47

Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

  • Upload
    dolien

  • View
    216

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato
Page 2: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

1

1.0 PREMESSA

Per incarico conferitomi dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della

Provincia di Matera, è stato eseguito uno studio per la verifica di compatibilità

ambientale, ai sensi della Legge Regionale n.47/98 "Disciplina della

valutazione di impatto ambientale e norme per la tutela dell'ambiente", relativo

alla realizzazione della rete di distribuzione gas metano, nell’Agglomerato

Industriale di La Martella (MT), con allaccio al punto di consegna della SNAM

rete Gas S.p.a. finaziato con le risorse disponibili dal D.G.R. n.1348 del

20.09.2011 D.G.R. n.1771 del 29.11.2011 PO FESR 2007-2013.

Il progetto prevede la realizzazione di condotte con diametro 180 mm,

poste sotto il piano stradale, i cui tracciati comprendono i principali assi stradali

dell’agglonerato industriale di La Martella e la S.P. Matera – Gravina, partendo

dal medesimo agglomerato sino al confine di regione ove è prevista, nel punto

di riconsegna SNAM, la realizzazione di una cabina di decompressione e

misura.

Il tracciato della condotta adduttrice di lunghezza totale di circa 6,7 Km, è

interessato da scavi per la posa della condotta e dalle opere necessarie allo

scavalco dei tombini stradali.

Nel presente studio è stata presa in considerazione l’area ove sarà

concentrato l’intervento e le zone limitrofe.

E' stato condotto uno studio che ha permesso di analizzare lo stato attuale

dell'ambiente e di individuare le componenti più sensibili all'opera in progetto,

di individuare gli effetti indotti dallo stesso nonché le misure per mitigarli.

Lo studio si è sviluppato nelle seguenti fasi:

consultazione della normativa ambientale vigente per verificare la

compatibilità dell'opera in oggetto con la normativa;

ricerca bibliografica relativa al comparto biotico, in particolare alle

biocenosi e fitocenosi presenti nell'area interessata dal progetto;

Page 3: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

2

sopralluoghi sul terreno, volti a verificare i dati ottenuti nel corso

dell'indagine geologico-tecnica svolta nella fase di progetto.

In appendice si riportano i seguenti allegati :

1. Inquadramento territoriale in scala 1 :25.000;

2. carta geologica in scala 1:10.000;

3. carta idrogeologica in scala 1:10.000;

4. carta dell’uso del suolo in scala 1:10.000;

5. carta dei vincoli in scala 1:25.000;

6. Allegato fotografico;

Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato nella

presente relazione.

Page 4: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

3

2.0 IL PROGETTO

2.1 Generalità

Il Consorzio per la Sviluppo Industriale della Provincia di Matera dovendo

procedere all'allaccio della rete gas metano, a servizio della zona industriale di

La Martella, ha la necessità di realizzare una cabina di decompressione e

misura con le relative opere connesse che dalla condotta dell'ente erogante

(punto di riconsegna SNAM) distribuisca il metano in condotte a bassa

pressione fino a servire la succitata zona industriale.

All’interno dell’area industriale la rete di distribuzione si sviluppa su diversi

tronchi per un totale di circa 12.000 metri di tubazione interrata con il

posizionamento di valvole di intercettazione circa ogni 2 km (Fig.1).

Fig.1 – Schema della rete già realizzata all’interno dell’Area Industriale di La Martella.

Page 5: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

4

Per la realizzazione dei circa 6 km del collettore di adduzione, il Consorzio

ha attivato una interlocuzione con l'Amministrazione Provinciale di Matera per

la messa a disposizione delle aree di pertinenza della S.P. Matera – Gravina di

proprietà della stessa Amministrazione finalizzata alla posa della linea di

adduzione.

Da verifiche congiunte eseguite con i tecnici dell’Amministrazione

Provinciale si è ravvisata la necessità di posizionare la condotta di allaccio al

punto di riconsegna SNAM Rete Gas lungo la sede stradale della S.P. Matera

– Gravina; tale soluzione, rispetto ad altre soluzioni ipotizzate, consente di

ottenere un significativo miglioramento dell’opera e della sua funzionalità

tenendo conto che la condotta posata sotto la sede stradale risulta

maggiormente protetta e quindi non esposta a rischi indotti di carattere

tecnico-gestionale, compresa l'erosione delle scarpate della sede stradale per

effetto del dilavamento in occasione degli avversi eventi meteorologici.

Tale determinazione è stata recepita nel disciplinare è nell’atto

autorizzativo n. 42980 del 15.12.2010 e n. 42984 del 15.12.2010.

L'ubicazione della cabina è invece prevista nel territorio del comune di

Matera su terreno di proprietà privata avente una superficie di circa 300 m2,

riportata al catasto nel foglio di mappa n. 10 p.lla 272.

Il posizionamento della cabina di trasformazione è stato scelto tenendo

conto delle seguenti considerazioni:

1. Trattasi di una zona limitrofa alla rete di trasporto gas;

2. L’area interessata risulta lontana dagli insediamenti urbani

3. Vengono rispettate le distanze regolamentari, dal più vicino fabbricato.

Nella pagina seguente si riporta una planimetria semplificata dell’opera

prevista in progetto (Fig.2).

Page 6: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

5

Fig.2 - Planimetria schematica del progetto previsto

Page 7: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

6

2.2 Realizzazione della condotta adduttrice

La lunghezza della condotta da realizzare è secondo le previsioni

progettuali di ml 6.700, dal punto di riconsegna SNAM rete Gas ubicato sulla

S.P. Matera – Gravina, sino all’area industriale.

La posa della condotta di adduzione, come già descritto in precedenza,

verrà posizionata al disotto della corsia di percorrenza da Gravina verso

Matera della strada provinciale.

Le lavorazioni previste possono essere così sintetizzate:

Demolizione della pavimentazione stradale bituminosa;

Scavo a sezione obbligata;

Fornitura e posa in opera della condotta in PEAD 180 previa stesura

del letto di sabbia e successivo rinfianco e ricoprimento;

Riempimento dello scavo con misto cementato, previa interposizione di

nastro segnaletico;

Ripristino della pavimentazione stradale bituminosa con strato di

collegamento e tappeto di usura per una fascia di 2 metri lineari a

cavallo dello scavo da ammorsarsi alla pavimentazione esistente previa

fresatura della profondità di 3 cm

Trasporto e conferimento a discarica sia del materiale bituminoso

demolito e fresato che del terreno risultante dallo scavo.

Realizzazione degli attraversamenti dei ponticelli stradali e degli stacchi

lungo il percorso.

Lo scavo avrà una sezione di 50 cm, la condotta verrà posta in opera nel

rispetto delle Norme UNI 9165:5004.

Nella figura di pagina seguente si riporta uno schema della sezione

trasversale sull’opera prevista (Fig.3).

Page 8: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

7

Fig.3 – Sezione trasversale lungo la S.P. Matera-Gravina

Page 9: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

8

Per quanto attiene i ripristini della pavimentazione stradale per motivi legati a

diversi tempi di esecuzione fra il ripristino della fondazione stradale (prevista con

misto cementato) ed il ripristino del pacchetto di pavimentazione flessibile (prevista

con Strato di base + Bynder + Tappeto d’usura), lo strato finale di circa 20 cm sarà

completato con una soletta di calcestruzzo Rck 15 MPa, che costituirà direttamente

la superficie di supporto e attacco per il tappeto di usura previa stesura di emulsione

bituminosa. In questo modo, la discontinuità fra la superficie bituminosa esistente ed

il ripristino in calcestruzzo in corrispondenza dello scavo, viene ridotto da 20 cm a

circa 3 cm, rendendo più sicura la circolazione stradale nel lasso di tempo che va dal

getto della soletta di cls sul riempimento dello scavo alla stesura del manto stradale.

