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Città di Candelo
Una città non si misura dalla sua lunghezza e larghezza,
ma dall’ampiezza della sua visione e dall’altezza dei suoi sogni.
Herb Caen (attribuito)
“Ready to Jump” - PIANO TURISMO CANDELO
Indirizzi e azioni per un salto di qualità, per crescere in modo concreto e sostenibile, in
armonia con i cittadini e con il territorio
Premesse
L’obiettivo di questo documento è di fornire uno strumento che, partendo da una sintetica fotografia della
situazione attuale, provi a disegnare in modo puntuale le linee principali di un percorso di sviluppo turistico-
culturale per la Città di Candelo. Uno strumento politico, di governo del territorio, ma anche operativo, che parla
non solo di obiettivi ma di azioni e di strategie, che serva a Candelo per indirizzare la sua azione, un riferimento,
comunque flessibile, entro cui l’Amministrazione programmerà e realizzerà le attività in ambito turistico, la
mappa per orientare scelte e direzioni.
Il focus principale è naturalmente il Ricetto, punta di diamante e fulcro, ma questo non vuole essere solo
un progetto di valorizzazione del borgo: un’azione singola ha effetto limitato se non inserita in una visione
generale, ed è quindi utile provare a gettare le basi per un piano dal respiro ancora più ampio, in cui il Ricetto sia
sì protagonista ma inserito all’interno di progettualità più estesa e di lungo corso, anche oltre le mura del borgo.
È importante tracciare la strada per compiere mano a mano finalmente quel salto di qualità che Candelo
merita, per i patrimoni che possiede e per il lavoro compiuto in questi anni, un mix che ha portato questa realtà
ad essere una delle più attive e ricche di potenzialità dell’intero territorio.
Senza ambire a fornire risposta a tutte le domande, qui si tenta di proporre concretamente una visione e
una serie di azioni su cui incardinare una vera rete di sinergie:
INTERNA, “mettendo a sistema” patrimoni e potenzialità del turismo candelese, ipotizzando
nuovi modelli di fruizione del monumento e del paese all’insegna della qualità e dell’integrazione,
con la massima partecipazione possibile del tessuto socio-economico di Candelo; il borgo è il
2
una scommessa che punta
“sull’industria del bello e
della cultura”
nucleo del sistema ma anche un punto di partenza, un museo all’aria aperta che diventa la leva di
un’intera filiera non solo turistica ma anche culturale, in nome di un’esperienza immersiva e
soddisfacente per il visitatore dentro e fuori le mura.
ESTERNA, proponendo e condividendo questo documento con il Biellese, una precondizione
essenziale al successo del progetto stesso non solo per Candelo ma per tutta l’area turistica
biellese, per un vero sistema locale che non può attendere ancora. La rete è essenziale per la
buona riuscita del progetto stesso: è il momento di tesserne le maglie in modo operativo, con i
fatti, strutturando in modo integrato non solo la comunicazione ma anche l’offerta territoriale, il
prodotto “Biellese turistico”.
Bisogna uscire: uscire dalle solite diatribe e polemiche, uscire dai propri confini reali e mentali per creare
collaborazioni operative con il paese e con le realtà vicine, uscire dalle solite logiche del "si è sempre fatto così"
ma anche del "va tutto male", uscire dalle confort zone per trovare soluzioni concrete a favore del turismo a
Candelo. Tenendo anche conto che il Marketing Territoriale guarda a rendere fruibile ed apprezzabile il paese, e
questo va a vantaggio anche dei cittadini che vi abitano (in questo senso occorre governare in chiave strategica un
intero territorio e in tal senso questo piano va inteso quale parte integrante di una pianificazione potenzialmente
ancora più ampia): un luogo sa davvero accogliere se chi ci abita vi si sente accolto.
Di certo non ci si illude di realizzare tutto insieme e tutto subito, ma avere un piano serve proprio a poter
realizzare i singoli interventi come step di una programmazione complessiva, che possa anche guardare più
lontano rispetto all’oggi.
Al di là di proporre azioni che l’Ente svolgerà direttamente, questo documento è anche alla base della
volontà di cooperazione con tutti i portatori di interesse (proprietari cantine, commercio locale, artisti e artigiani,
ecc…), coinvolgendo anche la parte privata nella progettualità e nella valorizzazione. Dare delle linee di indirizzo
chiare in una visione strutturata, infatti, aiuta a fare in modo che l’intero ambiente si muova intorno ad interventi
compatibili con i valori culturali del monumento, in modo più armonico e meno frammentato.
Si tratta di una scommessa che punta “sull’industria del bello e
della cultura”, linea strategica nazionale, chiaramente indicata anche a
livello nazionale, e che Candelo deve seguire con convinzione): per
vincerla occorrerà riscoprirsi destinazione turistica e agire come tale,
mettendo a sistema risorse e attori, quindi l’intero capitale sociale e di
patrimoni del territorio.
E questo significa anche dare fiducia al nuovo, mettere da parte le frammentazioni, partecipare in modo
positivo e propositivo, avere coraggio di investire in risorse umane, progetti, servizi e strutture, per essere tutti
protagonisti di un percorso di crescita non solo economica, ma anche relazionale e di mentalità.
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1. ANALISI DEL CONTESTO
1.1 Contesto: patrimoni d’eccellenza e volontà di valorizzazione
Il Ricetto di Candelo rappresenta un unicum a livello europeo, sia per l’eccezionalità di un villaggio
medievale fortificato essenzialmente dedicato alla conservazione di vino e derrate alimentari, sia per l’attuale
situazione di integrità architettonica, poiché rimasto esente da interventi di modernizzazione invasiva. Sorto tra la
fine del XIII secolo e gli inizi del XIV, questo borgo rappresenta un’eccezionale testimonianza di una tipologia di
fortificazione tipicamente piemontese, di cui oggi il Ricetto è l’unico e ultimo “esemplare” così ben conservato,
proprio grazie al fatto di aver preservato nel tempo la sua destinazione d’uso di “cantina comunitaria”.
Attualmente il Ricetto di Candelo, la cui eccellenza è certificata da marchi nazionali e regionali, è una
delle destinazioni nel Biellese più chiaramente vocate al turismo, grazie alla base solida costruita in anni di tutela
del monumento e al lavoro svolto tra promozione e marketing.
RICONOSCIMENTI, CERTIFICAZIONI E MARCHI
Comune turistico (dal 1999) Borgo sostenibile del Piemonte (dal 2008)
Ecomuseo – riconoscimento regionale (1999) Premio Meraviglia Italiana (2011)
Città sostenibile per bambini (2000) Rete Museale Biellese (dal 2012)
Titolo di Città (2001) Decreto Presidente Repubblica Premio Gutenberg (2014)
Borghi più belli d’Italia ANCI (dal 2002) Qualifica nazionale Città che legge (dal 2017)
Bandiera Arancione Touring Club Italiano (dal 2007) Bandiera gialla - area camper (dal 2016)
Protocollo intesa con Milano per Expo (2009) Castelli Aperti (dal 2019)
Premio nazionale Città per il verde (2010 e 2019) Convenzione FAI (dal 2019)
Non bisogna però dimenticare da dove si è partiti: uno stato di declino e semiabbandono che ci si è
lasciati alle spalle grazie a interventi strutturali e di valorizzazione che hanno dato luce ad un monumento che
oggi esprime bellezza e storia. Il merito va alle amministrazioni precedenti, che ci hanno consegnato quello che
oggi è indiscutibilmente un gioiello, che ora abbiamo il dovere di esaltare e portare ancora più in alto.
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Anche il recente vincolo unico per il Ricetto di Candelo, portata avanti in modo sinergico tra
Soprintendenza e Comune, è stata un’operazione importante per poter considerare il Ricetto davvero come
elemento unitario in ottica di conservazione e valorizzazione.
Il borgo, proprio per la sua unicità, è la gemma più preziosa di uno scrigno che comprende però anche
altri tesori, tra cui l’ambiente naturale caratteristico della “Baraggia”, una vasta area inclusa tra Biellese, Novarese
e Vercellese che presenta peculiarità geomorfologiche e botaniche che vale la pena valorizzare e che
costituiscono una più che valida integrazione alla visita del borgo.
Senza dilungarsi ulteriormente nell’elencazione dei patrimoni e delle ricchezze di Candelo, che per essere
completa sarebbe sicuramente più ampia, un elemento importante per definire il contesto è la volontà politica
dell’attuale Amministrazione: perché tutti i valori del territorio possano diventare davvero degli elementi di
crescita e di sviluppo occorre un coordinamento che non solo veicoli le qualità e i valori del territorio in termini
di comunicazione, ma bisogna essere in grado soprattutto di definire una vera offerta turistica (che oltre ai
patrimoni includa la loro fruizione e i servizi correlati). Capace anche di tenere sotto controllo i risultati via via
raggiunti, per riallineare costantemente il progetto, in un vero Destination Management Organisation (DMO).
Per questo motivo l’Amministrazione ha inserito fin nei suoi obiettivi di mandato una vera cabina di
regia, poi realizzata a luglio 2020, ripristinando l’Ufficio Cultura e Turismo (precedentemente confluito in altro
settore) e prevedendo, per la prima volta in assoluto per Candelo, una professionalità specifica che si occupi del
settore in modo non residuale: è stato costituito il Settore “Sviluppo turistico\culturale del territorio, Marketing e
Comunicazione” e nominato un Responsabile specifico. Un atto politico chiaro ed essenziale per lavorare su
questi temi in modo continuativo e propositivo: un impegno preciso per il futuro del paese.
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1.2 Contesto: la fruizione turistica a Candelo
Partire dai dati è fondamentale: per una fotografia il più possibile oggettiva dell’esistente e quindi per una
maggiore consapevolezza sul “dove siamo”, che è poi la base per capire “dove vogliamo andare”.
Non citeremo qui i dati sul territorio biellese o anche i dati su Candelo riferibili a rilevazioni generali
promosse da altri Enti\Istituzioni, sia perché già reperibili presso altre fonti, sia perché è bene dire che per
Candelo quei numeri hanno sì un valore, ma relativo.
Il turismo, quello “ufficiale” dei rilevamenti su base provinciale e regionale, funziona per “presenze”,
considerando principalmente i pernottamenti. Per questo motivo il turismo candelese (e non solo), per come è
ora e per come è stato finora, fatica a emergere sulle carte ufficiali, pur vantando migliaia di passaggi (con il
relativo indotto). Senza scadere in proclami autoreferenziali, anche al lordo di dati generali solo parzialmente
validi, non si può non convenire sul fatto che Candelo sia già oggi una delle mete più importanti del territorio.
Anche la cultura, pur essendo necessariamente la Cenerentola dei bilanci, a Candelo negli anni ha saputo
esprimere azioni interessanti, non solo tramite eventi (presentazioni, mostre, festival), ma pure a livello di attività
di associazioni e a livello di servizi (ad esempio, la Biblioteca che, oltre a gestire il patrimonio librario ha da
sempre esportato contenuti e attività culturali dedicate ad adulti e bambini aperte a cittadini e non solo). Un
patrimonio di persone, progetti e azioni che contribuisce all’immagine di Candelo come realtà vivace, quindi che
giova direttamente e indirettamente anche al turismo. Giusto per ribadire che cultura e turismo sono mondi
complementari e che si compenetrano continuamente.
Solo per citare due fattori, il valore degli immobili in tutta Candelo e la presenza di così tanti B&B
(siamo con ogni probabilità il territorio con più strutture ricettive di questo tipo nel Biellese) sono segnali e prova
di una economia che già esiste e che va sostenuta. Con la promozione, certo. Giusto per citare un singolo
episodio positivo, il Ricetto è stato nominato dalla CNN americana nel 2019 come una delle destinazioni
assolutamente da visitare in Italia.
Ma non basta. Guardare al bicchiere mezzo pieno, non significa affatto “accontentarsi”. Su queste
premesse si innestano necessariamente discorsi diversi, tra cui al primo posto il fatto che deve far parte della
mission di questo piano e dell’Amministrazione anche l’obiettivo di aumentare anche le “presenze” dei dati
ufficiali e soprattutto quello di far “maturare” il turismo candelese tanto da superare le dinamiche turistiche
attuali, basate per la gran parte sugli eventi.
Premesso tutto questo, riportiamo di seguito i dati che è possibile raccogliere al momento, forse per la
prima volta esposti in modo unitario e organico in un documento ufficiale.
Per i dati seguenti si ringrazia per la collaborazione l’Associazione Turistica Pro Loco di Candelo. Sono
la fotografia degli ultimi anni, frutto del lavoro precedente di tutela e promozione e dell’impegno profuso.
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CONTAPERSONE (ingressi borgo medievale)
Anno - mese 2017 2018 2019 2020
Gennaio 15.379 11.835 13.682 14.890
Febbraio 12.487 10.156 11.372 11.697
Marzo 20.705 13.211 19.120 5.670
Aprile 40.381 59.683 36.183 2.296
Maggio 32.297 38.438 32.216 9.288
Giugno 32.930 21.734 22.999 nd*
Luglio 29.041 22.068 20.484 nd*
Agosto 20.788 16.710 23.501 nd*
Settembre 35.286 34.272 35.403
Ottobre 20.547 19.748 20.528
Novembre 29.457 35.159 26.964
Dicembre 51.766 42.973 43.054
Dato totale 341.064 325.987 305.506 *problemi tecnici al dispositivo, in verifica
Va detto che il dispositivo presente all’ingresso del borgo su cui si basano questi dati:
è stato installato per uno specifico obiettivo di sicurezza improntato sul breve termine (numero persone
in un preciso momento durante un evento con ingresso contingentato) e non con lo scopo di rilevazione
sul lungo periodo;
rileva le persone in modo automatico e sommario, con tutti i pro e i contro del caso: ad esempio non
conta i bambini (dato interessante sia qualitativamente che quantitativamente date le iniziative spesso a
loro rivolte), non distingue Candelesi (oltre che proprietari cantine o staff eventi) rispetto ai visitatori,
conta come singoli ingressi tutti quelli effettuati anche da una stessa persona.
Alla luce di ciò, il dato non può essere preso per buono qual è, ma va rielaborato: si ritiene una stima ragionevole
il considerare circa un terzo dei totali dichiarati dal dispositivo ed esposti in tabella.
In generale si rileva un trend che possiamo considerare costante (valutando anche qui la stima di un
terzo e vista l’oscillazione e l’incertezza del metodo di rilevazione, la flessione è poco rilevante). Un dato evidente
è il calo drastico nei mesi di lockdown 2020 che hanno avuto un impatto devastante soprattutto in Aprile-Maggio,
contando anche che sarebbero stati i mesi di Candelo in Fiore.
Aprile 2018 Aprile 2020
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La sfida per i grandi eventi è
sulla qualità, non sulla quantità
Di seguito i dati rispetto alla bigliettazione eventi.
