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    Numero 94

    Febbraio 2011

    PosteItalianes.p.a.-SpedizioneinAbbonamentoPostale-D.L.353/2003(conv.inL.27/02/2004n46)art.1,comma2,DRPD-ContieneI.R.-

    PeriodicodellAssociazioneMadonnadiFatima-Maria

    ,StelladellaNuovaEvangelizzazione

    Salvami Regina

    Primato edinfallibilit di Pietro

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    Statua equestre di SaNuno di Santa Maria

    Monastero di Batalh(Portogall

    In qualsiasi situ-azione, anche

    di carattere militaree bellico, possibileattuare e realizzarei valori e i principi

    della vita cristiana,soprattutto se questa posta al serviziodel bene comune edella gloria di Dio.

    (Benedetto XVI, Omelia dellacanonizzazione, 26 aprile 2009)

    Nuno

    Moura/RicardoCasteloBranco

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    Intervista con Mons. Vtorio Formenti Testimdella vitalit della Chie

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    accaduto nellaChiesa e nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    Storia per bambini... Salvato da una Messa

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    I Santi di ogni giorno

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    San Claudio de La Colbire Servo fedele e amperfetto del Sacro Cuor

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

    Araldi nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26

    Primato einfallibilit di Pietro

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

    Commento al Vangelo Il vero compimento dellaLegge in ci che dicono i

    farisei?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

    La voce del Papa Creazione e Sacre Scritturenel mistero dellEpifania

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

    SalvamiRegina

    Periodico dellAssociazioneMadonna di Fatima - Maria, Stella

    della Nuova Evangelizzazione

    SommariO

    Anno XIII, numero 94, Febbraio 2011Direttore responsabile:

    Zuccato Alberto

    Consiglio di redazione:Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane

    Vasconcelos A. Campos, EP,Luis Alberto Blanco Corts, Madre

    Mariana Morazzani Arriz, EP,Severiano Antonio de Oliveira

    Amministrazione:Via San Marco, 2A

    30034 Mira (VE)CCP 13805353

    Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99Poste Italiane s.p.a. - Spedizionein Abbonamento Postale - D. L.

    353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46)art. 1, comma 2, DR PD

    Contiene I.R.www.araldi.org

    www.salvamiregina.it

    Con la collaborazionedellAssociazione

    Privata Internazionale di Fedelidi Diritto Pontificio

    ARALDIDELVANGELO

    Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 500165 Roma

    Tel. sede operativaa Mira (VE): 041 560 08 91

    Montaggio:Equipe di arti grafiche

    degli Araldi del Vangelo

    Stampa e rilegatura:Pozzoni - Istituto Venetode Arti Grafiche S.p.A.

    Via L. Einaudi, 1236040 Brendola (VI)

    Gli articoli di questa rivista potranno essereriprodotti, basta che si indichi la fonte e si inviicopia alla Redazione. Il contenuto degli articolifirmati di responsabilit dei rispettivi autori.

    Pietro e i nuovi carismi (Editoriale) . . . . . . . .5

    Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

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    4 Salvami ReginaFebbraio 2011

    SCRIVONOILETTORI

    VALORECULTURALEMOLTOALTO

    Ricevo la rivistaAraldi del Vange-lo e sono impressionata per la bel-lezza della stampa ed il contenuto,poich essa ha un valore culturalemolto alto che arricchisce la mia vi-ta e quella della mia famiglia. Spe-ro in Dio che possa trarre vantaggioper molto tempo di questa lettura, eche Ges e la Madonna continuino

    ad aiutarvi sempre pi. Mi sento or-gogliosa di far parte di questa espe-rienza.

    Dercy M. de C.So Fidlis Brasil e

    PACEEBUONCONSIGLIOCHE

    GIUNGONOADOGNUNODINOI

    La vostra opera sublime e la vo-stra Rivista ci fa meditare su quanto bello, poich attraverso gli Araldidel Vangelo vediamo risplendere laluce di Dio.

    Apprezzo molto lorientamen-to dato alla Rivista, in particolare lefotografie, che sono veramente bel-le. Le letture sono di una chiarezzaestrema e in tutto c di che impara-re. Leggendo la Rivista, mi immergoe vivo con intensit le meraviglie cheil cuore contempla. tutto perfet-to, sono le ricchezze di Dio che av-volgono i lettori, la pace e il buon

    consiglio che giungono ad ognuno dinoi. Tutto nella Rivista santo; lafinestra aperta al mondo dellannun-cio della parola di Dio.

    Maria de L. dos S. C.Leiria Por togallo

    INSEGNAEAFFASCINA

    La rivista Araldi del Vangelo fondamentale per comprendere me-glio gli insegnamenti della Santa

    Chiesa Cattolica Apostolica Roma-na. Essa possiede armonia di conte-nuto e bellezza, insegna con peda-

    gogia, adeguando la dottrina al tra-sporto verso le meraviglie celesti, di-venendo, per questo, fonte di ricercae apprendistato singolare. E sem-pre imperdibile il Commento al Van-gelo, di Mons. Joo, come le attivi-t degli Araldi nel mondo; insomma, bella e completa perch insegna eaffascina. Sempre avanti cos e com-plimenti!

    Janel C. F. S.So Paulo Brasile

    MESSAGGIORINNOVATORE

    CHECIFORTIFICA

    Nel corso del 2010 abbiamo rice-vuto regolarmente la rivista Araldidel Vangelo, che teniamo come ma-teriale di riflessione poich ci invitaa meditare, alla luce della Fede, suquesto mistero tanto grande di Dio,che ci chiama alla santit e alla fe-licit, garantite negli insegnamentidella Santa Madre Chiesa.

    Desideriamo offrirvi un ricordosincero nelle intenzioni delle nostrepreghiere e durante la celebrazio-ne del Santo Sacrificio della Messa.Siamo riconoscenti per i vostri sforzinellelaborare un materiale costrut-tivo, che ci incoraggia nella speranzae nella vera carit. In un mondo chevive senza Dio che Lo ha dimen-ticato e crede di poter vivere senzadi Lui , voi, che preparate la Ri-

    vista, presentate un messaggio rin-novatore che ci fortifica e ci anima adare una risposta generosa alla chia-mata del Signore.

    NellEucaristia della Notte San-ta di Natale, riunendoci per rendergrazie a Dio per il dono meraviglio-so della sua Incarnazione, vi ricor-deremo in modo speciale. Insieme alpane e al vino del Sacrificio, presen-teremo anche le vostre vite, quelle

    di tutti coloro che rendono possibilela Rivista e quelle delle persone chenel mondo intero la ricevono, affin

    ch tutti crescano nella fede e nellamore a Cristo Ges, Signore NostroSuor Margarita M . del S. C., OSC

    Badessa del Monastero dellePovere Clarisse

    Bello Colombia

    UNTESOROPERTUTTALAFAMIGLIA

    La sezione che pi mi attrae il Commento al Vangelo, elaborato da Mons. Joo, poich la sua let-tura mi prepara a vivere pi inten

    samente la Liturgia della domenicache viene commentata. Unaltra sezione che leggo, subito dopo, Lavoce del Papa: quanta chiarezza esapienza espressa in modo cos ac-cessibile!

    I bambini, invece, corrono subito a leggere la Storia per bambini..o adulti pieni di fede! E ne rimangono incantati.

    La Rivista costituisce, cos, un te-soro per tutta la famiglia.

    Adelina R. R. MCampos dos Goytacazes Brasile

    FORZEPERPERCORRERE

    ILCAMMINO

    Ringrazio per linvio della Rivista, che presenta insegnamenti conuna bella fluidit verbale, facendoin modo che i bambini e gli adul-ti sentano come rinfrescarsi lanima e il cuore. Una brezza mattuti

    na che ci invita ad approssimarci dpi a Nostro Signore, in compagniadella Vergine Maria, con preghiere che scaturiscono dallintimit piprofonda del nostro essere. Le ideeeespresse illuminano i nostri pensieri e ci danno la forza di continuarea percorrere il cammino e vincere lenostre difficolt.

    Amelia A. de AGuayaquil Ecuador

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    PosteItalianes.p.a.-SpedizioneinAbbonamentoPostale-D.

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    353/2003(conv.inL.

    27/02/2004n46)art.

    1,

    comma2,

    DRPD-ContieneI.R.-PeriodicodellAssociazioneMadonnadiFatima-Maria,

    StelladellaNuovaEvangelizzazione

    SalvamiRegina

    Primatoed

    infallibilitdiPietro

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    Febbraio 2011Salvami Regina 5

    Editoriale

    Benedetto XVIa Birmingham,

    Inghilterra. Infondo, laltaredella Cattedra diSan Pietro.

    (Foto: Gustavo Kralj e

    Victor Toniolo )

    PIETRO

    EINUOVICARISMI

    el corso dei secoli, superando tutte le vicissitudini, la barca di Pietro sta solcando i mari verso la pienezza del Regno di Cristo. Di questo ci danno testimonianza le sempre rinnovate ispirazioni dello Spirito Santo che suscita nuo

    vi carismi, svelando un meraviglioso ventaglio di forme di amore a Dio nelle pi diverse situazioni, come nuovi gioielli aggiunti al diadema della Sposa di Cristo, semprebella, trionfante, luce del mondo e incanto del Creatore.

    Dieci anni fa, uno di questi nuovi carismi ha fatto un passo fondamentale nellasua storia: Giovanni Paolo II erigeva canonicamente gli Araldi del Vangelo comeAssociazione Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio.

    Dopo lincontro con il pontefice, gli Araldi hanno celebrato la loro nuova situazione con una Messa solenne allaltare della Cattedra di Pietro nella Basilica del Vaticano, presieduta dal Cardinale Jorge Maria Mejia, al tempo Archivista della Santa Romana Chiesa e Presidente della Biblioteca Vaticana. Nella suaomelia, linsigne celebrante ha spiegato che la nostra associazione acquisiva conla Cattedra di Pietro, con il centro della Chiesa Cattolica, un rapporto specialeA partire da quella occasione ha affermato gli Araldi diventavano il bracciodel Papa.

    Tale circostanza avrebbe generato, infatti, numerose conseguenze per la nuova Associazione di Diritto Pontificio, ottenendole abbondanti grazie dal Cielo peil suo sviluppo. Una volta stabilito il vincolo intimo e particolare con il Dolce Cristo in Terra, lopera degli Araldi del Vangelo ha continuato ad espandersi in deci-ne di Paesi, mentre la crescente comprensione del proprio carisma favoriva nuovsviluppi allinterno di questa famiglia religiosa.

    Tra i pi eminenti vale la pena menzionare come, da unassociazione di laici e che continua a coltivare il carisma laicale nei suoi impegni di evangelizzazione sarebbe sorto anche un ramo sacerdotale (la Societ di Vita Apostolica Virgo FloCarmeli) ed una societ di Vita Apostolica femminile (Regina Virginum).

    Tra le altre gioie di questo decennio, gli Araldi hanno visto il loro fondatoreMons. Joo Scognamiglio Cl Dias, essere onorato da Papa Benedetto XVI con la

    condecorazionePro Ecclesia et Pontificee con il titolo di Canonico onorario della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Inoltre, nel suo pi recente libro, iSanto Padre ci offre una menzione donore, quando afferma che stiamo assistendo a una grande rinascita cattolica, a una dinamica della fioritura di nuovi movimenti, come per esempio gli Araldi del Vangelo, giovani pieni di entusiasmo peaver riconosciuto in Cristo il Figlio di Dio e desiderosi di annunciarLo al mondo

    Tutto questo ci porta a rendere un gioioso rendimento di grazie alla Madonna, Madre insuperabile, che ci ha ottenuto questi doni, ringraziando in anticipoper quello che ancora far. E, genuflessi, Le chiediamo che il suo Divino Sposo, loSpirito Santo, susciti subito nella Chiesa molti nuovi carismi, rifulgenti di entusiasmo e di amore per Dio, per contribuire a rinnovare la faccia della Terra.

