della Madonna ed hanno anticipa-to linsuperabile esempio di Maria Santissima nella pra-tica delle virt.

    Cos sono state Ruth, la moabita, la casta Susanna e Giuditta, che ha vinto il terribile Oloferne quando i go-vernanti di Israele si apprestavano a consegnare la cit-t. Lo stesso accaduto a Ester. Anche se fragile, si mo-str sensibile alle suppliche dello zio Mardocheo, di in-tercedere presso il re per salvare dallo sterminio gli isra-eliti. Ha pregato, ha chiesto forza e, rischiando la vita, ha ottenuto le buone grazie del re, mettendo in evidenza quanto amava il suo popolo.

    Come ogni simbolo, queste prefigurazioni sono in-feriori a ci che rappresentano, ma rivelano aspetti dellanima ineguagliabile della Vergine Maria.

    Una volta che Dio Padre ha riunito tutte le acque e le ha denominate mare, ed ha raccolto tutte le gra-zie chiamandole Maria,1 qualsiasi perfezione esisten-tenelluniversocreatocon leccezionediGesCristo,lUomoDioinsufficienteperesseredebitamentecom-parataconlaMadrediDio.2

    in questa prospettiva, che dobbiamo analizzare il Vangelo delle Nozze di Cana, dove la mancanza di vino ha dato luogo al primo miracolo di Ges Cristo, per in-tercessione di Maria.

    II Il MIracolo delle nozze dI cana

    Non sorprendente che il primo miracolo di Nostro Signore si sia verificato durante una festa di matrimo-nio, perch le cerimonie nuziali erano circondate da una straordinaria solennit in quel tempo, dovuta allattesa del Messia che sarebbe venuto a salvare il popolo ebrai-co. Le nuove coppie si formavano nella speranza di ap-parire nella discendenza del Salvatore e la sterilit era considerata un vero castigo.

    Secondo il costume vigente, le nozze cominciavano ad essere preparate un anno prima, quando i genitori dei fidanzati si riunivano per il contratto di matrimonio e per coordinare tutto quanto riguardava il patrimonio, al fine di garantire la stabilit della nuova casa.

    Normalmente il banchetto di nozze si realizzava do-po il tramonto e la sposa si dirigeva in corteo verso la sua nuova casa, preceduta da amiche che trasportavano le lampade, con espressioni di gioia e di canto. Le celebra-zioni avevano in quellepoca caratteristiche sui generis e

    Mons.JooScognamiglioClDias,EP

  • 12 Salvami Regina Gennaio 2010

    La gioia moderata del buon cibo e del buon bere, il casto piacere della mensa ed altri leciti diletti, sono molto in sintonia con lo spirito della Chiesa

    si prolungavano, spesso per una settimana, era usuale la presenza di un gran numero di invitati.3

    Ges e Maria sono invitati a un matrimonio1Tregiornidopo,cifuunosposalizioaCanadiGalileaeceralamadrediGe-s.2FuinvitatoallenozzeancheGesconisuoidiscepoli.

    Cana distava dieci chilometri da Nazaret ed era una citt pi importante di questa. La Ma-dre di Ges aveva certamente relazioni di ami-cizia con la famiglia di uno degli sposi. Secon-do lopinione di Abb Jourdain, si pu crede-re che Maria fosse unita da legami di parentela prossima alle famiglie dei giovani sposi e, essen-do stata invitata a questo titolo, ritenne Suo do-vere parteciparvi.4

    Nostro Signore la segu, portando con S i suoi primi discepoli, Giovanni, Giacomo, Pie-tro, Andrea, Filippo e Natanaele. Lo scopo del-la presenza di Ges e di sua Madre cos spiega-to dallAbb Jourdain: Ges Cristo Si degn di andare alle nozze di Cana, sia per onorare il ma-trimonio, come unanimemente insegnano i Santi Padri, sia per elevarlo alla dignit di Sacramento e mostrare alla Chiesa e al mondo che, senza la presenza del Figlio di Dio e di Sua Madre Santis-sima, non ci sono nozze sante e gradite a Dio.5 Tuttavia avendo gi trattato di questo argomen-to in un precedente articolo, analizzeremo ora in particolare il ruolo della Madonna.6

    opportuno sottolineare nel commento di questo versetto, una caratteristica dello spiri-

    to cattolico: la considerazione che la vita uma-na, condotta in conformit con losservanza della legge di Dio, deve essere gradevole, avere il suo conforto e le sue gioie. Partecipando alla festa, il Signore Ges e la Madonna hanno dimostra-to che le legittime espansioni della vita dome-stica sono sante, e che lo spirito cristiano non distante n antisociale.7 La gioia moderata del buon cibo e del buon bere, il casto piacere della mensa ed altri leciti diletti come, per esempio, la musica o un ambiente arredato con buon gusto e raffinatezza, sono molto in sintonia con lo spiri-to della Chiesa, in quanto propiziano il progresso nellamore di Dio.

    In quella celebrazione matrimoniale santifi-cata dalla Sua presenza, inconcepibile che No-stro Signore e la Madonna siano passati inosser-vati. Nella fisionomia, nel portamento, nel modo di essere, soprattutto nello sguardo di entrambi, doveva trasparire lincommensurabile superiori-t rispetto a tutti gli altri. Inevitabilmente, unau-reola soprannaturale doveva circondarLi, atti-rando la curiosit dei commensali. Ha detto pa-dre Ambroise Gardeil, OP che pi che dai suoi miracoli e dalle sue osservazioni, era dalla pace che da Lui scaturiva, la dimostrazione che Nostro Signore era Figlio di Dio.8

    Sempre desiderosa di fare del bene agli altri3Nelfrattempo,venutoamancareilvino,lamadrediGesglidisse:Nonhannopivino.

    Secondo lusanza ebraica, le donne non si se-devano a tavola nei banchetti, ma rimanevano separate dagli uomini e si occupavano della pre-parazione dei cibi. Le pi anziane supervisio-navano il lavoro delle pi giovani, prendevano le decisioni e guidavano il servizio che era fatto a tavola.9 Dal tenore del versetto si evince che tra queste doveva figurare la Madonna, che sta-va aiutando gli anfitrioni per il buon esito del-la festa.

    Come sempre, incurante di Se stessa, Maria prestava attenzione a tutto, desiderosa di fare del bene agli altri. Ha capito, forse anche senza che nessuno Gliela comunicasse, la situazione imba-razzante: era finito il vino. Che vergogna per i pa-droni di casa! Quanto grande sarebbe stata la de-lusione, quando si fosse saputo! Questo non accaduto, perch, come dice San Bernardino da Siena, il Cuore di Maria non avrebbe potu-

    Le sante donne dellAntico Testamento prefigurarono la Vergine Maria, rivelando aspetti

    della Sua ineguagliabile anima

    Vetrate di Giuditta ed Ester della Chiesa di Saint-Germain LAuxerrois, Parigi

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  • Gennaio 2010 Salvami Regina 13

    Nella sua intuizione di Madre e di Vergine illuminata, si rese conto che era arrivato il momento per Ges di rivelare il segreto messianico

    to non vedere una necessit, un dolore e anche senza essere pregata, Lei interviene, chieden-do un miracolo per togliere dallimbarazzo que-sti umili sposi.10

    La Madonna aveva interpretato tutto con saggezza e certamente consider che la Provvi-denza aveva permesso la mancanza del vino per dare a Ges loccasione di manifestare la Sua Divinit. Lui non ha operato nessun prodigio, ma Lei non mette in dubbio il Suo potere so-prannaturale, e la Sua comunicazione implica una preghiera che faccia il possibile, anche un miracolo commenta Beringer.11

    Infatti, come sottolineano i professori Gesu-iti, nella sua intuizione di Madre e di Vergine illuminata, si rese conto che era arrivato il mo-mento per Ges di rivelare il segreto messiani-co, nascosto per tanti anni. Il commiato prece-dente, il battesimo, la predicazione di Giovan-ni e i discepoli che seguivano Ges, tutti que-sti episodi Le dicono che cominciata una fase nuova: la Vita Pubblica.12

    Daltra parte, il Signore Ges doveva aver gi rivelato a Sua Madre il grande mistero dellEu-caristia, forse per consolarLa per tutta la pas-sione, attraverso cui Egli sarebbe dovuto passa-re, e per labbandono in cui Lei sarebbe rima-sta sulla terra per circa quindici anni.13 Maria avrebbe atteso, quindi, con trepidazione il mo-mento di poter comunicare ed essendo manca-to il vino, Lei avrebbe ben potuto pensare che questa fosse una buona occasione per anticipa-re listituzione dellEucaristia.14

    Prefigurazione del miracolo eucaristico4EGesrispose:Chehodafareconte,odonna?Nonancoragiuntalamiaora.

