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RELAZIONE TECNICA E SPECIALISTICA SUGLI IMPIANTI ELETTRICI · 2018. 9. 13. · 9 Norma CEI 64-8; 9 Norma CEI 64-50; 9 Norma CEI EN 61439-1 e 2 per quadri di BT; 9 Norme CEI del C.T

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  • RELAZIONE TECNICA E SPECIALISTICA SUGLI IMPIANTI ELETTRICI

    1. Premessa.

    L’area tecnologica di “Altarello”, ubicata nel comune di Palermo, in via Tasca Lanza n. 88, è

    costituita da n. 7 edifici e dalle zone esterne agli stessi, adibite a transito interno di autoveicoli e a

    parcheggio. In particolare, in base alla loro utilizzazione, gli edifici sono classificati come segue:

    Edificio A (Palazzina multiservizi): in cemento armato costituito da un piano terra, della superficie

    totale di circa 700 mq, adibito ad officine, e da un primo piano, della stessa superficie, adibito a

    locali officine, spogliatoi e docce ed uffici;

    Edificio B: ad una elevazione fuori terra, in cemento armato, della superficie di circa 230 mq,

    adibito ad uffici;

    Edificio C: costituito da un locale ad una elevazione fuori terra, della superficie di circa 200 mq, in

    gran parte ad uso industriale, contenente la sala quadri (per il comando degli organi di manovra

    idraulici del serbatoio “Altarello”), e gli accessi al serbatoio e al locale seminterrato. Quest’ultimo,

    della superficie totale di 240 mq, contiene gli organi idraulici di cui sopra, le relative tubazioni

    idrauliche, ed è adibito a camere di manovra. Inoltre, all’interno dell’edificio, sono presenti due

    locali, della superficie di circa 20mq ciacuno, che saranno oggetto di intervento nell’ambito del

    presentte progetto, per essere adibiti a locali prova contatori e relativa locale tecnico;

    Edificio D (Deposito - officina): costituito da un locale ad una elevazione fuori terra della superficie

    di 50 mq, in cemento armato, in atto adibito a deposito di materiale ferroso;

    Edificio E: costituito da due piccoli locali affiancati dei quali uno adibito a cabina elettrica,;

    Edificio F: costituito da un locale ad una elevazione fuori terra, di superficie di circa 50mq, parte in

    muratura e parte in capannone prefabbricato, destinato a officine;

    Edificio G: costituito da n. 1 capannone prefabbricato in lamiera ad una elevazione fuori terra, della

    superficie totale di 170 mq circa, adibito a magazzino per deposito materiale vario (elettrico,

    vestiario, ecc.).

    Con il presente progetto di manutenzione straordinaria l’AMAP intende:

    • Riqualificare, l’aspetto interno ed esterno dell’Edificio A di cui sopra, destinandone il piano terra

    spogliatoio-Wc e sala polifunzionale per le squadre operative di AMAP ed il piano primo a uffici;

    • Rifare, nel contempo, gli impianti elettrici di potenza dell’intera palazzina di cui sopra, da alimentare

    attraverso un nuovo QGBT connesso a monte alla preesistente alimentazione dellimpianto elettrico

    realizzato dalla Ditta SIMP.EL.IT srl (riferimento dichiarazione di conformità del 01/10/2000.

    Scopo del presente progetto elettrico è quindi il dimensionamento e l’individuazione delle

    lavorazioni di trasformazione degli impianti elettrici preesistenti, da renderli idonei alla nuova

    destinazione d’uso e alla nuova conformazione architettonica dei locali, previsti nel progetto

    “Manutenzione straordinaria del complesso tecnologico, sito all’interno dell’area di Altarello in via Tasca

    Lanza 88 .

    L’ impianto elettrico da realizzare deve essere conforme alle delle Normative di legge vigenti (di cui al

    D.M. 37/08 ed al D.Lgs 81/08 e successivi Varianti), alle normative emanate dal CEI (ed in particolare alla

    Norma CEI 64.8).

  • 1

    Per quanto attiene all’Edificio polifunzionale (Edificio A) si procederà, inoltre, in conformità alla

    norma CEI 81-10, alla valutazione dei rischi da fulminazione della struttura.

    2. Descrizione dei lavori

    I lavori da eseguire relativi all’Edificio “A” possono essere riassunti come appresso indicato:

    1. smontaggio di tutti i quadri elettrici dell’edificio e dei centralini di utenza di b.t. a servizio dell’edificio

    A, ivi comprese le tubazioni, cassetta e canali per il collegamento dal quadro generale fino ai

    centralini di stanza;

    2. fornitura e posa in opera del quadro generale dell’Edificio “A, ivi complesso gli allacciamenti con le

    linee preesistenti di alimentazione generale e delle partenze verso l’Edificio Magazzino;

    3. fornitura e posa in opera, del quadro generale di piano (piano primo) dell’edificio A, del tipo a

    pavimento, nonché dei centralini di zona (spogliatoi e docce, di stanza, ecc), del tipo incassato

    oppure a parete;

    4. realizzazione di canalizzazione sottotraccia ovvero a vista per collegamento del quadro elettrico

    generale d’utenza Piano Primo e del quadro permutazione (per i collegamenti della centrale

    telefonica e della linea LAN) posto all’esterno dell’edificio, comprese la fornitura e posa in opera

    della linea elettrica ivi compresi le scatole di derivazione;

    5. realizzazione di impianto di distribuzione del tipo con tubazione a vista, IP55, comprese le

    necessarie scatole di derivazione, posto all’interno del contro soffitto, a servizio delle dorsali

    dell’impianto di illuminazione ordinario e di sicurezza, per l’impianto prese nei locali docce e

    spogliatoi, della sala contatori del piano terra e nelle dorsali di distribuzione a piano primo lungo i

    corridoi, ivi compreso la fornitura e posa in opera delle linee elettriche e le scatole di derivazione ;

    6. impianto di alimentazione delle macchine della centrale di climatizzazione e per il solare termico;

    7. realizzazione di impianto sottotraccia, posta all’interno del pavimento ovvero entro pareti, per

    l’alimentazione delle postazioni prese (di corrente, telefoniche e T.D.), nonché dell’illuminazione

    delle stanze ufficio sia al piano terra che al primo piano, che della sala polifunzionale;

    8. fornitura di plafoniere del tipo a parete oppure in sospensione per la luce di sicurezza;

    9. fornitura di apparecchi di illuminazione ordinaria del tipo a led per installazione a contro soffitto

    oppure in sospensione, ottica dark light, alcune dotate di gruppo di emergenza, da installare nelle

    stanze destinate ad ufficio;

    10. fornitura di apparecchi di illuminazione ordinaria del tipo a led per installazione a contro soffitto

    oppure in sospensione, IP43, alcune dotate di gruppo di emergenza, da installare nei locali

    spogliatoi, nella sala contatori e nella sala polifunzionale del piano terra;

    11. fornitura di apparecchi di illuminazione ordinaria del tipo a led, IP 65 a parete, da installare nei

    locali WC e docce del piano terra e primo piano;

    12. fornitura di apparecchi di illuminazione con lampada fluorescente del tipo a parele (corridoia e

    scala), alcune dotate di gruppo di emergenza;

    13. smontaggio impianti preesistenti;

    14. realizzazione dell’impianto di terra, compreso i conduttori di protezione, equipotenziale ivi compreso

    i nodi equipotenziali,

    inclusi tutte le opere edili necessarie per la realizzazione degli impianti di cui sopra. I lavori interesseranno

    tutti i locali dell’Edificio “A” con la sola eccezione dell’officina meccanica.

  • 2

    Il presente progetto inoltre include le opere necessarie per il rifacimento degli impianti elettrici all’interno

    dell’ edificio “D” (locali saldatori) nonché le conduttore di alimentazione in cavidotto interrato per

    l’alimentazione dei suddetti due quadri (Q. saldatori e Q. officina meccanica diagnostica), a partire

    dall’edificio principale, disposte come nelle planimetrie allegate.

    Tutti i gli impianti dovranno essere realizzati “a regola d’arte” rispettando le indicazioni riportate nel presente

    elaborato e delle norme CEI.

    Al termine dei lavori l’impresa rilascerà la “documentazione finale d’impianto”, ivi incluso il progetto “As-

    Built)”, nelle modalità previste dalla Guida CEI 0-2, unitamente alla dichiarazione di conformità ai sensi del

    DM 37/2008.

    3. Progetto impianto elettrico

    3.1 Caratteristiche generali di progetto

    Gli impianti elettrici dell’Edificio “A” sono alimentati dal nuovo Quadro di distribuzione generale

    Ed. “A”, attraverso interruttori del tipo tetrapolari MGT differenziale. Dal suddetto quadro è alimentato altresì

    l’edificio “B” (magazzino) dell’area e gli impianti di illuminazione esterna, a mezzo delle linee preesistenti,

    nonché gli impianti da realizzare all’interno dell’edificio D (locali saldatori) e all’interno del capannone

    dell’officina meccanica diagnostica, attraverso nuove condutture (vedi punto 2).

    Il quadro di distribuzione generale Ed. “A”, il cui schema elettrico è allegato alla presente, è

    alimentato dal quadro Q.G.BT esistente, posto all’interno dell’edificio “E”, attraverso un interruttore del tipo

    tetrapolare MGT differenziale.

    Il QGBT è alimentato dal punto di fornitura del Distributore Locale, trifase a 400 V.

    Il sistema di alimentazione dell’impianto dell’area tecnologica di Altarello è del tipo TT.

