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COMUNE DI GALLIPOLI Provincia di Lecce REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA URBANA (Approvato dal Commissario Straordinario con deliberazione n. 70 del 07/03/2008)

REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA URBANA (Approvato dal ... · 2.A tutela dell’incolumità e dell’igiene pubblica è vietato: a)ammassare, ai lati delle case o innanzi alle medesime,

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COMUNE DI GALLIPOLI

Provincia di Lecce

REGOLAMENTO COMUNALE

DI POLIZIA URBANA

(Approvato dal Commissario Straordinario con deliberazione n. 70 del 07/03/2008)

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INDICE

Titolo I – Disposizioni generali

Art. 1 – Finalità

Art.2 – Oggetto e applicazione

Art.3 – Definizioni

Art.4 – Concessioni e autorizzazioni

Art.5 – Vigilanza

Art. 6 – Sanzioni

Art.7 – Degli esercizi di vendita di generi annonari

Art. 8 – Pubblicità dei prezzi

Art. 9 – Obbligo di vendita

Art. 10 – Pesatura della merce

Titolo II – Sezione I – Sicurezza e qualità dell’ambiente urbano

Art. 11 – Portici, cortili e scale

Art. 12 – Espurgo dei pozzi neri

Art. 13 – Delle canne fumarie

Art. 14 –Altri divieti

Art. 15 – Comportamenti vietati

Art. 16 – Rifiuti

Titolo II – Sezione II – Disposizioni particolari di salvaguardia ambientale

Art. 17 –Manutenzione delle facciate degli edifici

Art. 18 –Tende su facciate di edifici

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Titolo II – Sezione III – Disposizioni particolari di salvaguardia del verde

Art. 19 – Divieti

Art. 20 – Disposizioni sul verde privato

Titolo II – Sezione IV – Della circolazione

Art. 21 –Circolazione stradale

Art. 22 –Trasporto di strumenti da taglio

Titolo III – Misure contro le malattie infettive e diffusione degli animali

Art. 23 –Della custodia e della circolazione degli animali incomodi e pericolosi

Art. 24 – Misure per la lotta al randagismo

Titolo IV- Dei Mestieri rumorosi ed incomodi

Art. 25 – Definizione

Art. 26 – Esercizio di arti e mestieri rumorosi

Art. 27 – Autorizzazione

Art. 28 – Feste danzanti e/o musicali all’aperto

Art. 29 – Divieto di produrre suoni e rumori molesti

Art. 30 – Locali di pubblico spettacolo

Art. 31 – Suono delle campane

Titolo V- Norme finali

Art. 32 – Entrata in vigore

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TITOLO I

DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1. Finalità

1.Il Regolamento di Polizia Urbana disciplina, in conformità ai principi generali dell’ordinamento giuridico ed in armonia con le norme speciali e con le finalità dello Statuto della Città, comportamenti ed attività comunque influenti sulla vita della comunità cittadina al fine di salvaguardare la convivenza civile, la sicurezza dei cittadini e la più ampia fruibilità dei beni comuni e di tutelare la qualità della vita e dell’ambiente

Art. 2. Oggetto e applicazione

1.Il Regolamento di Polizia Urbana, per il perseguimento dei fini di cui all’art. 1, comma 1, detta norme, autonome o integrative di disposizioni generali o speciali, in materia di :

a. sicurezza e qualità dell’ambiente urbano; b. occupazione di aree e spazi pubblici; c. acque interne; d. quiete pubblica e privata; e. protezione e tutela degli animali; f. esercizi pubblici.

2.Oltre alle norme contenute o richiamate dal presente regolamento, dovranno essere osservate le disposizioni stabilite per le singole contingenti circostanze dall’Autorità Comunale e gli ordini, anche orali, dati dai funzionari comunali e dagli Agenti di Polizia Municipale, nonché dai funzionari delle Aziende Unità Sanitarie Locali, nei limiti dei poteri loro riconosciuti dalle leggi e dai regolamenti.

3.Quando, nel testo degli articoli, ricorre il termine Regolamento senza alcuna qualificazione, con esso deve intendersi il Regolamento di Polizia Urbana.

Art. 3. Definizioni

1.Ai fini della disciplina regolamentare è considerato bene comune in generale lo spazio urbano tutto, ed in particolare:

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a)il suolo di dominio pubblico, ovvero di dominio privato ma gravato da servitù di uso pubblico passaggio;

b)i parchi e i giardini pubblici e il verde pubblico in genere;

c)i monumenti e le fontane monumentali;

d)le facciate degli edifici e delle chiese ed ogni altro manufatto la cui stabilità ed il cui decoro debbano essere salvaguardati;

e)gli impianti e le strutture di uso comune, collocati sui beni comuni indicati nelle lettere precedenti.

2.Per fruizione di beni comuni s’intende il libero e generalizzato uso dei medesimi da parte di tutti i cittadini, senza limitazioni o preclusioni, nel rispetto delle norme di cui al Regolamento. La fruizione dei beni comuni non necessita di preventiva autorizzazione o concessione.