    Sebbene la parola donna, contenuta nella risposta di Ges, suoni piuttosto dura al nostro orecchio, nel linguaggio del tempo denotava, al contrario, rispetto e solennit, inclusa una gran-de stima ed anche una sfumatura di tenerezza. In passato non era raro usarla per rivolgersi a principesse e regine.15

    Nostro Signore aveva perfettamente compre-so linsinuazione di Sua Madre, e usando la pa-rola donna per rivolgersi a Lei, ha voluto in-dicare, come afferma Maldonado, il desiderio di allontanare da S ogni sospetto di amore uma-no, nel compiere il miracolo.16 I professori del-

    la Compagnia di Ges esprimono la stessa opi-nione: Ges non nega il miracolo che Gli sta-to chiesto, ma nega che lo operer per un mo-tivo meramente umano. In tutto Egli si muove per volont del suo Padre celeste.17

    Anche Nostro Signore, non poteva essere al-trimenti, doveva provar pena per la situazione di quelle famiglie. Tuttavia, desiderava istruire i Suoi discepoli e associare la Madonna alla Sua opera, mostrando il ruolo decisivo di mediazio-ne di Sua Madre. Per questo, di sicuro Si ralle-gr nel sentire la richiesta di Maria e, secondo il noto esegeta P. Lagrange, rispose come chi dice: Lascia fare a me, tutto andr bene [...] con pi dignit nel tono, ma certamente anche con pi affetto nella modulazione della voce.18

    Dicendo la mia ora non ancora arrivata, Ges dichiara che ancora troppo presto per listituzione dellEucaristia.19 Inoltre, afferma San Giovanni Crisostomo, non essendo Egli an-cora conosciuto come il Messia, non era il mo-mento di manifestarSi facendo un miracolo.20

    La fiducia nella Madonna deve essere totale5Lamadrediceaiservi:Fatequellochevidir.

    La Madonna conosceva molto bene il Sacro Cuore di Ges, fornace ardente di carit, gene-rato nel tempio sublime che il Suo chiostro ma-

    Gus

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    Cana dista dieci chilometri da Nazaret e, allepoca di Ges, era la pi importante delle due

    Facciata ed interno della chiesa eretta nel luogo delle nozze di Cana - Kafr Kanna, Israele

  • 14 Salvami Regina Gennaio 2010

    Ges soddisfa alla domanda con sovrab-bondanza, donando sei barili pieni, ossia circa 600 litri del vino migliore

    terno. Conoscendo in modo privilegiato, come Madre, il Cuore di Suo Figlio, sa che sar ascol-tata e raccomanda ai servi di fare tutto quello che dir loro. E cos, su richiesta di Maria, si anticipa eccezionalmente lora dei miracoli di Cristo.21 lefficacia dellOnnipotenza supplicante.

    Questo ci mostra come dobbiamo aver fiducia nella Madonna, senza restrizioni, anche quando ci sembra di meritare il rifiuto di Nostro Signo-re. Sar Lei che ci soccorrer, quando, anche a noi, mancher il vino. Infatti assoluto, per di-segno divino, il potere di impetrazione della Me-diatrice di tutte le grazie. Nella Sua insondabile bont, il Redentore ha promesso: Qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome, io lo fa-r (Gv. 14, 13). Ora, se questo valido per noi, concepiti nel peccato originale e con tante mise-rie personali, come non lo sar in altissimo grado per la Sua incomparabile Madre ?

    Se sulla terra, Ges non Le ha negato nul-la, agirebbe altrimenti stando nel Cielo?22 Se ha fatto questo stupendo miracolo, anche se non era ancora il momento, possiamo essere sicu-ri che, ora s, il Suo tempo venuto, poich in Cielo come Sacerdote Eterno presso il Pa-dre per intercedere per noi (Eb. 4, 14). L sta per soddisfare le nostre sollecitazioni, resta l al-la merc delle richieste della Madonna. Ben a proposito conclude il pio Cardinale de La Lu-zerne, Allapice della gloria, avrebbe Ella perso il suo potere? Il premio per le sue incomparabi-li virt sarebbe quello di avere meno credito da-vanti a Dio? [...] Colui che sulla terra era sotto-messo ai Suoi ordini, in Cielo, respinger le Sue preghiere?.23

    Cos, stiamo certi che, ricorrendo a Maria, saremo soddisfatti in ogni circostanza.

    Nei miracoli, Dio vuole la nostra cooperazione6VieranolseigiaredipietraperlapurificazionedeiGiudei,contenenticia-scunadueotrebarili7EGesdisselo-ro:Riempitedacqualegiare;eleri-empironofinoallorlo.

    Raccomandando ai servitori di fare quello che Ges avrebbe comandato loro, la Madonna li aveva istruiti a non porre nessun ostacolo alla volont di Ges. E ci che ripete costantemen-te nelle nostre anime: Fate quello che vi dir, o seguite la voce interiore della grazia, senza contrapporle alcuna resistenza.

    Purtroppo, spesso non sappiamo interpreta-re bene la voce di Dio, e opponiamo resisten-za alla grazia, al contrario dellattitudine esem-plare di quei servitori. Senza dubbio, deve esse-re sembrata loro strana lidea di fornire acqua in un banchetto, ma obbedirono prontamente, senza fare la minima osservazione.

    Una lezione importante trae da questo pas-saggio P. DHauterive: In questo episodio, dobbiamo considerare com importante obbe-dire fedelmente a Dio e a chi occupa il suo po-sto in mezzo a noi, senza indagare con troppa curiosit il motivo per il quale ci ordina una co-sa o laltra.24 Dio vuole la nostra cooperazio-ne nei miracoli, con la fede, con lobbedienza alla voce della grazia nel nostro intimo. co-me se dicesse, secondo le sagge parole di Abb Jourdain: Se tu farai quello che puoi, Egli far quello che non puoi.25

    Il modo di compiere il miracolo8Disselorodinuovo:Oraattingeteeportatenealmaestroditavola.Edessiglieneportarono

    9Ecomeebbeassaggiatolacquadiven-tatavino,ilmaestroditavola,chenonsapevadidovevenisse(malosapevanoiservicheavevanoattintolacqua),chia-mlosposo.

    Nei suoi miracoli, Ges intendeva, o soddi-sfare la fame della moltitudine come quando ha moltiplicato i pani e i pesci o soddisfare altre necessit impellenti. In questo caso, tutta-via, non era indispensabile che Egli trasformas-se lacqua in vino, perch la sua mancanza non avrebbe arrecato gravi danni a nessuno.

    Tuttavia, Ges soddisfa alla domanda con sovrabbondanza, donando sei barili pieni, os-sia circa 600 litri del vino migliore, quantit di gran lunga superiore rispetto alla necessit del momento. Qual la ragione di questo eccesso?

