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Comune di Monte Argentario
REGOLAMENTO URBANISTICO
DI MONTE ARGENTARIO
LE LINEE GUIDA
REGOLAMENTO URBANISTICO
DI MONTE ARGENTARIO
LE LINEE GUIDA
Indice
1. Il piano strutturale e il regolamento urbanistico
2. Come dare il proprio contributo
3. Le linee guida del regolamento urbanistico
3Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico
Il presente documento, realizzato da reteSviluppo S. C. e dal Comune di Monte
Argentario, vuole essere una piccola guida per informare i cittadini e accompagnarli nel
percorso di adozione del regolamento urbanistico.
Grazie agli elaborati forniti dallo studio Piazza, si è tentato di mettere in chiaro le
caratteristiche principali di questo fondamentale strumento di governo del territorio,
cercando di spiegare, in modo semplice e chiaro, quelle che sono le linee guida che
l’Amministrazione Comunale intende portare avanti per il futuro del Promontorio.
La Legge Regionale n 1 del 3.01.2005 “Norme per il Governo del Territorio” prevede il definitivo
superamento del piano regolatore generale e la sua sostituzione con due strumenti distinti:
1. IL PIANO STRUTTURALE E IL REGOLAMENTO URBANISTICO
• Il piano strutturale
• Il regolamento urbanistico
IL PIANO STRUTTURALE
Cos’è
Il Comune, attraverso il piano strutturale:
• stabilisce le regole per la trasformazione e l’uso delle risorse;
• riconosce, attraverso lo statuto del territorio, le identità dei luoghi e tutela le risorse;
• definisce gli indirizzi per il governo del territorio;
• stabilisce gli obiettivi delle proprie politiche di settore e definisce il programma per attuarle.
Le componenti del piano strutturale
Il quadro conoscitivo: mette a disposizione tutte le informazioni che si riferiscono al territorio, dal
punto di vista paesaggistico, urbanistico, socio-economico, geologico, agronomico.
Lo statuto del territorio descrive: gli elementi che costituiscono l’identità dei luoghi; le condizioni
necessarie per uno sviluppo sostenibile; tutte quelle caratteristiche del territorio che il Comune
considera “non negoziabili”, cioè le “invarianti strutturali”; i princìpi del governo del territorio; la
disciplina del paesaggio; le aree e gli immobili dichiarati di notevole interesse pubblico; le
prestazioni e le funzioni che costituiscono un valore irrinunciabile del territorio in questione.
La strategia dello sviluppo territoriale comunale definisce: gli obiettivi e gli indirizzi per la
programmazione; le dimensioni massime sostenibili degli insediamenti, delle infrastrutture e dei
servizi; i criteri per l’individuazione delle aree degradate; gli interventi da realizzare mediante i
piani complessi; le misure di salvaguardia da rispettare sino all’approvazione del regolamento
urbanistico.
Il piano strutturale è lo strumento di pianificazione del territorio, che deve essere predisposto dal
Comune e definisce le scelte principali relative all’assetto del territorio, sia di carattere statutario,
di lungo periodo, sia di carattere strategico, rivolte a definire gli obiettivi, gli indirizzi, i limiti
quantitativi e le direttive alle concrete trasformazioni.
Il piano strutturale vige a tempo indeterminato e può essere modificato con varianti qualora si
modifichino elementi sostanziali del quadro conoscitivo o si intenda modificare gli obiettivi già
assunti. Contrariamente al piano regolatore generale, che aveva facoltà diretta di determinare il
diritto edificatorio, il piano strutturale non è immediatamente operativo ma necessita di specifici
atti per il governo del territorio (regolamento urbanistico, piani attuativi, etc.).
Il piano strutturale è suddiviso in tre parti: il quadro conoscitivo, lo statuto del territorio e la
strategia dello sviluppo territoriale comunale.
4 Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico
Il regolamento urbanistico è l’atto di governo del territorio che traduce operativamente le
indicazioni del piano strutturale nella disciplina delle trasformazioni e delle utilizzazioni ammesse
in ogni porzione del territorio comunale.
