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Regolamenti CE 199/2008 e 665/2008 e Decisione della Commissione 949/2008 Programma Nazionale 2009-2010 III.D.1 Pesca ricreativa del tonno rosso Sub‐area Geografica (GSA) 9, 10, 11, 16, 17, 18, 19 ‐ Mar Mediterraneo Anno 2010 Rapporto Finale Settembre 2011

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Regolamenti CE 199/2008 e 665/2008 e Decisione della

Commissione 949/2008

Programma Nazionale 2009-2010

III.D.1 Pesca ricreativa del tonno rosso

Sub‐area Geografica (GSA) 9, 10, 11, 16, 17, 18, 19 ‐ Mar Mediterraneo

Anno 2010

Rapporto Finale

Settembre 2011

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Responsabile scientifico del programma: Adriano Mariani

Partecipanti al programma:

Simone Serra

Alberto Cardillo

Programma nazionale Italiano per la raccolta di dati alieutici anno 2009-2010.

Pesca ricreativa del tonno rosso. Sezione R1. Rapporto finale, Consorzio Unimar, Italia.

La proprietà dei risultati è della Direzione Generale Pesca Marittima, Ministero per le Politiche Agricole,

Alimentari e Forestali, Roma, che si riserva il diritto di utilizzare, elaborare e diffondere i dati. Qualunque

diffusione dei dati non autorizzata specificatamente sarà perseguita secondo i termini di legge.

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Sommario

1. INTRODUZIONE..................................................................................................................................... 4

2. MATERIALI E METODI ........................................................................................................................... 4

3. RISULTATI ............................................................................................................................................. 6

3.1 ALTO ADRIATICO: FRIULI VENEZIA GIULIA, VENETO, EMILIA ROMAGNA .......................................... 8

3.2 MEDIO ADRIATICO: MARCHE, ABRUZZO, MOLISE ........................................................................... 12

3.3 PUGLIA .............................................................................................................................................. 15

3.4 CALABRIA .......................................................................................................................................... 23

3.5 MEDIO TIRRENO: CAMPANIA, LAZIO ................................................................................................ 25

3.6 TOSCANA .......................................................................................................................................... 28

3.7 LIGURIA ............................................................................................................................................. 30

3.8 SICILIA ............................................................................................................................................... 31

3.9 SARDEGNA ........................................................................................................................................ 32

4. Verifica delle dichiarazioni di cattura (mod. TR) ................................................................................ 38

5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE .......................................................................................................... 41

6. ALLEGATI ............................................................................................................................................ 43

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1. INTRODUZIONE

Il rapporto contiene i risultati delle attività previste dal Programma Nazionale Raccolta dati ‐ modulo Pesca ricreativa del tonno rosso ‐ per l’anno 2010.

Le attività sono state articolate secondo quanto previsto dal Programma stesso e riportate nel dettaglio nel paragrafo relativo a materiali e metodi.

2. MATERIALI E METODI

La raccolta dei dati sulla flotta, secondo quanto previsto dal Programma, è stata di tipo censuario; le attività dovevano prevedere quindi un censimento della flotta secondo la metodologia proposta dallo studio pilota condotto nel 2004.

La presenza dell’attività di pesca ricreativa è stata riscontrata, come negli anni precedenti, seguendo alcune linee guida di identificazione:

� controllo visivo delle barche presenti, al fine di individuare la presenza di elementi identificativi dell’attività (poltroncine da combattimento, porta‐canna d’altura, divergenti, adesivi, ecc.);

� interviste presso i maggiori negozi per attrezzature sportive da pesca; � interviste generalizzate nei porti; � interviste presso i circoli nautici; � interviste mirate con i pescatori sportivi.

I dati sono stati poi inseriti in una scheda Excel appositamente predisposta, confrontabile con quella già redatta nel corso dei precedenti monitoraggi.

Il censimento si è focalizzato, a partire da quest'anno, in modo particolare sul tonno rosso, con l'intento di adempiere in maniera più puntuale ai termini di riferimento collegati al Reg. CE 199/2008. Quando possibile, quindi, non sono state considerate le imbarcazioni dedite genericamente alla pesca di grandi pelagici per i quali il tonno rosso rapresenta una cattura non mirata.

L’indagine ha anche considerato i seguenti punti: � monitoraggio di porti campione in aree diverse del territorio, con uso di appositi

questionari e di verifiche periodiche; � monitoraggio delle gare ufficiali di pesca sportiva al tonno; � indagine sullo stato di applicazione delle dichiarazioni alle Capitanerie di Porto

(mod. TR) delle imbarcazioni che praticano la pesca sportiva o ricreativa al tonno, da effettuarsi anche tramite il coordinamento nazionale.

Infine è utile ricordare che da alcuni anni anche la pesca ricreativa del tonno rosso è soggetta ad una serie di limitazioni e adempimenti, a partire da una quota totale assegnata a questa attività. In particolare sono vigenti le seguenti regole:

- la pesca ricreativa è vietata nel periodo 15 ottobre ‐ 15 giugno (Reg.CE 302/2009), con estensione al Mediterraneo del divieto esistente per l’Atlantico Orientale;

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- secondo lo stesso Regolamento, lo Stato membro ha l’obbligo di rilasciare autorizzazioni per l’esercizio dell'attività. Le unità da diporto che intendono esercitare la pesca devono presentare all’Ufficio Circondariale marittimo di competenza un'apposita dichiarazione, con validità triennale;

- è fatto divieto di catturare, detenere a bordo, trasbordare e sbarcare più di un esemplare di tonno rosso per uscita in mare al giorno;

- la taglia minima per il tonno rosso nel Mediterraneo è di 30 Kg o 115 cm;

- la cattura effettuata va comunicata all’Autorità marittima prima dello sbarco, ed entro 24 ore va consegnata una copia della dichiarazione di cattura, secondo un formato prestabilito;

- è vietata la commercializzazione del prodotto pescato.

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3. RISULTATI

Censimento

Una delle principali attività del progetto è stata la rilevazione dettagliata della situazione della pesca ricreativa del tonno rosso nelle varie Regioni italiane, con un aggiornamento o conferma dei dati raccolti nell’ambito del programma precedente.

La realizzazione del censimento ha comportato come sempre uno sforzo operativo notevole, sia per la lunghezza delle coste italiane, sia per il numero elevato di luoghi di sbarco esistenti, oltre 800 in totale.

Nella Tab. 3.1 si riporta il numero totale di barche per classe di lunghezza fuori tutto. I risultati nel dettaglio per singola regione sono riportati in allegato.

Tabella 3.1 ‐ Numero stimato di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso nel 2010

<7,5 7,5-12 m 12,1-20 m > 20 TOTALE

Friuli V.G. 8 18 0 0 26

Veneto 162 135 14 0 311

E. Romagna 25 84 0 0 109

Marche 327 60 10 1 398

Abruzzo 365 105 21 0 491

Molise 26 3 0 0 29

Puglia 0 180 44 0 224

Calabria 574 78 14 0 666

Campania 140 43 3 0 186

Lazio 335 98 7 0 440

Toscana 252 133 16 0 401

Liguria 231 365 366 0 962

Sicilia 577 179 0 0 756

Sardegna 380 109 16 2 507

TOTALE 3.403 1.592 511 3 5.509

Le imbarcazioni rilevate sono quelle che potenzialmente hanno effettuato tentativi di cattura di tonno rosso, indipendentemente dal fatto che le abbiano poi realizzate.

Monitoraggio dei porti campione

Ad integrazione delle altre attività, secondo quanto previsto dal programma è stata effettuata un’indagine pilota su alcuni porti di particolare significatività per la pesca ricreativa del tonno rosso e di altri grandi pelagici. In ognuno di questi porti sono state effettuate interviste a pescatori sportivi per ottenere un dettaglio maggiore della stagione di pesca, della tipologia delle catture effettuate, della caratterizzazione dell’attività e delle problematiche.

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Si riportano di seguito i risultati dell’indagine, che è stata suddivisa, sulla base di criteri di funzionalità e di distribuzione della rete di rilevamento , in aree di competenza. Per ognuna di esse, quando presenti, sono anche riportate eventuali considerazioni specifiche sul censimento della flotta. Le schede compilate con i risultati delle interviste sono riportate in allegato. Nella Tab. 3.2 si riporta uno schema riassuntivo con i risultati delle interviste.

Tabella 3.2 ‐ Schema riassuntivo con i dati risultanti dalle interviste nei porti campione

Regione Porto base n. interviste n. uscite n. catture

tonni

Taglia media

Friuli V.G. Lignano S. 1 13 3 60‐70

Friuli V.G. Grignano 1 20 0

Veneto Caorle 1 10 1 40

Veneto Chioggia 1 15 6 50‐80 + 1 da 200

Veneto Porto Barricata 1 50 3 50‐70

Veneto Albarella 1 15 1 50

E. Romagna Cattolica 1 5 1 70

E. Romagna Rimini 1 25 7 40‐60 + 1 da 240

Abruzzo Giulianova 1 7 0

Abruzzo Pescara 3 39 1 35

Abruzzo Ortona 3 40 1 35

Lazio Civitavecchia 2 33 2 35

Lazio Montalto 3 43 1 43

Lazio Fiumicino 3 43 1 50

Liguria Loano 3 60 0

Sardegna Isola Rossa 1 2 1 73

Sardegna Santa Teresa 1 10 10 30‐60

Sardegna La Maddalena 2 29 7 30‐40

Sardegna Palau 2 21 5 40

Sardegna S. Antioco 3 54 0

Sardegna Cagliari 2 22 0

Sardegna Arbatax 2 21 0

Sardegna Buggerru 2 42 0

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3.1 ALTO ADRIATICO: FRIULI VENEZIA GIULIA, VENETO, EMILIA

ROMAGNA

Metodologia

La raccolta delle informazioni prevista dal programma si è svolta fra novembre e dicembre 2010, attraverso interviste a testimoni significativi che hanno praticato la pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso e dei grandi pelagici nell’anno 2010.