DATI BIGLIETTI EVENTI
Anno Biglietti emessi
2012 20.484
2013 13.675
2014 28.572
2015 8.496
2016 61.237
2017 43.680
2018 64.171
2019 39.227
Questi i dati numerici a disposizione, frutto di strumenti elettronici o di elementi verificabili, non di stime.
A partire dai dati in possesso possiamo provare a lanciare alcune rapide osservazioni sui flussi; in particolare si
notano con chiarezza due diverse istanze:
o da una parte il divario tra anni pari e dispari, dovuti alla presenza dell’evento Candelo in Fiore che ogni
due anni “fa la parte del leone”;
o dall’altra il forte aumento netto a partire dal 2016 (a cui segue poi una relativa stabilità con numeri
comunque alti), motivato soprattutto dall’inizio delle strategie di potenziamento e valorizzazione
dell’evento natalizio, che hanno portato al biglietto d’ingresso anche in occasione del “Borgo di Babbo
Natale” (determinando anche l’esplosione dell’evento dal punto di vista del numero di visitatori,
avendone rinnovato e potenziato l’identità, ricalibrando l’evento sul target bambini);
Al di là di eventuali opportune valutazioni sul carattere biennale di “Candelo in Fiore” (i format alternativi negli
anni dispari non hanno saputo ottenere risultati paragonabili), la riflessione deve soffermarsi anche sul fatto che i
flussi derivanti da manifestazioni vanno valutati come un fenomeno importantissimo per il territorio in ottica di
effetti, ma che verosimilmente ha raggiunto l’apice perché:
in generale il trend dei grandi eventi è consolidato e stabile, non ci si può aspettare ulteriore crescita;
nello scenario attuale gli eventi, potenzialmente anche per lungo tempo, viste le prescrizioni e i timori
legati al “coronavirus”, rischiano di non garantire i flussi del recente passato;
COVID-19 a parte, in ogni caso, la crescita in occasione di singoli eventi è comunque fisiologicamente
limitata, anche da ragioni legate alla sicurezza, alla viabilità e alla capienza massima del borgo medievale,
per un turismo davvero sostenibile per il paese (maggiore distribuzione delle presenze lungo l’anno).
La sfida per i grandi eventi è chiaramente sulla qualità, non sulla quantità.
Tutto questo impone di pianificare anche soluzioni diverse rispetto alle grandi manifestazioni, che aggiungano
alle manifestazioni anche azioni in grado di mirare ad una crescita strutturale e non solo a forme di overtourism
(riempire il paese di turisti per pochi giorni), perdenti oggi ancor più di ieri, alla luce di un’emergenza che
verosimilmente lascerà il segno a lungo. Occorre privilegiare
nuove strade per lo sviluppo di un turismo più maturo,
continuativo e quotidiano. Che è appunto la base del progetto.
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10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
Biglietti emessi
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Concludiamo l’excursus sui dati con i servizi al visitatore e alle scolaresche.
- VISITE GUIDATE:
2016 5114
2017 2668
2018 6889
2019 2745
ATTIVITÀ DIDATTICHE - SCUOLE:
2016 1482
2017 1315
2018 1519
2019 1780
Per le visite guidate possiamo rilevare lo stesso fenomeno individuabile sui dati degli eventi (disparità tra
anni pari e anni dispari) con le stesse motivazioni, rilevando comunque una crescita positiva per le attività con le
scuole. Al contrario degli eventi, si ritiene che nell’ambito dei servizi i margini potenziali di crescita siano alti e
che proprio sui servizi occorrerà puntare ancora di più in futuro.
Si rileva comunque la necessità di potenziare la raccolta dati sui visitatori, in modo da meglio analizzare e
segmentare il pubblico, comprenderne motivazioni ed analizzarne il riscontro: si tratta di attività essenziali per
conoscere e monitorare i visitatori del territorio, oltre che per individuare meglio i target a cui rivolgersi.
1.3 Contesto: il turismo “al servizio” anche di cittadini e attività
Oggi è molto forte, in termini di policy territoriale in praticamente tutti gli ambiti (sociale, culturale,
economico, turistico), la necessità di “fare sistema” al fine di superare la frammentazione, anche in ottica di
ottimizzazione delle risorse e condivisione delle finalità e degli strumenti.
Nell’ambito Turismo, lavorare bene significa farlo non solo per il visitatore ma avendo per quanto
possibile come target anche lo stesso cittadino. Contando che in parte anche il turismo può favorire la qualità
della vita dei residenti, in una Città il più possibile bella e curata, quindi anche orgogliosa e rispettosa di se stesso.
Un paese felice è anche un paese più accogliente. Ma non si tratta solo di questo.
Perché il turismo è un fine, ma anche un mezzo: la riqualificazione deve puntare non solo a intercettare
turisti (promozione), ma se possibile anche a risolvere criticità, tutelare il patrimonio storico-artistico e
rifunzionalizzare degli spazi, puntare ad infrastrutture di base funzionali, potenziare l’indotto ma anche
l’insediamento di nuove attività, incentivare la residenzialità, guardare all’accessibilità e alla mobilità.
PERCEZIONE E PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI E DELLE ATTIVITA’. Per
raggiungere questo obiettivo è fondamentale coinvolgere anche la popolazione che quel territorio lo compone e
lo vive. Si deve stabilire una sorta di “patto sociale territoriale” non scritto con i residenti (e anche con i nuovi
potenziali residenti, nel momento in cui il territorio si propone come meta appetibile di nuova residenzialità),
elemento fondante per promuovere l’accoglienza e politiche di sviluppo del territorio partecipate e sostenibili.
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2016 2017 2018 2019
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2000
2016 2017 2018 2019
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un territorio ancora più attrattivo
sia per nuovi residenti sia per il
turismo di qualità
I territori devono individuare e comprendere il proprio capitale sociale, senza limitarsi a rispondere alle
domande di consumo turistico ma realizzando un nuovo “stile di vita” orientato alla bellezza, alle relazioni,
all’incontro, allo scambio, all’esperienza, all’orgoglio per il proprio territorio.
Questo porta ad un ripensamento delle politiche di
sviluppo, perché integrino l’attivazione di strategie e azioni di
identificazione non solo in termini di brand turistico verso
l’esterno, ma anche di rafforzamento dell’identità interna, in
nome della sostenibilità: un territorio in cui è bello vivere, con
una comunità locale e un’identità forti, è un territorio ancora più attrattivo sia per nuovi residenti sia per il
turismo di qualità.
Oltre che pianificare, bisogna saper dare messaggi concreti, migliorare la comunicazione delle azioni e
insieme (di)mostrare che l’Ufficio che lavora su Cultura e Turismo si impegna, al massimo delle possibilità e
quotidianamente al servizio del territorio, nel creare occasioni e opportunità a favore della destinazione e
dell’indotto ma anche nell’ascolto.
In questo senso, strumenti come i sondaggi, che periodicamente verranno attivati, non servono a definire
la visione di sviluppo (questo è compito degli amministratori e dei tecnici) ma ad indirizzarla e calibrarla sempre
meglio, misurando bisogni e aspettative, come in un vestito su misura.
PROPRIETARI DELLE CANTINE. Vale assolutamente la pena ricordare e sottolineare il ruolo e la
responsabilità dei proprietari delle cantine del borgo nella tutela del monumento: l’Amministrazione ha lavorato
su mantenimento e manutenzione di mura, torri, passeggiate, ma le singole cellule sono un complesso mosaico di
proprietà e relativi investimenti. Molti proprietari nel Ricetto hanno negli anni curato la conservazione della
propria cantina, un tassello che contribuisce alla salvaguardia del monumento nel suo insieme.
Con loro vanno affrontate alcune problematiche di fondo (tra cui decoro, illuminazione, via di lizza) e
parallelamente vanno discussi programmi e progetti di sviluppo: è importante non solo in ottica di condivisione,
ma anche di collaborazione diretta, in quanto alcune azioni possono davvero vederli protagonisti, così da
valorizzare insieme ancora di più i loro patrimoni.
Non si tratta di ricercare ad ogni costo il consenso totale dei vari attori (visto il numero e la diversità degli
interessi in gioco), una filosofia che porterebbe inevitabilmente a bloccare tutto inseguendo l’utopia del trovare
una sintesi impossibile: Candelo vuole sperimentare metodi e azioni in cui l’Amministrazione ricopra un ruolo
propositivo credibile, senza porsi in termini autoritativi nei confronti degli altri soggetti, ma in una strategia di
confronto e collaborazione tra i portatori di interessi.
NON SOLO RICETTO, NON SOLO TURISMO. Per tutti questi motivi occorre sottolineare la
necessità di azioni non direttamene afferenti al settore Cultura- Turismo, ma il cui impatto è diretto sia sul turista
che sul visitatore: più avanti avremo modo di sottolineare la centralità di questioni come il decoro, per esempio,
che riguardano naturalmente tutto il paese.
Sgombriamo comunque il campo da un altro possibile fraintendimento: qui parliamo essenzialmente di
Turismo. Discutere di turismo e dettare un programma di azioni turistiche non significa affatto dimenticare il
resto.
1.4 Contesto: il ruolo della Pro Loco
I risultati raggiunti in ambito turistico hanno indiscutibilmente portato
oggi Candelo ad essere una delle punte di diamante del Biellese e soprattutto una
delle destinazioni turistiche più interessanti del Piemonte da punto di vista delle
potenzialità di crescita e sviluppo.
Non si può non riconoscere che questo sia il frutto di un impegno lungo
anni da parte dell’Amministrazione e dell’Associazione Turistica Pro Loco di
Candelo, associazione che è stata in grado di crescere e di emergere tanto da
10
Poche altre Pro Loco in tutta
Italia vantano iniziative capaci
di una tale portata
divenire non solo un partner prezioso nella promozione del
Ricetto e del paese ma anche protagonista concreto e motore di
sviluppo: poche altre Pro Loco in tutta Italia vantano iniziative
capaci di una tale portata e un pari impegno economico e di
risorse umane.
Un merito raggiunto e mantenuto nonostante le crescenti difficoltà specifiche dell’organizzare eventi:
non dimentichiamo le recenti criticità legate alla sicurezza, con norme legittimate da un giusto obbligo alla tutela
delle persone ma che allo stesso tempo risultano sempre più restrittive e che portano in dote costi sempre più
alti, che hanno obbligato molti eventi e associazioni organizzatrici a cancellazioni o a sofferti ridimensionamenti.
Solo il Covid-19 ha, necessariamente, fermato i grandi eventi a Candelo. Un altro punto è importante
sottolineare: gli eventi da diversi anni hanno un impatto positivo anche sul bilancio comunale, grazie alla quota
versata dalla Pro Loco al Comune sui biglietti venduti.
Inoltre alla Pro Loco va dato anche merito della volontà a reinvestire gli utili non solo nelle
manifestazioni successive ma anche sul territorio (progetti, manutenzioni, donazioni, ecc…) e in generale
l’impegno a recuperare il suo ruolo di attore sociale e il contatto con la città, un argomento comunque
importante anche dal punto di vista di questo documento, poiché si tratta di un elemento decisivo nella
percezione dei cittadini nei confronti del turismo a Candelo (concetti di identità, accoglienza, consapevolezza).
Fermarsi ai meriti però renderebbe questo un elogio meritato e dovuto, ma vuoto di prospettive. In
parallelo occorre rilevare, se l’obiettivo è di crescere ancora, che il volontariato è una risorsa importantissima e
spesso imprescindibile, ma allo stesso tempo può limitare la professionalizzazione e lo sviluppo.
Già attualmente l’apporto di professionisti presso la Pro Loco è importante per garantire servizi e qualità,
ma “professionalizzare” davvero significa anche ripensare processi, servizi e gestione in modo anche
imprenditoriale, curando non solo la gestione ma anche l’aumento dei volumi: una Pro Loco, per sua natura,
specialmente se impegnata su troppi fronti tutti ampi e complessi, difficilmente può dedicare il giusto tempo e
risorse a questi aspetti di sviluppo e crescita, essendo già difficile curare passo passo l’enorme mole derivante da
eventi che comportano già costi e responsabilità enormi.
Si ritiene che al momento si sia toccato il culmine, l’apice dei risultati raggiungibili da un’associazione di
volontariato, ma ai complimenti bisogna saper accompagnare anche la consapevolezza che proprio per questo
occorre provare a discutere una visione di futuro per la quale, ponendosi come fine l’aumento dei flussi e il
potenziamento dell’indotto, si includa anche l’obiettivo di professionalizzare e creare lavoro.
La risposta a questa istanza verrà necessariamente dal dialogo, per rispettare quanto esiste e provare a
delineare quel che esisterà. Ma è chiaro che occorre lavorare affinché, soprattutto per quanto riguarda i servizi, si
possa gradualmente aumentare il tasso di professionalità e l’attenzione al lavoro e alla crescita.
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1.5 Contesto: la fruizione della cultura ai tempi del coronavirus
Lo stop forzato è stato (e sarà ancora, nelle sue conseguenze) un “cataclisma”, con un impatto non
transitorio, ma come tutti i problemi da risolvere va vissuto anche come opportunità.
Le difficoltà uniscono e questo momento sta portando un fiorire di reti e iniziative comuni sul turismo,
un’occasione da cogliere per lavorare insieme non solo sulla comunicazione ma anche su come strutturare
un’offerta territoriale. Inoltre una gestione accorta e un’organizzazione attenta dei flussi turistici risponde anche
alle necessità di un turismo sostenibile, sia economicamente sia ecologicamente. Un turismo fatto di piccoli
gruppi, famiglie, un turismo che potrà sempre più portare ricchezza al territorio.
Pur nell’incertezza, è chiaro comunque che piani e progetti debbano essere pensati fin dalla fase di
ideazione con una particolare attenzione ad una fruizione sicura, analizzando le prescrizioni medico-sanitarie
come fulcro del sistema di accoglienza, quindi non come una “moda” passeggera ma quali esigenze strutturali, sia
a livello autorizzativo che psicologico (la cura di questi aspetti entrerà con grande impatto nella percezione del
visitatore -specialmente culturale- rispetto alla qualità della visita).
Allo stesso tempo l’obiettivo deve essere quello di non trasformare la visita in un’esperienza fredda, dove
non si può interagire con niente e con nessuno perché obbligati a restare a distanza e “imbavagliati” dalle
mascherine.
Anche qui, oltre a porre il problema, vogliamo provare a rispondere con un esempio concreto, che si
intende seguire nel percorso di fruizione che descriveremo più avanti.
L’interazione è importante, ma ormai va superata la classica esperienza del tocco e del touch screen, per ovvi
motivi: allestimenti iper-moderni appena realizzati sono stati resi improvvisamente obsoleti dal virus, e di questo
non si può non tenerne conto. Un’ipotesi di soluzione è un attivatore da remoto delle tecnologie: una sorta di
telecomando ma contestualizzato alla visita e al luogo, facendo in modo che lo strumento stesso sia un mezzo di
immedesimazione e tale da essere sfruttato nello storytelling del piano museale, invece che apparire quale semplice
tecnologia decontestualizzata e straniante.
