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\\Regolamento per la gestione della popolazione del cinghiale (Sus scrofa) tramite cattura e abbattimento selettivo ART. 1 Finalità Il presente regolamento disciplina ai sensi dell’art. 75 dell’Allegato B e dell’art. 12 dell’Allegato C del Piano del Parco le modalità attraverso cui si realizzano gli interventi di controllo numerico della popolazione di cinghiale tramite cattura e abbattimento selettivo nel territorio del Parco, finalizzati alla conservazione della specie e a limitarne i danni provocati allo stato dei luoghi e alle colture agricole all’interno dell’area protetta. ART. 2 Piano di gestione della popolazione di cinghiale Gli interventi di controllo della specie si svolgono secondo il Piano di Gestione approvato dall’Ente Parco su parere dell’ INFS (Istituto Nazionale Fauna Selvatica) .Il Piano di gestione della popolazione di cinghiale accerta gli squilibri ecologici provocati dalla specie nelle diverse aree del Parco e definisce le modalità per ricomporli, mediante l’individuazione di aree critiche dove mettere in atto tutte le misure di prevenzione dei danni e di controllo numerico della popolazione. Il Piano deve considerare: entità degli indennizzi liquidati per danni al patrimonio agricolo; tipologie di colture danneggiate; stima della consistenza della specie all’interno dell’area protetta; obiettivi di gestione; piani di prelievo e di abbattimento selettivo; modalità d’intervento all’interno dell’area protetta. Il piano è sottoposto al parere tecnico dell’INFS. I risultati delle azioni di controllo e l’andamento dei danni, costituiscono elemento conoscitivo e di verifica per confermare o adeguare le previsioni del piano di prelievo. ART. 3 Aree di intervento Sulla base delle indicazioni contenute nel Piano di gestione del Cinghiale, vengono individuate le aree ove procedere all’azione di controllo e contenimento della popolazione dei cinghiali. Tali aree sono localizzate ed individuate tenendo in considerazione criteri quali: La localizzazione dei danni; La possibilità di attuazione delle diverse tecniche previste dall’I.N.F.S. Il livello di tutela delle diverse aree (Zonazione del parco, Siti di Interesse Comunitario, Zone di Protezione Speciale). La presenza di specie sensibili al disturbo provocato dalle azioni di controllo o di particolare interesse scientifico e conservazionistico. Le aree di intervento vengono riportate su idonea cartografia. ART. 4 Catture di cinghiali I cinghiali sono catturati con trappole autoscattanti in seguito indicate come recinti di cattura. Gli animali sono attirati con esca alimentare in aree boscate attigue ai campi. ART. 5 Gestori dei recinti di cattura L’assegnazione in gestione dei recinti di cattura avviene attraverso bando pubblico. Ente di Gestione del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano Via Sette Dolori n. 10 (Rioni Sassi) - 75100 Matera - Casella Postale 152 Tel. 0835.336166 – Fax 0835.337771 - e-mail: [email protected]

Regolamento per la gestione della popolazione del ... · ... gli operatori di selezione entrano nella piena disponibilità dei capi abbattuti e l’Ente ... il trattamento – trasporto

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Page 1: Regolamento per la gestione della popolazione del ... · ... gli operatori di selezione entrano nella piena disponibilità dei capi abbattuti e l’Ente ... il trattamento – trasporto

\\Regolamento per la gestione della popolazione del cinghiale(Sus scrofa) tramite cattura e abbattimento selettivo ART. 1FinalitàIl presente regolamento disciplina ai sensi dell’art. 75 dell’Allegato B e dell’art. 12 dell’Allegato C del Piano del Parco le modalità attraverso cui si realizzano gli interventi di controllo numerico della popolazione di cinghiale tramite cattura e abbattimento selettivo nel territorio del Parco, finalizzati alla conservazione della specie e a limitarne i danni provocati allo stato dei luoghi e alle colture agricole all’interno dell’area protetta.