Si è provveduto a raccogliere, ed elaborare, alcuni dati riguardanti questa pesca presso le sei Capitanerie di Porto (e alcuni Uffici Circondariali) delle tre regioni, rispettivamente, da nord a sud: Trieste, Monfalcone, Venezia, Chioggia, Ravenna e Rimini. Le Autorità marittime hanno fattivamente collaborato all'indagine inviando sia i dati riguardanti le autorizzazioni concesse per la pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso, sia il numero e il peso complessivo dei tonni pescati e denunciati presso le stesse. Ciò ha permesso una più efficace azione di monitoraggio presso i pescatori, nonché una più consona elaborazione ed analisi dei dati raccolti, oltre ad un confronto con i dati forniti a livello centrale (Direzione Pesca MiPAAF).

Ci si è avvalsi della fattiva collaborazione di pescatori sportivi e ricreativi che abitualmente praticano la pesca dei grandi pelagici nell'Alto Adriatico, con barche che stanziano nei porti da Cattolica (confine sud dell'Emilia‐Romagna) a Muggia (confine orientale del Friuli Venezia Giulia). Molte di queste persone sono state coinvolte anche nelle precedenti campagne di monitoraggio.

La disponibilità dei singoli pescatori ha incrementato il numero di importanti realtà associative coinvolte nel rilevamento, o comunque informate sulle sue finalità:

• “Per il mare”, associazione nazionale con sede a Sottomarina di Chioggia (una delle cinque associazioni nazionali coinvolte nel “Tavolo di lavoro” Ministeriale MiPAAF per discutere sulle problematiche della campagna di pesca al tonno rosso 2010) www.perilmare.org

• “Angler’s Club” di Albarella www.albarellaanglersclub.com

• “Barricata Fishing Club” di Porto Barricata www.barricatafishingclub.com

Sempre al fine di meglio informare e coinvolgere i pescatori sportivi e ricreativi del tonno, nel giugno 2010 è stato diffuso un comunicato stampa attraverso il sito www.coopmare.com; lo stesso è stato inviato a una mailing list dedicata.

Risultati

In relazione all’area d’indagine assegnata sono state svolte 8 interviste, le cui relative schede compilate sono riportate negli allegati e ordinate da nord a sud dell’area GFCM 17, per porto di appartenenza della barca dell’intervistato.

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Tabella 1 ‐ Quadro sinottico delle interviste svolte per regione e porto di ormeggio somministrato a barche che hanno svolto la pesca sportiva del tonno rosso nel 2010.

Regione Compartimento Provincia Porto n. interviste

Friuli V. Giulia Monfalcone Udine Lignano S. 1

Friuli V. Giulia Trieste Trieste Grignano 1

Veneto Venezia Venezia Caorle ‐ S. Margherita 1

Veneto Chioggia Chioggia 1

Veneto Chioggia Rovigo Albarella 1

Veneto Chioggia Porto Barricata 1

Emilia‐Romagna Rimini Rimini Rimini 1

Emilia‐Romagna Rimini Rimini Cattolica 1

Ancor più che nell'anno precedente, l'abbondante pescosità di individui di taglia medio piccola (40‐60 kg) ha favorito l'incremento del numero di pescatori, magari occasionali. Alle numerose catture si devono quindi aggiungere le ancor più numerose allamate, molte delle quali con “cattura e rilascio”, sia nel periodo di pesca che nelle settimane successive al 15 ottobre 2010.

Di seguito vengono riassunti sia i dati raccolti attraverso il censimento e le interviste, sia quelli forniti dalle Capitanerie di Porto. Precisando che si tratta in entrambi i casi, pur in maniera differente, di valori stimati, si ritiene comunque opportuno proporre alcune considerazioni, in forma tabulare, grafica e verbale.

Nella Tab. 2 vengono riassunti i dati raccolti presso le Autorità marittime dell'Alto Adriatico, riguardanti il numero di barche a cui è stato rilasciato il nulla osta per la pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso e le catture dichiarate, in numero e peso, per l'anno 2010. Nella Tab. 3 invece, secondo quanto già proposto nella precedente indagine, viene proposta un'elaborazione dei dati raccolti quest’anno, sempre per quanto riguarda il numero di barche che hanno effettuato la pesca del tonno e dei grandi pelagici in drifting, alla traina o con il jig, e delle catture in numero e in peso.

Per quanto riguarda il numero di barche impiegate per la pesca del tonno rosso, il confronto delle due tabelle sembrerebbe evidenziare come siano più numerose le barche a cui è stato concesso il nulla osta, rispetto a quelle che poi hanno esercitato la pesca sportiva o ricreativa. Tra l'altro i pescatori intervistati ritengono che un terzo delle barche che hanno svolto la pesca in drifting lo abbiano fatto in modo occasionale, con non più di 4‐5 uscite nell'arco dei quattro mesi, a differenza delle restanti che invece hanno fatto in media 8‐12 uscite. Va ulteriormente precisato che a fronte della facilità di cattura, anche in relazione alla taglia medio‐piccola dei tonni, quest'anno è probabilmente aumentato il numero di pescatori occasionali, che comunque sono riusciti a pescare almeno un tonno nella stagione. Questa considerazione trova un riscontro anche nel confronto 2010‐2009 dei dati sulle catture di tonno rosso in termini di kg totali (Tab. 4).

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Tabella 2. ‐ Elaborazione dei dati forniti dalle Capitanerie di Porto e dai Circondari Marittimi delle tre regioni dell'alto Adriatico, riguardanti il numero di barche a cui è stato rilasciato il nulla osta per la pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso; anno 2010.

Regione Capitaneria

n.

autorizzazioni Note

Friuli Venezia Giulia Trieste 6

Friuli Venezia Giulia Monfalcone 20

Veneto Venezia 95

Veneto Chioggia 424

Emilia‐Romagna Ravenna 35

Emilia‐Romagna Rimini 128 Incl. Bellaria, Riccione, Cattolica

Totale 708

Tabella 3 ‐ Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati; anno 2010.

regione barche (n) catture (n) catture (kg) Media kg/indiv.

Friuli Venezia Giulia 26 20 1.304,00 65,20

Veneto 311 272 15.154,30 55,71

Emilia‐Romagna 109 168 10.058,80 61,21

Totale 449 460 26.517,10

Tabella 4 ‐ Confronto catture di tonno rosso in Alto Adriatico (Emilia‐Romagna, Veneto, Friuli Venezia

Giulia), 2009‐2010.

anno catture (kg)

2009 9.992

2010 26.741

Considerazioni

Come ormai di consueto, le interviste svolte hanno permesso di raccogliere ulteriori informazioni riguardanti il numero di allamate, le zone di pesca e le profondità. A queste informazioni di tipo quantitativo si sono aggiunte informazioni qualitative e considerazioni che vengono di seguito riassunte, utili a comprendere meglio l’annata di pesca:

1. Si ribadisce innanzitutto l’ottima disponibilità dei pescatori intervistati, sia quelli coinvolti da anni che i nuovi, in tutte e tre le regioni;

2. Grazie anche al loro prezioso passaparola sta aumentando tra i pescatori la consapevolezza dell'importanza delle attività d’indagine finalizzata alla raccolta dati che, insieme a principi condivisi di pesca responsabile, sono alla base di una corretta gestione delle risorse; in questa prospettiva risulta fondamentale anche la collaborazione con le Autorità marittime;

3. Se nei due anni precedenti i pescatori sportivi e ricreativi intervistati nelle regioni Emilia‐Romagna e Veneto, avevano manifestato una certa soddisfazione per l’attività svolta, sia

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in termini di pescate che in termini di “catture e rilasci”, quest'anno le numerose catture, anche se di tonni medio piccoli, hanno riportato l'attività di pesca ai “fasti” degli anni Novanta del Novecento, un'inversione di tendenza ormai consolidata rispetto ai primi anni Duemila quando le catture erano state rarissime e molti pescatori avevano abbandonato l'attività.

4. La situazione, in termini di catture, è leggermente migliorata anche nelle acque della regione Friuli Venezia Giulia, dove gli intervistati hanno con piacere evidenziato oltre che qualche tonno pescato nel mese di luglio al largo di Lignano, anche qualche allamata e successiva perdita di tonni di grossa taglia; questa ripresa fa ben sperare per il prossimo anno.

5. La ripresa delle catture, riscontrata a partire dall'anno 2008, è unanimemente ascritta alle norme più restrittive imposte alla pesca professionale, in particolare alla sospensione temporanea della pesca con il sistema “tonnara volante”.

6. Questa situazione ha ulteriormente accresciuto l'interesse per la pesca in drifting e ha spinto tanti, soprattutto nella zona a sud del Delta del Po a praticare anche la pesca alla traina, sempre per i grandi pelagici.

7. A queste pratiche, ormai abbastanza diffuse, si è andata ad affiancare la pesca jig (spinning verticale), che ha dato buoni risultati.

8. In questa stagione oltre al tonno sono da segnalare altre specie bersaglio, pescate con la traina o il jig: ricciola, branzino, leccia, serra, palamita, lampuga e dentice; poche sono state invece le catture di alletterato;

9. Come già sottolineato l'anno scorso, le più numerose catture di specie di acque temperate sembrano legate all’innalzarsi delle temperature dell’acqua dell’Alto Adriatico e quindi non sarebbero solo da imputare al continuo miglioramento delle tecniche di pesca;

10. Circa la tempistica della pesca del tonno, va segnalato che quest'anno i primi avvistamenti sono stati segnalati in primavera e, all'apertura della pesca sportiva e ricreativa, i primi tonni sono stati pescati prima a nord e poi, dalla seconda metà di luglio, anche nella zona sud; il tonno è rimasto abbondante anche dopo il 15 ottobre.

Le aree di pesca sono molto ampie soprattutto in Emilia‐Romagna, sia in termini latitudinali che longitudinali: in alcuni periodi si va dalle acque costiere italiane fino alle zone prossime al confine con le acque territoriali croate; più a nord invece, nel Delta del Po, le aree di pesca sono risultate molto più costiere: qui i tonni sono stati pescati dalle 4 miglia nautiche fino a circa 15 miglia nautiche dalla costa e comunque in genere il maggior numero di catture è stato effettuato a profondità maggiori di 30 metri.

