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Reach Italia Notizie

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Il terzo numero del 2015 del periodico "Reach Italia Notizie" su tutte le attività dell'associazione con tante notizie dall'Africa e il punto sui progetti sviluppati

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SommarioIl sostegno a distanza la strada da seguire, è fondamentale la cooperazioneDalla nascita di Reach Italia ad oggi, la mission è sempre fondamentale: aiutare i bambini.........(pag. 3)

Povertà e immigrazione: la nuova sfida è il sostegno a distanza..............................................(pag. 4)

Terry Schiavo: “Sono testimonial di Reach Italia, donare mi riempie il cuore di soddisfazione”......(pag. 5)

Matteo Calà e “Una stella per Songa” premiati a LesinaCapo Verde ringrazia Reach Italia........................................................................................(pag. 6)

Inondazioni nel Burkina: 20.000 persone colpite, il Paese chiede aiuto.......................................(pag. 7)

Anno XXV n.3 luglio-settembre 2015 - Una copia 1,00 Euro compreso IVA assolta dall’editore - art.74/c D.P.R. 633 del 26-10-1972 Editrice Reach Italia ONLUS Sede legale: Milano, Via Ceriani 4 - Sede operativa: Milano, Piazza Bertarelli 2 - tel: 02.660.400.62/02.61.75.579 fax: 02.66.010.030 www.reachitalia.it [email protected] - C.F. 97061580151 P.IVA 04237030962 - R.O.C. 12429 del 14/02/2004 - Aut. n. 88 del 23.02.90 Tribunale di Milano - Organo trimestrale di Reach Italia ONLUS - Sped. in a. p. art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Milano - Direttore responsabile: Carlo Schino - Comitato di redazione: Carlo Schino, Fabrizio Fratus, Ciro Troise - Per donazioni: C/C POSTALE: 59692202 - BANCA POPOLARE DI SONDRIO ag. 29 Cinisello Balsamo IBAN: IT54I0569632930000004444X70 - BANCA PROSSIMA filiale 05000 di Milano IBAN: IT48E0335901600100000008708

Si ringraziano gli amici di Reach Italia Notizie: GE.GRAF e 8 x mille della Chiesa Avventista

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la redazione

Dalla nascita di Reach Italia ad oggi, la mission è sempre fondamentale: aiutare i bambiniAi bambini è tolto troppo spesso il futuro, impegniamoci per ridarglielo

Io c’ero, ero presente quando in pochi si decise di far nascere Reach Italia. Sono passati vari anni, decenni ed è stato fatto tanto. Sono stati sostenuti tanti bambini e tante famiglie. Ne sono felice perché quando nacque Reach eravamo in pochi, in uno stanzino della soffitta di Romano Ricci. Volevamo fare qualcosa per aiutare i più deboli, eravamo consapevoli di poterlo fare e grazie all’impegno di coloro che ci credettero siamo ancora pre-senti a compiere il nostro compito: aiutare i bambini.

Si, i bambini, loro sono il futuro, gli indifesi, co-loro che subiscono maggiormente gli errori dei grandi. Noi vogliamo assolutamente essere presenti ad aiutare i bambini a crescere e avere un futuro che spesso, troppo spesso, gli è tolto. Sono passati anni ma oggi come ieri sono convinto che la scelta fatta non è stata giusta ma giustissima e chi ha scelto di privarsi di qualche lira allora e di qualche euro al mese oggi per salvare la vita a un bambino faccia qualcosa di lodevole.

Pensiamo che se tutti noi fossimo così lungimi-ranti e comprendessimo l’importanza della collaborazio-ne invece che dell’egoismo e dell’individualismo, avrem-mo un mondo più sorridente, più felice e migliore.

Giancarlo STRAGAPEDEvice presidente di Reach Italia

Il sostegno a distanza la strada da seguire, è fondamentale la cooperazioneL’appello di Reach Italia: “Uniamo le forze, in un momento di crisi è fonda-mentale” E’ tornato settembre, si ritorna a casa dopo le vacanze tanto sospirate. In Italia, però, sembra che nul-la cambi. Ad un Paese in crisi s’aggiungono i problemi di immigrati in cerca di aiuto in fuga da disperazione e povertà. E’ necessario un intervento reale e concreto per fare in modo che un domani tutto questo sia solo un brutto ricordo.