    Il nuovo impianto elettrico sarà realizzato in modo che sia compatibile con gli impianti preesistenti;

    la caduta di tensione ammissibile è scelta pari al 4% tra il punto di origine e gli utilizzatori.

    Il valore della corrente di corto-circuito trifase al punto di origine dell’impianto oggetto del progetto,

    identificato nel Quadro di distribuzione dell’Edificio “A”, è pari al potere di interruzione dell’interruttore da cui

    in atto è alimentato l’impianto (10 kA), in conformità al dimensionamento del progetto allegato alla DI.CO

    dell’impianto preesistente (Ditta SIMPELIT del 01/10/2000).

    3.2 Classificazione dei luoghi.

    Poiché i locali a piano primo sono adibiti ad uffici con numero di lavoratori superiori a 25 unità, pur

    non ricadendo tale attività fra quelle soggette al controllo dei VV.F., si ritiene si ritiene di dover applicare le

    disposizioni di cui al D.M. 22 febbraio 2006.

    Per cui il nuovo impianto elettrico all’interno deve essere idoneo per i luoghi a maggior rischio in

    caso di incendio, secondo la norma CEI 64-8/7, art. 751.03.4 (tipo C).

    Inoltre, per i locali bagni saranno seguite, le prescrizioni aggiuntive contenute nella parte VII della

    Norma citata.

    I restanti luoghi sono classificati come luoghi ordinari.

  • 3

    3.3 Principali norme e leggi di riferimento

    Durante la fase progettuale, nella scelta e nelle modalità di installazione dei vari componenti

    elettrici, si è fatto principalmente riferimento alle indicazioni dettate dalle ultime edizioni - in vigore alla data

    attuale - delle seguenti norme e guide:

    Norma CEI 64-8;

    Norma CEI 64-50;

    Norma CEI EN 61439-1 e 2 per quadri di BT;

    Norme CEI del C.T. 20: per i cavi elettrici;

    Norme CEI CT del 23: per gli interruttori automatici modulari, prese, canalizzazioni sia a vista che

    interrate;

    Norme CEI del CT 34: per gli apparecchi illuminanti.

    Norma CEI 17.5: per gli interruttori automatici di tipo industriale di b.t.;

    Norma CEI EN 60898 (23-3);

    Norma CEI EN 60947-2;

    Norma CEI EN 61009-1;

    Norma CEI 23-51;

    Guida CEI 64-12;

    Norma CEI 0-21;

    Norma CEI 64-15

    Il rispetto delle norme (citate e non) è inteso nel senso più restrittivo, vale a dire sarà rispondente

    alle norme non solo la realizzazione dell'impianto, ma anche ogni singolo componente utilizzato

    nell'impianto stesso.

    Si è altresì fatto riferimento alle indicazioni dettate dalle seguenti leggi e decreti:

    D.L. 09 Aprile 2008, n° 81 e successive integrazioni/modifiche;

    D.M. 37/08 e successivi Varianti, per la sicurezza degli impianti;

    Legge 1 Marzo 1968, n° 186;

    Legge 19 Settembre 1994, n° 626, integrata dal D. Lgs. 19 marzo 1996, n° 242;

    D.M. 20/05/1992 n°569;

    D.P.R. 30/06/1995 n° 418.

    D.M. 22 febbraio 2006

    Legge 791/77 e ss.mm.ii. relative alle garanzie di sicurezza che deve avere il materiale elettrico

    per gli impianti di I categoria.

    3.4 Descrizione dei carichi e calcolo della potenza di dimensionamento dell’impianto.

    Per la determinazione della potenza convenzionale necessarie per l’alimentazione degli impianti si

    considerino i carichi elettrici indicati nelle allegate tabelle di calcolo di cui all’appendice “A”. Si fa presente

    che:

    • la potenza necessaria per l’impianto di illuminazione interna è stata determinata da stima , considerando

    la superficie interna dell’edificio, con calcolo illuminotecnico di supporto Disano di cui in allegato;

  • 4

    • nel dimensionamento dell’impianto di climatizzazione, si è tenuto conto delle potenze delle macchine

    previste all’interno del progetto definitivo, prevedendo altresì dei punti di alimentazione distribuiti per

    l’eventuale alimentazione delle unità interne;

    • nella determinazione del fattore di contemporaneità dei carichi, si è tenuto conto dell’effettiva possibilità

    di utilizzo contemporaneo dei carichi elettrici esistenti.

    La potenza complessiva di dimensionamento dell’impianto oggetto del progetto, dipertantesi dal quadro

    generale di Edificio, risulta essere pari a 100 kW, con un fattore di potenza stimato pari a 0.9 e corrente

    d’impiego compatibile con interruttore nel quadro generale, pari a circa 168 A.

    3.5 - Dimensionamento delle apparecchiature di b.t. e per l'alimentazione e protezione dei carichi

    3.5.1 - Dimensionamento dei cavi di alimentazione di b.t.

    Il metodo utilizzato è quello proposto dalla Norma IEC 364-5-523 per i cavi interrati e dalle Norme

    CEI UNEL 35024 per la posa in aria..

    Si preveda:

    - tensione nominale non superiore a 0.6/1 kv;

    - cavi non armati;

    - temperatura massima ammissibile di 90° per conduttori isolati in EPR e gomma G7 e di 70° per cavi isolati

    in PVC;

    - assenza di irraggiamento solare;

    - resistività termica del suolo di 2.5°km/w.

    I parametri che influenzano la portata sono:

    - la temperatura ambiente;

    - il tipo di posa;

    - la presenza di altri circuiti adiacenti.

    Quale condizione normale le norme prevedono:

    - temperatura ambiente di 20° per cavi interrati, 30° per cavi in aria libera;

    - assenza di circuiti adiacenti a quello considerato.

    La sezione dei cavi è stata determinata tenendo conto di:

    Corrente di impiego: Ib;

    Corrente nominale del dispositivo di protezione: In;

    Corrente massima ammissibile del cavo in funzione delle condizioni di impiego, di posa e

    del tipo di cavo: Iz;

    Corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione: If;

    Massima caduta di tensione ammessa pari al 4 % della tensione nominale dell’impianto,

    tra l’origine dell’impianto utilizzatore e qualunque apparecchio utilizzatore (CEI 64-8, art.

    525);

    Valori minimi ammessi in base alla tabella 52E della CEI 64-8, art. 524.1.

    Il dimensionamento delle linee è riportato neli tabulati in appandice.

    3.5.2 Dimensionamento delle apparecchiature di protezione di b.t.

  • 5

    La scelta delle apparecchiature di protezione si effettuerà in accordo alle Norme CEI 64-8, 64-9,

    IEC 364-4-43, IEC 364-4-41.

    Per quanto riguarda la protezione dei circuiti dalle sovracorrenti, si è tenuto conto delle

    prescrizioni della Norma CEI 64-8/4-5-7 che brevemente si richiamano:

    - i conduttori attivi di un circuito elettrico devono essere protetti da uno o più dispositivi che

    interrompano automaticamente l’alimentazione quando si produce una sovracorrente

    (sovraccarico o corto circuito);

    - la protezione dal sovraccarico e dal corto circuito, può essere assicurata sia in modo

    separato con dispositivi distinti, che in modo unico con dispositivi che assicurano entrambe

    le protezioni;

    - il dispositivo di protezione per assicurare la protezione deve:

    - interrompere sia la corrente di sovraccarico sia quella di corto circuito, interrompendo in

    questo caso tutte le correnti di corto circuito che si presentino in un punto qualsiasi del

    circuito, prima che provochino nel conduttore un riscaldamento tale da danneggiare

    l’isolamento;

    - essere installato in generale all’origine di ogni circuito (nel caso di locali a maggior

    rischio in caso di incendio, tale prescrizione diviene obbligatoria).

    La protezione contro i sovraccarichi è ottenuta tramite interruttori magnetotermici tarati in modo da

    soddisfare le relazioni :

    Ib In Iz ( 4.9.1 )

    If 1.45 · Iz ( 4.9.2 )

    dove: Ib è la corrente di impiego in [A];

    Iz è la portata del cavo a regime permanente in [A];

    In è la corrente nominale del dispositivo di protezione in [A];

    If è la corrente che assicura il funzionamento del dispositivo entro il tempo

    convenzionale t in condizioni definite, per gli interruttori in [A].

    Questa seconda relazione è soddisfatta automaticamente con l'uso di interruttori magnetotermici a

    norme CEI 23.3 o CEI 17.5.

    Si terrà conto delle prescrizioni della Norma CEI 64-8 art. 433.1 che sinteticamente si riportano:

    - il conduttore non risulta protetto se il sovraccarico è compreso tra Iz ed If, in quanto esso può

    permanere a lungo senza provocare l’intervento della protezione, ciò può essere evitato

    fissando il valore di Ib in modo che Iz non venga superato frequentemente;

    - se uno stesso dispositivo di protezione alimenta diverse condutture od una conduttura

    principale, dalla quale siano derivate condutture secondarie, il dispositivo protegge quelle

    condutture che risultano con esso coordinate secondo le due relazioni precedenti;

    - il dispositivo deve avere caratteristiche tali da consentire sovraccarichi di breve durata che si

    producono nell’esercizio ordinario, senza intervenire (avviamento motori);

    - se nel lato in cui il dispositivo protegge diversi conduttori in parallelo, si considera per Iz la

    somma delle portate dei singoli conduttori a condizione però che i conduttori stessi portino

    sostanzialmente le stesse correnti (uguale sezione, stesso tipo di isolamento, stesso modo di

    posa) e che non siano interessati da derivazioni.

