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Regolamento organizzazione modificato - Comune di Rosignano … · 1 comune di rosignano marittimo regolamento organizzazione uffici e servizi titolo i principi generali, organizzazione

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COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO

REGOLAMENTO ORGANIZZAZIONE UFFICI E SERVIZI

TITOLO I

PRINCIPI GENERALI, ORGANIZZAZIONE E SISTEMA GESTIONALE

Art. 1 Ambito di applicazione

1. Il presente regolamento disciplina l’ordinamento generale degli uffici e dei servizi dell’Ente, in

base a principi di autonomia, funzionalità ed economicità della gestione e secondo criteri di

professionalità e responsabilità degli organi ed operatori agenti, ai sensi dell’articolo 89, comma 1, del

decreto legislativo 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni, e dell’articolo 35 del decreto

legislativo 30/3/2001 n. 165 e successive modifiche ed integrazioni. Esso si applica ai rapporti di

lavoro subordinato a tempo indeterminato e a tempo determinato.

2. I criteri generali di riferimento di cui all’art. 42 comma 2 lettera a) D.Lgs. 267/2000 e successive

modifiche ed integrazioni sono determinati dallo Statuto dell’Ente.

3. Nell’ambito regolamentare di cui all’art. 1 sono ricomprese le disposizioni intese a:

a) attuare i principi e le disposizioni di legge vigenti in tema di gestione ed organizzazione della

pubblica amministrazione locale, laddove questi lo prevedano o lo consentano, anche ai sensi dell’art.

4 del D.Lgs. 165/2001 e successive modifiche ed integrazioni;

b) completare ed integrare, ove ritenuto opportuno o necessario, la normativa di fonte statale o

regionale, laddove questa risulti carente o parziale, nel rispetto dei limiti imposti all’espressione

dell’autonomo potere regolamentare attribuito alle autonomie locali;

c) disciplinare le materie riservate o rimesse all’autonomo potere regolamentare del Comune.

4. Nell’ambito dell’autonomia regolamentare dell’Ente, il sistema di relazioni sindacali costituisce

fattore essenziale per una valida organizzazione e gestione delle risorse umane. Il sistema delle

relazioni sindacali, nel rispetto dei distinti ruoli delle parti, è gestito con l’obiettivo di contemperare

l’esigenza di mantenere elevata l’efficienza dei servizi e la qualità dei medesimi, con l’interesse

reciproco al miglioramento delle condizioni di lavoro ed alla crescita professionale del personale. Allo

scopo, l’Ente assicura una adeguata calendarizzazione degli incontri, prevedendo anche tavoli tecnici

dedicati ad approfondimenti specifici.

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Art. 2 Principio di distinzione

1. Il presente regolamento è formulato nella compiuta osservanza del principio di distinzione tra

compiti politici di indirizzo e di controllo, riservati agli organi di governo dell’Amministrazione,

espressi con atti deliberativi e direttive, e compiti di gestione tecnica, amministrativa e contabile,

riservati al livello dirigenziale.

2. La specificità dei ruoli deve comunque prevedere momenti e luoghi di integrazione fra politica e

gestione, con un’azione continua di auditing e di revisione del funzionamento del sistema al fine di

correggerne e migliorarne sia l’efficienza che l’efficacia, anche mediante cambiamenti

nell’organizzazione e nell’utilizzo delle risorse, da adeguare di volta in volta agli obiettivi prefissati

dall’Ente.

3. Nei casi di carenza disciplinatoria delle competenze o d’incertezza interpretativa in ordine alla

distribuzione delle stesse, il principio di distinzione di cui al comma 1 costituisce criterio di

riferimento per l’individuazione delle competenze medesime, mediante apposita direttiva di Giunta,

acquisito il parere del Segretario generale.

4. Compete altresì alla Giunta, acquisito il parere del Segretario generale, dirimere eventuali

conflitti di competenza che si venissero a creare circa l’allocazione di specifiche attività e funzioni

non espressamente indicate nell' Allegato 2.

Art. 3 Principi di amministrazione

1. L’attività è informata a criteri di costante e preminente rispondenza dei provvedimenti e

comportamenti assunti all’interesse pubblico generale, nonché ai bisogni della comunità territoriale

amministrata e dell’utenza tutta, perseguendo il conseguimento di ottimizzati standard erogativi, sia in

termini di efficacia e speditezza dell’azione amministrativa, che di efficienza e/o economicità

dell’attività medesima, in puntuale attuazione dei principi costituzionali di imparzialità e di buon

andamento delle funzioni assolte.

2. L’Ente adotta ogni strumento idoneo ad assicurare il costante monitoraggio delle azioni intraprese

ed il controllo permanente e dinamico dell’attività assolta, in funzione del perseguimento degli

obiettivi di periodo e, in generale, delle finalità e degli scopi istituzionalmente attribuiti alle

autonomie locali o, comunque, a queste affidati.

Art. 4 Criteri di organizzazione

1. L’organizzazione , allo scopo di assicurare il conseguimento delle finalità di cui all’art. 3, è

costantemente ispirata ai criteri rinvenibili nell’art. 2, comma 1, del D.Lgs. 30/3/2001 n. 165, e

successive modifiche ed integrazioni, nonché nello Statuto .

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2. L’organizzazione si ispira al principio della valorizzazione dei lavoratori favorendo lo sviluppo

delle professionalità interne e il miglior apporto partecipativo dei singoli dipendenti e al puntuale e

pieno rispetto delle normative contrattuali vigenti nel tempo e deve tendere all'instaurazione di un

clima ambientale positivo, volto al miglioramento continuo delle condizioni di lavoro, delle relazioni

interpersonali e della qualità dei servizi erogati.

3. L’organizzazione favorisce il massimo collegamento delle diverse attività attraverso il dovere di

comunicazione sia interno che esterno anche mediante un sempre maggiore sviluppo di sistemi di

interconnessione e comunicazione informatici.

4. Il Comune di Rosignano Marittimo garantisce, nelle scelte di indirizzo organizzativo e gestionale,

nonché nella loro completa attuazione, pari opportunità fra uomini e donne per l’accesso al lavoro, il

trattamento giuridico ed economico, lo sviluppo professionale.

Art. 5 Struttura organizzativa

1. L’assetto organizzativo è articolato in Settori, quali strutture di massima dimensione, come definito

dall'Allegato 1.

2. I Settori sono affidati alla responsabilità gestionale ed al coordinamento operativo di professionalità

ascrivibili alla qualifica dirigenziale, previo incarico conferito dal Sindaco, che comporta – previa

assegnazione delle risorse necessarie - la diretta responsabilità dell’andamento e della gestione delle

persone e delle risorse economiche e strumentali afferenti il settore medesimo.

3.Ciascun Dirigente istituisce, in seno al Settore assegnato, Unità organizzative per la gestione di una

pluralità di funzioni in base ad associazioni di competenze adeguate all'assolvimento autonomo e

compiuto di una o più attività omogenee, e può conferire a personale direttivo incarichi dell’area delle

posizioni organizzative per la responsabilità delle Unità Organizzative predette, sulla base di esigenze

di svolgimento di funzioni complesse, caratterizzate da un elevato grado di autonomia gestionale e

organizzativa, applicando i criteri di graduazione economica stabiliti dalla Giunta .

4. Per motivate esigenze organizzative e/o per progetti specifici potranno essere istituite ulteriori

posizioni organizzative, di natura temporanea e di elevata complessità, alle quali può non

corrispondere la responsabilità di una Unità organizzativa.

Art. 6 Supporto Organi di Governo

1. Fermo restando l'assetto strutturale definito nei precedenti articoli, è istituita una Unità

organizzativa per lo svolgimento di funzioni di supporto all’azione degli organi di governo, ai sensi

dell’art. 90 del D.Lgs. 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni , di cui si avvalgono il

Sindaco e la Giunta per le funzioni loro attribuite, costituito da personale alle dirette dipendenze del

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Sindaco, che provvede a proporne l’individuazione, motivatamente, alla Giunta, sentito il Segretario

generale. La Giunta assegna il personale all’Unità organizzativa predetta nell’ambito della delibera

del PEG o del Piano triennale di fabbisogno del personale.

Detto personale è individuato tra:

a) personale alle dipendenze dell'Ente;

b) dipendenti di altre amministrazioni, collocati, su richiesta, in aspettativa senza assegni;

c) collaboratori da assumere con contratto di lavoro a tempo determinato, con le modalità indicate

dall’art. 122, comma 4. A detto personale, con provvedimento motivato della Giunta il trattamento

economico accessorio previsto dal contratto collettivo può essere sostituito da un unico emolumento

comprensivo dei compensi per lavoro straordinario, per la produttività collettiva e per la qualità della

prestazione individuale.

2. Il Responsabile dell’Unità organizzativa di supporto agli Organi di Governo assume l’incarico di

posizione organizzativa per lo svolgimento delle funzioni di cui all’Allegato 2

3. Sulla base della deliberazione della Giunta di cui al comma 1, il dirigente del settore Risorse

provvede all'impegno di spesa ed alla stipula del contratto, di cui dovrà comunque essere prevista la

risoluzione con lo scadere del mandato del Sindaco.

4. Nel caso di contratto a tempo determinato con emolumento unico sostitutivo del trattamento

accessorio, l'impegno di spesa potrà essere assunto solo a seguito del provvedimento motivato della

Giunta di cui al comma 1, lett. c).

Art. 6bis Corpo di Polizia municipale

1. Fermo restando l'assetto strutturale definito nei precedenti articoli, è istituito altresì il Corpo di

Polizia Municipale, dipendente funzionalmente dal Sindaco, il cui Responsabile, istruttore direttivo di

vigilanza di categoria D, assume con decreto sindacale l’incarico - in posizione organizzativa – di

Comandante.

2. Il Comandante del Corpo di Polizia Municipale, ai sensi della Legge n. 65/1986 e della legge

Regione Toscana n. 12/ 2006, dirige lo svolgimento delle attività di competenza del medesimo come

attribuite dalla legge e dal regolamento del Corpo, emana i relativi ordini e disposizioni organizzative

ed operative, attua gli indirizzi dati dal Sindaco ed è responsabile verso lo stesso dell'addestramento,

della disciplina e dell'impiego tecnico ed operativo del personale appartenente al Corpo assumendo

altresì per il personale assegnato il ruolo di datore di lavoro ex D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., garantito da

specifici ed autonomi poteri di spesa, e di responsabile della struttura ai sensi dell’art. 55bis, comma 1

del D.Lgs. 165/2001 e s.m.i. La funzione di Comandante è incompatibile con lo svolgimento di altre

funzioni o incarichi all'interno dell'ente di appartenenza.

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3. Spettano al Dirigente dei Servizi Finanziari le attività amministrative riconducibili alla presidenza

delle commissioni di gara e di concorso, alla responsabilità delle procedure d'appalto, alla stipulazione

dei contratti, agli atti di gestione finanziaria, nonché l’assunzione di provvedimenti finali, ad

eccezione di quelli attribuiti per legge al Comandante o allo stesso affidati nell'ambito dell’esercizio

delle proprie prerogative datoriali o strettamente connessi ai procedimenti amministrativi afferenti alle

competenze in materia di Polizia Locale.

Sono proprie del Comandante le competenze amministrative e gestionali previste dal precedente

comma 2, fatte salve fattispecie di conflitto di interessi per le quali provvede il Dirigente dei servizi

finanziari.

Lo stesso Dirigente dei Servizi Finanziari è il referente per il responsabile anticorruzione dell’ente

nell’ambito delle attività esperite dal Corpo ed a tal fine, sentito il Comandante, adotta i conseguenti

atti. Lo stesso è responsabile della sottoscrizione dei pareri, ex art. 49 del D.Lgs. 267/2000, afferenti

alle deliberazioni consiliari e di giunta in materia di polizia municipale, unitamente alla gestione delle

fattispecie contrattuali e normative relative alla presenza in servizio del Comandante.

4. Nel caso di assenza temporanea il Comandante è sostituito da un Vicecomandante, nominato dal

Sindaco tra gli istruttori direttivi di vigilanza di cat. D con il medesimo provvedimento di nomina del

Comandante stesso. Al Vicecomandante sono attribuite a pieno titolo le competenze del titolare del

Comando.

Art. 6ter Funzionario Responsabile del Tributo

1. Le competenze del Funzionario Responsabile del Tributo sono disciplinate dalla legge, dai

regolamenti comunali in materia tributaria e di gestione delle entrate.

2. Il Funzionario Responsabile del Tributo è individuato nel dipendente responsabile dell’U.O.

Gestione Entrate o comunque di struttura organizzativa competente in materia tributaria, dotato di

posizione organizzativa o alta professionalità o di incarico di alta specializzazione ex art. 110 del

T.U.E.L.

3. In caso di assenza di predetto dipendente le relative funzioni e competenze sono attribuite al

dirigente della struttura organizzativa competente per materia.

4. Le competenze in materia di reclamo e mediazione sono attribuite e disciplinate dal vigente

regolamento generale delle entrate.

Art. 7 Coordinamento dei Settori

1. I Settori sono coordinati dal Segretario generale anche tramite la Conferenza Dirigenti presieduta

dal Segretario generale stesso, per il conseguimento di obiettivi gestionali unitari e/o comuni,

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comportanti l'assolvimento di compiti, finali o strumentali, tra loro omogenei o in rapporto di

connessione, ovvero per il conseguimento di specifici obiettivi.

Art. 8 Principio di complessività

1. La dotazione organica dell’Ente applica il principio di complessività di cui all’art.2, comma 1, e

all’art. 6, comma 1, del D.Lgs. 30/3/2001 n. 165, e successive modifiche ed integrazioni, inteso quale

espressione della unicità del contingente di personale distinto esclusivamente per singola categoria in

rapporto alla complessiva struttura organizzativa dell’Ente, unitamente al principio di flessibilità di

cui all’articolo successivo .

Art. 9 Principio di flessibilità

1. La dotazione organica, contenitore unico di posizioni funzionali, si qualifica quale strumento

gestionale in grado di garantire flessibilità all’organizzazione e all’impiego delle risorse umane, in

attuazione dei principi contenuti nell’art. 2 del D.Lgs. 30/3/2001 n.165 e successive modifiche ed

integrazioni.

Art. 10 Dotazione organica e sue modifiche

1. Si intende per: a) dotazione organica: in attuazione del principio di complessività, un assetto globale ed unico di

posizioni funzionali con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, distinto per

categoria e comprensivo dei posti vacanti;

b) fabbisogno di personale: il personale con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e

determinato, suddiviso per categoria;

2. La Giunta, con proprio atto di organizzazione assunto ai sensi dell’art. 2, comma 1, e dell’art. 6 del

D.Lgs.30/03/2001 n. 165, determina la dotazione organica complessiva e la articola fra i Settori;

3. La distribuzione del personale ai Settori potrà essere variata in sede di approvazione del PEG e del

Piano triennale del fabbisogno di personale.

4. In sede di prima applicazione del presente Regolamento, l’articolazione della dotazione organica

fra i Settori corrisponde a quella prevista dall’Allegato 3.

Art. 11 Ricognizione dei fabbisogni di personale

1. L’Ente procede, attraverso il Settore Risorse, alla ricognizione dei fabbisogni di personale

attraverso il documento di programmazione triennale e i suoi aggiornamenti. Detti documenti sono

elaborati su proposta dei Dirigenti, che individuano i profili professionali necessari e l’eventuale

personale in esubero.

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Art. 12 Revisione dei procedimenti amministrativi

1. Ciascun Dirigente procede periodicamente, nell’ambito del Settore di assegnazione, alla revisione

dei procedimenti amministrativi, anche sulla base di risultanze di analisi organizzative, allo scopo di

cogliere ogni possibile criticità, diseconomia, irrazionalità o, comunque, disfunzione nell’ambito dei

processi erogativi rivolti sia all’esterno che all’interno dell’Ente, al fine di individuare i margini di

miglioramento operativo adottabili.

Per revisione dei procedimenti amministrativi si intende tutto quanto compreso nelle fasi

endoprocedimentali interne, nell’ambito delle quali possono e debbono essere in ogni momento

individuate – da parte dei dirigenti – semplificazioni e razionalizzazioni.

2. La Giunta può assegnare periodicamente a ciascun Settore o alla Conferenza Dirigenti il predetto

obiettivo.

Art. 13 Sistema gestionale

1. L’assegnazione delle risorse umane, con le rispettive mansioni, alle Unità organizzative interne ai

Settori, nonché la mobilità interna al proprio Settore, sono attuate dal Dirigente d’intesa con i

responsabili di Unità Organizzativa.

2. L'assegnazione avviene secondo il criterio della flessibilità organizzativa e gestionale in attuazione

dei principi dell’art. 2, comma 1, D.Lgs. 30/3/2002 n. 165 e successive modificazioni ed integrazioni,

in funzione dell’assetto organizzativo più idoneo al conseguimento degli obiettivi di periodo attribuiti

ai Dirigenti. Essa è compiuta in modo dinamico, potendo subire gli assestamenti e le modificazioni

necessari per assicurare la costante rispondenza della dotazione effettiva di personale alle esigenze

organizzative, gestionali e funzionali dell’apparato amministrativo.

Art. 14 Distribuzione del personale ai Settori

1. Le assegnazioni e variazioni delle risorse umane assegnate dalla Giunta ai Settori sono effettuate di

norma in sede di approvazione del Piano esecutivo di gestione o di ricognizione dei fabbisogni di

personale effettuata ai sensi dell’art 11.

2. Nel corso della gestione, eventuali trasferimenti e/o nuove assegnazioni di personale possono

comportare interventi integrativi o modificativi del Piano esecutivo di gestione.

Art. 15 Profili professionali

1. I profili professionali indicati nell’Allegato 3 “Organigramma” sono rappresentativi di

caratterizzazioni professionali di massima, afferenti alle principali attività dell’Ente.

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Art. 16 Determinazione dei profili professionali

1. La definizione e/o modifica dei profili professionali è compiuta dal Dirigente del Settore Risorse,

su proposta dei Dirigenti interessati, con riferimento all’Allegato A del CCNL del 31.3.1999.

2. I profili professionali descrivono il contenuto professionale delle attribuzioni proprie della

categoria. Il Dirigente identifica i profili professionali non individuati nell’Allegato A o aventi

contenuto professionale diverso rispetto ad essi utilizzando, in via analogica, i contenuti delle

mansioni dei profili indicati a titolo esemplificativo nell’Allegato A stesso.

Art. 17 Mansioni

1. Le attribuzioni generali afferenti a ciascun profilo professionale sono desunte e conformi a quanto

previsto dai contratti collettivi di lavoro. Il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è

stato assunto o alle mansioni considerate equivalenti.

Art. 18 Competenza organizzativa e gestionale

1. L’assunzione degli atti di organizzazione e di gestione delle risorse umane, quali indicati, con

enunciazione non esaustiva, nei successivi commi 2 e 3, rientra nella competenza della dirigenza in

coerenza con gli indirizzi generali definiti dalla Giunta .

2. Costituiscono attività di organizzazione delle risorse umane e competono al Dirigente del Settore

Risorse:

a) i trasferimenti di personale per mobilità interna;

b) i trasferimenti di personale per mobilità esterna;

c) la definizione e modifica dei profili professionali, su proposta dei Dirigenti interessati;

d) la formazione e l’aggiornamento del personale, attuate ai sensi degli articoli 29 e 30;

e) le fasi del procedimento che precedono la stipula dei contratti di lavoro, la sottoscrizione dei

medesimi; l’individuazione dei requisiti professionali, delle prove e degli eventuali titoli da

inserire nei bandi dovrà avvenire con l’apporto dei dirigenti interessati;

f) la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part – time e viceversa, sulla base di

quanto indicato dal dirigente di Settore e nel rispetto della normativa vigente;

g) la nomina delle commissioni di concorso/selezione, sulla base dei criteri indicati nell’art. 138;

nel caso in cui il Dirigente del settore di assegnazione coincida con il Dirigente del settore

Risorse, la nomina è disposta dal Segretario generale, cui compete altresì l’adozione di

provvedimenti di approvazione delle risultanze di concorsi/selezioni qualora la presidenza

delle commissioni coincida con il Dirigente del settore Risorse;

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h) la nomina delle commissioni selezionatrici per la mobilità esterna; nel caso in cui il Dirigente

del settore di assegnazione coincida con il Dirigente del settore Risorse, la nomina è disposta

dal Segretario generale, cui compete altresì l’adozione di provvedimenti di approvazione delle

risultanze di mobilità esterna qualora la presidenza delle relative commissioni selezionatrici

coincida con il Dirigente del settore Risorse;.

i) autorizzazione all’esercizio di incarichi esterni a dipendenti con rapporto a tempo pieno o con

prestazione lavorativa superiore al 50% di quella a tempo pieno, ai sensi dell’art. 75.

3. Costituiscono attività di gestione delle risorse umane e competono ai singoli Dirigenti:

a) l’assegnazione del personale alle Unità organizzative del Settore, le attribuzioni di competenza

e la modificazione o integrazione delle stesse;

b) la valutazione e la graduazione delle posizioni di responsabilità del personale;

c) la valutazione dei livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni lavorative rese dal

personale;

d) l’attribuzione degli strumenti di premialità del merito e delle professionalità di cui all’art. 20

del D.Lgs. 150/2009;

e) l’applicazione degli altri istituti giuridici ed economici del personale, quali disciplinati dalla

legge, dai regolamenti e dalla contrattazione collettiva, ivi compresa la collocazione dei

dipendenti in aspettativa non retribuita, ai sensi dell’art. 28, e il parere preventivo per

l’eventuale autorizzazione, da parte del Dirigente del settore Risorse, allo svolgimento di

incarichi esterni da parte di soggetti terzi;

f) l’attivazione dei procedimenti disciplinari, nonché l’adozione delle conseguenti sanzioni,

secondo la disciplina di legge e contrattuale collettiva.

4. Gli atti di gestione del personale assunti dai singoli dirigenti sono trasmessi all’Ufficio Personale.

Art. 19 Delegazione trattante di parte pubblica

1. La delegazione trattante di parte pubblica è nominata dalla Giunta e composta dal Segretario

generale, che la presiede, dal Dirigente del Settore Risorse e da un massimo di due Dirigenti proposti

dalla Conferenza Dirigenti. In mancanza di accordo in merito, l’individuazione è effettuata dalla

Giunta su proposta del Segretario generale.

2. Alla delegazione così costituita potrà partecipare, in qualsiasi momento, il Sindaco o suo delegato, e

la medesima potrà coinvolgere di volta in volta singoli Dirigenti che non ne fanno parte e/o

professionalità tecniche in relazione alla discussione di problematiche specifiche.

3. Fanno capo alla Presidenza della delegazione trattante le altre attività inerenti le relazioni sindacali,

che sono svolte con il supporto tecnico dell’Ufficio Personale.

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Art. 20 Ufficio per i procedimenti disciplinari

1. L’Ufficio per i Procedimenti Disciplinari (U.P.D.) è costituito e nominato dal Sindaco ed è

composto dal Segretario generale, che lo presiede, e da due membri effettivi e due supplenti della

Conferenza dei Dirigenti.

2. La designazione comporta l’obbligatorietà della funzione.

3. Nel caso in cui il procedimento sia stato avviato da uno dei componenti l’Ufficio, o che lo

riguardi, questi si astiene dalla funzione e viene sostituito da un membro supplente.

4. L’Ufficio è competente alla gestione integrale dell’istruttoria del procedimento disciplinare, ivi

compresa la contestazione dell’addebito, per le infrazioni di cui all’art. 55-bis del D.Lgs. 165/2001.

5. L’Ufficio per i procedimenti disciplinari è competente altresì per le infrazioni di maggiore gravità

compiute dalla Dirigenza (fatti colpiti con sanzioni più gravi di quelle pecuniarie). Per le infrazioni

di minor gravità compiute dalla Dirigenza (fatti per i quali è prevista la sanzione pecuniaria) il

soggetto che contesta ed applica la sanzione è il Segretario generale.

Art.21 Mobilità interna

1. Gli atti di mobilità competono:

- al Dirigente , quando la mobilità avviene all’interno del Settore;

- al Segretario generale, quando la mobilità è intersettoriale;

- al Sindaco, quando si tratta di assegnazione all’Unità organizzativa di supporto agli organi di

governo.

2. E’ possibile la mobilità congiunta tra dipendenti appartenenti a settori diversi, aventi la stessa

categoria e profilo professionale. A tale mobilità può partecipare anche il personale dell’Ufficio di

supporto al Segretario generale.

Per la mobilità congiunta è necessario l’accordo dei Dirigenti/Segretario generale interessati, sulla

fattibilità, modalità e tempi di attuazione della medesima.

3. In caso di posti vacanti, come indicati nell’atto di individuazione del fabbisogno triennale di

personale, prima dell’assegnazione nei medesimi del personale di nuova assunzione, si dà corso alle

procedure di mobilità a richiesta dei dipendenti, secondo le seguenti modalità:

a) categorie fino alla C compresa:

L’Amministrazione informa i dipendenti e la RSU dei posti per i quali è prevista la copertura,

fissando il termine per la presentazione delle istanze di mobilità volontaria nell’ambito della

stessa categoria e profilo professionale. Qualora le istanze superino i posti disponibili, sarà stilata

una graduatoria secondo i seguenti criteri: dipendenti con maggiore anzianità di servizio di ruolo

nel Comune di Rosignano nella categoria e profilo professionale medesimi e, in caso di ulteriore

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parità, con maggiore anzianità di servizio di ruolo in qualsiasi categoria e profilo professionale,

sempre nel Comune di Rosignano.

Per i profili professionali di istruttore insegnante scuola dell’infanzia/educatore asilo

nido/sostegno, istruttore capocuoco, tecnico delle comunicazioni, istruttore tecnico, istruttore

geometra, istruttore assistente edile, istruttore programmatore e istruttore tecnico-contabile, si

potrà dare corso alla mobilità purché gli interessati siano in possesso dello stesso titolo di studio

richiesto per l’accesso dall’esterno.

Non si dà corso ai trasferimenti prima dell’immissione in servizio del personale di nuova assunzione.

b) categoria D

Per la categoria D valgono le modalità indicate per le categorie di cui al punto a) relativamente alla

pubblicizzazione e selezione delle istanze.

Per i profili professionali di funzionario tecnico, funzionario tecnico ingegnere, funzionario tecnico

ambientale, funzionario tecnico-contabile, funzionario informatico, funzionario comandante,

funzionario direttore museo, geologo, agronomo, istruttore direttivo assistente sociale, istruttore

direttivo insegnante scuola dell’infanzia/educatore asilo nido/sostegno, archivista, istruttore direttivo

architetto, istruttore direttivo tecnico, istruttore direttivo informatico, istruttore direttivo tecnico

ambientale esperto rifiuti discarica, si potrà dare corso alla mobilità purché gli interessati siano in

possesso dello stesso titolo di studio e requisiti speciali richiesti per l’accesso dall’esterno + due anni

di anzianità – maturata nel comparto – nella stessa categoria.

Non si dà corso ai trasferimenti prima dell’immissione in servizio del personale di nuova assunzione.

4. Il personale riconosciuto permanentemente inidoneo allo svolgimento delle mansioni del proprio

profilo professionale, ha diritto assoluto di precedenza al trasferimento in posti disponibili di pari

categoria o, in subordine, all’inquadramento in posti disponibili di categoria inferiore.

Il trasferimento o il reinquadramento in posti che prevedono mansioni compatibili con lo stato di salute

del dipendente comportano comunque la valutazione della idoneità, previa, se necessaria, partecipazione

a forme di riconversione professionale.

Nel caso non esistano, nella dotazione organica, posti vacanti, detto personale sarà collocato in

sovrannumero, nei limiti della compatibilità normativa e finanziaria.

5. In caso di riconoscimento di inidoneità temporanea si procede come segue:

- il Dirigente, qualora vi siano, nel proprio settore, posti vacanti, assegna temporaneamente

detto personale in uno di tali posti e, in caso di assenza degli stessi, affida al medesimo

mansioni compatibili con lo stato di salute certificatogli;

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- qualora non vi siano, nel settore di appartenenza, posti vacanti e dalla certificazione sanitaria

risulti una inidoneità superiore ad un anno, oppure si verifichino proroghe di inidoneità

temporanea che, unite ai tempi precedenti, comportino periodi superiori all’anno, il

Segretario generale può assegnare temporaneamente detto personale ad altro settore.

6. In caso di esuberi riscontrati a seguito di riorganizzazione del lavoro e/o di semplificazione e

snellimento di procedure, si procede alla riassegnazione d’ufficio del personale nei settori che

presentino maggiore necessità, nel rispetto dei seguenti criteri:

- l’Amministrazione avvisa i dipendenti interessati al fine di acquisire eventuali istanze per il

trasferimento volontario nei settori predeterminati: nel caso di richieste pari ai posti da trasferire,

consegue l’accoglimento d’ufficio; nel caso di più domande si procede mediante graduatoria

secondo titoli di anzianità di servizio, di studio e professionali, da graduare in sede di

concertazione;

- ove manchino disponibilità volontarie al trasferimento sarà proceduto d’ufficio sulla base di

graduatorie del personale suscettibile di trasferimento secondo il criterio della minore anzianità

nell’ente e dei titoli di studio e professionali, da graduare in sede di concertazione;

- nel caso che il trasferimento implichi anche la modifica della figura professionale, si procederà con

modalità da definire in sede di concertazione.

Art. 22 Mobilità esterna

1. L'amministrazione utilizza l'istituto della mobilità esterna – su domanda - mediante passaggio

diretto di personale tra le amministrazioni di cui all’art. 1 comma 2 del D.Lgs. 165/2001, nei seguenti

casi:

a) quando vi è domanda congiunta (in entrata e in uscita);

b) per la copertura di posti vacanti, prioritariamente alla indizione delle relative procedure

concorsuali, ai sensi degli artt. 30 e 34-bis del D.Lgs. n. 165/2001.

2. Per la copertura di posti vacanti di cui all’art. 30 del D.Lgs. 165/2001, si procede mediante

indizione di bando di mobilità con le modalità esplicitate nell’art. 23 del presente Regolamento.

3. Al fine di addivenire alla scelta dei lavoratori da assumere, si procede ad una selezione per

curriculum e colloquio/prova attitudinale.

Il colloquio/prova attitudinale è effettuato anche qualora vi sia una sola domanda di trasferimento per

la professionalità richiesta.

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4. L’amministrazione, con l’avviso, indica la data di convocazione al colloquio/prova attitudinale,

riservandosi comunque la verifica dell’ammissibilità dei concorrenti e facendo salva la possibilità di

disporre l’esclusione dalla selezione, indicandone i relativi motivi.

5. Preposta alla selezione è una commissione, nominata dal dirigente del settore Risorse e composta:

- dal Dirigente del settore di assegnazione, con funzioni di Presidente;

- da due membri esperti, designati dal Presidente tra i dipendenti dell’Ente, di cui almeno uno

appartenente ad un settore diverso da quello di assegnazione, di qualifica non inferiore a quella

del posto messo a selezione. Qualora, in relazione alle caratteristiche professionali del posto da

ricoprire con mobilità esterna, non siano presenti tra i dipendenti dell’Ente professionalità

adeguate, i membri esperti saranno reperiti all’esterno. Per il compenso dei medesimi si fa

riferimento al successivo articolo 132.

6. Nel caso di posto vacante di Dirigente, la Commissione è composta dal Segretario generale, con

funzioni di Presidente, e da due membri esperti, di cui almeno uno esterno, in possesso di

professionalità attinente al posto da coprire. Nel caso in cui i due membri esperti siano dipendenti del

comparto, debbono ricoprire un ruolo dirigenziale.

7. Assume funzioni di segretario un dipendente dell’Ufficio Personale.

8. Di ogni seduta della Commissione e dell’esito della procedura selettiva è redatto apposito verbale,

che il Presidente trasmette all’Ufficio Personale per gli adempimenti conseguenti.

Art. 23 Bando di mobilità esterna

1. Il bando di mobilità esterna, predisposto dall’Ufficio Personale, deve contenere i seguenti elementi:

a) la categoria ed il profilo professionale del posto che si va a ricoprire (il profilo

professionale viene individuato con una comparazione di tipo sostanziale e non

nominale;

b) il settore di assegnazione;

c) gli eventuali requisiti specifici ed essenziali richiesti per il posto messo a selezione;

d) le modalità di presentazione delle domande;

e) i criteri di valutazione dei curricula, che debbono comunque tener conto della

professionalità attinente al posto da ricoprire, della preparazione complessiva del

candidato e della sua situazione familiare;

f) i criteri di valutazione del colloquio/prova attitudinale, secondo i seguenti elementi

minimi: preparazione professionale specifica, grado di autonomia nell’esecuzione del

lavoro, conoscenza di tecniche e/o di procedure predeterminate necessarie

14

all’esecuzione del lavoro, capacità di individuare soluzioni innovative rispetto

all’attività svolta.

2. Ai sensi del D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), i

dati personali dei candidati sono raccolti e trattati per le sole finalità del procedimento di mobilità cui

si riferiscono.

3. Del bando di mobilità viene data informazione mediante pubblicazione, per la durata di gg. 45:

a) all’Albo Pretorio e sul sito Internet dell’Ente;

b) ai Comuni della provincia di Livorno ed ai Comuni capoluogo di Provincia della

Toscana.

4. Nel caso si proceda tramite mobilità per interscambio o compensazione di cui all’art. 22 c. 1 lett. a),

trattandosi di contestuale copertura dei posti, non trovano applicazione le modalità selettive di cui

sopra, ferma restando la necessità di parere positivo del dirigente interessato. Al fine di accertare

comunque che non vi siano controinteressati al passaggio, nel rispetto dei principi di imparzialità e

trasparenza di cui all’art. 30, comma 1, D.Lgs. n. 165/2001, il settore Risorse e controllo attiverà un

interpello interno finalizzato a verificare l’eventuale contestuale interesse alla mobilità di altri

dipendenti. Nel caso in cui i dipendenti interessati alla mobilità per interscambio siano superiori alla

necessità, sarà utilizzato il criterio della differenza tra la distanza chilometrica dal Comune di

residenza anagrafica rispetto all’attuale posto di lavoro, e la stessa rispetto al nuovo posto di lavoro,

riconoscendo, dunque, preferenza, al dipendente che beneficia di un maggior avvicinamento alla sede

di residenza anagrafica. In caso di equivalenza si applica il sorteggio.

