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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL PROPOSTA N. 16897 DEL 06/10/2014 GIUNTA REGIONALE STRUTTURA PROPONENTE ASSESSORATO PROPONENTE DI CONCERTO Direzione Regionale: SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Area: INVEST. IN EDIL. SANIT., HTA E NUCLEO DI VALUTAZ. Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: (TONINELLO ORNELLA) (ORNELLA TONINELLO) (L. LE ROSE) (F. DEGRASSI) ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE (Zingaretti Nicola) ___________________________ IL PRESIDENTE ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 14/10/2014 prot. 707 ISTRUTTORIA: ____________________________________ ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE Assegnazione di fondi destinati all'acquisizione in urgenza di apparecchiature di media e bassa tecnologia in sostituzione di attrezzature non più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria del parco macchine in capo alle Aziende Sanitarie Ospedaliere ed IRCCS pubblici del Lazio, dedicati alle acquisizioni in urgenza - Importo complessivo € 21.000.000,00 a valere sul capitolo H22527 - annualità 2014 ___________________________ IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO Pagina 1 / 8 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 16897 DEL 06/10/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

Area: INVEST. IN EDIL. SANIT., HTA E NUCLEO DI VALUTAZ.

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(TONINELLO ORNELLA) (ORNELLA TONINELLO) (L. LE ROSE) (F. DEGRASSI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE

(Zingaretti Nicola)___________________________IL PRESIDENTE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 14/10/2014 prot. 707

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Assegnazione di fondi destinati all'acquisizione in urgenza di apparecchiature di media e bassa tecnologia in sostituzione diattrezzature non più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria del parco macchine incapo alle Aziende Sanitarie Ospedaliere ed IRCCS pubblici del Lazio, dedicati alle acquisizioni in urgenza - Importo complessivo €21.000.000,00 a valere sul capitolo H22527 - annualità 2014

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

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OGGETTO: Assegnazione di fondi destinati all’acquisizione in urgenza di

apparecchiature di media e bassa tecnologia in sostituzione di attrezzature non più

utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria

del parco macchine in capo alle Aziende Sanitarie Ospedaliere ed IRCCS pubblici del

Lazio, dedicati alle acquisizioni in urgenza - Importo complessivo € 21.000.000,00 a

valere sul capitolo H22527 - annualità 2014

LA GIUNTA REGIONALE

SU proposta del Presidente della Regione Lazio;

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;

VISTA la L.R. 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modificazioni, concernente la disciplina

del sistema organizzativo della Giunta regionale e del Consiglio;

VISTO il Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1, concernente l’organizzazione degli

uffici e dei servizi della Giunta regionale e successive modificazioni ed integrazioni;

TENUTO CONTO che l’art. 19 della L.R. n. 27 del 28/12/06, che indica, tra l’altro, le

disposizioni procedurali in materia di acquisizioni di attrezzature sanitarie al comma 2,

prevede che gli investimenti per l’acquisto di attrezzature comprendano attrezzature sanitarie

ad alta tecnologia, apparecchiature elettromedicali, attrezzature informatiche e relativo

software, nonché l’esecuzione dei lavori edili ed impiantistici necessari alla installazione delle

attrezzature e la manutenzione programmata delle attrezzature definita all’atto dell’acquisto;

TENUTO CONTO che l’art. 19, comma 8, prevede che le aziende sanitarie e gli I.R.C.C.S.

pubblici provvedano alla realizzazione degli interventi sulla base di criteri e modalità

uniformi individuati dalla Regione;

CONSIDERATO che l’art. 19, comma 10, ha istituito, nell’ambito della UPB H22, apposito

capitolo denominato “Programma straordinario di ammodernamento tecnologico del

patrimonio delle aziende sanitarie e degli I.R.C.C.S. pubblici, con lo stanziamento di 50

milioni di Euro per l’annualità 2007, 25 milioni di Euro per l’annualità 2008, 25 milioni per

l’annualità 2009;

CONSIDERATO che, con delibere di Giunta Regionale n. 241 del 21/04/2006, n. 449 del

18/07/2006, n. 25 del 18/08/2008, n. 499 del 28/10/2011 n. 473/2012, sono stati attribuiti alle

Aziende Sanitarie ed Ospedaliere e agli I.R.C.C.S. pubblici del Lazio fondi in conto capitale

per acquisto di attrezzature ed apparecchiature sanitarie;

CONSIDERATO che nel bilancio pluriennale, approvato con L.R. n. 20 del 23/12/11, è stato

confermato il capitolo H22527 di competenza della UPB H22, istituito nel 2007 ai sensi della

normativa di cui al punto precedente;

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CONSIDERATA la D.G.R. n. 431 del 14/07/2006 relativa al recepimento delle indicazioni

contenute nell’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano

del 28/03/06, relativa al “Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio

2006/2008, di cui, di cui all’art. 1, comma 280 della legge 23/12/05, n. 266”;

PRESO ATTO delle richieste avanzate dalle ASL relative ai “progetti speciali per

l’abbattimento delle liste di attesa” così come previsto dall’art. 12 della legge n. 27 del

28/12/06;

CONSIDERATI i bacini di utenza relativi ad ogni ASL, la dimensione e conformazione del

territorio;

TENUTO CONTO delle priorità indicate dalle aziende sanitarie locali e dagli I.R.C.C.S. nelle

richieste di finanziamento presentate;

CONSIDERATE le richieste di sostituzione delle apparecchiature dichiarate obsolete o per le

quali le Aziende dichiarano frequenti fermi delle stesse dovuti a ripetuti interventi di

manutenzione e riparazione;

CONSIDERATO che, così come previsto al comma 6, il programma dovrà prevedere criteri

di ripartizione delle risorse che tengano conto di un’equa distribuzione delle stesse su base

territoriale e alla luce della normativa regionale in materia di riordino delle reti ospedaliere;

TENUTO CONTO del piano di rientro approvato dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 149

del 06 Marzo 2007;

CONSIDERATO, che ai sensi dell’art. 10 dell’Intesa Stato/Regioni del 23.03.2005,

nell’ambito dei fondi residui assegnati alla Regione Lazio dallo Stato devono essere previsti

interventi di acquisto attrezzature sanitarie per un importo minimo del 15% del totale del

finanziamento assegnato;

PRESO ATTO dell’avvenuta attuazione del piano di riordino di cui al punto precedente,

concretizzatosi nei seguenti atti:

- Decreti del Commissario ad Acta di riordino della rete ospedaliera regionale:

U0056/2010 Rete dell’Assistenza Perinatale

U0057/2010 Rete delle Malattie Emorragiche Congenite

U0058/2010 Rete delle Malattie Infettive

U0059/2010 Rete Oncologica

U0073/2010 Rete Assistenziale dell'Emergenza.

U0074/2010 Rete dell'Assistenza Cardiologica e Cardiochirurgica

U0075/2010 Rete Assistenziale Ictus Cerebrale Acuto

U0076/2010 Rete Assistenziale Trauma Grave e Neuro-trauma

U0077/2010 Rete Assistenziale della Chirurgia Plastica

U0078/2010 Rete Assistenziale della Chirurgia Maxillo Facciale

U0079/2010 Rete Assistenziale della Chirurgia della Mano

U0083/2010 Rete integrata ospedale territorio per il trattamento del dolore cronico non

oncologico

U0084/2010 La Rete Assistenziale di Cure Palliative della Regione Lazio

U0080/2010 Riorganizzazione della Rete Ospedaliera Regionale

U0082/2010 Chiarimenti, integrazioni e modifiche al Piano Sanitario Regionale 2010

– 2012 di cui al Decreto del Commissario ad Acta n. 87/2009;

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U0090/2010 e s.m.i. “Requisiti minimi autorizzativi per l’esercizio delle attività

sanitarie e socio sanitarie” (All. 1), “Requisiti ulteriori per l’accreditamento” (All. 2),

“Sistema Informativo per le Autorizzazioni e gli Accreditamenti delle Strutture

Sanitarie (SAAS) – Manuale d’uso” (All. 3). Adozione dei provvedimenti finalizzati

alla cessazione degli accreditamenti provvisori e avvio del procedimento di

accreditamento definitivo ai sensi dell’art. 1, commi da 18 a 26 (Disposizioni per

l’accreditamento istituzionale definitivo delle strutture sanitarie e socio-sanitarie

private), Legge Regionale 10 Agosto 2010, n. 3;

U0113/2010 Programmi Operativi 2011 – 2012;

TENUTO CONTO, inoltre, delle indicazioni contenute nei seguenti atti:

- D.G.R. 420/2007 all. 2, lettera D - “Modifica e integrazione della DGR del 14 aprile 2007

n. 267. Ridefinizione della rete e dell’offerta dei servizi ospedalieri (intervento 1.2.4 Piano di

Rientro). Linee guida per la costituzione e lo sviluppo di reti assistenziali di alta specialità e di

emergenza (intervento 1.2.5 Piano di Rientro)”;

- D.G.R 433/2007 - “Indicazioni e interventi per la realizzazione di iniziative tese ad

integrare le attività sanitarie e sociosanitarie. Incentivazione dei processi di de-

ospedalizzazione nella Regione Lazio”;

- D.G.R. 160/2007 - “Stato di attuazione dei procedimenti amministrativi in materia di

edilizia sanitaria e modalità e termini per l’adeguamento delle strutture e delle attività

sanitarie e socio sanitarie ai requisiti autorizzativi di cui all’art. 5, comma 1, lett. a), L.R.

n.4/03 e successive modificazioni ed integrazioni”;

- D.C.A. U0087/2009 “Approvazione Piano Sanitario Regionale (PSR) 2010 – 2012”;

- D.C.A. U0008/2011 “Decreto del Commissario ad Acta n. 87/2009 recante

“Approvazione Piano Sanitario Regionale (PSR) 2010 – 2012” - Integrazioni e modifiche”;

TENUTO CONTO dei piani triennali degli investimenti trasmessi dalle Aziende Sanitarie,

Ospedaliere e dagli IRCCS pubblici del Lazio, in ottemperanza alle prescrizioni relative alla

trasmissione alla Regione Lazio del Bilancio preventivo economico, sulla base di quanto

indicato nella nota della Direzione Salute ed Integrazione Sociosanitaria n. 166575 del

13/12/2013 ai sensi dell’art. 128 del D.lgs 163/2006 dell’art. 25 del D.lgs 118/2011;

CONSIDERATO il DCA n. U00480 del 06/12/2013 “Definitiva Adozione dei Programmi

Operativi 2013 - 2015 a salvaguardia degli obiettivi strategici di Rientro dai disavanzi

sanitari della Regione Lazio”, nel quale si confermano i contenuti e gli obiettivi della

programmazione del rinnovo delle apparecchiature;

VISTO il DCA n. U00247 del 25/07/2014, avente ad oggetto: “Adozione della nuova edizione

dei Programmi Operativi 2013 - 2015 a salvaguardia degli obiettivi strategici di Rientro dai

disavanzi sanitari della Regione Lazio”;

TENUTO CONTO che con nota del Direttore della Direzione Salute ed Integrazione

Sociosanitaria n. 25664 del 16/01/2014 è stato richiesto alle Aziende Sanitarie e Ospedaliere e

agli IRCCS pubblici del Lazio di trasmettere la proposta progettuale relativa alle

apparecchiature sanitarie da acquisire in via prioritaria, per il biennio 2014 – 2015;

TENUTO CONTO che la Regione Lazio ha svolto una serie di incontri con le Direzioni delle

Aziende Sanitarie, Ospedaliere e degli IRCCS pubblici, nei quali sono state indicate le

seguenti direttive di riferimento di cui tenere conto nella formulazione del programma di

investimenti:

- sostituzione del parco tecnologico obsoleto non in grado di assicurare gli standard di

affidabilità previsti dalla normativa vigente;

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- attrezzature necessarie alla realizzazione di specifici piani e programmi regionali, con

particolare riferimento all’attivazione delle Case della Salute nei tempi indicati nella

normativa regionale in materia;

- attrezzature indispensabili alla creazione e al rafforzamento del sistema Hub&spoke;

CONSIDERATO che, in proseguimento ed adempimento di quanto disposto nei Programmi

Operativi è in corso di attivazione la III fase di finanziamenti relativi all’art. 20 L. 67/88 che

prescrive che gli interventi individuati - nuova costruzione, ristrutturazione, adeguamento e/o

messa a norma - saranno funzionali e funzionanti poiché è contestualmente garantita la

dotazione di arredi e attrezzature sanitarie in conformità alle disposizioni di cui all’art.10

dell’intesa attuativa dell’art.1, comma 173, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 che fissa al

15% dell’importo a carico dello Stato la quota minima delle risorse da destinare al

potenziamento ed ammodernamento tecnologico,

RILEVATO, pertanto, l’avvio del percorso procedurale destinato alla ratifica dell’accordo di

programma finalizzato all’assegnazione di importi riservati alla programmazione

dell’ammodernamento e dell’innovazione tecnologica di cui alla III fase dell’art. 20 L. 67/88;

RITENUTO OPPORTUNO, tuttavia, in visione dei tempi necessari per lo sviluppo dell’iter

procedurale legato alla programmazione degli interventi da inserire nella III fase di

finanziamenti ex art. 20 L. 67/88, assegnare un fondo minimo indispensabile all’acquisizione

in urgenza di apparecchiature di media e bassa tecnologia in sostituzione di attrezzature non

più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria

del parco macchine in capo alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere d IRCCS pubblici del

Lazio, ottemperare alle esigenze di somma urgenza riguardanti la sostituzione totale o parziale

delle attrezzature sanitarie con la costituzione di un fondo in conto capitale afferente al

capitolo di spesa H22527, per l’annualità 2014;

RITENUTO OPPORTUNO demandare alla Direzione Regionale Salute ed Integrazione

Sociosanitaria, l’approvazione dei piani di acquisizione delle attrezzature presentati dalle

ASL, AO e IRCCS, verificata la loro coerenza con il Piano di Rientro, e tenuto conto di

quanto sopra detto, al fine di consentire a queste ultime la trasmissione del progetto esecutivo

per l’approvazione prevista;

RITENUTO OPPORTUNO, pertanto, attivare un piano di rinnovo delle apparecchiature che

consenta di rispondere alle molteplici richieste di sostituzione, rinnovo e manutenzione

straordinaria di nuove attività diagnostiche e terapeutiche, compatibilmente con il Piano di

Rientro e con la normativa regionale vigente in materia di riordino delle reti ospedaliere, da

sviluppare in due anni e rendicontare entro il 31/12/2015 - con recupero delle somme

eventualmente non spese, da parte della Regione Lazio – rilevandosi, in linea generale,

l’esigenza di un ammodernamento tecnologico significativo del patrimonio complessivo in

capo alle Aziende pubbliche del Lazio, alla luce del succitato riordino dell’offerta sanitaria,

della attivazione delle Case della Salute e dei nuovi programmi di screening legati alla

prevenzione;

TENUTO CONTO che, così come disposto nell’articolato della DGR 412 del 24/09/2010,

avente ad oggetto: “Nucleo di Valutazione Regionale per l'esame preliminare dei progetti di

edilizia Sanitaria in attuazione del piano decennale di cui all'art. 20 legge 67/88 e del

programma AIDS di cui alla legge 135/1990 - Modifica Deliberazione di Giunta Regionale n.

760 del 06/07/2005…” l’esame dei piani di acquisizione e dei progetti esecutivi relativi alle

attrezzature finanziate con la presente Deliberazione, deve tenere conto del parere del Nucleo

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di Valutazione Regionale anche in qualità di Commissione preposta alle valutazioni di Health

Technology Assessment;

TENUTO CONTO che con la DGR 471 del 17/10/2012 avente ad oggetto: “Assegnazione di

fondi regionali alle Aziende Sanitarie, Ospedaliere e degli Istituti di Ricovero e Cura a

carattere scientifico pubblici per la predisposizione di piani di assetto generale e progetti

preliminari - comprensivi di indagini strutturali - per completo adeguamento a norma

antisismico ed impiantistico” è stato chiesto alle Aziende pubbliche del Lazio di rappresentare

una puntuale rilevazione del patrimonio immobiliare e del parco attrezzature sanitarie e

logistiche in capo alla propria Azienda che rilevi l’effettivo divario tra la situazione reale e la

condizione ottimale di esercizio delle prestazioni che le strutture devono offrire, in termini

tecnologici, di sicurezza e di ottimizzazione funzionale, nell’ottica della riorganizzazione

delle reti;

TENUTO CONTO che, così come indicato, nella nota n. 187902 del 23/12/2013 trasmessa a

tutte le Aziende, la Regione Lazio ha attivato le procedure necessarie alla definizione di un

piano di riorganizzazione dei fabbisogni territoriali dei grandi impianti elettromedicali per la

diagnosi e la terapia in accordo e a completamento dei Programmi Operativi 2013 – 2015 e

del riordino delle reti ospedaliere;

PRESO ATTO che con DGR 458 del 15/07/2014 avente ad oggetto “Semplificazione del

sistema di autorizzazioni all’acquisto di attrezzature sanitarie ed informatiche da parte delle

Aziende Territoriali ed Ospedaliere del Lazio ai fini di snellimento ed ottimizzazione delle

procedure amministrative regionali”, si è provveduto all’individuazione di un unico atto di

autorizzazione all’acquisto di attrezzature formalizzato nel parere favorevole espresso dal

Nucleo di Valutazione Regionale per gli Investimenti in Sanità, avente funzione unitaria di

autorizzazione della Centrale Acquisti - ai sensi della Declaratoria ex Determinazione

B03054/2013 - e di parere tecnico favorevole di LaiT – Lazio Innovazione Tecnologica per i

sistemi informativi - ai sensi dell’art. 23 della L. R. 2 del 27/02/2004 - per l’esperimento di

gare di importo superiore a € 20.000,00, IVA esclusa;

RITENUTO OPPORTUNO provvedere, con successivo atto dirigenziale, alla definizione

delle modalità attuative, di impegno e di pagamento del finanziamento di cui alla presente

Deliberazione;

PRESO ATTO del Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 1 Marzo 2007

“Individuazione delle tipologie di beni e servizi per le quali si applica il vincolo di

obbligatorietà di adesione alle Convenzioni – quadro” di cui all'art. 1, comma 449 legge 27

dicembre 2006, n. 296;

VISTA la L.R. 30 Dicembre 2013, n. 13 “Legge di stabilità regionale 2014”;

VISTA la L.R. 30 Dicembre 2013, n. 14 “Bilancio di previsione finanziario della Regione

Lazio 2014-2016”;

DATO ATTO che l’accantonamento di risorse a cui non seguirà un impegno proprio, nel

medesimo esercizio, darà luogo ad una economia di bilancio;

ACCERTATO che il capitolo H22527 del Bilancio di previsione della Regione Lazio per

l’annualità 2014 reca la sufficiente disponibilità per l’assunzione dell’impegno finanziario

relativo al presente provvedimento, per un importo complessivo di € 21.000.000,00 per

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l’assegnazione delle somme relative all’acquisizione di attrezzature tecnologiche, in conto

capitale, per ottemperare alle esigenze di urgenza nell’anno 2014;

RITENUTO OPPORTUNO pertanto, alla luce delle istanze rappresentate dalle Aziende in

risposta alla nota 25664 del 16/01/2014 e delle direttive di riferimento di cui tenere conto

nella formulazione dei programmi di investimenti, assegnare fondi destinati all’acquisizione

in urgenza di apparecchiature di media e bassa tecnologia in sostituzione di attrezzature non

più utilizzabili per vetustà od obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria

del parco macchine in capo alle aziende Sanitarie, Ospedaliere ed IRCCS pubblici del Lazio,

dedicati alle acquisizioni in urgenza per l’annualità’ 2014, gli importi a indicati nella tabella

di seguito riportata:

Azienda Cod. cred.

Importo assegnato per sostituzioni in

urgenza annualità 2014

1 Azienda USL ROMA A 24187 € 1.000.000,00

2 Azienda USL ROMA B 24272 € 1.000.000,00

3 Azienda USL ROMA C 24248 € 1.000.000,00

4 Azienda USL ROMA D 24188 € 1.000.000,00

5 Azienda USL ROMA E 23833 € 1.000.000,00

6 Azienda USL ROMA F 24190 € 1.000.000,00

7 Azienda USL ROMA G 24194 € 1.000.000,00

8 Azienda USL ROMA H 24189 € 1.000.000,00

9 Azienda USL VITERBO 24092 € 1.000.000,00

10 Azienda USL RIETI 24278 € 1.000.000,00

11 Azienda USL FROSINONE 24277 € 1.000.000,00

12 Azienda USL LATINA 24276 € 1.000.000,00

13 Azienda Policlinico Umberto I 57036 € 1.000.000,00

14 Azienda Policlinico Tor Vergata 61022 € 1.000.000,00

15 Istituti Fisioterapici Ospitalieri 2812 € 1.000.000,00

16 A.O. C.O. S. Giovanni Addolorata 25905 € 1.000.000,00

17 Azienda Ospedaliera S. Andrea 60046 € 1.000.000,00

18 A. O. C. O. S. Camillo-Forlanini 25957 € 1.000.000,00

19 INMI L. Spallanzani 30158 € 1.000.000,00

20 Azienda Ospedaliera S. Filippo Neri 25958 € 1.000.000,00

21 ARES118 89234 € 1.000.000,00

Totale € 21.000.000,00

DELIBERA

Per le motivazioni di cui in premessa, che integralmente si richiamano:

1. di assegnare fondi destinati all’acquisizione in urgenza di attrezzature sanitarie di media e

bassa tecnologia in sostituzione di apparecchiature non più utilizzabili per vetustà od

obsolescenza tecnologica e per la manutenzione straordinaria del parco macchine in capo alle

aziende Sanitarie, Ospedaliere ed IRCCS pubblici del Lazio, per l’annualità 2014, cosi come

di seguito riportati:

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Azienda Cod. cred.

Importo assegnato per sostituzioni in

urgenza annualità 2014

1 Azienda USL ROMA A 24187 € 1.000.000,00

2 Azienda USL ROMA B 24272 € 1.000.000,00

3 Azienda USL ROMA C 24248 € 1.000.000,00

4 Azienda USL ROMA D 24188 € 1.000.000,00

5 Azienda USL ROMA E 23833 € 1.000.000,00

6 Azienda USL ROMA F 24190 € 1.000.000,00

7 Azienda USL ROMA G 24194 € 1.000.000,00

8 Azienda USL ROMA H 24189 € 1.000.000,00

9 Azienda USL VITERBO 24092 € 1.000.000,00

10 Azienda USL RIETI 24278 € 1.000.000,00

11 Azienda USL FROSINONE 24277 € 1.000.000,00

12 Azienda USL LATINA 24276 € 1.000.000,00

13 Azienda Policlinico Umberto I 57036 € 1.000.000,00

14 Azienda Policlinico Tor Vergata 61022 € 1.000.000,00

15 Istituti Fisioterapici Ospitalieri 2812 € 1.000.000,00

16 A.O. C.O. S. Giovanni Addolorata 25905 € 1.000.000,00

17 Azienda Ospedaliera S. Andrea 60046 € 1.000.000,00

18 A. O. C. O. S. Camillo-Forlanini 25957 € 1.000.000,00

19 INMI L. Spallanzani 30158 € 1.000.000,00

20 Azienda Ospedaliera S. Filippo Neri 25958 € 1.000.000,00

21 ARES118 89234 € 1.000.000,00

Totale € 21.000.000,00

2. di demandare alla Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria l’approvazione

dei piani di acquisizione delle attrezzature presentati dalle ASL, AO e IRCCS, verificata la

loro coerenza con il Piano di Rientro, previo parere del Nucleo di Valutazione Regionale;

Con successivi provvedimenti adottati dalla Direzione Regionale Programmazione e Risorse

del Servizio Sanitario Regionale si provvederà all’impegno ed erogazione del finanziamento

suddetto sul capitolo H22527 del bilancio regionale - esercizio finanziario 2014 - per

l’importo complessivo di € 21.000.000,00;

Il presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione, che risulta

approvato all’unanimità.

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 17479 DEL 15/10/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI

Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(MICHELI GIACINTO) (MICHELI GIACINTO) (F. TOSINI) (M. MANETTI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

POLITICHE DEL TERRITORIO, MOBILITA, RIFIUTI

(Civita Michele)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Linee di indirizzo per la riforma della metodologia di calcolo delle tariffe di ingresso alle discariche e agli impianti di smaltimentoe trattamento dei rifiuti solidi, di cui al decreto commissariale n. 15 del 11.03.2005.

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

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17/10/2014 - prot. 712

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OGGETTO:Linee di indirizzo per la riforma della metodologia di calcolo delle tariffe di ingresso alle

discariche e agli impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti solidi, di cui al decreto

commissariale n. 15 del 11.03.2005.

LA GIUNTA REGIONALE

SU PROPOSTA dell’Assessore alle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti;

VISTA la L.R. 18 Febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e

disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”;

VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1 “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei

servizi della Giunta regionale”, e successive modifiche;

VISTA la L.R. 20 novembre 2001, n. 25, “Norme in materia di programmazione, bilancio e Contabilità della

Regione” e successive modifiche;

VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e successive

modificazioni;

VISTA la Legge Regionale 9 luglio 1998, n. 27, “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti”;

VISTA la Legge Regionale 05 dicembre 2006, n. 23, “Modifiche alla Legge Regionale 9 luglio 1998 n. 27

(Disciplina regionale della gestione dei rifiuti) e successive modificazioni;

PRESO ATTO che con Deliberazione del Consiglio Regionale 10 luglio 2002, n. 112, è stato approvato il

Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, come modificato dalla deliberazione del Consiglio

Regionale n. 14 del 18.01.2012;

PREMESSO CHE:

con propria deliberazione n. 5337 del 2 novembre 1999, la Regione Lazio si è dotata, in attuazione

dell’art. 29, comma 2, della legge regionale n. 27/1998, di una procedura per la determinazione delle

tariffe di accesso in discarica che quantifica il prezzo corrispettivo sulla base dei costi sostenuti in

fase di realizzazione, di esercizio e di post gestione;

con decreto commissariale n. 25 del 11.03.2005 è stata approvata una nuova metodologia di calcolo

delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani della Regione

Lazio, anche alla luce dell’entrata in vigore del D.Lgs. n. 36/2003;

che con deliberazione di giunta regionale n. 516 del 18.07.2008 il suddetto decreto commissariale è

stato recepito con provvedimento formale, tenuto conto della cessazione dello stato emergenziale

con cui era gestita la materia dei rifiuti nella Regione Lazio;

PRESO ATTO che, medio tempore, è entrato in vigore il testo unico sull’ambiente di cui al D.Lgs. n. 152 del

3 aprile 2006 che ha profondamente modificato la previgente normativa in materia di rifiuti ed tutela

ambientale di cui al D.Lgs. n. 22/1997 per cui sia la normativa regionale che i provvedimenti di attuazione si

appalesano non più conformi alla realtà gestionale del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti urbani,

come risultante dalla legislazione vigente, venendo meno in principio di effettività;

CONSIDERATO, pertanto, necessario, procedere ad una revisione complessiva della metodologia di calcolo

delle tariffe di accesso in discarica dovute dai Comuni conferenti e dai Comuni ospitanti attraverso una

completa riformulazione delle norme contenute del decreto commissariale n. 15/2005 e creare un nuovo

sistema che tenga conto dell’attuale realtà gestionale dei rifiuti urbani;

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RITENUTO, altresì, di considerare opportuno in sede di revisione della metodologia di calcolo di prevedere

due tariffe una per l’accesso in discarica e l’altra per il trattamento dei rifiuti a fronte di un’una tariffa

attualmente presente che non tiene conto della diversa tipologia di attività che portano al trattamento del

rifiuto e del suo definitivo smaltimento;

DELIBERA

1) di dare mandato alla Direzione Regionale “Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti” – Area “Ciclo

Integrato dei Rifiuti” di predisporre un provvedimento da sottoporre all’approvazione della Giunta

Regionale che determini una nuova metodologia di calcolo della tariffa di accesso in discarica dei

rifiuti urbani prodotti dalla Regione Lazio, che superi il carattere obsoleto del decreto commissariale

n. 15/2005;

2) di indicare come linee giuda dell’ intervento correttivo la previsione di due distinte tariffe di accesso

in discarica e di trattamento dei rifiuti urbani, tenendo presente la diversa attività che viene svolta dai

soggetti gestori del sistema integrato dei rifiuti prodotti dalla Regione Lazio.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 16229 DEL 25/09/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI

Area:

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(MONTANARO FRANCESCA) (GIANNI GIANFRANCESCO) (M. MANETTI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

POLITICHE DEL TERRITORIO, MOBILITA, RIFIUTI

(Civita Michele)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Comune di San Donato Val di Comino (FR). Variante al Piano di Zona PEEP in località "Palazzo" e al vigente Piano RegolatoreGenerale. Delibera di Consiglio Comunale n. 4 del 07.04.2014. Approvazione con prescrizioni.

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

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09/10/2014 - prot. 684

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OGGETTO: Comune di San Donato Val di Comino (FR).

Variante al Piano di Zona PEEP in località “Palazzo” e al vigente Piano Regolatore

Generale.

Delibera di Consiglio Comunale n. 4 del 07.04.2014.

Approvazione con prescrizioni.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessore alle Politiche del Territorio, della Mobilità e dei Rifiuti

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la legge urbanistica 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modificazioni;

VISTA il decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n. 8;

VISTA la legge regionale 5 settembre 1972, n. 8 recante “Norme per l’esercizio delle funzioni di

competenza della Regione Lazio in materia di urbanistica e di assetto del territorio” e successive

modificazioni;

VISTA la legge regionale 12 giugno 1975, n. 72 e successive modificazioni;

VISTA la legge regionale 2 luglio 1987, n. 36 e successive modificazioni;

VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta

e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e successive

modificazioni;

VISTO il Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta Regionale del 6

settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni;

PREMESSO che il Comune di San Donato Val di Comino (FR) è dotato di un Piano Regolatore

Generale approvato con D.G.R. n. 893 del 24.02.1987 e di successiva Variante Generale approvata

con D.G.R. n. 873 del 05.07.2002;

VISTA la deliberazione consiliare n. 4 del 07.04.2014 con la quale il Comune di San Donato Val di

Comino ha adottato la variante al Piano in argomento e conseguentemente al Piano Regolatore

Generale vigente;

ATTESO che a seguito della pubblicazione degli atti, avvenuta nei modi e forme di legge, non sono

state presentate osservazioni come si evince dalla nota del Comune di San Donato Val di Comino

datata 06.05.2014;

VISTE le note datate 06.05.2014 con le quali, relativamente al terreno individuato in Catasto al Fg.

12, mappali nn. 145 (parte) – 986 (intera particella) – 1004 (parte) – 1167 (intera particella) –

1255 (intera particella), 1256 (intera particella) – 1201 (intera particella) – 1200 (parte) oggetto

della Variante di che trattasi il Sindaco del Comune di San Donato Val di Comino:

- Ha attestato che il terreno citato non è gravato da uso civico;

- Ha attestato che il medesimo terreno non ricade in zona SIC, ZPS ed è esterno alla fascia di

protezione del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (PNALM);

- Ha attestato e successivamente comunicato, con nota n. 2119 del 12.05.2014, alla Direzione

Regionale competente che la Variante in oggetto per tipologia e dimensioni degli interventi

proposti non costituisce impatto significativo sull’ambiente e dunque è da considerare non

soggetta alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica ai sensi della D.G.R. n. 169/2010

“Disposizioni operative in merito alle procedure di VAS” punto 1.3 ambito di applicazione c. 5

lett. g);

VISTA la determinazione n. G10060 del 11.07.2014, con la quale la Direzione Regionale

Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative – Area Difesa del Suolo e Bonifiche, ha espresso

parere favorevole, ai sensi dell’art. 89 D.P.R. 380/2001 e della D.G.R. 2649/1999, per la Variante ai

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sensi dell’art. 4 delle L.R. 36/1987 del Piano di Zona PEEP nel Comune di San Donato Val di

Comino (FR), località Palazzo, con il rispetto delle seguenti prescrizioni:

1. Siano rispettate le indicazioni riportate nella Relazione Geologica redatta dal geol. Luigi Rossi.

2. La regimazione delle acque, particolarmente nella fase di cantiere, dovrà essere garantita da

idonee linee di raccolta e smaltimento, convogliate verso punti di minimo morfologico.

3. Il materiale di risulta delle lavorazioni dovrà essere smaltito in ottemperanza della normativa

vigente.

4. La progettazione e la realizzazione di qualsiasi opera dovrà essere eseguita nel più assoluto

rispetto delle norme tecniche vigenti in materia di costruzioni in zona sismica, con particolare

attenzione a zone dove sono possibili amplificazioni sismiche, e in particolare:

- D.M. Min. LL.PP. 11/3/1988 "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce,

la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la

progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di

fondazione" con particolare riguardo alla verifica di stabilità in condizioni statiche e dinamiche

per tutti gli interventi su pendio;

- D.G.R.L. n. 2649 del 18/05/1999;

- D.M. Infrastrutture 14/01/2008 e circolare applicativa del 2 febbraio 2009;

- DGR Lazio 387/09 e DGR 835/09.