E' auspicabile che nei prossimi anni i rapporti con i pescatori e le associazioni nazionali e locali vengano ulteriormente sviluppati, prevedendo eventualmente anche una newsletter riguardante il tonno rosso e i grandi pelagici, con informazioni di tipo ecologico, biologico, storico, normativo, statistico, ecc. Queste considerazioni vengono rafforzate alla luce del recentissimo Decreto Ministeriale del 6 dicembre 2010, relativo alla “rilevazione della consistenza della pesca sportiva e ricreativa in mare”.

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3.2 MEDIO ADRIATICO: MARCHE, ABRUZZO, MOLISE

Metodologia

Le attività svolte hanno compreso:

‐ Somministrazione di interviste a pescatori ricreativi dediti alla pesca del tonno rosso, con l’obiettivo di creare un gruppo di pescatori sportivi altamente rappresentativo per ogni zona di elevato interesse per la pesca del tonno rosso. In questa maniera, con il passare degli anni, le informazioni raccolte sono state fornite da un “panel” di pescatori amatoriali e sportivi, generando un insieme di dati confrontabili. Un ottimo aiuto è stato fornito dai charter di pesca.

Le interviste somministrate sono riassunte nella Tab. 1.

Tabella 1 ‐ Riepilogo delle interviste somministrate nei porti delle varie regioni di interesse.

Regione Porto di

riferimento

Numero

interviste

ABRUZZO Pescara 3

ABRUZZO Ortona 3

ABRUZZO Giulianova 1

TOTALE 7

Inoltre, grazie ad un adeguato coinvolgimento da parte dei pescatori stessi, le informazioni raccolte sono in aumento rispetto agli anni passati. Spesso comunque viene manifestata resistenza nel comunicare i dati personali a causa di una intrinseca diffidenza del mondo della pesca sportiva nei confronti di censimenti di questo genere.

‐ Raccolta dei dati relativi alle imbarcazioni da diporto e stima delle catture nei diversi porti delle regioni indicate. Per quanto riguarda il censimento delle imbarcazioni dedite alla pesca del tonno rosso e alla stima delle catture, la raccolta dati è stata sviluppata utilizzando a tutti i livelli la rete di collaboratori strutturata durante il progetto. Per accedere alle informazioni sono stati selezionati i punti maggiormente frequentati dai pescatori sportivi e amatoriali come ad esempio negozi di pesca tecnici, associazioni sportive e porti turistici (interviste telefoniche). Inoltre, sono stati coinvolti alcuni charter di pesca che, per la tipologia del lavoro svolto, hanno una visione globale (a livello locale) della pesca del tonno rosso. Durante le interviste telefoniche è stato somministrato sempre lo stesso formulario di domande.

Molte informazioni con particolare riferimento alla pesca del tonno rosso in Abruzzo, Marche e Molise sono state ottenute dal proficuo scambio di informazioni con l’ Associazione BigGame Italia ‐ Associazione di riferimento a livello nazionale. Inoltre, sono state effettuate delle ricognizioni sul campo per valutare, secondo il metodo descritto da Di Natale et al. (2004), la presenza di imbarcazioni dedite alla pesca sportiva o ricreativa del tonno rosso.

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Risultati

Sulla base dei dati raccolti, con particolare riferimento al metodo utilizzato e alla scelta della metodologia applicata sul territorio considerato, si nota come siano in generale dominanti le unità da diporto inferiori ai 7,5 metri di lunghezza fuori tutto.

Tab. 2 ‐ Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati; anno 2010

regione barche (n) catture (n) catture (kg) Media kg/indiv.

Marche 398 515 29.036,35 56,38

Abruzzo 491 910 48.051,20 52,80

Molise 29 32 1.779,00 55,59

Totale 918 1.457 78.866,55

‐ Raccolta delle autorizzazioni rilasciate dai comandi delle Capitanerie di Porto. Le Capitanerie di Porto sono state contattate tramite posta elettronica per la raccolta delle autorizzazioni rilasciate per la stagione di pesca compresa tra il 16 giugno ed il 14 ottobre 2010. I dati sono stati utili per un confronto all’interno delle elaborazioni effettuate a livello nazionale.

‐ Raccolta dei dati relativi alle competizioni di pesca sportiva. I dati delle competizioni sono stati molto scarsi in quanto, anche nel caso di rapporti di collaborazione, come nel caso di BigGameItalia, alla luce del protocollo firmato con il MiPAAF, e per la politica di sostenibilità ambientale sostenuta dall’associazione, durante l’annualità 2010 tutti i tonni rossi catturati sono stati immediatamente rilasciati.

‐ Comunicazioni personali con persone del mondo della pesca sportiva e ricreativa.

Parallelamente all'attività di raccolta delle informazioni, sono state organizzate attività di formazione e sensibilizzazione dei pescatori ricreativi in maniera capillare prima dell’inizio della stagione di pesca. In particolare, si è effettuata la divulgazione delle indicazioni contenute nel Regolamento (CE) N. 302 del 2009 ai vari pescatori sportivi e ricreativi di riferimento nelle varie zone di competenza, tramite posta elettronica e contatti telefonici.

Considerazioni

A conclusione dello studio si possono formulare alcune considerazioni.

I risultati osservati mostrano come la pesca del tonno rosso sia un'attività piuttosto praticata nelle tre regioni considerate.

È possibile che la stima delle catture effettuate nei diversi porti sia sottostimata per una intrinseca difficoltà nel reperire le informazioni. Inoltre, alcuni pescatori stagionali (concentrati nel mese di agosto) utilizzano imbarcazioni da diporto di piccole dimensioni (5‐6 metri) trasportabili su carrelli porta barche e quindi non ormeggiano nei porti. Tutto ciò, rende difficile intercettare questa percentuale di pescatori amatoriali, in particolare al fine di ottenere informazioni rispetto le catture effettuate (secondo le informazioni raccolte potrebbero

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rappresentare anche il 35% del totale dei pescatori che insistono in alcune zone). È possibile noltre che non tutti i pescatori abbiano regolarmente richiesto l’autorizzazione per la pesca del tonno rosso nell’annualità 2010.

‐ Gli incontri formativi organizzati suscitano elevato interesse e sono di particolare rilevanza ai fini di gestire il gruppo o i gruppi di pescatori. Facilitano l’introduzione di nuovi pescatori creando un clima di collaborazione e reciproca fiducia.

‐ La divulgazione delle informazioni e la coordinazione dei referenti territoriali permette di gestire in maniera uniforme l’acquisizione dei dati anche se sarebbe auspicabile l’introduzione di un supporto informativo.

‐ La raccolta dati relativa al censimento della flotta e alle catture totali è stata possibile grazie ad alcuni contatti specifici sul territorio e ad una ricerca di informazioni nei circoli, nei negozi di pesca e tramite le persone che lavorano a stretto contatto con questa realtà.

‐ Le interviste individuali dei pescatori rappresentano il punto dolente di alcune zone del territorio indagato, ma le molteplici collaborazioni create in questo anno ed il lavoro di sensibilizzazione svolto dovrebbero garantire in futuro una maggiore mole di dati.

‐ Le Capitanerie di Porto hanno risposto in maniera tempestiva alla richiesta di informazioni fornendo dati precisi e ben organizzati, anche se in alcuni casi parziali. Rispetto allo scorso anno le autorizzazioni rilasciate sembrerebbero in aumento, anche se i dati non sono del tutto confrontabili a causa della mancanza di informazioni rispetto alcuni comandi delle Capitanerie di Porto.

Durante l’annualità 2010, sono stati raccolti dati in quantità crescente rispetto agli scorsi anni e di maggiore qualità. Tutto ciò è il frutto del costante lavoro svolto durante i diversi anni di attività che ha permesso di sviluppare una rete di collaboratori e punti di riferimento territoriale che collaborano con fiducia ed entusiasmo al progetto stesso.

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3.3 PUGLIA

Metodologia

Sono stati monitorati i porti turistici di tutte le marinerie nelle province di Taranto, Lecce, Brindisi, Bari, BAT e Foggia.

Le località particolarmente dedite a questo tipo di pesca sono state selezionate sia sulla base di dati pregressi, che evidenziavano la presenza di imbarcazioni che praticano la pesca ricreativa del tonno rosso, sia per le diverse testimonianze raccolte mediante interviste o presso i negozi specializzati o presso il personale di sorveglianza dei circoli nautici.

Per raccogliere il maggior numero di informazioni è stato approntato un questionario informativo, strutturato in modo tale da essere comprensibile sia al diportista esperto sia al principiante.

Il questionario è stato somministrato in alcuni mesi dell’anno, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo. In questa fase dell’anno la pesca al tonno rosso è autorizzata ed è quindi più facile rinvenire imbarcazioni ed equipaggi attrezzati per questo tipo di pesca.

Per ottimizzare il lavoro si è preferito somministrare il questionario a coloro che praticano in prevalenza alcune tipologie di pesca, quali traina costiera, traina d’altura e drifting, e solo occasionalmente a coloro che praticano bolentino ed altri sistemi di pesca.

Risultati

La costa pugliese si estende per una lunghezza di 865 chilometri e consta di 64 tra porti ed approdi. La Puglia presenta una media di 9,7 posti barca per km di costa. Concentrando l’attenzione sulle imbarcazioni a motore, si evidenzia che l’incidenza delle unità da diporto di dimensioni fino a 12 metri rappresenta in Puglia il 92% circa dei posti barca totali.

La nautica da diporto sembra avere una stagionalità meno accentuata ed assumere comportamenti diversi da quelli della domanda balneare, improntata più verso un turismo indipendente ed individuale.

Da un’osservazione dei diversi contesti del diporto nautico emerge la prevalenza di ormeggi “stanziali” per imbarcazioni di 6‐15 m a servizio dei residenti, che quasi sempre sono costituiti sotto forma di circoli nautici, associazioni sportive e similari (particolarmente rilevante è la presenza, quasi capillare, della Lega Navale).