3.Per utilizzazione di beni comuni s’intende l’uso particolare che di essi venga fatto, in via esclusiva, per l’esercizio, di norma temporaneo, di attività lecite, anche di carattere privato. L’utilizzazione dei beni comuni è sempre subordinata a preventiva concessione o autorizzazione.

Art. 4. Concessioni e autorizzazioni

1.Quando, a norma del Regolamento, occorra conseguire preventiva specifica concessione od autorizzazione, questa deve essere richiesta, con istanza in regola alla legge sul bollo, indirizzata al Dirigente del competente servizio.

2.L’istanza deve essere corredata della documentazione che, in relazione al bene che s’intende utilizzare ed alle modalità di utilizzazione, ovvero in relazione all’attività che s’intende esercitare, sia ritenuta necessaria ai fini dell’istruttoria del procedimento.

3.L’eventuale diniego della concessione o autorizzazione deve avvenire con provvedimento motivato ed in forma scritta.

4.Le concessioni e le autorizzazioni hanno validità non superiore ad un anno, decorrente dal giorno del rilascio, e possono essere rinnovate, ove nulla osti, per uguale periodo. Il rinnovo deve essere espressamente richiesto, prima della scadenza e con formale istanza, ai sensi dei commi 1 e 2, dal titolare della concessione o dell’autorizzazione.

5.Il Dirigente del competente servizio può revocare in qualunque momento, con provvedimento motivato, le concessioni o autorizzazioni che risultino essere utilizzate in modo non conforme alle disposizioni regolamentari o alle condizioni cui siano state in particolare subordinate, nonché quando lo impongano sopravvenute esigenze di carattere generale.

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Art. 5. Vigilanza

1.Il compito di far osservare le disposizioni del Regolamento è attribuito, in via generale, agli agenti, sottufficiali ed ufficiali del Corpo di Polizia Municipale, nonché, in via speciale e limitatamente alle materie di specifica competenza, ad altri funzionari di Enti ed Aziende erogatori di pubblici servizi e a funzionari delle Aziende Unità Sanitarie Locali e ai funzionari comunali specificatamente preposti al servizio.

2.Gli agenti del Corpo di Polizia Municipale, e gli altri funzionari indicati nel comma 1., possono, nell'esercizio delle funzioni di vigilanza, e nel rispetto di quanto disposto dalla legge, assumere informazioni, procedere ad ispezioni di cose e luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici descrittivi e ad ogni altra operazione tecnica, quando ciò sia necessario o utile al fine dell’accertamento di violazioni di disposizioni del regolamento e dell’individuazione dei responsabili delle violazioni medesime.

3.All’accertamento delle violazioni di disposizioni del regolamento possono altresì procedere, senza limitazioni, gli appartenenti ai Corpi od Organi di Polizia Statale.

Art. 6. Sanzioni

1.La violazione di disposizioni del Regolamento è punita, ai sensi di legge, con la sanzione amministrativa per essa via via determinata negli articoli successivi. Per quant’altro non determinato valgono le disposizioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n° 689, Ordinanze Sindacali e alle leggi e regolamenti statali e/o comunali, con riferimento a quanto determinato dall’art. 16 della legge n° 3 del 2003 che prevede una sanzione minima edittale da € 25,00 a € 500,00.

2.Alla contestazione della violazione delle disposizioni del Regolamento si procede nei modi e nei termini stabiliti dalle leggi e dai Regolamenti comunali.

3.Ogni violazione delle disposizioni del Regolamento e ogni abuso di atto di concessione o di autorizzazione comporta l’obbligo di cessare immediatamente il fatto illecito o l’attività abusiva.

4.L’uso di concessioni o autorizzazioni non conforme alle condizioni cui sono subordinate o alle prescrizioni specifiche in esse contenute, oltre all’irrogazione della sanzione amministrativa può comportare la sospensione o la revoca della concessione o dell’autorizzazione, in considerazione della gravità dell’inosservanza e degli effetti nocivi che essa abbia eventualmente prodotto.

5.Quando la violazione accertata sia riferita a norme speciali, si applica la sanzione prevista per tale violazione dalla norma speciale o dal testo normativo che la contiene, con le procedure per essa stabilite, salvo la violazione configuri anche una situazione illecita di natura diversa dalla norma speciale, nel qual caso si applica anche la sanzione disposta in relazione alla disposizione regolamentare vietata.

6.Qualora alla violazione di norme del Regolamento, o all’inosservanza di prescrizioni specifiche contenute nell’atto di concessione o di autorizzazione, conseguano danni a beni comuni, il responsabile, ferma restando l’irrogazione della sanzione amministrativa

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pecuniaria per l’accertata violazione, è tenuto al rimborso di tutte le spese occorrenti per il loro ripristino. Ove il responsabile sia minore o incapace, l’onere del rimborso e del pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria graverà su chi esercita la patria potestà parentale o la curatela, come previsto dalla legge, in tema di responsabilità sostitutiva e solidale.