5. Gli atti di consenso sono trasmessi al settore Risorse, per gli adempimenti conseguenti.

Art. 24 Mobilità verso l’esterno

1. Competono alla Giunta:

- il consenso a trasferimenti da e presso altre Amministrazioni dei Dirigenti;

- le determinazioni relative ad eccedenze di personale e mobilità collettiva, compreso il

passaggio di dipendenti ad altri soggetti pubblici o privati per il trasferimento o conferimento

di attività e funzioni.

2. La Giunta valuta altresì il caso specifico qualora non sia assicurata la contestuale copertura del/dei

posto/i che si renderà/renderanno vacante/i.

Art. 25 Orario di lavoro

1. L’orario di lavoro è funzionale a garantire l’ottimale fruizione dei servizi da parte dei cittadini e

l’orientamento dei servizi alle esigenze dell’utenza esterna ed interna, a consentire una gestione dei

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servizi economica e funzionale e a favorire un impiego utile dei dipendenti in situazioni di svantaggio

personale.

2. Competenti a determinare l’orario di servizio e la sua articolazione, sia a tempo pieno che part time

sono i Dirigenti nel rispetto dei criteri generali e delle direttive fissati dalla Giunta, nel rispetto delle

esigenze dell’utenza e di funzionalità degli uffici.

Art. 26 Personale a tempo parziale

1. La trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale può essere concessa dal

dirigente del Settore di assegnazione entro sessanta giorni dalla domanda, nella quale è indicata

l’eventuale attività di lavoro subordinato o autonomo che il dipendente intende svolgere. Il Dirigente,

entro il predetto termine, nega la trasformazione del rapporto nel caso in cui l’attività lavorativa di

lavoro autonomo o subordinato comporti un conflitto di interessi con la specifica attività di servizio

svolta dal dipendente, ovvero nel caso in cui la trasformazione comporti, in relazione alle mansioni o

al ruolo ricoperto dal dipendente, pregiudizio alla funzionalità del Settore di appartenenza. La

trasformazione non può essere comunque concessa qualora l’attività lavorativa di lavoro subordinato

debba intercorrere con una amministrazione pubblica. Il dipendente è tenuto, inoltre, a comunicare,

entro quindici giorni, al dirigente del Settore di riferimento, l’eventuale successivo inizio o la

variazione dell’attività lavorativa.

2. Qualora la richiesta di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time provenga

da un Dirigente, il Sindaco ne valuterà caso per caso la compatibilità in relazione alle funzioni

assegnate ed ai programmi da realizzare, con la possibilità di negare la trasformazione.

3. Per il personale direttivo incaricato di posizione organizzativa e per i Dirigenti, la trasformazione

del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time comporta la rinuncia all’incarico e la destinazione,

per il Dirigente, a funzioni di consulenza, studio, ricerca, con conseguente riduzione della retribuzione

di posizione.

4. Nel caso di accesso al part-time con rinuncia all’incarico, durante il biennio alla cui scadenza il

dipendente ha diritto di tornare a tempo pieno, l’incarico può essere conferito dal Dirigente di

riferimento ad altro dipendente in possesso dei requisiti e delle conoscenze necessarie. Se trattasi di

Dirigente, provvede il Sindaco con incarico ad interim, con il principio di rotazione di cui all’art. 48

comma 1 o, in alternativa, in relazione alla durata della richiesta iniziale di part – time da parte del

Dirigente, mediante contratto a tempo determinato ex art. 110 D.Lgs. 267/2000 di cui all’art. 40.

5. Il personale di cui ai commi precedenti che, alla data di entrata in vigore del presente regolamento,

avesse già instaurato un rapporto part-time derivante dalla trasformazione di un rapporto a tempo

pieno non rientrante nelle tipologie che consentono il mantenimento dell’incarico di responsabilità,

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dovrà dichiarare se intende mantenere la responsabilità rinunciando al rapporto part-time o se intende

mantenere il rapporto part-time rinunciando alla responsabilità.

Art. 27 Personale a tempo parziale: attività non consentite

(Abrogato a seguito dell’adozione del Regolamento per la disciplina degli incarichi extra istituzionali

del personale dell’Ente, approvato con deliberazione Giunta comunale n. 14 del 23.1.2014, come

modificata dalla deliberazione Giunta comunale n. 241 del 2.10.2014)

Art. 28 Aspettativa non retribuita

1. Il dipendente a tempo indeterminato può essere collocato, compatibilmente con le esigenze

organizzative o di servizio, in aspettativa non retribuita e senza decorrenza dell’anzianità, per la durata

complessiva e con le modalità indicate nella contrattazione nazionale.

2. La relativa istanza è inoltrata dal dipendente interessato al Settore Risorse, il quale comunica allo

stesso la collocazione in aspettativa in seguito a rilascio di nulla osta scritto del Dirigente del Settore

cui il dipendente medesimo risulta assegnato.

3. L’eventuale diniego del nulla osta deve essere scritto, accompagnato da idonea motivazione

evidenziante le ragioni di ordine organizzativo, gestionale, funzionale ed erogativo che impediscono

l’accoglimento dell’istanza.

4. L’istanza di collocamento in aspettativa senza assegni deve essere motivata e corredata, ove

richiesto dall’Ente, da adeguata documentazione a comprova delle esigenze personali rappresentate; la

relativa pratica deve essere trattata in modo da garantire il maggior grado di riservatezza possibile, a

tutela della sfera privata dell’istante.

5. La collocazione in aspettativa può essere revocata, in qualsiasi momento e con congruo preavviso,

comunque non inferiore a giorni dieci, qualora sopravvengano imprevedibili ragioni di servizio, tali

da comportare l’esigenza o la rilevante opportunità di riacquisire il dipendente al servizio attivo. La

revoca è assunta dal Dirigente del settore Risorse, previa richiesta del Dirigente cui l’interessato

risulta assegnato.

6. Durante il periodo di aspettativa, il rapporto di lavoro tra il l’interessato e l’Ente resta affievolito e

non produce alcun effetto giuridico ed economico, neppure ai fini previdenziali, dell’anzianità di

servizio e del trattamento di fine rapporto, fatto salvo il diritto del dipendente alla conservazione del

posto ed il dovere di esclusività del rapporto con l’Ente. La relativa posizione funzionale può essere

transitoriamente coperta a tempo determinato.

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7. Al termine del periodo di aspettativa, il Dirigente del settore di riferimento ha facoltà di adibire il

dipendente a mansioni differenti da quelle esercitate all’atto della collocazione in aspettativa,

nell’ambito delle funzioni afferenti alla categoria di appartenenza.

8. Il dipendente collocato in aspettativa può, in qualsiasi momento, riassumere servizio attivo, previo

adeguato preavviso.

9. Le norme previste dal presente articolo valgono, per quanto compatibili, anche per il personale

dirigenziale In tale caso l’istanza va presentata al Sindaco.

Art. 29 Compiti di formazione e di aggiornamento delle risorse umane

1. Nell’ambito dell’attività di organizzazione e gestione delle risorse umane, costituisce compito

primario dell’Ente provvedere ad un adeguato arricchimento professionale del personale e tutelare,

attraverso idonei momenti di mantenimento, il patrimonio professionale acquisito dal personale

stesso, anche in funzione dello sviluppo professionale.

2. La formazione e l’aggiornamento del personale sono funzionali allo sviluppo, alla costruzione ed

alla conservazione di livelli di professionalità adeguati alle esigenze organizzative, gestionali,

funzionali ed erogative dell’Ente, nonché al miglior conseguimento delle finalità proprie dello stesso.

Art. 30 Programma di formazione e di aggiornamento del personale

1. La Giunta approva il Programma annuale o pluriennale di formazione e aggiornamento del

personale predisposto dal Settore Risorse sulla base delle esigenze funzionali evidenziate dai Dirigenti

e dal Segretario generale.

2. Il Dirigente Settore Risorse cui è assegnata la gestione della formazione, è tenuto, nel dare

attuazione al programma predetto e nei limiti delle risorse assegnate, a privilegiare iniziative di

formazione presso la sede lavorativa.

3. E’ compito di ciascun Dirigente, sulla base del Programma annuale o pluriennale di formazione,

assicurare il costante aggiornamento del personale ad esso assegnato garantendo l’opportunità a tutti

di partecipare a corsi mirati, in ordine alle novità normative, interpretative, dottrinali e tecniche

interessanti le materie di competenza, nonché informare i dipendenti stessi sulle tendenze evolutive ed

orientamenti innovativi riguardanti le materie medesime.

4. Per specifiche e/o contingenti esigenze formative, i dirigenti possono partecipare a momenti di

formazione non ricompresi nel Piano di formazione.

5. Ove ne sia riscontrata l’obiettiva necessità, l’Ente provvede, con oneri a proprio carico,

all’aggiornamento ed alla formazione professionale delle lavoratrici madri, necessario a colmare gap

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formativi conseguenti alla temporanea interruzione del servizio attivo, nonché per ogni ulteriore

eventuale causa ritenuta bisognosa di tutela formativa.

Art 31 Lavoro straordinario

1. Il ricorso al lavoro reso in orario straordinario costituisce misura organizzativa e gestionale di

carattere eccezionale rispetto all’ordinario impiego delle risorse umane.

2. I Dirigenti dispongono ed autorizzano lo svolgimento di prestazioni straordinarie, da parte del

personale ad essi assegnato, ove non sia possibile o risulti difficoltoso ricorrere, con le risorse umane

disponibili, a soluzioni organizzative e gestionali di carattere alternativo, in presenza di

imprescindibili motivazioni di ordine funzionale ed erogativo - quali, a mero titolo esemplificativo, la

temporanea carenza di risorse umane, il sopravvenire di momentanee punte di attività o l’insorgere di

specifici e contingenti bisogni dell’utenza - e quando, in ogni caso, la prevenzione delle criticità

operative in argomento non risulti operabile e le stesse non appaiano risolvibili nell’ambito

dell’ordinario orario di lavoro. Le risorse finanziarie all’inizio di ciascun esercizio sono assegnate

dalla Giunta, sentiti i Dirigenti, e dalla stessa aggiornate trimestralmente sulla base del rapporto del

Settore Risorse.

TITOLO II

ASSETTO DIRIGENZIALE

Art. 32 Principio di autonomia

1.I Dirigenti sono titolari esclusivi delle competenze attuative tecnico-gestionali previste dalla legge,

dai regolamenti e dalla contrattazione collettiva, nel rispetto del principio di distinzione dei compiti di

programmazione e di gestione richiamato nell’art. 2.

Art. 33 Principio di responsabilità gestionale

1. I Dirigenti sono personalmente responsabili degli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni, sia

verso l’interno, sia verso l’esterno dell’Ente.

Art. 34 Principio di collaborazione

1. Il sistema relazionale tra gli organi dell’Ente è fondato sul principio di collaborazione tra gli stessi,

in ragione del perseguimento dei fini pubblici cui è rivolta l’azione dell’Ente.

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2. L’attività degli organi è informata, per quanto possibile, a criteri di collegialità operativa al fine di

consentire la migliore e più utile ponderazione degli interessi coinvolti nell’esercizio dell’azione

stessa.

Art. 35 Segretario generale

1. Il Segretario generale, oltre ai compiti spettanti per legge, coadiuva il Sindaco assolvendo compiti

di consulenza giuridico-amministrativa circa lo svolgimento delle attività dell’Ente e, a tal fine,

compie, anche su incarico del Sindaco, studi, verifiche e controlli di cui riferisce al Sindaco stesso. Lo

informa, altresì, sugli aspetti di legittimità e legalità delle attività espletate nell’Ente, segnalando

eventuali difficoltà o ritardi nell’espletamento dell’azione amministrativa, anche conseguenti a difetto

o carenze di mezzi, dotazioni, strutture o personale e proponendo gli interventi conseguenti.

2. Al Segretario generale è assegnata l’Unità organizzativa Supporto agli Organi di Governo; il

medesimo la dirige in stretta collaborazione con il Sindaco.

3.Al Segretario generale possono essere affidate funzioni ulteriori, nel rispetto, comunque, del ruolo

dallo stesso rivestito .

Art. 35bis Vicesegretario

1. E’ istituita la posizione funzionale di Vicesegretario, al fine di sostituirlo nei casi di vacanza o

assenza superiore a tre giorni analogamente a quanto previsto per le posizioni dirigenziali all’art. 48,

fatta eccezione per la partecipazione alle sedute di Giunta.

2. Nei casi di vacanza o assenza di cui al comma 1, il Vicesegretario assume tutte le funzioni ad esso

spettanti per legge, per statuto, per regolamento e per atto del Sindaco, ivi comprese quelle

dirigenziali. Fa eccezione la partecipazione con funzioni consultive, referenti e di assistenza alle

sedute del consiglio comunale ed alle riunioni comunque afferenti alle funzioni attribuite all’organo

consiliare. In tal caso il Sindaco, qualora necessario, nomina un segretario c.d. a scavalco.

3. Previo decreto di incarico da parte del Sindaco, da comunicare alla Prefettura, possono svolgere –

con rotazione semestrale – la funzione di Vicesegretario i Dirigenti dell’Ente in possesso dei requisiti

necessari per accedere al concorso pubblico per segretari comunali (laurea vecchio ordinamento in

giurisprudenza, scienze politiche o economia e commercio, nonché lauree specialistiche e magistrali

equiparate). In caso di assenza del Segretario generale e del Vicesegretario in carica, quest’ultimo,

qualora impossibilitato, richiede al Sindaco la sostituzione con altro dirigente dell’Ente in possesso

dei requisiti, al fine di adottare apposito decreto sindacale di sostituzione.

20

Art. 36 Ufficio del Segretario generale

Il Segretario si avvale dell’Ufficio del Segretario generale, che supporta il medesimo nelle sue

attribuzioni di legge ed in quelle conferitegli dall’ordinamento comunale e dai provvedimenti del

Sindaco.

Art. 37 Funzioni di direzione

1. Ogni Dirigente - previa assegnazione delle risorse necessarie - è tenuto alla redazione della

proposta di Piano esecutivo di gestione, nel quale sono trasferiti, sotto il profilo gestionale, gli

indirizzi e gli obiettivi determinati dagli organi di governo. Tale proposta delinea il programma

dell'attività annuale del Settore di preposizione, e il suo grado di attuazione costituisce specifico

parametro di riferimento per la valutazione della responsabilità gestionale e di risultato.

2. I Dirigenti adottano gli atti ed i provvedimenti agli stessi attribuiti dalla legge, dallo Statuto, dai

regolamenti; provvedono, con autonomi poteri di spesa, alla gestione ed all'impiego dei fondi

assegnati, tenendo informati il Sindaco e il Segretario generale mediante invio – anche mediante il

sistema informatico - di elenchi periodici relativi ai provvedimenti adottati; in osservanza delle

direttive fornite dalla Giunta svolgono ogni altra attività, diretta, indiretta o strumentale, richiesta dalla

funzione di responsabilità attribuita, compreso l’esercizio di poteri sostitutivi in caso di ritardo od

omissione da parte dei responsabili delle strutture coordinate.

3. I Dirigenti programmano, indirizzano e coordinano le attività del Settore di riferimento. In

particolare:

a) sono assegnatari dei programmi definiti nella relazione previsionale e programmatica;

b) possono formulare proposte agli organi di governo ai fini dell’elaborazione di atti o programmi;

c) hanno responsabilità di programmazione dell’attività gestionale, coordinamento, verifica e

controllo relativamente ai progetti loro assegnati;

d) hanno responsabilità gestionali-operative, per quei progetti di cui hanno titolarità di gestione;

e) hanno la responsabilità della allocazione delle risorse finanziarie, umane e strumentali nell’ambito

delle Unità organizzative del settore di competenza;

f) predispongono i dati e le informazioni necessarie all’assolvimento delle funzioni del controllo di

gestione mediante resoconto della propria attività, report descrittivi e materiale rappresentativo.

4. Se l'atto presenta, per l'ampia discrezionalità di contenuti o per situazioni di carattere straordinario,

attinenti al perseguimento di pubblici interessi, particolare rilievo politico-amministrativo, il Sindaco,

con provvedimento motivato, invita alla sospensione del relativo iter costitutivo, sottoponendo la

questione trattata all'esame della Giunta.

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5. Nell'esercizio delle funzioni di sovrintendenza di cui all'art. 50 comma 2, del D.Lgs. 267/2000, il

Sindaco richiede ai Dirigenti, elementi conoscitivi e delucidazioni in ordine a specifiche disfunzioni

ed irregolarità riscontrate nell'assolvimento dell'attività affidata, nell'adozione degli atti di

competenza, nel mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati o nel pregiudizio attinente al loro

conseguimento.

Art. 38 Sostituzione

1. In caso di ritardo o di omissione, da parte del Dirigente, nell’adozione degli atti rientranti nella sua

esclusiva competenza, il Sindaco lo diffida, fissando allo stesso un termine perentorio entro il quale

provvedere; qualora il ritardo o l’omissione permangano, od anche nel caso di grave inosservanza

delle direttive impartite, che determinino pregiudizio per il pubblico interesse, l’atto è assegnato,

previa formale contestazione, ad altro Dirigente , fatto salvo quanto previsto nel successivo comma 2 .

2. In caso di ritardo o di omissione nell’adozione degli atti su cui sia pervenuta istanza di soggetti

interessati alla conclusione del procedimento, il potere sostitutivo è esercitato dal Segretario Generale

affinché lo concluda avvalendosi della struttura organizzativa di riferimento in base al

funzionigramma .

3. La mancata o tardiva emanazione del provvedimento costituisce elemento di valutazione della

performance individuale, nonché di responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile a carico del

dirigente e del funzionario inadempiente.

Art. 39 Responsabilità di direzione

1. I Dirigenti sono responsabili dell’efficienza e dell’efficace assolvimento delle attività cui sono

preposti, con particolare riguardo alla complessiva organizzazione delle risorse umane e strumentali,

all’impiego dei mezzi affidati e all’attuazione del piano esecutivo di gestione, della tempestività e

regolarità tecnica degli atti secondo criteri di ordinaria diligenza professionale, nonché dell’ottimale e

razionale impiego delle risorse agli stessi attribuite.

2. I Dirigenti sono altresì responsabili dell'instaurazione di un clima ambientale positivo, volto al

miglioramento continuo delle condizioni di lavoro, delle relazioni interpersonali e della qualità dei

servizi erogati.

Art. 40 Posizioni dotazionali dirigenziali con rapporto a tempo determinato

1. In applicazione delle disposizioni recate dall’art. 23 dello Statuto dell’Ente e dall’art. 110 comma 1

del D.Lgs. 267/2000, nei casi di posti vacanti o temporaneamente tali di qualifiche dirigenziali non

rinvenibili nei ruoli dell’Ente, le posizioni di responsabile di Settore ascritte a qualifica dirigenziale

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possono essere coperte mediante apposita costituzione di rapporti a tempo determinato, in osservanza

dei requisiti richiesti per l’accesso alla qualifica dirigenziale.

2. Ai fini dell’attivazione della procedura di accesso, l’Amministrazione rende conoscibili mediante

pubblicazione di apposito avviso, predisposto dal Settore risorse, la tipologia dei posti disponibili;

acquisisce la disponibilità di coloro che sono in possesso dei requisiti, ed effettua apposito processo

comparativo tra le caratteristiche di ciascun candidato mediante colloquio e valutazione dei curricula,

in relazione alla specificità della posizione, dei requisiti di accesso e i parametri per la valutazione

minima che danno titolo all’inserimento nell’elenco degli idonei di cui al successivo comma 6.

2bis. L’avviso di selezione è pubblicato all’albo del comune, sul sito istituzionale del medesimo e

sulla Gazzetta Ufficiale;

3. La valutazione farà riferimento ai criteri previsti per il conferimento degli incarichi dirigenziali.

4. E’ richiesta in ogni caso, come requisito minimo di accesso alla selezione, un’anzianità di servizio

nel ruolo indicato nell’avviso di almeno cinque anni in posizione di D.

5. La Commissione è presieduta di norma dal Segretario Generale, ed è composta da esperti in

organizzazione del lavoro e/o in psicologia del lavoro e/o in gestione delle risorse e/o nelle materie

professionali afferenti al settore di assegnazione.

6. La valutazione operata ad esito della selezione condotta è finalizzata ad accertare, in capo ai

candidati, il possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità nelle materie

oggetto dell’incarico. Il Sindaco provvede alla scelta sulla base dell’accertamento dell’esperienza e

della professionalità di cui sopra. In caso di rinuncia o di recesso del candidato prescelto, il Sindaco

può nominare un altro candidato in possesso dei requisiti predetti, o provvedere ad avviare altra

selezione.

7. La costituzione del rapporto a tempo determinato si perfeziona indicativamente secondo le seguenti

fasi:

- delibera di Giunta, in caso si intenda riconoscere l’indennità ad personam di cui all’art. 110,

comma 3 del D.Lgs. 267/2000 o si intenda procedere mediante contratto di diritto privato; la

Giunta tiene conto, per l’indennità medesima, della specifica professionalità del contraente, della

temporaneità del vincolo e delle condizioni di mercato;

- determinazione di impegno di spesa del Dirigente del Settore Risorse, ove sia prevista l’indennità

ad personam suddetta;

- provvedimento del Sindaco di individuazione del Dirigente da incaricare a seguito della

procedura prevista dai precedenti commi, con esposizione motivata dei requisiti professionali e

dei profili di attitudine all’assunzione dell’incarico, ed indicazione della durata del medesimo;

23

- stipula del contratto individuale di lavoro, predisposto e sottoscritto dal Dirigente che ricopre

anche temporaneamente il Settore Risorse.

8. Il trattamento economico e giuridico è costituito dal sistema vigente per il personale enti locali.

9. La durata dei contratti di lavoro stipulati ai sensi del presente articolo non può eccedere quella del

mandato amministrativo del Sindaco in carica.

Art. 41 Rapporti dirigenziali a tempo determinato extra-dotazionali

1. Ai sensi dell’art. 110 comma 2 del D.Lgs. 267/2000, possono essere stipulati, al di fuori della

dotazione organica, contratti per la costituzione di rapporti di lavoro a tempo determinato con

personale da ascriversi a qualifica dirigenziale, per il conseguimento di specifici obiettivi, lo

svolgimento di funzioni di supporto o l’esercizio di attribuzioni di direzione e/o coordinamento di

strutture, anche destinate all’assolvimento di funzioni istituzionali, fermi restando i requisiti richiesti

per l’accesso alla qualifica dirigenziale.

2. L’Amministrazione provvede alla individuazione del contraente e alla costituzione del rapporto

secondo le modalità stabilite dall’art. 40.

3. Ai rapporti dirigenziali costituiti ai sensi del presente articolo si applica il trattamento giuridico ed

economico previsto dalla disciplina contrattuale vigente per gli Enti locali.

4. La durata del rapporto costituito ai sensi del presente articolo non può eccedere quella del mandato

amministrativo del Sindaco in carica.

Art. 42 Rapporti a tempo determinato di alta specializzazione

1. Possono essere costituiti rapporti non dirigenziali di lavoro subordinato a tempo determinato per

l’assolvimento di attribuzioni di elevata specializzazione professionale al di fuori della dotazione

organica, conformemente a quanto previsto all’art. 110 comma 2 del D.Lgs. 267/2000.

2. Sono da ritenersi di elevata specializzazione professionale le posizioni funzionali caratterizzate da

un evoluto sistema di cognizioni disciplinari o multidisciplinari corrispondenti a quelle previste per gli

appartenenti alla categoria D del vigente CCNL enti locali, accompagnato da diploma di laurea.

3. La costituzione del rapporto a tempo determinato si perfeziona indicativamente secondo le seguenti

fasi:

- i Dirigenti che intendono avvalersi di figure di alta specializzazione, predispongono una proposta,

da trasmettere alla Giunta, indicante la tipologia di figura professionale ritenuta necessaria, il

diploma di laurea richiesto, gli eventuali requisiti aggiuntivi che la stessa deve possedere, i

compiti che si intende attribuirle ed il conseguente periodo di assunzione, la categoria del CCNL

enti locali alla quale la figura è riconducibile ai fini del trattamento economico, nonché, con

24

motivazione adeguata, l’eventuale indennità ad personam di cui all’art. 110, comma 3 del D.Lgs.

267/2000, che si ritiene debba essere corrisposta in relazione alla specifica qualificazione

professionale e culturale richiesta; la proposta deve contenere altresì la modalità di selezione da

adottare, con l’indicazione, nel caso in cui sia previsto il colloquio, dei contenuti dello stesso; la

Giunta esamina la proposta dei Dirigenti e, tenuto conto di quanto previsto all’art. 43 c. 2, decide

in merito all’attuazione della stessa nonché in merito alla corresponsione e quantificazione

dell’indennità ad personam;

- la decisione della Giunta, se favorevole, è trasmessa al settore Risorse, che si attiva per la

predisposizione dell’avviso di selezione.

- qualora l’iniziativa di assumere figure di alta specializzazione provenga dalla stessa Giunta, la

medesima, nella propria decisione, indica gli elementi di cui al primo capoverso del presente

articolo;

- l’avviso di selezione è pubblicato all’albo del comune, sul sito istituzionale del medesimo e sulla

Gazzetta Ufficiale;

- la selezione avviene mediante comparazione di curricula oppure mediante comparazione di

curricula seguita da colloquio; in entrambi i casi la valutazione deve essere motivata;

- nel caso in cui sia previsto anche il colloquio, a quest’ultimo potranno essere ammessi solo una

parte dei candidati, sulla base di previa motivata valutazione dei curricula;

- la selezione è effettuata da una commissione composta dal Dirigente del settore cui la figura è

assegnata e da due esperti, di cui almeno uno esterno all’Ente, tenuto conto della presenza

femminile;

- il trattamento economico da corrispondere alle figure ad alta specializzazione è quello previsto

dal CCNL enti locali vigente al momento dell’assunzione per la categoria alla quale le medesime

sono state equiparate. Tale trattamento economico è integrato dall’indennità ad personam, se e

nella misura stabiliti dalla Giunta.;

- il contratto individuale di lavoro è predisposto e sottoscritto dal Dirigente che ricopre anche

temporaneamente il Settore Risorse;

- la durata dei contratti di lavoro stipulati ai sensi del presente articolo non può eccedere quella del

mandato amministrativo del Sindaco in carica.

Art. 43 Limiti di utilizzo

1. I rapporti di lavoro per la copertura di posti vacanti di qualifica dirigenziale di cui all’art. 110 c. 1

del D.Lgs. 267/2000 possono essere costituiti nel limite complessivo del 10%, arrotondato all’unità,

25

del totale dei posti a tempo indeterminato della dirigenza previsti nella dotazione organica del

Comune.

2. In ogni anno solare i contratti a tempo determinato per i dirigenti e le alte specializzazioni al di

fuori della dotazione organica di cui all’art. 110 c. 2 del D.Lgs. 267/2000 potranno essere stipulati in

misura complessivamente non superiore al 5% del totale della dotazione organica della dirigenza e

della categoria D, e comunque per almeno una unità.

Art. 44 Costituzione con personale interno di rapporti dirigenziali e di alta specializzazione

1. Ove il rapporto per la copertura di posizioni di posti vacanti o temporaneamente tali di natura

dirigenziale ex art. 110 c. 1 D.Lgs. 267/2000 sia costituito con personale già dipendente dall’Ente, la

stipula del relativo contratto individuale di lavoro determina, con effetto dalla data di decorrenza del

rapporto e l’effettiva assunzione delle relative attribuzioni, il collocamento in aspettativa senza

assegni con riguardo alla posizione dotazionale di provenienza, per tutta la durata del costituito

rapporto a tempo determinato, con facoltà, per l’Ente, di ricoprire il posto di provenienza lasciato

temporaneamente vacante con un rapporto di lavoro a tempo determinato. Alla scadenza o cessazione

anticipata dell’incarico dirigenziale predetto, cessano, altresì, di diritto, gli effetti del collocamento in

aspettativa senza assegni dell’interessato, il quale, dallo stesso termine, è riallocato, per gli effetti

giuridici ed economici, nella posizione di provenienza. La collocazione in aspettativa è disposta dal

Dirigente Settore Risorse a seguito del provvedimento di individuazione del candidato.

2. L’Ente colloca in aspettativa senza assegni i propri dipendenti di ruolo anche qualora gli stessi

accettino incarichi per posti vacanti dirigenziali o di alta specializzazione ex art. 110 c. 1 del D.Lgs.

165/2001 presso altre pubbliche amministrazioni, e ne formulino espressa richiesta con congruo

preavviso.

3. Ai dipendenti di ruolo dell’Ente, che accettino incarichi dirigenziali o incarichi di alta

specializzazione a tempo determinato extra-dotazionali ex art. 110 c. 2 D.Lgs. 267/2000 nell’Ente

medesimo o presso altre pubbliche amministrazioni, si applica l’art. 110 comma 5 del decreto

medesimo. La Giunta può deliberare il divieto di copertura con rapporto a tempo indeterminato della

originaria posizione di giuridica ascrizione del dipendente, onde consentire allo stesso di optare,

all’atto della risoluzione del rapporto a tempo determinato di cui si tratta, per la propria riassunzione

nella posizione di provenienza, assicurando in tal modo la ricostituzione del rapporto originario, nel

perseguimento dell’interesse dell’Ente alla riacquisizione di professionalità già formata ed utilmente

verificata.

4. Nel caso di svolgimento di attività, da parte di Dirigenti di ruolo, presso soggetti diversi

dall’amministrazione pubblica, si applica la disciplina prevista nel D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 art.

26

23 bis in materia di mobilità tra pubblico e privato. Oltre ai casi di esclusione previsti dal medesimo

articolo, comma 5, l’Ente si riserva di differire o rifiutare il collocamento in aspettativa per ragioni

organizzative.

Art. 45 Conferimento degli incarichi dirigenziali

1. Per il conferimento di ciascun incarico di funzione dirigenziale il Sindaco tiene conto, in relazione

alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi prefissati dei seguenti criteri generali ed attuativi:

ATTITUDINI

Propensione alla gestione dell’ambito funzionale ed organizzativo affidato.

Attitudini specifiche in relazione alla tipologia di strutture organizzative dirette.

Competenze organizzative e gestionali coerenti con la missione affidata.

CAPACITÀ PROFESSIONALI

Competenze tecnico-professionali in relazione all’ambito di coordinamento.

Capacità di intervento diretto nel contesto gestionale ed organizzativo di riferimento.

Esperienze sviluppate nell’ambito gestionale delle materie tecniche e professionali proprie dell’area

diretta.

RISULTATI CONSEGUITI

Valutazione conseguita in relazione agli obiettivi affidati in fasi pregresse del rapporto di lavoro.

Grado medio di conseguimento degli obiettivi affidati rilevato dai sistemi di valutazione della

prestazione negli ultimi anni (livello quantitativo della prestazione).

Capacità organizzative mediamente dimostrate nel conseguimento degli obiettivi affidati (livello

qualitativo della prestazione).

VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI NELL’AMMINISTRAZIONE DI APPARTENENZA

Valutazione di risultati che denota affidabilità ed efficacia di gestione.

Valutazione di risultati che dimostra capacità ed efficienza gestionali.

Valutazione di risultati che comprova capacità di programmazione e di pianificazione.

SPECIFICHE COMPETENZE ORGANIZZATIVE POSSEDUTE

Possesso di specifiche competenze gestionali del sistema delle risorse umane e strumentali.

Possesso di specifiche competenze in relazione alla combinazione ottimale dei fattori produttivi

per l’erogazione di servizi.

Possesso di specifiche competenze professionali per l’ottimizzata gestione delle strutture di

preposizione.

ESPERIENZE DI DIREZIONE EVENTUALMENTE MATURATE ALL’ESTERO ATTINENTI

ALL’INCARICO

27

Esperienze direzionali connesse alla tipologia dell’incarico da conferire.

Esperienze direzionali che hanno un’incidenza rilevante in relazione all’incarico da conferire.

Esperienze direzionali che, pur non avendo stretta attinenza all’incarico da conferire, sono da ritenersi

necessarie al fine del conferimento dell’incarico stesso.

2. Al fine di poter conferire gli incarichi dirigenziali secondo i criteri suddetti, per i Dirigenti con

rapporto di lavoro a tempo indeterminato, viene tenuta una banca dati presso il Settore risorse

contenente il “curriculum vitae” del suddetto personale. Sarà cura degli interessati procedere

all’aggiornamento del proprio curriculum qualora ne ravvisino la necessità.

3. Le funzioni di responsabilità di cui al comma 1 sono conferite, di norma, per una durata non

inferiore ad anni tre, fatti salvi processi di riorganizzazione di cui al comma 5, con facoltà di rinnovo e

osservando, ove possibile e funzionale sotto l’aspetto organizzativo e dello sviluppo professionale,

anche il principio della rotazione. Gli incarichi debbono essere espressamente confermati, revocati,

modificati o rinnovati.

4. Gli incarichi che giungono a scadenza con il mandato del sindaco protraggono la loro efficacia

finché il nuovo sindaco non provvede con apposito provvedimento alla relativa attribuzione.

5. In dipendenza di processi di riorganizzazione il Sindaco valuta l’opportunità di adottare

provvedimenti espressi di incarico di funzione dirigenziale, con i criteri indicati nei commi precedenti,

previo invito ai Dirigenti ad indicare preferenze tra i settori disponibili, che saranno valutate in

relazione ai criteri sopradetti.

Art. 46 Responsabilità dirigenziale - revoca

1. Il mancato raggiungimento degli obiettivi accertato attraverso le risultanze del sistema di

valutazione di cui al Titolo II del D.Lgs. 150/2009 in materia di ottimizzazione della produttività

del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni ovvero

l'inosservanza delle direttive imputabili al dirigente comportano, previa contestazione degli addebiti

e ferma restando l'eventuale responsabilità disciplinare secondo la disciplina contenuta nel contratto

collettivo, l'impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In relazione alla gravità dei

casi, l'amministrazione può inoltre, previa contestazione e nel rispetto del principio del

contraddittorio, revocare l’incarico ovvero recedere dal rapporto di lavoro secondo le disposizioni

del contratto collettivo.