ART. 2Piano di gestione della popolazione di cinghialeGli interventi di controllo della specie si svolgono secondo il Piano di Gestione approvato dall’Ente Parco su parere dell’ INFS (Istituto Nazionale Fauna Selvatica) .Il Piano di gestione della popolazione di cinghiale accerta gli squilibri ecologiciprovocati dalla specie nelle diverse aree del Parco e definisce le modalità per ricomporli,mediante l’individuazione di aree critiche dove mettere in atto tutte le misure di prevenzionedei danni e di controllo numerico della popolazione. Il Piano deve considerare:�entità degli indennizzi liquidati per danni al patrimonio agricolo;�tipologie di colture danneggiate;�stima della consistenza della specie all’interno dell’area protetta;�obiettivi di gestione;�piani di prelievo e di abbattimento selettivo;�modalità d’intervento all’interno dell’area protetta.Il piano è sottoposto al parere tecnico dell’INFS.I risultati delle azioni di controllo e l’andamento dei danni, costituiscono elementoconoscitivo e di verifica per confermare o adeguare le previsioni del piano di prelievo.ART. 3Aree di interventoSulla base delle indicazioni contenute nel Piano di gestione del Cinghiale, vengono individuate le aree ove procedere all’azione di controllo e contenimento della popolazione dei cinghiali. Tali aree sono localizzate ed individuate tenendo inconsiderazione criteri quali:�La localizzazione dei danni;�La possibilità di attuazione delle diverse tecniche previste dall’I.N.F.S.�Il livello di tutela delle diverse aree (Zonazione del parco, Siti di InteresseComunitario, Zone di Protezione Speciale).�La presenza di specie sensibili al disturbo provocato dalle azioni di controllo o diparticolare interesse scientifico e conservazionistico.Le aree di intervento vengono riportate su idonea cartografia. ART. 4Catture di cinghialiI cinghiali sono catturati con trappole autoscattanti in seguito indicate come recinti dicattura.Gli animali sono attirati con esca alimentare in aree boscate attigue ai campi.ART. 5Gestori dei recinti di catturaL’assegnazione in gestione dei recinti di cattura avviene attraverso bando pubblico.