Noi di Reach Italia siamo da oltre 25 anni attivi assieme a tutti i nostri sostenitori proprio per cercare di intervenire alla radice dei problemi della povertà. Credia-mo nella cultura e nella formazione partendo dai bam-bini, perciò il sostegno a distanza è la prassi più efficace per intervenire nei paesi più poveri del mondo. Non ci siamo fermati al Sad ma abbiamo sviluppato altri pro-getti per la formazione e la consapevolezza dei bambini cresciuti. Assieme a noi vi sono molte altre associazioni attive che operano nel nostro stesso modo e allora noi pensiamo che forse, visto il momento storico in cui vi-viamo, si possa applicare una logica di economia di scala per massimizzare l’intervento cooperativo.

Unendo le forze si riuscirebbe a diminuire i co-sti aumentando efficacia e efficienza in un momento di crisi. Solo unendo le forze potremo intervenire aiutando realmente tutte le popolazioni che oggi sono in difficol-tà. Noi ci proviamo e allora ecco come il contributo dei sostenitori di Reach diviene importantissimo per quanto riguarda il bambino e il progetto sostenuto ma da oggi, se ci riusciremo, anche per un’idea più ampia.

Crediamoci e insieme potremo migliorare questo nostro mondo.

Carlo SCHINOpresidente di Reach Italia

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Povertà e immigrazione, la nuova sfida è il sostegno a distanzaBisogna fermare il commercio d’armi e le guerre e creare svilup-po autodeterminato nei paesi più poveri del mondo: il sostegno a distanza è la strada più efficace Una delle urgenze da risolvere quanto prima è certamente quella dell’immigrazione e della disperazione di molte persone che scelgono di sfidare la morte con i “barconi” per raggiungere le nostre coste, una prassi che purtroppo avviene da anni. Su questo tema vi è spesso un’impostazione ideologica di fondo che propone solo una dialettica inefficace mentre molte persone continuano a morire sulle nostre coste per l’incapacità europea di dare risposte concrete alla situazione oramai insostenibile. È di poco più di un mese la scoperta di un camion frigorifero con oltre 70 morti diretto verso il nord dalla Serbia. Po-tremmo aggiungere poi i quasi 200 defunti vicino alla costa libica, ciò fa comprendere che è in atto una strage giorna-liera di disperati. Intanto qui in Italia si discute e si litiga, da una parte chi pensa che basta farli arrivare sulla nostra costa e poi in qualche modo si farà e dall’altra chi invece utilizza la cosiddetta invasione per stimolare le paure e i rancori della popolazione. In mezzo il popolo italiano che si ritrova a fare i conti con una massa di persone in vera difficoltà e spesso senza padronanza della lingua italiana o inglese come di conoscenze adeguate per muoversi in modo concreto dentro il nostro sistema.

Ecco allora che emerge uno dei grossi e princi-pali problemi: chi gestisce tutto questo dramma? La ma-lavita organizzata che sulla pelle di queste persone come sull’incapacità dei governanti europei e nostrani costruisce fortune in denaro facendosi pagare profumatamente dai disperati in cerca di una vita migliore.

Cosa possono fare le organizzazioni umanitarie? Credo che l’azione da sviluppare sia di due tipi, da una parte intervenire nel contingente e quindi attivarsi per dare sostegno a tutti coloro che arrivano e per farlo vi è la ne-cessità di un’azione corale di tutti gli attori della politica europea, il problema non è italiano o greco ma di tutto il vecchio continente.

La seconda azione da prendere in considerazione è mobilitare le energie economiche per dare realmente una possibilità di sviluppo autodeterminato ai popoli dell’Africa, la realtà è molto differente da quello che ci è stata presen-tata in questi anni. Lo sfruttamento del mondo occidentale dei popoli con materie prime (l’Africa è il continente più ricco al mondo in tal senso) è stato devastante e assieme allo sfruttamento, spesso, si è contribuito ad armare popo-lazioni per la difesa di riserve minerarie, cave di diamanti, oro etc.