    Nostro Signore ha agito cos per mostrarci che il superfluo, di per s, non solo non pec-

    Dettaglio di Nozze di Cana Cattedrale di Oviedo (Spagna)

  • Gennaio 2010 Salvami Regina 15

    Il vino, frutto di questo miracolo, stato senza dubbio il pi delizioso mai prodotto

    cato, ma pu anche essere legittimo e racco-mandabile. Questa abbondanza di vino, affer-ma il cardinale Goma, non servir ad un abu-so da parte degli invitati, perch la semplice presenza di Ges li conterr, ma per liberare alcuni amici o parenti da una situazione grave e alleviarli nella loro povert, dando loro quel-la tale quantit di vino.26 Non senza ragione, dunque, il grande esegeta don Fillion ci invi-ta ad ammirare la munificenza regale del do-no nuziale di Ges.27

    Daltra parte, si deve prestare attenzione ad un dettaglio importante: il miracolo stato compiuto senza nessuna formula o gesto ester-no, salvo lordine dato dal Signore ai servito-ri, ed avendo essi obbedito, non cera pi lac-qua nei vasi, ma il vino. P. DHauterive riassu-me in termini precisi quanto accaduto: Con un atto della sua volont sovrana, la volont con la quale egli d ordini agli elementi, come loro Si-gnore, Ges immediatamente ha cambiato la sostanza dellacqua in sostanza di vino.28 Tut-tavia, nella Santa Cena, quando opera la tran-sustanziazione del pane e del vino, Egli utilizza una formula fissa, che la Chiesa utilizza ancor oggi nella Liturgia.

    Non ha fatto lo stesso a Cana, perch quellatto non avrebbe dovuto essere ripetu-to dai posteri. E sebbene il miracolo di Ca-na sia stato spettacolare, fu molto inferiore rispetto a quello che si opera in ogni Messa, con la transustanziazione del pane e del vino in Corpo, Sangue, Anima e Divinit di Nostro Signore. NellEucaristia, il miracolo non vi-sibile: il sacerdote pronuncia le parole della Consacrazione e sia lostia che il vino consa-crati continuano ad avere laspetto di pane e di vino, anche se stata mutata la sostanza. Questo il modo per provare la nostra fede.

    Il miglior vino fu servito alla fine10eglidisse:Tuttiservonodaprinci-pioilvinobuonoe,quandosonounpobrilli,quellomenobuono;tuinvecehaiconservatofinoadorailvinobuono.

    Il vino frutto, di questo miracolo, stato sen-za dubbio il pi delizioso mai prodotto nella Storia il vino dei vini perch fatto da Dio stesso.

    Dalla circostanza di essere servito alla fine, possiamo trarre unapplicazione per la nostra

    vita spirituale. Quando cediamo alla seduzione del peccato, noi esauriamo in primo luogo il vi-no buono: il godimento dei piaceri e lillusione di una felicit perfetta ma subito dopo, essendo ormai ubriacati dal vizio, ad essi subentrano tri-stezza e frustrazione.29

    Al contrario, quando ci impegnamo nel cam-mino di santificazione, forse possiamo trovare allinizio difficolt o privazioni. Presto seguir, tuttavia, il delizioso vino di consolazioni spi-rituali. Inizialmente, il mondo promette be-ni, gioia, piaceri, ma alla fine d solo amarezze, sofferenze, disperazione. Dio, al contrario, a chi si consegna a Lui, fa sentire lamarezza del cali-ce di Ges Cristo, pene e fatiche, ma alla fine le sofferenze e le lacrime cedono il passo ad una gioia ineffabile, a torrenti di delizie.30

    Ecco una parola di speranza e di consola-zione a chi soffre: si sta preparando per loro il buon vino tramutato dal Signore.

    I miracoli di Nostro Signore dimostrano la sua Divinit11EstefoioinciodossinaisdeJesus.EleCosGesdiedeinizioaisuoimi-racoliinCanadiGalilea,manifestlasuagloriaeisuoidiscepolicredetteroinlui.

    Fino a quel momento, la fede dei discepoli era ancora debole e questo miracolo lha consolidata

    Nozze di Cana Vetrate della Cattedrale di Reims, Francia

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  • 16 Salvami Regina Gennaio 2010

    La miseria spirituale del mondo si trasformer, attraverso lintercessione della Madre di Dio, in qualcosa di straordina-rio, che non possiamo nemmeno immaginare

    Dal tenore di questo versetto si pu dedur-re che fino a quel momento i discepoli non ave-vano pienamente creduto nel Maestro. Aveva-no gi cominciato a credere in Lui afferma il Cardinale de la Luzerne perch si vincola-rono alla Sua persona ma la loro fede era anco-ra debole, forse anche incerta e questo miracolo lha consolidata, rendendola pi viva e forte.31 Questo miracolo fu necessario, quindi, perch essi vedessero in Nostro Signore, il Messia.

    Da qui linvito ad aderire a Dio gi allinizio della nostra vita spirituale, senza richiedere mi-racoli o consolazioni, come Egli stesso disse a Tommaso: Beati quelli che credono senza ve-dere (Gv. 20, 29).

    III Il MIglIor vIno della storIa: Il regno dI MarIa

    Tenuto conto delle perplessit e paure che il mondo di oggi pu causarci, il Vangelo di questa domenica ci invita alla speranza perch sappia-mo che, quando lumanit raggiunge un livello

    1 SO LUIS GRIGNION DE MONTFORT. Tratado da Verdadeira Devoo Sants-sima Virgem, n.23. 15.ed. Pe-trpolis: Vozes, 1987, pag.30.

    2 Insegna, a questo riguardo, San Tommaso: Lumanit di Cristo, per il fatto di esse-re unita a Dio; la beatitudi-ne creata, per essere nel di-lettarsi in Dio; e la Beata Vergine, per esser la Madre di Dio, hanno fino a un cer-to punto infinita dignit, che proviene dal bene infinito che Dio. (SAN TOMMA-SO DAQUINO. Summa Te-ologica, I, q.25, a.6, ad. 4).

    3 Cf. FERNNDEZ TRU-YOLS, SJ, Andrs. Vi-da de Nuestro Seor Jesu-cristo. Madrid: BAC, 1954. pagg.150-152.

    4 JOURDAIN, Zphyr-Cl-ment. Somme des grandeurs de Marie. Paris: Walzer, 1900, t.II, pag.461.

    5 Idem, ibidem.6 Rivista Araldi del Vangelo, n

    22 (Ottobre 2003).7 GOM Y TOMS, Isidro. El

    Evangelio explicado. Barce-lona: Casulleras, 1930, v.I, pag.454.

    8 GARDEIL,OP, Ambroise. El Esprito Santo en la vida cri-stiana. Madrid: Rialp, 1998, pag.167.

    9 Cf. DIDON, OP, Henri. Je-sus Christo. Porto: Chardron, 1895, v.I, p.187; TUYA, OP, Manuel de. Biblia Comen-tada. Madrid: BAC, 1964, pagg.999-1000.

    10 Apud SAN BERNARDINO DA SIENA. Explication des vangiles. Hong-Kong: Im-primerie de la Socit des Missions trangres, 1920, t.I, pag.272.

    11 BERINGER, R. Repertorio universal del predicador. Bar-

    celona: Litrgica espaola, 1933, v.I, pag.198.

    12 Cf. LEAL, SJ, Juan; PA-RAMO, SJ, Severiano del; ALONSO, SJ, Jos. La Sa-grada Escritura. Texto y co-mentario por los Profesores de la Compaa de Jess. Nuevo Testamento I, Evangelios. Ma-drid: BAC, 1961, pag.846.

    13 Non c dubbio che Maria conobbe il proposito di Cri-sto di istituire lEucaristia molto prima che fosse isti-tuito un tanto augusto sa-cramento. (ALASTRUEY, Gregorio. Tratado de la Vir-gen Santsima. Madrid: BAC, 1956, pagg.678-679).

    14 Cf. ALASTRUEY, op. cit., pagg. 680-681.

    15 Cf. JOURDAIN, op. cit., p.59; TUYA, OP, Manuel de. Biblia comentada, II. Ma-drid : BAC, 1964, p.1006 ; CAROL, OFM, J.B. Ma-riologa. Madrid: BAC,

    di degrado morale, dove tutto sembra perduto, lintercessione onnipotente di Maria otterr dal suo Figlio Divino il mutamento dellacqua in questo caso, unacqua inquinata dal peccato nel vino migliore.

    La miseria spirituale del mondo si trasfor-mer, attraverso lintercessione della Madre di Dio, in qualcosa di straordinario, che non pos-siamo nemmeno immaginare: il Regno di Ma-ria, cio il trionfo del suo Cuore Sapienziale e Immacolato, da Lei annunciato a Fatima.