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Al bando possono partecipare i soggetti, anche proprietari di aree all’interno del parco, che manifestino formalmente interesse alla gestione dei recinti di cattura e che abbiano affidabilità tecniche e strumentali preventivamente valutate con insindacabile giudizio dalla Direzione dell’Ente Parco.Tra l’Ente Parco e il gestore del recinto di cattura viene stipulato uno specificocontratto in cui vengono stabilite tutte le modalità, dalla cattura alla destinazione finale deglianimali, i reciproci obblighi e le responsabilità civili e penali connesse, nonché il costo perogni singolo capo catturato stabilito annualmente dall’Ente Parco e distinto per capo striato, rosso, femmina adulta, maschio adulto.L’Ente Parco può inoltre gestire direttamente o da persone all’uopo espressamenteautorizzate dall’Ente Parco stesso i recinti di cattura per far fronte a specifiche e nonprevedibili esigenze inerenti il contenimento della specie che si potranno verificare.L’Ente Parco si riserva di utilizzare in tutto o in parte gli animali catturati per attività distudio e di monitoraggio sanitario o profilassi.ART. 6Siti, periodo e modalità di catturaIl sito di ubicazione dei recinti di cattura ed il periodo di cattura è stabilito dall’Ente Parco.Gli animali oggetto della cattura sono identificati e registrati dal gestore del Parco, che ne diventa responsabile. il trasferimento degli animali dai recinti di cattura all’interno dei contenitori di trasporto avviene sotto la responsabilità del gestore del recinto, che risponde delle lesioni eventuali provocate agli animali nelle operazioni di carico. Il trasferimento all’interno dei contenitori di trasporto deve avvenire esclusivamente alla presenza del responsabile del trasporto (reg. CE n. 1/2005) che ne accerti l’idoneità al trasporto.In caso di inidoneità degli animali al trasporto, questi vengono ricoverati in appositi locali e sottoposti alle idonee cure del Veterinario. Detti locali vanno sempre verificati per la loro idoneità dall’area veterinaria competente. In caso di inidoneità al trasporto degli animali catturati, gli stessi devono essere curati dal gestore del Parco.Nel protocollo da concordarsi con le ASL, viene specificata oltre la marcatura (tipo – natura del marchio, mortalità e applicazione), i contenitori di trasporto (tipologia standard), le modalità di trasporto dai recinti ai contenitori attraverso passaggi obbligati idonei e costruiti in modo da non recare danni (autorizzati e certificati dall’area veterinaria competente)..Detto protocollo indica, come da norma, la documentazione sanitaria obbligatoria diaccompagnamento degli animali, dal momento della cattura alla destinazione finale e lemodalità di controllo in tutte le fasi. Nel protocollo sono indicate le norme di riferimentovigenti per la detenzione e per l’allevamento dei selvatici.Per lo svolgimento delle attività di propria competenza l’Ente Parco stipuleràapposite convenzioni con gli IZS e/o con liberi professionisti abilitati.Il gestore del recinto è responsabile della corretta applicazione della metodica di marcatura approvata. Il controllo della gestione delle marche e del loro corretto uso spetta al C.F.S.. I recinti di cattura devono essere preventivamente autorizzati nelle forme e nelle dimensioni dall’Ente Parco. Ad eccezione dei piccoli non ancora svezzati, tutti gli animali catturati saranno identificatimediante l’applicazione di una marcatura. La marcatura verràeffettuata dal gestore del recinto sotto la supervisione del veterinario AUSL.Dal recinto di cattura i cinghiali vengono trasferiti in contenitori di trasporto con lecaratteristiche specificate nei protocolli sanitari stipulati con le ASL.Nel protocollo sanitario è stabilito il costo relativo alle consulenze tecniche, al rilascio di autorizzazione e certificazione ed all’effettuazione di sopralluoghi su richiesta dell’Ente, da parte del Veterinario ASL. Dette spese sono a carico del gestore del recintodi cattura.Dal recinto di cattura i cinghiali vengono trasferiti in idonei contenitori di trasporto.L’eventuale richiesta di presenza del Veterinario pubblico dell’Azienda Sanitaria competente per territorio, come supporto tecnico alle operazioni di cattura, trasporto, ecc, deve essere concordata preventivamente

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con il Dipartimento Prevenzione della ASL di riferimento e le spese essere a carico del gestore dell’Ente Parco.ART. 7Trasporto e destinazione dei cinghiali catturatiGli animali catturati, muniti di parere relativo, autorizzati ed identificati, possono essere destinati:- per l’allevamento, esclusivamente in aree recintate presso gli istituti previsti dallanormativa vigente allo scopo espressamente autorizzati (aziende agricole, aziende agrituristico venatorie ,allevamenti di fauna selvatica a scopo alimentare o destinati alla caccia,centri di riproduzione della selvaggina);- per la macellazione (esclusivamente presso mattatoi autorizzati dalla AUSLcompetente).Il trasporto degli animali catturati presso le destinazioni di cui sopra, verrà effettuato, acarico del gestore, nel rispetto della normativa vigente, esclusivamente con automezziautorizzati. La stabulazione temporanea degli animali catturati potrà essere effettuata esclusivamentea seguito di apposita autorizzazione rilasciata dalla AUSL.ART. 8Trasformazione delle carni e loro commercializzazione

1) immediatamente dopo l’abbattimento il selecontrollore dovrà inserire al tendine di Achille dell’arto posteriore un apposito contrassegno numerato fornito al selecontrollore dall’Ente Parco, provvedendo all’identificazione del soggetto abbattuto ed alla compilazione di apposita scheda;