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    Creazione e

    Sacre Scritturenel mistero dellEpifania

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    LAVOCEDELPAPA

    el Vangelo abbiamoascoltato che i Ma-gi, venuti dallOriente,giunti a Gerusalemme

    dallOriente, domandano: Dovcolui che nato, il re dei Giudei?Abbiamo visto spuntare la sua stel-la e siamo venuti ad adorarlo (Mt2, 2). Che genere di persone erano,e che specie di stella era quella?

    Essi erano probabilmente dei sa-pienti che scrutavano il cielo, manon per cercare di leggere negliastri il futuro, eventualmente per ri-cavarne un guadagno; erano piutto-sto uomini in ricerca di qualcosadi pi, in ricerca della vera luce, chesia in grado di indicare la strada dapercorrere nella vita. Erano persone

    certe che nella creazione esiste quel-la che potremmo definire la firmadi Dio, una firma che luomo pu edeve tentare di scoprire e decifrare.

    Forse il modo per conoscere me-glio questi Magi e cogliere il loro de-siderio di lasciarsi guidare dai segnidi Dio soffermarci a considerareci che essi trovano, nel loro cam-mino, nella grande citt di Gerusa-lemme.

    Di fronte allincertezza dei discorsi e della scienza umana,

    la Parola di Dio la vera stella che ci deve guidare,

    offrendoci limmenso splendore della verit divina.

    Non essere, come Erode, ciechidavanti ai segnali di Dio

    Anzitutto incontrarono il re Ero-de. Certamente egli era interessatoal bambino di cui parlavano i Magi;non per allo scopo di adorarlo, co-me vuole far intendere mentendo,ma per sopprimerlo.

    Erode un uomo di potere, chenellaltro riesce a vedere solo un ri-vale da combattere. In fondo, se ri-flettiamo bene, anche Dio gli sem-bra un rivale, anzi, un rivale parti-colarmente pericoloso, che vorreb-be privare gli uomini del loro spa-zio vitale, della loro autonomia, delloro potere; un rivale che indica lastrada da percorrere nella vita e im-pedisce, cos, di fare tutto ci che si

    vuole. Erode ascolta dai suoi esper-ti delle Sacre Scritture le parole delprofeta Michea (5,1), ma il suo uni-co pensiero il trono. Allora Diostesso deve essere offuscato e le per-sone devono ridursi ad essere sem-plici pedine da muovere nella gran-de scacchiera del potere.

    Erode un personaggio che nonci simpatico e che istintivamen-te giudichiamo in modo negativo

    per la sua brutalit. Ma dovremmochiederci: forse c qualcosa di Erode anche in noi? Forse anche noi, avolte, vediamo Dio come una sorta di rivale? Forse anche noi siamociechi davanti ai suoi segni, sordi al-le sue parole, perch pensiamo cheponga limiti alla nostra vita e non cpermetta di disporre dellesistenza anostro piacimento?

    Cari fratelli e sorelle, quando vediamo Dio in questo modo finiamoper sentirci insoddisfatti e scontenti, perch non ci lasciamo guidare daColui che sta a fondamento di tuttele cose. Dobbiamo togliere dalla nostra mente e dal nostro cuore lideadella rivalit, lidea che dare spazio a Dio sia un limite per noi stes

    si; dobbiamo aprirci alla certezzache Dio lamore onnipotente chenon toglie nulla, non minaccia, anzi lUnico capace di offrirci la possi-bilit di vivere in pienezza, di provare la vera gioia.

    Studiosi che indicano il cammino,ma rimangono immobili

    I Magi poi incontrano gli studiosi, i teologi, gli esperti che san-

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    Febbraio 2011Salvami Regina 7

    no tutto sulle Sacre Scritture, chene conoscono le possibili interpre-tazioni, che sono capaci di citarnea memoria ogni passo e quindi so-no un prezioso aiuto per chi vuolepercorrere la via di Dio. Ma, affer-

    ma santAgostino, essi amano es-sere guide per gli altri, indicano lastrada, ma non camminano, riman-gono immobili.

    Per loro le Scritture diventanouna specie di atlante da leggere concuriosit, un insieme di parole e diconcetti da esaminare e su cui di-scutere dottamente. Ma nuovamen-te possiamo domandarci: non c an-che in noi la tentazione di ritenerele Sacre Scritture, questo tesoro ric-

    chissimo e vitale per la fede dellaChiesa, pi come un oggetto per lostudio e la discussione degli speciali-sti, che come il Libro che ci indica lavia per giungere alla vita?

    Penso che, come ho indicatonellEsortazione apostolica VerbumDomini, dovrebbe nascere sempredi nuovo in noi la disposizione pro-fonda a vedere la parola della Bib-bia, letta nella Tradizione viva dellaChiesa (n. 18), come la verit che cidice che cosa luomo e come purealizzarsi pienamente, la verit che la via da percorrere quotidiana-mente, insieme agli altri, se voglia-mo costruire la nostra esistenza sul-la roccia e non sulla sabbia.

    Luniverso non il risultato del caso

    E veniamo cos alla stella. Chetipo di stella era quella che i Magi

    hanno visto e seguito? Lungo i seco-li questa domanda stata oggetto didiscussione tra gli astronomi.

    Keplero, ad esempio, ritene-va che si trattasse di una nova ouna supernova, cio una di quel-le stelle che normalmente emana-no una luce debole, ma che posso-no avere improvvisamente una vio-lenta esplosione interna che produ-ce una luce eccezionale. Certo, co-

    se interessanti, ma che non ci guida-no a ci che essenziale per capirequella stella. Dobbiamo riandare alfatto che quegli uomini cercavano letracce di Dio; cercavano di leggerela sua firma nella creazione; sape-vano che i cieli narrano la gloria diDio (Sal19,2); erano certi, cio cheDio pu essere intravisto nel creato.

    Ma, da uomini saggi, sapevanopure che non con un telescopioqualsiasi, ma con gli occhi profondidella ragione alla ricerca del sensoultimo della realt e con il desideriodi Dio mosso dalla fede, che possi-bile incontrarlo, anzi si rende possi-bile che Dio si avvicini a noi.

    Luniverso non il risultato delcaso, come alcuni vogliono farci cre-dere. Contemplandolo, siamo invi-tati a leggervi qualcosa di profondo:la sapienza del Creatore, linesau-

    ribile fantasia di Dio, il suo infinitoamore per noi.Non dovremmo lasciarci limita-

    re la mente da teorie che arrivanosempre solo fino a un certo punto eche se guardiamo bene non sonoaffatto in concorrenza con la fede,ma non riescono a spiegare il sen-so ultimo della realt. Nella bellez-za del mondo, nel suo mistero, nel-la sua grandezza e nella sua raziona-

    lit non possiamo non leggere la ra-zionalit eterna, non possiamo fa-re a meno di farci guidare da essa fi-no allunico Dio, creatore del cielo edella terra.

    Se avremo questo sguardo, ve-dremo che Colui il quale ha creatoil mondo e Colui che nato in unagrotta a Betlemme e continua adabitare in mezzo a noi nellEucari-stia, sono lo stesso Dio vivente, checi interpella, ci ama, vuole condurcialla vita eterna.

    Dio ha criteri differenti daquelli degli uomini

    Erode, gli esperti delle Scrittu-re, la stella. Ma seguiamo il cammi-no dei Magi che giungono a Gerusa-lemme. Sopra la grande citt la stel-la sparisce, non si vede pi. Che co-sa significa?

    Anche in questo caso dobbiamoleggere il segno in profondit. Perquegli uomini era logico cercare ilnuovo re nel palazzo reale, dove sitrovavano i saggi consiglieri di cor-te. Ma, probabilmente con loro stu-pore, dovettero costatare che quelneonato non si trovava nei luoghidel potere e della cultura, anche sein quei luoghi venivano offerte loropreziose informazioni su di lui. Si re-

    Veduta dellAltare della Confessione durante la messa dellEpifania delSignore

    LOsservatoreRomano

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    La luminosa bellezza di Maria

    appoggia e alimentala nostra speranza

    8 Salvami ReginaFebbraio 2011

    sero conto, invece, che, a volte, il po-tere, anche quello della conoscenza,sbarra la strada allincontro con quelBambino.

    La stella li guid allora a Bet-lemme, una piccola citt; li guid

    tra i poveri, tra gli umili, per trova-re il Re del mondo. I criteri di Diosono differenti da quelli degli uo-mini; Dio non si manifesta nella po-tenza di questo mondo, ma nellu-milt del suo amore, che chiede allanostra libert di essere accolto pertrasformarci e renderci capaci di ar-rivare a Colui che lAmore.

    Ma anche per noi le cose nonsono poi cos diverse da comelo erano per i Magi. Se ci venis-

    se chiesto il nostro parere su co-me Dio avrebbe dovuto salvare ilmondo, forse risponderemmo cheavrebbe dovuto manifestare tuttoil suo potere per dare al mondo un

    sistema economico pi giusto, incui ognuno potesse avere tutto ciche vuole. In realt, questo sareb-be una sorta di violenza sulluomo,perch lo priverebbe di elementifondamentali che lo caratterizza-

    no. Infatti, non sarebbero chiama-ti in causa n la nostra libert, n ilnostro amore.

    La potenza di Dio si manifestain modo del tutto differente: a Bet-lemme, dove incontriamo lapparen-te impotenza del suo amore. Ed l che noi dobbiamo andare, ed lche ritroviamo la stella di Dio.

    La Parola di Dio la vera stella

    Cos ci appare ben chiaro anche

    un ultimo elemento importante del-la vicenda dei Magi: il linguaggio delcreato ci permette di percorrere unbuon tratto di strada verso Dio, manon ci dona la luce definitiva. Alla

    fine, per i Magi stato indispensabile ascoltare la voce delle Sacre Scritture: solo esse potevano indicare lo-ro la via.

    E la Parola di Dio la vera stel-la, che, nellincertezza dei discors

    umani, ci offre limmenso splendoredella verit divina.Cari fratelli e sorelle, lasciamoc

    guidare dalla stella, che la Paroladi Dio, seguiamola nella nostra vitacamminando con la Chiesa, dove laParola ha piantato la sua tenda. Lanostra strada sar sempre illuminata da una luce che nessun altro segno pu darci. E potremo anche nodiventare stelle per gli altri, riflessodi quella luce che Cristo ha fatto ri-

    splendere su di noi. Amen.

    (Tratto dallOmelia nella MessadellEpifania del Signore, 6/1/2011)

    Riflessione teologica e spirituale, liturgia, devozione mariana e

    rappresentazione artistica formano un insieme realmente capace di

    suscitare una comprensione pi profonda del mistero di Maria.

    a XV Seduta Pubblica stata preparata dalla Pon-tificia Accademia Maria-na Internazionale e dalla

    Pontificia Accademia dellImmaco-lata, le quali molto opportunamentehanno voluto che in questa solenneadunanza fosse ricordato il 60 an-

    niversario della Proclamazione delDogma dellAssunzione di Maria,proponendo il tema:LAssunzione diMaria, segno di consolazione e di si-cura speranza. Il 1 novembre 1950,infatti, durante un memorabile Giu-bileo, il Venerabile Pio XII, promul-gando la Costituzione Apostolica

    Munificentissimus Deus, proclamavasolennemente, in Piazza San Pietrotale Dogma. Qualche anno primanel 1946, Padre Carlo Bali, OFM

    aveva fondato lAccademia MarianaInternazionale proprio per sostenere e coordinare il movimento assunzionista.

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    Febbraio 2011Salvami Regina 9

    Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va

    Modello e paradigma dellanuova umanit

    Nel difficile e delicato momen-to storico che segu la conclusionedella seconda guerra mondiale, PioXII, con quel gesto solenne, volle

    indicare non solo ai cattolici, ma atutti gli uomini e le donne di buonavolont, la singolare figura di Ma-ria come modello e paradigma del-la nuova umanit redenta da Cristo:Vi da sperare - egli affermava -che tutti coloro che mediteranno igloriosi esempi di Maria, abbiano apersuadersi sempre meglio del valo-re della vita umana [...] e che sia po-sto dinanzi agli occhi di tutti in mo-do luminosissimo a quale eccelso fi-

    ne le anime e i corpi siano destina-ti; che infine la fede nella corporeaAssunzione di Maria al Cielo rendapi ferma e pi operosa la fede nellanostra risurrezione (Munificentissi-mus Deus: AAS 42, 1950, 753-771).