    La frase del Vangelo di oggi: Hai lascia-to il miglior vino per la fine pu proprio si-gnificare: Hai lasciato, o Dio, le Tue migliori grazie per i tempi a venire. Le grazie pi ec-cellenti, i pi insigni benefici, i maggiori san-ti, le culture pi raffinate tutto ci che po-teva esserci di meglio, fu riservato per questa era mariana.

    In un modo soave, ma rapido e diretto ta-le come lacqua stata trasformata in vino al-le nozze di Cana , la Madonna otterr dal Suo Divino Figlio la santificazione delle no-

  • Gennaio 2010 Salvami Regina 17

    In questa era a venire, Maria sar stabilita Regina dei Cuori e cose meravigliose accadranno in questo mondo

    1964, p.103-104; DEHAUT. LEvangile expliqu, dfen-du, mdit. Paris: Lethielleux, 1867, pag.39-40.

    16 MALDONADO, SJ, Juan de. Comentarios a los cua-tro Evangelios. III. Evangelio de San Juan. Madrid: BAC, 1954, p.155.

    17 LEAL, SJ; PARAMO, SJ; ALONSO, SJ, op. cit., pag.847.

    18 LAGRANGE, OP, M.J. van-gile selon Saint Jean. Paris: Lecoffre, 1936, pag.56.

    19 Che Cristo abbia cogita-to di istituire lEucaristia in quelloccasione insinuato da SantAgostino [...]. E San Massimo di Torino afferma: Dicendo la mia ora non ancora arrivata, prometteva quellora della sua gloriosis-sima Passione e il vino della nostra Redenzione (ALA-STRUEY, op. cit., pag.680).

    20 Cf. SAN JUAN CRISSTO-MO. Homilas sobre el Evan-gelio de San Juan (1-29). Ma-drid: Ciudad Nueva, s/d. pag.268.

    21 TUYA, OP, op. cit., pag. 1003.22 Cf. CL DIAS, EP, Joo Sco-

    gnamiglio. Pequeno ofcio da Imaculada Conceio comen-tado. So Paulo: Artpress, 1997, pagg.283-285.

    23 LUZERNE. Explication des vangiles. Paris: Mequignon Junior, 1847, t.I, pag.194.

    24 DHAUTERIVE, P. La suma del predicador. Paris: Luis Vi-vs, 1888, t.II, pag.284.

    25 JOURDAIN, op. cit., t.VII, pag.368.

    26 GOM Y TOMS, op. cit., pag.451.

    27 FILLION, Louis-Claude. Vi-da de Nuestro Seor Jesucristo. Madrid: Rialp, v.I, pag.335.

    28 DHAUTERIVE, op. cit., pag.302.

    29 importante notare che, co-me sottolineano i professori della Compagnia di Ges, la parola ubriacati non deve esser presa in questo verset-to nel senso peggiorativo di ubriachi, bens come parte di una specie di proverbio (LEAL, op. cit., pag.852). Da parte sua, il Cardinal Gom interpreta queste parole co-me una amabile battuta di spirito (Op. cit., pag.451). Nello stesso senso si pronun-ciano lAbb Dehaut (Op. cit., pag.26) e i professori di Salamanca (TUYA, op. cit., pag.1002).

    30 Epitres et vangiles avec des ex-plications. Paris: Jean Ma-riette, 1727, t.I, pag.199.

    31 LUZERNE, op. cit., pag.200.32 JOURDAIN, op. cit., t.VII,

    pag.369.33 SO LUIS GRIGNION DE

    MONTFORT, op. cit., n.217, pag. 211.

    stre anime. Per ottenere questo felice rinnova-mento, ci basta soltanto seguire il saggio consi-glio del Abb Jourdain: PresentaLe le tue ne-cessit, la tua miseria, la tua debolezza e sup-plicaLa: Vergine Santissima, mi manca il vi-no dellamore e della devozione, ho appena un po dacqua fredda e insipida; chiedi a tuo Fi-glio, che la converta in vino.32

    In questa era a venire, Maria sar stabili-ta Regina dei Cuori e cose meravigliose acca-dranno in questo mondo, dove lo Spirito Santo, trovando la Sua amata Sposa come riprodotta nelle anime, a loro scender abbondantemen-te, riempendole dei Suoi doni, in particolare del dono della saggezza, al fine di operare meravi-glie della grazia. Quando arriver questo tempo felice, questo secolo di Maria, in cui molte ani-me elette, perdendosi negli abissi del loro inti-mo, diventeranno copie vive di Maria, per ama-re e glorificare Ges Cristo?.33

    Per amoroso disegno del Suo Divino Figlio, il miglior vino della Storia verr alla fine, e sar il vino di Maria!

    Statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria appartenente agli Araldi del Vangelo

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  • 18 Salvami Regina Gennaio 2010

    Il fondatore degli Araldi,

    Dottore in Diritto Canonico

    La tesi di dottorato di Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, dal titolo La genesi e lo sviluppo del Movimento degli Araldi del Vangelo e il loro riconoscimento

    canonico ha ricevuto il massimo dei voti allAngelicum di Roma.

    Roma, centro di for-mazione accademi-ca dei chierici di tut-to il mondo, spicca la

    famosa Universit Pontificia di San Tommaso dAquino, pi no-ta come Angelicum. Appartenente allOrdine di San Domenico, lori-gine di questo istituto di istruzio-ne superiore risale allo Studium medievale, fondato nel 1220. Le sue facolt di Filosofia e Dirit-to Canonico hanno una tradizio-ne pi che secolare, essendo state fondate rispettivamente nel 1882 e nel 1896.

    Contenuto della Tesi di dottoratoIn questa prestigiosa universit,

    il 27 novembre scorso, Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias ha presenta-to la difesa della sua Tesi di dottora-to in Diritto Canonico. Intitolata La genesi e lo sviluppo del Movimento de-gli Araldi del Vangelo e il loro ricono-scimento canonico, lopera si propo-ne di valutare qual la figura giu-ridica pi adatta al Movimento degli Araldi.

    La tesi suddivisa in tre capitoli, nel primo analizza le varie figure as-sociative esistenti nellattuale legisla-zione canonica. Nel secondo, viene

    descritto il percorso vocazionale del fondatore, nonch levoluzione giuri-dica del Movimento, dalla sua gene-si fino ad oggi. Nello stesso, si spie-ga con precisione e rigore il ruolo im-portante svolto dal prof. Plinio Cor-ra de Oliveira, nella formazione re-ligiosa, filosofica e culturale di Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, renden-do cos palese quanto il pensiero e la personalit di questa figura di spicco del laicato cattolico del XX secolo, abbiano influenzato il carisma degli Araldi del Vangelo. Il terzo capito-lo presenta gli elementi essenziali del carisma e della spiritualit del Movi-

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  • IGennaio 2010 Salvami Regina 19

    mento, che possono essere riassunti in una fervente devozione alla Santa Eucaristia, a Maria e al Papa. Infine, lautore della Tesi sviluppa importan-ti e proficue conclusioni.

    Lopinione degli esaminatori

    Il Consiglio Esaminatore era co-stituito dal Rev.mo Don Bruno Esposito, OP, Decano della Facol-t di Diritto Canonico ed Orienta-tore della Tesi, dal Rev.mo Don Jan

    n occasione della difesa della Tesi di dottorato in Diritto Canonico, presso la Pontificia Uni-

    versit San Tommaso dAquino (Angelicum), a Roma, mons. Joo Scognamiglio Cl Dias sta-to ricevuto dal Papa Benedetto XVI, nel giorno 26 novembre.

    Allinizio delludienza, il Santo Padre ha menzio-nato, con elevato grado di soddisfazione, la caratteri-stica croce degli araldi, che il fondatore di detta asso-ciazione indossava al petto, sopra la tonaca.

    Mons. ha affermato: quanto sono grato per lap-provazione pontificia concessa alla societ clerica-le Virgo Flos Carmeli e la Societ femminile Regina Virginum. Il Papa ha risposto: Ve lo meritate, lo me-ritate. Infine, ha saputo che presto gli Araldi terran-no 112 dottori in Teologia, Filosofia e Diritto Cano-

    nico, Il Papa Benedetto XVI ha voluto sapere quali le universit in cui si sono svolti gli studi.

    stato informato che esse sono: lAngelicum , la Gregoriana e la Salesianum, a Roma; lUniversit Pon-tificia Bolivariana, a Medelln; la Facolt di Teologia Pontificia e Civile, a Lima e il Pontificio Istituto di Di-ritto Canonico, a Rio de Janeiro.

