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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano Vasto Chieti RASSEGNA STAMPA Martedì 7 febbraio 2017 www.asl2abruzzo.it facebook.com/asl2abruzzo (clicca su MI PIACE per ricevere gli aggiornamenti) twitter.com/asl2abruzzo

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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2

Lanciano Vasto Chieti

RASSEGNA STAMPA Martedì 7 febbraio 2017

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Martedì, 7 febbraio 2017

UNDER PRESSURE

Project financing ospedale Chieti: «Maltauro non potrebbe partecipare alla gara»

Il parere del direttore Spadano

CHIETI. Se la proposta del progetto di Finanza della Maltauro del nuovo ospedale di Chieti riuscisse a superare «il vaglio della ricevibilità formale», ovvero gli spigolosi scogli che si intravedono all’orizzonte, la Maltauro stessa non potrebbe comunque partecipare alla procedura di gara per la costruzione del nuovo nosocomio.

Lo scrive chiaramente il Direttore Affari Generali e Legali della Asl di Chieti, Stefano Spadano, nel suo parere inviato il 19 gennaio

scorso al direttore generale dell'azienda sanitaria, al direttore amministrativo al direttore sanitario e al responsabile del procedimento. Le carte fanno parte di un carteggio tra il presidente della Commissione Vigilanza Mauro Febbo e la Asl che ha dovuto rispondere nei giorni scorsi ai suoi dubbi. Il punto di vista di Spadano sconfessa quanto annunciato nei mesi scorsi dallo stesso presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, che nell’annunciare «controlli implacabili» rivelò: «ci sarà una gara europea alla quale parteciperanno tutti, compreso il promotore del progetto». Ma non la pensa così il direttore Spadano secondo cui la partecipazione alla procedura di gara da parte della società sarebbe assolutamente da scartare perché «attribuirebbe un indiscutibile vantaggio al proponente del project financing, essendo egli il primo ad aver approfondito tutti gli aspetti tecnici amministrativi e finanziari correlati al progetto» Ci sarebbe, per dirla sempre con le parole del direttore Spadano «una sproporzionata posizione di vantaggio in capo all’odierno proponente» che dunque verrebbe «automaticamente e inderogabilmente escluso ai sensi di legge». Una posizione che trova un appoggio anche in una relazione del 2014 della Corte dei Conti del Veneto proprio sui project financing di cui PrimaDaNoi.it aveva già scritto nei mesi scorsi. Secondo il procuratore regionale Carmine Scarano, infatti, «la proposta e la trattativa avanzata da una ditta specifica favoriscono la possibilità che poi sia proprio questa ad essere scelta rispetto ad altre proposte avanzate da ditte concorrenti». C’è da dire che al momento la gara d’appalto europea è ancora molto lontana in quanto sono ancora tanti gli scogli da superare. La Asl ha in animo di costituire un pool di tre esperti in materia giuridico-amministrativa che dovrebbe esprimere un parere sulla mancata comunicazione di cartelle Equitalia da parte della Maltauro L’intenzione era stata formalizzata il 29 dicembre scorso ma ad oggi non risulta ancora alcuna nomina anche perché il Rup sta completando le verifiche sulla regolarità formale della proposta. Ma addirittura secondo il direttore Spadano ci sarebbe un’unica via per uscire da questa impasse infernale: che Maltauro predisponga ex novo una nuova proposta per eliminare tutti le criticità del passato.