2) gli operatori di selezione entrano nella piena disponibilità dei capi abbattuti e l’Ente Parco potrà trattenere per soli scopi scientifici parti degli animali abbattuti;

3) l’Ente Parco sarà dotato di un congelatore, la cui allocazione verrà comunicata alle autorità per l’eventuale congelamento/ stoccaggio di campioni biologici;

4) L’Ente Parco si è dotato di guanti protettivi monouso in lattice, buste per il trattamento – trasporto – soccaggio delle viscere e della carcassa, nonché messo a disposizione del Servizio Veterinario un locale destinato alla effettuazione della visita ispettiva ed al prelievo campioni;

5) Previa programmazione con il servizio veterinario, i capi abbattuti dovranno obbligatoriamente essere sottoposti da parte del Servizio Veterinario a visita sanitaria e a campionamento per l’esame trichinelloscopico mediante digestione cloruro-peptica, che potrà essere eseguita presso la Sezione di Matera dell’Istituto Zooprofilattico; che l’Ente Parco intende eseguire approfondimenti diagnostici a scopi scientifici sulle carcasse e a tal fine può trattenere parti degli animali abbattuti; suggerisce che, in occasione degli abbattimenti, potrebbero essere eseguiti ulteriori indagini di laboratorio a scopo di approfondimento scientifico operando il campionamento delle seguenti matrici: a) pilastri del diaframma; b) sangue; c) polmoni; d) base della lingua con faringe epiglottide e linfonodi retrofaringei; e) 100 grammi di materiale fecale.

ART. 9Compiti del personale di sorveglianza del Parco e dei Corpi di Polizia preposti Al personale di sorveglianza del Parco e dei Corpi di Polizia preposti, è affidato il compito di sorvegliare le attività di cattura, marcatura, immissione nei contenitori di trasporto, allevamento, trasporto e macellazione secondo le convenzioni, i contratti, il protocollo sanitario e gli standard di qualità di cui agli artt. 4, 5 e 6 del presente regolamento.La sorveglianza sulle attività di allevamento, trasporto e macellazione sarà effettuataattraverso controlli a campione e relativo riscontro della documentazione d’appoggioprevista dalle norme vigenti e dal presente regolamento.I dati della cattura sono riportati sugli appositi moduli predisposti dall’Ente Parco.ART. 10Abbattimenti selettivi di cinghialiL’abbattimento selettivo prevede l’abbattimento dei capi, preferibilmente mediante tiro con arma acanna rigata munita di cannocchiale di mira, eseguito da postazioni di tiro prestabilite (appostamento),posizionate all’interno delle aree di intervento.

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I metodi previsti dall’INFS per effettuare gli abbattimenti selettivi all’interno delle areeprotette e che potranno essere attuati all’interno del territorio del Parco sono:

- abbattimenti da postazione fissa;- abbattimenti con tecnica della girata;- abbattimenti notturni da automezzo dotato di faro brandeggiabile esclusivamente attuati da

personale del CTA/CFS con qualifica di selecontrollore, in ottemperanza delle disposizioni interne del Corpo Forestale dello Stato e da personale del Corpo di Polizia Provinciale con qualifica di selecontrollore.

