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Dr. Geol. Vittorio Lucchese
Via Lucia Di Marino n. 42 – 84135 SALERNO
Tel e fax 089/481515 cell. 346/0587565 e-mail: v�ucca@�iber��it
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COMUNE DI PONTECAGNANO/FAIANO (SA)COMUNE DI PONTECAGNANO/FAIANO (SA)COMUNE DI PONTECAGNANO/FAIANO (SA)COMUNE DI PONTECAGNANO/FAIANO (SA)
RELAZIONE GEOLOGICA –
IDROGEOLOGICA ED IN PROSPETTIVA
SISMICA Conforme a N.T.C. 2008 – Ministero Infrastrutture
PROGETTO DI AMPLIAMENTO DELL’ATTIVITÀ TURISTICA DEL
COMPLESSO TURISTICO “ISOLA VERDE S.r.l .
Committente:
Soc.tà ISOLA VERDE s.r.l.
Località:
Via Litoranea
Dott. Geol. Vittorio Lucchese
Dr. Geol. Vittorio Lucchese
Via Lucia Di Marino n. 42 – 84135 SALERNO
Tel e fax 089/481515 cell. 346/0587565 e-mail: v�ucca@�iber��it
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INDICE
1 -PREMESSA pag. 1
2 – DESCRIZIONE DEI LUOGHI pag, 4
3 – INDAGINI ESEGUITE pag. 5
3.1 – Prove Penetrometriche Dinamiche (SPT) – metod ica pag. 7
3.2 – Prelievo di campioni – metodica pag. 13
3.3 – Analisi di laboratorio geotecnico – metodica pag. 16
4 – GEOLOGIA pag. 19
5 – IDROGEOLOGIA pag. 25
6 – CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEL SOTTOSUOLO pag . 27
7 -CARATTERISTICHE DINAMICHE DEL SUOLO (VS30) pag. 34
7.1 – Indagine sismica MASW pag. 36
7.2 – Strumentaz-ione impiegata pag. 37
7.3 – Metodologia operativa pag..37
7.4 – Metodologia interpretativa pag. 38
ALLEGATI
Tavola 1 – Carta Area d’intervento, scala 1:2.000
Tavola 2 – Carta Geomorfologica, scala 1:2.000
Tavola 3 – Carta Geolitologica, scala 1:2.000
Tavola 4 – Carta Idrogeologica, scala 1:2.000
Tavola 5 – Ubicazione indagini geognostiche e geofisiche, scala 1:2.000
Allegato 1 – Stralcio planimetria catastale
Allegato 2 – Areofotogrammetrico
Allegato 3 – Certificati di laboratorio geotecnico LA.SP.ed. Tirreno s.r.l.
(Ministero Infrastrutture, ai sensi dell’art.n. 59 del D.P.R. n. 380/2001)
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1 - PREMESSA
Il presente lavoro, riguarda uno studio specifico di Variante al PRG del
Comune di Pontecagnano/Faiano (SA) mirato all’ampliamento dell’attività
turistica del complesso turistico “ISOLA VERDE S.r.l.”.
Nello specifico, il presente elaborato, è stato prodotto in conformità a
quanto richiesto nella nota della Giunta Regionale della Campania –
Genio Civile di Salerno (parere n. GC/1747) del 11.06.14 prot. 0017778,
con la quale si richiedeva integrazione al progetto di ampliamento in
conformità a quanto previsto alla L.R. n. 9/83 e NTC 2008.
Tale studio quindi, é stato finalizzato all'accertamento dell'origine
geologica e idrogeologica di alcuni terreni su cui è in essere il su citato
progetto di ampliamento.
Le aree oggetto d' indagine, sono riportate catastalmente ai foglio 14 con
le part.lle 278-279-291-292,601-602 del Comune di Pontecagnano-Faiano
in provincia di Salerno per una superficie complessiva di 36.310,00 mq.
Lo studio, tenendo conto della classificazione sismica del territorio
comunale di Pointecagnano/Faiano, della destinazione dell’area di
variante e del contesto geologico-geomorfologico in cui risulta inserita, è
stato limitato al 2° livello di approfondimento.
Lo studio è stato pertanto rivolto alla definizione degli scenari di
pericolosità sismica locale, cioè ad identificare le parti di territorio
suscettibili di effetti locali (amplificazione del segnale sismico, cedimenti,
fenomeni di liquefazione, rotture del terreno, ecc.).
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Per l’acquisizione e l’elaborazione dei datti necessari all’espletamento
dell’incarico ricevuto, si è ritenuto indispensabile eseguire un rilevamento
geologico di superficie e cartografico oltre a riferirsi ad indagini dirette
eseguite sull’area d’intervento.
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2 - DESCRIZIONE DEI LUOGHI
L'area su cui si estende il complesso turistico ISOLA VERDE , é ubicato
nella fascia litoranea occidentale del Golfo di Salerno e precisamente ai
limiti territoriali tra il Comune di Pontecagnano-Faiano ed il Comune di
Battipaglia.
Tale area presenta una forma allungata che costeggia a sud la riva destra
del fiume Tusciano mentre confina a nord con la Via Lucrino e sugli altri
fronti con appezzamenti di terreno di altre proprietà.
L'intera area su cui si sviluppa l'intero complesso, é caratterizzata da
andamenti morfologici sub-pianeggianti; infatti la pianura che si estende a
Sud del comprensorio comunale di Salerno, é rappresentata da depositi
alluvionali operati dai diversi corsi fluviali che l'attraversano (F. Picentino,
F. Tusciano, F. Sele).
La coltre litologica dominante sull'area oggetto di studio, é rappresentata
da coltri sabbiose con prevalenza di una matrice limosa e/o argillosa.
L’area interessata all’intervento e precisamente in quella che si estende
lungo la fascia limitrofa in destra idrografica del F. Tusciano, rientra nel
progetto esecutivo ed in via di attuazione indetto dalla Regione Campania
– Autorità di Bacino Destra Sele riguardante la “ Sistemazione dell’asta
valliva del F. Tusciano nella zona compresa tra la foce e la ferrovia SA-
RC”.
