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1St Zeiss ASV+ Fieldshooting weekend 030 REPORTAGE Dal 6 all’8 luglio ventidue giornalisti provenienti da tutta Europa hanno partecipato in Danimarca ad un fine settimana dedicato al tiro con la carabina sulle lunghe distanze. A far gli onori di casa Carl Zeiss, che per l’occasione ha coinvolto due altri importanti marchi come Sauer e Geco. Un evento che in Italia ha coinvolto in prima persona l'importatore di questi marchi, Bignami S.p.A. di Ora (BZ) Il risultato? Diciassettemilaseicento colpi sparati in due giorni, spalle livide e doloranti e centri sorprendenti a distanze impensabili! Il tutto con carabine, ottiche e munizioni rigorosamente di serie. Gaetano A. Cipriani

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REPORTAGE

Dal 6 all’8 luglio ventidue giornalisti provenienti da tutta Europa hanno partecipato in Danimarca ad un fine settimana dedicato al tiro con la carabina sulle lunghe distanze. A far gli onori di casa Carl Zeiss, che per l’occasione ha coinvolto due altri importanti marchi come Sauer e Geco. Un evento che in Italia ha coinvolto in prima persona l'importatore di questi marchi, Bignami S.p.A. di Ora (BZ) Il risultato?

Diciassettemilaseicento colpi sparati in due giorni, spalle lividee doloranti e centri sorprendenti a distanze impensabili!Il tutto con carabine, ottiche e munizioni rigorosamente di serie.

Gaetano A. Cipriani

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La formula scelta da Carl Zeiss per presentare i suoi cannocchiali Victory HT e la torretta bali-stica ASV+ non poteva essere più originale ed al tempo stesso più impegnativa. L’invito ha inte-

ressato trenta giornalisti delle maggiori testate euro-pee: alla fine in ventidue, tra cui il sottoscritto, unico rappresentante italiano, hanno partecipato all’evento.Anzitutto l’individuazione del luogo, a prima vista di-scutibile, è stata invece dettata dalla volontà di trovare il miglior poligono d’Europa per potersi esercitare alle più svariate distanze di tiro con la carabina, anche di grosso calibro. E lo Skyttecenter di Ulfborg non ha cer-to deluso le aspettative dei giornalisti invitati. Si tratta di una struttura enorme, dotata di ben trentacinque diversi poligoni ciascuno con cinque linee di tiro, per metà immersa in una foresta di conifere e per metà co-stituita da un territorio a bassa vegetazione litoranea (il mare dista solo pochi chilometri) alternata a dune di sabbia: un ambiente molto suggestivo, come potrete

anche vedere dalle foto, completamente cintato, che permette ai tiratori di cimentarsi su ogni distanza pos-sibile, da 50 a 600 metri. Appartiene ad un club di tiro privato (beati i tiratori Danesi, che possono permettersi lussi del genere).Poi per Zeiss è stata fondamentale la scelta degli altri partner con cui organizzare l’evento: la scelta è cadu-ta su due colossi dell’industria di settore tedesca come Sauer, che ha fornito le carabine (nella fattispecie le modello 202 e le 303) e Ruag, che attraverso il suo mar-chio Geco ha fornito le munizioni. Zeiss, Sauer e Geco: tre marchi leader che unendo le forze hanno saputo or-ganizzare un evento memorabile, che resterà impresso a lungo nella mente dei partecipanti. Il numero delle cartucce a disposizione per l’evento è sufficiente a dare le dimensioni dell’impegno organizzativo: abbiamo pronte per essere usate ben 20.000 cartucce, che spa-reremo con le nostre carabine Sauer 202 che troviamo sul letto di ciascuno al nostro arrivo. Le consegneremo

La postazione per il tiro alla sagoma del cinghiale corrente a 50 metri. I due tiratori tirano contemporanea-mente su due sagome sovrapposte. Ogni passaggio 3 tiri sulla sagoma.