2. Al di fuori dei casi di cui al comma 1, al dirigente nei confronti del quale sia stata accertata,

previa contestazione degli addebiti e nel rispetto del principio del contraddittorio secondo le

procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi nazionali, la colpevole violazione del dovere

di vigilanza sul rispetto, da parte del personale assegnato ai propri uffici, degli standard quantitativi

28

e qualitativi fissati dall'amministrazione in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro

pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, la retribuzione di risultato è

decurtata, sentito il Comitato dei garanti, in relazione alla gravità della violazione di una quota fino

all'ottanta per cento.

3. Per le forme ed i termini del procedimento disciplinare e la gradualità delle sanzioni si rinvia alle

norme attualmente vigenti in materia.

Art. 47 Comitato dei Garanti

1. I provvedimenti inerenti la responsabilità particolarmente grave del Dirigente sono adottati previo

conforme parere di un Comitato di Garanti i cui componenti sono nominati con atto del Sindaco. Il

Comitato dei Garanti è composto da cinque membri scelti come segue:

- due componenti, individuati dal Sindaco fra esperti nel settore del controllo di gestione e

dell’organizzazione amministrativa;-;

- due componenti, individuati tra i Dirigenti dell’Ente mediante designazione della Conferenza

dei dirigenti;

- presidente, esperto in diritto del lavoro pubblico, designato di comune accordo tra le parti tra

una rosa di tre candidati presentati dalle medesime. In caso di mancato accordo, le funzioni di

presidente sono svolte da un magistrato della Corte dei Conti, designato dal Presidente della

medesima:

2. I componenti del Comitato dei Garanti durano in carica tre anni non rinnovabili.

Art. 48 Funzioni vicarie

1. Quando una posizione dirigenziale risulta vacante, le funzioni di direzione di Settore sono

demandate ad interim con apposito incarico del Sindaco ad altro Dirigente. Detto incarico potrà avere

durata massima di sei mesi, prorogabili per una sola volta e fino ad un massimo di ulteriori sei mesi,

scaduti i quali il Sindaco incarica un altro Dirigente, secondo il principio di rotazione.

2. Nel caso di assenza temporanea per congedo ordinario di durata superiore a tre giorni, o

provvisorio impedimento, il Dirigente inoltra formale comunicazione – con preavviso di almeno dieci

giorni - al Sindaco, che provvede ad incaricare dell’assolvimento delle relative funzioni un altro

Dirigente dell’Ente, per garantire la continuità gestionale della struttura interessata.

3. La Conferenza dei Dirigenti propone periodicamente la programmazione generale del congedo

ordinario.

4. In ogni altro caso il Segretario generale, sentita la Conferenza Dirigenti, propone al Sindaco i

provvedimenti necessari.

29

Art. 49 Attività di direzione

1. Il Dirigente è competente all’adozione di atti di organizzazione interna ai Settori finalizzati a

consentire il conseguimento degli obiettivi assegnati, in piena ed effettiva autonomia e responsabilità

gestionale.

2. Il Dipendente è tenuto al perseguimento degli obiettivi e dei risultati affidati dal Dirigente di

assegnazione, nell’osservanza delle direttive da questi adottati ed impartiti, impiegando, ove esistente,

autonomia gestionale, operativa ed organizzativa per l’ottimale conseguimento degli obiettivi

assegnati.

3. Il Dirigente è tenuto ad assicurare ai dipendenti la disponibilità di ogni risorsa, rientrante nella

propria dotazione, necessaria per lo svolgimento delle mansioni e delle attività loro assegnate.

Art. 50 Coordinamento delle attività e controlli

1. Ciascun Dirigente è tenuto ad introdurre modalità gestionali ed organizzative intese, oltre che ad

informare il proprio operato, a responsabilizzare il personale sottordinato in relazione al

conseguimento dei risultati ed obiettivi attribuiti.

2. Il Dirigente è tenuto ad introdurre, nell’ambito funzionale e gestionale di competenza, necessari

strumenti di monitoraggio sul raggiungimento dei risultati della gestione, orientati alla speditezza,

fluidità, efficacia, economicità, efficienza e trasparenza dell’azione funzionale ed erogativa condotta,

nonché per garantire la soddisfazione degli utenti interni ed esterni.

Art. 51 Delega dell’esercizio di funzioni dirigenziali

1. I Dirigenti possono delegare al personale incaricato di posizione organizzativa l'esercizio di

specifiche proprie competenze, compresa l'adozione di atti e provvedimenti, anche a rilevanza esterna.

2. L’atto di delega deve:

a) assumere forma scritta;

b) contenere una motivazione specifica;

c) avere un termine finale e, in ogni caso, produce effetti sino alla sua revoca o sino alla

scadenza dell'incarico di posizione organizzativa qualora questo non sia rinnovato;

d) indicare espressamente l'oggetto specifico della delega e le direttive specifiche per la

realizzazione delle attività delegate con particolare riguardo agli obiettivi e ai risultati

gestionali da perseguire.

3. Il delegante è responsabile della vigilanza sulla gestione da parte del delegato e adotta i

provvedimenti di indirizzo e direzione ritenuti opportuni. La delega è revocabile con la stessa forma

in ogni tempo a discrezione del delegante.

30

4. L'esercizio delle competenze delegate non produce alcun effetto costitutivo di diritti relativi

all'inquadramento giuridico o di natura retributiva fondamentale. Il maggior onere è considerato

nell'ambito della valutazione dei risultati dell'incaricato di posizione organizzativa e in sede di

pesatura della posizione.

5. Il Dirigente può affidare a propri collaboratori, anche non incaricati di posizione organizzativa,

fermo restando il rispetto delle normative e delle disposizioni contrattuali vigenti, compiti, funzioni e

atti a rilevanza esterna non espressivi di volontà in nome e per conto dell’ente. In questo ambito i

collaboratori sono direttamente responsabili all’interno delle attribuzioni assegnate, del risultato del

proprio lavoro e, in particolare, sulla base delle istruzioni impartite, della attività direttamente svolta,

del rispetto delle prescrizioni eventualmente ricevute, delle norme, delle procedure e delle prassi

definite.

Art. 52 Conferenza dei Dirigenti e Conferenza delle Posizioni Organizzative

1. E’ istituita la Conferenza dei Dirigenti, di cui fanno parte i Dirigenti di tutti i Settori dell’Ente.

2. La Conferenza dei Dirigenti è presieduta dal Segretario generale, che la convoca di propria

iniziativa o su richiesta di 2/3 dei Dirigenti complessivamente in servizio.

3. La Conferenza può essere convocata altresì su richiesta del Sindaco, quando ravvisi la necessità di

presentare indirizzi generali definiti dalla Giunta, di rendere informazioni o comunque di consultare i

Dirigenti; in tal caso egli ne richiede al Segretario la convocazione.

4. Alla Conferenza dei Dirigenti competono le funzioni propositive, di indirizzo, consultive,

organizzative, istruttorie ed attuative di cui all’art. 24, c. 2, dello Statuto, anche su richiesta del

Sindaco e della Giunta. A tale scopo può adottare linee guida ed atti di indirizzo di natura gestionale in

ordine ad argomenti di interesse generale inerenti l’organizzazione e lo svolgimento della funzione

dirigenziale. La finalità della Conferenza dei dirigenti è quella di garantire la coerenza di sistema.

Essa, pertanto, persegue i seguenti obiettivi:

- trasmettere gli obiettivi dell’Amministrazione alla struttura;

- discutere l’assegnazione di risorse, budget, previsioni.

5. La partecipazione alle riunioni della Conferenza dei Dirigenti è obbligatoria. Le sedute sono valide

con la partecipazione della metà più uno dei componenti. E’ redatto di norma un verbale o breve

resoconto delle sedute. L’ordine del giorno della Conferenza dei Dirigenti e il verbale/resoconto sono

trasmessi alla Conferenza elle Posizioni Organizzative di cui al comma 7 e segg. per il tramite del

Segretario generale.

6. La Conferenza dei dirigenti, in relazione a progetti o programmi determinati, qualora ritenga

necessaria la costituzione di gruppi di studio, ricerca, lavoro comprendenti personale appartenente a

31

Settori diversi, individua nominativamente le professionalità necessarie ed il relativo responsabile, che

redige un piano di attività con l’indicazione dei tempi. Il Dirigente del Settore Risorse e Controllo

provvede alla formale costituzione del gruppo mediante deliberazione da sottoporre alla Giunta

comunale per la sua approvazione, comprensiva del piano di attività e del relativo crono programma

di cui sopra.

La costituzione di gruppi di studio, ricerca, lavoro comprendenti personale appartenente a Settori

diversi può avvenire altresì su iniziativa del Sindaco o della stessa Giunta comunale con la procedura

di cui al capoverso precedente. A tal fine il Sindaco o la Giunta comunale informa la Conferenza dei

Dirigenti per l’attivazione di predetta procedura.

7. E’ istituita altresì la Conferenza delle Posizioni Organizzative, di cui fanno parte le Posizioni

Organizzative dell’Ente.

8. La finalità della Conferenza delle Posizioni Organizzative è quella di di promuovere e garantire un

lavoro permanente di confronto e dialogo tra le varie Unità Organizzative dell’Ente, nell’ottica dello

snellimento del lavoro, della semplificazione delle procedure amministrative, di una migliore

comunicazione interna e di individuazione di percorsi e risposte all’altezza della complessità e

trasversalità delle problematiche che coinvolgono più Settori Essa persegue pertanto i seguenti

obiettivi:

- realizzare la piena comunicazione tra struttura dirigenziale e struttura amministrativa;

- contribuire alla elaborazione delle modalità di gestione dei servizi in forma associata e/o

trasversale o comunque di ipotesi gestionali alternative, provvedendo, successivamente, anche

alla verifica dell’andamento di tali gestioni;

- trasmettere proposte migliorative dalla struttura alla Conferenza dei Dirigenti;

- integrare e compatibilizzare gli apporti professionali, i punti di vista, le disponibilità;

- attuare piani e progetti integrati e trasversali, che coinvolgono più di un Settore e proporne

l’attuazione e le azioni correttive;

- garantire una totale comunicazione e collaborazione a tutti i livelli della struttura.

- garantire l'instaurazione di un clima ambientale positivo, volto al miglioramento continuo delle

condizioni di lavoro, delle relazioni interpersonali e della qualità dei servizi erogati.

9. La prima seduta della Conferenza delle Posizioni Organizzative avviene mediante convocazione da

parte del Segretario generale. Nell’ambito della medesima, la Conferenza designa il proprio

Referente, che procede alle convocazioni successive di sua iniziativa o su richiesta di 1/3 delle

Posizioni Organizzative in servizio.

10. La partecipazione, di norma mensile, alle riunioni della Conferenza delle Posizioni Organizzative

è obbligatoria. Le sedute sono valide con la partecipazione della metà più uno dei componenti. E’

32

redatto di norma un verbale o breve resoconto delle sedute. L’ordine del giorno della Conferenza delle

Posizioni Organizzative e il verbale/resoconto sono trasmessi alla Conferenza dei Dirigenti per il

tramite del Segretario generale.

TITOLO III

VALUTAZIONE E PREMIALITA’ DEL PERSONALE DIPENDENTE

MONITORAGGIO

Art. 53 Principi generali

1. Ai sensi delle norme recate dal decreto legislativo 27.10.2009, n. 150, la programmazione, la

misurazione e la valutazione dell’azione amministrativa sono finalizzate al miglioramento della

qualità dei servizi pubblici erogati dall’ente, secondo i principi di efficienza, efficacia, integrità,

responsabilità e controllabilità.

2. L’amministrazione valorizza le competenze e le professionalità interne dei propri dipendenti e ne

riconosce il merito, anche attraverso l’erogazione di premi correlati alle performance.

3. Il ciclo di gestione della performance organizzativa e di quella individuale, caratterizzato dalle fasi

di programmazione, misurazione, valutazione e premialità è coerente con il ciclo della

programmazione finanziaria e del bilancio, nonché è integrato con sistemi di gestione per la qualità di

cui l’Ente si dota e con gli altri sistemi di pianificazione e controllo gestionali.

Art. 54 Sistema di misurazione e valutazione della performance

1. Il Sistema di misurazione e valutazione della performance, che disciplina le varie attività

preordinate alla gestione del ciclo della performance, viene definito dal Nucleo Indipendente di

Verifica e Valutazione (NIVV) di cui al successivo art. 65 e viene adottato con apposita deliberazione

della Giunta.

2. Contestualmente alla sua adozione viene trasmesso alla Commissione per la valutazione, la

trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) che può fornire ulteriori indirizzi e

documenti dei quali occorre tener conto, in via di principio e quale documento di indirizzo, in sede di

adozione.

3. Detto provvedimento viene pubblicato, una volta adottato, sul sito web istituzionale

dell’amministrazione.

33

Art. 55 Piano della performance

1. Il piano della performance attua le priorità strategiche definite nelle linee di indirizzo di mandato ed

in altri documenti di programmazione strategica. Predetto piano è adottato dalla Giunta Comunale ed

è costituito essenzialmente dal Piano esecutivo di gestione ai sensi dell’art. 169, comma 3bis del

D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.

2. Il Piano è triennale per la parte riguardante la performance strategica, mentre è annuale per la parte

che attiene alla performance operativa, fatta salva l’esigenza di programmare obiettivi gestionali di

carattere pluriennale. Contiene gli indicatori e parametri di verifica, intermedi e finali, che devono

essere raggiunti in ciascun periodo con riferimento ai generali obiettivi strategici di medio periodo ed

agli obiettivi operativi di breve periodo coerenti con quelli strategici.

Art. 56 Relazione sulla performance

1. La Relazione sulla performance viene adottata dalla Giunta che la predispone sentito il Segretario

Generale ed i dirigenti, a cui segue validazione da parte del N.I.V.V. Tale validazione comprende la

relazione annuale sul funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e

integrità dei controlli interni ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 150/2009.

2. La Relazione, adottata di norma entro il 20 giugno di ciascun anno, fatta salva la necessità di

ulteriori integrazioni, rileva, con riferimento all’anno precedente, i risultati organizzativi e individuali

conseguiti ed il connesso sistema di premialità applicato. I contenuti della Relazione sono elaborati

dai singoli dirigenti ed assemblati dal Settore Risorse e Controllo.

3. Detto provvedimento viene pubblicato sul sito web istituzionale.

4. La mancata validazione, per qualsiasi motivo, della Relazione, ad opera del Nucleo Indipendente di

Verifica e Valutazione, che rappresenta l’accertamento di tenuta e di regolarità del ciclo di coerenza

valutativa di cui ai commi precedenti, non consente l’erogazione di strumenti premiali.

Art. 57 Sistema premiale

1. Il sistema premiale prevede, di norma, il riconoscimento, al conseguimento degli standard,

parametri di verifica o degli indicatori di performance, di specifici premi al personale dipendente.

2. Ai fini dell’attuazione del regime di premialità, il sistema premiale è configurato secondo un

principio di tassatività dei premi previsti dall’ordinamento e dai CCNL di riferimento qualora

compatibili con l’ordinamento stesso.

34

Art. 58 Metodologia di valutazione per fasce di merito

1.L’applicazione della valutazione per fasce di merito di cui al presente Titolo si applica limitatamente

all’erogazione delle premialità per le quali tale metodologia risulta cogente a seguito di disposizioni

normative o contrattuali.

Art. 59 Metodologie di valutazione per il personale dipendente

Per il personale dipendente non dirigente e non titolare di posizione organizzativa o di altro incarico

assimilabile l’erogazione del salario accessorio corrisponde, di norma, con il punteggio acquisito

mediante l’applicazione delle metodologie che seguono, corrispondenti ai diversi istituti contrattuali.

Art. 60 Fasce di merito a seguito della valutazione della performance

1. Qualora si applichi la fattispecie di cui all’art. 58 ciascuna graduatoria viene suddivisa e sviluppata

su tre fasce di merito, secondo l’ordine valutativo e le percentuali di distribuzione di seguito indicate,

così definite:

A. fascia ALTA

B. fascia MEDIA

C. fascia BASSA.

2. Il 35% dei dipendenti presenti in ciascuna graduatoria è collocato nella fascia Alta.

3. Il 35% dei dipendenti presenti in ciascuna graduatoria è collocato nella fascia Media.

4. Il 30% dei dipendenti presenti in ciascuna graduatoria è collocato nella fascia Bassa.

5. A parità di valutazione espressa viene data la precedenza, ai fini della formazione della graduatoria

di merito, al dipendente ritenuto comunque piu’ meritevole previa individuazione motivata da parte

del dirigente competente.

6. Tutti i calcoli che comportano risultati numerici non interi vengono effettuati con arrotondamento

per difetto all’unità inferiore se pari o inferiori allo 0.5 e per eccesso all’unità superiore se superiori

allo 0.5.

7. Per ciascuna graduatoria di settore il Dirigente può riconoscere quote di premialità omogenee o

differenziate, secondo criteri predeterminati indicati nel provvedimento di erogazione del premio.

Art. 61 Attribuzione dei premi per fasce di merito

1. Alle fasce di merito di cui al precedente articolo è attribuito il valore corrispondente di premialità,

computato sulla destinazione complessiva delle risorse a tale titolo finalizzate, percentualmente

calcolato e definito come segue:

A. alla fascia Alta è destinato il 50,50% degli stanziamenti complessivi di premialità;

B. alla fascia Media è destinato il 29,50% degli stanziamenti complessivi di premialità;

35

C. alla fascia Bassa è destinato il 20% degli stanziamenti complessivi di premialità.

2. I premi sono erogati in misura proporzionale alle valutazioni conseguite ed ai periodi di servizio

utili ai fini dell’incentivazione.

3. Non può essere riconosciuto alcun emolumento a titolo di premio nei confronti del dipendente che,

nell’anno di riferimento, sia stato assente dal lavoro a qualsiasi titolo per un periodo, anche frazionato,

superiore ai 90 giorni lavorativi. Nei confronti delle dipendenti o dei dipendenti che abbiano fruito,

nell’anno, di istituti correlati all’assenza giustificata dal lavoro per particolari motivi di protezione

sociale, con particolare riferimento alla maternità e paternità, nonché all’assistenza ai disabili in

situazione di gravità, il limite di cui sopra è elevato a 120 giorni lavorativi di assenza nell’anno.

4. L’omesso riconoscimento di premialità per il mancato raggiungimento degli standard produttivi

fissati dall’amministrazione non equivale all’accertata inadeguatezza della prestazione lavorativa resa

dal dipendente, fatto salvo il motivato accertamento in tal senso.

Art. 62 Budgettizzazione delle risorse destinate alla premialità generale (c.d.produttività

generale derivante da valutazione della performance organizzativa ed individuale)

1. Ai fini dell’erogazione della c.d. produttività generale al personale dipendente, ad ogni settore o

struttura organizzativa di rango apicale è affidato un budget computato sulla base del numero delle

risorse umane allocate. Ciò in modo che ciascun dipendente abbia un proprio budget quale ammontare

della premialità massima erogabile.

2. La valutazione della performance organizzativa corrisponde al grado di conseguimento degli

obiettivi previsti nel Piano Esecutivo della Gestione in qualità di Piano della Performance ex art. 169

del T.U.E.L. Il conseguimento, seppur parziale, di tali obiettivi avvia la valutazione della performance

individuale. Il mancato conseguimento degli obiettivi ivi richiamati preclude l’erogazione della

premialità di riferimento. La performance organizzativa è inoltre oggetto di misurazione mediante la

valutazione del fattore E) di cui al comma 6.

3. Lo strumento tecnico del sistema di valutazione della performance individuale è costituito dalla

scheda, che è corredata da una descrizione dei fattori di valutazione utilizzati (Allegato 4) e dalle

aspettative standard relative ai fattori stessi (Allegato 5); essa consente, mediante una scala di gradi, di

esprimere la valutazione analitica sulla prestazione della persona. Le schede raggruppano tutti i profili

professionali esistenti nell'Ente in famiglie, in base all'individuazione di elementi fortemente

caratterizzanti a prescindere dalla categoria diappartenenza.

4. Le famiglie individuate (Allegato 6) sono le seguenti:

DI Attività direzionali;

ES Attività caratterizzata da rapporti con interlocutori contrattuali e/o istituzionali;

36

ESPE Attività caratterizzata da rapporti con interlocutori contrattuali e/o istituzionali, con compiti di

organizzazione del personale;

IN Attività prevalentemente interne;

INPE Attività prevalentemente interne, con compiti di organizzazione del personale;

UT Attività caratterizzate da rapporti con l'utenza;

UTPE Attività caratterizzate da rapporti con l'utenza con compiti di organizzazione del personale;

OP Attività a prevalente carattere operativo.

5. Le schede suddette sono rappresentate dall'Allegato 7.

6. Tale scheda ha un frontespizio, contenente i dati del soggetto valutato, l'andamento della

prestazione rispetto alla precedente valutazione, la data e la firma del valutato e del valutatore.

I fattori di valutazione si suddividono in cinque categorie:

A) COMPETENZE PROFESSIONALI ED ESPERIENZE ACQUISITE: fattori riferiti alle capacità e

competenze previste per la posizione esaminata;

B) CAPACITÀ RELAZIONALI: fattori riferiti alle capacità di relazione e comunicazione richieste

per lo svolgimento delle attività previste nella posizione esaminata;

C) CAPACITÀ ORGANIZZATIVE: fattori riferiti alle capacità di gestire le risorse assegnate per il

perseguimento dei prefissati obiettivi o comunque per lo svolgimento delle attività previste nella

posizione esaminata;

D) CAPACITÀ PERSONALI: fattori riferiti alle caratteristiche personali richieste per lo svolgimento

delle attività previste nella posizione esaminata;

E) RISULTATI RAGGIUNTI: fattori riferiti alla capacità di raggiungere gli obiettivi sia di attività che

di risultato.

Ogni scheda comprende i fattori di valutazione ritenuti coerenti con le caratteristiche specifiche delle

professionalità appartenenti alla famiglia professionale.

7. Ogni fattore preso in considerazione prevede la graduazione della valutazione della prestazione resa

rispetto allo standard atteso così come segue:

al di sotto delle aspettative;

sostanzialmente corrispondente alle aspettative;

moderatamente al di sopra delle aspettative;

sensibilmente al di sopra delle aspettative.

L'aspettativa standard indica un livello adeguato (corrispondente), cioè il livello di prestazione

sufficiente da parte di chi occupa una determinata posizione, tale da consentire il regolare svolgimento

del servizio al livello necessario per assicurare lo svolgimento delle funzioni. Ogni dirigente in

relazione alla concreta attività del settore può indicare standard di carattere generale dandone

37

preventiva informazione ai dipendenti del proprio settore e facendo ad essi riferimento in sede di

colloquio valutatore – valutato.

8. Ad ogni categoria di fattori é correlato un giudizio che non rappresenta necessariamente la media

dei giudizi espressi per i singoli fattori, ma una valutazione complessiva (anche se, naturalmente

intermedia fra il minimo e il massimo) del gruppo di fattori in esame.

A tale valore il valutatore perviene attraverso il seguente procedimento logico: giudizio analitico sui

singoli fattori di valutazione; espressione del giudizio sintetico, in modo da assicurare una valutazione

più obiettiva perché puntuale, evitando che un giudizio complessivo predeterminato possa

condizionare o influenzare il giudizio analitico dei singoli fattori.

Nella formulazione del giudizio sintetico il valutatore considera anche l'importanza relativa dei singoli

fattori in relazione all'ambito di attività del settore di appartenenza.

Ai fini della ponderazione dei fattori viene preso in considerazione il solo giudizio sintetico, da

esprimere in centesimi.

La scheda di valutazione è sottoscritta dal Dirigente. Il valutato firma per presa visione, che non

implica accettazione o condivisione del contenuto della scheda.

9. Per compilare correttamente la scheda ogni Dirigente deve:

scegliere la scheda più adatta: utilizzare la scheda predisposta per la famiglia professionale nella

quale é stato ricompreso il profilo professionale del dipendente.

Eccezionalmente può accadere che un dipendente appartenente ad una data famiglia professionale,

abbia svolto un'attività connotata da caratteristiche che rendono la sua posizione lavorativa

maggiormente assimilabile alle professionalità ricomprese in altra famiglia professionale. In questo

caso il valutatore, al fine di una corretta valutazione, dovrà compilare la scheda che meglio si adatta

alle caratteristiche dell'attività lavorativa svolta nel periodo di riferimento, dandone comunicazione

motivata al NIVV. In particolare non dovrà essere utilizzata la scheda “superiore” (es. UT.PE anziché

UT) nei casi in cui il dipendente qualche volta, o comunque raramente ed eccezionalmente, abbia

coordinato altre persone. Questa scelta, apparentemente gratificante per il valutato, potrebbe invece

finire con il penalizzarlo in quanto – comprendendo la scheda più fattori di rilevanza, nel suo caso,

marginale – la valutazione sugli aspetti più importanti per la posizione normalmente ricoperta

risulterebbe “diluita” riducendone il valore.

non farsi influenzare dagli ultimi "avvenimenti": il valutatore dovrà considerare l'intero periodo di

riferimento, anche eventualmente con l'ausilio di appunti e note relative all'andamento della

prestazione durante l'anno di riferimento;

38

valorizzare il più possibile elementi di valutazione raccolti dal Responsabile di Unità

organizzativa del valutato, soprattutto quando i motivi di contatto personale sul lavoro fra il

"valutatore ufficiale" e il valutato non sono molto frequenti.

10. La valutazione della prestazione del personale si può svolgere anche con un colloquio che si

esplica attraverso i seguenti punti:

a) indicazione preventiva degli scopi (migliorativi e premianti);

b) perseguimento delle seguenti finalità:

miglioramento quali-quantitativo della prestazione;

verifica del raggiungimento degli obiettivi e dei livelli standard di prestazione prefissati;

successi conseguiti e analisi delle cause di eventuali insuccessi;

individuazione dei possibili fattori di miglioramento.

c) fare riferimento ad episodi o comportamenti specifici concretamente rilevabili in quanto ciò

consente di conferire al giudizio carattere di maggiore obiettività e trasparenza, evitando

personalizzazioni e generalizzazioni;

d) analisi delle prestazioni con riferimento alle aspettative standard prefissate e non a riferimenti

"nuovi";

e) riconoscimento degli apporti positivi e dei miglioramenti conseguiti (anche quando non ancora allo

standard) soffermandosi sui risultati positivi raggiunti nel periodo di riferimento;

f) ascoltare, lasciando spazio ad osservazioni.

11. Considerato che i fattori di valutazione si differenziano in parte per le varie famiglie professionali

per meglio rispecchiarne le peculiarità, i medesimi, però, si differenziano anche per il diverso "peso

relativo" che rappresentano nei diversi casi. Pertanto la scheda tiene conto di una ponderazione, ossia

dell’attribuzione di diversi pesi, quindi di diversa incidenza, ai fattori indicati nella scheda di

valutazione.

La ponderazione rappresenta, peraltro, uno strumento per esprimere le prioritàn

strategiche/organizzative e le politiche di sviluppo del personale. Da ciò consegue che essa può

variare nel tempo in relazione agli obiettivi o a modificazioni organizzative dell'Ente.

Ai fattori di valutazione delle singole famiglie professionali sono attribuiti i valori riportati

nell’Allegato 8.

Art. 62bis La valutazione della performance connessa alle premialità previste da specifiche

disposizioni contrattuali.

1.Le premialità di cui all’art. 15, co. 2, 4 e 5 del CCNL 1/4/1999 sono attribuite a seguito di

valutazione del conseguimento dell’obiettivo programmato secondo i criteri e le modalità contrattuali

ed ordinamentali vigenti. Tale valutazione è equiparabile alla valutazione della performance

39

organizzativa. I predetti obiettivi rappresentano parti integranti e sostanziali del P.E.G. – Piano della

Performance.

2. La valutazione e la relativa distribuzione dell’erogazione individuale della premialità agli aventi

diritto avviene mediante l’applicazione di quanto previsto all’Allegato 12. Non si applica premialità

qualora il contributo al conseguimento dell’obiettivo sia pari a 0.

3.La distribuzione della premialità a ciascun dipendente è proporzionale al punteggio conseguito dallo

stesso rispetto al punteggio complessivo conseguito da tutti gli aventi diritto.

4. La valutazione è effettuata dal dirigente competente e validata dal N.I.V.V. nell’ambito della

Relazione sulla Performance. La mancata validazione da parte del N.I.V.V. preclude l’erogazione.

5. La programmazione delle performance e degli obiettivi la cui incentivazione è connessa allo

stanziamento di risorse ex art. 15, co. 5 del CCNL 1/4/1999 è validata, anche con riferimento al

rispetto delle norme di legge e dei vincoli contrattuali, dal N.I.V.V.

6. La proposta di delibera di Giunta con la quale l’organo esecutivo individua i servizi ex art. 15,

comma 5 del CCNL 1/4/1999 è adottata dal dirigente cui afferisce il servizio in questione.

7. In caso di servizi trasversali ai settori dell’ente, il dirigente la cui attività o competenza è prevalente

rispetto alle altre ne diventa il capofila e adotta la proposta di delibera in questione.

8. Quanto previsto nel presente articolo, compreso il predetto allegato 12, si applica anche alla

valutazione afferente ai compensi spettanti ai messi notificatori ai sensi dell’art. 54 del CCNL del

14/09/2000 ed ai soggetti compresi in gestioni associate ai sensi dell’art. 43, L. 449/1197. In entrambi

i casi la valutazione è effettuata dal dirigente di riferimento.

Art. 63 La valutazione della performance dei dirigenti e del segretario generale

1.Il Sindaco, su proposta istruttoria del N.I.V.V., è il valutatore, di ultima istanza dei dirigenti, ogni

singolo dirigente è il valutato. Lo strumento di valutazione dei dirigenti è la specifica scheda di cui

all’allegato 7bis.

2. Il Sindaco, anche su eventuale proposta dei dirigenti ed avvalendosi del supporto del N.I.V.V.,

individua gli obiettivi da affidare ai singoli dirigenti quale presupposto della valutazione della

performance organizzativa. Tali obiettivi costituiscono parte integrante e sostanziale del P.E.G. –

Piano della Performance.

3. La programmazione e la valutazione della performance organizzativa e della performance

individuale risultano dall’applicazione del predetto allegato 7bis.

4. Al punteggio finale, espresso in centesimi, corrisponde direttamente la percentuale di premialità da

erogare a titolo di indennità di risultato.

40

5. La valutazione dei dirigenti tiene conto dei vincoli dettati in materia dalla legge, con particolare

riferimento alle performance in materia di applicazione delle norme sulla trasparenza, monitoraggio

dei tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi e effettivo rispetto di quelli dettati dal

legislatore e/o dal regolamento dell’ente, rispetto dei vincoli di comunicazione delle informazioni

sugli incarichi conferiti, etc., e, ove presente, della customer satisfaction.

6. La valutazione del segretario generale è effettuata dal Sindaco sulla base di una relazione finale ed

eventuale colloquio, utilizzando la scheda allegato 7ter al presente Regolamento secondo i principi

che seguono:

- la performance organizzativa, comprensiva del c.d. contributo individuale prevede l’individuazione

da parte del Sindaco di almeno 3 obiettivi a cui è attribuito un peso ponderale complessivo pari a 50

punti, da distribuire fra gli obiettivi secondo la rilevanza strategica e di complessità attribuita agli

stessi;

- alla performance individuale ovvero le capacità manageriali è attribuito dal Sindaco un peso

ponderale pari a 50 punti da distribuire al fine del miglioramento continuo della performance.

La valutazione del segretario generale è espressa in centesimi di punto secondo la corrispondenza fra

il sistema valutativo ed il sistema retributivo, così disciplinata :

Da 0 a 50 non si attribuisce alcuna premialità.

Da 51 a 60 punti 40% della premialità massima;

Da 61 a 70 punti 60% della premialità massima;

Da 71 a 80 punti 80% della premialità massima;

Da 81 a 90 punti 90% della premialità massima;

Da 91 a 95 punti 95% della premialità massima;

Da 96 a 100 punti intera premialità.

Art. 63bis Valutazione della performance delle posizioni organizzative e di altri incarichi

assimilabili

1.La valutazione de qua comprende la valutazione della performance organizzativa e la valutazione

della performance individuale.

2. La valutazione della performance organizzativa presuppone l’individuazione nel P.E.G. – Piano

della performance di almeno 2 obiettivi, misurabili, afferenti alla struttura a cui è presposto il

dipendente. Tali obiettivi sono individuati dai dirigenti o dai responsabili delle strutture apicali

competenti per materia. A fine esercizio il grado di conseguimento di tali obiettivi è attestato dal

dirigente o dal responsabile di cui sopra ed è validato dal N.I.V.V. nell’ambito delle proprie

competenza in materia di Relazione sulla Performance. Al fine del funzionamento del sistema di

misurazione ad ogni obiettivo è attribuito un identico peso, in modo che il massimo punteggio

41

attribuibile, in caso di pieno conseguimento degli obiettivi, sia pari a 300 punti. La valutazione degli

obiettivi è effettuata mediante l’elaborazione dell’Allegato 13/A al presente regolamento.

3. La valutazione della perfomance individuale è effettuata dal dirigente competente o dal

responsabile apicale di riferimento mediante la verifica della performance prodotta con riferimento

alle aree ed ai fattori di prestazione individuati all’Allegato 13/B al presente regolamento. La

valutazione è effettuata a livello di singola area mentre i fattori rappresentano gli oggetti a cui far

riferimento nella predetta valutazione. Ad ogni area è attribuito un punteggio secondo la graduazione

che segue:

Grado A – Contributo/competenze/comportamenti non adeguato – punti 0;

Grado B – Contributo/competenze/comportamenti al di sotto delle attese – punti 200;

Grado C – Contributo/competenze/comportamenti parzialemnte in linea con le attese – punti 400;

Grado D – Contributo/competenze/comportamenti in linea con le attese – punti 600;

Grado E – Contributo/competenze/comportamenti superiore alle attese – punti 700.

4. La valutazione della performance individuale risulta dalla media dei punteggi conseguiti per ogni

area. La valutazione finale risulta dalla somma dei punteggi afferenti alla valutazione della

performance organizzativa ed alla valutazione della performance individuale.

5. Il collegamento fra valutazione e sistema retributivo risulta dalla tabella che segue:

Fino a 500 punti – non si applica la premialità;

Da 501 e fino a 600 punti – si applica il 50% della premialità prevista;

Da 601 e fino a 700 punti – si applica il 60% della premialità prevista;

Da 701 e fino a 800 punti – si applica il 70% della premialità prevista;

Da 801 e fino a 850 punti – si applica il 80% della premialità prevista;

Da 851 e fino a 900 punti – si applica il 85% della premialità prevista;

Da 901 e fino a 950 punti – si applica il 90% della premialità prevista;

Da 951 e fino a 1000 punti – si applica il 100% della premialità prevista.

