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48 Armi & Balistica ARMI LUNGHE PER UN NOBILE CARTIGLIO Eleganza, classe e funzionalità di Emanuele Tabasso [email protected] La caccia vede un deciso orientamento sulla canna rigata per insidiare gli ungulati e le Case con le maggiori tradizioni ampliano la loro proposta commerciale con fucili interes- santi nella tecnica e nella quotazione C he il nome Mauser rappresen una stella di prima grandezza nel panorama delle armi lun- ghe rigate è un fao assodato e ancora oggi la meccanica del mico Kar 98 resta per tan versi a far scuola, ma gus, esigenze, mode impongono dei mutamen. Ventuno anni dopo la fine del secondo conflio mon- diale nasce l’Europa 66, arma di successo deposita- ria di innovazioni rivoluzionarie; appresso i modelli 77, 94 e 96 da noi non hanno grandi fortune com- merciali. Si entra nel terzo millennio, i giochi socie- tari sparigliano le carte, la sede storica di Oberndorf di lì a poco non sarà più ava, e i nuovi proprietari presentano nel 2003 la M03 che sarà sul mercato l’anno successivo; ci entusiasma assai, si percepisce un’archibugeria nuova, al passo con i tempi, ma un baco subdolo ne rode la gradevolezza presso il gros- so pubblico italiano: il peso. Il demone di volare su per le montagne portando, come sentenziava il grande Pietro Colombano, un fucile leggero come un giunco e potente da abbat- tere le mura di Gerico, è oramai padrone di mols- simi cacciatori. La quotazione è proporzionale alla tecnologia di canna e tesna ouratore intercam- biabili e le prove allora esperite in poligono parlano sempre di precisione e funzionalità assai elevate: il modello rimane a lisno come fucile di verce del marchio, quello su cui sono presen gli studi elabo- ra, i legni di gran classe e un gran numero di calibri a disposizione. Arriviamo all’IWA 2013 e Mauser presenta il modello M 12. STUDI E SINERGIE DI GRUPPO A Norimberga la Casa offre una presentazione gior- nalisca in un padiglione esterno riservato: il nuovo modello piace molto e, appena possibile, siamo ad approfiare della cortesia della Bignami per un esa- me approfondito e una prova di ro. L’appartenenza del marchio al gruppo di cui fanno parte anche Sauer e Blaser consente di applicare al- cune soluzioni tecniche sperimentate e funzionali: insieme si nota una apprezzata ricerca esteca. L’incomodo del peso è risolto molto bene mante- nendo il castello di acciaio e il vincolo di chiusura fra culaa della canna e testa dell’ouratore: si sta nei 3.100 grammi per i calibri normali e 3.200 per i Magnum.

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per un nobilecartiglio

eleganza, classe e funzionalità

di Emanuele [email protected]

La caccia vede un deciso orientamento sulla canna rigata

per insidiare gli ungulati e le Case con le maggiori tradizioni

ampliano la loro proposta commerciale con fucili interes-

santi nella tecnica e nella quotazione

Che il nome Mauser rappresenti una stella di prima grandezza nel panorama delle armi lun-ghe rigate è un fatto assodato e ancora oggi la

meccanica del mitico Kar 98 resta per tanti versi a far scuola, ma gusti, esigenze, mode impongono dei mutamenti.Ventuno anni dopo la fine del secondo conflitto mon-diale nasce l’Europa 66, arma di successo deposita-ria di innovazioni rivoluzionarie; appresso i modelli 77, 94 e 96 da noi non hanno grandi fortune com-merciali. Si entra nel terzo millennio, i giochi socie-tari sparigliano le carte, la sede storica di Oberndorf di lì a poco non sarà più attiva, e i nuovi proprietari presentano nel 2003 la M03 che sarà sul mercato l’anno successivo; ci entusiasma assai, si percepisce un’archibugeria nuova, al passo con i tempi, ma un baco subdolo ne rode la gradevolezza presso il gros-so pubblico italiano: il peso.Il demone di volare su per le montagne portando, come sentenziava il grande Pietro Colombano, un fucile leggero come un giunco e potente da abbat-tere le mura di Gerico, è oramai padrone di moltis-simi cacciatori. La quotazione è proporzionale alla tecnologia di canna e testina otturatore intercam-

biabili e le prove allora esperite in poligono parlano sempre di precisione e funzionalità assai elevate: il modello rimane a listino come fucile di vertice del marchio, quello su cui sono presenti gli studi elabo-rati, i legni di gran classe e un gran numero di calibri a disposizione.Arriviamo all’IWA 2013 e Mauser presenta il modello M 12.