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solo dopo due giorni di utilizzo intenso.Infine la durata e la durezza dell’incontro, che se da un lato hanno messo a tutta prova la resistenza dei parte-cipanti, dall’altro ha consentito di valutare pienamente le qualità dei prodotti presentati: raramente abbiamo sparato così a lungo in un solo giorno e in così tante diverse situazioni, ma alla fine delle due giornate ave-vamo tutti pienamente appreso le qualità (tante) ed i limiti (inesistenti) dell’equipaggiamento che ci era stato sottoposto. Per la cronaca nessun problema né con le armi, né con le munizioni, né con le ottiche, che erano state efficacemente tarate in precedenza: insomma un risultato positivo per tutti i tre brand, che hanno dimo-strato l’eccellente livello qualitativo raggiunto.A fine giugno arriva l’invito da parte dell’importatore italiano di Zeiss, Sauer e Geco: Achille Berti di Bignami ci stuzzica la curiosità parlando di due giorni durissimi, di mancanza di “privacy”, di centinaia di colpi da spa-rare, dell’occasione unica di potermi cimentare con il tiro a lunga distanza seguito da personale specializzato. Insomma ci vuol poco a decidere per dare subito la no-stra adesione.

Quattordici ore di viaggioFinalmente, dopo ben 14 ore di trasferta con intermi-nabili momenti morti tra una tappa e l’altra, arrivo la sera del 6 luglio insieme ad una decina di giornalisti che sono atterrati all’aeroporto di Billund allo Skyttecenter di Ulforbg, il famoso poligono di cui vi ho già parlato.All’interno dello Skyttecenter anche un bar-ristorante ed un’area, attrezzata a letti a castello in camere da quattro, adatta ad ospitare per la notte i tiratori pro-

venienti da fuori (ogni fine settimana il centro è sede di gare a livello nazionale ed europeo). E così, a cin-quant’anni suonati, mi ritrovo a dormire per due notti in camerata, come ai tempi dei boy scout! E come ai tempi dei boy scout scelgo il letto in basso, così potrò entrare e uscire comodamente senza dar troppo fasti-dio ai miei compagni di stanza.L’ambiente è assolutamente informale, in breve tempo i giornalisti fanno amicizia tra loro e, tra una birra e l’al-tra ( nel corso di tre giorni ne consumeremo una quan-tità impressionante), si iniziano subito interessanti di-scussioni aventi come temi preferiti la caccia, le armi e le nostre precedenti avventure venatorie.Ceniamo con specialità locali (inutile dire che in Italia mangiamo decisamente meglio...) e poi, intorno al fuo-co, ci scambiamo le nostre impressioni ed iniziamo a conoscerci un pò meglio. Io faccio subito amicizia con José Maria Sanchez, della rivista spagnola “Caza Ma-jor”, con il quale condividerò le mie giornate allo Skyt-tecenter, poiché apparteniamo allo stesso gruppo.

L'impressionante vivo di volata della carabina Sauer 202 Hatari calibro 458 Lott.

Uno dei trentacinque poligoni della struttura privataSkittecenter Ulfborg nel nord della Danimarca

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Eccellente l’organizzazione. Armin Dobat di Zeiss, anzi-ché annoiarci con una barbosa presentazione con Po-wer Point, ci fa vedere le armi e rimanda direttamente al giorno successivo, quando potremo provare sul cam-po i protagonisti di quest’evento: il cannocchiale Zeiss Victory HT con torretta balistica ASV+ ad ingrandimen-to 3-12 x 56, le carabine Sauer 202 calibro 308 Win e 303 Synchro XT cal 30-06 (equipaggiate con Victory HT 1,1 - 4 x 24) ed infine le cartucce Geco Express con palla da 165 grani. In più, per ravvivare un poco la circola-zione nelle spalle, spareremo anche con un Accuracy International il calibro 12,7 BMG e con un Blaser in .338 Lapua Magnum.

Il primo giorno: tiro in libertàLa prima delle due giornate viene impiegata per fami-liarizzare i giornalisti con i prodotti. Il nostro gruppo, composto da Jose Maria (spagnolo), Georg (tedesco), Elemér ( ungherese) ed il sottoscritto, inizia dallo stand Geco, in cui prendiamo contatto con le nuove munizio-ni prodotte dall’azienda tedesca. Di recente disponibili anche nelle armerie italiane, le munizioni Geco monta-

Nella foto in alto, Hannes Dikhoff di Geco ci illustra le prestazioni balistiche dei proiettili Express e Plus prodotti dall'azienda tedesca. Qui sopra, l'impressio-nante cavità permanente creata da un proiettile Geco Express 30-06 in un blocco di gelatina balistica.

Qui sotto, il comportamento dei proiettili Geco Express e Geco Plus.

Geco Plus.