6. Nel primo anno di applicazione la valutazione della performance organizzativa coincide con il

grado di conseguimento degli obiettivi di P.E.G. – Piano della Performance delle strutture di

competenza. In tal senso sono attribuiti 300 punti in caso di pieno conseguimento degli obiettivi, 200

punti in caso di conseguimento parziale e 0 punti in caso di mancato conseguimento degli obiettivi

Art. 64 Valutazione e crescita professionale

1. La crescita professionale dei dipendenti si sviluppa tenendo conto del merito.

2. Nelle progressioni economiche e nelle progressioni di carriera nonché nell’attribuzione di incarichi

e responsabilità, costituiscono titolo le valutazioni conseguite negli ultimi tre anni.

42

3. Le valutazioni degli ultimi tre anni costituiscono titolo preferenziale per l’accesso a percorsi di alta

formazione.

Art. 64bis Valutazione performance inerente al piano di razionalizzazione

1. Ai fini della valutazione della performance inerente all’applicazione del piano ex art. 16, co. 4, 5 e

6 del D.L. 98/20111 e successive modifiche ed integrazioni, limitatamente alle risorse destinate alla

erogazione dei premi previsti dall'articolo 19 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, la stessa

è articolata nella valutazione della performance organizzativa e nella valutazione della performance

individuale secondo quanto previsto dall’allegato n. 10, quale parte integrante e sostanziale, al

presente Regolamento.

2. Il singolo dipendente trova allocazione in progetti o altri ambiti organizzativi, quali articolazione

del predetto piano, su indicazione della Conferenza dei Dirigenti a seguito di proposta presentata dal

dirigente competente per materia. Il dipendente è inserito nel piano qualora direttamente e

proficuamente coinvolto nelle specifiche iniziative individuate con deliberazione di Giunta Comunale,

ed è valutato sulla base del punteggio conseguito, così come risultante dai criteri di cui al richiamato

allegato n. 10 al presente Regolamento. In caso di progetti di carattere intersettoriale o a valere sui più

settori organizzativi, la valutazione è effettuata nell’ambito della Conferenza dei Dirigenti sulla base

della proposta del Dirigente del settore organizzativo di riferimento, altrimenti provvede il Dirigente

del settore organizzativo competente.

3. Sulla base del predetto punteggio si applica la disciplina di cui agli artt. 60 e 61 del presente

Regolamento in materia di collocazione nelle fasce di merito ed attribuzione delle premialità. Qualora

il numero dei dirigenti sia inferiore a tre, non consentendo dunque, l’applicazione dei richiamati artt.

60 e 61, si applica la tabella di cui all’allegato n. 11 al presente Regolamento.

4. La certificazione dei risparmi conseguiti è effettuata dall’Organo di Revisione Economico

Finanziario, la valutazione dei dirigenti è effettuata dal N.I.V.V. Non si applicano premialità e

integrazioni al fondo per il trattamento del salario accessorio in caso di mancato conseguimento di

economie.

5. In caso di impossibilità tecnica relativa all’idoneo collocamento nelle predette fasce di merito

intervengono rispettivamente i Dirigenti in seno alla competente Conferenza o, per gli stessi, il

N.I.V.V. Eventuali difficoltà applicative o interpretative sono comunque risolte dal N.I.V.V stesso,

sentiti i Dirigenti.

43

Art. 65 Nucleo Indipendente di Verifica e Valutazione

1. E’ istituito il Nucleo Indipendente di Verifica e Valutazione (NIVV), cui sono rimessi i compiti di

cui al successivo art. 66.

2. Il Nucleo può altresì essere interpellato dal Sindaco per la formulazione di pareri su materie che

attengano all’organizzazione dell’Ente ed ai sistemi di controllo della gestione.

3. Nell’ambito delle sue funzioni, il Nucleo:

- opera in condizione di autonomia e risponde esclusivamente al Sindaco ;

- può richiedere direttamente ai Dirigenti, senza ulteriori formalità, qualsiasi atto e notizia.

Art. 66 Compiti del Nucleo Indipendente di Verifica e Valutazione

1. Il NIVV provvede:

a) a proporre il sistema di misurazione e valutazione della performance e sue modifiche;

b) al monitoraggio periodico dell’andamento delle iniziative attuative del Piano della

performance;

c) a valutare dopo il termine di ciascun anno la performance organizzativa dell’ente;

d) ad inviare al Sindaco la relazione annuale sullo stato del sistema e presentare al Sindaco la

proposta di valutazione annuale dei Dirigenti nonché i risultati del monitoraggio del clima

organizzativo;

e) ad approvare le graduatorie annuali relative alla valutazione della performance organizzativa

ed individuale.

2. Per lo svolgimento delle predette attività di monitoraggio, sulla base della documentazione fornita

dalla Struttura tecnica permanente di cui al successivo art. 69, il N.I.V.V. si avvale di colloqui,

consultazioni e questionari rivolti ai Dirigenti e alla struttura e attesta che i risultati contenuti della

Relazione annuale sulla performance rispecchino l’effettiva situazione dell’Ente.

3. Si rinvia ad ulteriori funzioni individuate con Legge.

Art. 67 Composizione, nomina, requisiti, durata in carica del Nucleo Indipendente di Verifica e

Valutazione

1. Il Nucleo Indipendente di Verifica e Valutazione è composto dal Segretario generale, che ne assume

il coordinamento, e da due membri esperti, esterni all’Amministrazione, di elevata professionalità ed

esperienza maturata nel campo del management, della pianificazione e controllo di gestione e della

misurazione e valutazione della performance delle strutture e del personale delle amministrazioni

pubbliche, che non rivestano incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in organizzazioni

sindacali ovvero che non abbiano rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le

44

predette organizzazioni, ovvero che non abbiano rivestito simili incarichi o cariche o che non abbiano

avuto simili rapporti nei tre anni precedenti la designazione.

2. Ai componenti esterni spetta un compenso determinato annualmente tramite la previsione di

un’apposita azione del Piano Esecutivo di Gestione ed attribuito con determina del dirigente del

settore Risorse.

3. Il Nucleo Indipendente di Verifica e Valutazione è nominato dal Sindaco per un periodo di tre anni.

L’incarico può essere rinnovato una sola volta.

4. L’incarico conferito cessa per dimissioni dei componenti, scadenza o revoca . La revoca avviene

con provvedimento motivato del Sindaco, nel caso di sopraggiunta incompatibilità, negligenza,

imperizia o inerzia accertata nel corso dello svolgimento dell’incarico.

5. Le capacità e competenze specifiche dei componenti il NIVV sono accertate dal Sindaco, oltre che

dagli elementi desumibili dal curriculum, mediante un colloquio, nel quale il candidato espone

l’attività e gli obiettivi che egli ritenga che il Nucleo debba perseguire.

6. I curricula dei membri del NIVV e l’atto di nomina sono pubblicati sul sito web istituzionale

dell’Amministrazione.

Art. 68 Funzionamento

1. Il Nucleo Indipendente di Verifica e Valutazione svolge la propria attività prevalentemente in forma

collegiale.

2. Le riunioni sono validamente costituite anche con la presenza di soli due componenti. Ogni attività

svolta collegialmente, ivi comprese le eventuali decisioni, determinazioni o pareri, di norma viene

riportata in un breve resoconto.

3. La riunione di insediamento è convocata e presieduta dal Sindaco.

4. Il Nucleo Indipendente di Verifica e Valutazione può affidare ai singoli membri attività istruttorie,

di studio e di ricerca in riferimento a problemi specifici, nonché attività di verifica, definendone

modalità e tempi di esecuzione.

Art. 69 Struttura tecnica permanente

1. La struttura individuata dall’Allegato 2 “Funzionigramma” dell’Ente svolge funzioni di supporto

all’attività del NIVV.

2. Tale struttura tecnica fornisce, altresì, supporto alla direzione operativa e fornisce ai dirigenti

informazioni e strumenti atti ad ottimizzare la gestione delle attività per il raggiungimento degli

obiettivi programmati.

45

4. Il NIVV si avvale di tale struttura per lo svolgimento delle funzioni che gli sono state assegnate,

utilizzandolo come ufficio di supporto.

Art. 70 Controllo di gestione

1. Il controllo di gestione opera con le seguenti finalità:

- definire le modalità e le metodologie con cui esercitare il controllo sulla gestione complessiva

dell’Ente, in raccordo con il Nucleo Indipendente di Verifica e Valutazione;

- realizzare il controllo sulla gestione dell’Ente, favorendo la verifica della corretta ed economica

gestione delle risorse, anche mediante rilevazione dei costi diretti e indiretti dei servizi;

- supportare il Sindaco e la Giunta nel monitoraggio in itinere e nella verifica dell’andamento degli

indicatori di efficacia, efficienza e qualità;

2. Il sistema informativo relativo al controllo di gestione si realizza mediante la raccolta e

l'elaborazione periodica dei dati riguardanti lo stato di avanzamento dei programmi, nonché il grado

di raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano esecutivo di gestione dell'Ente. La metodologia

analitica relativa alle attività delineate è disciplinata dal Regolamento di contabilità.

3. Il controllo di gestione opera all’interno del settore Risorse, che riceve dai Dirigenti dell’Ente i dati

e le informazioni necessarie per l’assolvimento delle funzioni ad esso attribuite, producendo

periodicamente il resoconto della propria attività, attraverso report descrittivi e materiale

rappresentativo dell’andamento della gestione in termini di performances.

4. La documentazione di cui al comma 3 è trasmessa al Sindaco, a ciascun Assessorato di

competenza, alla Conferenza Dirigenti e al Segretario Generale, anche allo scopo dell’esercizio del

controllo strategico di cui al successivo articolo 71.

Art. 71 Controllo strategico

1. Al fine di valutare l'adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi ed

altri strumenti di determinazione dell'indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati

conseguiti e obiettivi predefiniti, l’Ente si dota di apposita metodologia e reportistica.

TITOLO IV

INCARICHI ESTERNI A DIPENDENTI DELL’ENTE

(Titolo abrogato con deliberazione Giunta comunale n. 14 del 23.1.2014 e s.m.i., di approvazione del

Regolamento per la disciplina degli incarichi extra-istituzionali del personale dipendente del Comune

di Rosignano Marittimo”

46

TITOLO V

INCARICHI DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA

(Titolo abrogato con deliberazione Giunta comunale n. 212 del 26.8.2014)

TITOLO VI

INCARICHI DI COLLABORAZIONE AUTONOMA

Articolo 87 Oggetto, finalità, ambito applicativo

1. Il presente regolamento definisce e disciplina i criteri, i requisiti e le procedure per il conferimento

di incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura occasionale o coordinata e

continuativa, ad esperti esterni ai sensi dell’art. 7, comma 6, 6 bis e 6 ter del D.Lgs n. 165/2001, e

s.m.i., fatto salvo quanto disciplinato all’art. 88.

2. Sono esclusi dall’ambito di applicazione del presente regolamento, ad eccezione degli artt. 88 e 97,

gli incarichi previsti e regolati da specifiche disposizioni legislative, quali quelli riconducibili alla

Legge 150/2000 (addetti stampa), al D.Lgs 163/2006 e s.m.i. (incarichi di progettazione in materia di

lavori pubblici, direzione lavori e collaudo, altri servizi), ai componenti degli organismi di controllo

interno e dei nuclei di valutazione e gli incarichi conferiti per il patrocinio e la difesa in giudizio. Ai

fini degli adempimenti previsti dalla normativa vigente copia della determinazione esecutiva di

affidamento degli incarichi, unitamente alla copia del contratto debitamente sottoscritto dalle parti,

deve essere comunque trasmessa, anche per gli incarichi esclusi dalla presente disciplina

regolamentare, all’ufficio indicato al successivo.

3. Gli incarichi di lavoro autonomo, conferiti ai sensi e per gli effetti degli artt. 2222 e seguenti e degli

artt. 2229 e seguenti del codice civile, si articolano secondo le seguenti tipologie:

a) incarichi di studio, afferenti a specifiche indagini, esami ed analisi su un oggetto o un particolare

problema d’interesse dell’Ente, con la finalità di produrre un risultato che diverrà proprietà dell’Ente e

sarà da questo utilizzato; il requisito essenziale è la predisposizione di una relazione scritta finale,

nella quale siano illustrati i risultati dello studio e le soluzioni proposte;

b) incarichi di ricerca, riguardanti lo svolgimento di attività di speculazione e di approfondimento

relative a determinate materie e la prospettazione dei relativi risultati e soluzioni, i quali

presuppongono la preventiva definizione di specifici programmi da parte dell’Ente;

c) consulenze, consistenti nell’acquisizione, tramite prestazioni professionali, di pareri, valutazioni,

espressioni di giudizio, su una o più specifiche questioni proposte dall’Ente (es.pareri legali);

47

d) incarichi di natura coordinata e continuativa, che si identificano in prestazioni d’opera rese con

continuità e sotto il coordinamento del committente, ma senza vincolo di subordinazione, conferite,

oltre che ai sensi e per gli effetti degli artt. 2222 e seguenti e degli artt. 2229 e seguenti del codice

civile, anche ai sensi dell’art. 409 del codice di procedura civile, anche riconducibili alle prestazioni di

cui ai punti a, b, c, e.

e) altri incarichi di collaborazione autonoma conferiti ai sensi e per gli effetti degli artt. 2222 e

seguenti e degli artt. 2229 e seguenti del codice civile non rientranti nelle definizioni di cui alle lett.

a), b), c), d).

4. La determinazione di affidamento degli incarichi di studio o di ricerca o di consulenza di cui sopra

è soggetta al parere dell’Organo di revisione economico finanziaria dell’ente ed è trasmessa alla

competente sezione regionale di controllo della Corte dei Conti unitamente al predetto parere. Tale

parere, previsto ai sensi dell’art. 1, co. 42 della Legge 30 dicembre 2004, n. 311 è propedeutico alla

stipula del contratto, anche ai fini dell’esercizio della eventuale autotutela.

Articolo 88 Programma annuale per l’affidamento degli incarichi e determinazione dei tetti di

spesa

1. Il Consiglio Comunale è competente ad approvare il programma annuale degli incarichi di

collaborazione autonoma. Il programma può essere integrato o modificato nel corso dell’anno in

presenza di ulteriori e diverse esigenze emerse successivamente alla sua approvazione.

2. La spesa annua massima che può essere destinata al finanziamento degli incarichi, viene

espressamente determinata annualmente in occasione dell’approvazione del Bilancio di previsione

annuale e successive variazioni, compatibilmente con le limitazioni imposte dalla disciplina di

coordinamento della finanza pubblica.

4. La programmazione consiliare de quo, distingue gli incarichi di studio, ricerca e consulenza dagli

altri incarichi.

Articolo 89 Ricorso ai collaboratori esterni

La competenza all’affidamento degli incarichi è dei dirigenti e del Segretario generale per quanto

attiene l’U.O. Supporto Organi di Governo, che intendono avvalersene, i quali possono ricorrervi

nell’ambito delle previsioni del programma approvato dal Consiglio Comunale ai sensi dell’articolo

precedente.

48

Articolo 90 Presupposti per il conferimento di incarichi professionali

1. Gli incarichi possono essere conferiti ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche

universitaria, nonché in possesso di una documentata esperienza nella materia oggetto dei medesimi

incarichi, in presenza dei seguenti presupposti la cui verifica deve analiticamente risultare dall’atto di

conferimento:

a) l'oggetto della prestazione d’opera deve corrispondere alle competenze istituzionali attribuite

dall'ordinamento all'ente e ad obiettivi e progetti specifici e determinati e deve inoltre risultare

coerente con le esigenze di funzionalità dell’Amministrazione;

b) la prestazione deve essere di natura temporanea e altamente qualificata;

c) l'Ente deve avere preliminarmente accertato l’inesistenza, all’interno della propria organizzazione,

delle strutture e delle figure professionali idonee allo svolgimento dell’incarico ovvero l'impossibilità

oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno;

d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo, oggetto e compenso della

collaborazione;.

e) l’importo del compenso, adeguatamente motivato, deve essere strettamente correlato alla effettiva

utilità che può derivare all’Ente dalla esecuzione della prestazione oggetto dell’incarico e congruo

rispetto alla prestazione e professionalità richiesta;

f) gli incarichi devono essere conferiti nel rispetto della procedura comparativa di cui al successivo

art. 92.

2. Si prescinde dal requisito della comprovata specializzazione universitaria nei termini previsti

dall’art. 7, comma 6 del D.Lgs. 165/2001 o da analoga disciplina normativa.

Articolo 91 Accertamento delle condizioni per la utilizzazione delle risorse interne

1. Allo scopo di consentire ai singoli dirigenti di accertare l’inesistenza sotto il profilo qualitativo e

quantitativo, all’interno dell’organizzazione dell’Ente, delle strutture e delle figure professionali

idonee allo svolgimento dell’incarico o, comunque, l’impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse

umane già disponibili ed in servizio all’interno dell’Ente, si provvede ad apposita ricognizione del

personale in sede di Conferenza dei Dirigenti o, in caso di motivata urgenza, mediante confronto

diretto con i singoli dirigenti a cura del soggetto proponente. E’ sentito anche il Segretario generale in

relazione all’U.O. Supporto Organi di Governo per il personale afferente allo stesso.

2. Le condizioni di cui all’articolo precedente, che debbono tutte ricorrere perché l’incarico possa

essere conferito lecitamente e senza incorrere nel danno erariale, dovranno essere analiticamente

esposte nel testo dell’atto di affidamento di incarico, sotto la responsabilità del soggetto proponente.

Sarà cura del dirigente firmatario del rapporto negoziale, che rimane l’unico responsabile del rispetto

49

di tutti gli elementi e le condizioni sopra riportate, valutare ed inserire nel contratto i presupposti di

cui sopra.

3. L’esito della ricognizione di cui al comma 1 risulta da apposito verbale redatto a cura del Segretario

Generale.

Articolo 92 Selezione degli esperti mediante procedure comparative

1. Gli incarichi sono conferiti tramite procedure di selezione con comparazione dei curricula

professionali degli esperti esterni. Nei casi in cui l’incarico sia riferito ad una prestazione di

particolare rilevanza si procede successivamente ad apposito colloquio con i partecipanti alla

selezione.

2. Il dirigente competente predispone un apposito avviso di selezione, da pubblicare all’Albo pretorio

e sul sito internet dell’Ente per almeno quindici giorni consecutivi, nel quale siano evidenziati:

a) i contenuti altamente qualificanti della collaborazione richiesta come risultano dal programma di

attività e dai progetti specifici e determinati dall’Ente e consultabili in allegato all’avviso;

b) i titoli, i requisiti professionali e le esperienze richiesti per la partecipazione alla selezione e alla

prescritta procedura comparativa;

c) il termine, non inferiore a quindici giorni, entro cui devono essere presentate le domande di

partecipazione, corredate dei relativi curricula e delle eventuali ulteriori informazioni ritenute

necessarie in relazione all’oggetto dell’incarico di collaborazione;

d) i criteri di valutazione dei titoli, dei requisiti professionali e delle esperienze indicati nelle domande

di partecipazione alla selezione ed i punteggi disponibili per ogni titolo, le modalità della

comparazione dei candidati (solo titoli o titoli e colloquio);

e) il giorno dell’eventuale colloquio;

f) le materie e le modalità dell’eventuale colloquio;

g) le modalità di realizzazione dell'incarico;

h) il tipo di rapporto per la formalizzazione dell'incarico (autonomo professionale, autonomo

occasionale o coordinato e continuativo);

i) il compenso complessivo lordo previsto per il collaboratore; l’entità del compenso deve essere

strettamente correlato al valore del risultato che l’Ente ritiene di poter conseguire con il rapporto di

lavoro autonomo.

3. Eventuali deroghe alla procedura comparativa di cui al presente articolo hanno natura eccezionale,

devono essere adeguatamente motivate e sono consentite con riferimento ad esplicite previsioni

normative o eventualmente per prestazioni meramente occasionali che si esauriscono in una

50

prestazione episodica e con compenso equiparabile ad un rimborso spese o comunque di modesta

entità.

Articolo 93 - Modalità e criteri per la selezione degli esperti mediante procedure comparative

1. Il dirigente competente procede alla selezione dei candidati valutando in termini comparativi i titoli,

i requisiti professionali e le esperienze illustrate dai singoli candidati secondo le indicazioni

dell’avviso, avuto riguardo alla congruenza dei medesimi titoli con le esigenze e le finalità

istituzionali che si intendono perseguire con l’incarico, secondo le indicazioni contenute nel

programma o nel progetto.

2. Per la valutazione dei curricula, il dirigente può avvalersi di una commissione tecnica interna,

anche intersettoriale, composta a titolo gratuito da dirigenti e funzionari, nominata con suo atto e dallo

stesso presieduta.

3. Nel caso di selezione per titoli e colloquio, sono valutati preventivamente i titoli ed al colloquio

sono ammessi solo i candidati che hanno conseguito i punteggi più elevati nel numero massimo di 10;

il punteggio per il colloquio non può essere superiore ad un terzo del punteggio massimo previsto per

i titoli.

4. All’esito della valutazione dei curricula e dei colloqui, ove richiesti, è stilata una graduatoria di

merito secondo l’ordine decrescente dei punti attribuiti a ciascun partecipante alla selezione,

approvata con atto motivato del dirigente competente.

5. Il candidato risultato vincitore è invitato alla sottoscrizione del contratto individuale di lavoro

autonomo professionale, di natura occasionale o coordinata e continuativa.

Articolo 94 - Contratto di incarico

1. Il dirigente formalizza l'incarico conferito mediante stipula di un contratto, nel quale sono

specificati gli obblighi per il soggetto incaricato.

2. Il contratto, stipulato in forma scritta, contiene i seguenti elementi:

a) le generalità del contraente;

b) la precisazione della natura della collaborazione di lavoro autonomo, occasionale o coordinata e

continuativa;

c) il termine di esecuzione della prestazione e/o di durata dell’incarico;

d) il luogo in cui viene svolta la collaborazione;

e) l'oggetto della prestazione professionale, secondo le indicazioni del programma o progetto che

viene allegato al contratto;

f) le modalità specifiche di esecuzione e di adempimento delle prestazioni e delle eventuali verifiche;

51

g) l’ammontare del compenso per la collaborazione e gli eventuali rimborsi spese nonché le modalità

per la relativa liquidazione;

h) le modalità di pagamento del corrispettivo;

i) la specifica accettazione delle disposizioni del presente regolamento e delle disposizioni in materia

di Codice di Comportamento;

j) la determinazione delle penali pecuniarie e le modalità della loro applicazione;

k) la definizione dei casi di risoluzione contrattuale per inadempimento;

l) il foro competente in caso di controversie.

3. Il compenso della collaborazione è calcolato in proporzione alla tipologia, alla qualità e alla

quantità della prestazione richiesta nonché alle utilità conseguite dall’Amministrazione, in modo da

perseguire il massimo risparmio e la maggiore utilità per l’Ente. E’ inoltre necessario che il compenso

sia compatibile con i limiti annui predefiniti dall’ente e dalle norme di coordinamento della finanza

pubblica, anche avendo riguardo ad eventuali incarichi già conferiti.

4. Il pagamento è comunque condizionato all’effettiva realizzazione dell’oggetto dell’incarico. La

corresponsione avviene di norma al termine dello svolgimento dell’incarico, salvo diversa pattuizione

del contratto in relazione alle eventuali fasi di sviluppo del progetto o dell’attività oggetto

dell’incarico. In ogni caso, il collaboratore è tenuto alla presentazione di una relazione finale

illustrativa delle attività svolte e degli obiettivi raggiunti.

Articolo 95 - Verifica dell'esecuzione e del buon esito dell'incarico

1. Il dirigente competente verifica periodicamente il corretto svolgimento dell'incarico,

particolarmente quando la realizzazione dello stesso sia correlata a fasi di sviluppo.

2. Il dirigente competente accerta, altresì, il buon esito dell'incarico, mediante riscontro delle attività

svolte dall'incaricato e dei risultati ottenuti.

3. Qualora i risultati delle prestazioni fornite dal collaboratore esterno risultino non conformi a quanto

richiesto sulla base del disciplinare di incarico ovvero siano del tutto insoddisfacenti, il dirigente può

richiedere al soggetto incaricato di integrare i risultati entro un termine stabilito, comunque non

superiore a novanta giorni, ovvero può risolvere il contratto per inadempienza applicando le penali in

esso previste.

4. Qualora i risultati siano soltanto parzialmente soddisfacenti, il dirigente può chiedere al soggetto

incaricato di integrare i risultati entro un termine stabilito, comunque non superiore a novanta giorni,

applicando le penali previste nel contratto.

52

Articolo 96 - Regime particolare per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa

1. Gli incarichi possono essere conferiti con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa ai

sensi dell’art. 409, n. 3, c.p.c., nel rispetto della disciplina del presente regolamento, quando le

prestazioni d’opera e i risultati richiesti al collaboratore devono essere resi con continuità e coordinati

funzionalmente con l’attività svolta dall’amministrazione con riferimento al dirigente competente.

2. Le prestazioni sono svolte senza vincolo di subordinazione e sono assoggettate al solo

coordinamento funzionale con gli obiettivi/attività oggetto delle prestazioni stesse, secondo quanto

stabilito dal contratto e dal dirigente competente.

3. Al collaboratore non possono essere affidati poteri gestionali autonomi né compiti di

rappresentanza dell’ente.

4. Il collaboratore non è tenuto al rispetto di un orario predeterminato; la sua attività può essere

esercitata presso le sedi dell’Amministrazione, con l’eventuale messa a disposizione di locali,

attrezzature ed impianti tecnici strettamente funzionali all’espletamento dell’incarico, previo accordo

con il dirigente competente.

5. I diritti e i doveri del committente e del collaboratore, le modalità di svolgimento delle prestazioni, i

casi di sospensione e di estinzione del rapporto di collaborazione sono disciplinati dal contratto, fermo

restando l’applicazione dei contenuti di cui all’art. 94 per quanto compatibili.

Articolo 97 - Registrazione e pubblicizzazione degli incarichi

1. Ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33, i contratti relativi ad incarichi di

collaborazione autonoma o consulenza acquistano efficacia a decorrere dalla data di pubblicazione

sul sito istituzionale dell’ente, nella sezione “Amministrazione trasparente”, degli estremi degli atti

di conferimento, del nominativo del soggetto percettore, della ragione dell’incarico e del relativo

compenso. Sulla medesima sezione è inserito il curriculum vitae dell’incaricato unitamente

all’aggiornamento degli elenchi dei propri consulenti comprensivi di indicazione dell'oggetto, della

durata e del compenso. La responsabilità dell’adempimento de quo e’ a carico del dirigente che

provvede a conferire l’incarico.

2. I Dirigenti su impulso del Responsabile della Trasparenza dell’ente provvedono a trasmettere allo

stesso i dati utili ai fini della comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -

Dipartimento della funzione pubblica ai sensi dell’art. 54 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165.

3. La verifica del rispetto di quanto sopra e la segnalazione all’Amministrazione di eventuali

inadempimenti per l’applicazione delle sanzioni di legge, competono al soggetto che, nell’ambito

dell’organizzazione dell’ente, coordina i Dirigenti.

53

TITOLO VII

DISCIPLINA PER LA GESTIONE DEL CONTENZIOSO

Art. 98 Finalità e ambito di applicazione

1. Il presente titolo disciplina la gestione del contenzioso dell’Ente che è attribuita all’Ufficio Legale

collocato presso il Segretario Generale per quanto concerne l’ambito di attività.

2. All’Ufficio è assegnato, almeno, un Funzionario Amministrativo cat. D3, Avvocato, iscritto all'Albo

Speciale degli Avvocati presso il relativo Ordine Professionale ai sensi della legge 31 dicembre 2012,

n. 247 art. 23, al quale possono essere conferiti incarichi di rappresentanza processuale, singolarmente

o congiuntamente ad altro professionista esterno.

3. L’Avvocato esercita le proprie funzioni in autonomia rispetto all’apparato amministrativo e alla sua

persona non possono essere affidati compiti gestionali.

Art 99 Rappresentanza in giudizio

1. La rappresentanza in giudizio è competenza del Sindaco ai sensi dell’art. 50, comma 2 del D.lgs.

267/2000, fatti salvi, a norma dell’art 23 dello Statuto, i seguenti casi:

a) delega ai sensi dell’art. 6, comma 9, d. lgs. 150 del 2011 in materia di opposizione a sanzioni

amministrative;

b) giudizio davanti alle Commissioni Tributarie provinciali e regionali mediante il Funzionario

Responsabile del Tributo.

Art 100 Competenza della Giunta

1.La Giunta, su proposta dell’Ufficio Legale, delibera in merito alla promozione di azioni legali, alla

resistenza in giudizio sulla base della documentazione istruttoria fornita dal Dirigente competente per

materia oggetto di contenzioso ed alla scelta se avvalersi dell’ Ufficio interno o procedere ad

affidamento esterno sulla base del carico di lavoro e della peculiarità della vertenza, sentito l’Ufficio

legale, secondo le modalità di cui alla presente regolamentazione. Il Sindaco, in qualità di

rappresentante dell’Ente, sottoscrive il mandato al difensore.

2. La Giunta valuta l’opportunità della costituzione in giudizio alla luce dei seguenti aspetti:

− doverosità di difendere le proprie condotte ed i propri atti;

− possibilità di svolgere appieno le azioni di difesa e formulare le eventuali eccezioni;

− ponderazione costi/benefici dalla quale emerga, a mero titolo esemplificativo, una assoluta

infondatezza delle pretese avanzate che potrebbe rendere superflua la difesa, oppure una evidente

fondatezza delle domande rivolte all’Ente oppure il limitato valore economico della stessa per cui

i costi del contenzioso sarebbero largamente superiori ai vantaggi prevedibili.

54

3. La deliberazione di Giunta di costituzione in giudizio è da escludere in casi di opposizione

amministrativa, ricorso alle Commissioni Tributarie in materia di tributi comunali ed opposizione a

cartelle esattoriali di valore inferiore a 1.100,00 dinanzi al Giudice di Pace per le quali si applica l’art.

101, comma 3.

4. Compete alla Giunta deliberare in merito alla costituzione del Comune quale parte civile nei

procedimenti penali nei quali possa ravvisarsi un interesse per l’Ente.

5. Qualora la Giunta abbia deliberato di non costituirsi in giudizio al TAR, può chiedere al dirigente

competente per materia oggetto di contenzioso di presentare memorie difensive, nella consapevolezza

peraltro che queste potranno tutt’al più costituire un contributo collaborativo al Giudice e che non

potranno essere formalmente utilizzate dall’Autorità Giudiziaria per motivare la propria decisione.

6. Nel caso di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, il Dirigente competente per materia

oggetto di contenzioso redige relazione con le controdeduzioni e la documentazione necessaria per la

difesa e trasmette, entro 15 giorni dalla notifica del ricorso, predetta documentazione all’Ufficio

Legale, per la predisposizione della proposta di deliberazione della Giunta, per la decisione

sull’opportunità di trasposizione all’autorità giudiziaria, di tutela mediante affidamento di incarico

difensivo interno o esterno, o di inoltro delle controdeduzioni al Ministero da parte dell’ufficio

competente. Nel caso di trasposizione al TAR la delibera che autorizza l’opposizione, conferisce

anche l’autorizzazione alla costituzione in giudizio.

Art. 101 Costituzione in giudizio senza assistenza legale

1. Nell’ambito del contenzioso amministrativo di primo grado è in facoltà della Giunta optare per la

costituzione in giudizio senza l’assistenza del legale (c.d. difesa personale) nelle seguenti materie :

accesso agli atti; elettorale; diritto di circolazione e soggiorno dei cittadini europei all’interno degli

stati dell’unione. Il Sindaco in qualità di rappresentante legale dell’Ente sottoscrive e deposita la

memoria redatta dall’ufficio competente.

2. In materia di giudizi in opposizione a sanzioni amministrative si applica l’art. 6 del d.lgs. 150/2011.

3. In materia di opposizione all’esecuzione di cartelle esattoriale di valore inferiore a 1.100 € (art. 82

c.p.c), nei giudizi di primo grado davanti al Giudice di Pace il Comune sta in giudizio in persona del

Sindaco che si costituisce senza l’assistenza del legale, mediante memoria predisposta dall'Unità

organizzativa titolare del credito in contestazione e depositata, anche a mezzo posta, dall'ufficio legale

che supporta l'ufficio competente.

4. Nel caso in cui l’Amministrazione intenda adire le Commissioni Tributarie in qualità di ricorrente

al fine di far valere le proprie ragioni in veste di contribuente, si applicano le norme di cui al presente

regolamento sia per quanto concerne la rappresentanza in giudizio che l’assistenza legale.

55

5. Sono fatti salvi tutti gli altri casi in cui è ammessa dalla legge la costituzione in giudizio senza la

necessità di tutela legale.

Art. 102 Competenze del Dirigente interessato alla materia oggetto di contenzioso.

1.Spettano al Dirigente competente per la materia oggetto del contenzioso:

a) la valutazione su eventuali azioni di autotutela (modifica, revoca o annullamento dell’atto

impugnato);

b) la redazione di una relazione da inviare all’Ufficio Legale, dettagliata e tempestiva, contenente

tutte le notizie inerenti l’istruttoria della pratica, le motivazioni per agire/resistere in giudizio.

2. Le strutture comunali sono tenute al rispetto dei tempi procedurali ed a collaborare con i legali

esterni ed interni fornendo informazioni, documenti e memorie.

Art. 103 Competenze dell’ Ufficio Legale collocato presso il Segretario Generale

1. Fanno capo all’Ufficio Legale collocato presso il Segretario Generale le seguenti attività:

- acquisizione degli atti giudiziari notificati all’Ente;

- redazione degli atti deliberativi inerenti le procedure contenziose;

- vigilanza sulla decorrenza dei termini e degli adempimenti;

- affidamento e stipula dei contratti relativi alla tutela legale, adozione degli atti di impegno e

liquidazione relativi ai compensi dei professionisti esterni incaricati della difesa dell’Ente;

- interfaccia con i professionisti esterni per quanto concerne l’andamento della vertenza e la gestione

del contratto;

- vigilanza sull’andamento del contenzioso e tenuta aggiornata di apposita archiviazione;

- segnalazione al servizio finanziario, nell’ambito del processo di predisposizione del bilancio di

previsione e del rendiconto della gestione, dell’importo delle passività potenziali.