Studi e Sinergie di gruppoA Norimberga la Casa offre una presentazione gior-nalistica in un padiglione esterno riservato: il nuovo modello piace molto e, appena possibile, siamo ad approfittare della cortesia della Bignami per un esa-me approfondito e una prova di tiro.L’appartenenza del marchio al gruppo di cui fanno parte anche Sauer e Blaser consente di applicare al-cune soluzioni tecniche sperimentate e funzionali: insieme si nota una apprezzata ricerca estetica.L’incomodo del peso è risolto molto bene mante-nendo il castello di acciaio e il vincolo di chiusura fra culatta della canna e testa dell’otturatore: si sta nei 3.100 grammi per i calibri normali e 3.200 per i Magnum.

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Produttore: Mauser Jagdwaffen GmbH, Ziegelstadel 1, D-88316 Isny im Allgäu (Repubblica Federale di Germania); telefono +49 (0)7562 / 974 970, fax +49 (0)7562 / 974 9712; internet www.mauser.com, [email protected]: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ); telefono 0471.803000, fax 0471.810899; internet www.bignami.it, [email protected]: M 12Calibro: .270 Winchester (in alternativa: .22-250 Remington, .243 Winchester, .308 Winchester, .30-06 Springfield, 6,5x55 mm, 7x64 mm, 8x57 IS, 9,3x62 mm; Magnum: 7 Remington Magnum, .300 Winchester Magnum, .338 Winchester Magnum)Tipo: fucile a canna rigataFunzionamento: otturatore girevole scorrevole con ripetizione ordinariaChiusura: sei alette anteriori su due ranghi da tre ricavate a ribasso; mortise nella culatta della cannaCanna: lunghezza 560 mm (calibri standard) e 620 mm (Magnum), di acciaio; rigatura ottenuta per martellatura a 4 princìpi destrorsi con passo 1:10”Calciatura: monopezzo, di legno di noce grado 1-2 (o superiore per Magnum) oppure di polimero stampato con punti di presa di gomma morbida; per entrambi calciolo ammortizzanteCongegno di scatto: scatto diretto con grilletto unico tarato a 1.030 gCongegno di percussione: percussore con molla coassiale interno all’otturatoreCongegno di estrazione: estrattore a unghia con movimento ortogonale e molla di registro a filoCongegno di espulsione: espulsore a due bottoni a molla in testa all’otturatoreCongegno di sicurezza: sicura a leva con tre posizioni nel codolo dell’otturatore che blocca percussore, manubrio, scatto oppure percussore e scatto; pulsante laterale per svincolo dell’otturatore a fondo corsaAlimentazione: caricatore a pacchetto estraibile bifilare di polimero da 5+1 cartucce (calibri standard) o 4+1 (Magnum)Sistema di mira: tacca di mira a U con regolazione in deriva e mirino a grano con regolazione in elevazione; predisposizione per attacco dell’ottica con 4 fori filettati sul castello (compatibilità Remington)Materiali: acciaio forgiato e fresato per castello e otturatore; canna di acciaio al carbonioLunghezza: 106,5 cm (canna da 560 mm) o 112,5 cm (canna da 620 mm)Peso: 3.100 g circa, senza attacchi e ottica (calibri standard), 3.200 g (calibri Magnum)Finiture: lucidatura corpo centrale otturatore e brunitura delle parti restantiPrezzo: 1.790,00 € calciatura di materiale sintetico (calibri standard e Magnum); 1.990,00 € calciatura di legno; 2.120,00 € (calibri Magnum e calciatura di legno di grado superiore)