Nella regione Puglia, per ciascuna provincia sono stati individuati degli Ambiti di Portualità Turistica (Fig.1).

Nella costa adriatica pugliese della lunghezza di costa di circa 202 miglia nautiche, dal porto di Termoli in Molise a quello di Castrignano (S. Maria di Leuca), sono stati individuati cinque Ambiti di Portualità Turistica.

In particolare: Ambito n. 1‐ Garganico; Ambito n. 2‐ Nord Barese; Ambito n. 3 ‐ Barese, Ambito n. 4 ‐ Brindisino e Ambito n. 5 ‐ Salentino Adriatico.

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Con gli stessi criteri la costa pugliese ionica, della lunghezza di circa 108 miglia nautiche, è suddivisa in due ambiti: Ambito n. 6 ‐ Salentino Ionico e Ambito n. 7 ‐ Tarantino .

Fig. 1 - La suddivisione della costa pugliese in 7 ambiti

Ambito n. 1 ‐ Garganico (Fig. 2); in esso ricadono 15 tra porti e approdi. Tutti i porti sono inseriti nella rete della Capitaneria di Porto di Manfredonia, eccetto quelli delle Isole Tremiti che sono inseriti in quella del Porto di Termoli, e la maggior parte di essi sono nella provincia di Foggia. Nel 2009 il numero totale di posti barca dell’Ambito è di 1932.

Fig. 2 - Ambito n. 1 - Garganico

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Ambito n. 2 ‐ Nord Barese (Fig.3); in esso ricadono 5 porti. Tutti i porti sono inseriti nella rete della Capitaneria di Porto di Molfetta: due appartengono alla Provincia BAT e tre a quella di Bari. Al 2009 il numero totale di posti barca dell’Ambito è di 1.335.

Fig.3 - Ambito n. 2 - Nord Barese

Ambito n. 3 ‐ Barese (Fig.4); in esso ricadono 10 tra porti e approdi. Tutti i porti sono ubicati nella provincia di Bari e sono tutti inseriti nella rete della Capitaneria di Porto di Bari. Al 2009 il numero totale di posti barca dell’Ambito è di 1.937.

Fig. 4 - Ambito n. 3 - Barese

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Ambito n. 4 ‐ Brindisino (Fig.5); in esso ricadono 4 porti. Tutti i porti sono ubicati nella provincia di Brindisi e sono tutti inseriti nella rete della Capitaneria di Porto di Brindisi. Al 2009 il numero totale di posti barca dell’Ambito è di 1.281.

Fig. 5 - Ambito n. 4 - Brindisino

Ambito n. 5 ‐ Salentino Adriatico (Fig.6); in esso ricadono 12 tra porti e approdi. Tutti i porti sono ubicati nella provincia di Lecce e sono tutti inseriti nella rete della Capitaneria di Porto di Gallipoli. Al 2009 il numero totale di posti barca dell’Ambito è di 2.292.

Ambito n. 6 ‐ Salentino Ionico (Fig.7); in esso ricadono 12 tra porti e approdi. Tutti i porti sono ubicati nella provincia di Lecce e sono tutti inseriti nella rete della Capitaneria di Porto di Gallipoli. Al 2009 il numero totale di posti barca dell’Ambito è di 2.261.

Fig. 8 - Ambito n. 6 - Salentino Adriatico, Ambito n. 6 - Salentino Ionico

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Ambito n. 7 ‐ Tarantino (Fig.9); in esso ricadono 6 tra porti e approdi. Tutti i porti sono ubicati nella provincia di Taranto e sono tutti inseriti nella rete della Capitaneria di Porto di Taranto. Al 2009 il numero totale di posti barca dell’Ambito è di 846.

Fig. 7 - Ambito n. 7 - Tarantino

I risultati conseguiti dall’indagine svolta nell’Ambito Garganico hanno evidenziato che le località di Margherita di Savoia e Mattinata non ospitano imbarcazioni che praticano la pesca sportiva al tonno rosso. Il motivo principale è da imputare ai fondali marini poco profondi tanto da obbligare i pescatori a lunghi spostamenti per raggiungere le adeguate profondità. Inoltre, il porto di Mattinata non presenta degli adeguati sbarramenti di protezione dalle forti mareggiate, pertanto sin dai primi giorni di settembre le imbarcazioni vengono trasferite a terra per il rimessaggio stagionale.

Il tratto di costa che comprende i porti di Ischitella (Foce Varano), Rodi Garganico, Peschici e Vieste ospita un considerevole numero di imbarcazioni che praticano la pesca sportiva al tonno rosso.

Nel porto di Vieste sono state censite 17 imbarcazioni, nel porto di Peschici 10 imbarcazioni, nel porto di Rodi Garganico 8 imbarcazioni, nel porto di Foce di Varano 4 imbarcazioni. La maggior parte delle imbarcazioni presenta una lunghezza <7,5 e tra 7,5‐12 m.

In questo ambito, nel 2010 risultano catture nel porto di Vieste per un totale di 23 esemplari e un peso complessivo di 1.324 kg e 2 esemplari nel porto di Manfredonia per un totale di 140 kg.

La pesca sportiva al tonno rosso, in questo tratto di costa, è una pratica che si è consolidata negli ultimi 8 anni e continua a suscitare un forte interesse nei pescatori sportivi, a tal punto che di frequente attrezzano o modificato le loro imbarcazioni per renderle sempre più efficienti verso questo tipo di catture. Su tutte le imbarcazioni individuate sono stati osservati porta‐canne e sedili adatti al “combattimento” .

Dall’indagine condotta presso le Isole Tremiti e l’Isola di S. Nicola non sono state individuate imbarcazioni che praticano la pesca sportiva al tonno rosso, mentre nell’Isola di S. Domino (Cala degli Schiavoni) sono state individuate 2 imbarcazioni attrezzate per questo tipo di pesca. Nel 2010 risulta una cattura di tonno rosso del peso di 52 kg effettuata nel mese di settembre.

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L’indagine condotta nel tratto di costa che racchiude i porti di Barletta, Trani, Bisceglie, Molfetta e Giovinazzo, appartenenti all’Ambito Nord ‐ Barese, ha evidenziato una modesta presenza di imbarcazioni dedite alla cattura di tonno rosso, non più di 7 con Lft tra 7,5‐12 m.

L’Ambito Barese racchiude un tratto di costa in cui ricadono dieci porti, nei quali è stato possibile rivenire un considerevole numero di imbarcazioni da diporto che praticano questo tipo di catture.

Nell’Ambito Brindisino, le interviste svolte nei pressi dei circoli nautici hanno evidenziato che questo tipo di pesca viene svolta prevalentemente in giugno, luglio ed agosto. Secondo quanto dichiarato, il numero di catture si è ridotto negli ultimi anni e le dimensioni degli esemplari catturati raggiungono in media i 90 kg, per un totale di 9 individui.

Nell’Ambito Salentino ‐ Adriatico la marineria di Otranto spicca per il numero di imbarcazioni dotate di tutte le strutture consuete al tipo di cattura, con il maggior numero dei natanti è di Lft tra gli 8.5 e i 9m.

Nel porto di S. Maria di Leuca il numero di imbarcazioni che praticano pesca sportiva è ingente e tra queste sono state individuate 13 imbarcazioni armate per la pesca ai tonni. Un numero consistente di natanti presenta Lft tra 7.5‐12 m, pochissime quelli con Lft tra 12,1‐20 m.

Il porto di Gallipoli e quello di Porto Cesareo, appartenenti all’Ambito Salentino ‐ Ionico, annoverano rispettivamente 18 imbarcazioni ed 8 imbarcazioni che praticano la pesca sportiva ai tonni. Di queste, 20 natanti presentano Lft tra 7.5‐12 m.

Per finire, nell’Ambito Tarantino la maggior parte delle imbarcazioni da diporto presenti praticano il bolentino o altri sistemi di pesca.

Nella Tab. 1 si riporta uno schema della flotta censita e delle catture rilevate

Tabella 1 ‐ Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati; anno 2010

regione barche (n) catture (n) catture (kg) Media kg/indiv.

Puglia 224 35 2.326,00 66,46

Al fine di ottenere un quadro completo delle catture di tonno, per l’anno 2010 sono state osservate alcune competizioni di traina d’altura svoltesi presso due noti circoli nautici regionali.

Presso il porto di Mola di Bari, dal 16 al 18 settembre 2010, si è svolto il “Campionato italiano di traina d’altura”. La manifestazione è stata organizzata dal Circolo Nautico Daphne di Mola di Bari, detentore in carica del titolo nazionale di categoria.

Le squadre partecipanti sono state ventidue provenienti da diverse regioni, la competizione è stata vinta dall’equipaggio del Club Dilettantistico Lega Navale di Otranto, con 20 prede e due rilasci. Si è piazzata seconda la squadra del Fishing Club Bosa (Oristano) con 14 catture. Gran parte delle catture erano costituite da alalunga (Fig. 8).

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Figura 8 - Catture avvenute durante la gara

Una seconda competizione si è svolta presso la sezione di Otranto della Lega Navale Italiana, valida come prima prova selettiva provinciale FIPSAS per la qualificazione al “Campionato

Italiano Pesca d’Altura 2011”.

Il campo di gara (Fig. 9) è stato uno specchio d’acqua delimitato a nord dal traverso di Torre Specchia ed a sud dal traverso di Tricase, e dalla distanza di 14 miglia dalla costa salentina, da una lato, dall’altro al limite delle acque territoriali.

Fig. 9 - Campo di gara per la qualifica al “Campionato Italiano Pesca d’Altura 2011”

Nella prova sono stati impegnati 15 equipaggi. L’imbarcazione vincente ha raccolto nelle acque marine cinque esemplari di alalunga per un totale di 46,70 chili (Fig. 10), lo stesso equipaggio ha catturato la preda di maggior peso: un esemplare da 13 chili.