2. Nel caso di citazioni per risarcimento danni coperti da assicurazione per RCT, l’Ufficio redige

proposta di atto deliberativo di costituzione in giudizio, autorizzazione al Sindaco al rilascio del

mandato e presa d’atto del nominativo del legale individuato dalla Compagnia Assicurativa.

3. In caso di impedimento a presenziare all’udienza, è possibile incaricare un sostituto processuale

nell’ambito dei nominativi presenti dell’Albo dei legali di fiducia dell’Ente, previa adozione di

relativo impegno di spesa.

Art. 104 Attività dell’Ufficio Legale

1. L’Ufficio Legale, acquisita la Relazione di cui all’art. 102, comma 1, lett. b), istruisce la bozza di

deliberazione di Giunta nella quale dovrà emergere l'opportunità o meno di difendere giudizialmente

56

le ragioni del Comune e, nel caso di costituzione/azione, di nominare un avvocato esterno ovvero

interno.

2. Ove incaricato della rappresentanza processuale, l’Ufficio conforma la propria attività ai principi

che reggono l’ordinamento professionale operando in causa sulla base delle direttive del legale

rappresentante dell’Ente, mantenendo peraltro l’assoluta autonomia e responsabilità nella redazione

degli atti di causa e nella gestione processuale della controversia.

3. Nell’ambito dell’attività consultiva, agli uffici è consentito chiedere pareri non vincolanti

all’Ufficio Legale limitatamente a problematiche di elevata complessità giuridica e tali da oltrepassare

le ordinarie competenze amministrative degli uffici.

4. Il parere dell’Ufficio Legale va richiesto in forma scritta, trasmessa in via telematica, mediante una

completa esposizione dei fatti e una chiara e non equivoca indicazione del quesito che viene posto. La

richiesta di parere:

- deve essere rivolta al Segretario Generale che esamina per una valutazione preliminare e la inoltra

all’Ufficio Legale;

- deve essere formulata dal Dirigente;

- deve essere corredata di una esposizione esaustiva della vicenda e corredata della documentazione

necessaria;

- deve vertere su questioni strettamente giuridiche (con esclusione ad es. di valutazioni tecniche, o

mere scelte di opportunità o discrezionalità gestionale);

- deve proporre una soluzione del quesito tra quelle ritenute possibili.

5. Il parere è rilasciato in forma scritta telematica nel termine di 30 giorni, salvo un termine inferiore

nei casi di comprovata urgenza, e sempre che il termine sia compatibile con la complessità del quesito

e con i carichi di lavoro dell’ufficio.

6. I pareri dell’Ufficio Legale sono inseriti in un’apposita banca dati, onde costituire una sorta di

massimario, salvi i mutamenti di fatto e diritto che rendessero necessaria una revisione e/o correzione

dei medesimi.

Art. 105 Disciplina e criteri per la determinazione del compenso

1. Spettano all’Avvocato incaricato della rappresentanza in giudizio i compensi professionali di cui al

R.D.L. 1578/1933, ai sensi dell'art. 27 CCNL 14/09/2000 Comparto Regioni-Autonomie Locali nel

caso di sentenza favorevole nella misura riportata di seguito.

2. Per sentenza si intende un qualsiasi provvedimento giudiziale, comunque denominato, pronunciato

da una qualunque autorità giurisdizionale investita di poteri decisori, che definisca una fase o un

grado del giudizio nell’ambito di procedimenti giudiziali.

57

3. Per sentenza favorevole, si intende ogni pronuncia di rito o di merito favorevole all’Ente con la

quale l’Autorità Giudiziaria:

a) in caso di azione promossa contro il Comune, respinga una o più domande rivolte contro il Comune

e/o accolga una o più eccezioni svolte dal Comune, in modo che l’Ente ottenga un vantaggio concreto

apprezzabile in relazione all’oggetto della controversia;

b) in caso di azione promossa dal Comune, accolga una o più domande promosse dal Comune e/o

respinga una o più eccezioni svolte dalla controparte, in modo che l’Ente ottenga un vantaggio

concreto apprezzabile in relazione all’oggetto della controversia.

4. La determinazione dei compensi in favore dell’Avvocato è effettuata con cadenza annuale, previa

valutazione del Dirigente di riferimento atta ad attestare la qualità della prestazione, ivi compreso il

riscontro della puntualità negli adempimenti processuali, mediante l’allegato 12 al presente

Regolamento, unitamente a specifica nota di sintesi volta alla rendicontazione delle sentenze e dei

relativi compensi liquidati ed incassati. Si applicano inoltre i criteri e le modalità che seguono

afferenti alla determinazione della premialità massima erogabile:

a) in caso di condanna integrale alle spese legali a carico della controparte, il compenso dell’Avvocato

è pari all’importo liquidato giudizialmente, l’erogazione è comunque subordinata alla corresponsione

di quanto dovuto dalla controparte.

b) in caso di pronunciata integrale compensazione delle spese di lite, sarà redatta dall’Avvocato

apposita notula rapportando il compenso ai valori minimi di cui al D.M. 55 del 10.03.2014 per cause

di importo determinato; alla media tra valore minimo e massimo, per le cause di importo

indeterminabile con riferimento ai valori previsti dal medesimo D.M..

c) il limite a cui soggiace la precedente lett. b) ai sensi dell'art. 9, comma 6, del D.L. 90/2014 e s.m.i. è

calcolato sulla base della remunerazione potenzialmente erogabile a tale titolo nell’esercizio 2013.

5. I compensi professionali di cui al precedente comma possono essere corrisposti in modo da

attribuire all’Avvocato una somma non superiore al suo trattamento economico complessivo e nel

limite di quanto previsto in sede di contratto decentrato, fatto salvo il recupero nelle sessioni negoziali

successive.

6. Non viene riconosciuto alcun compenso all’Avvocato per le attività ed i procedimenti giudiziari

volti al recupero di somme dovute all’Ente a titolo di spese di lite.

7. Non è dovuto alcun compenso all’Avvocato nel caso di difesa congiunta con altro legale esterno.

8. Il compenso dovuto all’Avvocato costituisce reddito da lavoro dipendente ed è corrisposto a titolo

di trattamento economico accessorio, computato al lordo degli oneri e contributi previdenziali (c.d.

oneri riflessi) e dell’IRAP. Gli atti necessari alla liquidazione del compenso sono attribuiti all’ufficio

58

competente in materia di personale; a tale scopo il dirigente di riferimento rimette allo stesso la

documentazione di cui all’art. 105, comma 4.

9. I limiti stabiliti per gli onorari di avvocato sono computati con riferimento al momento

dell’effettivo recupero delle somme, che può concretizzarsi anche in una annualità successiva a quella

del provvedimento.

Sono rimborsati all’Avvocato gli oneri per l’iscrizione all’Albo Speciale degli Avvocati effettuata

nell’esclusivo interesse ed uso del Comune di Rosignano Marittimo.

Art. 106 Conferimento di Servizi Legali esterni

1. La presente disciplina riguarda l’affidamento all’esterno dei servizi di patrocinio e rappresentanza

legale finalizzati alla difesa dell’Ente.

2. L’incarico difensivo avente ad oggetto la tutela legale nel singolo procedimento giudiziale è

qualificato come appalto di servizi a norma dell’art. 17, comma 1, lett. d) del nuovo codice degli

appalti, di cui al D.lgs. 18 aprile 2016, n. 50.

3. Al fine di introdurre criteri di concorrenzialità e trasparenza nell’affidamento dei servizi di

patrocinio e rappresentanza legale, è utilizzato l’Elenco dei Legali.

4. L’iscrizione nell’Elenco avviene su richiesta del professionista, singolo o associato, in possesso dei

requisiti di cui all’art. 80 del D.lgs. n.50 del 2016 nonché di quanto necessario allo svolgimento

dell’attività forense.

In via di prima attuazione l’iscrizione è preceduta dalla pubblicazione a cura dell’Ufficio Legale, di un

avviso esplorativo da pubblicare sull’Albo pretorio on line e sul sito istituzionale dell’Ente e

comunicato agli Ordini degli avvocati della Toscana. L’elenco sarà aperto all’iscrizione dei

professionisti interessati (massimo per due sezioni per ciascun professionista), previo esame delle

istanze pervenute. I professionisti già iscritti al precedente Elenco in vigore saranno interpellati e

confermati nello stesso, senza necessità di una nuova istanza, ma le condizioni economiche proposte

al momento dell'iscrizione non saranno più vincolanti per l'Ente e per il professionista.

5. L’Elenco è costituito da un registro con i nominativi dei professionisti iscritti, in ordine alfabetico,

suddiviso nelle seguenti sezioni:

− AMMINISTRATIVO

− CIVILE

− LAVORO

− PENALE

6. Il Segretario Generale, presso cui è inserito l’Ufficio legale, previa verifica dell’assenza di conflitto

di interessi, autocertificata dal professionista, derivante dalla pendenza di cause in cui detto

59

professionista presta patrocinio contro il Comune, ovvero società, consorzi o associazioni partecipate

dallo stesso, conferisce l’incarico con determinazione dirigenziale, tenendo conto dei seguenti criteri

nonché di quanto previsto dal D.lgs. n. 50 del 2016:

− specializzazioni ed esperienze risultanti dal curriculum con riferimento alla specificità della

controversia;

− foro di competenza, salve eccezioni motivate;

− limite annuo di affidamenti al medesimo professionista per un tetto complessivo € 25.000, fatte

salve eccezioni motivate.

Nei casi di consequenzialità e complementarità con altri procedimenti precedentemente conferiti

aventi lo stesso oggetto ovvero oggetto connesso (es. precedenti gradi di giudizio, cause seriali sulla

stessa questione…) l'incarico può essere conferito al professionista che ha già espletato l'incarico nel

precedente grado di giudizio o nella causa connessa, previa verifica della correttezza dello

svolgimento dell'incarico e delle condizioni economiche offerte.

7. In via del tutto eccezionale e dandone adeguata motivazione possono essere affidati incarichi legali

a professionisti non inseriti nell'Elenco, per giudizi di rilevante importanza e/o complessità che

richiedano prestazioni professionali di altissima specializzazione e comunque previa indagine di

mercato.

8. Nell'Elenco possono essere inseriti i professionisti in possesso di comprovata esperienza

professionale.

9. I professionisti inseriti nell’elenco sono cancellati qualora:

a) inoltrino specifica richiesta di cancellazione;

b) abbiano tenuto comportamenti inequivocabilmente non diligenti nell’espletamento di

incarichi;

c) si costituiscano in giudizio contro l’Ente e, comunque, nei casi di conflitto di interesse

sopravvenuto;

d) abbiano perso i requisiti per l’iscrizione;

e) abbiano, senza giustificato motivo, rinunciato ad un incarico proposto dal Comune.

Art. 107 Impugnazione delle sentenze

1. Gli incarichi per l’impugnazione di eventuali sentenze sfavorevoli o per la resistenza in giudizio di

fronte alla proposizione di impugnazione da parte delle controparti, sono disposte con le medesime

procedure sopra riportate.

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2. Nel caso di impugnazione da parte dei terzi di sentenza favorevole per l’Ente, viene valutata

l’opportunità o meno di confermare l’incarico al professionista che ha curato la difesa nel precedente

grado di giudizio.

Art. 108 Ipotesi di transazione, negoziazione assistita e rinuncia alla lite

1. In ogni fase del contenzioso può essere valutata l’opportunità di transigere le liti in corso o

insorgenti, nei limiti consentiti dalla legge.

2. Il legale incaricato, nell’ambito delle relazioni/informazioni periodiche a cui è tenuto, evidenzia

eventuali disponibilità delle controparti alla transazione e redige ogni documento utile alla valutazione

ed alla definizione transattiva della vertenza; parimenti nei casi di rinuncia alla lite da parte della

controparte.

3. In caso di ricevimento di un invito alla negoziazione assistita, ai sensi del decreto legge 12

settembre 2014 n. 132, e ssmmii, l'Avvocato interno è autorizzato ad aderire all'invito medesimo,

salva la possibilità di incaricare un avvocato indicato da una compagnia assicurativa o da altro

soggetto per conto del Comune, senza oneri aggiuntivi per l'Ente.

4. La convenzione di negoziazione assistita è sottoscritta dal dirigente competente alla materia della

controversia, il quale assume idoneo impegno di spesa nel caso di raggiungimento di un accordo,

previa deliberazione di Giunta Comunale di cui al successivo comma 6.

5. Ai procedimenti di mediazione partecipa un dipendente delegato dal Sindaco.

6. La Giunta autorizza la promozione della mediazione e approva l’eventuale mediazione raggiunta.

Art. 109 Tutela legale dei dipendenti nei casi di procedimento civile o penale.

1. Sulla base di quanto previsto dai CCNL del 14/09/2000 Comparto Regioni-Autonomie Locali –

personale non dirigente (art.28) e CCNL 12.02.2002 art. 12 per la Dirigenza, il Comune assicura il

patrocinio legale dei dipendenti in caso di procedimento civile e penale a loro carico in presenza delle

seguenti condizioni:

a) immediata informazione all’Ente;

b) assenza di conflitto di interesse tra dipendente ed amministrazione;

c) connessione del fatto contestato con espletamento del servizio ed adempimento dei

d) compiti d’ufficio;

e) scelta di un legale di comune gradimento.

2. Il dipendente comunica la volontà di avvalersi del patrocinio a carico del Comune appena viene a

conoscenza della pendenza di un procedimento penale o civile nei suoi confronti ove ricorrano le

condizioni sopra dette indicando il nominativo del legale di cui intende avvalersi, scegliendolo

61

prioritariamente nell’ambito dell’Elenco dei Legali ovvero, in presenza di motivate esigenze

difensive, altro nominativo non compreso in detto Elenco, producendo in ogni caso un preventivo di

spesa. Tale immediata comunicazione è inviata anche al Settore competente in materia assicurativa al

fine di attivare l’eventuale copertura a favore dell’Ente.

3. L’Ufficio Legale predispone la proposta di deliberazione di Giunta per la concessione del patrocinio

legale esprimendosi sulla presenza delle condizioni sopra dette ivi compresa la congruità del

preventivo di spesa; resta inteso che l'incarico difensivo intercorre direttamente tra dipendente e

legale.

4. Il pagamento avviene alla fine del grado di giudizio conclusosi con sentenza di assoluzione del

dipendente con formula piena (del tipo : “il fatto non sussiste” o “non costituisce reato” o “non è

previsto dalla legge come reato”); il rimborso è escluso in caso di condanna o proscioglimento con

formula diversa da quelle sopra riportate, dalla quale non si evinca l’insussistenza di dolo o colpa

grave (a mero titolo esemplificativo e non esaustivo: “prescrizione del reato”, “amnistia”, “assenza di

una condizione di non procedibilità”). In caso di provvedimento di archiviazione nel corso delle

indagini preliminari, la tutela legale sarà riconosciuta solamente qualora detto provvedimento escluda

il dolo o la colpa grave del dipendente.

5. E’ fatta salva la ripetizione nel caso in cui gradi successivi di giudizio comportino esiti diversi

dall’assoluzione con le formule sopra dette.

6. La richiesta di patrocinio viene inoltrata dal dipendente anche al Settore preposto all’apertura della

pratica assicurativa, nell'eventualità che la fattispecie sia coperta da assicurazione per tutela legale.

7. Non verranno rimborsati oneri di patrocinio legale relativi a incarichi difensivi affidati

autonomamente dal dipendente in assenza di avvio della procedura di cui al presente articolo. Nei casi

in cui l’assenza di comunicazione preventiva sia derivata da urgenti e comprovate esigenze difensive,

la Giunta può valutare anche successivamente le condizioni di rimborsabilità con riferimento sia ai

presupposti di legge che alla congruità della notula del legale, a condizioni che la notizia del

procedimento sia comunque fatta non appena possibile dal dipendente.

8. Il dipendente, inizialmente non ammesso al patrocinio legale per presunto conflitto di interesse, in

presenza di esito giudiziale a lui favorevole che escluda dolo o colpa grave, potrà essere ammesso da

parte della Giunta, al rimborso delle spese sostenute nei limiti di quanto riconosciuto congruo e salva

la compresenza degli ulteriori presupposti.

9. La tutela legale a carico del Comune è garantita anche al Segretario Comunale, sulla base del

relativo contratto di lavoro, di quanto emerge dalla sentenza del Consiglio di Stato – Sez.IV, n.

1681/2007 nonché dal Parere del Ministero dell’Interno n.20/2010.

62

10. La tutela legale o il rimborso delle spese giudiziali, sono comunque condizionati alla tempestiva

comunicazione dell’avvio del procedimento giudiziario anche al fine di attivare l’eventuale copertura

assicurativa, poiché in caso di inoperatività della eventuale polizza per cause imputabili al richiedente,

questo perderà il diritto al rimborso. Lo stesso principio vale nei casi di cui ai seguenti artt. 110 e 111.

Art. 110 Tutela legale degli amministratori

1. Il Comune è tenuto a rimborsare le spese di giudizio sostenute dai propri amministratori (Sindaco,

Assessori, Consiglieri) a causa di attività derivanti dal rapporto di mandato nel caso di conclusione del

procedimento con sentenza di assoluzione o di emanazione di un provvedimento di archiviazione nei

limiti e alle condizioni seguenti:

a) assenza di conflitto di interessi con l'ente amministrato;

b) presenza di nesso causale tra funzioni esercitate e fatti giuridicamente rilevanti;

c) assenza di dolo o colpa grave.

Il conflitto di interessi è escluso nei casi di assoluzione con formula piena (del tipo: “il fatto non

sussiste” o “non costituisce reato” o “non è previsto dalla legge come reato”).

2. La richiesta di rimborso da parte dell’amministratore deve essere accompagnata da notula

dettagliata, relazione dell'avvocato incaricato della difesa contenente la descrizione dell'attività svolta

ed ogni altra documentazione ritenuta utile.

3. L’incarico legale intercorre tra amministratore ed avvocato, il riscontro positivo delle condizioni di

cui al presente articolo legittimano la corresponsione del rimborso.

4. Il rimborso sarà effettuato nei limiti ritenuti congrui sulla base dei parametri forensi in vigore,

previo parere dell'Ufficio Legale o dell’Ordine degli Avvocati. La somma complessivamente

rimborsabile non può in ogni caso eccedere i parametri stabiliti dal decreto di cui all'articolo 13,

comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247.

5. E' fatto salvo l’obbligo di ripetizione nei confronti dell’amministratore in caso in cui gradi

successivi di giudizio comportino esiti diversi dall’assoluzione con le formule sopra dette.

6. E’ facoltà del Comune assicurarsi dai rischi di rimborso di cui al presente articolo. Si applica l’art.

109, comma 10.

Art. 111 Tutela legale per azione di responsabilità dinnanzi alla Corte dei Conti di dipendenti e

amministratori

1. Nei procedimenti per danno erariale nei confronti di dipendenti ed amministratori, in caso di

definitivo proscioglimento, le spese legali sostenute dai soggetti sottoposti al giudizio della Corte dei

63

Conti sono rimborsate dall'Ente. E’ escluso il rimborso delle spese legali ogni qualvolta il convenuto

risulti vittorioso per ragioni diverse dal proscioglimento nel merito.

2. Dell’avvio del procedimento il soggetto dà tempestiva notizia al Comune, anche ai fini

dell’apertura della eventuale pratica assicurativa a tutela dell’Amministrazione qualora la stessa debba

eventualmente provvedere al rimborso di cui sopra. Si applica l’art. 109, comma 10.

TITOLO VIII

NORME SULLA DOTAZIONE, FORNITURA, SOMMINISTRAZIONE DEL VESTIARIO DA

LAVORO

Art. 112 Ufficio competente

1. Competente alla gestione del vestiario è la struttura organizzativa che si occupa di Economato e

Provveditorato (di seguito ‘ufficio gestore’).

Art. 113 Aventi diritto

1. Il dipendente è ammesso alla dotazione di vestiario per le mansioni o compiti effettivamente svolti,

indipendentemente dal profilo professionale e dalla categoria di appartenenza. Il diritto alla dotazione

di vestiario insorge dal momento in cui il dipendente viene addetto alle mansioni che ne richiedono

l’uso e dura fintantoché dette mansioni vengono svolte, venendo meno al mutare delle mansioni o alla

cessazione del rapporto di lavoro. A tale scopo i Responsabili dei servizi interessati sono tenuti a

comunicare tempestivamente all’ufficio gestore ogni variazione nelle mansioni o la cessazione del

rapporto di lavoro.

2. La dotazione di vestiario non costituisce integrazione del trattamento economico.

Art. 114 Doveri degli aventi diritto

1. E’ preciso dovere del dipendente ammesso alla dotazione di vestiario:

1) mantenere in perfetto ordine e pulizia il vestiario ricevuto, astenendosi dal modificarne

la foggia, la filettatura, i bottoni, le fodere o qualsiasi altro elemento accessorio, e di

indossarlo con il necessario decoro;

2) indossare il vestiario in dotazione ogni volta che svolga le mansioni sulla base delle

quali il vestiario medesimo gli è stato erogato;

64

3) astenersi rigorosamente dall’indossare il vestiario fuori dall’orario di servizio, tranne,

eventualmente, che per il tempo strettamente necessario per recarsi dalla propria

abitazione al lavoro e viceversa.

2. I Responsabili del servizio di appartenenza del dipendente interessato vigilano sulla corretta

osservanza delle prescrizioni suddette e promuovono i necessari provvedimenti in caso di

contravvenzione ai doveri sopra esposti.

Art. 115 Dotazione di vestiario

1. Ad ogni avente diritto è assegnata una dotazione di vestiario parametrata alle esigenze connesse alle

mansioni svolte.

2. A tale scopo il vestiario viene così classificato:

1) vestiario da divisa;

2) vestiario da lavoro;

3) vestiario antinfortunistico e DPI.

Il vestiario da divisa è quello che risponde in principalmente alla finalità di rendere immediatamente

riconoscibili determinati dipendenti in quanto appartenenti all’Ente e addetti a particolari mansioni.

Il vestiario da lavoro è composto da capi adatti a specifiche attività lavorative e caratterizzati da

sufficiente grado di funzionalità e robustezza.

Il vestiario antinfortunistico, con i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), viene disciplinato dal

presente Regolamento solo in ordine agli aspetti relativi alla gestione della procedura e alla consegna

di quanto richiesto dai Responsabili di Servizio ai dipendenti interessati (cfr. art. 113), rinviando per i

rimanenti aspetti alla vigente normativa in materia di sicurezza, prevenzione e protezione sui luoghi di

lavoro.

Art. 116 Tipologie di uso del vestiario

1. L’entità, la composizione e la periodicità della dotazione di vestiario riconosciuta al dipendente

sono conseguenza della tipologia di uso.

2. Si distinguono a tal fine le seguenti tipologie di uso:

1) uso continuato

2) uso saltuario

3) uso occasionale

Fanno uso continuato di vestiario quei dipendenti che durante lo svolgimento delle proprie attività

sono sempre tenuti per ragioni di servizio, di funzionalità e/o di sicurezza ad indossare il vestiario

65

(polizia municipale, messi, uscieri, asili nido, cucine, operai). Ai dipendenti A TEMPO

DETERMINATO rientranti nelle suddette categorie è assegnata una dotazione minima che consenta

lo svolgimento delle mansioni e sia adeguata alle necessità stagionali e di rotazione per lavaggio.

Fanno uso saltuario di vestiario quei dipendenti che durante lo svolgimento delle proprie attività sono

periodicamente tenuti per ragioni di servizio, di funzionalità e/o di sicurezza ad indossare il vestiario

(tecnici addetti a funzioni di verifica, controllo, coordinamento di altri lavoratori, sopralluoghi, ecc.).

Fanno uso occasionale di vestiario quei dipendenti che, normalmente non tenuti all’utilizzo del

medesimo, possono, in circostanze particolari ed eccezionali, trovarsi nella necessità di farne uso.

Art. 117 Composizione della dotazione di vestiario

1. La composizione della dotazione di vestiario è funzione del tipo di uso cui esso è destinato e delle

mansioni svolte, e deve comunque assicurare la disponibilità di quanto necessario al corretto e

agevole svolgimento della mansione medesima, nel rispetto delle esigenze igieniche del lavoratore,

delle necessità stagionali e di rotazione per lavaggio.

2. La composizione di riferimento delle dotazioni periodiche è indicata in qualità e quantità, per ogni

categoria di mansioni, nelle tabelle di cui agli allegati costituenti parte integrante e sostanziale del

Regolamento (Allegato 9).

3. Le tabelle suddette, in occasione delle richieste periodiche di vestiario di cui al successivo art. 113,

di rilevanti innovazioni organizzative e/o normative, e comunque almeno una volta ogni due anni,

sono sottoposte a revisione al fine di verificarne la rispondenza alle esigenze effettive, sia sotto il

profilo qualitativo sia sotto quello quantitativo.

4. La variazione delle tabelle è approvata con Provvedimento del Dirigente di riferimento dell’ufficio

gestore.

Art. 118 Deroghe alla composizione della dotazione di vestiario

1 In via straordinaria, limitatamente ad alcuni capi di vestiario, può essere ammessa deroga alle

tabelle allegate, o variazione rispetto al modello individuato in fornitura, dietro presentazione di

richiesta scritta e motivata, a firma del Responsabile del Servizio cui afferisce il dipendente

interessato, accompagnata da idonea documentazione sanitaria comprovante la necessità della deroga

medesima. Analogamente può procedersi in caso di accertata inesistenza sul mercato, per quei

modelli, di taglie estreme.

66

Art. 119 Erogazione della dotazione di vestiario - Periodicità del reintegro

1. Ai dipendenti aventi a vario titolo diritto la dotazione è erogata una prima volta al momento

dell’entrata in servizio o dell’assunzione delle mansioni, o dell’occorrere delle necessità che motivano

l’uso del vestiario. Successivamente, al fine di garantire la completezza della dotazione assegnata, si

dà seguito a procedure di reintegro, periodiche o al bisogno secondo le modalità di seguito descritte.

2. A tutti gli aventi diritto è assicurato un reintegro al bisogno. Con reintegro al bisogno si intende la

sostituzione dei capi usurati, fuori uso o comunque inutilizzabili.

3. Ai dipendenti per i quali è previsto un uso continuato del vestiario è assicurato anche un reintegro

periodico della dotazione (limitatamente ai capi suddivisibili in invernali ed estivi e a quelli soggetti a

maggiore usura o degrado igienico), nei modi e con i limiti indicati nelle tabelle allegate.

4. Ai dipendenti per i quali è previsto un uso occasionale del vestiario, la dotazione è erogata solo al

momento del bisogno ed è soggetta a restituzione al venir meno delle circostanze che l’hanno resa

necessaria.

5. I dipendenti per i quali venga disposta l’assegnazione ad altre mansioni o la cessazione dal servizio

perdono il diritto al reintegro della dotazione nei tre mesi precedenti al verificarsi dell’evento. In

questi casi, inoltre, il giaccone invernale è sempre soggetto alla restituzione, così come i capi di

maggior valore.

6. Per i dipendenti assunti a tempo determinato vale quanto già esposto ai precedenti artt. 108-109.

Art. 120 Gestione procedura

1. Per la prima dotazione, il Responsabile del servizio, al momento dell’assunzione o

dell’assegnazione delle mansioni, inoltra all’ufficio gestore la richiesta di vestiario per il dipendente

interessato, tenendo conto delle effettive necessità, del tipo di uso e del tipo di contratto (a tempo

determinato o indeterminato).

2. Per il reintegro al bisogno, la sostituzione di uno o più capi di vestiario avviene dietro richiesta

scritta, motivata e documentata anche dalla restituzione dei capi da sostituire, a firma del

Responsabile del servizio cui afferisce il dipendente in questione.

3. Per il reintegro periodico, il Responsabile del servizio, sulla base di quanto regolato dalle tabelle

allegate quanto a tipologie, quantità massime e tempi minimi di rinnovo, invia all’ufficio gestore una

scheda di richiesta, compilata e firmata, contenente l’elenco dei capi da consegnare a ogni avente

diritto. Il Responsabile del Servizio distingue, ove necessario, tra fornitura estiva e invernale, e

modula la richiesta di rinnovo della dotazione – indipendentemente dalla data dell’ultima erogazione -

sulla base delle esigenze reali, tenendo conto dell’effettivo grado di usura dei singoli capi già in

possesso di ciascun dipendente.

67

4. L’ufficio gestore provvede, sulla base delle risorse di bilancio a ciò predisposte, ad espletare le

procedure amministrative necessarie all’acquisizione delle forniture, tenendo conto del miglior

rapporto tra prezzo e qualità tecniche ed ecologiche e delle esigenze di uniformità anche estetica;

predispone e tiene, per ogni dipendente, una scheda individuale riportante l’elenco dei capi consegnati

alla prima vestizione ed ai successivi reintegri (al bisogno o periodici), la data di ogni consegna e la

firma per ricevuta dell’avente diritto.

5. L’ufficio gestore, in caso di insufficienza delle risorse finanziarie o ogniqualvolta ne ravvisi

l’opportunità, può chiedere al Responsabile del servizio ulteriori informazioni, spiegazioni e

motivazioni a supporto delle richieste fatte ed eventualmente operare riduzioni o modifiche delle

medesime, fatte salve le necessità imposte dalla normativa.

6. I dipendenti ritirano il vestiario nel luogo, nelle date e negli orari comunicati dall’ufficio gestore. 7.

All’atto del ritiro i dipendenti:

1) firmano per ricevuta di ogni singolo capo effettivamente ritirato sulla scheda individuale che li

riguarda, accanto alla data di consegna;

2) Si assicurano che i capi ricevuti siano della taglia giusta ed esenti da difetti o imperfezioni

visibili, impegnandosi a comunicare tempestivamente, e comunque entro e non oltre una

settimana o il tempo contrattualmente previsto per i resi e le sostituzioni, ogni altro problema

che dovessero successivamente constatare. Decorso tale termine non si garantisce la

sostituzione del capo;

3) motivano per iscritto l’eventuale decisione di non ritirare la dotazione assegnata. Il servizio

gestore del vestiario inoltrerà la motivazione del rifiuto al Responsabile del servizio di

appartenenza del dipendente interessato.

TITOLO IX

DISCIPLINA DEI CONCORSI/SELEZIONI

Art. 121 – Ambito di applicazione

1. Il presente Titolo individua le procedure di assunzione del personale dell’Ente in conformità al

disposto dell’articolo 97 della Costituzione, alle disposizioni di legge in materia e dei contratti

collettivi nazionali di lavoro di comparto.

2. Le norme contenute nel presente Titolo si applicano a tutte le procedure di assunzione di personale

con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato, con occupazione a tempo pieno o a

tempo parziale, ad esclusione della mobilità esterna e delle assunzioni ex art. 110 D.Lgs. n. 267/2000,

68

già disciplinate nell’ambito del presente Regolamento (posizioni dotazionali dirigenziali ex comma 1,

e di alta specializzazione ex comma 2).

Art. 122 – Norme generali di accesso

1. L’attività di selezione del personale consiste nel verificare quanto le conoscenze, le capacità e le

attitudini di un determinato candidato si avvicinino alle caratteristiche chiave di una determinata

posizione all’interno dell’organizzazione. L’attività di selezione deve basarsi principalmente

sull’accertamento:

– delle conoscenze (area del sapere);

– della capacità (area del saper fare);

– dei comportamenti (area del saper essere);

attraverso tecniche di selezione varie riconducibili essenzialmente a tali categorie:

– prove teoriche;

– prove teoriche /pratiche;

– test;

– prove pratiche;

– analisi dei curricula;

– colloqui od interviste di selezione.

2. Il reclutamento del personale a tempo indeterminato, nei limiti dei posti vacanti in dotazione

organica ed in attuazione della programmazione dei fabbisogni del personale e del piano annuale delle

assunzioni avviene, con contratto individuale, tramite:

– procedure selettive volte all’accertamento della professionalità richiesta, garantendo in misura

adeguata l’accesso dall’esterno ed in particolare:

• selezione pubblica per soli esami;

• selezione pubblica per titoli ed esami;

• selezione pubblica per soli esami con la riserva di posti al personale interno comunque non

superiore al 50% di quelli messi a concorso;

• selezione pubblica per titoli ed esami con la riserva di posti al personale interno, comunque non

superiore al 50% di quelli messi a concorso;

• corso-concorso pubblico;

– avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento ai sensi della legislazione vigente per le

qualifiche e profili per i quali è richiesto il solo requisito della scuola dell’obbligo, facendo salvi gli

eventuali altri requisiti necessari per specifiche professionalità;

69

– chiamata numerica degli iscritti nelle apposite liste per il collocamento delle persone non abili di

cui all’articolo 1 della legge n. 68 del 12/03/1999, previa verifica della compatibilità della invalidità

con le mansioni da svolgere;

3. Il reclutamento di personale a tempo determinato avviene:

– con contratto individuale, mediante:

• selezione pubblica per soli titoli;

• selezione pubblica per soli esami – eventualmente preceduta da preselezione per titoli;

• selezione pubblica per titoli ed esami;

– mediante un contratto di fornitura di lavoro temporaneo;

– mediante contratto di formazione e lavoro;

– mediante ogni altra tipologia prevista dal C.C.N.L. di volta in volta vigente.

4. Il reclutamento di personale a tempo determinato di cui al comma 3 comprende l’assunzione di

Responsabili di servizio/Unità organizzativa ex art. 110, comma 1, D.Lgs. n. 267/2000 e s.m.i.

relativamente a posti vacanti o temporaneamente tali, e di personale ex art. 90 del medesimo Decreto,

di cui all’art. 6 del presente Regolamento. Tali assunzioni sono effettuate previa selezione pubblica

volta ad accertare, in capo ai soggetti interessati, il possesso di comprovata esperienza pluriennale e

specifica professionalità nelle materie oggetto dell’incarico.