- Regolamento Regione Lazio 2/2012 e ss.m.ii.

5. Il proponente dovrà verificare se l’intervento rientra tra quelli soggetti a Verifica di Impatto

Ambientale o a Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi della Direttiva 85/377/CEE e ss.

mm. e ii. e del D.Lgs. 4/2008.

6. Qualora si realizzino perforazioni che si spingano oltre i 30 metri dal piano di campagna, il

Committente (in solido con l’impresa esecutrice dei lavori) è obbligato all’osservanza della

legge n. 464/84 e quindi, utilizzando esclusivamente l’apposita modulistica reperibile dal sito

internet www.isprambiente.it, a trasmettere all’I.S.P.R.A. – Servizio Geologico d’Italia –

Dipartimento Difesa del Suolo – Geologia Applicata e Idrogeologia – Via Vitaliano Brancati, 48

– 00144 Roma, comunicazioni di inizio (Mod. 1), eventuali sospensioni (Mod. 2), riprese (Mod.

3) e fine indagine (Mod. 4 e 4 bis). L’inosservanza della sopracitata legge 464/84 è sanzionabile

con ammenda ai sensi dell’art. 3 della citata legge.

CONSIDERATO che gli atti relativi alla Variante al Piano di Zona PEEP in questione, presentati

alla Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, sono stati sottoposti, ai sensi

dell’art. 4 della L.R. n. 36/87, all’esame dell’Area Urbanistica e Copianificazione Comunale

(Provv. FR - LT);

VISTA la relazione n. 301651 del 10.09.2014 allegata alla presente delibera quale parte integrante

(Allegato “A”), con la quale la predetta Area ha espresso, in merito alla Variante in argomento,

parere favorevole per i motivi nella stessa riportati;

RITENUTO di condividere e fare propria la sopracitata relazione dell’Area Urbanistica e

Copianificazione Comunale (Provv. FR - LT) della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica,

Mobilità e Rifiuti che si allega quale parte integrante alla presente delibera (Allegato “A”);

D E L I B E R A

per le motivazioni espresse in premessa, che formano parte integrale e sostanziale della presente

deliberazione, di approvare, ai sensi dell’art. 4 della L.R. 36/87, la Variante al Piano di Zona PEEP

in località “Palazzo” e al vigente Piano Regolatore Generale, adottata dal Comune di San Donato

Val di Comino (FR) con deliberazione del Consiglio Comunale n. 4 del 07.04.2014, per i motivi

contenuti nella relazione dell’Area Urbanistica e Copianificazione Comunale (Provv. FR - LT) della

Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, prot. n. 301651 del 10.09.2014, che

forma parte integrante della presente deliberazione cui è allegata sotto la lettera “A”, ed in

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conformità con le prescrizioni di cui al parere in premessa riportato, nonché a quelli delle altre

amministrazioni competenti per materia acquisiti nel corso del procedimento.

La variante è vistata dal Dirigente dell’Area Urbanistica e Copianificazione Comunale (Provv. FR –

LT) della Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti nei seguenti elaborati:

- Tav. A Relazione

- Tav. B Computo metrico estimativo

- Tav. C Calcolo delle superfici e degli standards urbanistici

- Tav. D Norme tecniche di attuazione

- Tav. E Piano particellare

- Tav 01 Estratti: C.T.R. – Catastale – P.R.G. – P.E.E.P. approvato – P.T.P. – P.T.P.R. indici-

Standard

- Tav. 02 Individuazione lotti, Calcolo superfici e volumi, Indice di fabbricazione

- Tav. 03 Ortofoto con individuazione area

- Tav. 04 Rilievo: Planimetria a curve di livello - Profili

- Tav. 05 Planimetria aree pubbliche - strade, parcheggi, verde

- Tav. 06 Progetto: Planimetria - Profili

- Tav. 07 Ingombri massimi,

- Tav. 08 Rete acqua potabile – Rete acque bianche – Rete acque nere

- Tav. 09 Rete gas metano

- Tav. 10 Cavidotti rete elettrica – Cavidotti per rete telefonica

- Tav. 11 Illuminazione stradale

- Tav. 12 Particolare opere di urbanizzazione

- Tav. 13 Tipi edilizi

Il presente provvedimento non comporta impegno di spesa.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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Pagina 1 di 6 DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO VIA DEL GIORGIONE 129 – 00147 ROMA DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI TEL. 06.51.68.87.03 – FAX 06.51.68.59.01 AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE ( PROVV. FR – LT ) www.regione.lazio.it

Prot. 301651 del 10.09.2014 ALLEGATO A OGGETTO: COMUNE DI SAN DONATO VAL DI COMINO (FR).

Variante al Piano di Zona PEEP località Palazzo. adottato con D.C.C. n. 4 del 07/04/2014 ai sensi della L.R. 36/87 art.4.

Il Comune di San Donato Val di Comino, con nota n. 2118 del 12/05/2014

pervenuta alla Regione Lazio Direzione Regionale Territorio e Urbanistica in data 13/05/2014 prot. 275428, ha inviato la documentazione inerente il Piano PEEP in oggetto indicato.

L’Area Amministrativa di Supporto con nota n. 275428 del 26/05/2014, ha chiesto della documentazione integrativa al Comune e contemporaneamente ha trasmesso la documentazione all’area tecnica con nota n. 301651 del 26/05/2014.

Il Piano, si compone dei seguenti atti : atti amministrativi:

− Domanda di approvazione prot. 2118 del 12/05/2014; − Deliberazione di adozione del Consiglio Comunale D.C.C. n. 4 del 07/04/2014; − Avviso di deposito con dichiarazione di avvenuta pubblicazione dell’avviso di

deposito all’Albo Pretorio, con l’indicazione dei relativi estremi; − Certificato di avvenuta pubblicazione dell’avviso di deposito in luoghi pubblici e di

pubblica frequenza, con indicazione dei relativi estremi; − Certificato di avvenuto deposito degli atti progettuali in libera visione del pubblico con

indicazione dei relativi estremi; − Attestazione di mancata presentazione di osservazioni nei termini; − Dichiarazione inesistenza Usi Civici; − Dichiarazione che il sito non ricade in aree SIC, ZPS o Parchi; − Dichiarazione di non assoggettabilità a VAS; − Parere ai sensi dell’art. 89 del DPR 380/01 e della DGR 2649/1999 prot.

GR/03/43/430041 fasc. 8912A 13 del 25/07/2014;

D I R E Z I O N E R E G I O N A L E T E R R I T O R I O , U R B A N I S T I C A , M O B I L I T A ’ E R I F I U T I

AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE (PROVV. FR – LT)

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DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO VIA DEL GIORGIONE 129 – 00147 ROMA DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI TEL. 06.51.68.87.03 – FAX 06.51.68.59.01 AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE ( PROVV. FR – LT ) www.regione.lazio.it

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Elaborati grafici:

- A) Relazione, - B) Computo metrico estimativo di massima, - C) Calcolo delle superfici e degli standard urbanistici, - D) Norme tecniche di attuazione, - E) Piano particellare d’esproprio con visure catastali, - Tav 01) Estratto C.T.R. 1/500, Estratto planimetria catastale, Estratto P.R.G., - Tav 02) Individuazione dei lotti, Calcolo delle superfici e dei volumi, Indice di fabbricazione, - Tav 03) Ortofoto con individuazione area, - Tav 04) Stato di fatto: Planimetria a curve di livello e profili, - Tav 05) Planimetria delle aree pubbliche (strade, parcheggi, verde), - Tav 06) Progetto: Planimetria e profili con tipi edilizi, - Tav 07) Ingombri massimi, - Tav 08) Reti: fognature e acquedotto, - Tav 09) Reti: Impianto di distribuzione gas, - Tav 10) Reti: elettricità e telefono, - Tav 11) Reti: Illuminazione stradale, - Tav 12) Particolari opere di urbanizzazione, - Tav 13) Tipi edilizi.

PREMESSO

Il presente PEEP è stato adottato con Deliberazione di adozione n. 4 del 07/04/2014 avverso la quale non sono state presentate osservazioni.

Dagli atti pervenuti si rileva quanto segue:

Che il Piano Regolatore Generale del Comune di San Donato Val di Comino è stato approvato con DGR n. 893 del 24/02/1987; Che con la Delibera del C.C.66 n.30.08.1993 è stato adottato un Piano per L’Edilizia Economica e Popolare localizzato presso la via Palazzo; Che il Piano è stato approvato dalla Regione Lazio con D.G.R. n.10538 del 23.12.96; Che parte dell’area ricadente nel PEEP è stata acquisita dal Comune di San Donato V.C. ; Che in sede di adozione della Variante Generale al P.R.G. del Comune di San Donato Val di Comino, essendo il Piano PEEP realizzato solo in parte, l’Amministrazione in carica ha ritenuto opportuno trasformare la residua parte dell’area in zona PEEP di proprietà comunale, in Catasto al Fg.12 mappale n. 986, in zona F2 destinata a Servizi ;

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DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO VIA DEL GIORGIONE 129 – 00147 ROMA DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA’ E RIFIUTI TEL. 06.51.68.87.03 – FAX 06.51.68.59.01 AREA URBANISTICA E COPIANIFICAZIONE COMUNALE ( PROVV. FR – LT ) www.regione.lazio.it

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Che la Variante Generale al PRG è stata approvata con Delibera della Giunta Regionale n. 873 del 05.07.2002 ivi compresa la trasformazione dell’area in zona F2; Che nei dodici anni trascorsi dall’approvazione della Variante non vi è stata possibilità di dare attuazione all’area destinata a servizi di proprietà comunale, in Catasto al Fg. n.12 mappale n.986, mentre per l’esaurimento della quasi totalità delle aree destinate allo sviluppo edilizio di tipo residenziale esiste la necessità di individuarne delle nuove ; Che al fine di dotare il comune di aree per l’edilizia Economica e Popolare completamente mancanti l’Amministrazione Comunale ha ritenuto di adottare una variante al Piano per l’Edilizia Economica e Popolare localizzato presso la via Palazzo ripristinando nei fatti l’originario PEEP approvato con Delibera di G.R. n.10538/96; Che con la delibera del C.C. n.28 del 29.11.2012 con la quale ai sensi dell’art.58 comma 1 legge 133/2008, ai fini della valorizzazione del terreno in Catasto al Fg. n.12 mappale n.986, è stata determinata la nuova destinazione d’uso urbanistica da zona F2 a zona PEEP ; Che con la stessa delibera è stato dato incarico al responsabile dell’UTC di attivare le procedure necessarie per la Variante urbanistica della Zona PEEP in località Palazzo; Che con la Delibera di C.C. n. 23 del 06.11.2013 è stato adottata ai sensi dell’art.4 della L.R. n.36/1987 la variante urbanistica della Zona PEEP in località Palazzo predisposta dall’ing. Giuseppe Ambrosio responsabile dell’U.T.C.; Che la Regione Lazio - Settore Urbanistica- cui la Variante è stata trasmessa per l’approvazione, in base ad alcune osservazioni effettuate in corso di verifica del progetto ha chiesto integrazioni agli atti; Che l’integrazione degli atti ha reso necessaria una nuova adozione degli stessi; Che il responsabile dell’UTC ha provveduto, così come richiesto dalla Regione, all’aggiornamento degli atti progettuali occorrenti per la nuova adozione della variante; Che l’ambito dell’intervento coincide esattamente con il perimetro del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare localizzato presso la via Palazzo approvato con Delibera del C.C. n.66/1993; Che l’ambito dell’intervento della Variante al PEEP, così come riportato negli elaborati progettuali, interessa catastalmente le ditte individuate, congiuntamente alle superfici interessate ed alla loro destinazione, nella seguente scheda:

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N. Intestatario catastale Fg. Part. Area interessata MQ

Destinazione

1 Rufo Giovanna , nata a San Donato Val di Comino il 01/01/1941 12 145 539,36 area edificabile 33,38 Strade PEEP 2 Comune di San Donato Val di Comino 12 986 3.697,38 area edificabile

1.398,62 Strade PEEP

3 TRAMONTOZZI Carlo nato a SAN DONATO VAL DI COMINO il 31/05/1944 12 1004 3.302,00 area edificabile

TRAMONTOZZI Francesco nato a SAN DONATO VAL DI COMINO il 26/04/1957 370,77 Strade di PRG

297,23 Strade PEEP

4 Comune di San Donato Val di Comino 12 1167 200,00 Strade di PRG

5 MARSELLA Angelo nato in IRLANDA-EIRE il 04/06/1956 12 1255 540,00 Parcheggio

ROMANO Anna nata a SAN DONATO VAL DI COMINO il 06/03/1955

6 MARSELLA Angelo nato in IRLANDA-EIRE il 04/06/1956 12 1256 20,00

Parcheggio ROMANO Anna nata a SAN DONATO VAL DI COMINO il 06/03/1955

7 BACCARI Carmine nato in STATI UNITI D`AMERICA il 09/10/1957 12 1200 2.600,00 F3 Verde pubblico

BACCARI Diane nata in STATI UNITI D`AMERICA il 08/09/1959

BACCARI John nato in STATI UNITI D`AMERICA il 21/10/1961 2.003,00

Parcheggio

BACCARI Judy nata in STATI UNITI D`AMERICA il 01/09/1966

BACCARI Luigi nato in STATI UNITI D`AMERICA il 12/10/1956

8 MARSELLA Angelo nato in IRLANDA-EIRE il 04/06/1956 12 1201 437,00

Parcheggio ROMANO Anna nata a SAN DONATO VAL DI COMINO il 06/03/1955

Totale superficie interessata dalla Variante al PEEP 15.438,74

Totale superficie del PEEP già realizzato 4.545,00

Totale superficie complessiva del PEEP in via Palazzo 19.983,74

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I dati principali del Piano sono:

Il tutto come meglio evidenziato negli elaborati di progetto.

Vincoli Paesaggistici

Il presente PEEP è localizzato nel Comune di San Donato Val di Comino (FR) ed è posto ad ovest del centro storico.

Da un punto di vista paesaggistico ricade all’interno del PTP n. 12 “Sora, Valle del Liri” approvato con DGR del 30 luglio 1999 n. 4483.

Sulla tavola B del PTPR l’area risulta graficizzata come vincolata in parte ai sensi del DLgs 42/2004 art. 134 co 1 lettera c, per la presenza di un bene tipizzato fascia di rispetto dei 150 m.l. dal centro storico. La presente variante si intende ammissibile paesaggisticamente perché trattasi di trasformazione di un’area già destinata a zona F e non a zona agricola. In ogni caso rispetta l’inedificabilità dei 30 metri dal centro storico, condizione prevista nell’art. 43 del PTPR.

La Tavola A di P.T.P.R. (adottato con D.G.R. n. 556 del 25/07/2007, modificata con la D.G.R. n. 1025 del 21/12/2007 pubblicata sul B.U.R.L. suppl. n. 14 al n. 6 del 14/02/2008), classifica la zona come Paesaggio agrario di valore art. 25 delle NTA.

In merito alla classificazione dei paesaggi, gli stessi, non si applicano in quanto il presente PEEP è interessato esclusivamente dal vincolo del bene tipizzato del rispetto del centro storico e non da specifici DM o DGR di vincolo.

NORMATIVA DI PROGETTO GIA’ REALIZZATO PREVISTO Estensione 19.983,74 mq. 4.545,00 mq. 15.438,74 mq. Superficie lotti 11.055,74 mq. 3.517,00 mq. 7.538,74 Strade 3.328,00 mq. Verde Pubblico 2.600,00 mq. Parcheggio 3.000,00 mq. Standard 5.600:200 = 28 mq./ab. Destinazione d’uso residenziale Abitanti/ettaro 100 100 100 I.F.T. I.F.F. 1,2 mc/mq. 1,2 mc/mq. 1,2 mc/mq. Superficie minima del lotto

329,37 mq.

Volume massimo consentito

13.267,00 mc. 4.220 mc. 9.046,49 mc.

Altezza massima 10,00 m. 10,00 m. 10,00 m. Numero dei piani 1+1+interrato 1+1+interrato 1+1+interrato Distacco dalle strade 5,00 m. 5,00 m. 5,00 m. Distacco dai fabbricati 10,00 m. 10,00 m. 10,00 m. Distacco dai confini 5,00 m. 5,00 m. 5,00 m. N abitanti 200 46 154

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Appare opportuno ricordare che il presente PEEP è in variante al PRG per una porzione dello stesso, perché muta la destinazione di un’area da zona F 2 Attrezzature di interesse comune a Zona C 1 Espansione edilizia. Si rileva altresì che l’intervento è paesaggisticamente compatibile, e urbanisticamente condivisibile in quanto prevede l’integrazione delle nuove volumetrie con dell’edificato esistente, sia per quanto riguarda le tipologie edilizie, che per la viabilità e i servizi.

Tutto ciò premesso e consideratola Direzione esprime il seguente

PARERE

che la Variante al Piano PEEP sito in Comune di San Donato Val di Comino sito in

località Palazzo adottato con D.C.C. n. 4 del 07/04/2014 ai sensi della L.R. 36/87 art.4.

sia meritevole di approvazione Il Responsabile del Procedimento Il Dirigente dell’Area f.to Arch. Valter Campanella f.to Arch. Vincenzo Cardarello

Il Direttore Regionale f.to Arch. Manuela Manetti

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 15206 DEL 09/09/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

Area: INTERVENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(PALMIERI ANTONELLA) (ANTONELLA PALMIERI) (L. CASTALDI) (B. PLACIDI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

INFRASTRUTTURE, POLITICHE ABITATIVE, AMBIENTE

(Refrigeri Fabio)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Legge Regionale 6 agosto 1999, n.12, articolo 7 bis, comma 4 - Conferma dei finanziamenti di E.R.P. e rideterminazione dellalocalizzazione a favore del Comune di Anagni(FR) in località "Osteria della Fontana",per un importo complessivo di Euro1.601.016,39, di cui Euro 826.331,04 con deliberazioni di Giunta regionale nn. 4244/1997 e 1831/1999 ed Euro 774.685,35 condeliberazioni di Giunta regionale nn. 1281/2000 e 437/2003. Fondo Globale - Edilizia Sovvenzionata. Nuovo termine per l'iniziodei lavori.

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Pagina 1 / 1Pagina 1 / 4 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

17/10/2014 - prot. 710

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Oggetto: Legge Regionale 6 agosto 1999, n.12, articolo 7 bis, comma 4 - Conferma dei

finanziamenti di E.R.P. e rideterminazione della localizzazione a favore del Comune di Anagni

(FR) in località “Osteria della Fontana”, per un importo complessivo di Euro 1.601.016,39, di cui

Euro 826.331,04 con deliberazioni di Giunta regionale nn. 4244/1997 e 1831/1999 ed Euro

774.685,35 con deliberazioni di Giunta regionale nn. 1281/2000 e 437/2003. Fondo Globale –

Edilizia Sovvenzionata. Nuovo termine per l’inizio dei lavori.

LA GIUNTA REGIONALE

su proposta dell’Assessore Infrastrutture, Politiche abitative, Ambiente;

Vista la Legge statutaria n.1/2004 “ Nuovo Statuto della Regione Lazio”;

Vista la L.R. 18 febbraio 2002, n.6 e ss.mm. e ii.” Disciplina del sistema organizzativo della

Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale”;

Visto il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale n.1 del 6

settembre 2002 e ss. mm. e ii.;

Vista la Legge 05 agosto 1978, n. 457, relativa a “Norme per l'edilizia residenziale.” e ss. mm. e ii.;

Vista la Legge 17 febbraio 1992, n.179, relativa a “Norme per l'edilizia residenziale pubblica.” e ss.

mm. e ii.;

Vista la L.R. 26 giugno 1997, n. 22 “Norme in materia di programmi integrati di intervento per la

riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale del territorio della Regione.”;

Vista la L.R. 6 agosto 1999, n.12 e ss. mm. e ii. relativa a “Disciplina delle funzioni amministrative

regionali e locali in materia di edilizia residenziale pubblica”, in particolare il comma 4,

dell’articolo 7 bis che, nei casi in cui non si pervenga all’ accordo di programma previsto al

comma 3, del medesimo art. 7 bis, consente alla Giunta di predisporre apposita deliberazione per

la riconferma delle localizzazioni degli interventi non iniziati nei termini di cui al comma 1,

assegnando un nuovo termine per l’inizio dei lavori, in ogni caso non superiore a tredici mesi;

Vista la L.R. 3 settembre 2002, n. 30 concernente ”Ordinamento degli enti regionali operanti in

materia di edilizia residenziale pubblica”, in particolare il comma 1, lettera a) dell’art.3, che

definisce tra le funzioni e i compiti delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica, tra

gli altri, quello di “supporto alle Regioni, agli enti locali ed ai privati per la progettazione e

l’attuazione di interventi di edilizia residenziale inseriti in programmi di recupero o di

riqualificazione edilizia ed urbanistica previsti dalla normativa vigente…”;

Vista la D.G.R.L. n. 563 del 5 dicembre 2012 relativa alla ”Approvazione della revisione delle

procedure per gli adempimenti amministrativi connessi agli interventi di edilizia sovvenzionata”;

Vista la Convenzione del 16 ottobre 2001, tra la Regione Lazio e la Cassa Depositi e Prestiti, per la

gestione del Fondo Globale Regioni, Edilizia Sovvenzionata e, in particolare l’art. 3 ”Procedura per

l’erogazione dei mandati di pagamento”;

Premesso che:

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- con le DD.G.R.L. n. 4244 /1997, B.U.R.L. n.3 del 30 gennaio 1998 –S.O. n.1, e

1831/1999, B.U.R.L. n. 17 del 19 giugno 1999, S.O. n.3, è stato localizzato e successivamente

rideterminato il primo stralcio dell’intervento complesso, proposto dal Comune di Anagni

(FR) in località ” Osteria della Fontana” , di £. 1.600.000.000 (pari ad € 826.331,04)

finalizzandolo alla riqualificazione edilizia ed urbanistica dell’Ambito prescelto

dall’amministrazione comunale con il recupero dell’edificio “il Rotone” e la realizzazione di

alloggi per categorie speciali;

- con la D.G.R.L. n. 1281/2000, B.U.R.L. n.20 P.I. del 20 luglio 2000, tra gli altri, è

stato confermato al Comune di Anagni (FR) un secondo finanziamento di £. 1.500.000.000 (

pari ad € 774.685,35), finalizzato al recupero di un edificio, in località “Osteria della

Fontana”;

- con la D.G.R.L. 16 maggio 2003, n. 437, “Legge 17 febbraio 1992, n.179 e legge 4

dicembre 1993, n. 493, programmazione di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata 1992

– 1995. Programmi integrati di intervento e programmi di recupero urbano. Modificazioni

alle deliberazioni Giunta regionale n. 1830, n. 1831 del 30 marzo 1999 e n. 1281 dell’11

aprile 2000.” si è proceduto, su richiesta dell’Amministrazione comunale di Anagni (FR), al

cambio di obiettivo dell’Intervento in “Centro storico”, da Programma complesso ex art.16

L.179/92 a Programma ordinario, art.11 della Legge 179/92, per il secondo stralcio del

finanziamento regionale di £. 1.500.000,00 (pari ad € 774.685,35);

- l’Amministrazione comunale di Anagni (FR) a causa di gravi difficoltà di

acquisizione, realizzative e per l’acquisizione dei pareri necessari, si è trovato

nell’impossibilità a procedere all’inizio lavori per i due finanziamenti, nei termini previsti

dalla L.r. 12/99 (tredici mesi dalla D.G.R.L. di localizzazione del finanziamento);

- la Direzione Regionale ora denominata: “Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative

“, decorso il termine di cui al comma 1, art 7 bis della L.r. 12/’99, ha convocato in data

11.12.2000 una Conferenza di servizi, ai sensi dello stesso art.7 bis, finalizzata ad un

Accordo di programma per la conferma del finanziamento regionale, che si è conclusa con

l’acquisizione dei nulla –osta e dei pareri necessari il 14. 07. 2005;

- anche l’ Intervento di E.R.P. relativo al secondo stralcio di finanziamento, non è stato

realizzato nei termini previsti e dunque, lo stesso, su richiesta dell’Amministrazione comunale

di Anagni (FR), va ad integrare economicamente il Quadro economico del Programma di cui

alla D.G.R.L. n. 1831/99 (anche in funzione dell’ avvenuto aggiornamento, dei massimali di

costo per l’E.R.P.);

- il Programma di E.R.P. è stato così oggetto di variante progettuale, da parte

dell’Amministrazione comunale di Anagni (FR) con il relativo Quadro tecnico - economico

aggiornato ai nuovi limiti di costo; la variante è stata approvata dall’amministrazione

comunale di Anagni (FR) con apposita D.G.C. n. 344/2011 con un costo totale di

€ 1.601.016,39;

- Il Progetto da realizzare, ai sensi della L.r. n. 22/1997, prevede la realizzazione di

alcune residenze da destinare a Categorie speciali e riqualificazione dell’ambito, in località

“Osteria della Fontana”;

Considerato che:

- il Sindaco del Comune di Anagni (FR), ha confermato, la necessità dell’ intervento di

E.R.P. ed il permanere dell’interesse pubblico ad eseguire le opere finanziate, dichiarando

contemporaneamente che il ritardo nell’attuazione del finanziamento non è da imputare a

cause dipendenti dall’Amministrazione comunale, ma alla necessità di acquisizione dei nulla-

osta e pareri;

- l’ Amministrazione comunale di Anagni (FR) ha inviato, con nota n. 1270 del

23.02.2012, acquisita al protocollo regionale al n. 81083 del 24.02.2012, copia del verbale n.

683 del 25.11.2011 della seduta del Comitato Tecnico ex art.9 della L.r. n. 30/2002, relativo

all’approvazione del Progetto definitivo – esecutivo e relativo Quadro Tecnico Economico del

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Programma di E.R.P. “Osteria della Fontana” con gli importi delle fonti di finanziamento e la

verifica dei massimali di costo;

Tenuto conto che

- le cause che hanno determinato il mancato completamento dei lavori programmati, per

l’attuazione del Programma finanziato, sono riconducibili, ai tempi tecnici necessari

all’aggiornamento del Progetto e del quadro tecnico - economico ed ai necessari pareri e nulla

osta;

- per quanto comunicato dall’ A.T.E.R. della Provincia di Frosinone e dal Comune di

Anagni (FR), attualmente sono state rimosse le cause ostative al nuovo avvio dei lavori

dell’intervento finanziato, rispettando così l’obiettivo e le risorse finanziarie fissati dalle

DD.G.R. n. 4244/1997 e n. 1831/1999;

Ritenuto che ricorrono le condizioni previste dal comma 4, dell’art. 7 bis della L.R. n.12/1999 e

ss.mm. e ii. e che permane l’interesse pubblico ad eseguire i lavori programmati e finanziati;

Dato atto che il presente provvedimento non comporta oneri a carico del Bilancio regionale in

quanto fa riferimento al Fondo Globale Regioni – Edilizia sovvenzionata, c/c di T.C.S. n.

20128/1208, istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti, per i Contributi ex Gescal, di cui alla

Convenzione tra la Regione Lazio e la Cassa Depositi e Prestiti del 16.10.2001;

DELIBERA

1. di confermare, ai sensi del comma 4, dell’articolo 7 bis della L.r. n.12/1999 e ss.mm. e ii., il

finanziamento regionale complessivo di € 1.601.016,39, concesso al Comune di Anagni (FR)

con le precedenti DD.G.R.L. nn. 4244/1997, 1831/1999, 1281/2000, 437/2003 in località

“Osteria della Fontana”, per un Intervento di E.R.P. nell’ambito del più vasto Programma

complesso, di cui alla L.r. 26 giugno 1997, n.22, a valere sul Fondo Globale Regioni –

Edilizia sovvenzionata.

2. di stabilire che l’inizio dei lavori, ai sensi del comma 1, dell’articolo 7 bis della L.r. n.12/99 e

ss.mm. e ii., dovrà avvenire entro tredici mesi dalla pubblicazione della presente deliberazione

sul B.U.R.L. e che, decorso inutilmente tale termine, i fondi torneranno nella disponibilità

della Regione.

Il Comune di Anagni (FR), quale Ente attuatore, è tenuto all’osservanza delle prescrizioni e dei

pareri già acquisiti per la variante progettuale del Programma E.R.P. in località “Osteria della

Fontana” e del relativo quadro tecnico economico aggiornato.

La presente Deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e ne sarà

data diffusione sul sito www.regione.lazio.it.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 17469 DEL 15/10/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO

Area:

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(PIEMONTESE DANIELA) (MARIA ENRICA ZOCCHI) (P. BOTTARO)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

FORMAZIONE, RICERCA, SCUOLA, UNIVERSITA

(Smeriglio Massimiliano)___________________________IL VICE-PRESIDENTE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Partecipazione della Regione Lazio tramite Filas S.p.A. all'Accordo multiregionale Cluster Tecnologico Nazionale "Tecnologie perle Smart Communities".

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Pagina 1 / 1Pagina 1 / 4 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

20/10/2014 - prot. 721

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OGGETTO: Partecipazione della Regione Lazio tramite Filas S.p.A. all’Accordo multiregionale

Cluster Tecnologico Nazionale “Tecnologie per le Smart Communities”.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessore alla Formazione, Università, Scuola e Ricerca

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la L.R. 18/02/2002, n. 6 – “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del

Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” - e successive modifiche

ed integrazioni;

VISTO il Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale n. 1 del 6

settembre 2002 e successive modifiche ed integrazioni;

VISTA la L.R. 13/12/2013, n. 10 – “Disposizioni in materia di riordino delle Società regionali

operanti nel settore dello sviluppo economico e imprenditoriale”;

VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n.84 del 25 febbraio 2014 con la quale si definisce, tra

l’altro, il cronoprogramma della procedura di fusione di Fi.la.S. entro il 31 ottobre 2014;

VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n.457 dell’8 luglio 2014 con la quale viene assunta la

determinazione di approvazione del progetto di fusione per incorporazione di Fi.la.S. in Sviluppo

Lazio, nell’ambito dell’assemblea straordinaria dei soci di Sviluppo Lazio S.p.A.;

VISTA la Deliberazione di Giunta regionale n.254 del 13 maggio 2014 che approva lo schema di

Accordo di Programma multiregionale tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della

Ricerca e la Regione Lazio per l’attuazione di “azioni di sviluppo, valorizzazione promozione dei

Cluster Tecnologici Nazionali”, nel quadro dell’Avviso per lo sviluppo e potenziamento di Cluster

Tecnologici Nazionali (di seguito CTN) di cui al Decreto Direttoriale n. 257/Ric. del 30/05/2012;

PRESO ATTO che l’art. 2, comma 3 del citato “Avviso” MIUR D.D. n. 257/Ric. del 30/05/2012,

prevede che le domande a valere su detto “Avviso” per la concessione delle agevolazioni,

presentate dallo specifico organo di coordinamento e gestione del cluster tecnologico nazionale al

MIUR, debbano essere corredate da specifica lettera di intenti delle regioni di riferimento del

cluster che descriva la coerenza e la funzionalità rispetto alle strategie regionali;

VISTA la dichiarazione, rilasciata ai sensi dell’art. 2 comma 3, prot. n. 116 del 21/09/2012, con cui

la Regione Lazio manifesta il proprio interesse a sostenere, anche finanziariamente, attività

complementari e/o funzionali allo sviluppo e valorizzazione del CTN denominato “Tecnologie per

le Smart Communities”;

PRESO ATTO che la Regione Lazio, con la suddetta dichiarazione, ha individuato in Fi.La.S SpA

il soggetto che fa parte dell’organo di coordinamento del CTN “Tecnologie per le Smart

Communities”, al fine di contribuire alla definizione degli indirizzi strategici del Cluster e

garantirne la coerenza con il processo di smart specialisation in atto nella Regione;

PRESO ATTO, altresì, che la Regione Lazio ha partecipato, per il tramite di FILAS SpA, ai lavori

preparatori della proposta al MIUR per lo sviluppo del CTN “Tecnologie per le Smart

Communities”, sviluppata in coerenza con gli indirizzi strategici definiti dalla Regione Lazio

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nell’ambito del Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai beni ed alle attività

culturali;

PRESO ATTO che, con Decreto Direttoriale del 14 dicembre 2012, n. 18 “Cluster Tecnologici

Nazionali - Approvazione graduatoria progetti ammessi”, il MIUR ha giudicato ammissibili alle

agevolazioni, sulla base dei criteri di punteggio di cui all'Art. 5, comma 4 del D.D. n. 257/ 2012, 8

domande, proposte da uno specifico raggruppamento di soggetti attuatori, come di seguito elencate:

CTN01_00163 Fabbrica Intelligente (CFI);

CTN01_00063 Chimica verde (GreenChem);

CTN01_00177 Scienze della vita (ALISEI);

CTN01_00176 Mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina (trasporti Italia

2020);

CTN01_00230 Agrifood (C.L.A.N.);

CTN01_00236 Aerospazio (CTNA);

CTN01_00034 Tecnologie per le Smart Communities (CTN-TSC);

CTN01_00128 Tecnologie per gli Ambienti di Vita (TAV);

rinviando a successivi e appositi decreti l'ammissione a finanziamento delle singole domande fino a

concorrenza delle disponibilità finanziarie, pari a 368 M€ a valere sui fondi FAR e ulteriori 40 M€ a

carico del PON R&C 2007-2013 per le quote di attività progettuali da svolgersi nelle Regioni

Convergenza;

CONSIDERATO che l’inserimento in detta graduatoria del progetto CTN01_00034 Tecnologie

per le Smart Communities (CTN-TSC) comporta la successiva sottoscrizione del relativo Accordo

multi regionale, senza oneri a carico della Regione Lazio;

RITENUTO di autorizzare la FILAS SpA e, a seguito della fusione per incorporazione e a far data

dagli effetti giuridici della stessa, l’Agenzia regionale per gli investimenti e lo sviluppo del Lazio –

Sviluppo Lazio S.p.A., alla messa a sistema delle attività complementari e/o funzionali alla

valorizzazione del Cluster Tecnologico Nazionale denominato “Tecnologie per le Smart

Communities” promosse nell’ambito del territorio regionale;

DELIBERA

per le motivazioni richiamate nelle premesse, che costituiscono parte integrante e sostanziale del

presente provvedimento,

- di autorizzare la partecipazione della Regione Lazio attraverso la sottoscrizione

dell’Accordo multiregionale e degli eventuali atti integrativi per la tematica del Cluster

Tecnologie per le Smart Communities (CTN-TSC) da parte dell’ Assessore alla Formazione,

Università, Scuola e Ricerca;

- di autorizzare FILAS SpA e, a seguito della fusione per incorporazione e a far data dagli

effetti giuridici della stessa, l’Agenzia regionale per gli investimenti e lo sviluppo del Lazio

– Sviluppo Lazio S.p.A., alla messa a sistema delle attività complementari e/o funzionali

alla valorizzazione del Cluster Tecnologico Nazionale denominato “Tecnologie per le Smart

Communities” promosse nell’ambito del territorio regionale.