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3 - INDAGINI ESEGUITE
Per l'acquisizione e l'elaborazione dei dati suddetti, si è ritenuto
necessario quindi procedere ad una campagna di indagini dirette e
geofisiche e così di seguito definite:
- N° 1 Sondaggio a c.c. S1 spinto ad una quota di – 30 m ;
- N° 3 Prove S.P.T. eseguite nei fori di sondaggio a c.c.;
- N° 2 Prelievi di campioni indisturbati;
- N° 2 Analisi di laboratorio geotecnico;
- N° 1 Prospezione sismica MASW.
I dati emersi sono riportati in maniera schematica ed esaustiva in appositi
elaborati che si allegano alla presente relazione.
3.1 - Sondaggi meccanici a c.c.
La perforazione del sondaggio dei terreni attraversati è stato eseguito con
una sonda idraulica cingolata con una capacità di coppia di 600 kg, a
carotaggio continuo e con avanzamento ad acqua.
L’attrezzatura di perforazione aveva le seguenti caratteristiche ed i
seguenti parametri:
Aste di manovra cave dal diametro Φ (mm) 76
Aste di manovra lunghezza (m) 1.5
Carotiere da Φ (mm) 101
Carotiere lunghezza (m) 3.0
Corona con denti in Widia da Φ (mm) 101
La stabilizzazione delle pareti del foro, a mezzo di tubazione di
rivestimento provvisorio dal diametro di 140 mm,.
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Il sondaggio a rotazione ha permesso inoltre, il prelievo di campioni
indisturbati, e l’esecuzione di prove S.P.T (Standard Penetration Test).
Durante la trivellazione sono state prelevate carote allo stato
rimaneggiato, che sistemate in apposite cassette catalogatrici sono servite
per la definizione stratigrafica del sottosuolo indagato.
Per queste ultime si è provveduto ad apposito rilievo fotografico come si
evince dal richiamato allegato.
Ubicazione sondaggio S1 – ISOLA VERDE S.R.L.
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3.2 Prove penetrometriche dinamiche (SPT)
Caratteristiche Tecniche-Strumentali Sonda : PROVE SPT IN FORO
Note illustrative
La prova penetrometrica dinamica consiste nell’infiggere nel terreno una
punta conica (per tratti consecutivi) misurando il numero di colpi N
necessari.
PROVA S.P.T. – SONDAGGIO S1 - ISOLA VERDE S.R.L.
La loro elaborazione, interpretazione e visualizzazione grafica consente di
“catalogare e parametrizzare” il suolo attraversato, con una
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rappresentazione in continuo, che permette anche di avere un raffronto
sulle consistenze dei vari livelli attraversati e una correlazione diretta con
sondaggi geognostici per la caratterizzazione stratigrafica.
Valutazioni statistiche e correlazioni
Elaborazione Statistica
Media
Media aritmetica dei valori del numero di colpi sullo strato considerato.
Media minima
Valore statistico inferiore alla media aritmetica dei valori del numero di
colpi sullo strato considerato.
Massimo
Valore massimo dei valori del numero di colpi sullo strato considerato.
Minimo
Valore minimo dei valori del numero di colpi sullo strato considerato.
Scarto quadratico medio
Valore statistico di scarto dei valori del numero di colpi sullo strato
considerato.
Media deviata
Valore statistico di media deviata dei valori del numero di colpi sullo strato
considerato.
Media + s
Media + scarto (valore statistico) dei valori del numero di colpi sullo strato
considerato.
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Media - s
Media - scarto (valore statistico) dei valori del numero di colpi sullo strato
considerato.
Pressione ammissibile
Pressione ammissibile specifica sull’interstrato (con effetto di riduzione
energia per svergolamento aste o no) calcolata secondo le note
elaborazioni proposte da Herminier, applicando un coefficiente di
sicurezza (generalmente = 20-22) che corrisponde ad un coefficiente di
sicurezza standard delle fondazioni pari a 4, con una geometria fondale
standard di larghezza pari a 1 mt. ed ammorsamento d = 1 mt..
Correlazioni geotecniche terreni incoerenti
Liquefazione
Permette di calcolare utilizzando dati Nspt il potenziale di liquefazione dei
suoli (prevalentemente sabbiosi).Attraverso la relazione di SHI-MING
(1982), applicabile a terreni sabbiosi, la liquefazione risulta possibile
solamente se Nspt dello strato considerato risulta inferiore a Nspt critico
calcolato con l'elaborazione di SHI-MING.
Angolo di Attrito
Peck-Hanson-Thornburn-Meyerhof 1956 - Correlazione valida per terreni
non molli a prof. < 5 mt.; correlazione valida per sabbie e ghiaie
rappresenta valori medi. - Correlazione storica molto usata, valevole per
prof. < 5 mt. per terreni sopra falda e < 8 mt. per terreni in falda (tensioni <
8-10 t/mq)
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Meyerhof 1956 - Correlazioni valide per terreni argillosi ed argillosi-
marnosi fessurati, terreni di riporto sciolti e coltri detritiche (da modifica
sperimentale di dati).
Sowers 1961)- Angolo di attrito in gradi valido per sabbie in genere (cond.
ottimali per prof. < 4 mt. sopra falda e < 7 mt. per terreni in falda) >5 t/mq.
De Mello - Correlazione valida per terreni prevalentemente sabbiosi e
sabbioso-ghiaiosi (da modifica sperimentale di dati) con angolo di attrito <
38° .
Malcev 1964 - Angolo di attrito in gradi valido per sabbie in genere (cond.
ottimali per prof. > 2 m. e per valori di angolo di attrito < 38° ).
Schmertmann 1977- Angolo di attrito (gradi) per vari tipi litologici (valori
massimi). N.B. valori spesso troppo ottimistici poiché desunti da
correlazioni indirette da Dr %.
Shioi-Fukuni 1982 (ROAD BRIDGE SPECIFICATION) Angolo di attrito in
gradi valido per sabbie - sabbie fini o limose e limi siltosi (cond. ottimali
per prof. di prova > 8 mt. sopra falda e > 15 mt. per terreni in falda) >15
t/mq.
Shioi-Fukuni 1982 (JAPANESE NATIONALE RAILWAY) Angolo di attrito
valido per sabbie medie e grossolane fino a ghiaiose .
Angolo di attrito in gradi (Owasaki & Iwasaki) valido per sabbie - sabbie
medie e grossolane-ghiaiose (cond. ottimali per prof. > 8 mt. sopra falda e
> 15 mt. per terreni in falda) s>15 t/mq.
