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Relazione e Supporto Sociale nei Disturbi
Psichici
Dott. Baiardi
Torino
02/02/2016Relazione e Supporto Sociale nei Disturbi
Psichici
Dott. Baiardi
Relazione e Supporto
Sociale nei Disturbi Psichici
L’InterventoRivoli – San Maurizio Canavese - Moncalieri16 - 23 febbraio, 19 aprile 2016
Dott. Gianluca Baiardi
Torino
02/02/2016Relazione e Supporto Sociale nei
Disturbi Psichici
Dott. Baiardi
Tre stimoli… per cominciare
Torino
02/02/2016Relazione e Supporto Sociale nei
Disturbi Psichici
Dott. Baiardi
Tre stimoli… per cominciare
Torino
02/02/2016
Tre stimoli… per cominciare
Relazione e Supporto Sociale nei
Disturbi Psichici
Dott. Baiardi
Torino
02/02/2016
I Bisogni
PRIMARI /
SECONDARI
INDIVIDUALI
COLLETTIVI
INDOTTI
COMUNI
Relazione e Supporto Sociale nei
Disturbi Psichici
Dott. Baiardi
bisogni che ogni uomo
avverte,
indipendentemente dal
contesto sociale,
culturale, politico,
religioso in cui è inserito
bisogni che un individuo
avverte in quanto membro
di una certa collettività.
Questi bisogni si
distinguono dai precedenti
in quanto sorgono
nell’uomo solo ed
esclusivamente in
relazione alla comunità in
cui l’individuo vive ed
opera.
Si dicono indotti tutti quei
desideri che non sono nati
spontaneamente
nell’individuo, ma sono
fatti sorgere nella mente
del soggetto dall’azione
della pubblicità o da
particolari pressioni
derivanti dall’esterno.
Bisogni percepiti da
TUTTI gli individui.
Spesso questi bisogni
sono considerati
sostanzialmente un
sinonimo di FISIOLOGICI,
In questo caso, tali
bisogni si
sovrapporrebbero
parzialmente sia ai
bisogni primari quanto a
quelli individuali. Tuttavia,
ci possono essere dei
bisogni primari che non
sono necessariamente
comuni.
Torino
02/02/2016
Il Sistema Famiglia Il sistema è una struttura complessa di elementi tra loro
interdipendenti per cui modificando uno degli elementi
si modifica l'intero sistema.
Ogni sistema si pone inoltre sempre in relazione
sistemica con altri sistemi a costituire universi di sistemi
sempre più complessi.
Applicando questi riferimenti teorici alla famiglia come
sistema complesso e aperto, ne consegue che ogni
componente non può essere considerato a sé,
indipendentemente dalle relazioni intrasistemiche che
egli vive (stabilisce o subisce) all'interno della rete
familiare. Allo stesso modo ogni sistema-famiglia deve
essere considerato nelle relazioni intersistemiche con
altri sistemi: le altre famiglie, le istituzioni, i servizi, ecc.
Relazione e Supporto Sociale nei
Disturbi Psichici
Dott. Baiardi
Torino
02/02/2016
Il Sistema Famiglia La famiglia può essere considerata come “un sistema
aperto che funziona in relazione al suo contesto socio-
culturale e che si evolve durante il ciclo di vita”• (Walsh,
1986, p.53).
Un sistema è “un insieme di unità in reciproca
interazione”� (Bertalanffy, 1969), “un’unità che funziona
come una totalità che scaturisce dai rapporti di
interdipendenza tra i suoi elementi costitutivi”• (Lasio,
2006, p.7).
A differenza dei sistemi chiusi che sono impermeabili, la
famiglia come sistema aperto scambia energia e
informazione con l’ambiente di cui fa parte (Carta, 1996).