    Come pegno della loro devozione alla Chiesa e al-la Cattedra di Pietro, mons. Joo ha donato al Papa un Rosario costituito da rubini e diamanti, confezionato dal Settore Artistico degli Araldi del Vangelo.

    Benedetto XVI nel vederlo, sorpreso, ha risposto: Prezioso, prezioso!

    Alla fine il Santo Padre ha concesso una benedizio-ne apostolica a tutti gli integrati del movimento degli araldi del mondo intero.

    Udienza con il Santo Padre

    Sliwa, OP, Vice-Decano della Facol-t di Diritto Canonico e dal Rev.mo Don Marcelo Santos das Neves, OP, noto professore della Facolt di Di-ritto Canonico e Censore della Tesi.

    Dopo lesposizione, P. Bruno Esposito e P. Marcelo Santos das Neves hanno presentato una serie di questioni a Mons. Joo ou Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, dando in seguito il loro parere in merito al lavoro presentato. Hanno inoltre sot-

    tolineato che allAngelicum non era ancora mai successo che un fondato-re difendesse la propria tesi. Data la rilevanza dellopinione di questi inse-gnanti di fama, pubblichiamo, a se-guire, il testo del giudizio di ognuno.

    La tesi di Mons. Joo Scognami-glio Cl Dias, che ha ricevuto il pun-teggio massimo, verr pubblicata a breve in Brasile e sar disponibile in quattro lingue: portoghese, spagno-lo, italiano e inglese.

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  • 20 Salvami Regina Gennaio 2010

    I - aspettI salIentI della tesINella Costituzione Apostolica Sa-

    pientia christiana, che disciplina at-tualmente le universit ecclesiasti-che, quando si tratta del ciclo di Dot-torato, leggiamo: Per ottenere il Dot-torato si richiede anche una disserta-zione dottorale che rappresenti un ef-fettivo contributo per il progresso del-la scienza, che sia stata elaborata sot-to la guida di un professore, pubblica-mente difesa e collegialmente appro-vata ; che sia stata inoltre pubblicata, almeno la sua parte principale.1

    Storia e attualit di una realt ecclesiale dalle parole del fondatore stesso

    Gli effetti che essa produce nell ordinazione canonica, cio, labilita-zione ad insegnare in una facolt e lidoneit ad occupare i pi alti in-carichi ecclesiastici,2 sottolineano il suo valore e la sua importanza nel sistema degli studi ecclesiastici: essa deve esser frutto di un autentico la-voro di investigazione e non limitarsi ad una mera compilazione.

    Secondo la norma in vigore, si per-mette di difendere la tesi di Dottora-to dopo un anno di iscrizione al ter-zo ciclo. Tuttavia, questo tipo di la-voro scientifico richiede tempo e, so-

    Originalit, scientificit ed esperienza

    Forse per la prima volta [all Angelicum], il fondatore stesso, in modo scientifico, presenta la storia e lattualit di questa realt ecclesiale che, sotto la mozione dello Spirito Santo, nata anche grazie a lui, dichiara il Moderatore della Tesi.

    prattutto, esperienza, che si conquista soltanto, a nostro parere, dopo unini-ziazione nellinsegnamento come as-sistente di un altro professore o in un seminario maggiore, situazione con-templata nella legislazione sulla ma-teria (cfr. Norm qudam de 20-VI-1968, n. 44, c). Si arriva a questa fa-se, normalmente, dopo lunghi an-ni di studio, oppure per la familiari-t con loggetto della propria ricerca, in unet gi matura, contrariamente a quanto avviene di solito nei sistemi universitari civili.

    Dunque, loriginalit, la scien-tificit e l esperienza si coniugano in modo tutto particolare nel pre-sente lavoro di Mons. Scognamiglio Cl Dias, mentre, forse per la prima volta, il proprio fondatore, in modo scientifico, presenta la storia e lat-tualit di questa realt ecclesiale che, sotto la mozione dello Spirito Santo, nata anche grazie a lui.

    Discorso fondamentale senza preconcetti

    Allo stesso tempo, lautore pren-de in considerazione e presenta al-cune possibilit per avere, in futu-ro, un riconoscimento canonico di un altro tipo del movimento Araldi del Vangelo, con lo scopo di salva-

    guardare meglio lunit del carisma ricevuto. Aspetto sensibile al cuore di chi ha la coscienza di essere pa-dre e responsabile di quello che gli stato affidato dalla Provvidenza Divina per il bene di tutta la Chiesa, ma ugualmente importante per co-loro che hanno scelto di abbracciare tale carisma e anche per coloro che, nella Chiesa, esercitano il servizio dellautorit in nome di Cristo. Da-ta la componente sociale della Chie-sa, , dunque, di importanza cru-ciale risolvere la relazione tra ca-risma carisma-istituzione istituzionalizzazione del carisma, per questo serve lausilio prezioso e indispensabile della scienza cano-nica, cosa che il candidato ha com-preso e applicato pienamente, senza nessun tipo di preconcetto ideologi-co, al quale, purtroppo, sono esposti molti nella Chiesa, ieri come oggi, che oppongono la Chiesa della Ca-rit e dello Spirito alla Chiesa istitu-zione e del diritto.

    Una nuova categoria giuridica, che salvaguardi lunit del carisma

    Dalla presentazione che abbia-mo appena ascoltato, sorge lo sche-ma della ricerca condotta a parti-

    P.BrunoEsposito,OPModeratore della Tesi

  • Gennaio 2010 Salvami Regina 21

    re dallanalisi della realt associati-va nella Chiesa e delle diverse for-me di riconoscimento canonico (cap. I: pag. 13-125), per continua-re nel capitolo seguente con lespo-sizione della genesi e dello sviluppo del carisma degli Araldi del Vange-lo (cap. II: pag. 126-233) e conclu-dere con lesame analitico del cari-sma, della spiritualit e delle finali-t degli Araldi (cap. III: pag. 234-287). Nelle conclusioni, il candida-to, alla luce della ricerca realizza-ta, propone lelaborazione di una nuova categoria giuridica che sal-vaguardi lunit del carisma. In ef-fetti, nella situazione attuale si regi-stra una frammentazione del ca-risma degli Araldi in diversi sogget-ti giuridicamente indipendenti (cfr. pag.292) e si chiede, pertanto, se sar sufficiente un semplice vinco-lo tra le suddette realt per garan-tire nel futuro lunit (cfr. pag.293).

    Il candidato studia ampiamente, e in modo scientifico, lintera que-stione, a partire dal diritto vigente ed esaminando la storia dei vari ri-conoscimenti canonici degli Araldi del Vangelo, ma allo stesso tempo mettendosi in una prospettiva di ju-re condendo. Anche se, prima del-la pubblicazione, sono da rivedere

    alcuni punti, il lavoro merita di es-sere pubblicato integralmente o in parte, a discrezione del candidato, dopo aver apportato le correzioni indicate dal Moderatore ed, even-tualmente, dal Censore. Natural-mente, questa pubblicazione con-tribuir non solo al bene degli Aral-di del Vangelo e alla conoscenza della loro storia per le generazioni future, ma servir anche a che mol-ti, tra il popolo di Dio, prendano coscienza dellimportanza, in que-sta materia, di essere animati dal-la fede e dalla ricerca sincera del-la volont di Dio, che non disdegna n rifiuta gli strumenti giuridici, al contrario, li utilizza con lo spiri-to di libert dei figli di Dio, sempre nellobbedienza al Vicario di Cristo e al Collegio episcopale.

    II doMande e rIsposte

    P.BrunoEsposito:A pag.29, nota 58, citando Giovanni Paolo II, si accenna alla distinzione tracarisma originario e il suo passaggio al movimento. Cosa pensa a questo proposito? Esiste una differenza tra il carisma del fondatore e il carisma della fondazione? In questa prospettiva, che cosa pensa del

    ruolo dellautorit ecclesiastica e la giustificazione teologico-giuridica?