Geco Express

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no due nuove tipologie di palla. Si tratta della Express, una munizione da caccia con punta in plastica partico-larmente adatta ai tiri a lunga distanza, e della “Plus” con palla di tipo “bonded”, ovvero con nucleo di piom-bo saldato alla blindatura, caratterizzata da una eccel-lente ritenzione della massa iniziale (perdita massima del piombo del 5%) e da una deformazione controllata. Si tratta di due tipologie di palla che vanno ad amplia-re la gamma delle munizioni da caccia Geco, finora di-sponibili con punta di tipo “soft-point”. Le prove sono state eseguite in blocchi di gelatina balistica che hanno consentito in alcuni casi anche di recuperare i proiettili, così da valutarne l’efficacia ed il comportamento quan-do attraversano bersagli simili, per densità, al corpo delle nostre prede abituali (cinghiali, caprioli, cervi).

In sostanza la palla Express è idonea al tiro su animali di media taglia ed è caratterizzata da una veloce espan-sione, anche alle basse velocità. E’ molto precisa ed è stata usata come munizione “ufficiale” dell’evento, im-piegabile senza problemi anche a 600 metri di distanza.La palla “Plus” è invece destinata a bersagli di grandi dimensioni, dove si vuole che palla si fermi all’interno del bersaglio scaricando tutta l’energia dentro l’anima-le: grazie al nucleo saltato alla blindatura perde pochis-simo peso e crea una cavità sufficiente a fermare sul posto la preda.Dopo la presa di contatto con i prodotti Geco passiamo ora agli stand di tiro ai bersagli in movimento: qui si im-piega la carabina Sauer 303 Synchro XT in calibro 30-06 sia su cinghiali a 50 metri che su cervi a 80.

Si tira dalla posizione distesa con arma in appoggio sullo zaino con Carabine Sauer S 202 calibro 308 Win.equipaggiate con ottica Zeiss Victory HT con torretta balistica ASV+.

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L’ottica montata è lo Zeiss Victory HT ad ingrandimento variabile 1,1 - 4 x 24, eccellente per la caccia in battuta. Noi lo regoliamo a 2,5 ingrandimenti. Eccellente l’im-bracciabilità di quest’arma, che fa uso di una calciatura sintetica con impugnatura a pistola con “thumbhole” e di appoggia guancia regolabile. Capito in pedana insie-me a Jose Maria e ci sfidiamo ad una riedizione di una finale Italia-Spagna. Alla fine finisce 9 a 9, con buona pace degli amici tedeschi che ci prendono in giro! A parte gli scherzi l’impressione ricevuta dalla Sauer 303 è molto buona: la calciatura Synchro la rende perfetta per questo genere di competizioni, lasciando al tiratore la possibilità di regolare l’appoggia guancia per trovare la miglior posizione. Molto affidabile la meccanica, con nessun inceppa-mento durante tutti i due giorni delle prove. In definiti-va la Sauer 303 pare uscita dal suo periodo di sviluppo per divenire un prodotto totalmente privo di difetti. Ec-cellenti l’imbracciabilità di questa nuova versione, l’er-gonomia (con un efficace sistema di disarmo del per-cussore) e la linea di mira costituita da tacca e mirino metallici con riferimenti luminosi.Il mattino passa veloce e nel pomeriggio prendiamo in-vece confidenza con il binomio Sauer 202 calibro 308 Win. equipaggiato con ottica Zeiss Victory HT con tor-retta ASV+. L’ingrandimento scelto è 3-12 x 56. Esso co-

stituirà l’equipaggiamento con il quale affronteremo la competizione nel giorno successivo.Mentre la carabina Sauer 202 è ben nota ai nostri letto-ri essendo sul mercato da almeno una ventina d’anni, l’ottica e la sua straordinaria torretta balistica meritano due parole in più.Anzitutto partiamo dal cannocchiale Victory HY, fa fa uso di speciali lenti High Trasmission (HT) di Shott. Questi cristalli ad altissima trasmissione, uniti alla tec-nologia del reticolo senza perdite di luminosità e al trattamento multistrato Carl Zeiss T* garantiscono un valore di trasmissione della luce pari al 95%, un livello che oggi è ineguagliato. Eccellente il punto luminoso al centro del reticolo, basato su un abbinamento di na-notecnologia e fibre ottiche, che offre la possibilità di essere regolato fino a diventare quasi invisibile. Anche alle massime distanze la copertura del bersaglio è mini-ma. I cannocchiali Victory HT che avevamo in dotazio-ne erano equipaggiati con la nuova regolazione rapida del reticolo ASV+. Questa torretta balistica consente, una volta azzerata l’ottica sulla distanza dei 100 metri e scelto uno dei nove anelli intercambiabili in grado di coprire la caduta dei proiettili di tutti i calibri disponi-bili, di compensare la caduta della palla con una sem-plice regolazione, così da mantenere sempre il centro del reticolo con il centro del bersaglio. Sul campo di

I tiratori in posizione distesa sparano alla distanza di 500 metri ad un bersaglio metallico abbattibile. Il risul-tato lo potete vedere nella pagina a destra: in moltissimi siamo andati a segno.