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Disturbi Psichici
Dott. Baiardi
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02/02/2016
I Principi della teoria sistemica
causalità circolare
non-sommatività
equifinalità
Comunicazione
regole familiari
Omeostasi
morfogenesi
Relazione e Supporto Sociale nei
Disturbi Psichici
Dott. Baiardi
E’ stato ormai abbandonato il
principio della causalità lineare,
ma si segue un principio di
causalità circolare per cui
a causa b che causa c che
rinforza a
Si può dire cioè che ogni azione
è anche reazione, e che un
cambiamento in un individuo
parte del sistema influenza il
sistema nel suo complesso
(Carta, 1996, p.45);
La famiglia come sistema non è
riconducibile alla semplice
somma delle sue parti, non è
sufficiente descrivere l’insieme
delle caratteristiche dei suoi
membri per comprenderla,
occorre tener conto
dell’interconnessione dei
comportamenti dei
componenti;
secondo questo principio a
parità di condizioni iniziali si può
arrivare a condizioni finali diverse
e si può arrivare a risultati uguali
partendo da condizioni iniziali
diverse;
“ogni comportamento è
comunicazione”• (Watzlawick, et
al., 1976, p.59 ) e produce degli
effetti proprio in quanto è
comunicazione.
La comunicazione ha sempre due
aspetti, uno di contenuto, la
notizia vera e propria, e uno di
relazione che ha a che fare con il
modo in cui l’informazione deve
essere interpretata. Perché si
abbia una buona
comunicazione familiare è
importante che non ci sia
contraddizione tra i due livelli;
“la famiglia è un sistema
governato da regole: i suoi
membri si comportano tra loro
in maniera organizzata,
ripetitiva [“¦] , questo schema
di comportamento può essere
astratto come il principio che
governa la vita familiare”•
(Jackson, 1976, p.14).
Jackson (1976, p.23) parla di
regola come “ridondanza nelle
relazioni”• per cui la famiglia
interagirà secondo sequenze
ripetitive in tutte le aree
relazionali.
il sistema tende a mantenersi in
uno stato stabile e stazionario,
se si devia troppo dalle norme
vengono messi in atto dei
processi di feedback negativo che
riducono la tensione e
ristabiliscono l’omeostasi;
Le famiglie sono infatti “sistemi
evolutivi”•(Carta, 1996, p. 48)
che si trasformano insieme agli
eventi della vita e alla crescita dei
membri che le costituiscono.
Elemento fondamentale della
prospettiva sistemica, è che essa
riconosce le molteplici influenze a
cui va incontro il funzionamento
familiare e individuale.
Essa va oltre i processi familiari
disfunzionali, e riconosce sempre
maggiormente l’importanza delle
forze e delle risorse della
famiglia (Walsh, 1995).
Torino
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Le dinamiche relazionali
Relazione intrasistemica
Relazione intrasistemica complessa
Relazione intersistemica
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02/02/2016Relazione e Supporto Sociale nei
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Dott. Baiardi
Il processo di sostegno
Torino
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Il processo di sostegno
Torino
02/02/2016Relazione e Supporto Sociale nei
Disturbi Psichici
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Il processo di sostegno
Sintomi Fisici
individuo
Problemi di tipo
cognitivo/emotivo
Problemi di relazione
legati all’ambiente in
cui vive, al rapporto
con la famiglia, al
rapporto sociale in
genere
Torino
02/02/2016
Il processo di sostegno Spesso la voce del paziente è la
voce di tutta la famiglia
Il comportamento può essere il
risultato di interferenze esterne
Coinvolgere la famiglia tenendo
conto del loro punto di vista
Agire sull’aspetto emarginante e
stigmatizzante
Essere occasione di contatto
sociale
Dott. BaiardiRelazione e Supporto
Sociale nei Disturbi
Psichici
Famiglia
Paziente
Torino
02/02/2016
Il processo di sostegno –
Il carico famigliareDifficoltà pratiche
(carico oggettivo)
Lavorative
Economiche
Nelle attività ricreative
Nelle relazioni
famigliari
Nei rapporti sociali
Problemi psicologici
(carico soggettivo)
Senso di colpa
Sentimenti di perdita
Ansia
Depressione
Tensione
Insonnia
Disturbi psichiatrici
minori
Stigma
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Disturbi Psichici
Dott. Baiardi
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02/02/2016
Assunti FilosoficiOgni persona è OKOgni persona può pensare ed autodeterminarsiLe decisioni prese possono essere modificate.
Rispetto alla pratica:- uso chiaro e semplice del linguaggio- approccio contrattuale
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Il processo di sostegno –
uno strumento l’A.T
Torino
02/02/2016 17
Il processo di sostegno –
uno strumento l’A.T
Come stipulare un contratto efficace
•Un obiettivo di contratto deve essere
enunciato in termini positivi mai per “non fare
qualcosa”
• Il contratto deve essere un obiettivo
raggiungibile data la situazione e le risorse
attuali.
