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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano Vasto Chieti RASSEGNA STAMPA Venerdì 27 febbraio 2015

Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano ... · 26-FEB-15 13:33 Appalti: monitoraggio Anticorruzione, 60% senza gara (2) (ANSA) - ROMA, 26 FEB - I dati, estratti dalla

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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2

Lanciano Vasto Chieti

RASSEGNA STAMPA Venerdì 27 febbraio 2015

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CHIETI Venerdì, 27 febbraio 2015

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Giovedì, 26 febbraio 2015

SANITA'

Il Tar: «il 25 marzo decisione sulla Rems a Guardiagrele» La Asl deve documentare la sua compatibilità con l’ospedale

Simone Dal Pozzo

GUARDIAGRELE. Il Tar Abruzzo ha comunicato che deciderà il 25 marzo prossimo sul ricorso contro la sistemazione provvisoria della Rems (la residenza per i malati psichiatrici detenuti, ndr) nell’ospedale di Guardiagrele. Infatti dalla documentazione Asl non appare che ci sia piena fruibilità e compatibilità di questa nuova struttura con il resto dell’attività sanitaria presente in ospedale. Entro quella data è «necessario che l’Amministrazione Asl chiarisca quanto sopra evidenziato mediante idonea relazione, con conseguente rinvio della trattazione dell’incidente cautelare come in dispositivo». Quindi, pur non avendo accolto la sospensiva richiesta, di fatto questa decisione potrebbe corrispondere al blocco dei lavori Asl per adeguare a Rems l’ex reparto di Psichiatria. Infatti – scrive il Tar – «l’interesse cautelare dei ricorrenti è, allo stato, ravvisabile nella garanzia della piena fruibilità della struttura ospedaliera in condizioni di sicurezza, condizionata alla circostanza che i locali da adibire a Rems restino fisicamente separati o separabili dal resto della struttura stessa». Questo aspetto non emergerebbe dalla documentazione agli atti. Al contrario dalla nota Asl depositata in data 21 febbraio 2015 si legge «il possibile uso della scala antincendio da parte dell’utenza Rems, in promiscuità con l’utilizzo del corrispondente vano scala da parte degli utenti del reparto destinato attualmente a Medicina-Geriatria-Lungodegenza, e dello spazio aperto separato da recintare, ugualmente promiscuo con gli usi di quotidiano approvvigionamento di derrate con passaggio del personale di servizio e di carrelli da trasporto in genere». Di qui la necessità di acquisire documentazione più precisa e la necessità di «un rinvio della trattazione dell’incidente cautelare come in dispositivo» e la richiesta alla «Asl resistente di ottemperare nei sensi di cui in motivazione», con il prosieguo della camera di consiglio il 25 marzo prossimo. Soddisfatto per la decisione l’avvocato Simone Dal Pozzo, da sempre bestia nera della Asl e delle decisioni dell’ufficio commissariale, sia con Chiodi che con D’Alfonso. «Il Tar ha in parte valutato positivamente i motivi del ricorso, anche se non ha considerato il fatto che, indipendentemente da questi aspetti tecnici, è la collocazione della Rems a Guardiagrele che ci trova contrari – spiega Dal Pozzo a PrimaDaNoi.it - poiché questo significherebbe l’impossibilità di proseguire con le attuali attività e di programmare quelle future. Il Tar con la sua ordinanza, infatti, dimostra che si pongono problemi seri sulla organizzazione di un servizio così delicato come la Rems, che non può essere chiaramente collocato all’interno di un presidio ospedaliero attraverso iniziative estemporanee. I problemi sono certamente di natura tecnica, ma non si può trascurare il tema generale della compatibilità con gli ambienti ospedalieri e del distretto di base». C’è ancora un mese di tempo per trovare una soluzione diversa, anche perché il problema delle collocazioni provvisorie è nazionale visto che non in tutte le regioni sono state trovate soluzioni definitive.

Sebastiano Calella

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Martedì, 24 febbraio 2015

dal governo

ANTEPRIMA/ Superamento Opg, in Unificata istruzioni e riparto per le misure alternative