Per quanto attiene il trattamento delle materie scavate e demolite, l’Impresa

esecutrice assumerà l’obbligo di effettuare a proprie cure e spese presso laboratori

regolarmente autorizzati le analisi delle materie scavate e/o demolite, individuando

l’esatta categoria merceologica ai sensi del D.Lgs 152/2006 e D.M. 05.02.1998 e

s.m.i. e quindi, la discarica o il centro di recupero inerti muniti di regolare

autorizzazione, presso le quali conferire il materiale riveniente dalla demolizione della

pavimentazione stradale, dalla eventuale demolizione di manufatti e del materiale in

eccedenza il rinterro.

L’impresa esecutrice, dovrà avere cura di richiedere il rilascio dei Formulari dei

rifiuti secondo la modulistica vigente compilata chiaramente, in ogni sua parte e

conforme alla Normativa vigente in materia ambientale con inequivocabile

indicazione delle quantità trasportate ed attribuzione di appropriato codice CER di

identificazione.

Page 10: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

9

Altro elemento di rilievo è rappresentato dall’attraversamento di tombini stradali.

Con riferimento al progetto, dalla cabina di decompressione e misura sino all’area

industriale sono previsti n.6 attraversamenti in progetto così denominati:

Canale 1

Canale 2

Canale 3

Canale 4

Canale Pastinaca

Canale 5

Di seguito a titolo di esempio si riporta lo schema dell’attraversamento sul canale

indicato in progetto cn il n.5 (Fig. 4)

Fig.4 – Schema attraversamento canale

Page 11: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

10

2.3 Cabina di decompressione e misura

La cabina, di tipo prefabbricata in cls. armato e relative fondazioni, anch'esse

opportunamente dimensionate e armate per sopportare il carico cui è soggetta, avrà

le seguenti finalità:

contenere tutte le apparecchiature necessarie per la intercettazione, la

filtrazione, il preriscaldo, la decompressione, la regolazione e la misura del

gas;

contenere caldaie, pompe di circolazione, e i vasi ad espansione per il circuito

di preriscaldamento;

contenere le apparecchiature di misura fiscale e di telecontrollo degli impianti.

Per le destinazioni di cui sopra l'interno della cabina sarà divisa da muri anch'essi

in cls armato, aventi funzioni di rompifiamma. In particolare il locale adibito a centrale

termica, che può causare fiamme libere, sarà separato da una muratura costruita fino

oltre l'estradosso del tratto di copertura.

La copertura è prevista di tipo leggero costituita da lastre autoportanti e sarà

opportunamente ancorata alla struttura.

Le finestre poste sui muri perimetrali, saranno di ampia apertura in modo da

garantire la superficie minima di aerazione prevista dalla normativa nella misura di

1/10 della superficie in pianta. Le finestre saranno dotate di telai e profilati in ferro

zincati completati da reti metalliche antintrusione. Le porte saranno ugualmente

realizzate in profilati di ferro e lamiera zincata.

Nella pagina seguente si riporta planimetria e sezioni della struttura prevista

(Fig.5 e 6).

Page 12: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

11

Fig.5 - Planimetria della cabina di trasformazione

Fig.6 – Sezioni della struttura

Page 13: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

12

Per le parti d'impianto di competenza, rispettate le seguenti norme:

NORME CNR - CEI 81-1 Edizione II-1990: Norme per la protezione di strutture

contro i fulmini;

NORME CNR - CEI 64-8 Edizione III-1992: Norme per gli impianti elettrici

utilizzati a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a

1550V in corrente continua;

NORME CNR - CEI 64-2 e 64-2-2/A Edizione IV-1990: Norme per gli impianti

elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione;

NORME CNR - CEI 31-8 Edizione III-1978: Norma europea per le costruzioni

elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive.

La cabina sarà dotata di dispositivi antincendio portatili (estintori a polvere

secca), per le caratteristiche e per numero secondo le prescrizioni del competente

comando dei VV.FF..

La struttura del fabbricato sarà poi completata con le opere accessorie, quali:

Sistemazione dell'area interessata, ivi compresi gli spianamenti, sbancamenti,

formazione di fossi per scolo acque superficiali e sotterranee, trasporto a

rifiuto del materiale eccedente, eventuali altre opere complementari come

tombinamenti e muretti;

Formazione di massicciata stradale, per l' accesso di dimensioni adatte a

carro bombolaio, sistemazione dell' area entro la recinzione, costituita da

sottofondo in toutvenant o ghiaia naturale e sovrastante strato di ghiaia mista

o stabilizzato ben rullato;

Posa in opera di recinzione, compresi i cancelli dotati di idonea serratura,

verniciatura delle parti metalliche, compresa la recinzione separata della

valvola d'intercettazione della Società SNAM rete Gas, da costruire secondo

le indicazioni della stessa;

Fornitura e posa di impianto elettrico in esecuzione AD-PE, AD-FT ed AD-1 a

norma CEI 64-2 con partenza dal contatore ENEL con quadro elettrico

generale di comando in armadio di vetroresina IP 55, completo di interruttori

differenziali, scaricatore a presa di corrente, punti luce, presa di corrente F.M.,

alimentazione sistema fiscale; impianto calcolatore in esecuzione Ex-i per

collegamenti in campo sistema misura fiscale e correzione;

Page 14: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

13

Creazione di barriera equipotenziale mediante il collegamento di tutte le

strutture metalliche ivi comprese la formazione di gabbia di Faraday, costruita

in piattina di ferro zincato di maglia adeguata, sostenuta da zanche,

collegamento di tutte le strutture metalliche della cabina(porte, finestre, tubi in

entrata e in uscita, sfiati e recinzione); rete di raccolta dei discendenti

collegata ad idonei spandenti in puntazze di metallo, in conformità alla

normativa vigente;

Cavallottamento del tubo di entrata ed uscita con corda di rame

adeguatamente isolata da 10 mm2 posata in guaina in PVC, compreso un

punto di misura con capicorda in conchiglia di alluminio sostenuta da tubo d'

acciaio;

Segnaletica di avvertimento e pericolo, di forma e dimensione adeguata

secondo le istruzioni del comando VV.FF.;

Oltre alle opere sopra elencate si provvederà ad eseguire ogni altra opera, anche

se non elencata ma essenziale alla messa in esercizio della cabina oppure ordinate

dalle competenti autorità, quali il comando dei VV.FF., ISPESL e ASM.

2.3.1 Tipologie di Impianti presenti nella cabina di decompressione e

misura

Nella cabina sarà alloggiato il complesso di apparecchiature necessarie a far

fronte al fabbisogno dell'impianto, secondo le norme di approvazione della Società

SNAM rete Gas e le UNI 9167.

Nel tempo e quando sarà necessario, si potrà con facilità adeguare il

dimensionamento degli apparecchi della cabina alle esigenze dell'esercizio,

modificandoli o sostituendoli. Per questo il fabbricato sarà dimensionato con

sufficiente capienza in relazione alle esigenze future.

Il complesso di apparecchiature di riduzione e misura è previsto su due linee, di

cui una operativa e l'altra di soccorso.

I principali componenti dell'impianto sono:

Valvole generali di intercettazione;

Giunti isolanti;

Page 15: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

14

Filtri;

Scambiatori di calore e verticali a fascio tubero;

Riduttori, regolatori della pressione del gas;

Dispositivo di scarico in atmosfera per eventuali sovrapressioni temporanee;

Misura fiscale del gas;

Registratore di portata-temperatura-pressione;

Apparecchiature elettroniche di misura e correzione fiscali dei volumi di gas

misurati;

Impianto termico con caldaie a bruciatori ad aria aspirata;

Impianto di preriscaldo completo di valvole termoregolatrici e pompe di

circolazione acqua. Impianto di riduzione e misura del gas per l'alimentazione

della centrale termica.

Le apparecchiature che saranno installate nella cabina di ricevimento,

riscaldamento, riduzione e misura del gas, dovranno essere approvate dal

competente ufficio misure della Società SNAM rete Gas.

Di particolare rilievo ai fini del presente studio, è l’impianto termico.

Detto impianto è composto da caldaie per la produzione di acqua calda con

corpo in ghisa, mantello isolante e pannelli di rivestimento in lamiera smaltata;

bruciatore del tipo atmosferico automatico funzionante a metano e provvisto di

dispositivi di sicurezza del tipo a termopila.