ART. 11Coordinamento degli interventiGli abbattimenti selettivi e le girate sono pianificati dall’Ente Parco e dalla Provincia di Matera. L’organizzazione e il coordinamento dei selecontrollori sul campo è svolto dal personaledella Provincia sotto la supervisione del parco e dagli Agenti di Polizia preposti.ART. 12Personale da impiegare nell’abbattimento selettivo da postazione fissa e in girata1. Gli abbattimenti selettivi di cinghiali saranno effettuati solo da personalespecificatamente formato dalla Provincia ovvero selecontrollori provinciali autorizzati dall’Ente Parco2. E’ fatto obbligo ad ogni selecontrollore di essere munito di Porto di Fucile per uso di cacciain corso di validità .I selecontrollori volontari operano a titolo gratuito ed esonerano l’Ente Parco e l’Amministrazione Provinciale da qualsiasi responsabilità civile e penale derivante da danneggiamenti della propria attrezzatura, da danni alla propria persona, da danni causati da loro a terzi o a cose e animali appartenenti a terzi.3. Sono inoltre abilitati all’attività di abbattimento selettivo e di girata il personale delCFS con qualifica di selecontrollore, in ottemperanza delle disposizioni internedel Corpo Forestale dello Stato e il personale del Corpo di Polizia Provinciale conqualifica di selecontrollore.4. I selecontrollori, designati dalla Provincia e specificamente autorizzati dall’Ente Parco,sono coordinati dalla Provincia, che li organizza in gruppi. Ogni gruppo di selecontrollori, durante tutto il periodo degli abbattimenti, può operare esclusivamente su un numero di aree di intervento limitato e comunque stabilito dall’Ente Parco.ART. 13Siti di sparoAll’interno delle aree di intervento contenute nel Piano di Gestione di cui all’art. 2, l’EnteParco individua i siti di sparo e le aree di girata idonei ad ottenere una diminuzione deidanni e per i quali l’attività di sparo sia tollerabile, sotto il profilo ecologico, in un’areaprotetta. I siti possono essere proposti anche dalla Provincia e verificati dall’Ente Parco,Le postazioni per gli abbattimenti selettivi da postazione fissa sono i punti da cui effettuareil tiro; esse vanno individuate in siti caratterizzati da buona visibilità, in prossimità dielementi fissi e contrassegnate con vernice e numerazione progressiva. In ogni postazionepuò prendere posto un solo selecontrollore e nessun altro.L’Ente Parco, anche in collaborazione con la Provincia, promuove e può finanziare lacostruzione di altane per facilitare e rendere più sicura l’azione di tiro.Le aree di tiro per gli abbattimenti da postazione fissa sono le aree aperte, visibili dallepostazioni, interessate dai tiri.Le postazioni e le aree di tiro sono chiaramente riportate in apposita cartografia dall’EnteParco.Le aree di girata e le relative postazioni di sparo non possono, invece, essere scelte a priorima devono essere individuate, all’occorrenza, dal Parco, anche con la collaborazione del personale delle Provincia o da essa incaricato, in relazione al verificarsi di danneggiamenti al patrimonio agricolo, alle aree di rimessa utilizzate dai cinghiali ed alle esigenze di tutela legate alle finalità istituzionali del parco.Per ciascuna area di intervento viene individuato dall’Ente Parco un luogo di raduno che