    Ritengo quanto mai attuali que-sti auspici, e anchio invito tutti voia lasciarvi guidare da Maria per es-sere annunciatori e testimoni del-la speranza che scaturisce dallacontemplazione dei Misteri di Cri-sto, morto e risorto per la nostrasalvezza.

    Stella risplendente diluce e bellezza

    Maria, infatti, come inse-gna il Concilio Vaticano IInella Costituzione dogmati-ca Lumen gentium, segno disperanza certa e di consolazio-ne per il Popolo di Dio pellegri-

    no nella storia: La madre di Ge-s, come in cielo, glorificata ormainel corpo e nellanima, limmagi-ne e la primizia della Chiesa che do-vr avere il suo compimento nelle-t futura, cos sulla terra brilla co-me un segno di sicura speranza e di

    consolazione per il popolo di Dio incammino, fino a quando non verr ilgiorno del Signore (cfr. 2 Pt 3, 10)(n. 68).

    Nella Lettera Enciclica Spe sal-vi, dedicata alla speranza cristiana,

    non potevo non richiamare il parti-colare ruolo di Maria nel sostene-re e guidare il cammino dei creden-ti verso la patria del Cielo. Mi sonorivolto a lei, invocandola come Stel-la della Speranzaper la Chiesa e pertutta lumanit (cfr. n. 49). Maria la stella splendente di luce e di bel-lezza, che annuncia e anticipa il no-stro futuro, la condizione definitivaa cui Dio, Padre ricco di misericor-dia, ci chiama.

    I Padri e i Dottori della Chie-sa, facendosi eco anche del comu-ne sentire dei fedeli e riflettendo suci che la liturgia celebrava, hannoproclamato il singolare privilegio diMaria, hanno illustrato la sua lumi-nosa bellezza, che sostiene e nutre lanostra speranza. [...]

    Invito a percorrerela via pulchritudinis

    Percorrendo, allora, quella viapulchritudinis che il Servo di Dio Pa-olo VI indic come fecondo itinera-rio di ricerca teologica e mariologi-

    ca, vorrei notare la profonda sinto-nia tra il pensiero teologico e misti-co, la liturgia, la devozione marianae le opere darte, che, con lo splen-dore dei colori e delle forme, can-tano il mistero dellAssunzione diMaria e la sua gloria celeste accan-to al Figlio. Tra questultime, vi in-vito ad ammirarne due particolar-mente significative in Roma: i mo-saici absidali delle basiliche marianedi S. Maria Maggiore e di S. Maria

    in Trastevere.Riflessione teologica e spirituale,

    liturgia, devozione mariana, rappre-sentazione artistica formano davve-ro un tuttuno, un messaggio com-pleto ed efficace, capace di suscita-re la meraviglia degli occhi, di toc-care il cuore e di provocare lintelli-genza ad una comprensione ancorapi profonda del mistero di Maria,in cui vediamo chiaramente rifles-so e annunziato il nostro destino, la

    nostra speranza.Colgo, pertanto, questa occa-

    sione per invitare gli studiosi diTeologia e di Mariologia a per-correre lavia pulchritudinisedauspico che, anche ai nostrigiorni, grazie a una maggiorecollaborazione tra teologi, li-

    turgisti e artisti, si possano of-frire allammirazione e alla con-

    templazione di tutti, messaggi in-

    cisivi ed efficaci.

    (Passi del messaggio del PapaBenedetto XVI al Cardinale

    Gianfranco Ravasi, per la XVSessione Pubblica delle Accademie

    Pontificie, 15/12/2010)

    Incoronazione della MadonnaAssunta ai Cieli, Basilica di Santa

    Maria Maggiore, Roma

    Gusta

    voKr

    alj

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    10 Salvami ReginaFebbraio 2011

    In quel tempo, disse Ges ai suoi disce-poli: 17Non pensate che io sia venuto adabolire la Legge o i Profeti; non son ve-nuto per abolire, ma per dare compimen-to. 18In verit vi dico: finch non sianopassati il cielo e la terra, non passer nep-pure un iota o un segno dalla legge, sen-za che tutto sia compiuto. 19Chi dunquetrasgredir uno solo di questi precetti, an-che minimi, e insegner agli uomini a fa-re altrettanto, sar considerato minimonel regno dei cieli. Chi invece li osservere li insegner agli uomini, sar considera-to grande nel regno dei cieli. 20Poich iovi dico: se la vostra giustizia non supere-r quella degli scribi e dei farisei, non en-trerete nel regno dei cieli. 21Avete inte-so che fu detto agli antichi: Non uccide-re; chi avr ucciso sar sottoposto a giu-dizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adi-ra con il proprio fratello, sar sottoposto a

    giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido,sar sottoposto al sinedrio; e chi gli dice:pazzo, sar sottoposto al fuoco della Ge-enna. 23Se dunque presenti la tua offertasullaltare e l ti ricordi che tuo fratello haqualche cosa contro di te,24lascia l il tuodono davanti allaltare e v prima a ricon-ciliarti con il tuo fratello e poi torna adoffrire il tuo dono. 25Mettiti presto dac-cordo con il tuo avversario mentre sei per

    via con lui, perch lavversario non ti con-segni al giudice e il giudice alla guardia etu venga gettato in prigione. 26In verit tidico: non uscirai di l finch tu non abbiapagato fino allultimo spicciolo!

    27

    Avete inteso che fu detto: Non commet-tere adulterio. 28ma io vi dico: chiun-que guarda una donna per desiderarla,ha gi commesso adulterio con leggenel suo cuore. 29Se il tuo occhio de-stro ti occasione di scandalo, cava-lo e gettalo via da te: conviene cheperisca uno dei tuoi membri, piut-tosto che tutto il tuo corpo ven-ga gettato nella Geenna. 30E sela tua mano destra ti occasio-ne di scandalo, tagliala e getta-la via da te: conviene che peri-sca uno dei tuoi membri, piutto-sto che tutto il tuo corpo vada a fi-nire nella Geenna.31Fu pure detto: Chi ripudia la pro-pria moglie, le dia latto di ripu-dio. 32ma io vi dico: chiunque ri-pudia sua moglie, eccetto il caso diconcubinato, la espone alladulte-

    rio e chiunque sposa una ripudia-ta, commette adulterio.33 Avete anche inteso che fu det-to agli antichi: Non spergiurare, maadempi con il Signore i tuoi giuramen-ti; 34ma io vi dico: non giurate affatto:n per il cielo, perch il trono di Dio;35 n per la terra, perch lo sgabel-lo per i suoi piedi; n per Gerusalem-me, perch la citt del gran re. 36Non

    giurare neppure per la tua testa, perchnon hai il potere di rendere bianco onero un solo capello. 37Sia invece il vo-stro parlare s, s; no, no; il di pi vienedal maligno (Mt 5, 17-37).

    a VANGELOA

    Dettaglio del portico della Saint-Chapelle, Parigi

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    Il vero compimento

    della Legge

    in ci che dicono i

    farisei?

    Febbraio 2011Salvami Regina 11

    Grazie al ddellintegrilanima

    dei nostriprogenitoriaveva una

    propensionea scegliereil bene

    COMMENTOALVANGELO VI DOMENICADELTEMPOORDINARIO

    La Liturgia di questa domenica ci mostra che il

    Messia non venuto ad abolire n a sminuire la

    Legge, ma a darle pieno compimento. Ora, ci dice

    San Paolo che nessuno si giustifica con la pratica

    della Legge, ma solo con la fede in Ges Cristo.

    Come risolvere questa apparente contraddizione?

    Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP

    I ILPECCATOELALEGGE

    Nel Paradiso Terrestre, luomo riflettevain modo mirabile il Creatore nella perfet-ta armonia regnante tra Fede e ragione, vo-lont e sensibilit. La Fede illuminava lin-telletto, e questo governava una volont in-teramente equilibrata, contro la quale la

    concupiscenza non si ribellava, poich nelprimo uomo insegna San Tommaso la-nima era sottomessa a Dio, seguendo i pre-

    cetti divini, e anche la carne era sottomessa intutto allanima e alla ragione.1

    I nostri progenitori godevano anche del do-no dellintegrit, grazie al quale la loro animatendeva al pi elevato e aveva una propensio-ne a scegliere il bene. Lassenza di conflitti tra lediverse parti di questo micro universo chiamatouomo minerale, vegetale, animale e spirituale

    gli concedeva la felicit e gli offriva ogni aiutoper compiere la Legge Naturale.

    Ora, con il peccato, Adamo ed Eva hannoperso questo dono, larmonia nella quale si tro-vavano, stabilita grazie alla giustizia originale, andata distrutta; si rotto il dominio delle fa-colt spirituali sul corpo.2La carne, afferma San

    Tommaso dAquino, ha cominciato ad esser di-sobbediente alla ragione,3e ognuna delle partiche compongono luomo ha voluto far valere lapropria legge. Il disordine si introdotto nel no-stro intimo.

    Necessit di precetti chiari e indiscutibili

    Dio ha introdotto nellanima umana una lu-ce intellettuale con la quale luomo conosceche il bene deve esser praticato e il male evi-tato. Questa luce denominata sinderesi dalla

    SergioHollm

    ann

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    12 Salvami ReginaFebbraio 2011

    Ritenendosigli unicidetentoridella verit,

    i Dottoridella Legge sisono servitidella propriaautorit

    per creareuna morale

    basata sulleesteriorit

    Scolastica non si spenta con il primo pecca-to, ma permane nella nostra anima. Come af-ferma il Concilio Vaticano II, luomo ha nelcuore una legge scritta da Dio stesso,4la Leg-ge Naturale.

    Considerando che il nostro spirito gover-

    nato da una logica monolitica, non riusciamoa praticare una qualsiasi azione senza tentaredi giustificarla in qualche maniera. Per questo,per poter peccare, luomo ricorre a false ragio-ni che soffocano la sua retta coscienza e por-tano lintendimento a presentare alla volontloggetto desiderato come un bene. questalorigine dei sofismi e delle dottrine erroneecon le quali cerchiamo di dissimulare le nostrecattive azioni.

    In vista di ci, diventata indispensabile oltre al sigillo impresso da Dio: nel pi intimo

    delle nostre anime lesistenza di precetti con-creti che ci ricordino, in forma chiara e indiscu-tibile, il contenuto della Legge Naturale5sono iDieci Comandamenti consegnati da Dio a Mo-s sul monte Sinai.6

    Infatti, in forma molto sintetica, il Decalo-go compendia le regole poste da Dio nellanimaumana. Dio ha scritto su tavole quello che gliuomini non riuscivano a leggere nei loro cuo-ri, afferma SantAgostino.7Lessere stato inci-so su pietra elemento fermo, stabile e duratu-ro simbolizza il carattere perenne del suo per-durare.

    I farisei deturpano la Legge di Mos

    Rispetto ad ogni norma giuridica, ci sonosempre due correnti: quella dei lassisti che, innome della moderazione, giustificano la lo-ro inosservanza con ogni genere di stratagem-mi e razionalizzazioni e quella degli esagerati,estimatori della legge per la legge, che astraggo-no dal suo vero spirito e dal suo vincolo col Le-gislatore.

    Nella seconda categoria cerano gli scribi e i fa-risei, che trascuravano il compimento dei pifondamentali precetti del Decalogo, ma han-no aggiunto alla Legge mosaica, nel corso deitempi, numerosi obblighi e regole, portan-do la sua pratica a estremi ridicoli. Ora, que-sta Legge, scrive Fillion, dovrebbe essere per

    gli israeliti un privilegio e non un peso; invece,per opera dei farisei e delle numerose prescrizio-

    ni da loro raccolte, pesava in modo oppressivo sul-le spalle dei giudei.8

    II CRISTOLAPIENEZZADELLALEGGE17Non pensate che io sia venuto adabolire la Legge o i Profeti; non son ve-nuto per abolire, ma per dare compi-mento.