L’obiettivo è un’esperienza interattiva, che lascia all’utente la scelta dei contenuti e dei tempi della
fruizione, ma superando la concezione dell’attivazione al tocco di superfici che rischierebbero di apparire
promiscue e poco igieniche, svilendo l’appagamento stesso e la serenità del visitatore nell’affrontare la visita.
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2. PIANO STRATEGICO
2.1 Obiettivi prioritari
Ricetto: focus su storia e Medioevo; più cantine aperte (sia pubbliche, tramite un percorso di
fruizione culturale, sia private in sinergia con atelier\botteghe); politica sugli eventi che premi la
programmazione, la qualità e iniziative capaci di dare un’impronta, un posizionamento e un’identità;
spinta sui servizi al visitatore
Valorizzazione Baraggia e turismo green-outdoor
Sinergie con il territorio: comunicazione integrata, non solo online ma anche in loco; Candelo
punto di partenza per scoprire il Biellese
L’aumento dei flussi deve fare da volano per incentivare le aperture non solo delle botteghe, ma anche
per la ristorazione locale (non devono esserci giornate in cui il visitatore non ha soluzioni per il pasto a Candelo).
2.2 Il metodo
CULTURA Portare avanti azioni sul turismo senza concentrarsi sulla cultura, per una realtà come
Candelo, è come voler promuovere una scatola rischiando però che sia quasi vuota. La cultura non è
solo, come spesso si dice, un motore di sviluppo, per Candelo ne è anche la benzina.
CONDIVISIONE A parte alcuni interventi allestitivi che costituiscono la base e che occorre
quindi realizzare celermente per iniziare a dare una prima svolta concreta, il piano generale verrà
discusso e condiviso con tutto il territorio.
CONCRETEZZA E TEMPISTICHE. L’obiettivo è di realizzare i primi punti base del percorso
di fruizione prima possibile, così da costituire una prima base solida, da arricchire via via con lotti
successivi: un punto già solido da cui partire per poi condividere con tutti gli attori locali, in tempi
brevi, le ulteriori proposte (più che sugli obiettivi, necessariamente comuni, il confronto dovrà
essere sulle azioni e sulle sinergie con altre destinazioni turistiche, ecc…).
AZIONE Inutile negare che occorrerà una buona dose di decisionismo, per non trasformare la
progettazione partecipata in un monstrum inconcludente. Raccolte le istanze e le proposte, è compito
Sviluppo turistico-culturale
di Candelo
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dell’Amministrazione scegliere, anche con coraggio e prospettiva, una via di cui qui proviamo a
tracciare alcuni primi possibili indirizzi. E seguirla per arrivare a risultati tangibili.
SOSTENIBILITÀ Naturalmente la questione budget vincola ogni progetto e ogni sogno di
futuro: l’intenzione è di riprendere con ancor più vigore e costanza a partecipare a bandi di
contributo a tutti i livelli, basando le candidature sulle linee di questo piano, quindi non solo
su singole attività ed eventi ma anche su progetti legati all’offerta turistica, a strutture e
infrastrutture. Ma sostenibilità significa anche attenzione alla popolazione residente, per
scelte che guardano alla qualità della vita dei cittadini e non solo al soddisfacimento delle
esigenze del visitatore.
Si sottolinea che, nella misura in cui si considera questo documento strategico un punto di partenza per
un dialogo ampio, gli indirizzi, le linee guida e le proposte saranno oggetto di un processo partecipato di
condivisione a tutti i livelli (riunioni, sondaggi online, incontri aperti):
Amministrativo: consulte-commissioni
Sociale-economico: cittadinanza, commercio, attività, proprietari cantine e stakeholder in genere
Politico: enti e Istituzioni locali e regionali
Esperti e collaboratori via via coinvolti a supporto alle scelte di piano.
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Occorre puntare ad
un prodotto,
strutturare un’offerta
2.3 Da località a destinazione, dagli eventi al prodotto
Dopo anni di riqualificazione e promozione, il monumento è nelle condizioni di contribuire ancora di più
a creare indotto e lavoro. Inoltre per il Comune di Candelo è importante creare dei flussi economici in entrata a
vantaggio di tutti i cittadini.
Inseguire (e cercare di raggiungere) gli obiettivi di crescita significa
superare il modello basato sugli eventi, così come “fare marketing” non può
limitarsi alle azioni di “promozione”: occorre strutturare un’offerta che
permetta al visitatore di restare per un’intera giornata, superando la semplice
“passeggiata nel borgo” per costruire un’esperienza più seducente e piena.
Per farlo occorre far leva sugli elementi di forza territoriali (paesaggio, cultura, storia, natura, tradizioni,
enogastronomia) unitamente a proposte che contribuiscano nel concreto a dare forma ad un’offerta culturale-
turistica di livello e sempre fruibile, quotidianamente, quindi anche e soprattutto al di fuori degli eventi.
Candelo e il Biellese hanno estremo bisogno di punti fermi, di fulcri-calamita, funzione che il Ricetto può
svolgere solo se dotato di un’offerta turistica chiara, attraente, ben comunicata, ben collegata: non è necessario
che gli attrattori esistano, devono essere bene organizzati per ottenere un’offerta davvero concreta ed efficace.
Una visione più “commerciale”, che guardi all’offerta turistica come prodotto, non significa comunque
ridurre tutto a transazione economica. Ma, allo stesso modo, senza economia non si può parlare di turismo.
Migliorare l’offerta turistica, caratterizzarla e valorizzarla (anche nel senso di darle un valore culturale) è
fondamentale per realizzare per offrire ai visitatori un’esperienza piena e accattivante insieme a servizi adeguati,
lavorando al contempo anche per riconnettere il territorio stesso ed i cittadini Candelesi con i propri patrimoni,
che altrimenti restano monumenti e luoghi che ci si ritrova sotto casa, sottovalutati o addirittura invisi, mentre
devono essere anche luoghi vivi e da vivere, di cui essere orgogliosi.
2.4 La Filosofia: raccontare il territorio, puntando al massimo livello di
divulgazione e narrazione
“Si può raccontare la storia in forma lieve, senza essere troppo ponderosi, rispettando le fonti e la verità storica. [...] Nel
raccontare la storia, essere rigorosi ed essere divertenti non è conflittuale.” Alessandro Barbero
Per garantire un impatto significativo al progetto, si ritiene fondamentale la collaborazione di divulgatori
che possano qualificare il progetto scientifico degli allestimenti, “accompagnando” i visitatori nel percorso di
visita culturale. Un modalità che permette anche di superare il cliché abusato dell’attore in costume, che
rappresenta il personaggio storico locale e che teatralizza le vicende del luogo. Il progetto di Candelo intende
coinvolgere i professionisti del racconto e della narrazione culturale, lasciando a loro il compito di guida: come
un nuovo “Virgilio”, è proprio lo storico ad accompagnare il turista attraverso la storia e le origini del borgo e
anche a spasso per il Medioevo, attenendosi alle fonti..
Per questo compito si sta definendo una collaborazione con Alessandro Barbero, figura di spicco della
cultura e della divulgazione culturale in Italia. Professore di Storia medievale presso l’Università del Piemonte
orientale, legato al territorio e ospite del Ricetto di Candelo in più occasioni, è una delle figure ideali per questo
progetto sia per la sua indiscutibile capacità di narrazione sia per la grande fama raggiunta a livello nazionale,
consacrato dalla televisione (si citano RAI “SuperQuark” e i suoi programmi di approfondimento RaiStoria),
dalla letteratura (saggi e romanzi, premiati dalla critica e dal pubblico) e ora anche dal web che grazie anche a lui
non è il luogo digitale “ignorante e inospitale” spesso dipinto dai media: i suoi podcast e le sue lectio magistralis
online tengono incollati ai monitor migliaia di utenti perché sa coinvolgere e riesce a farlo in modo trasversale,
con passione, entusiasmo e competenza.
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La tecnologia è uno strumento, non il fine
In via di definizione la collaborazione con il prof. Barbero, per contributi di qualità al percorso culturale
La realizzazione di video e contributi con il prof.
Barbero è una delle punte di diamante di questo
progetto, capace di unire qualità del contenuto, piacere
dell’ascolto, persino attrattività della proposta a livello di
comunicazione e promozione. I dettagli della collaborazione sono in via di definizione.
Anche per gli altri temi (natura, sapori, sport, ecc..), si cercherà di perseguire questa volontà di
coinvolgere personaggi di alto valore e livello culturale, da intendersi non a livello di mera immagine (quindi non
di “influencer”) ma come portatori di un messaggio di alta qualità, riconosciuta, verificata e credibile.
2.5 Medioevo reale e tecnologia: rischi ed opportunità
Il concetto di base è semplice: quando hai tra le mani qualcosa di reale e di meraviglioso, il gusto della
conoscenza e dell’esperienza non ha bisogno di troppi intermediari.
La verità è che il Ricetto è straordinario in se stesso, e da solo vale la visita: ampliare l’offerta turistica con
un percorso esperienziale e immersivo tramite la tecnologia è di certo fondamentale, ma non perché il borgo
abbia bisogno di essere “imbellettato”, quanto per rendere contemporanea e seducente la sua offerta in un
mercato turistico sempre più competitivo ed arrivare ad un biglietto basato su un’offerta solida e chiara.
Le soluzioni tecniche e tecnologiche non sono quindi il focus di questo progetto:
per motivi di budget (soluzioni digitali innovative richiederebbero grandi investimenti non
compatibili con la volontà di partire comunque in tempi brevi con almeno una prima fase stabile)
per motivi di obsolescenza (le tecnologie "invecchiano" velocemente e un museo che punta solo
sulla virtualizzazione dell'esperienza è destinato a perdere appeal in pochissimi anni)
per non snaturare questo patrimonio: questo progetto è un plus, ha l’obiettivo di valorizzare il
bene, di farlo risplendere, non di nasconderlo. Se esagerata ed esasperata, la tecnologia
rischierebbe di diventare protagonista o di scontrarsi con il contesto medievale e di disperdere
l’identità di un luogo che è unico proprio grazie alla sua storia secolare.
La ricerca di “effetti speciali” fine a se stessa è perdente. Se dosata in modo corretto, la tecnologia diventa
un medium utile per amplificare l’esperienza, per approfondire la conoscenza, per raggiungere un grado ulteriore
di emozione nella visita: è in questo senso che vengono proposti gli allestimenti, che non vogliono sovrapporsi al
borgo ma offrire qualcosa di più e di nuovo al
visitatore.
La tecnologia è uno strumento, non il fine, con un’interazione studiata e impostata per essere il più
possibile semplice e immersiva ma anche immediata, oltre che modulabile in base al numero di visitatori
(individuali e gruppi) e alla loro età (adulti o famiglie con bambini\scolaresche).
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2.6 Programmazione e riuso
La valorizzazione del Ricetto non inizia oggi e non parte da zero: abbiamo la fortuna di poter avvalerci di
una base piuttosto solida dal punto di vista sia del “brand” della destinazione, sia dal punto di vista di materiali e
allestimenti: una piccola ricchezza che possiamo tentare di far fruttare in modo sistematico, superando
l’episodicità e l’isolamento dei singoli interventi proprio grazie al percorso che può integrare e mettere a sistema
gli elementi usufruibili.
Quanto disponibile purtroppo non risponde sempre ad un’unica linea di programma e di contenuti
(essenzialmente perché creati in momenti diverse, con istanze diverse), quindi occorrerà evitare il più possibile un
effetto “patchwork” derivante dall’accostamento di stili diversi.
2.7 L’attenzione all’accessibilità
L’accessibilità costituisce il fondamento dei principi di uguaglianza e libertà dell’individuo, garantiti come
princìpi trasversali dall’etica oltre che dalle norme.
La progettazione si pone come obiettivo quello di concretizzare quanto necessario a sostenere una visita
soddisfacente a tutti i visitatori, intendendo l’accessibilità come piena fruibilità sia per visitatori stranieri
(contenuti multilingua) sia per disabili.
Nel caso del Ricetto purtroppo alcuni spazi per loro natura non potranno essere pienamente accessibili
(es. torri), altri lo sono grazie ad interventi già realizzati (es. montacarichi presso Cantine di Crono), mentre per
altri ancora non sono sufficienti accorgimenti in fase progettuale ma occorreranno progetti e lavori paralleli di
natura tecnico-edilizia (in particolare rampe per eliminazione gradini): su questo punto si baseranno progetti e
richieste di finanziamento future.
Al momento verrà individuato uno specifico percorso accessibile che comprenda più punti possibili in
base alla situazione attuale, cercando di individuare gli itinerari più agevolmente percorribili.
Oltre all’accessibilità intesa come fruizione degli spazi, ci si vuole spingere anche all’accessibilità dei
contenuti: se possibile, il progetto intende prevedere (ex novo o tramite riuso di materiali disponibili)
video in LIS tramite la ricerca di collaborazioni locali, che speriamo positiva vista anche l’attenzione del
territorio biellese a questo tema
pannelli informativi in braille
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3. LE AZIONI
Le principali azioni in sintesi
Priorità a breve termine (inizio 2020 - termine 2021)
Priorità a medio-lungo termine (dal 2021)
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“Bello, ma… tutto qui?”
Bisogna permettere al
visitatore di superare le
troppe porte oggi chiuse
Progetto “Historytelling”: il percorso di fruizione dentro le mura
Focus - perché un percorso di fruizione
Per dare ulteriore valore aggiunto e mirare ad uno sviluppo reale, superiore a quello rilevabile fino ad oggi,
occorre offrire esperienze supplementari: di per sé la semplice passeggiata, senza servizi e senza sistemi di
fruizione dei beni, non crea vero turismo e non crea indotto sufficiente. Il percorso di visita (culturale,
esperienziale, emozionale) risponde a questa volontà: offrire ai visitatori opportunità in più, maggiori spazi a
disposizione, più servizi a valore aggiunto.
Occorre andare oltre il feedback “sì, molto bello… ma tutto qui?”,
giudizio che –al di fuori degli eventi- negli ultimi anni troppo spesso
mortifica il valore del monumento e del lavoro svolto per valorizzarlo. Non è
possibile continuare a lasciar andare via un visitatore senza avergli fatto
comprendere la storia e le caratteristiche di quel che ha visto, ma soprattutto
senza una vera esperienza di visita: il Ricetto è meraviglioso, ma bisogna
permettere al visitatore di superare le troppe porte oggi chiuse.