Art. 7. Degli esercizi di vendita di generi annonari

La materia trova disciplina nelle seguenti norme:

A)Disciplina del commercio:

· Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n° 114

· Circolare del Ministero dell’Industria, Commercio e Artigianato, n° 3446 del 15 giugno 1998

· Legge Regionale 1 agosto 2003, n° 11 “Nuova Disciplina del Commercio”

B) Disciplina dell’orario di vendita dei negozi:

· Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n° 114

· Circolare del Ministero dell’Industria, Commercio e Artigianato, n° 3446 del 15 giugno 1998

C) Disciplina degli esercizi pubblici:

· Legge 14 ottobre 1974, n° 524

· D.PR. 24 luglio 1977, n° 616, art. 19

· Legge 25 agosto 1991, n° 287

· T.U.L.P.S.

D) Chiusura settimanale dei pubblici esercizi:

· Legge 1° giugno 1971, n° 425

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E) Orario pubblici esercizi:

· Legge 14 ottobre 1974, n°524, art. 5

· D.P.R. 24 luglio 1977, n° 616, art. 54, lettera d)

F) Commercio ambulante:

· Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n° 114

· Circolare Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato, n° 3446 del 15 giugno 1998.

G) Commercio su aree pubbliche:

· Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n° 114

· Legge Regionale 18/2001

· Ordinanza Ministro della sanità 03 aprile 2002 (Requisiti igienico sanitari per la vendita e la somministrazione su aree pubbliche di prodotti alimentari)

· Regolamento Comunale di Igiene e Sanità pubblica.

H) Disciplina della vendita di cani fresche:

· Legge 4 aprile 1964, n° 171

· Decreto Legge 17 gennaio 1977, n° 3, convertito, con modificazioni, nella legge 18 marzo 1977, n° 63

I) Misure contro le malattie infettive e diffusione degli animali

· Regolamento Comunale d’Igiene e Sanità Pubblica

Art. 8. Pubblicità dei prezzi

La materia trova disciplina:

a) articolo 14 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n° 114

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b) articolo 19 Legge Regionale 1 agosto 2003, n° 11

Art. 9. Obbligo di vendita

I venditori non possono rifiutare la vendita, a pronta cassa, degli oggetti domandati quando questi sono posti in vendita, anche se ne sia loro richiesta una piccola quantità.

Art. 10. Pesatura della merce

Valgono le norme di cui alla Legge 5 agosto 1981, n. 441 integrata con le leggi 4 maggio 1983, n. 171 e 5 giugno 1984, n° 211 – Vendita a peso netto delle merci –

TITOLO II

SEZIONE I

SICUREZZA E QUALITA’ DELL’AMBIENTE URBANO

Art. 11. Portici, cortili, scale

1.I proprietari o amministratori o conduttori di stabili o edifici a qualunque scopo destinati, hanno l’obbligo di provvedere , secondo le rispettive competenze, alla pulizia costante dei portici, dei cortili e delle scale per il tratto di rispettiva pertinenza, fatta salva la possibilità per il Comune d’intervenire per il ripristino della pulizia con spese a carico degli inadempienti. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 60,00.

2.A tutela dell’incolumità e dell’igiene pubblica è vietato:

a)ammassare, ai lati delle case o innanzi alle medesime, oggetti qualsiasi, salvo che in conseguenza di situazioni eccezionali ed a condizioni che vengano rimossi nel più breve tempo possibile. L’ammasso conseguente a situazioni eccezionali e comportante occupazione di suolo pubblico è subordinato all’autorizzazione. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 60,00.

b)Procedere alla pulizia di tappeti, stuoie, stracci, tovaglioli e simili quando ciò determini disturbo, incomodo o insudiciamento. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 30,00.

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c)Procedere alla innaffiatura di vasi di fiori o piante collocati all’esterno delle abitazioni procurando stillicidio sulla strada o sulle parti sottostanti del fabbricato. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 30,00.

d)Fatta salva l’applicabilità di norme speciali, è vietato gettare, spandere, lasciare cadere o deporre qualsiasi materia liquida o solida sugli spazi o aree pubbliche a qualunque scopo destinate, sugli spazi o aree private soggette a pubblico passaggio o comunque ad uso pubblico, nei cortili, vicoli chiusi od altri luoghi, anche recintati, comuni a più persone. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 60,00.

e)E’ fatto obbligo a chiunque eserciti attività di qualsiasi specie mediante l’utilizzo di strutture collocate, anche temporaneamente, su aree o spazi pubblici, o di uso pubblico, di provvedere alla costante pulizia del suolo occupato, e dello spazio circostante, sino ad una distanza non inferiore a due metri salvo maggior superficie definita nel Regolamento relativo alle occupazioni di suolo pubblico o nel provvedimento autorizzatorio. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00.

f)Quando l’attività di cui alla lettera e) si protrae nel tempo e viene esercitata in chioschi, edicole o altre strutture fisse, o con banchi mobili, gli esercenti devono collocare, in posizione conveniente, all’interno dello spazio occupato, un contenitore non inferiore a 50 litri per il deposito dei rifiuti minuti. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00.

g)L’obbligo della pulizia del suolo pubblico sussiste per chiunque lo imbratti per lo svolgimento di una propria attività, anche temporanea. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 60,00.