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viene comunicato alla Provincia.Il Parco, anche con la collaborazione del personale della Provincia o da essa incaricato valuta la necessità di approntare ed eseguire pasturazioni attrattive, o di solo posizionamento, al fine di favorire l’avvicinamento dei cinghiali alle postazioni di tiro.Per le aree di tiro e per le singole postazioni prescelte è necessaria, ove possibile,l’autorizzazione scritta da parte del titolare o conduttore del fondo. Sarà in ogni caso facoltàdel Parco scegliere le aree di tiro in modo da non creare conflitti con i titolari o i conduttoridei fondi.ART. 14Attrezzatura necessaria per abbattimento selettivo e girataIl prelievo di selezione da postazione fissa deve materializzarsi in un tiro effettuato conarma a canna rigata di calibro non inferiore a 6,5 mm. munita di cannocchiale di mira ,nell’assoluto rispetto del Piano di Prelievo. Il prelievo di selezione in giratadeve essere effettuato, da punti di appostamento prestabiliti, con armi a canna rigata dicalibro non inferiore a 6,5 mm o di sistema di mira metallico (tacca e mirino)ovvero con armi ad anima liscia; nell’abbattimento in girata non sono necessari telemetro e binocolo. Risulta vietata ogni altra modalità di prelievo. Permotivi di sicurezza ogni selecontrollore deve essere dotato di giubbino ad alta visibilità eradio ricetrasmittente consentita dalla legge.ART. 15Modalità di svolgimento degli abbattimenti selettivi da appostamento fisso1. All’inizio delle operazioni tutti gli operatori convocati si recano nell’ora prestabilitasecondo il calendario predisposto dall’Ente Parco presso il punto di raduno dove ilpersonale di sorveglianza provvederà:�a verificare la licenza di porto di fucile ad uso caccia e l’assicurazione;�ad assegnare una postazione a ciascun selecontrollore;�a comunicare a ciascun selecontrollore il sesso e la classe di età degli animali daabbattere come previsti nel piano di abbattimento di cui all’art. 2.2 I selecontrollori mantengono contatti con Il personale preposto alla vigilanza.3 Ogni singolo operatore volontario raggiunge l’appostamento assegnato e rimane nell’appostamento stesso finoall’orario stabilito per il termine della sessione di selecontrollo.4 E’ fatto obbligo ad ogni operatore di trasportare le armi scariche e in custodia durantele fasi di avvicinamento/allontanamento dal luogo assegnato per le operazioni diabbattimento. L’arma viene estratta dalla custodia e caricata solo al momento d’iniziodell’attività.5 Prima dell’esecuzione di ogni prelievo ciascun operatore è obbligato a valutarescrupolosamente che:�il capo da abbattere sia perfettamente visibile, riconoscibile e rientri nel Piano diabbattimento, posto ad una distanza massima di 100 m, fermo e posizionato di fiancorispetto al punto di appostamento;�la traiettoria di tiro sia completamente libera da ostacoli;�in caso di mancato bersaglio, o nell’eventualità che il proiettile trapassi il corpodell’animale, il proiettile colpisca il suolo scoperto a brevissima distanza;�non vi sia pericolo per le persone o per animali di specie diversa dal cinghiale.6 Nel caso l’animale ferito sia agonizzante il selecontrollore può essere autorizzato dalpersonale di sorveglianza a lasciare la postazione, rimanendo sempre all’internodell’area di tiro assegnatali e, , ad avvicinarsiall’animale per effettuare un ulteriore tiro.7 In una sessione di selecontrollo può essere abbattuto un solo capo per ogni operatoree l’eviscerazione (stomaco, intestino e organi genitali) deve essere effettuata daiselecontrollori sul sito di abbattimento.