Ovviamente in questo modo se la proposta fosse conforme lo scenario sarebbe completamente diverso. Resterebbe comunque il fatto che la società verrebbe comunque esclusa dalla gara d'appalto successiva. I NODI DA SCIOGLIERE La proposta di progetto di finanza, all’atto della sua presentazione, risultava carente di regolare cauzione a garanzia dell’offerta e palesava anche incompleta allegazione di elementi tecnici quali i contenuti della relazione geologica, idrogeologica e sismica. Queste irregolarità sono state successivamente sanate e integrate. Ma nella verifica delle dichiarazioni sostitutive rese dal costituendo Rti Icm (Impresa Costruzioni Maltauro, in qualità di mandante) e Abp Nocivelli (in qualità di mandataria) sono emerse dichiarazioni di regolarità contributiva/fiscale difformi da quanto certificato invece dall’Agenzia delle Entrate di Vicenza. Cioè dichiarazioni diverse da quelle che si potevano evincere attingendo alla banca dati della Agenzia delle Entrate. Per tali difformità già la Asl di Chieti, in data 6 dicembre 2016, ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Chieti e all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione). A questo punto, all’interno della stessa Asl si è posto il quesito sulla accoglibilità della proposta; dalla lettura delle relazioni del Rup, Filippo Manci e del Direttore Affari Generali e Legali, Stefano Spadano, risulterebbe palese la impossibilità di accoglimento della proposta. Il Direttore dell'Ufficio Legale è molto chiaro e : «la proposta di Finanza di Progetto presentata in data 16 Luglio 2016 non può essere accolta in quanto in contrasto ai commi 8 e 7 dell’Art. 183 del D.Lgv n.50/2016. Nella fattispecie in sede di verifica è emerso che la mandataria (ICM S.p.A) contrariamente a quanto dichiarato versa nella ipotesi (irregolarità fiscali) di cui all'art.80, comma 4 sempre del D.Lgv n.50/2016. Tale impostazione - si legge nella nota di Spadano - si porrebbe in antinomia con i principi di cui alla normativa europea e, in particolare, alle direttive 2004/18/CEE ed alla direttiva 2014/24/UE e non sarebbe adesiva ai recenti orientamenti giurisprudenziali in tema di irregolarità contributiva e irregolarità fiscale, secondo cui, per quanto riguarda il principio della parità

di trattamento e dell’auto responsabilità»

LA REGOLARIZZAZIONE POSTUMA? NON SI PUÒ «È fin troppo evidente», continua Spadano, «che l'applicazione della regolarizzazione postuma finirebbe per consentire ad un'impresa di non preoccuparsi dell'esistenza a proprio carico di una irregolarità contributiva o fiscale, potendo essa confidare sulla possibilità di sanare in ogni caso il proprio inadempimento». Dunque, in attesa del pool di esperti il responso sembra chiaro: la proposta, arrivata come ricordano dall'Asl in via

assolutamente autonoma non essendo il progetto della costruzione del nuovo ospedale di Chieti presente negli strumenti di programmazione approvati dall’ amministrazione, così com’è, non può essere accolta per le «gravi violazioni analizzate».

Alessandra Lotti

Lunedì, 6 febbraio 2017

Meningite: morta a Chieti donna colpita forma non infettiva (ANSA) - CHIETI, 6 FEB - È morta nel primo pomeriggio presso l'ospedale di Chieti la donna di 51 anni affetta da una forma di meningite di tipo non infettivo. La donna, originaria della provincia dell'Aquila, era stata trasferita a Chieti dall'ospedale di Avezzano lo scorso 8 gennaio. Ricoverata nel reparto di Rianimazione del nosocomio teatino, la donna è sempre rimasta in prognosi riservata. (ANSA). M05-HNZ 06-FEB-17 19:04