•L’obiettivo deve essere specifico e
osservabile.
Torino
02/02/2016
La struttura della
personalità
Stato dell'Io GENITORE: è un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti incorporati dai genitori reali o figure autorevoli.
Stato dell'Io ADULTO: è un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti coerenti con la situazione, qui ed ora.
Stato dell'Io BAMBINO: è un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti che risalgono alla nostra infanzia.
Stati dell’io Genitore: definisce, si prende cura,
pone limiti, guida, protegge, impone, comanda, fissa regole, insegna, critica, giudica. Dice: “dovresti...”, “non dovresti...”, “stai attento...”, “sarebbe meglio...”
Adulto: raccoglie dati e fatti sullo stato presente, programma, pianifica, prende decisioni, stima le probabilità di riuscita. Si esprime preferenzialmente con domande: “Perché?”, “Come?”, “Quando?”
Bambino: reagisce all’ambiente in modo affettivo: arrabbiato, gioioso, spaventato, ribelle, creativo, spontaneo,curioso, fiducioso, allegro, depresso. Usa espressioni del viso e preferisce verbi che descrivono emozioni.
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Il processo di sostegno –
uno strumento l’A.T
Torino
02/02/201619
Il processo di sostegno –
uno strumento l’A.T
Fig. 1 diagramma strutturale Fig. 2 diagramma funzionale
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02/02/2016Relazione e Supporto Sociale nei
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Il processo di sostegno –
uno strumento l’A.T
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Dott. Baiardi
Il processo di sostegno –
uno strumento l’A.T
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02/02/2016
Il processo di sostegno –
uno strumento l’A.T
Tre tipi di
transizione
Complementari
Incrociate
Ulteriori
Dott. BaiardiRelazione e Supporto Sociale nei Disturbi
Psichici
Una transazione complementare èquella in cui i vettori transazionali sonoparalleli e lo stato dell’Io cui si rivolgelo Stimolo è uguale allo stato dell’Io cheemette la Risposta.
1° regola della comunicazione Finché le transazioni rimangonocomplementari, la comunicazione puòcontinuare all’infinito.
Una transazione incrociata è quella incui i vettori transazionali non sonoparalleli e lo stato dell’Io cui si rivolge loStimolo non è uguale allo stato dell’Ioche emette la Risposta.
2° regola della comunicazione
Quando una transazione è incrociata siha una interruzione nellacomunicazione ed è probabile chesegua qualcosa di diverso, in termini distati dell’Io coinvolti.
In una transazione ulteriore sono presenti contemporaneamente due messaggi: un messaggio manifesto (stimolo sociale) e un messaggio nascosto (stimolo psicologico).
3° regola della comunicazione L’esito di una transazione ulteriore èdeterminato dal livello psicologicodella comunicazione, non da quellosociale, e ad esso è legata la rispostacomportamentale.
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02/02/2016
Grazie a Tutti per l’attenzione
Relazione e Supporto Sociale nei
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02/02/2016Relazione e Supporto Sociale nei
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Dott. Baiardi
Bibliografia di consultazione Bertalanffy, L., Teoria generale dei sistemi, Mondadori, Milano, 1969
(tr.it.1983).
Carta, S., La vita familiare. Strutture, processi, conflitti, Giuffrè Ed.,
Milano, 1996.
Jackson, D.D., “Lo studio della famiglia”•, in Watzlawick P., Weakland J.,
(a cura di), La prospettiva relazionale, Astrolabio, Roma, 1976, pp. 14-
34.
Lasio, D., Le realtà familiari, Giuffrè, Milano, 2006.
Walsh, F., (a cura di), Stili di funzionamento familiare. Come le famiglie
affrontano gli eventi della vita, Franco Angeli, Milano, 1986.
Walsh, F., (a cura di), Ciclo vitale e dinamiche familiari, Franco Angeli,
Milano, 1995.
Watzlawick, P., Weakland, J.H., La prospettiva relazionale, Astrolabio,
Roma, 1976.
Mengozzi, C. (2004) Psicologia per l’operatore socio-sanitario.
Carocci Editore, Roma.
E. Berne, A che gioco giochiamo, 1964, trad. it., Bompiani, Milano 1979
E. Berne, “Ciao!”…E poi?, trad. it., Bompiani, Milano 1979