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3a PARTE
REDAZIONE RELAZIONE EX ART. 33NUOVO TESTO
RELAZIONE ex art. 33
(entro 60 giorni dalla sentenza)
3
INDICE§ I PREMESSA pag. 4§ II CRONISTORIA pag. 5§ III ESAME DEI BILANCI pag. 6§ IV CAUSE DEL DISSESTO pag. 10 § V CIRCOSTANZE DEL FALLIMENTO pag. 11§ VI DILIGENZA DEL FALLITO E DEGLI ORGANI SOCIETARI pag. 12§ VII SITUAZIONE DELL’ATTIVO FALLIMENTARE pag. 13§ VIII SITUAZIONE DEL PASSIVO FALLIMENTARE pag. 14§ IX NOMINA COLLABORATORI pag. 15§ X SITUAZIONE DEL FALLIMENTO pag. 16§ XI FATTI DA SEGNALARE pag. 17§ XII CONSIDERAZIONI FINALI pag. 19§ XIII ADEMPIMENTI SUCCESSIVI ALLA RELAZIONE pag. 20
4
PREMESSA
Estremi sentenza dichiarativa di fallimento
Dati identificativi imprenditore (individuale o società)
§ I
5
CRONISTORIA
Breve storia dell’impresa(individuale o società)
con succinte informazioni sulle principali vicendedegli ultimi anni
- operazioni straordinarie, organi sociali, partecipazioni significative, sedi secondarie, ecc. ecc. -
(da Registro imprese, libri sociali, fascicolo prefallimentare,atti notarili, ecc. ecc.)
§ II
6
ESAME DEI BILANCI
Comparazione dei bilanci almeno degli ultimi cinque anni
STATO PATRIMONIALE
ESERCIZI 2005 2004 2003 2002 2001
ATTIVO
………………..
………………..
………………..
PASSIVO
PATRIMONIO NETTO
………………..
§ III
7
CONTO ECONOMICO
ESERCIZI 2005 2004 2003 2002 2001
………………..
………………..
………………..
………………..
UTILE OPERATIVO
VALORE DELLA PRODUZIONE
COSTI DELLA PRODUZIONE
SALDO GESTIONE FINANZIARIA
SALDO GESTIONE STRAORDINARIA
IMPOSTE
UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO
8
Indici di bilancio
1) indice di liquidità
2) indice di disponibilità
3) indice di copertura dell’attivo a lungo termine
4) indice di indebitamento
5) ………………………………….
(LIQUIDITA’ IMMEDIATA + LIQUIDITA’ DIFFERITA
PASSIVO A BREVE TERMINE
ATTIVO A BREVE TERMINE
PASSIVO A BREVE TERMINE
(PASSIVO A LUNGO TERMINE + PATRIMONIO NETTO
ATTIVO A LUNGO TERMINE
CAPITALE INVESTITO
PATRIMONIO NETTO
9
Analisi degli indici e loro andamento temporale
Diseconomie strutturali
Redditività e liquidità
Patrimonio netto e garanzia patrimoniale
10
CAUSE DEL DISSESTOEndogene
carenza gestionale: produttiva, commerciale, amministrativa; sottocapitalizzazione, incapacità creditizia, mancata innovazione, ecc.…………………………………………………………………………………..
Esogenecrollo mercati, revoca affidamenti, catastrofi, ecc.…………………………………………………………………………………..
Criminose (da rinviare al § XI per eventuale segretazione)artifici, simulazioni, occultamenti, falsificazioni, tenore di vita, ecc.…………………………………………………………………………………
§ IV
11
CIRCOSTANZE DEL FALLIMENTO
Prefallimentari:azioni esecutive, revoca fidi, eventi traumatici, cessazione, ecc.
Fallimentari:In proprioSu iniziativa dei creditoriSu iniziativa Procura Consecuzione
§ V
12
DILIGENZA DEL FALLITO E DEGLI ORGANI SOCIALI
Nel periodo precedente la dichiarazione di fallimento (capacità gestionale, diligenza amministrativa, attaccamento, sacrifici, ecc.)