1. l’ adozione da parte del Consiglio comunale;
Il REGOLAMENTO URBANISTICO
Cos’è
E' lo strumento dove si decide in modo puntuale quali sono i processi di trasformazione del
territorio da arrestare, o viceversa da sostenere e potenziare, quali aree o manufatti da sottoporre
a tutela e quali da completare o trasformare.
Il regolamento urbanistico è caratterizzato dalle seguenti peculiarità:
• è un atto operativo e gestionale, conformativo del diritto d’uso dei suoli;
• si applica all’intero territorio comunale;
• contiene la disciplina del patrimonio edilizio e urbanistico esistente, sia degli insediamenti che del
territorio rurale e ha un’efficacia illimitata nel tempo;
• regola l’attuazione degli interventi ammessi dal piano strutturale, sia pubblici che privati, che
hanno una validità di 5 anni.
I contenuti del regolamento urbanistico
Il regolamento urbanistico si compone di due parti:
la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti: in questa parte vengono definiti i criteri
e le norme che regolano l'utilizzo, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente
(compresi edifici e manufatti di valore storico ed artistico), la campagna e le aree dei centri abitati;
la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio:
in questa seconda parte vengono disciplinati gli interventi previsti che potranno realizzarsi
all'esterno dei centri abitati, le ristrutturazioni urbanistiche, i piani attuativi, le aree destinate
all'attuazione di politiche di settore del Comune e gli interventi per la realizzazione di nuove
infrastrutture.
Il procedimento di approvazione
L’iter di approvazione del regolamento urbanistico si compone di diversi passaggi:
2. la trasmissione alla Regione e alla Provincia, che nei 60 giorni successivi, possono presentare
osservazioni;
3. il deposito presso la sede del Comune per 45 giorni, durante i quali chiunque potrà prenderne
visione presentando le osservazioni che ritenga opportune;
4. l’ approvazione da parte del Consiglio comunale con un provvedimento che contiene il
riferimento puntuale alle osservazioni pervenute e le conseguenti determinazioni;
5. l’ efficacia a seguito della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione dell’avviso relativo
all’approvazione, decorsi almeno trenta giorni dall’approvazione.
5Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico
I cittadini potranno dare il proprio contributo per la costruzione del regolamento urbanistico
partecipando alle assemblee pubbliche articolate in due gruppi tematici coordinati da un
facilitatore e da un esperto che si svolgeranno a Porto Santo Stefano e a Porto Ercole entro il mese
di ottobre. La divisione in gruppi tematici sarà preceduta da un momento introduttivo in cui verrà
presentata la guida, spiegato il percorso di partecipazione e presentate le strategie generali del
nuovo regolamento urbanistico.
6
La nuova normativa regionale in materia
di governo del territorio prevede
all'articolo 19 l'istituzione del garante
della comunicazione, figura funzionale
alla partecipazione dei cittadini in ogni
fase dei procedimenti di competenza dei
Comuni incluso il Regolamento Urba-
nistico.
In particolare, al fine di garantire che le
indicazioni dell'amministrazione comu-
nale siano coordinate con gli indirizzi dei
cittadini, il garante deve assicurare:
• la conoscenza effettiva e tempestiva
delle scelte e dei documenti relativi;
• l'informazione e la partecipazione dei
cittadini;
• la raccolta e la trasmissione agli organi
competenti dei contributi, delle osser-
vazioni e dei pareri raccolti.
2. COME DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO
IL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE
Cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare
Il Comune di Monte Argentario ha già approvato il
piano strutturale il 25 luglio 2002, con Delibera n.