Il Direttore pro-tempore della Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e

Università, Diritto allo Studio provvederà all’emanazione di tutti gli atti attuativi della presente

deliberazione, compresi quelli connessi e consequenziali alla firma dell’Accordo.

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Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il su esteso schema di deliberazione, che risulta

approvato all'unanimità.

Il presente provvedimento sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 17397 DEL 14/10/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Area: POL. DI VALORIZZ. DEI BENI DEMANIALI E PATRIM.LI

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(RIZZI ROBERTO) (RIZZI ROBERTO) (R. RIZZI) (M. MARAFINI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

POLITICHE DEL BILANCIO, PATRIMONIO E DEMANIO

(Sartore Alessandra)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE X

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 17/10/2014 prot. 709

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

valorizzazione dei beni delle Asl appartenuti agli ex Enti ospedalieri, ai sensi del comma 6 dell'articolo 1 della legge regionale 11agosto 2008, n. 14: beni di proprietà dell'Azienda sanitaria locale di Frosinone.

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Pagina 1 / 1Pagina 1 / 5 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

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OGGETTO: valorizzazione dei beni delle Asl appartenuti agli ex Enti ospedalieri, ai sensi del

comma 6 dell’articolo 1 della legge regionale 11 agosto 2008, n. 14: beni di proprietà dell’Azienda

sanitaria locale di Frosinone.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio;

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modifiche ed

integrazioni, recante “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del

Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale”;

VISTO il Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni

“Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta

Regionale”;

VISTO il comma 6 dell’art.1 della l.r. 11.08.2008 n.14 “Assestamento del bilancio

annuale e pluriennale 2008-2010 della Regione Lazio” che dispone che “I beni

mobili ed immobili di cui agli artt. 23 e 24 della l.r. 18/94 e ss.mm.ii. che, alla

data di entrata in vigore della presente legge, non siano stati oggetto di

trasferimento alle Aziende Sanitarie in comunione pro-indiviso, sono trasferiti

in proprietà alle singole Aziende Sanitarie territorialmente competenti. I

comuni provvedono alla ricognizione del patrimonio mobiliare ed immobiliare

oggetto di trasferimento entro il termine di centottanta giorni dalla data di

entrata in vigore della presente legge….Omissis….. Per le finalità di cui al

comma 5, primo periodo, le aziende sanitarie sono tenute, entro il 31 dicembre

2009, ad attivare le necessarie procedure di valorizzazione del patrimonio

immobiliare e mobiliare trasferito ai sensi del presente comma. Entro sessanta

giorni dall’avvenuto trasferimento, le aziende sanitarie trasmettono alla

Giunta regionale l’elenco dei beni immobili e mobili appartenenti al suddetto

patrimonio. Nei successivi sessanta giorni dal ricevimento degli elenchi, la

Giunta regionale, con propria deliberazione, sentita la Commissione consiliare

competente in materia di bilancio, individua i beni mobili ed immobili per i

quali le aziende sanitarie devono procedere alla dismissione secondo la

disciplina vigente, nonché le modalità per le procedure di valorizzazione.”;

TENUTO CONTO ALTRESI’ CHE l’attività di ricognizione dei beni di cui trattasi effettuata

dalle Aziende sanitarie si è rivelata complessa, in quanto molti Comuni non

hanno risposto alla richiesta delle Aziende stesse, e non è facile pervenire ad un

censimento esaustivo dei beni di cui trattasi, anche poichè spesso è difficile

ricostruire la loro situazione catastale, dovendosi risalire ad atti di epoca spesso

antica;

TENUTO CONTO CHE alcune Aziende Unità Sanitarie Locali del Lazio hanno comunque

avviato le procedure volte alla formalizzazione della consegna da parte dei

Comuni del patrimonio loro trasferito ex lege n. 14/2008, art.1, comma 6, e

sono riusciti a predisporre una ricognizione sufficientemente completa dei beni

di cui trattasi ed in particolare l’Azienda sanitaria di Frosinone ha trasmesso,

con nota del 2 maggio 2014, di protocollo 7892, l’atto deliberativo del 22

aprile 2014, di protocollo 506, allegando i beni individuati e proponendo altresì

le forme di valorizzazione ritenute più adatte alla natura dei beni stessi;

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PRESO ATTO CHE anche nel caso dell’Azienda sanitaria di Frosinone sarà necessario procedere

ad un ulteriore censimento dei beni che ancora potrebbero dover essere

trasferiti dai Comuni all’Azienda, ma che risulta comunque indifferibile

procedere a definire le forme di valorizzazione dei beni già censiti ed acquisiti

dall’Azienda, tenuto conto delle prioritarie esigenze di finanza pubblica

regionale, alla luce del disposto del comma 8 del citato articolo 1 della legge

regionale n. 14 del 2008, per effetto del quale “le entrate derivanti dalle

alienazioni di cui ai commi 5 e 6 sono versate dalle Aziende sanitarie alla

Regione….(omissis)”, al fine di contribuire all’azzeramento del disavanzo

sanitario, per effetto del combinato disposto dei commi da 5 a 7 del predetto

articolo 1;

RITENUTO PERTANTO NECESSARIO formulare e trasmettere all’Azienda sanitaria locale di

Frosinone, in esecuzione del disposto del citato comma 6 dell’articolo 1 della

legge n. 14 del 2008, gli indirizzi per la valorizzazione dei beni appartenuti agli

ex Enti ospedalieri, acquisiti in esecuzione della citata normativa regionale,

privilegiando le forme che consentano una massimizzazione dei ricavi ed il

contenimento delle spese di gestione;

RITENUTO OPPORTUNO individuare, con riferimento ai beni di cui trattasi, forme di

valorizzazione che prevedano la dismissione, sia in relazione ai terreni per i

quali è possibile l’affrancazione, sia in relazione agli immobili che non sono

strumentali alle esigenze dell’Azienda stessa, tenuto conto di quanto indicato

nella proposta di valorizzazione formulata dall’Azienda sanitaria di Frosinone;

ATTESO CHE la valorizzazione dei beni di cui trattasi dovrà avvenire con forme che assicurino

la massima trasparenza, con procedure ad evidenza pubblica, ove non vi siano

diritti di opzione, o comunque quando non vi siano diritti di riscatto, con le

modalità previste dalla legislazione vigente;

CONSIDERATO CHE, con deliberazione della Giunta regionale 28 gennaio 2011, n. 29, recante

“Approvazione Convenzione tra la Regione Lazio e il Consiglio Notarile di

Roma, Velletri e Civitavecchia, il Consiglio Notarile di Viterbo e Rieti, il

Consiglio Notarile di Cassino, il Consiglio Notarile di Latina, il Consiglio

Notarile di Frosinone”, l’Amministrazione regionale ha sottoscritto un accordo

di collaborazione con il Consiglio Regionale Notarile del Lazio, al fine di

istituire procedure di dismissione e/o valorizzazione del proprio patrimonio

immobiliare, secondo modalità semplificate che assicurino percorsi celeri,

trasparenti ed omogenei di dismissione nel territorio di competenza;

TENUTO CONTO CHE la menzionata Convenzione di cui alla DGR n. 29/2011 espressamente

prevede che “Gli enti pubblici dipendenti dalla Regione, le aziende e le società

che fanno capo alla Regione stessa possono aderire alla Convenzione di cui

all’oggetto, nell’ambito del perseguimento dei propri fini istituzionali connessi

all’alienazione dei propri patrimoni immobiliari”;

TENUTO CONTO CHE, a supporto delle modalità di alienazione dei beni immobili di cui trattasi,

l’Azienda sanitaria locale di Frosinone potrà pertanto avvalersi, aderendovi,

della Convenzione con il Consiglio Notarile, posta in essere

dall’Amministrazione regionale con la citata deliberazione n. 29/2011, utile

anche al fine dello svolgimento o del completamento di una serie di attività

strumentali e funzionali all’alienazione medesima, quali, a titolo

esemplificativo, il rilievo dello stato di fatto, il frazionamento, ecc.. In ogni

caso gli oneri della procedura devono rimanere a carico della parte acquirente;

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VISTO l’articolo 1, comma 102, lettera b), della legge regionale 13 agosto 2011, n. 12

“Disposizioni collegate alla legge di assestamento del bilancio 2011-2013” che,

in materia di valorizzazione del patrimonio regionale, demanda alla Giunta

regionale - tramite “regolamento di attuazione e integrazione adottato ai sensi

dell’articolo 47, comma 2, lettera b) dello Statuto” - la disciplina dei criteri,

delle modalità e degli strumenti operativi per la gestione e la valorizzazione del

proprio patrimonio immobiliare;

CONSIDERATO CHE, in attuazione della citata disposizione normativa, la Giunta regionale ha

adottato il Regolamento regionale 4 aprile 2012, n. 5 e successive modifiche ed

integrazioni, concernente “Regolamento regionale di attuazione e integrazione

dell’articolo 1, comma 102, lettera b) della legge regionale 13 agosto 2011, n.

12 (Disposizioni collegate alla legge di assestamento del bilancio 2011-2013)

recanti norme sui criteri, le modalità e gli strumenti operativi per la gestione e

la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale”;

RITENUTO OPPORTUNO estendere i criteri e le modalità di alienazione degli immobili ad uso

abitativo e diverso dall’abitativo, disciplinate dal citato Regolamento regionale

n. 5/2012 e s.m.i., alle dismissioni degli immobili che l’Azienda sanitaria

locale di Frosinone deve porre in essere in attuazione dell’ultimo periodo del

comma 6 della citata legge regionale n. 14 del 2008, al fine di assicurare

omogeneità in tutto il territorio laziale dei criteri e dell’esercizio dei diritti di

cui trattasi da parte degli aventi titolo;

RITENUTO CHE la copertura finanziaria degli oneri derivanti dalle predette attività,

conformemente alla richiamata normativa, debba essere assicurata dalla

Azienda sanitaria di Frosinone attraverso le entrate derivanti dall’alienazione

dei beni immobili di cui trattasi;

VISTO il parere espresso dalla competente Commissione Bilancio, Partecipazione,

Demanio e Patrimonio, Programmazione Economico – Finanziaria, reso in data

…………., ai sensi del disposto del citato sesto comma dell’articolo 1 della

legge n. 14 del 2008;

ATTESO CHE la presente deliberazione non comporta per il bilancio della Regione nuove o

maggiori spese, né minori entrate;

D E L I B E R A

Sulla base delle premesse, che fanno parte integrante e sostanziale della presente deliberazione:

1. di prendere atto della ricognizione dei beni appartenuti agli ex Enti ospedalieri posta in

essere dalla Azienda unità sanitaria locale di Frosinone, di cui alla citata nota del 2

maggio 2014 ed al provvedimento del 22 aprile 2014, il cui relativo elenco è acquisito

agli atti della Giunta regionale, nelle more di una definitiva ricognizione dei beni di cui

trattasi, ed individuare nella dismissione lo strumento privilegiato di valorizzazione,

riconoscendo, in conformità alle vigenti disposizioni, il diritto di riscatto per i terzi in

relazione ai beni immobili per i quali la Asl detiene il diritto del concedente, con formule

che assicurino la massimizzazione dei proventi ricavabili dall’alienazione di tale diritto,

tenendo conto della natura dei terreni, della loro collocazione e della loro vocazione e

destinazione (agricolo o non), ai sensi del disposto del citato comma 6 dell’articolo 1

della legge regionale n. 14 del 2008.

2. Le alienazioni di cui trattasi dovranno altresì avvenire, nel rispetto degli eventuali citati

diritti acquisiti da terzi, con forme trasparenti, ad evidenza pubblica, anche al fine di

garantire la massimizzazione dei proventi, che dovranno poi affluire al bilancio regionale.

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Le alienazioni di immobili per i quali l’Azienda abbia eventualmente la piena proprietà

devono avvenire ai prezzi di mercato, con procedure ad evidenza pubblica, riconoscendo,

ove spettante, il diritto di prelazione di terzi;

3. di prevedere per l’Azienda sanitaria locale di Frosinone la possibilità di aderire alla

Convenzione sottoscritta dalla Regione Lazio con il Consiglio Notarile del Lazio, di cui

alla DGR n. 29/2011, a supporto delle modalità di alienazione dei beni immobili di cui

trattasi, anche al fine dello svolgimento o del completamento delle necessarie attività

funzionali all’alienazione medesima. In ogni caso gli oneri della procedura devono

rimanere a carico della parte acquirente;

4. di prendere atto che i terreni, di qualsiasi destinazione catastale, acquisiti in proprietà

dall’Azienda sanitaria locale di Frosinone, si intendono, in base ai principi generali

previsti dal codice civile, comprensivi delle loro accessioni e pertinenze. Ai fini della

valutazione del prezzo di alienazione, da rapportare ai comuni valori di mercato, nella

redazione della stima del cespite immobiliare, l’Azienda riconoscerà un diritto di credito

a favore di soggetti terzi che abbiano realizzato manufatti costruiti su detti terreni di

proprietà dell’Azienda sanitaria, nel rispetto dei parametri fissati dalle disposizioni

vigenti in materia;

5. di stabilire che l’Azienda sanitaria locale di Frosinone versi alla Regione, secondo le

modalità determinate dalla competente Direzione regionale, le entrate derivanti dalle

alienazioni dei beni immobili di cui trattasi, dedotte delle spese effettivamente sostenute

per lo svolgimento o il completamento delle attività strumentali e funzionali alle

alienazioni medesime. Le relative somme, in esecuzione del disposto del citato articolo 1

della legge regionale n. 14 del 2008, saranno destinate alla riduzione del debito sanitario;

6. di stabilire che l’Azienda sanitaria locale di Frosinone provveda a trasmettere

all’Assessorato regionale alle politiche del Bilancio, Demanio e Patrimonio una relazione

descrittiva degli atti relativi alle attività svolte in attuazione delle disposizioni di cui al

citato articolo 1 della legge n. 14 del 2008, con particolare riferimento agli indirizzi ed

alle direttive di cui alla presente deliberazione, unitamente alla rendicontazione delle

spese effettivamente sostenute per lo svolgimento o il completamento delle attività

strumentali e funzionali alla valorizzazione dei beni di cui trattasi, ivi comprese quelle

relative alle dismissioni;

7. di prendere atto che con provvedimenti da assumere entro sessanta giorni dalla data di

esecutività della presente deliberazione l’Azienda sanitaria locale di Frosinone

completerà la ricognizione dei beni di cui trattasi, al fine di verificare l’eventuale

sussistenza di altri beni da acquisire, attualmente detenuti dai Comuni, con particolare

riferimento a quelli che hanno omesso di rispondere alla precedente ricognizione, ovvero

hanno risposto negativamente. In relazione ad ulteriori beni che dovessero risultare a

seguito di tale ricognizione l’Azienda formulerà un’ulteriore proposta di valorizzazione

sulla quale la Regione si esprimerà con successivo provvedimento della Giunta;

8. di trasmettere la presente deliberazione all’Azienda sanitaria locale di Frosinone, ai fini

degli adempimenti di competenza.

La presente deliberazione viene pubblicata sul sito istituzionale della Regione Lazio

www.regione.lazio.it.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 15576 DEL 15/09/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Area: SOCIETA' CONTROLLATE ED ENTI PUBBLICI DIPENDENTI

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(MAIOZZI MARCO) (MAIOZZI MARCO) (F. BARBAGALLO) (M. MARAFINI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

POLITICHE DEL BILANCIO, PATRIMONIO E DEMANIO

(Sartore Alessandra)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE X

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 16/09/2014 prot. 608

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Regolamento concernente "Classificazione degli enti pubblici dipendenti della Regione Lazio istituiti ai sensi dell'articolo 55 dellostatuto della Regione per fasce, sulla base di indicatori e determinazione del limite massimo delle indennità annue lorde dacorrispondere ai componenti degli organi amministrativi o agli organi cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria estraordinaria.

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Pagina 1 / 1Pagina 1 / 10 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

DEC53 16/09/2014

Page 36: REGIONE LAZIO - marioabbruzzese.com 281014.pdf · REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 16897 DEL 06/10/2014 ... x U0075/2010 Rete Assistenziale Ictus Cerebrale

OGGETTO: Regolamento concernente “Classificazione degli enti pubblici dipendenti della

Regione Lazio istituiti ai sensi dell’articolo 55 dello statuto della Regione per fasce, sulla base di

indicatori e determinazione del limite massimo delle indennità annue lorde da corrispondere ai

componenti degli organi amministrativi o agli organi cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione,

ordinaria e straordinaria”.

LA GIUNTA REGIONALE

SU PROPOSTA dell’Assessore al bilancio, patrimonio e demanio;

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e successive modifiche, recante “Disciplina del

sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed

al personale regionale”;

VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1 e successive modifiche ed integrazioni,

denominato “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta

Regionale”;

RILEVATO che all’articolo 56, comma 1, della L.R. del 20 novembre 2001, n. 25 per enti pubblici

dipendenti dalla Regione si intendono tutti gli enti che operano nell’ambito del territorio

regionale e nelle materie riservate alla competenza della Regione stessa, di cui all'articolo 55

dello Statuto;

VISTA la L.R. del 26 marzo 2003, n. 9, che ha istituito l’Agenzia Regionale per la Mobilità -

AREMOL;

VISTA la L.R. del 10 gennaio 1995, n. 2 che ha istituto l'Agenzia Regionale per lo sviluppo e

l'innovazione dell'Agricoltura nel Lazio - ARSIAL;

VISTA la L.R. del 3 novembre 2003, n. 37, che ha istituito l’Agenzia Regionale per i Trapianti e le

Patologie Connesse - ART;

VISTA la L.R. dell’11 luglio 1987 n. 40, con la quale è stato costituito l’Istituto Regionale degli

Studi Giuridici del Lazio “Arturo Carlo Jemolo”;

VISTA la L.R.6 novembre 1992, n. 43, che ha istituito l’Istituto Regionale delle Ville Tuscolane -

I.R.Vi.T.;

VISTA la L.R. del 25 agosto 2003, n. 25, concernente “Disposizioni in materia di diritto agli studi

universitari” e la L.R. del 18 giugno 2008 n. 7, concernente “Nuove disposizioni in materia

di diritto agli studi universitari”;

VISTA la L.R. 6 ottobre 1998, n. 45, che ha istituito l'Agenzia Regionale per la Protezione

Ambientale del Lazio (ARPA);

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VISTA la L.R del 26 ottobre 1998, n. 46, laddove, all’articolo 1, comma 1, prevede che: “Le

indennità spettanti ai componenti degli organi degli enti dipendenti dalla Regione sono

determinate, in riferimento all'indennità lorda dei consiglieri regionali, con deliberazione

della Giunta regionale, sentita la commissione consiliare permanente competente in materia

di bilancio, in relazione all'entità del bilancio dell'ente, ai diversi livelli di funzioni,

responsabilità e rappresentanza del componente, compatibilmente con la situazione

finanziaria dell'ente stesso e con la direttiva di contenimento della spesa pubblica”;

VISTA la suddetta L.R del 26 ottobre 1998, n. 46 laddove, all’articolo 2, dispone che: “Sono

abrogate, a decorrere dalla data della relativa deliberazione di cui all’articolo 1, comma 1,

tutte le disposizioni di leggi regionali che prevedono la determinazione di trattamenti

economici”;

VISTO l’articolo 23, comma 5, della L.R. n. 4/2013, laddove dispone che: “Con regolamento della

Giunta regionale si provvede a classificare le società direttamente o indirettamente

controllate dalla Regione per fasce sulla base di indicatori dimensionali qualitativi e

quantitativi. Con il medesimo regolamento per ciascuna fascia è determinato il compenso

massimo al quale i consigli di amministrazione di dette società devono fare riferimento

secondo criteri oggettivi e trasparenti per la determinazione degli emolumenti da

corrispondere ai sensi dell’articolo 2389 del codice civile”;

RITENUTO opportuno adottare anche un apposito regolamento che classifichi gli enti dipendenti

regionali di cui all’art. 55 dello statuto regionale per fasce, che tengano conto di indicatori

dimensionali qualitativi e quantitativi in grado di sintetizzare un giudizio sulla complessità

organizzativa e gestionale degli enti;

RITENUTO opportuno, pertanto, estendere, in analogia ed in armonia con quanto disposto dal sopra

citato articolo 23, comma 5, della L.R. n. 4/2013, l’adozione del regolamento ivi previsto ai

seguenti enti: Agenzia Regionale per la Mobilità – AREMOL, Agenzia Regionale per lo

sviluppo e l'innovazione dell'Agricoltura nel Lazio – ARSIAL, Agenzia Regionale per i

Trapianti e le Patologie Connesse - ART, Istituto Regionale degli Studi Giuridici del Lazio

“Arturo Carlo Jemolo”, Istituto Regionale delle Ville Tuscolane - I.R.Vi.T, Ente per il diritto

agli studi Universitari nel Lazio – LAZIODISU, Agenzia Regionale per la Protezione

Ambientale del Lazio – ARPA Lazio;

RITENUTO opportuno individuare i suddetti indicatori nelle “entrate correnti”, nelle “spese in

c/capitale” e nel “numero dei dipendenti” di ruolo in servizio con rapporto di lavoro a tempo

indeterminato” degli ultimi tre rendiconti approvati, utilizzando, quale riferimento, il loro

valore medio e classificando i suddetti enti nelle seguenti tre fasce di appartenenza: 1°, 2° e

3° fascia;

RAVVISATA la necessita di provvedere con successivo regolamento a classificare gli enti di

gestione delle aree naturali protette, in quanto l’art. 1, comma 1-bis, della L.R. 26 ottobre

1998, n. 46 dispone che: “Per la determinazione delle indennità dei componenti degli organi

degli enti di gestione delle aree naturali protette regionali di cui alla legge regionale 6

ottobre 1997, n. 29 e successive modificazioni e dell'Agenzia regionale per i parchi istituita

con l'articolo 27 della legge regionale 27 aprile 1993, n. 21, si applicano anche i criteri

della superficie, della dimensione demografica, della discontinuità, dell'integrazione e

specializzazione funzionale”;

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CONSIDERATO che la L.R. 3 settembre 2002, n. 30, recante “Ordinamento degli enti regionali

operanti in materia di edilizia residenziale pubblica”, ha trasformato gli istituti autonomi

case popolari (IACP) in aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (ATER),

quali enti pubblici di natura economica strumentale della regione, dotati di personalità

giuridica, di autonomia imprenditoriale, patrimoniale, finanziaria e contabile, tenutarie di

una contabilità di tipo analitico ed economico informata ai principi desumibili dagli artt.

2423 e seguenti del codice civile;

DATO ATTO che il presente regolamento stabilisce i parametri per la determinazione del limite

massimo dell’indennità annue lorde da corrispondere ai componenti degli organi

amministrativi o agli organi cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e

straordinaria per fasce, sulla base di indicatori dimensionali qualitativi e quantitativi degli

enti che adottano una contabilità di tipo finanziario;

RITENUTO pertanto di escludere dall’ambito di applicazione del presente regolamento le aziende

territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (ATER), in quanto gli indicatori utilizzati nel

presente regolamento fanno riferimento a dati desunti da una contabilità di tipo finanziario e

non di tipo analitico ed economico e per i quali si provvederà con successivo regolamento;

CONSIDERATO che con le deliberazioni della conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le

Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano - repertorio atti n° 215/ CSR del 30

ottobre 2012 e 235/CSR del 6 dicembre 2012 - è stato stabilito che l’emolumento

omnicomprensivo per i consiglieri regionali è pari ad euro 11.100,00 (undicimilacento/00)

TENUTO CONTO che ai sensi dell’art. 1, comma 2, della L.R. 28 giugno 2013, n. 4, l’attuale

trattamento economico mensile dei consiglieri regionali è pari ad euro 11.100 lordi (7.600

indennità di carica + 3.500 rimborso spese di esercizio del mandato) corrispondenti ad un

trattamento economico annuo omnicomprensivo pari ad euro 133.200,00;

RITENUTO opportuno individuare, ai fini della determinazione dell’importo massimo complessivo

dell’indennità annua lorda da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi, o

agli organi monocratici di amministrazione, cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione,

ordinaria e straordinaria, degli enti dipendenti regionali, per ciascuna fascia di

classificazione, i seguenti parametri, con riferimento al trattamento economico annuo

omnicomprensivo dei consiglieri regionali: 1° fascia 100%, 2° fascia 50% e 3° fascia 30%;

VISTA la nota dell’Ufficio legislativo n. 509114 del 15 settembre 2014, con la quale l’Ufficio

legislativo medesimo ha effettuato, ai sensi dell’articolo 65, comma 5-bis, del regolamento

regionale n. 1/2002 e successive modificazioni, il coordinamento formale e sostanziale;

SENTITA la commissione consiliare permanente competente in materia di bilancio in data ………;

DELIBERA

Per i motivi di cui in premessa, facenti parte integrante e sostanziale del presente provvedimento,

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Di adottare, in analogia a quanto disposto dall’articolo 23, comma 5, della L.R. n. 4/2013, un

regolamento per i seguenti enti: Agenzia Regionale per la Mobilità – AREMOL, Agenzia Regionale

per lo sviluppo e l'innovazione dell'Agricoltura nel Lazio – ARSIAL, Agenzia Regionale per i

Trapianti e le Patologie Connesse - ART, Istituto Regionale degli Studi Giuridici del Lazio “Arturo

Carlo Jemolo”, Istituto Regionale delle Ville Tuscolane - I.R.Vi.T, Ente per il diritto agli studi

Universitari nel Lazio – LAZIODISU, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio –

ARPA Lazio.

Di individuare quali indicatori le “entrate correnti”, le “spese in c/capitale”, il “numero dei

dipendenti” di ruolo in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato degli ultimi tre

rendiconti approvati, utilizzando, quale riferimento, il loro valore medio e classificando i suddetti

enti nelle seguenti tre fasce di appartenenza: 1°, 2° e 3° fascia.

Di individuare, ai fini della determinazione dell’importo massimo complessivo dell’indennità annua

lorda da corrispondere ai componenti degli organi amministrativi, o agli organi monocratici di

amministrazione, cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e straordinaria, degli enti

dipendenti regionali, per ciascuna fascia di classificazione, i seguenti parametri, con riferimento agli

emolumenti omnicomprensivi dei consiglieri regionali:

- 1° fascia: 100%;

- 2° fascia: 50%;

- 3° fascia: 30%.

Con successivo regolamento si provvederà alla classificazione degli enti di gestione delle aree

naturali protette e delle aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica (ATER), per le

motivazioni di cui in premessa.

La presente deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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Regolamento concernente: “Classificazione degli enti pubblici dipendenti della Regione Lazio

istituiti ai sensi dell’articolo 55 dello statuto della Regione per fasce, sulla base di indicatori e

determinazione del limite massimo delle indennità annue lorde da corrispondere ai componenti

degli organi amministrativi o agli organi cui sono attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria

e straordinaria”.

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Articolo 1

(Ambito di applicazione)

1. Le disposizioni del presente regolamento si applicano agli enti pubblici dipendenti della

regione Lazio di cui all’articolo 55 dello statuto regionale.

2. Il presente regolamento non si applica agli enti di gestione delle aree naturali protette ed alle

aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica (A.T.E.R.).

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Articolo 2

(Classificazione degli enti pubblici dipendenti della regione Lazio)

1. Gli enti pubblici dipendenti della regione Lazio ai quali è applicabile il presente regolamento

sono classificati in tre fasce, determinate sulla base di indicatori dimensionali quantitativi, volti

a valutare la complessità organizzativa e gestionale e le dimensioni finanziarie degli enti stessi.

Tali indicatori, da desumere dai rendiconti approvati, sono: a) “entrate correnti”; b) “spesa in

conto capitale”; c) “numero dei dipendenti di ruolo in servizio con rapporto di lavoro a tempo

indeterminato”. Relativamente a tali indicatori, si fa riferimento al loro valore medio riferito

agli ultimi tre esercizi finanziari.

2. Sulla base degli indicatori di cui al comma 1, sono individuate le seguenti fasce:

Fascia Entrate correnti (milioni di euro)

Spesa in c/capitale (milioni di euro)

Numero di dipendenti (unità)

1 ≥ 10 ≥ 1 ≥ 100

2 ≥ 3 ≥ 0,1 ≥ 50

3 <3 <0,1 < 50

3. Ai fini della classificazione di cui al comma 2, per l’inserimento nelle fasce n. 1 e n. 2 è

necessario il superamento di almeno due indicatori.

4. Gli enti istituiti successivamente all’entrata in vigore del presente regolamento, sono classificati

automaticamente nella fascia n. 2. Conseguentemente, la classificazione di cui ai commi 1 e 2 è

applicata a decorrere dalla data di approvazione del quarto rendiconto.

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Articolo 3

(Limite massimo dell’indennità annua lorda)

1. L’importo massimo dell’indennità annua lorda, comunque denominata, da corrispondere ai

componenti degli organi amministrativi, o agli organi monocratici di amministrazione, cui sono

attribuiti tutti i poteri di gestione, ordinaria e straordinaria, per ciascuna fascia di classificazione

individuata ai sensi dell’articolo 2, è determinato, con riferimento al trattamento economico

annuo omnicomprensivo dei consiglieri regionali, secondo le percentuali di cui alla seguente

tabella:

Fascia Limite retributivo

(% trattamento economico annuo

omnicomprensivo dei consiglieri

regionali) 1 100% 2 50% 3 30%

2. L’indennità annua lorda di cui al comma 1 è da intendersi omnicomprensiva.

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Articolo 4

(Efficacia)

1. Il presente regolamento regionale entra in vigore il giorno successivo a quello della sua

pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

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REGIONE LAZIO

Direzione Regionale: INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

Area: SISTEMI NATURALI

DETERMINAZIONE

N. del Proposta n. 17803 del 21/10/2014

Oggetto:

Proponente:

Estensore VITELLONI PIERPAOLO _____________________________

Responsabile del procedimento BERARDI LUCA _____________________________

Responsabile dell' Area E. MAFFEO _____________________________

Direttore Regionale B. PLACIDI _____________________________

_____________________________

Protocollo Invio _____________________________

Firma di Concerto _____________________________

Regolamento (CE) n. 1698/2005 – "Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013" – DGR n. 68 del 18febbraio 2014: Misura 227 "Investimenti non produttivi" – Graduatoria Unica Regionale – Individuazione di una prima partedelle domande di aiuto "ammissibili" e "non ammissibili" pervenute a seguito della raccolta avente scadenza il 28 aprile 2014,successivamente prorogata al 15 maggio 2014

Pagina 1 / 5 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

G15091 27/10/2014

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Oggetto: Regolamento (CE) n. 1698/2005 – “Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il

periodo 2007/2013” – DGR n. 68 del 18 febbraio 2014: Misura 227 “Investimenti non produttivi” –

Graduatoria Unica Regionale – Individuazione di una prima parte delle domande di aiuto

“ammissibili” e “non ammissibili” pervenute a seguito della raccolta avente scadenza il 28 aprile

2014, successivamente prorogata al 15 maggio 2014.