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Fig. 10 - L’equipaggio vincitore con le catture

Considerazioni

La pesca sportiva per la cattura di tonno rosso è praticata in numerosi porti ed approdi della regione Puglia. Tutti i diportisti incontrati hanno dimostrato di conoscere la normativa vigente in materia di catture di tonno, sebbene solo un ristretto numero ha affermato di aver prodotto apposita istanza per l’autorizzazione alla pesca sportiva e ricreativa del Tonno rosso.

Un atteggiamento riscontrato di frequente, nel corso dei sopralluoghi, fatta eccezione per pochi casi, è stata sicuramente la forte diffidenza dei pescatori sportivi nel raccontare le catture effettuate. Maggiore disponibilità si è riscontrata tra il personale di sorveglianza presso i circoli nautici o tra i diportisti iscritti presso i circoli della “Lega Navale Italiana”.

Da una valutazione sulle risposte forniteci, si nutrono alcune perplessità sulla corrispondenza tra il numero di esemplari catturati e quelli dichiarati, la cui entità è difficile da stimare: si può stimare un 20% in meno rispetto a quello realmente pescato. Le medesime perplessità sono state nutrite per il peso degli esemplari catturati, soprattutto tra coloro che non catturano esemplari di grosse dimensioni.

In conclusione, la pesca ricreativa per la cattura di tonno rosso in Puglia è risultata un’attività molto diffusa, ma allo stesso tempo sembra permanere un non totale adeguamento agli adempimenti previsti dal quadro normativo.

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3.4 CALABRIA

Metodologia

Le attività di censimento hanno riguardato in totale 54 marinerie calabresi, delle quali 29 ioniche e 25 tirreniche.

In ogni località si sono avuti contatti con persone del posto a cui si sono chieste stime sul numero delle barche operative, i periodi e giornate di attività, le specie catturate e in particolare i tunnidi.

I principali riferimenti per l’avvio di tali contatti sono state le cooperative di pesca e i singoli pescatori presenti nelle varie marinerie, operatori presso uffici locali delle capitanerie, o porti, darsene o strutture per il rimessaggio e la messa a mare delle imbarcazioni, commercianti di attrezzi da pesca e, ovviamente, pescatori sportivi e appassionati di pesca.

La raccolta delle informazioni e la verifica dei dati sono state condizionate oltre che dalla scarsità di risorse disponibili da una serie di condizioni specifiche del tipo di attività e del territorio. Non ultime l’ estensione della fascia costiera (800 Km) su cui è dispersa la flotta.

Contrariamente a quanto avviene per la pesca professionale, la pesca ricreativa viene esercitata anche da una buona quota di persone non residenti nelle marinerie. Tale situazione rende maggiormente difficile sia i contatti diretti che la stima del numero di barche attive e può portare a una sovrastima di questo numero.

Spesso infatti la stessa barca pesca in diverse località, sia nello Ionio che nel Tirreno in base al periodo e al tipo di pesca che vuole operare. Questi spostamenti sono favoriti dalle piccole dimensioni delle barche, e quindi dalla loro facilità di trasporto e dalle ridotte distanze (ad esempio da Gioia Tauro sul Tirreno, a Roccella Ionica occorrono per via terra poco più di 20 minuti).

Sebbene le barche siano generalmente di piccole dimensioni, sono spesso dotate di attrezzature specifiche, quali i sonar, molto utilizzati anche per la pesca con lenze di profondità o per la ricerca di secche più o meno al largo.

Risultati e considerazioni

Nella Tab. 1 si riporta uno schema della flotta censita e delle catture rilevate.

Tabella 1 ‐ Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati; anno 2010

regione barche (n) catture (n) catture (kg) Media kg/indiv.

Calabria 666 121 8.775,00 72,52

Il numero di barche che effettivamente si dedicano alla pesca dilettantistica con una certa continuità riguarda una percentuale variabile delle barche presenti presso le marinerie. Solo una frazione di queste effettua catture mirate di tonni. Le catture di tonni riguardano meno del

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10% delle barche nella fascia ionica, mentre questa pesca riguarda in maniera più o meno occasionale circa un terzo di quelle presenti in quella tirrenica.

Nel 2010, un numero consistente di proprietari ha chiesto presso le capitanerie il rilascio del permesso di pesca dilettantistica: tale numero appare agli operatori locali di tutte le marinerie sensibilmente maggiore rispetto al numero di quanti effettivamente pratichino la pesca.

Dal punto di vista operativo va inoltre rilevata la netta differenziazione nelle due fasce costiere, ionica e tirrenica. Nel Tirreno risulta presente, in particolare tra settembre e novembre, la pesca illegale indirizzata in maniera specifica ai tonnetti “di ritorno” che seguono la costa mantenendosi spesso a poche centinaia di metri dalla riva. Le fasce in cui questa pesca viene maggiormente esercitata sono il vibonese, l’area di Capo vaticano e alcuni tratti dell’alto Tirreno, anche con un numero consistente di piccole imbarcazioni.

La pesca indirizzata ai giovanili di tonno rosso risulta meno esercitata nel basso Tirreno e nello Ionio. Nello stretto di Messina, catture di giovanili sono indicate a Reggio Calabria, ma essenzialmente la pesca al tonno riguarda in tutte le stagioni esemplari di maggiori dimensioni e a maggiori profondità.

Nello Ionio le catture dei tonni si rivolgono con maggiore continuità ad esemplari di maggiori dimensioni, mentre le catture di tonnetti, si dichiara avvenire in genere nel contesto più generale di pesca a traino in cui le specie bersaglio sono altre.

La effettiva dimensione della pesca ai giovanili appare, sia nello Ionio che nel Tirreno, quella di più difficile valutazione. Sebbene molti pescatori sportivi dichiarino ad esempio, di liberare i tonni rossi catturati, essi stessi segnalano la difficoltà ad identificare la specie per quanto riguarda i piccoli esemplari. Quasi sempre manca una differenziazione del pescato che impedisce una stima attendibile del numero effettivamente catturato. In diverse occasioni si può inoltre ipotizzare una tendenza a sottostimare le catture. Si dichiarano qualche decina di catture totali per barca, effettuate tra settembre e novembre. Pur considerando l’effettivo pescato un misto di catture tra diverse specie, tale numero è inferiore a quello presumibilmente vero.

Si fa presente che nel corso di circa 30 giornate di pesca condotte con l’impiego di ami nell’ambito del “Programma di ricerca multidisciplinare per lo sviluppo dell’allevamento del tonno rosso” per il reperimento di giovanili di tonno da destinare a prove di allevamento si avevano, nell’area tirrenica calabrese tra Gioia Tauro e Gizzeria medie giornaliere di 13 catture di tonno rosso. Relativamente agli esemplari di maggiori dimensioni, nel 2010 sia nello Ionio che nel Tirreno si è rilevata una maggiore quantità di catture. Anche in questo caso è ipotizzabile una sottostima del numero effettivo rispetto a quanto dichiarato.

In particolare nello Ionio il riscontro diretto relativamente alle catture di tonni di grandi dimensioni evidenzia come, sebbene tra Roccella Ionica e Le Castella siano state dichiarate circa 60 catture, le catture effettive a detta di pescatori dilettanti nel tratto sono molte di più. Simile discordanza tra il numero di esemplari dichiarati e quelli catturati, spesso ammesso dagli intervistati è presente anche per le restanti parti della fascia costiera calabrese.

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3.5 MEDIO TIRRENO: CAMPANIA, LAZIO

Metodologia

Le attività svolte hanno compreso:

‐ Organizzazione incontri formativi con pescatori sportivi e amatoriali. In particolare nel Lazio sono stati svolti alcuni incontri informativi presso negozi specializzati di pesca sulle normative in vigore.

‐ Somministrazione di interviste a pescatori ricreativi dediti alla pesca del tonno rosso, con l’obiettivo di creare un gruppo di pescatori sportivi altamente rappresentativo per ogni zona di elevato interesse per la pesca del tonno rosso. In questa maniera, con il passare degli anni, le informazioni raccolte sono state fornite da un “panel” di pescatori amatoriali e sportivi (in alcuni porti come per esempio quelli del Nord del Lazio), generando un insieme di dati confrontabili.

Il dettaglio delle interviste somministrate è riassunto nella Tab. 2.

Grazie ad un adeguato coinvolgimento da parte dei pescatori stessi, le informazioni raccolte sono in aumento rispetto agli anni passati. Spesso comunque viene manifestata resistenza nel comunicare i dati personali a causa di una intrinseca diffidenza del mondo della pesca sportiva nei confronti di censimenti di questo genere.

‐ Raccolta dei dati relativi allo sforzo di pesca in termini di imbarcazioni da diporto e stima delle catture nei diversi porti delle regioni indicate. Per quanto riguarda il censimento delle imbarcazioni dedite alla pesca del tonno rosso e alla stima delle catture, la raccolta dati è stata sviluppata utilizzando, a tutti i livelli, la rete di collaboratori strutturata durante il progetto. Per accedere alle informazioni sono stati selezionati i punti maggiormente frequentati dai pescatori sportivi e amatoriali, come ad esempio negozi di pesca tecnici, associazioni sportive e porti turistici (interviste telefoniche). Inoltre, sono stati coinvolti alcuni charter di pesca che, per la tipologia del lavoro svolto, hanno una visione globale (a livello locale) della pesca del tonno rosso. Durante le interviste telefoniche è stato somministrato sempre lo stesso formulario di domande.

‐ Raccolta delle autorizzazioni rilasciate dai comandi delle Capitanerie di Porto. Le Capitanerie di Porto sono state contattate tramite posta elettronica per la raccolta delle autorizzazioni rilasciate per la stagione di pesca compresa tra il 16 giugno ed il 14 ottobre 2010. I dati sono stati utili per un confronto all’interno delle elaborazioni effettuate a livello nazionale.

Risultati

Sulla base dei dati raccolti, con particolare riferimento al metodo utilizzato e alla scelta della metodologia applicata sul territorio considerato, si nota come siano in generale dominanti le unità da diporto inferiori ai 7,5 metri di lunghezza fuori tutto.