h)E’ fatto obbligo a chiunque eserciti attività di qualsiasi specie in locali prospettanti sulla pubblica via, o ai quali si accede dalla pubblica via, di provvedere alla costante pulizia del tratto di marciapiede sul quale l’esercizio prospetta o dal quale si accede, fatta salva la possibilità per il Comune d’intervenire per il ripristino della pulizia con addebito delle spese al trasgressore. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 60,00.

i)I titolari di esercizi davanti ai quali è frequente la dispersione di rifiuti minuti devono collocare sulla soglia dell’esercizio cestelli di capacità da 50 a 80 litri e travasarne il contenuto con adeguata frequenza. I cestelli, conformi all’arredo urbano su parere dell’U.T.C., muniti di sacchetto devono essere opportunamente assicurati affinché risulti impedito il rovesciamento, e possono essere collocati, se necessario, sui marciapiedi. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 60,00.

j)I proprietari di aree private confinanti con pubbliche vie non recintate in conformità del Regolamento Edilizio, hanno l’obbligo di provvedere alla costante pulizia delle medesime ed allo sgombero dei rifiuti che su di esse siano depositati. L’inosservanza del presente comma è assoggettata al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 150,00.

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k)Nella esecuzione delle operazioni di pulizia del suolo di pertinenza, è vietato trasferire i rifiuti sulla pubblica via. Tutti i rifiuti devono essere raccolti in sacchetti conformi alle prescrizioni da depositare chiusi nei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbanio in luoghi privati appositamente realizzati o destinati e solo in mancanza nelle apposite aree pubbliche autorizzate. L’inosservanza del presente comma è assoggettata alla sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00.

Art. 12. Espurgo dei pozzi neri

1.Lo spurgo dei pozzi deve essere fatto con macchine operatrici a sistema inodore e le operazioni di ripulitura e trasporto debbono essere eseguite, salvo che non sussistano motivazioni contingibili ed urgenti inerenti la sanità pubblica,:

Nel trimestre Gennaio – Marzo dalle ore cinque alle ore otto e

dalle ore quattordici alle ore ventuno

Nel trimestre Aprile – Giugno dalle ore cinque alle ore sette e

dalle ore diciotto alle ore ventuno

Nel trimestre Luglio – Settembre dalle ore cinque alle ore sette e

dalle ore diciannove alle ore ventidue

Nel trimestre Ottobre – Dicembre dalle ore cinque alle ore otto e

dalle ore quattordici alle ore diciotto

2.Ai titolari delle ditte di autospurgo operanti sul territorio comunale devono attenersi a tutte le prescrizioni riportate nell’autorizzazione provinciale ad essi rilasciata.

3.I cittadini utenti del servizio è fatto obbligo di richiedere all’autospurgatore l’osservanza di tutti gli adempimenti meglio specificati nelle prescrizioni riportate sull’autorizzazione provinciale.

4.Dopo ogni operazione di smaltimento di liquami prelevati nel territorio comunale e versati presso apposito depuratore autorizzato, l’autospurgatore è tenuto a consegnare presso l’ufficio AA.GG. del Comune la relativa bolla ecologica vistata dai responsabili degli impianti.

5.I cittadini, qualora non apponessero la propria firma sul registro prescritto, si renderanno responsabili in solido con la Ditta di autospurgo di eventuali violazioni di Legge.

6.L’inosservanza delle disposizioni riportate nel presente articolo sarà punita con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 200,00 salvo che il fatto non costituisca reato penale.

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Art. 13. Delle canne fumarie

1.Sia nell’interno, come all’esterno delle abitazioni, non è permesso di accendere fuochi se il fumo non immette in apposita canna fumaria che sfoghi sul tetto e secondo le norme del regolamento edilizio.

2.E’ vietato di dare sfogo al fumo dei camini, stufe, impianti di riscaldamento, ecc. appoggiando le relative condutture alle pareti, alle finestre ed ai muri esterni.

3.I camini devono sporgere almeno un metro dal tetto, essere di altezza non inferiore alle case contigue e superarle se servano a fucine producenti gas nocivi o fastidiosi. L’altezza minima dei camini di queste ultime sarà stabilita, caso per caso, dall’Autorità comunale.

4.L’inosservanza delle disposizioni di cui al presente articolo è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 150,00 ed il ripristino dello stato dei luoghi a spese del trasgressore.

Art. 14. Altri divieti

1.Sul pubblico suolo ed i luoghi abitati e frequentati è vietato soddisfare alle naturali occorrenze fuori dai luoghi a ciò destinati. Introdursi o fermarsi sotto gli androni e nelle scale degli edifici pubblici e privati per ivi mangiare, bere, dormire, compiere atti contrari alla decenza pubblica.

2.è vietato imbrattare i muri, le facciate degli edifici pubblici e privati, i monumenti, ecc, con scritte, disegni, ecc.

3.L’inosservanza delle disposizioni di cui al presente articolo è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 150,00 salvo che il fatto non costituisca reato.