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Ulfborg il binomio Victory HT e torretta ASV+ ha dimo-strato ampiamente la sua validità, garantendo sempre una costanza e precisione eccellenti, rivelandosi facile da utilizzare, affidabile ed ergonomicamente ben con-cepito. In Danimarca abbiamo utilizzato il modello ad ingrandimento variabile 3-12 x 56, ma la linea Victory HT offre anche i seguenti modelli: 1,1 - 4 x 24 (per la battuta), 1,5 - 6 x 42 (per battuta e caccia vagante), 2,5 - 10 x 50 (il più versatile, impiegabile sia su bersagli in movimento che per il tiro dall’altana).Il pomeriggio scorre veloce, mentre ci cimentiamo al tiro su tutte le distanze, da 50 a 500 metri. La Sauer S 202 in accoppiata con il Victory HT si rivela un binomio eccellente per affidabilità e precisione. Con una nor-male carabina di serie, utilizzando le munizioni com-merciali Geco Express, siamo in grado di impegnare bersagli a distanze realmente elevate. L’ingrandimento massimo poi non è elevato (12 x), ma l’eccellente quali-tà delle lenti consente di vedere il bersaglio molto chia-ramente, anche grazie al punto luminoso centrale che può essere ridotto a dimensioni veramente minime.Infine, a pomeriggio ormai inoltrato, dopo aver sparato centinaia di colpi con le nostre Sauer S 202, ci ritrovia-mo anche a sparare a 600 metri con una carabina Bla-ser in .338 Lapua Magnum e con un Accuracy Interna-tional calibro 12,7 BMG.Il divertimento è massimo ed il rinculo relativamente contenuto del 12,7 mm mi stupisce: è la prima volta che sparo con questo calibro e sinceramente pensavo che il comportamento fosse più nervoso e punitivo per la spalla. Insomma, ci siamo preparati al meglio per la gara dell’indomani.

Il giorno della garaAnche oggi veniamo divisi in gruppi di quattro o cinque tiratori ed affidati ognuno ad un responsabile di una delle tre ditte che ci ospitano per questo straordinario week end: il nostro capo gruppo sarà Armin.Man mano che ci inoltriamo nella gara mi rendo conto che lo scopo della competizione è portare i tiratori al loro limite. Tutti gli spostamenti tra un poligono e l’altro vengono rigorosamente fatti a piedi: iniziamo alle 8 e finiamo che sono quasi le due del pomeriggio. Avremo percorso all’incirca una decina di chilometri sotto un sole inaspettatamente rovente. Le carabine sono prive di cinghia di trasporto, così c’è da risolvere un proble-ma in più. I primi venti minuti l’inconveniente appare di poco conto, ma vi assicuro che dopo tre o quattro ore che camminate nel sottobosco e tra le dune di sabbia la Sauer 202 sembra pesare dieci chili: non sai mai come trasportarla.In più ogni tiratore deve portare lo zaino (Zeiss ci ha omaggiato tutti i magnifici zaini in loden), poiché di-verse posizioni di tiro prevedono il tiro distesi con la carabina in appoggio. Per dar maggior consistenza allo zaino, oltre alle nostre cose e a ottanta cartucce da usare durante la gara, abbiamo tutti portato anche anche il cuscino. Non si ha una mano libera, poiché c’è da trasportare anche il treppiede da tiro, aggeggio che personalmente odio senza remore. Insomma, siamo carichi come muli e Armin non ci dà alcuna tregua: ap-pena finiamo di sparare ci fa muovere, tanto che a fine giornata saremo la prima squadra a terminare.Come ogni volta che si spara tanto con la carabina, pri-ma o poi ti scappa un colpo che riesci a gestire male: il

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Le prove da superare

Ecco l’elenco delle prove eseguite durante la gara del 8 luglio presso lo Skyttecenter di Ulfborg in Danimarca. Ove non specificato il tiro avviene con carabina Sauer 202 calibro 308 Winchester dotata di cannocchiale Zeiss Victory HT 3-12 x 56 con torretta balistica ASV+ e cartucce Geco Express con palla da 165 grani.