  • 6

    Si riportano i casi in cui la protezione dalle sovracarico può essere omessa o ne è raccomandata

    l'omissione per ragioni di sicurezza CEI 64-8, art. 437.1.2:

    - dispositivo di protezione posto a monte della conduttura derivata è in grado di proteggere la

    conduttura stessa contro le sovracorrenti;

    - conduttura alimentante un’utenza con incorporato un proprio dispositivo di protezione in grado

    di proteggere la conduttura di alimentazione dai sovraccarichi, è consentito affidare a questo

    dispositivo la protezione dal sovraccarico mentre a monte della conduttura si deve prevedere la

    protezione dal corto circuito della stessa;

    - conduttura alimentante due o più derivazioni singolarmente protette contro i sovraccarichi, a

    condizione che la somma delle correnti nominali dei dispositivi di protezione delle singole

    derivazioni non superi la corrente nominale del dispositivo che protegge dalle sovracorrenti la

    conduttura stessa;

    - condutture alimentante apparecchi utilizzatori che non possono provocare correnti di

    sovraccarico e che non sono protetti contro di essi, a condizione che la somma delle correnti di

    impiego degli apparecchi utilizzatori non sia superiore alla portata delle condutture e che a

    monte sia previsto un dispositivo di protezione dal corto circuito, si può omettere la protezione

    dal sovraccarico;

    - circuiti che alimentano utenze la cui apertura intempestiva del circuito potrebbe essere causa di

    pericolo, in particolare si raccomanda l’omissione dei dispositivi di protezione dal sovraccarico

    per ragioni di sicurezza: circuiti di eccitazione delle macchine rotanti, circuiti che alimentano

    elettromagneti di sollevamento, circuiti secondari di trasformatori di corrente, circuiti che

    alimentano dispositivi di estinzione di incendio, in tutti questi casi si raccomanda un dispositivo

    di segnalazione acustico - luminoso che segnali eventuali sovraccarichi.

    Per quanto riguarda la protezione dai corto circuiti, si terranno presenti le seguenti prescrizioni

    (CEI 64-8, art. 473.2), riguardanti il dispositivo di protezione:

    1) deve avere un potere di interruzione non inferiore alla corrente di corto circuito presunta

    nel punto in cui è installato (è ammesso tuttavia, CEI 64-8 art. 434.3.1, l’impiego di un

    dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore se a monte è installato un

    altro dispositivo che abbia il necessario potere di interruzione, in tale caso l’energia

    specifica, I² x t, che lascia passare il dispositivo a monte non deve essere superiore a

    quella massima sopportabile dal dispositivo o dalle condutture situate a valle);

    2) deve intervenire in un tempo inferiore a quello che farebbe superare al conduttore la

    massima temperatura ammessa (CEI 64-8, art. 434.3.2), cioè deve essere soddisfatta,

    qualunque sia il punto della conduttura interessata dal corto circuito, la condizione:

    ( I² · t ) K² · S² ( 4.9.3 )

    dove è:

    (I² · t): Energia specifica lasciata passare dall'interruttore durante il cortocircuito;

    K: Coefficiente dipendente dal tipo di conduttore e dall'isolamento, che per una durata del

    corto circuito 5 secondi, vale:

    K = 115 per cavi in Cu isolati in PVC;

  • 7

    K = 135 per cavi in Cu isolati in gomma butilica;

    K = 143 per cavi in Cu isolati in gomma etilenpropilenica.

    S: Sezione del conduttore da proteggere, in mm2;

    T: Tempo di intervento del dispositivo di protezione che si assume 5 secondi.

    Come detto, la relazione suddetta, deve essere soddisfatta qualunque sia il punto della conduttura

    interessato al cortocircuito; in pratica, è sufficiente la verifica immediatamente a valle degli organi di

    protezione dove si ha la corrente di cortocircuito massima e nel punto terminale del circuito dove si ha la

    corrente di cortocircuito minima. Questa seconda verifica è necessaria per verificare che la lunghezza del

    conduttore permetta, in caso di guasto, lo stabilirsi di una corrente di cortocircuito sufficiente a fare

    intervenire lo sganciatore elettromagnetico dell'interruttore.

    Tale corrente di cortocircuito minima è calcolabile mediante le formule semplificate (CEI 64-8, art

    533.3 commenti):

    L

    SUI

    cc

    25,1

    8,0

    ⋅⋅

    ⋅⋅=

    ρ nel caso di neutro non distribuito ( 4.9.4 );

    Lm

    SUI

    cc

    ⋅+⋅⋅

    ⋅⋅=

    )1(5,1

    8,00

    ρ nel caso di neutro distribuito ( 4.9.5 ).

    Ponendo Icc eguale al valore di taratura Im dello sganciatore magnetico e ricavando L si ottiene la

    lunghezza massima di cavo protetta dall'interruttore scelto:

    mI

    SUL

    ⋅⋅⋅

    ⋅⋅=

    2,12

    8,0max

    ρ nel caso di neutro non distribuito ( 4.9.6 );

    mIm

    SUL

    ⋅⋅+⋅⋅

    ⋅⋅=

    2,1)1(2

    8,0 0max

    ρ nel caso di neutro distribuito ( 4.9.7 ).

    dove:

    - U: è la tensione concatenata nominale in [V];

    - Uo: è la tensione concatenata nominale in [V];

    - 0,8: è un fattore che tiene conto dell'abbassamento di V durante il corto circuito;

    - S: è la sezione del conduttore in mm2;

    - : è la resistività a 20 °C del materiale dei conduttori, 0,018 Ohm · mm2/m per il rame;

    - 2: è un fattore che tiene conto che la corrente di cortocircuito interessa un conduttore di

    lunghezza 2L.

    - Im: è la corrente di cortocircuito minima che provoca l'apertura dell'interruttore.

    - m: è il rapporto tra resistenza del conduttore di neutro e quella del conduttore di fase;

    - 1,2: è un fattore di tolleranza previsto dalle norme.

    Se il dispositivo di protezione risponde alle condizioni di cui al sovraccarico e di cui al corto circuito,

    non è necessario effettuare la verifica in corrispondenza della corrente minima di corto circuito:

    riepilogando, nel caso in cui i conduttori risultino protetti dal sovraccarico in base alle relazioni 4.9.1 e 4.9.2,

    ed essendo previsto l'uso di interruttori a norme CEI 23-3 o CEI 17-5, con curva caratteristica "C" o "K" e

    soglia di intervento degli sganciatori magnetici inferiore a 10 In, la verifica della massima corrente di corto

    circuito, calcolata ai morsetti dell'interruttore, è condizione sufficiente a garantire la protezione contro le

  • 8

    sovracorrenti.

    Per quanto riguarda la protezione dal corto circuito, la protezione può essere omessa:

    - per le condutture che collegano generatori, trasformatori, raddrizzatori, batterie di accumulatori ai

    rispettivi quadri elettrici;

    - per i circuiti la cui apertura intempestiva potrebbe comportare pericoli di funzionamento e per la

    sicurezza degli impianti interessati come quelli di estinzione incendi;

    - alcuni circuiti di misura a condizione che la conduttura sia realizzata in modo da ridurre al minimo il

    rischio di corto circuito e che non sia posta in prossimità di materiali combustibili.

    Nei sistemi TN e TT la protezione del conduttore di neutro contro le sovracorrenti è necessaria se

    la sua sezione è inferiore a quella dei conduttori di fase. La protezione deve essere effettuata mediante

    dispositivo che provochi l’interruzione dei conduttori di fase stessi, ma non necessariamente quella del

    conduttore di neutro; la protezione del conduttore di neutro non è necessaria: se la sua sezione è uguale o

    di impedenza equivalente a quella dei conduttori di fase; se il conduttore di neutro è protetto contro i corto

    circuiti dal dispositivo di protezione dei conduttori di fase; se la massima corrente che può percorrere il

    conduttore di neutro in servizio ordinario è chiaramente inferiore al valore della sua portata.

    Nei sistemi TN-C il conduttore PEN non deve mai essere interrotto.

    Inoltre i dispositivi di protezione devono realizzare la protezione contro i contatti indiretti a mezzo

    dell'interruzione automatica del circuito.

    Infatti, il dispositivo di protezione deve interrompere automaticamente l’alimentazione al circuito

    od al componente elettrico,che lo stesso dispositivo protegge contro i contatti indiretti, in modo che, in caso

    di guasto, nel circuito o nel componente elettrico, tra una parte attiva ed una massa o un conduttore di

    protezione, non possa persistere, per una durata sufficiente a causare un rischio di effetti fisiologici dannosi

    in una persona in contatto con parti simultaneamente accessibili.

    Nel caso di sistemi T-T, tutte le masse protette contro i contatti indiretti dallo stesso dispositivo di

    protezione devono essere collegate allo stesso impianto di terra.

    Il punto neutro o, se questo non esiste, un conduttore di fase, di ogni trasformatore o di ogni generatore,

    deve essere collegato a terra.

    Deve essere soddisfatta la seguente condizione:

    RA · IA 50

    Dove:

    - RA è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in

    Ohm;

    - IA è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, in

    ampère.

    Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo di protezione a corrente differenziale, IA è la

    corrente nominale differenziale Idn.

    Per ragioni di selettività, si possono usare dispositivi di protezione a corrente differenziale del tipo S in serie

    con dispositivi di protezione a corrente differenziale di tipo generale. Per ottenere selettività con i dispositivi

    di protezione a corrente differenziale nei circuiti di distribuzione è ammesso un tempo di interruzione non

    superiore ad 1 secondo.

  • 9

    Considerato l’utilizzo di dispositivi differenziali avente corrente d’intervento non superiore a 0.5 A,

    l’impianto di messa a terra deve avere resistenza di terra inferiore a 100 ohm.

