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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano Vasto Chieti RASSEGNA STAMPA Sabato 13 giugno 2015

Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano ... · ricercatori dell'Università di Chieti (di cui fanno parte anche i medici Maria Elena Flacco e Lorenzo Capasso), insieme

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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2

Lanciano Vasto Chieti

RASSEGNA STAMPA Sabato 13 giugno 2015

Lunedì, 15 giugno 2015

Sigarette elettroniche aiutano a non riprendere a fumare Studio Università e Asl Chieti pubblicato su 'Plos One' (ANSA) - CHIETI, 12 GIU - Le sigarette elettroniche non facilitano né la cessazione né la riduzione del fumo da sigaretta tradizionale, ma possono essere molto utili per chi ha già smesso di fumare le sigarette classiche, perché aiutano a non riprendere a fumare: lo dicono i risultati preliminari - pubblicati sulla rivista internazionale "Plos One" - del primo studio al mondo su efficacia e sicurezza a lungo termine delle sigarette elettroniche, avviato nel 2013 da un gruppo di ricercatori dell'Università di Chieti. Il progetto, coordinato dal professor Lamberto Manzoli, è svolto in collaborazione con l'area Rapporti Università del Servizio aziendale professioni sanitarie Asl di Chieti, di cui è responsabile Giancarlo Cicolini, nonché con Asl di Pescara, Agenzia sanitaria regionale dell'Abruzzo, Università di Torino, Catania, Parthenope di Napoli, Sapienza e Cattolica di Roma, e Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano. Sono stati arruolati e saranno seguiti per 5 anni circa mille fumatori di ogni tipo (solo sigarette elettroniche, solo sigarette tradizionali o entrambe), per confrontare l'incidenza di patologie nei diversi tipi di fumatori e valutare se chi fuma sigarette elettroniche nel lungo termine non ritorna (o non comincia) a fumare sigarette classiche. "A 12 mesi dall'inizio dello studio - spiega Manzoli - il 61,9% dei fumatori di sole sigarette elettroniche continuava a non fumare quelle tradizionali, mentre poco più del 20% dei fumatori di tradizionali (con o senza elettroniche) ha smesso di fumare tabacco. L'uso delle sole sigarette elettroniche ha ridotto di circa 5 volte le probabilità di riprendere a fumare le tradizionali, mentre l'aggiunta di sigarette elettroniche al fumo tradizionale non ha determinato benefici. Non sono emersi effetti avversi di rilievo, ma i dati relativi alla sicurezza sono inevitabilmente preliminari. Abbiamo però quasi concluso la raccolta dei dati a 24 mesi, e siamo fiduciosi di poter avere dati utili entro pochi mesi". (ANSA). COM-SAS/RST 12-GIU-15 15:49

Sabato, 13 giugno 2015

SALUTE

Lo studio: «le sigarette elettroniche aiutano a non riprendere a fumare»