5. Ove il sopra detto rapporto per la copertura di posizioni di posti vacanti o temporaneamente tali di

Responsabili di servizio/Unità organizzativa ex art. 110 comma 1 D.Lgs. n. 267/2000 sia costituito

con personale già dipendente dall’Ente, la stipula del relativo contratto individuale di lavoro

determina, con effetto dalla data di decorrenza del rapporto e l’effettiva assunzione delle relative

attribuzioni, il collocamento in aspettativa senza assegni con riguardo alla posizione dotazionale di

provenienza, per tutta la durata del costituito rapporto a tempo determinato, con facoltà, per l’Ente, di

ricoprire il posto di provenienza lasciato temporaneamente vacante con un rapporto di lavoro a tempo

determinato. Alla scadenza o cessazione anticipata del rapporto di lavoro predetto, cessano, altresì, di

diritto, gli effetti del collocamento in aspettativa senza assegni dell’interessato, il quale, dallo stesso

termine, è riallocato, per gli effetti giuridici ed economici, nella posizione di provenienza. La

collocazione in aspettativa è disposta dal Dirigente Settore Risorse.

6. Le procedure di reclutamento devono rispettare i seguenti principi:

– adeguata pubblicità della selezione e modalità di svolgimento che garantiscano l’imparzialità ed

assicurino economicità e celerità di espletamento, ricorrendo, ove è opportuno, all’ausilio di sistemi

automatizzati, diretti anche a realizzare forme di preselezione;

70

– adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei a verificare il possesso dei requisiti

attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire;

– rispetto delle pari opportunità tra lavoratrici e lavoratori;

– composizione delle commissioni preferibilmente con personale interno, e in assenza di questo si

potrà ricorrere a professionalità esistenti in altri comuni limitrofi, nonché a professionalità

appartenenti al mondo accademico; i membri esperti non devono essere componenti dell’organo

di direzione politica dell’amministrazione, non devono ricoprire cariche politiche, né essere

rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle

associazioni professionali, né aver rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in

organizzazioni sindacali o aver avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione

o di consulenza con le predette organizzazioni.

Art. 123 – Riserva di posti

1. Le principali tipologie di riserva di posti sono le seguenti:

a) riserve di cui alla legge 68/1999, per le persone diversamente abili e/o appartenenti alle categorie

protette;

b) riserve di cui all’articolo 18, comma 6, D.Lgs. 8 maggio 2001, n. 215 come modificato

dall’articolo 12 del D.Lgs. n. 197/2005 a favore dei volontari in ferma breve o in ferma prefissata

quadriennale delle tre forze armate congedati senza demerito al termine della ferma o delle

rafferme contratte;

c) riserve in favore del personale a tempo indeterminato in ruolo nell’Ente di cui all’articolo 24 del

D.Lgs. n. 150/2009.

Art. 124 – Requisiti generali di accesso

1. Per l’ammissione alle procedure selettive indette dall’Ente, gli aspiranti debbono essere in possesso

dei seguenti requisiti generali:

a) possesso della cittadinanza italiana o di uno dei Paesi membri dell'Unione Europea, nei limiti e

con le modalità di cui all’art. 38 del D.Lgs. n. 165/2001;

b) godimento dei diritti politici per i cittadini italiani; per i cittadini degli Stati membri dell’Unione

Europea, limitatamente all'area di libera circolazione del lavoro: godimento dei diritti civili e

politici nello Stato di appartenenza o di provenienza;

c) l’adeguata conoscenza della lingua italiana (solo per i cittadini della Comunità Europea);

d) l’eventuale richiesta di equiparazione del titolo di studio (solo per i cittadini della Comunità

71

Europea in possesso di un titolo di studio comunitario);

e) l’eventuale fruizione della riserva di posti;

f) non essere stati destituiti o dispensati dall'impiego presso una Pubblica Amministrazione per

persistente insufficiente rendimento, ovvero non essere stati dichiarati decaduti per aver

conseguito l'impiego mediante produzione di documenti falsi o viziati da invalidità insanabile,

ovvero non essere stati licenziati per le medesime motivazioni;

g) per i cittadini italiani di sesso maschile soggetti all'obbligo di leva (nati entro il 31.12.1985):

essere in posizione regolare nei confronti di tale obbligo; per i cittadini di sesso maschile degli

stati membri dell’Unione Europea, limitatamente all’area di libera circolazione del lavoro: essere

in regola, per quanto attiene al servizio militare o civile sostitutivo, secondo le leggi dello Stato di

appartenenza;

h) non aver mai riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso che non

consentano l’instaurazione del rapporto di lavoro (oppure indicare le eventuali condanne o gli

eventuali carichi pendenti).

i) titolo di studio posseduto con l’indicazione dell’Istituto/Ateneo presso il quale è stato conseguito e

della data di conseguimento;

l) aver compiuto l’età di 18 anni;

m) idoneità alla mansione prevista per specifiche funzioni necessaria all’impiego.

2. Tutti i requisiti, compresi i titoli di studio necessari, devono essere posseduti anche dai dipendenti

dell’Ente nel caso di selezione con riserva.

Art. 125 – Requisiti speciali

1. Per particolari profili professionali il bando può prevedere particolari requisiti legati:

– all’età massima;

– all’iscrizione in albi od ordini professionali;

– a particolari abilitazioni;

– alla frequenza con profitto a specifici corsi;

– al possesso di un particolare diploma di studio necessario per lo svolgimento delle specifiche

mansioni alle quali il selezionato verrà adibito (geometra, ragioniere o perito commerciale, laurea

in giurisprudenza, laurea in economia e commercio, ecc.);

– al possesso di particolari requisiti strettamente indispensabili per lo svolgimento delle specifiche

mansioni alle quali il selezionato verrà adibito;

72

2. Ai concorsi di categoria D si accede unicamente con il diploma di laurea. Tale requisito deve essere

posseduto anche dai dipendenti interni all’Ente, nel caso di concorsi con riserva percentuale in favore

del personale interno.

Art. 126 – Requisiti per l’accesso alla dirigenza

1. I requisiti per l’accesso a tempo indeterminato alle qualifiche dirigenziali sono i medesimi richiesti

per il personale dipendente ai precedenti articoli 124 e 125 e tutti quelli specificatamente previsti

dall’art. 28 e dall’articolo 28 bis del D.Lgs. n. 165/2001. Tutti i requisiti, compresi i titoli di studio

necessari, devono essere posseduti anche dai dipendenti dell’Ente, nel caso di selezione con riserva

percentuale in favore del personale interno.

2. Il 50% dei posti da ricoprire, anche con riferimento al piano triennale del fabbisogno di personale,

può essere riservato a favore dei dipendenti dell’Ente con contratto a tempo indeterminato, in

possesso dei requisiti previsti per l’accesso dall’esterno.

3.Tutti i requisiti debbono essere posseduti alla data di scadenza del termine per la presentazione delle

domande di concorso, salvo specifiche disposizioni previste dal bando stesso.

4.Il reclutamento dei dirigenti avviene tramite procedure selettive pubbliche per titoli ed esami, che

prevedano come minimo due prove scritte ed una prova orale nel rispetto delle modalità previste nel

presente regolamento.

Art. 127 – Equipollenze

1.Alla selezione viene ammesso anche il candidato in possesso del titolo di studio dichiarato

equipollente, per legge, a quello previsto dal bando di concorso. Al candidato spetta l’onere di

dimostrare, su richiesta dell’amministrazione che ha bandito la selezione, l’equipollenza con il titolo

di studio richiesto dal bando.

2.Non può essere ammesso un candidato in possesso di un titolo di studio superiore a quello richiesto

dal bando quando il secondo – richiesto dal bando in relazione alla categoria e profilo professionale -

non sia posseduto dal candidato medesimo.

Art. 128 – Procedure concorsuali: Indizione della selezione

1.Il provvedimento di approvazione del bando di selezione per il reclutamento di personale è adottato

dal Dirigente del settore Risorse, che ne cura anche la pubblicazione, supportato dal Dirigente del

settore cui afferisce il posto da ricoprire per quanto attiene i contenuti del bando stesso.

73

Il provvedimento di indizione del concorso per la qualifica di dirigente è adottato dal Dirigente del

settore Risorse, con l’eccezione del bando per la copertura del posto di dirigente delle Risorse, che è

approvato con provvedimento del Segretario Generale.

Art. 129 – Procedure concorsuali: Bando di selezione. Norme generali

1.Il bando di selezione viene approvato con il provvedimento che lo indice, del quale costituisce

allegato.

2.Il contenuto del bando di selezione ha carattere vincolante per l’amministrazione, per i concorrenti,

per la commissione giudicatrice e per tutti coloro che intervengono nel procedimento concorsuale.

3. Ove ricorrano motivate esigenze di pubblico interesse ed in autotutela l’amministrazione può:

a) modificare il bando di selezione e/o integrare il bando di selezione prima della scadenza del

termine ultimo per la partecipazione al concorso. In tal caso, il termine di scadenza del concorso

deve essere prorogato per un tempo pari a quello già trascorso dal momento dell’apertura del

concorso a quello di pubblicazione dell’integrazione del bando. Le modifiche ed integrazioni

debbono essere rese note con le stesse modalità previste per la pubblicità dei bandi di concorso e

debbono essere comunicate, con gli stessi mezzi, a coloro che al momento della pubblicazione

hanno già presentato domanda di partecipazione al concorso.

b) prorogare, prima della scadenza, i termini per la presentazione delle domande e riaprirli quando

siano già chiusi, se la commissione giudicatrice non si sia ancora insediata. L’eventuale proroga e

riapertura dei termini debbono essere rese note con le stesse modalità previste per la pubblicazione

del bando di concorso. In caso di riapertura dei termini, i candidati che abbiano già presentato

domanda di partecipazione devono essere informati, con gli stessi mezzi, al fine dell’eventuale

integrazione della domanda.

4. È data facoltà di procedere, con provvedimento motivato, alla revoca o alla modifica del bando di

concorso in qualsiasi momento della procedura concorsuale. Il provvedimento deve essere

comunicato a tutti i candidati che vi hanno interesse.

Art. 130 – Procedure concorsuali: Bando di selezione. Requisiti generali

1. Il bando di concorso contiene:

– gli estremi dell’atto con il quale è stata bandita la selezione;

– l’individuazione del numero dei posti, della categoria e della posizione giuridica del posto messo a

concorso;

– i requisiti generali e speciali obbligatoriamente richiesti per la partecipazione al concorso;

74

– il termine e le modalità di presentazione delle domande;

– il diario, la sede, nonché l’ora di tutte le prove, ove possibile;

– le tipologie delle prove che devono essere sostenute dai candidati;

– le materie oggetto delle prove di esame;

– le modalità di superamento delle prove d’esame;

– le modalità di versamento della tassa di concorso ed il suo importo;

– nei concorsi per titoli, le modalità di valutazione degli stessi, qualora siano predeterminate e non

richiedano una valutazione discrezionale da parte della commissione giudicatrice;

– le modalità per la formulazione della graduatoria;

– la precisazione che i termini del bando potranno essere riaperti in presenza di particolari

circostanze;

– l’asserzione di conformità dei contenuti del bando e delle modalità con le quali sarà espletato il

concorso alle norme del presente regolamento e alle disposizioni di legge vigenti in materia;

– la validità temporale della graduatoria;

– l’impegno a garantire pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso al lavoro;

– le eventuali altre informazioni richieste dallo specifico procedimento.

Art. 131 – Procedure concorsuali: Bando di selezione. Requisiti speciali

1. Per particolari profili professionali il bando, sulla base del provvedimento di definizione della

dotazione organica che individua tali profili, può prevedere particolari requisiti legati:

– all’età;

– all’iscrizione in albi o ordini;

– a particolari abilitazioni;

– alla frequenza con profitto a specifici corsi;

– al possesso di un particolare diploma di studio necessario per lo svolgimento delle specifiche

mansioni richieste per il posto da coprire (geometra, ragioniere o perito commerciale…);

– al possesso di particolari requisiti strettamente indispensabili per lo svolgimento delle specifiche

mansioni richieste per il posto da coprire.

2. I requisiti di cui sopra devono essere posseduti anche per l’accesso alle qualifiche dirigenziali, in

aggiunta ai requisiti specifici di cui all’art. 28 e 28bis del D.Lgs. n. 165/2001.

3. Tutti i requisiti generali e speciali debbono essere posseduti alla data di scadenza del termine per la

presentazione delle domande di concorso, salvo specifiche disposizioni previste dal bando stesso.

75

4.Il requisito dell’idoneità alla mansione viene accertato dall’amministrazione per i vincitori del

concorso, prima dell’assunzione in servizio.

5. Per la stipula del contratto individuale di lavoro, il possesso dei requisiti dichiarati nella domanda

viene documentato dal vincitore entro il termine perentorio indicato nel bando di concorso o nella

richiesta allo stesso inviata dall’amministrazione.

6. I requisiti generali e quelli speciali previsti dal presente regolamento, debbono essere posseduti, e

menzionati nel bando di concorso, anche da coloro che vengono assunti con rapporti di lavoro a

tempo determinato.

7. Per le assunzioni a tempo determinato, la documentazione da prodursi dall’interessato prima

dell’inizio del rapporto di lavoro è limitata ai requisiti non accertabili d’ufficio dall’Ente o attraverso

la consultazione dei propri atti.

Art. 132 – Procedure concorsuali: Bando di selezione. Pubblicazione e diffusione

1.Il bando di selezione è pubblicato all’Albo Pretorio on-line e sul sito internet dell’Ente per la durata

di 30 giorni consecutivi antecedenti al termine ultimo per la presentazione delle domande di

partecipazione.

2.Ai bandi di selezione deve essere data la più ampia pubblicità, al fine di assicurare la massima

partecipazione possibile.

3. Copia dei bandi viene rilasciata, senza spese, attraverso il sistema telematico o con posta elettronica

o direttamente presso gli uffici competenti dell’Ente (Ufficio protocollo, Ufficio relazioni con il

pubblico) a tutti coloro che ne fanno richiesta.

Art. 133 – Procedure concorsuali: Calendario delle prove di esame

1. Il calendario delle prove di esame deve essere comunicato al candidato con un preavviso di almeno

venti giorni rispetto alla data della prima prova tramite, alternativamente:

– messaggio di posta elettronica certificata per i candidati intestatari di PEC;

– attraverso il bando di selezione;

– mediante sito internet dell’Ente.

2. Le prove selettive non possono svolgersi nei giorni festivi e in quelli di festività religiose ebraiche,

rese note con apposito decreto del Ministero dell’Interno attraverso pubblicazione in Gazzetta

Ufficiale, o valdesi.

3. Attraverso gli stessi mezzi indicati nel comma 1, ai candidati che conseguono l’ammissione alla

prova orale deve essere data comunicazione con l’indicazione del voto riportato nelle prove scritte.

76

L’avviso per la presentazione alla prova orale deve essere dato ai candidati almeno dieci giorni prima

di quello stabilito per l’espletamento della prova.

4. L’ente non è responsabile per i casi di mancata ricezione degli avvisi spediti per tutte le

comunicazioni relative al concorso.

5. Il concorrente che non si presenta alle prove il giorno stabilito si considera rinunciatario e viene

escluso dalla selezione.

Art. 134 – Procedure concorsuali: Sede e modalità di svolgimento delle prove selettive

1. Le prove selettive si svolgono di norma in un’unica sede o in più sedi, ma contemporaneamente, se

lo richiede il numero dei partecipanti.

Art. 135 – Procedure concorsuali: Contenuto della domanda di partecipazione e documenti

1.Al bando è allegato uno schema di domanda di partecipazione, con il fine di agevolarne la

presentazione da parte dei concorrenti e facilitare il lavoro dell’ufficio in sede di riscontro della

regolarità della medesima.

In ogni caso la domanda deve contenere:

a) nome, cognome, luogo e data di nascita, residenza;

b) l’espressa indicazione della selezione alla quale si intende partecipare;

c) possesso della cittadinanza italiana o di uno dei Paesi membri dell'Unione Europea, nei limiti e con

le modalità di cui all’art. 38 del D.Lgs. n. 165/2001;

d) godimento dei diritti politici per i cittadini italiani; per i cittadini degli Stati membri dell’Unione

Europea, limitatamente all'area di libera circolazione del lavoro: godimento dei diritti civili e

politici nello Stato di appartenenza o di provenienza;

e) l’adeguata conoscenza della lingua italiana (solo per i cittadini della Comunità Europea);

f) l’eventuale richiesta di equiparazione del titolo di studio (solo per i cittadini della Comunità

Europea in possesso di un titolo di studio comunitario);

g) non essere stati destituiti o dispensati dall'impiego presso una Pubblica Amministrazione per

persistente insufficiente rendimento, ovvero non essere stati dichiarati decaduti per aver conseguito

l'impiego mediante produzione di documenti falsi o viziati da invalidità insanabile, ovvero non

essere stati licenziati per le medesime motivazioni;

h) per i cittadini italiani di sesso maschile soggetti all'obbligo di leva (nati entro il 31.12.1985): essere

in posizione regolare nei confronti di tale obbligo; per i cittadini di sesso maschile degli stati

77

membri dell’Unione Europea, limitatamente all’area di libera circolazione del lavoro: essere in

regola, per quanto attiene al servizio militare o civile sostitutivo, secondo le leggi dello Stato di

appartenenza;

i) non aver mai riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso che non

consentano l’instaurazione del rapporto di lavoro (oppure indicare le eventuali condanne o gli

eventuali carichi pendenti).l

l) titolo di studio posseduto con l’indicazione dell’istituto o ateneo presso il quale è stato conseguito e

della data di conseguimento;

m) aver compiuto l’età di 18 anni;

n) idoneità alla mansione prevista per specifiche funzioni necessaria all’impiego.

o) la dichiarazione di essere in possesso dei requisiti particolari previsti dal bando;

p) la dichiarazione riguardo l’eventuale appartenenza a categorie che danno diritto a precedenza e / o

preferenza;

q) il recapito, fermo restando che in mancanza della sua indicazione si considera tale la residenza

indicata al punto a);

r ) la ricevuta di pagamento della tassa di concorso.

2. La domanda di partecipazione deve essere sottoscritta dal candidato a pena di esclusione, e

corredata da documento identificativo in corso di validità,. Il bando di selezione può prevedere altre

clausole di esclusione.

3. La domanda deve essere corredata dei documenti richiesti dal bando e di quelli che il concorrente

ritiene di presentare, in quanto possono dare luogo a valutazione.

4. I candidati portatori di handicap, ai sensi della legge 5 gennaio 1992, n. 104, devono fare esplicita

richiesta in relazione al proprio handicap riguardo all’ausilio necessario, ed all’eventuale necessità di

tempi aggiuntivi per lo svolgimento delle prove d’esame. La richiesta va corredata di apposita

certificazione rilasciata dalla competente struttura sanitaria al fine di individuare le concrete modalità

attraverso cui consentire la partecipazione.

5. I concorrenti interni dichiarano il loro stato di servizio e l’intenzione di avvalersi della riserva,

qualora prevista.

6. A termini di legge, il concorrente si avvale della forma delle dichiarazioni sostitutive anche per

attestare la conformità di una copia all’originale. Resta salva l’attività di verifica

dell’Amministrazione.

78

7. Per i cittadini stranieri i certificati, rilasciati dalle competenti autorità dello Stato di cui lo straniero

è cittadino, devono essere conformi alle disposizioni vigenti nello Stato stesso e devono essere

legalizzati dalle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane; agli atti e documenti redatti in

lingua straniera è allegata una traduzione in lingua italiana conforme al testo straniero redatta dalla

competente rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale.

8.L’ente assicura la massima riservatezza su tutte le notizie comunicate dal candidato nella domanda.

Ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003 i dati personali forniti dai candidati saranno raccolti dall’ufficio

personale dell’ente e trattati per le finalità connesse al concorso, per l’eventuale instaurazione del

rapporto di lavoro e per le finalità inerenti alla gestione del rapporto medesimo.

9. Il conferimento di tali dati è obbligatorio ai fini del regolare svolgimento della procedura selettiva,

pena l’esclusione dal concorso. Nel bando di concorso deve essere data l’informativa sull’utilizzo di

tali dati, ai sensi dell’articolo 13 del D.Lgs. 196/03.

10. L’interessato gode dei diritti di cui all’art. 7 dello stesso decreto legislativo, tra i quali figura il

diritto di accesso ai dati che lo riguardano, nonché alcuni diritti complementari tra cui quello di far

rettificare, aggiornare, completare o cancellare i dati erronei, incompleti o raccolti in termini non

conformi alla legge.

Art. 136 – Procedure concorsuali: Modalità per la presentazione delle domande e dei documenti

1. Il bando stabilisce le modalità di presentazione della domanda di concorso.

2. La domanda può essere presentata:

– mediante raccomandata con ricevuta di ritorno ed in tal caso fa fede, al fine del rispetto dei termini,

la data di partenza risultante dal timbro dell’ufficio postale, tranne i casi in cui il bando richieda

espressamente che la domanda pervenga all’Ente entro il termine di scadenza. Il bando può

prevedere comunque un termine massimo oltre la scadenza per l’arrivo delle domande inviate per

posta;

– mediante presentazione diretta all’Ufficio protocollo dell’ente, il quale rilascia una ricevuta

attestante la data dell’arrivo; sulla domanda presentata l’ultimo giorno utile deve essere indicata

l’ora di arrivo qualora sia previsto dal bando;

– attraverso un indirizzo di PEC (posta elettronica certificata) se intestato al candidato. La validità

della trasmissione e ricezione del messaggio di posta elettronica certificata è attestata

rispettivamente dalla ricevuta di accettazione e dalla ricevuta di avvenuta consegna, dato che la

trasmissione per posta certificata è equivalente alla notificazione per mezzo della posta. Come ogni

manifestazione di volontà espressa con atto scritto, la domanda di partecipazione ad un concorso

79

richiede la sottoscrizione da parte dell’istante quale elemento che dà certezza giuridica, segnale di

impegno rispetto alla richiesta presentata ed ai suoi contenuti, risposta all’esigenza di individuare

l’autore della stessa. L’inoltro tramite posta certificata di cui all’art. 16-bis del D.L. 185/2008 è già

sufficiente a rendere valida l’istanza, a considerare identificato l’autore di essa, a ritenere la stessa

regolarmente sottoscritta. In questo caso però la domanda di partecipazione alla selezione dovrà far

parte integrante del testo di posta certificata.

Ogni candidato potrà quindi alternativamente:

• inviare il modello di domanda di partecipazione alla selezione pubblica come allegato di un

messaggio inviato tramite la propria personale ed intestata casella di PEC, purché lo stesso allegato

sia sottoscritto con firma digitale;

• inserire integralmente il testo della domanda di partecipazione alla selezione nel corpo principale

del messaggio inviato tramite la propria personale ed intestata casella di PEC.

3. Non sono ammessi altri modi di presentazione della domanda di partecipazione al concorso. Le

domande presentate fuori termine o in modo diverso da quelli sopra indicati, non sono prese in

considerazione ai fini dell’accertamento della loro regolarità e dell’ammissione.

4. Nell’eventualità che il termine ultimo coincida con un giorno di interruzione del funzionamento

degli Uffici Postali a causa di sciopero, lo stesso si intende espressamente prorogato al primo giorno

feriale di ripresa del servizio da parte degli Uffici predetti, tranne i casi in cui il bando richieda

espressamente che la domanda pervenga all’Ente entro il termine di scadenza. Nella prima ipotesi alla

domanda sarà allegata una attestazione, in carta libera, dell’Ufficio postale dal quale viene effettuata

la spedizione, da cui risulti il periodo di interruzione ed il giorno di ripresa del servizio.

5. Se l’inoltro avviene a mezzo dei servizi postali, sul retro della busta il concorrente appone il proprio

nome, cognome ed indirizzo e l’indicazione del concorso al quale intende partecipare: l’omissione di

tali indicazioni non comporta l’esclusione dal concorso.

6. Le modalità suddette debbono essere osservate anche per l’inoltro di atti e documenti richiesti per

l’integrazione ed il perfezionamento di istanze già presentate, con riferimento al termine ultimo

assegnato per tale inoltro.

7. L’amministrazione non assume responsabilità per la dispersione di comunicazioni se il fatto non

dipende dai propri uffici, né per eventuali disguidi postali o telematici o comunque imputabili a fatto

di terzi, a caso fortuito o forza maggiore.

8. La data risultante dal bollo apposto dall’Ufficio postale presso il quale viene effettuata la

spedizione, fa fede ai fini dell’osservanza del termine ultimo fissato nel bando di selezione, tranne i

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casi in cui il bando richieda espressamente che la domanda pervenga all’ente entro il termine di

scadenza.

Art. 137 – Procedure concorsuali: Esame delle domande di ammissione ed esclusione dei

candidati alla selezione

1. Per la partecipazione al concorso è necessario che il candidato abbia presentato domanda,

utilizzando l’apposito modello o comunque utilizzando un modello proprio, ma con i contenuti

previsti nel modello predisposto dall’ente.

2. Saranno dichiarati esclusi dalla selezione tutti coloro che abbiano presentato domanda fuori dai

termini disposti, o che non abbiano sottoscritto la domanda stessa (tranne il caso di presentazione

della domanda tramite PEC sottoscritta con firma digitale), o non abbiano adempiuto agli obblighi

previsti nel bando.

3. L’ufficio personale provvederà ad analizzare tutte le domande di partecipazione, protocollate

dall’ente, redigendo una istruttoria contenente le motivazioni della proposta della ammissione,

ammissione con riserva o esclusione dei candidati.

4. Il Dirigente del settore Risorse provvede con proprio atto ad individuare i candidati ammessi,

ammessi con riserva ed esclusi. L’accertamento della mancanza di uno solo dei requisiti prescritti per

l’ammissione alla selezione comporta comunque, in qualunque momento, la risoluzione del rapporto

di lavoro. Tutti i requisiti prescritti devono essere posseduti alla data di scadenza del termine utile per

la presentazione della domanda di partecipazione.

5. L’esclusione dal concorso è comunicata immediatamente al candidato mediante, alternativamente:

– messaggio di posta elettronica certificata per i candidati intestatari di PEC;

– sito internet dell’Ente.

con l’indicazione dei motivi che l’hanno determinata a termini di legge e del presente regolamento.

Art. 138 – Procedure concorsuali: Costituzione e composizione delle commissioni.

1. Il Dirigente del settore Risorse nomina la Commissione giudicatrice su proposta del Dirigente del

settore cui afferisce il concorso/selezione. Detta proposta terrà conto dei seguenti criteri:

- nella Commissione giudicatrice deve essere assicurata la presenza di membri esperti con

professionalità afferente le materie di esame previste dai bandi dei concorsi/selezioni pubbliche, a

garanzia del buon andamento dei medesimi;

- deve essere individuato – in qualità di membro/i esperto/i – preferibilmente personale interno,

incluso il Segretario generale, e in assenza di detto personale si potrà ricorrere a professionalità

81

provenienti dalla Pubblica Amministrazione in genere, dal mondo accademico e dalla libera

professione;

- i membri esperti interni non debbono appartenere in toto al medesimo Settore del presidente;

- la presidenza della Commissione giudicatrice compete al Dirigente del Settore cui afferisce il

concorso/selezione; in caso di sua eventuale indisponibilità, detta presidenza è ricondotta ad altro

Dirigente dell’Ente. Nel caso in cui il Comandante del Corpo di Polizia Municipale sia figura

apicale di natura non dirigenziale, la presidenza della Commissione giudicatrice spetta al

Dirigente dei servizi finanziari.

- La presidenza della Commissione giudicatrice compete al Segretario Generale se il

concorso/selezione afferisce al reclutamento di un Dirigente; in caso di sua eventuale

indisponibilità, detta presidenza è ricondotta ad altro Dirigente dell’Ente.

- qualora i posti messi a concorso/selezione afferiscano a posti assegnati a Settori diversi, i Dirigenti

dei medesimi individuano, in sede di Conferenza, i nominativi del presidente della Commissione e

dei membri esperti, tenuto conto degli indirizzi sopra riportati.

- nell’ambito della commissione giudicatrice deve essere garantito il principio delle pari

opportunità;

2. I segretari delle Commissioni giudicatrici sono prioritariamente individuati nell’ambito dell’Ufficio

Personale, nel quale sono rinvenibili la professionalità e competenza necessarie a garantire alle

commissioni medesime il supporto tecnico/giuridico, a garanzia della regolarità della procedura

concorsuale/selettiva.

3. Per l’accertamento della idoneità nella lingua straniera, nell’informatica ed in materie specialistiche

si applicano le disposizioni dell’art. 9, comma 6 del D.P.R. 487/94 e, pertanto, la Commissione può

essere integrata, in relazione alle necessità, da esperti in tecniche di selezione e valutazione delle

risorse umane, da esperti in lingue straniere, informatica ed eventuali materie speciali ove previste.

4. Analogamente si opera nel caso di dover esaminare candidati portatori di handicap ai sensi della

legge 104/92.

5. La Commissione può inoltre essere integrata con esperti in psicologia o altre discipline analoghe in

grado di valutare l’attitudine, l’orientamento al risultato e la motivazione del candidato.

6. L’atto di nomina indica se gli esperti partecipano alla sola fase propedeutica o anche alla fase

selettiva in relazione ai momenti di propria competenza con o senza diritto di voto e, a seconda della

professionalità da selezionare e alla tipologia di prova prescelta.

7. Per la validità delle adunanze della Commissione è sempre necessaria la presenza di tutti i membri.

8. Le Commissioni esaminatrici dei concorsi per esami o per titoli ed esami possono essere suddivise

in Sottocommissioni qualora i candidati che abbiano sostenuto le prove scritte superino le 500 unità,

82

con l’integrazione di un numero di componenti, pari a quello delle commissioni originarie e di un

segretario aggiunto. Il presidente resta unico. A ciascuna delle Sottocommissioni non può essere

assegnato un numero di candidati inferiore a 250.

9. Quando le prove scritte abbiano luogo in più sedi, si costituisce in ciascuna sede un Comitato di

vigilanza, coordinato dal presidente. Il Comitato di vigilanza è nominato con provvedimento del

Dirigente de settore Risorse. Il numero dei suoi componenti è indicato dal presidente della

Commissione.

10. Il Comitato di vigilanza può essere costituito anche nel caso in cui il presidente della

Commissione, in relazione al numero dei partecipanti, lo ritenga necessario, pur espletandosi le prove

scritte in una sola sede.

11. I membri esperti della Commissione non devono essere componenti dell’organo di direzione

politica dell’amministrazione, non devono ricoprire cariche politiche e non devono essere

rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali né designati dalle

associazioni professionali.

12. Non possono inoltre far parte delle Commissioni in qualità di membri esperti coloro che abbiano

rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano

avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette

organizzazioni.

13.I componenti della Commissione ed i componenti del Comitato di Vigilanza non devono trovarsi

in situazione di incompatibilità tra di loro e tra essi ed i candidati.

14.Costituiscono cause di incompatibilità:

– l’essere unito da vincolo di matrimonio o convivenza con uno dei candidati al concorso;

– l’essere unito da vincolo di parentela o affinità fino al 4° grado compreso con uno dei candidati al

concorso.

15. Nel caso di procedure afferenti alla selezione di soggetti inseriti negli elenchi anagrafici dei Centri

per l’Impiego relative a qualifiche e profili per i quali è richiesto il solo requisito della scuola

dell'obbligo - fatti salvi gli eventuali ulteriori requisiti per specifiche professionalità – finalizzate ad

accertare esclusivamente l'idoneità del candidato a svolgere le mansioni proprie della qualifica o

profilo professionale del posto offerto, senza alcuna valutazione comparativa, la presidenza della

Commissione giudicatrice, in deroga a quanto previsto al precedente comma 1, può essere delegata

dal Dirigente del Settore competente, nel rispetto di quanto previsto dalla legge, dallo Statuto

comunale e dal presente Regolamento.

83

Art. 139– Procedure concorsuali: Compensi delle commissioni giudicatrici

1. Il personale di ruolo dell’Ente facente parte della Commissione giudicatrice o del Comitato di

vigilanza non percepisce alcun compenso per detto incarico qualora il medesimo sia svolto in orario

d’ufficio, trattandosi di attività richieste nell’interesse dell’Amministrazione, e rese in connessione

con la posizione professionale rivestita. Tali attività rientrano nei compiti e doveri d’ufficio (principio

di onnicomprensività).

2. Le attività svolte fuori orario di ufficio sono compensate con il lavoro straordinario, debitamente

timbrato con idonea causale.

3. Ai componenti esterni delle Commissioni giudicatrici spetta il rimborso delle spese sostenute, oltre

all’indennità di funzione proporzionale al numero dei candidati, risultante dalla sotto riportata tabella:

Numero di candidati

Selezioni per soli titoli:

numero dei candidati

ammessi

Selezioni per esami:

Numero dei candidati

presenti alla prima

prova

Selezioni obbligatorie e

liste di collocamento:

candidati esaminati

Selezioni con una

prova

A

Selezioni con due

prove

B

Selezioni con tre prove

C

Selezione con titoli o

per so i titoli

Da 1 a50 € 200 € 250 € 300 + 20% DI A

Da 51 a 100 € 300 € 400 € 500 + 20% DI A

Da 101 a 250 € 400 € 550 € 700 + 20% DI A

Da 251 a 500 € 600 € 800 € 1000 + 20% DI A

Oltre 500 € 800 € 1000 € 1200 + 20% DI A

Qualora il componente esterno utilizzi il mezzo proprio per raggiungere la sede di svolgimento delle

operazioni concorsuali, quale rimborso delle spese di viaggio sarà corrisposto un indennizzo come

indicato nelle fonti normative e giurisprudenziali al momento vigenti.

4. Ai membri aggiunti esterni delle Commissioni per la prova di lingua e di informatica spetta il

rimborso delle spese di viaggio come specificato al comma 3, e le seguenti indennità:

a) euro 100 per un numero di candidati esaminati fino a 20;

b) euro 150 per un numero di candidati esaminati da 21 a 30;

c) euro 200 per un numero di candidati esaminati da 21 a 50;

d) euro 300 per un numero di candidati esaminati oltre 50.

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5. Ai componenti esterni delle Commissioni giudicatrici di procedure concorsuali/selettive per

l’assunzione di Dirigenti, l’indennità di funzione di cui al comma 3 è raddoppiata.