Le caldaie sono installate in parallelo, di cui almeno una di esse costituisce la

riserva sul circuito dell' acqua.

Il circuito dell' acqua di riscaldamento è conforme alle vigenti norme ed è

dimensionato per la circolazione naturale dell' acqua calda con vasi di espansione

aperti. E' inoltre prevista la circolazione a mezzo pompe accoppiate a motori elettrici,

inserite in by-pass alla tubazione per circolazione naturale. I motori elettrici di

azionamento delle pompe sono alimentati con corrente alternata monofase.

Per ogni emergenza la cabina è dotata inoltre di valvole di by-pass generale, per

l'alimentazione temporanea con carro bombolaio.

Si precisa che l'area in cui sarà edificata la cabina sarà dotata di una zona di

rispetto, recintata da muretto in calcestruzzo con sovrastante rete metallica,

dell'altezza di 2.00 m, sostenuta da paletti in profilato di ferro a T e montata sul

cordolo in calcestruzzo. Il cancello di accesso sull'area recintata, in profilati di ferro, è

ubicato in posizione tale da essere vicino alla valvola principale d'intercettazione

Page 16: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

15

generale del gas, posta a 10 m dal corpo dell'edificio della cabina stessa. E' previsto

inoltre un ingresso pedonale indipendente.

L'area esterna e la cabina, per ogni singolo locale, saranno dotate di un impianto

di illuminazione.

Un adeguato varco di accesso percorribile anche da veicoli pesanti, collegherà

l'impianto alla limitrofa S.P. Matera - Gravina.

E' previsto, un sistema di telecontrollo al fine di verificare con continuità le

condizioni del funzionamento del sistema.

A valle della cabina si realizzerà l'interconnessione con la rete di adduzione in

PEAD per servire la Zona Industriale, mediante una valvola intercettatrice di acciaio

e con l'ausilio di pezzi di transizione (acciaio-polietilene).

Page 17: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

16

3.0 ANALISI AMBIENTALE DELL’OPERA IN PROGETTO

3.1 Inquadramento dell’area interessata

Come accennato in precedenza l’area direttamente interessata dal progetto,

ricade nell’agro del Comune di Matera, dall’area Industriale di La Martella sino al

confine di Regione, lungo la S.P. Matera – Gravina.

Cartograficamente il progetto rientra nel Foglio IGM in scala 1:50.000 n.472

“Matera” (Fig. 7).

Fig.7 – Stralcio del Foglio IGM con ubicazione del progetto.

Page 18: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

17

Fig.8 – Particolare dell’area interessata dalla realizzazione della cabina di trasformazione.

Di seguito vengono analizzate le componenti ambientali più sensibili all'attività

dell’impianto, ed individuati gli effetti indotti dall'opera sulle varie componenti

ambientali, riportando le opportune misure di mitigazione.

Page 19: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

18

3.2 Inquadramento geologico morfologico e idrogeologico

3.2.1 Inquadramento geologico

Come si é accennato l'area considerata si estende nei pressi dell’area Industriale

del Consorzio ASI di Matera lungo la S.P. Matera-Gravina.

Geologicamente la zona si colloca a ridosso di due importanti strutture tettoniche:

l’Avampaese Murgiana e l’Avanfossa Bradanica.

La prima è caratterizzata da calcari cretacei in strati e banchi che si immergono al

di sotto dei depositi della Fossa Bradanica con una serie di faglie dirette orientate in

direzione NO-SE.

L'avanfossa Bradanica è caratterizzata da sedimenti marini sciolti o poco

cementati, con granulometria variabile da zona a zona. Tra i due complessi descritti

si osserva una fascia di passaggio in cui i terreni affioranti risentono di entrambe le

strutture sopra descritte. Le strutture sedimentarie, in tutta l'area, sono caratterizzate

da passaggi laterali di facies.

I terreni, affioranti nell’area in esame e nelle zone immediatamente circostanti,

sono termini depositatisi in ambiente marino, di origine sia terrigena che bacinale.

I termini di origine terrigena sono rappresentati da sabbie ed argille, più o meno

siltoso-sabbiose, mentre quelli di origine bacinale sono costituiti da calcareniti e

calcari.

I rapporti stratigrafici tra i suddetti terreni sono di natura sedimentaria e vedono le

argille poggiarsi in concordanza sulle calcareniti, anche se talvolta il passaggio tra le

argille e le calcareniti è di natura eteropica, cioè si ha un passaggio laterale da una

formazione all’altra. Frequentemente le argille sono sostituite lateralmente da

calcareniti o sabbie calcaree provenienti dalla zona dei calcari murgiani.

Il passaggio tra le calcareniti ed i calcari è segnato da una discordanza angolare,

segno evidente quest’ultimo, di una fase tettonica precedente all’inizio della

deposizione della calcarenite.

Questa situazione è osservabile lungo le gole della “Gravina di Picciano”, che si

snoda a qualche centinaio di metri a sud della Provinciale.

L’intera zona non ha subito grossi eventi tettonici che hanno modificato la vecchia

giacitura o le caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni.

L’unico evento tettonico che ha interessato le unità affioranti, è stato il

sollevamento regionale che ha prodotto alcune faglie dirette, peraltro presunte, poste

a distanza di sicurezza dall’area in studio.

Page 20: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

19

Anche la fratturazione riscontrabile nelle calcareniti, affioranti in diverse zone

dell’area in oggetto, è da attribuire a questo evento tettonico tardivo.

Con riferimento alla carta geologica in allegato, di seguito vengono descritte con

maggiore dettaglio le unità geologiche intercettate nel corso dei rilievi ed affioranti

nelle immediate vicinanze dell’area interessata dal progetto, che possono essere

così riassunte:

Calcari;

Calcareniti;

Limi argillosi di colore grigio-azzurro;

Depositi alluvionali limo-sabbiosi.

Calcare di Altamura

L’ammasso roccioso è costituito in prevalenza da calcari, di colore biancastro,

avana chiaro e nocciola, a grana generalmente fine, compatti e quasi privi di

porosità, a frattura concoide.

Al letto e verso il tetto si ha una certa prevalenza di banchi e strati di calcari

dolomitici o di dolomie calcarifere di colore grigio scuro.

Gli strati hanno potenza variabile, da pochi centimetri a poco più di un metro,

nettamente distinguibili l’uno dall’altro.

I calcari sono stati rinvenuti, in perforazioni eseguite nell’area Industriale per altri

lavori, a profondità dal piano campagna superiori ai 15.0/18.0 mt., risultano

abbastanza compatti e non fratturati. Il contatto con la sovrastante formazione delle

calcareniti è di tipo trasgressivio con un andamento irregolare.

Calcarenite di Gravina

Questi depositi affiorano estesamente nell’area in studio costituiscono il substrato

su cui poggiano le argille che si rinvengono nelle zone a quote più elevate del

versante a nord della Strada Provinciale.

Tale formazione è trasgressiva, con evidente discordanza angolare, sul Calcare

di Altamura; alla base si nota in genere un letto conglomeratico ad elementi calcarei

impastati in una massa calcareo-detritica, spesso debolmente cementata.

Al tetto affiorano le Argille subappennine.

Page 21: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

20

Le Calcareniti di Gravina, poco compatte, sono generalmente massicce, si

mostrano in banchi e più raramente in strati, di colore bianco-giallastro o grigio.

I tufi, come vengono chiamati localmente, sono costituiti da sabbie calcaree

cementate ad elevato contenuto di resti fossili, con parte superiore interessata da

alterazione chimica più o meno spinta, tanto da presentarsi, talvolta, con un

“cappellaccio” di alterazione vero e proprio.

L’origine di tale unità è legata all’intensa attività di disfacimento della Piattaforma

Carbonatica, con accumulo dei detriti al bordo della stessa.

Tale unità viene frequentemente sostituita lateralmente da terreni argillosi, dando

luogo a fenomeni eteropici.