Ci sono alcuni film che raccontano le tragedie vissute da alcuni popoli, tra i più visti c’è sicuramente quello che vede il famoso Leonardo di Caprio come com-merciante di diamanti in Congo. In quel film è descritto solo una parte del dramma vissuto da uno dei paesi più poveri del mondo. Bisogna mettere fine alla vendita di armi per sviluppare guerre che interessano solo il mon-do occidentale e battersi per far accedere all’istruzione e alla cultura le popolazioni che i governi locali vorreb-bero invece ignoranti per gestirle a proprio piacimento. Il Sostegno a distanza è certamente una delle migliori metodologie per creare cultura, cooperazione, futuro ai bambini/ragazzi e una prospettiva di vita migliore per tutti.

Noi di Reach Italia ne siamo convinti tanto che in questi ultimi anni, che hanno visto anche la nostra or-ganizzazione in crisi su molti progetti, abbiamo dovuto fare alcune scelte difficili in modo da garantire ai meno fortunati una speranza. Tutto questo è grazie a voi e so-prattutto oggi ogni sostenitore può realmente rendersi conto dell’importanza della sua iniziativa solidale e della sua scelta di sostenere un bambino. Per vincere la nuo-va sfida che si avvicina in questo secolo la risposta può essere sicuramente il sostegno a distanza. Allora tut-ti assieme invitiamo nostri amici, conoscenti, persone, parenti a comprendere come il SAD sia una strada che oltre a dare soddisfazione a chi la persegue rappresenta un forte aiuto per migliaia di persone.

Fabrizio FRATUSresponsabile ufficio comunicazione

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la redazione

Terry Schiavo: “Sono testimonial di Reach Italia, donare mi riempie il cuore di soddisfazione” Terry Schiavo è una donna di spettacolo, un’ar-tista capace di emozionare in più modi, è una scrittrice, una giornalista, una cantante, una conduttrice. Oltre alle sue spiccate capacità professionali, di Terry colpisce la sua sensibilità, l’impegno al fianco dei più deboli. Schiavo è testimonial di Reach Italia Onlus, associazione attiva dal 1988 sul sostegno a distanza e sui progetti di coopera-zione internazionale. Per saperne di più, l’abbiamo inter-vistata in un colloquio ad ampio raggio che va dal mondo dello spettacolo all’aiuto a coloro che hanno bisogno. Chi è oggi Terry Schiavo? E come hai iniziato la tua carriera nel mondo dello spettacolo e della comunicazione?

“Sono una persona che s’illumina vedendo il sorriso di un bambino o sentendo una sana risata di qualcuno che da troppo non sorrideva più. Ho iniziato la mia carriera per gioco nel 1991 ed è diventata strada facendo, e di questo ne vado fiera, un mezzo per intrattenere e far sorridere il pubblico. Quando presento degli spettacoli, quando canto un mio brano o conduco una puntata di un programma televisivo, cerco di farlo sempre metten-domi dalla parte di chi guarda per trasmettere qualco-sa… Emozioni, informazioni, nozioni. Ogni artista na-sce con quel qualcosa in più che non appartiene a lui e che può crescere solo se si dona al suo pubblico” Come procede il tuo percorso professiona-le? Sei soddisfatta del cammino compiuto finora?

“Mi ritengo soddisfatta ogni mattina quando apro gli occhi

e mi accorgo che posso dare e fare di più per il no-stro mondo. Sono una donna di spettacolo ma anche volontaria ospedaliera (AVO), collaboro attivamente con ARG (associazione che cura l’artrite reumatoide infantile) e per concludere, sono testimonial di Re-ach Italia. Questo poter donare a chi necessita mi fa un gran bene e mi riempie il cuore di soddisfazione” Quali sono i progetti per il futuro di Terry Schiavo? Durante la tua carriera, hai esplorato tutto il mondo dello spettacolo: dal cinema alla televisione fino alla produzione editoriale. Cosa ti piacerebbe approfondire ulteriormente?

“Ho scritto e pubblicato due libri: “Volevo ballare il bunga bunga anch’io” è autobiografico in parte e parla del compromessi che si nascondono dietro il rutilante e patinato mondo dello spettacolo e il secondo, Love Factor, pubblicato nel marzo del 2014 racconta in chiave ironi-ca e divertente di come viviamo i rapporti amorosi e di quante paranoie ed errori di comunicazione accomunano il maschio e la femmina della razza umana. 11 storie reali raccontate dagli uomini per le donne per conoscervi me-glio. Tra i nuovi progetti ce n’è uno neonato che mi intriga moltissimo: un libro a 4 mani con Fabio Bergomi, autore di Figa…l’amore ma non posso aggiungere altro a riguardo” Sappiamo della tua collaborazione con Reach Italia Onlus per la solidarietà. Come è nata l’idea di metterti in gioco al fianco di quest’associazione?

