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Relazione di compatibilità Idraulica – Comprensorio di Valle Cupa · Pittima e Pecoraro percorrono con orientamento N-S la fascia basso-collinare studiata, confluendo nel F. Tronto

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Relazione di compatibilità Idraulica – Comprensorio di Valle Cupa

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COMPRENSORIO VALLE CUPA

AREE IN TRASFORMAZIONE AREE AP-6, AP-19, AP-33, AP- 31, AP-TR8

1. UBICAZIONE TOPOGRAFICA

Il Comprensorio di Valle Cupa è sito a NW del centro abitato della città, in corrispondenza della

zona basso collinare, incisa dai Fossi Pittima e Pecoraro, tributari in sinistra orografica del F.

Tronto, estesa a monte della Circonvallazione Nord.

Le Aree AP–33, AP-19, AP-6 sono ubicate in corrispondenza delle vallecole arenacee, in sinistra

orografica del Fosso Pittima.

Le Aree AP – 31, AP – TR8, sono ubicate in corrispondenza delle vallecole arenacee, in sinistra

orografica del Fosso Pecoraro.

2. CARATTERI GEOLOGICO - GEOMORFOLOGICI

L’assetto geomorfologico della zona studiata è caratterizzato dall’ interazione tra le valli dei corsi d’

acqua Pittima e Pecoraro e gli spartiacque arenacei relativi.

Gli spartiacque, ad asse all’ incirca N-S, lungo i versanti occidentali, sono interessati da vallecole

sub parallele, antichi assi drenanti, costituite da limi sabbiosi provenienti dalla erosione dei pendii

arenacei e dalla risedimentazione terrigena in corrispondenza delle vallecole stesse.

L’Area AP-33, estesa a Nord, lungo via Esino, presenta una morfologia molto regolare e sub

pianeggiante, con lieve pendenza verso W-SW (12% circa ).

I terreni di copertura della vallecola, sono costituiti da limi sabbiosi giallastri, di risedimentazione

eluvio-colluviale, dello spessore compreso tra i 2,00 e 5,00 m. circa.

L’Area AP – 19, estesa nel tratto di monte di una vallecola ampiamente edificata, nei tratti di valle,

verso la strada di circonvallazione, presenta una morfologia molto regolare e sub pianeggiante,

con lieve pendenza verso SW (10%circa ).

I terreni di copertura della vallecola, sono costituiti da limi sabbiosi giallastri, di risedimentazione

eluvio-colluviale, dello spessore compreso tra i 2,00 e 5,00 m.; nella parte centrale della valle, gli

spessori delle coperture superano i 5,00 m..

L’ Area AP – 6, occupa l’intera vallecola meridionale del sistema morfologico suddetto, limitata a

valle dalla strada di circonvallazione e presenta una morfologia molto regolare e sub pianeggiante,

con lieve pendenza verso sw ( 8% %circa ).

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I terreni di copertura della vallecola, sono costituiti da limi sabbiosi giallastri, di risedimentazione

eluvio-colluviale, dello spessore compreso tra i 2,00 e 5,00 m.; nella parte centrale della valle, gli

spessori delle coperture superano i 5,00 m.

Le Aree AP – 31 ed AP –TR8, estese in corrispondenza di due vallecole sub parallele, in sinistra

orografica del Fosso Pecoraro, a monte di via Monticelli, presentano assetti geomorfologici

analoghi a quelli rilevati per le altre aree sopra descritte; infatti presentano una morfologia molto

regolare e sub pianeggiante, con lieve pendenza della superficie topografica verso SW (6%

%circa).

La parte se dell’Area AP-31, ricade sulla zona di cresta dello spartiacque arenaceo, caratterizzato

da ottimo equilibrio grazie alla giacitura affiorante delle arenarie.