63 del Consiglio comunale. Secondo la nuova
normativa sulla pianificazione territoriale
comunale, dovrà essere adottato il primo
regolamento urbanistico. Per questo motivo, a
partire dal giugno 2004, l'amministrazione
comunale ha incaricato lo Studio dell‘architetto
Luciano Piazza. Il lavoro dell'architetto è stato
portato avanti in coordinamento con un gruppo di
consulenti costituito da un geologo, da un
agronomo e da un naturalista. Responsabile del
procedimento è stato nominato l’ingegner Luca
Vecchieschi, dirigente del 3 settore. Il garante
della comunicazione, nella persona di Rosanna
Bani, provvede a garantire, secondo gli aspetti
previsti dalla legge, il processo della
comunicazione, facendo uso di una pluralità di
canali informativi. Questo percorso, iniziato nel
corso del mese di luglio 2008 con il reperimento
dei contributi e delle proposte dei cittadini si concluderà nei prossimi mesi con l'adozione del
regolamento urbanistico. È utile ricordare che l'amministrazione comunale potrà fare proprie le
indicazioni emerse durante il percorso di partecipazione, motivando pubblicamente, con adeguati
argomenti, le decisioni prese in coerenza al principio secondo cui spetta comunque al Comune
assumersi le proprie responsabilità istituzionali riguardo alla pianificazione territoriale.
Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico
Gli obiettivi
3. IL REGOLAMENTO URBANISTICO: LE LINEE GUIDA
Gli obiettivi principali del regolamento urbanistico sono:
• la tutela dell’integrità fisica del territorio, attraverso il contenimento del rischio geologico
e idraulico, la protezione degli acquiferi, la tutela della costa e del reticolo idrografico superficiale,
la conservazione delle sistemazioni idraulico-agrarie e idraulico-forestali, il mantenimento della
copertura boschiva.
• la qualificazione paesaggistica e ambientale del territorio rurale, attraverso la
salvaguardia e la valorizzazione delle sue componenti strutturali (fisiche, naturali e storico-
culturali), la valorizzazione e lo sviluppo delle attività agricole tradizionali, il contenimento degli
usi residenziali, il controllo e lo sviluppo compatibile degli usi produttivi, ricreativi e sociali.
• la qualificazione ecologica, morfologica e funzionale dei centri abitati, attraverso un
sistema articolato degli spazi aperti capace di concorrere alla qualificazione ecologica e formale
dei tessuti urbani; un sistema gerarchizzato della viabilità e della sosta capace di migliorare gli
accessi e gli spostamenti interni; un sistema integrato degli spazi pubblici incentrato su vecchie e
nuove centralità urbane, limitazioni al traffico di ingresso e di attraversamento nelle aree urbane
centrali sviluppando le condizioni per una loro progressiva pedonalizzazione, completamenti
morfologici e adeguamenti funzionali nelle aree di frangia.
• il contenimento della pressione antropica concentrata sulle aree costiere, attraverso il
divieto di nuove costruzioni sulla costa esterne ai centri abitati e al sistema dei porti, il sostegno
alle attività che valorizzino le risorse naturali delle aree interne (storico-culturali ed economico
produttive), il sostegno alle attività che favoriscano la diluizione temporale delle presenze
turistiche (destagionalizzazione), il sostegno alle attività che si propongano come integrative di
quelle balneari e capaci di creare con queste sinergie di lunga durata.
Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico 7
Le risorse naturali, storico-culturali e le aree a disciplina speciale
8 Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico
Il regolamento urbanistico individua le risorse qualitative, ovvero le risorse naturali e storico-
culturali, in modo da assicurare la permanenza dei caratteri identificativi del paesaggio locale.
turali, vegetazione lineare,
pozzi e sorgenti ad uso
acquedottistico, reticolo
idrografico superficiale, iso-
lotti satellite, affioramenti
rocciosi interni, scogliere,
grotte, spiagge.
Figura 1 - Le risorse naturali
Figura 2 – Le risorse storico-culturali
re architettonico-paesistico,
i giardini storici, tabernacoli,
le cappelle e le croci votive,
i terrazzamenti, il verde
ornamentale di impianto
storico e scenografico.