L’unità calcarenitica ha spessori alquanto variabili e comunque in riduzione verso

gli affioramenti calcarei, in loco, è variabile da pochi metri fino a 50 m circa.

Se si tengono presenti i rapporti stratigrafici con le Argille subappennine, l’età

delle Calcareniti di Gravina sembra riferibile per la massima parte al Calabriano.

Argille subappennine

Nell’intera area considerata si evidenziano diversi affioramenti di argille limose,

quasi sempre mascherate dalla coltre agraria.

Presso il margine murgiano le Argille subappennine calabriane autoctone

poggiano sulle Calcareniti di Gravina.

Nella parte assiale della Fossa Bradanica le stesse Argille poggiano in profondità

su depositi sabbioso-argillosi del Pliocene medio-superiore o direttamente sui calcari

cretacei del basamento.

Le Argille subappennine calabriane, di colore grigio-azzurro, si presentano di

solito piuttosto marnose, pur con variabili componenti siltoso-sabbiose.

La frazione sabbiosa aumenta nella parte più recente della formazione, dove può

dar luogo a frequenti alternanze sabbioso-argillose o, addirittura, a cospicui letti di

sabbie.

In genere, le Argille non presentano una netta stratificazione, la quale è

individuabile solo in presenza di sottili intercalazioni, millimetriche o centimetriche, di

lamine sabbiose o cromaticamente distinte.

Page 22: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

21

Depositi alluvionali limo-sabbiosi

Trattasi di depositi prevalentemente limo-sabbiosi di colore buno-grigiastro con

concrezioni biancastre, con a luoghi presenza di ciottoli e sabbie in lenti.

Questa Formazione costituise la gran parte dei terreni direttamente interessati

dalle opere in oggetto, in tale zona gli stessi presentano spessori variabili dai 4 ai 6

metri dal piano campagna.

3.2.2 Principali caratteri geomorfologici

Morfologicamente l'area si presenta subpianeggiante con lieve aumento della

pendenza procedendo in direzione gravina, con quote ce variano dai 214.0 m.s.l.m.

nei pressi dell’area industriale sino ai 239.0 m.s.l.m. sul confine di regione.

In generale, lungo il tracciato della strada provinciale, l’assetto morfologico

generale è piuttosto piatto con forme d’erosione prodotte da acque di ruscellamento.

In particolare, il fattore pendenza, la conformazione stratigrafico-strutturale, la

disposizione suborizzontale delle formazioni, legata alla totale assenza di ripide

scarpate e/o pareti sub verticali unite alla presenza di faglie, fanno si che non vi

siano emergenze morfologiche particolari.

Non si denotano movimenti gravitativi superficiali o profondi né aree

potenzialmente instabili.

Sono presenti alcune linee preferenziali di drenaggio superficiale che permettono

alle acque di raggiungere le aree più depresse, le stesse generano solchi erosivi nei

terreni di natura limo argillosa. L’unico elemento morfologico rilevante è

rappresentato dalla Gravina di Picciano, a sud del tracciato stradale, trattasi di una

incisione piuttosto profonda, in roccia calcarenitica.

In relazione alla stabilità dell’area, con riferimento al Piano stralcio dell’Autorità

Intergionale di Bacino della Basilicata, tutto il tracciato ricade in n.4 foglia al 10.000

(472114, 472073, 472062 e 475061). Solo un lieve tratto della strada provinciale

ricade in area considerata a moderato rischio (R1). Nella pagina seguente si riporta

lo stralcio della Tavola dell’AdB del tratto interessato (Fig. 9).

Page 23: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

22

Fig. 9 – Stralcio della Carta del Rischio dell’Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata (Tav. 472062 - 2° Agg.2011).

Page 24: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

23

3.2.3 Elementi di idrografia e idrogeologia dell’area

L'area è caratterizzata da una rete idrografica superficiale scarsamente

sviluppata, trattasi di fossi scavati dai fenomeni di erosione superficiale delle

acque meteoriche, privi di deflussi perenni. Il corso d’acqua di maggiore rilievo

è il Torrente Gravina di Picciano, affluente sinistro del Fime Bradano.

Le acque di precipitazione che raggiungono il suolo vengono ripartite in

ordine alla permeabilità dei terreni affioranti.

Qui di seguito si suddivideranno i terreni in funzione del grado e tipo di

permeabilità (vedi carta delle permeabilità in allegato).

In merito al grado di permeabilità dei diversi litotipi affioranti, si osserva che

i depositi alluvionali sono da considerarsi con un grado di permeabilità

variabile da mediamente a molto permeabili, i terreni riferibili alla formazione

dei depositi alluvionali fluvio lacustri, presentano un basso grado di

permeabilità che si sviluppa per porosità.

Le Calcareniti sono da ritenersi da poco a mediamente permeabili, con una

permeabilità che si sviluppa essenzialmente per fessurazione e fatturazione.

In ultimo i terreni di natura limo argillosa sono da considerare impermeabili

nella parte più profonda della formazione, e con una permeabilità bassa che si

sviluppa nella parte più superficiale della stessa.

Tale condizione fa si la gran parte dell'acqua meteorica precipitata tenderà

a scorrere in superficie, con fenomeni di ruscellamento e solo una piccola

aliquota tenderà ad infiltrarsi nel sottosuolo.

In merito alla circolazione idrica sotterranea, no sono presenti falde

prossime al piano campagna che possano essere influenzate dall’opera in

oggetto, l’unica falda presente si esplica in profondità.

Essa si sviluppa esclusivamente nelle fratture o in cavità carsiche del

complesso calcareo-dolomitico. La falda defluisce verso il mare in direzione N-

NE secondo direttrici preferenziali caratterizzate da parametri idrodinamici

complessi.

La falda qui descritta, con le sue fluttuazioni, non può essere in alcun modo

interessata dall'opera in oggetto, data sia la sua profondità che la presenza in

affioramento di un litotipo impermeabile.

Page 25: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

24

3.3 Climatologia dell’area

Il clima dell’area interessata, in generale ha carattere sostanzialmente

"mediterraneo" con estati calde ed asciutte e inverni miti e relativamente umidi

mentre per le due stagioni di passaggio si osserva un’autunno stabile e

piuttosto mite e piovoso rispetto alla primavera. Il tepore degli inverni, le

precipitazioni scarse, la ventosità e lo splendore e la luminosità del cielo anche

nel cuore dell'inverno sono le caratteristiche climatiche comuni un po' a tutta

l’area. I venti umidi provengono da sud-est (scirocco) e da sud-ovest (libeccio),

ma non mancano le giornate invernali in cui i venti di nord e nord-est, gelidi,

secchi e violenti, investono la zona, provocando bruschi abbassamenti di

temperatura. La tramontana e lo scirocco, nel loro alternarsi, sono a loro volta

importanti fattori per la vegetazione. La prima con effetti piuttosto negativi per il

disseccamento delle gemme, il secondo in generale positivo perché

apportatore di umidità.

Fenomeno molto comune sono diventate le nebbie soprattutto nella

stagione autunno-invernale e che durante i periodi di siccità si configurano

come vere e proprie piogge occulte. La neve è abbastanza rara e comunque

effimera. L'influenza del clima atlantico con i suoi periodi di piogge si fa sentire

soprattutto nel semestre ottobre-marzo.