Prima azione, base di tutto, è quindi un percorso che sappia narrare il borgo, disponibile previo
pagamento di un biglietto, potenzialmente ogni giorno. Almeno in una prima fase, l’ingresso al borgo rimarrà
gratuito, ma chi, se interessato, volesse approfondire la storia, le curiosità, le tradizioni di questo luogo e del
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periodo medioevale potrà anche entrare in alcune “cantine”, allestite appositamente per raccontare Candelo e il
territorio, per vivere e ascoltare il borgo e scoprire il Biellese. Per farlo, basterà un biglietto che potrà partire da
un costo base, a salire in base allo step di allestimenti realizzati (lotti di cantine via via allestite).
La filosofia del “gratuito a tutti i costi” limita le possibilità e potenzialità della destinazione sia a livello di
crescita che di investimenti: il prodotto culturale se di qualità vale assolutamente un biglietto.
La soluzione che si intende realizzare non preclude l’accesso ma è una possibilità in più, un modo nuovo
di visitare Candelo non solamente come turisti ma da protagonisti, in una realtà da scoprire e da vivere, non solo
da ammirare passivamente. Andrà comunicato e fatto percepire chiaramente al visitatore che con quel piccolo
biglietto si sostiene Candelo, si sostiene chi qui vive e abita (diminuzione costi legati al Borgo), si sostiene la
crescita e la sinergia con il territorio (offerte integrate con il commercio e con altre destinazioni), si sostiene
anche la possibilità di nuovi posti di lavoro e nuova imprenditorialità. E comunque va sfatato il mito della
gratuità come incentivo alla visita (esempi come Civita di Bagnoregio insegnano). Un turista è sicuramente
disposto a pagare (una cifra ragionevole) se il museo è una delle principali attrazioni della città in cui si reca.
Il biglietto è una scommessa, una sfida, una novità e come tale può spaventare: ma senza questo tassello il
turismo a Candelo non potrà mai davvero considerarsi maturo e competitivo in un mercato sempre più
professionale e aggressivo.
Il progetto di fruizione costituisce condizione importante, oltre che per motivazioni di carattere
culturale e di valorizzazione, anche come della strategia nell’ambito della necessità dell’Ente di aumentare le
entrate extratributarie: per Candelo questa possibilità è legata a doppio filo proprio alla progettualità di sviluppo
turistico del bene monumentale, unica ulteriore possibile fonte di entrate per un paese residenziale e privo di aree
industriali significative.
Per far questo occorrono anche spazi adeguati e occorrerà quindi valutare eventuali acquisizioni: oggi
solo una minima parte delle cantine del borgo medievale sono di proprietà comunale (solo 5-6 spazi su circa
duecento cellule private) e gli spazi attualmente utilizzabili rischiano di risultare insufficienti per un progetto di
fruizione davvero significativo, necessario per permettere ai visitatori di comprendere appieno il monumento,
approfondirne le testimonianze e caratteristiche, scoprirne la storia e le radici.
Il medioevo non esiste (?): un tuffo nel medioevo autentico
Questo nuovo percorso di visita apre al pubblico spazi chiusi o prima accessibili solo pochi giorni all’anno:
è un itinerario che fonde tecnologia e storia, unendo alla narrazione museale gli scorci unici e suggestivi di un
monumento perfettamente conservato. Ma occorre ampliare il messaggio e la narrazione: raccontare il Medioevo
è sfidante, perché significa affrontare pregiudizi e banalizzazioni. Per molti il Medioevo è quello dei terrapiattisti,
quello terrificante delle torture a migliaia di streghe e della fine del mondo, quello delle cinture di castità e dello
ius primae noctis, anche quello romantico delle leggende sui cavalieri che, con armature pesantissime e scintillanti,
salvano le dame rinchiuse nelle torri. Ecco, questo Medioevo non è mai esistito, tanto meno a Candelo, e non
esiste se non nell’immaginario comune o nei romanzi.
A Candelo si può invece incontrare, conoscere, vivere un medioevo autentico e anche il percorso ci parla
di questo in modo originale e alternativo, lontano non solo dagli stereotipi ma distante anche dai “soliti” castelli e
dalle corti. Se è vero che la storia la scrivono i vincitori e tanto di quel che possiamo vedere del nostro passato
viene dal piccolo e dorato mondo della “nobiltà” (arazzi, corone, collezioni di armi), allora il Ricetto è una felice
eccezione, perché questo borgo è un’eredità che nasce dalla terra e dalla comunità contadina. Un Medioevo
rurale a tratti inedito ai più, e quindi ancor più interessante.
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Bozza piano allestimenti: proposte di destinazione d’uso degli spazi
Ipotesi di destinazione per gli spazi a disposizione e per spazi futuri.
a) Welcome: ufficio e bacheca interattiva
All’ingresso del borgo medievale, da predisporre anche una postazione video non solo promuove il
percorso, illustrandone esperienza, potenzialità e servizi correlati, ma comunica anche a tutti i visitatori di
passaggio i prossimi eventi e gli avvisi\informazioni utili. In questo modo verranno sostituiti i mezzi di
comunicazione attuali quali cartellonistica obsoleta o provvisoria, che spesso rischia di deturpare l’accesso del
borgo. Inoltre questo punto è modalità privilegiata per fornire informazioni anche sulle modalità di accesso
sicure (prescrizioni Covid-19) e quale punto di distribuzione igienizzante per i visitatori.
L’attuale Ufficio Turistico va riallestito, privilegiando nella destinazione d’uso l’accoglienza rispetto alle
attuali esigenze di spazio d’ufficio, per dare la giusta collocazione e rilevanza a quello che deve diventare anche il
presidio per biglietteria e servizi correlati. Va potenziata la proposta di materiali e gadget (museum shop).
Il punto informativo potrà essere utilizzato anche come vetrina per le strutture museali convenzionate, per
le bellezze del territorio e per le iniziative principali del Biellese, per una promozione più partecipata e d'insieme
del territorio. Inoltre questo spazio potrà anche essere messo a disposizione di sponsor per generare ulteriori
introiti, vista la posizione e il numero di visitatori (passaggio obbligato per l’accesso).
Location: Ufficio Accoglienza - spazio sotto la torre porta o presso vetrina dell’Ufficio
Allestimento e strumenti tecnologici: pannello digitale monofacciale da esterno
Obiettivi: accoglienza visitatore, informazioni 24h, sponsorizzazioni
b) Io sono “Receptum”
Un luogo creato per essere rifugio (receptum in latino), custode dei tesori più preziosi: i beni della terra e
la vita delle persone. Questo spazio, primo vero impatto del visitatore con il nuovo percorso di fruizione,
accompagna il visitatore a scoprire cosa è un Ricetto, come è costruito e perché il Ricetto è l’unico di oltre 200
borghi simili in Piemonte ad essersi “salvato”.
Un allestimento d’impatto tramite i giochi di luce delle proiezioni. A riposo, l’exhibit invita alla selezione
della lingua e all’interazione da parte del visitatore. Il racconto parte da un plastico interattivo che mostra il
Ricetto dall’alto e che risponde agli input del visitatore: dal sistema viario a quello delle acque, frutto dell’ingegno
e dell’ingegneria dell’epoca, agli elementi architettonici come torri e mura, fino alla struttura e destinazione delle
diverse cantine. Video e audio ambientali accompagnano il turista a conoscere il borgo: un passaggio
fondamentale per orientarsi e comprendere il “dove sono”, concetto base per poter affrontare il resto della visita.
Questa tappa costituisce l’incipit della visita e della fruizione musealizzata del borgo, per interagire alla
scoperta del luogo. Una struttura autoportante con funzione di fondale per videoproiezioni, ai cui piedi è
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posizionato un plastico che riproduce il borgo: tramite la tecnologia, il borgo si colora, si anima, offre al visitatore
l’immagine delle trasformazioni di questo luogo negli anni (la scomparsa del fossato e del Rivellino, la
trasformazione della Piazza, la costruzione del Municipio), visualizzando in 3d, in modo immersivo e in concreto
la narrazione, così da renderla più chiara e immediata. Alcuni edifici inoltre attivano ulteriori videoproiezioni di
approfondimento non solo sulla loro storia, ma anche sulla loro funzione, oltre che per illustrare e chiarire la
differenza tra castello e ricetto, fondamentale per la comprensione del monumento.
Location: sala cerimonie – piano primo
Allestimento e strumenti tecnologici: plastico interattivo + proiezione video
Obiettivi: introduzione del concetto di rifugio collettivo-comunitario e illustrazione architettonica del
borgo medievale
c) Torre osservatorio e via di lizza
A lato della piazzetta d’ingresso si apre la via di lizza, scorcio suggestivo che porta anche alla Torre
osservatorio, punto privilegiato per vedere il Ricetto dall’alto. Queste due aree, aperte solo in occasione di eventi,
ora sarebbero sempre fruibili a chi sceglie di vivere il percorso di visita: un valore aggiunto e un panorama da
prospettiva inedita che vale gran parte del biglietto.
Location: interno Ricetto
Allestimento e strumenti tecnologici: cartellonistica
Obiettivi: illustrazione storico-architettonica e illustrazione del paesaggio costruito
AZIONI CONCRETE REALIZZATE. L’elaborazione della candidatura e dell’idea di progetto ha già dato i primi
frutti: a fine luglio la Fondazione CRB ha deliberato un contributo a sostegno di questa “tappa” del
percorso, che l’Ente intende realizzare già entro l’anno 2020 – inizi 2021.
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d) Chi ha spento la luce? Illuminiamo il Medioevo
Verità storica e stereotipi, curiosità e sorprese: andiamo oltre i soliti (pre)concetti… Per capire che se non
continuiamo a fare luce sulle cose, anche oggi può calare il buio. Pannelli interattivi che rispondendo agli input
del visitatore svelano la verità dietro l’oscurità dei cosiddetti “secoli bui”, ma anche dietro credenze e leggende
legate all’immaginario comune sul Medioevo. Perché prima di imparare, per capire davvero, occorre sgombrare la
mente della sovrastrutture e dai pregiudizi. Da un lato della sala gli stereotipi da sfatare, dall’altro le radici di ciò
che diamo per scontato senza sapere che quel qualcosa ha avuto origine proprio nel Medioevo o in quel periodo
si sono trasformati per arrivare ad essere quel che sono oggi, ad esempio i cognomi.
Location: cantine di crono – piano terra
Allestimento e strumenti tecnologici: pannelli interattivi
Obiettivi: narrazione interattiva sul Medioevo
e) “Figli della Gleba”: alle radici del Medioevo rurale
Parte dalla terra la lotta per la vita e per la libertà: la vita quotidiana lontano dalle corti e dai castelli, per
scoprire le origini dei Comuni e delle Comunità, tra identità rurale collettiva e rivendicazione di diritti.
In questa sala, dopo aver parlato del Medioevo in generale, ci addentriamo nella storia del borgo in cui
emerge in modo particolare il personaggio e la vicenda di Sebastiano Ferrero e del lodo con la popolazione
candelese: una storia vissuta e raccontata dal basso, una storia di rivendicazione di diritti e di libertà che spezza le
catene dei preconcetti del Medioevo feudale e i cui valori rimangono ancora attuali.
La narrazione parte naturalmente dalle fonti, integrando documenti archivistici e fonti iconografiche, con
la collaborazione di Enti e Associazioni che hanno già a diverso titolo approfondito la figura di Sebastiano
Ferrero, anche nei suoi collegamenti fuori Candelo (Biella, Milano, ecc…)
Location: cantine di crono – piano terra
Allestimento e strumenti tecnologici: proiezione immersiva 360°, attrezzature per laboratori
Obiettivi: illustrazione storica del borgo e degli avvenimenti principali
f) Tra Instagram ed Emozione: scorci da “riportare” a casa, nel cuore e sullo smartphone
La visita al Ricetto di Candelo suscita emozioni profonde. Camminare tra le “rue” acciottolate è come
respirare la storia, come perdersi nella magia di un luogo unico. Un percorso di visita interno segnalato
permetterà ai visitatori di seguire e visitare tutto il borgo (anche per garantire il flusso su tutto il Ricetto a favore
delle attività commerciali e botteghe). Interessante anche la possibilità di segnalare i punti fotografici “preferiti”
dai visitatori: la potenza dei social è un fattore fondamentale di richiamo e di passaparola.
Il punto di osservazione accanto alla torre nord (dopo i necessari lavori di manutenzione) verrà dotato di
un cannocchiale, attivabile dai fruitori del percorso, che mostri il panorama in “realtà aumentata”: una finestra
parlante sul Biellese tramite tecnologia digitale o filtri ottici fisici.
Il percorso si pare anche intorno alle mura, fino al Lavatoio e alla Passeggiata degli Alpini.
Location: rue interno Ricetto
Allestimento e strumenti tecnologici: cartellonistica, cannocchiale AR, sistemazione passerella in legno
Obiettivi: illustrazione storico-architettonica e illustrazione del paesaggio costruito
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g) Nascite e rinascite. Anche le pietre vivono.
Dalla scomparsa del vino alle ombre dell’abbandono: le più grandi battaglie a Candelo non sono state
combattute con armi ed eserciti. Perché a vederlo oggi non si può immaginare che questo luogo sia stato il
campo di una lotta coraggiosa per far rivivere un monumento e un territorio.
Ancora nel 1700 si producevano ogni anno 23.230 brente, cioè 1.140.720 litri di vino: a questa cultura
contadina lunga secoli si riferiscono le cellule Ecomuseali e i tanti pezzi riferiti alla civiltà della Vitivinicoltura,
testimoni di un tempo in cui non solo il borgo ma tutto il paese si poggiava sull’economia e sui tempi della terra.
Ma un’esposizione di botti e di attrezzi agricoli, da sola, sarebbe forse poco attrattiva e soprattutto
decontestualizzata rispetto alla situazione di oggi in cui attorno al Ricetto non si vedono più né campi né vigne.
Nella seconda metà del XIX secolo, infatti, i vitigni che avvolgevano Candelo cominciano a morire,
dissolvendo così l’economia del vino che aveva fatto nascere il Ricetto e che fino a quel momento lo aveva reso
importante e utile per la comunità: i flagelli devastanti della filossera e della peronospera fanno strage dei vitigni
(con il tema di un cambiamento epocale, anche con un excursus sull’ambito green), un durissimo colpo che
contribuirà in modo decisivo alla riconversione del territorio. Poco a poco cambia il paesaggio, scompaiono le
viti e scompare dal borgo anche l’odore del mosto e delle torchiature. E in tutto questo il borgo medievale
rimane nascosto, lontano dalla bellezza d’un tempo e dalla meraviglia che esprime oggi: un monumento in stato
di declino e semiabbandono, in alcune zone addirittura una discarica a cielo aperto.
Da qui inizia il percorso che, negli anni, ha riportato il Ricetto e l’intero paese a diventare uno dei Borghi
più belli d’Italia: amare il Ricetto significa anche conoscere questa storia di caduta e rinascita, di resistenza e
resilienza, in cui i cittadini candelesi tutti hanno avuto un ruolo fondamentale. E che ha portato Candelo ad
essere uno dei borghi più belli in Italia e anche un set cinetelevisivo, con un approfondimento e racconto sul
filone “Medioevo e Cinema”.