Art. 15. Comportamenti vietati

1.A salvaguardia della sicurezza e del decoro della Città è vietato:

a)manomettere o in qualsiasi modo danneggiare il suolo pubblico o di uso pubblico, le attrezzature e gli impianti su di esso o sotto di esso installati, salvo che per interventi manutentivi eseguiti, nel rispetto delle norme in proposito dettate dagli speciali regolamenti e dal codice della strada, da soggetti a tale scopo autorizzati;

b)imbrattare o danneggiare monumenti, edifici pubblici o facciate, visibili dalla pubblica via, di edifici privati;

c)rimuovere, manomettere, imbrattare o fare uso improprio di sedili, panchine, fontanelle, attrezzi per giochi, barriere, segnaletica stradale, cartelli recanti indicazioni di pubblico

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interesse, dissuasori di traffico e sosta e altri elementi d’arredo o manufatti destinati a pubblici servizi o comunque a pubblica utilità;

d)arrampicarsi su monumenti, pali, arredi, segnaletica, inferriate ed altri beni pubblici o privati, nonché legarsi o incatenarsi ad essi;

e)collocare, affiggere o appendere alcunché su beni pubblici e, ove non si sia autorizzati, sulle altrui proprietà;

f)praticare giochi di qualsivoglia genere sulle piazze e strade pubbliche o aperte al pubblico transito, compresi i marciapiedi e i portici, quando possono arrecare intralcio o disturbo, ovvero costituire pericolo per sé o per gli altri o procurare danni;

g)utilizzare gli impianti o le attrezzature destinate al gioco dei bambini, nei parchi o giardini pubblici, da parte di chi abbia superato il limite di 11 anni di età;

h)lanciare o collocare sui veicoli in sosta sul suolo pubblico volantini pubblicitari e simili nonché immetterli nelle cassette postali o lasciarli sotto le porte delle abitazioni;

i)compiere presso fontane pubbliche o comunque sul suolo pubblico operazioni di lavaggio;

j)lavarsi presso le fontanine pubbliche o farne altro uso improprio;

k)sedersi o sdraiarsi per terra nelle strade, nelle piazze, sui marciapiedi, recando intralcio e disturbo, ovvero ostruendo le soglie degli ingressi;

l)esporre merci di qualsivoglia genere sui marciapiedi o sulla sede stradale antistante gli esercizi commerciali;

m)spostare, manomettere, rompere o insudiciare i contenitori dei rifiuti;

n)ostruire i fossati e i canali della bonifica, nonché versarvi materiale solido o liquido;

o)impedire con veicoli o altro l’utilizzazione di strutture realizzate per consentire il superamento delle barriere architettoniche;

p)compiere, in luogo pubblico o in vista del pubblico, atti o esporre cose contrari alla nettezza o al pubblico decoro , o che possano recare molestia, disguido, raccapriccio o incomodo alle persone, o in ogni modo essere causa di pericoli od inconvenienti, nonché soddisfare alle esigenze corporali fuori dai luoghi a ciò destinati;

q)accendere fuochi o gettare oggetti accesi nelle strade e nei luoghi di passaggio pubblico;

r)sparare mortaretti o altri simili apparecchi;

s)chiedere offerte sugli incroci, lungo le strade, presso le abitazioni ed i negozi, salvo che non sussista precisa autorizzazione rilasciata dall’autorità comunale;

t)sversamenti sulla pubblica strada e più in generale sulle aree pubbliche di impianti di condizionamento ad uso pubblico o privato;

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u)installare motori di impianti di condizionamento affissi su pareti prospicienti pubbliche vie o piazze in assenza di apposito permesso a costruire che tenga conto degli aspetti ambientali e paesaggistici.

2.Ferme restando eventuali sanzioni penali:

a)l’inosservanza dei divieti di cui alle lettere a), b), c), n), è soggetta al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 300,00 oltre che con il ripristino dello stato dei luoghi a cura e spese del contravventore;

b)l’inosservanza dei divieti di cui alle lettere d), e), f), g), h), j), k), q), s), t), è soggetta al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 60,00.

c)l’inosservanza dei divieti di cui alle lettere i), l), m), o), p), r), è soggetta al pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria di € 150,00.

Art. 16. Rifiuti

1.A garanzia dell’igiene ed a tutela del decoro, i rifiuti domestici devono essere depositati all’interno dei contenitori all’uopo collocati dal servizio di igiene ambientale solo in idonei sacchi chiusi, richiudendo il contenitore dopo l’uso.

2.Il conferimento dei rifiuti secondo le modalità di cui al comma 1. deve avvenire nelle ore serali, e, comunque oltre le ore 20 e non oltre le ore 05 salvo diversa regolamentazione.

3.Qualora i contenitori di cui al comma 1. siano colmi, non è consentito collocare sacchetti che ne impediscano la corretta chiusura, né depositare sacchi all’esterno dei contenitori stessi.

4.In considerazione della elevata valenza sociale, economica ed ecologica, le frazioni di rifiuto per le quali è prevista la raccolta differenziata devono essere conferite nei contenitori a tal fine predisposti. Tali contenitori non devono, in alcun modo, essere utilizzati per il conferimento di materiali diversi da quelli per i quali sono stati predisposti.