A meno di un mese dalla scadenza fissata per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (31 marzo 2015) arrivano domani in Unificata due provvedimenti indispensabili per la «transizione» verso le misure alternative: la proposta di delibera Cipe sul riparto dei fondi (oltre 49 milioni di euro) destinati a coprire gli oneri del completamento del processo di superamento degli Opg e l'accordo Stato-Regioni sulle relative diposizioni. Riparto dei fondi. La proposta prevede di ripartire il 50% delle risorse sulla base della popolazione residente in ciascuna

regione e provincia autonoma al 31 gennaio 2013, il restante 50% sulla base del numero delle persone internate negli Opg al 31 dicembre 2013. L'erogazione degli stanziamenti è condizionata all'approvazione dei programmi regionali già presentati dalle Regioni per il completamento del processo di superamento degli Opg. I fondi copriranno i costi di progetti terapeutico riabilitativi, inclusi gli oneri per l'assunzione di personale qualificato. Le istruzioni tecniche. Il provvedimento in otto articoli si occupa di regolamentare l'assegnazione delle persone internate in misura di sicurezza detentiva alle strutture residenziali socio sanitarie (Rems). Entro il 15 marzo il ministero della Salute dovrà comunicare all'Autorità giudiziaria e al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria l'effettiva attivazione delle Rems. Sarà il Dipartimento a procedere ai trasferimenti. Sono previste iniziative formative da parte del Ssn per il personale delle Rems. Responsabili di tali strutture sono i direttori sanitari coadiuvati da personale sanitraio e amministrativo. L'accordo è sottoposto a monitoraggio.

Documenti

Il Riparto delle risorse 2014 per il superamento degli Opg

Accordo Stato-Regioni sulle disposizioni per il superamento degli Opg

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ATESSA Venerdì, 27 febbraio 2015

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Mercoledì, 25 febbraio 2015

Ospedale Atessa: D’Alfonso fissa incontro con Asl Chieti Posted By: Piergiorgio Stacchiotti

Atessa. Il commissario ad acta per la Sanità, Luciano D’Alfonso, fisserà per la prossima settimana un incontro con la direzione generale della Asl Chieti-Lanciano-Vasto per “trovare una quadra” sull’ospedale di Atessa. È stato lo stesso D’Alfonso a farsi promotore dell’iniziativa con il vertice Asl, che si svolgerà alla presenza dell’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, perché “non è nelle nostre intenzioni denudare la realtà che avete e, soprattutto, non intendo coltivare la disistima dei cittadini”.

La riunione odierna, conclusasi nella tarda mattinata, ha coinvolto una folta delegazione composta dai sindaci di Atessa, Mozzagrogna, Tornareccio, dal consigliere regionale, Mario Olivieri, dal capogruppo del Movimento per Atessa unita e coordinatore regionale di Abruzzo civico, Giulio Borrelli, da medici ed infermieri e dal rappresentate del Comitato dei cittadini che ha raccolto 5000 firme per il mantenimento del presidio ospedaliero di Atessa.

Una struttura che fornisce servizi di day surgery e di week surgery (piccola chirurgia). Inoltre, secondo l’atto organizzativo della Asl, proprio nel presidio di Atessa avrebbe dovuto trovare ospitalità una Unità complessa di riabilitazione aziendale, mai resa funzionante.

La delegazione ha quindi chiesto al Presidente di dare seguito alle indicazioni dell’atto organizzativo della Asl. D’Alfonso, dal canto suo, ha ricordato che la Giunta regionale “vuole scommettere sul ruolo significativo per l’economia della Regione del bacino di Atessa” già concretato con gli investimenti sulla banda larga e sull’infrastruttura viaria, per esempio, e “dietro questo – ha spiegato il Presidente – ci deve essere anche un presidio di prossimità, sapendo che ci sono delle regole da rispettare e queste regole devono riguardare l’appropriatezza di risposta alle domande e la elevata capacità di soddisfazione”.

D’Alfonso ha poi aggiunto che la “Regione Abruzzo è oltre il livello di perfomance tabellari sulla strada dell’uscita dal commissariamento” e questo si “tradurrà in un recupero integrale dell’autonomia dentro il quale possiamo rideterminarci”.

Il Presidente ha anche aggiunto che non solo “c’è la volontà di investire ma ci sono anche i soldi per farlo”, citando i 473 milioni di euro spendibili per l’edilizia sanitaria. “Noi – ha concluso il Presidente – siamo alle prese con un lavoro impegnativo che non ci fa piacere sempre così come è atteso, ma io non sono stato eletto per fare la Thatcher ma per essere Delors”.

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Mercoledì, 25 febbraio 2015

Forlì

"La Capocasa è illegittima. Annullate i suoi atti" Dalle Marche un siluro per l’ex direttore dell’Ausl: un consigliere