    Ges si concentrava su alcune norme farisaiche in tal modo, molti avrebbero potuto imma-ginare che fosse venuto a revocare la Legge mosaica per sostituirla con unaltra.

    I Dottori della Legge, per esempio, proibivano il contatto con i peccatori e i pubblicani, invece il Divino Maestro andava a cenare a casaloro. Rompeva anche i precetti farisaici del sa-bato, permetteva che i suoi discepoli omettessero le abluzioni rituali prima della refezione eaffermava che non cera impurit negli alimenti, quanto piuttosto nel cuore. Tutto questo po-

    trebbe dare limpressione che Egli fosse un las-sista disposto ad abolire le antiche pratiche, ec-cessivamente rigorose.

    Il Decalogo un riflesso del Creatore

    Non ignorando questa obiezione dei suoascoltatori, Ges comincia col mostrar loro chela Buona Novella non una dottrina di faci-litazioni n una religione a prezzi promozionali, meno ancora unanarchia o una rottura rivoluzionaria col passato di Israele.9Al contrarioEgli edificher il Vangelo sugli antichi fonda-menti della Legge divina: nulla verr meno, ameno che non si dica che un bocciolo di rosa finisce quando il fiore sboccia, o un abbozzo tracciato a matita soppresso quando la pittura definitiva viene a completarlo, lo fisser per sem-pre.10

    In cosa consiste, allora, il pieno compimento annunciato dal Messia?

    Lantica Legge era, secondo San Tommasoquella dellombra, poich figurava con alcuni atti cerimoniali e prometteva con parole sol

    tanto la giustificazione degli uomini.11

    La nuovapertanto, quella della verit, perch realizza in Cristo quanto la Legge antica promettevae figurava. Ossia, la Legge nuova realizza lantica in quanto sopperisce a quello che era mancato a questa.12

    Nostro Signore non solo lAutore dellaLegge, ma la Legge viva stessa. Come dicia-mo che il Verbo di Dio Si fatto carne, co-s possiamo affermare che la Legge di Dio Si fatta carne ed ha abitato tra noi. Nel Divi-

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    Febbraio 2011Salvami Regina 13

    no Maestro si trovano i Dieci Comandamen-ti nello stato di divinit, infatti, per esempio,che cosa Egli ha fatto nella sua vita terrena senon praticare in ogni momento il Primo Co-mandamento: Amerai il Signore tuo Dio so-pra ogni cosa?

    In questa prospettiva, facile vedere nel De-calogo un riflesso del Creatore, comprendere labellezza che esiste nei suoi precetti e osservarlicon amore, in modo da creare nella nostra ani-ma laspirazione a compierli con integrit, comemezzo per approssimarci a Dio.

    Decalogo e morale di situazione

    18In verit vi dico: finch non sia-no passati il cielo e la terra, non passerneppure un iota o un segno dalla legge,

    senza che tutto sia compiuto.Gli adepti della cosiddetta morale di situa-

    zione sostengono la mutabilit dei principi eti-ci in funzione del contesto nel quale essi sonoapplicati. Cos, secondo questa filosofia, se i co-stumi evolvono nel corso dei tempi, lo stesso de-ve avvenire con le norme morali. Anche ammet-tendo che esse siano universali e perenni, si de-ve evitare una loro applicazione in forma asso-luta nelle situazioni concrete, riducendo il lo-ro valore a quello di mere orientazioni da esserponderate in funzione delle circostanze del mo-mento.13

    Ora, la Legge sintetizzata nei precetti delDecalogo assoluta e permanente, come inse-gna il Catechismo della Chiesa Cattolica: Poi-ch enunciano i doveri fondamentali delluomoverso Dio e verso il prossimo, i dieci Coman-damenti rivelano, nel loro contenuto essenzia-le, degli obblighi gravi. Sono sostanzialmenteimmutabili e obbligano sempre e dappertutto.Nessuno potrebbe dispensare da loro.14

    Pertanto, quello che era peccato quando

    Adamo ed Eva hanno lasciato il Paradiso, losar anche fino allultimo giorno, quando sarmorto lanticristo e verr la fine del mondo.

    Il peccato di scandalo

    19Chi dunque trasgredir uno solo diquesti precetti, anche minimi, e inse-gner agli uomini a fare altrettanto, sarconsiderato minimo nel regno dei cieli.Chi invece li osserver e li insegner agli

    uomini, sar considerato grande nel re-gno dei cieli.

    Ora, peggio del disobbedire ai precettidella Legge divina creare o propagare unadottrina che inviti a trasgredirli. Chi procedecos perde, senza dubbio, la grazia di Dio

    e, nel caso non si emendi, sar con-siderato minimo nel momento delGiudizio; ossia, sar condannato,sar lultimo. E lultimo cadr ineso-rabilmente nellinferno.15

    La giustizia dei farisei

    20Poich io vi dico: se la vostra giu-stizia non superer quella degli scri-bi e dei farisei, non entrerete nel re-gno dei cieli.

    Gli scribi e i farisei conoscevano perfet-tamente la Legge e sapevano pesare ogniatto in sua funzione. Si presentavano comela legge viva, ma ci non si poteva affer-mare di loro.

    Come gi stato detto sopra, la loro giu-stizia si fondava sullesteriorit. Quanto alriposo sabbatico, essi avevano moltiplicatole interdizioni, entrando nei pi piccoli det-tagli. Sulla questione delle impurit, diede-ro libero corso allimmaginazione e aggiun-sero alla legislazione mosaica le pi minu-ziose prescrizioni.16

    Ges ci ammonisce qui che, per entrarenel Regno dei Cieli, indispensabile praticareuna virt maggiore di quella dei farisei e ma-estri della Legge. Ossia, non attaccarsi alle este-riorit, n fare ingannevoli ragionamenti, benscompiere di fatto nella loro integrit, amorevol-mente, i Dieci Comandamenti.

    III GESCONDANNALAMORALEFARISAICA

    Nei versetti seguenti, il Signore Ges utilizzavarie volte le espressioni Avete inteso... e Iovi dico... per confrontare la morale di esterio-rit praticata dai farisei con la vera morale. Cri-sto, Lui stesso, la Parola eterna, posta qui incontrapposizione alla parola dei farisei. La Leg-ge antica e immutabile sar portata ora fino alleultime conseguenze, denunciando le interpreta-zioni erronee di coloro che si presentavano da-vanti al popolo come maestri infallibili.

    Mos Vetratedella Cattedrale

    San Benigno, Di(Francia)

    La Leggesintetizzatanei precettidel Decalogo assoluta epermanente,come insegnaCatechismo deChiesa Cattoli

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    14 Salvami ReginaFebbraio 2011

    Il rapportotra gli uominideve reggersi

    sul rispetto,considerazio-

    ne e stima

    Partecipazione al peccato di omicidio21Avete inteso che fu detto agli anti-chi: Non uccidere; chi avr ucciso sarsottoposto a giudizio. 22Ma io vi dico:chiunque si adira con il proprio fratello,

    sar sottoposto a giudizio. Chi poi diceal fratello: stupido, sar sottoposto al si-nedrio; e chi gli dice: pazzo, sar sotto-posto al fuoco della Geenna. 23Se dun-que presenti la tua offerta sullaltare e lti ricordi che tuo fratello ha qualche co-sa contro di te,24lascia l il tuo dono da-vanti allaltare e v prima a riconciliar-ti con il tuo fratello e poi torna ad offri-re il tuo dono.

    I farisei consideravano lomicidio un peccatogravissimo, ma non reputavano una mancanzamorale arrabbiarsi col fratello o dirgli ogni sor-ta di insolenze.

    Il Signore mostra loro che chi si compor-ta cos sar reo anche nel giorno del Giudizio,poich, lasciandosi trascinare in questo mododallodio, ha gi intrapreso le vie che conduco-no allomicidio, partecipando, in una certa mi-sura, a questo crimine e meritando per questoun analogo castigo.

    Pi ancora. Con la sua parola ed esempio,Ges ha insegnato che nella Nuova Alleanza ilrapporto tra gli uomini deve, al contrario, reg-gersi sul rispetto, considerazione e stima pernon dare occasione a qualsivoglia accusa reci-proca.

    Prepariamoci per il giorno del Giudizio

    25Mettiti presto daccordo con il tuoavversario mentre sei per via con lui,perch lavversario non ti consegni algiudice e il giudice alla guardia e tuvenga gettato in prigione. 26In verit ti

    dico: non uscirai di l finch tu nonabbia pagato fino allultimo spiccio-lo!.

    Lavversario di cui parla il SignoreGes in questo versetto simbolizza, da un

    certo punto di vista, Lui stesso: il Bene so-stanziale di cui ci rendiamo nemici col pecca-to.17La cosa pi necessaria e urgente, pertan-

    to, cercare innanzitutto di riconciliarci conLui, riconoscendo le nostre colpe, chiedendoperdono per esse e facendo un fermo propo-sito di non deviare dora in poi dalla retta viadel Redentore. Infatti, presto o tardi, terminer la nostra peregrinazione terrena e com

    pariremo dinanzi al Giudice Supremo, chepronuncer una sentenza giustissima e inap-pellabile. Se quel giorno il nostro divino Avversario avr ancora qualcosa da dichiararecontro di noi, il debito sar saldato, nella migliore delle ipotesi, nel fuoco del Purgatoriodal quale non si esce senza pagare fino allul-timo centesimo.

    Si tratta, pertanto, di agire con totale integrit nel cammino verso lultimo giudizio. A nullavarranno ragionamenti con i quali burliamo lanostra coscienza, perch non sar mai pi pos

    sibile ingannare Dio. Egli dentro di noi e nosiamo dentro di Lui. Tutto si fa in sua presenza etutti i nostri atti verranno a galla nel giorno deGiudizio Finale per essere conosciuti dallumanit e dagli angeli.

    Vigilanza e fuga dalle occasioni

    27Avete inteso che fu detto: Non com-mettere adulterio. 28ma io vi dico:chiunque guarda una donna per desi-derarla, ha gi commesso adulterio con

    legge nel suo cuore. 29Se il tuo occhiodestro ti occasione di scandalo, cavaloe gettalo via da te: conviene che periscauno dei tuoi membri, piuttosto che tut-to il tuo corpo venga gettato nella Ge-enna. 30E se la tua mano destra ti oc-casione di scandalo, tagliala e gettala viada te: conviene che perisca uno dei tuoimembri, piuttosto che tutto il tuo corpovada a finire nella Geenna.

    La Legge di Mos condannava ladulterio elo castigava con la morte (cfr. Lv 20, 10). Ma lamorale farisaica, fondata su riti ed esterioritnon dava nessuna importanza alla lascivia deglsguardi o dei cattivi desideri.

    Chiunque guardi una donna, con il desiderio di possederla, ha gi commesso adulterio con lei nel suo cuore: il Signore GesSi riferisce qui al nono Comandamento delDecalogo, il quale condanna anche il pecca

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    Febbraio 2011Salvami Regina 15

    Il DivinoMaestrosottolinea

    la radicalitcon cuidevono esse

    praticati iComandamesortandoci

    portare fino

    allultimoestremo il

    principio dfuga dalleoccasioni d

    peccato

    to interiore: Non desiderare la donna dal-

    tri (Dt 5,21).Subito dopo, il Divino Maestro sottolinea

    la radicalit con cui devono essere pratica-ti i Comandamenti, esortandoci a portare fi-no allestremo il principio della fuga dalle oc-casioni di peccato. Vegliate e pregate, pernon cadere in tentazione (Mt 26, 41), dirnellOrto degli Ulivi. La preghiera indispen-sabile, ma non sufficiente: anche necessa-rio vigilare e allontanarsi completamente daquello che conduce al peccato, soprattutto inmateria di castit.