AVEZZANO Martedì, 7 febbraio 2017

TERAMO Domenica, 5 febbraio 2017

Martedì, 7 febbraio 2017

++ A slot machine in ore di lavoro, 18 indagati medici ++ Operazione anti-assenteismo dei Cc in Azienda sanitaria Cosenza (ANSA) - ROGLIANO (COSENZA), 7 FEB - Giocavano alle slot machine o facevano la spesa; o, ancora, si occupavano di altre faccende private, sempre in orario di lavoro. Sono 18 i medici e dipendenti degli uffici di Rogliano dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza destinatari di altrettante misure cautelari, 4 sospensioni e 14 obblighi di presentazione, eseguite nell'ambito di un'operazione anti-assenteismo dei carabinieri. Le indagini dopo segnalazioni che lamentavano il comportamento disinvolto di alcuni dipendenti dell'Asp.(ANSA). Y0E-ATT 07-FEB-17 09:11 A slot machine in ore di lavoro, 18 indagati medici (2) (ANSA) - ROGLIANO (COSENZA), 7 FEB - I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Cosenza, Giuseppe Greco, su richiesta del sostituto procuratore di Cosenza, titolare del fascicolo Giuseppe Cava, del Procuratore Mario Spagnuolo e dell'Aggiunto, Marisa Manzini. Ogni giorno, secondo quanto documentato dai carabinieri della Compagnia di Rogliano, c'era qualcuno che si occupava di strisciare i cartellini per tutti. E questo consentiva ad alcuni di accompagnare i figli a scuola per poi tornare tranquillamente a casa, o svolgere attività nel proprio studio privato durante l'orario di servizio. Inoltre, i medici e dipendenti Azienda sanitaria provinciale, anziché trovarsi sul posto di lavoro, venivano visti anche per le vie della cittadina occupati nelle faccende più disparate, dal fare la spesa al supermercato fino ad arrivare a spendere il tempo pagato dai contribuenti giocando alle slot machine. (ANSA). Y0E-ATT 07-FEB-17 09:21 Assenteismo:indagati medici,6 mila ore filmati e 725 episodi (V."A slot machine in ore di lavoro, 18..." delle 9:11) (ANSA) - ROGLIANO (COSENZA), 7 FEB - Oltre 6 mila ore di filmati e più di 200 servizi di osservazione. E' l'attività realizzata dai carabinieri della Compagnia di Rogliano nell'ambito dell'operazione "All Walking" che ha portato all'emissione di 18 provvedimenti nei confronti di medici e dipendenti dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza in servizio a Rogliano. I militari, nel corso delle attività di monitoraggio dei dipendenti, hanno documentato 725 episodi di assenteismo.(ANSA). ATT 07-FEB-17 09:59

Lunedì, 6 febbraio 2017

ANSA/ Cgil, rischio taglio di oltre 400 mln a Fondo sanitario Sindacati, Lorenzin ci incontri; medici, campana a morto per Ssn (ANSA) - ROMA, 6 FEB - Un taglio fino a 480 mln di euro l'anno alla Sanità. E' questo il rischio denunciato dalla Cgil e dai medici di famiglia e che deriverebbe dalla mancata intesa tra le Regioni ed il governo in merito al contributo alla finanza pubblica per il 2017 da parte delle Regioni, previsto dalla Legge di Stabilità 2016. "C'è il rischio concreto di un taglio fino a 480 milioni sul Fondo sanitario - denuncia Stefano Cecconi, responsabile Politiche della Salute della Cgil nazionale -. La Legge di Bilancio 2017, infatti, stabilisce che le Regioni devono stipulare Intese con lo Stato per conseguire risparmi sulle spese, inclusa dunque la spesa sanitaria, per contribuire alla manovra finanziaria, secondo le cifre indicate nell'Intesa Stato Regioni dell'11 febbraio 2016. Si tratta di circa 480 milioni all'anno. Ora però il rinvio dell'Intesa Stato Regioni convocata il 2 febbraio 2017 su questo argomento, è un segnale di grande preoccupazione". La ragione, chiarisce, è che "in caso di mancata Intesa possono scattare i tagli lineari al Fondo sanitario nazionale. In mancanza di tale accordo, cioè - precisa - lo Stato decide dove intervenire per reperire tale somma, e sarà sulle voci di spesa regionale e principalmente proprio sulla Sanità". Rischio paventato anche dalla segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori, che rinnova al ministro della Salute Beatrice Lorenzin la richiesta, già avanzata unitariamente, di un incontro sui temi delle risorse e del personale. Infatti, "ci preoccupa la possibilità di ulteriori tagli al Fondo Sanitario Nazionale e la preoccupazione cresce - afferma - in vista della manovra correttiva e dopo l'esito dell'ultima Conferenza Stato-Regioni, in cui le Regioni a Statuto speciale si sono rifiutate di versare i previsti 422 milioni quale contribuzione alla finanza pubblica, rendendo plausibile una decurtazione del Fondo Sanitario". Contro la possibilità di nuovi tagli si schierano pure i medici di famiglia: "Il rischio di un taglio di oltre 400 milioni, senza un rapido accordo, sarà la campana a morto per il Servizio sanitario nazionale", avverte Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg). Di fronte ai dati "preoccupanti diffusi lo scorso anno che indicano nel nostro Paese una riduzione dell'aspettativa di vita e un aumento delle mori evitabili - sottolinea il leader sindacale - un ulteriore taglio di contribuzione al Fondo sanitario darebbe infatti un messaggio molto chiaro: è partito il countdown per il Servizio sanitario". Ma in pericolo, incalza il coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato Tdm-Cittadinanzattiva Tonino Aceti, sono anche i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea): "Per questo - afferma - rinnoviamo l'appello a tutte le regioni e al Governo affinché sui 113 miliardi di euro destinati al Fondo Sanitario nazionale per il 2017 non si arretri di una virgola. Queste sono le risorse previste nell'ultimo bilancio dello Stato e tali devono rimanere. Qualunque accordo diverso da quanto già previsto, e che vada a riduzione degli stanziamenti, non solo non ci troverebbe d'accordo, ma ci preoccuperebbe molto viste - conclude - le molteplici partite in ballo per i cittadini, a partire dalla effettiva praticabilità di quanto previsto nei nuovi Lea". (ANSA). CR 06-FEB-17 17:50