SchedA tecnica La meccanicaL’azione girevole-scorrevole a ripetizione ordinaria qualifica il sistema adottato su cui osserviamo una linea generale esterna più arrotondata, con raggi differenziati per l’anello e per il ponte: queste cur-vature si raccordano con i fianchi spianati, appena sporgenti dalla linea della calciatura, conferendo un effetto ribassato e filante assai raffinato.Le dimensioni longitudinali dei due estremi sono contenute, grazie al sistema di chiusura adottato, mentre la finestra è ampia per consentire un facile riempimento del caricatore mobile se si desidera la-sciarlo inserito.Anche la feritoia inferiore è necessariamente dila-tata per ricevere il serbatoio bifilare, tuttavia la ri-gidità, come noteremo nelle prove a fuoco, non ne risente perché il vincolo di chiusura è affidato a mor-tise ricavate direttamente nella culatta della canna in cui si serrano le sei alette a profilo conico su due ranghi ricavate per lavorazione a ribasso dal diame-tro massimo dell’otturatore: la sezione non soffre di rachitismo e pure questa soluzione giova alla rigidità del complesso.Nella testa notiamo poi la faccia ribassata in cui al-loggia stabilmente il fondello cartuccia, il foro del percussore contornato da due nottolini elastici, ado-zione mutuata da alcuni semiautomatici rigati che vanno per la maggiore.Cambia l’estrattore rispetto al modello precedente passando al tipo detto a ferro di cavallo con unghia di ampiezza non eccessiva, ma assai robusta e con mo-vimento ortogonale nella propria sede fresata entro una delle alette frontali: ben difficile che un bossolo

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Eleganza, classe e funzionalità caratterizzano il nuovo fu-cile a ripetizione ordinaria Mauser M 12, presentato dalla Casa di Isny im Allgäu all’IWA 2013 e da noi provato pres-so l’importatore Bignami nel calibro .270 Winchester

le sfugga. La molla di registro segue anch’essa solu-zioni viste sui semiautomatici sopra citati e su alcune carabine a ripetizione manuale di recente apparizio-ne: un filo armonico curvato sul cilindro passa nei fori della giusta coppia di alette terminando in quello

dell’unghia. Intuibile come il molleggio sia assicura-to e di resistenza millenaria: soluzione vantaggiosa rispetto a quella pur buona del fratello più anziano dotato di aletta pivotante.Il manubrio ha il braccetto rotondo rastremato, tra-

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Il tappo di culatta di forma appiattita con bordi bisella-ti, il ponte a doppio raggio, il ridotto vano aperto all’in-nesto con il manubrio denotano una riuscita ricerca-tezza formale. Il codolo del percussore rientrato indica la meccanica disarmata

Percussore armato, codolo rosso sporgente, leva della sicura in posizione 1 (F, per fuoco) e otturatore par-zialmente arretrato: elegante e funzionale il manubrio innestato nel cilindro e dotato di tradizionale e como-dissima nocca tonda

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dizionale e comodissima nocca sferica, innesto a caldo alla base anulare calettata al corpo centrale. Il rasamento con la linea posteriore del ponte si av-vale del nuovo tappo di culatta dalla forma a prisma schiacciato e a raccordi curvi che ricorda quello del-le carabine Dakota: consente, a otturatore chiuso, di avere una zona vuota davvero minima sempre a vantaggio dell’estetica che troviamo, in questo parti-colare, davvero ben riuscita.Proprio nel tappo di coda troviamo un’altra peculia-rità: la sicura a tre posizioni con levetta orizzontale che blocca stabilmente percussore e manubrio e ini-

bisce il sistema di scatto come quella detta a ban-diera del K98, consentendo però il montaggio molto basso dell’ottica. Comodissima da azionare anche ad arma impugnata e in mira, silenziosa, consente il porto sicuro ad arma carica e, nella posizione me-diana, l’estrazione della cartuccia camerata con la sicura inserita; il codolo rosso del percussore spor-ge avvisando della meccanica armata. Davvero una buona scelta, e correttamente realizzata.L’estrazione dell’otturatore a fondo corsa è possibile premendo un pulsante rotondo sistemato in una ri-entranza del fianco sinistro del castello.

Qui l’otturatore è chiuso, la meccanica armata e la sicu-ra nella posizione intermedia 2 che blocca percussore e scatto lasciando libero il manubrio dal braccetto ro-tondo rastremato con innesto a caldo alla base anulare calettata al corpo centrale

Infine, la sicura nella posizione 3 blocca stabilmente percussore, scatto e manubrio. Apprezzabile l’incas-satura e la smussatura del legno fra impugnatura e fusto: tutte lavorazioni che potremmo definire di qua-lità tedesca.