Meyerhof 1965 - Correlazione valida per terreni per sabbie con % di limo
< 5% a profondità < 5 mt. e con % di limo > 5% a profondità < 3 mt.
Mitchell e Katti (1965) - Correlazione valida per sabbie e ghiaie.
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Densità relativa (%)
Gibbs & Holtz (1957) correlazione valida per qualunque pressione
efficace, per ghiaie Dr viene sovrastimato, per limi sottostimato.
Skempton (1986) elaborazione valida per limi e sabbie e sabbie da fini a
grossolane NC a qualunque pressione efficace, per ghiaie il valore di Dr %
viene sovrastimato, per limi sottostimato.
Meyerhof (1957).
Schultze & Menzenbach (1961) per sabbie fini e ghiaiose NC , metodo
valido per qualunque valore di pressione efficace in depositi NC, per
ghiaie il valore di Dr % viene sovrastimato, per limi sottostimato.
Modulo Di Young (Ey)
Terzaghi - elaborazione valida per sabbia pulita e sabbia con ghiaia senza
considerare la pressione efficace.
Schmertmann (1978), correlazione valida per vari tipi litologici .
Schultze-Menzenbach , correlazione valida per vari tipi litologici.
D'Appollonia ed altri (1970) , correlazione valida per sabbia, sabbia SC,
sabbia NC e ghiaia
Bowles (1982), correlazione valida per sabbia argillosa, sabbia limosa,
limo sabbioso, sabbia media, sabbia e ghiaia.
Modulo Edometrico
Begemann (1974) elaborazione desunta da esperienze in Grecia,
correlazione valida per limo con sabbia, sabbia e ghiaia
Buismann-Sanglerat , correlazione valida per sabbia e sabbia argillosa.
Farrent (1963) valida per sabbie, talora anche per sabbie con ghiaia (da
modifica sperimentale di dati).
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Menzenbach e Malcev valida per sabbia fine, sabbia ghiaiosa e sabbia e
ghiaia.
Stato di consistenza
Classificazione A.G.I. 1977
Peso di Volume Gamma
Meyerhof ed altri, valida per sabbie, ghiaie, limo, limo sabbioso.
Peso di volume saturo
Bowles 1982, Terzaghi-Peck 1948-1967. Correlazione valida per peso
specifico del materiale pari a circa 2,65 t/mc e per peso di volume secco
variabile da 1,33 (Nspt
= 0) a 1,99 (Nspt = 95)
Modulo di Poisson
Classificazione A.G.I.
Potenziale di liquefazione (Stress Ratio)
Seed-Idriss 1978-1981 . Tale correlazione è valida solamente per sabbie,
ghiaie e limi sabbiosi, rappresenta il rapporto tra lo sforzo dinamico medio
e la tensione verticale di consolidazione per la valutazione del
potenziale di liquefazione delle sabbie e terreni sabbio-ghiaiosi attraverso
grafici degli autori.
Velocità onde di taglio Vs (m/sec)
Tale correlazione è valida solamente per terreni incoerenti sabbiosi e
ghiaiosi.
Modulo di deformazione di taglio (G)
Ohsaki & Iwasaki – elaborazione valida per sabbie con fine plastico e
sabbie pulite.
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Robertson e Campanella (1983) e Imai & Tonouchi (1982) elaborazione
valida soprattutto per sabbie e per tensioni litostatiche comprese tra 0,5 -
4,0 kg/cmq.
Modulo di reazione (Ko)
Navfac 1971-1982 - elaborazione valida per sabbie, ghiaie, limo, limo
sabbioso .
Resistenza alla punta del Penetrometro Statico (Qc)
Robertson 1983 Qc
Correlazioni geotecniche terreni coesivi
Coesione non drenata
Benassi & Vannelli- correlazioni scaturite da esperienze ditta costruttrice
Penetrometri SUNDA 1983.
Terzaghi-Peck (1948-1967), correlazione valida per argille sabbiose-
siltose NC con Nspt <8 , argille limose-siltose mediamente plastiche,
argille marnose alterate-fessurate.
Terzaghi-Peck (1948). Cu min-max.
Sanglerat , da dati Penetr. Statico per terreni coesivi saturi , tale
correlazione non è valida per argille sensitive con sensitività > 5, per
argille sovraconsolidate fessurate e per i limi a bassa plasticità.
Sanglerat, (per argille limose-sabbiose poco coerenti), valori validi per
resistenze penetrometriche < 10 colpi, per resistenze penetrometriche >
10 l'elaborazione valida è comunque quella delle "argille plastiche " di
Sanglerat.
(U.S.D.M.S.M.) U.S. Design Manual Soil Mechanics Coesione non
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drenata per argille limose e argille di bassa media ed alta plasticità , (Cu-
Nspt-grado di plasticità).
Schmertmann 1975 Cu (Kg/cmq) (valori medi), valida per argille e limi
argillosi con Nc=20 e Qc/Nspt=2.
Schmertmann 1975 Cu (Kg/cmq) (valori minimi), valida per argille NC .
Fletcher 1965 - (Argilla di Chicago) . Coesione non drenata Cu (Kg/cmq),
colonna valori validi per argille a medio-bassa plasticità .
Houston (1960) - argilla di media-alta plasticità.
Shioi-Fukuni 1982 , valida per suoli poco coerenti e plastici, argilla di
media-alta plasticità.
Begemann, De Beer.
Resistenza alla punta del Penetrometro Statico (Qc)
Robertson 1983 Qc
Modulo Edometrico-Confinato (Mo)
Stroud e Butler (1975) - per litotipi a media plasticità, valida per litotipi
argillosi a media-medio-alta plasticità - da esperienze su argille glaciali.
Stroud e Butler (1975), per litotipi a medio-bassa plasticità (IP< 20), valida
per litotipi argillosi a medio-bassa plasticità (IP< 20) - da esperienze su
argille glaciali .
Vesic (1970) correlazione valida per argille molli (valori minimi e massimi).
Trofimenkov (1974), Mitchell e Gardner Modulo Confinato -Mo (Eed)
(Kg/cmq)-, valida per litotipi argillosi e limosi-argillosi (rapporto
Qc/Nspt=1.5-2.0).
Buismann- Sanglerat, valida per argille compatte ( Nspt <30) medie e molli
( Nspt <4) e argille sabbiose (Nspt=6-12).