Le formazioni di base della zona studiata sono costituite da arenarie ben stratificate della

Associazione Arenacea del Messiniano, con strati immergenti verso N-NE ed inclinazioni medie

(35 gradi circa); pertanto gli strati giacciono a reggipoggio rispetto alla superficie topografica dei

pendii di intervento.

Al piede sono sedimentate coltri di copertura eluvio-colluviali, di natura limo-sabbiosa, dello

spessore variabile dai 3,00 m circa agli 8,00 m circa.

In conclusione, il tratto di territorio comprendente l’ area in trasformazione, è caratterizzata da un

assetto geomorfologico in ottimo equilibrio, senza segni di dissesti franosi in atto o potenziali.

Le aree studiate non sono interessate dalla perimetrazione di aree in dissesto idrogeologico

cartografate dal P.A.I.

3. ANALISI DELLA VULNERABILITA’ IDRAULICA DELLA ZONA COMPRENDENTE LE AREE

IN TRASFORMAZIONE

La zona in esame, come detto in precedenza, è caratterizzata da un reticolo idrografico

superficiale che definisce anche l’ assetto geomorfologico della zona; infatti, le aste dei fossi

Pittima e Pecoraro percorrono con orientamento N-S la fascia basso-collinare studiata, confluendo

nel F. Tronto e modellando le vallecole incise nelle formazioni arenacee e i relativi spartiacque.

Le acque superficiali, infatti, data la morfologia dei versanti e la scarsa permeabilità dei terreni che

li costituiscono (arenarie) tendono a defluire verso valle, originando fenomeni localizzati di

ruscellamento superficiale.

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I limi sabbiosi di copertura ubicati in corrispondenza delle vallecole, risultano semipermeabili per la

granulometria e tessitura dei terreni affioranti.

Essi consentono una discreta infiltrazione delle acque superficiali che vanno ad alimentare

modeste falde acquifere, chiuse dal basamento impermeabile.

In zona, infatti, sono ubicati pozzi, con portate di emungimento modeste ed effimere.

L’ Area AP -3 si estende in sinistra orografica del Fosso Pittima al piede di vallecole che incidono

gli spartiacque arenacei che limitano ad Est, il bacino idrografico del fosso.

Pertanto, il bacino imbrifero relativo all’ area in oggetto e’ modesto con portate idriche di entità

ridotta.

Attualmente non si rileva alcuna vulnerabilita’ idraulica della zona, considerando l’ andamento sub

pianeggiante e le buone capacita’ drenanti delle vallecole site a monte.

Immediatamente a valle è ubicata una zona esondabile cartografata dal PAI, sita in

corrispondenza dell’ asta del fosso, irrilevante per il buon assetto idrogeologico della zona

Le Aree AP – 19 ed AP - 6, si estendono lungo vallecole caratterizzate da una modesta

alimentazione idrica, data l’esiguità dell’estensione del bacino imbrifero relativo.

Questo e’ infatti, localizzato ad un stretta fascia arenacea sovrastante le vallecole stesse.

L’ area edificata e la strada provinciale site a valle, infatti, non sono state mai coinvolte da

emergenze idrogeologiche o idrauliche.

Le Aree AP – 31 ed AP – TR8, si estendono in sinistra orografica del Fosso Pecoraro, lungo

vallecole caratterizzate, anch’esse, da una modesta alimentazione idrica, data l’ esiguità

dell’estensione del bacino imbrifero relativo.

Questo e’ infatti, localizzato ad un stretta fascia arenacea sovrastante le vallecole stesse.

L’ area edificata e la strada provinciale site a valle, infatti, non sono state mai coinvolte da

emergenze idrogeologiche o idrauliche.

Lo stile geomorfologico omogeneo della zona studiata, comprendente le aree in trasformazione

del comprensorio di Valle Cupa determina caratteristiche idrogeologiche ed idrauliche omogenee

che evidenziano l’ assenza di vulnerabilita’ idrauliche ed emergenze idrogeologiche nella zona

studiata.