5.I rifiuti costituiti da relitti di elettrodomestici e di mobili, da imballaggi o altri oggetti ingombranti, non devono, in alcun caso, essere depositati nei contenitori o presso di essi, né in altro luogo destinato al conferimento dei rifiuti domestici. Per il loro ritiro si provvederà ad informare telefonicamente la ditta concessionaria del servizio.

6.E’ vietato depositare nei contenitori per la raccolta dei rifiuti domestici residui di lavorazioni artigianali o industriali nonché rifiuti urbani pericolosi o rifiuti tossico-nocivi, che devono essere smaltiti in conformità a quanto disposto dalla legge.

7.E’ vietato depositare all’interno dei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani macerie provenienti da lavori edili. Le macerie devono essere, a cura di chi esegue i lavori, conferite direttamente alle discariche autorizzate utilizzando idonei mezzi di trasporto che ne evitino la caduta e la dispersione.

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8.E’ vietato ai proprietari e ai detentori a qualunque titolo di veicoli di parcheggiare i medesimi a fianco dei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, o comunque in posizione tale da rendere impossibile o malagevole il servizio di raccolta rifiuti.

9.L’inosservanza dei divieti di cui ai punti 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, salvo che il fatto non costituisca violazione penale, è punita con le sanzioni previste dagli articoli 50 e 51 bis del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n° 22 e successive modifiche ed integrazioni.

10.L’inosservanza del divieto di cui al punto 8 è punita con la sanzione prevista dall’articolo 158, commi 2 e 6, lettera n) del Codice della Strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n° 285 e successive modifiche ed integrazioni).

11.I condomini di nuova costruzione devono essere dotati di appositi spazi comuni per il deposito dei Rifiuti solidi urbani e per la raccolta differenziata.

SEZIONE II

DISPOSIZIONI PARTICOLARI DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE

Art. 17. Manutenzione delle facciate degli edifici

1.A salvaguardia del decoro e dell’immagine urbana i proprietari degli edifici le cui facciate prospettano su vie, corsi, piazze o comunque visibili dallo spazio pubblico, devono mantenere le stesse in buono stato di conservazione e hanno l’obbligo di procedere al rifacimento delle coloriture quando necessario.

2.Qualora si renda necessario, per il grave stato di abbandono e/o degrado delle facciate degli edifici di cui al comma 1., il Sindaco, con proprio provvedimento, su proposta motivata del competente ufficio tecnico comunale, ordina ai proprietari di procedere al ripristino delle facciate in conformità ai criteri dettati dagli stessi uffici.

3.L’inosservanza delle disposizioni di cui al punto 1 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00 e l’emissione dell’ordinanza di cui al punto 2.

Art. 18. Tende su facciate di edifici

1.E’ consentito l’uso di tende su facciate di edifici che prospettano su vie, corsi, piazze, o comunque visibili dallo spazio pubblico, a fronte di proposta progettuale unitaria interessante l’intera facciata preventivamente autorizzata alle condizioni previste dal vigente Regolamento della COSAP.

2.L’autorizzazione rilasciata, su richiesta dei proprietari o dell’amministrazione dello stabile, sentito l’ufficio tecnico comunale preposto.

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3.La collocazione di tende di cui al punto 1 e di quelle relative ad attività commerciali è disciplinata dall’apposito regolamento comunale.

4.L’inosservanza delle disposizioni di cui al comma 1 é punita con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00.

SEZIONE III

DISPOSIZIONI PARTICOLARI DI SALVAGUARDIA DEL VERDE

Art. 19. Divieti

1.Nei parchi e nei giardini pubblici, aperti o recintati, nonché nelle aiuole e nei viali alberati è vietato:

a)danneggiare la vegetazione e le strutture;

b)introdurre e/o circolare con veicoli (biciclette, ciclomotori, motocicli, autovetture con esclusione d quelle delle forze di Polizia, etc.);

c)calpestare le aiuole e i siti erbosi;

d)introdurre cani senza guinzaglio e museruola e lasciare sui viali i loro escrementi;

e)sporcare i viali e le aiuole;

f)schiamazzare o infastidire gli altri ospiti del parco ed assumere atteggiamenti contrari alle regole della buona educazione e della civile convivenza.

2.Le inosservanze ai divieti di cui al punto 1. sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00 e, ove occorra, con il ripristino a proprie spese di quanto danneggiato o imbrattato.

Art. 20. Disposizioni sul verde privato

1.In conformità a quanto stabilito dall’art. 29 del Codice della Strada, quando nei fondi o comunque nelle proprietà private, compresi condomini, situati in fregio od in prossimità di strade aperte al pubblico transito veicolare o pedonale, sono presenti alberi i cui rami si protendono sulla sede stradale, i proprietari hanno l’obbligo di provvedere alla costante

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regolarizzazione di fronde e di rami per modo che sia sempre evitata ogni situazione compromissiva della circolazione, tanto dei veicoli quanto dei pedoni e l’occultamento della segnaletica stradale.