CHIETI. Le sigarette elettroniche aiutano a non riprendere a fumare, primi risultati in studio Università e Asl Chieti. Le sigarette elettroniche non facilitano né la cessazione né la riduzione del fumo da sigaretta tradizionale, mentre possono essere molto utili per chi ha già smesso di fumare le sigarette classiche, perché aiutano a non riprendere a fumare: è quanto emerge dai risultati preliminari, pubblicati sulla rivista internazionale Plos One, a 12 mesi dall’inizio del primo studio al mondo sull'efficacia e sulla sicurezza a lungo termine delle sigarette elettroniche, avviato nel 2013 da un gruppo di ricercatori dell'Università di Chieti. Il progetto, coordinato dal professor Lamberto Manzoli, è svolto in collaborazione con l’area Rapporti Università del Servizio aziendale professioni sanitarie della Asl di Chieti, di cui è responsabile Giancarlo Cicolini, nonché con la Asl di Pescara, l'Agenzia sanitaria regionale dell’Abruzzo, le Università di Torino, Catania, Parthenope di Napoli, Sapienza e Cattolica di Roma, e l'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano. Sono stati arruolati e saranno seguiti per cinque anni circa mille fumatori di ogni tipo (solo sigarette elettroniche, solo sigarette tradizionali, o entrambe), in modo da poter confrontare l'incidenza di patologie nei diversi tipi di fumatori, e valutare se chi fuma sigarette elettroniche, nel lungo termine, non ritorna (o non comincia) a fumare sigarette classiche. «A 12 mesi dall'inizio dello studio - spiega il professor Manzoli -, il 61,9% dei fumatori di sole sigarette elettroniche continuava a non fumare sigarette tradizionali, mentre poco più del 20% dei fumatori di sigarette tradizionali (con o senza sigarette elettroniche) ha smesso di fumare tabacco. L'uso delle sole sigarette elettroniche ha ridotto di circa cinque volte le probabilità di riprendere a fumare sigarette tradizionali, mentre l'aggiunta di sigarette elettroniche al fumo tradizionale non ha determinato alcun beneficio. Nel complesso, non sono emersi effetti avversi di rilievo, ma i dati relativi alla sicurezza sono inevitabilmente preliminari. Abbiamo però quasi concluso la raccolta dei dati a 24 mesi, e siamo fiduciosi di poter avere dati utili entro pochi mesi». Il docente tiene a sottolineare con soddisfazione come, nonostante gli scarsissimi fondi, un gruppo di ricercatori dell'Università di Chieti (di cui fanno parte anche i medici Maria Elena Flacco e Lorenzo Capasso), insieme all'Agenzia sanitaria regionale del’Abruzzo e alle Asl di Chieti e Pescara, stiano riuscendo a portare avanti con successo uno studio multicentrico tanto importante da avere, tra gli autori, il professor Walter Ricciardi (Commissario dell'Istituto Superiore di Sanità), la professoressa Roberta Siliquini (Presidente del Consiglio Superiore di Sanità), oltre a epidemiologi di fama internazionale come i professori Carlo La Vecchia, Stefania Boccia e Paolo Villari.

Martedì, 9 giugno 2015

SIGARETTA ELETTRONICA: RICERCATORI CHIETI, 'OK PER NON RIPRENDERE A FUMARE'

CHIETI - Le sigarette elettroniche non facilitano né la cessazione né la riduzione del fumo da sigaretta tradizionale, mentre possono essere molto utili per chi ha già smesso di fumare le sigarette classiche, perché aiutano a non riprendere a fumare: è quanto emerge dai risultati preliminari, pubblicati sulla rivista internazionale Plos One, a 12 mesi dall’inizio del primo studio al mondo sull'efficacia e sulla sicurezza a lungo termine delle sigarette elettroniche, avviato nel 2013 da un gruppo di ricercatori dell'Università di Chieti. Il progetto, coordinato dal professor Lamberto Manzoli, è svolto in collaborazione con l’area Rapporti Università del Servizio aziendale professioni sanitarie della Asl di Chieti, di cui è responsabile Giancarlo Cicolini, nonché con la Asl di Pescara, l'Agenzia sanitaria regionale dell’Abruzzo, le Università di Torino, Catania, Parthenope di Napoli, Sapienza e Cattolica di Roma, e l'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" di Milano. Sono stati arruolati e saranno seguiti per cinque anni circa mille fumatori di ogni tipo (solo sigarette elettroniche, solo sigarette tradizionali, o entrambe), in modo da poter confrontare l'incidenza di patologie nei diversi tipi di fumatori, e valutare se chi fuma sigarette elettroniche, nel lungo termine, non ritorna (o non comincia) a fumare sigarette classiche. "A 12 mesi dall'inizio dello studio - spiega il professor Manzoli - il 61,9% dei fumatori di sole sigarette elettroniche continuava a non fumare sigarette tradizionali, mentre poco più del 20% dei fumatori di sigarette tradizionali (con o senza sigarette elettroniche) ha smesso di fumare tabacco. L'uso delle sole sigarette elettroniche ha ridotto di circa cinque volte le probabilità di riprendere a fumare sigarette tradizionali, mentre l'aggiunta di sigarette elettroniche al fumo tradizionale non ha determinato alcun beneficio. Nel complesso, non sono emersi effetti avversi di rilievo, ma i dati relativi alla sicurezza sono inevitabilmente preliminari. Abbiamo però quasi concluso la raccolta dei dati a 24 mesi, e siamo fiduciosi di poter avere dati utili entro pochi mesi". Il docente tiene a sottolineare con soddisfazione come, nonostante gli scarsissimi fondi, un gruppo di ricercatori dell'Università di Chieti (di cui fanno parte anche i medici Maria Elena Flacco e Lorenzo Capasso), insieme all'Agenzia sanitaria regionale del’Abruzzo e alle Asl di Chieti e Pescara, stiano riuscendo a portare avanti con successo uno studio multicentrico tanto importante da avere, tra gli autori, il professor Walter Ricciardi (Commissario dell'Istituto Superiore di Sanità), la professoressa Roberta Siliquini (Presidente del Consiglio Superiore di Sanità), oltre a epidemiologi di fama internazionale come i professori Carlo La Vecchia, Stefania Boccia e Paolo Villari.