Dai dati dell'Ufficio Idrografico dello Stato relativi ai periodi 1931-41 e 1951-

69 si ricava che le precipitazioni sono mediamente pari a 588,3 mm e

distribuite in 75,3 giorni piovosi, con due picchi stagionali: uno nel mese di

novembre con mm 74,9 di pioggia ed uno nel mese di gennaio con 62,3 mm di

pioggia. Durante l'estate (eccezion fatta per alcuni scrosci improvvisi, di breve

durata e a carattere temporalesco), le precipitazioni sono quasi inesistenti,

risultando di appena 28,5 mm. Il valore della temperatura media del trentennio

considerato è di 15,0 °C, con una media massima di 25,3 °C nel mese di luglio

e una media minima di 6,5 °C registrata nel mese di gennaio. Dalla

elaborazione dei dati relativi ai valori medi delle temperature e delle

precipitazioni del trentennio considerato, è stato ricavato il diagramma

ombrotermico secondo Bagnouls e Gaussen (Fig. 10)

Page 26: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

25

Dall’osservazione del grafico si evince l'impronta tipicamente mediterranea

del clima dell’area materana, con un lungo periodo secco che mostra una

durata di quattro mesi e va all'incirca dalla prima decade di giugno fino a circa

metà settembre. Normalmente il massimo di temperatura si ha in luglio, il

minimo in gennaio, mentre il massimo di piovosità è in novembre, con un

minimo in luglio e agosto. Questo andamento climatico è in pieno accordo con

la elevata presenza di una vegetazione di tipo sclerofillico, dato il periodo di

aridità estivo, con larga presenza di specie più mesofile, giustificate dalla

presenza di inverni più freschi ed estati meno aride rispetto alla condizione

tipica della fascia di vegetazione termofila costiera.

Fig. 10 - Diagramma omrometrico (climogramma).

Di seguito si riportano i grafici relativi a diversi aspetti climatici individuati

per l’area in oggetto con riferimento alle principali stazioni metereologiche

limitrofe a quella in oggetto.

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

Temperature medie (C°) Precipitazioni medie (mm)

Page 27: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

26

Fig. 11 - Variazioni minime e massime della temperatura mensile

Fig. 12 - media delle precipitazioni mensili

Page 28: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

27

Fig. 13 – numero di giorni in cui la temperatura ha superato i 34° (anno 2005)

Fig. 14 – numero di giorni in cui la temperatura è stata inferiore 0° (anno 2005)

Page 29: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

28

Fig. 15 – distribuzione delle piogge cumulate (anno 2005)

Page 30: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

29

3.4 Elementi di pedologia

Molto scarsa è la letteratura riguardante la pedologia nell’area della

Provincia di Matera, mancando un lavoro specifico basato sulle moderne

metodologie di analisi e sui più recenti criteri di classificazione utili per una

corretta pianificazione del territorio.

Nell’esaminare la pedogenesi dell’area si terranno presenti alcuni fattori di

base indispensabili per una corretta pianificazione del territorio.

Detti fattori possono essere riassunti in:

- fattori litologici

- fattori climatici

- fattori biologici

- fattori topografici

- fattori espositivi

Tra questi elementi quello che maggiormente influenza la formazione e

l’evoluzione di un suolo è il fattore litologico che il Prof. Principi denomina con

il significativo titolo di “roccia madre”.

La composizione chimico-mineralogica di un terreno così come le

caratteristiche fisico-meccaniche (peso specifico, permeabilità, coesione

ecc…) dipendono essenzialmente dal biotopo che funge da roccia madre. Una

classificazione, questa, che non è certamente esaustiva, ma rappresenta uno

strumento tecnico-operativo valido ai fini del presente studio.

I suoli presenti nell’area in esame possono essere schematicamente

descritti utilizzando una classificazione basata sul criterio della “roccia madre”

proposta da Gisotti (1983):

Suoli-tipo che si originano dalla formazione delle argille plio-pleistoceniche

grigio-azzurre

Essendo di origine marina, le argille grigio-azzurre sono ricche di sodio e lo

sviluppo del suolo tende ad essere lento a causa dalla roccia madre poco

permeabile e con un elevato contenuto di “basi”. Infatti, il substrato, poco

permeabile, ostacola i movimenti dell’acqua e l’evoluzione del suolo; d’altra

Page 31: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

30

parte la forte alcalinità, impressa all’ambiente dal substrato, ostacola o rallenta

la decomposizione dei residui organici.

La composizione granulometrica (tessitura) è prevalentemente argillosa, la

frazione argillosa è mediamente introno al 35%, perciò i suoli sono dotati di

eccessiva compattezza ed impermeabilità. Ne conseguono difetti di areazione

e circolazione d’acqua, il minerale argilloso più rappresentato è l’illite, ed i suoli

generati da queste argille risultano con uno scarso contenuto in humus.

Nei terreni coltivati, dove letamazione ed altre pratiche agronomiche hanno

limitato le deficienze chimico-fisiche del suolo, si riscontra una stabilità di

struttura della strato arabile che può essere considerata buona.

Nell’area direttamente interessata è presente uno spessore di circa 4 metri

di terreni siltosi, in essi la formazione del suolo è favorita da una morfologia

poco acclive, che consente un maggiore accumulo dei terreni riducendo di

molto i fenomeni di erosione.

Ciò si traduce in caratteristiche fisico meccaniche dei suoli apprezzabili.

3.5 Elementi paesaggistici, vegetazionali e faunistici

3.5.1 Paesaggio

L’area di intervento è posizionata su un zona sub pianeggiante con una

lieve pendenza in direzione Ovest, con quote sul livello del mare di circa

205.0/240.0 metri.

Con riferimento alla carta dell’uso del suolo allegata, si si evince un

paesaggio caratterizzato essenzialmente da vaste aree agricole coltivate a

cereali, a luoghi colture arboree essenzialmente destinate ad oliveti.

Sono presenti in area limitrofe alla S.P. masserie e aziende agricole.

Elemento antropico rilevante è rappresentato dall’Agglomerato Industriale,

zona completamente infrastrutturata ove è presente la rete viaria consortile,

illuminazione stradale, reti idriche e fognanti.

Altro elemento antropico rilevante, è rappresentato dalla discarica di

R.S.U., posta in adiacenza alla S.P.

Di seguito si riportano alcune foto panoramiche tipiche del paesaggio

interessato.

Page 32: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

31

Fig.16 – vista della S.P. nei pressi dell’Agglomerato Industriale in direzione Gravina

Fig.17 – vista della S.P. nei pressi della discarica in direzione Matera.

Page 33: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

32

3.5.2 Elementi vegetazionali dell’area

La zona nei pressi dell’area Industriale di La Martella si presenta come

una vasta superficie, più o meno pianeggiante, su cui l’elemento antropico ha

creato profondi mutamenti all’aspetto originale del luogo.

L’area di maggiore interesse botanico è rappresentato dalla Gravina di

Picciano, posta a sud, sud-ovest della zona di intervento.

Sono oggi riscontrabili, solo pochi lembi di terreno, in cui è ancora

presente una vegetazione a Macchia e Gariga che un tempo doveva costituire

la norma in quest’area. Si tratta, infatti, di una tipica formazione vegetale

sviluppatasi in seguito al diradamento della vegetazione arborea ed è costituita

prevalentemente da arbusti quali: il Lentisco (Pistacia lentiscus), il Terebinto

(Pistacia terebintus), l’Alaterno (Rhamnus alaternus), la Fillirea (Phyllirea

latifolia). Le essenze arbustive ed erbacee sono rappresentate dall’Asparago

(Asparagus acutifolius), dalle Ferule (Ferula communis) e da Guado (Isatis

tinctoria).

Dove il fuoco ha ripetutamente percorso la Macchia, troviamo le specie

“pirofile” come i Cisti (Cistus salvifolius, Cistus incanus e Cistus

monspeliensis).

A questo tipo di vegetazione si accompagna quello della Gariga, presente

la dove il suolo è roccioso, costituita da una vegetazione molto bassa tendente

a quella steppica, che rappresenta lo stato di massima degradazione vegetale

a seguito della pressante azione antropica. E’ costituita da specie erbacee

prettamente xerofile, molto rustiche e resistenti agli sbalzi termici. Le specie

più rappresentative sono senza dubbio gli Asfodeli (Asphodelus microcarpus)

e la Scilla (Urginea maritima) che caratterizzano questo tipo di paesaggio.

La presenza antropica è manifesta sia perché nella zona sorge un vasto

complesso industriale, in continua espansione, sia perché l’originario manto

vegetale, tipico della Macchia mediterranea, è stato quasi del tutto stravolto da

una crescente attività agricola. Quasi tutta la superficie che circonda l’area

industriale, presenta campi coltivati a cereali e da campi su cui sorgono vasti

oliveti (Olea europea) di differente età di impianto.