    Una concessione temporanea indisaccordo con la Legge Naturale

    31 Fu pure detto: Chi ripudia la propriamoglie, le dia latto di ripudio. 32ma iovi dico: chiunque ripudia sua moglie,eccetto il caso di concubinato, la esponealladulterio e chiunque sposa una ripu-diata, commette adulterio.

    Mos ha stabilito nel Deuteronomio che

    quando un uomo ha preso una donna e ha vis-suto con lei da marito, se poi avviene che lei nontrovi grazia ai suoi occhi, perch egli ha trova-to nella stessa qualche cosa di vergognoso, scri-va un libello di ripudio e glielo consegni in ma-no e la mandi via dalla casa (Dt 24, 1). Ora,le interpretazioni lassiste di questo passo biblicohanno dato margine ad abusi scandalosi, al pun-to che il divorzio , secondo il Cardinale Gom,un male gravissimo del popolo giudeo, ai tem-pi di Ges.18

    Infatti, spiega Fillion: Le parole qualcosa

    di vergognoso, utilizzate dal Deuteronomio,erano di per s vaghe, ma avevano ricevutoda Hillel e da quelli della sua scuola uninter-pretazione scandalosa, che spalancava le por-te alla passione. Sostenevano che la donna, an-che se fedelissima, poteva esser mandata viaper qualsiasi motivo o, per meglio dire, per unqualsiasi frivolo pretesto: un piatto mal prepa-rato, la vista di una donna pi bella si azzar-davano a dire i rabbini erano ragione per ildivorzio.19

    Si aggiungeva a questo il fatto che il divorzionon era conforme alla Legge Naturale.20Comepi avanti affermer Ges stesso, si trattava diuna concessione temporanea fatta da Mos do-vuta alla durezza di cuore degli ebrei, ma daprincipio non fu cos (Mt 19, 8).

    Commenta a questo proposito San Cromaziodi Aquileia: A ragione, Nostro Signore e Sal-vatore, eliminato quel permesso, restaura orai precetti della sua antica costituzione. Ordi-na, infatti, di conservare come legge indissolu-bile lunione del matrimonio casto, mostrando

    che la legge coniugale stata istituita origina-riamente da Lui.21

    La fede elimina il cattivo costume di giurare

    33Avete anche inteso che fu detto agliantichi: Non spergiurare, ma adempicon il Signore i tuoi giuramenti; 34maio vi dico: non giurate affatto: n per ilcielo, perch il trono di Dio; 35n perla terra, perch lo sgabello per i suoi

    Dettaglio del quadro Nostro Signore con la donna adultera Cattedrale di Avila (Spagna)

    TimothyRing

    La Legge di Mos condannava ladulterio, ma la morale farisaica non dava nessuna importanza allalascivia degli sguardi o dei cattivi desideri.

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    piedi; n per Gerusa-lemme, perch la cit-t del gran re. 36Nongiurare neppure per latua testa, perch nonhai il potere di renderebianco o nero un solocapello.

    La Legge di Mos, af-ferma padre Tuya, proi-biva espressamente il fal-so giuramento, ma, a par-te questo, la casistica rab-binica ha fatto un prodigiodi sottigliezze e distinzioniper giustificare i giuramen-ti.22Al tempo di Ges, la-

    buso di giurare a qualsiasiproposito aveva raggiunto un livello incredibi-le, portandoLo a condannare espressamente,in questo Discorso della Montagna, ogni tipodi giuramento: Non giurate per nessun mo-tivo. I tre versetti del sintetico testo di SanMatteo, sopra trascritti, indicano bene la gra-vit di questo male.

    successo che, spinti dallorgoglio, i fari-sei hanno creduto di avere maggior onore emerito nel fare tutte le cose per Dio, obbli-gandosi per giuramento; e dal precetto nonnominare il nome di Dio invano hanno de-

    dotto, con una interpretazione forzata: dunque, nominerai il nome di Dio a condizioneche sia come garanzia di qualcosa che non siafalso.23

    Tra i cittadini, al contrario, devono regna-re la sincerit e la fiducia, frutto della retti

    tudine di anime abitualmente in stato di grazia, come insegna SantIlario di Poitiers: Lafede elimina il costume di giurare. Basa sullaverit lattivit della nostra vita e, respingen-do linclinazione a mentire, prescrive la le-alt tanto nel parlare quanto nellascoltare[...] Pertanto, chi vive nella semplicit dellafede non necessita di ricorrere a giuramenti.24

    Imparate a chiamare peccato il peccato

    37Sia invece il vostro parlare s, s; no,

    no; il di pi viene dal maligno.

    La nostra vita deve essere un perpetuos a tutto quanto Cristo si aspetta da noie un fermo no alle proposte e suggerimenti del demonio. A questo ci invita Papa Gio-vanni Paolo II: Imparate a pensare, a parlare e agire secondo i principi della semplicite della chiarezza evangelica: S, s; no, noImparate a chiamare bianco il bianco, e ne-ro il nero male il male, e bene il bene. Im-parate a chiamarepeccato il peccato , e a nonchiamarlo liberazione e progresso , anche se

    LOsservatoreRomano

    Imparate a chiamarepeccato il peccato,e a non chiamarloliberazione eprogresso, anchese tutta la moda e lapropaganda fosserocontrarie (GiovanniPaolo II)

    1SO TOMS DE AQUINO.A Luz da F Comentriosao Credo, Pai-nosso, Ave-Ma-ria e Mandamentos. Lisboa:Verbo, 2002, pag.133. Nel-lo stesso senso, il Catechi-smo della Chiesa Cattolicain-segna che luomo avrebbeallora il dominio di se stes-so e sarebbe intatto e ordi-nato in tutto il suo essere(n.377).

    2Cfr. Catechismo dellaChiesa Cattolica, n.400.3SO TOMS DE

    AQUINO, op. cit., pag.134.4CONCILIO VATICANOII. Gaudium et spes, n.16.

    5Insegna il Dottor Angelico:Dato che, in questo mo-

    do, la legge naturale sta-ta distrutta dalla legge del-la concupiscenza, era neces-sario che luomo fosse ricon-dotto alle opere della vir-t e ristabilito nella vita. Perquesto era necessaria la leg-ge della Scrittura.(SOTOMS DE AQUINO, op.cit., pag.134).

    6Cfr. Catechismo della ChiesaCattolica,n.2070.

    7SAN AGUSTN. Enarrationesin Ps. 57, 1. In: Obras de SanAgustin. Madrid: BAC, 1965,v.XX, pag.417.

    8FILLION, Louis-Claude. Vidade Nuestro Seor Jesucristo.Madrid: Rialp, 2000, v.III,pag.53.

    9GRANDMAISON, SJ,Lonce de.Jsus-Christ, sapersonne, son message, sespreuves. 6.ed. Paris: Beauchesne, 1928, v.II, pag.14.

    10Idem, ibidem.11SAN TOMMASO

    DAQUINO. Summa Teolo-gica, I-II, q.107, a.2, resp

    12Cf. idem, ibidem.13Su questo tema si veda, per

    esempio, PIO XII. Soyez lesBienvenues Discorso sopragli errori della morale di si-tuazione, 18/4/1952.

    14Catechismo della Chiesa Cat-tolica, n.2072.

    15SAN JUAN CRISSTOMO.Homilas sobre el Evangelio

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    Febbraio 2011Salvami Regina 17

    tutta la moda e la propaganda fossero con-trarie.25

    IV NONDOBBIAMOFARECONCESSIONIINMATERIAMORALE

    La lettura del Vangelo di questa domenica ciriporta ad uno dei problemi pi gravi del mon-do moderno: la terribile perdita del senso mo-rale che distrugge le anime di tanti nostri con-temporanei.

    Infatti, afferma Papa Benedetto XVI, vivia-mo in un contesto culturale segnato dalla men-talit edonistica e relativistica, che tende a can-cellare Dio dallorizzonte della vita, non favori-sce lacquisizione di un quadro chiaro di valo-ri di riferimento e non aiuta a discernere il benedal male e a maturare un giusto senso del pec-

    cato.26Compagno inseparabile della mentalit de-

    scritta dal Santo Padre un falso e deleterioconcetto di libert, sintetizzato da uno dei pifamosi slogan del Maggio del 68: proibitoproibire!, secondo il quale ogni regola o precettodevono essere banditi.

    Oggi, pertanto, pi che mai, necessarioricordare che la Legge di Dio non un casti-go per il peccato dei nostri progenitori, quan-to un prezioso mezzo per diventare pi simi-li a Lui. Dunque, al contrario di quanto affer-mato dai rivoluzionari della Sorbona, sono le

    colpe praticate dalluomo e non i precetti divini che impediscono la sua li-bert: Il peccatore diven-ta schiavo del peccato(Gv 8, 34).

    Nel Cielo, la Legge ri-splender gloriosa per co-loro che lhanno pratica-ta in questa vita, i beati;invece si presenter co-me eterna censura per co-loro che si sono ribellaticontro di essa e sono staticondannati al fuoco eter-no. Da questa inesorabilealternativa, nessuno sfug-ge: chi non sta nella Leg-

    ge della misericordia divi-na, cade nella Legge della giustizia di Dio.Non c una terza opzione.

    Approfittiamo di questa Liturgia della 6Domenica del Tempo Ordinario per analizza-re la nostra coscienza alla ricerca di un ragiona-mento che ci conduca a concessioni morali, nel-la nostra vita professionale o personale.

    Che Maria Santissima mai pi permetta checi sviamo dai benedetti sentieri dellintegritdellanima, aiutandoci a non dare mai il con-senso a nessuna relativizzazione della Legge diDio.

    Viviamo in uncontesto culturasegnato dallamentalit edonise relativistica,che non aiutaa discernere ilbene dal male e maturare un giussenso del pecca(Benedetto XVI)

    de Mateo,16, 4, apud ODEN,Thomas C. e SIMONETTI,Manlio.La Biblia comenta-da por los Padres de la Igle-sia. Madrid: Ciudad Nueva,2004, pag.153.

    16ROBERT, A. et TRICOT, A.Initiation Biblique. Tournai:Descle & Cie., 1948,

    pag.729.17Altri commentatori, comeMaldonado, considerano chelavversario colui che fe-riamo, colui che chiamiamostupido o ignorante, che hamotivi per accusarci davan-ti a Dio; il cammino il tem-po di questa vita e il giudice Cristo, il quale dir: Quel-lo che avete fatto a uno diquesti piccoli, lo avete fattoa Me (MALDONADO, SJ,

    Juan de. Comentarios a loscuatro Evangelios. Madrid:BAC, 1950, vol.I, pag.263).

    18GOM Y TOMS, Isidro.ElEvangelio explicado. Barce-lona: Casulleras, 1930, v.II,pag.178.

    19FILLION, op. cit.,v.II,

    pag.104-105.20Cfr. Catechismo della Chiesa

    Cattolica,n.2384.21CROMACIO DE AQUI-

    LEYA. Comentario al Evan-gelio de Mateo, 24, 1, 1-3,apud ODEN e SIMONETTI,op. cit., pag.169.

    22TUYA, OP, Manuel de.Bi-blia Comentada. Evange-

    lios. Madrid: BAC, 1964,v.II,pag.115.

    23Idem, ibidem.24SAN HILARIO DE POI-

    TIERS. Sobre el Evangeliode Mateo, 4, 23,apud ODENe SIMONETTI, op. cit.,pag.172.

    25GIOVANNI PAOLO II.Omelia nella Santa Mes-sa in preparazione del-la Pasqua degli universitari(26/03/1981).

    26BENEDETTO XVI. Discor-so ai partecipanti nel corsoannuale sul foro intimo, pro-mosso dalla Penitenziaria

    Apostolica, 11/3/2010.

