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Numero 102 Ottobre 2011
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Salvami Regina
Come attrarre la giovent?
AConfessione nella Chiesa Madonna del Rosario, San Paolo (Brasile)
ttraverso il Sa-cramento della
Riconciliazione, il Si-gnore stesso prolunga le sue parole di perdono nelle parole del suo mi-nistro e, allo stesso tem-po, trasforma ed eleva lattitudine del peniten-te che si riconosce pec-catore.
(Congregazione per il Clero, Il Sacerdote Ministro della
Misericordia Divina, n.24)
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Scrivono i lettori 4
Perch la Santa Chiesa attrae? (Editoriale) 5
La voce del Papa Il mondo necessita del-la testimonianza della vo-stra Fede 6
Commento al Vangelo Un invito fatto a tutti
10
Il carattere cristologico della devozione marianaww
18
Araldi nel mondo
26
Don Luigi Guanella Il Vangelo come storia damore
32
Acqua alle funi!
50
I Santi di ogni giorno
48
Storia per bambini Il rosario del cancelliere
46
accaduto nella Chiesa e nel mondo
40
Apostolo della Fede, della cultura e del bene sociale
36
SalvamiRegina
Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella
della Nuova Evangelizzazione
SommariO
Anno XIII, numero 102, Ottobre 2011
Direttore responsabile: Zuccato Alberto
Consiglio di redazione: Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane
Vasconcelos A. Campos, EP, Luis Alberto Blanco Corts, Madre
Mariana Morazzani Arriz, EP, Severiano Antonio de Oliveira
Amministrazione: Via San Marco, 2A
30034 Mira (VE) CCP 13805353
Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L.
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD
Contiene I.R. www.araldi.org
www.salvamiregina.it
Con la collaborazione dellAssociazione
Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio
ArAldi del VAngelo
Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5 00165 Roma
Tel. sede operativa a Mira (VE): 041 560 08 91
Montaggio: Equipe di arti grafiche
degli Araldi del Vangelo
Stampa e rilegatura: CISCRA S.p.A.
VIA SAN MICHELE 36 45020 VILLANOVA DEL
GHEBBO - RO
Gli articoli di questa rivista potranno essere riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
4Salvami Regina Ottobre 2011
Scrivono i lettori
AumentA lA fede dellA nostrA fAmigliA
Mi sento onorato di ricevere la rivista Araldi del Vangelo a ca-sa mia. Essermi abbonato a que-sta bellissima pubblicazione stato di somma importanza nella nostra vita. In verit, attraverso la Paro-la di Dio viene ad evangelizzare in modo speciale la mia famiglia, au-mentando ancor pi la nostra fede. Che lequipe della redazione della rivista Araldi del Vangelo continui saldamente nellimpegno di evan-gelizzare il Brasile e il mondo, che tanto hanno bisogno.
Elismar S. dos S.Santa Quitria Brasile
Articoli pieni di cArismACon molto affetto mi rivol-
go a quanti si dedicano allelabo-razione e pubblicazione della ri-vista Araldi del Vangelo, per con-gratularmi con loro per gli artico-li pieni di carisma, poich leggen-doli possiamo riflettere, meditare e assumere impegni con noi stes-si al fine di preoccuparci di pi del nostro prossimo, seguendo co-s le orme del nostro amato Signo-re Ges, sempre con laiuto della nostra Madre, la Santissima Ver-gine Maria.
Beatriz H. de L.Babahoyo Ecuador
giungere Al divino AttrAverso lA bellezzA
Con gli Araldi del Vangelo pos-siamo giungere al Divino attraver-so la bellezza. E non solo con que-sta Rivista, perch gli Araldi sanno
come incantare tutti in tutto: le lo-ro Messe, cerimonie, i sermoni di Mons. Joo, la bellezza della Chiesa Madonna del Rosario, il loro Semi-nario; insomma tutto nobile, bel-lo, perfetto.
Marlon A.Oliveira Brasile
contributo AllevAngelizzAzione in boliviA
Innanzitutto desidero compli-mentarmi con voi per il lavoro che realizzate per farci pervenire ogni mese questa Rivista. Nel mio paese, e soprattutto nella mia citt, essa ha contribuito molto allevangelizzazio-ne e allespansione del carisma degli Araldi.
Oltre agli articoli di Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, mi piace molto leggere le storie dei santi, nar-rate con dettagli che non si trovano cos facilmente in altre pubblicazio-ni o in internet. Unaltra sezione che considero molto importante Aral-di nel mondo, poich essa ci presen-ta le attivit dellAssociazione in gi-ro per il mondo e stimola molto i let-tori della Rivista.
Olga C. G. W.Cochabamba Bolivia
orAtori per i bAmbiniSeguo sempre il lavoro degli
Araldi attraverso la Rivista, come pure attraverso alcuni programmi della TV Araldi, e li ammiro mol-to. Vorrei sapere come posso rice-vere unIcona di Maria Regina dei Cuori nel mio quartiere, per aiuta-re nellevangelizzazione dei bam-bini. Sono catechista e ho visto in un numero della Rivista il lavoro con i bambini, e vorrei che questo fosse una realt nella mia parroc-chia.
Gleice M. D.Santa Luzia Brasile
purA AccurAtezzA ed elegAnzARicevuta la proposta di rinnovo
dellabbonamento di questa Rivi-sta, siamo, senza dubbio, soddisfat-ti per poter essere onorati della vo-stra pubblicazione mensile. Insom-ma, la pi completa, affascinan-te, bella e ben curata (senzombra di dubbio...) opera letteraria catto-lica brasiliana.
Sono accuratezza ed eleganza pure. Complimenti! Voi ci segnala-te tutti i numeri da noi gi acquista-ti. Il tempo passa... Speriamo altret-tanti mesi di fronte a noi, la vita tut-ta per questo lavoro benemerito de-gli Araldi.
Lda M. Via email Brasile
AbbiAmo impArAto molte cose dellA nostrA chiesA
Voglio congratularmi per lec-cellente Rivista che ci arriva men-silmente. In ogni numero, i temi ci sembrano ancor pi interessanti e abbiamo imparato, con la sua let-tura, molte cose della nostra Chie-sa Cattolica. Sono grato per la me-ravigliosa iniziativa di trasmettere il Vangelo attraverso questa via di co-municazione cos importante.
Raimundo N.Lago dos Rodrigues Brasile
linsieme eccellenteQuando Dio ha creato ogni par-
te delluniverso, ha visto che tutte erano buone, ma linsieme era mol-to meglio. lunit nella variet e la variet nellunit. Infatti questa re-alt sublime dellopera della crea-zione si riflette nella rivista Araldi del Vangelo, come un bel castello si riflette nelle acque che lo circonda-no: le sue parti sono buone, ma lin-sieme lo ancor di pi.
Antnio L. L. F.Salvador Brasile
Numero 102
Ottobre 2011
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Salvami Regina
Come attrarre
la giovent?
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Ottobre 2011 Salvami Regina5
Editoriale
l popolo giudaico, che aspettava un Messia che gli avrebbe dato la supre-mazia su tutte le nazioni, Nostro Signore Si presentato dicendo: Io sono la via, la verit e la vita (Gv 14, 6). Alliniquo Pilato, ha dichiarato: Il mio
regno non di questo mondo (Gv 18, 36). Egli non aveva un esercito n promette-va ricchezze, fama o potere terreno. Esortava i suoi ascoltatori a cercare i beni eterni. Ammoniva i suoi seguaci del fatto che sarebbero stati incompresi e odiati, e la perse-cuzione rappresentava una beatitudine!
Il Divino Maestro predic lopposto della filosofia vigente alla sua epoca. E in-tanto, commosse le moltitudini, trascin innumerevoli discepoli che diedero addi-rittura la vita per Lui, e cambi la Storia. Come?
Semplicemente con lesempio. Chi ha visto Me, ha visto anche il Padre (Gv 14, 9), disse a Filippo. Egli parlava con autorit. Solo e armato di appena una frusta, espulse dal Tempio i mercanti. Ges era la personificazione della santit, della per-fezione, a tal punto che, anche gli stupendi miracoli da Lui operati potevano essere dispensabili: per la buona riuscita della sua predicazione, bastava vederLo!
Alla stessa maniera procedettero i suoi Apostoli nel mondo, dopo Pentecoste: la testimonianza della loro vita era sufficiente a convertire giudei e pagani a mi-gliaia. In questo modo si espanse la Santa Chiesa per i quattro canti del mondo, mentre si andava costituendo nel corso dei secoli il grandioso corpo dottrinario di cui essa oggi dispone. Le conversioni avvenivano non per lesposizione di una dot-trina, ma con lesempio di santit. Posteriormente, gli studi teorici vennero ad of-frire un fondamento logico alla conversione dellanima e al cambiamento di vita.
Lefficacia della predicazione stava, dunque, nella santit di vita dei propagato-ri del Vangelo. In questo precisamente consiste il segreto perenne dellespansio-ne della Santa Chiesa: limitazione del Divino Maestro. Siate perfetti, come il vo-stro Padre celeste perfetto (Mt 5, 48), ecco unesortazione valida per persone di tutte le et, tempi e luoghi.
In questa prospettiva, si comprende lattualit e limportanza della sfida lancia-ta dal Beato Giovanni Paolo II nel 1989, durante la IV Giornata Mondiale della Giovent, a Santiago di Compostela: Lasciate Cristo regnare nei vostri cuori [...]. Non abbiate timore di esser santi!. E ai giovani piacciono le sfide...I giovani ri-spondono con prontezza quando gli si propone, con sincerit e verit, lincontro con Ges Cristo, ha affermato nel discorso finale della XXVI Giornata Mondia-le della Giovent, realizzata questanno a Madrid, Papa Benedetto XVI.
Infatti, stufe del razionalismo cartesiano, caratteristico di altri tempi, parti si-gnificative delle nuove generazioni cercano una Verit totale che si manifesti non solo in dottrine fredde, ma in forme di comportamento e tipi umani. Quello che i giovani vedono nel Santo Padre, desiderano notarlo anche in ogni sacerdote e in ogni fedele: lesempio di vita.
Cos, molto pi che la bellezza, si pu dire che la santit salver il mondo. Del resto, non c contraddizione tra questi due termini, perch mai possibile che esista una bellezza maggiore della santit?
Perch la Santa chieSa attrae?
Benedetto XVI nel-la messa di chiu-sura della XXVI Giornata Mondia-le della Giovent
(Foto: LOsservatore Romano)
Il mondo necessita della
testimonianza della vostra Fede
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6Salvami Regina Ottobre 2011
La voce deL PaPa
Dallamicizia con Ges nascer limpulso che porta a dare testimonianza della Fede nei pi svariati ambienti, compresi i luoghi dove prevale il rifiuto o lindifferenza.
on la celebrazione dellEu-caristia giungiamo al mo-mento culminante di que-sta Giornata Mondiale del-
la Giovent. Nel vedervi qui, venuti in gran numero da ogni parte, il mio cuore si riempie di gioia pensando allaffetto speciale con il quale Ges vi guarda. S, il Signore vi vuole bene e vi chiama suoi amici (cfr. Gv 5,15). Egli vi viene incontro e desidera ac-compagnarvi nel vostro cammino, per aprirvi le porte di una vita pie-na e farvi partecipi della sua relazio-ne intima con il Padre.