Venerdì, 12 giugno 2015

Studio di Asl e Università: «Le sigarette elettroniche aiutano a non riprendere a fumare»

I primi risultati della ricerca condotta dalla D'Annunzio e dall'azienda sanitaria Lanciano-Vasto-Chieti sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Plos One

LANCIANO. Le sigarette elettroniche non facilitano né la cessazione né la riduzione del fumo da sigaretta tradizionale, mentre possono essere molto utili per chi ha già smesso di fumare le sigarette classiche, perché aiutano a non riprendere a fumare: è quanto emerge dai risultati preliminari, pubblicati sulla rivista internazionale Plos One, a 12 mesi dall’inizio del primo studio al mondo sull’efficacia e sulla sicurezza a lungo termine delle sigarette elettroniche, avviato nel 2013 da un gruppo di ricercatori dell’Università D’Annunzio, al quale ha collaborato la Asl Lanciano-Vasto-Chieti.

Il progetto, coordinato dal professor Lamberto Manzoli, è svolto in collaborazione con l’area Rapporti università del servizio aziendale professioni sanitarie della Asl, di cui è responsabile Giancarlo Cicolini, nonché con la Asl di Pescara, l’Agenzia sanitaria regionale dell’Abruzzo, le Università di Torino, Catania, Parthenope di Napoli, Sapienza e Cattolica di Roma, e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano.

Sono stati arruolati e saranno seguiti per cinque anni circa mille fumatori di ogni tipo (solo sigarette elettroniche, solo sigarette tradizionali, o entrambe), per confrontare l’incidenza di patologie nei diversi tipi di fumatori, e valutare se chi fuma sigarette elettroniche, nel lungo termine, non ritorna (o non comincia) a fumare sigarette classiche.

«A 12 mesi dall’inizio dello studio il 61,9% dei fumatori di sole sigarette elettroniche continuava a non fumare sigarette tradizionali», spiega il professor Manzoli, «mentre poco più del 20% dei fumatori di sigarette tradizionali, con o senza sigarette elettroniche, ha smesso di fumare tabacco».

«L’uso delle sole sigarette elettroniche ha ridotto di circa cinque volte le probabilità di riprendere a fumare sigarette tradizionali, mentre l’aggiunta di sigarette elettroniche al fumo tradizionale non ha determinato alcun beneficio», continua Manzoli, «nel complesso non sono emersi effetti avversi di rilievo, ma i dati relativi alla sicurezza sono inevitabilmente preliminari. Abbiamo però quasi concluso la raccolta dei dati a 24 mesi, e siamo fiduciosi di poter avere dati utili entro pochi mesi».

Il docente tiene a sottolineare con soddisfazione come, nonostante gli scarsissimi fondi, un gruppo di ricercatori della D’Annunzio (di cui fanno parte anche i medici Maria Elena Flacco e Lorenzo Capasso), insieme all’Agenzia sanitaria regionale e alle Asl di Lanciano-Vasto-Chieti e Pescara, stiano riuscendo a portare avanti con successo uno studio multicentrico tanto importante da avere, tra gli autori, Walter Ricciardi dell’Istituto superiore di sanità, Roberta Siliquini del Consiglio superiore di sanità, oltre a epidemiologi di fama internazionale come Carlo La Vecchia, Stefania Boccia e Paolo Villari.