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE

INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE

SU PROPOSTA del Dirigente dell’Area Sistemi naturali, Responsabile della Misura in oggetto;

VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta

e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e successive

modificazioni ed integrazioni;

VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 concernente l’organizzazione degli uffici e

dei servizi della Giunta Regionale e successive modificazioni ed integrazioni;

VISTA la legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1 “Nuovo Statuto della Regione Lazio”;

VISTA la legge regionale 28 giugno 2013, n. 4, concernente: “Disposizioni urgenti di adeguamento

all'articolo 2 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni, dalla legge 7

dicembre 2012, n. 213”, relativo alla riduzione dei costi della politica, nonché misure in materia di

razionalizzazione, controlli e trasparenza dell'organizzazione degli uffici e dei servizi della

Regione”, ed in particolare il comma 1, art. 14, con il quale, a decorrere dal 1° ottobre 2013 sono

soppresse le strutture e gli uffici di staff appartenenti al Dipartimento e al Direttore del

Dipartimento;

VISTO il regolamento regionale 30 settembre 2013, n. 16 concernente: “Modifiche al regolamento

regionale 6 settembre 2001, n. 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della

Giunta regionale) e successive modificazioni”, ed in particolare il comma 1, art. 1 che recita: “Le

funzioni amministrative esercitate dai Dipartimenti soppressi ai sensi del comma 1 del citato

articolo 14, sono attribuite, contestualmente al relativo contingente di personale e alle relative

risorse, alle Direzioni regionali e alle Agenzie in ragione delle rispettive competenze”;

VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 51 del 04 febbraio 2014, con la quale è stato

conferito l’incarico di Direttore Regionale della Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche

Abitative all’Ing. Bruno Placidi;

VISTA la Determinazione n. G09803 del 07 luglio 2014, concernente “Accorpamento,

soppressione, istituzione, modifica e ridenominazione delle strutture organizzative di base e delle

funzioni della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative. Modifica delle

determinazioni dirigenziali n. A05885 del 17 luglio 2013 e n. G03638 del 24 marzo 2014, revoca

della determinazione dirigenziale n. A07686 del 27 settembre 2013”, con la quale, tra l’altro, si è

provveduto alla soppressione dell’Area Foreste e dell’Area Parchi e Riserve Naturali, le cui

competenze sono confluite nella neocostituita “Area Sistemi Naturali”;

VISTO l’Atto di Organizzazione n. G10725 del 25 luglio 2014, con il quale è stato conferito

l’incarico di Dirigente dell’Area Sistemi Naturali alla Dr.ssa Ersilia Maffeo;

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VISTO il Reg. (CE) n. 1698/2005 del Consiglio relativo al sostegno allo sviluppo rurale da parte del

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) che prevede la definizione di Programmi

regionali di Sviluppo Rurale per il periodo 2007-2013, e successive mm e ii;

VISTO il Reg. (CE) n. 1974/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 recante disposizioni di

applicazione del Regolamento n. 1698/05, e successive modifiche e integrazioni;

VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 356, del 20 giugno 2006 concernente “Politica di

sviluppo rurale – Approvazione del documento: le strategie per il Programma di Sviluppo Rurale

del Lazio 2007/2013” pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 3 al Bollettino Ufficiale n. 22 del 10

agosto 2006;

VISTA la Deliberazione del Consiglio Regionale n. 35, del 21 febbraio 2007 concernente

“Regolamento (CE) n. 1698/2005. Approvazione della Proposta di Programma di Sviluppo Rurale

del Lazio per il periodo 2007/2013” pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 3 al Bollettino

Ufficiale n. 9, del 30 marzo 2007;

VISTA la Deliberazione n. 310, del 15 maggio 2007 con la quale la Giunta Regionale ha approvato

la versione definitiva della proposta di Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 per l’inoltro ai

servizi della Commissione Europea;

VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 163 del 7 marzo 2008 concernente “Reg. (CE)

1698/2005. Presa d’atto dell’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il

periodo 2007/2013 da parte della Commissione Europea”;

VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 412 del 30 maggio 2008, e sue successive

modificazioni ed integrazioni, con la quale sono state approvate le “Disposizioni per l’attuazione

delle misure ad investimento del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013”;

VISTO il Regolamento (UE) n. 65/2011 del 27 gennaio 2011 della Commissione che stabilisce

modalità di applicazione del Reg. (CE) n. 1698/2005 per quanto riguarda l’attuazione delle

procedure di controllo e della condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo rurale, che ha

abrogato il regolamento (CE) n. 1975/2006;

VISTO il Regolamento di esecuzione (UE) n. 335/2013 della Commissione del 12 aprile 2013, che

modifica il regolamento (CE) n. 1974/2006;

VISTE le seguenti deliberazioni della Giunta Regionale con le quali si è provveduto a ratificare le

modifiche e integrazioni apportate al documento di programmazione nel corso della sua fase

attuativa:

- n. 62 del 29 gennaio 2010, con la quale la Giunta Regionale ha preso atto della revisione del

PSR 2007/2013, conseguente al processo di riforma “Health Check” della Politica Agricola

Comune e delle Azioni introdotte dal Piano di Rilancio Economico Europeo (European

Recovery Plan), approvata dalla Commissione Europea con la Decisione n. C(2009) 10345 del

17 dicembre 2009;

- n. 5 del 13 gennaio 2012, di presa d’atto della modifica del PSR 2007/2013 inviata in prima

istanza alla Commissione UE il 18 maggio 2011 e il cui iter negoziale con i Servizi della

Commissione medesima si è concluso con l’approvazione della Commissione UE, come da

nota Ref. Ares(2011)1152521 del 27 ottobre 2011;

- n. 329 del 6 luglio 2012, di presa d’atto della modifica del PSR 2007/2013 inviata in prima

istanza alla Commissione UE il 28 dicembre 2011 e approvata da parte della Commissione

Europea con nota Ref. Ares (2012)485184 del 19 aprile 2012;

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- n. 152 del 19 giugno 2013, di presa d’atto dell’approvazione, da parte della Commissione UE,

di una ulteriore modifica del PSR 2007-2013 del Lazio con Decisione C(2013)375finale del 24

gennaio 2013;

- n. 134 del 25 marzo 2014, di presa d’atto dell'approvazione di ulteriori modifiche del

Programma di Sviluppo Rurale (PSR) del Lazio per il periodo 2007/2013 da parte della

Commissione Europea con nota ARES (2014)620404 del 07/03/2014;

CONSIDERATO che l’Autorità di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 del

Lazio è la Direzione Regionale Agricoltura, ora Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale,

Caccia e Pesca, la quale è responsabile dell’efficace, efficiente e corretta gestione e attuazione del

programma, attraverso lo svolgimento delle funzioni previste dall’articolo 75 del Regolamento (CE)

n. 1698/2005 e richiamate nel capitolo 11 del documento di programmazione;

CONSIDERATO, altresì, che nell’ambito della descrizione del sistema di gestione e controllo è

previsto che i bandi pubblici rivolti a soggetti individuali, per l’accesso alle misure o azioni di

competenza diversa da quella agricola, siano predisposti dalle Direzioni Regionali competenti;

VISTA la Determinazione del Direttore del Dipartimento Economico e Occupazionale n. C1340

del 10 giugno 2009, con la quale, tra l’altro, è stato adottato il “Modello organizzativo per la

gestione delle domande di aiuto P.S.R. 2007/2013”;

CONSIDERATO che la Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, fermo

restando le funzioni di coordinamento dell’Autorità di Gestione del PSR 2007/2013 del Lazio, ha

provveduto, sulla base delle indicazioni fornite dall’Autorità di gestione medesima, alla

predisposizione del nuovo Bando pubblico, adottato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 68

del 18 febbraio 2014 e pubblicato sul BURL n. 17 del 27 febbraio 2014, supplemento n. 1, relativo

alla Misura 227 “Investimenti non produttivi”;

CONSIDERATO che le diverse fasi procedimentali nell’esame delle istanze di contributo,

disciplinate nei Bandi Pubblici (ricevibilità, ammissibilità, graduatoria, esecuzione, erogazione, e

controlli), prevedono la necessità inderogabile di disporre l’erogazione dei fondi;

VISTI gli Atti di organizzazione n. G12686 del 09 settembre 2014 e n. G13069 del 17 settembre

2014, con i quali, a seguito della riorganizzazione delle Strutture dirigenziali della Giunta regionale,

si è provveduto ad individuare il nuovo Responsabile delle Misure di competenza della scrivente

Direzione, il Responsabile per i pagamenti, i Responsabili del controllo amministrativo, i

Responsabili del controllo in loco, i Revisori dei pagamenti, i Revisori supplenti, nonché i

Responsabili di procedimento ed i collaboratori a supporto per l’espletamento delle varie fasi

istruttorie relative ai progetti presentati ai sensi dei vari Bandi Pubblici adottati;

VISTA la Determinazione n. B2217 del 03 giugno 2009 con la quale sono stati individuati i

componenti della Commissione di Valutazione Finale per la verifica di ammissibilità dei progetti in

esame;

VISTA la Determinazione n. G08312 del 10 giugno 2014 con la quale si è provveduto ad assegnare

i suddetti progetti, ai fini del loro prosieguo istruttorio, ai Responsabili di procedimento;

VISTA la Determinazione n. G09013 del 20 giugno 2014 con la quale, relativamente alla raccolta

avente scadenza il 28 aprile 2014, successivamente prorogata al 15 maggio 2014, sono state

individuate, tra le domande attinenti alla Misura 227 pervenute presso la scrivente Direzione

Regionale, Area Sistemi Naturali, quelle valutate “ricevibili”;

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VISTO il Verbale posto in essere dalla sopra citata Commissione in data 20 ottobre 2014, il quale

costituisce parte integrante della presente Determinazione, con cui, previa verifica degli aspetti

tecnico-amministrativi, si è provveduto a valutare l’ammissibilità o meno di una prima parte dei

progetti attinenti alla misura in oggetto, precedentemente valutati “ricevibili”;

RITENUTO OPPORTUNO formalizzare le risultanze del summenzionato Verbale, ai sensi di

quanto indicato nelle “Disposizioni per l’attuazione delle misure ad investimento del Programma di

Sviluppo Rurale 2007-2013” ex DGR n. 412 del 2008 e sue successive modificazioni ed

integrazioni;

In base alle motivazioni espresse:

DETERMINA

1) Di approvare, in merito alla raccolta avente scadenza il 28 aprile 2014, successivamente

prorogata al 15 maggio 2014, l’allegato Verbale, posto in essere dalla Commissione di

Valutazione Finale in data 20 ottobre 2014, unitamente alle relative “Tabella A – Misura 227

– Elenco di una parte dei progetti ammissibili – Graduatoria Unica Regionale” e “Tabella B –

Misura 227 – Elenco dei progetti non ammissibili”, che costituiscono parte integrante della

presente Determinazione.

2) Di ammettere a finanziamento i progetti riportati, secondo la relativa graduatoria per Misura,

nella sopracitata “Tabella A”, per i relativi contributi indicati a fianco di ciascun

beneficiario, per un investimento complessivo di € 1.426.018,96 a cui corrisponde un

contributo di € 1.426.018,96.

3) Di provvedere, successivamente all’approvazione della presente Determinazione, per i

progetti ammessi a finanziamento, ad emettere formale Provvedimento di concessione del

contributo, fissando nel rispetto delle disposizioni attuative del PS.R. 2007-2013,

relativamente alla Misura 227 “Investimenti non produttivi”, tempi, modalità e prescrizioni

per la realizzazione dell’iniziativa, per l’erogazione dei finanziamenti, per la vigilanza, per le

verifiche e per il controllo, nonché precisando gli adempimenti posti a carico del beneficiario

e le sanzioni in caso di eventuale inadempimento.

Il presente atto sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito

www.regione.lazio.it.

Il Direttore Regionale

Ing. Bruno Placidi

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RE G I O NE LA Z I O – P S R 20 07 - 20 13

Commissione di Valutazione Finale

Raccolta avente scadenza 15 maggio 2014

Verbale della riunione del 20 ottobre 2014

Il giorno 20 ottobre 2014, presso gli uffici del Dirigente dell’Area Sistemi Naturali, in Roma,

relativamente alla Misura 227 “Investimenti non produttivi”, si è riunita la Commissione di Valutazione

Finale di cui alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 412 del 30.05.2008, e sue successive mm. e ii.,

costituita con Determinazione n. B2217 del 03.06.2009, al fine di valutare sulla base delle istruttorie

preliminari svolte dai funzionari incaricati, una prima parte delle domande pervenute a seguito della raccolta

avente scadenza il 28 aprile 2014, successivamente prorogata al 15 maggio 2014, così come disposto a

seguito della promulgazione del bando pubblico approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 68

del 18 febbraio 2014 e pubblicato sul BURL n. 17 del 27 febbraio 2014, supplemento n. 1.

Alla riunione sono presenti:

1. Dr.ssa Ersilia Maffeo, Responsabile della Misura e Dirigente dell’Area Sistemi Naturali, in qualità di

Presidente della Commissione;

2. Dr. Luca Berardi, come Tutor-Responsabile del Procedimento;

3. Dr. Gianluigi Davide Fiore, come Tutor-Responsabile del Procedimento;

4. Dr. Pierluca Gaglioppa, come Tutor-Responsabile del Procedimento;

5. Dr. Francesco Repetto, come Tutor-Responsabile del Procedimento;

6. Dr. Antonio Zani, come Tutor-Responsabile del Procedimento.

Si prende atto delle linee guida comunicate dalle strutture competenti in ordine alle modalità alle quali

attenersi nel corso dell’istruttoria, con riferimento a quanto disposto dalla suddetta D.G.R. n. 412 del

30.05.2008 e successive mm. e ii., nonché dalla Determinazione n.C1340 del 10 giugno 2009, allegato A)

“Modello organizzativo per la gestione del regime di aiuti di cui al PSR 2007/2013”.

D I R E Z I O N E R E G I O N A L E I N F R A S T R U T T U R E , A M B I E N T E E P O L I T I C H E A B I T A T I V E

A R E A S I S T E M I N A T U R A L I

Regolamento (CE) n. 1698/2005

Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013

Misura 227

“Investimenti non produttivi”

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RE G I O NE LA Z I O – P S R 20 07 - 20 13

Sulla base dell’elenco delle domande di cui alle Determinazioni n. G09013 del 20 giugno 2014 e n.

G11123 del 31 luglio 2014, con le quali sono state individuate le domande “ricevibili” e “non ricevibili”,

nonché della Determinazione n. B2217 del 03.06.2009 con la quale si è provveduto a costituire una apposita

Commissione di Valutazione Finale per esaminare le istanze pervenute a seguito della promulgazione del

bando pubblico approvato con D.G.R. n. 68 del 18 febbraio 2014, si procede alla verifica dei requisiti e

delle condizioni in base alle quali vengono attribuite le priorità e i relativi punteggi di cui all’art. 12 del

bando di riferimento, al fine di stilare una prima graduatoria delle sole domande che, in base ai punteggi

riconosciuti in una prima fase istruttoria, possono accedere alla presente misura.

In base alle risultanze dell’istruttoria preliminare condotta, risultano in possesso dei requisiti e dei

relativi punteggi, per accedere ai benefici, le seguenti domande di aiuto, di cui si riporta la graduatoria:

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO IMPORTO

PROGETTO

CONTRIBUTO

RICHIESTO

PUNTI

DICHIARATI

PUNTI

RICONOSCIUTI GRADUATORIA

8475920743 Comune di Itri Itri LT 227

Az. 2

Conversione ed avviamento

all'alto fusto di ceduo

invecchiato in loc. Fontana di

Tozze - Campello Vecchio

(P.lle forestali n. 55 - 56a) ed in

loc. Valle Cerri - Raella -

Bosco di Valle (P.lle Forestali

n. 74b - 75a) del Comune di Itri

506.244,94 506.244,94 78 78 1

8475920719 Comune di Fondi Fondi LT 227

Az. 1

Ripristino e riqualificazione di

uin'area turistico-ricreativa e di

un sentiero per la realizzazione

di un percorso didattico-

ricreativo-culturale, presenti nel

PGAF del Comune di Fondi

42.347,26 42.347,26 68 68 2

8475921214 Azienda Agricola

Benedetto Cimini

Cantalice -

Subiaco RI - RM

227

Az. 2

Interventi selvicolturali di

diradamento in rimboschimenti

di conifere in Comune di

Cantalice (P.lle 36c e 45a del

PGAF) e in Comune di Subiaco

(P.lle 29b e 30 del PGAF) e

avvaimento all'alto fusto in

Comune di Cantalice (P.lla

38b)

435.251,04 348.200,83 68 68 3

8475920968

Comune di

Monte

San Biagio

Monte

San Biagio LT

227

Az. 2

Miglioramento boschivo con

avviamento all'alto fusto in loc.

Monte Autone (P.lle for. n. 29 -

36) e diradamento del

soprassuolo artificiale in loc.

Monte La Guardia (P.lle for. n.

66 - 67 - 69)

258.222,83 258.222,83 68 63 4

8475920721 Comune di Fondi Fondi LT 227

Az. 2

Diradamento su soprassuoli a

prevalenza di pinus pinea -

Particelle forestali n. 29, 30, 32,

33a, 35 del PGAF del Comune

di Fondi

86.993,78 86.993,78 58 58 5

8475920824

Comune di

Trevignano

Romano

Trevignano

Romano RM

227

Az. 1

Ripristino e riqualificazione dei

sentieri naturalistici nei boschi

di proprietà del Comune di

Trevignano Romano, loc.

Rocca Romana

36.901,14 36.901,14 55 55 6

8475921195 Comune di

Lenola Lenola LT

227

Az. 1

Ristrutturazione e ampliamento

del rifugio forestale in loc.

Appiolo e sistemazione

dell'area ricreativa in loc.

Vasche

303.319,70 303.319,70 55 55 7

8475920988 Comune di

Monteflavio Monteflavio RM

227

Az. 2

Intervento di diradamento di

conifere in loc. Serre Ricci 23.400,00 23.400,00 50 50 8

8475921097 Comune di

Borgovelino Borgovelino RI

227

Az. 2

Interventi selvicolturali di

conversione all'alto fusto dei

boschi a prevalenza di faggio

(P.lle del PGAF 1b, 2, 28a,

28c) e di diradamento di un

soprassuolo artificiale a

prevalenza di pino nero (P.lla

del PGAF 7c)

166.321,11 166.321,11 48 48 9

8475921078 Comune di

Colle San Magno Colle San Magno FR

227

Az. 2

Avviamento ad alto fusto di un

ceduo invecchiato di faggio in

loc. Faverse ed Orno di Cairo 176.683,57 176.683,57 73 46 10

8475921076

Università

Agraria di

Vejano

Vejano VT 227

Az. 2

Trasformazione di bosco ceduo

matricinato in ceduo composto

in loc. Pampenello ovest (P.F.

11)

171.241,92 140.781,31 33 33 11

8475921169

XIII Comunità

Montana dei

Monti Lepini -

Ausoni

Priverno LT 227

Az. 1

Creazione di un'area attrezzata

per attività ricreativa presso la

Foresta Demaniale Regionale

Carpinetana

100.151,75 100.151,75 70 32 12

8475921205 Comune di Ischia

di Castro Ischia di Castro VT

227

Az. 2

Trasformazione di un bosco

ceduo matricinato in ceduo

composto in loc. Lamone 225.607,71 185.462,87 31 31 13

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RE G I O NE LA Z I O – P S R 20 07 - 20 13

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO IMPORTO

PROGETTO

CONTRIBUTO

RICHIESTO

PUNTI

DICHIARATI

PUNTI

RICONOSCIUTI GRADUATORIA

8475920647

Università

Agraria di

Bassano Romano

Bassano Romano VT 227

Az. 1

Realizzazione di un'area

naturalistica attrezzata nella

faggeta di Bassano Romano 398.839,47 398.839,47 85 30 14

8475920867 Comune di Sora Sora FR 227

Az. 2

Interventi selvicolturali di

diradamento selettivo per la

rinaturalizzazione e tagli

fitosanitari delle P.F. n. 64 e n.

72 del PGAF in loc. Valle delle

Grotte e Monte Terra Rossa

90.191,98 90.191,98 30 30 15

8475920962 Comune di

Morolo Morolo FR

227

Az. 2

Disetaneizzazione della

particella forestale n. 22 del

PGAF del Comune di Morolo 46.086,22 46.086,22 68 30 16

8475921183 Comune di

Montelanico Montelanico RM

227

Az. 2

Ripristino ed avviamento di

boschi cedui castanili misti in

alto fusto ricadenti sulle

particelle di PGAF nn. 78 - 79 -

80 - 87 in loc. Campo di

Montelanico

229.604,15 229.604,15 43 30 17

8475920918

Comune di

Rignano

Flaminio

Rignano

Flaminio RM

227

Az. 1

Ripristino e adeguamento di

percorsi didattico - ricreativi -

culturali in ambiente forestale

in loc. Vallelunga

88.656,16 88.656,16 28 28 18

8475921121 Comune di

Collalto Sabino Collalto Sabino RI

227

Az. 2

Interventi selvicolturali di

conversione all'alto fusto di un

bosco ceduo di castagno

(Castanea sativa Mill.) in loc.

Colle Liscia, P.lla n. 27 del

PGAF

87.673,91 87.673,91 28 28 19

8475920768 Comune di

Pescosolido Pescosolido FR

227

Az. 1

Miglioramento, ripristino e

ampliamento dei sentieri e dei

percorsi naturalistici in località

"Valpara - Forcella"

226.280,67 226.280,67 30 27 20

8475920866 Comune di Sora Sora FR 227

Az. 1

Ripristino funzionale e

realizzazione di arredi presso il

Rifugio Trombetta in loc.

Cisterne

90.071,70 90.071,70 25 25 21

8475921107

Università

Agraria di

Allumiere

Allumiere RM 227

Az. 1

Sentieri della faggeta di

Allumiere: staccionate, arredo e

attrezzature ludiche 99.947,75 99.947,75 25 25 22

8475920714

Università

Agraria di

Tarquinia

Tarquinia VT 227

Az. 1

Ampliamento dell'area

destinata alla sosta ricreativa e

al gioco dei bambini in loc.

Roccaccia, ripristino e

ampliamento del percorso

didattico-ricreativo "Lucignolo"

e ripristino del Percorso Natura

99.526,53 99.526,53 23 23 23

8475920860

Università

Agraria di

Vasanello

Vasanello VT 227

Az. 1

Valorizzazione e ripristino dei

sentieri "Palazzolo" e "Santa

Rosa" 88.754,69 88.754,69 23 23 24

8475920904 Comune di

Fiuggi Fiuggi FR

227

Az. 1

Ripristino funzionale e

realizzazione di arredi per la

fruibilità turistica, didattica e

culturale all'interno dei

castagneti di Fiuggi in loc.

Bosco di Macchiadoro, Bosco

Quarto Le Prata e Bosco

Parcheggio Fonte Bonifacio

VIII

112.560,69 112.560,69 28 23 25

8475921209

Comune di

Montalto

di Castro

Montalto

di Castro VT

227

Az. 1

Sistemazione delle aree di

proprietà ARSIAL in loc.

Paglieto Grande 756.140,00 756.140,00 23 23 26

8475921218

Università

Agraria di

Gallicano

nel Lazio

Gallicano

nel Lazio RM

227

Az. 1

Riqualificazione dei percorsi

denominati Acqua Rossa,

Collacchio, Colle Selva, Fosso

Linaro

82.693,67 82.693,67 23 23 27

8475920833

Amministrazione

Beni Separati di

Uso Civico S.

Lucia di

Gioverotondo

Pescorocchiano RI 227

Az. 1

I sentieri dell'ASBUC di S.

Lucia di Gioverotondo:

interventi di adeguamento,

ripristino funzionale di percorsi

didattico-ricreativo-culturali in

ambiente forestale e dotazione

di cartellonistica ed arredi

33.732,22 33.732,22 20 20 28

8475920818 Comune di Piglio Piglio FR 227

Az. 1

Ripristino dei percorsi

denominati E1 Piglio - Acuto e

Via Colle Faggio - Prati di San

Biagio - Inzuglio - Volubro

185.325,96 185.325,96 18 18 29

8475920903 Comune di

Fumone Fumone FR

227

Az. 2

Interventi selvicolturali per la

riduzione del rischio di

incendio e di rinaturalizzazione

spontanea del soprassuolo

artificiale coetaneiforme in loc.

Monte Scremoni (P.F. n. 8 SF1

e n. 9 SF1) e in loc. Fumone

Alto (P.F. n. 11 SF1 e n. 12 SF1)

155.862,41 155.862,41 18 18 30

8475920869

Università

Agraria di

Capodimonte

Capodimonte VT 227

Az. 1

Lavori di manutenzione

ordinaria della strada Poggio

Falchetto 81.953,28 81.953,28 18 15 31

8475920878 Comune di Segni Segni RM 227

Az. 1

Miglioramento e valorizzazione

dell'area pic-nic attrezzata in

loc. Campo di Segni 53.642,78 48.416,31 15 15 32

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RE G I O NE LA Z I O – P S R 20 07 - 20 13

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO IMPORTO

PROGETTO

CONTRIBUTO

RICHIESTO

PUNTI

DICHIARATI

PUNTI

RICONOSCIUTI GRADUATORIA

8475920888 Comune di

Marcetelli Marcetelli RI

227

Az. 1

Valorizzazione e messa in

sicurezza dell'area ricreativa in

località Gli Azzitti 38.454,85 34.692,63 15 15 33

8475920985

Comune di

Villa San

Giovanni

in Tuscia

Villa San

Giovanni

in Tuscia

VT 227

Az. 1

Ripristino dei percorsi

naturalistici denominati La

Stepeta e Costa della Vecchia 99.983,19 99.983,19 18 15 34

8475921059 Comune di

Bomarzo Bomarzo VT

227

Az. 1

Ripristino e adeguamento di un

percorso attrezzato didattico-

ricreativo in loc. Casale

Fossatello, Casale Moscaroli

98.635,58 98.635,58 15 15 35

8475921075 Università

Agraria di Riano Riano RM

227

Az. 1

Ripristino funzionale, ai fini

turistico ricreativi, delle aree

boscate Monte Porcino e

Barchetto previste nel PGAF

517.544,40 517.544,40 18 15 36

8475921096 Comune di

Borgovelino Borgovelino RI

227

Az. 1

Adeguamento e ripristino dei

sentieri montani denominati

Borgovelino - Monte Nuria e

Borgovelino - Cinque Confini

61.389,35 61.389,35 20 15 37

8475921116 Comune di

Collalto Sabino Collalto Sabino RI

227

Az. 1

Adeguamento alla fruizione

turistica della pineta in loc.

Aringo 61.822,89 61.822,89 15 15 38

8475921120 Comune di

Montelanico Montelanico RM

227

Az. 1

Sistemazione e recupero

dell'area pic-nic attrezzata in

loc. Campo Montelanico 54.266,88 48.957,70 15 15 39

8475921129 Università

Agraria di Tolfa Tolfa RM

227

Az. 1

Interventi di valorizzazione del

comprensorio boschivo di alto

pregio ambientale denominato

Comunali Macchiosi

165.192,11 165.192,11 25 15 40

8475921542 Comune di

Norma Norma LT

227

Az. 2

Diradamento della particella

forestale n. 8 del PGAF 2004-

2015 del Comune di Norma 22.083,04 22.083,04 15 15 41

8475920761

Società Agricola

"La Campana

srl"

Nettuno RM 227

Az. 2

Conversione di un bosco,

costituito da specie quercine, da

ceduo a fustaia in loc. Taglio

dell'Armellino nel Comune di

Nettuno

342.900,00 274.320,00 36 13 42

8475920828 Comune di

Valentano Valentano VT

227

Az. 1

Ripristino funzionale e

valorizzazione della particella

forestale n. 20 (Campo

Sportivo) del PGAF

235.654,72 235.654,72 13 10 43

8475920852 Comune di

Canino Canino VT

227

Az. 1

Ripristino funzionale e

realizzazione di arredi nella

pineta Condotti (Part. For. 19p)

e nella pineta S. Vito (Part. For.

20)

81.397,50 81.397,50 15 10 44

8475920791 Amm.ne Prov.le

di Rieti Rieti RI

227

Az. 2

Diradamento di un soprassuolo

artificiale costituito in

prevalenza da Pinus nigra sito

in loc. Colle Serre - Part. for. n.

7/a nel complesso forestale

regionale "Matricetta"

25.638,37 25.638,37 10 5 /

8475920966 Comune di

Capodimonte Capodimonte VT

227

Az. 1

Ripristino funzionale del

percorso naturalistico didattico-

ricreativo di Monte Bisenzio 99.479,45 99.479,45 13 5 /

Risultano, pertanto, prive dei requisiti per accedere ai benefici previsti dalla presente misura, in quanto

il punteggio scaturito a seguito dell’istruttoria effettuata è inferiore alla soglia minima richiesta, le seguenti

domande di aiuto:

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO MOTIVAZIONI

8475920791 Amm.ne

Prov.le di Rieti Rieti RI

227 Az. 2

Diradamento di un

soprassuolo artificiale

costituito in prevalenza da

Pinus nigra sito in loc.

Colle Serre - Part. for. n.

7/a nel complesso forestale

regionale "Matricetta"

Il richiedente, nell’ambito dei Criteri di

priorità, ha indicato un punteggio pari a 10

ma, a seguito di verifiche istruttorie, non

vengono riconosciuti i codici criterio 2NP e

11AF, nonché il relativo punteggio. A seguito

di tale decurtazione il punteggio residuo

complessivo risulta pari a 5 e, pertanto,

inferiore ai 10 punti necessari per poter

accedere ai benefici, così come disposto

dall’art. 12, ultimo capoverso del bando di

riferimento.

8475920966 Comune di

Capodimonte Capodimonte VT

227

Az. 1

Ripristino funzionale del

percorso naturalistico

didattico-ricreativo di

Monte Bisenzio

Il richiedente, nell’ambito dei Criteri di

priorità, ha indicato un punteggio pari a 13

ma, a seguito di verifiche istruttorie, non

vengono riconosciuti i codici criterio 2NP e

3NP, nonché il relativo punteggio. A seguito

di tale decurtazione il punteggio residuo

complessivo risulta pari a 5 e, pertanto,

inferiore ai 10 punti necessari per poter

accedere ai benefici, così come disposto

dall’art. 12, ultimo capoverso del bando di

riferimento.

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RE G I O NE LA Z I O – P S R 20 07 - 20 13

Per quanto concerne le domande pervenute presso la scrivente struttura per le quali sono state richieste

integrazioni, si procederà alla loro valutazione al momento in cui, da parte dei soggetti richiedenti, perverrà

la documentazione necessaria per il prosieguo istruttorio.

La Commissione, a seguito di questa prima graduatoria, concernente parte delle domande di aiuto

pervenute, dopo attenta disamina, in special modo delle problematiche relative alla cantierabilità e alla

presenza nel MUD delle particelle interessate dagli interventi, ed i dovuti riscontri, nell’approvare i Rapporti

Istruttori, redatti dai Responsabili del procedimento Dr. Luca Berardi, Dr. Gianluigi Davide Fiore, Dr.

Pierluca Gaglioppa, Dr. Francesco Repetto e Dr. Antonio Zani, che costituiscono parte integrante del

presente verbale, concorda nel dichiarare la

AMMISSIBILITÀ

dei seguenti interventi che possono accedere ai benefici della misura in esame e dei relativi finanziamenti,

come indicato nella tabella sottostante:

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MIS.

AZ. PROGETTO

IMPORTO

AMMESSO

CONTRIBUTO

CONCESSO PUNTI

RICONOSCIUTI GRADUATORIA

8475920743 Comune di

Itri Itri LT

227

Az. 2

Conversione ed avviamento

all'alto fusto di ceduo

invecchiato in loc. Fontana di

Tozze - Campello Vecchio

(P.lle forestali n. 55 - 56a) ed

in loc. Valle Cerri - Raella -

Bosco di Valle (P.lle Forestali

n. 74b - 75a) del Comune di

Itri

264.464,73 264.464,73 78 1

8475920719 Comune di

Fondi Fondi LT

227

Az. 1

Ripristino e riqualificazione

di uin'area turistico-ricreativa

e di un sentiero per la

realizzazione di un percorso

didattico-ricreativo-culturale,

presenti nel PGAF del

Comune di Fondi

34.640,87 34.640,87 68 2

8475920721 Comune di

Fondi Fondi LT

227

Az. 2

Diradamento su soprassuoli a

prevalenza di pinus pinea -

Particelle forestali n. 29, 30,

32, 33a, 35 del PGAF del

Comune di Fondi

86.993,78 86.993,78 50 3

8475920988 Comune di

Monteflavio Monteflavio RM

227

Az. 2

Intervento di diradamento di

conifere in loc. Serre Ricci 23.400,00 23.400,00 50 4

8475921097 Comune di

Borgovelino Borgovelino RI

227

Az. 2

Interventi selvicolturali di

conversione all'alto fusto dei

boschi a prevalenza di faggio

(P.lle del PGAF 1b, 2, 28a,

28c) e di diradamento di un

soprassuolo artificiale a

prevalenza di pino nero (P.lla

del PGAF 7c)

99.877,25 99.877,25 48 5

8475921078 Comune di

Colle

San Magno

Colle

San Magno FR

227

Az. 2

Avviamento ad alto fusto di

un ceduo invecchiato di

faggio in loc. Faverse ed Orno

di Cairo

94.881,61 94.881,61 46 6

8475920867 Comune di

Sora Sora FR

227

Az. 2

Interventi selvicolturali di

diradamento selettivo per la

rinaturalizzazione e tagli

fitosanitari delle P.F. n. 64 e

n. 72 del PGAF in loc. Valle

delle Grotte e Monte Terra

Rossa

29.127,52 29.127,52 30 7

8475920962 Comune di

Morolo Morolo FR

227

Az. 2

Disetaneizzazione della

particella forestale n. 22 del

PGAF del Comune di Morolo 24.871,42 24.871,42 30 8

8475921121

Comune di

Collalto

Sabino

Collalto Sabino

RI 227

Az. 2

Interventi selvicolturali di

conversione all'alto fusto di

un bosco ceduo di castagno

(Castanea sativa Mill.) in loc.