Noi, da parte nostra, coscienti della grandezza del suo amore, de-sideriamo corrispondere con ogni generosit a questo segno di predi-lezione con il proposito di condivi-dere anche con gli altri la gioia che abbiamo ricevuto. Certamente, so-no molti attualmente coloro che si sentono attratti dalla figura di Cri-sto e desiderano conoscerlo me-glio. Percepiscono che Egli la ri-sposta a molte delle loro inquietu-dini personali. Ma chi Lui vera-mente? Come possibile che qual-cuno che ha vissuto sulla terra tan-ti anni fa abbia qualcosa a che fare con me, oggi?
Due forme per conoscere Cristo
Nel Vangelo che abbiamo ascol-tato (cfr. Mt 16,13-20) vediamo de-scritti due modi distinti di conoscere Cristo. Il primo consisterebbe in una conoscenza esterna, caratterizzata dallopinione corrente. Alla doman-da di Ges: La gente chi dice che sia il Figlio dellUomo?, i discepo-li rispondono: Alcuni dicono Gio-vanni il Battista, altri Elia, altri Ge-remia o qualcuno dei profeti. Vale a dire, si considera Cristo come un personaggio religioso in pi di quelli gi conosciuti.
Poi, rivolgendosi personalmente ai discepoli, Ges chiede loro: Ma voi, chi dite che io sia?. Pietro ri-sponde con quella che la prima confessione di fede: Tu sei il Cri-sto, il Figlio del Dio vivente. La fe-de va al di l dei semplici dati empi-rici o storici, ed capace di coglie-re il mistero della persona di Cristo nella sua profondit.
Per la fede non frutto del-lo sforzo umano, della sua ragione, bens un dono di Dio: Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perch n carne, n sangue te lo hanno ri-velato, ma il Padre mio che nei cie-li. Ha la sua origine nelliniziativa
di Dio, che ci rivela la sua intimit e ci invita a partecipare della sua stes-sa vita divina.
Fede e seguito del Maestro
La fede non d solo alcune infor-mazioni sullidentit di Cristo, ben-s suppone una relazione persona-le con Lui, ladesione di tutta la per-sona, con la propria intelligenza, vo-lont e sentimenti alla manifesta-zione che Dio fa di se stesso. Cos, la domanda Ma voi, chi dite che io sia?, in fondo sta provocando i di-scepoli a prendere una decisione personale in relazione a Lui. Fede e sequela di Cristo sono in stretto rap-porto.
E, dato che suppone la sequela del Maestro, la fede deve consoli-darsi e crescere, farsi pi profonda e matura, nella misura in cui si inten-sifica e rafforza la relazione con Ge-s, lintimit con Lui. Anche Pietro e gli altri apostoli dovettero avanza-re per questo cammino, fino a che lincontro con il Signore risorto apr loro gli occhi a una fede piena.
Cari giovani, anche oggi Cristo si rivolge a voi con la stessa doman-da che fece agli apostoli: Ma voi, chi dite che io sia?. Rispondetegli
Ottobre 2011 Salvami Regina7
con generosit e audacia, come cor-risponde a un cuore giovane qual il vostro. Ditegli: Ges, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me. Voglio seguirti con fedelt e lasciarmi guidare dalla tua parola. Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia vita nel-le tue mani. Voglio che Tu sia la for-za che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona.
Seguire Ges camminare nella comunione della Chiesa
Nella sua risposta alla confessio-ne di Pietro, Ges parla della Chie-sa: E io a te dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificher la mia Chie-sa. Che significa ci? Ges costrui-sce la Chiesa sopra la roccia della fe-de di Pietro, che confessa la divini-t di Cristo.
S, la Chiesa non una sempli-ce istituzione umana, come qual-siasi altra, ma strettamente uni-ta a Dio. Lo stesso Cristo si riferi-sce ad essa come alla sua Chiesa. Non possibile separare Cristo dal-la Chiesa, come non si pu separare la testa dal corpo (cfr. I Cor 12,12). La Chiesa non vive di se stessa, bens del Signore. Egli presente in
mezzo ad essa, e le d vita, alimen-to e forza.
Cari giovani, permettetemi che, come Successore di Pietro, vi inviti a rafforzare questa fede che ci sta-ta trasmessa dagli Apostoli, a por-re Cristo, il Figlio di Dio, al centro della vostra vita. Per permettetemi anche di ricordarvi che seguire Ge-s nella fede camminare con Lui nella comunione della Chiesa. Non si pu seguire Ges da soli. Chi cede alla tentazione di andare per con-to suo o di vivere la fede secondo la mentalit individualista, che pre-domina nella societ, corre il rischio di non incontrare mai Ges Cristo, o di finire seguendo unimmagine fal-sa di Lui.
Aver fede significa appoggiar-si sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. Vi chiedo, cari amici, di amare la Chie-sa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cri-sto, che vi ha fatto scoprire la bellez-za del suo amore. Per la crescita del-la vostra amicizia con Cristo fon-damentale riconoscere limportan-za del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunit e movi-
menti, cos come la partecipazione allEucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Pa-rola di Dio.
Comunicate agli altri la gioia della vostra Fede
Da questa amicizia con Ges na-scer anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti pi diversi, incluso dove vi rifiuto o indifferenza. Non possi-bile incontrare Cristo e non farlo co-noscere agli altri. Quindi, non con-servate Cristo per voi stessi! Comu-nicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della te-stimonianza della vostra fede, ha bi-sogno certamente di Dio.
Penso che la vostra presenza qui, giovani venuti dai cinque continen-ti, sia una meravigliosa prova della fecondit del mandato di Cristo al-la Chiesa: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni crea-tura (Mc 16,15). Anche a voi spet-ta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in al-tre terre e paesi dove vi una molti-tudine di giovani che aspirano a co-
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La presenza di due milioni di giovani nella messa conclusiva della XXVI Giornata Mondiale della Giovent evidenzia il potere dellattrazione del Vicario di Cristo sulla Terra
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Forgiate la vostra anima seguendo il modello di Cristo
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8Salvami Regina Ottobre 2011
sto, del suo Vangelo e dei suoi Sa-cramenti, la santit di quella forza dallalto che lanima e la sospinge. Noi dobbiamo esser santi per non creare una contraddizione fra il se-gno che siamo e la realt che voglia-mo significare.
Il compito per il quale il sacerdote deve spendere tutta la sua vita
Meditate bene questo mistero della Chiesa, vivendo gli anni del-la vostra formazione con gioia pro-fonda, in atteggiamento di docilit, di lucidit e di radicale fedelt evan-gelica, come pure in amorevole rela-zione con il tempo e le persone fra le quali vivete. Nessuno sceglie il con-testo, n i destinatari della propria missione.
Ogni epoca ha i suoi problemi, ma Dio offre in ogni tempo la gra-zia opportuna per farsene carico
e superarli con amore e realismo. Per questo, in ogni circostanza in cui si trovi, e per quanto dura essa sia, il sacerdote deve portare frutto in ogni ambito di opere buone, cu-stodendo, a tale scopo, sempre vi-ve nel proprio cuore le parole del giorno dellordinazione, quelle con le quali lo si esortava a configurare la propria vita al mistero della cro-ce del Signore.
Configurarsi a Cristo comporta, cari seminaristi, identificarsi sempre di pi con Colui che per noi si fat-to servo, sacerdote e vittima. Confi-gurarsi a Lui , in realt, il compi-to per il quale ogni sacerdote deve spendere per tutta la vita. Gi sap-piamo che tale compito ci sorpassa e non potremo raggiungerlo piena-mente, per, come dice san Paolo, corriamo verso la meta sperando di raggiungerla (cfr. Fl 3, 12-14).
La santit della Chiesa , prima di ogni altra cosa, la santit oggettiva della stessa persona di Cristo. Noi dobbiamo esser santi per non generare una contraddizione tra il segno che siamo e la realt che vogliamo significare.
ari amici, preparatevi ad essere apostoli con Cristo e come Cristo, per essere
compagni di viaggio e servitori de-gli uomini.
Come vivere questi anni di pre-parazione? Anzitutto devono esse-re anni di silenzio interiore, di ora-zione costante, di studio assiduo e di prudente inserimento nellazione e nelle strutture pastorali della Chie-sa. La Chiesa comunit e istituzio-ne, famiglia e missione, creata da Cristo mediante lo Spirito Santo e, allo stesso tempo, risultato di quanti la costituiamo con la nostra santit e con i nostri peccati.
Cos ha voluto Dio, che non di-sdegna di fare di poveri e peccatori suoi amici e strumenti di redenzio-ne del genere umano. La santit del-la Chiesa prima di tutto la santit oggettiva della persona stessa di Cri-
se pi grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilit di valori pi au-tentici, non si lasciano sedurre dal-le false promesse di uno stile di vi-ta senza Dio.
Cari giovani, prego per voi con tutto laffetto del mio cuore. Vi rac-comando alla Vergine Maria, per-ch vi accompagni sempre con la
sua intercessione materna e vi inse-gni la fedelt alla Parola di Dio. Vi chiedo anche di pregare per il Pa-pa, perch come Successore di Pie-tro, possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede. Che tutti nel-la Chiesa, pastori e fedeli, ci avvici-niamo ogni giorno di pi al Signore, per crescere nella santit della vita e
dare cos testimonianza efficace che Ges Cristo veramente il Figlio di Dio, il Salvatore di tutti gli uomini e la fonte viva della loro speranza.
(Omelia della Celebrazione Eucaristica conclusiva della XXVI
Giornata Mondiale della Giovent, Madrid, 21/8/2011)
Ottobre 2011 Salvami Regina9
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana. La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va
Imitate Cristo nella sua carit fino alla fine
Tuttavia, Cristo, Sommo Sacerdo-te, anche il Buon Pastore che cu-stodisce le proprie pecore sino a dar la vita per esse (cfr. Gv 10,11). Per imitare anche in ci il Signore, il vo-stro cuore deve andare maturando in seminario, rimanendo totalmente a disposizione del Maestro. Tale di-sponibilit, che dono dello Spirito Santo, quella che ispira la decisio-ne di vivere nel celibato per il Regno dei cieli, il distacco dai beni terreni, lausterit della vita e lobbedienza sincera senza dissimulazione.
Chiedete quindi a Lui che vi con-ceda di imitarlo nella sua carit fino allestremo verso tutti, senza esclu-dere i lontani e i peccatori, cos che, con il vostro aiuto, si convertano e ritornino sulla retta via. Chiedete-gli che vi insegni a stare molto vici-ni agli infermi e ai poveri, con sem-plicit e generosit. Affrontate que-sta sfida senza complessi, n medio-crit, anzi come un modo significa-tivo di realizzare la vita umana nel-
la gratuit e nel servizio, quali testi-moni di Dio fatto uomo, messagge-ri dellaltissima dignit della perso-na umana e, di conseguenza, suoi in-condizionati difensori.
Edificate con la vostra condotta, i vostri fratelli
Sostenuti dal suo amore, non la-sciatevi intimorire da un ambien-te nel quale si pretende di esclude-re Dio e nel quale il potere, il posse-dere o il piacere sono spesso i prin-cipali criteri sui quali si regge lesi-stenza. Pu darsi che vi disprezzi-no, come si suole fare verso coloro che richiamano mete pi alte o sma-scherano gli idoli dinanzi ai quali og-gi molti si prostrano. Sar allora che una vita profondamente radicata in Cristo si riveler realmente come una novit, attraendo con forza co-loro che veramente cercano Dio, la verit e la giustizia.