Otturatore estratto: possiede le prerogative oggi ri-chieste come la sicura positiva sul percussore, la pos-sibilità di estrarre la cartuccia con la sicura inserita, sei alette su due ranghi da tre per un angolo di aper-tura di circa 60 gradi e ricavate a ribasso dal cilindro

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La testa dell’otturatore molto incavata accoglie bene il fondello cartuccia: da rilevare la doppia espulsione a nottolini e l’unghia dell’estrattore a ferro di cavallo in-serita in una sede a incastro ricavata in una delle alette

Nella posizione protetta ma comoda all’uso di un pic-colo incavo sul fianco sinistro del castello è collocato il pulsante a molla su cui agire per ottenere lo svincolo dell’otturatore a fondo corsa

Ancora nella testa dell’otturatore si notano i doppi ran-ghi di alette con la decisa inclinazione per attuare in 60 gradi l’estrazione primaria. È visibile la molla a filo dell’estrattore nel suo percorso intorno al corpo e sotto una coppia di alette

La finestra di espulsione e, all’occorrenza, di carica-mento, è ben dimensionata e rifinita. Sul fianco sinistro accoglie la scritta che con nitida grafia indica marca e modello del fucile

La cannaIl nuovo sistema di fissaggio al castello vede il preri-scaldamento dell’anello e quindi la giunzione a cal-do della culatta della canna: con il raffreddamento le due parti restano stabilmente unite fra loro e dal fondo dell’anello stesso sporge il tassello che fun-ge da prisma di scarico delle forze. I nuovi metodi di lavorazione e del trattamento dell’acciaio ad alta temperatura consentono lavori di alta precisione, in particolare per avere uno spazio di testa appropriato e quindi un altro importante gradino verso la costan-za e la precisione.L’esterno della canna presenta una sezione rotonda con leggera rastremazione e diametro finale pari a 16,5 millimetri quindi sulla lunghezza di 56 centime-tri di un calibro normale come il .270 Winchester

che abbiamo provato, risulta una media sostanziosa, dove si guadagna in rigidità. La misura, davvero con-tenuta, ricalca quella delle Mannlicher Schönauer MC degli anni Sessanta.La rigatura a quattro princìpi destrorsi, martellata a freddo, mostra spigoli netti e piani lappati, una cor-retta coassialità con la camera di cartuccia da cui escono bossoli senza sfiancature e con bassissimo colletto di annerimento; il vivo di volata adotta l’in-vaso con leggera conicità – ci pare stia in quegli 11 gradi teorizzati come ottimali per l’uscita del proiet-tile – e inoltre un ulteriore sottile incavo mantiene arretrate le nervature.Considerando che il fucile non si userà solo per tiri in appoggio e quindi con ottica, sono montate le mire metalliche su due zoccolini rialzati: la tacca è spessa,

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inclinata, robusta, con visuale a U e vite orizzontale per il registro in deriva; il mirino a grano è ben visibi-le con regolazione in elevazione.

La caLciaturaRisulta evidente al primo sguardo una perfetta as-sonanza di linee fra la calciatura e la meccanica con il tema dominante del garbo e della contenutezza:

tutto perfettamente fruibile, tutto entro le misure dovute, senza eccedere.Il noce è di buon livello, pur non salendo ai gradi ele-vati, ma trovando piena rispondenza soprattutto nelle caratteristiche meccaniche, con fibre compatte e lavo-razione in favore di vena per un aspetto decisamente accattivante. Il tutto sposa linee regolari dove la fun-zione fa premio su certe scelte storiche, oggi meno

Il grilletto molto arcuato e arretrato consente di posi-zionare correttamente il dito di scatto anche a chi ab-bia mani corte. Robusta la guardia con ampio spazio per il tiro con i guanti: l’ergonomia è stata studiata in modo accurato

Rutilante la soletta del caricatore con il classico cartiglio Mauser sovrastato dai leoni e assai corretta l’incassatu-ra del bocchettone e del suo prolungamento nel fusto: i particolari eseguiti con massima precisione sono fra le caratteristiche apprezzabili del nuovo fucile

Il punzone del calibro, qui il .270 Winchester, è in-vece impresso sulla culatta della canna; accanto si osserva la sigla nazionale in ossequio alle disposi-zioni comunitarie in materia di tracciabilità delle armi da fuoco

Dopo tre misurazioni dello sforzo di trazione per lo sparo il dinamometro digitale Lyman denuncia una media di 1.030 grammi: soltanto in prova tuttavia si percepiscono costanza e pulizia di questo pac-chetto di scatto

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funzionali nei tiri lunghi con ottiche a forti ingrandi-menti: quindi una linea dritta per un ridotto impen-namento, calcio regolare con appoggiaguancia funzio-nale, pistola di congrua dimensione e inclinazione che assicura una presa stabile a mani di ogni misura, fusto a prisma con smussature nel raccordo con l’impugna-tura e asta arrotondata anche all’apice, con fondo pia-no per un tranquillo appoggio nel tiro a fermo.