Colle Liscia, P.lla n. 27 del

PGAF

64.864,80 64.864,80 28 9

8475920866 Comune di

Sora Sora FR

227

Az. 1

Ripristino funzionale e

realizzazione di arredi presso

il Rifugio Trombetta in loc.

Cisterne

89.916,36 89.916,36 25 10

8475921107 Università Agraria di

Allumiere

Allumiere RM 227

Az. 1

Sentieri della faggeta di

Allumiere: staccionate, arredo

e attrezzature ludiche 78.207,04 78.207,04 25 11

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CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MIS.

AZ. PROGETTO

IMPORTO

AMMESSO

CONTRIBUTO

CONCESSO

PUNTI

RICONOSCIUTI GRADUATORIA

8475920904 Comune di

Fiuggi Fiuggi FR

227

Az. 1

Ripristino funzionale e

realizzazione di arredi per la

fruibilità turistica, didattica e

culturale all'interno dei

castagneti di Fiuggi in loc.

Bosco di Macchiadoro, Bosco

Quarto Le Prata e Bosco

Parcheggio Fonte Bonifacio

VIII

85.476,97 85.476,97 23 12

8475921218

Università Agraria di

Gallicano

nel Lazio

Gallicano

nel Lazio RM

227

Az. 1

Riqualificazione dei percorsi

denominati Acqua Rossa,

Collacchio, Colle Selva,

Fosso Linaro

65.592,09 65.592,09 23 13

8475920818 Comune di

Piglio Piglio FR

227

Az. 1

Ripristino dei percorsi

denominati E1 Piglio - Acuto

e Via Colle Faggio - Prati di

San Biagio - Inzuglio -

Volubro

39.849,20 39.849,20 18 14

8475920903 Comune di

Fumone Fumone FR

227

Az. 2

Interventi selvicolturali per la

riduzione del rischio di

incendio e di

rinaturalizzazione spontanea

del soprassuolo artificiale

coetaneiforme in loc. Monte

Scremoni (P.F. n. 8 SF1 e n. 9

SF1) e in loc. Fumone Alto

(P.F. n. 11 SF1 e n. 12 SF1)

130.221,00 130.221,00 18 15

8475920878 Comune di

Segni Segni RM

227

Az. 1

Miglioramento e

valorizzazione dell'area pic-

nic attrezzata in loc. Campo

di Segni

39.135,92 39.135,92 15 16

8475920888 Comune di

Marcetelli Marcetelli RI

227

Az. 1

Valorizzazione e messa in

sicurezza dell'area ricreativa

in località Gli Azzitti 32.004,07 32.004,07 15 17

8475921120

Comune di

Montelanico Montelanico RM

227

Az. 1

Sistemazione e recupero

dell'area pic-nic attrezzata in

loc. Campo Montelanico 47.205,21 47.205,21 15 18

8475921542 Comune di

Norma Norma LT

227

Az. 2

Diradamento della particella

forestale n. 8 del PGAF 2004-

2015 del Comune di Norma 22.083,04 22.083,04 15 19

8475920852 Comune di

Canino Canino VT

227

Az. 1

Ripristino funzionale e

realizzazione di arredi nella

pineta Condotti (Part. For.

19p) e nella pineta S. Vito

(Part. For. 20)

73.206,08 73.206,08 10 20

e la contestuale

NON AMMISSIBILITÀ

dei seguenti interventi:

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO MOTIVAZIONI

8475920714

Università

Agraria di Tarquinia

Tarquinia VT 227

Az. 1

Ampliamento dell'area destinata

alla sosta ricreativa e al gioco

dei bambini in loc. Roccaccia,

ripristino e ampliamento del

percorso didattico-ricreativo

"Lucignolo" e ripristino del

Percorso Natura

L'intervento proposto, principalmente, si configura

come rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in

linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche

tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a)

del Bando di riferimento.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta

incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene

riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di

intervento.

Nel verbale di validazione non si ha evidenza

dell’avvenuta acquisizione, durante la fase di verifica

della documentazione, di tutte le approvazioni ed

autorizzazioni di legge, così come disposto dall’art

53, comma 2, lettera i) del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.

207.

Da quanto si evince dal computo metrico presentato i

nuovi prezzi di cui ai numeri d’ordine 3 e 4, relativi

alla manodopera, lascerebbero presupporre la

realizzazione di parte dei lavori in economia, ma ciò

risulta in contrasto con la previsione, da parte del

soggetto richiedente, di appaltare nella loro totalità i

lavori in oggetto.

La voce relativa alla realizzazione di barbecue,

trattandosi di forniture, non è corredata dei relativi

preventivi, così come indicato all’art. 6 del Bando di

riferimento.

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CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO MOTIVAZIONI

8475920761 Società Agricola

"La Campana srl" Nettuno RM

227 Az. 2

Conversione di un bosco,

costituito da specie quercine, da

ceduo a fustaia in loc. Taglio

dell'Armellino nel Comune di

Nettuno

L’intervento non rientra tra gli investimenti previsti

dall’azione 2, Tipologia 2a), come indicato all’art. 1

del Bando di riferimento; difatti, visto il carattere

immaturo del soprassuolo (9 anni di età), l’intervento

si configura come operazione di sfollo a carattere

intercalare e non di avviamento vero e proprio.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta

incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene

riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di

intervento.

Non viene soddisfatto il requisito di età (età non

inferiore a 1,5 volte il turno di legge) come stabilito

dall’allegato lett. B), punto a2, alla DGR n. 318 del

24/04/2008 “Prezzario regionale per gli interventi di

forestazione”.

La superficie oggetto di intervento risulta non conforme

con quanto disposto dalla Determinazione regionale n.B2457 del 09/06/2009.

8475920768 Comune di Pescosolido

Pescosolido FR 227

Az. 1

Miglioramento, ripristino e

ampliamento dei sentieri e dei

percorsi naturalistici in località

"Valpara - Forcella"

L’istante non risulta proprietario e non ha regolare

titolo di possesso delle superfici interessate dai lavori

di progetto. (Gli interventi proposti ricadono

all’interno della foresta demaniale “Valpara”, la cui

gestione ai sensi della legge 14/99 è affidata alla XIV

Comunità Montana “Valle di Comino” con Decreto

del Presidente della Regione Lazio n. T0086 del

14/03/2006.

8475920860 Università Agraria di

Vasanello

Vasanello VT 227

Az. 1

Valorizzazione e ripristino dei

sentieri "Palazzolo" e "Santa

Rosa"

Gli interventi proposti, costituiti essenzialmente da

percorsi didattico-ricreativi, non risultano tra quelli

presenti nel PGAF di riferimento, reso esecutivo con

Determinazione regionale n. A9406 del 3/10/2011:

difatti in quest’ultimo, in loc. Palazzolo, si prevede

solo la realizzazione di un area pic nic.

Parte dei percorsi proposti non risultano censiti nella

tavola n. 5 del PGAF.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta

incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene

riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di

intervento.

8475920869

Università

Agraria di Capodimonte

Capodimonte VT 227

Az. 1

Lavori di manutenzione

ordinaria della strada Poggio

Falchetto

L'intervento proposto, nella maggior parte, si

configura come mero intervento di rifacimento della

sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi,

nonché con le specifiche tipologie di lavori previste

dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento,

risultando coerenti con queste ultime i soli interventi

di arredo urbano, i quali tuttavia, sono localizzati

all’esterno dell’area boscata.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta

incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene

riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di

intervento.

8475920985

Comune di

Villa San Giovanni

in Tuscia

Villa San

Giovanni

in Tuscia

VT 227

Az. 1

Ripristino dei percorsi

naturalistici denominati La

Stepeta e Costa della Vecchia

L'intervento proposto, principalmente, si configura

come rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in

linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche

tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a)

del Bando di riferimento.

Il PGAF, attualmente in istruttoria presso gli uffici

regionali, non prevede le tipologie di interventi

proposti ed approvati, con DGC n. 31, dal soggetto

richiedente il 24 aprile 2014, ovvero prima della

successiva proposta di variante al PGAF, effettuata

con DGC n. 37 del 9 maggio 2014, dove risultano le

opere per le quali si chiede il finanziamento.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta

incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene

riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di

intervento.

La validazione, seppur presente, risulta a firma del

Segretario comunale, circostanza non prevista dal

codice per gli appalti (ex comma 5, art. 10 del D.lgs.

12 aprile 2006, n. 163… “Il responsabile del

procedimento deve possedere titolo di studio e

competenza adeguati in relazione ai compiti per cui è

nominato. Per i lavori e i servizi attinenti

all'ingegneria e all'architettura deve essere un

tecnico...”).

Nel verbale di validazione non si ha evidenza

dell’avvenuta acquisizione, durante la fase di verifica

della documentazione, di tutte le approvazioni ed

autorizzazioni di legge, così come disposto dall’art

53, comma 2, lettera i) del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.

207.

Da quanto si evince dal computo metrico presentato i

nuovi prezzi di cui ai numeri d’ordine 3 e 4, relativi

alla manodopera, lascerebbero presupporre la

realizzazione di parte dei lavori in economia, ma ciò

risulta in contrasto con la previsione, da parte del

soggetto richiedente, di appaltare nella loro totalità i

lavori in oggetto.

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RE G I O NE LA Z I O – P S R 20 07 - 20 13

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO MOTIVAZIONI

8475921059 Comune di

Bomarzo Bomarzo VT

227

Az. 1

Ripristino e adeguamento di un

percorso attrezzato didattico-

ricreativo in loc. Casale

Fossatello, Casale Moscaroli

L'intervento proposto, principalmente, si configura

come rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in

linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche

tipologie di lavori previste dall’azione 1, Tipologia a)

del Bando di riferimento: difatti, da quanto dichiarato

nella Deliberazione di Giunta Comunale n. 43 del

10/06/2014 (che rettifica la DGC n.37/2014) il

percorso oggetto di finanziamento insiste “su strada

vicinale” ed inoltre, in base al P.G.A.F. del Comune

di Bomarzo, il percorso oggetto di finanziamento è

definito in parte “strada di servizio forestale” e in

parte “strada camionabile principale”.

Per quanto concerne la richiesta di realizzazione di

arredi, risultano esserci diverse incongruenze tra le

voci di computo metrico e quanto riportato negli

elaborati progettuali.

La DGC n. 43 del 10/06/2014 non contiene tutti i

punti così come elencati nell’articolo 8.1 c) del Bando

di riferimento.

Il progetto, che come previsto dal bando, ex art. 8.2,

deve essere esecutivo ed elaborato in base D.Lgs.

163/2006, risulta carente per diversi aspetti di

dettaglio di carattere progettuale.

Risulta altresì assente, seppur prevista dal bando, una

documentazione fotografica che illustri in modo

esauriente e dettagliato lo stato dei luoghi da diverse

angolazioni, corredata da una planimetria riportante i

punti di ripresa.

8475921075

Università

Agraria di

Riano

Riano RM 227

Az. 1

Ripristino funzionale, ai fini

turistico ricreativi, delle aree

boscate Monte Porcino e

Barchetto previste nel PGAF

Il progetto proposto non presenta il requisito

obbligatorio della “immediata cantierabilità” (art. 9,

comma 2 delle Disposizioni Attuative ex DGR

412/2008 e smi, e art. 4 del bando di riferimento),

condizione attestata nel Verbale di validazione

allegato dal soggetto richiedente, nel quale, al punto

“i”, si dichiara l’avvenuto avvio delle procedure per

l’ottenimento di tutte le autorizzazioni di legge,

necessarie ad assicurare l’immediata cantierabilità del

progetto, e non, come previsto dalla norma (art 53 del

DPR 5/10/2010, n. 207) “l’acquisizione di tutte le

approvazioni ed autorizzazioni di legge previste per il

livello di progettazione”.

8475921116 Comune di

Collalto Sabino Collalto Sabino

RI 227

Az. 1

Adeguamento alla fruizione

turistica della pineta in loc.

Aringo

La tipologia di intervento (Adeguamento della Pineta

– in località Aringo – alla fruizione turistica e

ripristino dell’area di sosta localizzata all’interno

della pineta) non è prevista all’interno del P.G.A.F.

del Comune di Collalto Sabino: difatti, dall’analisi

del P.G.A.F., nella particella assestamentale n. 22 –

dove è localizzata l’area di progetto – gli unici

interventi previsti riguardano il diradamento e il

taglio a buche. Più specificatamente, dalla lettura del

capitolo IV della relazione del P.G.A.F si evince che

la realizzazione di “infrastrutture turistico ricreative”

sono individuate nelle comprese 100 – 200, mentre

l’area di progetto ricade nella compresa 600

“Rimboschimento di conifere”.

8475921129

Università

Agraria di Tolfa

Tolfa RM 227

Az. 1

Interventi di valorizzazione del

comprensorio boschivo di alto

pregio ambientale denominato

Comunali Macchiosi

Le opere e i lavori proposti non sono previsti nel

PGAF presentato dall’U. A. di Tolfa ed attualmente

in istruttoria presso gli uffici regionali.

Gli interventi proposti non sono coerenti con le

finalità della misura azione, in particolare la

ristrutturazione edilizia, la messa in opera della fossa

Imhoff , la realizzazione del parcheggio, ecc.

Le aree oggetto di intervento non sono incluse tra le

particelle riportate nel quadro D e nell’allegato P del

MUD, con particolare riferimento alle aree riferite al

Foglio 10 del NCT.

Il Fascicolo Aziendale non è stato aggiornato prima

della presentazione della domanda di aiuto,

condizione obbligatoria per accedere ai finanziamenti

del PSR, così come disposto ex art. 4, comma 2, delle

Disposizioni Attuative allegate alla DGR 412 del

30/05/2008 e smi.

I lavori proposti in amministrazione diretta superano

la soglia massima consentita di legge (€ 50.000, 00).

Per quanto concerne la cantierabilità i titoli abilitativi

appaiono non perfezionati poiché non risulta acquisita

l’autorizzazione preventiva della Soprintendenza

territorialmente competente, come stabilito dal DLgs

22 gennaio 2004, n. 42, all’art. 21, in quanto gli

ambiti di intervento ricadono all’interno di aree e siti

classificati di interesse archeologico dal PTPR.

Risulta altresì non presente il parere per la

Valutazione di incidenza: difatti la proposta

progettuale comprende lavori non esclusi dalla

procedura di pronuncia di Valutazione di incidenza,

con particolare riferimento alla realizzazione di area

adibita a parcheggio e la messa in opera di fossa

Imhoff .

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RE G I O NE LA Z I O – P S R 20 07 - 20 13

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO MOTIVAZIONI

8475921169

XIII Comunità

Montana dei

Monti Lepini - Ausoni

Priverno LT 227

Az. 1

Creazione di un'area attrezzata

per attività ricreativa presso la

Foresta Demaniale Regionale

Carpinetana

Agli atti della scrivente struttura non risulta presente,

ai fini dell’approvazione, il PGAF riguardante le

particelle interessate dagli interventi proposti, in

contrasto pertanto con quanto disposto dall’art. 4 del

bando di riferimento. Le suddette particelle forestali,

difatti, fanno parte della Foresta Demaniale

Carpinetana, e ricadono al di fuori della

perimetrazione del Piano di Assestamento Forestale

del Comune di Maenza attualmente vigente.

8475921183 Comune di

Montelanico Montelanico RM

227 Az. 2

Ripristino ed avviamento di

boschi cedui castanili misti in

alto fusto ricadenti sulle

particelle di PGAF nn. 78 - 79 -

80 - 87 in loc. Campo di

Montelanico

Gli interventi proposti, consistenti in lavori di

ripulitura, potatura ed innesto marroni, non risultano

coerenti con quelli previsti dall’azione 2, Tipologia

2a), come indicato all’art. 1 del Bando di riferimento.

Non risulta presente nella DGC n. 21 del 24 aprile

2014 la dichiarazione inerente la disponibilità del

bene per un periodo di 7 anni

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta

incompleto. in quanto nel quadro “D” non viene

riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di

intervento.

8475921195 Comune di

Lenola Lenola LT

227

Az. 1

Ristrutturazione e ampliamento

del rifugio forestale in loc.

Appiolo e sistemazione

dell'area ricreativa in loc.

Vasche

Agli atti della scrivente struttura non risulta presente,

ai fini dell’approvazione, il PGAF del Comune in

esame, in contrasto pertanto con quanto disposto

dall’art. 4 del bando di riferimento.

8475921209 Comune di Montalto

di Castro

Montalto

di Castro VT

227

Az. 1

Sistemazione delle aree di

proprietà ARSIAL in loc.

Paglieto Grande

Il PGAF del Comune di Montalto di Castro è

pervenuto presso gli uffici regionali in data

30/09/2014 ed acquisito in pari data con prot. 540373,

pertanto oltre quattro mesi dopo la data di

presentazione della domanda di aiuto effettuata il

16/05/2014, in contrasto quindi con quanto disposto

dall’art. 4 del bando di riferimento.

Il soggetto richiedente, poiché la superficie oggetto di

intervento è di proprietà dell’Agenzia Regionale per

lo Sviluppo e l'Innovazione dell’Agricoltura del Lazio

(ARSIAL), non risulta avere regolare titolo di

possesso del bene, né specifica autorizzazione ad

eseguire le opere rilasciata dal proprietario del fondo,

così come previsto dall’ultimo paragrafo del sopra

citato art. 4.

Letto, approvato e sottoscritto.

Roma, 20 ottobre 2014

Dr. Luca Berardi ______________________

Dr. Gianluigi Davide Fiore ______________________

I Responsabili del procedimento Dr. Pierluca Gaglioppa ______________________

Dr. Francesco Repetto ______________________

Dr. Antonio Zani ______________________

Il Dirigente

Responsabile della Misura Dr.ssa Ersilia Maffeo

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TABELLA “A”

“PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO 2007/2013”

RACCOLTA AVENTE SCADENZA 15.05.2014

MISURA 227 – ELENCO DI UNA PRIMA PARTE DEI PROGETTI AMMISSIBILI

GRADUATORIA UNICA REGIONALE

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO

INVESTIMENTO

RICHIESTO

INVESTIMENTO

AMMESSO CONTRIBUTO

CONCESSO PUNTEGGIO GRADUATORIA

8475920743 Comune di Itri Itri LT 227

Az. 2

Conversione ed avviamento all'alto fusto di

ceduo invecchiato in loc. Fontana di Tozze

- Campello Vecchio (P.lle forestali n. 55 -

56a) ed in loc. Valle Cerri - Raella - Bosco

di Valle (P.lle Forestali n. 74b - 75a) del

Comune di Itri

506.244,94 264.464,73 264.464,73 78 1

8475920719 Comune di

Fondi Fondi LT

227

Az. 1

Ripristino e riqualificazione di uin'area

turistico-ricreativa e di un sentiero per la

realizzazione di un percorso didattico-

ricreativo-culturale, presenti nel PGAF del

Comune di Fondi

42.347,26 34.640,87 34.640,87 68 2

8475920721 Comune di

Fondi Fondi LT

227 Az. 2

Diradamento su soprassuoli a prevalenza di

pinus pinea - Particelle forestali n. 29, 30,

32, 33a, 35 del PGAF del Comune di Fondi 86.993,78 86.993,78 86.993,78 50 3

8475920988 Comune di

Monteflavio Monteflavio RM

227

Az. 2 Intervento di diradamento di conifere in loc.

Serre Ricci 23.400,00 23.400,00 23.400,00 50 4

8475921097 Comune di

Borgovelino Borgovelino RI

227 Az. 2

Interventi selvicolturali di conversione

all'alto fusto dei boschi a prevalenza di

faggio (P.lle del PGAF 1b, 2, 28a, 28c) e di

diradamento di un soprassuolo artificiale a

prevalenza di pino nero (P.lla del PGAF 7c)

166.321,11 99.877,25 99.877,25 48 5

8475921078

Comune di

Colle

San Magno

Colle

San Magno FR

227

Az. 2

Avviamento ad alto fusto di un ceduo

invecchiato di faggio in loc. Faverse ed

Orno di Cairo 176.683,57 94.881,61 94.881,61 46 6

8475920867 Comune di Sora Sora FR 227

Az. 2

Interventi selvicolturali di diradamento

selettivo per la rinaturalizzazione e tagli

fitosanitari delle P.F. n. 64 e n. 72 del

PGAF in loc. Valle delle Grotte e Monte

Terra Rossa

90.191,98 29.127,52 29.127,52 30 7

8475920962 Comune di

Morolo Morolo FR

227

Az. 2 Disetaneizzazione della particella forestale

n. 22 del PGAF del Comune di Morolo 46.086,22 24.871,42 24.871,42 30 8

8475921121 Comune di

Collalto Sabino

Collalto

Sabino RI

227

Az. 2

Interventi selvicolturali di conversione

all'alto fusto di un bosco ceduo di castagno

(Castanea sativa Mill.) in loc. Colle Liscia,

P.lla n. 27 del PGAF

87.673,91 64.864,80 64.864,80 28 9

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CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV.

MISURA

AZIONE PROGETTO

INVESTIMENTO

RICHIESTO

INVESTIMENTO

AMMESSO CONTRIBUTO

CONCESSO PUNTEGGIO GRADUATORIA

8475920866 Comune di Sora Sora FR 227

Az. 1

Ripristino funzionale e realizzazione di

arredi presso il Rifugio Trombetta in loc.

Cisterne 90.071,70 89.916,36 89.916,36 25 10

8475921107

Università

Agraria di

Allumiere

Allumiere RM 227

Az. 1 Sentieri della faggeta di Allumiere:

staccionate, arredo e attrezzature ludiche 99.947,75 78.207,04 78.207,04 25 11

8475920904 Comune di

Fiuggi Fiuggi FR

227

Az. 1

Ripristino funzionale e realizzazione di

arredi per la fruibilità turistica, didattica e

culturale all'interno dei castagneti di Fiuggi

in loc. Bosco di Macchiadoro, Bosco

Quarto Le Prata e Bosco Parcheggio Fonte

Bonifacio VIII

112.560,69 85.476,97 85.476,97 23 12

8475921218

Università

Agraria di

Gallicano

nel Lazio

Gallicano

nel Lazio RM

227

Az. 1

Riqualificazione dei percorsi denominati

Acqua Rossa, Collacchio, Colle Selva,

Fosso Linaro 82.693,67 65.592,09 65.592,09 23 13

8475920818 Comune di

Piglio Piglio FR

227

Az. 1

Ripristino dei percorsi denominati E1 Piglio

- Acuto e Via Colle Faggio - Prati di San

Biagio - Inzuglio - Volubro 185.325,96 39.849,20 39.849,20 18 14

8475920903 Comune di

Fumone Fumone FR

227

Az. 2

Interventi selvicolturali per la riduzione del

rischio di incendio e di rinaturalizzazione

spontanea del soprassuolo artificiale

coetaneiforme in loc. Monte Scremoni (P.F.

n. 8 SF1 e n. 9 SF1) e in loc. Fumone Alto

(P.F. n. 11 SF1 e n. 12 SF1)

155.862,41 130.221,00 130.221,00 18 15

8475920878 Comune di

Segni Segni RM

227

Az. 1 Miglioramento e valorizzazione dell'area

pic-nic attrezzata in loc. Campo di Segni 53.642,78 39.135,92 39.135,92 15 16

8475920888 Comune di

Marcetelli Marcetelli RI

227

Az. 1 Valorizzazione e messa in sicurezza

dell'area ricreativa in località Gli Azzitti 38.454,85 32.004,07 32.004,07 15 17

8475921120 Comune di

Montelanico Montelanico RM

227

Az. 1 Sistemazione e recupero dell'area pic-nic

attrezzata in loc. Campo Montelanico 54.266,88 47.205,21 47.205,21 15 18

8475921542 Comune di

Norma Norma LT

227

Az. 2

Diradamento della particella forestale n. 8

del PGAF 2004-2015 del Comune di

Norma 22.083,04 22.083,04 22.083,04 15 19

8475920852 Comune di

Canino Canino VT

227 Az. 1

Ripristino funzionale e realizzazione di

arredi nella pineta Condotti (Part. For. 19p)

e nella pineta S. Vito (Part. For. 20) 81.397,50 73.206,08 73.206,08 10 20

Il Responsabile della Misura

(Dr.ssa Ersilia Maffeo)

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TABELLA “B”

“PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO 2007/2013”

RACCOLTA AVENTE SCADENZA 15.05.2014

MISURA 227 – ELENCO DEI PROGETTI NON AMMISSIBILI

CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA

AZIONE PROGETTO

IMPORTO

PROGETTO CONTRIBUTO

RICHIESTO

MOTIVAZIONI

Criticità e/o mancanza della seguente documentazione

8475920714

Università

Agraria di

Tarquinia

Tarquinia VT 227

Az. 1

Ampliamento dell'area destinata alla

sosta ricreativa e al gioco dei bambini

in loc. Roccaccia, ripristino e

ampliamento del percorso didattico-

ricreativo "Lucignolo" e ripristino del

Percorso Natura

99.526,53 99.526,53

L'intervento proposto, principalmente, si configura come

rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori

previste dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di

riferimento.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in

quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento.

Nel verbale di validazione non si ha evidenza dell’avvenuta acquisizione, durante la fase di verifica della

documentazione, di tutte le approvazioni ed autorizzazioni

di legge, così come disposto dall’art 53, comma 2, lettera i) del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207.

Da quanto si evince dal computo metrico presentato i nuovi

prezzi di cui ai numeri d’ordine 3 e 4, relativi alla manodopera, lascerebbero presupporre la realizzazione di

parte dei lavori in economia, ma ciò risulta in contrasto con

la previsione, da parte del soggetto richiedente, di appaltare nella loro totalità i lavori in oggetto.

La voce relativa alla realizzazione di barbecue, trattandosi di forniture, non è corredata dei relativi preventivi, così

come indicato all’art. 6 del Bando di riferimento.

8475920761

Società

Agricola "La

Campana srl"

Nettuno RM 227

Az. 2

Conversione di un bosco, costituito da

specie quercine, da ceduo a fustaia in

loc. Taglio dell'Armellino nel

Comune di Nettuno

342.900,00 274.320,00

L’intervento non rientra tra gli investimenti previsti

dall’azione 2, Tipologia 2a), come indicato all’art. 1 del

Bando di riferimento; difatti, visto il carattere immaturo del soprassuolo (9 anni di età), l’intervento si configura come

operazione di sfollo a carattere intercalare e non di

avviamento vero e proprio.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in

quanto nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali oggetto di intervento.

Non viene soddisfatto il requisito di età (età non inferiore a 1,5 volte il turno di legge) come stabilito dall’allegato lett.

B), punto a2, alla DGR n. 318 del 24/04/2008 “Prezzario

regionale per gli interventi di forestazione”.

La superficie oggetto di intervento risulta non conforme con

quanto disposto dalla Determinazione regionale n.B2457 del 09/06/2009.

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CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA

AZIONE PROGETTO

IMPORTO

PROGETTO CONTRIBUTO

RICHIESTO

MOTIVAZIONI

Criticità e/o mancanza della seguente documentazione

8475920768 Comune di

Pescosolido Pescosolido FR

227

Az. 1

Miglioramento, ripristino e

ampliamento dei sentieri e dei

percorsi naturalistici in località

"Valpara - Forcella"

226.280,67 226.280,67

L’istante non risulta proprietario e non ha regolare titolo di possesso

delle superfici interessate dai lavori di progetto. (Gli interventi

proposti ricadono all’interno della foresta demaniale “Valpara”, la

cui gestione ai sensi della legge 14/99 è affidata alla XIV Comunità

Montana “Valle di Comino” con Decreto del Presidente della

Regione Lazio n. T0086 del 14/03/2006.

8475920860

Università

Agraria di

Vasanello

Vasanello VT 227

Az. 1

Valorizzazione e ripristino dei sentieri

"Palazzolo" e "Santa Rosa" 88.754,69 88.754,69

Gli interventi proposti, costituiti essenzialmente da percorsi

didattico-ricreativi, non risultano tra quelli presenti nel PGAF di

riferimento, reso esecutivo con Determinazione regionale n. A9406

del 3/10/2011: difatti in quest’ultimo, in loc. Palazzolo, si prevede

solo la realizzazione di un area pic nic.

Parte dei percorsi proposti non risultano censiti nella tavola n. 5 del

PGAF.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto

nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali

oggetto di intervento.

8475920869

Università

Agraria di

Capodimonte

Capodimonte VT 227

Az. 1

Lavori di manutenzione ordinaria

della strada Poggio Falchetto 81.953,28 81.953,28

L'intervento proposto, nella maggior parte, si configura come mero

intervento di rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea

con gli obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste

dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento, risultando

coerenti con queste ultime i soli interventi di arredo urbano, i quali

tuttavia, sono localizzati all’esterno dell’area boscata.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto

nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali

oggetto di intervento.

8475920985

Comune di

Villa San

Giovanni

in Tuscia

Villa San

Giovanni

in Tuscia

VT 227

Az. 1

Ripristino dei percorsi naturalistici

denominati La Stepeta e Costa della

Vecchia

99.983,19 99.983,19

L'intervento proposto, principalmente, si configura come

rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli

obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste

dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento.

Il PGAF, attualmente in istruttoria presso gli uffici regionali, non

prevede le tipologie di interventi proposti ed approvati, con DGC n.

31, dal soggetto richiedente il 24 aprile 2014, ovvero prima della

successiva proposta di variante al PGAF, effettuata con DGC n. 37

del 9 maggio 2014, dove risultano le opere per le quali si chiede il

finanziamento.

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto

nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali

oggetto di intervento.

La validazione, seppur presente, risulta a firma del Segretario

comunale, circostanza non prevista dal codice per gli appalti (ex

comma 5, art. 10 del D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163… “Il responsabile

del procedimento deve possedere titolo di studio e competenza

adeguati in relazione ai compiti per cui è nominato. Per i lavori e i

servizi attinenti all'ingegneria e all'architettura deve essere un

tecnico...”).

Nel verbale di validazione non si ha evidenza dell’avvenuta

acquisizione, durante la fase di verifica della documentazione, di

tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge, così come disposto

dall’art 53, comma 2, lettera i) del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207.

Da quanto si evince dal computo metrico presentato i nuovi prezzi di

cui ai numeri d’ordine 3 e 4, relativi alla manodopera, lascerebbero

presupporre la realizzazione di parte dei lavori in economia, ma ciò

risulta in contrasto con la previsione, da parte del soggetto

richiedente, di appaltare nella loro totalità i lavori in oggetto.

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CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA

AZIONE PROGETTO

IMPORTO

PROGETTO CONTRIBUTO

RICHIESTO

MOTIVAZIONI

Criticità e/o mancanza della seguente documentazione

8475921059 Comune di

Bomarzo Bomarzo VT

227

Az. 1

Ripristino e adeguamento di un

percorso attrezzato didattico-

ricreativo in loc. Casale Fossatello,

Casale Moscaroli

98.635,58 98.635,58

L'intervento proposto, principalmente, si configura come

rifacimento della sede viaria, e, pertanto, non in linea con gli

obiettivi, nonché con le specifiche tipologie di lavori previste

dall’azione 1, Tipologia a) del Bando di riferimento: difatti, da

quanto dichiarato nella Deliberazione di Giunta Comunale n. 43 del

10/06/2014 (che rettifica la DGC n.37/2014) il percorso oggetto di

finanziamento insiste “su strada vicinale” ed inoltre, in base al

P.G.A.F. del Comune di Bomarzo, il percorso oggetto di

finanziamento è definito in parte “strada di servizio forestale” e in

parte “strada camionabile principale”.

Per quanto concerne la richiesta di realizzazione di arredi, risultano

esserci diverse incongruenze tra le voci di computo metrico e quanto

riportato negli elaborati progettuali.

La DGC n. 43 del 10/06/2014 non contiene tutti i punti così come

elencati nell’articolo 8.1 c) del Bando di riferimento.