Oltre a questo aspetto, c'è da tenere in
considerazione che gran parte del territorio di
Monte Argentario ricade all'interno di un SIC (sito
d’interesse comunitario), di un SIR (sito di
interesse regionale) e all'interno dell'ARPA (area
di rilevante pregio ambientale) individuate dal
PTCP (piano territoriale di coordinamento
provinciale). Pertanto, il territorio risulta essere
sottoposto a tutele e salvaguardie e, nel
momento in cui si andranno a operare delle
trasformazioni, sarà necessario non andare a
danneggiare le risorse individuate da questi
strumenti.
Legenda
Le risorse del territorio di Monte Argentario sono
indicate nella figura 1: boschi, ambienti aperti na-
Legenda
Le risorse storico - culturali, come indica la figura
2, sono invece: i siti archeologici, la viabilità
storica minore, gli edifici matrice, gli edifici di valo
Legenda
Figura 3 – Aree a disciplina speciale
Il territorio rurale
Gli ambiti urbani
9Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico
L'area sotto il profilo idraulico e geologico
Lo studio geologico e idraulico, in corso di ultimazione, ha già identificato alcune zone a “elevato
rischio”, caratterizzate dalla presenza di un sistema di corsi d'acqua a carattere torrentizio.
Sarebbe necessario, quindi, creare un sistema che abbia la capacità di contenere le precipitazioni
(soprattutto quelle di grande portata) e portarle fino al mare ed evitare di costruire in maniera
indiscriminata.
Il piano strutturale assume l’intero Comune come territorio rurale ad esclusione degli ambiti
urbani.
Il territorio comunale si estende su una superficie totale di 60,29 kmq. L'utilizzo del suolo appare
prevalentemente agricolo, caratterizzato per un 72,9% da boschi e pascoli, per un 20,3% da
colture e per un 4,6% da insediamenti urbani (fonte ARPAT– Agenzia regionale per la protezione
ambientale della toscana). Gli insediamenti urbani sono sostanzialmente tre: Porto Santo Stefano,
Porto Ercole e Pozzarello.
La figura a lato mostra come la maggior
parte del territorio comunale sia
occupata da zone a carattere preva-
lentemente naturale (zone in verde
chiaro). Le zone a prevalente carattere
agricolo (in giallo), generalmente
organizzate con vigneti terrazzati, sono
state oggetto di abbandono e pro-
gressivamente occupate da arbusti e
macchia mediterranea, anche se si
registra negli ultimi anni una volontà di
recuperare le zone maggiormente
produttive attraverso il reimpianto di
vitigni di Ansonica.
I due centri abitati principali, Porto Santo Stefano e Porto Ercole, hanno evidenziato delle
patologie urbane, che determinano una bassa qualità ecologica e morfologica del loro sistema
insediativo. Poggiano infatti su un'unica viabilità principale e tutte le costruzioni sorte dopo la
seconda guerra mondiale si sono sviluppate in maniera parassitaria. Di fatto la struttura urbana è
poco sviluppata, tanto da un punto di vista viario e degli spazi aperti, quanto da un punto di vista
degli spazi pubblici: limitati spazi di verde pubblico, di parcheggi, attrezzature pubbliche
insufficienti, sparse e poco collegate tra loro. I tessuti urbani sono costituiti da lotti privati che
spesso si affacciano su strade strette e prive di marciapiede, ma soprattutto concepiti e progettati
per parti e mai come sistema unico.
Figura 4 – Il territorio rurale
Figura 5 – Riorganizzazione urbana
Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico10
I centri abitati sono caratterizzati da una vasta periferia residenziale, mentre, nelle aree centrali, si
concentrano le funzioni di interesse pubblico (negozi, uffici, servizi). Questo determina una
grande attrazione aumentando il carico urbanistico per la presenza dei porti.
I due paesi, infatti, pur disponendo di grandi parcheggi all’ingresso dei centri abitati, offrono
disponibilità consistenti di posti auto nelle aree centrali, funzionando così, da attrattori dei flussi
veicolari.