Incoraggiati dai vostri formatori, aprite la vostra anima alla luce del Signore per vedere se questo cam-mino, che richiede audacia e auten-
ticit, il vostro, avanzando fino al sacerdozio solo se sarete fermamen-te persuasi che Dio vi chiama ad es-sere suoi ministri e fermamente de-cisi ad esercitarlo obbedendo alle di-sposizioni della Chiesa.
Con tale fiducia, imparate da Co-lui che defin se stesso come mite e umile di cuore, abbandonando per questo ogni desiderio umano, in mo-do che non cerchiate voi stessi, ma con il vostro comportamento siate di edificazione per i vostri fratelli, co-me ha fatto il santo patrono del cle-ro secolare spagnolo, san Giovan-ni dAvila. Animati dal suo esempio, guardate soprattutto la Vergine Ma-ria, Madre dei Sacerdoti. Ella sapr forgiare la vostra anima secondo il modello di Cristo, suo divin Figlio, e vi insegner sempre a custodire i be-ni che Egli acquist sul Calvario per la salvezza del mondo.
(Estratto dellomelia della Messa con i seminaristi nella Cattedrale
dellAlmudena, Madrid, 20/8/2011)
Benedetto XVI ai seminaristi: Non lasciatevi intimorire da un ambiente nel quale si pretende di escludere Dio
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10Salvami Regina Ottobre 2011
La generazio-ne che ebbe la ventura di convivere con il Divino Maestro e di essere testi-mone di fatti cos straor-dinari, era in attesa di presenziare ancora a qual-cosa di assolu-tamente raro
commento aL vangeLo XXvIII domenIca deL temPo ordInarIo
Un invito fatto a tuttiLinvito a commemorare le nozze della Seconda Persona della Santissima Trinit con la natura umana fatto a tutte le generazioni lungo la Storia. Come si manifesta ai nostri giorni?
Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP
I La prossImIt deL regno dI dIoCon divina semplicit i Vangeli narrano av-
venimenti di incomparabile trascendenza, come lincarnazione del Verbo, gli innumerevoli e stu-pendi miracoli di Ges, le sue mirabili predica-zioni fino alla sua dolorosa Passione e Morte, se-guite dalla Resurrezione e Ascensione al Cielo.
Di fronte a tali manifestazioni del sopranna-turale, anche gli uomini pi increduli compren-devano di star vivendo giorni eccezionali. La ge-nerazione che ebbe la ventura di convivere con il Divino Maestro e di essere testimone di fatti co-s straordinari, era in attesa di presenziare ancora a qualcosa di assolutamente raro. Comprendeva-no che la morte di Ges non poteva rappresenta-re la fine di quanto era accaduto allora.
Le grandi conversioni dopo la discesa del-lo Spirito Santo, le predicazioni degli Aposto-li, i miracoli operati da San Pietro invocando il nome di Ges, alimentavano ancor pi que-sta aspettativa. La Chiesa nascente viveva cos in un clima di prossimit della parusia, al punto che San Paolo ha bisogno di correggere il travia-mento dei tessalonicesi, che dimostravano una colpevole indifferenza di fronte ai doveri dello-ra presente, con il pretesto che era inutile il loro compimento (cfr. II Tes 2).
Sono trascorsi duemila anni e la seconda venu-ta di Cristo, considerata imminente dai primi cri-stiani, ancora non si realizzata. Per, questa vi-va speranza ha alimentato in loro la fede e il fervo-re, contribuendo alla loro perseveranza nelle ar-due condizioni affrontate dalla Chiesa primitiva.
Sebbene non possa essere inteso in un sen-so meramente cronologico, lammonimento del Divino Maestro: Fate penitenza, poich il Re-gno dei Cieli vicino (Mt 4,17), e il conseguen-te invito alla conversione compongono il conte-nuto centrale del Vangelo, come afferma Papa Benedetto XVI: Il centro di questo annuncio il messaggio della prossimit del Regno di Dio. Questo annuncio forma realmente il centro del-la parola e del ministero di Ges.1
II IL banchetto dI nozze e IL vestIto deLLa festa
In quel tempo, 1 Ges riprese a parlar ai sommi sacerdoti e agli anziani del po-polo in parabole e disse
Il passo di San Matteo proclamato questa domenica comincia col sottolineare che Ges torn a parlare con parabole.
Ottobre 2011 Salvami Regina11
a Vangelo AIn quel tempo, 1 Ges riprese a parlar ai sommi sacerdoti e agli anziani del popolo in parabole e disse: 2 Il regno dei cieli simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. 3 Egli mand i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volle-ro venire. 4 Di nuovo mand altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gi macellati e tut-to pronto; venite alle nozze!. 5 Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari, 6 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7 Allora il re si indign e, mandate le sue trup-pe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme
la loro citt. 8 Poi disse ai suoi servi: Il ban-chetto nuziale pronto, ma gli invitati non ne erano degni; 9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamate-li alle nozze. 10 Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e catti-vi, e la sala si riemp di commensali. 11 Il re entr per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava labito nu-ziale 12 gli disse: Amico, come hai potuto en-trare qui senzabito nuziale? Ed egli ammu-tol. 13 Allora il re ordin ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; l sar pianto e stridore di denti. 14 Perch molti sono chiamati, ma pochi eletti (Mt 22, 1-14).
Sacro Cuore di Ges Cattedrale di Asuncin,
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Ges suggeriva riflessioni e poneva problemi di coscienza per mezzo di analogie, invitando al cambiamento di mentalit
muni, comprensibili a tutti, Egli suggeriva rifles-sioni e poneva problemi di coscienza per mezzo di analogie, invitando le persone in modo mol-to soave e pedagogico al cambiamento di men-talit e di vita.
In questa occasione, il Divino Maestro Si ri-volge ai sommi sacerdoti e anziani del popolo che, avendo udito la parabola dei vignaioli as-sassini, immediatamente precedente, compre-sero che di loro Ges parlava e, presi da odio, cercavano di catturarLo (cfr. Mt 21, 45-46).
Dio invita il genere umano alla visione beatifica2b Il regno dei cieli simile a un re che fe-ce un banchetto di nozze per suo figlio.
Lesegesi tradizionale ha sempre interpretato la figura del re come Dio Padre stesso, il quale commemora con un banchetto lunione del Fi-glio con lumanit, nella persona di Cristo. Co-me ben sintetizza San Gregorio Magno, Dio Padre ha realizzato le nozze di Dio, suo Figlio, quando Lo un alla natura umana nel seno della Vergine, quando ha voluto che Colui che nelle-ternit era Dio, Si facesse uomo nel tempo.3
Da queste nozze nacque il popolo eletto del-la Nuova Alleanza, con cui tutto il genere uma-no invitato alla visione beatifica nella vita fu-tura, mistero di comunione beata con Dio che supera ogni comprensione e ogni immaginazio-ne.
3 Egli mand i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volle-ro venire.
Ad un cos raffinato banchetto spirituale, Dio Padre fa invitare, in primo luogo, il popolo eletto dellAntico Testamento, che dovrebbe avere la sua continuazione nel popolo di Dio riunito nel seno della Chiesa Cattolica, pienezza della Sinagoga.
interessante il commento di Fillion su chi erano i servi inviati dal re. Secondo lesegeta francese, questo invito fu fatto in accordo con il costume dei popoli orientali che, indipendente-mente dal primo invito, non smettono di preveni-re ancora una volta gli invitati, poco tempo prima del banchetto. cos che Dio, dopo aver invitato i giudei, per mezzo dei Profeti, a prepararsi per il Regno Messianico, ricord loro per mezzo del Precursore, poi per mezzo dello stesso Ges Cri-
Cristo discute con i farisei Cattedrale di Saint-Gatien, Tours (Francia)
La dottrina della Buona Novella richiedeva la perfezione morale delluomo e si opponeva frequentemente
ai principi vigenti
Parabola un termine di origine greca () che etimologicamente significa porre a lato. Esso indica un genere lettera-rio nel quale si pone a lato della verit unim-magine che la rende pi viva e percettibile. Ora, a questa caratteristica le parabole bibliche ag-giungono un secondo elemento: lespressione enigmatica del pensiero. Esse sono un velo che occulta la profondit del mistero a coloro che non possono, o non vogliono, penetrare in esso interamente.2
Cristo Si servito molte volte di questo mez-zo nel suo ministero pubblico. La dottrina del-la Buona Novella era molto esigente e richie-deva la perfezione morale delluomo. Siccome si opponeva frequentemente ai principi vigen-ti, molte volte incompleti o deformati, posto il caso che Nostro Signore la insegnasse usando un linguaggio diretto, senza che le anime fosse-ro preparate ad ascoltarla, avrebbe potuto pro-vocare un completo rifiuto subito fin dallinizio, pregiudicando gravemente il successo della sua predicazione. Per questo, a proposito di fatti co-
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Gli emissari del re che furono morti rappresentavano i martiri di tutti i tempi
Martirio di Santo Stefano Cattedrale di Dijon (Francia)
Il campo e gli affari rap-presentano le preoccu-pazioni della vita concreta che possono schiavizza-re luomo
sto e dei suoi discepoli, che era vicino il momento di entrare nella sala del banchetto.4
Conviene notare infine, in questo versetto, che stato il re a far chiamare gli invitati, co-sa che conferisce allinvito la forza di un ordine. Avendo in quei tempi il sovrano un potere asso-luto sui suoi sudditi, una convocazione di questa natura, oltre che molto onorevole, comportava lobbligo di comparire.
Rifiuto altero e criminoso degli invitati4 Di nuovo mand altri servi a dire: Ec-co ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gi macellati e tutto pronto; venite alle nozze!. 5 Ma costoro non se ne curaro-no e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari, 6 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Di fronte alla prima negazione, il re non si irrita, ma insiste paternamente, inviando altri servi, ossia, coloro che gi avevano aderito alla predicazione del Salvatore al punto di metter-si al Suo servizio e diffondere la Buona Novella. Troviamo di nuovo qui limmagine di Dio Padre, che risponde al rifiuto degli invitati con maggio-ri dimostrazioni damore.
Questi, per, invece di lasciarsi attrarre dalla bont del re, lo disprezzarono. In maniera in-degna, altera e rozza, rifiutarono linvito formu-lato con tanta cortesia per un banchetto regal-mente preparato. Mossi dallegoismo, andarono ad occuparsi dei loro interessi personali. Pre-ferirono vivere non preoccupandosi del Regno Messianico, gli uni dedicandosi ai loro piaceri, e gli altri, assorti negli affari terreni.5
Il campo e gli affari rappresentano qui le preoccupazioni della vita concreta che tante volte concentrano lattenzione delluomo e lo schiavizzano. Come insegna SantAgostino, ci sono solo due amori: lamore di Dio portato fi-no alloblio di se stessi o lamore di s portato fino alloblio di Dio.6 Non esiste una terza op-zione.
6 ...altri poi presero i suoi servi, li insul-tarono e li uccisero.