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    I

    Don

    18 Salvami ReginaFebbraio 2011

    Di speciale importanza

    per gli studi del primato

    di Pietro la storia dei

    primi secoli della Chiesa

    Linfallibilit pontificia e il primato di giurisdizione del Pontefice,

    necessariamente uniti, devono essere, per ogni cattolico, centro di

    un amore preferenziale. Ma come fondamentarli nella Scrittura, nella

    Tradizione e nella Storia?

    o ti dico: tu sei Pietro, esu questa pietra edifiche-rai la mia Chiesa; le portedellinferno non prevar-

    ranno contro di essa (Mt 16, 18).Negli ultimi centanni, pochi pas-

    si del Vangelo sono stati oggetto didiscussioni tanto veementi e appas-sionate, poich, secondo quantopretendono alcuni, la formulazioneattuale non corrisponderebbe allo-riginale scritto da Matteo, ma si trat-terrebbe di un testo manipolato in-torno allanno 130 per giustificare ilprimato di Pietro e dei suoi succes-sori sui suoi fratelli nellepiscopato.

    Invece, per secoli nessuno avevamesso in dubbio lautenticit di que-sto passo. stato necessario aspet-tare linfiltrazione del razionalismo

    nellesegesi biblica nel secolo XIX elo storicismo protestante del secoloXX, perch cominciassero i tentati-vi di squalificarla.

    Argomenti biblici a favoredel primato di Pietro

    Dal punto di vista documenta-le, la tesi della supposta manipola-zione di questo versetto non reg-ge. I testi pi antichi che riproduco-

    no il passaggio in questione non pre-sentano nessuna traccia di falsifica-zione: n ilDiatessaron(concordan-za dei quattro Vangeli) di Taziano,della met del secondo secolo, n gliscritti dei Padri della Chiesa anterio-ri al IV secolo e neppure i 4.000 co-dici dei primi otto secoli che oggi siconoscono.

    storiche nelle quali fu scritto inpiena polemica con gli gnostici contiene due importanti riferimenti alla consegna del primato petrino: ti chiamerai Cefa (che vuodire Pietro) (Gv 1, 42); e Simonedi Giovanni, mi vuoi bene tu pi dcostoro? [...] Pasci i miei agnelli(Gv 21, 15-17).

    Ora, in Mt 16, 18-19 che si basaprincipalmente la dottrina sul Papato e si sottolinea normalmentenellinterpretazione di questi versetti la triplice metafora usata daSignore Ges: San Pietro fonda-mentodella Chiesa, poich comparato con le fondamenta che danno coesione e stabilit a tutto ledificio; il suo potere di giurisdizione rappresentato dalle chiavi, le qua

    li, nel linguaggio biblico e profanosono simbolo del dominio e, infinelimmagine del legare e dello scioglieresimbolizza la capacit di creare o abolire leggi che obbligano incoscienza.

    Considerata isolatamente, linterpretazione suddetta potr suscitare scetticismo; ma unita ad altrpassi del Nuovo Testamento, come pure agli scritti dei Padri del-

    Primato e infallibili

    Al contrario, come si pu ve-dere nel riquadro della prossimapagina, pi di 160 passi del Nuo-vo Testamento menzionano Pie-tro che occupa, in molti di loro,una posizione di preminenza su-gli altri Apostoli. Perfino San Gio-vanni, che tratta in misura ridottadel Principe degli Apostoli nel suoVangelo, a causa delle circostanze

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    Caballero Baza, EP

    Febbraio 2011Salvami Regina 19

    la Chiesa e alla prassi dei primi se-coli del cristianesimo, costituisceun potente apparato argomentati-vo. Tutti questi indizi sommati in-sieme convergono nellaffermare ilprimato indiscutibile di San Pietro,dato da Cristo e riconosciuto inin-terrottamente lungo la Storia del-la Chiesa.

    Testimonianza che vienedai tempi apostolici

    Di speciale importanza per il te-ma che ci riguarda la storia deiprimi secoli della Chiesa, perch siscontra frontalmente con la gratu-ita supposizione che il primato digiurisdizione universale del Roma-no Pontefice sia stato uninvenzio-ne posteriore rispetto ai tempi apo-

    stolici.1

    Ora, gi nella lettera inviata daPapa San Clemente ai fedeli di Co-rinto, a proposito della ribellioneavvenuta in questa comunit intor-no allanno 96, evidente il prima-to romano. Infatti, in essa il Ponte-fice non chiede scusa per essersi im-mischiato nelle questioni interne diunaltra Chiesa come sarebbe nor-male, nel caso fosse un semplice

    VictorToniolo

    di Pietro

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    20 Salvami ReginaFebbraio 2011

    an Pietro occupa una posizione preminente nel Nuovo Testamento, dove menzionato 114 volte nei Van

    geli e 57 volte negli Atti degli Apostoli.Parla a nome di tutti gli Apostoli (Lc 12, 41, Mt 19, 27

    Mc 10, 28, Lc 18, 28), risponde per loro (Gv 6, 68, Mt 16, 16Mc 8, 29) e agisce per tutti (Mt 14, 28, Mc 8, 32, Mt 16, 22Lc 22, 8, Gv 18, 10). Altre volte gli evangelisti si riferisconoagli Apostoli dicendo Pietro e i suoi (Mc 1, 36, Lc 8, 45;9, 32, Mc 16, 7, At 2, 14.37). Ges lo elegge dopo aver fat-to un grande miracolo (Lc 5, 1-11); Si serve della sua bar-ca per predicare alle moltitudini (Lc 5, 3); alloggia in ca-

    sa sua (Mc 1, 29); lo associa a S nel pagamento del tributo(Mt 17, 23-26); lo sceglie, con Giacomo e Giovanni, per as-sistere alla resurrezione della figlia di Giairo (Mc 5, 37), alla trasfigurazione (Mc 9, 2) e allagonia nel Getsemani (Mc14, 33); il primo a cui appare resuscitato (Lc 24, 34). lunico dei Dodici che langelo nomina affinch sia loro comunicato il messaggio della Pasqua (Mc 16,7). San Giovannaspetta larrivo di San Pietro, per lasciarlo entrare per pri-mo nel Sepolcro di Ges (Gv 20, 2-8).

    Dopo lAscensione e la Pentecoste, vediamo San Pietroesercitare lautorit massima nella Chiesa. Completa il Collegio Apostolico con lelezione di San Mattia (At 1, 5ss); parlain nome degli Apostoli nel giorno di Pentecoste (At 2, 14ss)difende davanti alle autorit giudaiche il diritto degli Apo-stoli di predicare la Fede in Cristo (At 4, 8-12); condannaAnania e Safira (At 5, 1-11); ispirato ad aprire le porte della Chiesa anche ai pagani, con la conversione del centurione Cornelio (At 10, 47); presiede il Concilio di Gerusalemme(At 15, 6ss); tutta la Chiesa pregava per la sua liberazionequando fu incarcerato per ordine di Erode (At 12, 5).

    Daltra parte, San Paolo segnala in modo preminentelimportanza di San Pietro come capo della Chiesa. Do-po il suo soggiorno in Arabia, si dirige a Gerusalemme pe

    vederlo (Gal 1, 18); riconosce in lui una delle colonne della Chiesa (Gal 2, 9); lo colloca come il primo tra i testimoni delle apparizioni di Cristo resuscitato (Cor 15, 5); anche quando gli si oppone a viso aperto ad Antiochiaagisce come chi riconosce la sua autorit, pertanto, con-ferma in qualche modo il suo primato (Gal 2, 11-14).

    Fondamento

    biblico del

    primato petrino

    S

    Vocazione degli Apostoli Pietro e Andrea, di Duccio diBuoninsegna National Gallery of Art, Washington DC (Usa).Cristo consegna le chiavi a San Pietro Basilica di Paray leMonial (Francia). Predicazione di San Pietro Cattedrale diManresa (Spagna)

    Sergio

    Hollm

    ann

    GustavoKralj

    GustavoKralj

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    Febbraio 2011Salvami Regina 21

    primus inter pares, capo di unaltraChiesa sorella , bens per non ave-re avuto lopportunit di interveni-re nella questione con pi rapidit;avverte che chiunque non obbedirai suoi ammonimenti correr il peri-

    colo di commettere peccato grave esi mostra convinto che la sua attitu-dine ispirata dallo Spirito Santo.2Daltra parte, la lettera fu accolta aCorinto senza resistenze e conside-rata come un grande onore, al pun-to che sempre nellanno 170, secon-do testimoni, era letta nella liturgiadomenicale.3

    Questi fatti acquistano partico-lare rilievo se si considera che lA-postolo San Giovanni, ancora vivo,

    si trovava ad Efeso, ben pi vicinoa Corinto che a Roma.4e non risul-ta che n San Clemente, n i fedelidi Corinto, n lo stesso San Giovan-ni abbiano dubitato dellautorit delSuccessore di Pietro per dirimere laquestione.

    Unaltra importante testimonian-za di questepoca a favore del prima-to del Successore di Pietro la let-tera inviata da SantIgnazio di An-tiochia (107) alla Chiesa di Roma.Anche in questa si manifesta in mo-

    do evidente e pi esplicito, che nelcaso precedente, il primato della Se-de Romana sulle altre. Infatti, que-sta missiva sostanzialmente diffe-rente da quelle inviate da lui nellestesse circostanze (prigioniero por-tato dalla Siria a Roma, dove sareb-be stato martirizzato) ad altre Chie-se, come Efeso, Magnesia, Tralia,Filadelfia e Smirne. Nella prima, ilsanto Vescovo di Antiochia scrive intono sottomesso, nelle altre, in tono

    autoritario.Inoltre, SantIgnazio riconosce

    alla Chiesa di Roma il potere di di-rigere le altre Chiese, istruendolecome discepoli del Signore e racco-manda la sua diocesi in Siria alla sol-lecitudine pastorale della Sede Ro-

    mana e non a quella di qualun-que altra Chiesa, forse pi vicina.5

    Una terza testimonianza quella di SantIreneo di Lio-ne, Padre della Chiesa. Natotra il 130 e il 140, morto in-

    torno al 202, fu discepolodi San Policarpo, il qua-le, a sua volta, era statodiscepolo di San Giovanni.Pertanto, fu in contatto quasi direttocon let apostolica.

    Nel suo trattato Adversus hre-ses, parla chiaramente ed esplicita-mente del primato della Chiesa Ro-mana su tutte le altre Chiese e fa ri-ferimento alla suddetta lettera diSan Clemente Romano ai fedeli di

    Corinto, che aveva tra gli altri obiet-tivi rinnovare la loro Fede e di-chiarare la tradizione che aveva ri-cevuto dagli Apostoli.6

    Eloquente anche linterventodi Papa Vittore I (189-199) a pro-posito della data della commemo-

    San Clemente Romano Basilica di San Marco, Venezia. Santo Ignazio di Antiochia Chiesa di Ges Roma.SantIreneo di Lione Parrocchia di SantIreneo, Centocelle

    Due Padri Apostolici e un Padre della Chiesa danno importante testimonianza del riconoscimento universale delprimato del Vescovo di Roma nei primi secoli della Chiesa

    DavidSantosDomingues

    GustavoKralj

    GustavoKralj

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    22 Salvami ReginaFebbraio 2011

    Cristo consegna le chiavi a San Pietro Parrocchia di Saint

    Patrick, Roxbury (Usa)

    San Leone Magnosviluppa il concettodi sovranit petrinaassumendo propriocome base il gi citatoversetto di San Matteo

    sa testimonianza di quanto antica fosse la coscienza dellorigine divina dquestautorit.

    Un dettaglio importante: tentando di confu

    tare il Papa, Tertulliano acerrimo avversario della Chiesa che prima aveva amato cita senza alcuna obiezione il passodel Vangelo di San Matteo contestato dai razionalisti diciotto secoli pitardi: s, il Signore dissea Pietro che costui era laroccia sulla quale avrebbe costruito la Chiesa; gl

    diede, di fatto, le chiavi, come il potere di legare e sciogliere e gli affid le cure della Chiesa. Basta leggere le parole di Tertulliano per constatare che lui si riferivaad un fatto pacificamenteaccettato da tutti alla suaepoca, tanto vicina ai tempi apostolici, non permettendosi alcun sospetto riguardo ad una falsifica

    zione del testo biblico.