Il sistema dei percorsi pedonali può contare, soprattutto a Porto Santo Stefano, su un buon
numero di vicoli e scalinate, ma sconta, tuttavia, una mancata messa a sistema con altre zone del
centro abitato che ne possa garantire la qualità, la continuità e l’efficacia.
Riorganizzare i centri urbani
La strategia di riorganizzazione dei centri abitati parte, su indicazione del piano strutturale fatta
propria dal regolamento urbanistico, dalla ridefinizione dei sistemi del verde pubblico, della
mobilità e della sosta.
Tutto questo per garantire la qualità ecologica e funzionale ai due sistemi urbani. La
riorganizzazione della mobilità e della sosta prevede la creazione di una viabilità che non sia solo
di attraversamento, ma costituita da anelli che permettano di circolare e muoversi anche nel caso
in cui la viabilità principale si interrompa.
La proposta del regolamento urbanistico
consiste nella realizzazione di una viabilità
cosiddetta di gronda, cioè di una strada che si
inserisca immediatamente sopra al tessuto
urbano esistente in modo tale da creare un
grande anello principale, come quella che già
esiste e attraversa i centri abitati, riprendendo
tratti di viabilità minore esistenti.
In particolare, si prevede di realizzare una
circonvallazione a Porto Santo Stefano (Fig. 6) e
una a Porto Ercole (fig. 7).
Tra la viabilità di gronda e il centro abitato esistente vi sono alcuni spazi, alcune aree di nuovo
impianto, dove sarà possibile prevedere, a seconda dei casi, verde, parcheggi, abitazioni, alberghi.
La nuova viabilità dovrà essere affiancata da ampi marciapiedi e da filari alberati plurimi,
prefigurando un bordo urbano definito e qualificato.
Figura 6 – Porto Santo Stefano
Legenda
Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico 11
Un obiettivo del regolamento urbanistico riguarda la sosta, per la
quale è previsto un sistema differenziato che sia in grado di
assolvere funzioni diverse a seconda che si trovi all'ingresso
oppure all'interno dei centri abitati e un sistema a supporto di
interventi di riqualificazione delle aree urbane centrali, dove il
traffico dovrebbe essere limitato e scoraggiato. Questo significa
prevedere aree di sosta prossime ai centri abitati, in maniera che
coloro che arrivano possano accedere alle aree centrali a piedi e
chi vi risiede possa invece parcheggiarvi gratuitamente.
Si punterà sulla cosiddetta “sosta differenziata”,
non solo da un punto di vista della tariffazione
(sosta libera per i residenti e per i turisti stabili,
sosta progressivamente più cara per i visitatori
giornalieri), ma anche da un punto di vista spaziale:
grandi parcheggi agli ingressi dei centri abitati e
parcheggi sempre più piccoli man mano che si
procede verso il centro, evitando la previsione di
nuovi parcheggi attrattori nelle aree urbane
centrali.
Altro obiettivo è la pedonalizzazione di ampie aree di lungomare, da raccordare al sistema dei
percorsi trasversali, opportunamente potenziato, in modo da creare un collegamento efficace con
la rete dei parcheggi minori, consentendo così di parcheggiare a ridosso delle aree centrali, ma in
aree periferiche, e di raggiungerle poi con spostamenti pedonali non troppo gravosi.
Così facendo, gli accessi ai centri sarebbero garantiti ma gerarchizzati: una politica della sosta
abbinata ad una politica della viabilità, della gestione tariffaria dei parcheggi, della riqualificazione
e decongestione delle zone centrali urbane, dove va limitata la presenza delle auto e incentivate
le attività che invece suscitano interesse e richiamano cittadini: esercizi di ristoro e esercizi
commerciali di qualità.
Figura 7 – Porto Ercole
Garantire gli spazi pubblici
Grafico 1 – Spazi pubblici Porto ercole
Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico12
Prendendo in considerazione gli standard di dotazioni minime di spazi pubblici riservati ai
cittadini, ai sensi del Decreto Interministeriale 1444/1968, si osserva, per i due principali centri
abitati di Monte Argentario, una carenza considerevole di spazi e attrezzature.