Art. 140 – Procedure concorsuali: Adempimenti preliminari della commissione

1. La Commissione, al momento del suo insediamento, verifica le situazioni di incompatibilità di cui

all’articolo 138 commi 13 e 14 dei suoi componenti, rispetto ai concorrenti ammessi alla prova

selettiva, sottoscrivendo la dichiarazione che non sussistono situazioni d’incompatibilità. Al contrario,

i membri che accertino la sussistenza di dette condizioni di incompatibilità, sono tenuti a darne

immediata comunicazione. In tal caso i lavori vengono immediatamente sospesi ed il presidente della

Commissione né dà comunicazione al dirigente competente, il quale provvede alla sostituzione del

membro incompatibile.

2. Qualora nel corso dei lavori della Commissione, un membro cessi dalla stessa o per morte,

dimissioni o sopravvenuta incompatibilità, il Dirigente del settore Risorse provvederà a sostituirlo.

3.Nel caso che un componente sia assente a tre convocazioni consecutive della Commissione, senza

averne data valida giustificazione, e comportando il rinvio della seduta della Commissione

giudicatrice, il presidente della Commissione deve darne obbligatoriamente comunicazione al

Dirigente competente, che provvede a sostituire il membro assente e a nominare il successore.

4. Le operazioni già espletate dalla Commissione restano sempre valide e definitive ed il nuovo

membro nominato nei casi predetti partecipa a quelle ancora necessarie per il completamento del

procedimento concorsuale. In ogni caso le operazioni di selezione già iniziate non devono essere

ripetute. Al momento dell’assunzione dell’incarico egli ha l’obbligo di prendere conoscenza dei

verbali delle sedute già tenute e di tutti gli atti del concorso. Dell’osservanza di tale obbligo viene

fatta menzione nel verbale.

5. Il commissario cessato è vincolato al segreto per le sedute cui ha partecipato.

6. I componenti della Commissione esercitano le loro funzioni fino al compimento di tutte le

operazioni concorsuali, anche nel caso che venga a cessare, nel corso di esse, il rapporto di lavoro con

l’ente (collocamento a riposo o trasferimento).

7. Decadono dall’incarico e debbono essere sostituiti i componenti nei cui confronti sopravvengono

procedimenti penali, che determinano limitazioni alla loro libertà personale, condanne od altre cause

che comportano la decadenza dalle cariche elettive o dagli uffici per i quali gli stessi avevano titolo a

far parte della commissione.

8. I commissari ed il segretario sono tenuti al segreto sui lavori della Commissione, sui criteri adottati

e sulle decisioni prese. I componenti della Commissione non possono svolgere attività di docenza nei

85

confronti di uno o più candidati. Il mancato rispetto degli obblighi e doveri inerenti ai lavori della è

causa di decadenza dall’incarico.

9. Tutti i componenti della Commissione assumono i medesimi obblighi e doveri. Il presidente

tuttavia ha il compito di dirigere e coordinare l’attività della Commissione. Le decisioni della

Commissione sono prese a maggioranza assoluta di voti e a scrutinio palese. È esclusa la possibilità di

astenersi. Il presidente e i due esperti hanno diritto di voto in ciascuna fase della selezione e su tutte le

prove.

Art. 141 – Procedure concorsuali: Norme di funzionamento della Commissione giudicatrice

1. Le Commissioni esaminatrici, alla prima riunione, stabiliscono i criteri e le modalità di valutazione

delle prove selettive sia scritte che orali. Di tutta l’attività svolta e delle decisioni prese dalla

commissione, anche nel giudicare le singole prove, si rende conto nel verbale sottoscritto dai

commissari e dal segretario, che ne cura la redazione materiale. Inoltre è attribuita al presidente la

responsabilità della custodia degli atti, documenti ed elaborati in conformità alle indicazioni espresse

dal presidente. Il commissario che ritenga di riscontrare irregolarità formali o sostanziali le fa

verbalizzare sottoscrivendo comunque il verbale a fine seduta.

2. Il presidente della Commissione giudicatrice convoca la prima riunione della stessa, dopo aver

ricevuto copia del provvedimento relativo all’ammissione dei concorrenti.

3. Nella prima seduta la Commissione si insedia, prende atto del provvedimento con il quale è stata

nominata e riceve dal Dirigente del settore Risorse dell’ente, tramite il segretario della Commissione

stessa, la copia del provvedimento relativo all’ammissione dei concorrenti e le domande dei candidati

con tutta la documentazione a ciascuna di esse allegata. Tali atti, assieme a quelli relativi

all’espletamento delle prove ed ai verbali, sono custoditi dal segretario anzidetto, sotto la sua

responsabilità, fino alla conclusione dei lavori.

4. All’inizio della predetta seduta tutti i componenti ed il segretario della Commissione, presa visione

dell’elenco dei concorrenti ammessi al concorso, verificano l’eventuale esistenza di situazioni di

incompatibilità nei confronti degli stessi, secondo quanto stabilito dai precedenti articoli, dando atto a

verbale dei risultati di tale verifica. Ove sia dato atto che non sussistano condizioni di incompatibilità,

la commissione procede nei suoi lavori osservando le modalità sotto indicate.

5. La Commissione giudicatrice opera costantemente con la presenza di tutti i suoi componenti. Nel

caso che alcuno di essi debba assentarsi temporaneamente nel corso della seduta i lavori vengono

interrotti per tutta la durata dell’assenza. Di tale interruzione viene dato atto nel verbale.

6.L’ordine dei lavori della Commissione deve obbligatoriamente seguire la successione cronologica

seguente:

86

a) determinazione delle modalità di attribuzione del punteggio relativo ai titoli, seguendo i criteri

stabiliti nel presente regolamento, e definizione dei punteggi da assegnare alle singole prove;

b) determinazione delle date nelle quali saranno effettuate le prove scritte, pratiche ed orali (o delle

prove pubbliche selettive o preselettive) e delle sedi in cui le stesse saranno tenute, se non già

stabilite nel bando;

c) determinazione dei contenuti delle prove scritte, incluse quelle a contenuto pratico;

d) effettuazione delle prove scritte, incluse quelle a contenuto pratico;

e) eventuale esame dei titoli di merito, per le selezioni per titoli ed esami, ed attribuzione dei relativi

punteggi, secondo le modalità inizialmente stabilite. Tale valutazione, previa individuazione dei

criteri, è effettuata dopo le prove scritte e prima che si proceda alla correzione dei relativi elaborati.

Tale operazione viene effettuata limitatamente ai concorrenti che si sono presentati a tutte le prove

scritte. Per i concorrenti che non si sono presentati a tutte le prove predette e che,

conseguentemente, sono stati esclusi dal concorso, l’esame e la valutazione dei titoli non viene

effettuata e dei loro nomi si dà atto a verbale. Per ciascun concorrente viene compilata una scheda

nella quale è riportata dettagliatamente la valutazione dei titoli. Per i documenti ai quali la

commissione ha deciso di non attribuire punteggio, ne sono indicati i motivi. Ciascuna scheda,

intestata con il cognome e nome del concorrente, si conclude con il riepilogo dei punteggi attribuiti

allo stesso. Ogni scheda viene firmata da tutti i componenti della Commissione e dal segretario e

viene allegata al verbale della seduta, del quale costituisce parte sostanziale. Nel verbale viene

riportato per ciascun concorrente esaminato il totale del punteggio allo stesso attribuito per i titoli.

L’esame dei documenti avviene seguendo l’ordine alfabetico dei concorrenti;

f) valutazione delle prove di esame scritte, incluse quelle a contenuto pratico, ed attribuzione del

relativo voto a ciascuna di esse. Le operazioni di apertura dei plichi e di valutazione delle prove

predette possono avere inizio soltanto dopo che sia stata completata la valutazione dei titoli e

compilate e firmate le schede di computo dei punteggi agli stessi attribuiti. Completata la

valutazione delle prove di esame, la Commissione determina, in base ai criteri di cui ai successivi

articoli, i concorrenti ammessi alla prova orale;

g) effettuazione delle prove orali e/o pratiche applicative, con attribuzione dei relativi voti e giudizi, e

determinazione dei concorrenti che hanno superato le prove predette, in conformità a quanto

stabilito dai successivi articoli;

h) riepilogo dei punteggi e dei voti attribuiti a tutti i concorrenti che hanno superato le prove ed hanno

conseguito l’idoneità;

i) formazione della graduatoria dei concorrenti idonei, con le modalità di cui al successivo art. 151;

87

j) la redazione del processo verbale dei lavori della Commissione, da eseguirsi separatamente per

ciascuna seduta della stessa, è effettuata dal segretario della Commissione.

7. Il verbale di ciascuna seduta è sottoposto dal segretario alla Commissione nella seduta successiva,

all’inizio della quale la stessa lo esamina e lo sottoscrive, con la firma del presidente, di tutti i

componenti e del segretario in ogni pagina ed a chiusura. Prima della firma dei verbali, possono

essere apportate dalla commissione correzioni inerenti ad omissioni od alla rettifica di errori materiali.

In tale sede non sono consentite modificazioni relative sia ai voti effettivamente attributi alla prove di

esame, sia ai punteggi effettivamente assegnati ai titoli.

8. Nel caso d’impedimento momentaneo del segretario, le sue funzioni sono assunte dal presidente

della commissione o da altro membro da egli designato. Ove l’impedimento non consenta al

segretario di riprendere le sue funzioni nella seduta successiva a quella in cui risulti assente, o nella

quale è dovuto assentarsi, lo stesso viene sostituito con altro dipendente.

9. Non si dà luogo alla costituzione della apposita Commissione di concorso allorché tutte le

procedure concorsuali dall’inizio e sino alla graduatoria finale siano state concesse mediante appalto

di servizio a soggetto esterno all’ente, pubblico o privato, avente tutti i requisiti di competenza e di

specializzazione per la gestione dell’intera procedura.

10. Nel caso di concorsi con prove a quiz, gestite da soggetto esterno all’ente, pubblico o privato, sino

al termine di tali prove preselettive e prime e seconde prove a quiz non necessita la costituzione della

Commissione di concorso specifica.

Art. 142 – Procedure concorsuali: Modalità di valutazione e punteggio finale

1. Per i titoli non può essere attribuito un punteggio complessivo superiore a 10/30 o equivalente.

2.Per la valutazione di ogni singola prova di esame (teorica - teorica-pratica - pratica-orale…) non

può essere attribuito un punteggio complessivo superiore a 30/30.

3.L’accertamento della idoneità in materia di lingua straniera e di informatica non dà luogo a

punteggio valido ai fini della valutazione finale, ma solo ad un giudizio di idonea conoscenza.

4. Nelle selezioni per soli esami il punteggio finale è determinato dalla media dei voti conseguiti nelle

prove scritte, cui si somma la votazione conseguita nel colloquio.

5. Nelle selezioni per titoli ed esami il punteggio finale è determinato dalla media dei voti conseguiti

nelle prove scritte, cui si sommano la votazione conseguita nel colloquio ed il punteggio conseguito

nella valutazione dei titoli.

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Art. 143 – Procedure concorsuali: Valutazione dei titoli nelle selezioni per titoli ed esami o solo

per titoli

1.Nei casi in cui l’assunzione a determinati profili avvenga mediante concorso per titoli e per esami,

la valutazione dei titoli da parte della Commissione giudicatrice, previa individuazione dei criteri, è

effettuata dopo le prove scritte e prima che si proceda alla correzione dei relativi elaborati.

2. Per i titoli non può essere attribuito un punteggio complessivo superiore a 10/30 o equivalente; il

bando indica i titoli valutabili ed il punteggio massimo agli stessi attribuibile singolarmente e per

categorie di titoli.

3. Il punteggio assegnato alla Commissione per la valutazione dei titoli viene dalla stessa ripartito

nell’ambito dei seguenti gruppi di titoli:

– Gruppo I Titoli di studio;

– Gruppo II Titoli di servizio;

– Gruppo III Curriculum professionale.

4. La ripartizione del punteggio a disposizione per la valutazione dei titoli deve essere effettuata in

modo che, con riferimento alla categorie B, C, e D del contratto collettivo, siano realizzati rapporti fra

i gruppi che assicurino:

a) per le categorie B e C:

– titoli di servizio il 70% dei punti disponibili; – titoli di studio, titoli vari e curriculum professionale il 30% dei punti disponibili;

b) per le categorie D:

– titoli di servizio il 40% dei punti disponibili; – titoli di studio, titoli vari e curriculum professionale il 60% dei punti disponibili.

Art. 144 – Procedure concorsuali: Prove di esame – Modalità generali

1. Nel bando è fissato il programma di esame e le tipologie di prove alle quali la commissione

giudicatrice sottopone i concorrenti.

2. Le prove previste dal bando di concorso possono avere carattere di:

– prove scritte teorico-dottrinali, teorico-pratiche, pratico-operative;

– prove pratiche applicative;

– prove orali.

3. L’amministrazione, per esigenze di celerità del procedimento, può stabilire di comunicare il diario

delle prove solo attraverso la pubblicazione delle date sul sito internet dell’Ente ed all’Albo Pretorio

on-line. In tale caso la pubblicazione equivale alla notifica personale e nessun diritto può essere

vantato dai partecipanti al concorso.

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4. Nell’avviso di selezione, oppure nella lettera d’invito alle prove, i concorrenti debbono essere

avvertiti di presentarsi muniti di un documento di identificazione legalmente valido.

5. La Commissione può stabilire che potranno essere consultati durante le prove scritte testi di leggi

non commentati e, in caso di prove tecnico-progettuali, manuali tecnici.

6. Il concorrente che contravviene alle disposizioni di cui al precedente comma o sia trovato in

possesso, durante la prova, di appunti, manoscritti, libri o pubblicazioni di qualsiasi genere inerenti

direttamente o indirettamente alle materie della prova, deve essere escluso dal concorso.

Art. 145 – Procedure concorsuali: Prove scritte – Contenuti e procedure preliminari

1.La Commissione giudicatrice si riunisce, con un congruo anticipo sull’ora stabilita per l’inizio di

ciascuna prova scritta, per stabilire le prove che saranno poi oggetto di sorteggio da parte di alcuni

candidati scelti casualmente, da effettuarsi con le modalità di cui al successivo articolo.

2. Nella formulazione delle prove ed in relazione a quanto previsto dal bando di concorso la

commissione deve tenere conto che le prove scritte teorico-dottrinali debbono consentire al candidato

di esprimere la preparazione ed il livello di conoscenza e di approfondimento degli aspetti teorici e

dottrinali delle materie previste per la prova.

3. Le prove scritte pratiche-operative sono costituite dall’individuazione, da parte del concorrente, di

soluzioni operative a problemi di attività amministrativa, contabile, tecnica, di gestione organizzativa,

con l’eventuale produzione di atti amministrativi o di elaborati tecnici, nell’ambito delle materie

previste per la prova, sulle quali può essere richiesto al concorrente di esporre anche concetti

essenziali e generali in termini teorico-dottrinali.

4. La Commissione stabilisce per ciascuna prova scritta tre tracce se gli esami hanno luogo in una

sede, ed una sola traccia quando gli esami hanno luogo in più sedi, riferite alle materie per la stessa

previste dal bando, tenendo presenti i criteri di cui al precedente comma. Le tracce sono segrete e ne è

vietata la divulgazione.

5. La preparazione delle prove avviene con la presenza e la partecipazione di tutti i commissari e,

normalmente, per decisione unanime degli stessi. Quando non risulti possibile pervenire a decisioni

unanimi, il presidente sottopone al voto le varie proposte avanzate dai commissari, e risultano

approvate quelle che ottengono la maggioranza dei consensi.

6.Nessun componente della Commissione può uscire dal locale ove la stessa ha iniziato la riunione ed

ha preparato le prove fino al momento di presentazione nella/e aula/e di esame.

7. Le tracce, appena formulate, sono sottoscritte dai membri della commissione, chiuse in buste

sigillate e firmate esteriormente sui lembi di chiusura dai componenti della commissione.

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8. Per velocizzare la procedura di selezione, la Commissione può fotocopiare le prove di esame, con

apposita macchina posta all’interno della stanza dove la stessa Commissione è riunita, in numero

corrispondente al numero dei candidati iscritti. Tali prove sono quindi raccolte in plichi sigillati e

firmati dai Commissari esternamente sui lembi di chiusura.

9. La Commissione stabilisce le modalità di espletamento della prova ed i criteri di valutazione della

prova. Tali criteri, riportati in un apposito foglio scritto, vengono consegnati dalla Commissione a

ciascun candidato prima della prova.

10. La Commissione giudicatrice, nel corso della parte preliminare della riunione relativa a ciascuna

prova scritta, procede ad autenticare i fogli, messi a disposizione dall’ente, destinati alla redazione

degli elaborati da parte dei concorrenti. Tali fogli sono autenticati con il bollo dell’ente e la firma di

almeno due commissari, apposte sul margine alto, a destra, di ciascun foglio. L’individuazione dei

commissari e la ripartizione fra gli stessi dei fogli da autenticare deve essere effettuata con modalità

che escludano qualsiasi possibilità di successiva identificazione degli elaborati.

11. Insieme con i fogli autenticati vengono predisposte:

– schede per l’iscrizione, da parte del concorrente, delle proprie generalità;

– buste, formato normale, per l’inserimento delle schede di cui sopra;

– buste di formato grande, per includervi gli elaborati e la busta di cui sopra;

– apposite penne.

12. Le buste nelle quale viene inserita la scheda con il nominativo del concorrente non debbono essere

autenticate e devono essere fatte di materiale non trasparente.

13. La Commissione stabilisce, per ciascuna prova, il tempo assegnato per lo svolgimento, che verrà

comunicato con la lettura del testo estratto della prova ai concorrenti.

14. Le procedure concorsuali devono concludersi entro sei mesi dalla data di effettuazione delle prove

scritte o, se trattasi di concorsi per titoli, dalla data della prima convocazione della Commissione

giudicatrice.

Art. 146 – Procedure concorsuali: Prove scritte - Svolgimento

1.Il Comune deve mettere a disposizione per lo svolgimento delle prove scritte un locale idoneo, tale

da consentire:

a) la predisposizione dei tavoli in modo da permettere ai concorrenti di svolgere agevolmente le

prove. Nel caso di prove scritte, teorico-pratiche o pratiche-operative, che comportano la redazione

di elaborati tecnici o di altra natura particolare, il tavolo deve essere di dimensioni idonee ed il

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piano dello stesso adeguato ed eventualmente attrezzato per consentire l’espletamento delle prove

predette;

b) la predisposizione dei posti in modo da impedire la copiatura degli elaborati tra concorrenti. La

commissione può stabilire forme di sorteggio per l’assegnazione dei banchi.

c) la sorveglianza della sala in modo agevole da parte degli incaricati a ciò preposti.

2. I candidati sono ricevuti nella sala d’esame, previa verifica dell’identità, e consegna del materiale

necessario per lo svolgimento della prova. La Commissione (o personale delegato dalla stessa) rivolge

loro l’invito a depositare presso il tavolo di accoglienza ogni altro testo, appunto, dispensa, fogli di

carta in bianco, borse e contenitori di qualsiasi natura, quant’altro individuato dalla Commissione

(telefoni cellulari…).

3.Dopo che i candidati hanno preso posto nella sala in posizioni tali da impedire consultazioni e

copiature degli elaborati, ovvero nei posti sorteggiati alla presenza del personale addetto, il presidente

della Commissione comunica ai candidati se è ammessa la consultazione di testi e, nel caso, quali

sono i testi ammessi.

4. Completate le procedure preliminari, dopo che i concorrenti hanno preso posto nella sala, e

depositati i testi e materiali non ammessi, il presidente dà atto che è scaduta l’ora stabilita nella lettera

d’invito per l’inizio della prova, che deve essere la stessa per tutte le sedi, qualora la selezione si

svolga in più edifici od aule dello stesso edificio.

5. Il presidente dà atto che i concorrenti assenti sono ritenuti rinunciatari al concorso ed esclusi dallo

stesso. Ugualmente vengono esclusi dalla selezione tutti i concorrenti che si siano presentati presso la

sede di esame dopo che la commissione ha fatto il suo ingresso in aula con le buste delle prove. Di ciò

viene dato atto a verbale.

6. La Commissione consegna ai concorrenti il seguente materiale:

a) fogli vidimati da almeno due componenti della Commissione esaminatrice e portanti il timbro

d’ufficio. La Commissione di concorso può stabilire, a suo insindacabile giudizio, il termine e le

modalità per la distribuzione di ulteriori fogli.

b) la scheda per l’indicazione delle generalità e la busta che deve contenerla. I concorrenti saranno

avvertiti immediatamente circa i dati da iscrivere nella scheda alla presenza del personale addetto,

l’obbligo di inserire la stessa nell’apposita busta e di chiudere quest’ultima mediante chiusura

(auto-incollatura) dei lembi. La busta contenente la scheda, sull’esterno della quale non deve essere

apposta iscrizione o segno alcuno, deve essere inclusa in quella, di maggiori dimensioni, nella

quale verranno racchiusi gli elaborati;

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c) la busta destinata a raccogliere, a fine prova, gli elaborati, i fogli vidimati non utilizzati, la busta

chiusa contenente la scheda di identificazione;

d) una penna, di colore uguale per tutti i concorrenti, da utilizzare per la prova, in modo da evitare

difformità che rendano possibile l’identificazione.

7. Il presidente avverte i concorrenti che è vietato fare uso di carta, buste e penne diverse da quelle

messe a disposizione. Ricorda ai concorrenti il divieto di fare uso di testi diversi da quelli

eventualmente consentiti, di conservare presso la postazione ove viene svolta la prova ausili dei quali

è stato prescritto il deposito prima dell’inizio delle prove, e di effettuare la copiatura, anche parziale,

di elaborati di altri concorrenti. Il presidente precisa che la violazione dei divieti predetti comporta

l’annullamento della prova e l’esclusione dal concorso.

8. Il presidente avverte i concorrenti che l’elaborato e gli altri fogli compresi nel plico non debbono

contenere nessuna indicazione che possa costituire segno di riconoscimento, che sugli stessi non deve

essere apposto il nome od altri segni di individuazione del concorrente stesso, a pena di esclusione dal

concorso.

9. Dopo tali avvertimenti, il presidente invita a presentarsi al tavolo di accoglienza tre concorrenti, di

cui uno procederà al sorteggio della prova da svolgere fra le tre predisposte dalla Commissione,

contenute in buste chiuse e depositate sul tavolo stesso, e gli altri due assisteranno in qualità di

testimoni.

10. Il presidente apre la busta prescelta, estrae il testo, lo copre e fa apporre la firma al candidato che

ha provveduto all’estrazione ed ai due concorrenti testimoni. Apre successivamente le altre buste e

scrive nel testo “Prova non estratta”.

11. Il presidente (o suo delegato) illustra ai candidati le modalità di svolgimento della prova ed il

personale addetto consegna ai candidati l’illustrazione dei criteri di valutazione.

12. Qualora siano stati preparati i tre plichi sigillati con le prove, già fotocopiate, questi, come

previsto nel precedente articolo, vengono aperti di fronte ai candidati testimoni ed al candidato che ha

provveduto all’estrazione, che verificano che il contenuto dei plichi corrisponda alle prove presenti

nelle buste.

13. Il presidente dà lettura delle prove non estratte.

14. Il Presidente (o personale delegato) consegna la prova estratta ai candidati oppure, qualora ciò sia

possibile per la tipologia di prova, dà lettura della prova estratta ai concorrenti, indicando il tempo

assegnato per svolgerlo.

15. Completate le operazioni suddette, il presidente precisa l’ora in cui ha inizio lo svolgimento della

prova da parte dei concorrenti ed indica, conseguentemente, l’ora in cui scadrà il termine massimo

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assegnato per completarla. Di ciò viene dato atto a verbale, nel quale vengono annotati testi delle tre

prove, allegate in copia, distinguendo quello estratto dagli altri.

16. Nel corso della prova, i concorrenti debbono tenere un contegno corretto, operare in silenzio, non

comunicare fra di loro e consultare esclusivamente i testi ammessi.

17. Durante la prova, debbono restare nella stanza ove la stessa ha luogo almeno due tra commissari e

personale del comitato di vigilanza, i quali debbono vigilare che tutte le modalità prescritte siano

osservate; gli stessi hanno il potere-dovere di escludere dalla prova stessa i candidati che siano in

possesso di testi non consentiti o che stiano copiando elaborati di altri concorrenti. Di tali decisioni

viene dato atto a verbale.

18. Conclusa la prova, il concorrente consegna ai commissari presenti in sala il plico contenente

l’elaborato con tutti i fogli ricevuti, utilizzati e non, e la busta interna nella quale è stata inclusa la

scheda con le generalità del concorrente stesso.

19. La busta esterna deve essere priva di qualsiasi indicazione e sulla stessa non debbono essere

apposte dalla Commissione annotazioni di alcun genere; la stessa deve essere consegnata chiusa dai

concorrenti, mediante incollatura dei lembi. La Commissione non può accettare la consegna di una

busta che non sia stata preventivamente chiusa dal concorrente.

20. Alla scadenza del termine assegnato, tutte le buste debbono essere immediatamente consegnate

alla commissione. I concorrenti che si rifiutano di farlo e che manifestamente ritardano, vengono

diffidati a voce dal provvedere e, ove perdurino nel loro comportamento, sono dichiarati esclusi dal

concorso per non aver riconsegnato in tempo i loro elaborati.

21. La busta, contenente la prova, può essere consegnata alla Commissione anche prima della

scadenza del termine di conclusione della prova stessa; in tale caso, il candidato rinuncia all’utilizzo

del tempo residuo e non può in nessun modo richiedere la restituzione della busta per apportarvi

qualunque modifica.

22. Le buste contenenti le prove effettuate dai concorrenti, dopo essere state siglate da almeno due

membri della Commissione vengono riunite in uno o più plichi, legati e/o sigillati. All’esterno di tali

plichi i commissari appongono le loro firme e li consegnano al Presidente, che provvede a custodirli

in luogo e contenitore idoneo, in modo da assicurarne con sicurezza la conservazione e

l’inaccessibilità da parte di alcuno.

23. Nel caso in cui il calendario delle prove preveda l’effettuazione di ambedue le prove scritte e

successivamente la relativa correzione - con correzione della seconda prova scritta nel solo caso in cui

il candidato abbia riportato il punteggio di almeno 21/30 nella prima – la Commissione giudicatrice

seguirà l’iter procedimentale di cui all’art. 14 del D.P.R. 487/1994 e s.m.i.

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24. Particolari garanzie, tutele e ausili sono predisposti per le persone diversamente abili che

sostengono le prove di esame, valutando anche i tempi aggiuntivi eventualmente occorrenti, ai sensi

dell’art. 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Art. 147 – Procedure concorsuali: Prove scritte - Valutazione

1. La Commissione giudicatrice, nel giorno in cui si riunisce per provvedere alla valutazione delle

prove scritte, procede alla verifica dell’integrità dei plichi sigillati e delle singole buste contenenti gli

elaborati.

2. Dopo tale verifica, ha inizio l’apertura delle buste per ciascuna delle quali, prima di passare

all’apertura di altra successiva, si provvede:

– a contrassegnare la busta esterna, ciascuno dei fogli in essa contenuti e la busta interna, chiusa,

contenente la scheda con le generalità del concorrente, con uno stesso numero progressivo di

contrassegno dell’unicità di tali atti;

– alla lettura, da parte di un commissario designato a rotazione dal presidente, degli elaborati;

– all’annotazione del voto, in cifre ed in lettere, sull’ultima pagina dell’elaborato o su apposita scheda

di valutazione, con l’apposizione della firma del presidente della Commissione e di almeno un

membro della medesima, che tiene un elenco degli elaborati nel quale, accanto al numero

progressivo di essi, annota il voto attribuito.

3. Le operazioni, di cui al comma precedente, non possono essere interrotte fino a che non siano state

compiute interamente per ogni busta aperta.

4. Terminate, per tutte le buste, le operazioni in precedenza indicate, la Commissione dà atto di aver

concluso le operazioni di valutazione e procede all’apertura delle buste contenenti le schede con le

generalità dei concorrenti. Sulla scheda viene annotato il numero progressivo già apposto sugli

elaborati ed il nominativo dalla stessa risultante viene registrato, in corrispondenza del numero di

contrassegno, sull’elenco dei voti tenuto dal segretario, in modo che dallo stesso risultino:

– il numero progressivo attribuito agli elaborati;

– la votazione agli stessi assegnata;

– il nome del concorrente che ne è risultato l’autore. L’elenco viene firmato, alla fine delle

operazioni, da tutti i componenti della commissione e dal segretario.

5. Dell’avvenuto espletamento delle operazioni, in rigorosa conformità alle norme suddette, viene

dato atto nel verbale.

7. I voti sono espressi, di norma, in trentesimi.

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8. Conseguono l’ammissione alla prova orale i candidati che abbiano riportato in ciascuna prova

scritta una votazione di almeno 21/30.

9. La Commissione giudicatrice, conclusi i lavori di valutazione dell’unica o dell’ultima delle prove

scritte, determina i concorrenti ammessi alla prova successiva, in forza di quanto stabilito dai

precedenti commi.

Art. 148 – Procedure concorsuali: Esito delle prove scritte – Comunicazioni ai concorrenti

1. Il presidente della Commissione comunica all’Ufficio personale l’esito delle prove scritte e gli

ammessi alla prova orale, indicando i relativi punteggi, ai fini della relativa pubblicazione sul sito

internet dell’Ente. La pubblicazione sul sito equivale alla notifica personale e nessun altro diritto può

essere vantato dai candidati ammessi alla prova orale.

Art. 149 – Procedure concorsuali: Prova orale: contenuti e modalità

1. L’identificazione dei concorrenti che partecipano alle prove orali viene effettuata dalla

Commissione o dal personale autorizzato, al momento in cui il concorrente si presenta, in base ad un

documento legalmente valido dallo stesso esibito.

2. La lettera alfabetica per il cognome dal quale iniziare la prova orale sarà sorteggiata prima

dell’inizio della prima prova scritta.

3. Quando il numero dei concorrenti non consenta l’espletamento della prova in una stessa giornata, la

Commissione provvede alla suddivisione in turni di candidati seguendo l’ordine alfabetico dei

cognomi, e partendo dalla lettera alfabetica estratta. In tal caso, la Commissione stabilisce, in rapporto

al numero dei concorrenti esaminabili per ogni giornata, le date in cui ciascuno deve presentarsi,

comunicando ad ogni candidato – mediante l pubblicazione sul sito Internet dell’Ente - quella ad esso

relativa.

4. I criteri e le modalità di espletamento delle prove orali sono stabilite dalla Commissione prima

dell’inizio delle stesse e debbono essere tali da assoggettare i candidati ad interrogazioni che, pur nel

variare delle domande, richiedano a tutti i concorrenti un livello oggettivamente uniforme ed

equilibrato di impegno e di conoscenze. Il documento ove sono trascritti tali criteri viene consegnato

ad ogni candidato prima della prova.

5. La Commissione stabilisce, nell’ambito dei criteri e delle modalità predette, la durata della prova

per ciascun concorrente, che deve essere ragionevolmente uguale per tutti.

6. La Commissione elabora immediatamente prima dell’inizio della prova orale i quesiti da porre ai

candidati, in considerazione anche di una equilibrata utilizzazione del tempo complessivamente

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previsto per la prova stessa. I quesiti vengono raccolti in una busta, sigillata e controfirmata sui lembi

di chiusura dai commissari. La Commissione preparerà un numero di buste pari al numero dei

candidati, più una, in modo che anche l’ultimo concorrente abbia possibilità di scelta. Ogni candidato

estrae a sorte una busta contenente i quesiti cui dovrà dare risposta.

7. La Commissione giudicatrice provvede, nella prova orale, ad interrogare il concorrente sulle

domande estratte dal medesimo, al fine di accertare il livello complessivo di preparazione teorico-

dottrinale e di maturazione di esperienze professionali del candidato, in modo da pervenire ad una

valutazione che tenga conto di tutti gli elementi acquisibili nella prova stessa.

8. All’eventuale prova di lingua straniera e di informatica non sarà assegnato nessun voto, ma sarà

accertata dalla commissione (o dai membri aggiunti) solo l’idoneità del candidato. Per questa prova,

infatti, possono intervenire i membri ausiliari della commissione di esame quali esperti delle materie,

che restano comunque terzi rispetto alla Commissione ufficiale di concorso. Le domande, una volta

redatte, sono inserite in busta, che verrà chiusa immediatamente. La Commissione dovrà preparare

tante buste per quanti sono i candidati più una.

9. Le prove orali sono pubbliche e devono svolgersi in un’aula aperta al pubblico, di capienza idonea

ad assicurare la massima partecipazione.

10. Per ciascun concorrente, conclusa la prova dallo stesso sostenuta, la Commissione procede alla

valutazione della stessa ed attribuisce il voto. Il voto è registrato in un apposito elenco, tenuto dal

segretario, nel quale a fianco del nome del concorrente egli scrive, in cifre ed in lettere, la votazione

attribuita. Detto elenco sarà affisso nella sede degli esami al termine di ogni giornata, e comunque al

termine di ogni significativa interruzione dei lavori da parte della commissione.

11. La prova orale si considera superata ove il concorrente abbia ottenuto una votazione minima di

almeno 21/30 o equivalente.

12. Particolari ausili e tempi aggiuntivi sono garantiti alle persone portatrici di handicap, ai sensi

dell’art. 20 della legge 5 febbraio 1992,n. 104.

13. Il concorrente che non si presenta alla prova orale e/o alla prova pratica-applicativa nel giorno

stabilito, si considera rinunciatario e viene escluso dal concorso. Quando le suddette prove sono

programmate in più giornate, il concorrente che sia impedito da gravi e comprovati motivi ad

intervenire alla prova nel giorno prestabilito, può far pervenire al presidente della Commissione, non

oltre l’ora fissata per l’inizio della seduta nel giorno predetto, istanza documentata per il differimento

dell’esame ad altra data, che sia comunque ricompresa entro l’ultimo giorno previsto per termine della

prova orale. La Commissione giudicatrice decide su tale istanza, a suo insindacabile giudizio,

dandone avviso al concorrente. Se l’istanza viene respinta ed il concorrente non è presente alla prova,

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viene escluso dal concorso. Se l’istanza viene accolta, nella comunicazione viene precisata la nuova

data della prova.

Art. 150 – Procedure concorsuali: Prova pratica – applicativa. Modalità

1. La prova pratica-applicativa eventualmente prevista dal bando, può essere costituita

dall’applicazione del concorrente per la realizzazione di un manufatto, nel dare prova della sua

capacità nell’operare con un mezzo meccanico particolare, nell’effettuazione di una prestazione

artigianale o di mestiere o, comunque, nella dimostrazione del livello della sua qualificazione o

specializzazione fornita in modo pratico.