Location: cellule ecomuseo, “Casa Contadina” (in collaborazione con Pro Loco), parte spazio interno
Ricetto attualmente occupato dai Vigili Urbani (primo piano)
Allestimento e strumenti tecnologici: sistemazione oggetti vitivinicoltura, percorso ecomuseale tra
cantine vitivinicoltura e cellula della civiltà della vitivinicoltura, illuminazione cellule ecomuseali, allestimenti su
Campagnolo, nuovi allestimenti sui flagelli della vite, fotografie prima e dopo (riqualificazione), Ricetto set
cinematografico se possibile con foto e abiti dai set.
Obiettivi: illustrazione della storia recente del Ricetto e di Candelo
h) Baraggia: una savana senza leoni, ma con gli squali!
Un luogo unico e suggestivo a pochi passi dal Ricetto: la Baraggia detta “Savane del Biellese”, un parco
naturalistico testimone dei grandi cambiamenti climatici e geologici della Pianura Padana.
L'azione di erosione del torrente Cervo ha messo a nudo la storia della nostra terra, con testimonianze e
sedimenti di milioni di anni fa... qui arrivava il mare e si trovano conchiglie fossili e denti di squalo: un
bell’aggancio per parlare anche di geologia oltre che di cambiamenti climatici.
Un paesaggio che questa sala introduce e invita a visitare di persona (promuovendo così gli itinerari
naturalistici fuori le mura): la Baraggia è elemento di valorizzazione turistiche che, nell’elenco delle priorità, deve
venire subito dopo il borgo medievale perché attrattiva e perché in grado di completare l’offerta al visitatore
unendo trekking e natura, ambiti fondamentale per la competitività sul mercato odierno.
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Un potente strumento che permette di coinvolgere i sensi dello spettatore attraverso un sistema di
videoproiezioni a 360 gradi e un sistema di amplificazione audio che amplifica le sensazioni del pubblico. Una
struttura che prevede l’utilizzo multiplo di proiettori HD collegati simultaneamente a una regia video che gestisce
i segnali e riproduce le immagini tutt’intorno nella stanza. Un’esperienza immersiva coinvolgente e memorabile
sia per adulti che per bambini.
Location: cantine di crono – piano primo
Allestimento e strumenti tecnologici: esposizione fossili (già in possesso), video Baraggia
Obiettivi: diversificazione offerta a livello di contenuti (non solo storia e Medioevo, anche geologia e
ecologia) ed anche a livello di ambiti turistici (natura, outdoor)
i) Alla fonte della Storia: dai documenti alla narrazione
Uno spazio sulla storia e sul “mestiere dello storico” dedicato ai bambini e alle scuole, uno spazio di
approfondimento, un luogo dove poter sperimentare in concreto nuove modalità di insegnamento-
apprendimento della storia, basate non sull’apprendimento mnemonico o sulla ripetizione di concetti letti su un
manuale, ma invece sul piacere stesso della scoperta e della ricerca storica, in modo attivo e propositivo,
partecipando ad esperimenti, discussioni, esercizi che partono direttamente dalla sorgente della storia: le fonti e i
documenti. Un progetto che prende spunto dai documenti storici di Candelo ma si apre alle documentazioni del
territorio, lasciando ai ragazzi la possibilità di lavorare direttamente sulle carte (originali o copie del tutto simili
realizzate appositamente) in un percorso di scoperta e di conoscenza di episodi della storia e dell’identità locale,
di luoghi conosciuti, di personaggi significativi.
Il tutto targettizzato per fasce di età e “spettacolarizzato” con un leggio multimediale che dia vita ai
documenti, raccontando dettagli, lanciando suggerimenti di ricerca, empatizzando con i ragazzi in modo
emotivamente forte o in modo leggero e simpatico, a seconda del caso studio di volta in volta affrontato.
L’obiettivo a lungo termine è rendere il Centro Documentazione Ricetti un centro
culturale attivo, non solo a disposizione di studenti e storici, ma anche realtà generatrice di
contenuti. Il supporto di Università e Associazioni culturali sarà fondamentale per questo
progetto che vuole rendere gli archivi un luogo non solo di conservazione ma di proposta
culturale.
Location: Centro Documentazione Ricetti – Archivio Storico (attualmente spazio Polizia Municipale) –
piano superiore
Allestimento e strumenti tecnologici: tavolo per laboratori, materiali di archivio cartacei, video
proiezione ad hoc
Obiettivi: valorizzazione archivi, didattica storiografia e archivistica
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j) Servizi igienici
Ingresso servizi igienici compreso nel costo del biglietto del percorso.
Si potranno studiare accordi e convenzioni con i proprietari cantine (pass o similari), un modo anche per
venire incontro alle esigenze di apertura notturna.
Location: Servizi Igienici Interno Ricetto
Allestimento e strumenti tecnologici: gettoniera, strumenti di accesso
Obiettivi: diminuire impatto dei costi sui cittadini relativi a pulizie, manutenzione, ripristino vandalismi
k) Candelo per i giovani creativi biellesi
Data l’ampiezza degli spazi a disposizione, la fruizione può essere impostata su due destinazioni.
La prima, uno spazio dedicato al restauro degli edifici, con contenuti divulgativi a disposizione dei
visitatori, che possano così approfondire con solo la storia, ma anche la conservazione e la tutela dei beni
architettonico-culturali, anche in collaborazione con la Soprintendenza.
La seconda, uno spazio aperto che sia insieme vetrina e laboratorio, che comprenda:
un accelleratore, uno spazio laboratoriale d’eccellenza affidato a giovani imprese culturali impegnate
sull’ideazione e realizzazione iniziative, progetti e servizi turistico-culturali a Candelo e nel Biellese
uno spazio espositivo in cui realizzare mostre temporanee e iniziative innovative e di alto livello, anche
grazie alla collaborazione delle nuove imprese insediate all’interno del borgo.
Il concept alla base della definizione d’uso di questi spazi è stato avviato nell’ambito dei lavori per un
progetto europeo nel 2019, grazie alla collaborazione con l’Università di Torino: un progetto in cui Candelo era
partner insieme ad altri Enti del territorio, ma che purtroppo non fu finanziato. L’Amministrazione, ritenendo
valida la proposta progettuale, intende ancora provare a portarla avanti ricercando le giuste collaborazioni e
finanziamenti, ritenendo l’accellerazione di imprese culturali di qualità decisiva per l’intero territorio.
Partendo da una prospettiva "dal basso" e da un processo partecipativo che integri allo stesso tempo
anche la giusta dose di imprenditorialità e professionalità, diventa molto interessante incentivare la partecipazione
di enti e imprese culturali al processo di innovazione e rinascita del territorio. Gli edifici storici non devono
sembrare solo testimonianze fossili del passato, ma devono essere riutilizzati e rivitalizzati in chiave di sviluppo
creativo e sostenibile del territorio. In questo senso le imprese culturali possono essere un'opportunità di
occupazione, sperimentalismo e dinamismo, proprio nell’ottica di un patrimonio culturale che diventa un potente
strumento per lo sviluppo economico e territoriale di una comunità, se adeguatamente valorizzato e promosso.
La transizione verso un'economia basata sulla cultura è un processo complesso che comporta
cambiamenti fondamentali, anche di mentalità nelle collaborazioni pubblico-privato, mirando a promuovere
strategie di sviluppo integrato ed economico attraverso modelli di business sostenibile da portare avanti insieme a
realtà imprenditoriali culturali, anche tramite attività di accelerazione.
Uno spazio di gestione dell’innovazione culturale potenzialmente interessante per tutto il territorio.
Location: Casa-Palazzo del Principe.
Allestimento e strumenti tecnologici: progetto da disegnare e condividere insieme a Fondazione Cassa
di Risparmio di Biella, proprietaria degli immobili.
Obiettivi: spazio di produzione di contenuti creativi e d’impresa e di esposizione di progetti innovativi
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l) Area del gusto: laboratori cucina e produzioni locali d’eccellenza
Innovazione e tradizione sono le parole chiave per leggere la cucina di oggi. In una cucina alla continua
ricerca di novità, la possibilità di riscoprire i sapori e provare con mano le tecniche delle cucine del passato
(medievali ma non solo) è sicuramente un elemento di potenziale interesse. Oltre al fatto che i turisti, soprattutto
quelli internazionali, ormai da anni chiedono con chiarezza di abbinare ai patrimoni architettonici anche
l’enogastronomia Made in Italy oltre che offerte esperienziali legate al gusto. Peraltro Candelo possiede contatti
utili a partire, ad esempio grazie alla collaborazione con I Borghi più Belli (Ecce Italia) e con Slow Food.
L’obiettivo è una sorta di piccola bottega (modello “Eataly”) immersa nel Medioevo, che faccia conoscere
ai visitatori i sapori di qualità del Biellese ma sappia anche accompagnarli in un percorso di conoscenza della
storia della cucina il più possibile tramite esperienze dirette. Prime sperimentazioni in tal senso possono
comunque essere tentate anche prima della realizzazione degli spazi, insieme a ristoratori e attività locali
(pacchetti degustazione su prenotazione).
Location: da individuare (possibilità: Vecchio Cinema)
Allestimento e strumenti tecnologici: spazio degustazioni, se possibile cucina attrezzata,
Obiettivi: diversificazione offerta (enogastronomia), maggiori opportunità turismo esperienziale
m) Area della terra: l’orto-giardino
Un piccolo angolo di natura all’ombra delle mura medievali, che mostri un piccolo campo agricolo
sperimentale di metodi e colture (collegato al discorso del Medioevo rurale oggetto del percorso di fruizione) e, a
seconda degli spazi a disposizione, in parallelo alcuni esempi di giardini medievali, per presentare al visitatore un
ulteriore angolo tra storia e biodiversità.
Un’area green alla scoperta delle antiche erbe, del loro valore medicinale, delle tinture naturali, con
possibili esperienze per scuole e famiglie.
L’area fungerebbe anche da punto promozionale fisso per l’evento “Candelo in Fiore”, prevedendo magari
l’impianto di fiori che abbiano affinità e collegamenti con il territorio. Interessante valutare la possibilità di creare
strutture “green” che possano anche avere un’utilità in occasione di eventi e iniziative (nuovi spazi coperti fruibili
in caso di pioggia e punti ombra per il sole). Possibilità di prevedere una collaborazione con Istituto Agrario per
il mantenimento (ampliamento attuale convenzione Ecovigneto).
Location: prato interno Ricetto e\o prato sotto le mura e\o giardini-orti incolti appena fuori le mura
lungo la passeggiata esterna
Allestimento e strumenti tecnologici: orto sperimentale, aiuole, strutture verdi
Obiettivi: diversificazione offerta (natura, benessere), ulteriori infrastrutture coperte a disposizione per gli
eventi, maggiori opportunità turismo esperienziale e laboratori didattici per le scuole.
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n) Biella Città Creativa e Temporary Museum
Collegandosi al tema delle tinture naturali e all’uso dell’acqua (Candelo ospitava anche mulini e
canepali), puntando ai temi della sostenibilità e dell’inquadramento storico del comparto, può essere interessante
sviluppare insieme ai Brand tessili biellesi uno showroom del Biellese e\o uno spazio dedicato ad una innovativa
presentazione dei prodotti legati al tessile e alla creatività (ma anche ad altre destinazioni turistico-culturali), con
collaborazioni temporanee con le eccellenze del territorio, le stesse che hanno portato all’importante
riconoscimento Unesco, tra tessile, natura e patrimoni artistico-architettonici. Una vetrina dedicata alle bellezze e
ai punti di forza di questo territorio, una finestra sul Biellese alle migliaia di visitatori di Candelo che
periodicamente si aprirà su panorami diversi.
Uno spazio in continuo mutamento. Impensabile infatti che a Candelo non ci sia almeno una finestra sulle
eccellenze del territorio: il visitatore se la aspetta, ma soprattutto è il territorio che deve saperla offrire. Uno
spazio, comunque rispettoso del borgo, che racconti in modo sempre mutevole il Biellese, un piccolo assaggio-
anteprima. Un’azione da realizzare in collaborazione con Biella e ATL, per realizzare un’azione di integrazione e
promozione del territorio attiva, concreta e tangibile, immersiva, coinvolgente.
Location: due cantine (ipotesi cellule di nuova acquisizione)
Allestimento e strumenti tecnologici: museo temporaneo – allestimento sulle eccellenze biellesi
Obiettivi: una finestra sul Biellese sempre a disposizione dei visitatori, ma anche del Biellese stesso, per
presentarsi al pubblico in un contesto di pregio.
o) L’Escape room più grande d’Italia
Ulteriore possibilità è data dal format “escape room”, soluzione moderna capace di rendere la cultura
invitante e attraente anche per una fascia di età 20-40 (ampliando quindi il target), unendo intrattenimento,
apprendimento, aggregazione, creatività, anche crescita personale e coesione di gruppo (team building).
Accendendo la competizione e la collaborazione dei partecipanti, l’intero borgo diventa la stanza che
nasconde l’enigma da risolvere. Una storia appassionante per quella che potrebbe essere l'escape room più
grande d'Italia: in fondo il Ricetto ben si presta a sperimentazioni di questo tipo, avendo una sola entrata (e una
sola uscita), risultando quindi più immersiva rispetto ad altri tentativi di escape room “urbane” all’aperto,
dispersive e artificiose.
Inoltre la possibilità di collegare questa attività con altre simili sul territorio (già attive o nate in sinergia a
questa) crea un’ulteriore occasione di rete territoriale: l’intero Biellese può diventare una Escape room ad episodi.
Location: intero borgo medievale
Allestimento e strumenti tecnologici: strumenti digitali e mobile
Obiettivi: gamification - interazione 7 giorni su 7, 24h
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Mappa percorso fruizione
Costi preventivati
In seguito ad una preliminare indagine di mercato già effettuata, comunque da approfondire e
completare, si ipotizzano i costi di alcuni degli interventi sopra citati, in vista della realizzazione in tempi brevi di
un primo e di un successivo secondo lotto:
a) Welcome (bacheca interattiva) 10.000 euro
b) Io sono “Receptum” 35.000 euro
d-e) allestimenti sul Medioevo 60.000 euro
f) punto di osservazione torre Nord (lavori di manutenzione e binocolo interattivo)
35.000 euro
g) allestimento cellule ecomuseali 10.000 euro
h) allestimento multimediale sulla Baraggia 30.000 euro
Primo risultato del lavoro di ricerca fondi esterni già in atto: contributo ottenuto a luglio 2020, già
deliberato da Fondazione CRB, per € 7.500, sulla prima tappa del percorso di visita (punto b).