    Dalla dichiarazione di conformità della Ditta S.IMP.EL.IT. S.r.l. risulta che la resistenza di terra è pari a 1,2

    Ohm, valore molto inferiore alla resistenza minima consentita.

    I dispositivi idonei ad assicurare la protezione dei circuiti sono riportati nei tabulati di calcolo in

    appendice e nell’ allegato schema elettrico.

    Il potere di interruzione dei dispositivi sono stati calcolati considerando il valore della corrente di

    cortocircuito trifase nel punto d’alimentazione pari al potere d’interruzione dell’interruttore di alimentazione

    dei locali (10 kA).

    3.6 Prescrizione generali e modalità di realizzazione dell’impianto.

    Tutti gli impianti devono essere realizzati nel pieno rispetto delle Normative di legge vigenti e delle direttive

    emanate dal CEI e alle Normative di sicurezza, in particolare citate ai punti precedenti.

    I materiali impiegati devono essere di qualità e costruiti ai sensi della legge 186 del 1.03.1968 e

    791 del 18.10.1977; in particolare per quelli b.t. che sono soggetti ai requisiti della direttiva comunitaria sulla

    compatibilità elettromagnetica (direttive CEE 89/336, 92/31, 93/68) e per tutti gli apparecchi per cui può

    essere applicata la direttiva bassa tensione (93/68, 73/23) devono avere apportata la marchiatura CE.

    Inoltre i componenti devono avere le caratteristiche di cui alla sezione 751 della Norma CEI 64.8

    parte VII.

    Inoltre, ai componenti elettrici applicati in vista (a parete o a soffitto) per i quali non esistono le

    relative norme CEI di prodotto, si applicano i criteri di prova e i limiti di cui alla Sezione 422 della Norma

    CEI 64.8, assumendo per la prova al filo incandescente 650 °C anziché 550 °C.

    Deve essere assicurata totale protezione contro i contatti di tipo diretto mediante involucri; la

    protezione contro i contatti indiretti sarà assicurata con l’impiego di dispositivi differenziali e il collegamento

    all’impianto di terra.

    I quadri elettrici generalmente devono essere con materiale isolante e devono avere attitudine a

    non innescare l’incendio in caso di riscaldamento eccessivo secondo la tabella di cui all’art. 134.1.6 delle

    Norme CEI 64.8.

    Deve essere utilizzato apposito grado di protezione in relazione all’ambiente e comunque mai

    inferiore a IP40. I quadri generalmente devono consentire una installazione a doppio isolamento e devono

    essere apribili con chiave o attrezzo.

    Tutti i cablaggi interni dei quadri elettrici, saranno realizzati con conduttori flessibili isolati in PVC, tipo

    N07V-K, dimensionati per una densità massima di corrente di 1,5 A/mm2; inoltre, per i quadri suddetti,

    occorrerà effettuare le seguenti verifiche al fine di certificare il quadro secondo la Norma CEI EN 61439-1-2

    Inoltre, per i quadri suddetti, che rientrano nell’ambito di applicazione della Norma CEI 23-51

    riguardante quadri elettrici con correnti inferiori a 32 A per i monofasi (quadrettini) e 125 A per i trifasi

    (quadretti) con carpenterie conformi alla Norma CEI 23-49, potranno essere cerificati sulla base della

    suddetta normativa.

    In ogni caso, tutti i quadri saranno muniti di targa, come esplicitamente richiesto sia dalla Norma

    CEI EN 61439-1-2 sia dalla Norma CEI 23-51, recante il nome o marchio del costruttore, il tipo di quadro, la

    corrente nominale del quadro, la natura della corrente e frequenza, la tensione nominale di funzionamento,

  • 10

    il grado di protezione nonché la Norma di riferimento. La targa deve contenere il marchio CE del prodotto di

    conformità alle direttive europee applicabili (Direttiva bassa tensione, compatibilità elettromagnetica, ecc).

    Inoltre devono essere corredati dalla dichiarazione di conformità del quadro sia alle norme di prodotto (CEI)

    che alle direttive CE, gli schemi circuitali (entrambi devono essere posti all’interno del quadro) e i bollettini

    di prove e collaudi. E’ sempre richiesta la verifica di sovratemperatura di cui alla Norma CEI 17.44.

    I quadri in armadio metallico devono essere idoneamente collegati all’impianto di messa a terra.

    I conduttori devono essere del tipo non propagante l’incendio, a Norme CEI 20.22, ed a bassa

    emissione di fumi e gas tossici (a Norma CEI 20.37), con grado di isolamento minimo 3 per l’installazione in

    tubazioni protettive fisse non interrate; se interrate si richiede grado di isolamento 4. La sezione minima

    ammessa per i conduttori di potenza è di 1.5 mmq. Si utilizzeranno normalmente cavi con rivestimento in

    PVC, del tipo CPR se posate entro tubi protettivi (sotto traccia o a pavimento). Nel caso di posa a vista o

    interrato ovvero in canali a pavimento si devono utilizzare cavi elettrici con guaina.

    La sezione minima dei conduttori ammessa è 1.5 mmq.

    Per quanto riguarda i colori distintivi si utilizzeranno le prescrizioni della CEI 64-8/5 art. 514.3.1;

    per la scelta della sezione del cavo e protezione contro il sovraccarico le prescrizioni della CEI 64-8/4 art.

    433.2 e art. 525 relativo alla caduta di tensione.

    Per la scelta della sezione e protezione del conduttore di neutro, saranno seguite le prescrizioni

    della CEI 64-8/5 art. 524.2 ed art. 524.3 relativi alla sezione e CEI 64-8/4 artt. 473.3.1 - 473.3.2 per la

    protezione.

    La realizzazione delle condutture in qualunque modalità sia realizzata dovrà rispettare le

    condizioni sotto indicate ed in ogni caso le norme CEI attualmente in vigore.

    Le tubazioni per posa sotto traccia saranno del tipo in PVC flessibile autoestinguente, del tipo

    pesante per posa sotto pavimento. La sezione della tubazione deve essere idonea a garantire una agevole

    sfilabilità dei cavi.

    Per quanto riguarda i tubi protettivi, si rispetteranno le normative CEI 23-8 e CEI 23-14 relative

    alla tipologia delle tubazioni rispettando le prescrizioni della CEI 64-8/5 artt. 522.8.1.6 - 522.8.1.1, nonché le

    prescrizioni di cui alla sezione 751 della Norma CEI 64.8/7.

    Le tubazioni, del tipo flessibile, in materiale isolante per posa sotto pavimento devono essere del

    tipo pesante, mentre per posa sottotraccia a parete o a soffitto, possono essere usati tubazioni flessibili di

    tipo leggero. Il diametro interno dei tubi deve essere almeno uguale a 1,3 volte il diametro del cerchio

    circoscritto al fascio di cavi (CEI 64-8/5 Sez. 522.8.1.1). Il minimo di tubazione da utilizzare come diametro

    viene prescritto di 20 mm, al fine di consentire eventuali future espansioni di impianto.

    Nei canali, la sezione occupata dai cavi non deve superare il 50% della sezione del canale stesso

    (CEI 23-32 e CEI 23-19).

    Devono essere installate cassette di derivazione in modo da poter permettere agevolmente il

    passaggio dei cavi elettrici. Le connessioni elettriche devono effettuate all’interno di scatole di derivazione

    apribili con attrezzo, con appositi morsetti preisolati, aventi grado di protezione IP = XXB (non accessibili al

    dito di prova; sono vietate le connessioni con nastrature. Le connessioni sono vietate nei tubi e nelle

    cassette portafrutta ed in ogni caso nella realizzazione delle stesse connessioni bisogna evitare di lasciare

    parti attive scoperte.

  • 11

    I circuiti ausiliari (telefonici, per terminali), devono viaggiare in tubazioni separate e fare capo a

    cassette di derivazione separate; nel caso in cui si utilizzino cassette di derivazione comuni è necessario

    provvedere all’installazione di setti separatori.

    La protezione dai contatti di tipo diretto deve essere garantita dall’utilizzo di apposite custodie in

    materiale non igroscopico. Deve essere sempre garantito il grado di isolamento II per le condutture.

    Il grado di protezione minimo richiesto è IP40 per gli impianti nei locali destinati ad uffici, mentre

    IP44 per i locali destinati a docce e spogliatoi.

    All’interno dei nuovi locali dell’officina meccanica diagnostica e dell’edificio per i saldatori gli

    impianti saranno realizzati secondo le prescrizioni previste dalle Norme vigenti per i luoghi ordinari, ma con

    grado di protezione IP44 minimo.

    Le prese devono essere provviste di alveoli schermati e devono essere connesse all’impianto di

    messa a terra. Qualunque carico con potenza di alimentazione superiore a 1000 W alimentato attraverso

    una presa deve essere protetto da idoneo interruttore.

    Nei locali destinatiad officina ovvero per i saldatori saranno utilizzate apposite prese industriali

    interbloccate IEC 309 provviste di fusibili.

    I punti luce devono essere installati in posizione simmetrica; gli apparecchi illuminanti devono

    assicurare un livello di luminosità idoneo alla destinazione e devono essere idonei al luogo di installazione.

    Per le caratteristiche dell’impianto di illuminazione vedi punti successivi.

    Gli apparecchi d’illuminazione devono essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti

    illuminati, se questi ultimi sono combustibili. Salvo diversamente indicato dal costruttore, per i faretti e i

    piccoli proiettori tale distanza deve essere almeno:

    0,5 m: fino a 100 W;

    0,8 m: da 100 a 300 W;

    1 m: da 300 a 500 W

    All’interno di corridoi e in prossimità delle uscite saranno previste luci di sicurezza per

    l’individuazione delle vie di uscite più vicine.