Lingratitudine di alcuni arrivata allestre-mo di uccidere gli emissari del re.
Erano Santo Stefano, San Giacomo il Mag-giore, San Giacomo il Minore e tutte le altre vittime delle terribili persecuzioni narrate ne-gli Atti degli Apostoli e nelle Lettere di San Paolo, ma anche i martiri di tutti i tempi, os-sia, tanti altri testimoni della Fede che saran-no perseguitati e uccisi nel corso dei secoli da coloro che non hanno voluto accettare la pre-dicazione della Buona Novella.
Lodio gratuito di questi invitati non mira-va solo, n principalmente, alle persone de-gli emissari, ma piuttosto al re, che questi rap-presentavano.
Indignazione divina di fronte allingratitudine7 Allora il re si indign e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e die-de alle fiamme la loro citt.
Per ben intendere questa frase, indispensa-bile aver presente che in quel tempo i re ave-vano diritto di vita e di morte sui loro sudditi. Questo atteggiamento, pertanto, era considera-to normale per chi ascoltava Ges.
Chiarito ci, risulta evidente il significato del versetto: lindignazione del re immagine del-la reazione di Dio che vede come gli uomini si
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14Salvami Regina Ottobre 2011
Fu la Chiesa nel corso dei secoli ad invitare successivamente tutti i popoli al divino banchetto
Predicazione di San Pietro Cattedrale di Manresa (Spagna)
AllAntica Legge succede la Santa Chiesa per condurre lumanit al supremo banchetto nelleternit
ostinino a rifiutare i materni inviti della grazia, nel corso della Storia
Un secondo invito, esteso a tutti8 Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale pronto, ma gli invitati non ne erano degni.
La festa di nozze pronta. Spiega San Re-migio: Cio, gi ultimato e concluso tutto il sacramento riguardo la redenzione degli uomi-ni, ma gli invitati, non conoscendo la giustizia di Dio e volendo dar preferenza alla loro, si con-siderarono indegni della vita eterna.7 Cos, com-menta il padre Antonio Orbe, SJ, Israele, antico popolo eletto di Dio, cede posto al nuovo lignag-gio, acquisito da Cristo, col suo Sangue.8
9 Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli al-le nozze.10 Usciti nelle strade, quei ser-vi raccolsero quanti ne trovarono, buo-ni e cattivi, e la sala si riemp di com-mensali.
Il Creatore chiama tutti in varie forme, secondo i suoi misteriosi disegni. Dopo esserSi rivolto al Po-polo Eletto per mezzo di patriarchi e profeti, Dio invia il proprio Figlio a manifestarSi a tutti gli uo-mini, e Questi, in unauge damore, muore in Cro-ce per i peccatori. Cos, allAntica Legge succede la
Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, Ma-dre e Maestra della Verit, per condurre lumani-t al supremo banchetto nelleternit.
Andate dunque e ammaestrate tutte le na-zioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ci che vi ho comandato. Ec-co, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28, 19-20). Compiendo questo mandato, fu la Chiesa nel corso dei secoli ad in-vitare successivamente al divino banchetto tutti i popoli, buoni e cattivi ossia, coloro che nel paganesimo conducevano una vita onesta, se-guendo i dettami della Legge Naturale e quelli che vivevano dediti alle loro passioni9 , dan-do loro l opportunit di conoscere la verit e aderirvi. la meravigliosa storia dellespansio-ne della Santa Chiesa nel mondo.
Il vestito da festa rappresenta lo stato di grazia11 Il re entr per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava labito nuziale....
Come si pu vedere in questo versetto, la pa-rabola mostra certe situazioni irreali il cui obiet-tivo far s che gli ascoltatori riflettano. Da un lato, non plausibile immaginare un re che as-sume un simile atteggiamento; dallaltro, non esisteva in quellepoca un abito proprio per par-tecipare a una festa di nozze.
Ma, questa scena esprime una chiarissima al-legoria del Giudizio, poich il re ordina di far legare i piedi e le mani di questo invitato e get-tarlo alle tenebre esterne, dove ci sar pianto e stridor di denti.
Ora, che cosa significa questo abito della fe-sta? Linterpretazione degli esegeti e teologi coincide nellidentificarlo con lo stato di grazia, nel quale deve trovarsi lanima per entrare nel Regno dei Cieli. Secondo SantIlario, egli rap-presenta la grazia dello Spirito Santo e il can-dore dellabito celestiale che, una volta ricevuto dalla confessione della Fede, deve esser conser-vato pulito e integro fino allentrata nel Regno dei Cieli.10 Per San Girolamo simbolizza la Legge di Dio e le azioni praticate in virt del-la Legge e del Vangelo, che costituiscono labito delluomo nuovo; se nel giorno del Giudizio un cristiano ne sar sprovvisto, sar castigato im-mediatamente.11
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La sentenza di Dio una conferma del giudizio compiuto dalla stessa coscienza
12a ...gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senzabito nuziale?.
Richiama lattenzione la formula usata dal re. Infatti, mentre il tono della domanda dimo-stra una censura a quellinvitato, il re comincia a chiamarlo amico.
San Girolamo ci d questa spiegazione: Lo chiama amico perch era stato invitato alle noz-ze (ed era realmente, per la Fede), ma lo ri-prende per il suo azzardo ad entrare cos nel-la festa, sporcandola con il suo abbigliamen-to sudicio.12 Ossia, il fatto di stare nella sala del banchetto indica che si tratta di una perso-na che ha il segno del Battesimo, ma non cor-rispose alla grazia del richiamo divino. Entra alle nozze senza le vesti nuziali colui che crede nella Chiesa, ma non ha la Carit, insegna San Gregorio Magno.13
Conviene chiarire, come fa Maldonado, che tutto questo accade nel giorno del Giudizio, quando Dio espelle dal banchetto cio, dal Regno dei Cieli quelli che hanno la Fede, ma senza le opere; ovviamente, essi non stavano in Cielo, ma, stando nella Chiesa, si trovavano vir-tualmente nel Cielo e, se avessero avuto buone opere, sarebbero passati dalla Chiesa al Cielo.14
Infatti, appartenere alla Chiesa non garan-zia automatica di salvezza. Anche tra i buoni, a volte si insinuano alcuni cattivi che rifiutano il vero banchetto, come avvenuto con Giuda tra gli Apostoli e con le eresie nate in seno alla stessa Chiesa, gi nelle catacombe. la contin-genza di questa valle di lacrime, nella qua-le gli uomini si trovano in via, in stato di prova. Cos, i buoni non sono soli, se non in Cielo; neppure i cattivi non sono pi soli, se non nellinferno. Ma que-sta vita che si trova tra il Cielo e linferno, stando in mezzo ad entrambi, riceve indistintamen-te cittadini di en-
trambi i lati; la Santa Chiesa li riceve ora indi-stintamente, ma li separa nellora di andare. [...] Cos, dunque, nella Chiesa Cattolica nemmeno i cattivi possono stare senza i buoni, n questi senza quelli15 spiega San Gregorio Magno.
Implacabilit della propria coscienza del peccatore12b Ma luomo non rispose nulla.
Luomo non rispose nulla, perch il Giudi-zio di Dio giustissimo e inappellabile. Chie-de, a questo proposito, SantAlfonso Maria de Liguori: Cosa risponder il peccatore in pre-senza di Ges Cristo? O meglio, cosa potr ri-spondere vedendosi colpevole di tanti crimi-ni? Se ne star zitto, confuso, come se ne stava zitto luomo a cui si riferisce il Vangelo di San Matteo, trovato senza labito di nozze: Egli non apr bocca. I suoi stessi peccati gli tapparono la bocca [...] Concludiamo, pertanto, con piena ra-gione, che lanima rea di peccato, andandose-ne dalla vita e prima di ascoltare la sentenza, si condanna essa stessa allinferno.16
Infatti, ci insegna la Dottrina Cattolica che nellora del Giudizio particolare la stessa co-scienza accusa la persona: per il rifiuto del-la grazia in questa vita che ognuno gi si giudi-ca da solo, riceve in base alle sue opere e pu persino condannarsi per leternit rifiutando lo Spirito damore.17
La sentenza di Dio una conferma del giu-dizio compiuto dalla stessa coscienza. Nelle sue predicazioni riguardanti il giorno del Giu-
dizio, SantAntonio Maria Claret commen-ta: Compariranno davanti al reo peccato-
re tutti i suoi peccati, provandogli e convincendolo che sono sta-
ti di fatto commessi da lui, e confondendolo con que-sta conoscenza. [...] Ogni peccato commesso si mo-strer l come in una te-la, con tutta la sua gra-
vit, non in manie-
Giudizio Finale Portico della Cattedrale di Notre-Dame, Parigi
per il rifiuto della grazia in questa vita che ognuno gi si giudica da solo, riceve in base alle sue opere e pu persino condannarsi
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ra confusa, ma con tutta la chiarezza [...]. Oh! coscienza, coscienza! Chi non trema davanti al-la tua spaventosa accusa?.18
13 Allora il re ordin ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tene-bre; l sar pianto e stridore di denti.
Traspaiono ancor pi, in questo passo del Vangelo, la maestosa grandezza e limplacabile giustizia divina. Luomo che era senza veste nu-ziale gettato fuori nelle tenebre, simbolo, se-condo unespressione di San Gregorio Magno, della notte eterna della condanna.19
Nellora in cui il re entrer nel banchetto ossia, nellora del Giudizio , chi sar in sta-to di peccato mortale sar gettato nel fuoco dellinferno, con le mani e i piedi legati; e l ci sar pianto e stridore di denti per tutta leter-nit.
Non tutti accettano linvito14 Perch molti sono chiamati, ma po-chi eletti.
Tutti sono chiamati a far parte del banchet-to spirituale e ricevere il Re eterno con la ve-ste propria della festa nuziale. Infatti Dio vuo-le che tutti gli uomini siano salvi e giungano al-la conoscenza della verit (I Tim 2, 4), insegna lApostolo. Ma, pochi sono quelli scelti.
Nostro Signore mor in Croce per aprire a tutti gli uomini le porte del Regno dei Cieli. Purtroppo, non tutti accettano linvito.
III speranza neL regno dI marIa
Il richiamo fatto da Ges in questa ricca pa-rabola continua ad echeggiare oggi per i buoni e per i cattivi, acclamando ad un atteggiamen-to di rettitudine e vigilanza. Ma, mai potremo stare con lanima interamente pronta nellaspet-tativa della grande festa che si dar senza che noi pratichiamo la virt teologale della Speran-za, cos importante quanto quelle della Carit e della Fede.
Nasciamo per leternit e dobbiamo tene-re gli occhi fissi su questultimo obiettivo che
1 BENEDETTO XVI. Jesus de Nazar Do batismo no Jordo Transfigurao. So Paulo: Planeta, 2007, pag.58.
2 LON-DUFOUR, SJ, Xavier. Vocabulario de Teologa Bbli-ca. Barcelona: Herder, 1965, pag.570. Si veda, con lo stes-so senso: SAN TOMMASO DAQUINO. Somma Teologi-ca, III, q.42, a.3, resp.