Lunedì, 6 febbraio 2017

>>>ANSA/ Mancano barelle, malata a terra, nuovo caso a Napoli Fotografata come a Nola. Direttore, nuovi lettini come fosse oro (di Angelo Cerulo) (ANSA) - NAPOLI, 6 FEB - Non c'è pace per la sanità campana. Non si è spenta l'eco per la vicenda dell'ospedale di Nola, quando nella notte tra il 7 e l'8 gennaio scorsi per il sovraffollamento del pronto soccorso due ammalati furono assistiti sul pavimento, che già si segnala un nuovo caso. Forse ha connotati in parte diversi di gravità ma ripropone, drammaticamente, il problema della qualità del servizio offerto, in particolare della mancanza di barelle. La vicenda, questa volta, viene portata in primo piano da Francesco Emilio Borrelli, presidente del gruppo consiliare regionale Campania Libera, Psi e Davvero Verdi, e riguarda il pronto soccorso dell'ospedale napoletano San Giovanni Bosco nel quale ha compiuto un'ispezione dopo una segnalazione. "Una donna era seduta su una sedia a rotelle ma è svenuta e, per farla riprendere, si è deciso di farla stendere per terra per il tempo necessario al rinvenimento e in attesa dell'arrivo di un lettino, di una barella'' racconta il consigliere regionale il quale dice di aver saputo che ''le nuove barelle attese sono ferme inspiegabilmente da tre mesi al confine con la Croazia''. Un contesto che, eufemisticamente, si può definire difficile e che riempie di amarezza le parole del direttore sanitario, Vito Rago. ''Aspettiamo le nuove barelle come fosse oro - dice all'ANSA - Le 45 che abbiamo in dotazione sono tutte occupate: 24 nel pronto soccorso, 21 nei diversi reparti''. Rago, commentando la vicenda (''ormai è di moda parlare dei malati curati per terra'' afferma) della paziente assistita sul pavimento per qualche minuto spiega: ''L'episodio che ha visto protagonista la signora - che ha avuto una lipotimia ma dopo qualche minuto era già stata sistemata sulla barella - si inserisce in questo contesto di precarietà e di crisi di molte strutture di pronto soccorso di Napoli, di duro impegno, di grande lavoro del nostro personale medico e paramedico''. ''Eravamo in attesa delle nuove 20 barelle - aggiunge Rago con amarezza - ma prima mi hanno detto che erano bloccate al confine con la Croazia, poi oggi mi è stato fatto sapere che sono state distrutte....Dunque, come ho detto, è come se fossimo in attesa dell'oro''. "Se sono state distrutte - afferma, dal canto suo, Borrelli - si faccia subito una nuova gara. A novembre la direzione dell'ospedale aveva chiesto l'acquisto di 20 barelle e 10 sedie a rotelle per il pronto soccorso''. E aggiunge: "Anche questo episodio dimostra che, a volte, nonostante le buone intenzioni e il buon lavoro, la burocrazia mette ostacoli e serve un impegno costante che, di certo, non possono garantire commissari esterni che non vivono in Campania". ''Ho constatato la situazione difficile in cui sono costretti a lavorare i medici e gli altri dipendenti dell'ospedale con i quali mi complimento perché garantiscono l'assistenza nonostante le difficoltà, ma è chiaro che c'è ancora tanto da fare, come è emerso anche nel corso del colloquio che ho avuto con Rago''. "Quel che è successo a Nola potrebbe accadere anche in altri ospedali perché, finché regna l'incertezza voluta dal ministro Lorenzin, non si sa mai chi è responsabile di quel che accade nella sanità campana''. Borrelli si augura che "queste nuove immagini convincano il ministro a rispettare la legge e ad affidare a De Luca il ruolo di commissario''. (ANSA) CER 06-FEB-17 20:52