    La luce di sicurezza sarà ottenuta a mezzo di apparecchi illuminanti con accumulatore incorporato

    ed inverter interno che comanda automaticamente l’entrata in funzione in caso di mancanza rete.

    L’autonomia minima richiesta è di 1 ora.

    Tale impianto dovrà garantire i 5 lux per illuminare lungo le vie di esodo e 2 lux negli ambienti (per

    i quali è previsto l’installazione di plafoniere ordinarie con kit di emergenza).

    Tutti gli apparecchi di comando (ad esempio circuito luce), possono essere unipolari e si deve

    prestare attenzione che siano inseriti esclusivamente sul conduttore di fase (CEI 64-8/4 Sez. 465.1.2). Gli

    interruttori di comando, i deviatori e gli invertitori per i punti luce saranno da 16 A, mentre gli interruttori per

    le prese comandate devono avere la stessa corrente nominale delle prese. Negli ambienti in cui è previsto

    l’uso di getti d’acqua per le pulizie, verrà rispettato il grado di protezione IP = 55.

    Per i locali bagni saranno seguite le disposizioni di cui alla parte 7 della Norma CEI 64.8.

    a) Impianti ausiliari.

  • 12

    Saranno realizzati gli impianti ausiliari appresso indicati:

    • Impianto telefonico (TP);

    • Impianto trasmissione dati (TD);

    • Impianto di segnalazione antincendio.

    L’impianto trasmissione dati sarà composto da un posto esterno di permutazione con gruppo

    attivo, da collocare in prossimità del quadro elettrico del primo piano, da quale sarà alimentato tramite un

    interruttore magnetotermico differenziale.

    La linea di collegamento dei posti di lavoro sarà realizzato da una dorsale con cavo in rame UTP

    categoria 5e o 6 non schermato a 4 coppie con guaina NH , del tipo non propagante l’incendio, idonea per

    posa entro tubazioni. Le dorsali, entro il canale metallico a controsoffitto saranno realizzate con cavi aventi

    tensione di isolamento pari a quella dei cavi di energia o, in alternativa, saranno installati entro guaine

    protettive in PVC.

    L’impianto dovrà consentire il collegamento fra la postazione del permutatore e le prese utenze

    TD di ogni postazione, ivi incluso il cavo in rame, l’interconnessione o permuta e il connettore RJ45 . La

    lunghezza massima del cavo di collegamento tra le prese utente e l’armadio di permutazione non deve

    superare i 90 m.

    Inoltre sarà installato una presa dati (TD) nei pressi dell’armadio di permutazione per consentire

    un futuro inserimento di una stampate di rete.

    L’impianto telefonico prevede la realizzazione di almeno un punto presa (TP) ad incasso del tipo

    plug con connettore tipo RJ45 per ogni postazione di lavoro, con distribuzione sotto traccia e cassette

    separate da quelle destinate ai circuiti di energia. In prossimità del punto di consegna della fonia deve

    essere prevista la necessaria cassetta di derivazione per ricevere il partitore.

    La fornitura e posa in opera dell’armadio di permutazione di rete e del partitore telefonico è

    escluso dal presente intervento.

    E’ altresì previsto un impianto di segnalazione di allarme antincendi, costituito da:

    - Una sirena esterna del tipo autoalimentata, completa di batteria;

    - Una centrale antincendio ad una zona, provvista di batteria tampone;

    - Alcuni pulsanti di segnalazione incendio, che provvedono ad attivare la sirena acustica;

    - Tutti i necessari cavi di collegamento per l’alimentazione e i segnali.

    Sia i tubi protettivi che le cassette e le scatole per l'impianto di energia, per gli impianti telefonici,

    allarmi e segnalazione SELV, andranno tenute distinte tra loro, nel caso in cui ciò non fosse possibile, si

    farà in modo che tutti i cavi abbiano il grado di isolamento pari a quello relativo alla massima tensione

    presente (grado di isolamento minimo 450 V). (CEI 64-8/5Sez. 528.1.1).

    I circuiti di comando e di segnalazione (campanelli), verranno alimentati col sistema SELV a

    bassissima tensione di sicurezza, tramite trasformatore di sicurezza che verrà realizzato entro i quadretti

    locali o entro apposite cassette di derivazione; si ricorda che né tali circuiti, né le masse, devono avere

    alcun punto a terra (CEI 64-8/4 Sez. 411.1.4), i morsetti di uscita del trasformatore saranno segregati o

    distanziati, dentro la cassetta, al fine di evitare contatti con i circuiti a 220 V. Per tali circuiti, verranno

    utilizzati cavi di tipo N07V-K.

  • 13

    Sono previsti pulsanti di sgancio per la disalimentazione dell’interruttore generale del quadro

    generale di edificio;

    b) Impianto di messa a terra

    Ai fini della protezione dai contatti indiretti nei sistemi TT, quale quello oggetto della presente

    progettazione, l’impianto di terra deve soddisfare le indicazioni della Norma CEI 64-8 e le indicazioni della

    Guida CEI 64-12.

    All’impianto di terra, attraverso i conduttori di protezione, andranno anche connessi tutti i quadri

    principali di edificio (piano terra e piano primo) e i sottoquadri di zona, all’interno (o in prossimità) dei quali

    saranno realizzati i nodi equipotenziali. A detti nodi afferiranno i conduttori di protezione relative ai circuiti:

    delle prese a spina degli apparecchi utilizzatori;

    • degli apparecchi di illuminazione con masse accessibili;

    • dei climatizzatori;

    • delle masse, in genere, degli apparecchi utilizzatori a singolo isolamento.

    All’impianto di messa a terra saranno anche collegate tutte le masse metalliche estranee che per

    difetto di isolamento di parti di impianto possono andare in tensione (ad. es. tubazioni idriche, di

    riscaldamento, ecc.) che hanno resistenza verso terra inferiore a 1000 ohm, attraverso conduttori

    equipotenziali.

    Devono essere realizzati, inoltre, i collegamenti equipotenziali nei locali bagno, in conformità a

    quanto disposto dalla Norma CEI 64.8 parte 7.

    Tutte le giunzioni devono essere protette contro la corrosione.

    Tutti i conduttori con guaina costituenti l’impianto di terra saranno del tipo N07V-K, colore giallo-

    verde. I conduttori di terra avranno sezione non inferiore a quella necessaria per il conduttore di protezione

    avente sezione maggiore. I conduttori di protezione avranno sezione pari a metà di quella del conduttore di

    fase per sezioni di quest'ultimo superiori a 35 mm2, per sezioni comprese tra 16 mm

    2 e 35 mm

    2, il

    conduttore di protezione avrà sezione pari a 16 mm2, mentre per sezioni minori di 16 mm

    2 del conduttore di

    fase, il conduttore di protezione avrà la stessa sezione di quest'ultimo, in ogni caso la sezione non sarà

    inferiore a: 2,5 mm2 se è prevista una protezione meccanica, 4 mm

    2 se non è prevista protezione

    meccanica.

    Per quanto riguarda i conduttori di equipotenzializzazione, quelli principali devono avere una

    sezione non inferiore di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata, con un minimo di 6 mm2,

    non è richiesto tuttavia che la sezione superi i 25 mm2 se il conduttore è di rame; quelli supplementari, che

    collegano due diverse masse, devono avere una sezione non inferiore a quella del più piccolo conduttore di

    protezione collegato con queste masse, mentre se si devono collegare una massa con una massa estranea,

    il conduttore equipotenziale deve avere una sezione non inferiore alla metà della sezione del

    corrispondente conduttore di protezione.

    All’interno dell’edificio, il conduttore di protezione, il conduttore di terra, il collettore principale di

    terra e le seguenti masse estranee devono essere connessi al collegamento equipotenziale principale:

    i tubi alimentanti servizi dell’edificio, per esempio acqua e gas;

  • 14

    le parti strutturali metalliche dell’edificio e canalizzazioni del riscaldamento centrale e del

    condizionamento d’aria;

    le armature principali del cemento armato utilizzate nella costruzione di edifici, se praticamente

    possibile.

    Quando tali parti conduttrici provengano dall’esterno dell’edificio, esse devono essere collegate il più vicino

    possibile al loro punto di entrata nell’edificio.

    c) Protezione contro i fulmini

    Dall’appendice “B” alla presente relazione, l’Edificio “A” è autoprotetto dalle fulminazioni.

    4 Caratteristiche generali dell’impianto d’illuminazione interna dell’edificio polifunzionale.

    Il sistema di illuminazione utilizzato nei locali uffici è costituito da plafoniere ad incasso per controsoffitto,

    con ottica dark-light, del tipo a led, dimmerabili, comandati da sensori di presenza che provvedono

    all’accenzione, allo spegnimento e alla regolazione del flusso luminoso.

    Per quanto attiene ai locali spogliatoi, sala polifunzionale e sala prova contatori, il sistema di illuminazione è

    costituito da plafoniere ad incasso per controsoffito o a plafone, con grado di protezione minimo IP43,

    comandate da Switch Sensor ad infrarosso passivo, per il rilevamento del movimento e del livello di

    illuminamento, gestione ON/OFF del carico e regolazione tramite telecomando del livello di illuminamento

    da 0 lux a 1275 lux, del tempo di ritardo da 0 s a 60 min e dei principali parametri di funzionamento.

    Per quanto attiene ai locali doccia, ai WC e ai locali tecnici si utilizzeranno plafoniere del tipo a led ovvero

    con tubi fluorescenti con reattore elettronico, IP65, anch’esse comandate da Switch Sensor ad infrarosso

    passivo, per il rilevamento del movimento e del livello di illuminamento.