3 SAN GREGORIO MAGNO, Homiliarum in Evangelia. 38, c.3.
4 FILLION, Louis-Claude. La Sainte Bible commente. Paris: Letouzey et An, 1912, t.VII, pag.143-144.
5 GOMA Y TOMS, Isidro. El Evangelio explicado. Barcelo-na: Rafael Casulleras, 1930, v.IV, pag.47.
6 Cfr. SANTAGOSTINO. De Civitate Dei, l.XIV, c.28.
7 SAN REMIGIO, apud SAN TOMMASO DAQUINO. Catena Aurea Expositio in Matthaeum. c.22, l.1.
8 ORBE, SJ, Antonio. Parbo-las Evanglicas en San Ireneo. Madrid: BAC, 1972, vol.II, pag.282.
Ges crocefisso Chiesa della Madonna degli Angeli della Porcincula, Bogot (Colombia)
Nostro Signore mor in Croce per aprire a tutti gli uomini le porte del Regno dei Cieli. Purtroppo, non
tutti accettano linvito
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il Cielo, ma luomo vive nel tempo. Dio, al-lora, per alimentare la nostra Speranza in questa vita, ci colloca di fronte a prospettive pi o meno vicine, che rimandano poi alle-ternit.
Infatti, oggi la Provvidenza vuole che viviamo in funzione della speranza del banchetto al qua-le Dio attrae insistentemente lumanit: il trion-fo del Cuore Immacolato di Maria predetto a Fatima.
Come sar possibile trasformare il nostro at-tuale periodo storico, cos lontano da Dio, nello splendore del Regno di Maria in cui, secondo il grande San Luigi Maria Grignion de Montfort, le anime respireranno Maria come il corpo re-spira laria?.20 Senza dubbio, con la preghiera e con la penitenza, richieste cos tante volte dalla Madonna, si dovr operare un vero cambiamen-to nei cuori.
Ma, non dobbiamo immaginare che un ta-le rinnovamento si possa effettuare con un atto istantaneo, quanto progressivamente, per cui, sia le anime innocenti, sia quelle che ricevono, per una grazia speciale, la restaurazione dellin-nocenza perduta, vanno a poco a poco a costitu-ire una nuova era.
Cos come in occasione della festa del ma-trimonio del Figlio di Dio con lumanit, relati-vamente al banchetto del Regno di Maria non possiamo addurre alle occupazioni che ci lega-no al mondo, e molto meno aggredire chi ce lo annuncia, in questo caso, la stessa Santissima Vergine, che a Fatima ci ha chiamati a segui-re la sua via. Dobbiamo accettare questa sol-lecitazione che, pi che un semplice invito, unimposizione, perch viene da Uno infinita-mente superiore a qualsiasi re dellAntichit, lo stesso Dio.
Stiamo sempre attenti alla Parola di Dio che ci invita al banchetto e prestiamo ascolto al-
9 GOM Y TOMS, op. cit., pag.48.
10 SANTILARIO. Commentari-us in Matthaeum, 22 c.7
11 SAN GIROLAMO, apud SAN TOMMASO DAQUINO, Catena Aurea, ibidem.
12 Idem, ibidem.13 SAN GREGORIO MAGNO,
op. cit., 38, c.9.
14 MALDONADO, SJ, Juan de. Comentarios a los cuatro Evangelios San Mateo. Ma-drid: BAC, 1960, v.I, pag.765-766.
15 SAN GREGORIO MAGNO, op. cit., 38, c.7.
16 SAN ALFONSO MARIA DE LIGUORI. Obras Ascticas. Madrid: BAC, 1954, vol.II, pagg.648-649.
17 CCC 679.
18 SAN ANTONIO MARIA CLARET. Sermones de Mi-sin. Barcelona: Librera Re-ligiosa, 1864, vol.II, pag.47.
19 SAN GREGORIO MAGNO, op. cit., 38, c.13.
20 SAN LUIGI GRIGNION DE MONTFORT. Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine, n.217.
Statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria appartenente agli Araldi del Vangelo
Come sar possibile trasformare il nostro mondo attuale nel Regno di Maria in cui le anime
respireranno Maria come il corpo respira laria?
la voce della coscienza che ci ammonisce inte-riormente, affinch non macchiamo la bella ve-ste nuziale della vita della grazia, per poter en-trare nel banchetto eterno della visione beatifi-ca dove, insieme con Maria Santissima, lo stes-so Dio sar la nostra grande ricompensa (cfr. Gn 15,1).
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18Salvami Regina Ottobre 2011
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La Madonna con il Bambino Museo Nazionale dArte di Catalogna, Barcellona (Spagna)
Il carattere cristologico
Don Juan Carlos Cast, EP
Lenfatica natura cristocentrica della spiritualit di Montfort la sua maggior gloria. Ed irrefutabile lessenza delle verit teologiche contenute nei suoi scritti.
an Luigi Maria Grignion de Montfort ha dedicato la sua breve vita mor a 43 anni a predicare alla popolazio-
ne rurale dellovest della Francia. Questa grande nazione, che un
tempo aveva brillato per la devozio-ne mariana, si trovava allora deva-stata dalleresia giansenista, la qua-le si impegnava a diminuire il fervo-re nella vita religiosa, soprattutto la devozione alla Madre di Dio.
Il nostro Santo cap il pericolo che ci rappresentasse per le anime e, con il cuore pieno di ardore vera-mente profetico, cominci a predi-care una tenera e ardente devozio-ne alla Madonna, come perfetto an-tidoto a tutti i mali diffusi dalleresia. E quasi alla fine della sua vita mise per iscritto la sostanza di quanto ave-va insegnato: il Trattato della Vera De-vozione alla Santissima Vergine.
Nonostante lautore fosse, so-prattutto, un missionario popola-re, questopera come le altre da lui scritte nei suoi pochi momenti libe-ri ha un altissimo valore teologico, profondamente radicato nelle Sacre Scritture, nella Tradizione della Chie-sa, nei Santi Padri e nei grandi teologi medievali suoi contemporanei.
di fatto un libro con note pro-fetiche. San Luigi Grignion de
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Scrivania di lavoro di San Luigi Maria Grignion di Montfort - Saint-Laurent-sur-Svre (Francia)
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Don Juan Carlos Cast, EP
del Santo; concesse anche indulgen-ze alla prima Confraternita di Ma-ria, Regina dei Cuori, che fu fondata ad Ottawa nel 1899.
San Pio X ebbe molta stima per il Trattato della Vera Devozione e confess due volte [...] che si era ispirato ad esso per scrivere lEnci-clica mariana Ad diem Illum. Con-cesse anche con tutto il cuore e con vivo affetto la benedizione aposto-lica a chi avesse letto il Trattato co-s mirabilmente composto dal Beato Montfort.3
Nel discorso pronunciato nel concedere il decreto per la canoniz-zazione dellallora Beato Montfort, Pio XII lo paragona al suo compa-triota San Bernardo, alludendo senza dubbio, in questo raffronto, alla dottrina mariana.4
Pi recentemente, Beato Giovan-ni Paolo II si pronunciato diverse volte sulleccellenza della spiritua-lit di questo grande santo. Narra, per esempio, come gli fu prezioso lincontro con il Trattato nei momen-
ti di esitazione: Fu allo-ra che venuto in mio aiu-to il libro di San Luigi Ma-ria Grignion de Montfort, il Trattato della Vera Devozio-ne alla Santissima Vergine. In esso ho trovato la rispo-sta alle mie perplessit. S, Maria ci approssima a Cri-sto, ci conduce a Lui, a con-dizione che si viva il suo mi-stero in Cristo. [...] Lessen-za delle verit teologiche in esso contenute irrefu-tabile. Lautore un teolo-go di classe. Il suo pensie-ro mariologico radicato
Montfort stato, in questo processus storico, un vero profeta. Nel momen-to in cui tanti spiriti illustri si sentiva-no completamente tranquilli quanto alla situazione della Chiesa, cullati in un ottimismo spiacevole, freddo, si-stematico, egli scandagli con acu-me le profondit del presente e pre-disse una crisi religiosa futura, in ter-mini che fanno pensare alle disgra-zie che la Chiesa ha sofferto durante la Rivoluzione [Francese], cio, lin-sediamento del laicismo di Stato, li-stituzione della Chiesa Costituzio-nale, la proscrizione del culto cat-tolico, ladorazione della dea ragio-ne, la prigionia e morte di Papa Pio VI, i massacri o le deporta-zioni di sacerdoti e religio-se, lintroduzione del divor-zio, la confisca dei beni ec-clesiastici, ecc. Pi ancora. Per il sollievo e la gioia no-stra, il Santo profetizz una grande e universale vittoria della Religione Cattolica in giorni venturi.1
La voce dei Papi
Lopera di San Luigi Gri-gnion cont sullavvallo e lappoggio del Magiste-ro della Chiesa e fu racco-mandata da diversi Papi.
Limitandosi soltanto ai Sommi Pontefici che approvarono espres-samente la dottrina di questo gran-de santo, padre Nazario Prez, SJ, menziona il Beato Pio IX, il quale nel 1853 dichiar esenti da ogni er-rore2 tutti i suoi scritti. E continua:
Leone XIII, che lo beatific nel 1888, concesse lindulgenza plenaria a chi, seguendo la formula del Bea-to Montfort, facesse o rinnovasse la sua consacrazione a Ges per Ma-ria nel giorno dellImmacolata Con-cezione e nel giorno 28 aprile, festa
Quasi alla fine della sua vita, San Luigi Maria mise per iscrit-to la sostanza di quan-to aveva insegnato
della devozione mariana
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nel mistero trinitario e nella verit dellIncarnazione del Verbo di Dio. [...] Cos, grazie a San Luigi, ho co-minciato a scoprire tutti i tesori del-la devozione mariana, a partire da un punto di vista, in un certo modo, nuovo.5
Una profezia realizzata
Tuttavia, come ogni opera di Dio, questo libro ha incontrato lopposi-zione del demonio. Lo stesso Santo lo aveva previsto.
San Luigi Grignion scrisse il Trat-tato nella fase finale della sua vita. Poco prima di morire, consegn il manoscritto a padre Mulot, che ave-va scelto come successore ed esecu-tore testamentario. Questi conosce-va il tesoro che aveva ricevuto. I pa-dri della Compagnia di Maria si ispi-rarono a lui per le loro missioni e predicazioni, ma non ebbero il co-raggio di pubblicarlo, perch era lo-ro necessario sollecitare il Privilegio del Re, indispensabile per la pubbli-cazione di qualunque opera, 6 e ce-rano nella Corte di Versailles perso-naggi di alto potere politico, in rap-porto con i giansenisti e gianseniz-zanti, pertanto, ostili alla Congrega-zione fondata da padre Montfort.
Sopraggiunse la tormenta della Rivoluzione Francese, che si mani-fest chiaramente anticristiana. Co-minciarono le persecuzioni e gli as-sassini di sacerdoti e religiose. In considerazione di ci, i padri mon-
to Si servito per scriverlo, o alme-no per avvolgerlo nelle tenebre e nel silenzio di unarca, al fine di evitare la sua pubblicazione. Inoltre, attac-cheranno e perseguiteranno quelli e quelle che lo leggeranno e cerche-ranno di metterlo in pratica.8
Il manoscritto non completo. Gli editori che lo hanno studiato a fondo per pubblicare le opere com-plete di San Luigi Grignion hanno calcolato che mancano da 84 a 96 pagine allinizio, le quali verterebbe-ro sul tema della Preparazione per il Regno di Cristo. Ritengono che manchino anche alcune pagine al-la fine, dove lAutore menziona una formula di consacrazione e la be-nedizione delle catene.9
Devozione cristologica e trinitaria
I primi capitoli del Trattato so-no gi un vero programma che egli svilupper nel corso dellopera. Ci sembra interessante evidenziare con padre A. Bossard, SMM, alcune analogie tra questi punti, il discorso di Paolo VI alla chiusura della ter-za sessione del Concilio Vaticano II e la Costituzione Dogmatica Lumen Gentium.