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Modulo Di Young (E Y)
Schultze-Menzenbach - (Min. e Max.), correlazione valida per limi coerenti
e limi argillosi con I.P. >15
D'Appollonia ed altri (1983) - correlazione valida per argille sature-argille
fessurate
Stato di consistenza
Classificazione A.G.I. 1977
Peso di Volume Gamma
Meyerhof ed altri, valida per argille, argille sabbiose e limose
prevalentemente coerenti.
Peso di volume saturo
Correlazione Bowles (1982), Terzaghi-Peck (1948-1967), valida per
condizioni specifiche: peso specifico del materiale pari a circa G=2,70
(t/mc) e per indici dei vuoti variabili da 1,833 (Nspt=0) a 0,545 (Nspt=28)
3.2 – PRELIEVO CAMPIONI - METODICA
Campionamento geotecnico
E’ stato prelevato n° 1 campioni allo stato indisturbato con
campionatore a pareti sottili tipo Scelby e fustelle di ferro zincato Ø
83 mm e acciaio inox Ø 88.9 mm della lunghezza di 70 cm.
Sui campioni prelevati, sono state eseguite, analisi e prove
geotecniche di laboratorio; in particolare si è proceduto alle
seguenti determinazioni
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3.3 – ANALISI DI LABORATORIO
- Prove di identificazione e classificazione
Trattasi di prove, eseguibili sia su campioni indisturbati che
disturbati, per la determinazione di alcuni parametri intrinseci delle
terre. Le prove di classificazione. che comprendono l'analisi
granulometrica con setacci e la determinazione dei limiti (liquido e
plastico) di Atterberg, permettono di classificare il materiale
secondo la normativa UNI 10006.
- Peso specifico
Per le terre viene abitualmente determinato il peso specifico reale
con il metodo del picnometro, secondo la normativa ASTM D854. Il
provino costituito da 50-100 g di materiale passante al setaccio 0.2
UNI. viene ottenuto per riduzione da un campione di peso variabile
a seconda della dimensione massima degli elementi presenti (da
un massimo di 2000 ad un minimo di 200 g).
- Caratteristiche di stato
Vengono determinate su campioni indisturbati e servono appunto
ad avere una valutazione dello stato generale del campione. Sono
molto utili quando occorre confrontare fra loro un gran numero di
campioni, perché ciò può consentire una riduzione del numero delle
prove, con conseguente economia di tempo e di spesa.
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- Contenuto naturale d'acqua
È il contenuto percentuale di umidità, che viene rilevato all'atto
dell'apertura di un campione indisturbato. Per evitare la variazione
di questo e di altri parametri significativi del campione è opportuno
che il lasso di tempo che intercorre fra il prelievo in situ e la
consegna in laboratorio sia il più breve possibile. Norma CNR-UNI
10008 (ASTM D2216).
- Peso di volume naturale
Generalmente è incluso nella prova edometrica o nelle prove di
taglio diretto. È il rapporto fra il peso del materiale umido ed il suo
volume (compresi i vuoti contenuti negli spazi intergranulari),
normalmente determinato mediante una fustella a bordi taglienti di
dimensioni note. Conoscendo il contenuto d'acqua è possibile
ricavare il peso di volume secco.
- Indice di vuoti, porosità grado di saturazione
Per il calcolo di questi tre parametri occorre conoscere il peso
specifico reale (vedi paragrafo 3.4.3), il contenuto d'acqua (vedi
paragrafo 3.4.6) ed il peso di volume secco (vedi paragrafo 3.4.7)
del materiale. In un campione l'indice dei vuoti è il rapporto fra il
volume dei vuoti e il volume occupato dalle particelle solide, la
porosità è il rapporto fra il volume dei vuoti e il volume totale, infine
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il grado di saturazione è il rapporto fra il volume dell'acqua e il
volume dei vuoti.
- Taglio diretto
Viene eseguito con la scatola di Casagrande e serve per
determinare la resistenza al taglio di un provino sottoposto ad un
carico di consolidazione prefissato. Ripetendo il procedimento su
tre provini con diverso carico di consolidazione, si individua una
retta la cui intercetta con l'asse delle ordinate rappresenta la
coesione ed il cui coefficiente angolare rappresenta la tangente
dell'angolo di attrito interno del materiale in esame. Dai risultati di
tali indagini, mediante correlazioni esistenti in letteratura, è stato
possibile ricavare i valori dei parametri fisico-meccanici dei litotipi
oggetto di analisi.
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4 - GEOLOGIA
Come anticipato in precedenza, l'area indagata rientra in una estesa piana
alluvionale limitata verso Nord dalla catena montuosa dei M. Picentini e
verso Sud Ovest dal Mare Tirreno.
Tale sistema montuoso raggiunge altitudini medie di circa 300 mt. s.l.m.
ed é costituita da litotipi essenzialmente conglomeratici e calcarei con un
grado di permeabilità medio alto che favorisce alimentazioni idriche verso
la sottostante piana; infatti alle pendìci di questo sistema montuoso hanno
origine diversi corsi fluviali tra cui il F. Picentino, il F. Tusciano, il F. Sele
che alimentano la piana alluvionale da essi attraversata.
I terreni affioranti , sono terreni che hanno origine dalle costanti ed antiche
fasi di trasporto e sedimentazione operate dai fiumi medesimi e dai loro
affluenti.
L'area oggetto di studio, rientra nella fascia d’argine in destra idrografica
del F. Tusciano, dove é dominante una litologia limosa sabbiosa e a luoghi
argillosa. Quest' ultima é data proprio dalla classazione sedimentaria tipica
dei corsi fluviali.
L'aspetto pianeggiante delle forme alluvionali si spiega considerando la
tendenza dei corsi d'acqua a divagare quando prevale l'azione di deposito;
si viene ad identificare in tal modo un piano di esondazione che é quella
parte di pianura raggiungibile dalle acque di piena.
I fiumi ed i torrenti che escono dalle valli montane depositano alluvioni
grossolane che diventano via via più fini man mano che ci si allontana
dalla montagna fino ad arrivare nelle pianure alluvionali dove le dimensioni
dei sedimenti detritici sono per lo più fini.
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4.1 - SONDAGGIO S1
Colonna stratigrafica
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22
Cassetta n° 1 – Prof. - 0.00 m. / – 5.00 m.
Cassetta n° 2 – Prof. - 5.00 m. / – 10.00 m.