    Tutti i dispositivi sensori effettuano la gestione degli apparecchi di illuminazione degli ambienti in base alla

    effettiva presenza di persone; quelli preposti alla regolazione, inoltre, effettuato la gestione in base ai

    parametri di livello di illuminamento naturale, mantenendo così costante il livello di illuminamento fissato al

    variare delle condizioni esterne, tenendo le lampade accese solo quando è presente il personale.

    Gli automatismi del sistema consentono di avere sempre valori ottimali, lasciando però all'utente la

    possibilità di modificare manualmente i valori di riferimento (in lux), in modo da adattarli alle particolari

    esigenze personali.

    Per rispondere a necessità di efficienza energetica, il sistema consente la definizione di programmi orari

    liberamente personalizzabili per una gestione dell'illuminamento in funzione di una esigenza giornaliera,

    settimanale o annuale di utilizzo.

    In tutti i locali dell’edificio A è previsto l'impianto di “Lighting Management “ (gestione degli illuminamenti)

    ed in particolare:

    - i locali destinati ad ufficio a primo piano sono gestiti con sistema Bus;

    - gli altri locali sono gestiti da Switch Sensor,

    per come riportato nell’elaborato grafico DG.25.

    Il controllo dell'illuminazione di questi locali viene affidato a dispositivi automatici denominati Switch Sensor

    (sensore di presenza stand-alone alimentato a 230Va.c.), in modalità auto, capaci di gestire l'accensione e

    lo spegnimento delle luci in base alla rilevazione di presenza delle persone nell'ambiente, in funzione del

  • 15

    livello di illuminamento desiderato. Se vi è presenza di persone ed il livello di illuminamento è quello

    desiderato lo Switch Sensor non accende la luce. Lo schema di collegamento appresso rappresentato.

    Ove è possibile (locale ufficio piano terra, sala polifunzionale, sala contatori), è possibile effettuare comandi

    manuali per forzare lo stato del carico indipendentemente dall'automatismo gestito dai sensori (modalità

    ECO).

    Piano Primo – Uffici da N. 1 a N. 21

    Il sistema di gestione dei corpi illuminanti dei locali Uffici del primo piano è basato attraverso sensori e

    Dimmer su cavo BUS, comandati da una unità di controllo.

    Un livello minimo di illuminamento dei locali è garantito dall'accensione ad una determinata intensità

    luminosa dei vari corpi illuminanti. I sensori di presenza, disposti a copertura dell'intera area interessata,

    provvederanno - ogni qualvolta verrà rilevata la presenza di persone - ad innalzare l'intensità luminosa per

    ottenere il livello ideale di illuminamento (impostato dall'utente).

    I corpi illuminanti presenti negli anzidetti locali devono essere del tipo dimmerabile 1-10V.

    L’architettura del sistema BUS è riportata nello schema sotto riportato.

    E’ previsto comunque in pulsante BUS per il comando diretto del carico.

    Corridoio lato SX, Corridoio lato DX, Pianerottolo scala, Scala

  • 16

    Nei corridoi non vi sono sensori e la gestione dell’illuminazione avverrà, tramite due attuatori (ciascuno del

    tipo con due uscite da 16 A – 230 V) dall'unità di controllo installata nel quadro generale di piano, secondo

    una programmazione temporale di accensione e spegnimento (funzionamento ON-OFF).

    Criteri di dimensionamento dell’impianto di illuminazione interno

    Il calcolo illuminotecnico e stato effettuato in osservanza a quanto previsto dalle norme UNI per

    l’illuminazione artificiale nei posti di lavoro.

    In genere sono stati impiegati un numero di corpi illuminanti tali da ottenere i seguenti valori di

    illuminamento sul piano di lavoro (0.85 m), conformi alla Norma UNI EN 12464-1.

    Negli allegati “Calcoli illuminotecnici” sono riportati, per i vari ambienti, l’illuminamento medio su di un piano

    di riferimento posto ad un’altezza di 80 cm da pavimento, i parametri qualitativi dell’illuminazione, e il tipo di

    corpo illuminante, le lampade e degli apparecchi di progetto.

    Per il calcolo si è utilizzato il software D.LUX messo a disposizione gratuitamente da una primaria casa

    costruttrice di apparecchi illuminanti.

    Gli apparecchi individuati, pertanto, sono da intendersi quali riferimento per le eventuali proposte tecniche

    dell’Impresa che avrà facolta di proporre, in sede costruttrice, apparecchi illuminanti di altra casa

    costruttrice purchè rispettino i risultati del dimensionamento illuminotecnico e abbiano specifiche tecniche

    similari.

    5 Composizione del progetto

    Alla presente relazione tecnica sono allegati:

    - Appendice “A”: tabulati di calcolo di dimensionamento degli impianti elettrici;

    - Appendice “B”: Valutazione del rischio dalle fulminazioni

    - Appendice “C”: calcoli illuminotecnici

    Fanno inoltre parte integrante del progetto elettrico, oltre alla presente relazione specialistica:

    Elaborati Grafici:

    Planimetria generale - rete cavidotti ed impianto di illuminazione esterno;

    Palazzina Multiservizi – Distribuzione principale degli impianti elettrici ed ubicazione dei quadri

    elettrici

    Palazzina multiservizi – Impianto elettrico di illuminazione, segnalazione antincendi e prese;

    Palazzina multiservizi – Sistema di gestione dell’illuminazione;

    Locale saldatori – Impianto elettrico

    Locale officina meccanica – diagnostica – Impianto elettrico

    Schemi elettrici unifilari di potenza

    Il Progettista

    Il Responsabile dell’Unità Ingegneria Industriale dell’AMAP SpA

    Dott. Ing. Roberto Bonomo

  • 17

    SPA SERVIZIO TECNICO

    APPENDICE “A”

    TABULATI DI CALCOLO DI DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

  • 18

    AMAP Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 1

    Progetto : Impianto elettrico Edificio A - Altarello

    Tensione di esercizio [V] : 400/230 Sistema di distribuzione : TT Corrente di corto circuito presunta trifase [kA] : 10,0 Corrente di corto circuito presunta fase-neutro [kA] : 6,0

  • 19

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 2

    QUADRO N° 1 - Quadro distribuzione Edificio A

    Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu

  • 20

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 3

    DATI QUADRO N° (1) - Quadro distribuzione Edificio A

    Simb. Descrizione Fasi Corrente CosØ Potenza Potenza N° linea linea di impiego linea totale effettiva [A]

    1 gen. quadro edif.A L1 L2 L3 N 214,67 0,90 R 291,9 kW 129,6 kW 2 WC - Docce, Spogliatoi lato dx L1 L2 L3 N 26,57 0,90 R 12,200 kW 12,200 kW 3 Q. distr. Edificio (A) - Piano Primo L1 L2 L3 N 94,37 0,90 R 66,200 kW 52,960 kW 4 Sala polifunzionale L1 L2 L3 N 9,66 0,90 R 5,800 kW 5,800 kW 5 Sala contatori L1 L2 L3 N 9,66 0,90 R 5,800 kW 5,800 kW 6 Generale Locale Saldatori L1 L2 L3 N 38,84 0,90 R 28,300 kW 20,480 kW 7 WC - Docce, Spogliatoi lato sx L1 L2 L3 N 26,57 0,90 R 12,200 kW 12,200 kW 8 Q. pompa calore 1 (locale climatizzazione) L1 L2 L3 N 40,14 0,90 R 25,000 kW 25,000 kW 9 Q. pompa calore 2 (locale climatizzazione) L1 L2 L3 N 24,08 0,90 R 15,000 kW 15,000 kW 10 Q. comando servizi climatizzazione L1 L2 L3 N 16,06 0,90 R 10,000 kW 10,000 kW 11 Quadro U.T.A. L1 L2 L3 N 16,06 0,90 R 10,000 kW 10,000 kW 12 Magazzino (Edificio B) L1 L2 L3 N 80,28 0,90 R 50,000 kW 50,000 kW 13 Disponibile L1 L2 L3 N 0,90 R 0,000 kW 0,000 kW 14 Locali tecnici L1 L2 L3 N 4,83 0,90 R 3,000 kW 3,000 kW 15 Luce L1 N 4,83 0,90 R 1,000 kW 1,000 kW 16 Prese L2 N 4,83 0,90 R 1,000 kW 1,000 kW 17 Disponibile L3 N 4,83 0,90 R 1,000 kW 1,000 kW 18 Generale illuminazione esterna L1 L2 L3 N 9,66 0,90 R 6,000 kW 6,000 kW 19 Illuminazione esterna (circuito 1) L1 N 9,66 0,90 R 2,000 kW 2,000 kW 20 inseritore su crepuscolare L1 N 9,66 0,90 R 2,000 kW 2,000 kW 21 Illuminazione esterna (circuito 2) L2 N 9,66 0,90 R 2,000 kW 2,000 kW 22 inseritore su crepuscolare L2 N 9,66 0,90 R 2,000 kW 2,000 kW 23 Illuminazione esterna (circuito 3) L3 N 9,66 0,90 R 2,000 kW 2,000 kW 24 inseritore su crepuscolare L3 N 9,66 0,90 R 2,000 kW 2,000 kW 25 Officina meccanica - diagnostica L1 L2 L3 N 33,43 0,90 R 26,400 kW 19,360 kW 26 Riserva L1 L2 L3 N 27 Riserva (Disponibile per edificio C) L1 L2 L3 N 28 Riserva L1 L2 L3 N 29 Riserva L1 L2 L3 N 30 Riserva L1 L2 L3 N 31 Scaricatore L1 L2 L3 N 0,00 R 0,000 kW 0,000 kW 32 33 Multimetro