4. COMPATIBILITA’ IDRAULICA DEGLI INTERVENTI (art. 10 L.R. 22 novembre 2011)

DETERMINAZIONE DELLA PORTATA DEFLUENTE ALLO STATO ATTUALE

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Il principio dell’invarianza idraulica introdotto dalla L.R. 22 novembre 2011 stabilisce che la

variazione di destinazione d’uso di un area non deve provocare un aggravio della portata di piena

o una variazione sostanziale dei tempi di corrivazione al corpo idrico che riceve i deflussi

superficiali originati dalla stessa.

L’impermeabilizzazione delle superfici dovuta alla edificazione di aree precedentemente agricole o

verdi determina un incremento del coefficiente di deflusso ed il conseguente aumento del

coefficiente udometrico (u=Q/S) delle aree trasformate; pertanto, per le trasformazioni dell’uso del

suolo che provocano una diminuzione della permeabilità superficiale saranno necessarie misure

compensative volte a mantenere costante il coefficiente udometrico secondo il principio

dell’invarianza idraulica.

I valori dei coefficienti deflusso adottati sono i seguenti:

Di seguito sono indicati le portate massime defluenti allo STATO ATTUALE su ciascuna area in

trasformazione ricadente nel comprensorio di Valle Cupa, in funzione dell’analisi pluviometrica

riportata sulla relazione geologica di 1^ Fase ed adottando il Metodo razionale per la stima della

portata(vedi Relazione Geologica di 1^ Fase)

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TEMPO DI CORRIVAZIONE (Formula di Giandotti)

Dati morfometrici dell’area

= 0.49 (ore)

S = 0.053314 .kmq (superficie lotto)

L = 0.5 km (lunghezza asta principale)

Hm = 162 m. s.l.m.

H0 = 144 m. s.l.m

PORTATA DI MASSIMA PIENA (Metodo razionale)

Qc = portata al colmo (mc/sec)

c = 0.2 coeff. di deflusso stato attuale

ht = precipitazione massima in mm al tempo t50 e t200

S = 0.053314 superficie bacino (kmq)

Tc = 0.49 tempo di corrivazione (ore)

0.278 = fattore che tiene conto delle unità di misura

RISULTATI

Tempo di ritorno (Tr) h (t) Qc (mc/sec)

50 anni h=48.87*t^0.3147 = 39.04 mm 0.23 mc/sec = 230 l/sec

200 anni h= 61.06*t^0.311 = 48.91 mm 0.29 mc/sec = 290 l/sec

AREA AP-6

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TEMPO DI CORRIVAZIONE (Formula di Giandotti)

Dati morfometrici dell’area

= 0.35 (ore)

S = 0.017538 kmq (superficie lotto)

L = 0.14 km (lunghezza asta principale)

Hm = 185 m. s.l.m.

H0 =178 m. s.l.m

PORTATA DI MASSIMA PIENA (Metodo razionale)

Qc = portata al colmo (mc/sec)

c = 0.2 (area verde) coeff. di deflusso stato attuale

ht = precipitazione massima in mm al tempo t50 e t200

S = 0.017538 superficie bacino (kmq)

Tc = 0.35 tempo di corrivazione (ore)

0.278 = fattore che tiene conto delle unità di misura

RISULTATI

Tempo di ritorno (Tr) h (t) Qc (mc/sec)

50 anni h=48.87*t^0.3147 = 35.12 mm 0.097 mc/sec = 97 l/sec

200 anni h= 61.06*t^0.311 = 44.05 mm 0.122 mc/sec = 122 l/sec

AREA AP-19

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TEMPO DI CORRIVAZIONE (Formula di Giandotti)

Dati morfometrici dell’area

= 0.50 (ore)

S = 0.056951 kmq (superficie lotto)

L = 0.3 km (lunghezza asta principale)

Hm = 188 m. s.l.m.