Solo lungo le strade e tra i confini dei campi coltivati, si trovano specie

spontanee quasi esclusivamente erbacee quali: la Diplotaxis erucoides, la

Page 34: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

33

Calendula arvensis, il Silybum marianum ed il Foeniculum vulgare; sono anche

presenti sporadici arbusti come l’Asparago (Asparagus acutifolius) ed il

Biancospino (Crataegus monogyna).

Brandelli di vegetazione spontanea sono ancora riscontrabili lungo le

gravinelle che percorrono l’intera zona. Qui sono state riscontrate formazioni

vegetali igrofile ed idrofile assai diverse tra loro; caratterizzate dalla presenza

di specie comuni quali Salix alba L. (Salice comune), Ulmus minor Miller (Olmo

minore), Fraxinus oxycarpa L. (Frassino mediterraneo), Typha angustifolia L.

(Lisca a foglie strette), Apium nodiflorum (L.) Lag. (Sedano d’acqua), Veronica

beccalunga L. (Veronica beccalunga), Veronica anagallis-acquatica L.

(Veronica acquatica), Nasturtium officinale R. Br. (Crescione d’acqua),

Glyceria plicata Fries (Gramignone minore), Alisma plantago-acquatica L.

(Mestolaccia comune), Polypogon monspeliensis (L.) Desf. (Coda di lepre

comune) e Echinochloa crus-galli (L.) Beauv. (Giavone comune), Arum

italicum (Gìgalo) e le Tamerici (Tamarix gallica L. e Tamarix africana Poir.)

Tipiche idrofite di acque ferme o a debole corrente sono la Lemna minor

L. (Lenticchia d’acqua comune) e la Lemna trisulca L. (Lenticchia d’acqua

spatolata), che in molti casi formano fitti tappeti verdi sulla superficie

dell’acqua.

Ma l’area che presenta maggiore interesse dal punto di vista floristico è

quella della Gravina di Picciano, facente attualmente parte del Parco

Regionale della Murgia Materana. Quest’ultima, con i suoi 21 chilometri circa

di lunghezza, fino alla confluenza con il Bradano, rappresenta il naturale

proseguimento, in territorio materano in direzione Nord-Sud, della “gravina”

della città di Gravina in Puglia. Si ritiene che tali incisioni si siano sviluppate in

periodi caratterizzati da climi più piovosi rispetto all’attuale, essendo ai nostri

giorni l’attività erosiva praticamente limitata a brevi e limitati periodi di intense

precipitazioni atmosferiche. Queste singolari fratture, lungo tutto il loro

decorso, sono mutevoli e ricchissime di microambienti. (GAMBETTA 1995)

Nella Gravina di Picciano sono presenti ampie radure, a cui fanno da

contrappunto ripide pareti strapiombanti, incredibilmente modellate dalla

milleniaria erosione, con cripte, grotte, abitacoli, in uno scenario singolare in

cui si sviluppò la civiltà rupestre. In essa trovano il loro habitat ideale

Page 35: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

34

numerose specie vegetali dette “rupicole”, cioè adatte a vivere sulla nuda

roccia e numerose altre che trovano nelle gravine particolari condizioni

microclimatiche. Le gravine, infatti, costituiscono per molte rare specie un

ambiente altamente conservativo, nel senso che hanno svolto, per millenni, la

funzione di custodi di entità floristiche di antichissima origine; queste,

scomparse altrove per le mutate condizioni, vi sopravvivono quali veri e propri

fossili viventi, relitti di flore arcaiche. (GAMBETTA 1995)

La flora della Gravina di Picciano risulta, quindi, essere costituita da un

ricco contingente di specie con corologia ed ecologia estremamente

diversificate, molte delle quali anche di notevole interesse fitogeografico. Fra

tutte, fanno spicco un consistente numero di entità floristiche a diffusione

tipicamente mediterraneo-orientale che hanno in Italia, o più limitatamente in

Puglia e nel Materano, l’estremo lembo occidentale del loro areale, che si

presenta, in genere, d’importanza secondaria rispetto a quello principale, con

baricentro nella Penisola Balcanica. (GAMBETTA 1995)

Fra le specie censite, vi è l’Asyneuma limonifolium (Raponzolo

meridionale), una specie che predilige gli habitat sassosi e rocciosi, presente

in Italia solo in Puglia e Basilicata; la Calepina irregularis (Miagro rostellato),

nelle ampie radure in prossimità del corso d’acqua; la Clypeola jonthlaspi

(Clipeola), negli incolti aridi e sui gradini rocciosi; l’Inula spiraeifolia (Enula

uncinata), rarissima entità appartenente alla numerosa famiglia delle

Composite, tipica dei pendii rupestri e tantissime altre. Una menzione

particolare, come si diceva prima, meritano le specie così dette “rupicole”,

caratterizzate da esigenze ecologiche particolari, tipiche degli ambienti

rupestri. Tra queste sono da citare la Campanula versicolor (Campanula

Pugliese), appariscente ed elegante specie a diffusione balcanico-orientale,

l’Aurinia saxatilis (Allisso sassicolo), comune nel Sud Italia, la Scrophularia

lucida (Scrofularia pugliese) altra specie mediterraneo-orientale, legata

all’ambiente rupestre e colonizzatrice delle rocce calcaree insieme alla rara

Euphorbia wulfenii (Euforbia adriatica), presente in alcune gravine dell’arco

jonico, il raro Allium moscatum (Aglio moscato), l’Allium fuscum (Aglio scuro),

la Satureja cuneifolia (Santoreggia pugliese), l’Acanthus spinosus (Acanto

spinoso), la Vicia leucantha (Veccia di Agrigento), la Torilis leptophylla

Page 36: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

35

(Lappolina minore), l’Oenanthe silaefolia (Finocchio acquatico a foglie strette),

la Melica bauhinii (Melica di Bauhin) e la melica arrecta (Melica piramidale),

tutte queste sono specie di nuova segnalazione per la flora lucana, rinvenute

anche nella Gravina di Picciano. (GAMBETTA 1995)

Si rinvengono anche interessanti endemismi,tra cui elementi ad ereale

abbastanza ristretto, come la Centaurea subtilis (Fiordaliso garganico),

endemita appulo-lucana, nota solo per i dintorni di Matera, Laterza ed una

limitata area del Gargano, la rarissima Scorzonera trachysperma (Scorzonera

a foglie di Plantago), presente oltre che nell’area di Picciano anche sulla

Murgia di Lucignano, la Scabiosa pdeudisetensis (Vedovina della Basilicata),

legata agli ambienti rocciosi e presente in Italia solo in Basilicata. Altre rare

specie endemiche sono il Thymus spinulosus (Timo spinosetto), presente sui

pendii pietrosi del Sud Italia, l’Helianthemum jonium (Eliantemo jonico), specie

tipica dei tufi calcarei, a spiccata xerofilia, che ha un areale stranamente

disgiunto in due aree, delle quali la prima comprende la Puglia e parte della

Basilicata, la seconda una limitata area dell’Emilia.

Tra le geofite rinvenute –piante dotate di bulbi, tuberi e rizomi sotterranei,

che trascorrono in stato di quiescenza i periodi sfavorevoli- alcune entità

endemiche, come l’Iris pseudopumila (Giaggiolo siciliano) e il Crocus thomasii

(Zafferano di Thomas), dopo la segnalazione di alcune stazioni transadriatiche

in Jugoslavia, sono oggi considerate più propiamente sudendemiche. Lungo il

corso d’acqua è facile notare, tra le altre, specie come il Fraxinus oxycarpa

(Frassino mediterraneo), l’Acer campestre (Acero oppio), piuttosto raro

nell’area delle gravine, l’Ulmus minor (Olmo comune) e due specie altamente

tossiche, come il Conium maculatum (Cicuta maggiore o Cicuta di Socrate e il

Chaerophyllum temulum (Cerfoglio peloso).