Pratico anche il calciolo di gomma morbida ad assor-bimento di energia e le due magliette portacinghia: la prima proprio all’apice dell’asta in modo da man-tenere l’arma più aderente al dorso. Bello lo zigrino a passo medio fine con doppia bordatura, aderente alle mani anche se umide.La vernice a mezzo lucido, sufficientemente resisten-te ai graffi e agli agenti esterni, completa la finitura.

Il pacchetto caricatore, da quattro o cinque cartucce, è realizzato con un polimero caratterizzato da una inusitata resistenza agli urti e ai carichi; nella parte anteriore alla sede ricavata nel fusto si nota il tasto rigato per lo svincolo

La tacca di mira è standardizzata su diversi fucili te-deschi: spessa, inclinata, regolabile in deriva con una piccola vite, con visuale a U sufficientemente ampia per tiro mirato o alla corsa. Possiede insomma tutte le qualità richieste

Il cono del vivo di volata è intorno agli 11 gradi rite-nuti ottimali per garantire il miglior involo della palla; una piccola bisellatura mantiene ulteriormente arre-trato e quindi convenientemente protetto l’egresso della rigatura

Quando servono le mire metalliche, il mirino a grano incassato nello zoccolo di supporto si presenta fusi-forme, con visuale rotonda di ottone ed è regolabile in elevazione con una vite

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QuaLche coLpo e un commentoNel tunnel della Bignami proviamo i classici colpi per ricavare una rosata in spirito venatorio, quei tre col-pi di cui uno è già di troppo sul terreno di fronte al selvatico.

Sugli appoggi l’arma è molto stabile, si impugna con naturalezza e lo scatto diretto, regolato a 1.030 gram-mi con scarti minimi, si fa apprezzare per costanza e pulizia: il peso può apparire un po’ elevato, ma una minima attenzione consente di ottenere i risultati

Il calcio di forme classiche con pistola inclinata e coc-cia piana, nasello elevato, dorso lineare e appoggia-guancia funzionale. Il calciolo è di gomma morbida nera e la verniciatura a mezzo lucido, resistente ai graffi e agli agenti esterni

Su un fucile di contenute dimensioni calza perfettamente l’ottica

Zeiss Duralyt 2-8x42 in grado di soddisfare molte esigenze vena-

torie; l’arma è comunque predisposta con quattro fori filettati sul

castello a compatibilità Remington

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che il trinomio arma, ottica Zeiss Duralyt 2-8x42 e le cartucce RWS Teil Mantel Spitz da 8,4 grammi (130 grani) sono in grado di esprimere.Giudizio sintetico: assetto al tiro molto apprezzabile e minima percezione del rinculo, precisione perfetta-mente adeguata a ciò che oggi il cacciatore si atten-de, manovrabilità di otturatore e sicura senza il mini-mo intoppo e con quella scorrevolezza testimone di

una lavorazione molto accurata.A chiusura la quotazione, che parte da 1.790,00 euro per l’arma con calciatura sintetica, e sale a 1.990 per quella di legno e 2.120 per i calibri Magnum e legni di classe superiore. Rammentiamo che si chiama Mauser e che tale nome, iscritto in quel fenomenale cartiglio, ha trovato un degnissimo prosieguo nella nuova sede di Isny.

Il bersaglio ottenuto a cento metri in tunnel: conside-rati i parametri del calibro e del proiettile, ottimi per la caccia, ma non specifici per stringere particolarmente le rosate, possiamo dirci assai contenti del risultato

Le munizioni impiegate per la prova sono cartucce RWS Ultimate Performance Cartridges calibro .270 Winchester allestite con proiettile Teil Mantel da 8,4 grammi (130 grani)

L’asta sotto canna presenta una gradevole sezione af-fusolata che favorisce la presa a ogni tipo di mano, l’apice arrotondato e il fondo spianato per una stabile postura su appoggi vari