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Tabella 1 ‐ Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati; anno 2010

Regione barche (n) catture (n) catture (kg) Media kg/indiv.

Campania 186 0 0 0

Lazio 440 80 5.004,00 62,55

TOTALE 626 80 5.004,00

Tabella 2 ‐ Riepilogo delle interviste somministrate nei porti delle varie regioni di interesse.

Regione Porto di riferimento Numero interviste

LAZIO Civitavecchia 2

LAZIO Montalto 3

LAZIO Fiumicino/Ostia 3

Totale 8

Parallelamente all'attività di raccolta delle informazioni, sono state organizzate attività di formazione e sensibilizzazione dei pescatori ricreativi in maniera capillare prima dell’inizio della stagione di pesca. In particolare, si è effettuata la divulgazione delle indicazioni contenute nel Regolamento (CE) N. 302 del 2009 ai vari pescatori sportivi e ricreativi di riferimento nelle varie zone di competenza, tramite posta elettronica e contatti telefonici. Inoltre, si sono svolti due incontri di formazione presso l’Emporio della Pesca di Civitavecchia (negozio di pesca altamente specializzato che accoglie praticanti di pesca al tonno rosso della zona che va da Montalto di Castro a Roma – punto di riferimento per tutti i pescatori ricreativi del porto turistico Riva di Traiano).

Considerazioni

I risultati osservati mostrano come la pesca del tonno rosso sia una attività piuttosto praticata nelle regioni considerate. A conclusione dello studio effettuato, si possono formulare alcune considerazioni.

È probabile che non tutti i pescatori abbiano regolarmente richiesto l’autorizzazione per la pesca del tonno rosso nell’annualità 2010; in particolare, il numero delle autorizzazioni rilasciate nella Regione Campania, sulla base delle informazioni raccolte dai differenti collaboratori territoriali, sembrerebbe estremamente minore rispetto alla realtà.

È possibile che la stima delle catture effettuate nei diversi porti sia sottostimata per una intrinseca difficoltà nel reperire le informazioni. Inoltre, alcuni pescatori stagionali (concentrati nel mese di agosto) utilizzano imbarcazioni da diporto di piccole dimensioni (5‐6 metri) trasportabili su carrelli porta barche e quindi non ormeggiano nei porti. Tutto ciò, rende difficile intercettare questa percentuale di pescatori amatoriali, in particolare al fine di ottenere informazioni rispetto le catture effettuate (secondo le informazioni raccolte potrebbero rappresentare anche il 35% del totale dei pescatori che insistono in alcune zone). Le zone

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maggiormente interessate sia per la pesca a traina che per la pesca a drifting del tonno rosso sono le zone di maggiore produzione primaria, come le foci dei grandi fiumi (un esempio è il Tevere), dove l’elevata ricchezza della rete trofica attira grandi predatori come il tonno.

Il trend osservato sarà sicuramente in aumento il prossimo anno potendo contare su una rete di contatti ben consolidati e in costante aumento su tutto il territorio. Sicuramente bisognerà concentrare gli sforzi su alcune aree come ad esempio la Campania e il basso Lazio, dove i dati ottenuti sono meno completi.

Infine, si rende necessario formalizzare quanto più possibile le posizioni delle associazioni di pescatori ricreativi per poter usufruire al massimo delle potenzialità da esse offerte a livello nazionale.

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3.6 TOSCANA

Metodologia

La raccolta delle informazioni è stata svolta nella regione Toscana lungo l'intera fascia costiera (da Massa Carrara all'Argentario). Attraverso la collaborazione di alcune Capitanerie di Porto, pescatori professionali, sportivi e negozi di attrezzature per la pesca sportiva si è cercato di valutare e stimare la flottiglia impegnata in tale attività di pesca. Non sempre è stato possibile armonizzare le varie fonti informative in quanto le situazioni territoriali presentano situazioni estremamente diversificate e non sempre paragonabili tra loro. La situazione rilevata sul campo, e le informazioni ricevute dai vari operatori interpellati, hanno evidenziato una situazione “a macchia di leopardo” per quanto riguarda la conoscenza della normativa e degli adempimenti previsti per tale attività di pesca. Anche la raccolta delle informazioni presso i vari uffici marittimi ha evidenziato una situazione di eterogeneità con informazioni in alcuni molto parziali.

I porti e gli approdi di pesca maggiormente frequentati dai pesca sportivi sono stati visitati direttamente al fine di raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sull'attività di pesca. In tali zone sono stati attivati inoltre contatti con numerosi soggetti che operano sia in maniera professionale che amatoriale nel settore della pesca sportiva (pescatori, negozi di attrezzature, squadre di pesca). Sono inoltre state raccolte informazioni presso i vari uffici marittimi al fine di confrontare, dove è stato possibile, i dati raccolti nei vari porti con le informazioni e i dati delle autorità di vigilanza.

L'insieme di queste informazioni ha quindi permesso di elaborare una stima quantitativa della flottiglia interessata comunemente o occasionalmente alla pesca del tonno rosso.

Risultati

Per quanto concerne la raccolta di dati relativi ai quantitativi di pescato si sono evidenziate numerose problematiche relative all’estrema difficoltà nel reperimento di informazioni attraverso il contatto diretto con gli operatori.

Sulla base dei dati raccolti (ufficiali e non) si nota come siano dominanti le unità da diporto inferiori ai 7,5 metri di Lft, circa il doppio di quelle comprese fra 7,5 e 12 m.

Tabella 1 ‐ Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati; anno 2010

regione barche (n) catture (n) catture (kg) Media kg/indiv.

Toscana 401 230 12.434,89 54,06

Considerazioni

La raccolta delle informazioni relative a tale tipologia di pesca risulta essere molto complicata in quanto le imbarcazioni che operano non effettuano questa attività in maniera continuativa e anzi, spesso pur essendo iscritte, non operano e/o effettuano la pesca in maniera sporadica.

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Inoltre le imbarcazioni non sono facilmente distinguibili quando sono ferme in porto (specialmente nei mesi invernali) in quanto non sempre (causa furti e/o lunghi rimessaggi) hanno attrezzature a bordo che le fanno essere riconoscibili. Un altro problema riguarda le catture spesso non denunciate in modo particolare da quelle imbarcazioni che invece effettuano tale attività in maniera coordinata e continua.

La presenza in Toscana di numerosi approdi turistici con imbarcazioni i cui proprietari, spesso residenti in altre regioni e/o all'estero, effettuano questa attività in maniera sporadica è un altro dei fattori rilevati.

La creazione di una rete di collaborazioni e conoscenze in loco risulta quindi di fondamentale importanza al fine di poter raccogliere e cercare di armonizzare le numerose e, spesso in contraddizione tra loro, informazioni su tale attività di pesca.

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3.7 LIGURIA

Metodologia

Lo studio è stato condotto attraverso il censimento delle imbarcazioni dell'intera regione Liguria mediante raccolta di informazioni a livello locale presso pescatori e addetti ai lavori e presso le autorità preposte alla gestione della pesca ricreativa del tonno rosso. Come porto campione per la somministrazione di interviste ai pescatori ricreativi prevista dal programma è stato scelto il porto di Loano (SV).

Risultati

Esaminando i dati relativi al censimento della pesca del tonno emerge che: ‐ sul territorio ligure non sono presenti imbarcazioni superiori a 20 metri dedicate alla pesca sportiva del tonno; ‐ il numero totale di barche presenti sul territorio ligure è lievemente aumentato rispetto allo scorso anno (Tab. 1). Tale andamento si rileva nelle imbarcazioni di media lunghezza (7.5‐12 metri, 12.1‐20 metri) e non in quelle <7.5 m. Nella Tab. 1 sono riportati: il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati e il peso medio degli individui catturati nel 2010. Nella Tab. 2 è riportato un confronto fra la flotta rilevata nel 2010 e nel 2009. Nel porto di Loano sono state somministrate 3 interviste: le relative schede compilate sono riportate in allegato.

Tabella 1 ‐ Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati; anno 2010

regione barche (n) catture (n) catture (kg) Media kg/indiv.

Liguria 962 30 1.960,90 65,36

Tabella 2 ‐ Confronto flotta anni 2009 ‐ 2010 (n. barche)

regione 2010 2009

Liguria 962 971

Considerazioni

Dai dati forniti dai pescatori intervistati nel porto campione di Loano è emerso che il numero delle imbarcazioni censite è rimasto a grandi linee invariato rispetto ai dati relativi all'anno precedente. Le catture riportate nel porto di Loano nell’anno 2010 durante le uscite di pesca al tonno rosso consistono in aguglie (2%), palamite (2%), squali (2%), alletterati (1%), lampughe (1%), alalunghe (1%), tombarelli (1%) e altre specie (88%). È ipotizzabile comunque una consistente cattura di esemplari non registrati e/o di taglia minima consentita.

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3.8 SICILIA

Metodologia

L’acquisizione dei dati è stata effettuata nel periodo compreso tra il mese di luglio 2010 e i primi giorni del mese di novembre e ha riguardato in particolare la costa meridionale compresa fra Porto Palo e le isole Egadi, incluse le isole Pelagie. Non è stato infatti possibile effettuare la raccolta dati nelle coste settentrionale e orientale dell'isola.

La prima fase dell’indagine sulla pesca ricreativa è stata compiuta tramite una raccolta dati sia presso le Capitanerie di Porto ricadenti nell’area di indagine che presso le associazioni di pesca sportiva e circoli nautici. I rilevatori hanno acquisito le informazioni dopo aver raggiunto i porti campione, effettuando dei sopralluoghi presso le banchine di ormeggio ed eseguendo interviste per ottenere indicazioni più dettagliate, sia dai pescatori professionali che dai pescatori che esercitano la pesca “dilettantistica”. Il censimento è stato integrato, inoltre, attraverso interviste ai proprietari dei negozi di articoli sportivi da pesca e di attrezzature subacquee.