Venerdì, 12 giugno 2015

Le sigarette elettroniche aiutano a non riprendere a fumare, primi risultati in studio Università e Asl Chieti

Posted By: francesco rapino on: giugno 12, 2015 In: Cronaca Chieti

Chieti. Le sigarette elettroniche non facilitano né la cessazione né la riduzione del fumo da sigaretta tradizionale, mentre possono essere molto utili per chi ha già smesso di fumare le sigarette classiche, perché aiutano a non riprendere a fumare: è quanto emerge dai risultati preliminari, pubblicati sulla rivista internazionale Plos One, a 12 mesi dall’inizio del primo studio al mondo sull’efficacia e sulla sicurezza a lungo termine delle sigarette elettroniche, avviato nel 2013 da un gruppo di ricercatori dell’Università di Chieti. Il progetto, coordinato dal professor Lamberto Manzoli, è svolto in collaborazione con l’area Rapporti Università del Servizio aziendale professioni sanitarie della Asl di Chieti, di cui è responsabile Giancarlo Cicolini, nonché con la Asl di Pescara, l’Agenzia sanitaria regionale dell’Abruzzo, le Università di Torino, Catania, Parthenope di Napoli, Sapienza e Cattolica di Roma, e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano. Sono stati arruolati e saranno seguiti per cinque anni circa mille fumatori di ogni tipo (solo sigarette elettroniche, solo sigarette tradizionali, o entrambe), in modo da poter confrontare l’incidenza di patologie nei diversi tipi di fumatori, e valutare se chi fuma sigarette elettroniche, nel lungo termine, non ritorna (o non comincia) a fumare sigarette classiche. “A 12 mesi dall’inizio dello studio – spiega il professor Manzoli -, il 61,9% dei fumatori di sole sigarette elettroniche continuava a non fumare sigarette tradizionali, mentre poco più del 20% dei fumatori di sigarette tradizionali (con o senza sigarette elettroniche) ha smesso di fumare tabacco. L’uso delle sole sigarette elettroniche ha ridotto di circa cinque volte le probabilità di riprendere a fumare sigarette tradizionali, mentre l’aggiunta di sigarette elettroniche al fumo tradizionale non ha determinato alcun beneficio. Nel complesso, non sono emersi effetti avversi di rilievo, ma i dati relativi alla sicurezza sono inevitabilmente preliminari. Abbiamo però quasi concluso la raccolta dei dati a 24 mesi, e siamo fiduciosi di poter avere dati utili entro pochi mesi”. Il docente tiene a sottolineare con soddisfazione come, nonostante gli scarsissimi fondi, un gruppo di ricercatori dell’Università di Chieti (di cui fanno parte anche i medici Maria Elena Flacco e Lorenzo Capasso), insieme all’Agenzia sanitaria regionale del’Abruzzo e alle Asl di Chieti e Pescara, stiano riuscendo a portare avanti con successo uno studio multicentrico tanto importante da avere, tra gli autori, il professor Walter Ricciardi (Commissario dell’Istituto Superiore di Sanità), la professoressa Roberta Siliquini (Presidente del Consiglio Superiore di Sanità), oltre a epidemiologi di fama internazionale come i professori Carlo La Vecchia, Stefania Boccia e Paolo Villari.

Sabato, 13 giugno 2015

Controlli dei Nas negli ospedali, riscontrate carenze A Chieti, Atri e Avezzano. Ispezioni dopo segnalazioni cittadini (ANSA) - PESCARA, 13 GIU - Controlli dei Carabinieri del Nas di Pescara in alcuni ospedali della regione, dopo segnalazioni dei cittadini per sovraffollamento e caldo eccessivo: oltre al nosocomio di Avezzano (L'Aquila), dove i militari hanno trovato sequestrato in tre reparti più di 60 confezioni di farmaci scaduti, già pronti sui carrelli di emergenza e medicheria, le ispezioni hanno riguardato gli ospedali di Chieti ed Atri (Teramo), in cui sono state riscontrate carenze di vario genere. In particolare, a Chieti i Carabinieri del Nas, diretti dal capitano Domenico Candelli, hanno accertato la mancanza di zanzariere, di condizionatori e dei cartelli relativi al divieto di fumo. Mancanza di zanzariere e di aria condizionata anche nella struttura di Atri, dove, tra l'altro, è stata riscontrata la presenza di pulsanti di emergenza sui letti rotti. All'esito dei controlli, i militari hanno inoltrato informative ai sindaci competenti, affinché prendano i provvedimenti del caso. (ANSA). YM2-PRO 13-GIU-15 14:46

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LANCIANO Sabato, 13 giugno 2015

Venerdì, 12 giugno 2015

Asl2, Giornata del donatore di sangue, infopoint alla Villa Di Chieti sabato 13 e domenica 14 giugno 2015