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    DATI QUADRO N° (1) - Quadro distribuzione Edificio A

    Simb. Corrente Corrente Intervento Potere di Corrente Tempo Sezione Sezione

    N° nominale regolata magnetico interruzione differenz. intervento fase linea neutro linea

    In [A] Ir [A] di fase [A] [kA] [A] differ. [s] [mm²] [mm²]

    1 250 1 • In = 250 10 • In = 2.500 25,0 (*) 3,00 1,00 150 95 2 50 1 • In = 50 9 • In = 450 10,0 0,50 10 10 3 160 0,64 • In = 102,40 10 • In = 1.600 25,0 (*) 1,00 0,30 50 25 4 32 1 • In = 32 9 • In = 288 10,0 0,50 6 6 5 32 1 • In = 32 9 • In = 288 10,0 0,50 6 6 6 63 0,8 • In = 50,40 10 • In = 630 25,0 (*) 0,50 0,30 25 25 7 50 1 • In = 50 9 • In = 450 10,0 0,50 10 10 8 100 0,7 • In = 70 10 • In = 1.000 25,0 (*) 0,50 0,30 25 16 9 63 0,8 • In = 50,40 10 • In = 630 25,0 (*) 0,50 0,30 16 16 10 40 0,8 • In = 32 10 • In = 400 25,0 (*) 0,50 0,30 16 16 11 63 0,8 • In = 50,40 10 • In = 630 25,0 (*) 0,50 0,30 16 16 12 160 0,9 • In = 144 10 • In = 1.600 25,0 (*) 0,50 0,30 70 35 (**) 13 160 1 • In = 160 10 • In = 1.600 25,0 (*) 0,50 0,30 14 25 1 • In = 25 9 • In = 225 10,0 15 10 1 • In = 10 9 • In = 90 6,0 0,03 2,5 2,5 16 16 1 • In = 16 9 • In = 144 10,0 0,03 4 4 17 16 1 • In = 16 9 • In = 144 6,0 0,03 18 32 1 • In = 32 9 • In = 288 10,0 19 25 1 • In = 25 9 • In = 225 6,0 0,03 20 25 1 • In = 25 10 10(**) 21 25 1 • In = 25 9 • In = 225 6,0 0,03 22 25 1 • In = 25 10 10(**) 23 25 1 • In = 25 9 • In = 225 6,0 0,03 24 25 1 • In = 25 10 10(**) 25 50 1 • In = 50 9 • In = 450 10,0 0,50 16 16 26 32 1 • In = 32 9 • In = 288 10,0 0,30 27 32 1 • In = 32 9 • In = 288 10,0 0,30 28 16 1 • In = 16 15 • In = 240 10,0 0,03 29 16 1 • In = 16 9 • In = 144 10,0 0,03 30 16 1 • In = 16 9 • In = 144 10,0 0,30 31 125 1 • In = 125 9 • In = 1.125 10,0 32 33

    (*) Interruttori scatolati (**) Linee esistenti

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    DATI QUADRO N° (1) - Quadro distribuzione Edificio A

    Simb. Sezione Icc max Icc max Icc F-N min Portata Portata Sigla Isolante N° PE linea inizio linea fondo linea fondo linea fase linea neutro linea cavo [mm²] [kA] [kA] [kA] [A] [A]

    1 95 5,730 5,716 2,883 283 217 FG7R EPR 2 10 5,716 2,809 1,385 53 53 FG7OM1 EPR 3 25 5,716 4,289 1,931 175 117 FG7M1 EPR 4 6 5,716 2,021 0,997 34 34 FG7OM1 EPR 5 6 5,716 2,021 0,997 34 34 FG7OM1 EPR 6 25 5,716 1,038 0,515 93 93 FG7M1 EPR 7 10 5,716 1,810 0,894 53 53 FG7OM1 EPR 8 16 5,716 4,387 2,043 94 70 FG7M1 EPR 9 16 5,716 3,868 1,914 70 70 FG7M1 EPR 10 16 5,716 3,868 1,914 70 70 FG7M1 EPR 11 16 5,716 3,868 1,914 70 70 FG7M1 EPR 12 35 5,716 3,834 1,667 163 107 FG7R EPR 13 5,716 5,675 2,861 14 5,716 5,494 2,760 15 2,5 2,760 0,611 0,611 20 20 FG7OM1 EPR 16 4 2,760 0,879 0,879 26 26 FG7OM1 EPR 17 2,760 2,487 2,487 18 5,716 5,494 2,760 19 2,760 2,487 2,487 20 10 2,487 0,223 0,223 58 58 FG7R EPR 21 2,760 2,487 2,487 22 10 2,487 0,223 0,223 58 58 FG7R EPR 23 2,760 2,487 2,487 24 10 2,487 0,223 0,223 58 58 FG7R EPR 25 16 5,716 1,270 0,629 88 88 FG7M1 EPR 26 5,716 5,494 2,760 27 5,716 5,494 2,760 28 5,716 0,687 0,341 29 5,716 1,067 0,529 30 5,716 0,187 0,093 31 5,716 5,660 2,853 32 33

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    DATI QUADRO N° (1) - Quadro distribuzione Edificio A

    Simb. Note Lunghezza C.d.T. C.d.T. N° linea linea totale [m] [%] [%]

    1 L.Gen esistente 1,88 % 2 L.SpDx 20,0 0,50 % 2,38 % 3 L.p.p. 30,0 0,61 % 2,49 % 4 L.sal 20,0 0,30 % 2,19 % 5 L.con 20,0 0,30 % 2,19 % 6 L.Sald 200,0 3,04 % 4,92 % 7 L.SpSx 40,0 1,00 % 2,88 % 8 Q.P1 15,0 0,23 % 2,11 % 9 Q.P2 15,0 0,22 % 2,10 % 10 L.c.cl 15,0 0,14 % 2,03 % 11 L.Uta 15,0 0,14 % 2,03 % 12 L.Mag (esistente) 60,0 0,74 % 2,62 % 13 1,88 % 14 1,88 % 15 L.Lt-l 15,0 0,55 % 2,43 % 16 L.Lt-p 15,0 0,34 % 2,22 % 17 0,0 0,00 % 1,88 % 18 1,88 % 19 1,88 % 20 L.Illex-1 (esistente) 200,0 3,65 % 5,53 % 21 1,88 % 22 L.Illex-2 (esistente) 200,0 3,65 % 5,53 % 23 1,88 % 24 L.Illex-3 (esistente) 200,0 3,65 % 5,53 % 25 L.mec 100,0 2,35 % 3,53 % 26 1,88 % 27 1,88 % 28 29 30 31 1,88 % 32 33

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    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 7

    QUADRO N° 2 - Centralino locale WC-Doccia lato Dx

    Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu

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    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 8

    DATI QUADRO N° (2) - Centralino locale WC-Doccia lato Dx

    Simb. Descrizione Fasi Corrente Potenza Ku Kc N° linea linea di impiego totale [A]

    1 Generale quadro L1 L2 L3 N 26,57 12,200 kW 1,00 1,00 2 Gen.Illuminaz. L3 N 15,47 3,200 kW 1,00 1,00 3 Illumin.ord. Spogliatoio L3 N 7,25 1,500 kW 1,00 1,00 4 Illumin.ord. WC-Doccie L3 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 5 Illumin. Emerg. L3 N 2,42 0,500 kW 1,00 1,00 6 Illumin.Sicurezza L3 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 7 riserva L1 N 0,000 kW 1,00 1,00 8 Generale prese L2 N 19,32 4,000 kW 1,00 1,00 9 prese spogliatoi L2 N 9,66 2,000 kW 1,00 1,00 10 prese WC-Doccie L2 N 9,66 2,000 kW 1,00 1,00 11 Condizionatore L1 L2 L3 N 9,66 5,000 kW 1,00 1,00 12 lato 1 L1 N 9,66 2,000 kW 1,00 1,00 13 lato 2 L2 N 7,25 1,500 kW 1,00 1,00 14 lato 3 L3 N 7,25 1,500 kW 1,00 1,00 15 riserva L1 N 0,000 kW 1,00 1,00

    DATI QUADRO N° (2) - Centralino locale WC-Doccia lato Dx

    Simb. Potenza Corrente Corrente Intervento Corrente Potere di Sezione Sezione

    N° effettiva nominale regolata magnetico differenz. interruzione fase linea neutro linea

    In [A] Ir [A] di fase [A] [A] [kA] [mm²] [mm²]

    1 12,200 kW 32 1 • In = 32 14 • In = 450 2 3,200 kW 25 1 • In = 25 9 • In = 225 0,03 6,0 3 1,500 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 4,5 2,5 2,5 4 1,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 4,5 2,5 2,5 5 0,500 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 6 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 7 0,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 0,03 6,0 8 4,000 kW 25 1 • In = 25 9 • In = 225 0,03 4,5 9 2,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 4,5 4 4 10 2,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 4,5 4 4 11 5,000 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 0,30 6,0 12 2,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 4,5 4 4 13 1,500 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 4,5 4 4 14 1,500 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 4,5 4 4 15 0,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 4,5

    DATI QUADRO N° (2) - Centralino locale WC-Doccia lato Dx

    Simb. Sezione Portata Portata Icc max Icc F-N min Icc F-PE

    min Sigla Lunghezza

    N° PE linea fase linea neutro linea inizio linea fondo linea fondo linea cavo linea [mm²] [A] [A] [kA] [kA] [kA] [m]