Scrive padre Bossard: Montfort per primo d fondamento e spiega-zione ad una convinzione che egli ri-tiene centrale: visto che Dio ha volu-to che Maria ci fosse necessaria (cfr. Trattato, n.1-59), si impone a tutti una vera devozione a Lei.10
tfortiani consegnarono gli oggetti di valore esistenti nelle loro case, tra i quali il manoscritto di San Luigi, ad alcuni contadini, affinch li nascon-dessero. Questi li restituirono quan-do si calm la tempesta rivoluziona-ria, alla fine del secolo XVIII.
Il 22 aprile 1842 126 anni dopo la morte del Santo ,padre Rautu-reau, montfortiano, mentre cercava materiale per preparare unomelia, trov un manoscritto in una cassa piena di vecchi libri. Leggendolo, vi percep lo spirito di padre Montfort e lo mostr al superiore, padre Da-lin, il quale riconobbe perfettamen-te lo stile del fondatore della Con-gregazione.7
Agli inizi del 1843 usc la prima pubblicazione del Trattato. Si com-piva cos una profezia in esso scrit-ta: Prevedo che animali furiosi si precipiteranno per fare a pezzi con i loro denti diabolici questo picco-lo libro e colui di cui lo Spirito San-
Fu allora che venuto in mio aiuto il libro di San Luigi Maria Grignion de Montfort (Beato Giovanni Paolo II)
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San Luigi Maria Grignion di Montfort Navata principale della Basilica di San Pietro
Beato Pio IX, Leone XIII, San Pio X, Pio XII e, in particolare, il Beato Giovanni Paolo II hanno dato lavallo pontificio allopera di San Luigi Maria Grignion di Montfort
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Per Montfort, non si tratta di mettere al primo posto il mistero di Maria, ma semplicemente di sot-tolineare che, senza un riferimento a sua Madre, non possibile avere pieno accesso al mistero di Ges e viverlo. Questo ha affermato Paolo VI nel discorso di chiusura della ter-za sessione del Concilio Vaticano II, ampliandolo al mistero della Chie-sa: La conoscenza della vera dottri-na cattolica su Maria costituir sem-pre la chiave per unesatta compren-sione del mistero di Cristo e della Chiesa.11
Poco prima, nello stesso discorso sopra citato da padre Bossard, Paolo VI aveva sottolineato che la Lumen Gentium ha come vertice e coro-namento un capitolo intero dedica-to alla Madonna, aggiungendo su-bito dopo: Infatti, la prima volta e dirlo ci riempie lanima di profon-da emozione la prima volta che un Concilio Ecumenico presenta una sintesi cos vasta della Dottrina Cattolica riguardo al posto che Ma-ria Santissima occupa nel mistero di Cristo e della Chiesa.12
In questo senso, afferma padre Alberto Rum, SMM: Con il famo-so Capitolo VIII sulla Madonna, il Concilio Vaticano II pare aver con-fermato il valore teologico e asce-tico della spiritualit mariana di Montfort.13
Al contrario di quello che pensa-no alcuni, la Madonna un tema vi-
vo e operante per il Con-cilio, come lo anche per San Luigi Grignion. Os-serva con puntualit pa-dre Rum: Per il Concilio, la dottrina mariana non una massa erratica nel mondo della divina Rivelazione, n un sistema chiuso in se stesso nellordine del-la teologia cattolica, n un valore a parte nella vita dello spirito. La pre-senza di Maria , al contrario, una presenza viva nel Credo, nel pensie-ro e nella vita del Popolo di Dio [...] Trattato e Concilio offrono cos uno stesso ed identico messaggio maria-no.14 Continua lo stesso autore: Si potrebbe dire che il Conci-lio riprenda in un linguaggio moderno il pensiero ma-riano del santo missiona-rio.15
Nel passo citato, pa-dre Alberto Rum sembra echeggiare le parole del-la Lumen Gentium: La Chiesa, meditando pia-mente sulla Vergine, e con-templandoLa alla luce del Verbo fatto uomo, penetra pi profondamente, piena di rispetto, nellinsondabile mistero dellIncar-nazione, e sempre pi si conforma con il suo Sposo. Infatti Maria, che entr intimamente nella Storia del-la Salvezza, e, per cos dire, riunisce in S e riflette gli imperativi pi al-ti della nostra Fede, nellessere esal-tata e venerata, attrae i fedeli al Fi-glio, al suo sacrificio e allamore del Padre.16
A Ges per Maria
Secondo la Cristologia inse-gnata da Grignion de Montfort, sempre attraverso la Vergine che arriviamo a Ges. Quanto pi si conosce Maria, tanto pi sar co-nosciuto Ges. Non pu, infatti, esserci timore di far dispiacere al Figlio, amando veramente sua Ma-dre. Al contrario!
Ges Cristo venuto al mondo per mezzo della Santissima Vergine Maria, ed anche per Sua interme-diazione che Egli deve regnare nel mondo (Trattato, n.1). L si trovano la finalit cristologica, essenziale per Montfort, la dimensione missiona-ria, poich si tratta di stabilire il Re-
Prevedo che ani-mali furiosi si pre-cipiteranno per fare a pezzi con i loro denti diabolici que-sto piccolo libro
22Salvami Regina Ottobre 2011
Annunciazione del Beato Angelico Museo di San Marco, Firenze
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Conviene tener presente che la Lumen Gentium uno dei pi im-portanti documenti emanati dal Concilio Vaticano II, al punto da esser stata qualificata il cuore del Concilio.20
San Luigi scrive nel suo Tratta-to: La condotta delle Tre Persone della Santissima Trinit in occasio-ne dellIncarnazione e prima venu-ta di Ges Cristo, Esse la mantengo-no tutti i giorni nella Santa Chiesa, in modo invisibile, e la manterran-no fino alla consumazione dei secoli, nellultima venuta di Cristo.21
Per questo, conclude padre Al-berto Rum nel citato articolo: Da questa teologia mariana della sal-vezza, il Concilio trae motivo per invitare i fedeli a una devozione mariana cristocentrica, che si co-niuga pi intimamente con il Me-diatore e Salvatore, Cristo Ges. Da parte sua, la spiritualit maria-na di San Luigi de Montfort cen-trata sullo stesso mistero dellIncar-nazione e della nostra appartenen-za a Ges Cristo Signore e Reden-tore.22
Devozione cristologica e trinitaria
Dobbiamo sottolineare, soprat-tutto, il carattere eminentemente cristologico e trinitario di questa im-
gno di Cristo e il riferimento allIn-carnazione: Colei per mezzo della quale Ges venuto al mondo deve continuare a cooperare al suo trion-fo permanente. , pertanto, neces-sario concentrarsi a conoscere Ma-ria veramente, per meglio conosce-re Ges Cristo, e riconoscerLe tut-to lo spazio che Dio stesso ha volu-to che Lei avesse, perch giungesse il Regno di suo Figlio.17
Nel fiat di Maria Santissima si ri-vela tutto il desiderio di Dio di sal-vare lumanit per mezzo di Lei. Afferma la Costituzione Dogmati-ca Lumen Gentium: Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola di-vina, divent madre di Ges, e abbrac-ciando con tutto lanimo, senza che al-cun peccato la trattenesse, la volont divina di salvezza, consacr totalmen-te se stessa quale ancella del Signore alla persona e allopera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione in dipendenza da lui e con lui, con la grazia di Dio onnipotente.18
Poco pi avanti, aggiunge lo stesso documento conciliare: Questa mater-nit di Maria nelleconomia della gra-zia perdura senza soste dal momen-to del consenso fedelmente prestato nellAnnunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpe-tuo coronamento di tutti gli eletti.19
La schiavit da-more a Ges per mano di Maria, predicata da San Luigi, rinno-va le promesse del Battesimo
portante opera di San Luigi. La na-tura cristocentrica esplicita ed en-fatica della spiritualit di Montfort la sua gloria maggiore. Il missio-nario apostolico si sforza molto per mostrare che solo Ges il fine, in-fatti Maria infinitamente inferiore a suo Figlio (Trattato, n.27). La pri-ma verit solida della devozione a Maria deve essere che soltanto Cri-sto il fine ultimo di tutte le devo-zioni (Trattato, n.60-62).23
Egli ci insegna che la finalit del-la devozione da lui predicata, os-sia, la schiavit damore a Ges per mano di Maria Santissima, lin-staurazione del Regno di Cristo, che non altro se non il rinnovo delle promesse del Battesimo. Lei, la Vergine, il miglior mezzo per giungere al nostro ultimo fine: lu-nione con Ges.
Per conoscere Maria cos co-me Dio Lha fatta e cos come ce La d, Montfort ci porta a contempla-re la missione che il Signore Le ha affidato nella realizzazione del mi-stero dellIncarnazione Redentri-ce, con tutte le sue conseguenze. Montfort descrive innanzitutto la re-lazione intima di ogni Persona divi-na con Maria per realizzare la venu-ta del Verbo nella carne, con lIncar-nazione (Trattato, n.16). Dopo, se-
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Cristo Re Chiesa della Madonna dellAssunzione, New Orleans (Stati Uniti)
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laycondo sempre questo schema
trinitario, mostra come il Pa-dre, il Figlio e lo Spirito San-to estendono la loro azione con Maria, affinch lIncar-nazione produca i suoi effet-ti in noi.24
Perch Ges sia conosciuto, necessario che sia conosciuta Maria
Troviamo nel capitolo 13 del Trattato il pensiero di fon-do contenuto nella sua intro-duzione: Il mio cuore mi ha dettato tutto quanto ho ap-pena scritto, con particolare gioia, per dimostrare che la divina Maria rimasta scono-sciuta finora, e che questa una delle ragioni per le quali Ges Cristo non conosciuto come deve essere. Se infatti, come certo, la conoscenza e il Regno di Cristo devono ar-rivare al mondo, questo non succeder se non come con-seguenza necessaria della co-noscenza e del Regno della Santissi-ma Vergine Maria. Lei Lo ha tratto al mondo la prima volta e Lo far ri-splendere nella seconda.25
Il libro destinato, infatti, a pro-pagare la devozione alla Madonna affinch venga il Regno di Cristo.
La ragione teologica per la qua-le il Regno di Cristo sar precedu-to dal regno di Maria, San Luigi la colloca nel capitolo 1 del Tratta-to: Ges Cristo venuto al mondo per mezzo della Santissima Vergine Maria, ed anche per sua interme-diazione che Egli deve regnare nel mondo.26 Ossia, se Maria Santissi-ma non fosse venuta al mondo, an-che Cristo non sarebbe venuto, e la devozione a Lui deve venire al mon-do per intermediazione di Lei. Dif-fondere la devozione alla Madre di Dio , infatti, in questa prospettiva, la maggior opera a cui un uomo pu dedicarsi.