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8 I selecontrollori devono essere muniti di buste di materiale plastico, non percolantiresistenti allo strappo di adeguata capienza ove riporre le viscere addominali. Effettuatal’eviscerazione i selecontrollori tornano al luogo di ritrovo prestabilito.9 I selecontrollori devono far pervenire ai servizi veterinari provinciali, le corate deicinghiali abbattuti.10 Per ogni sessione di abbattimenti selettivi e girate prevista dal calendario, di cui asuccessivo articolo, la Provincia rende disponibile un conduttore di cane da traccia,autorizzato dall’Ente Parco, per il recupero di animali eventualmente feriti.11 In caso di ferimento e per il recupero del capo ferito, il selecontrollore potrà utilizzare un cane da caccia e l’arma per l’abbattimento dello stesso e nel caso in cui non lo trovi,deve tornare la mattina successiva per coadiuvare il conduttore del cane da traccia per ilrecupero del capo ferito. I capi trovati già utilizzati dai carnivori vengono lasciati sulcampo a disposizione degli stessi.12 E’ fatto obbligo a tutti gli operatori di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornitedal personale di sorveglianza e dai coordinatori delle attività sul campo. La nonosservanza di tali indicazioni comporta l’immediata esclusione dalle operazioni diabbattimento.13 I capi abbattuti (compresi quelli eventualmente prelevati da personale del Corpo diPolizia Provinciale o personale del CFS) vengono trasportati dalla zona di intervento alpunto di raduno nel rispetto di quanto concordato con le ASL di competenza sotto ilcoordinamento del personale di sorveglianza dell’Ente Parco o del personale dellaProvincia. Sul luogo del raduno viene applicata una marcatura agli animali abbattuti. Anche il contenitore delle viscere deve essere identificato con lo stesso numero di identificazione riportato sulla marcatura applicata all’animale abbattuto.17 Il piano di abbattimento deve essere completato preferibilmente ad iniziare dalle classidi età più basse; le femmine in allattamento non sono comprese nel piano diabbattimento.ART. 16Abbattimento selettivo in girataQuesto metodo di intervento selettivo viene attuato in aree di vegetazione arboreoarbustiva, possibilmente circondate da aree aperte ocoltivi. La tecnica di prelievo, da eseguire in fasi appresso specificate, per risultare efficacedeve essere preceduta dalla localizzazione, nei giorni precedenti all’intervento, delle zonedi alimentazione e di rimessa dei cinghiali. In relazione alle caratteristiche geomorfologichee vegetazionali dell’area di girata, la squadra di selecontrollori potrà essere costituita da 8 –20 persone agli appostamenti e da un solo conduttore di un unico cane limiere.ART. 17Fasi di svolgimento degli abbattimenti selettivi in girataGli abbattimenti selettivi in girata si attuano secondo le seguenti fasi:1. verifica, dell’esistenza, nelle adiacenze dei coltivi, di aree di rimessa utilizzate daicinghiali (1-2 gg. prima delle fasi seguenti), escludendo le zone particolarmentevocate per altre specie di particolare interesse naturalistico conservazionistico edecologico;2. tracciatura a piedi con ausilio di cane limiere delle zone di rimessa dei cinghiali;3. dislocazione delle poste sulle possibili vie di fuga dei cinghiali (trottoi);4. seguita delle tracce e spinta degli animali fuori dalla parcella vegetata, mediantel’utilizzo di cane limiere condotto, in cinghia o libero, da un operatore armato;5. abbattimento dei cinghiali;6. sollecito recupero del cane limiere da parte del conduttore;7. eventuale recupero di capi, colpiti ma non trovati nell’immediato, con ausilio di caneda traccia.