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23
Cassetta n° 3 – Prof. - 10.00 m. / – 15.00 m.
Cassetta n° 4 – Prof. - 15.00 m. / – 20.00 m.
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24
Cassetta n° 5 – Prof. - 20.00 m. / – 25.00 m.
Cassetta n° 6 – Prof. - 25.00 m. / – 30.00 m.
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25
L’area oggetto di studio, ricade in destra idrografica del F. Tusciano
caratterizzata da terreni di origine prevalentemente alluvionale.
In tale fascia i terreni dominanti, sono rappresentati da litotipi sabbiosi e
limosi ghiaiosi e solo superficialmente con orizzonti lenticolari, di natura
limo-argillosa inglobante comunque litologie incoerenti.
La frazione incoerente in realtà è rappresentata da elementi litoidi a
granulometria differenziata con spigoli arrotondati, traccia evidente di
azioni meccaniche subite ad opera degli effetti di trasporto adoperati in
passato dallo stesso corso fluviale.
Il sondaggio eseguito, ha evidenziato una successione stratigrafica in
accordo con studi già condotti sulle aree limitrofe.
I litotipi dominanti quindi sono rappresentati da una successione di terreni
prevalentemente incoerenti costituiti da un primo livello di sabbie medie e
fini cui fanno seguito sabbie grossolane e ciottoli a granulometria
differenziata. A questo livello con una potenza accertata di circa 10.00
metri, fanno seguito sabbie finissime in una debole matrice limosa
mediamente compatte.
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5 - IDROGEOLOGIA
Nella fase di realizzazione del sondaggio a carotaggio continuo (S1)
eseguito sull’area d’intervento, è stata riscontrata la presenza di una falda
idrica ad una profondità di – 3.50 m. dal p.c.
Tale falda, risulta presente al top dello strato limoso argilloso dal grado di
impermeabilità medio/alto.
Dal punto di vista idrogeologico, i terreni dominanti e rappresentati da
litotipi di natura sabbiosa invece, presentano valori della permeabilità
medio alto legato essenzialmente dalla presenza di una sabbiosa a
granulometria differenziata, che facilita il drenaggio delle acque
superficiali verso i livelli litologici profondi alimentando le diverse falde che,
pur con quote variabili, risultano caratterizzare frequentemente la piana
alluvionale perimetrale al F. Tusciano. I dati emersi dal rilevamento
geologico di superficie e quelli acquisiti dalla letteratura esistente in
materia, trovano riscontro nei risultati delle indagini dirette ed indirette
effettuate in situ che hanno accertato una distribuzione stratigrafica, il cui
resoconto costituiscono parte integrante della relazione.
5.1 – Potenziale di liquefazione dei terreni
Dal punto di vista del comportamento sotto azioni sismiche ed in presenza
di un sottosuolo costituito da terreni incoerenti saturi, il rischio più grave
potrebbe essere quello della loro suscettibilità alla liquefazione.
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Tale fenomeno, però, interessa esclusivamente litotipi a matrice sabbiosa
a cui se si applicano carichi ciclici possono essere soggetti a fenomeni
rifluenti con rapidissima diminuzione della resistenza al taglio.
Come è noto però, perchè esista tale pericolo, occorre che siano verificate
contemporaneamente le seguenti condizioni:
1. terreni immersi in falda e quindi saturi;
2. granulometria uniforme nel campo delle sabbie medio fini;
3. pressione litostatica ridotta;
4. stato di addensamento sciolto;
5. scossa sismica di notevole intensità.
Dalla letteratura specializzata si evince che la liquefazione si è verificata
(Kischida, 1969) solo in sabbie relativamente sciolte, ed in particolare
caratterizzate da valori di Dr <75%; il fenomeno pertanto è da ritenersi
possibile per i terreni investigati. Dal punto di vista più generale siamo in
presenza di un’area pianeggiante, con costituzione del sottosuolo
alquanto uniforme; il fattore morfologico o stratigrafico limita
significativamente effetti di amplificazione sismica locale.
I dati ricavati dalle prove S.P.T. per correlazioni secondo Seed restituisco
un potenziale di liquefazione pari a:
PROVE SPT IN FORO N° 2 (Prof.tà 7.10 m.) Liquefazione Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Potenziale Liquefazione
Strato 1 16 7,45 15,5 Seed (1979) (Sabbie e ghiaie)
0.04-0.10
PROVE SPT IN FORO N° 3 (Prof.tà 19.50 m.)
Liquefazione Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Potenziale Liquefazione
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28
Strato 1 100 20,10 57,5 Seed (1979) (Sabbie e ghiaie)
> 0.35
6 – CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEL SOTTOSUOLO
Le indagini stratigrafiche hanno evidenziato che il sottosuolo dell’area in
studio è caratterizzata dalla successione di n°3 principali orizzonti
geolitologici:
Limi argillosi sabbiosi (Prof. – 4.00 m./ - 5.00 m.) .
Tale litotipo ha una potenza di 1.00 m. La variazione più significativa di
questo litotipo è la presenza della percentuale di frazione sabbiosa che ne
condiziona il suo grado di addensamento.
Si presenta con percentuale della frazione passante allo 0.075 mm.
superiore al 48 %. Il grado di umidità riscontrato nel campione analizzato
è pari a circa il 27% con un peso di volume umido pari a 18.42 kN/m3 ed
un peso di volume secco di 14.53 kN/m3. Il grado di saturazione è pari a
86.57%. Sul campione prelevato allo stato indisturbato (prel. 4.50 m. –
5.00 m.), nella fase di terebrazione, è stata eseguita una prova di Taglio
Diretto (C.D.) dalla quale è risultato un Angolo di Attrito = 27 con una
Coesione= 54,5 kN/m2
Sabbie fini con matrice limosa ( Prof. – 8.50 m./ - 9.00 m.)
In particolare questo livello è rappresentato da sabbia prevalentemente
monogranulare con una presenza di una matrice limosa. Nel sondaggio S1
lo spessore minimo di tale litotipo è pari a circa 3,00 m.,. Dal campione
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analizzato risulta una percentuale di umidità di circa il 17% con un Peso di
Volume umido di 16,94 kN/m3 ed un peso di volume secco
di 14.44 kN/m3 La La porosità di circa il 47% caratteristico per questa
tipologia di litotipo.