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Target e fruizione
Una generazione che, complice anche l’emergenza Covid che avrà un impatto devastante anche
sull’educazione e sull’istruzione, dimentica le proprie radici storiche, culturali e artistiche, è condannata a capire
sempre meno il mondo in cui vive, circondata da effetti di cui non conosce le cause reali. I giovani rischiano di
crescere in una dimensione temporale senza tempo, nella quale si fatica ad immaginare il futuro ma soprattutto in
cui manca un rapporto sano e chiaro con il passato.
Seguendo questo pensiero, il percorso museale al Ricetto, pur restando un’esperienza fruibile per tutti,
sarà indirizzato con forza anche a bambini, famiglie, scuole. A loro sono dedicati un’attenzione particolare al
livello di accessibilità dei contenuti, ma anche mezzi per rendere più interattiva\partecipata la visita oltre a servizi
di facilitazione. In particolare potrebbero essere interessanti le seguenti azioni, a seconda del target:
torcia (o lanterna o mazzo di chiavi) con cui aprire le porte e attivare le postazioni multimediali,
portando sul piano fisico e tattile l’idea di svelare il passato o di aprire le porte del tempo
“figurine” da collezionare, completando scene e situazioni in parallelo alle tappe del percorso
riordino servizi e laboratori per bambini, prevedendo per i più giovani forme di esperienze e di visita animata (anche su tematiche immersive, che offrano approfondimenti ulteriori rispetto ai libri scolastici: ad esempio, scoprire la vita di bambini e bambine nel Medioevo. Come vivevano? A cosa giocavano?)
Si tratta di soluzioni che uniscono il piacere della scoperta culturale all’esperienza originale, per provare a entrare
in relazione con le persone e non semplicemente consegnare loro nozioni e informazioni. Il percorso (unito ai
servizi correlati come le visite guidate) vuole offrire un’esperienza culturale reale in un Medioevo reale, capace di
lasciare un’emozione e un ricordo, e non soltanto un selfie sul cellulare. La visita sarà fruibile anche senza questi
strumenti di supporto (target terza età).
La Gestione: sperimentazione e innovazione
In parallelo con le azioni di realizzazione del percorso, va analizzata naturalmente anche la gestione,
cercando di delineare da subito almeno alcune ipotesi.
Ritenendo impraticabile una gestione diretta dell’Ente Locale per la complessità della macchina
amministrativa e per i costi proibitivi, quindi per le attuali risorse dell’Ente oltre che per le tempistiche, data la
volontà dell’Amministrazione di garantire una partenza il più possibile veloce, la soluzione è una collaborazione
con l’Associazione Turistica Pro Loco di Candelo, sia perché attore che ha dimostrato negli anni di saper
garantire capacità e stabilità, sia per gli accordi già in atto. Va ricordato, infatti, che già attualmente tra Comune e
Pro Loco vige una convenzione (rinnovata periodicamente) in merito alla gestione dell’Ecomuseo della
Vitivinicoltura, di cui effettivamente questo percorso appare come naturale ampliamento.
Questa prima soluzione è comunque da intendersi come una sperimentazione temporanea, da seguire e
monitorare con attenzione, utile a fornire i dati per i passaggi successivi, ritenendo poco serio principiare da
subito con bandi di gestione senza possedere uno storico (statistiche flussi, fatturato, proiezioni delle necessità
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Borgo del gusto
e delle arti
risorse umane ed economiche, previsioni breve-medio-lungo termine, ecc…). Fin dal principio andranno previste
forme di ristoro al Comune, e quindi di entrate per l’Ente come quota o percentuale sugli incassi.
Un attento monitoraggio dovrà valutare riscontri e feedback progettuali, emozionali ed economici.
A seguito del periodo di sperimentazione, si dovrà prevedere una consultazione di mercato utile a:
approfondire la conoscenza del mercato e dei possibili soggetti interessati, anche con eventuale
possibilità di aggregazione tra partner diversi e complementari (gestione, marketing, ecc..)
acquisire informazioni utili per la definizione di un affidamento, favorendo completezza e
trasparenza, ma anche su eventuali modelli di gestione innovativi da adottare per coniugare
efficacia, efficienza e controllo (analizzando tra gli strumenti giuridici a disposizione quelli più
adeguati alla gestione di un complesso monumentale, con ricerca finalizzata a trovare una forma
amministrativamente corretta e, al contempo, la dimensione più adatta alle peculiarità del luogo)
valutare modelli economici legati alle performance, quantificabili e misurabili, affinché la gestione
sia improntata al giusto e progressivo ritorno ai cittadini (entrate per l'Amministrazione)
L’auspicio è, come già detto, quella di vedere nel medio termine la nascita o il rafforzamento di realtà
imprenditoriali locali di giovani del territorio con le capacità per cogliere questa sfida. O in alternativa la
collaborazione con realtà esterne strutturate che possano contribuire con la loro esperienza a far crescere la
destinazione ed i servizi.
La visione a medio-lungo termine
Botteghe artigiane, studi d’arte, negozi di antiquariato e prodotti tipici, laboratori artigianali,
sperimentazioni intorno a nuove forme di ricettività: sono queste la soluzione più naturali e insieme il processo
più complesso da discutere con il privato, per arrivare a limitare progressivamente e poi a risolvere l’impatto non
positivo dato dalle troppe porte chiuse in cui si scontrano i visitatori nella loro visita dentro le mura: pianificare e
incentivare l’offerta di tipicità enogastronomiche e di prodotti artistici di qualità, il più possibile caratteristici e
legati al territorio.
Nel momento in cui le strategie mettano a frutto le prime azioni intraprese e che
quindi i flussi lo consentano (destagionalizzazione, che per Candelo significa
potenziamento anche fuori dagli eventi), il Ricetto non può che candidarsi a
diventare “Borgo del gusto e delle arti” grazie alla collaborazione e partecipazione dei privati.
Il percorso di visita e l’aumento dei flussi qui delineati costituiscono un passo proprio in questa direzione:
incentivare anche l’imprenditorialità.
Altre questioni importanti per qualificare il borgo
AMBITO OBIETTIVO AZIONE
tutela del monumento
Conservazione, sicurezza, impatto estetico
verifica condizioni delle mura e delle torri e sistemazione via di Lizza: studio di fattibilità e reperimento risorse
revisione cavi elettrici (cavi volanti)
potenziamento illuminazione (sia interna che esterna, in particolar modo della passeggiata esterna) - progettazione illuminazione artistica. Questo è un punto decisivo e di assoluta priorità.
decoro migliorare il servizio di pulizia dentro e fuori
Pulizia: cura nella manutenzione ordinaria. In particolare, cestini pieni e rifiuti abbandonati sono un messaggio negativo che arriva forte sia a cittadini si ai visitatori e che svilisce il lavoro di
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dal borgo medievale
revisione cartellonistica
incentivare le fioriture dentro e fuori dal borgo
valorizzazione. Ipotesi soluzioni: progetto Bene Comune, PUC, collaborazioni con commercianti e associazioni, ecc… Monitoraggio soluzioni per contenimento piccioni sul territorio.
Revisione cartellonistica, eliminando la segnaletica “fai-da-te” per un sistema con identità grafica omogenea, esteticamente più gradevole e qualificante.
Fiori: tramite convenzioni con vivaisti e floricoltori; un paese fiorito contribuisce in modo colorato e potente all’immagine positiva della destinazione, per un “Candelo in Fiore” che non sarebbe più un exploit di pochi giorni limitato al borgo ma il culmine di una fioritura diffusa di cui il visitatore trova esempi tutto l’anno (altrimenti le immagini dell’evento rischiano di essere troppo fuorvianti rispetto all’esperienza che poi è possibile vivere nel resto dell’anno)
coinvolgimento privati
Collaborazione pubblico-privato
Valorizzazione commercio locale
Rete pubblico-privata, all’insegna di concertazione, collaborazione e comunicazione, con i proprietari delle cantine, botteghe artisti e artigiani, allestimenti privati (piccolo museo cucina e pasticceria).
Potenziare Piazza Castello come luogo della comunità, vivace, aperta alla fruizione e alle attività commerciali, forti dei risultati già ottenuti finora. Con attenzione alla sostenibilità per i residenti. Verifica soluzioni per le altre piazze del paese.
Progetti e iniziative per coinvolgere il commercio locale: creare la consapevolezza che partecipare a questo progetto di sistema territoriale può dare la possibilità di aumentare l’indotto, senza però creare aspettativa irraggiungibili.
“Albergo diffuso”: valutazioni e studio di fattibilità; possibilità di project financing per strutture ricettive dentro e intorno alle mura.
musica Filodiffusione La musica può veicolare un modo più personale e più emozionale di percorrere le rue. E non solo durante gli eventi.
Sarebbe interessante valutare un sistema audio permanente interno al borgo, sia per motivi di sicurezza (diffusione messaggi in occasione di eventi, limitando così il costo dei singoli allestimenti) sia per avere la possibilità di offrire musica in filodiffusione ai visitatori, sempre o ad orari specifici, con tematiche diverse, dalla musica medievale, tradizionale, fino ad omaggi ai grandi della musica italiana o ai giovani locali (a seconda delle occasioni ed iniziative).
Fundraising
Art Bonus
Promuovere forme di raccolta fondi per la tutela del monumento puntando sull’immagine positiva del borgo medievale, ad esempio con Art Bonus: Promuovere la possibilità del credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro a favore del patrimonio culturale, incentivando il mecenatismo dell’imprenditoria locale e non.
Interessante sviluppare progetti di fundraising ad esempio sul recupero di mura e torri e via di Lizza, puntando sulle necessità di tutela (con una comunicazione basata sull’emergenza, sul monumento “a rischio”), temi su cui la collettività può dimostrarsi solidale per aiutarci a salvare il Ricetto dall’usura del tempo e degli agenti atmosferici.
AZIONI CONCRETE REALIZZATE.
Progetto di valorizzazione delle piccole botteghe del Ricetto: book fotografico con artisti e artigiani
(realizzazione in corso). L’iniziativa potrà essere poi ampliata anche fuori le mura.
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4. Comunicazione e promozione
I marchi e le certificazioni nazionali di qualità conseguite negli anni sono sicuramente una base solida, ma
così come occorre un piano museale degli allestimenti, occorre anche un parallelo piano di comunicazione, con
l’obiettivo di potenziare ancora di più la riconoscibilità del borgo a livello nazionale e internazionale.
Un’immagine coordinata forte, moderna e accattivante del borgo medievale è indispensabile per
scongiurare l’effetto “cattedrale nel deserto” di cui soffrono molti progetti culturali anche di grande valore, creati
con dispendio di risorse, conclusesi prima di poterne dedicare la giusta parte alla comunicazione.
1. Far decollare il brand Ricetto
Anche qui abbiamo la fortuna di non partire da zero e possiamo provare a strutturare un percorso da ciò che già
esiste, provando però a rilanciarlo in modo nuovo e più proattivo. Nell’ambito della realizzazione dell’attuale sito
turistico www.ricettodicandelo.it, il gruppo InNovaRe (Città Studi e Digital Media Industries) ha proposto un
"Manuale d’identità - Candelo Ricetto Medioevale" utilizzato per il sito www.ricettodicandelo.it , che può essere
un buon punto di partenza per un lavoro complessivo di Brand Identity. Si tratta di costruire e comunicare
un’identità, un lavoro multi-disciplinare in cui ogni elemento (nella comunicazione e poi nella destinazione) deve
forza al messaggio e ai valori in cui ci si riconosce: chi siamo, cosa offriamo, perché siamo speciali.
Si può procedere a registrare un marchio e una relativa immagine coordinata.
Infatti, con un logo ufficiale e univoco per il Turismo a Candelo, si può pensare di dare uniformità e
professionalità al messaggio, ma anche condivisione e partecipazione (disciplinare per concessione del logo alle
eccellenze locali), così da migliorare la percezione di un sistema compatto per l’accoglienza e la qualità.
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2. Comunicazione multicanale
Candelo è sicuramente una delle realtà che già oggi gode di un buon apparato comunicativo, una delle
prime ad essere sbarcate sui social (la pagina Fb del Ricetto è ancora oggi una delle più attive nella provincia), ed
è l’unica meta turistica nel Biellese ad essere parte di così tanti club di prodotto e progetti turistici di assoluto
prestigio e qualità a livello nazionale (Borghi più belli e Bandiere Arancioni in testa).
Occorre trovare gli spazi di budget che permettano sempre di più di avvalersi di collaborazioni
professionali in tal senso. Occorre garantire che la comunicazione nei diversi canali sia rapida, aggiornata ed
efficace, per continuare ad essere per il pubblico una fonte di bellezza ma anche realtà solida e affidabile, oltre
che attraente (e questo significa customer service, non solo promozione).
Bisognerà essere propositivi nel creare nuove suggestioni, e stimolare positività che risvegli il piacere del
viaggio e della scoperta; interessante potrebbe essere potenziare la collaborazione con travel blogger, figure che
possono contribuire al racconto della nostra realtà.
Un’azione fondamentale sarà realizzare una raccolta di foto e video professionali con la collaborazione di
professionisti per un nuovo archivio di media di alta qualità e in linea con le esigenze dell’attuale comunicazione
online. Azioni di questo tipo sono già in corso in sinergia con il territorio.
3. Un’azione condivisa e completa sull’immagine del territorio
Naturalmente prima di parlare di comunicazione, andrebbe chiarito il sistema turistico locale e la sua
offerta-prodotto (marketing). Un lavoro di team tra Enti e Istituzione che non può attendere oltre e in cui
Candelo vuole assolutamente essere protagonista.
A livello di promozione, le recenti azioni di Regione Piemonte, Città di Biella, ATL e Fondazione Biellezza
sono interessanti. In tal senso discutere insieme la prosecuzione di queste attività potrà servire ad offrire un
quadro più completo del territorio, così da rendere l’immagine del Biellese davvero unica: è solo il mix degli
aspetti Natura&Outdoor con i patrimoni dell’Heritage locale (i beni come il Ricetto o i palazzi del Piazzo, i
patrimoni industriali e culturali del tessile, l’enogastronomia) che può far emergere il Biellese anche davanti a
competitor sul mercato già molto forti e strutturati.
Occorre trovare linee comuni e condivise per finalizzare un’immagine chiara, completa, collettiva e
partecipata, non solo online ma anche con rimandi e richiami reciproci in loco tra tutte le destinazioni
(informazioni, materiali promozionali, collegamenti).
Parlando di comunicazione, vale la pena evidenziare che sarebbe interessante tornare ad avere anche un
ufficio stampa condiviso, che possa promuovere il Biellese in modo unitario e forte, superando le iniziative dei
singoli in una logica di integrazione dell’offerta a cui corrisponde anche una comunicazione integrata.
AZIONI CONCRETE REALIZZATE.