    Supremazia fondata suuna roccia divina

    San Leone Magno il cui pontificato, tra gli anni 440 e 461, costituisce un interessante punto di inflessione nella storia del primato petrino si riferiva alla Chiesa di Romacomemagistra (maestra) e non ave

    va dubbio alcuno riguardo lautoritdel Papa sul concilio.In nome di questa autorit con

    ferm la dottrina definita dal Concilio di Calcedonia (451), iniziandocos una pratica che sar mantenuta dai suoi successori e consideratacome necessaria per conferire validit a qualunque concilio ecumenico.10 La sua nota Epistola dogmatica11 fu acclamata con empiti di en-

    razione di Pasqua, cheegli decise di unificare.Nella Provincia dellAsiasi obbediva a un altro ca-lendario. Per risolvere laquestione, il Papa convo-

    c un Sinodo dei Vescoviitaliani a Roma, scrisse aiVescovi del mondo interoe, alla fine, invit ferma-mente i Vescovi dellA-sia ad adottare la prati-ca della Chiesa universa-le, di celebrare sempre laPasqua la domenica. Nelcaso non lo avessero ub-bidito, egli li avrebbe di-chiarati esclusi dalla co-

    munione della Chiesa.7Vari Vescovi tentaronodi moderare la decisio-ne papale, incluso SantI-reneo, senza risultato, aquanto pare. Fatto che,poco a poco, il costumeromano divent praticacomune in tutta la Chie-sa. Si tratta di unaltra di-mostrazione del ricono-scimento universale delprimato del Papa.

    Insospettabile testimonianzadi un eretico

    Ma gli argomenti non proven-gono solo dal campo cattolico.Verso lanno 220, Tertulliano, giallora coinvolto nelleresia mon-tanista, scrisse un libello8 attac-cando Papa Callisto I, che avevapubblicato un editto da essere let-

    to in tutte le chiese, il quale ren-deva pi lieve la disciplina peni-tenziale applicata agli adulteri efornicatori.

    Attribuendo in modo sarcasticoal successore di Pietro lespressio-ne Pontefice Massimo, ossia, Ve-scovo dei Vescovi9titoli allora usatidallImperatore romano , il malca-pitato scrittore ecclesiastico mostraquanto ampio fosse il potere spiri-

    tuale del Papato. Inoltre, termina lasua lunga obiurgazione con una cri-tica alla rivendicazione di Calisto Idel fatto che la sua autorit di le-gare e sciogliere si basava su quel-la di San Pietro, dando una prezio-

    GustavoKralj

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    Febbraio 2011Salvami Regina 23

    Benedetto XVI a Birgmingham(Inghilterra), novembre 2010

    Cristo non ha chiamato

    San Pietro per le suequalit naturali; statala grazia di Dio che lo

    ha convertito in unaroccia ferma e solida

    tusiasmo dai Padri riuniti a Calce-donia, quasi tutti orientali, conla famosa sentenza: Questo hadetto Pietro attraverso Leo-ne!.12

    Ora, San Leone Magno

    sviluppa il concetto di so-vranit petrina assumen-do proprio come base ilgi citato versetto di SanMatteo: Io ti dico: tu seiPietro, e su questa pietraedificherai la mia Chiesa;le porte dellinferno nonprevarranno contro di es-sa (Mt 16, 18). Egli eviden-zia il fatto che questa dichia-razione del Divino Maestro si

    applica effettivamente alla Se-de Romana e che il Papa, comeSuccessore di Pietro, ha la missio-ne specialissima di guidare e gover-nare la Chiesa universale, come pu-re il diritto di intervenire e prenderedecisioni sulle questioni ecclesiasti-che delle Chiese locali.

    Purtroppo, fatti storici indicano,a partire dal secolo VII, un latenterifiuto del primato di giurisdizioneuniversale del Vescovo di Roma daparte di alcuni leader della ChiesadOriente, pur riconoscendo in ge-nerale lautorit papale in materiadottrinale.13 Lesaltazione degli ani-mi avrebbe avuto come triste sboc-co lo scisma del 1054.

    Giurisdizione e universalit

    Due importanti prerogative risul-tano dal primato di Pietro: il prima-to di giurisdizione universale e lin-

    fallibilit pontificia.La giurisdizione del Papa14si ap-plica pienamente e supremamentealla Chiesa universale, perch essacomprende tutta la potest conces-sa da Nostro Signore Ges Cristo al-la Chiesa. Questa giurisdizione an-che monarchica, poich Cristo lhaconcessa a San Pietro e non agli al-tri Apostoli, e illimitata, ci significache il Papa non rende conto se non

    a Dio, perch non esiste nella Chie-

    sa alcuna istanza superiore a lui.15

    Inoltre, comprende i poteri legisla-tivo, giudiziario ed esecutivo. Si di-ce anche che una potestordinariain quanto costitutiva dello stessoesercizio del ministero petrino, im-mediataperch si esercita con dirit-to proprio, senza necessit di inter-mediari ed episcopale,visto che lo-biettivo del suo esercizio eminen-temente pastorale.16

    Di conseguenza, il Papa ,da un lato, libero di entrare in

    contatto diretto con i suoiPastori e con i fedeli,

    senza coercizione daparte del potere ci-

    vile17 e dallal-tro, il giudi-ce supremo deifedeli, al qualetutti hanno il diritto di ri-correre e che nessuno pucontrastare, neppure unconcilio ecumenico.18

    Magistero ordinarioe straordinario

    Linfallibilit pontificia, da

    parte sua, un carisma inerenteallo stesso ministero petrino che

    conferisce unassistenza specialedello Spirito Santo al Papa quandoquesti parlandoex cathedra, ossia,come supremo Pastore della Chiesauniversale definisce una dottrinadi Fede e morale.19

    Su questa si pronunciato chia-ramente il Concilio Vaticano II neitermini seguenti: Le definizioni delRomano Pontefice giustamente so-no dette irreformabili per se stes-se e non in virt del consenso del-la Chiesa, essendo esse pronunziatecon lassistenza dello Spirito Santoa lui promessa nella persona di sanPietro, per cui non hanno bisogno diunapprovazione di altri, n ammet-tono appello alcuno ad altro giudi-zio. In effetti allora il romano Pon-tefice pronunzia sentenza non co-me persona privata, ma espone o di-

    fende la dottrina della fede cattolicaquale supremo maestro della Chie-sa universale, singolarmente insigni-to del carisma dellinfallibilit dellaChiesa stessa.20

    Insieme a questa forma di Magi-stero straordinario, il Papa esercitaanche quello ordinario, per mezzo diorientamenti e insegnamenti attra-verso encicliche, costituzioni, esorta-zioni apostoliche, discorsi, ecc.

    GustavoKralj

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    24 Salvami ReginaFebbraio 2011

    1Curiosamente, le manife-stazioni contro il primatodi giurisdizione universa-le del Romano Ponteficesono di gran lunga mag-giori di quelle contro lin-fallibilit pontificia. En-trambi sono dogmi di Fe-de definiti solennemen-te nel Concilio Vaticano I(cfr. DZ3050-3075)..

    2Cf. QUASTEN, J.Patro-loga.Hasta el Conciliode Nicea.Madrid: BAC,1961, v.I, pag.55.

    3Cf. ORLANDIS, J.El Pon-tificado Romano en la Hi-storia. Madrid: Palabra,1996, p.36; BEATRICE,P.F., Clemente Roma-

    no (Lettere di). In:Nuo-vo Dizionario Patristico edi Antichit Cristiane. Ge-nova-Milano: Marietti,2008, pag.1073-1077.

    4SantIreneo afferma cheSan Giovanni rimase nel-la Chiesa di Efeso finoal regno dellImperato-re Traiano (98-117). (Cfr.

    Adversus hreses, III, 3,4).

    5Cf. SANTO IGNACIO DEANTIOQUA. Epsto-la a los Romanos, III, 1;IV, 3; IX, 1. In: D. RUIZBUENO.Padres Apostli-cos. Madrid: BAC, 1950,pag.476-477.480.

    6Cf. SANTO IRINEU DELYON, op. cit., III, 3, 2-3.

    7Eusebio di Cesarea fa ladescrizione di questa po-lemica. Cfr. EUSEBIODI CESAREA. Storia

    della Chiesa, l.5, 23-25.In:Eusebius The ChurchHistory. A new translationwith commentary by PaulL. Mayer. Grand Rap-ids (MI): Kregel, 1999,pagg.197-200.

    8TERTULIANO.De pudicitia, 21. In: QUASTEN, J.,op. cit., pag.631.

    9Idem, ibidem.10Cf. SESBOE, B.

    THEOBALD, C.Historiade los dogmas.La Palabra

    a Chiesa celebra la festa di San Pietro in due giorni dif-ferenti: il 29 giugno, insieme a San Paolo, e il 22 febbra-

    io, la Cattedra di Pietro. Lantichissima origine di questulti-ma festa documentata per la sua inclusione in un calenda-rio dellanno 354 e nelMartyrologium Hieronymianum, il pi

    antico della Chiesa Latina, composto tra il 431 e il 450. Ci so-no anche riferimenti ad essa in due omelie del V secolo.24Questa lunga esistenza mostra la rilevanza del simbolo

    della Cattedra per la vita della Chiesa e rinforza con la te-stimonianza della Tradizione limportanza data al prima-to petrino, per lo meno a partire dalla met del IV secolo;infatti, come spiega ilMartyrologium Romanum,la Sede diPietro chiamata a presiedere la comunione universaledella carit. Il Messale Romano aggiunge che la comme-morazione della Cattedra di San Pietro mette in rilievo lamissione di maestro e di pastore conferita da Cristo a SanPietro che, nella sua persona e in quella dei suoi successo-

    ri, fondamento visibile dellunit della Chiesa.

    La festa della

    Cattedra di Pietro

    L

    Infallibilit non significaimpeccabilit

    Conviene ricordare, infine, cheneppure dallesercizio del ministe-ro petrino, n dal carisma dellinfal-libilit proviene al Romano Pontefi-ce limpeccabilito, in altre parole,la confermazione in grazia.

    Uno degli argomenti razionalisticontro il primato di Pietro che ilpescatore della Galilea era soggettoa peccare, come ogni uomo. E, sen-za dubbio, lo era. Invece, il suo pri-mato non poggia su qualit umane,

    ha ricordato che il compito esercitato dal Romano Pontefice non se lo attribuito da solo.21

    Lamore allanello pi deboledi una corrente mistica cheunisce la Terra al Cielo

    Il primato di Pietro e la sua infallibilit sono le garanzie dellinvincibili t della Chiesa, in modoche si possa vedere nel Papa lespressione dellunit e verit ecclesiali. Ma la soggezione allautoritsuprema di un uomo, non rappre

    VictorToniolo

    ma sullonnipotente forza del Fon-datore della Chiesa.

    Cristo non ha chiamato San Pie-tro per le sue qualit naturali; statala grazia di Dio che lo ha convertitoin una roccia ferma e solida. Simo-ne, Simone, ecco satana vi ha cerca-to per vagliarvi come il grano; maio ho pregato per te, che non vengameno la tua fede; e tu, una volta rav-veduto, conferma i tuoi fratelli (Lc22, 31-32).

    Nel suo libro-intervista recente-mente pubblicato, Benedetto XVI

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    Febbraio 2011Salvami Regina 25

    Il Papa il puntodi riferimentoindispensabile per

    guidare la ragioneumana in funzione

    della Fede, soggettaad ogni specie diincertezze ed errori

    Il Professore Plinio Corra de Oliveiranegli anni 1980

    senta una umiliazione per tut-ti i fedeli?

    A questa domanda d unil-luminante risposta un lea-der cattolico di peso interna-zionale, che ha avuto due dei

    suoi numerosi libri elogiati dal-la Santa Sede: il brasiliano Pli-nio Corra de Oliveira (1908-1995).22Lamore per la sua con-dizione di suddito del Papa, co-me cattolico, era uno dei prin-cipali tratti della sua persona-lit e non perdeva occasione dimanifestarlo, perch tale sot-tomissione al Romano Pontefi-ce, lungi dallessere umiliante, motivo di elevazione e gioia per

    tutto il genere umano.Linsigne pensatore in unoc-

    casione ha affermato che, co-me tutti gli orologi della terra de-vono regolarsi con lora solare, al-lo stesso modo anche i cattolici han-no bisogno di orientarsi con un altrosole: linfallibilit pontificia, nellaquale possono depositare tutta la lo-ro fiducia.