2.Quando la presenza di alberi e/o siepi su fondi o comunque su proprietà private confinanti con strade aperte al pubblico transito che, in conseguenza della sinuosità delle strade stesse e della loro ridotta sezione, può compromettere la visibilità, i proprietari hanno l’obbligo di mantenere alberature e siepi in condizioni tali da non costituire mai pericolo o intralcio alla circolazione. In particolare devono opportunamente regolare le siepi e tagliare i rami degli alberi che si protendono sulla carreggiata stradale.

3.E’ fatto obbligo ai proprietari di rimuovere tempestivamente le ramaglie e quant’altro caduto sulla sede stradale e sui marciapiedi.

4.I proprietari privati di aree verdi confinanti con luoghi pubblici o da essi visibili, hanno l’obbligo di mantenerli in condizioni decorose. La disposizione vale anche per il verde condominiale.

5.L’inosservanza dei commi del presente articolo è punita con la sanzione prevista dall’articolo 29 del Codice della Strada.

SEZIONE IV

DELLA CIRCOLAZIONE

Art. 21. Circolazione stradale

1.La materia è compiutamente disciplinata dal decreto Legislativo 30 aprile 1992, n° 285 e successive modifiche ed integrazioni e dal Regolamento d’attuazione Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n° 495 e successive modifiche ed integrazioni.

SEZIONE V

Art. 22. Trasporto di strumenti da taglio

1.E’ vietato attraversare luoghi abitati con falci, coltelli o altri strumenti da taglio o comunque pericolosi non opportunamente protetti allo scopo di non costituire pericolo di danni ai passanti.

2.L’inosservanza del presente articolo è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 50,00 salvo che il fatto non costituisca sanzione penale.

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TITOLO III

MISURE CONTRO LE MALATTIE INFETTIVE E DIFFUSIONE DEGLI ANIMALI

Art. 23. Della custodia e circolazione degli animali incomodi e pericolosi

1.Valgono le disposizioni contenute nel del Regolamento Comunale d’Igiene e Sanità Pubblica.

2.L’inosservanza delle predette disposizioni è punibile con la sanzione prevista dallo stesso regolamento.

Art. 24. Misure per la lotta al randagismo

1.Valgono le disposizioni di cui alla legge 14 agosto 1991, n° 281 e della Legge Regionale in materia.

2.Le sanzioni previste sono quelle contenute nelle leggi di cui al punto 1. .-

TITOLO IV

DEI MESTIERI RUMOROSI ED INCOMODI

Art. 25. Definizione

1.Sono considerate attività rumorose ed incomode tutte quelle attività che richiedono l’impiego di macchine, motori o altri strumenti, anche normali che, con l’uso, recano molestia al vicinato.

2.Sono considerate, in ogni caso, “incomode”, le attività che producono odori, gas, vapori nauseanti o inquinanti.

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3.Per quanto attiene i limiti massimi dei livelli sonori si fa riferimento a quanto contenuto nel D.P.C.M. 14 novembre 1997, della Legge 447/95 e loro successive modifiche ed integrazioni.

4.L’inosservanza delle disposizioni di cui al punto 1 é punibile, salvo che il fatto non costituisca sanzione penale, con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00 .

Art. 26. Esercizio di arti e mestieri rumorosi

1.Salvo speciale concessione scritta, l’esercizio delle arti, industrie e mestieri che siano comunque causa di rumori o di disturbo è disciplinato come appresso:

IMPRESE EDILIZIE:

·dal 1° ottobre al 31 maggio: dalle ore sette alle ore quindici

·dal 1° giugno al 30 settembre: dalle ore sette alle ore quattordici (durante la prima ora del mattino i cantieri possono effettuare solo lavori con macchine non rumorose)

·dal 10 al 20 agosto e in tutti i giorni festivi vige il divieto assoluto di effettuazione di tali attività.

ATTIVITA’ ESTRATTIVE E LAVORAZIONE PIETRA:

·dal 1° ottobre al 31 maggio: dalle ore sette alle ore quindici

·dal 1° giugno al 30 settembre: dalle ore sette alle ore quattordici (durante la prima ora del mattino i cantieri possono effettuare solo lavori con macchine non rumorose)

· dal 10 al 20 agosto e in tutti i giorni festivi vige il divieto assoluto di effettuazione di tali attività.

LAVORI DI FALEGNAMERIA, LAVORAZIONE METALLI E SIMILI

·dal 1° ottobre al 31 maggio: dalle ore sette alle ore quindici

·dal 1° giugno al 30 settembre: dalle ore sette alle ore quattordici (durante la prima ora del mattino i cantieri possono effettuare solo lavori con macchine non rumorose)

·in tutti i giorni festivi vige il divieto assoluto di effettuazione di tali attività.

2.L’Autorità comunale può ordinare maggiore limitazione se i rumori o il disturbo possono riuscire molesti in altre ore.

3.I servizi tecnici municipali, su reclamo degli interessati o d’ufficio, accerteranno la natura dei rumori e promuoveranno gli ordini dell’Autorità comunale, perché l’esercenti l’industria

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e mestieri rumorosi provvedano ad eliminare i rumori stessi e per limitare l’orario dell’esercizio.