12 settembre “Sali a Borgo”: dopo alcuni contatti intercorsi nel mese di agosto tra i nostri uffici e
l'Associazione I Borghi più belli d'Italia, tappa a Candelo di questo progetto nazionale, con la
partecipazione di un testimonial d’eccezione: Roberto Parodi, che vanta un curriculum da rider
professionista, scrittore e conduttore televisivo.
In corso un progetto di comunicazione legato agli artisti nel borgo anche per creare maggiore
collaborazione e incentivare le aperture.
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Gli eventi sono “strumenti”, non
un fine o un obiettivo.
4.1 Gli eventi
Gli eventi sono “strumenti” turistici, non un fine o un obiettivo.
Accendono la luce su una destinazione per un breve periodo,
determinando un indotto importantissimo e un impatto
promozionale fondamentale; ma un piano turistico di soli eventi non regge la sfida del turismo contemporaneo.
Per questo, vanno intesi come parte di una strategia di promozione oltre che come azione di animazione del
territorio: comunicano la destinazione, esprimono un’immagine della destinazione, fungono da leva per la
diffusione della conoscenza e del passaparola.
GRANDI EVENTI. Protagonista degli eventi “tradizionali” di Candelo è (e sarà) la Pro Loco, realtà
dimostratasi in grado di gestire manifestazioni di questa portata coinvolgendo il paese e i Candelesi, reggendo
anche l’urto di vincoli e problematiche sempre maggiori. Con l’auspicata progressiva professionalizzazione dei
servizi, Pro Loco potrà dedicarsi in modo ancor più puntuale e specifico agli eventi, la cui sfida sarà ancora più
difficile in questo prossimo futuro di contingentamenti e preoccupazioni. Pensando a medio-lungo termine e non
solo evento per evento, unico modo per realizzare contenuti più strutturati, originali, di alto livello. Per questo
impegno di programmazione, l’Amministrazione assicura la sua piena collaborazione.
L’Amministrazione ha il compito di trovare anche nuovi format, da affiancare agli eventi tradizionali, con il
coinvolgimento delle associazioni locali e di nuovi partner, improntando questa azione sulla qualità prima ancora
che sulla quantità dei flussi: iniziative qualificanti che contribuiscano all’immagine della destinazione.
Questioni e proposte (al netto di un progressivo ritorno alla “normalità” che permetta di pensare ai “grandi” eventi)
RESTYLING FORMAT - LAVORO SULL’IDENTITÀ
Alcuni eventi necessitano di un ripensamento, per rilanciarne l’identità e la qualità. La situazione post-Covid rende ulteriormente urgente queste valutazioni anche a livello di modalità di fruizione. Manifestazioni come Vinincontro, ad esempio, offrono buoni spunti per una riflessione che porti a rimodulare l’evento intorno ad obiettivi specifici, per chiarire l’identità della manifestazione ed i suoi target, ora troppo vari: giovani, B2B, fascia alta legata al prodotto, mercato tradizional-popolare. Serve innovazione e qualità.
Le stesse valutazioni che devono portare a privilegiare temi e tematiche che costruiscano un filo conduttore e un’identità chiara: il Ricetto è un magnifico contenitore di eventi capace di qualificare di per sé le attività, ma il contenuto non solo deve essere all’altezza ma se possibile dovrebbe rientrare in filoni capaci di rendere Candelo rappresentativa e significativa rispetto ad un target e ad un argomento.
Specializzarsi per emergere: questa può essere la via. Piuttosto che inventarsi temi sempre nuovi, si ritiene importante decidere un ambito culturale e coltivarlo, così da potenziarlo di anno in anno e diventare un punto di riferimento assoluto in quel settore: arte, fotografia e cinema, musica, teatro, sono questi i riferimenti principali e con questi deve emergere il filone da seguire con coerenza, con attenzione al tema Medioevo.
QUOTA BIGLIETTI EVENTI
La quota attuale sul biglietto d’ingresso già prevista negli ultimi anni agli eventi diverrà strutturale e aumenterà, giustificata non più solo dall’accesso al monumento ma dal percorso museale ormai realizzato e dai servizi correlati. Non bisogna spaventarsi dei costi del biglietto: pur preoccupandosi di tenersi entro limiti sostenibili dalle famiglie, la qualità e l’unicità si pagano ed il Ricetto deve esprimerle entrambe con forza.
AZIONI CONCRETE REALIZZATE. Grande mostra-evento “In Prospettiva” con partner il brand
internazionale Nikon: un evento che ha trasformato il Ricetto in un vero museo open air, coniugando
contenuti di qualità e necessità contingenti di eventi outdoor.
Sulle iniziative natalizie, la sfida nel tentativo di costruire un’esperienza sia positiva sia sicura,
consapevoli dell’importanza sull’indotto locale, ma non si può non tenere conto della recrudescenza
dell’emergenza epidemiologica.
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Le Piazze come fulcro di una
città viva e attrattiva
SPAZI FUORI LE MURA
Per i grandi eventi è imperativo aprire gli spazi, ampliare le opportunità valorizzando le aree al di fuori del monumento e nel paese.
Questo sarebbe stato un fattore di sviluppo in ogni caso, ma lo diventa ancor di più in un mondo in cui il distanziamento diverrà verosimilmente un elemento di sicurezza strutturale e non solo temporaneo.
MICRO EVENTI. Sono forse l’ambito con potenzialmente più margine di crescita: i grandi eventi dovranno
guardare alla qualità prima che ai numeri (non è immaginabile pensare a resse e affollamenti pre-Covid), e sono
proprio gli eventi più piccoli ad avere il compito di contribuire a distribuire le presenze al di fuori delle grandi
manifestazioni. Calendarizzare le attività diventa quindi ancor più importante, nell’ottica di offrire spunti e motivi
d’interesse lungo tutto l’anno. In questo senso l’intero tessuto di associazionismo locale è una vera punta di
diamante per Candelo, tutte le associazioni che costituiscono fonte di animazione e di attività per il paese,
cementando la partecipazione dei Candelesi alla vita della Città.
Da sviluppare anche la presenza di artisti di strada, come già sperimentato in questi mesi.
Anche i piccoli eventi dovranno comunque il più possibile privilegiare tematiche in linea con il discorso di
identità della destinazione di cui si parlava per i grandi eventi, costruendo un nodo di un sistema organico di
attività sul territorio, che migliora l’immagine di Candelo e rende di alto livello e vivace la sua offerta tutto l’anno.
RICETTO LOCATION. Occorre potenziare l’immagine del Ricetto come location d’eccezione per eventi a
cura di soggetti terzi, con approvazione del progetto in base alla qualità espressa e quantificazione di una quota
da versare da parte dell’organizzazione a favore del Comune. Queste iniziative possono anche arricchire il
calendario e la programmazione di attività in Candelo, in modo comunque sempre coerente con la destinazione.
Il concetto di “location” si intende anche nel rilancio del borgo come set cinematografico e fotografico,
rafforzando questa identità oltre che tramite il dialogo con gli Enti del territorio, anche direttamente con
iniziative e attività a supporto inerenti il tema (es. mostre fotografiche di livello).
PERIODI SENZA EVENTI. In questo senso, si può guardare non solo al borgo quanto a Piazza Castello: già
oggi sono evidenti gli effetti positivi della riqualificazione (seppur in passato osteggiata da molti), con la Piazza
che può diventare sempre di più il centro di un progetto di rilancio dell’immagine del paese come luogo vivo in
cui trascorrere tutti i weekend, con o senza particolari eventi.
Questa evoluzione va analizzata con cura perché è potenzialmente
decisiva per l’indotto delle attività dell’area, ma anche fonte di rischi
nei suoi potenziali effetti negativi: la qualità della vita dei residenti
va salvaguardata così come gli interessi del commercio locale, in un
equilibrio che si fondi su proposte equilibrate. In concreto, importanti sono le valutazioni su dehor e
pedonalizzazione (sperimentazioni con misurazione impatto) in parallelo alla realizzazione di ulteriori parcheggi
nelle vicinanze, per garantire il più possibile la sostenibilità anche per i residenti. Vedere Candelo e i suoi spazi
(anche fuori dal centro) come occasione di socialità in un contesto suggestivo e d’eccezione: è a questo che si
punta lavorando al miglioramento generale dell’immagine del paese, e questo è un risultato che favorisce a livello
economico tutto il territorio, in primis le attività commerciali. Turismo non è solo attirare turisti durante gli
eventi: Candelo deve essere meta apprezzata e desiderabile sempre, tutto l’anno, compresi weekend e serate.
ALCUNE AZIONI CONCRETE REALIZZATE. Proposta di una serie di serate a tema per superare lo stop ai
grandi eventi, distribuendo i flussi in modo più diffuso e sostenibile, dando forza all’immagine di Candelo
come luogo vivo e vivace: Notte Romantica, Borgo dei Desideri, Calici e Musica al Ricetto.
Anche l’iniziativa Fumetti al Ricetto ad ottobre, pur in versione “light” viste le prescrizioni, ha puntato
sulla cultura con buon riscontro di pubblico.
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5. FUORI, INTORNO, OLTRE LE MURA – per una visione di sviluppo più
ampia e a lungo termine
Il percorso di visita del borgo deve essere accompagnato prima possibile da una serie di azioni e proposte
che vadano ad integrare l’offerta in modo variegato, dando la possibilità al visitatore di organizzare una visita
appagante e completa. Oltre a questo occorre dedicare attenzione anche a strutture e infrastrutture.
Un piano turistico non può che comprendere una pluralità di azioni dirette e indirette, di cui di seguito si
indicano quelle che al momento appaiono come prioritarie e fondamentali o, in ogni caso, particolarmente
qualificanti. Non solo Ricetto e non solo azioni prettamente turistiche, ma necessariamente anche azioni concrete
sul territorio a livello di servizi e sostenibilità.
I servizi sono, in particolare, la leva per uscire dal borgo: visite guidate, noleggio biciclette, itinerari, per
passare da “Historytelling” (narrazione storica del borgo) a “LandscapeTelling” (narrazione dell’intero
paesaggio), con tutto il territorio partecipa alla valorizzazione e all’offerta turistica.
Itinerari: Natura, Sport, Sapori
Importante è invitare il visitatore anche ad uscire dalle mura del borgo, portarlo a visitare di
persona il parco naturale, promuovendo così gli itinerari al di fuori del borgo: un modo non solo
per incontrare la natura, ma anche per passare dalla teoria alla “pratica”, andando a vedere
direttamente sul territorio quello che della Baraggia si è scoperto nelle cantine musealizzate
all’interno del borgo medievale.
Un’azione in grado di completare l’offerta al visitatore unendo al percorso storico-architettonico
anche trekking e natura, ambiti fondamentale per la competitività sul mercato odierno.
AZIONE 1: ITINERARIO LUNGO LA MARCHESA. Partendo dalla realizzazione di nuovi
parcheggi in zona via del Cervo, già previsti in piano particolareggiato e concertati con
Soprintendenza, va previsto un percorso di avvicinamento al Ricetto che valorizzi la passeggiata
degli Alpini, di concerto con Ovest Sesia, con illuminazione e cartellonistica sui mulini e canepali,
note storiche su roggia Marchesa e Molinaria, il ruolo dell’acqua e la biodiversità, con possibilità di
prosecuzione fino al Torrente Cervo.
Questa azione è particolarmente importante perché coniuga sostenibilità turistica (parcheggi) ad un
nuovo percorso di fruizione fuori le mura, valorizzando anche un’area esistente (passeggiata Alpini
e Lavatoio, molto bella e per il cui mantenimento occorre ringraziare anche gli Alpini di Candelo).
AZIONE 2: DIDATTICA DELLA NATURA. Oltre agli aspetti naturalistici (in cui un ruolo
importante può avere l’Aula Verde recentemente intitolata a Giuseppe Lacchia), la Baraggia offre la
possibilità di una sorta di tour geologico-naturalistico in uno dei contesti più particolari del
Piemonte, su e giù per le ere del nostro pianeta.
La Baraggia diventa un’aula a cielo aperto, in cui vedere e comprendere dal vivo le trasformazioni
della nostra Terra, vicino al Torrente che ha offerto ai Candelesi da sempre non solo l’acqua, ma
anche i ciottoli con cui è stato costruito il borgo medievale. Tutto è collegato: la cultura crea
consapevolezza delle connessioni che legano passato e presente, ecologia e storia, bellezze create
dall’uomo e dalla natura. Una passeggiata alla scoperta degli antichi giacimenti fossiliferi, con
sentieri e punti panoramici, in una sorta di geosito che coinvolgerebbe anche Comuni vicini, oltre
che sulla leggenda di Ysangarda, storia affascinate e che arricchisce ulteriormente la narrazione.
Occorrerà una sistemazione e riqualificazione dei percorsi (mappatura, verifica delle condizioni),
oltre alla predisposizione di un sistema di segnaletica e di informazione (mappe) per arrivare ad
ottenere percorsi sempre disponibili, collegati ad altri grandi percorsi nel Biellese.
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AZIONE 3: “CANDELO FOOD TRAIL” - NATURA&SAPORI: itinerario a piedi e\o in bici
tra storia, natura e sapori, in collaborazione con i principali attori del territorio.
Servizio visita naturalistica con degustazione di prodotti del territorio, meglio ancora se
contestualizzati nel contesto della Baraggia stessa (es. riso). Anche in sinergia con i mercati dei
produttori agricoli.
AZIONE 4: OUTDOOR COLLABORATIVO. Trekking, nordic walking, bici, equitazione,
pesca, enogastronomia, orienteering: occorre mettere a sistema e sfruttare tutte le opportunità per
arricchire l’esperienza di visita.
Senza inventarsi nulla, esistono già molte realtà che offrono servizi di qualità a Candelo in questi
ambiti che vanno presentati al visitatore in modo integrato (catalogo integrato dell’offerta turistica,
strutturata tramite collaborazioni). La collaborazione con i privati è fondamentale, perché la
destinazione deve farsi portavoce delle iniziative del territorio, con un rapporto win-win: il visitatore
conosce l’offerta locale e le attività si promuovono ad un livello più alto. Va inoltre strutturato un
servizio di noleggio mountain bike ed e-bike, per incentivare l’attività outdoor.
Cultura, base di sviluppo sociale e non solo turistico
AZIONI su tradizioni e radici, approfondimenti culturali e turismo esperienziale.
- Sviluppo Centro Socio Culturale Le Rosminiane: da valorizzare come centro conferenze e
congressi. Anche come spazio per laboratori finché non si riuscirà a configurarli altrove. Importante
ruolo deve avere anche la Biblioteca: oltre alla funzione primaria del servizio prestito libri, decisive
sono le attività e iniziative rivolte ai Candelesi e non solo (soprattutto bambini e scolaresche), anche
durante gli eventi, come ben sperimentato negli ultimi anni, legate a temi quali la promozione della
lettura con attività rivolte soprattutto ai più piccoli
- Gli argomenti legati alle radici (e le documentazioni storico-archivistiche) meritano sicuramente
attenzione: in questo l’archivio storico, il Centro Documentazione Ricetti e le associazioni culturali
saranno punto di riferimento importantissimo per progettazione e realizzazione di attività
- Possibile estensione della visita al Ricetto (in particolare per scolaresche) alla scoperta di metodi di
coltivazione e biodiversità presso EcoVigneto.