Per soddisfare le previsioni del piano
strutturale, a Porto Santo Stefano
sarebbe necessario reperire 129.878
mq. di spazi pubblici, di cui 41.242 mq.
di parcheggi e 87.325 mq. di verde.
Per quanto riguarda Porto Ercole,
invece, si dovrebbero reperire 74.356
mq di spazi pubblici (di cui 51.883 per
parcheggi).
Considerando la popolazione esistente, per
rispettare gli standard residenziali previsti dal
Decreto Interministeriale, nei due centri
abitati principali, si dovrebbero reperire
quasi 5 ettari di spazi pubblici a Porto Santo
Stefano (47.172 mq) e quasi 1 ettaro (9.057
mq) a Porto Ercole. In base alle previsioni del
piano strutturale sulla popolazione
insediabile e sulle necessità urbane rilevate,
gli spazi pubblici da reperire ammontano
invece a quasi 13 ettari a Porto Santo Stefano
Grafico 2 – Spazi pubblici Porto Santo Stefano
(129.878 mq) e a oltre 7 ettari a Porto Ercole (74.357 mq.).
Per far fronte a questa situazione, e consentire la riorganizzazione dei centri abitati, questo primo
regolamento urbanistico (in attuazione di una parte del piano strutturale) mira ad invertire la
logica con la quale si sono accresciuti fino ad oggi Porto Santo Stefano e Porto Ercole, partendo
cioè, prioritariamente, dalla definizione del sistema degli spazi aperti e degli spazi pubblici o di
uso pubblico.
In base al Decreto Interministeriale1444/1968, per ogni abitante insediatoo insediabile, devono essere garantiticomplessivamente 18 mq di spazipubblici di cui: 9 mq di verde pubblico,2,50 mq di parcheggi pubblici, 4,50 mqdi aree per attrezzature di interessecomune, 2 mq di aree per l’istruzionescolastica dell’obbligo.
Il D.I. 1444/1968
Tabella 1 – Spazi pubblici Monte argentario
Quando si parla di perequazione ci si riferisce alla perequazione urbanistica di comparto o alla
perequazione urbanistica estesa. Nel nuovo regolamento urbanistico di Monte Argentario verrà
data la possibilità ai proprietari delle aree, di realizzare le trasformazioni insieme alle opere di
interesse collettivo. Gli obiettivi sono quelli di rendere i suoli disponibili per la trasformazione
urbanistica senza negare i diritti di proprietà e la logica del mercato e di ripartire il suolo in modo
"indifferente" rispetto al precedente regime proprietario.
Disincentivare la rendita
PEREQUAZIONE URBANISTICA
Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico 13
Il territorio di Monte Argentario è un territorio in cui la rendita ha avuto una peso notevolissimo e
per questo motivo sarà necessario che con il nuovo regolamento urbanistico le trasformazioni
territoriali non vadano a foraggiare la rendita, ma a recuperare il gap delle infrastrutture e della
qualità urbana. Ogni intervento di trasformazione urbana avrà pertanto una quota parte di rendita
(estremamente ridotta) mentre si andrà ad operare su opere di pubblica utilità.
Verrà così seguito l'auspicio previsto dal Pit dalla Regione Toscana attraverso l’uso del
meccanismo della perequazione urbanistica: intervenire sulla rendita, definita il “reddito che si
ottiene dormendo”, in modo tale da comprimerla e di prenderne una parte a vantaggio della
pubblica utilità, sotto forma di cessione di aree e di opere.