2. La Commissione stabilisce, prima dell’inizio della prova, le modalità di espletamento della stessa,

in modo che essa sia uguale per tutti i concorrenti, ed il tempo massimo consentito. Dato il carattere

della stessa, non sono prescritte terne da estrarre dai concorrenti, riservando al giudizio della

Commissione l’applicazione di tali modalità, ove la stessa sia ritenuta possibile in rapporto anche

all’allestimento dei mezzi per effettuare la prova.

3. Tutti i concorrenti dovranno essere posti in grado di utilizzare materiali, macchine e mezzi dello

stesso tipo e in pari condizioni operative.

4. La Commissione prende nota del tempo impiegato da ciascun concorrente nell’effettuazione della

prova e ne tiene conto nella sua valutazione, comparativamente con la qualità del risultato dallo stesso

conseguito.

5. In dipendenza della natura delle prove pratiche-applicative, l’assegnazione delle votazioni avviene

da parte della commissione subito dopo che ciascun concorrente ha effettuato le stesse, dopo che il

medesimo si è allontanato dal luogo ove esse si tengono e prima dell’ammissione di altro candidato.

La Commissione effettua, su apposita scheda, una descrizione sintetica del modo nel quale il

concorrente ha effettuato la prova, del tempo impiegato ed attribuisce il voto allo stesso spettante. Le

schede vengono firmate da tutti i membri della Commissione e dal segretario ed i voti sono riepilogati

in apposito elenco a fianco dei nomi dei concorrenti, che viene esso pure firmato nel modo suddetto

ed allegato al verbale, in cui inoltre ne vengono trascritti i contenuti.

6. La prova pratica-applicativa si considera superata ove il concorrente abbia ottenuto una votazione

minima non inferiore a 21/30.

7. Le persone portatrici di handicap sono tutelate nello svolgimento della prova pratica-applicativa

mediante l’utilizzo di ausili speciali e con maggiori tempi aggiuntivi, riconosciuti ai sensi dell’art. 20

della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

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Art. 151 – Procedure concorsuali: Processo verbale delle operazioni di esame e formazione delle

graduatorie

1. Di tutte le operazioni di esame e delle deliberazioni prese dalla Commissione esaminatrice, anche

nel giudicare i singoli lavori, si redige giorno per giorno un processo verbale sottoscritto da tutti i

commissari e dal segretario.

2. La Commissione redige l’elenco degli idonei e lo trasmette all’Ufficio personale, per

l’applicazione, a parità di punti, delle preferenze previste dall’articolo 5 del D.P.R. 487/94 e delle

eventuali riserve previste nel bando. L’ufficio Personale provvede conseguentemente alla redazione

della graduatoria finale di merito.

3. Sono vincitori, nei limiti dei posti complessivamente messi a concorso, i candidati utilmente

collocati nella graduatorie di merito, tenuto conto di quanto disposto dalla legge 12 marzo 1999, n. 68,

o da altre disposizioni di legge in vigore che prevedono riserve di posti in favore di particolari

categorie di cittadini.

4. La graduatoria di merito è approvata con provvedimento del Dirigente del settore Risorse ed

immediatamente efficace, previo esame dei verbali e presa d’atto della legittimità del procedimento

seguito e della sua conformità alle norme stabilite dalla legge, dallo statuto e dal presente

regolamento.

5. Ove da tale esame emergano irregolarità, omissioni, errori di somma o di trascrizione ed altre

imperfezioni sanabili, il Dirigente del settore Risorse invia copia degli atti al presidente, invitandolo a

riunire la Commissione giudicatrice entro 7 giorni, affinché proceda alle correzioni necessarie,

adottando i provvedimenti del caso. Quando risulti necessario restituire gli originali dei verbali, il

settore Risorse deve effettuarne copia, autenticata, conservandola nei propri atti. Il presidente,

avvenuta la riunione della Commissione, rimette il verbale della stessa, assieme agli altri ricevuti in

restituzione, al Dirigente del settore Risorse, a mezzo del segretario della Commissione

6. Le graduatorie dei concorsi sono pubblicate all’Albo Pretorio on-line dell’Ente. Da tale data

decorre il termine per le eventuali impugnative.

Art. 152 – Procedure concorsuali: Graduatorie

1. Le graduatorie dei concorsi conservano efficacia per tre anni decorrenti dalla data del

provvedimento di approvazione delle stesse.

2. Durante tale periodo, l’amministrazione ha facoltà di utilizzare le stesse per la copertura degli

ulteriori posti di pari categoria e profilo professionale che si dovessero rendere successivamente

disponibili, ad eccezione di quelli istituiti e trasformati successivamente all’indizione del concorso

99

stesso. Qualora il vincitore rinunci, decada dal rapporto di lavoro o cessi dal servizio per qualsiasi

causa, è in facoltà dell’amministrazione di procedere alla nomina, in sostituzione, di altro concorrente

idoneo.

3. In ambedue i casi previsti dal comma 2 l’amministrazione deve esperire prioritariamente la

selezione per la mobilità volontaria prima di scorrere la graduatoria

Art. 153 – Procedure concorsuali: Esito del concorso - Comunicazione

1. Ad avvenuta approvazione della procedura concorsuale, a ciascun concorrente utilmente collocato

in graduatoria viene data comunicazione a mezzo raccomandata A.R. dell’esito dallo stesso

conseguito. I concorrenti risultati vincitori del concorso vengono invitati, con la stessa lettera, a far

pervenire all’ente nel termine perentorio di 30 giorni decorrenti da quello successivo al ricevimento di

tale invito, o in altro termine stabilito dal bando di concorso, i documenti necessari per l’assunzione in

ruolo.

Art. 154 – Procedure concorsuali: Accesso agli atti della procedura concorsuale

1. I verbali della Commissione Giudicatrice, una volta approvati da parte dell’Amministrazione,

possono costituire oggetto di richiesta di accesso da parte di coloro che vi hanno interesse per la tutela

di posizioni giuridicamente rilevanti. La tutela della riservatezza dell’autore non può giustificare il

diniego di accesso agli elaborati dello stesso.

2.Per quanto riguarda la richiesta di accesso, il responsabile del procedimento valuta la sussistenza in

capo al richiedente dell’interesse all’accesso a tali documenti e in funzione di tutela di situazioni

giuridicamente rilevanti.

3. È in ogni caso escluso l’accesso alle suddette prove scritte ed orali per coloro che non hanno preso

parte ad alcun titolo alla procedura concorsuale.

Art. 155 – Procedure concorsuali: Assunzione in servizio – Decadenza del rapporto di lavoro

1. Con la lettera che rende noto l’esito del concorso, o con altra successiva comunicazione, sempre

effettuata con raccomandata A.R., viene notificata al concorrente la data nella quale lo stesso dovrà

presentarsi per l’assunzione in servizio.

2. L’assunzione del servizio, che deve essere sempre preceduta dalla acquisizione dei documenti

sottoelencati, avviene dopo la verifica da parte dell’Ente della regolarità degli stessi.

3. La stipula del contratto di lavoro è subordinata all’ acquisizione d’ufficio dei seguenti documenti:

– certificato di cittadinanza ovvero il titolo che dà diritto all’equiparazione dello straniero al cittadino;

100

– certificato di godimento dei diritti civili e politici;

– stato di famiglia;

– copia del foglio matricolare, o altro documento dal quale risulta la posizione in relazione agli

obblighi di leva;

– la dichiarazione di non avere altri rapporti di impiego pubblico e privato e di non trovarsi in

nessuna delle situazioni di incompatibilità richiamate dall’art. 53 del D.Lgs. n. 165/2001. In caso

contrario deve essere espressamente dichiarata l’opzione per la nuova amministrazione;

– certificato del casellario giudiziario;

– tutti i documenti relativi agli altri stati, fatti e qualità personali richiesti.

4. L’ente procede all’assunzione solo se quest’ultima non è in contrasto con le leggi finanziarie o con

altre leggi in materia ovvero nel rispetto dei limiti delle spese di personale così come giuridicamente

individuati.

5. L’ente sottopone a visita di controllo i vincitori del concorso, a mezzo del servizio sanitario

pubblico, allo scopo di accertare se il soggetto abbia l’idoneità necessaria per potere esercitare le

funzioni necessarie per espletare le mansioni che richiede il posto messo a concorso. Nel caso di

accertamento sanitario negativo, o di mancata presentazione alla visita senza giustificato motivo, si dà

luogo al provvedimento di decadenza. Resta salva l’applicazione delle particolari disposizioni di legge

sull’idoneità degli invalidi ai fini dell’assunzione agli impieghi pubblici.

6. Il concorrente che non produce i documenti richiesti nei termini prescritti o non assume servizio nel

giorno stabilito, è dichiarato decaduto ed il contratto ancorché stipulato è rescisso.

7. L’ente può prorogare, per sue motivate esigenze, non sindacabili dall’interessato, la data già

stabilita per l’inizio del servizio.

8. L’ente ha, inoltre, facoltà di prorogare, per giustificati motivi esposti e documentati dall’interessato,

i termini per l’assunzione del servizio.

9. I provvedimenti di proroga, di cui ai precedenti commi, sono adottati, con le motivazioni del caso,

con atto del Dirigente del settore Risorse.

Art. 156 – Procedure concorsuali: Contratto individuale di lavoro

1. Il contratto individuale di lavoro è l’accordo che intercorre fra l’amministrazione, e per essa il

dirigente che la rappresenta, ed il dipendente neo assunto per l’instaurazione del rapporto di lavoro.

2. I rapporti di lavoro dei dipendenti dell’ente sono disciplinati dalle disposizioni del Capo I, Titolo II

del Libro V del codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa.

101

3. La sottoscrizione del contratto individuale di lavoro consiste in un preciso obbligo contrattuale, il

cui rifiuto costituisce inadempimento contrattuale.

4. Nel contratto individuale di lavoro, per il quale è richiesta la forma scritta, vanno indicati:

a) tipologia del rapporto di lavoro;

b) data di inizio del rapporto di lavoro;

c) qualifica di inquadramento professionale e livello retributivo iniziale;

d) mansioni corrispondenti alla qualifica di assunzione;

e) durata del periodo di prova;

f) sede di destinazione dell’attività lavorativa;

g) termine finale nel contratto di lavoro a tempo determinato.

5. Le mansioni della categoria e del profilo professionale sono generiche e servono soprattutto per

valutare se, in base alle ragioni addotte dal dirigente competente, sia giustificato il mancato

superamento del periodo di prova del dipendente, mentre tali mansioni non avranno rilievo nello

svolgimento del rapporto di lavoro successivo al periodo di prova, potendo essere modificate ed

integrate dal dirigente competente nell’esercizio del suo potere direttivo, purché professionalmente

equivalenti ovvero siano mansioni riferibili alla categoria e al profilo professionale del lavoratore.

6. L’indicazione specifica dell’ufficio non vincola l’amministrazione, nel caso intenda spostare il

dipendente ad altro ufficio o ad altra sede, in quanto il datore di lavoro del dipendente non è l’ufficio

ma l’ente, per cui, nel territorio di propria competenza dell’ente, il dipendente può essere spostato.

7. Copia del contratto viene consegnata al lavoratore, unitamente a copia del codice disciplinare.

Art. 157 – Procedure concorsuali: Periodo di prova

1. I vincitori del concorso, dopo la stipula del contratto individuale, sono sottoposto al periodo di

prova, la cui durata trova la sua fonte nel contratto collettivo nazionale, e che è finalizzato a verificare

che il lavoratore possieda effettivamente le capacità professionali per le quali è stato assunto.

2. Ai fini del compimento del suddetto periodo di prova, si tiene conto del solo servizio effettivamente

prestato.

3. Il periodo di prova è sospeso in caso di assenza per malattia, e per gli altri casi espressamente

previsti dai CCNL, dalle leggi o dai regolamenti vigenti

4. Le assenze riconosciute come causa di sospensione sono soggette allo stesso trattamento

economico previsto per i dipendenti non in prova.

5. Decorsa la metà del periodo di prova ciascuna delle parti (amministrazione o dipendente) può

recedere dal rapporto in qualsiasi momento senza obbligo di preavviso né di indennità sostitutiva del

102

medesimo, fatti salvi i casi di sospensione previsti contrattualmente, fino alla conclusione del periodo

di prova.

6. Il recesso da parte del lavoratore è incondizionato ed opera dal momento della comunicazione alla

controparte.

7. Il recesso da parte dell’amministrazione deve essere motivato.

8. Decorso il periodo di prova senza che il rapporto di lavoro sia risolto, il dipendente s’intende

confermato in servizio, con il riconoscimento dell’anzianità dal giorno di assunzione a tutti gli effetti.

9. Il periodo di prova non può essere rinnovato o prorogato alla scadenza.

Art. 158 – Procedure concorsuali: Esonero dal periodo di prova

1.Possono essere esonerati dal periodo di prova i dipendenti che lo abbiano già superato

positivamente nella medesima categoria e profilo professionale presso altra amministrazione pubblica.

2.Al dirigente cui afferisce il posto messo a concorso è preposta la facoltà di esonerare dal periodo di

prova i dipendenti aventi i requisiti di cui al comma 1.

3. Il dipendente proveniente dalla stessa o da altra amministrazione del comparto, durante il periodo di

prova nella nuova amministrazione, ha diritto alla conservazione del posto senza retribuzione ed al

rientro nella pubblica amministrazione di provenienza, nella stessa categoria e profilo precedente.

4. Il rientro nella pubblica amministrazione di provenienza avviene mediante richiesta non solo nel

caso di non superamento del periodo di prova, ma anche in caso di libera scelta del lavoratore, fino

alla scadenza del periodo di prova, fra il datore di lavoro precedente (che non può coprire il posto

durante il periodo di prova) ed il nuovo datore di lavoro.

5. La condizione necessaria per esercitare il diritto di cui al comma precedente è la sottoposizione del

dipendente al periodo di prova da parte del nuovo datore di lavoro, non sussistendo tale diritto in caso

di esonero del dipendente dal periodo di prova. Il Dirigente del settore Risorse, in tali casi, provvederà

a richiedere al nuovo datore di lavoro del dipendente cessato se il medesimo è stato sottoposto a

periodo di prova.

Art. 159 – Procedure concorsuali: Utilizzo di graduatorie di concorsi banditi da altri enti

1. Il ricorso all’utilizzo di graduatorie di concorsi banditi da altri enti è consentito solo per le

assunzioni a tempo determinato.

2. Le assunzioni di cui al comma 1 sono consentite attingendo i nominativi da corrispondenti

graduatorie concorsuali a tempo indeterminato approvate da altri Comuni ed ancora in corso di

validità, per categorie e profili professionali analoghi a quelli di cui necessita il Comune di Rosignano

103

Marittimo, anche in assenza di un accordo precedente l'indizione dei concorsi relativi. È richiesto il

preventivo accordo con l'Amministrazione di cui si intendono utilizzare le graduatorie.

3. L’individuazione del Comune con il quale stipulare un accordo per l’utilizzo di graduatoria

concorsuale di cui al comma 2 avviene sulla base dei seguenti criteri:

a) Criterio territoriale

- Comune appartenente alla Provincia di Livorno ed alla Provincia di Pisa, privilegiando quello

geograficamente più vicino al Comune di Rosignano Marittimo, computando la distanza sul

capoluogo di Comune;

- in subordine Comune appartenente alle altre Province della Regione Toscana ed in caso di esito

negativo qualsiasi altro Comune;

b) Criterio cronologico

Nel caso di presenza di più graduatorie valide all’interno dello stesso Comune per posizioni di

categoria e profilo professionale analogo rispetto a quello necessario, si procederà mediante

scorrimento della graduatoria più recente. Ciò fatta salva diversa indicazione da parte del Comune

concedente.

4. Individuata la graduatoria a norma del precedente comma 3, il Settore Risorse e controllo procede

al suo utilizzo durante tutto il periodo della sua validità, previo accordo con il Comune detentore,

mediante scorrimento, in base all’ordine della graduatoria, dei soggetti utilmente ivi collocati, ai quali

è di volta in volta assegnato un termine di 5 giorni per confermare la propria disponibilità in merito

all'assunzione programmata. In seguito all’intervenuta impossibilità di utilizzare predetta graduatoria

si provvede nei termini di cui al precedente comma 3.

5. Il Comune di Rosignano Marittimo, previo accordo da parte delle rispettive Amministrazioni, può

consentire agli enti richiedenti l'utilizzo di proprie graduatorie concorsuali.

Art. 160 – Assunzione mediante avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento

1. L’assunzione di personale da adibire a categorie, posizioni di lavoro e qualifiche per le quali è

previsto il solo requisito della scuola dell’obbligo, salvo gli eventuali ulteriori requisiti connessi allo

specifico profilo professionale ed individuati dal dirigente cui si riferisce il posto da coprire (es.:

patente automobilistica), avviene tramite selezione dei soggetti inseriti negli elenchi anagrafici dei

Centri per l’Impiego della Toscana.

2. Ai fini dell’assunzione del personale di cui al comma 1 si adotta la seguente procedura:

- il Dirigente del settore Risorse predispone apposito avviso pubblico di offerta di lavoro,

dandone adeguata e diffusa informazione mediante affissione all’Albo Pretorio del Comune di

Rosignano Marittimo e all’Albo del Centro per l’Impiego della Bassa Val di Cecina. Il

104

medesimo avviso viene altresì inviato dal Comune di Rosignano Marittimo ai Comuni della

Bassa Val di Cecina e limitrofi, al Comune di Livorno, alla Provincia di Livorno, ai Comuni

capoluogo di Provincia della Toscana, all'A.S.L. N° 6, alle OO.SS. di zona e reso disponibile

sul sito Internet del Comune.

- i soggetti inseriti negli elenchi anagrafici di cui al comma 1 presentano domanda di

partecipazione entro 15 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso (8 giorni nel caso di

assunzioni a tempo determinato), mediante compilazione del modello allegato all’avviso

medesimo, ed attestano, mediante autocertificazione, il possesso dei requisiti ivi indicati, che

viene verificato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Centro per l’impiego

e gli altri uffici interessati.

- le domande di partecipazione e l’autocertificazione richiesta devono pervenire con le seguenti

modalità:

- presentazione diretta da parte del candidato presso il Centro per l’impiego della Bassa Val di

Cecina o presso i Centri convenzionati;

- trasmissione tramite fax al Centro per l’Impiego Bassa Val di Cecina allegando copia

fotostatica di documento d’identità in corso di validità (fa fede l’effettivo arrivo entro le

scadenze sopra richiamate, NON fa fede il timbro postale).

- trasmissione, sempre allegando copia fotostatica di un documento di identità in corso di

validità, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno al Centro per l’impiego della Bassa Val

di Cecina, (fa fede l’effettivo arrivo entro le scadenze sopra richiamate, NON fa fede il timbro

postale).

- la graduatoria viene redatta dal Centro per l’impiego Bassa Val di Cecina, secondo i criteri del

carico di famiglia, del reddito e di iscrizione allo stato di disoccupazione, così come meglio

specificati nell’All. A del Regolamento Regionale 7/R del 4.2.2004, e viene pubblicata

all’Albo Pretorio di questo Comune e presso il Centro per l’impiego della Bassa Val di Cecina,

per un periodo di dieci giorni, al termine del quale (se il ricorso viene inviato per posta NON

fa fede il timbro postale) i candidati possono presentare opposizione al Comune di Rosignano

Marittimo solo ed esclusivamente tramite il Centro per l’Impiego della Bassa Val di Cecina –

sede di Cecina - avverso la posizione nella graduatoria, se la stessa deriva da errori di calcolo

del punteggio.

- l’eventuale rettifica, su proposta del Centro per l’Impiego, viene effettuata a cura del Comune

di Rosignano Marittimo nei 10 giorni successivi.

105

- per le assunzioni a tempo indeterminato, la graduatoria ha validità fino alla totale copertura dei

posti previsti nell’avviso, comunque per un termine non superiore a sei mesi dalla

pubblicazione della graduatoria.

- per le assunzioni a tempo determinato la graduatoria ha validità fino a dodici mesi successivi

alla pubblicazione della stessa, anche per assunzioni temporanee ed eccezionali, nella

medesima qualifica e profilo professionale che si rendano necessarie, in aggiunta al posto od ai

posti offerti con l’avviso, nel periodo di validità della graduatoria.

- la convocazione per la prova selettiva avviene secondo l’ordine della graduatoria a cura

dell’Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo.

- ai sensi dell’art. 38 del Regolamento regionale n. 7/R del 4 febbraio 2004, detta prova selettiva

- che non prevede valutazione comparativa, ma è volta al solo accertamento dell’idoneità del

candidato a svolgere le mansioni proprie della categoria e profilo professionale del posto di cui

all’avviso di selezione - consiste in una prova pratica attitudinale, da svolgersi entro 30 giorni

dalla pubblicazione della graduatoria, ovvero in sperimentazioni lavorative, i cui contenuti

sono determinati con riferimento a quelli previsti nella declaratoria del profilo della figura

professionale da reperire o, comunque, attenendosi ai contenuti ed alle modalità stabilite per le

prove di idoneità relative al conseguimento degli attestai di professionalità della Regione.

- i candidati che hanno diritto alla convocazione a prova selettiva (n. doppio o triplo dei posti da

ricoprire, rispettivamente per le assunzione a tempo indeterminato e per le assunzioni a tempo

determinato) sono convocati a mezzo telegramma, almeno 5 giorni prima della prova stessa, se

trattasi di assunzioni a tempo determinato (almeno 10 gg. se trattasi di assunzioni a tempo

indeterminato) a cura dell’Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo. Detto

telegramma deve riportare data, ora e luogo in cui si svolgerà la prova medesima.

- la mancata presentazione alla prova selettiva e/o la rinuncia all’assunzione in servizio senza

idoneo e certificabile motivo comporta la cancellazione dalla graduatoria e l’immediata

comunicazione al Centro per l’Impiego Bassa Val di Cecina – sede di Cecina –per i

provvedimenti di competenza.

Comportano altresì la cancellazione dalla graduatoria l’inidoneità al posto offerto e l’assenza

dei requisiti richiesti dal presente avviso (anche se intervenuta successivamente alla sua

pubblicazione).

- la selezione è effettuata seguendo l’ordine di avvio indicato dalla sezione circoscrizionale.

Prima di sottoporre a selezione il lavoratore avviato, la Commissione ne verifica l’identità. Per

l’effettuazione delle prove di selezione, la Commissione stabilisce un termine congruo alla

prova da eseguire. Allo scadere del termine dato, la Commissione provvede immediatamente a

106

valutare le prove. Il giudizio della Commissione è reso con il giudizio complessivo di

«idoneo» o «non idoneo» a svolgere le mansioni connesse al posto da ricoprire.

3. Per la composizione, la nomina ed il funzionamento della Commissione trovano applicazione le

disposizioni di cui all’art. 138 del presente Regolamento.

4. I contenuti delle prove pratiche sono determinati dalla Commissione subito prima dell’inizio delle

prove.

5. La Commissione per verificare l’idoneità del candidato deve tener conto della complessità delle

prestazioni, della professionalità, della autonomia operativa e della responsabilità e complessità

organizzativa.

A tale proposito, attenendosi ai seguenti criteri, formulerà un giudizio di idoneità se il candidato ha

raggiunto un punteggio pari o maggiore a 16/24:

Punteggio:

ottimo 6

sufficiente 4

scarso 1

Punteggio:

ottimo 6

sufficiente 4

scarso 1

Punteggio:

ottimo 6

sufficiente 4

scarso 1

Punteggio:

ottimo 6

sufficiente 4

scarso 1

CATEGORIA B1

e B3

Capacità di utilizzo

delle attrezzature

complesse necessarie

allo svolgimento delle

mansioni

Capacità

organizzativa del

proprio lavoro

anche in

connessione di

quello di altri

soggetti

Grado di autonomia

nella esecuzione del

proprio lavoro,

nell’ambito delle

istruzioni di carattere

generali impartite

Preparazione

professionale

specifica

6. Le operazioni di selezione sono curate dalla stessa Commissione, fino all’individuazione dei

soggetti idonei, nella quantità indicata dalla richiesta di avviamento.

7. Ove i lavoratori avviati non abbiano risposto alla convocazione, ovvero non abbiano superato le

prove, il Dirigente del settore Risorse, previa comunicazione da parte della Commissione,

comunica alla competente sezione circoscrizionale l’esito dell’avviamento e chiede un successivo

avviamento di lavoratori in numero doppio (o triplo) ai posti ancora da ricoprire. Alla ricezione

della nuova comunicazione di avviamento, la Commissione provvede a fare le selezioni necessarie.

Art. 161 – Assunzione obbligatorie di lavoratori appartenenti alle categorie protette e disabili

1. Le assunzioni obbligatorie dei disabili, di cui all’art. 1 della legge 68/99, avvengono nel rispetto dei

posti da coprire, come determinati ai sensi dell’art. 4 della stessa legge, o per chiamata numerica degli

iscritti nelle liste del competente ufficio, o mediante la stipula di apposite convenzioni. Nel primo

caso, l’amministrazione inoltra direttamente all’ufficio competente la richiesta numerica di avvio a

107

selezione di un numero di lavoratori pari al numero di posti da coprire, con l’indicazione del titolo di

studio, della qualifica di iscrizione nelle liste dell’ufficio competente e del livello retributivo. Detto

ufficio provvede all’avvio secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Nel caso di

convenzione, la stessa deve contenere il numero dei posti disponibili, il profilo professionale da

coprire, gli eventuali percorsi formativi ed i requisiti oggettivi che devono essere posseduti da coloro

che verranno avviati da parte dell’ufficio competente. Sulla base dei nominativi trasmessi, viene

effettuata apposita selezione.

2. Le assunzioni con chiamata nominativa avvengono solo nell’ambito di convenzioni stipulate dal

Dirigente del settore Risorse ai sensi dell’art. 11 della legge n. 68/99 riguardo a soggetti iscritti nelle

liste dell’ufficio collocamento disabili.

3. Per la chiamata numerica l’Ente procede nel seguente modo:

a) richiesta all’ufficio collocamento disabili di un numero di soggetti da avviare a selezione pari al

doppio dei posti da ricoprire; della selezione viene data informazione tramite pubblicazione su

almeno due quotidiani locali;

b) gli avviati a selezione devono possedere, oltre al titolo di studio, anche gli altri requisiti propri del

profilo professionale/posizione di lavoro per il quale è stata avviata la richiesta (es. patente

automobilistica o abilitazioni varie);

c) la selezione, diretta all’accertamento della idoneità del candidato e senza valutazione comparativa,

è pubblica, è svolta entro 45 giorni dalla data dell’avviamento, e consiste in un colloquio e/o in una

prova pratica/attitudinale, con i criteri di cui all’art. 160;

d) la data viene comunicata ai candidati con lettera di convocazione, almeno 7 giorni prima della

selezione;

e) la Commissione giudicatrice viene nominata ed è composta con le modalità stabilite nel presente

regolamento.

4. Per la chiamata nominativa dei soggetti di cui al comma 2 del presente articolo, si applicano le

procedure previste per la chiamata numerica.

5. Prima di procedere alla assunzione di soggetti disabili, l’ente richiede alla competente

Commissione Medica della Azienda U.S.L. di sottoporli a visita medica al fine di verificare che la

causa invalidante non sia incompatibile con le mansioni da svolgere.

Art. 162 – Corso - Concorso

1. La selezione di personale attraverso lo strumento del corso-concorso consiste in un corso di

formazione e in una selezione per esami sulle materie oggetto del corso.

108

2. Può essere prevista una fase preselettiva, a seguito della quale viene redatta una graduatoria al solo

fine di definire i partecipanti al corso. Tale fase può prevedere una o più prove di esame o di idoneità

secondo le modalità previste dal presente regolamento.

3. Il bando del corso-concorso dovrà specificare, oltre agli elementi costitutivi del bando indicati nel

presente regolamento:

a) l’eventuale espletamento di una prova preselettiva;

b) le modalità ed i criteri di ammissione al corso;

c) il programma del corso;

d) il numero dei partecipanti;

e) la durata del corso;

f) la frequenza minima necessaria per ottenere l’ammissione al concorso.

3. A seguito dell’espletamento del corso, il dirigente competente procederà, dopo avere verificato il

possesso del requisito della frequenza minima specificato nel bando, all’ammissione dei candidati alla

selezione.

4. L’espletamento della selezione avverrà con le modalità previste dal bando e nel rispetto dei criteri

generali stabiliti dal presente regolamento.

Art. 163 – Contratti di formazione e lavoro

1. Il Dirigente del settore Risorse può stipulare contratti individuali per l’assunzione a tempo

determinato, attraverso i contratti di formazione lavoro ai sensi dell’articolo 3 del CCNL 14 settembre

2000 e delle normative di volta in volta vigenti.

2. L’Amministrazione può assumere lavoratori di età compresa fra 16 e 32 anni. Il requisito minimo

dell’età deve essere posseduto alla scadenza del bando di selezione, mentre quello massimo al

momento della sottoscrizione del contratto individuale di lavoro.

3. Il bando di selezione per i contratti di formazione e lavoro è approvato con atto del Dirigente del

Settore Risorse, che procede altresì alla stipula del contratto individuale.

4. Il bando di selezione per tali assunzioni è pubblicato per 30 giorni all’Albo Pretorio on-line

dell’ente. Ai bandi di selezione deve essere data la più ampia pubblicità, al fine di assicurare la

massima partecipazione possibile.

5. Ai sensi della normativa di riferimento, le procedure per la selezione sono procedure semplificate

che consistono in due prove:

– una scritta;

– una orale.

109

6. Le votazioni delle prove sono espresse in trentesimi.

7. Per il superamento di ogni prova è necessario riportare un punteggio minimo di 21/30.

8. Il punteggio finale è dato dalla somma dei due punteggi conseguiti nelle due prove, scritta e orale.

9. Il contratto di formazione e lavoro si risolve automaticamente allo scadere del termine prefissato,

non è consentita la proroga od il rinnovo del contratto, tranne i casi in cui è esplicitamente previsto

dalla legge.

10. L’amministrazione può, a suo insindacabile giudizio, trasformare i contratti di formazione e lavoro

in rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

11. Per gli altri adempimenti valgono i principi ed i dettati dei precedenti articoli per le altre forme di

assunzioni.

12. Anche per i contratti di formazione e lavoro si procede alla formazione di una graduatoria. Tale

graduatoria sarà valida per tre anni, o comunque per il tempo previsto dalle normative vigenti. La

graduatoria sarà utilizzata partendo, per la prima volta, dal primo in graduatoria e proseguendo poi

nell’ordine della stessa. In caso di chiamate successive alla prima, l’ente ripartirà, ogni volta,

dall’ultimo chiamato, e pertanto, dal primo nominativo utilmente collocato in graduatoria successivo

al medesimo. Resta inteso che la graduatoria per il CFL sarà utilizzata solo nel caso in cui il vincitore

o i successivi chiamati non abbiano completato il periodo di formazione previsto dalla normativa.

Qualora sia stato completato il periodo di formazione senza trasformazione del CFL in rapporto a

tempo indeterminato, la graduatoria per il CFL decade automaticamente.

13. Le commissioni di concorso per i contratti di formazione e lavoro sono nominate dal Dirigente del

Settore Risorse, presidente della commissione, e possono essere composte anche unicamente da

dipendenti interni all’ente almeno di categoria D.

Art. 164 – Assunzioni con contratto di somministrazione

1. La somministrazione di lavoro è posta in essere attraverso la stipulazione di due contratti:

a) il contratto di somministrazione di lavoro, concluso fra il soggetto somministratore e l’ente;

b) il contratto concluso tra il soggetto somministratore ed il lavoratore.

2. Con il contratto di somministrazione di lavoro il lavoratore non ha rapporto di dipendenza, con

l’ente ma con l’impresa fornitrice.

3. La possibilità di utilizzare la somministrazione esclusivamente nella forma del tempo determinato,

le modalità e le limitazioni al ricorso al lavoro temporaneo è disciplinato dall’articolo 86 del D.Lgs. n.

276/2003, dall’articolo 36 del D.Lgs. n. 165/2001 e dall’articolo 2, comma 3, del CCNL 14 settembre

2000.

110

Art. 165 – Rapporti di lavoro a tempo determinato

1. Il bando di selezione per assunzione a tempo determinato è approvato con atto del Dirigente del

Settore Risorse, che provvede altresì alla stipula del contratto individuale.

2. Il bando di selezione per assunzioni a tempo determinato è pubblicato per trenta giorni all’Albo

Pretorio on-line e sul sito internet dell’ente

3. Le selezioni per assunzioni a tempo determinato possono essere svolte per titoli ed esami, per soli

titoli, ovvero solo per esami. Quando la selezione a tempo determinato viene effettuata per soli esami,

le prove concorsuali consistono in un’unica prova scritta e nella prova orale.

4. Per gli altri adempimenti e per la costituzione delle commissioni giudicatrici valgono i principi ed i

dettati dei precedenti articoli per le altre assunzioni.

5. Il rapporto di lavoro si risolve automaticamente, senza diritto al preavviso, alla scadenza del

termine indicato nel contratto individuale.

6. L’assunzione a tempo determinato può avvenire a tempo pieno, ovvero, per i profili professionali

per i quali è consentito, anche a tempo parziale.

7. La proroga ed il rinnovo del contratto a tempo determinato sono disciplinati dalle normative di

volta in volta vigenti. In nessun caso il rapporto di lavoro a tempo determinato può trasformarsi in

rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

8. Il rapporto di lavoro è costituito e regolato da contratti individuali, secondo le disposizioni di legge,

della normativa comunitaria e del C.C.N.L.

9. Il contratto individuale di lavoro, per il quale è richiesta la forma scritta, deve contenere i requisiti,

già elencati nel presente regolamento.

10. Copia del contratto viene consegnata al lavoratore, unitamente a copia del codice disciplinare.

Art. 166 – Norma finale

1. Le norme del presente Titolo costituiscono norme di indirizzo, la cui precettività sarà assegnata

dagli specifici bandi di concorso, che costituiscono lex specialis. Per quanto non previsto dal presente

Regolamento, si fa riferimento alla norme del D.P.R. n. 487/1994 e s.m.i.