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Tutte le fasi dal punto 1 al punto 7 vengono pianificate congiuntamente dal Parco e dagli organi preposti al controllo con la collaborazione del personale della Provincia. L’organizzazione e il coordinamento dei selecontrollori sul campo è svolto dal personale della Provincia .ART. 18Modalità di svolgimento degli abbattimenti selettivi in girata1. All’inizio delle operazioni tutti gli operatori convocati si recano nell’ora prestabilita,secondo il calendario predisposto dall’Ente Parco, presso il punto di raduno dove ilpersonale di sorveglianza provvederà:�a verificare la licenza al porto di fucile ad uso caccia e l’assicurazione;�ad assegnare una postazione a ciascun selecontrollore;�a far firmare a ciascun selecontrollore l’impegno all’acquisizione dei capi da luieventualmente abbattuti durante la sessione di abbattimento;�a comunicare a ciascun selecontrollore il sesso e la classe di età degli animali daabbattere come previsti nel piano di abbattimento di cui all’art. 2.2. Il personale della Provincia mantiene contatti con il personale preposto alla vigilanza.3 Ogni singolo operatore (selecontrollore) raggiunge l’appostamento assegnato o vi vieneaccompagnato dal personale della Provincia e rimanenell’appostamento stesso fino all’orario stabilito per il termine della sessione diselecontrollo.4 E’ fatto obbligo ad ogni operatore di trasportare le armi scariche e in custodia durante lefasi di avvicinamento/allontanamento dal luogo assegnato per le operazioni diabbattimento. L’arma viene estratta dalla custodia e caricata solo al momento d’iniziodell’attività.5. Una volta che tutti gli operatori abbiano comunicato via radio di aver raggiunto laposizione loro assegnata al personale di sorveglianza questo dà il via alle operazioni di abbattimento.6. Prima dell’esecuzione di ogni prelievo ciascun operatore dovrà scrupolosamentevalutare che:�il capo da abbattere sia perfettamente visibile, riconoscibile e rientri nel Piano diabbattimento;�la traiettoria di tiro sia completamente libera da ostacoli;�non vi sia pericolo per le persone o animali di specie diverse dal cinghiale;�il capo da abbattere, anche se in movimento, risulti ben distinguibile e posto ad unadistanza non superiore ai 100 m circa;�il conduttore e il cane limiere siano in posizione e a distanza di sicurezza;7. Senza abbandonare mai l’appostamento, una volta assestato il colpo, con l’ausilio di unbinocolo, il selecontrollore deve verificarne l’esito e comunicarlo prontamente, via radio,al personale di sorveglianza.I selecontrollori sono tenuti a comunicare l’esito di ogni colpo esploso, anche di quellifuori bersaglio.8. Anche in caso di incertezza sull’esito del colpo, il selecontrollore non deve in nessuncaso abbandonare mai, fino al termine della girata, la postazione assegnatali.9. Al termine delle operazioni, i capi abbattuti (compresi quelli eventualmente prelevati dapersonale del Corpo di Polizia Provinciale o personale del CFS) vengono trasportatidalla zona di intervento al punto di raduno nel rispetto di quanto concordato con leASL di competenza sotto il coordinamento del personale di sorveglianza o del personale della Provincia. Sul luogo del raduno gli organi preposti applicano una marcatura inamovibile agli animali abbattuti. Sul luogo delraduno i selecontrollori dovranno eviscerare (stomaco, intestino e organi genitali) del capoabbattuto e porre le viscere in un apposito contenitore non percolante che deve essereidentificato con lo stesso numero di identificazione riportato sulla marcatura applicatasull’animale abbattuto.ART. 19

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Cani limieriI cani utilizzati per le girate e per il recupero dei capi feriti dovranno essere in possesso dibrevetto di cane limiere o di cane da traccia rilasciato dall’Ente Nazionale Cinofilia Italiano(E.N.C.I.) o di attestato di abilitazione rilasciato dalle Province.Durante le operazioni di abbattimento in girata il cane limiere:�non dove mai effettuare cambi di pista o seguite su selvatici diversi dal cinghiale;�deve risalire la pista di rientro dei cinghiali dalle pasture alle rimesse preferibilmentesenza voce o con voce scarsa;�deve effettuare una seguita breve sui cinghiali scovati e tornare quindi sollecitamentedal conduttore.ART. 20Calendario e orario degli abbattimentiLe operazioni di abbattimento selettivo e di girata si effettuano secondo uncalendario concordato con la Provincia. E’ facoltà dell’Ente Parco di operarevariazioni al calendario degli interventi in relazione a problemi di qualsiasi natura chepossano rendere problematico lo svolgimento degli abbattimenti. Gli orari entro i qualisvolgere l’attività di abbattimento, vengono comunicati dalla Direzione del Parco alla ProvinciaART. 21Comunicazioni al Corpo Forestale dello Stato per le attività di abbattimento selettivo L’Ente comunica al CFS, per ogni zona il piano di prelievo, i periodi, i giorni ed ilnumero di selecontrollori impiegati.ART. 22Gestione omogenea della popolazione di cinghiale con il territorio esterno al ParcoL’Ente Parco promuove ogni iniziativa per raggiungere un accordo operativo con tuttigli Enti competenti affinché si pervenga alla definizione di aree di gestione omogenea,interne ed esterne al territorio del Parco, secondo le indicazioni del “Piano di gestione dellapopolazione di cinghiale”.ART. 23Norme finaliPer tutto quanto non previsto nel presente Regolamento si fa riferimento alla L. n.157/92.

Ente di Gestione del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del MateranoVia Sette Dolori n. 10 (Rioni Sassi) - 75100 Matera - Casella Postale 152

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