Page 37: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

36

3.5.3 Elementi faunistici dell’area

Strettamente legata all’ambiente mediterraneo, la fauna si presenta ricca e

varia: istrici, tassi, volpi, faine e donnole oltre a diverse specie di piccoli

mammiferi roditori e insettivori. Nei diversi mesi dell' anno sono presenti

moltissimi passeriformi legati, allo svernamento, alla migrazione o alla

riproduzione. Altre specie sono anche di grande interesse ornitologico:

Gruccione, Upupa, Succiacapre, Monachella, Zigolo testanera.

L’area è importante per la presenza di alcuni falconiformi nidificanti o

svernanti:

nibbio reale, poiana,gheppio. E’ stata accertata la presenza del Gufo

comune.

Tra i rettili si incontrano facilmente la Testuggine di Hermann, il Biacco, il

Cervone, la Vipera, il Colubro di Esculapio. Anche la fauna entomologica è

presente con molti coleotteri, lepidotteri ed altri insetti.

La principale fauna presente sul sito è schematizzata nelle tabelle

sottostanti.

MAMMIFERI

Ordine Famiglia Nome

Insettivori Erinaceide Riccio (Erinaceus europaeus)

Soricidi Topo ragno comune (Sorex araneus)

Topo ragno nano (Sorex minutus)

Topo ragno d’acqua (Neomys fodiens pendant)

Crocidura ventrebianco (Crocidura suaveolens pallas)

Mustiolo (Suncus etruscus savi)

Talpidi Talpa romana

Roditori Sciuridi Scoiattolo (Scirus vulgaris)

Muscardinidi Quercino (Elyomys quercinus)

Ghiro (Glis glis L.)

Moscardino (Muscardinos avellanarius)

Microtidi Arvicola rossastra (Clethrionomys glareolus)

Arvicola di Savi (Pitymus savii)

Page 38: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

37

Muridi Topo selvatico (Apodemus Sylvaticus L.)

Topo selvatico collo giallo (Apodemus flavicollis

Melchior)

Ratto nero (Rattus rattus L.)

Surmolotto (Rattus norvegicus)

Topolino delle case (Mus Musculus)

Istricidi Istrice (Hystrix cristata L.)

Lagomorfi Leporidi Lepre comune (Lepus europaesus pallas)

Carnivori Canidi Volpe (Vulpes vulpes L.)

Mustelidi Martora (Martes martes L.) Faina (Martes foina) Puzzola (Mustela putorius L.) Donnola (Mustela nivalis) Tasso (Meles meles L.)

Felidi Gatto selvatico (Felis silvestris)

UCCELLI

Sottoclasse Ordine Sotoordine Nome

Carenati Picciformi Picchio verde (Picus viridis)

Picchio rosso maggiore (Dryobates Major)

Picchio rosso minore (Dryobates Minor)

Rapaci Falconiformi Poiana (Buteo Buyeo)

Gheppio (Falcotinnunculus)

Page 39: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

38

4.0 RAPPORTI DELL’OPERA CON LA NORMATIVA

AMBIENTALE VIGENTE E CON GLI STRUMENTI DI

PIANIFICAZIONE E DI PROGRAMMAZIONE

4.1 generalità

E' stata fatta una ricerca presso gli Enti competenti del territorio per

verificare le relazioni esistenti tra l'opera in progetto e la normativa ambientale

vigente.

Come descritto in precedenza, le aree oggetto dell’intervento sono poste in

una zona destinata ad attività industriali, e lungo l’asse della S.P. Matera –

Gravina.

L’area di sedime dell’impianto previsto in progetto non risulta interessata

dalla presenza dei seguenti vincoli:

Riserve Naturali Regionali e Statali;

Oasi WWF;

Siti archeologici e storico monumentali;

Area a rischio idrogeologico elevato o molto elevato nei Piani della

difesa dal rischio idrogeologico (PAI) aree R2, R3 e R4 nonché aree

classificate come aree a rischio geologico eccezionale o elevato nei

Piani Paesistici di Area Vasta;

Aree comprese nei Piani Paesistici di Area Vasta soggetti a vincolo di

conservazione A1 e A2;

Boschi governati a fustaia e di castagno, fasce costiere, aree fluviali,

umide, lacuali e dighe artificiali;

Aree Parchi Nazionali e Regionali esistenti;

Aree comprese nei Piani Paesistici di Area Vasta soggette a verifica di

ammissibilità;

Aree sopra i 1.200 m.s.l.m.;

Area di crinale individuate dai Piani Paesistici di Area Vasta come

elementi lineari di valore elevato;

Page 40: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

39

Terreni agricoli irrigui ovvero destinati a colture intensive nonché boschi

e foreste.

Si precisa che la condotta addutrive non attraversa il B.go Picciano.

Tuttavia, data la posizione contigua della condotta rispetto al centro abitato, è

possibile prevedere in futuro la realizzazione di uno stacco a servizio del

medesimo Borgo.

Unico vincolo ambientale da segnalare, riguarda gran parte della rete di

distribuzione da realizzare all’interno dell’Agglomerato Industriale. Con

riferimento alla carta dei vincoli in allegato, si evince che l’area Industriale

ricade quasi in toto all’interno della fascia di rispetto dei 5.0 km dell’area

SIC/ZPS “Gravina di Matera” Cod. IT9220135 (DPR. N.120/2003 Delibera di

Consiglio Regionale n.927 del 15.02.2005).

A riguardo, si ritiene di escludere le procedure per una Valutazione di

Incidenza dell’opera prevista in progetto in quanto:

— Il contesto in cui è inserita l’opera, se pur rientrante nella fascia di

rispetto dell’area SIC/ZPS, non presenta habitat di tipo prioritario;

— La tipologia di intervento previsto e la distanza della stessa dall’area

SIC/ZPS, non possa nel suo insieme determinare effetti combinati

sull’area SIC/ZPS;

— Il progetto è inifluente sull’Area SIC/ZPS in quanto le opere previste non

comportano incidenze di tipo definitive;

— Le incidenze di tipo temporaneo legate alle fasi di cantiere

(inquinamento acustico e polveri) sono da ritenersi non influenti sul sito.

Page 41: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

40

5.0 EFFETTI AMBIENTALI E MISURE DI MITIGAZIONE

5.1 Uso delle risorse naturali

Non vi sono risorse naturali impiegate in fase di esercizio, unica risorsa

utilizzata esclusivamente durante la fase di cantierizzazione è l’acqua, che

sarà impiegata nelle normali fasi di lavoro per le operazioni di pulizia del piano

stradale.

5.2 Impatti ambientali

I potenziali impatti dell'attività sull'ambiente sono legati alla fase di

cantierizzazione e riguardano le seguenti azioni di progetto:

1. Realizzazione di scavi e riporti;

2. la produzione di rifiuti;

3. incremento del rumore e polveri.

La successiva fase di esercizio non comporterà alcun impatto.

Le componenti ambientali oggetto di possibile impatto sono le seguenti:

ambiente geologico;

ambiente idrico;

vegetazione e suolo;

atmosfera;

rumore;

paesaggio;

Page 42: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

41

5.2.1 Ambiente geologico

I caratteri geologici dell’area non subiranno impatto alcuno in

considerazione della natura dei terreni e dell’assetto geomorfologico, che

denota una globale stabilità.

Infatti dai rilievi eseguiti e sulla base di indagini dirette svolte in aree

limitrofe, la zona in oggetto non è interessata da alcun processo

geomorfologico in atto né la realizzazione dell’opera produrrà effetti significativi

sull’ambiente geologico.

Le acque di ruscellamento sono già attualmente opportunamente regimate

e smaltite.

5.2.2 Atmosfera

Di seguito analizzeremo dettagliatamente le cause e gli effetti potenziali

d'impatto sull'atmosfera.

E’ importante evidenziare che tali impatti, data l’opera in oggetto, vengono

emessi esclusivamente dai mezzi impiegati nelle fasi di cantierizzazione.

Detti gas ed odori sono il prodotto di scarico dei soli motori a scoppio,

diesel, pertanto sono limitati ai soli periodi del cantiere.