La perfetta devozione a Maria fondamentale per linstaurazione del Regno di Cristo
Questo obiettivo di San Luigi si presta da subito a un commento. Il santo missionario si propone di pre-parare il futuro Regno di Cristo, fa-
cendo quello che gli sembra pi essenziale, pi importan-te, pi urgente, che nellor-dine concreto dei fatti pro-durr quasi automaticamen-te il resto: diffondere la per-fetta devozione a Maria.27 La restaurazione della civilt sui principi della Chiesa Cat-tolica non sar, pertanto, ri-sultato di unazione politica, di opere sociali, di talento, di scienza. Linizio della restau-razione di tutte le cose sta nella piet, nel fervore del-la vita interiore, sta proprio nei fondamenti religiosi del-la vita di un popolo. Laposto-lato essenziale di carattere strettamente religioso, infer-vorare, formare nella devo-zione, formare temperamen-ti; il resto conseguenza; so-no complementi importanti vero ma complementi. E la grande lezione che San Lu-igi fissa gi allinizio del Trat-tato e poi svolge estesamente,
che nella formazione dei tempera-menti la condizione basilare e indi-spensabile la devozione alla Ma-donna.
Possedendola [questa devo-zione] veramente, i temperamen-ti avranno tutti i mezzi soprannatu-rali necessari per fiorire, con la cor-rispondenza della volont. Se non si forma questa devozione, lo stes-so regime dellespansione della gra-zia nellanima resta compromesso, e non sar possibile ottenere nulla. Pertanto, la devozione alla Madon-na condizione necessaria affinch tutto quanto riguardi la salvezza in-dividuale, la salvezza della civilt e la salvezza eterna di tutti quanti co-stituiscono, in un dato momento, la Chiesa militante.28
San Luigi aveva, dunque, in men-te, unopera di somma importanza per il rinnovamento dei secoli futu-ri. A noi tocca avere un desiderio ar-
La devozione alla Madonna con-dizione necessa-ria affinch tutto quanto riguardi la salvezza indivi-duale, la salvezza della civilt e la salvezza eterna
24Salvami Regina Ottobre 2011
San Luigi Maria Grignion di Montfort Basilica di Sant-Laurent-sur-Svre
(Francia)
Tomba di San Luigi Maria Grignion di Montfort a Sant-Laurent-sur-Svre
(Francia)
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dente di possedere questa perfetta devozione alla Madonna. Mi azzar-do a dire di pi: essa indispensa-bile ai sacerdoti che desiderano la-vorare sul serio per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Il Tratta-to non un libro qualsiasi di devo-zione, unopera monumentale dal punto di vista teologico e mariolo-gico che predica una devozione as-solutamente essenziale, soprattutto per i nostri tempi.
Nessuno pu comprendere interamente leccellenza della Madre di Dio
Come abbiamo detto sopra, San Luigi afferma che Maria San-tissima sconosciuta. Ossia, Lei molto meno conosciuta di quanto le sue eccellenze e i suoi mirabili attributi esigono. Nella sua opera, egli spiegher il motivo per il qua-le Lei non quasi menzionata nei Vangeli.
Per esaudire le richieste che Lei Gli fece di nasconderLa, impove-rirLa e umiliarLa, Dio acconsent di mantenerLa occulta agli occhi di
quasi tutte le creature umane, nel-la sua nascita, nella sua vita, nei suoi misteri, nella sua resurrezione e as-sunzione. I suoi stessi parenti non La conoscevano; frequentemente gli angeli si chiedevano lun laltro: Qu est ista? Chi questa? (Ct 3, 6; 8, 5), poich lAltissimo La na-scondeva; o, se rivelava loro qualco-sa, gli teneva nascosto infinitamente di pi.29 I Santi Vangeli quasi non si riferiscono a Lei. Per questo la te-ologia ha dovuto fare, nei secoli, un mirabile lavoro di deduzione delle verit contenute nella Scrittura, per mettere in risalto il ruolo della Ma-dre di Dio.
Montfort d due ragioni per le quali Maria pass la sua vita prati-camente senza apparire nei Vangeli: la sua umilt e la sua trascendenza.
Umilt: Infatti, Maria la don-na ideale, e come tale, Lei dove-va avere una marcata predilezio-ne per la modestia, il pi bellorna-mento della donna. Lei inoltre la santa per eccellenza, e allora lumil-t si impone assolutamente. Quan-to pi si eleva ledificio della santit, pi profonde devono essere le basi dellumilt.30
Trascendenza: Lei unica nellor-dine della grazia, fu predestinata da tutta leternit per una missione singolare ed esclusiva: essere la de-gna Madre del Redentore. Maria Immacolata, le sue relazioni con la Santissima Trinit sono specialissi-me e il suo ruolo nella Storia della Salvezza capitale.
Lei appartiene a un ordine spe-ciale, unico nel mondo soprannatu-rale, lordine della maternit divi-na, intermediario tra quello dellu-nione ipostatica e quello della grazia e della gloria. , infatti, impossibile applicarLe i metodi ordinari del ra-gionamento umano, per via di dedu-zioni rigorose. Lei dominio esclusi-vo della sovrana liberalit e dellon-nipotente libert di Dio. Nostro do-vere solo ammirare e mostrare la convenienza di quello che a Dio piaciuto fare. Montfort adotta la po-sizione di coloro che La ammirano. Pi ancora, egli afferma nel capitolo 5, e prova nei capitoli seguenti (da 6 a 12) che, eccetto soltanto Dio, nes-suno pu comprendere Maria tanto quanto possibile comprenderLa.31
Come possiamo vedere, il Tratta-to di una profondit mariologica che pochi hanno raggiunto.
San Luigi aveva in mente unopera di somma importanza per il rinnovamento dei secoli futuri
Ottobre 2011 Salvami Regina25
Maria Immacolata. Le sue relazioni con la Santissima Trinit sono specialissime, e il suo ruolo nella Storia della Salvezza capitale
Incoronazione della Madonna Basilica di SantAntonio, Padova
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1 CORRA DE OLIVEI-RA, Plinio. Doutor, Pro-feta e Apstolo na cri-se contempornea. In: Catolicismo. So Paulo. Ano V. N.53 (Maio 1955); pag.2.
2 PREZ, SJ, Nazario. In: SAN LUIGI MA-RIA GRIGNION DE MONTFORT. Obras com-pletas de San Luis Mara Grignion de Montfort. Ma-drid: BAC, 1954, pag.428.
3 Idem, pag.429.4 Idem, ibidem.5 BEATO GIOVANNI
PAOLO II. Dom e Mist-rio. So Paulo: Paulinas, 1996, pag.37-39.
6 PREZ, op. cit., pag.425.7 Cfr. BOSSARD, SSM,
Alphonse. Trait de la Vraie Dvotion a la Sainte Vierge. In: DE FIORES, Stefano. Dic-tionnaire de spiritualit Montfortaine. Qubec: Novalis, 1994, pag.1257.
8 SAN LUIGI MA-RIA GRIGNION DE MONTFORT. Trait de
la Vraie Dvotion a la Sainte Vierge, n.114. In: uvres compltes. Paris: Seuil, 1966, pag.557.
9 BOSSARD, op. cit., pag.1258. La formula di consacrazione che circo-la attualmente dellal-tra opera del Santo, LA-mour de la sagesse ter-nelle.
10 BOSSARD, SSM, Alphonse. La doctrina de San Luis Mara Gri-gnion de Montfort Algu-nos aspectos sobresalien-tes, pag.4. (Documento offerto allautore dai pa-dri montfortiani di Bo-got).
11 Idem.12 PAOLO VI. Discorso
21/11/1964.13 RUM, SSM, Alberto. Il
Trattato della Vera De-vozione a Maria alla lu-ce del Vaticano II. In: La Madonna. Rivista di Cutura Mariana. Roma. Ano XV. N.3. (Maggio-Giugno, 1966); pag.18.
14 Idem, pag.18-19.
15 Idem, pag.19.16 CONCILIO VATICANO
II. Lumen gentium, n.65.17 BOSSARD, La doctrina
de San Luis Mara Gri-gnion de Montfort. Algu-nos aspectos sobresalien-tes, pag.4.
18 CONCILIO VATICANO II, op. cit., n.56
19 Idem, n.62.20 SARTORI, Luigi. La Lu-
men Gentium Traccia di Studio. Padova: Mes-saggero, 1994, pag.7.
21 SAN LUIGI GRIGNION DE MONTFORT, Trait de la Vraie Dvotion a la Sainte Vierge, n.22.
22 RUM, op. cit., pag.2023 GAFFNEY, Patrick. Lla-
mado de Dios y respuesta del hombre a la felicidad Una visin de conjunto de la espiritualidad mon-fortiana. pag.11 (postil-la fornita allautore dal Provinciale dei padri montfortiani di Bogot).
24 BOSSARD, La doctri-na de San Luis Mara Gri-gnion de Montfort. Algu-nos aspectos sobresalien-tes, pag.5.
25 SAN LUIGI GRIGNION DE MONTFORT, Trait de la Vraie Dvotion a la Sainte Vierge, n.13.
26 Idem, n.1.27 CORRA DE OLIVEI-
RA, Plinio. Comentrios ao Tratado da Verdadei-ra Devoo Santssi-ma Virgem. In: Circu-lar aos scios e militantes da TFP. Outubro 1966, pag.4-5.
28 Idem, pag.5.29 SAN LUIGI GRIGNION
DE MONTFORT, Trait de la Vraie Dvotion a la Sainte Vierge, n.3.
30 PLESSIS, SMM, Armand. Commentaire du Trait de la Vraie Dvotion a la Sainte Vierge, du Bx. L.M. Grignion de Montfort. Pontchateau: Librairie Mariale, 1942, pag.44.
31 Idem, pag.46.
III Pellegrinaggio Nazionale ad Aparecida
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26Salvami Regina Ottobre 2011
rovenienti da 96 citt del Brasile, circa 7.500 par-tecipanti allApostolato dellIcona, Maria, Re-gina dei Cuori, si sono riuniti il 13 agosto scor-
so nel Santuario Nazionale per render grazie alla Madon-na Aparecida di tutte le benedizioni profuse durante lan-no sulle famiglie che ricevono mensilmente questIcona.
Solenne Eucaristia
Rivestiti della loro caratteristica cappa arancione, i par-tecipanti al Pellegrinaggio hanno venerato la miracolosa immagine della Patrona e partecipato allEucaristia presie-duta da Mons. Benedito Beni dos Santos, Vescovo di Lore-na, e concelebrata da Mons. Gioacchino Giustino Carrei-ra, Vescovo Ausiliare di San Paolo e altri dodici sacerdoti.
Prima della Messa stato letto un affettuoso messag-gio del Cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcive-scovo di Aparecida, che porgeva il benvenuto ai pelle-grini e spiegava che non gli era stato possibile presiede-re alla Celebrazione Eucaristica come previsto, per im-pegni legati alla funzione di Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana.