12 giugno 2015 Krystel Di Pietrantonio | Attualità

News dalla Asl2 Lanciano – Vasto – Chieti | 12 giugno 2015. Due giornate per sensibilizzare i cittadini alla solidarieta’ attraverso la donazione: e’ questo il senso dell’iniziativa che si svolgera’ alla Villa Comunale di Chieti nei giorni di sabato 13 e domenica 14 giugno 2015, in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue. Dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 sara’ attivo un infopoint al quale i cittadini potranno rivolgersi per ottenere informazioni e materiale divulgativo. Ad accogliere i visitatori saranno i volontari dell’Avis della provincia di Chieti e personale sanitario della Asl Lanciano Vasto Chieti. Nella giornata di domenica, intorno alle ore 11, e’ prevista la presenza dell’assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci. Tra il 2010 e il 2014 il numero dei donatori in Abruzzo e’ cresciuto del 9,9% mentre le donazioni sono aumentate dell'8,6%. Si tratta di percentuali che attestano l'Abruzzo vicino ai valori medi riscontrati in Italia e in Europa. Lo riporta una nota diffusa, poco fa, dal servizio informativo della Asl2 Lanciano – Vasto – Chieti. Il contenuto della nota, della quale si riporta testualmente il contenuto completo, e’ stato divulgato, alle ore 14, anche mediante il canale web della Asl, sul quale ha trovato ampio spazio la notizia. Il maggior numero di donatori nella fascia di eta’ tra i 36 e 55 anni (72%) e’ di genere maschile anche se tra i giovani questa differenza si riduce considerevolmente (maschi 55%, femmine 45%).

CHIETI Sabato, 13 giugno 2015

PESCARA Sabato, 13 giugno 2015

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Sabato, 13 giugno 2015

Bimbo caduto dalla grata a Sulmona si sveglia dal coma Su Facebook foto e ringraziamenti per vicinanza sulmonesi (ANSA) - SULMONA (L'AQUILA), 13 GIU - Si è svegliato dal coma il bambino di 4 anni, di origine romena, che nel maggio scorso è caduto mentre stava giocando sotto gli occhi della madre, da una grata di una bocca di lupo sovrastante il parcheggio coperto di Santa Chiara a Sulmona: il piccolo ha riaperto gli occhi e riconosce chi è intorno al suo letto, nell'ospedale romano Bambin Gesù dove è stato trasferito in eliambulanza dall'ospedale di Pescara. Non muove ancora il lato destro del corpo, ma crescono le speranze che il bambino possa lentamente guarire. I medici valuteranno nei prossimi giorni se sarà necessario il ricorso ad un nuovo intervento chirurgico alla testa per rimuovere l'ematoma che continuerebbe a creare problemi al piccolo. I genitori hanno voluto dare loro stessi la bella notizia per ringraziare il grande affetto e la vicinanza dimostrata dai sulmonesi: lo hanno fatto affidando a un amico di famiglia alcune foto del loro bambino in ospedale postate poi su Facebook. "Alessio migliora vistosamente anche se ancora non parla e non muove il lato destro". Si legge nel post, "E ha iniziato a mangiare anche se imboccato solo dai genitori che lo fanno con molto amore! Mi hanno detto di mettere queste foto perché vi possa ringraziare lui personalmente anche se solo con il suo sorriso! Ora si dovrà vedere se operarlo e poi una lunga riabilitazione, ma comunque è lucido e riconosce e questo è già un miracolo! Grazie delle preghiere e l'amore dimostrato da tutta la città!". (ANSA). M10-HNZ 13-GIU-15 20:24