- Collaborazioni con Vigneto del Sorriso (Ass. Ti aiuto io) per esperienze legate all’integrazione.
- Candelo street art. Colore, decoro pubblico, arte e cultura: dalla condivisione di un’opera moderna
può rinascere un pezzo di città, una città che prende vita anche grazie ad un progetto che di anno in
anno, sceglie una zona del paese colorandola, come già avvenuto per la Piazza Marinai d’Italia.
Tutto il paese deve riempirsi di arte e di colori: un’iniziativa che da un lato valorizza l’arte e la
bellezza del paese, dall’altro invita a partecipare alla salvaguardia e alla tutela del bene comune. In
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prospettiva tutto il paese potrà essere meta dei visitatori che, oltre al Borgo medievale, potranno
passeggiare anche alla scoperta delle opere sparse per il paese, con raccolta fondi e sponsor.
- Itinerari che comprendano e valorizzino anche l’arte sacra e i patrimoni religiosi (architettura e
arte sacra: chiese di Candelo e affreschi presenti al Centro Socio Culturale Le Rosminiane)
Servizi e laboratori dentro e fuori le mura
Nell’ambito del turismo esperienziale, uno dei punti chiave di questa pianificazione, i servizi quali
visite guidate e laboratori hanno un’importanza fondamentale, quali esperienze creative e cognitive.
Un’offerta turistico-culturale attuale e attraente deve saper regalare esperienze, suggestioni e nuove
sfide per scoprire, per imparare e per conoscere, oltre che ammirare i luoghi.
Tutto questo senza il mondo delle imprese e delle associazioni non esiste: solo professionisti e
comunità locali possono offrire esperienze di qualità ed autentiche.
Si procederà ad una raccolta e studio delle proposte esperienziali sul territorio così da raccoglierle in
modo organico e poi comunicarle in modo unitario, per creare prodotti/proposte per target
specifici di mercato, dentro e fuori le mura. Educational con giornalisti e blog tour serviranno per
promuovere questo ambito esperienziale.
Area “Meleto”
AZIONE nell’ambito della riqualificazione e fruizione del verde pubblico a scopo ricreativo e didattico,
una sorta di parco del benessere. Quest’area in via Iside Viana ha grandi potenzialità e possibilità di
utilizzo molteplici, ad esempio sfruttando gli ambiti della biodiversità e dell’alimentazione, volendo il
valore simbolico della mela nel corso dei secoli (nella religione, nel mito, nelle leggende e fiabe, nei simboli
e loghi); un ulteriore tappa per le scolaresche per allargare la visita al paese. Ma è anche e soprattutto una
nuova area verde pubblica, una sorta di piccolo parco tematico ad uso dei Candelesi che può essere
valorizzato anche grazie all’arte contemporanea, un fiore all’occhiello come il vicino Parco dell’Albero
d’Oro, che rilancia Candelo come città che lavora alla qualità della vita in modo concreto e originale. Con
la collaborazione di partner privati si lavorerà a studio di fattibilità e realizzazione.
Render a scopo esemplificativo
AZIONI CONCRETE REALIZZATE.
Nelle iniziative recenti (ad esempio Borgo dei Desideri e Calici e Musica), si sta cercando di abbinare
sempre anche la visita guidata. Questo indirizzo va perseguito con forza, dentro e fuori le mura del
borgo, anche con proposte periodiche che uniscano la cultura ad esempio ai sapori del territorio.
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Parcheggi
AZIONI: - nuovo piano parcheggi (con attenzione ai residenti), per una gestione più chiara per i
visitatori ma anche più sostenibile per i Candelesi - miglioramento della cartellonistica
- realizzazione nuovi parcheggi (allo studio alcuni progetti)
OBIETTIVI: Migliore accoglienza; Sostenibilità del turismo anche per i cittadini
Area Camper
Ultimazione e attivazione servizi, in particolare ultimazione lavori attacchi elettrici e relativa
gettoniera. Successivamente, nuovo tentativo di bando per affidamento: con l’area completata, la
gestione diventerebbe infatti più sostenibile, quindi è probabile trovare partner interessati.
Locali Ex Stazione
Riqualificazione struttura: ipotesi ostello-foresteria-spazio per giovani
Naturalmente i punti sopra non costituiscono “tutto quel che si può fare”: anno per anno potranno
eventualmente essere integrati, anche in base alle evoluzioni, che sappiamo essere anche veloci e repentine.
Ma in realtà sono già fin troppi. Non serve, infatti, stilare un elenco della spesa infinito, ma occorre
focalizzarsi su pochi punti alla volta, puntare il bersaglio e centrarlo prima di passare al successivo, ordinando le
le priorità (una scelta che è anche e soprattutto politica, nel senso alto del termine).
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6 La rete territoriale: potenzialità e opportunità di un sistema turistico locale
Candelo può essere co-protagonista (insieme alle maggiori forze del Biellese) nell’ambito delle politiche e
delle strategie di un intero territorio alla ricerca di una nuova identità e di risultati reali, un territorio che cerca di
rialzarsi dalla crisi occupazionale della "monocoltura" tessile e ora anche dalla crisi Covid-19, e lo fa guardando al
turismo e alla cultura.
Va individuata a livello più alto e generale -e poi soprattutto attivata- una rete locale che superi la dinamica
dei tavoli di discussione e che contribuisca fattivamente ad un’offerta turistica sinergica, con il coraggio di
identificare e investire sui “pezzi forti” intorno a cui far ruotare tutto un sistema territoriale, anche tramite
convenzioni, biglietti integrati e una comunicazione condivisa. Un sistema che ragioni e porti a termine azioni
comuni e soprattutto concrete.
Il recente riconoscimento “Biella Città Creativa Unesco” al territorio biellese, risultato a cui Candelo ha
contribuito sia in fase di candidatura che nelle attività successive, la voglia del territorio di aprirsi ad una nuova
fase attiva e positiva, la rappresentatività politica del Biellese sui tavoli istituzionali (ad esempio a livello
regionale): sono opportunità da capitalizzare, sono segni e segnali che è il momento non più solo di seminare ma
anche di cominciare a raccogliere.
È il momento di condurre tavoli a cui gli attori si siedano non per condividere obiettivi (che naturalmente
sono comuni, non può che essere così) ma avendo sul tavoli progetti e proposte concrete, in modo da costruire e
strutturare un vero piano collettivo d’azione.
AZIONI CONCRETE REALIZZATE.
In corso la strutturazione di una collaborazione più stretta e proattiva con FAI, non solamente tramite il
rinnovo della convenzione approvata nel 2019, ma anche come interesse a cooperare in modo più diretto
per la valorizzazione di Candelo grazie al coinvolgimento della Delegazione di Biella.
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card del sistema turistico
biellese oltre che entrare a
far parte delle card regionali
7. CANDELO: PORTA DI ACCESSO A TUTTO IL BIELLESE
Dove i singoli progetti si incontrano? Quali risorse abbiamo a disposizione? Quali possiamo trovare
presentandoci uniti e compatti? Quali costi possiamo ottimizzare? Ma anche, e prima: quali azioni possono essere
portate avanti insieme?
Mai come quanto ora, proprio nel momento in cui questo comparto soffrirà una delle annate più difficili
in assoluto, il turismo è sulla bocca di tutti. I piani di comunicazione del Biellese e dell’Alto Piemonte sono
importantissimi, ma sono anche solo la punta dell’iceberg.
Non esistono ricette miracolose o soluzioni facili: il settore turismo è trasversale, mentre purtroppo le
azioni che intendono favorire il turismo spesso cercano effetti immediati, che però sono limitati sul lungo
periodo, come una sorta di cartoline pubblicitarie senza dietro un vero progetto di prodotto.
Strutturare il "prodotto turistico Candelo" (che per priorità occupa gran parte del piano allo stato attuale) è
infatti solo il primo passo: Candelo, al di là di attivarsi su singole azioni sul proprio territorio, intende coadiuvare
strategie condivise e impegnarsi su ogni attività necessaria per realizzarle. Per emergere in un mercato
competitivo, su cui tutta l'Italia punterà moltissimo esattamente come stiamo cercando di fare noi, quel che serve
è lavorare su sistemi turistici, sull'efficienza, sulla filiera, prima ancora che su una promozione che punta
all'effetto "wow", impattante ma poi scarico di contenuti.
Queste sono attività di co-progettazione e co-creazione che hanno tempi lunghi, e su cui continuare a
lavorare con costanza sempre (potenzialmente per sempre).
Candelo in particolare è disponibile a farsi promotore e portare avanti -con tutti gli attori interessati- un
progetto di sistema di prospettiva, per garantire un adeguato collegamento e promozione di un’offerta turistica
globale biellese, un nuovo modo d’intendere la fruizione del territorio.
Si intende implementare l’Ufficio Turistico superando il concetto di “vetrina” del territorio e superando
anche il concetto di semplice infopoint del singolo Comune, rendendolo un punto di riferimento dinamico a
disposizione del visitatore, dove poter anche programmare attività e servizi non solo a Candelo ma su tutto il
territorio provinciale: un collettore del prodotto turistico biellese, il front office della Professional Community
del Turismo biellese e, in prospettiva, anche un punto di gestione e di partenza per portare i visitatori da Candelo
verso tutto il territorio.
Importante in questo una card di sistema (integrazione dei
servizi, biglietti integrati) di cui il Biellese ha estremamente bisogno e
a cui Candelo intende aderire prontamente e su cui siamo pronti a
lavorare insieme con gli attori del territorio.
In una visione ancora più ampia, peraltro, il biglietto del percorso di fruizione al Ricetto permette anche
convenzionamenti ancora più ampi, come l’adesione a Torino+Piemonte Card - Abbonamento Musei,
organizzazioni di welfare culturale da cui Candelo è sempre rimasta fuori non avendo appunto percorsi museali
stabili e biglietti d’ingresso. Con centinaia di migliaia di abbonati, soluzioni come queste promuovono la
conoscenza e la fruizione di oltre musei e beni culturali in Lombardia e Piemonte. Un modo per catalizzare
l’attenzione di migliaia di potenziali utenti, un pubblico di fascia culturale elevata, capace di apprezzare il
monumento e l’offerta di servizi correlati; oltre al biglietto, si calcola che i visitatori offrano al territorio
un’ulteriore spesa media sul territorio ad abbonato di circa 15 euro (impatto sull’indotto locale).
Sono azioni importanti che è il momento di realizzare e di cui il percorso museale costituisce la chiave.
La sfida di Candelo non riguarda solo Candelo e va portata avanti insieme: vincerla significherà dare valore
al territorio e tentare di concretizzare un’azione collettiva provinciale e regionale che propizi e sostenga una vera
svolta per tutto il Biellese turistico e non solo.
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8. Piano d’intervento: budget e cronoprogramma
Le spese imputabili direttamente al Comune e a carico del bilancio comunale non possono risultare
sufficienti rispetto al progetto nel suo complesso. Il budget obbliga quindi necessariamente a ragionare per tappe
e per lotti, il che se da una parte è limitante, dall’altra va visto comunque in positivo, perché ragionare a tappe
può aiutare a portare correttivi introducendo nuovi stimoli in un’evoluzione di un progetto che non è scritto su
pietra ma che si alimenterà e maturerà anche grazie ai feedback ricevuti.
Di certo occorre rilevare con forza un concetto: la ricerca di qualità e professionalità ha bisogno di budget,
non solo per gli interventi allestitivi ma anche per le iniziative e le collaborazioni. Accontentarsi di quel che si
può ottenere a “costo zero” porta a risultati incerti: il salto di qualità presuppone investimenti, non faraonici ma
solidi, progressivi e mirati.
Diventa quindi necessario attivare una costante ricerca specifica di fondi, da reperire anche in sinergia con
il territorio (progetti condivisi) che permettano di realizzare azioni davvero significative.
In merito alle azioni prioritarie a breve termine, si prevedono indicativamente i seguenti budget:
2020 2021
Ricetto – primi allestimenti percorso multimediale
30.000 € 60.000 €
Eventi – organizzazione nuovi format e supporto alle iniziative sul territorio
11.500 € 15.000 €
Comunicazione e promozione 3.000 € 6.000 €
Con primo lotto per il Ricetto si intende il primo step di allestimenti, che per poter essere solido e forte
tanto da sostenere un’inaugurazione positiva e d’impatto, dovrebbe poter comprendere gli allestimenti presso
sala Cerimonie, Cantine di Crono (piano inferiore) e Cellule Ecomuseali. Un nucleo che da solo basterebbe a
giustificare il biglietto ma anche e soprattutto il lancio del nuovo “prodotto” Candelo.
Il secondo lotto dovrà includere in special modo gli itinerari fuori le mura (Baraggia), gli allestimenti in
altre cellule e l’inizio lavori per allestimenti presso Palazzo del Principe (in accordo con Fondazione CRB).
Per i percorsi fuori le mura, insieme ai lavori andranno visti e definiti i servizi: il primo lotto fuori le mura
sarà proprio la ridefinizione dell’offerta, realizzabile anche senza grandi investimenti monetari.
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Per ogni progetto naturalmente andrà prevista una scheda di descrizione più dettagliata, in particolare per i
lavori pubblici e opere pubbliche previsti dal piano (parcheggi, manutenzioni, ecc…)
Imprevisti, carenza di budget, rallentamenti burocratici, i tempi di condivisione, un’evoluzione della
situazione Covid-19 e del mercato che porti a ricalibrare le scelte: sono molteplici le ragioni che possono portare
a cambi di rotta o ritardi.
Comunque provare a darsi una tempistica per un’Amministrazione è un ulteriore atto di trasparenza (e di
coraggio), contando che si tratta anche di un impegno su temi e azioni di cui in certi casi di discute da anni e che
ora ci si propone di realizzare step by step, con fermezza. Infatti, se gestiti pensando solamente al profitto nel breve
termine, i progetti culturali e turistici falliscono: serve un progetto capace il più possibile di reggere al tempo e nel
tempo (obsolescenza), pensato per poter ancora crescere, ampliarsi, rinnovarsi.
2020 2021 2022 2023 2024 …
Percorso Ricetto - primo lotto
Piano parcheggi
Percorso Ricetto - secondo lotto
Itinerari fuori le mura - primo lotto
Tutela: via di lizza, cavi, illuminazione,
Itinerari fuori le mura - secondo lotto
Eventi
Promozione
Ricerca fondi