Riqualificare i porti
Il sistema della portualità si articola in tre porti: il
porto di Porto Ercole, il porto turistico di Cala
Galera, il porto del Valle a Porto Santo Stefano. Il
piano strutturale riconosce inoltre l’approdo della
Pilarella di Porto Santo Stefano (Porto Vecchio), con
funzioni di bacino di ormeggio. Fanno parte
integrante del sistema della portualità le attività
complementari di artigianato nautico e di servizi , e
in particolare i nuclei esistenti presso il porto
Arturo - Campone basso, il Campone nella zona
intermedia e quello a Campone alto, i due nuclei di artigianato a Cala Galera, il nucleo artigianale
di Porto Ercole, il nuovo Parco dei servizi alla nautica a Cala Galera. Il sistema della portualità è
completato dall'area di ormeggio esistente nel canale di Santa Liberata, nel territorio comunale di
Orbetello, dove esistono attualmente circa 1.000 posti barca. Il regolamento urbanistico,
riprendendo le indicazioni del piano strutturale, riconosce come prioritarie le azioni di
riqualificazione integrata degli spazi di affaccio sui porti, con l'obiettivo di elevare la qualità
complessiva del sistema porto-entroterra e recuperare un vantaggio competitivo rispetto alle
altre località di eccellenza turistica.
Figura 8 - Il porto di Porto Ercole
14 Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico
Questo aspetto, richiamato anche nel Master Plan dei porti della Regione Toscana, configura il
porto non come un elemento chiuso che vive di vita propria rispetto all'entroterra, ma come una
porta d'accesso per la fruizione ed integrazione delle aree interne, ricche di risorse naturali e
culturali che potrebbero essere recuperate e valorizzate per alcune produzioni tipiche.
Il piano strutturale incentiva, inoltre, lo sviluppo delle attività marinare, da sempre risorsa e
componente essenziale dell’identità locale. A tal fine privilegia la realizzazione delle opere
pubbliche destinate a mettere in sicurezza i porti esistenti, mirando anche a migliorare e
potenziare l’offerta di ricettività per la nautica a diporto, nonché l’offerta dei servizi e delle attività
complementari. Obiettivo di fondo delle azioni per il sistema della portualità è di contribuire allo
sviluppo economico locale e di rafforzare l’immagine nazionale e internazionale di Monte
Argentario come polo di eccellenza del turismo nautico.
In particolare, per Porto Ercole, si prevede una migliore sistemazione e una parziale
rimodellazione dell'intero arco che dal piede del centro storico si conclude sull'area industriale
dismessa della ex Cirio con l'obiettivo di favorire una riconfigurazione funzionale e morfologica del
porto, destinato a funzioni turistico ricettive e di servizio con parcheggi di interesse urbano. Si
prevede, inoltre, il mantenimento della multifunzionalità con il potenziamento del settore della
nautica da diporto, la razionalizzazione del settore della pesca e la conferma delle funzioni di
ormeggio per i residenti. Per Cala Galera viene confermata la funzione attuale di porto turistico
orientato verso imbarcazioni di dimensioni medie e grandi, l'introduzione di un fronte di uso
pubblico con piazza e servizi alle spalle dell'area portuale esistente, il riordino e la riqualificazione
dell’area destinata alle attività artigianali e la riqualificazione dell’insenatura esterna al porto
anche attraverso misure di rinaturalizzazione e di sistemazione ambientale che consentano di
ripristinare l’uso per la balneazione.
Per il Porto del Valle a Porto Santo Stefano la
riqualificazione avverrà in base alle fasi
programmate di riorganizzazione dello specchio
acqueo, investendo comunque tutta la fascia
compresa tra la banchina Candi, via Roma, il
parcheggio S.Andrea e l'area della ex cava. Per
l'area del lungomare si agevolerà la riconversione
delle destinazioni d'uso da uffici amministrativi ad
attività di servizi al turismo e commerciali. Si
prevede inoltre di estendere la riqualificazione
del waterfront di Porto Santo Stefano, già avviata con la nuova piazza dei Rioni, in particolare
verso l'area dell'ex Siluripedio a cui andrà attribuita una nuova centralità come spazio di servizi
culturali e ricreativi integrati con un nuovo impianto di balneazione. Verrà mantenuta la
multifunzionalità attraverso un potenziamento del settore della nautica da diporto e
incrementato il trasporto di passeggeri anche attraverso la possibilità di attracco di navi da
crociera e confermato il porto come unico punto di imbarco dei passeggeri con auto al seguito per
l’isola del Giglio.