    Infatti, colpita dal peccato origi-nale, la ragione umana soggettaad ogni specie di incertezze ed er-rori, dai quali nascono il caos e ladiscordia. Per questo concludevaPlinio Corra de Oliveira , il Pa-pa, infallibile in virt dellassistenza

    dello Spirito Santo e con po-tere di giurisdizione in uni-verso orbe , il punto di ri-ferimento indispensabi-le per guidare la ragio-ne umana in funzione

    della Fede.Cos, linfallibi-lit pontificia ed ilprimato di giurisdizio-ne del Pontefice, necessaria-mente uniti, devono essere, perogni cattolico, centro di un amo-re preferenziale.

    Come dice il Prof. Plinio,nella gloriosa corrente costitu-ita dalla Santissima Trinit, laMadonna e il Papato, questulti-

    mo viene ad essere lanello me-no forte: perch pi terreno, piumano e, in un certo senso, es-

    sendo avvolto da aspetti che lo pos-sono screditare. Si costuma dire cheil valore di una corrente si misuraesattamente dal suo anello pi fra-gile. Cos, il modo pi eccellente diamare questa straordinaria catena baciare il suo anello meno forte: ilPapato. consacrare alla Cattedradi Pietro, in rapporto alla quale ven-gono meno tante fedelt, la nostrafedelt intera!.23

    A questo stesso atteggiamento dispirito, tutti siamo invitati dalla gra-zia.

    de la Salvacin. Salaman-ca: Secretariado Trinita-rio, 1997, v.IV, pag.59.

    11Anche denominata Tomus

    ad Flavianum, nella qualeespone con ispirata chia-rezza la dottrina cattolicasulle due nature, divinae umana, di Cristo (cfr.TREVIGIANO, R.Patro-logia. Madrid: BAC, 2004,pag.314).

    12Cf. CONCILIUM CHAL-CEDONENSE, ActioII(III), n.23.

    13Cf. DE VRIES, W.Orientet Occident. Paris: Leseditions du Cerf, 1974.

    14Cf. DZ3064.

    15La Sede Prima non puesser giudicata da nessu-no (CDC, c.1404).

    16Cf. DZ3059.17Cf. DZ3062; CONCLIO

    VATICANO II.Lumengentium, n.22.

    18Cf. DZ3063.19Cf. DZ3073-3075.

    20CONCLIO VATICANOII.Lumen gentium, n.25.

    21Cf. BENEDETTO XVI SEEWALD, Peter.Lichtder Welt. Der Papst, dieKirche und die Zeichender Zeit. Freiburg-Ba-sel-Wien: Herder, 2010,pag.166.

    22Le idee del Prof. Corrade Oliveira qui espostesono tratte da conversa-zioni e conferenze ine-dite, pronunciate nei de-cenni 80 e 90.

    23CORRA DE OLIVEI-RA, Plinio. Non prva-lebunt. In:Dr. Plinio. SoPaulo. N.47 (Fev., 2002);pag.2.

    24Cf. J. DRESKEN-WEI-LAND. Cattedra. In: BE-RARDINO A. Di (ed.).Nuovo Dizionario Patristi-co e di Antichit Cristia-ne. Genova-Milano: Ma-rietti, 2008, pag.965-969;SAXER, V. HEID, S.Martirologio. In: BER-NARDINO, op cit.,p.3098-3101.

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    26 Salvami ReginaFebbraio 2011

    Dieci anni fa...

    Nel febbraio 2001, il Venerabile Giovanni Paolo II erigevacanonicamente gli Araldi del Vangelo come Associazione

    Privata di Fedeli di Diritto Pontificio. Era il punto di partenza

    per una decade prodiga di attivit missionarie.

    oma, febbraio 2001. Pi

    di mille araldi si so-

    no riuniti nella Citt

    Eterna per partecipare

    allanelata approvazione come Asso-ciazione di Diritto Pontificio.

    I punti culminanti di quegli stori-

    ci giorni furono la semplice cerimo-

    nia di consegna del documento di ere-

    zione, avvenuta nella sede del Ponti-

    ficio Consiglio per i Laici, nello stes-

    so giorno 22; la Celebrazione Euca-

    ristica presieduta dal Cardinale Jor-

    ge Mara Meja nella Basilica di San

    Pietro, il giorno 27; il saluto concesso

    dal Papa Giovanni Paolo II a Mons.

    Joo Scognamiglio Cl Dias, EP,

    nellUdienza Generale del giorno 28.

    Il braccio del Papa

    Nel messaggio rivolto agli Araldi

    in quelloccasione, il Papa li ha inci-

    tati a essere messaggeri del Vange-

    lo con lintercessione del Cuore Im-macolato di Maria. E il Cardinale

    Meja, nellomelia della Messa solen-

    ne nellAltare della Cattedra, ricor-

    dando che lerezione canonica dava

    allassociazione una relazione spe-

    ciale con la Santa Sede, ha sottoli-

    neato: Quanto che voi avete voluto

    fare, quello che espresso nei vostri

    R

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    Febbraio 2011Salvami Regina 27

    statuti e nelle vostre tradizio-

    ni, questo riceve ora, a parti-

    re da adesso, una benedizio-

    ne speciale. Ci incluso nel

    gran numero di istituzioni di

    religiosi, di religiose, ma an-

    che di associazioni laiche cheil Papa, con i suoi organi spe-

    ciali, in questo caso il Consiglio per i

    Laici, approva e invia.

    Cos, gli Araldi del Vangelo diven-

    tavano, usando le parole del Cardina-

    le, il braccio del Papa, e la loro mis-

    sione evangelizzatrice si trasformava

    in un mandato pontificio.

    Dieci anni di attivit

    Da quel benedetto momento, le at-

    tivit degli Araldi assunsero un rin-novato vigore.

    Si moltiplicarono le vocazioni per

    questa Associazione Privata di Fede-

    li di Diritto Pontificio, nel cui seno

    sbocciarono anche due Societ di Vita

    Apostolica: una clericale, laltra fem-

    minile. Al lavoro missionario proprio

    dei laici, si sommava, cos, quello dei

    sempre pi numerosi sacerdoti e suo-

    re, dediti interamente al servizio del

    prossimo.

    Sarebbe troppo lungo enumerare le

    attivit svolte in questi dieci anni, mol-

    te delle quali sono state sinteticamente

    riassunte in questa sezione, nel corso

    dei 94 numeri della nostra Rivista.

    Menzioniamo soltanto le Missioni

    Mariane, lApostolato dellIcona, Ma-

    ria Regina dei Cuori, il Fondo Mise-ricordia, il progetto Futuro e Vita, de-

    stinato ad attrarre le nuove genera-

    zioni in seno alla Chiesa.

    Dal punto di vista accademico, me-

    rita menzionare la fondazione di tre

    istituzioni di scuola superiore a San

    Paolo, in Brasile: lIstituto Teologico

    San Tommaso dAquino, lIstituto Fi-

    losofico Aristotelico-Tomista e

    lIstituto Filosofico-Teologico

    Santa Scolastica.

    La pi recente sfida

    Ma occorre pensare an-

    che al presente. I dieci annitrascorsi sono soltanto un se-

    gno per unAssociazione che traboc-

    ca di attivit e guarda al futuro con

    speranza.

    Oltre ad avere lincarico della

    chiesa di San Benedetto in Piscinula,

    a Roma, e della Parrocchia Madonna

    delle Grazie, a San Paolo, in Brasile,

    gli Araldi del Vangelo hanno ricevuto

    recentemente una nuova sfida pasto-

    rale missionaria: lamministrazione

    del Vicariato Apostolico di San Mi-chele di Sucumbios, in Ecuador, un

    esteso territorio di 18.000 km situato

    nellAmazzonia equatoriale.

    Le prossime pagine di questa se-

    zione verranno dedicate alle attivi-

    t l svolte.

    LOsservatoreRomano

    Mons. Joo saluta Giovanni Paolo II nel 2001

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    Nel cuore dellAm

    N

    28 Salvami ReginaFebbraio 2011

    Attivit dellAmministratore Apostolico D. Rafael Ibarguren, EP, ha cercato di partecipare a tutti gli eventi delVicariato. Nelle foto: con gli alunni del Collegio Tecnico Pacifico, mentre presiede la processione in onore di SantaBarbara e con il Vice Presidente della Repubblica, Lic. Lenn Moreno, durante linaugurazione della scuola Yanbal,per bambini speciali, a Shushufindi.

    el Vicariato Apostolico di Sucumbos regio-

    ne amazzonica dell Ecuador , a carico degliAraldi del Vangelo, dal 30 ottobre passato, illavoro pastorale stato intenso, nonostante le difficol-t inerenti alle precarie condizioni locali.

    I sacerdoti araldi cercano di celebrare la Messacon lassiduit che loro possibile, persino nelle cap-pelle pi lontane, assistendo i fedeli con tutti i sacra-menti. Laccoglienza della popolazione ha superatole aspettative: La citt intera con voi! Continuatead andare avanti e a fare il bene, ha detto un signo-re. Un altro ha aggiunto: Stiamo con il Papa, stia-mo con voi!. Una commerciante ha cos commenta-

    to, vedendo un araldo entrare nel suo negozio: Cheonore per me, avervi qui. Rendo grazie aDio perch siete giunti in citt. Ora so-no tranquilla perch so che con voi imiei nipoti riceveranno una buo-na formazione e i sacramen-ti. Una giovane ha concluso:Quanto voi fate ha qualcosadi speciale: siete pi prossimia Dio.

    A proposito dellapostolatodegli Araldi, un padre di fami-glia ha affermato: Molto belloil lavoro con i bambini. Il coro, i

    chierichetti, tutto meraviglioso!. Al che ha aggiunto

    una signora: Non serve stare molto ad osservarvi percapire il bene che fate.Nel mese di dicembre, sono state visitate in bar-

    ca, lungo il fiume San Miguel, varie comunit indige-ne che hanno ricevuto i missionari con entusiasmoGrazie per il lavoro che state facendo! di questoche avevamo bisogno: spiritualit!, diceva una signo-ra in uno di questi villaggi.

    In ogni comunit, si celebrano Messe, si servonoconfessioni, si amministrano altri sacramenti e si cate-chizzano i bambini, tutto in un clima di molta ricettivi-t e gratitudine da parte di quella sofferta popolazio-

    ne indigena. Molte grazie per essere venuti! Voi sare-te sempre benvenuti qui e, per favore, torna-

    te altre volte!, stato lemozionato sa-luto in una delle comunit Kichwa.

    In quel soffocante calore e nel-le condizioni pi inospitali, que-

    ste manifestazioni, provenien-ti dal fondo di quei cuori, sonounautentica consolazione pertutti gli araldi che si dedicanoallarduo compito di diffonde-re nella regione la Buona No-

    vella, la devozione alla SantaChiesa, a Maria e al Papa.

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    zzonia equatoriale

    Febbraio 2011Salvami Regina 29

    Battesimo nella Cattedrale

    Comunit interculturale bilingue Kassent iDomingo

    Benedizione dei bambini a Puerto Aguarico

    Confessioni a Lago Agrio

    Benedizione dei taxi a Lago Agrio

    Comunit Vergine del Carmine

    Comunit Vergine del Rosario

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    Feste di Natale

    nel Vicariato

    N

    30 Salvami ReginaFebbraio 2011

    ella Cattedrale di Lago Agrio, ancora incostruzione, oltre un migliaio di fedeli

    hanno partecipato alla solenne Messa dellAuro-ra, presieduta dallAmministratore Apostolico.

    Nelle comunit stato un alternarsi di: Mes-se, novene, presepi viventi e consegna di regali aibambini. Sedici bambini e bambine sono stati bat-tezzati nella comunit della Divina Provvidenza,a Puerto El Carmen, durante l