“L’idea della solidarietà nasce sempre dal cuore, come di-cevo prima, dal desiderio di vedere migliorare la vita di chi ci sta accanto così come quella di un bambino che vive dal-la parte opposta del mondo. Siamo tutti connessi a questo mondo e dobbiamo imparare che la sofferenza di ognuno è la sofferenza di tutti. Viviamo in un periodo storico che ci trascina verso l’individualismo cronico. Una brutta ten-denza che si può curare solo aprendo il cuore al prossimo” Come si coniuga il tuo impegno professiona-le con quello per la solidarietà? Hai in mente delle iniziative particolari da sviluppare?

“Il mio impegno a favore delle persone più deboli cresce ogni giorno, così come la voglia di prestare la mia imma-gine (gratuitamente) per gli eventi benefici è diventata ormai una necessità per cercare nel mio piccolo di fare davvero qualcosa di buono. Il 18 luglio presenterò una partita di beneficenza a favore di ARG (l’associazione di cui ti parlavo prima) dove si sfideranno le vecchie glorie del calcio italiano e gli infermieri del Gaetano Pini, ospe-dale dove presto servizio come volontaria. È la seconda, e l’anno scorso abbiamo raccolto fondi che l’associazione ha investito per la cura di questa brutta malattia che col-pisce tanti bimbi, in molti erano presenti alla serata e si sono divertiti tantissimo. La felicità è riuscire a strappare un sorriso a chi non si ricorda più come si fa”

A cura di Ciro TROISE

Si ringrazia la Voce d’Italia per averci concesso la pubblicazione di quest’articolo e per lo spazio dato alle iniziative della nostra associazione

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Capo Verde ringrazia Reach ItaliaTanti bambini grazie all’impegno di Reach Italia sono riusciti ad accede-re all’istruzione sfuggendo a lavoro minorile e malnutrizione Reach Italia ha sostenuto il “Jardim Nosso Ami-guinho” a Capo Verde per diversi anni, aiutando i bam-bini sotto molti aspetti: formazione scolastica, crescita, alimentazione e tanto ancora. A Capo Verde ci sono tan-te famiglie povere, che non hanno i mezzi necessari per mandare i propri figli a scuola ma, grazie al sostegno di Reach Italia, a molti bambini è stato garantito un futuro riuscendo ad iscriversi prima all’asilo e poi alla scuola ele-mentare. Accedere all’istruzione significa anche avere la garanzia di un pasto caldo, con l’aiuto di Reach Italia si è riusciti a combattere malnutrizione e fame.

“Grazie per avermi aiutato ad imparare a leggere e scrivere e con i quaderni, i libri, le matite e altri ma-teriali che ho ricevuto”

“Grazie all’educazione pedagogica che ho ricevuto ri-esco a continuare e pianificare un futuro migliore per me e la mia famiglia. Grazie Reach Italia”.

“Grazie cari sostenitori, per tutta la corrispondenza, cartoline, foto e regali che ci avete inviato”.

“Grazie Reach Italia, per avermi accompagnato e aiu-tato nella mia crescita fisica e intellettuale”

I messaggi ricevuti esprimono la gratitudine nei confronti di Reach Italia che ha cambiato la loro vita, prendendosi cura della loro situazione.

Negli anni, l’aiuto economico ricevuto attraverso Reach Italia, ha reso possibile una svolta positiva nello sviluppo di migliaia di bambini capoverdiani. Alunni, geni-tori e collaboratori ringraziano per tutto quello che è stato fatto per i piccolini che hanno frequentato la scuola Nosso Amiguinho.