Figura 9 – Il porto di Porto Santo Stefano
Riqualificare le aree interne
Il regolamento urbanistico prevede di innescare un processo di valorizzazione di tutte le aree
vincolate attraverso un meccanismo progressivo, da estendere anche ad altre zone, in cui
l’amministrazione pubblica si faccia promotrice di filiere di soggetti differenziati che gestiscono
insieme delle attività e che siano in grado di creare pacchetti articolati di offerta territoriale da
proporre preferenzialmente al turismo che si concentra nei porti. Un meccanismo che sia in grado
di mettere in rapporto un territorio poco utilizzato, come il promontorio, con un territorio che al
contrario è soggetto a forti pressioni, come la costa.
A tal scopo, il nuovo regolamento urbanistico prevede
l'istituzione dell'ASDI (l'Ambito per lo sviluppo durevole
dell’interno), uno strumento strategico per la gestione
delle risorse territoriali, perché si pone come obiettivo
quello di promuovere la creazione di sinergie tra le
risorse territoriali e le attività produttive, e l'integrazione
dell’economia del promontorio (agricoltura, cultura,
escursionismo, ricreazione, sport, ricettività, ristorazione,
ecc.) con quella del mare (turismo nautico e balneare).
L’ASDI comprende le aree
ricadenti nel Grande Parco
dell’Argentario, nel Parco
dell’Argentiera, nelle “Aree di
rilevante pregio ambientale”
(A.R.P.A.) e nelle “Aree di
reperimento” così come definite
dal Piano Strutturale e dal PTC
della Provincia di Grosseto.
L’ASDI
All'interno dell'ASDI, l’amministrazione comunale ha deciso di promuovere, assieme alle
associazioni di categoria e ai soggetti interessati, un “Patto per lo sviluppo durevole”. Il Patto vuol
favorire la nascita di attività compatibili e integrate, fondate sul coordinamento tra soggetti
pubblici e privati, sulla sperimentazione di buone pratiche nell’uso delle risorse territoriali, sul
connubio qualità del territorio - qualità dell’offerta territoriale, facilitando l’accesso ai
finanziamenti pubblici.
E’ prevista, infine, una migliore sistemazione del waterfront di Pozzarello, in particolare attraverso
ulteriori azioni di rifacimento e potenziamento dei parcheggi e dei servizi nell'area retrostante.
Per quanto riguarda la Pilarella a Porto Santo Stefano e l'area di ormeggio a Santa Liberata, è
previsto rispettivamente nel primo caso la conferma delle funzioni attuali di ormeggio
temporaneo per i residenti e di approdo rifugio e la messa in sicurezza dagli agenti marini, mentre
per quanto riguarda la seconda, si prevede la razionalizzazione dell'area di ormeggio, con la messa
in sicurezza del canale, la riduzione degli effetti ambientali dell'ormeggio nei confronti del sistema
lagunare e la realizzazione di uno scalo di alaggio pubblico al fine di alleggerire il
congestionamento del porto del Valle nei periodi di punta.
15Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico
16 Percorso di partecipazione al Regolamento Urbanistico
Le tavole relative alle “Risorse naturali”, alle “Risorse storico-culturali”, alle “Aree a disciplina
speciale” e al “Territorio rurale” a pag. 8 e 9 devono essere lette assieme alla bozza delle “Norme
Tecniche di attuazione” (attualmente all'esame della II Commissione Consiliare permanente)
consultabili sul sito internet www.comunemonteargentario.it nello spazio dedicato al regolamento
urbanistico.
Ottobre 2009
Comune di Monte Argentario
Piazza dei Rioni, 8 – 58019 Porto S. Stefano (GR)
Tel. 0564 811911 Fax 0564 812044
www.comunemonteargentario.it