H0 =176 m. s.l.m

PORTATA DI MASSIMA PIENA (Metodo razionale)

Qc = portata al colmo (mc/sec)

c = 0.2 coeff. di deflusso (area verde)

ht = precipitazione massima in mm al tempo t50 e t200

S = 0.0056951 superficie bacino (kmq)

Tc = 0.50 tempo di corrivazione (ore)

0.278 = fattore che tiene conto delle unità di misura

RISULTATI

Tempo di ritorno (Tr) h (t) Qc (mc/sec)

50 anni h=48.87*t^0.3147 = 39.29 mm 0.24 mc/sec = 240 l/sec

200 anni h= 61.06*t^0.311 = 49.21 mm 0.31 mc/sec = 310 l/sec

AREA AP-31

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TEMPO DI CORRIVAZIONE (Formula di Giandotti)

Dati morfometrici dell’area

= 0.30 (ore)

S = 0.015722 kmq (superficie lotto)

L = 0.130 km (lunghezza asta principale)

Hm = 174 m. s.l.m.

H0 =166 m. s.l.m

PORTATA DI MASSIMA PIENA (Metodo razionale)

Qc = portata al colmo (mc/sec)

c = 0.2 coeff. di deflusso (area verde)

ht = precipitazione massima in mm al tempo t50 e t200

S = 0.015722 superficie bacino (kmq)

Tc = 0.30 tempo di corrivazione (ore)

0.278 = fattore che tiene conto delle unità di misura

RISULTATI

Tempo di ritorno (Tr) h (t) Qc (mc/sec)

50 anni h=48.87*t^0.3147 = 33.45 mm 0.097 mc/sec = 97 l/sec

200 anni h= 61.06*t^0.311 = 41.98 mm 0.122 mc/sec = 122 l/sec

AREA AP-33

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TEMPO DI CORRIVAZIONE (Formula di Giandotti)

Dati morfometrici dell’area

= 0.48 (ore)

S = 0.024412 kmq (superficie lotto)

L = 0.220 km (lunghezza asta principale)

Hm = 170 m. s.l.m.

H0 =164 m. s.l.m

PORTATA DI MASSIMA PIENA (Metodo razionale)

Qc = portata al colmo (mc/sec)

c = 0.2 coeff. di deflusso (area verde)

ht = precipitazione massima in mm al tempo t50 e t200

S = 0.024412 superficie bacino (kmq)

Tc = 0.48 tempo di corrivazione (ore)

0.278 = fattore che tiene conto delle unità di misura

RISULTATI

Tempo di ritorno (Tr) h (t) Qc (mc/sec)

50 anni h=48.87*t^0.3147 = 38.79 mm 0.109 mc/sec = 109 l/sec

200 anni h= 61.06*t^0.311 = 48.59 mm 0.137 mc/sec = 137 l/sec

In fase di progettazione esecutiva degli interventi (piano attuativi) occorrerà effettuare la

valutazione della portata massima STATO RIFORMATO considerando i nuovi coefficienti di

deflusso, in funzione dell’impermeabilizzazione delle aree, e valutare l’ incremento di portata in

base al quale calcolare il volume di invaso.

I volumi di invaso vengono calcolati secondo il “Metodo delle piogge” basato sulla curva di

possibilità pluviometrica, sulle caratteristiche di permeabilità della superficie tributaria e sulla

portata massima che si vuole avere allo scarico.

Tuttavia, l’art.13 comma 3 della succitata L.R. stabilisce che: fino all'approvazione della

deliberazione di cui all'articolo 10, comma 4, le amministrazioni competenti:

a) K

AREA AP-TR8

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b) K dispongono la realizzazione di invasi di laminazione-raccolta delle acque meteoriche dalle

superfici impermeabilizzate per una capacità pari ad almeno 350 metri cubi per ogni ettaro di

superficie impermeabilizzata.

Tale valutazione potrà essere effettuato solo in sede di progettazione esecutiva dei piani attuativi.

Ascoli Piceno, IL GEOLOGO

Giovanni Mancini

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