Sabbie e Ghiaie (Prof. – 10.00 m./ - 25.00 m.)
È un lititipo con potenza di circa 10 m., caratterizzato da una granulometria
differenziata grossolana parzialmente immerso in una esigua matrice
limosa che aumenta con la profondità ( Intervallo 20.00m. / 25.00 m.). Lo
stato di addensamento da medio a sciolto, non ha consentito il prelievo di
un campione significativo da cui desumere le caratteristiche fisiche e
meccaniche. La frazione incoerente è caratterizzata da granuli arrotondati,
rappresentativi di una origine alluvionale. Assente la falda idrica
Sabbie fini monogranulari
Caratteristiche fisiche e meccaniche del tutto simili al litotipo
precedentemente descritto, ma risulta esigua la frazione limosa. Si
presenta allo stato saturo, di colore giallastro e scarsamente addensato.
La stratigrafia dell’area d’intervento, è stata ricostruita sulla base della
campionatura continua rimaneggiata estratta durante le fasi di
terebrazione, mentre le analisi di laboratorio sono servite a determinare le
caratteristiche fisico-meccaniche dei litotipi investigati.
I risultati, rappresentati su grafici, tabelle e tabulati sono riportati in
maniera esaustiva in appendice.
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E' stata, pertanto, accertato che al di sotto di un livello di terreno di riporto,
il sottosuolo è costituito quasi esclusivamente da materiali di natura
detritico-alluvionale geneticamente ascrivibili all’azione congiunta delle
trasgressioni marine e delle esondazioni dei corsi d’acqua della zona e
granulometricamente compresi tra limi argillosi sommitali e alternanze di
sabbie fini e monogranulari a luoghi associate a limi.
In generale, trattandosi di suoli alluvionali, i vari termini non sempre
possono risultare isolati ed omogenei perché possono presentarsi quasi
sempre mescolati e abbinati tra loro e quindi, con termini intermedi e
secondari.
I parametri fisici e meccanici ricavati da correlazione delle prove S.P.T.
sono così di seguito riportati :
PROVA ... Nr.1
Strumento utilizzato... PROVE SPT IN FORO Prova eseguita in data 08/08/2014 Falda rilevata
Profondità (m) Nr. Colpi 4,15 4 4,30 5 4,45 9
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA Nr.1 TERRENI COESIVI Coesione non drenata Nspt Prof. Strato
(m) Correlazione Cu
(Kg/cm²) Strato 1 14 4,60 Terzaghi-Peck 1,01
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico) Nspt Prof. Strato
(m) Correlazione Qc
(Kg/cm²) Strato 1 14 4,60 Robertson (1983) 30,00
Modulo Edometrico Nspt Prof. Strato Correlazione Eed
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31
(m) (Kg/cm²) Strato 1 14 4,60 Stroud e Butler (1975) 68,82
Modulo di Young Nspt Prof. Strato
(m) Correlazione Ey
(Kg/cm²) Strato 1 14 4,60 Apollonia 150,00
Classificazione AGI Nspt Prof. Strato
(m) Correlazione Classificazione
Strato 1 14 4,60 Classificaz. A.G.I. (1977)
CONSISTENTE
Peso unità di volume Nspt Prof. Strato
(m) Correlazione Peso unità di volume
(t/m³) Strato 1 14 4,60 Meyerhof ed altri 2,07
Peso unità di volume saturo Nspt Prof. Strato
(m) Correlazione Peso unità di volume
saturo (t/m³)
Strato 1 14 4,60 Bowles 1982, Terzaghi-Peck
1948/1967
---
PROVA ... Nr.2
Strumento utilizzato... PROVE SPT IN FORO Prova eseguita in data 08/08/2014 Falda non rilevata
Profondità (m) Nr. Colpi 7,15 6 7,30 6 7,45 10
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA Nr.2 TERRENI INCOERENTI Densità relativa Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Densità relativa (%)
Strato 1 16 7,45 15,5 Gibbs & Holtz 1957
98,82
Angolo di resistenza al taglio Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Angolo d'attrito (°)
Strato 1 16 7,45 15,5 Sowers (1961) 32,34
Modulo di Young Nspt Prof. Strato Nspt corretto per Correlazione Modulo di Young
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32
(m) presenza falda (Kg/cm²) Strato 1 16 7,45 15,5 Bowles (1982)
Sabbia Media 152,50
Modulo Edometrico Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Modulo Edometrico (Kg/cm²)
Strato 1 16 7,45 15,5 Begemann 1974 (Ghiaia con
sabbia)
59,30
Classificazione AGI Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Classificazione AGI
Strato 1 16 7,45 15,5 Classificazione A.G.I. 1977
MODERATAMENTE ADDENSATO
Peso unità di volume Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Gamma (t/m³)
Strato 1 16 7,45 15,5 Meyerhof ed altri 1,89
Peso unità di volume saturo Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Gamma Saturo (t/m³)
Strato 1 16 7,45 15,5 Terzaghi-Peck 1948-1967
1,95
Modulo di Poisson Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Poisson
Strato 1 16 7,45 15,5 (A.G.I.) 0,32
Modulo di deformazione a taglio Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione G (Kg/cm²)
Strato 1 16 7,45 15,5 Ohsaki (Sabbie pulite)
854,72
Velocità onde Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Velocità onde m/s
Strato 1 16 7,45 15,5 216,54
Liquefazione Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Potenziale Liquefazione
Strato 1 16 7,45 15,5 Seed (1979) (Sabbie e ghiaie)
0.04-0.10
Modulo di reazione Ko Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Ko
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33
Strato 1 16 7,45 15,5 Navfac 1971-1982 3,22
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico) Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Qc (Kg/cm²)
Strato 1 16 7,45 15,5 Robertson 1983 31,00
PROVA ... Nr.3
Strumento utilizzato... PROVE SPT IN FORO Prova eseguita in data 08/08/2014 Falda non rilevata
Profondità (m) Nr. Colpi 19,65 35 19,80 50 19,95 50
STIMA PARAMETRI GEOTECNICI PROVA Nr.3 TERRENI INCOERENTI Densità relativa Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Densità relativa (%)
Strato 1 100 20,10 57,5 Gibbs & Holtz 1957
100
Angolo di resistenza al taglio Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Angolo d'attrito (°)
Strato 1 100 20,10 57,5 Sowers (1961) 44,1
Modulo di Young Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Modulo di Young (Kg/cm²)