- Quattro piattelli a 25 metri con mire metalliche.In piedi a 25 metri due colpi su sagoma di bufalo con carabina Sauer Hatari calibro 458 Lott.Bersaglio mobile di cervo a 100 metri con carabina Sauer S303 Syncro XT cal 30-06, dieci colpi in cinque serie. Primo colpo di ogni serie a sagoma ferma, il secondo colpo su sagoma in movimento.Bersaglio mobile di cinghiale a 50 metri con Sauer 303 cal. 30-06, dieci colpi.Linea 1: 4 colpi su capriolo a 100 metri in ginocchio, 4 colpi su camoscio a 205 m distesi con appoggio sullo

zaino.Linea 2: 4 colpi su cinghiale a 50 metri in piedi senza appoggio, 4 colpi su volpe a 140 metri distesi senza ap-

poggio.Linea 3: 4 colpi su cinghiale a 65 metri con treppiede e mire metalliche, 4 colpi su capriolo a 95 metri seduti.

Infine 4 colpi a 580 metri.Linea 4: 4 colpi su moose a 105 metri seduti con appoggio su treppiede, 4 colpi a 325 metri su cinghiale distesi

con appoggio.Linea 5: 4 colpi su capriolo a 109 metri in ginocchio con il supporto di una sola gamba del treppiede, 4 colpi a

235 metri su volpe, seduti sull’altana.Linea 6: 4 colpi su capriolo a 164 metri distesi con appoggio, 4 colpi su moose a 238 metri distesi con appoggio.Linea 7: 4 colpi su volpe a 70 metri in piedi con treppiede, 4 colpi su cinghiale a 197 metri distesi con appoggio.

Totale: 86 colpi. Trasferimenti a piedi durante la gara: circa 10 Km. Durata: dalle ore 8,00 alle ore 13,20. 5 ore e 20 minuti.

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calcio ti urta violentemente la spalla, ti crea una dolo-rosa lesione e da quel momento lì in poi ad ogni colpo che tiri vedi le stelle. Ma questo è il meno, poiché, con l’intenzione di farti meno male e con la paura del do-lore, perdi inesorabilmente la tua concentrazione. Così almeno è capitato a me e da quel momento le mie pre-stazioni sono iniziate a calare vistosamente. Gli ultimi colpi li ho tirati stringendo i denti, poiché la spalla mi faceva disperare. Ironia della sorte, mi sono fatto male con un modesto .308 Winchester, mentre, sparando con il .338 Lapua Magnum, con il .485 Lott e con il 12,7 BMG, avendoli impugnati correttamente, non ho avuto alcun problema...Tuttavia, pur non riuscendo a mantenere le mie presta-zioni ad un buon livello per tutta la gara, non ho man-cato di stupirmi di alcuni risultati ottenuti: ho abbattu-to tutti e quattro i bersagli metallici a 580 metri ed ho fatto eccellenti rosate sia a 325 che 238 metri. Merito anche della semplicità di utilizzo della torretta balistica ASV+, che ti permette, una volta conosciuta la distanza del bersaglio, di sparare sempre con l’arma azzerata,

puntando sempre il centro del reticolo sul centro del bersaglio. Ed il reticolo illuminato di dimensioni estre-mamente ridotte consente sempre, anche alle distanze maggiori, di vedere il bersaglio con chiarezza. Ovvia-mente, per padroneggiare sempre con sicurezza que-sta tecnica, è indispensabile avvalersi di un telemetro laser, per sapere sempre quanti “click” dare alla torret-ta. Ne esistono alcuni che funzionano decentemente e costano circa 300 euro...

ConclusioniQuesto week end organizzato da Zeiss, Sauer e Geco ha permesso a tutti i giornalisti convenuti di prendere totale confidenza con i prodotti presentati. Alla fine per tutti c’è stata la conferma che quanto datoci in dotazio-ne rappresenta una delle migliori combinazioni attual-mente disponibili: abbiamo tirato in condizioni pratiche e sottoposti a stress a distanze comprese tra i 50 ed i 580 metri, ottenendo dal nostro equipaggiamento pre-stazioni che, almeno per ciò che mi riguarda, non posso che definire strabilianti. n