Durante la procedura(collaborazione - rilevante anche per l’esdebitazione)
Se vi sono elementi di rilevanza penale verranno ripresi nel § XI eventualmente da segretare
§ VI
13
SITUAZIONE DELL’ATTIVO FALLIMENTARE
§ VII
Inventario beni mobiliStima beni immobiliRecupero creditiAltre attività (partecipazioni, cauzioni, ecc.)Azioni revocatorie (escluse misure cautelari)- per atti impugnati dai creditori- per atti da impugnare dalla curatela
Descrizione succinta
Riassunto dell’attivoAzioni risarcitorie (escluse misure cautelari)
14
SITUAZIONE DEL PASSIVO FALLIMENTARE
§ VIII
Situazione debitoria da contabilitàSituazione da esame in corso
oSituazione da stato passivo
Esposizione sintetica:
Rivalsa da azioni revocatorie
Riassunto del passivoRischi in itinere (da conti d’ordine ecc.)
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NOMINA COLLABORATORI
Periti
Legali
Coadiutori
Breve motivazione
§ IX
16
SITUAZIONE DEL FALLIMENTO§ X
Realizzi effettuatiAzioni già intrapreseEsercizio provvisorio…………………………………
(da ricomprendere nel programma di liquidazione da redigereentro 60 giorni dalla erezione dell’inventario)
Riassunto attività svolta:
Riepilogo situazione patrimoniale fallimentare passività fallimentari - attività fallimentari = disavanzo fallimentare
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FATTI DA SEGNALARE§ XI
CAUSE o CONCAUSE CRIMINOSE DEL FALLIMENTO(artifici, simulazioni, occultamenti, distrazioni, tenore di vita, ecc.)……………………………………………………………………………………
MISURE CAUTELARI (art. 25 L.F.)• PER ATTI REVOCABILI (artt. 66-67 L.F.)
- già impugnati dai creditori- da impugnare dalla curatela
• PER AZIONI RISARCITORIE (art. 146 L.F.)
(eventualmente da segretare su disposizione del G.D.)
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FATTI DI RILIEVO (atti e comportamenti) PER EVENTUALI RESPONSABILITA’ DELL’IMPRENDITORE O DEGLI ORGANI SOCIETARI, DI SOCI O DI TERZI:• PER AZIONI RISARCITORIE (art. 146 L.F.)
• PER INDAGINI PENALI (art. 216 L.F. e seguenti)
- bancarotta fraudolenta o semplice, ricorso abusivo alcredito, denuncia creditori inesistenti, ecc. ecc.
- appropriazione indebita, truffa, frode fiscale, altri reati,ecc. ecc.
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CONSIDERAZIONI FINALI
Situazione patrimoniale del fallimentoDisavanzo fallimentare(o avanzo)giustificato o ingiustificato
Responsabilità del fallito, degli organi societari, di soci e di terzi(rinvio al precedente § XI eventualmente segretato)
Riserva per ulteriori segnalazioni
§ XII
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ADEMPIMENTI SUCCESSIVI ALLA RELAZIONE
§ XIII
A CURA DEL CURATORE
1. - Deposito in Cancelleria della relazionee
- Deposito in Procura di copia della relazione
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2. Ogni sei mesi successivi al deposito
- Relazione semestralecontenente rapporto riepilogativo dell’attività svoltacon indicazione di tutte le informazioni raccolte dopo la prima relazione (queste ultime eventualmente da segretare)e con il conto della gestione
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IL TUTTO:
- Da trasmettere al Comitato dei creditoricon estratti conto bancari (dando termine per le osservazioni)
- Da depositare in Cancelleria Fallimentarecon le osservazioni ricevute
- Da trasmettere al Registro Impreserapporto con rendiconto gestione, successive informazioni ed osservazioni del Comitato dei creditori (entro 15 giorni dalle osservazioni)