    Mons. Joo Scognamiglio ClDias: Largomento Fondatori stato studiato, soprattutto, dopo il Concilio. In realt, i fondatori e le fondazioni esistono praticamente dallinizio dellumanit. Dio agisce sugli uomini, nella maggior parte dei casi indirettamente, facendo in modo che alcuni conoscano la veri-t attraverso gli altri. E allinterno di questo gioco di relazioni fra gli uomini con Dio che sorgono i fon-datori.

    Prendiamo, per esempio, nellAn-tico Testamento, Elia. Egli consi-derato il fondatore dellOrdine Car-melitano. Davanti ad Acab e Geza-bele, egli manifesta un carisma mol-to combattivo, energico, vigoroso e anche militante. Propone una dispu-ta con i profeti di Baal e questi, do-po aver perso la disputa, vengono da lui uccisi. N pi n meno, sono 450 uomini che Elia sgozza con le pro-prie mani.

    Questo certamente non fa par-te del carisma dellordine carmelita-no; non si pu dire che tutti i carme-litani debbano sguainare una spa-da. Pertanto, possono esistere dif-ferenze tra il carisma del fondatore

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    I membri della Giuria P. Marcelo Santos das Neves, OP, P. Bruno Esposito, OP, e P. Jan Sliwa, OP ascoltano attentamente la difesa della Tesi

  • 22 Salvami Regina Gennaio 2010

    gno speciale dello Spirito, in modo inequivocabile.

    Allora, il fondatore deve essere ispirato dallo Spirito Santo ad ave-re fiducia nellistituzione e fiducia nella giurisprudenza. Listituzio-ne deve aver fiducia nel fondatore

    po per il quale lo Spirito Santo ha ispirato questa fondazione.

    Il ramo sacerdotale parte del carisma?

    P. Bruno:A pag. 190 si dice che unassocia-zione privata di fedeli, non potendo incardinare ministri sacri, corre il ri-schio di vedere dissolto il carisma: potrebbe spiega-re meglio questafferma-zione? Inoltre, nella con-clusione (cfr. pag.291), si parla del ramo sacer-dotale. Insomma, il suo apparire fa parte del ca-risma o effetto di una necessit pratica: fornire assistenza spirituale agli

    associati?Mons. Joo: Ad un certo mo-

    mento, il Movimento cresciuto tanto che non era possibile contare su unassistenza spirituale esterna. Inclusivamente, perch lo stesso carisma avrebbe potuto soffrire un certo scolorimento, ossia, avrebbe potuto esser travisato da certi sa-cerdoti. Purtroppo, abbiamo avuto varie esperienze negative in questo senso. stato dunque per una ra-gione pratica amministrare i sa-cramenti ai propri membri che si creato il ramo sacerdotale.

    Ma lo Spirito Santo soffia do-ve vuole, come vuole e nei momen-ti alle volte meno attesi. accadu-to che, una volta costituita la Socie-t di Vita Apostolica Clericale Vir-go Flos Carmeli, i suoi membri si sono resi conto che il carisma degli Araldi non poteva esser estraneo al sacerdozio, perch, dal momento che il nostro carisma si caratteriz-za per una peculiare visione di tutto luniverso e che non possibile sa-cralizzare il mondo senza la mano e la benedizione della Chiesa, era ne-cessario che esistesse un ramo sa-

    e nella giurisprudenza e colui che user la sua conoscenza del dirit-to canonico per trovare la formu-lazione giuridica adeguata, deve esser assistito dallo Spirito Santo, al fine di comprendere quali sono i desideri del fondatore e lo sco-

    La giustificazione teologico-giuridica del carisma si risolve molto semplicemente perch tutto Chiesa, tutto mozione dello Spirito Santo

    e il carisma istituziona-le, perch il carisma isti-tuzionale, il carisma del-la fondazione, va acqui-sendo i suoi contorni in conformit con le esigen-ze del tempo.

    Succede anche, spes-so, che ci sia un soffio dello Spirito Santo sul fondatore che non si ri-pete con i suoi seguaci. Costoro sono animati da parcelle del carisma, ma molto raro nella Storia che un seguace riceva la totalit dei do-ni del fondatore. Listi-tuzione, nel suo insie-me, si trova nella fonte del carisma, che il fon-datore. Qualora un or-dine religioso, un istituto o unas-sociazione si allontani dal carisma iniziale, lopera sfuma perch lo Spirito Santo rende grazie sovrab-bondanti, se esiste questa connes-sione intera tra listituzione e il ca-risma del fondatore.

    Allora, esistono differenze tra i carismi del fondatore e della fonda-zione? Su aspetti secondari, s, ma la sostanza deve essere sempre la stessa.

    Quanto alla giustificazione teo-logico-giuridica del carisma, largo-mento molto dibattuto ma, a mio parere, si risolve molto semplice-mente perch, in fin dei conti, tutto Chiesa, tutto mozione dello Spi-rito Santo.

    Chi suscita il fondatore lo Spi-rito Santo. Chi suscita listituzione lo Spirito Santo. Chi prender il fon-datore e listituzione e dar loro una formulazione giuridica appropriata che gli dia solidit, costui sar il giu-rista, non c dubbio, ma anchegli deve agire al soffio dello Spirito Santo, perch la Chiesa, quando si pronuncer su questo argomento, avr bisogno di godere di un soste-

    Il candidato studia ampiamente e in modo scientifico, lintera questione, a partire dal diritto vigente ed

    esaminando la storia dei vari riconoscimenti canonici degli Araldi del Vangelo

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  • Gennaio 2010 Salvami Regina 23

    cerdotale allinterno dellIstituzio-ne. Con lordinazione di araldi pre-sbiteri, il carisma diventato mol-to pi solido, molto pi penetran-te, molto pi ampio, pertanto, mol-to pi efficace.

    Si cominciato per una ragio-ne pratica e oggi si arriva alla con-clusione che, di fatto, il ramo sacer-dotale indispensabile a questo ca-risma.

    Finalit laicale o consecratio mundi?

    P.Bruno:Alle pag.290-291 si par-la di finalit laicale e, dopo, della fi-nalit come consecratio mundi: si tratta di un lapsus o vorrebbe spiegar-ci cosa intende con questo?

    Mons. Joo: Ho avuto la fortu-na di conoscere molti domenicani, soprattutto spagnoli. Qui a Roma, molta amicizia mi ha legato a pa-dre Raimundo Spiazzi, un luminare. Ho avuto molto a che fare con padre Fernando Castao, durante i tre pe-riodi nei quali egli stato rettore di

    Quello che pi mi ha colpito e pi mi ha dato lidea delluniversalit di questo carisma degli Araldi del Vangelo stato il convivio col Professore Plinio

    Corra de Oliveira

    Il Professore Plinio Corra de Oliveira, alla fine degli anni 50, quando pubblic il libro Rivoluzione e Contro-Rivoluzione

    questa Universit, oltre ad essere sta-to con lui molte vol-te anche in Spagna.

    Don Royo mi ha aperto pienamente le finestre mol-to grandi della Teologia e attraver-so queste mi sta-ta data la possibi-lit di comprende-re a fondo limpor-tanza essenziale del ministero sacerdo-tale. Prova di que-sta amicizia il fat-to che egli ci ha fat-to eredi della sua biblioteca e degli scritti personali.

    Anche con Don Vittorino, discepolo perfetto di Don Santiago Ramrez, OP, ho mantenu-to una relazione ricchissima, duran-te la quale ho imparato molto.

    Nelle conversazioni con tutti lo-ro, nelle loro lezioni e confe-renze, i temi sono stati sempre elevati e di ottima sostanza.

    Quello che pi mi ha col-pito e pi mi ha dato lidea delluniversalit di questo carisma stato il convivio col Professore Plinio Corra de Oliveira. Nel suo libro Rivo-luzione e Contro-Rivoluzio-ne, egli analizza tutto il pro-cesso rivoluzionario, dal Me-dioevo fino ai nostri giorni, giungendo al comunismo e

    alla IV Rivoluzione, che il triba-lismo. Ho avuto modo di analizza-re questo studio, oltre agli altri, ma soprattutto il privilegio di accompa-gnare il professore, condividendo le sue esperienze nel corso di qua-rantanni, mi ha pi tardi convinto di quanto il nostro carisma si sareb-be dovuto applicare a tutto.