Risultati

Tabella 1 ‐ Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati; anno 2010

regione barche (n) catture (n) catture (kg) Media kg/indiv.

Sicilia 756 170 9.113,00 53,61

Nel corso degli ultimi anni, durante i numerosi contatti con gli operatori della pesca professionale è emerso un malumore generale per lo scarso rispetto delle leggi da parte dei pescatori non professionisti e per i pochi controlli effettuati nei loro confronti.

Inoltre, il perdurare della grave crisi economica ha di fatto acuito ancor di più tali contrasti. Infatti, molti soggetti che esercitavano la pesca ricreativa hanno intensificato questo tipo di attività come integrazione del loro reddito; mentre altre persone, ritrovatesi senza lavoro, hanno iniziato questa attività di pesca ricreativa e/o di frodo per ovvie esigenze economiche.

Dall’altra parte, però, è emerso anche un dato in controtendenza rispetto a quanto affermato. Molti “dilettanti”, nel corso dell’anno appena trascorso, hanno diminuito sensibilmente l’attività di pesca del tonno rosso (Thunnus thynnus) in conseguenza del caro gasolio. Questo decremento dell’attività è stato registrato nelle marinerie in cui le aree di pesca del tonno rosso distano parecchie miglia nautiche dalla costa, fra le quali si possono citare le marinerie di Mazara del Vallo, Sciacca, Porto Empedocle e Licata.

Da sottolineare, infine, l’iniziale difficoltà riscontrata nell’acquisizione dei dati. La diffidenza di alcuni pescatori professionali nei confronti dei biologi della pesca che acquisiscono informazioni e dati sulla loro attività sembra nulla al confronto della reticenza riscontrata tra i pescatori della pesca ricreativa. Infatti, durante lo svolgimento del programma di censimento è stato constatato, in alcune marinerie, una notevole difficoltà ad acquisire informazioni dai cosiddetti

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pescatori dilettanti; contrasti che si sono appianati solamente dopo vari incontri mirati ad conquistare la loro fiducia e dimostrando bonarie, e per nulla repressive, intenzioni.

3.9 SARDEGNA

Il dettaglio relativo alla metodologia seguita e ai risultati si riporta suddiviso nelle tre macroaree in cui è stata suddivisa la regione: Settentrionale, Occidentale e Sud‐orientale.

In conclusione, si riporta un riepilogo dei risultati del censimento della flotta dedita alla pesca ricreativa del tonno rosso in Sardegna nel 2010.

a) Sardegna settentrionale

Metodologia

Il censimento della pesca sportiva del tonno rosso nella zona del nord Sardegna, compresa tra Stintino ed Olbia si è svolto fra Giugno e Ottobre 2010.

Per poter portare a termine questa parte dell’indagine sono state seguite due linee differenti:

1. Indagini sul campo: stima visiva su tutti i porti interessati delle barche attrezzate per la pesca al tonno; la stima della flotta delle barche nella zona di Olbia è risultata difficoltosa dal punto di vista logistico, perché queste sono suddivise in numerosi porti e calette.

2. I permessi rilasciati dalle capitanerie: ottenere tali permessi è stato molto difficoltoso in quanto le capitanerie hanno avanzato problemi di tipo burocratico; ciò nonostante è stato comunque possibile ottenere il numero complessivo dei permessi nelle capitanerie di Olbia e Porto Torres.

La stima delle catture è stata ottenuta tramite interviste campione sia ai pescatori in maniera diretta sia in maniera indiretta ai commercianti di articoli da pesca, associazioni sportive o comunque a persone informate.

Su internet sono state effettuate delle ricerche relative sia alle associazioni di pesca sportiva sia alle imprese che effettuano charter di pesca, che hanno permesso di ottenere dei numeri telefonici da poter contattare.

Alcune interviste sono state effettuate telefonicamente, altre previo appuntamento di persona, altre ancora direttamente nei porti.

Risultati

I dati sulla flotta sono riportati nel dettaglio in allegato. Come detto in premessa (Tab. 1), le barche presenti nella zona settentrionale della Sardegna corrispondono quasi alla metà di tutte quelle censite. Le catture dichiarate sono quasi la totalità delle barche osservate nell’intera regione.

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Le impressioni avute durante le interviste sono state diverse: sono stati molto pochi i pescatori veramente collaborativi perché in generale si è riscontrata una forte reticenza e paura nel rilasciare i dati.

Dalle interviste è stato possibile riscontrare che in generale i tonni pescati nel 2009 erano più grandi di quelli pescati nel 2010 e che la pezzatura media si aggirava intorno ai 50‐60 kg con massimi di 120‐150 kg.

È stato osservato che alcuni pescatori non sono sardi, soprattutto quelli che hanno pescato nella zona di Porto Rotondo e Porto Cervo.

C'è da rilevare che le dichiarazioni dei pescatori non sempre sembrano coincidere con le impressioni generali riscontrate nelle marinerie.

b) Sardegna occidentale

Metodologia

L’area considerata è compresa fra i porti dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero (SS) e di Oristano riguardante la stagione di pesca 2010. Il censimento sulla pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso si è effettuato nella costa occidentale della Sardegna, a partire dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero (SS) fino ad Oristano. La ricerca è stata indirizzata inizialmente al reperimento dei dati necessari per individuare i punti di ormeggio da visitare e i possessori di autorizzazione per la pesca sportiva, e successivamente sono state effettuate in loco, le interviste. I punti di ormeggio (porti turistici, industriali) sono stati individuati prendendo in considerazione le indicazioni fornite dalla relazione Unimar dell’anno 2009 e dallo studio condotto nel 2004 (Di Natale et al., 2005). Successivamente sono state contattate le Capitanerie di Porto presenti nella zona in questione: Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero che include anche il porto turistico di Fertilia, Ufficio Circondariale Marittimo di Bosa, Ufficio Circondariale Marittimo di Oristano che include il porto turistico di Torregrande e il porto industriale, il porto di Marceddì e Porto Palmas. Elaborando le informazioni fornite dalle Capitanerie di Porto è stato possibile stabilire il numero di natanti iscritti ai registri per la pratica della pesca sportiva e ricreativa al tonno: questo ha permesso di individuare con maggiore precisione e facilità le imbarcazioni interessate e i relativi proprietari al momento delle interviste in loco. Presso i porti presenti nella parte di costa interessata dal censimento sono state effettuate le interviste ai possessori di autorizzazioni rilasciate dai Circondari Marittimi, al fine di reperire informazioni più specifiche e dettagliate sulla pesca di tonni rossi nella stagione 2010. Le imbarcazioni sono state individuate in loco verificando la presenza di elementi, attrezzature e dotazioni di bordo indicativi dell’attività sportiva della pesca al tonno, come sedie da combattimento per la pesca sportiva, porta canne, adesivi delle organizzazioni di pesca, ecc. Le interviste mirate ai pescatori sono state condotte seguendo la metodologia descritta da Di Natale et al. (2005). Si è utilizzato un questionario redatto in modo da reperire informazioni sul

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natante (lunghezza, potenza, nome, ecc.), sull’attività di pesca (numero dei uscite) e sulle prede (numero di catture e peso).

Figura 1 ‐ Attrezzature pesca sportiva

Risultati

Dai risultati del presente censimento realizzato per ottenere i dati relativi alla pesca sportiva del tonno rosso stagione di pesca 2010, relativamente alla costa occidentale della Sardegna (Alghero ‐ Oristano) è emerso che il totale delle imbarcazioni censite è 77. Come mostrato nel Graf. 1, sul totale delle imbarcazioni registrate per la pesca sportiva e ricreativa censite, si è subito osservato (Tab. 1), che la maggior parte, circa 83,3%, è costituito da natanti medio/piccoli, al di sotto dei 7,5 metri di lunghezza. Il 14,1% del totale delle imbarcazioni registrate per la pesca sportiva presenta una dimensione maggiore, dai 7,6 ai 12 m, e solo il 2,6% del totale misura dai 12,1 ai 20 m. Si è inoltre osservato che, in questa zona della Sardegna, nessuna imbarcazione registrata per la pesca sportiva ha una dimensione superiore ai 20 metri.

Grafico 1 ‐ Percentuale in base alle dimensioni delle imbarcazioni registrate per l’attività di Pesca

sportiva/ricreativa del tonno rosso anno 2010 (Sardegna occidentale).

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Il totale dei tonni rossi pescati durante l’attività di pesca sportiva e ricreativa nella costa occidentale della Sardegna nel 2010 e regolarmente denunciati è risultato di 8 esemplari per un peso totale di 550 kg, 6 nel mese di agosto e 2 nel mese di settembre. Gli esemplari catturati presentavano un peso tra i 40 e i 100 kg (Tab. 1 e 2, Fig. 2), per una media di 68,75 kg per individuo.

Tabella 1 ‐ Numero di esemplari di tonno rosso pescati con pesca sportiva e ricreativa nell’anno 2010

suddivisi per mese.