chiede di valutare se il suo operato è regolare

FORLI' - Lancia un siluro sulla sanità marchigiana e piomba direttamente sull’Ausl di Forlì, ora confluita nell’Azienda sanitaria unica della Romagna. L’ex direttore generale dell’Ausl di Forlì, Giulietta Capocasa, attualmente direttore amministrativo dell’Asur delle Marche, è al centro della mozione presentata lunedì scorso dal consigliere regionale delle Marche Umberto Trenta al presidente Gian Mario Spacca e all’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani. Capocasa è rimasta al vertice dell’Ausl di Forlì dal marzo 2012 - quando Licia Petropulacos fu chiamata a dirigere l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena - fino al 2013, al momento dell’istituzione dell’Ausl unica romagnola. Trenta chiede infatti all’assessore regionale delle Marche di valutare non solo “l’opportunità di sospendere Capocasa nel periodo necessario alla definizione della sua posizione” oggi nelle Marche, ma anche “di darne comunicazione alle Regioni Abruzzo ed Emilia Romagna, luoghi dove è stata direttore amministrativo e direttore regionale al fine della tutela degli atti dalla stessa adottati”. In sostanza, Trenta adombra il fatto che Capocasa abbia assunto alcuni degli incarici ricoperti in passato in maniera illeggittima. Dunque, potrebbero essere ritenuti illegittimi anche gli atti adottati nell’Ausl forlivese dove fu chiamata a 53 anni, per la sua laurea in giurisprudenza, e - come si leggeva nei comunicati ufficiali - per “una specifica formazione in programmazione, organizzazione e gestione delle Aziende sanitarie” e avere “maturato una consolidata esperienza di direzione nell’ambito di Aziende sanitarie, in Emilia-Romagna dal novembre 2009 con l’incarico di direttore amministrativo a Forlì”. Il consigliere Trenta nella mozione chiede una verifica della legittimità della procedura concorsuale per la nomina del dirigente amministrativo della zona di San Benedetto del Tronto”, Giulietta Capocasa, ritenendo perlomeno dubbio che l’Asl 12 delle Marche non dovesse dare corso alla procedura adottata per la copertura di quel posto, nel 2001. Procedura perfezionata nel 2004 dopodiché Capocasa fu nominata dirigente amministrativo. Il consigliere scrive ancora che nel 2006 Capocasa fu nominata direttore amministrativo dell’Asl di Chieti, in Abruzzo, senza avere uno dei requisiti necessari e cioè avere ricoperto per cinque anni una qualificata attività tecnico-amministrativa in enti o strutture pubbliche sanitarie pubbliche o private di medie grandi dimensioni.

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ECONOMIA ABRUZZO Venerdì, 27 febbraio 2015

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SULMONA Venerdì, 27 febbraio 2015

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Giovedì, 26 febbraio 2015

++ Appalti: monitoraggio Anticorruzione, 60% senza gara ++ Affidamento diretto per 34% importi. Authority, "una criticità" (ANSA) - ROMA, 26 FEB - Il 60% dei contratti pubblici viene stipulato in affidamento diretto e non con gara d'appalto, per un 34,66% dell'importo complessivo. E metà dei comuni capoluogo ha usato l'affidamento diretto nell'80% dei casi. Sono i dati del monitoraggio svolto dall'Anticorruzione guidata da Cantone, che segnala "una criticità" per "l'utilizzo eccessivo di tale procedura". (segue). BOS 26-FEB-15 13:33 Appalti: monitoraggio Anticorruzione, 60% senza gara (2) (ANSA) - ROMA, 26 FEB - I dati, estratti dalla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, si riferiscono alle procedure, di importo superiore a 40mila euro, effettuate nei venti comuni capoluogo di regione nel quadriennio 2011-2014, da cui è stato poi estrapolato il dato nazionale. Per ciascun comune e per ciascuna tipologia di contratto (lavori, servizi e forniture) è stata calcolata la percentuale di contratti pubblici affidati con procedura negoziata, in termini di numero e di importo, rispetto alla totalità dei contratti pubblici attivati nello stesso periodo. In gran parte dei comuni capoluogo di regione il ricorso alla procedura negoziata quale metodo di scelta del contraente è diffuso - spiega l'Authority - tant'è che circa la metà di tali comuni nel periodo 2011-2014 ha utilizzato tale criterio per l'affidamento di più dell'80% del numero di contratti, corrispondente a più di un terzo della spesa complessiva sostenuta per l'esecuzione di lavori e l'approvvigionamento di beni e servizi. I dati segnalano inoltre un aumento rispetto alla rilevazione effettuata nel quadriennio 2007-2011. (ANSA). BOS 26-FEB-15 13:34