    Ora, ho avuto sempre un enor-me rispetto per le persone consa-

    crate. Per me, un sacerdote era un Angelo. Chiunque fosse, per il fat-to di essere un ministro di Dio, era segnato da un marchio tutto spe-ciale, al di sopra dellordine della Creazione. Comprendevo perfet-tamente quellaffermazione di San Giovanni Maria Vianney, secondo la quale, disponendosi ad entrare per una porta un Angelo e un sa-cerdote, il sacerdote sarebbe do-vuto passare per primo e lAnge-lo dopo di lui. Pertanto, da parte mia mi facevo degli scrupoli a vo-ler sacralizzare anche lordine spi-rituale.

    Tuttavia, dopo lapertura del ra-mo sacerdotale, divenuto com-prensibile il fatto che la consecratio mundi comportasse anche una, per cos dire, consecratio cleri.

    1 GIOVANNI PAOLO II, Sapientia christiana, art. 49, 3. O art. 50, 1 aggiunge: II dottorato il gra-do accademico, che abilita allin-segnamento in una facolt, ed perci richiesto a tal fine.

    2 Cf. Idem, art. 50, 1-2.

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  • 24 Salvami Regina Gennaio 2010

    Il carisma e lesempio del fondatore

    La sua tesi sufficientemente solida, al punto da indicare con estrema precisione la spiritualit e la forza di santit che lhanno animata fin dallinizio, afferma il censore nel suo parere .

    I osservazIonI dI carattere crItIco-posItIvo

    Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, ho letto con attenzione e pro-fondo interesse la sua Tesi. La sua famiglia sta crescendo ogni giorno e non possibile di fronte a un fe-nomeno cos vistoso restare senza chiedersi il perch di una grazia cos grande. La gentilezza, la compostez-za, leleganza e il tratto fine degli Araldi che, per grazia, ho potuto co-noscere, non potrebbero non susci-tare una sana curiosit in noi. Stan-do cos le cose, quando Don Bruno Esposito mi ha consegnato la sua Tesi, dapprima lho letta avidamente per veder saziata la mia curiosit ma poi, con spirito critico, il che, nel no-stro caso, non possiede alcuna con-notazione negativa.

    Peso spirituale e della levatura ecclesiale della sua opzione

    Il Papa Onorio III nellapprovare ed elogiare lopera di San Domeni-co, afferm che la sua lotta, univa i tempi antichi ai tempi nuovi. Cre-do che i Nuovi Movimenti Ecclesiali e ci che proviene da Lei in partico-lare, assolvano, nella maggior parte dei casi, in maniera pi che soddisfa-cente, a questi requisiti. Mi spiego: il

    suo Movimento (gli Araldi del Van-gelo), porta la bellezza alloggi del-la storia, il gusto per il grande e ma-estoso, il discreto rigore disciplinare e soprattutto lentusiasmo innocen-te dei primi tempi e anni della fede cristiana. La sua profonda spirituali-t (sua e dei suoi figli), segnata dal-la presenza Eucaristica, dalla devo-zione mariana e, diciamo, dallobbe-dienza incondizionata al Santo Pa-dre, traducono la vitalit e la for-za rinnovatrice della Chiesa di Ge-

    Inoltre, non potrei non ricordare un altro principio, ma questa volta di profonde radici evangeliche: dai frut-ti dice la Scrittura: si pu conosce-re quanto lalbero robusto. Il suo personale itinerario di fede, lungo e talvolta difficile, come sono difficili tutte le grandi cose della vita, matu-rato allombra della presenza costan-te del dott. Plinio, cos Lei lo chiama, della sua devozione, del suo affet-to e ferma dedizione a Dio, ha gene-rato lopera che tutti, oggi, chiamia-mo Araldi del Vangelo. Cos come passando attraverso le opere possia-mo giungere al Creatore, per analo-gia, mi sia consentito, passando dalla conversazione amichevole con i suoi Figli, sono giunto subito (anche pri-ma di leggere la sua Tesi), alla consi-derazione del peso spirituale e della levatura ecclesiale della sua opzione. Anche per questo motivo, nel descri-vere il suo lungo percorso, sempre in Terza persona, il suo testo brillante e profondamente realista, veramente convincente.

    Uno dei migliori esempi di perfezione possibile in questo mondo

    Dal punto di vista dellanalisi pro-priamente giuridica, ho constatato

    P.MarceloSantosdasNeves,OPCensore della Tesi

    Il suo movimento porta la bellezza alloggi della storia, il gusto per il grande e maestoso

    s Cristo che nel Credo professiamo Una, Santa e Cattolica. Pertanto, sia dal punto di vista del contenuto, sia dal punto di vista formale, per lele-ganza e per laccuratezza in relazio-ne alla lingua di Cames tradotta per i figli della Terra di Santa Cruz, la sua Tesi merita ogni lode. Af-fermo questo perch la penso cos.

  • Gennaio 2010 Salvami Regina 25

    che il suo sforzo stato ammirevo-le e che stato orientato dai pi illu-stri giuristi di ieri e di oggi. Ammire-vole la sua spiegazione, orientata dai dotti, dalle associazioni e dallaccetta-zione dei Nuovi Movimenti Ecclesia-li sorti in seno alla Chiesa, nel nostro tempo. Tempo di Cristo: Unico, ne-cessario e insostituibile Salvatore del mondo. Da Lui procede ogni Grazia: quella che trasforma coloro che gi vi-sibilmente ne fanno parte, come colo-ro che cercano Dio con cuore sincero e, senza colpa, non sanno riconoscere il loro Cristo. Il Cristo che i suoi figli, senza timore, annunciano, con labi-to, con la parola, con la presenza co-stante nella vita delle entit ecclesia-li, coi rosari recitati, con le riviste spar-se in pi di una lingua e, soprattutto, per mezzo della quasi perfetta litur-gia. Il quasi si giustifica: perfetta la liturgia celeste che i suoi Figli da Lei orientati cercano di imitare con gran-de cura, ossia, rendere presente nel tempo. Per usare una terminologia del Concilio di Trento: rappresenta-re, nel senso di ri-presentare; o an-cora, come insegna il Concilio Vatica-no II, memoriale delle realt eter-ne. La via della bellezza che ferisce e risveglia (Benedetto XVI) trova nel-lo stimolo che Lei ha saputo offrire ai suoi figli, uno degli esempi pi belli di perfezione possibile in questo mondo.

    Altra osservazione: il suo cammi-no spirituale, che sfociato nellOpe-ra degli Araldi del Vangelo, non sta-to superficiale n ha lambito il terre-no della mediocrit: i suoi consiglie-ri, giuristi e teologi (molti domenica-ni) sono stati puntualmente indicati nella sua Tesi e i consigli saggiamen-te messi in pratica. Si deduce da tutto ci, la sua capacit di ascolto e il sin-cero desiderio di camminare nella e con la Chiesa. La sua Tesi manifesta chiaramente tutto questo. Rivela inol-tre il desiderio di indicare ai suoi figli questo salutare cammino. La sua Tesi sufficientemente solida, al punto da indicare con estrema precisione la spi-

    ritualit e la forza di santit che lhan-no animata fin dallinizio. Un esem-pio: particolarmente mirabile la devo-zione a San Luigi Maria Grignion da Montfort.

    Il carisma e lesempio del fondatore danno unit al movimento

    Non possiamo permettere che il tempo ci soffochi senza prima met-tere in evidenza i percorsi dettaglia-tamente descritti, anche dal pun-

    che rivela la consapevolezza del fat-to che lo Spirito Santo che agisce, organizza e riorganizza continua-mente la vita e lopera del Popolo di Dio: cos anche i suoi figli, col passa-re degli anni, matureranno ancora e altre modalit di vita entro uno stes-so carisma potranno emergere e tro-vare nella legislazione non un impe-dimento, ma una sicurezza e addirit-tura uno stimolo.