Porto 2010

giugno luglio agosto settembre ottobre catture tot. per zona 2010

Oristano 1 1 2

Porto Palma 4 1 5

Bosa Marina 1 1

TOTALE 6 2 8

Tabella 2 ‐ Peso degli esemplari catturati

Porto 2010

giugno luglio agosto settembre ottobre catture tot. per zona 2010

Oristano 65 40 105

Porto Palma 60 60

345

75

60

90

Bosa Marina 100 100

TOTALE 450 100 550

Figura 2 ‐ Cattura di tonno rosso (Bosa Marina)

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Considerazioni

Dal censimento realizzato nell’anno 2010 relativo alle coste occidentali della Sardegna, per ottenere un dato indicativo sulla pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso è emersa la seguente situazione. Per quanto concerne la flotta presente in questo tratto di costa, si è osservato che il maggior numero di imbarcazioni censite è di lunghezza inferiore ai 7,5 metri (Tab. 3). Di fatto questo trend ricalca quello verificato da Di Natale et al. (2005) nell’anno di pesca 2004 e dall’ultimo censimento del 2009. Va anche notato che il totale delle imbarcazioni dedite alla pesca sportiva e ricreativa del tonno rosso lungo la costa sarda occidentale nell’anno 2010 è pari a 77, mentre nell’anno 2009 nello stesso tratto di costa erano 35. Le imbarcazioni risultano essere quindi più del doppio rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda le dimensioni dei natanti, nell’anno 2010 65 sono al di sotto dei 7,5 metri e 12 misurano fino ai 20 metri. Nel censimento della stessa zona riferito al 2009 non sono state segnalate imbarcazioni di queste dimensioni (fino ai 20 m), ma tutte le 35 censite sono sotto i 7,5 metri. Questo dato può essere giustificato da un importante aumento di interesse verso la pesca sportiva/ricreativa del tonno con la conseguente osservazione di un maggior numero di imbarcazioni anche di maggior lunghezza. Per quanto riguarda le catture del tonno rosso, si può osservare una diminuzione del numero nel 2010 rispetto al 2009, 8 esemplari contro 13, e anche una leggera flessione del peso medio dei tonni (circa 68,75 kg contro gli 81 kg del 2009).

c) Sardegna sud-orientale

Metodologia

La metodologia seguita per la raccolta e l'elaborazione delle informazioni ha ricalcato quella adottata nel resto della regione. L'area considerata ha compreso la parte della Sardegna compresa fra Buggerru a sud ovest e l'isola di Tavolara verso Nord comprendente tutta la costa meridionale e orientale sarda.

Risultati

Quest’area della Sardegna presenta un numero totale di 211 imbarcazioni, così ripartite: 169 nella classe di lunghezza inferiore a 7,5 metri, 38 fra 5 e 12 metri, 4 fra 12 e 20 metri.

Per quanto riguarda il monitoraggio di porti campione, è stato effettuato un numero di interviste, tramite le apposite schede, riportato nella Tab. 4. Le schede risultanti dalle interviste sono riportate in allegato.

Tabella 4 ‐ Riepilogo delle interviste somministrate nei porti campione nella Sardegna meridionale e orientale.

S. ANTIOCO 3

CAGLIARI 2

ARBATAX 2

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BUGGERRU 2

PALAU 2

LA MADDALENA 2

S. TERESA DI GALLURA 1

ISOLA ROSSA 1

TOTALE 15

Nessuno degli intervistati ha dichiarato catture di tonno rosso.

Risultati censimento flotta Sardegna: riepilogo regionale

Come dato complessivo regionale, si riporta nella Tab. 3 uno schema della flotta dedita alla pesca sportiva del tonno rosso rilevata tramite il censimento.

Tabella 3 ‐ Dati stimati ottenuti dalle informazioni raccolte attraverso le interviste e altre fonti, riguardanti il numero di barche che hanno svolto la pesca del tonno rosso, le catture in numero e peso e il peso medio degli individui catturati; anno 2010

Regione barche (n) catture (n) catture (kg)

Media

kg/indiv.

Zona settentrionale 219 377 15.716,00 41,69

Zona occidentale 77 8 550 68,75

Zona sud‐orientale 211 0 0 0

Totale Sardegna 507 385 16.266,00 42,25

Sul totale delle catture, solo 8 su 385 sono state effettuate nella zona centro‐occidentale dell'isola, mentre la stragrande maggioranza risulta nella costa settentrionale e nessuna nella zona meridionale e orientale.

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4. Verifica delle dichiarazioni di cattura (mod. TR)

Oltre ai dati e alle informazioni reperite a livello locale, sono state raccolte ed elaborate le dichiarazioni di cattura depositate a livello centrale presso la Direzione Pesca del MiPAAF, al fine di determinare il numero di “modelli TR” (dichiarazioni di cattura del tonno), depositati dai pescatori sportivi.

Nella Tab. e Fig. 4.1 sono state riportate le dichiarazioni del 2010 e confrontate con quelle del 2008 e del 2009. Come si può notare, c’è stato un netto aumento delle dichiarazioni nei tre anni, triplicate nel 2010 rispetto al 2009. Ciò indica che in generale la norma si sta progressivamente recependo sia da parte dei pescatori che da parte delle Autorità competenti. Peraltro la distribuzione regionale indica che la pratica della richiesta di autorizzazione e delle dichiarazioni di cattura risulta generalizzata soprattutto nell’Adriatico centro‐settentrionale, dove forse si sta anche sviluppando, in misura maggiore rispetto ad altre aree, una conoscenza e coscienza diffusa delle normative da rispettare. Nelle altre regioni, l’analisi dettagliata delle dichiarazioni indica forti concentrazioni soltanto in alcuni porti, fatto che lascerebbe supporre la presenza di un’azione più incisiva di alcune Capitanerie piuttosto che un recepimento diffuso delle regole specifiche. Sarebbe auspicabile una forte azione dissuasiva soprattutto nelle aree del Tirreno centro‐meridionale, laddove naturalmente si concentra la presenza stagionale dei giovani esemplari di tonno. Per completezza di informazione è stato riportato anche il totale regionale delle catture in peso (Tab. e Fig. 4.2). Viene infine riportato (Tab. 4.3) il valore del peso medio degli individui catturati su scala nazionale, che conferma la taglia medio‐piccola degli individui, così come già evidenziato dalle interviste a campione.

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Tabella 4.1 ‐ Numero dichiarazioni di cattura Regioni 2008 2009 2010

Friuli Venezia Giulia 20 Veneto 42 61 272 Emilia Romagna 31 80 164 Marche 78 280 515 Abruzzo 5 161 910 Molise 32 Puglia 35 Basilicata 0 Calabria 1 15 121 Campania 0 Lazio 4 80 Toscana 15 131 230 Liguria 11 30 Sicilia 65 67 170 Sardegna 2 249 385 TOTALE 239 1059 2964

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

Dichiarazioni

2008

2009

2010

Figura 4.1 ‐ Grafico delle dichiarazioni di cui in Tabella 1

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Tabella 4.2 ‐ Totale catture dichiarate in peso Catture in peso (kg)

Regione 2009 2010

Liguria 801 1.961 Toscana 7.458 12.435 Lazio 310 5.004 Campania 0 0 Calabria 1.004 8.775 Sicilia 4.054 9.113 Sardegna 10.434 16.266 Basilicata 0 0 Puglia 0 2.326 Molise 0 1.779 Abruzzo 8.237 48.051 Marche 15.928 29.036 Emilia Romagna 5.917 10.058 Veneto 4.064 15.154 Friuli Venezia Giulia 0 1.304 TOTALE 58.206 161.262

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

Kg

pe

sca

to

Totale catture in peso

2009

2010

Figura 4.2 ‐ Grafico delle catture di cui in Tabella 4.2

Tabella 4.3 ‐ Peso medio degli individui catturati su scala nazionale

Anno Peso medio

nazionale (kg)

2009 54,963 2010 54,407

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5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

A conclusione della stagione di pesca ricreativa del 2010 possono essere formulate alcune

conclusioni. L’importanza della pesca ricreativa in generale, e di quella al tonno rosso in

particolare, sembra in costante e notevole crescita. Il dato complessivo relativo alla flotta è solo

in apparenza contraddittorio rispetto a questo trend in aumento: come già riportato nella

metodologia, infatti, si è cercato sempre più di focalizzare la ricerca delle imbarcazioni dedite

soltanto, o soprattutto, alla pesca del tonno rosso. Le dimensioni della flotta indicano una

prevalenza di natanti relativamente piccoli, in particolare con un rapporto 6:3:1 rispettivamente

nel numero di unità inferiori a 7,5 m di tsl, comprese fra 7,5 e 12 m e comprese fra 12 e 20 m.

Ciò peraltro aumenta ulteriormente le difficoltà del censimento essendo queste imbarcazioni

facilmente trasportabili da una località all'altra e non facilmente associabili a un porto in

maniera certa.

L’evidente e generalizzata maggiore disponibilità di tonni riscontrata negli ultimi anni, anche a

fronte delle ulteriori e più stringenti limitazioni alla pesca professionale, ha accresciuto

ulteriormente, e ancor più farà almeno nel breve termine, l’interesse dei pescatori verso tale

attività. Tale trend è confermato dall’analisi delle dichiarazioni di cattura, che si sono circa

triplicate rispetto al 2009.

Anche per quest’anno, come per i precedenti, l’analisi della distribuzione della dichiarazioni per

porto evidenzia valori che sembrano riflettere un’azione probabilmente più incisiva del

controllo in alcuni porti piuttosto che in altri. Risulta anche evidente che in alcune aree,

soprattutto quelle del medio e alto Adriatico, una mentalità di maggiore accettazione delle

nuove norme si sia diffusa in misura più consistente che in altre.

Tale accresciuta importanza si accompagna, inevitabilmente, con una maggiore conflittualità tra

professionisti e dilettanti. I dilettanti lamentano una scarsità delle quote rispetto alla diffusione

dell’attività, nonché ad esempio la possibilità di chiudere la pesca improvvisamente qualora

superata la quota assegnata. I professionisti , a loro volta, lamentano i molto minori controlli

dell’attività ricreativa, ed in particolare per alcune aree addirittura la pratica di pesca semi ‐

professionale illegale da parte di alcuni pescatori.

A parte ed oltre le considerazioni su possibili migliorie nella normativa specifica, il dato più

evidente risulta ancora quello della pesca condotta in maniera illegale, sia per quanto riguarda

esemplari non dichiarati, anche se di taglia regolamentare, sia soprattutto la pesca di un gran

numero di individui del primo anno di età, nel loro avvicinamento stagionale soprattutto nelle

aree del medio ‐ basso Tirreno.

Una quantificazione del fenomeno è estremamente difficile nell’ambito di un censimento, ma

l’entità del fenomeno è senz’altro estremamente rilevante; è anzi presumibile che tale

fenomeno, in scarsità di controlli, sia destinato ad aumentare ulteriormente vista l’aumentata

disponibilità della risorsa.

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6. ALLEGATI

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Risultati del censimento: database della flotta

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Risultati del monitoraggio nei porti campione: interviste