Il progetto, che come previsto dal bando, ex art. 8.2, deve essere

esecutivo ed elaborato in base D.Lgs. 163/2006, risulta carente per

diversi aspetti di dettaglio di carattere progettuale.

Risulta altresì assente, seppur prevista dal bando, una

documentazione fotografica che illustri in modo esauriente e

dettagliato lo stato dei luoghi da diverse angolazioni, corredata da

una planimetria riportante i punti di ripresa.

8475921075

Università

Agraria di

Riano

Riano RM 227

Az. 1

Ripristino funzionale, ai fini turistico

ricreativi, delle aree boscate Monte

Porcino e Barchetto previste nel

PGAF

517.544,40 517.544,40

Il progetto proposto non presenta il requisito obbligatorio della

“immediata cantierabilità” (art. 9, comma 2 delle Disposizioni

Attuative ex DGR 412/2008 e smi, e art. 4 del bando di riferimento),

condizione attestata nel Verbale di validazione allegato dal soggetto

richiedente, nel quale, al punto “i”, si dichiara l’avvenuto avvio

delle procedure per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni di legge,

necessarie ad assicurare l’immediata cantierabilità del progetto, e

non, come previsto dalla norma (art 53 del DPR 5/10/2010, n. 207)

“l’acquisizione di tutte le approvazioni ed autorizzazioni di legge

previste per il livello di progettazione”.

8475921116

Comune di

Collalto

Sabino

Collalto

Sabino RI

227

Az. 1

Adeguamento alla fruizione turistica

della pineta in loc. Aringo 61.822,89 61.822,89

La tipologia di intervento (Adeguamento della Pineta – in località

Aringo – alla fruizione turistica e ripristino dell’area di sosta

localizzata all’interno della pineta) non è prevista all’interno del

P.G.A.F. del Comune di Collalto Sabino: difatti, dall’analisi del

P.G.A.F., nella particella assestamentale n. 22 – dove è localizzata

l’area di progetto – gli unici interventi previsti riguardano il

diradamento e il taglio a buche. Più specificatamente, dalla lettura

del capitolo IV della relazione del P.G.A.F si evince che la

realizzazione di “infrastrutture turistico ricreative” sono individuate

nelle comprese 100 – 200, mentre l’area di progetto ricade nella

compresa 600 “Rimboschimento di conifere”.

8475921183 Comune di

Montelanico Montelanico RM

227

Az. 2

Ripristino ed avviamento di boschi

cedui castanili misti in alto fusto

ricadenti sulle particelle di PGAF nn.

78 - 79 - 80 - 87 in loc. Campo di

Montelanico

229.604,15 229.604,15

Gli interventi proposti, consistenti in lavori di ripulitura, potatura ed

innesto marroni, non risultano coerenti con quelli previsti

dall’azione 2, Tipologia 2a), come indicato all’art. 1 del Bando di

riferimento.

Non risulta presente nella DGC n. 21 del 24 aprile 2014 la

dichiarazione inerente la disponibilità del bene per un periodo di 7

anni

Il Modello Unico di Domanda (MUD) risulta incompleto. in quanto

nel quadro “D” non viene riportato l’elenco delle particelle catastali

oggetto di intervento.

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CODICE

DOMANDA ISTANTE COMUNE PROV. MISURA

AZIONE PROGETTO

IMPORTO

PROGETTO CONTRIBUTO

RICHIESTO

MOTIVAZIONI

Criticità e/o mancanza della seguente documentazione

8475921129

Università

Agraria di

Tolfa

Tolfa RM 227

Az. 1

Interventi di valorizzazione del

comprensorio boschivo di alto pregio

ambientale denominato Comunali

Macchiosi

165.192,11 165.192,11

Le opere e i lavori proposti non sono previsti nel PGAF presentato

dall’U. A. di Tolfa ed attualmente in istruttoria presso gli uffici

regionali.

Gli interventi proposti non sono coerenti con le finalità della misura

azione, in particolare la ristrutturazione edilizia, la messa in opera

della fossa Imhoff , la realizzazione del parcheggio, ecc.

Le aree oggetto di intervento non sono incluse tra le particelle

riportate nel quadro D e nell’allegato P del MUD, con particolare

riferimento alle aree riferite al Foglio 10 del NCT.

Il Fascicolo Aziendale non è stato aggiornato prima della

presentazione della domanda di aiuto, condizione obbligatoria per

accedere ai finanziamenti del PSR, così come disposto ex art. 4,

comma 2, delle Disposizioni Attuative allegate alla DGR 412 del

30/05/2008 e smi.

I lavori proposti in amministrazione diretta superano la soglia

massima consentita di legge (€ 50.000, 00).

Per quanto concerne la cantierabilità i titoli abilitativi appaiono non

perfezionati poiché non risulta acquisita l’autorizzazione preventiva

della Soprintendenza territorialmente competente, come stabilito dal DLgs 22 gennaio 2004, n. 42, all’art. 21, in quanto gli ambiti di

intervento ricadono all’interno di aree e siti classificati di interesse

archeologico dal PTPR.

Risulta altresì non presente il parere per la Valutazione di incidenza:

difatti la proposta progettuale comprende lavori non esclusi dalla

procedura di pronuncia di Valutazione di incidenza, con particolare

riferimento alla realizzazione di area adibita a parcheggio e la messa

in opera di fossa Imhoff .

8475921169

XIII

Comunità

Montana dei

Monti Lepini -

Ausoni

Priverno LT 227

Az. 1

Creazione di un'area attrezzata per

attività ricreativa presso la Foresta

Demaniale Regionale Carpinetana

100.151,75 100.151,75

Agli atti della scrivente struttura non risulta presente, ai fini

dell’approvazione, il PGAF riguardante le particelle interessate dagli

interventi proposti, in contrasto pertanto con quanto disposto

dall’art. 4 del bando di riferimento. Le suddette particelle forestali,

difatti, fanno parte della Foresta Demaniale Carpinetana, e ricadono

al di fuori della perimetrazione del Piano di Assestamento Forestale

del Comune di Maenza attualmente vigente.

8475921195 Comune di

Lenola Lenola LT

227

Az. 1

Ristrutturazione e ampliamento del

rifugio forestale in loc. Appiolo e

sistemazione dell'area ricreativa in

loc. Vasche

303.319,70 303.319,70

Agli atti della scrivente struttura non risulta presente, ai fini

dell’approvazione, il PGAF del Comune in esame, in contrasto

pertanto con quanto disposto dall’art. 4 del bando di riferimento.

8475921209

Comune di

Montalto

di Castro

Montalto

di Castro VT

227

Az. 1

Sistemazione delle aree di proprietà

ARSIAL in loc. Paglieto Grande 756.140,00 756.140,00

Il PGAF del Comune di Montalto di Castro è pervenuto presso gli

uffici regionali in data 30/09/2014 ed acquisito in pari data con prot.

540373, pertanto oltre quattro mesi dopo la data di presentazione

della domanda di aiuto effettuata il 16/05/2014, in contrasto quindi

con quanto disposto dall’art. 4 del bando di riferimento.

Il soggetto richiedente, poiché la superficie oggetto di intervento è di

proprietà dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione

dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL), non risulta avere regolare

titolo di possesso del bene, né specifica autorizzazione ad eseguire le

opere rilasciata dal proprietario del fondo, così come previsto

dall’ultimo paragrafo del sopra citato art. 4.

Il Responsabile della Misura

(Dr.ssa Ersilia Maffeo)

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 15619 DEL 16/09/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: CULTURA E POLITICHE GIOVANILI

Area: SERV. CULTURALI, PROM. LETTURA E OSSERV. CULTURA

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(DE MARTINO LAURA) (DE MARTINO LAURA) (C. CRISTALLINI) (M. CIPRIANI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

CULTURA, POLITICHE GIOVANILI

(Ravera Lidia)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Legge Regionale 21 ottobre 2008, n. 16, "Iniziative ed interventi regionali in favore della promozione del libro, della lettura e dellepiccole e medie imprese editoriali del Lazio". Integrazione del Programma annuale per l'anno 2014. Cap. G11900. EsercizioFinanziario 2014.

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Pagina 1 / 1Pagina 1 / 3 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

24/10/2014 - prot. 736

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OGGETTO: Legge Regionale 21 ottobre 2008, n. 16, “Iniziative ed interventi regionali in favore

della promozione del libro, della lettura e delle piccole e medie imprese editoriali del Lazio”.

Integrazione del Programma annuale per l’anno 2014. Cap. G11900. Esercizio Finanziario 2014.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessore alla Cultura, Politiche giovanili;

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6 recante “Disciplina del sistema organizzativo

della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e

successive modifiche ed integrazioni;

VISTO il Regolamento di organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta regionale 6

settembre 2002, n.1 e successive modifiche;

VISTA la L.R. 21 ottobre 2008, n. 16, “Iniziative ed interventi regionali in favore della promozione

del libro, della lettura e delle piccole e medie imprese editoriali del Lazio”;

VISTA la L.R. del 30 dicembre 2013 n. 13 concernente “Legge di stabilità regionale 2014”;

VISTA la L.R. del 30 dicembre 2013 n. 14 concernente: “Bilancio di previsione finanziario della

Regione Lazio 2014 - 2016”;

CONSIDERATO che, secondo quanto stabilito dall’articolo 6, comma 1, della L.R. n. 16/2008, la

Giunta Regionale approva un programma annuale degli interventi e delle iniziative assieme alle

linee guida per la loro realizzazione;

VISTA la Deliberazione Regionale n. 112 del 13/03/2014 avente ad oggetto: “Legge Regionale 21

ottobre 2008, n. 16, "Iniziative ed interventi regionali in favore della promozione del libro, della

lettura e delle piccole e medie imprese editoriali del Lazio". Approvazione del Programma annuale

per l'anno 2014. Capitolo G 11900. Esercizi Finanziari 2014 e 2015”;

TENUTO CONTO che nella suddetta Deliberazione è previsto nell’ALLEGATO A, al punto a)

“Più libri Più liberi – Fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma e nel Lazio” uno

stanziamento di € 80.000,00 sul Cap. G11900, Esercizio Finanziario 2014;

RAVVISATA l’esigenza di potenziare, nell’ambito della Fiera nazionale della piccola e media

editoria a Roma e nel Lazio, le iniziative di promozione della conoscenza del patrimonio e delle

attività culturali del Lazio e che pertanto è necessario incrementare lo stanziamento previsto con

ulteriori € 40.000,00;

TENUTO CONTO che il Cap. G11900 il cui macroaggregato è 1.04.01.02, afferente alla missione

“Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali”, presenta per l’esercizio finanziario 2014

necessaria la disponibilità;

RITENUTO di destinare, ai sensi di quanto previsto dall’art. 6 della L.R. n. 16/2008 e a

integrazione di quanto disposto con la Deliberazione Regionale n. 112 del 13/03/2014, all’iniziativa

“Più libri Più liberi – Fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma e nel Lazio” l’ulteriore

importo di € 40.000,00, da impegnarsi sul Cap. G11900, esercizio finanziario 2014;

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Ciò premesso, che costituisce parte integrante e sostanziale,

D E L I B E R A

di destinare, ai sensi di quanto previsto dall’art. 6 della L.R. n. 16/2008 e a integrazione di quanto

disposto con la Deliberazione Regionale n. 112 del 13/03/2014, all’iniziativa “Più libri Più liberi –

Fiera nazionale della piccola e media editoria a Roma e nel Lazio” l’ulteriore importo di €

40.000,00, da impegnarsi sul Cap. G11900, esercizio finanziario 2014, che presenta la necessaria

disponibilità.

L’accantonamento di risorse a cui non seguirà un impegno proprio nel medesimo esercizio darà

luogo ad una economia di bilancio.

La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito

istituzionale della Regione Lazio.

Avverso la presente deliberazione è ammesso il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale

territorialmente competente entro 60 giorni dalla pubblicazione e ricorso straordinario al Capo dello

Stato.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il su esteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 17599 DEL 17/10/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI

Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(CRESCENZI ROBERTO) (CRESCENZI ROBERTO) (F. TOSINI) (M. MANETTI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

POLITICHE DEL TERRITORIO, MOBILITA, RIFIUTI

(Civita Michele)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

D.Lgs. 152/2006 e s.m.i – L.R. 27/98 e s.m.i. – Approvazione delle "Linee guida per la redazione del Programma regionale diprevenzione dei rifiuti del Lazio".

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Pagina 1 / 1Pagina 1 / 17 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

24/10/2014 - prot. 735

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OGGETTO: D.Lgs. 152/2006 e s.m.i – L.R. 27/98 e s.m.i. – Approvazione delle “Linee guida per

la redazione del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti del Lazio”.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessore alle Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la Legge Regionale del 20 novembre 2001, n. 25, “Norme in materia di

programmazione, bilancio e contabilità della Regione”;

VISTA la Legge Regionale del 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni,

“Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni

relative alla dirigenza ed al personale regionale”;

VISTO il Regolamento Regionale 29 aprile 2013, n. 6, "Modifiche al Regolamento regionale

6 settembre 2002, n. 1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della

Giunta regionale) e successive modificazioni";

VISTA la Legge Regionale 30 Dicembre 2013, n. 14 “Bilancio di previsione finanziario

della Regione Lazio 2014 - 2016”;

VISTA la Legge Regionale 30 dicembre 2013 n. 13, “Legge di stabilità regionale 2014”.

VISTO il Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, “Attuazione della direttiva

1999/31/CE relativa alle discariche dei rifiuti”;

VISTA la direttiva 2008/98/Ce contenente misure volte a proteggere l’ambiente e la salute

umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione

dei rifiuti, riducendogli impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone

l’efficacia;

VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;

VISTO il Decreto Ministeriale 27 settembre 2010, recante “Criteri di ammissibilità dei rifiuti

in discarica. Abrogazione del DM 3 agosto 2005”;

VISTA la Legge Regionale 9 luglio 1998, n. 27 recante “Disciplina regionale della gestione

dei rifiuti” e s.m.i.;

VISTO il Piano di gestione dei rifiuti della Regione Lazio, approvato con Deliberazione

Consiliare n. 14 del 18 gennaio 2012;

VISTA la L.R. 24 dicembre 2010, n. 9 “Disposizioni collegate alla Legge Finanziaria

Regionale per l’esercizio 2011”, ed in particolare l’art. 2, commi da 105 a 108 cin i

quali la Regione, al fine di assicurare quanto disposto dagli articoli 179, 180 e 180-

bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) e

successive modifiche, in materia di prevenzione e riutilizzo dei rifiuti, contribuisce

alla realizzazione di progetti sperimentali attuati dai Comuni;

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VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 34 del 26 gennaio 2012 con la quale sono

state approvate le Prime linee guida per la gestione della filiera di riciclaggio,

recupero e smaltimento dei rifiuti inerti nella Regione Lazio;

VISTA la Deliberazione di Giunta Regionale n. 162 del 13 aprile 2012 con la quale sono

state approvate le Linee guida per la gestione delle Raccolte Differenziate dei rifiuti

urbani nella Regione Lazio;

PRESO ATTO che con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 8 del 24 luglio 2013 si è

proceduto alla revoca dello Scenario di Controllo e del Relativo schema di flusso del

Piano di gestione dei rifiuti del Lazio di cui alla citata D.C.R. 14/2012;

ATTESO CHE la direttiva europea quadro sui rifiuti 2008/98/CE introduce l’obbligo per gli Stati

membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali

impatti ambientali e basati sulla considerazione dell’intero ciclo di vita dei prodotti e

dei materiali. La direttiva stabilisce che gli Stati membri adottino programmi di

prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi, stante la gerarchia stabilita dalle

politiche sui rifiuti che impone alle amministrazioni di privilegiare, nell’ordine, la

prevenzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, la preparazione per il

riutilizzo, il recupero e, infine, lo smaltimento;

VISTA la circolare 6 agosto 2013 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio

recante chiarimenti operativi sull’ammissibilità dei rifiuti in discarica ai fini della

corretta applicazione del decreto legislativo 13 gennaio 2003 n. 36 di diretta

derivazione comunitaria, precisando, tra l’altro, le modalità di trattamento dei rifiuti

in conformità alla sopra citata direttiva 2008/98/Ce.

VISTO il Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013 con il quale il Ministero dell’Ambiente e

della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato il Programma Nazionale di

Prevenzione dei Rifiuti nel rispetto della scadenza comunitaria prevista dalla

Direttiva 2008/98/CE per il 12 dicembre 2013.

RICHIAMATO che il citato Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti prevede in

particolare:

a) la prevenzione nella produzione di rifiuti e la riduzione della pericolosità

sull’ambiente e sulla salute umana;

b) il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani e di quelli assimilati

adottando in via preferenziale il sistema di raccolta porta a porta e dei rifiuti speciali;

c) la promozione e la sostenibilità delle attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero

dei rifiuti urbani e speciali, nonché di ogni altra azione diretta ad ottenere da essi

materia prima secondaria;

d) lo sviluppo dell’applicazione di nuove tecnologie impiantistiche, a basso impatto

ambientale, che permettano un risparmio di risorse naturali;

e) la riduzione della movimentazione dei rifiuti attraverso lo smaltimento in impianti

il più possibile prossimi ai luoghi di produzione;

f) la riduzione dello smaltimento della frazione di rifiuto indifferenziato;

g) il miglioramento dell’informazione dei cittadini e della loro partecipazione ai

processi decisionali;

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h) la promozione della progettazione nei centri di ricerca e presso le imprese, di

prodotti ed imballaggi tali da ridurre all’origine la formazione di rifiuti non riciclabili

e non differenziabili;

ATTESO CHE il Documento interregionale per la predisposizione del programma per la riduzione

dei rifiuti biodegradabili da smaltire in discarica ai sensi dell’art.5 del D.lgs. 36/03”

approvate dalla Conferenza dei Presidenti in data 4 marzo 2004, che fissano i criteri

da adottare per la stesura da parte delle Regioni dei propri documenti programmatori.

VISTO il Decreto Legislativo 14 marzo 2014, n. 49 - Attuazione della direttiva 2012/19/UE

sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

ATTESO CHE la direttiva europea quadro sui rifiuti 2008/98/CE introduce l’obbligo per gli Stati

membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali

impatti ambientali e basati sulla considerazione dell’intero ciclo di vita dei prodotti e

dei materiali. La direttiva stabilisce che gli Stati membri adottino programmi di

prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi, stante la gerarchia stabilita dalle

politiche sui rifiuti che impone alle amministrazioni di privilegiare, nell’ordine, la

prevenzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, la preparazione per il

riutilizzo, il recupero e, infine, lo smaltimento;

ATTESO che al fine della redazione del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti di cui

al citato Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013 del Ministero dell’Ambiente e della

Tutela del Territorio e del Mare, sia necessario adottare apposite linee guida per gli

uffici competenti in materia;

VISTO il documento denominato “Linee guida per la redazione del Programma regionale di

prevenzione dei rifiuti del Lazio” allegato al presente atto.

RITENUTO necessario approvare il documento per la emanazione degli indirizzi di cui sopra

DELIBERA

Per le motivazioni di cui in premessa che integralmente si richiamano:

Di approvare il documento denominato “Linee guida per la redazione del Programma regionale di

prevenzione dei rifiuti del Lazio” allegato e parte integrante del presente atto.

La presente Deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, sul sito web

della Regione (www.regione.lazio.it).

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il su esteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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Allegato

“Linee guida per la redazione del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti del Lazio”

1. PREMESSA

La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse ed è caratterizzata da una varietà di

elementi complessi che si relazionano fra loro in un contesto legislativo e regolamentare molto

articolato e in continua evoluzione.

La Direttiva Europea Quadro sui rifiuti 2008/98/CE, recepita dall'Italia nel dicembre 2010,

introduce l'obbligo per gli Stati Membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati

sui principali impatti ambientali e basati sulla considerazione dell'intero ciclo di vita dei prodotti e

dei materiali. La Direttiva stabilisce che gli Stati Membri adottino programmi di prevenzione dei

rifiuti fissando specifici obiettivi. Lo scopo di tali obiettivi e misure è di dissociare la crescita

economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti.

Il Legislatore italiano, coerentemente con quanto richiesto dalle Direttive europee, ha inserito al

primo posto della gerarchia della gestione dei rifiuti il concetto di “prevenzione” della produzione

dei rifiuti le cui azioni che devono essere messe in campo sono state indicate nel Programma

Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti adottato con Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013.

Inoltre, il Legislatore ha rimarcato che per il conseguimento della finalità e degli obiettivi della

parte IV del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii lo Stato, le Regioni, le Province autonome e gli Enti locali

possono avvalersi, ove opportuno, di accordi, contratti di programma o protocolli d’intesa anche

sperimentali, con soggetti pubblici o privati. In tale contesto normativo, il ruolo delle Regioni è di

fondamentale importanza in quanto è demandato a tali Enti la pianificazione, la programmazione e

la regolamentazione delle attività annesse alla gestione dei rifiuti.

La Regione Lazio vuole procedere alla revisione del Piano di gestione dei rifiuti che sia basato non

solo su una gestione efficace ed efficiente, ma soprattutto su un approccio complessivo e sostenibile

finalizzato a preservare le risorse naturali ed energetiche ed a ridurre le emissioni nell’ambiente.

Tale approccio necessita di una revisione dell’intero processo a partire dalla progettazione del

prodotto, alla sua realizzazione, al suo utilizzo sostenibile da parte dell’utente fino alla gestione del

rifiuto prevedendo comportamenti e stili di vita che non mettano a repentaglio l’ambiente

circostante, la qualità della vita dell’uomo stesso, la tutela del territorio e la salute dei cittadini.

La programmazione della Regione Lazio ha l’obiettivo di governare il processo di promozione delle

azioni di prevenzione della produzione dei rifiuti nel territorio migliorando lo scambio di

informazioni, il coordinamento e la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti a livello

territoriale ed istituzionale.

La Regione Lazio vuole costruire la consapevolezza nella cittadinanza della necessità di operare

scelte e comportamenti virtuosi in campo ambientale in tutti i momenti della vita civile anche al fine

di creare opportunità di lavoro che possa rispondere alle richieste del territorio nell’ottica che vede

il rifiuto come risorsa e non solo come onere.

2. STRUTTURA DEL PROGRAMMA

In conformità da quanto previsto nel comma 1-bis dell’art.180 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii il

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato con Decreto

Direttoriale del 7 ottobre 2013 il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti elaborando le

indicazioni affinché tale programma sia integrato dalle Regioni nei rispettivi Piani Regionali di

Gestione dei

Rifiuti. La Regione Lazio ha approvato con Deliberazione di Consiglio Regionale 18 gennaio 2012,

n. 14. il Piano di Gestione dei Rifiuti nel quale al capitolo 8 viene trattata la prevenzione dei rifiuti.

Infatti, ai sensi di legge i Piani di Gestione Rifiuti regionali devono contenere un programma di

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prevenzione della produzione dei rifiuti, elaborato sulla base del programma nazionale di

prevenzione dei rifiuti di cui all’art. 180, che descriva le misure di prevenzione esistenti e fissi

ulteriori misure adeguate.

Pertanto il presente documento ha lo scopo di proporre una metodologia di lavoro e una serie di

misure atte a prevenire la produzione dei rifiuti attraverso azioni concrete e di essere posto come

documento preliminare nelle consultazioni inerenti alla procedura di Valutazione Ambientale

Strategica al fine di redigere il “Programma di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti”

che andrà ad integrare quanto disposto ad oggi dal Piano di Gestione Rifiuti della Regione Lazio

approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 18 gennaio 2012 n°14.

In linea con gli scopi fondamentali della legislazione europea e nazionale in materia di gestione

rifiuti, devono tenersi in considerazione:

• la tutela della salute umana e dell’ambiente;

• il rispetto della normativa vigente in ambito nazionale e comunitario;

• la gerarchia nella gestione dei rifiuti che sancisce la priorità della prevenzione sulle forme di

gestione dei rifiuti a valle della loro produzione (preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, altre

forme di recupero e smaltimento)";

• la responsabilizzazione ed il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti dalla produzione consumo

del bene alla gestione del rifiuto.

Di seguito si descrive la proposta di struttura che potrà avere il “Programma di prevenzione e

riduzione della produzione dei rifiuti” della Regione Lazio:

INTRODUZIONE ALLE POLITICHE DI RIDUZIONE E PREVENZIONE DEI RIFIUTI

In questo capitolo verrà esplicata la nozione di “prevenzione” in quanto è noto come all’interno di

una corretta strategia di gestione dei rifiuti le politiche di riduzione debbano essere un obiettivo di

primaria importanza, come sottolineato da tempo anche dall’Unione Europea tramite la cosiddetta

“impostazione gerarchica” che prevede, innanzitutto, la minimizzazione della produzione e la

massimizzazione del recupero di materia e di energia, riservando alla discarica solamente il ruolo

marginale per le frazioni non altrimenti recuperabili.

RIFERIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI RIFIUTI

In questo capitolo verranno raggruppati gli atti legislativi regionali e nazionale, di regolamentazione

e pianificazione, contenenti elementi correlati alla prevenzione, in relazione ai diversi livelli

istituzionali cui compete l’emanazione. All’interno di questi raggruppamenti verranno riportati i

provvedimenti tipici di settore e di seguito quelli incidentali raggruppati per tematiche e quindi in

sequenza cronologica.

QUADRO CONOSCITIVO DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

Verrà definito lo stato dell’arte della Regione Lazio attraverso un approfondimento della realtà

territoriale, dello sviluppo economico e della produzione dei rifiuti (caratteristiche demografiche,

geologiche ed idrogeologiche, climatiche, economiche).

Infatti per la redazione di un programma aderente con le caratteristiche territoriali sarà importante:

• svolgere uno studio socio-economico della Regione Lazio, delle abitudini e della qualità della vita

delle popolazione in funzione del territorio del luogo di lavoro, della tipologia abitativa. Inoltre

nello studio deve essere valutato il grado di integrazione delle popolazioni straniere e il turismo;

• analizzare i dati sulla produzione dei rifiuti per i Comuni Laziali aggregandoli per Provincia (con

Roma a parte), tenendo in considerazione la tipologia di territorio il sistema di raccolta dei rifiuti, la

popolazione residente, la dispersione abitativa, la vocazione turistica, l’esistenza di popolazioni

straniere qualità della vita, del tasso di disoccupazione;

• analizzare il tessuto produttivo ed economico dei territori laziali;

• individuare e monitorare le iniziative ed i progetti esistenti sul territorio in tema di prevenzione e

riduzione dei rifiuti.

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SOGGETTI COINVOLTI

Analizzando il settore dei rifiuti a più ampio spettro è possibile dire che i soggetti coinvolti sono

diversi e per condurre una gestione vincente è necessario favorire lo scambio di informazioni,

evitare la sovrapposizione di competenze e/o i vuoti di responsabilità.

Pertanto in questa sezione verranno individuati preventivamente i diversi soggetti coinvolti al fine

di definirne compiti e responsabilità atti a sviluppare utili sinergie.

ANALISI DELLE BUONE PRATICHE IN MATERIA DI RIDUZIONE E RIUTILIZZO DEI

RIFIUTI

Si tratta di una breve e ragionata rassegna di casi di studio sulla prevenzione riguardanti lo specifico

flusso di beni, applicati con successo e derivanti in larga parte da buone pratiche attivate sul

territorio della Regione Lazio.

Rappresenta una base di informazioni utili per delineare le azioni che la Regione Lazio vuole

proporre sul proprio territorio.

PROGRAMMA DI PREVENZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

Il programma fissa gli obiettivi di prevenzione. Le misure e gli obiettivi sono finalizzati a dissociare

la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti.

Il programma deve contenere specifici parametri qualitativi e quantitativi per le misure di

prevenzione al fine di monitorare e valutare i progressi realizzati, anche mediante la fissazione di

indicatori.

Il Programma non vuole essere solamente uno mero strumento attuativo del Piano di Gestione dei

Rifiuti del Lazio, ma si propone come strumento di intersettorialità.

METODOLOGIA OPERATIVA

Verrà descritta la metodologia di intervento definita secondo gli indirizzi della normativa vigente

(D. Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.) e del Programma Nazionale di Prevenzione Rifiuti.

In particolare, verranno individuate Misure e Azioni da intraprendere per minimizzare la

produzione di rifiuti, corredate anche di Indicatori per valutare l’efficacia e l’efficienza degli

interventi e il raggiungimento dei target individuati.

RISULTATI ATTESI

Le azioni individuate necessitano di un’attività di monitoraggio e di un eventuale aggiornamento

per il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione.

A tal riguardo, per ciascuna azione saranno sviluppati specifici indicatori di realizzazione con

relativi target di riferimento.

IL CRONOPROGRAMMA

Al fine dell’attuazione del programma, verranno definiti i tempi di realizzazione per far sì che

vengano svolte non solo le attività strettamente legate a quanto previsto dalla normativa vigente in

materia di gestione rifiuti, ma anche attività di monitoraggio, verifica ed eventuale revisione di

quanto previsto.

Il QUADRO FINANZIARIO

Considerazioni in merito ai costi per l’attivazione delle iniziative di prevenzione e riduzione dei

rifiuti, messi in relazione anche ai benefici dalle stesse attese. Nel paragrafo seguente è stata

analizzata la parte riguardante le Metodologie, le Azioni e le Misure, tenendo conto di quanto

riportato nella normativa vigente e di quanto compare nel panorama comunitario e nazionale in

materia di prevenzione della produzione dei rifiuti. In particolare sono stati presi in considerazione i

Piani e Programmi per la prevenzione/riduzione della produzione dei rifiuti già redatti in altri

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contesti regionali, i Rapporti Rifiuti annuali redatti da ISPRA per la produzione e gestione dei rifiuti

urbani e il Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio.

3. METODOLOGIA OPERATIVA

Al fine della salvaguardia ambientale e della salute umana, in materia di gestione dei rifiuti si è

rafforzata nel tempo la necessità di prevenire la produzione dei rifiuti.

Per il raggiungimento di tale obiettivo è fondamentale un approccio basato su una visione olistica e

sostenibile dell’intero processo bene-prodotto-rifiuto-bene.

Infatti la prevenzione della produzione dei rifiuti richiede il coinvolgimento di un’ampia serie di

attori, dai cittadini/consumatori, che possono imparare a scegliere in modo consapevole al momento

dell’acquisto dei beni e quando decidono di disfarsene, ai fabbricanti e distributori dei beni, alle

imprese produttrici di servizi, alla Pubblica Amministrazione, sia in qualità di acquirente di beni, sia

in qualità di produttore di rifiuti, sia come organo di indirizzo e di legislazione.

Pertanto, al fine della redazione delle presenti linee guida trova importanza l’analisi della

definizione della nozione di rifiuto secondo la quale rientra in tal fattispecie “qualsiasi sostanza od

oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi”.

Da tale nozione si evince che affinché una sostanza o un oggetto diventi rifiuto si deve generare

almeno una delle tre condizioni da parte del produttore/detentore: la necessità di disfarsene, la

volontà di disfarsene e l’obbligo di disfarsene.

Quindi, le singole misure proposte dalle presenti linee guida hanno avuto come guida la seguente

domanda: quale sono le azioni che possono essere messe in campo dai soggetti pubblici nei vari

livelli istituzionali per competenze, e da soggetti privati affinché una persona fisica o giuridica non

si trovi a manifestare la necessità e/o la volontà, e/o l’obbligo di disfarsi della propria sostanza od

oggetto?

Da tale domanda si evince chiaramente che la prevenzione della produzione dei rifiuti non si basa

soltanto sulla sensibilizzazione delle persone alle tematiche ambientali, ma anche nel capire per

quale

motivo una persona fisica o giuridica si trovi, o si troverà, nelle condizioni di disfarsi di tale

sostanza od oggetto.

Si fa presente che all’interno di tale quesito generale ricade anche quello di come avviare e

sostenere le condizioni affinché una sostanza possa essere utilizzata dal produttore o da terzi nel

corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, andando a

soddisfare una delle condizioni di cui al comma 1 dell’art.184 bis del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii

relative alla definizione di sottoprodotto e, quindi, un non rifiuto.

Meritano anche un attento studio le fattispecie giuridiche “preparazione per il riutilizzo dei rifiuti” e

“cessazione della qualifica di rifiuto” in quanto, seppur non rientrano nel campo della prevenzione

della produzione dei rifiuti poiché la sostanza o l’oggetto è già divenuto rifiuto, si possono creare le

condizioni affinché il rifiuto cessi da tale status giuridico ridiventando un bene o un prodotto da

immettere sul mercato, andando sia a disincentivare il consumo di ulteriore materia ed energia per

generare sostanze od oggetti similari, sia a diminuire la quantità complessiva di rifiuti. Seppur uno

studio sulle azioni da mettere in campo in materia di sottoprodotto e di cessazione della qualifica di

rifiuto sono importanti per una gestione sostenibile di materia ed energia, nelle presenti Linee Guida

è stata affrontata prettamente la tematica della prevenzione della produzione dei rifiuti, ovvero sono

state analizzate tutte le azioni che possono disincentivare la produzione del rifiuto.