    La Creativit divina esemplare, il diritto che limitato e non riesce a seguire i passi veloci dei figli del-la Chiesa. Tornando alla creativit Divina, la Santa Trinit non si stan-ca di creare e ricreare, di colorire il cosmo e rianimare i figli di Eva. Po-tr, anche domani, far sorgere nel-la via della bellezza, nuove forme di vita, tutte unite dallo stesso ca-risma e avendo ben presenti le fa-tiche del Fondatore. Da questi due elementi dipender, ovviamen-te, lunit di tutto il movimento. Il Carisma e lesempio del fondatore. Pi di questo, ci che prevarr sar la Volont Divina di dare, attraverso i Nuovi Movimenti, vitalit perenne alla Sposa di Cristo. Lo Spirito su-scita e mantiene in vita ci che con-tribuisce alla crescita della Chiesa e lascia decadere ci che non condu-

    Il suo cammino spirituale non stato superficiale n ha lambito il terreno della mediocrit

    to di vista giuridico, nel processo di formazione degli Araldi. Non ripe-teremo qui ci che Lei, con perizia ed impari eleganza, riassume nellul-timo Capitolo e nella Conclusione della sua Tesi, ma che si trova an-che, per lo meno in parte, descritto in tutto il testo. Mi ha impressiona-to la parola flessibilit. E questa

    Veduta generale dellaula dellAngelicum durante la difesa della Tesi

    Car

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  • 26 Salvami Regina Gennaio 2010

    ce a questo fine. Se i suoi figli manterranno questa convin-zione, di sicuro, al di l dei no-mi che le varie modalit giuri-diche possono offrire, essi sa-ranno sempre uno pur es-sendo molti.

    Non ho nulla da aggiungere

    Insomma, il mio arduo la-voro, ossia quello di trovare grinze o difetti nella sua Te-si si ridotto a zero. Lei sta-to perfettamente coerente, dallinizio alla fine, con gli ob-biettivi prefissati, quelli cio di descrivere La genesi e lo sviluppo del movimento degli Araldi del Vangelo e il suo rico-noscimento canonico. Anche quando descrive il suo perso-nale cammino spirituale, lo fa con la finalit di render chia-ro il cammino percorso dagli Araldi. Essi risulterebbero in-comprensibili senza di Lei e il suo personale percorso di fe-de.

    Per concludere il mio discorso, e affinch nessuno mi accusi di dilun-garmi troppo a parlare, desidero so-lamente ricordare una questione da Lei posta alla fine della sua Te-si: non si tratta di riprendere tutta la questione, il suo testo sicuramente (i suoi figli non saranno cos indelica-ti) sar pubblicato e tutti troveranno quello che ho tentato di riassumere. Il mio desiderio consiste nel ripetere unespressione: il flash (pag. 283). Secondo la nostra fede, fino alla fi-ne dei tempi, il Signore non smette-r di offrire alla Sua Sposa momen-ti di brillantezza e di particolare lu-minosit: il flash che suscite-r nei suoi figli, il desiderio di con-tinuare ad essere un unica fami-glia di schiavi di Maria e di orec-chie aperte, attente ad ascoltare il richiamo della Sede di Pietro ad una nuova e vigorosa evangelizza-

    zione. Tutto questo, mi sia consen-tito, una cosa eccezionale ai no-stri giorni.

    Non ho nulla da aggiungere.

    II doMande e rIsposte

    P.MarceloNeves: Una domanda: mi piacerebbe sapere come i domeni-cani Le sono diventati cos vicini e, ancora, se Lei pu, vorrei udire dalle sue labbra, come essi al di l dei con-sigli, abbiano contribuito alla matura-zione del suo istinto di Padre Fon-datore.

    Mons. Joo: Non era possibile, tanto da parte di don Bruno quan-to da parte sua, unanalisi del lavo-ro cos positiva, cos angelica non per niente ci troviamo allAngelicum e talmente profonda, che dimo-stra molta capacit, molta cultura ec-clesiastica e giuridica che mi fanno ricordare i Domenicani, con cui ho

    convissuto. E per i quali tutti i giorni gli Araldi ne sono te-stimoni io prego nominal-mente nelle mie Messe, facen-done un elenco di tutti, perch io devo loro moltissimo.

    Questo rapporto inizia-to negli anni 60 o gi di l, quando a un certo punto in-sorse una difficolt canoni-ca, e in un certo senso teologi-ca, per quanto riguarda i dub-bi e le critiche fatte a determi-nati punti del nostro carisma. E mi sentivo angosciato, per-ch ero direttamente coinvol-to nel caso e non sapevo come risolverlo.

    Ricordo che il dottor Pli-nio consigliava di avere fidu-cia e prevedeva che queste dif-ficolt si sarebbero risolte fa-cilmente. Un giorno, arrivai presto alla cella a me assegna-ta nelleremo di San Benedet-to, mi sedetti sul letto e vidi un edificio di fronte a me con le pietre un po ingiallite, con

    una porta caratteristica, e immaginai di entrarvi. Era una porta grande, af-fiancata da unaltra stretta. Questa si apriva ed io entravo in una sala, an-davo ad un certo angolo e, improvvi-samente, vedevo un domenicano tut-to vestito di bianco, con le braccia alzate, sorridente, con i capelli gri-gi, che veniva verso di me e mi ab-bracciava. Sentii un brivido e pensai: Che cosa vorr dire questo?.

    Trascorsero i giorni e il dot-tor Plinio mi dice: Guardi, penso che lei dovrebbe andare in Spagna e cercare un canonista per risolve-re questo caso. Presi un aereo e mi recai in Spagna. Giunsi alla se-de che avevamo a Madrid e chie-si: Conoscete un qualche canoni-sta qui?. S, risposero, ne co-nosciamo uno, ma vive a Salaman-ca. Quanto lontano da Ma-drid?. Quattro ore di automo-bile. Quattro ore per me, in Brasi-

    P. Bruno, Monsignore Joo Scognamiglio Cl Dias e P. Marcelo Santos das Neves, davanti la statua di San Tommaso dAquino che presiede

    lentrata dellAngelicum

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  • Gennaio 2010 Salvami Regina 27

    IL cardInaLe Bernard Law sI congratuLa con IL fondatore degLI araLdI

    ella Messa celebrata il 29 no-vembre presso la Basilica di

    Santa Maria Maggiore, il Cardina-le Bernard Francis Law ha inizia-to la sua omelia, riferendosi ai circa 150 araldi presenti che accompa-gnavano Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias: Oggi riceviamo tra noi il fondatore degli Araldi del Vange-lo, nominato dal Santo Padre cano-nico onorario di questa Basilica. In questa nuova forma di vita religiosa fondata in Brasile, possiamo trova-re la ragione per la nostra speran-za, vedendo tutte le vocazioni qui presenti e sapendo che ce ne sono molte altre.

    Terminato latto liturgico, il Cardi-nale Law ha rivolto a Mons. Joo, sul-la scalinata della storica Basilica, calorose parole di felicita-zioni per la conquista del titolo di dottore in Diritto Cano-nico. Credo che non abbiamo mai avuto una celebrazione di dottorato come questa, dottore magnifico, dottore e su-periore generale! ha affermato.

    Rivolgendosi alla piccola moltitudine presente, ha ag-giunto: Che esempio per tutti: studiare, scrivere una tesi e

    ricevere il dottorato. Per questo, pen-so che ora faccia parte del carisma de-gli Araldi, che ognuno di voi ottenga il dottorato!. Questa esortazione sta-ta accolta dagli applausi. Nella Chie-sa di oggi ha proseguito Sua Emi-nenza , molto importante il lavoro intellettuale nel campo dellevangeliz-zazione, perch il mondo del pensiero da evangelizzare e senza questa pre-parazione difficile farvi fronte. For-se allora, questo un segnale del futu-ro della missione degli Araldi.

    Infine, riferendosi a Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias come mem-bro della nostra famiglia, per il fat-to di essere canonico della Basilica di Santa Maria Maggiore, ha con-cluso: Posso darvi ancora una be