Jocineida MENDES

Matteo Calà e “Una Stella per Songa” premiati a LesinaNuovo riconoscimento per il volontario Matteo Calà e per il progetto “Una stella per Songa” condotto da Reach Italia e gra-zie al quale sono state migliorate le con-dizioni di vita di un villaggio poverissimo del sud del Congo, migliorando le strut-ture ospedaliere e scolastiche. Il 4 Ago-sto scorso Matteo Calà è stato premiato all’iniziativa “Lesinesi dell’anno” dal sin-daco Pasquale Tucci alla presenza di tanti esponenti dell’amministrazione comuna-le. All’evento c’è stata anche una grande partecipazione popolare. Sono state illu-strate le motivazioni dell’impegno di Mat-teo per il sud del Congo e per il villaggio di Songa, particolarmente interessante poi la lettura del diario dell’ultimo viaggio e le

foto e i filmati mostrati al pubblico.

Ciro TROISE

Matteo Calà premiato dal sindaco di Lesina

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dall ’Africa

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Inondazioni nel Burkina: 20.000 persone colpite, il Paese chiede aiutoIl governo burkinabè ha bisogno di circa 30 milioni di dollari per un piano d’azione nazionale contro quest’emergenza Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, è stata colpita dalle forti piogge. Considerando anche le zone vicine a Ouagadougou, circa 20.000 persone sono state fortemente danneggiate da tale avvenimento. Più di 3.700 persone si sono trovate senza domicilio, le loro case sono diventate cumuli di fango e di detriti.

Non è finita qui, oltre alle case è stata fortemente colpita l’economia locale con danni ingenti ad agricoltura e allevamento: 64 tonnellate di cereali sono state portate via dalle inondazioni mentre anche riguardo il bestiame ci sono profonde difficoltà. ”Tutti hanno perso le loro riserve alimentari, i loro beni e hanno ora bisogno di aiuto”, ha detto Aboubacar Miougou, rappresentante del Consiglio Nazionale del Soccorso d’Urgenza e di Riabilitazione (CO-NASUR). “In assenza di aiuto umanitario, per sopravvi-vere dovranno vendere tutto quello che sono riusciti a salvare dalle inondazioni, che siano le macchine, gli aratri o le carriole”.

Secondo Miougou, è fondamentale affrontare le grandi esigenze della popolazione: oltre l’alloggio, c’è da garantire cibo, acqua potabile e medicinali per prevenire e curare le malattie. Sono necessarie latrine mobili, es-sendo i quartieri urbani i più colpiti, non avendo un vero sistema di fognature.

Il governo ha dichiarato che attività generatrici di risorse dovranno essere messe in opera poiché numerosi burkinabè hanno perso non solo il lavoro ma anche i loro mezzi di produzione agricola.

“Una richiesta di sostegno è stata inviata a tutti i partner umanitari per chiedere di muovere tutte le ri-sorse di cui dispongono, dobbiamo attivarci per salvare tante vite umane” ha detto Ibrahima Barry, responsabile dell’Ufficio della coordinazione degli affari umanitari delle Nazioni Unite (OCHA) del Burkina Faso.

Basandoci sulle valutazioni recenti dei danni e sulle previsioni metereologiche che prevedono ancora piogge per le prossime settimane, il governo ha detto di avere bisogno di circa 18 miliardi di franchi CFA (30 mi-lioni di dollari) per rispondere ai bisogni di più di 122.000 persone che dovrebbero essere colpite dalle precipitazio-ni, delle quali 36.000 rischiano di ritrovarsi senza domici-lio.

Questa somma consentirebbe un intervento ur-gente, cioè distribuire diciotto tonnellate di cereali in tre-dici regioni, oltre a tende, coperte e materiali da cucina.

Secondo OCHA, dovrebbe essere poi definito un piano d’azione nazionale per attenuare l’impatto dei cam-biamenti climatici sul Burkina Faso. “Abbiamo riscontrato certe debolezze e bisogna affrontarle in modo serio per evitare ulteriori danni”, ha detto M. Barry.

“C’è una mobilitazione speciale quest’anno per-ché dobbiamo intervenire e salvare delle vite. Abbiamo messo a punto un piano d’intervento richiedendo non solo prodotti alimentari”, ha detto Noufou Guire, coordi-natore nazionale della Croce Rossa.

C’è, quindi, un’emergenza in Burkina Faso, un paese che ha bisogno del nostro aiuto.

Fonte: irinnews.org

Abitazioni distrutte dalle forte piogge che hanno colpito Ouagadougou

Gli articoli contrassegnati sono stati tradotti cercando di mantenere la forma e l’autenticità dell’originale ricevuto dai nostri collaboratori in Africa

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