Per l'attuazione delle azioni oggetto delle presenti linee guida ha grande rilievo il fatto che il

Legislatore abbia inserito la “prevenzione” al primo posto della gerarchia per una corretta gestione

dei rifiuti ed abbia sancito che la gestione dei rifiuti deve essere effettuata “conformemente ai

principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità, di proporzionalità, di responsabilizzazione

e di cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell’utilizzo e nel

consumo di beni da cui originano i rifiuti, nonché del principio chi inquina paga”.

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Nello specifico le Pubbliche Amministrazioni dovranno perseguire, nell’esercizio delle rispettive

competenze, iniziative dirette a favorire il rispetto della gerarchia della gestione dei rifiuti, che vede

la prevenzione della produzione dei rifiuti al primo posto, mediante:

a) la promozione dello sviluppo di tecnologie pulite, che permettano un uso più razionale e un

maggiore risparmio di risorse naturali;

b) la promozione e l’immissione sul mercato di prodotti concepiti in modo da non contribuire o da

contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento, ad

incrementare la quantità o la nocività dei rifiuti e i rischi di inquinamento;

c) la determinazione di condizioni di appalto che prevedano l’impiego dei materiali recuperati dai

rifiuti al fine di non determinare la produzione di ulteriori beni da materie prime con il conseguente

aumento di rifiuti.

Al fine di promuovere in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione e della

nocività dei rifiuti, le iniziative sopra citate riguardano in particolare:

a) la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di certificazione ambientale, utilizzo

delle migliori tecniche disponibili, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e di

sensibilizzazione dei consumatori, l’uso di sistemi di qualità, nonché lo sviluppo del sistema di

marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell’impatto di uno specifico prodotto

sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto medesimo;

b) la previsione di clausole di bandi di gara o lettere d’invito che valorizzino le capacità e le

competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti;

c) la promozione di accordi e contratti di programma o protocolli d’intesa anche sperimentali

finalizzati alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti.

La struttura del documento è stata predisposta in coerenza con quanto definito dal Programma

Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti.

A tal riguardo, vengono distinte due grandi categorie di misure di prevenzione:

In fase di redazione del Programma per ogni misura saranno affrontati i seguenti punti:

• schemi di azione;

• misure di prevenzione;

• strumenti di attuazione.

Le misure che sono state previste nel presente documento sono state raggruppate due grandi

categorie:

_ le MISURE GENERALI che possono contribuire in misura rilevante al successo delle politiche di

prevenzione nel loro complesso, abbracciando più tipologie di rifiuto;

_ le MISURE SPECIFICHE che riguardano nel dettaglio la prevenzione della produzione di ogni

singola tipologia di rifiuto.

A sua volta, le Misure Generali sono state suddivise nel seguente modo:

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1. Legislazione, pianificazione e programmazione: sono state elencate misure che trattano gli

adeguamenti legislativi, pianificatori e programmatori in materia di prevenzione, oltre a regolamenti

ed altri atti amministrativi;

2. Produzione sostenibile: comprende misure che prevedono cambiamenti nei modelli di produzione

ed organizzazione delle attività erogatrici di beni e servizi.

3. Green Public Procurement: sono state descritte le misure riguardanti l’introduzione, nelle

procedure di acquisto e nei bandi pubblici, di criteri di selezione e di valutazione di carattere

ambientale che, pur assicurando la libera concorrenza, garantiscono l’acquisto di prodotti preferibili

dal punto di vista ambientale.

4. Riutilizzo: sono state elencate misure che promuovono iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei

prodotti;

5. Informazione, sensibilizzazione, educazione: sono state descritte misure di informazione,

sensibilizzazione ed educazione dirette ai cittadini ed alle strutture pubbliche e private in materia di

prevenzione;

6. Promozione e ricerca: comprende misure che promuovono la ricerca e lo sviluppo di attività per

la prevenzione della produzione dei rifiuti.

Al contrario, le Misure Specifiche sono state elencate per tipologia di rifiuto: rifiuti da imballaggio;

rifiuti da costruzione e demolizione; rifiuti in plastica; rifiuti da apparecchiature elettriche ed

elettroniche e rifiuti ingombranti; rifiuti indifferenziati; rifiuti biodegradabili.

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In particolare, le misure individuate per la redazione del Programma sono le seguenti:

a) MISURE GENERALI CHE POSSONO INCIDERE SULLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI

Sch1MUOVONO L’USO EFFICIENTE DELLE RISORSE

1.1 Introduzione di specifiche misure di prevenzione nella legislazione e regolamentazione.

La misura consiste nel porre maggiore attenzione ai contenuti della legislazione regionale e

regolamentazione regionale e degli Enti locali al fine di definire appositi articoli sulla prevenzione

della produzione dei rifiuti.

1.2 Introduzione di specifiche misure di prevenzione nella redazione dei P/P.

La misura consiste nel porre maggiore attenzione ai contenuti dei Piani o Programmi che possono

incidere sulla prevenzione della produzione dei rifiuti da applicare per l’attuazione degli stessi

piani/programmi. Nelle norme tecniche dei piani devono essere dedicati appositi articoli alla

tematica della prevenzione per declinare quanto pianificato e programmato nei rispettivi Atti

Amministrativi di Autorizzazione o di Concessione di un intervento di interesse pubblico o privato.

1.3 Promozione di accordi di programma/ protocolli di intesa.

La misura consiste nel coinvolgere soggetti pubblici e privati nella promozione delle politiche di

prevenzione della produzione dei rifiuti, definendo per ciascuno gli ambiti di intervento nel rispetto

delle proprie competenze e con l’assunzione di precise responsabilità.

Scheda MG. 2

(a)

ELABORAZIONE DI INDICATORI EFFICACI E SIGNIFICATIVI DAI QUALI SI POSSA STUDIARE LA PRODUZIONE DI RIFIUTI E DETERMINARE LE AZIONI DI PREVENZIONE DELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI DETTERE IN CAMPO NEL TERRITORIO DELLA REGIONE LAZIO

2.1 Realizzazione e aggiornamento di indicatori per la prevenzione della produzione dei rifiuti

nella Regione Lazio.

Gli indicatori costituiscono un utile strumento per il monitoraggio dell’attuazione dei contenuti di

un piano e programma o più in generale di quanto previsto dalla normativa vigente. Tuttavia l’utilità

di tale strumento necessita di una maggiore attenzione volta non solo ad un aggiornamento del set di

indicatori esistenti per l’integrazione delle tematiche di prevenzione della produzione, ma anche di

opportune azioni a sostegno della raccolta dati, del calcolo degli indicatori e dell’interpretazione dei

risultati. A tale fine è utile prevedere la realizzazione di una banca dati consultabile da tutte le figure

coinvolte nel processo di definizione degli indicatori.

3.1 Diffusione di marchi ecologici nel settore turistico.

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L’importanza del settore turistico nella Regione Lazio e la produzione di rifiuti dovuta a tale settore

richiedono l’istituzione di una misura specifica per la prevenzione della produzione dei rifiuti. Nello

specifico si intende proporre l’istituzione di un marchio per le strutture turistiche ecologiche.

L’assegnazione del marchio è data alle strutture che si distinguono in comportamenti ecologici volti

alla prevenzione della produzione dei rifiuti secondo le indicazioni fornite dalla Regione.

3.2 Marchio regionale di sostenibilità ambientale.

L’elaborazione del sistema di regole per il riconoscimento del “Marchio di sostenibilità ambientale”

tiene conto, a titolo indicativo, dei seguenti elementi:

• uso di prodotti “verdi” (es. marchio Ecolabel), con basse quantità di imballaggi (ad es. prodotti

concentrati), presenza di dosatori per i detergenti e di erogatori per bevande “sfuse”, utilizzo di

stoviglie riutilizzabili o compostabili, vuoto a rendere o caraffe per bevande;

• abolizione di sacchetti di plastica, eliminazione volantini e materiale pubblicitario;

• utilizzo di prodotti locali privilegiando la filiera corta e le produzioni biologiche, al fine di evitare

il deterioramento dei prodotti prima dell’uso;

• presenza di misure per la riduzione dello spreco alimentare che non rispettano più gli standard

estetici, stipula di protocolli con associazioni per la distribuzione delle eccedenze di cibo o dei

prodotti di rapita deperibilità (es. il pane del giorno precedente) alle fasce più bisognose della

popolazione (cfr. Legge n. 155/2003 del “Buon Samaritano” e Legge n. 244/2007 detta anche

“Legge antisprechi”).

4.1 Gestione ecosostenibile delle mense pubbliche.

Gli Enti Pubblici, le aziende pubbliche e private, gli istituti scolastici, che gestiscono il servizio di

somministrazione di pasti per comunità (siano essi lavoratori, pazienti, studenti) possono, con pochi

e significativi accorgimenti, contribuire al raggiungimento di importanti obiettivi in materia di

prevenzione della produzione dei rifiuti.

5.1 GPP–acquisti verdi per la pubblica amministrazione finalizzati alla prevenzione nel

campo dei rifiuti.

Con il termine “Acquisti pubblici verdi” (Green Public Procurement) o “Acquisti di prodotti

ambientalmente preferibili” (Environmental Preferable Purchasing) si identifica l’orientamento del

settore pubblico verso l’acquisto di servizi e prodotti caratterizzati da una minore pericolosità per la

salute umana. Il concetto del Green Procurement, su scala internazionale, è stato originariamente

promosso e confermato dall’OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo

Economico).

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6.1 Centri di riuso.

Con tale misura si vogliono incentivare la realizzazione di strutture pubbliche o private per la

riparazione ed il riuso dei beni andando a diminuire la produzione dei rifiuti. Inoltre si vuole

sviluppare un mercato più sostenibile e un aumento dei livelli occupazionali.

6.2 Deposito per il riutilizzo dei beni.

L’azione nasce con l’obiettivo di aiutare chi vive un momento di difficoltà economica evitando di

produrre ulteriori rifiuti e promuovendo la cultura della solidarietà e l’attenzione per l’ambiente. Il

deposito è un centro adibito alla raccolta di oggetti funzionanti ma inutilizzati (mobili, libri,

elettrodomestici, giocattoli, accessori per la casa) da donare, ed è quindi un luogo di incontri e

scambio di oggetti.

6.3 Laboratori di formazione professionale negli istituti di correzione e di pena per attività di

riparazione e riuso.

L’azione nasce con l’obiettivo di aiutare chi vive un momento di difficoltà e disagio sociale

proponendo prospettive di formazione di una professionalità da utilizzare nel processo di

reinserimento nella società. Tali laboratori potranno quindi operare riparando oggetti d’uso comune

e recuperando elettrodomestici, giocattoli, accessori per la casa ai quali allungare la vita operativa.

7.1 Predisposizione e adesione su base volontaria a un manifesto ambientale per la riduzione

dei rifiuti.

Il Manifesto ambientale è un sistema, ad adesione volontaria, che coinvolge le aziende industriali e

artigiane, le autorità per la gestione dei rifiuti e le associazioni rappresentative dell’utenza

(consumatori e ambientalisti). Il Manifesto consiste essenzialmente nella definizione di parametri ed

indici grazie ai quali stabilire, nel corso del tempo (su base annuale), il grado di riduzione raggiunto

circa la produzione di rifiuti. Il Manifesto viene sponsorizzato presso le imprese produttive dai

soggetti coinvolti nell’iniziativa (Aziende gestione rifiuti, associazioni di categoria, associazioni dei

consumatori, ambientaliste e rappresentati degli Enti Pubblici di riferimento territoriale). L’azienda

partecipante al Manifesto deve quindi fornire la documentazione necessaria alla definizione di un

punteggio che consenta di dimostrare il miglioramento inteso come riduzione dei rifiuti. Il

vantaggio per l’azienda è di immagine.

7.2 Creazione di una Pagina Web sul riuso.

Sfruttando la veloce comunicazione del web tale misura propone la creazione di una pagina sul

riuso nella quale è possibile trovare: informazioni generali circa il riuso, indicazioni sulle modalità

di raccolta, sulle tipologie di beni che è possibile riutilizzare e sul riutilizzo effettivo. Di particolare

interesse è inoltre la possibilità di inserire nel sito un elenco di tutti gli artigiani che si occupano di

riparazione e riuso.

7.3 Sviluppo di

8.1 Manifestazioni ecosostenibili.

Il Lazio ospita un numero elevatissimo di eventi pubblici culturali, sportivi, ludici, religiosi, sagre e

mostre enogastronomiche durante i quali le attività svolte e l’elevato numero di persone partecipanti

contribuiscono a produrre ingenti quantitativi di rifiuti. A tal riguardo si intende costruire la

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consapevolezza della cittadinanza nella necessità di operare scelte e comportamenti virtuosi in

campo ambientale anche nei momenti di festa e di divertimento, utilizzando tali eventi come utile

strumento per migliorare la cultura ambientale dei partecipanti. Lo scopo è quello di ottenere la

riduzione della produzione di rifiuti, incrementare e valorizzare la raccolta differenziata con

particolare riguardo alla corretta separazione tra frazione umida e frazioni secche anche al fine di

ridurne di trattamento successivo, limitare drasticamente il ricorso a materie prime non riciclabili,

sostenere ed incentivare l’uso di prodotti di filiera corta e/o locali.

8.2 Ecoufficio.

In ambito lavorativo ed in particolare negli uffici delle pubbliche amministrazioni la produzione dei

rifiuti risulta essere elevata. Pertanto è importante prevedere una misura per controllare l’utilizzo di

carta o acqua imbottigliata e ridurre in tale senso il rifiuto cartaceo e plastico. In questo caso con il

termine “eco ufficio” si intende indicare la struttura che opera prendendo in considerazione misure

idonee a preservare la produzione di rifiuto.

8.3 Incentivazione delle politiche sulla prevenzione della produzione dei rifiuti nelle ludoteche. La misura consiste nel coinvolgere le Ludoteche comunali ad introdurre nel programma delle

proprie attività la sensibilizzazione sulla tematica della prevenzione della produzione dei rifiuti.

9.1 Comportamenti responsabili nelle festività.

Tale misura riguarda la sensibilizzazione dell’utenza per condurre, nelle festività, comportamenti

responsabili nell’indirizzo della prevenzione della produzione dei rifiuti. Un esempio può essere

l’acquisto dell’albero di natale o dei regali stessi promuovendo l’eliminazione delle confezioni

regalo, la riduzione dei rifiuti legati alla preparazione/consumazione di pasti.

9.2 Percorsi di educazione ambientale.

L’educazione ambientale è uno strumento fondamentale per diffondere nelle nuove generazioni la

cultura del rispetto dell'ambiente e di un uso responsabile delle risorse.

9.3 Iniziative a sostegno del compostaggio.

Si osserva come la pratica del compostaggio domestico necessiti di abitazioni dotate di orto o

giardino, pertanto gli sforzi dovrebbero essere rivolti verso quelle zone a minor densità abitativa e

con presenza di orti e giardini, in particolare nelle zone periferiche delle città piuttosto che nei

centri urbani.

9.4 Iniziative a sostegno del compostaggio degli scarti alimentari delle mense.

Con tale misura si vuole promuovere la pratica del compostaggio attraverso l’installazione di

apposite macchine elettromeccaniche di piccole dimensioni all’interno delle mense.

10.1 Adesione a protocollo per il ”negozio sostenibile”.

Il progetto è finalizzato a promuovere ed estendere sul territorio regionale iniziative di tipo

volontario in collaborazione tra pubblica amministrazione e associazioni di volontariato. Tali azioni

rivestono notevole valore sociale, economico ed educativo, unendo aspetti di qualificazione delle

attività di recupero e riutilizzo dei beni usati, aspetti di attenzione sociale per un diverso uso delle

risorse e una nuova cultura dei consumi. Progetti di questo tipo possono anche offrire concrete

prospettive e sbocchi lavorativi e produrre utili economici destinati a finanziare attività di tipo

educativo o altre attività promosse dalle organizzazioni di volontariato. Nel contempo, è possibile

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prevedere l’organizzazione di attività di tipo didattico educativo, anche in collaborazione con

attività artigianali e produttive, per la raccolta di materiali di scarto (carta cartone-ceramica-colori-

cordame-cuoio-gomma- legno ecc....) e il loro riutilizzo da parte di nidi e scuole d’infanzia, scuole

elementari, scuole

medie, istituti superiori, associazioni educative e culturali, centri diurni per anziani, centri disabili,

centri sociali, ecc.).

11.1 Sinergia tra le Università ed il settore Industriale.

Tale misura intende creare un tessuto di scambio di informazioni e collaborazione tra il mondo

universitario, per ciò che concerne la ricerca scientifica, e il settore industriale che progetta, realizza

ed inserisce nel mercato il bene.

11.2 Creazione di una banca dati dei beni ecologica.

L’intenzione della presente misura è quella di fornire una banca dati circa tutti i beni prodotti dal

settore industriale in modo da poter evidenziare quelli prodotti in maniera ecologica. In particolare

si vuole porre l’attenzione sui beni:

• prodotti da attività di Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita);

• con basso impatto ambientale;

• con possibilità di uso multiplo.

b) MISURE SPECIFICHE CHE POSSONO INCIDERE SULLA PRODUZIONE DI DETERMINATE TIPOLOGIE DI RIFIUTI

1.1 Protocollo d’Intesa con il settore industriale per la produzione di imballaggi in materiale

biodegradabile o riutilizzabili.

Poiché la produzione di imballaggi rappresenta un’importante aliquota della produzione rifiuti, in

tale sede è presa in considerazione una misura specifica per la produzione di imballaggi in materiale

biodegradabile e/o riutilizzabili in modo da poter prolungare la vita utile del bene.

2.1 Prevenzione della produzione dei rifiuti nella grande distribuzione organizzata.

Il soggetto destinatario di tale misura è la grande distribuzione organizzata in quanto da essa è

generata n’ingente quantitativo di rifiuto. In tale sede si propone di istituire un protocollo d’intesa

tra la Regione Lazio e la grande distribuzione al fine di attuare delle azioni volte alla prevenzione

della produzione del rifiuto.

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3.1 Gruppi di acquisto sostenibile.

I gruppi di acquisto sostenibile consistono in raggruppamenti di persone finalizzati ad acquistare

all’ingrosso beni che successivamente dividono tra loro in funzione delle necessità. I beni,

solitamente alimentari, hanno così un ridotto contenuto di imballaggi. In genere il gruppo manifesta

una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali.

3.2 Vendita dei prodotti sfusi.

L’azione promuove la vendita all’utenza di prodotti sfusi quali ad esempio la pasta, i detersivi, le

bevande, etc. L’intervento può essere realizzato mediante l’adozione di accordi di programma tra

Regione Lazio e la grande distribuzione.

3.3 Incentivazione all’utilizzo dell’acqua del rubinetto e delle casette dell’acqua.

L’utilizzo di acqua minerale imbottigliata è legata alla produzione di rifiuto da imballaggio in

plastica/vetro. Pertanto la misura si pone l’obiettivo di ridurre il quantitativo di rifiuto da

imballaggio intervenendo sull’utilizzo dell’acqua da parte degli utenti.

3.4 Vuoti a rendere.

Tale misura interviene nel settore degli imballaggi. Pertanto si vuole in ambito regionale

promuovere i vuoti a rendere utilizzati da parte dell’utente in sostituzione degli usuali contenitori e

imballaggi.

4.1 Promozione buone pratiche per la riduzione della produzione dei rifiuti inerti.

I rifiuti provenienti dalle demolizioni e costruzioni di manufatti e infrastrutture sono caratterizzati

da una composizione variabile e presentano caratteristiche diverse in funzione dell’origine del

rifiuto e della tipologia dell’edilizia coinvolta. La suddivisione del rifiuto in classi omogenee può

avvenire preventivamente alla demolizione nell’ipotesi di demolizione selettiva. Obiettivo della

misura è la definizione di buone pratiche per la gestione dei cantieri edili al fine di una minore

produzione di rifiuti inerti.

5.1 Contenimento dell’utilizzo di buste per la spesa in polietilene attraverso l’introduzione di

borse riutilizzabili, biodegradabili o di cestelli asportabili e riutilizzabili.

Obiettivo principale dell’intervento è la riduzione della produzione di rifiuti con particolare

riferimento alle buste in polietilene in quanto di difficile recupero se non da un punto di vista

energetico. A tale fine l’intervento propone la possibilità di offrire al consumatore tipologie

alternative di buste/contenitori per la spesa, in sostituzione di quelli tradizionali in polietilene, di

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tipo riutilizzabile o biodegradabile, che consenta una effettiva riduzione dei quantitativi di materia

plastica immessi nel circuito dei rifiuti.

6.1 Donazione di vecchi computer per le associazioni di volontariato e per le scuole.

I vecchi computer dismessi delle pubbliche amministrazioni, se ancora funzionanti, possono essere

donati ad associazioni di volontariato o a scuole per far sì che il bene venga riutilizzato e prolunghi

la sua vita ritardando nel tempo la generazione di rifiuto. Qualora i computer non fossero

funzionanti essi possono essere utilizzati per esercitazioni di montaggio/smontaggio presso istituti

tecnici informatici. Si tratta di un percorso di recupero dei computer usati derivati degli Uffici della

pubblica amministrazione attraverso una campagna di informazione, sensibilizzazione.

7.1 Pannolini riutilizzabili.

Molti genitori vorrebbero utilizzare i pannolini lavabili in quanto garantiscano un ottimo grado di

traspirazione e ossigenazione della pelle, ma ritengono che il tempo necessario per lavarli ed

asciugarli sia poco compatibile con la vita frenetica della società attuale. Pertanto, con tale misura si

vogliono creare le condizioni per agevolare la gestione dei pannolini lavabili.

8.1 Recupero dei prodotti freschi invenduti ed in scadenza.

I prodotti freschi che, se invenduti, devono per legge essere ritirati dal mercato e divengono

pertanto rifiuto. A tale fine diverse sono le azioni intraprese direttamente dai rivenditori i quali

all’avvicinarsi della data di scadenza propongono offerte per attirare l’acquirente. Tuttavia non

sempre tutti i prodotti

riescono ad essere venduti. Pertanto, con tale misura si vuole incentivare la donazione dei prodotti

freschi non venduti che andrebbero in scadenza alle associazioni che svolgono attività nel sociale

rivolte a persone in difficoltà facendo risparmiare ai venditori i costi dello smaltimento.

8.2 Incentivazione di punti vendita a "Km 0".

Con tale misura si vuole disincentivare il trasporto delle merci alimentari dal produttore al

consumatore in quanto troppo spesso gli alimenti, soprattutto per quanto riguarda la frutta e la

verdura, maturano durante tali spostamenti. La misura prevede la realizzazione o l’adeguamento di

strutture per l’organizzazione di appositi mercati settimanali dove i produttori di beni alimentari

hanno un apposito spazio di vendita.

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 17217 DEL 10/10/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Area:

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(ZAZZARA CHIARA) (PAOLA PIZZICANNELLA) (M. MARAFINI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

POLITICHE DEL BILANCIO, PATRIMONIO E DEMANIO

(Sartore Alessandra)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE X

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Patto di stabilità regionale orizzontale 2014: adozione dell'articolato per l'attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale 2014e approvazione delle variazioni degli obiettivi programmatici relativi all'esercizio finanziario 2014 degli enti locali del Lazio inmateria di patto di stabilità interno.

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

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13/10/2014 - prot. 699

DEC63 14/10/2014

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Oggetto: Patto di stabilità regionale orizzontale 2014: adozione dell’articolato per l’attuazione

del patto di stabilità regionale orizzontale 2014 e approvazione delle variazioni degli obiettivi

programmatici relativi all’esercizio finanziario 2014 degli enti locali del Lazio in materia di

patto di stabilità interno.

LA GIUNTA REGIONALE

SU PROPOSTA dell’Assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio;

VISTA la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, e successive modificazioni, recante modifiche

al Titolo V, parte seconda, della Costituzione;

VISTO l’art. 117 della Costituzione;

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni, concernente

“Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative

alla dirigenza ed al personale regionale”;

VISTO il regolamento 6 settembre 2002, n. 1, e successive modificazioni, concernente

“Regolamento di Organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale”;

VISTA la legge regionale 20 novembre 2001, n. 25, e successive modificazioni, concernente

“Norme in materia di programmazione, bilancio e contabilità della Regione”;

VISTA la legge regionale 29 aprile 2013, n. 2, concernente “Legge finanziaria regionale per

l’esercizio 2013”;

VISTA la legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13, concernente “Legge di stabilità regionale

2014”;

VISTA la legge regionale 30 dicembre 2013, n. 14, concernente “Bilancio di previsione finanziario

della Regione Lazio 2014 - 2016”;

VISTA la legge 5 maggio 2009, n. 42, e successive modificazioni, concernente “Delega al

Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della

Costituzione”;

VISTA la legge 13 dicembre 2010, n. 220 (legge di stabilità 2011), recante “Disposizioni per la

formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, come modificata dal decreto

legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 26

febbraio 2011, n. 10;

VISTA la legge 12 novembre 2011, n. 183 (legge di stabilità 2012), recante “Disposizioni per la

formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, e successive modificazioni;

VISTA la legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità 2013), recante “Disposizioni per la

formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, e successive modificazioni;

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VISTA la legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014), recante “Disposizioni per la

formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, e successive modificazioni;

VISTO il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, recante “Disposizioni urgenti per la revisione della

spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforzamento

patrimoniale delle imprese del settore bancario”, convertito, con modificazioni, dalla legge

7 agosto 2012, n. 135;

VISTO il decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, recante “Disposizioni urgenti per il pagamento dei

debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti

territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali”, convertito, con

modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64;

VISTO il decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, recante “Misure urgenti per la competitività e la

giustizia sociale”, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89;

CONSIDERATO che, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, il coordinamento della finanza

pubblica rientra tra le funzioni di competenza concorrente dello Stato e delle Regioni;

VISTO l’art. 17, comma 1, lettera c), della Legge n. 42/2009, che prevede “… principi e criteri

direttivi: assicurazione degli obiettivi sui saldi di finanza pubblica da parte delle regioni

che possono adattare, previa concertazione con gli enti locali ricadenti nel proprio

territorio regionale, le regole e i vincoli posti dal legislatore nazionale, differenziando le

regole di evoluzione dei flussi finanziari dei singoli enti in relazione alla diversità delle

situazioni finanziarie esistenti nelle diverse regioni”;

VISTO l’art. 12, comma 1, lettera l), della Legge n. 42/2009, che prevede “… la legge statale,

nell'ambito della premialità ai comuni e alle province virtuosi, in sede di individuazione

dei principi di coordinamento della finanza pubblica riconducibili al rispetto del patto di

stabilità e crescita, non possa imporre vincoli alle politiche di bilancio degli enti locali per

ciò che concerne la spesa in conto capitale limitatamente agli importi resi disponibili dalla

regione di appartenenza dell'ente locale o da altri enti locali della medesima regione”;

VISTO l’art. 1, comma 141, della legge n. 220/2010, che prevede: “A decorrere dall'anno 2011, le

regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono, per gli enti locali del

proprio territorio, integrare le regole e modificare gli obiettivi posti dal legislatore

nazionale, in relazione alla diversità delle situazioni finanziarie esistenti, fermi restando le

disposizioni statali in materia di monitoraggio e di sanzioni e l'importo dell'obiettivo

complessivamente determinato in applicazione dei commi da 87 a 124 per gli enti locali

della regione. Le disposizioni del presente comma sono attuate sulla base dei criteri

stabiliti con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con la

Conferenza unificata.”;

VISTO l’art. 1, comma 142, della legge n. 220/2010, come modificato dall’art. 4, comma 12-ter,

del decreto legge n. 16/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44/2012, che

prevede “Ai fini dell'applicazione del comma 141 ogni regione definisce e comunica agli

enti locali il nuovo obiettivo annuale del patto di stabilità interno, determinato anche

sulla base dei criteri stabiliti in sede di Consiglio delle autonomie locali. La regione

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comunica altresì al Ministero dell'economia e delle finanze, entro il termine perentorio

del 31 ottobre di ciascun anno, con riferimento a ciascun ente locale, gli elementi

informativi occorrenti per la verifica del mantenimento dell'equilibrio dei saldi di

finanza pubblica. Per l'esercizio 2011, il termine per la comunicazione è fissato al 31

ottobre 2011.”;

VISTO il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria

Generale dello Stato, I.GE.P.A., del 6 ottobre 2011, n. 0104309, concernente la

regionalizzazione orizzontale del patto di stabilità interno di cui all’articolo 1, commi 141 e

142, della legge 13 dicembre 2010, n. 220;

VISTO l’art. 31, comma 1, della legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012), il quale

prevede che, a decorrere dall’anno 2013, i comuni con popolazione compresa tra 1.001 e

5.000 abitanti concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica;

CONSIDERATO che con quanto disposto dall’art. 1, commi 141 e 142, della legge 13 dicembre

2010, n. 220, si dà attuazione al c.d. patto di stabilità regionale orizzontale, tramite il

quale gli enti locali del territorio regionale possono mettere a disposizione propri spazi

finanziari, da ripartire, attraverso la regia della Regione e sulla base di criteri stabiliti in

sede di Consiglio delle Autonomie locali, a favore di altri enti locali del territorio

regionale;

CONSIDERATO che l’art. 4, comma 2, della legge regionale 29 aprile 2013, n. 2, concernente

“Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2013”, prevede che la Regione, qualora ne

ricorrano le condizioni, possa adottare per gli enti del proprio territorio il patto di stabilità

regionalizzato, stabilendo, inoltre, che la rimodulazione degli obiettivi programmatici degli

enti locali è approvata con deliberazione di Giunta regionale, su proposta dell’Assessore

competente in materia di bilancio, sentita la commissione consiliare competente;

TENUTO CONTO che la Regione Lazio intende attuare, per l’esercizio finanziario 2014, il patto di

stabilità regionale orizzontale ai sensi dell’art. 1, commi 141 e 142, della legge n.

220/2010;

TENUTO CONTO dell’incontro tenutosi, in data 2 ottobre 2014, tra l’Assessore alle Politiche del

Bilancio, Patrimonio e Demanio e le Associazioni rappresentative delle autonomie locali,

all’esito del quale è stata elaborata la proposta di articolato per l’attuazione del patto di

stabilità regionale orizzontale 2014, di cui all’allegato “Articolato per l’attuazione del

Patto di stabilità regionale orizzontale 2014”, trasmessa al Consiglio delle Autonomie

Locali del Lazio per il seguito di competenza con nota dell’Assessore alle Politiche del

Bilancio, Patrimonio e Demanio, prot. n. 1579/SP del 7 ottobre 2014;

CONSIDERATO che il Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio, mediante deliberazione

adottata dalla Delegazione per la concertazione in data 8 ottobre 2014, ha approvato la

proposta di articolato, di cui all’allegato “Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità

regionale orizzontale 2014”, che forma parte integrante e sostanziale della presente

deliberazione;

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PRESO ATTO che agli artt. 3 e 4 del predetto articolato vengono, rispettivamente, definiti gli spazi

finanziari ceduti dai comuni, per un ammontare complessivo pari ad euro 3.634.000,00, e

quelli complessivamente richiesti dai Comuni e dalle Province per un ammontare

complessivo pari ad euro 83.433.000,00;

TENUTO CONTO dell’art. 4 dell’“Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale

orizzontale 2014”, in base al quale verranno soddisfatte, proporzionalmente alle istanze

pervenute alla Regione (in misura pari all’87,99%), esclusivamente le richieste dei Comuni

con popolazione da 1.001 a 5.000 abitanti e dettagliate all’allegato 3;

PRESO ATTO che l’art. 5 dell’“Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale

orizzontale 2014” stabilisce che ai comuni che prevedono di conseguire, nell’anno di

riferimento, un differenziale positivo o negativo, rispetto all’obiettivo predeterminato,

viene riconosciuto, nel biennio successivo all’anno in cui cedono gli spazi finanziari, per

effetto del patto regionale orizzontale, una modifica migliorativa o peggiorativa del loro

obiettivo, commisurata al valore degli spazi finanziari ceduti o acquisiti, fermo restando

l’obiettivo complessivo a livello regionale, secondo le modalità definite nell’allegato 4 del

predetto articolato;

VISTE le variazioni degli obiettivi programmatici 2014 degli enti locali del Lazio, a seguito

dell’attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale 2014, nonché le variazioni

compensative degli spazi finanziari nel biennio successivo, riportate nell’allegato 4

dell’“Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale orizzontale 2014”, che

forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

TENUTO CONTO che il presente atto è soggetto al parere della Commissione Consiliare

competente ai sensi dell’art. 4, comma 2, della legge regionale 29 aprile 2013, n. 2;

ACQUISITO il parere favorevole, a maggioranza dei presenti, espresso dalla Commissione

Consiliare IV nella seduta del ;

DELIBERA

le premesse che precedono costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

1) di adottare l’articolato per l’attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale per l’anno

2014, di cui all’allegato “Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità regionale

orizzontale 2014”, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

2) di approvare le variazioni da apportare agli obiettivi programmatici di ciascun ente locale del

Lazio nell’esercizio finanziario 2014, e le variazioni compensative nel biennio successivo,

così come indicate nell’allegato 4 dell’“Articolato per l’attuazione del Patto di stabilità

regionale orizzontale 2014”, che forma parte integrante e sostanziale della presente

deliberazione;

3) di comunicare, entro il termine perentorio del 31 ottobre 2014, al Ministero dell’Economia e

delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, I.GE.P.A., ai sensi dell’art.