Lunedì, 6 febbraio 2017

Un antitumorale aiuta a rigenerare cuore dopo infarto Esperimento su topi, migliora pompaggio e riduce cicatrizzazione (ANSA) - ROMA, 06 FEB - Un agente antitumorale in fase di sviluppo promuove la rigenerazione del cuore dopo un infarto e potrebbe aiutare a curare l'insufficienza cardiaca. A scoprirlo, i ricercatori dello University of Texas Southwestern Medical Center. Diversamente da quanto accade per altri organi, il rinnovamento delle cellule del cuore è molto ridotto, e per questo i danni causati da un infarto provocano cicatrici permanenti che si traducono in insufficienza cardiaca. Gli studiosi hanno però individuato che, a favorirne una rigenerazione sono gli inibitori Porcn. L'enzima Porcn (così chiamato perché gli embrioni del moscerino che ne sono privi assomigliano a un porcospino), è essenziale alla produzione di proteine WNT, che contribuiscono allo sviluppo del cancro ma promuovono la rigenerazione dei tessuti. Nel testare l'inibitore Porcn, spiega Lawrence Lum, professore associato di Biologia Cellulare e autore principale dello studio, "abbiamo osservato effetti negativi prevedibili, ma abbiamo visto con sorpresa che la divisione delle cellule del muscolo cardiaco risultava aumentata". Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno indotto attacchi di cuore nei topi che sono poi stati trattati con un inibitore Porcn. I risultati, pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences, hanno mostrato che, dopo il trattamento, i cuori dei topi avevano una capacità di pompaggio migliorata di quasi il doppio, rispetto a quelli non trattati. Inoltre è stata notata una riduzione della fibrosi, o cicatrizzazione tipica dei cuori danneggiati da infarto.(ANSA). YQX 06-FEB-17 13:43

Lunedì, 6 febbraio 2017

Aids: in Europa ogni anno 30 mila nuovi casi di infezione Ecdc, 1 persona su 6 non sa di essere sieropositiva (ANSA) - ROMA, 6 FEB - L'hiv rimane un problema importante di salute pubblica per i 31 paesi dell'Unione europea e dell'Area economica europea, visto che ogni anno vengono diagnosticati circa 30mila nuovi casi di infezione e sono circa 810mila le persone sieropositive rilevate nel 2015, pari allo 0,2% della popolazione adulta. Lo segnala il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), in occasione della conferenza organizzata nell'ambito del semestre di Presidenza maltese del consiglio dell'Ue. Gli uomini che hanno rapporti omosessuali sono la fascia di popolazione dove i nuovi casi di infezione continuano ad aumentare, così come sono a rischio anche i migranti per le difficoltà di accesso alle terapie. I dati indicano che nei paesi europei i casi di infezione vengono trattati precocemente ed efficacemente: circa 9 pazienti Hiv positivi su 10 sono infatti virologicamente soppressi. Tuttavia 1 persona su 6 non sa di essere sieropositiva, con evidenti conseguenze sul rischio di trasmettere l'infezione. Il maggior tasso di diagnosi tardiva si ha tra i tossicodipendenti. ''Se analizziamo i dati, possiamo vedere che l'Europa deve migliorare la sua risposta all'hiv in diverse aree. Due paesi su tre non hanno infatti fondi sufficienti per fare interventi di prevenzione'', rileva Andrea Ammon, direttore pro-tempore dell'Ecdc. Per ridurre il numero di nuovi casi, sono tre le aree su cui concentrarsi: ''dare la priorità ai programmi di prevenzione - continua Ammon - facilitare la diffusione dei test per l'hiv, ad esempio con l'auto-test, e rendere più facile l'accesso alle terapie''. (ANSA). Y85-MRI 06-FEB-17 15:51