L’AQUILA Sabato, 13 giugno 2015

Sabato, 13 giugno 2015

ANSA/ Un clic e farmaco arriva a casa,da 1 luglio vendita online Per medicinali senza obbligo ricetta;un bollino qualità per siti (di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA, 13 GIU - Un clic dal pc ed il farmaco di cui abbiamo bisogno arriverà direttamente e comodamente a casa, ma con tutte le garanzie che si tratti di un prodotto sicuro e certificato. E' la 'rivoluzione', ormai alle porte, che prenderà il via dal prossimo 1 luglio quando, per effetto del recepimento della direttiva europea 2011/62/UE sui medicinali ad uso umano, anche in Italia le farmacie potranno vendere online i medicinali senza obbligo di prescrizione, dagli antidolorifici come l'aspirina agli antipiretici quali la tachipirina. A vendere online i farmaci saranno farmacie e parafarmacie attraverso siti contrassegnati però da un 'bollino di qualità', ovvero un logo del ministero della Salute, a garanzia dei cittadini. L'obiettivo è innanzitutto attuare una stretta contro i siti illegali, che in 7 casi su 10, secondo dati recenti, vendono farmaci che risultano contraffatti e potenzialmente pericolosi. Per questo, i siti di vendita online dovranno essere autorizzati e saranno contrassegnati da un logo comune che li renderà identificabili e, dunque, sicuri. Dal primo luglio, spiega Domenico Di Giorgio dell'Unità Prevenzione e Contrasto Contraffazione Medicinali dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), è ''finalmente regolamentata la vendita online dei farmaci in Italia, in linea con quanto avviene già in altri Paesi, e le farmacie autorizzate alla vendita online saranno gestite da operatori già autorizzati alla vendita sul territorio in Italia. I loro siti riporteranno un logo specifico, con un link all'elenco delle farmacie autorizzate a vendere in Rete che sarà gestito dal Ministero della Salute''. I cittadini potranno così essere certi che il sito cui si rivolgono sia autorizzato. Proprio per garantire la sicurezza, sottolinea il direttore generale Aifa Luca Pani, l'Agenzia del farmaco ''farà controlli costanti e monitorerà la vendita in Rete nell'ambito del sistema nazionale antifalsificazione dei medicinali già in atto e che, ad oggi, ha portato alla chiusura di centinaia di siti illegali''. Sicuramente, rileva, ''il grande vantaggio per il cittadino sarà la praticità, oltre alla garanzia di poter ordinare farmaci che siano sicuri''. La novità è un ''passo avanti positivo contro la contraffazione online'' anche secondo il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi: ''Sarà inoltre una possibile alternativa al recarsi in farmacia, ma non credo che porterà ad un aumento del consumo di medicinali'', ha osservato. Il vero punto di svolta sarà comunque il fatto che il cittadino potrà finalmente riconoscere quali sono i siti autorizzati ed evitare così i tanti siti illegali e le truffe in Rete, a partire dalle super offerte di medicinali a prezzi scontatissimi che, in realtà, come ha avvertito lo stesso Pani, ''spesso al loro interno non contengono neppure il principio attivo alla base della loro azione terapeutica''. Quanto al 'successo' che la modalità di vendita online potrà avere in Italia, è ancora presto per poter fare delle previsioni: ''Non sono ancora disponibili dati su quante siano le farmacie che adotteranno anche la vendita telematica. Ad ogni modo - afferma la presidente di Federfarma, Annarosa Racca - nel nostro Paese le farmacie sono presenti in modo capillare sul territorio, e questo potrebbe rendere il ricorso all'acquisto online limitato''. Senza contare, conclude, che l'acquisto di un farmaco è il più delle volte dettato dall'urgenza, e la modalità di vendita online non sarebbe la più immediata. CR/CAV

Sabato, 13 giugno 2015

>ANSA-FOCUS/ Immigrazione: nel 2015 casi di scabbia in 10% arrivi Ministero Salute, patologia non grave, nessun rischio epidemico (ANSA) - ROMA, 13 GIU - Crescono i casi di scabbia tra gli immigrati in arrivo sul territorio italiano, 4700 scabbiosi individuati sui 46mila sottoposti a controlli sanitari dai medici frontalieri nel 2015, ma si tratta di una patologia dermatologica ''non grave, per la quale c'è una terapia che consiste in un trattamento una tantum con farmaci o pomate a basso costo, e non si tratta di una epidemia''. Parola del direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute Ranieri Guerra che, in conferenza stampa nella sede di Lungotevere Ripa, ha tuttavia sottolineato ''il generale peggioramento, rispetto allo scorso anno, delle condizioni sanitarie dei migranti in arrivo. Risultano più 'pestati', al punto che crescono le ospedalizzazioni per stati febbrili, le polmoniti, i traumi, gli interventi pediatrici, e sono già 323 le gravidanze registrate dall'inizio dell'anno''. La scabbia, ha osservato Guerra, ''non è bella da vedere, ma è una patologia banale, con un acaro che crea prurito, e chi si gratta finisce per infettarsi con altri batteri, tantopiù in mancanza di acqua e condizioni igieniche sufficienti. Ma si guarisce con un trattamento singolo, che solo nei casi più manifesti va ripetuto per debellare definitivamente una patologia che è frutto di trasferimenti ammassati e di massicci arrivi. Finché i migranti sono nei campi di assistenza - ha sottolineato - la terapia contro la scabbia viene data, il problema può sorgere nella continuità assistenziali. Nelle stazioni andrebbe richiesto l'intervento delle strutture sanitarie territoriali''. In generale, ha aggiunto il direttore generale del ministero della Salute, ''con la fine di Mare Nostrum qualcosa si è inceppato nei controlli a bordo nave e sono al contempo peggiorate le condizioni sanitarie dei profughi in arrivo, 200 mila individui quelli sottoposti a check sanitario nel 2014 e nel primo semestre 2015. Di questi 75% sono uomini, 13% donne, e 12% i minori non accompagnati'' ha precisato Guerra. La sorveglianza dei medici ai confini, sia nei porti che a terra, ''permette di isolare le patologie più gravi e si può dire che lo sforzo dei 30 medici frontalieri che da soli presidiano alla sorveglianza sanitaria in tutti i porti siciliani è stato un successo. Nessun tipo di focolaio epidemico si è infatti verificato nella popolazione in generale. E questo è l'evidenza - ha concluso - di nessun tipo di rischio epidemico. Ma ben venga la richiesta espressa ieri dal ministro Lorenzin per potenziare con 60 medici i nostri uffici periferici''.(ANSA). MON 13-GIU-15 19:12