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1, comma 142, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 (legge di stabilità 2011), con riferimento

a ciascun ente e a ciascun anno del triennio di riferimento, gli elementi informativi per la

verifica del mantenimento dell’equilibrio dei saldi di finanza pubblica;

4) di comunicare le variazioni degli obiettivi programmatici, per effetto dell’attuazione del patto

di stabilità regionale orizzontale 2014, per ciascun ente interessato e per ciascuno anno del

triennio di riferimento, all’UPI regionale (Unione delle Province d’Italia regionale), all’ANCI

regionale (Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia regionale), all’ARALL (Associazione

Regionale delle Autonomie Locali del Lazio);

5) di comunicare a tutti gli enti locali del Lazio interessati le variazioni degli obiettivi

programmatici per effetto dell’attuazione del patto di stabilità regionale orizzontale 2014.

La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione, che risulta

approvato all’unanimità.

Il presente atto non comporta oneri a carico del bilancio regionale.

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 17573 DEL 16/10/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE

Area: ECONOMIA DEL MARE

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(SCOPPOLA PAOLO VALERIO) (LORETI RENATO) (G.M. IADAROLA) (R. BELLOTTI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA' PRODUTTIVE

(Fabiani Guido)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE X

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 24/10/2014 prot. 734

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Proposta di Legge concernente: "Disposizioni relative all'utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative -Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n.13 (organizzazione del sistema turistico laziale. Modifica alla legge regionale 6agosto 1999, n. 14 "organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramentoamministrativo" e successive modifiche)".

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

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OGGETTO: Proposta di Legge concernente: “Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio

marittimo per finalità turistico-ricreative - Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n.13

(organizzazione del sistema turistico laziale. Modifica alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14

“organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento

amministrativo” e successive modifiche)”.

LA GIUNTA REGIONALE

SU PROPOSTA dell’Assessore per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive;

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante “Modifiche al Titolo V della parte II

della Costituzione” e successive modifiche;

RILEVATO che le modifiche apportate con la suddetta legge costituzionale n. 3/2001 pongono

in capo alle Regioni la potestà legislativa in materia di Turismo;

VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della

Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e successive

modifiche ed integrazioni;

VISTO il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1 “Regolamento di organizzazione degli

uffici e dei servizi della Giunta Regionale” e successive modifiche ed integrazioni;

VISTA la legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 concernente l’organizzazione delle funzioni a

livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo e successive

modificazioni;

VISTA la legge regionale 6 agosto 2007, n. 13 concernente “Organizzazione del sistema turistico

laziale. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni a

livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo) e successive

modificazioni;

VISTA la legge regionale 14 luglio 2014, n. 7 concernente “Misure finalizzate al miglioramento

della funzionalità della Regione: Disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione

dell'ordinamento regionale nonché interventi per lo sviluppo e la competitività dei territori e a

sostegno delle famiglie”;

RITENUTO OPPORTUNO procedere, nell’ambito di un generale processo di trasferimento di

funzioni e compiti amministrativi, ad un riassetto delle funzioni amministrative tra Province e

Comuni;

TENUTO CONTO che le funzioni in materia di demanio marittimo con finalità turistico –

ricreative rientrano tra quelle “conferite alle Regioni ai sensi dell’articolo 105 del D. Lgs. 112/98;

CONSIDERATO che le stesse sono state successivamente delegate ai Comuni e che pertanto

rientra tra i poteri della Regione, ai sensi della vigente normativa, adottare atti di indirizzo e di

coordinamento;

RILEVATA l’esigenza di semplificare e riorganizzare l’assetto normativo per l’utilizzazione del

Demanio Marittimo per finalità turistico-ricreative nelle more dell’adozione del Piano di

Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo Regionale;

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VISTA la relazione dell’Assessore proponente;

VISTO il testo della proposta di legge regionale, formulato ai sensi dell’art. 65 - comma 5bis del

regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1, in raccordo con l’Ufficio Legislativo del

Segretariato Generale, che è allegato e forma parte integrante della presente deliberazione;

RITENUTO OPPORTUNO, per quanto sopra specificato, adottare e sottoporre all’esame del

Consiglio Regionale l’allegata proposta di legge regionale concernente “Disposizioni relative

all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative - Modifiche alla legge

regionale 6 agosto 2007, n.13 (organizzazione del sistema turistico laziale. Modifica alla legge

regionale 6 agosto 1999, n. 14 “organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la

realizzazione del decentramento amministrativo” e successive modifiche)”, che consta di cinque

articoli (All.1);

DELIBERA

di adottare e sottoporre all’esame del Consiglio Regionale l’allegata proposta di legge regionale

concernente: Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico-

ricreative - Modifiche alla legge regionale 6 agosto 2007, n.13 (organizzazione del sistema

turistico laziale. Modifica alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 “organizzazione delle

funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo” e

successive modifiche)”, che consta di cinque articoli (All.1), che costituisce parte integrante e

sostanziale della presente deliberazione.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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Proposta di legge regionale concernente:

“Disposizioni relative all’utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative.

Modifiche alle legge regionale 6 agosto 2007, n. 13 (Organizzazione del sistema turistico laziale.

Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 “Organizzazione delle funzioni a livello

regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo” e successive modifiche)

e successive modifiche”

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Art. 1

(Modifiche all’articolo 52 della l.r. 13/2007)

1. Le lettere b) e c) del comma 1 dell’articolo 52 della l.r. 13/2007 sono sostituite dalle

seguenti:

“b) spiagge libere con servizi;

c) spiagge libere;”.

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Art. 2

(Sostituzione dell’articolo 53 della l.r. 13/2007)

1. L’articolo 53 della l.r. 13/2007 è sostituito dal seguente:

“Art. 53

(Esercizio delle attività oggetto di concessione )

1. L’esercizio dell’attività oggetto della concessione è subordinato alla presentazione della

SCIA allo sportello unico per le attività produttive (SUAP), ove costituito, ovvero alla

competente struttura, del comune concedente.

2. La SCIA contiene, in particolare, indicazioni riguardanti l’ubicazione della struttura e il

periodo di apertura ed è corredata dalle dichiarazioni sostitutive comprovanti il possesso, da

parte del titolare, dei requisiti prescritti ai sensi della normativa vigente, ivi compresi quelli

inerenti la somministrazione di alimenti e bevande.

3. E’ fatto obbligo di esporre in modo ben visibile al pubblico una tabella con i prezzi

aggiornati.”.

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Art. 3

(Modifiche all’articolo 55 della l.r. 13/2007)

1. All’articolo 55 della l.r. 13/2007 sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 1 le parole “senza la previa dichiarazione d’inizio di attività” sono sostituite dalle

seguenti: “ senza la presentazione della SCIA”;

b) i commi 2 e 3 sono abrogati;

c) al comma 4 le parole “da 500 a 1.000 euro” sono sostituite dalle seguenti: “da 2.000 a 4.000

euro”;

d) al primo periodo del comma 6 le parole “di cui ai commi 1,2,3 e 4” sono sostituite dalle seguenti:

“di cui ai commi 1 e 4”.

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Art. 4

(Disposizioni transitorie)

1. La Regione provvede all’adeguamento del regolamento regionale 15 luglio 2009,

n. 11 “Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazioni delle aree demaniali marittime per finalità

turistico-ricreative e classificazione degli stabilimenti balneari” all’articolo 52, comma 1, della

l.r.13/2007, come modificato dall’articolo 1 della presente legge, entro sessanta giorni dalla data di

entrata in vigore della stessa.

2. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 1, la

Regione, provvede, altresì, all’adozione del Piano regionale di utilizzazione delle aree del demanio

marittimo (PUA regionale) di cui all’articolo 46 della l.r. 13/2007 e successive modifiche.

3. Fino alla data di entrata in vigore del PUA regionale, i procedimenti relativi

all’approvazione dei piani di utilizzazione degli arenili dei comuni (PUA) sono sospesi.

4 Nelle more dell’approvazione dei PUA in conformità alla normativa e al PUA regionale,

i comuni provvedono, con procedure di evidenza pubblica, ferma restando l’acquisizione dei pareri,

nulla osta o altri atti di assenso previsti dalla normativa vigente, con particolare riguardo a quella in

materia paesaggistico- ambientale e urbanistica, al rilascio di nuove concessioni provvisorie di

durata pari alla singola stagione balneare e subordinate al deposito di una cauzione a garanzia della

rimozione delle opere al termine di ciascuna stagione balneare. Tali concessioni provvisorie in

nessun caso possono precostituire un’aspettativa giuridicamente tutelata in ordine al rilascio di un

nuovo titolo concessorio.

5. I comuni nel rilasciare le concessioni di cui al comma 4, sono tenuti, nelle more

dell’adozione del PUA regionale, a riservare alla pubblica fruizione una quota pari al cinquanta per

cento dell’arenile di propria competenza.

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Art. 5

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul

Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 17655 DEL 20/10/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO

Area: PROGRAMM. DELL'OFF. FORMAT. E DI ORIENTAMENTO

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(IZZO GENOVEFFA) (IZZO GENOVEFFA) (A. TOMAI) (P. BOTTARO)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

FORMAZIONE, RICERCA, SCUOLA, UNIVERSITA

(Smeriglio Massimiliano)___________________________IL VICE-PRESIDENTE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Definizione dello standard professionale e formativo del Tecnico meccatronico delle autoriparazioni, sulla base di quanto stabilitodall'accordo in Conferenza Stato – Regioni del 12 giugno 2014, in attuazione dell'art. 7 della Legge 5 febbraio 1992, n. 122,Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione e s.m.i.

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Pagina 1 / 1Pagina 1 / 4 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

21/10/2014 - prot. 726

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OGGETTO: Definizione dello standard professionale e formativo del Tecnico meccatronico delle autoriparazioni, sulla base di quanto stabilito dall’accordo in Conferenza Stato – Regioni del 12 giugno 2014, in attuazione dell’art. 7 della Legge 5 febbraio 1992, n. 122, Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione e s.m.i.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessore alla Formazione, Ricerca, Scuola e Università;

Visto lo Statuto della Regione Lazio;

Vista la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6, Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e

del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale e s.m.i.;

Visto il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n. 1, Regolamento di organizzazione degli uffici

e dei servizi della Giunta Regionale e s.m.i.;

Vista la D.G.R. 11 settembre 2012, n. 452 avente per oggetto l’Istituzione di un Repertorio

Regionale delle competenze e dei profili formativi. Approvazione Linee di indirizzo e Procedura di

aggiornamento;

Vista la Legge 5 febbraio 1992, n. 122, Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione

stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione e s.m.i., recante i principi fondamentali di

disciplina dell’attività professionale di Tecnico meccatronico delle autoriparazioni, in particolare

l’art. 7, comma 2, lettera b), in base al quale il responsabile tecnico deve aver frequentato, con

esito positivo, un apposito corso regionale tecnico-pratico di qualificazione, seguito da almeno un

anno di esercizio dell’attività di autoriparazione, come operaio qualificato, alle dipendenze di

imprese operanti nel settore, nell’arco degli ultimi cinque anni;

Vista la Legge 11 dicembre 2012, n. 224, recante Modifica all’articolo 1 della Legge n. 122/1992,

concernente la disciplina dell’attività di autoriparazione che, all’articolo 2, prevede che le Regioni e

le Province autonome di Trento e Bolzano adeguino i programmi e le modalità di svolgimento dei

corsi regionali, previa definizione di livelli minimi comuni, mediante accordo in sede di Conferenza

Stato-Regioni, sentite le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative;

Considerato che la Legge n. 224/2012 ha modificato significativamente i requisiti tecnici

professionali concernenti l’attività di autoriparazione, e che in particolare ha unificato, nella nuova

sezione denominata “meccatronica”, le sezioni “meccatronica/motoristica” ed “elettrauto”;

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Vista la Circolare n. 3659/C dell’11 marzo 2013 del Ministero dello Sviluppo economico, avente ad

oggetto la Legge 11 dicembre 2012, n.224 – Modifica alla disciplina dell’attività di autoriparazione;

Considerato che a seguito della redazione del documento contenente gli elementi minimi comuni

per l’organizzazione dei percorsi, da parte delle Regioni e delle Province Autonome, nell’ambito

del Gruppo Tecnico Professioni della IX Commissione Istruzione Lavoro Innovazione e Ricerca della

Conferenza delle Regioni, sono state recepite le osservazioni da parte delle Associazioni di

categoria;

Atteso che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro e delle

Politiche Sociali, hanno richiesto ed ottenuto l’equivalenza al percorso di Tecnico meccatronico

delle autoriparazioni di due titoli del sistema di IFP (la qualifica di “Operatore alla riparazione dei

veicoli a motore” ed il diploma di “Tecnico riparatore dei veicoli a motore”);

Visto l’Accordo adottato il 12 giugno 2014 dalla Conferenza Stato - Regioni, che ha approvato lo

standard formativo del Tecnico meccatronico delle autoriparazioni e che tali Linee guida, sulla

base di elementi minimi condivisi dalle Regioni, disciplinano la definizione, la programmazione e

l’organizzazione dei corsi di qualificazione tecnico-professionale di cui all’art. 7, comma 2, lettera

b) della L. 122/1992 e s.m.i., finalizzati al conseguimento dell'idoneità professionale;

Considerata la necessità di rispondere alla domanda dei fabbisogni localmente rilevati e di favorire

lo sviluppo economico e professionale del settore;

Considerata l’esigenza di procedere alla regolamentazione dei percorsi formativi di Tecnico

meccatronico delle autoriparazioni e, quindi, all’avvio di specifici percorsi formativi che possono

essere attivati esclusivamente dagli enti accreditati nel settore di riferimento;

Considerato che la definizione degli Standard formativi elaborati ai sensi dell’art. 7, comma 2,

lettera b) della legge n. 122 del 5 febbraio 1992 e s.m.i., consente l’integrazione tra il Sistema della

Formazione e quello del Lavoro;

Rilevata la necessità di attivare i corsi di cui all’art. 7, comma 2, lettera b) della legge n. 122 del 5

febbraio 1992 e s.m.i.;

DELIBERA

1) di recepire l’ Accordo adottato dalla Conferenza Stato – Regioni del 12 giugno 2014 in

attuazione dell’art. 7 della Legge 5 febbraio 1992, n. 122, Disposizioni in materia di sicurezza della

circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione e s.m.i. di cui all’allegato A),

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recante le Linee guida delle Regioni per la qualificazione professionale del Tecnico meccatronico

delle autoriparazioni;

2) di approvare lo standard professionale e formativo relativo al Tecnico meccatronico delle

autoriparazioni ex art. 7, comma 2, lettera b) della legge 122/1992 e s.m.i., di cui all’allegato B) che

costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U.R.L. e sul sito www.regione.lazio.it.

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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ALLEGATO B

Standard professionale e formativo relativo alla formazione del

“TECNICO MECCATRONICO DELLE AUTORIPARAZIONI”

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Standard professionale e formativo del

Tecnico meccatronico delle autoriparazioni (Ai sensi dell’art. 2 della legge 11 dicembre 2012, n 224 )

Premessa

La legge n. 224/2012 ha disposto la modifica della legge 122/1992 in materia di attività di autoriparazioni, individuando le attività di:

A) meccatronica;

B) carrozzeria;

C) gommista

Ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera b), della legge n. 122/1992, come modificata dalla legge 224/2012, la formazione del responsabile tecnico di attività di meccatronica è di competenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, che provvedono alla definizione degli standard per la formazione, nonché alla programmazione e organizzazione dei corsi sulla base dei fabbisogni localmente rilevati, nel rispetto degli elementi minimi comuni definiti dal presente documento e sulla base delle disposizioni vigenti in materia di formazione professionale.

Figura professionale

Il Tecnico meccatronico delle autoriparazioni è in grado di riconoscere le esigenze del cliente, di diagnosticare e pianificare gli interventi necessari ed operare sia sulla parte elettrica ed elettronica che sulla parte meccanica del veicolo in ottemperanza a quanto richiesto dalla legislazione vigente per l’abilitazione all’esercizio dell’attività di meccatronica nelle autoriparazioni.

STANDARD PROFESSIONALE DEL TECNICO MECCATRONICO DELLE AUTORIPARAZIONI

Nel rispetto di quanto previsto dall’art. 2 della L. 224/2012 e dal conseguente Accordo, si individuano le seguenti competenze articolate in abilità minime e conoscenze essenziali.

1. Effettuare la gestione dell’attività di autoriparazione;

2. Eseguire la diagnosi tecnica e strumentale delle parti meccaniche del veicolo;

3. Effettuare la riparazione e manutenzione delle parti meccaniche;

4. Eseguire la diagnosi tecnica e strumentale degli apparati elettrico/elettronici del veicolo;

5. Effettuare la riparazione e manutenzione degli apparati elettrico/elettronici del veicolo.

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1. EFFETTUARE LA GESTIONE DELL’ATTIVITÀ DI AUTORIPARAZIONE

Abilità minime Conoscenze essenziali Adottare criteri di pianificazione e organizzazione del lavoro; Applicare le normative di sicurezza e ambientali, specifiche del settore; Utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione con i clienti per rilevare le informazioni utili a definire lo stato del veicolo; Applicare tecniche di informazione del cliente per la cura e il corretto funzionamento del veicolo; Applicare tecniche per la preventivazione di costi e tempi

La sicurezza sul lavoro: normativa, modalità di comportamento e gestione sicura del luogo di lavoro; Normativa di settore; Principali riferimenti normativi in materia di smaltimento dei rifiuti pericolosi dell'officina meccatronica; Officina di autoriparazione: strumenti, tecnologie e lavorazioni; Tecniche di ascolto e comunicazione; Lingua inglese tecnica in ambito elettronico e meccanico (schemi elettrici, elettronici e meccanici)

2. ESEGUIRE LA DIAGNOSI TECNICA E STRUMENTALE DELLE PARTI MECCANICHE DEL VEICOLO

Abilità minime Conoscenze essenziali Applicare tecniche e metodi per eseguire il check-up delle parti meccaniche del veicolo; Leggere e interpretare i dati ricavati dal check-up sul veicolo per stabilire la diagnosi sullo stato e sul funzionamento delle parti meccaniche; Definire il piano di intervento di sostituzione, riparazione, manutenzione e installazione delle parti meccaniche; Individuare strumenti, tecnologie, attrezzature per l’attuazione dell’intervento

Tecnologia dei veicoli a motore e tecnica motoristica: componentistica, motore, idraulica; Tecniche e strumenti per diagnosi avanzate; Strumenti di misura e controllo per la verifica di singoli componenti meccanici e per la loro messa a punto

3. EFFETTUARE LA RIPARAZIONE E LA MANUTENZIONE DELLE PARTI MECCANICHE

Abilità minime Conoscenze essenziali Applicare tecniche, strumenti e materiali per la sostituzione, riparazione, manutenzione e installazione delle parti meccaniche del veicolo; Applicare tecniche e procedure per la verifica e il collaudo finale delle parti meccaniche del veicolo; Applicare tecniche e procedure di verifica delle conformità previste da normative tecniche di settore

Attrezzature e tecniche di sostituzione, riparazione, manutenzione, installazione e collaudo delle componenti meccaniche; Principali tipologie di motore; Sistemi di alimentazione, raffreddamento, carburazione e lubrificazione; Impianti di trasmissione e frenata; Sospensioni e organi di direzione

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4. ESEGUIRE LA DIAGNOSI TECNICA E STRUMENTALE DEGLI APPARATI ELETTRICO/ELETTRONICI DEL VEICOLO

Abilità minime Conoscenze essenziali Applicare tecniche e metodi per eseguire il check-up sugli apparati elettrico/elettronici del veicolo; Leggere e interpretare i dati ricavati dal check-up sul veicolo per stabilire la diagnosi sullo stato e sul funzionamento degli apparati elettrico/elettronici; Individuare tecnologie, strumenti e fasi sequenziali per l’attuazione dell’intervento sugli apparati elettrico/elettronici del veicolo

Principi di elettrotecnica, elettronica e logica dei circuiti; Strumenti di misura e controllo per la verifica degli apparati elettrici/elettronici ; Tecniche e strumenti per diagnosi avanzate

5. EFFETTUARE LA RIPARAZIONE E MANUTENZIONE DEGLI APPARATI ELETTRICO/ELETTRONICI DEL VEICOLO

Abilità minime Conoscenze essenziali Applicare tecniche, strumenti e materiali per la sostituzione, riparazione, manutenzione e installazione di dispositivi e circuiti degli apparati elettrico/elettronici; Applicare tecniche e procedure per la verifica e il collaudo finale degli apparati elettrico/elettronici del veicolo; Applicare tecniche e procedure di verifica delle conformità previste da normative tecniche di settore

Attrezzatura e tecniche di installazione, manutenzione, riparazione e collaudo degli apparati elettrico/elettronici dei veicoli, di serie ed accessori ; Principi di funzionamento dei sistemi EOBD, CANBUS, ABS, ESP; Impianto di avviamento e ricarica; Iniezione elettronica; Multiplex, sicurezza passiva; Impianto di A/C climatizzazione

STANDARD FORMATIVO DEL TECNICO MECCATRONICO DELLE AUTORIPARAZIONI

Durata del percorso

Percorso standard

Il percorso standard è destinato a chi è in possesso di diploma di scuola secondaria di 1° grado ovvero di titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di istruzione e formazione non coerente con la materia della meccatronica. La durata è di 500 ore, di cui 150 ore di tirocinio.

Percorsi integrativi

I percorsi integrativi sono destinati a chi è in possesso di un titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di istruzione e formazione coerente con la materia della meccatronica, al fine di acquisire le ulteriori competenze specifiche.

• Durata di 100 ore, di cui il 50% di laboratorio, per chi è in possesso di un coerente titolo di qualifica professionale conseguito nell’ambito dei percorsi di durata triennale previsti dal Sistema di Istruzione e Formazione professionale limitatamente alle competenze non possedute.

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• Durata di 50 ore, di cui il 50% di laboratorio, per chi è in possesso di un

coerente titolo di diploma professionale regionale di Tecnico previsti dal Sistema di Istruzione e Formazione professionale

• Durata di 150 ore, di cui il 50% di laboratorio, per chi è in possesso di un

attestato di qualifica professionale regionale di Meccanico Riparatore Veicoli a motore, Elettrauto o equivalenti limitatamente alle competenze non possedute.

Sarà cura del soggetto accreditato valutare per ogni singolo candidato il possesso della certificazione acquisita al fine dell’inserimento nel percorso integrativo specifico.

Percorsi speciali

Ai sensi dell’art. 3, comma 2, della legge 11 dicembre 2012 , n. 224, i responsabili tecnici delle imprese già iscritte nel registro delle imprese o nell'albo delle imprese artigiane e abilitate alle attività di meccanica e motoristica o a quella di elettrauto, qualora non siano in possesso di almeno uno dei requisiti tecnico-professionali previsti dalle lettere a) e c) del comma 2 dell'articolo 7 della legge n. 122 del 1992, devono frequentare un percorso formativo, limitatamente alle competenze relative all'abilitazione professionale non posseduta, la cui durata è di almeno di 40 ore di cui almeno il 50% di laboratorio.

Percorsi equivalenti

Gli attestati di Qualifica professionale triennale del sistema IeFP di “Operatore alla riparazione di veicoli a motore” - indirizzo “Riparazione parti e sistemi meccanici e elettromeccanici dei veicoli a motore”, nonché del Diploma tecnico professionale quadriennale di “Tecnico riparatore dei veicoli a motori”, di cui all’Accordo di Conferenza Stato Regioni del 27 luglio 2011 (Rep. Atti n. 137/CSR), hanno valore di qualificazione professionale di “Tecnico meccatronico delle autoriparazioni”, ai sensi dell’art. 7, comma 2, lett. b) della legge 5 febbraio 1992, n. 122 e ss.mm.ii.

Requisiti di accesso al

corso

Ai fini dell’ammissione al corso di formazione è necessario il possesso dei seguenti requisiti:

- età non inferiore a diciotto anni ovvero età inferiore purché in possesso di Qualifica professionale conseguita ai sensi del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226;

- diploma di scuola secondaria di 1° grado. -

Per quanto riguarda coloro che hanno conseguito un titolo di studio all’estero occorre presentare una dichiarazione di valore o un documento equipollente / corrispondente che attesti l’equipollenza di valore con i titoli rilasciati nello Stato di provenienza che attesti il livello di scolarizzazione. Per gli stranieri è inoltre indispensabile una buona conoscenza della lingua italiana orale e scritta, che consenta di partecipare attivamente al percorso formativo. Tale conoscenza deve essere verificata attraverso un test d’ingresso da conservare agli atti dell’ente accreditato. Tutti i requisiti devono essere presentati e verificati dall’ente di formazione prima dell’inizio

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della frequenza del percorso formativo. In nessun caso sono ammesse deroghe.

Soggetti formatori

I corsi di qualificazione tecnico-professionale possono essere erogati da soggetti accreditati ai sensi della D.G.R. 968/2007 e s.m.i. per la macrotipologia Formazione Continua o Formazione Superiore – settori di accreditamento codici ISFOL-ORFEO coerenti con il profilo sopradescritto - previa autorizzazione rilasciata ai sensi del Titolo V della legge regionale 25 febbraio 1992, n. 23. Tutti i soggetti formatori devono dimostrare di disporre di docenti in possesso dei titoli previsti dall’art. 12 del Dm 26 gennaio 2011, n. 17 e comprovata esperienza formativa e/o professionale, almeno biennale, nelle aree disciplinari del corso.

Frequenza E’ consentito un massimo di assenze pari al 20 % del monte ore complessivo. Superata tale percentuale il discente non potrà essere ammesso a sostenere la prova finale.

Verifica finale di

apprendimento

Al termine del percorso formativo sono ammessi alla prova di verifica coloro che hanno frequentato almeno l’80% delle ore di formazione complessive previste.

L’esame è finalizzato a verificare l’acquisizione di tutte le competenze tecnico-professionali dello standard professionale di Tecnico meccatronico delle autoriparazioni

La prova di verifica deve essere organizzata e gestita secondo i principi di trasparenza e tracciabilità delle procedure nel rispetto della normativa vigente in materia e deve prevedere una prova pratica ed una prova scritta.

Al superamento dell’esame finale consegue il rilascio di un attestato di qualifica professionale per Tecnico Meccatronico delle autoriparazioni, ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera b), della legge 5 febbraio 1992, n. 122 e ss.mm.ii.

Il mancato superamento della prova di verifica finale non consente il rilascio dell’attestato

Tale attestato è valido su tutto il territorio nazionale.

Composizione

Commissione di

verifica finale

La Commissione di esame per la qualifica è composta secondo quanto previsto dall’art. 14 della legge regionale 23/92.

Certificazione finale

Al termine del corso, al candidato che avrà superato la prova finale, sarà rilasciato un attestato di qualifica professionale che dovrà contenere i seguenti elementi minimi:

– denominazione del soggetto formatore

– titolo del corso

– legislazione di riferimento

– periodo di svolgimento

– dati anagrafici del corsista

– firma del soggetto abilitato al rilascio dell’attestato

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 16175 DEL 25/09/2014GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO

Area: PROGRAMMAZ. TURISTICA E INTERVENTI PER LE IMPRESE

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(TIRATTERRA MARCO) (MARCO TIRATTERRA) (E. CALABRI) (G. BASTIANELLI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE

(Zingaretti Nicola)___________________________IL PRESIDENTE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE L' ASSESSORE IL DIRETTORE L' ASSESSORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE X

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Approvazione interventi a sostegno della valorizzazione e promozione turistica in favore di Comuni e istituzioni sociali private delLazio mediante il ricorso ad Avvisi Pubblici da pubblicare entro il 2014.

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEPROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Pagina 1 / 1Pagina 1 / 3 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

26/09/2014 - prot. 64126/09/2014 - prot. 641

DEC56 30/09/2014

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Oggetto: Approvazione interventi a sostegno della valorizzazione e promozione turistica in favore

di Comuni e istituzioni sociali private del Lazio mediante il ricorso ad Avvisi Pubblici da

pubblicare entro il 2014.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta del Presidente della Regione Lazio;

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la L.R. n. 6 del 18 febbraio 2002, concernente “Disciplina del sistema organizzativo della

Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale” e successive

modificazioni;

VISTO il Regolamento Regionale n. 1 del 6 settembre 2001 concernente “Regolamento di

organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale” e successive modificazioni;

VISTO il Regolamento Regionale n. 5 del 16 giugno 2011, modificato dal Regolamento regionale

n. 15 del 9 settembre 2013, che disciplina l’organizzazione dell’Agenzia Regionale del Turismo;

VISTA la L.R. n. 13 del 6 agosto 2007, recante norme in materia di “Organizzazione del sistema

turistico laziale. Modifiche alla legge regionale 6 agosto 1999, n. 14 (Organizzazione delle funzioni

a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo)” e successive

modifiche con particolare riferimento all’art. 19;

VISTA la L.R. n. 14 del 30/12/2013 che approva il bilancio regionale 2014 e la legge di stabilità n.

13 del 30/12/2013 ad essa collegata;

CONSIDERATO che è in fase di discussione presso il Consiglio Regionale la proposta di

Deliberazione n. 12594 - PD DEC45 del 5/8/2014 inerente l’approvazione del Piano Turistico

triennale 2014-2016 della Regione Lazio;

CONSIDERATO che si rende necessario ed urgente, nelle more dell’approvazione da parte del

Consiglio Regionale del suddetto atto e della successiva adozione da parte della Giunta Regionale

del Piano turistico annuale 2014, anticipare la realizzazione di interventi di sostegno, rivolti a

promuovere il turismo regionale, anche in considerazione del prossimo evento dell’Expo 2015,

iniziativa che avrà inizio a decorrere dal 1 maggio del prossimo anno;

RITENUTO pertanto di approvare, in particolare, il sostegno a interventi di valorizzazione e

promozione turistica in favore di Comuni e istituzioni sociali private del Lazio mediante il ricorso

ad Avvisi Pubblici da pubblicare sul BURL entro il 2014, per gli importi di seguito indicati:

€ 585.000,00 in favore dei Comuni del Lazio, di cui € 385.000,00 a valere sul capitolo

B41900 dell’EF 2014 e € 200.000,00 a valere sul capitolo B43903 dell’EF 2014, che

presentano la necessaria disponibilità;

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€ 411.000,00 in favore di istituzioni sociali private sul capitolo B41901 dell’EF 2014, che

presenta la necessaria disponibilità;

RITENUTO dunque di destinare la suddetta somma complessiva di € 585.000,00 ai Comuni del

Lazio per la realizzazione e la distribuzione di materiale turistico promo-pubblicitario del territorio

di competenza, nonché la somma di € 411.000,00 a istituzioni sociali private del Lazio per la

realizzazione di eventi sportivi, in grado di richiamare movimenti turistici sul territorio regionale;

ACQUISITO il parere della competente Commissione Consiliare, ai sensi dell’art. 56 comma 2

della L.R. 13/2007, espresso nella seduta del ……………

DELIBERA

Le premesse formano parte integrante della presente Deliberazione;

Di approvare il sostegno ad interventi di valorizzazione e promozione turistica in favore di

Comuni e istituzioni sociali private del Lazio, mediante il ricorso ad Avvisi Pubblici da

pubblicare sul BURL entro il 2014, prevedendo a tal fine che la somma di € 585.000,00

venga destinata ai Comuni del Lazio per la realizzazione e la distribuzione di materiale

turistico promo-pubblicitario del territorio di competenza e che la somma di € 411.000,00

venga assegnata ad istituzioni sociali private del Lazio per la realizzazione di eventi sportivi,

in grado di richiamare movimenti turistici sul territorio regionale.

La copertura finanziaria sarà assicurata avvalendosi delle risorse disponibili nell’EF 2014

sui seguenti capitoli che presentano la necessaria disponibilità:

- B41900 per l’importo di € 385.000,00 (interventi a favore dei Comuni);

- B43903 per l’importo di € 200.000,00 (interventi a favore dei Comuni);

- B41901 per l’importo di € 411.000,00 (interventi a favore di istituzioni sociali private).

Con successivi atti amministrativi la struttura competente dell’Agenzia Regionale del

Turismo procederà alla selezione dei progetti pervenuti, a seguito della pubblicazione di

apposito Avviso pubblico sul BURL, e all’impegno delle somme ai soggetti beneficiari.

L’accantonamento di risorse, a cui non seguirà un impegno proprio nel medesimo esercizio, darà

luogo ad una economia di bilancio.

La presente deliberazione verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito

www.regione.lazio.it

Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta

approvato all’unanimità.

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