Tale irrilevanza degli effetti va sottolineata anche per l'assenza di ricettori,

essendo l'area frequentata dai soli addetti ai lavori, per la lontananza delle

zone abitate, ad eccezione del breve tratto contiguo al di B.go Picciano, e per

il numero ridotto di mezzi di trasporto di personale utilizzati.

Per quanto attiene l'immissione in atmosfera di gas ed odori causate dai

mezzi di trasporto transitanti lungo le artiere di collegamento per la fornitura

del materiale finito si esclude qualsiasi aumento dei flussi di traffico

significativi, pertanto l'immissione in atmosfera di gas ed odori resterà

pressoché invariata.

In particolare si evidenzia:

— non vi saranno opere ed attività soggette alle norme previste dal

D.P.C.M. 01.03.1991, in merito all’eliminazione delle fonti di rumore;

Page 43: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

42

— non vi saranno opere ed attività soggette alle norme previste dalla

Legge n° 319 del 10.05.1976 e dal D.C.M. 21.02.1977, in merito ad

esalazioni nocive;

— non vi saranno opere ed attività soggette alle norme previste dalla

Legge n° 615 del 13.07.1966 e dal D.P.R. n° 322/71, in merito ad

inquinamenti atmosferici;

5.2.3 Ambiente idrico

Per quanto attiene l'ambiente idrico superficiale si precisa che le acque

meteoriche sono già opportunamente regimate dalle opere stradali a servizio

della S.P., e nell’area Industriale smaltite nella rete fognaria Consortile.

L’opera è inifluente sulla falda sotterranea, sia in fase operativa che

durante le fasi di cantierizzazione.

5.2.4 Vegetazione, flora e fauna

Non vi sarà alcun impatto sulla vegetazione in quanto il tracciato

interesserà esclusivamente la sede stradale, ad eccezione della piccola area

di progetto ove si installerà la cabina di decompressione e misura, attualmente

interessata da colture cerealicole.

Tutta la vegetazione presente al contorno, a corollario dell’area della

Gravina di Picciano, non sarà minimamente intaccata.

La fauna, che evidentemente utilizza queste aree per motivi di transito non

subirà alcun effetto negativo.

Si precisa che la zona direttamente interessata dal progetto è in parte

inserita in un contesto di attività di tipo industriale, ed in parte lungo una

viabilità provinciale.

Tali considerazioni fanno ritenere che l’utilizzo di queste aree non

rappresenti un elemento perturbativo per la fauna e per la flora.

5.2.5 Rumori e vibrazioni

Data la tipologia delle opere previste in progetto non vi sarà un incremento

significativo di traffico veicolare sia all’interno dell’Agglomerato Industriale che

sulla S.P. Matera – Gravina.

Page 44: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

43

L’unico incremento di rumore si avrà solo per un arco temporale limitato

alla fase di cantierizzazione, per le operazioni di movimentazione terra.

Si esclude un incremento del rumore nelle fasi di esercizio delle predette

opere.

In conclusione vista l'assenza di ricettori esterni e la distanza da centri

abitati, ad eccezione del breve tratto contiguo al B.go Picciano, si esclude

qualsiasi rischio connesso al rumore o alle vibrazioni.

5.2.6 Paesaggio

Come si evince dall'analisi effettuata l'area in oggetto è inserita in un

contesto idoneo al tipo di opera proposto in progetto.

L’impatto visivo dell’intervento risulta nullo in quanto trattasi di posa di

condotte sotto piano stradale esistente.

La cabina di decompressione e misura, posta in area limitrofa alla Strada

Provinciale, oltre ad essere di dimensioni modeste, è ubicata in una zona ove

non sono presenti elementi paesaggistici di particolare rilievo.

Si consideri che dal punto di vista paesaggistico non sono stati rilevati

elementi:

di interesse morfologico: crinali, dislivelli di quota;

di interesse naturalistico: corridoi verdi, alberature, monumenti

naturali, fontanili, aree verdi che svolgono un ruolo nodale nel sistema

del verde;

di interesse storico agrario: nuclei e manufatti rurali distribuiti

secondo modalità riconoscibili e riconducibili a modelli culturali che

strutturano il territorio agrario;

di interesse storico-artistico: percorsi, canali, manufatti e opere

d’arte, nuclei, edifici rilevanti (ville,abbazie, castelli e fortificazioni),

monumenti, chiese e cappelle, mura storiche..;

di relazione (tra elementi storico-culturali, tra elementi verdi e/o siti

di rilevanza naturalistica): parchi urbani, elementi lineari –verdi o

d’acqua- che costituiscono la connessione tra situazioni naturalistico-

ambientali significative;

Page 45: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

44

Interferenze con punti di vista panoramici: il sito non interferisce con

un belvedere o con uno specifico punto panoramico o prospettico;

Interferenze/contiguità con percorsi di fruizione

paesisticoambientale: il sito non si colloca lungo un percorso locale di

fruizione paesistico-ambientale (la pista ciclabile, il sentiero naturalistico

ecc…);

Interferenze con relazioni percettive significative tra elementi locali

di interesse storico, artistico e monumentale: il sito non interferisce

con le relazioni visuali storicamente consolidate e rispettate tra punti

significativi di quel territorio;

Interferenze/contiguità con percorsi ad elevata percorrenza: Non è

adiacente a tracciati stradali di interesse storico, tracciati ferroviari.

5.3 Bilancio degli impatti

Sulla base dell'analisi dell'impatto sulle singole componenti ambientali per

l’impianto in oggetto, lo scrivente ritiene lievi le entità delle modificazioni

indotte dall'opera.

L’intera rete di distribuzione, produrà lievi incrementi di rumore e polveri

esclusivamente nella fase di cantierizzazione. Partendo dai dati di analisi si

può affermare che l'unico intervento antropico, se pur di modesta entità,

riguarda l’impatto visivo della cabina di decompressione e trasformazione.

Sarà comunque indispensabile garantire:

1. l’adozione di tutti gli accorgimenti tecnici per ridurre al minimo i disturbi

indotti dalla fase di cantierizzazione, in particolare nel tratto che

costeggia B.go Picciano. In relazione alle operazioni di cantiere, le

attività che costituiscono possibili fonti di inquinamento acustico sono

rappresentati dai mezzi di cantiere. Di seguito si riporta una tabella che

consente di valutare in linea generale il contributo dei diversi mezzi al

rumore.

Page 46: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

45

MACCHINE Contributo al rumore

di costruzione (%) Scavatrici, ruspe spalatrici 11.3 Rulli compressori, pavimentatrici, livellatrici 2.2 Autocarri, betoniere 22.3 Gru semoventi 2.6 Compressori 10.0 Generatori 1.1 Martelli pneumatici, attrezzi pneumatici perforatrici 15.1

2. la bonifica e il ripristino dei luoghi da adibire a cantiere con un attenta

ed accurata gestione dei rifiuti prodotti nella fase di cantierizzazione.

Come già detto nell'emissione di gas e rumori il flusso è comunque

irrilevante e temporaneo e non influisce sulle aree limitrofe.

Riferendoci ai possibili effetti nelle capacità insediative dell'area le possibili

perturbazioni alla qualità della stessa sono da ritenersi nulle.

Non vi sarà alcuna tipologia di impatto causato dall’esercizio dell’opera di

progetto sulle matrici suolo, sottosuolo e falda idrica.

Non esistono, nel progetto proposto, incongruenze con Piani o Programmi

avendo operato nel rispetto degli stessi, in riferimento alla Pianificazione ed

alla tutela del territorio.

Marzo 2013

Il tecnico

Dott. Geol. Gilberto Tambone

Page 47: Relazione Definitiva Vervalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · Allegato fotografico; Si rimanda agli elaborati di progetto quanto non verrà specificato

46

ELENCO ALLEGATI

Tav. 01 - Inquadramento territoriale in scala 1 :25.000;

Tav. 03 - carta geologica in scala 1:10.000;

Tav. 03 - carta idrogeologica in scala 1:10.000;

Tav. 04 - carta dell’uso del suolo in scala 1:10.000;

Tav. 05 - arta dei vincoli in scala 1:25.000;

Allegato fotografico;