Sabato, 13 giugno 2015

Un bambino su 4.000 con MAR: futuro è l'ingegneria tissutale (ANSA) - ROMA, 13 GIU - Un bambino su 4.000 nasce con una MAR, una malformazione rara, ma non rarissima che colpisce l'apparato intestinale, ma anche quello uro-genitale. All'Università Statale di Milano per tutto il giorno i massimi esperti mondiale, riuniti dall'AIMAR Associazione Italiana Malformazioni Ano Rettali, nata 20 anni fa ad opera dell'attuale presidente Dalia Aminoff), si sono dati appuntamento per indicare ai pazienti e alle loro famiglie gli sviluppi dela chirurgia e della medicina in genere per questa tipo di patologia. La risposta a molti interrogativi è stata individuata nell'ingegneria tissutale: "In particolare la stampa in 3D può definire forme precise per ricostruire tessuti importanti come quelli della vagina- ha detto Alberto Peña, il "guru" delle MAR, arrivato appositamente da Cincinnati (Ohio) dove ha fondato il Colorectal Center, il Centro pediatrico più importante del mondo per queste malformazioni- o anche dell'intestino, o della vescica". In Italia esistono centri di eccellenza come il Policlinico di Milano con il primario chirurgo Ernesto Leva presente al convegno di Milano, quello di Treviso, di Roma o di Padova. CAV 13-GIU-15 14:34

Sabato, 13 giugno 2015

Sanità: Federanziani, con animali domestici 4 mld risparmi (ANSA) - MATERA, 13 GIU - La diffusione degli animali domestici, migliorando "significativamente le condizioni di salute delle persone", potrebbe far risparmiare alla sanità quattro miliardi di euro: il dato è stato presentato oggi, a Matera, dal del Centro studi Sanità in Cifre, durante il c coordinamento interregionale di Federanziani Senior Italia per il Sud. Il presidente di Federanziani senior Italia, Roberto Messina, ha spiegato che "i risparmi sono stati calcolati alla luce della riduzione dei costi legati alla gestione di alcune delle principali patologie croniche quali diabete, patologie cardiovascolari e depressione, possibile grazie alla diffusione degli animali domestici. L'attività fisica legata al possesso di un animale contribuisce alla prevenzione e al contrasto delle patologie metaboliche. La presenza di un animale da compagnia contribuisce alla riduzione dell'ipertensione oltre a rappresentare, soprattutto per gli anziani soli, un efficace mezzo di contrasto della solitudine e della depressione che spesso si associa ad essa". Il Sottosegretario alla salute, Vito De Filippo, ha detto che "bisogna far sì che nei prossimi anni nell'intero territorio nazionale, non con una geografia diversificata, gli anziani abbiano servizi uniformi e qualificati. Per ognuno di questi piani è doveroso il coinvolgimento ufficiale delle associazioni, nella compilazione dei programmi, e Federanziani è un interlocutore stabilmente presente in molti tavoli del Ministero della Salute per via dell'empowerment che può derivare dall'esperienza di questa federazione, il cui coinvolgimento è molto utile per i decisori pubblici". (ANSA). RES 13-GIU-15 14:15