4.Nei casi di riconosciuta assoluta impossibilità della coesistenza degli esercizi di cui trattasi, con il rispetto dovuto alla quiete delle civili abitazioni, l’Autorità comunale può vietare in modo assoluto, l’esercizio dell’arte, dell’industria e dei mestieri rumorosi ed ordinare il trasloco degli esercizi o mestieri stessi.

5.Tutti coloro che, all’atto dell’approvazione del presente Regolamento, esercitino arti, mestieri, industrie che creino rumori percepibili all’esterno e nelle vicine abitazioni, debbono chiedere la relativa licenza entro il termine di mesi tre dalla data di approvazione ed apportare, sempre entro il termine di un anno, le modifiche che dovessero essere richieste. L’intensità dei rumori non potrà, comunque, superare il limite previsto dal D.P.C.M. 14 novembre 1997 e della Legge 447/95 in materia di inquinamento acustico.

6.Il termine di cui al punto 5. potrà essere prorogato a tempo maggiore, quando sia stato disposto il trasferimento dell’azienda in altra sede.

7.L’inosservanza delle disposizioni di cui al punto 1. é punita, salvo che il fatto non costituisca sanzione penale, con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00 .

8.L’inosservanza delle disposizioni di cui al comma 5. é punita, salvo che il fatto non costituisca sanzione penale, con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 250,00.

Art. 27. Autorizzazione

1.Chiunque intenda avviare un’attività rumorosa o altrimenti incomoda, dovrà inoltrare apposita domanda al Dirigente comunale competente, il quale, eventualmente sentita la AUSL e/o l’ARPA, potrà condizionare il rilascio dell’autorizzazione a particolari condizioni o non accoglierla.

2.Sull’autorizzazione dovranno essere descritti i macchinari da installare ed indicate le procedure di lavorazione, con l’avvertenza che, sia per l’introduzione dei macchinari nuovi, che, per variazioni al sistema di lavorazione, dovrà essere richiesta nuova autorizzazione.

3.L’inosservanza delle disposizioni di cui al punto 1 e 2, salvo che il fatto non costituisca sanzione penale, è punita con la sanzione amministrativa di € 250,00.

Art. 28. Feste danzanti e/o musicali all’aperto

1.Chiunque organizzi feste danzanti e/o feste musicali all’aperto dovrà inoltrare apposita domanda al Dirigente comunale competente salvo le ulteriori autorizzazioni previste da leggi e regolamenti.

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2.La diffusione della musica o la fonia degli strumenti di diffusione non potrà, in ogni modo, superare i decibel previsti dalle leggi vigenti in materia di inquinamento acustico.

3.Chiunque non osserva le disposizioni del presente articolo, salvo che il fatto non costituisca sanzione penale, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00.

Art. 29. Divieto di produrre rumori e suoni molesti

1.Sia nelle case di civile abitazione che nei pubblici esercizi, negozi e fabbriche, auto e motoveicoli è vietato:

- Produrre rumori, suoni, grida che possano arrecare disturbo al vicinato;

- Tenere cani che, specialmente di notte abbaiano con frequenza.

2.L’inosservanza delle disposizioni di cui al punto 1 é punita, salvo che il fatto non costituisca sanzione penale, con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00.

Art. 30. Locali di pubblico spettacolo

1.Fatte comunque salve in ogni caso gli ulteriori permessi e licenze necessarie nei locali di pubblico spettacolo, (sale da ballo, cinema, ritrovi, ecc.) i suoni debbono essere attivati in modo che non siano percepibili dall’esterno.

2.L’inosservanza delle disposizioni di cui al punto 1. é punita, salvo che il fatto non costituisce sanzione penale, con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00, quella di cui al punto 2 con le sanzioni previste dall’articolo 29.

Art. 31. Suono delle campane

1.Il suono delle campane è vietato dalle ore 24,00 alle ore 06,00.

2.È fatta eccezione per l’annuncio delle funzioni religiose e per le ricorrenze consuetudinarie ivi espressamente comprese di Pasqua e Natale.

3.L’inosservanza del presente articolo è punita, salvo che il fatto non costituisca sanzione penale, con la sanzione amministrativa pecuniaria di € 100,00.

TITOLO V

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NORME FINALI

Art. 32. Entrata in vigore

1.Il presente Regolamento entrerà in vigore il primo giorno del mese successivo all’ultimo giorno di pubblicazione.

2.Con l’entrata in vigore del presente Regolamento sono abrogate tutte le disposizioni dei precedenti regolamenti comunali in quanto contemplino le stesse materie nonché tutte le disposizioni con questo incompatibili.

3.Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente regolamento tutti i cittadini del territorio devono uniformarsi alle disposizioni, salvo espressa deroga da farsi, per un termine perentorio, dall’Autorità comunale.

4.Copia del presente regolamento è sempre visibile nell’ufficio di Segreteria nei giorni e nelle ore in cui è permesso al pubblico.