Strato 1 100 20,10 57,5 Bowles (1982) Sabbia Media
362,50
Modulo Edometrico Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Modulo Edometrico (Kg/cm²)
Strato 1 100 20,10 57,5 Begemann 1974 (Ghiaia con
sabbia)
145,57
Classificazione AGI Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Classificazione AGI
Strato 1 100 20,10 57,5 Classificazione A.G.I. 1977
MOLTO ADDENSATO
Peso unità di volume Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Gamma (t/m³)
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34
Strato 1 100 20,10 57,5 Meyerhof ed altri 2,27
Peso unità di volume saturo Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Gamma Saturo (t/m³)
Strato 1 100 20,10 57,5 Terzaghi-Peck 1948-1967
---
Modulo di Poisson Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Poisson
Strato 1 100 20,10 57,5 (A.G.I.) 0,24
Modulo di deformazione a taglio Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione G (Kg/cm²)
Strato 1 100 20,10 57,5 Ohsaki (Sabbie pulite)
2930,90
Velocità onde Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Velocità onde m/s
Strato 1 100 20,10 57,5 417,06
Liquefazione Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Potenziale Liquefazione
Strato 1 100 20,10 57,5 Seed (1979) (Sabbie e ghiaie)
> 0.35
Modulo di reazione Ko Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Ko
Strato 1 100 20,10 57,5 Navfac 1971-1982 9,41
Qc ( Resistenza punta Penetrometro Statico) Nspt Prof. Strato
(m) Nspt corretto per presenza falda
Correlazione Qc (Kg/cm²)
Strato 1 100 20,10 57,5 Robertson 1983 115,00
Le analisi di laboratorio geotecnico (Certificato n° 92 del
26.08.14)sono state svolte su n. 3 campioni prelevati nella fasi di
sondaggio ed eseguite dalla Soc.tà La.Sp.ed. Tirreno s.r.l. (D.M. Min.
Infrastrutture n. 54141); laboratorio autorizzato dal Ministero
Infrastrutture, ai sensi dell’art.n. 59 del D.P.R. n. 380/2001.
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35
7 - CARATTERIZZAZIONE SISMICA
In relazione alla classificazione sismica del territorio, sono state redatte le
nuove norme tecniche con entrata in vigore dal 1/07/2009.
Secondo le indicazioni riportate dal DECRETO MINISTERO DELLE
INFRASTRUTTURE 14 gennaio 2008 recante “Approvazione delle nuove
norme tecniche per le costruzioni
(GU n. 29 del 4 febbraio 2008- Suppl. Ordinario n. 30)
” a decorrere dal 31/07/09, trova attuazione la nuova normativa in
sostituzione di quelle approvate con il DM 14 settembre 2005.
Con la nuova normativa l’azione sismica sulle costruzioni è valutata a
partire dalla pericolosità sismica di base (su suolo rigido).e funzione di tre
parametri uno dei quali è l’accelerazione orizzontale massima (ag);
parametro definito in corrispondenza dei punti di un reticolo i cui nodi non
distano fra loro più di 10 km. Per diverse probabilità di superamento in 50
anni e per diversi periodi di ritorno. Pari a 475 anni considerando lo stato
limite ultimo di salvaguardia della vita o di 975 anni considerando lo stato
limite ultimo di collasso.
Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, sono definite inoltre
le categorie in cui suddividere i terreni d’imposta in base ai valori di
velocità delle onde sismiche trasversali nei primi 30 metri al disotto del
piano di fondazione(Vs30).
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36
La velocità sismica delle onde trasversali nei primi 30 metri sotto il piano di
posa delle fondazioni è definita dalla seguente relazione :
∑=
=N
i i
iS
V
hV
1
30
30 ј=1.n
dove:
hi = Spessore in metri dello strato i-esimo
Vi = Velocità dell'onda di taglio nello strato i-esimo
N = Numero di strati.
Sulla base delle categorie di appartenenza del terreno l’Ordinanza
introduce il parametro S che amplifica il valore dell’azione sismica di
progetto per le categorie B C D ed E (Tab. 2)
Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto e dovendo definire
la categoria di profilo stratigrafico del suolo di fondazione, si è fatto
riferimento ai dati desunti da prova geofisica in foro (determinazioni della
velocità delle onde di taglio con tecnica down hole,)
CLASSIFICAZIONE SISMICA DEI COMUNI ITALIANI
Zona 1 - E' la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti. Comprende 725 comuni.
Zona 2 - Nei comuni inseriti in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Comprende 2.344 comuni.
Codice Istat
2001 Denominazione
Categoria
secondo la
classificazione
precedente
(Decreti fino al
1984)
Categoria secondo
la proposta del
GdL del 1998
Zona ai
sensi del
presente
documento
(2003)
15065099 Pontecagnano/ Faiano
III II 2
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37
Zona 3 - I Comuni interessati in questa zona possono essere soggetti a scuotimenti modesti. Comprende 1.544 comuni.
Zona 4 - E' la meno pericolosa. Nei comuni inseriti in questa zona le
possibilità di danni sismici sono basse. Comprende 3.488 comuni.
7.1 - INDAGINE SISMICA M.A.S.W.
Il rilievo geofisico MASW (multichannel analysis of surface waves) è
utilizzato per la determinazione dei profili verticali della velocità delle onde
di taglio (VS) tramite inversione delle curve di dispersione delle onde di
Rayleigh effettuata con algoritmi genetici
I vantaggi dell’uso di questa metodologia geofisica rispetto ai metodi
tradizionali sono:
1. Particolarmente indicato per suoli altamente attenuanti ed ambienti
rumorosi
2. Non limitato – a differenza del metodo a rifrazione – dalla presenza di
inversioni di velocità in profondità
3. Buona risoluzione (a differenza del metodo a riflessione)
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4. Permette la ricostruzione della distribuzione verticale della velocità delle
onde di taglio (S) – fondamentale per la caratterizzazione geotecnica del
sito.
Inoltre:
- La percentuale di energia convertita in onde di Rayleigh è di gran lunga
predominante (67%) rispetto quella coinvolta nella generazione e
propagazione delle onde P (7%) ed S (26%).