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Giovedì, 26 febbraio 2015

Sanità: Fiaso (Asl e ospedali), finanziamenti squilibrati Programmazione solo in 9 regioni (ANSA) - ROMA, 26 FEB - Dietro i fallimenti delle spending review c'è un rovescio della medaglia fino a oggi mai indagato: quello delle inefficienze dei sistemi di finanziamento di Asl e Ospedali. E' quanto emerge da un'indagine del Laboratorio della Fiaso, la Federazione di Asl e Ospedali, sui sistemi di finanziamento regionali della Aziende Sanitarie e Ospedaliere nel 2011 e 2012, condotta con il Crea Sanità dell'Università Tor Vergata di Roma. Dallo studio emerge che l'allocazione delle risorse ad Asl e ospedali troppo spesso non e' aderente né ai fabbisogni sanitari del territorio, né ai costi di produzione dei servizi offerti e che la ripartizione dei fondi e' fuori dal contesto di programmazione dei Piani sanitari regionali in molte realtà. Solo in 9 regioni (Valle d'Aosta, Lombardia, Friuli, Lazio, Campania, Sicilia, Veneto, Marche e Basilicata) avviene infatti in un quadro di programmazione definito dai Piani sanitari regionali. In quelle sprovviste, sono le delibere di ripartizione dei fondi che identificano gli obiettivi, ma poche approvano la ripartizione prima della fine dell'anno che precede quello di competenza. Il sistema di remunerazione tariffaria (DRG) degli ospedali, inoltre, copre dal 30% al 70% dei costi reali della prestazione senza alcun vantaggio per chi e' efficiente nella gestionale e alla qualità dei servizi resi ai cittadini. "Il ruolo delle Regioni nel finanziamento di Asl, AO e IRCCS - commenta il Presidente Fiaso, Francesco Ripa di Meana - vive di una tensione tra tre differenti esigenze: incentivazione all'efficienza, bisogno di mantenere l'equilibrio finanziario e necessità di garantire l'erogazione di un servizio a tutela del diritto alla salute. Il sistema di finanziamento è quindi modellato in misura solo marginale sulla valutazione delle risorse necessarie per erogare livelli di salute individuati in sede programmatoria nazionale o regionale". (ANSA). Y09 26-FEB-15 12:03

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Giovedì, 26 febbraio 2015

Ebola: Oms, 99 nuovi casi in ultima settimana, 'ancora troppi' (ANSA) - ROMA, 26 FEB - Sono stati 99 i nuovi casi di Ebola registrati nell'ultima settimana, un numero più basso dei picchi dello scorso anno ma ancora troppo alto secondo i tecnici dell'Oms. Lo afferma l'ultimo bollettino dell'organizzazione, secondo cui ci sono troppi nuovi pazienti che non provengono da catene di trasmissione sconosciute. In totale i casi dall'inizio dell'epidemia sono quasi 24mila, con circa 9600 morti. Il paese più colpito è la sierra Leone, dove i progressi degli ultimi mesi sembrano finiti e sono stati registrati 63 nuovi casi, mentre in Guinea sono 35 e in Liberia soltanto uno, che peraltro deriva dai contatti di un paziente già noto. ''Riuscire a coinvolgere efficacemente le comunità rimane una sfida in diverse aree geografiche - si legge nel bollettino -. Quasi un terzo delle prefetture in Guinea hanno riportato almeno un incidente di sicurezza nella settimana fino al 22 febbraio. Un totale di 16 nuovi casi sono stati individuati in Guinea e Sierra Leone dopo i test post mortem di individui che sono morti nelle comunità, e questo indica che un numero significativo di individui è ancora impossibilitato o riluttante a cercare un trattamento''. (ANSA). Y91-NAN 26-FEB-15 12:14

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Giovedì, 26 febbraio 2015

Rischio morte prematura per due terzi fumatori Studio, pericolo raddoppia già con 10 sigarette al giorno (ANSA) - SYDNEY, 26 FEB - Un nuovo severo ammonimento sui danni delle sigarette viene da uno studio australiano, secondo cui due terzi dei fumatori abituali saranno uccisi dal vizio se non riescono a smettere in tempo. Secondo la ricerca dell'Australian National University, pubblicata sulla rivista BMC Medicine, fumare appena 10 sigarette al giorno raddoppia il rischio di morte prematura. E in media i fumatori muoiono 10 anni prima dei non fumatori. Lo studio di quattro anni, guidato da Emily Banks della Scuola di Epidemiologia e Salute della Popolazione dell'ateneo, ha esaminato lo stato di salute di oltre 200 mila persone partecipanti a uno speciale programma. "I tassi di mortalità fra i fumatori sono circa tre volte più alti di chi non ha mai fumato, sia negli uomini che nelle donne", scrive Banks. "Fra i forti fumatori i tassi di mortalità sono ancora più alti: si raddoppiano fra chi fuma circa 10 sigarette al giorno, rispetto ai non fumatori, e si moltiplicano per quattro o cinque volte per chi ne fuma 25 o più". Per contro, chi smette prima dei 45 anni può evitare i rischi maggiori. La ricerca indica che la durata media dell'abitudine al fumo di una persona è di 38,5 anni, mentre la maggioranza fuma per 35 o più anni, consumando almeno 15 sigarette al giorno. I risultati sono "un chiaro campanello d'allarme", afferma la studiosa. "Sapevamo che il fumo fa male, ma ora - conclude Banks - abbiamo prove dirette di come sia più dannoso di quanto finora ritenuto". (ANSA). XMC 26-FEB-15 10:20

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