Messaggio e Benedizione del Papa
Alla fine della cerimonia, si fatto un impressionante silenzio durante la lettura del messaggio inviato ai parte-cipanti al Pellegrinaggio a nome di Papa Benedetto XVI, dal Segretario di Stato di Sua Santit, il Cardinale Tarci-sio Bertone:
Il Sommo Pontefice ha ricevuto col miglior apprez-zamento la notizia della realizzazione nel Santuario Na-zionale di Aparecida del III Pellegrinaggio Nazionale dellApostolato dell Icona, organizzato dagli Araldi del Vangelo, e si compiace di trasmettere a tutti i parteci-panti i migliori auguri di stimolo per un rinnovato im-pegno nella Nuova Evangelizzazione, come discepoli e missionari di Ges. Che Dio illumini ognuno di voi, af-finch tutti siate costruttori di un mondo solidale, viven-do in coerenza con la fede e testimoniando la luce vivifi-cante del Vangelo. Invocando abbondanti grazie dellAl-tissimo per i frutti apostolici dellevento, Sua Santit Pa-pa Benedetto XVI invia a Vostra Eccellenza, ai parteci-panti e ai loro familiari, a pegno della Sua benevolenza, una propiziatrice Benedizione Apostolica.
Alla fine della Messa, i partecipanti hanno fatto la consacrazione alla Madre di Dio davanti alla replica ufficiale della statua della Madonna Aparecida (foto a sinistra). Al centro, cooperatori degli Araldi del Vangelo, partecipanti
allApostolato dellIcona. A destra, il corteo per offertoriale.
Ottobre 2011 Salvami Regina27
Mons. Benedito Beni dos Santos, Vescovo di Lorena (destra) e Mons. Gioacchino Giustino Carreira,
Vescovo Ausiliare di San Paolo (sinistra).
7.500 pellegrini provenienti da 96 citt del Brasile hanno riempito la Basilica durante la Celebrazione Eucaristica.
I Vescovi concelebranti con i partecipanti al Pellegrinaggio, disposti intorno alla replica ufficiale della statua della Madonna Aparecida, sulla scalinata principale della Basilica.
Partecipanti al pellegrinaggio, rivestiti con le caratteristiche cappe arancioni, si dirigono in corteo
al Santuario.
28Salvami Regina Ottobre 2011
Campos Araldi di Campos dos Goytacazes hanno partecipato il 6 agosto alla festa in onore del patrono della Diocesi, il Santissimo Salvatore (foto a sinistra), e al solenne ricevimento offerto al nuovo Vescovo, Mons. Roberto
Francisco Ferrera Paz nel Santuario Madonna del Perpetuo Soccorso (foto a destra).
Montes Claros Dopo un corso preparatorio tenuto dagli Araldi, 180 persone si sono consacrate alla Madonna secondo il metodo di San Luigi Maria Grignion de Montfort, durante una Eucaristia celebrata da Don Riccardo Giuseppe
Basso, EP, nella Chiesa di San Sebastiano. Migliaia di montesclarensi avevano gi partecipato a questo corso.
Lorena Il 10 agosto, il coro Monte Carmelo, del settore femminile degli Araldi del Vangelo a San Paolo, stato invitato dal Vescovo de Lorena, Mons. Benedito Beni dos Santos, a solennizzare una delle Messe durante la novena
della festa della Madonna della Piet, patrona della citt.
Aiuto ad istituzioni assistenziali
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Ottobre 2011 Salvami Regina29
ra la fine del mese di agosto e linizio di settem-bre Don Aumir Scomparin, coordinatore del Fon-
do di Aiuto Misericordia, ha consegnato tre nuove do-nazioni destinate a istituzioni assistenziali vincolate al-la Chiesa.
Il 24 agosto, accompagnato da Suor Carmelina, ha vi-sitato gli ambienti del Centro Sociale dellIstituto di As-sistenza Sociale Santa Teresina (IASE), dove sono accu-diti bambini bisognosi (foto 1). Dopo aver compiuto la consegna della somma sollecitata per il progetto, il sa-cerdote araldo ha conosciuto personalmente 90 dei bam-bini accuditi dallistituzione, a cui ha fatto un piccolo presente come ricordo(foto 2).
Nello stesso giorno, lAssociazione degli Amici degli Ec-cezionali di Brooklin (AAEB) ha ricevuto dalle mani di Don Aumir un aiuto per le attivit svolte sul posto, come: fonoau-diologia, fisioterapia, psicologia, tra le altre (foto 3).
Il 2 settembre, stato donato un aiuto finanziario al Cen-tro Sociale della Parrocchia Madonna Aparecida, a Osasco. Il parroco, Don Rogerio Lemos, ha voluto commemorare il fatto con una solenne Messa celebrata nel Centro Socia-le della Comunit San Patrizio, dopo tutti hanno avuto l op-portunit di venerare la Statua Pellegrina del Cuore Imma-colato di Maria (foto 4). Alloccasione, Don Aumir ha con-cesso il Certificato di Conclusione del Corso Professionaliz-zante realizzato con alunni della regione.
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Pi informazioni sulle attivit del Fondo di Aiuto Misericordia si possono trovare in:
http://www.arautos.org./tv/interna.html?channel=78
Colombia: seminaristi in missione
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30Salvami Regina Ottobre 2011
Portogallo Per una settimana, gli Araldi del Vangelo hanno realizzato una Missione Mariana nella citt di Tondela, su richiesta di Don Manuele Antnio da Rocha Fontes Santos, CMF, parroco di Santa Maria. Oltre a numerose residenze, sono
stati visitati: lOspizio degli Anziani, lasilo della citt (foto a sinistra) e lOspedale Candido Figueiredo (foto a destra).
urante il mese di settembre, seminaristi de-gli Araldi di Medelln, aiutati da altri giova-
ni dellAssociazione, hanno realizzato diverse attivi-t evangelizzatrici, come la visita allIstituzione Edu-cativa La Paz, dove hanno visitato diverse aule (foto
1) e dato unanimata conferenza allintero gruppo de-gli alunni (foto 2). Nel municipio di La Ceja, la Statua Pellegrina del Cuore Immacolato di Maria stata ve-nerata dai fedeli nella parrocchia (foto 3) e condotta in processione (foto 4).
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Ottobre 2011 Salvami Regina31
Paraguay Lorchestra degli Araldi del Vangelo ha accompagnato con le sue musiche la doppia processione, terrestre e marittima, in occasione della Festa Nazionale della Madonna Assunta, il 15 agosto. Gli atti sono stati
presieduti dal Nunzio Apostolico, Mons. Eliseo Antonio Ariotti.
Colombia Nellospedale di Puerto Berrino (Antioquia), i missionari araldi, oltre a far visita ai malati, hanno offerto
catechesi ai funzionari.
Honduras Coordinatori dellIcona delle comunit de Las Flores e Comayagua si sono riuniti il 30 luglio per la
realizzazione di Un giorno con Maria.
Costa Rica Araldi hanno partecipato attivamente alle commemorazioni per il 375 anniversario dellapparizione
della patrona del Paese, Madonna degli Angeli.
Guatemala Oltre 800 persone hanno partecipato, ad Antigua, al pellegrinaggio per venerare i resti mortali del
Santo Fratello Pietro, organizzato dagli Araldi.
Il Vangelo come storia damore
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32Salvami Regina Ottobre 2011
don LuIgI guaneLLa
La spiritualit di Don Luigi Guanella si basava sulla comprensione del Vangelo come la storia damore di un padre verso i suoi figli: Dio si occupa di ognuno di noi, specialmente dei pi deboli e bisognosi.
l pomeriggio del 15 marzo 2002, un giovane america-no, William Glisson, patti-nava senza casco ad alta ve-
locit per una strada di Springfield, a Filadelfia, quando a seguito di una violenta caduta, riport conseguen-ze gravissime a causa di un forte trauma cranico.
Portato allospedale in coma, fu sottoposto a vari interventi chirurgi-ci nei giorni successivi. La sua situa-zione si aggravava sempre di pi, re-standogli poche speranze di soprav-vivere, nella miglior delle ipotesi, con conseguenze ben sfortunate.
Quattro giorni dopo lincidente, nella solennit di San Giuseppe, la Dott.ssa Noreen M. Yoder, amica del-la famiglia, consegn alla mamma di William due reliquie del Beato Fon-datore dellordine religioso al quale apparteneva lospedale dove lavora-va, raccomandandole di ricorrere a lui per ottenere la guarigione del ragaz-zo. La devota signora attacc una del-le reliquie al polso del figlio e tratten-ne laltra con s, per chiedere al Beato il miracolo. Subito si form una cate-na di preghiere con questa intenzione.
Contro tutte le aspettative me-diche, il giovane cominci a reagi-re e venti giorni dopo venne dimes-
so, soltanto con la prescrizione di un programma di rieducazione funzio-nale neuromotoria. Otto mesi do-po lincidente, ormai interamente ri-stabilito, torn a lavorare come fale-gname nellimpresa del padre.
Tale miracolo, realizzato per in-termediazione del Beato, permise di soddisfare allultima esigenza del suo processo di canonizzazione. Sa-r elevato allonore degli altari, nel ruolo dei santi della Santa Chiesa, il giorno 23 di questo mese, in Piazza San Pietro a Roma.
Chi questo intercessore? Luigi Antonio Guanella Bianchi, fondato-re della Congregazione delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza e dei Servi della Carit, anche cono-sciuti come guanelliani.
Equilibrio tra fermezza e dolcezza
Nato il 19 dicembre 1842, nel vil-laggio alpino di Fraciscio di Campo-dolcino, Luigi fu il nono di tredici fi-gli di una famiglia montanara dotata di solidi principi cristiani.
Il padre, Lorenzo di Tommaso Guanella, corpulento, robusto e di rigida personalit, ispirava fiducia con la sua semplice presenza. Cos lo descriver il figlio, nella sua auto-biografia: Trasudava salute e il suo
carattere era forte e determinato, a somiglianza del monte Calcagnolo, subito sopra Fraciscio.1
La madre, Maria Antonietta Bianchi, pia e dedita al lavoro, come il marito, contrastava con questulti-mo per la sua notevole dolcezza di tratto. A suo riguardo scrisse don Luigi Guanella: Il peso dellautori-t paterna, per quanto riguarda i fi-gli, era controbilanciato, provviden-zialmente, dalla madre [...] una don-na creativa e molto amorosa; un te-soro della Provvidenza!.2
Tra i fratelli, tutti si relazionavano bene, ma Caterina, pi vecchia appe-na di un anno, fu la sua prediletta. An-cora bambini, conversavano sulle pe-ripezie dei santi e appresero a vede-re nei poveri la figura di Ges. Vicino casa sua, cera una roccia con cavit che parevano pentole. L, gli innocenti bambini misturavano acqua e terra, e mescolavano quellintruglio dicendo: Quando saremo adulti, faremo cos la zuppa dei poveri.3
Segni precoci della vocazione
Da molto presto, numerosi indi-zi, premonizioni e avvenimenti stra-ordinari indicavano al piccolo Luigi le vie tracciate per lui dalla Provvi-denza Divina.
Suor Juliane Vasconcelos Almeida Campos, EP
Ottobre 2011 Salvami Regina33
Il primo di questi fatti avven-ne quando lui aveva appena sei an-ni di et, durante la festa di San Gio-vanni Battista. Si trovava nella Piaz-za della Chiesa Matrice di Fraciscio, insieme allo zio e al cognato, quando questultimo gli diede co