- L’ampiezza delle surface waves dipende da r e non da r come per le
body waves
7.2 - STRUMENTAZIONE IMPIEGATA
L’indagine è stata eseguita utilizzando un sismografo a 24 canali della
MAE AS/6000, con processore Pentium IV, display VGA a colori in LCD-
TFT 10.4" TouchScreen, trattamento del segnale a 16 bit, trattamento di
dati Floating Point 32 bit, supporto di memorizzazione mediante Hard-Disk
da 40 Gb, con funzione di incremento multiplo del segnale ed opzione per
l’inversione di polarità, attivazione di filtri “passa alto”, “passa basso” e
“notch” in acquisizione o post-acquisizione; inoltre, i guadagni sono
selezionabili da software manualmente per ogni canale o in modo
automatico e le acquisizioni sono automaticamente registrate sullo
strumento. Il trigger è dato da un geofono starter esterno, con possibilità di
pre-trigger (0-10 ms).
Sono stati utilizzati 24 geofoni da 4,5 Hz e, come sorgente energizzante,
una massa battente (martello) da 5 Kg battuta su una piastra metallica.
7.3 - METODOLOGIA OPERATIVA
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Acquisire un set di dati per l’indagine MASW non è troppo diverso da una
comune acquisizione per un’indagine a rifrazione (o riflessione). E’
sufficiente effettuare uno stendimento di geofoni allineati con la sorgente
ed utilizzare una sorgente ad impatto verticale (martello).
Il profilo MASW è stato eseguito utilizzando n° 24 geofoni allineati sul
terreno con un’interdistanza di 2,00 metri; i punti di scoppio sono stati
posizionati ad una delle estremità del profilo a distanze di 4,00 e 8,00 m
dal geofono n° 1. La scelta dei due scoppi è stata effettuata per avere la
certezza di generare la dispersione delle onde superficiali a prescindere
dai differenti litotipi presenti nel sottosuolo dell’area investigata.
7.4 - METODOLOGIA INTERPRETATIVA
Il software utilizzato consente di analizzare dati sismici (common-shot
gathers acquisiti in campagna) in modo tale da poter ricavare il profilo
verticale della Vs (velocità delle onde di taglio).
Tale risultato è ottenuto tramite inversione delle curve di dispersione delle
onde di Rayleigh, determinate tramite la tecnica MASW (Multi-channel
Analysis of Surface Waves).
La procedura si sviluppa in due operazioni svolte in successione:
1) determinazione dello spettro di velocità;
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2) inversione della curva di dispersione attraverso l’utilizzo di algoritmi
genetici.
Gli algoritmi evolutivi rappresentano un tipo di procedura di ottimizzazione
appartenente alla classe degli algoritmi euristici (o anche global-search
methods o soft computing).
Rispetto ai comuni metodi di inversione lineare basati su metodi del
gradiente (matrice Jacobiana), queste tecniche di inversione offrono
un’affidabilità del risultato di gran lunga superiore per precisione e
completezza.
I comuni metodi lineari forniscono infatti soluzioni che dipendono
pesantemente dal modello iniziale di partenza che l’utente deve
necessariamente fornire. Per la natura del problema (inversione delle
curve di dispersione), la grande quantità di minimi locali porta
necessariamente ad attrarre il modello iniziale verso un minimo locale che
può essere significativamente diverso da quello reale (o globale).
In altre parole, i metodi lineari richiedono che il modello di partenza sia già
di per sé vicinissimo alla soluzione reale. In caso contrario il rischio è
quello di fornire soluzioni erronee.
Gli algoritmi evolutivi offrono invece un’esplorazione molto più ampia delle
possibili soluzioni. A differenza dei metodi lineari non è necessario fornire
alcun modello di partenza. E’ invece necessario definire uno “spazio di
ricerca” (search space) all’interno del quale vengono valutate diverse
possibili soluzioni.
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Quella finale viene infine proposta con anche una stima della sua
attendibilità (deviazioni standard) attenuata grazie all’impiego di tecniche
statistiche.
Il principale punto di forza del software utilizzato è quindi proprio quello di
fornire risultati molto più sensibili rispetto a quelli ottenibili con altre
metodologie, arricchiti anche da una stima dell’attendibilità.
Il range di frequenze relative al modo fondamentale dell’onda R
individuato nel nostro caso è compreso tra circa 4.53Hz e 13.21 Hz, con
intervallo di velocità Vr apparenti compreso tra circa 381m/s e 126m/ circa.
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I parametri per il modello di terra vengono scelti sulla base delle
conoscenze e dati geologici, geotecnici e geofisici disponibili per il sito in
studio. In linea di principio si sceglie il modello che meglio rappresenta la
situazione stratigrafica di sito e per il quale si riscontra il valore di misfit
minore. Il valore di misfit rappresenta la distanza tra la curva di
dispersione calcolata e quella sperimentale (. Nel caso specifico il minimo
misfit calcolato è pari a 0.25.
Il sito risulta caratterizzata da depositi alluvionali , sabbioso ghiaiosi che
sembra raggiungano la massima profondità di indagine condizionata dal
range di frequenze campionate. Sulla base di tali informazioni è stato
sviluppato il modello di terre di partenza, costituito da una sequenza di 4
sismostrati poggianti sul bedrock sismico supposto.
Il modello di velocità ottenuto è così di seguito schematizzato:
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SismostratoSismostratoSismostratoSismostrato Profondità Profondità Profondità Profondità
(m)(m)(m)(m)
Spessore mSpessore mSpessore mSpessore m Vs m/sVs m/sVs m/sVs m/s
1 0.00-3.00 3.00 129
2 3.00-12.00 9.00 247
3 12.00-20.00 8.00 323
4 20.00-30.00 10.00 386
Tab. 1 riepilogo valori calcolatiTab. 1 riepilogo valori calcolatiTab. 1 riepilogo valori calcolatiTab. 1 riepilogo valori calcolati Dalla prova MASW eseguita, è stato possibile individuare una velocità
delle Vs30 pari a 271 m/s, cui segue l’attribuzione dei terreni d’imposta in
esame come categoria “C” (Tab.2).
Tab. 2
Categorie di sottosuolo
Categoria Descrizione
A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.
B
Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).
C
Depositi di terreni a grana grossa mediamente adden sati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un gra duale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di V s,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < N SPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).
D
Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina).
E Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento (con Vs > 800 m/s).
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Del che é relazione,
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STRALCIO AREOFOTOGRAMMETRICO
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PLANIMETRIA CATASTALE
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