    1 2,809 1,350 2 1,350 1,318 3 2,5 16 16 1,318 0,316 FM9 30,0 4 2,5 16 16 1,318 0,316 FM9 30,0 5 2,5 16 16 1,318 0,419 FM9 20,0 6 2,5 16 16 1,318 0,419 FM9 20,0 7 1,350 1,226 0,0 8 1,350 1,318 9 4 42 42 1,318 0,426 FG7OR 30,0 10 4 42 42 1,318 0,426 FG7OR 30,0 11 2,740 1,318 12 4 26 26 1,318 0,657 N07V-K 15,0 13 4 26 26 1,318 0,657 N07V-K 15,0 14 4 26 26 1,318 0,657 N07V-K 15,0 15 1,350 1,270 N07V-K 0,0

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    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 9

    DATI QUADRO N° (2) - Centralino locale WC-Doccia lato Dx

    Simb. C.d.T. C.d.T. N° linea totale Note [%] [%]

    1 2,38 % 2 2,38 % 3 1,56 % 3,94 % 4 1,04 % 3,42 % 5 0,35 % 2,73 % 6 0,14 % 2,52 % 7 0,00 % 2,38 % 8 2,38 % 9 1,38 % 3,76 % 10 1,38 % 3,76 % 11 2,38 % 12 0,65 % 3,03 % 13 0,49 % 2,87 % 14 0,49 % 2,87 % 15 0,00 % 2,38 %

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    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 10

    QUADRO N° 3 - Quadro di Distribuzione Edificio A - piano primo

    Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu

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    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 11

    DATI QUADRO N° (3) - Quadro di Distribuzione Edificio A - piano primo

    Simb. Descrizione Fasi Corrente Potenza Ku Kc N° linea linea di impiego totale [A]

    1 Generale L1 L2 L3 N 117,96 66,200 kW 1,00 1,00 2 protezione SPD L1 L2 L3 N 0,000 kW 1,00 1,00 3 scaricatore sovratensione 4 spie presenza rete 5 amperometro - voltmetro 6 luce sicurezza L3 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 7 ascensore L1 L2 L3 N 6,42 4,000 kW 1,00 1,00 8 aliment.serv.aux illum. L1 N 2,42 0,500 kW 1,00 1,00 9 quadro rack L1 N 2,42 0,500 kW 1,00 1,00 10 Disponibile L1 L2 L3 N 9,66 4,300 kW 1,00 1,00 11 riserva L1 N 0,000 kW 1,00 1,00 12 Centralino Riv.Incendio L1 N 1,45 0,300 kW 1,00 1,00 13 Gen. WC lato sx L1 N 6,77 1,400 kW 1,00 1,00 14 prese L1 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 15 luce emerg. L1 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 16 illum.ordin. L1 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 17 Gen. WC lato dx L1 N 6,77 1,400 kW 1,00 1,00 18 prese L1 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 19 luce emerg. L1 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 20 illum.ordin. L1 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 21 gen. corridoio lato sx L2 N 8,22 1,700 kW 1,00 1,00 22 prese L2 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 23 luce ordinarie L2 N 2,42 0,500 kW 1,00 1,00 24 luce emerg. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 25 gen. corridoio lato dx L2 N 9,67 2,000 kW 1,00 1,00 26 prese L2 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 27 luce ordinarie L2 N 2,42 0,500 kW 1,00 1,00 28 luce emerg. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 29 ripostiglio L2 N 1,45 0,300 kW 1,00 1,00 30 Gen.uffici lato sx zona A L1 L2 L3 N 19,59 11,900 kW 1,00 1,00 31 gen.stanza 1 L1 L2 L3 N 4,83 2,700 kW 1,00 1,00 32 gen.stanza 2 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 33 gen.stanza 3 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 34 gen.stanza 4 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 35 gen.stanza 5 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 36 riserva L1 L2 L3 N 0,000 kW 1,00 1,00 37 riserva L1 N 0,000 kW 1,00 1,00 38 Gen.uffici lato sx zona B L1 L2 L3 N 19,59 11,900 kW 1,00 1,00 39 gen.stanza 1 L1 L2 L3 N 4,83 2,700 kW 1,00 1,00 40 gen.stanza 2 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 41 gen.stanza 3 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 42 gen.stanza 4 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 43 gen.stanza 5 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 44 riserva L1 L2 L3 N 0,000 kW 1,00 1,00 45 riserva L1 N 0,000 kW 1,00 1,00 46 Gen.uffici lato dx zona A L1 L2 L3 N 19,59 11,900 kW 1,00 1,00 47 gen.stanza 1 L1 L2 L3 N 4,83 2,700 kW 1,00 1,00 48 gen.stanza 2 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 49 gen.stanza 3 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 50 gen.stanza 4 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 51 gen.stanza 5 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 52 riserva L1 L2 L3 N 0,000 kW 1,00 1,00 53 riserva L1 N 0,000 kW 1,00 1,00 54 Gen.uffici lato dx zona B L1 L2 L3 N 23,28 14,200 kW 1,00 1,00 55 gen.stanza 1 L1 L2 L3 N 4,83 2,700 kW 1,00 1,00 56 gen.stanza 2 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 57 gen.stanza 3 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 58 gen.stanza 4 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 59 gen.stanza 5 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 60 gen.stanza 6 L1 L2 L3 N 3,69 2,300 kW 1,00 1,00 61 riserva L1 L2 L3 N 0,000 kW 1,00 1,00 62 riserva L1 N 0,000 kW 1,00 1,00

  • 29

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 12

    DATI QUADRO N° (3) - Quadro di Distribuzione Edificio A - piano primo

    Simb. Potenza Corrente Corrente Intervento Corrente Potere di Sezione Sezione

    N° effettiva nominale regolata magnetico differenz. interruzione fase linea neutro linea

    In [A] Ir [A] di fase [A] [A] [kA] [mm²] [mm²]

    1 66,200 kW 160 1 • In = 160 10 • In = 1.600 2 0,000 kW 16 1 • In = 16 3 4 5 6 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 0,03 6,0 2,5 2,5 7 4,000 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 0,50 6,0 6 6 8 0,500 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 0,03 6,0 9 0,500 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 0,03 6,0 2,5 2,5 10 4,300 kW 25 1 • In = 25 9 • In = 225 0,30 6,0 11 0,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 6,0 12 0,300 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 0,03 6,0 2,5 2,5 13 1,400 kW 25 1 • In = 25 9 • In = 225 0,03 6,0 14 1,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 4,5 4 4 15 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 16 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 17 1,400 kW 25 1 • In = 25 9 • In = 225 0,03 6,0 18 1,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 4,5 4 4 19 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 20 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 21 1,700 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 6,0 22 1,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 4,5 4 4 23 0,500 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 24 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 25 2,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 6,0 26 1,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 4,5 4 4 27 0,500 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 28 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 29 0,300 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 2,5 2,5 30 11,900 kW 40 1 • In = 40 9 • In = 360 0,30 6,0 31 2,700 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 32 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 33 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 34 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 35 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 36 0,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 6,0 37 0,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 6,0 38 11,900 kW 40 1 • In = 40 9 • In = 360 0,30 6,0 39 2,700 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 40 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 41 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 42 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 43 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 44 0,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 6,0 45 0,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 6,0 46 11,900 kW 40 1 • In = 40 9 • In = 360 0,03 6,0 47 2,700 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 48 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 49 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 50 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 51 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 52 0,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 6,0 53 0,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 4,5 54 14,200 kW 40 1 • In = 40 9 • In = 360 0,03 6,0 55 2,700 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 56 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 57 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 58 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 59 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 60 2,300 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 6,0 6 6 61 0,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 6,0 62 0,000 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 6,0

  • 30

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 13

    DATI QUADRO N° (3) - Quadro di Distribuzione Edificio A - piano primo

    Simb. Sezione Portata Portata Icc max Icc F-N min Icc F-PE

    min Sigla Lunghezza

    N° PE linea fase linea neutro linea inizio linea fondo linea fondo linea cavo linea [mm²] [A] [A] [kA] [kA] [kA] [m]

    1 4,289 1,920 2 4,264 1,772 3 4 5 6 2,5 24 24 1,920 0,211 FG7OM1 50,0 7 6 49 49 4,264 0,657 FG7OM1 30,0 8 1,920 1,692 0,0 9 2,5 30 30 1,920 0,716 FG7OM1 10,0 10 4,264 1,859 0,0 11 1,920 1,772 0,0 12 2,5 31 31 1,920 0,449 FG7OM1 20,0 13 1,920 1,859 14 4 32 32 1,859 1,172 FG7OM1 5,0 15 2,5 24 24 1,859 0,994 FG7OM1 5,0 16 2,5 25 25 1,859 0,706 FG7OM1 10,0 17 1,920 1,859 18 4 32 32 1,859 1,172 FG7OM1 5,0 19 2,5 24 24 1,859 0,994 FG7OM1 5,0 20 2,5 31 31 1,859 0,706 FG7OM1 10,0 21 1,920 1,772 22 4 32 32 1,772 0,607 FG7OM1 20,0 23 2,5 31 31 1,772 0,439 FG7OM1 20,0 24 2,5 31 31 1,772 0,439 FG7OM1 20,0 25 1,920 1,772 26 4 32 32 1,772 0,607 FG7OM1 20,0 27 2,5 31 31 1,772 0,439 FG7OM1 20,0 28 2,5 31 31 1,772 0,439 FG7OM1 20,0 29 2,5 30 30 1,772 0,692 FG7OM1 10,0 30 4,264 1,881 31 6 44 44 4,173 1,147 FG7OM1 10,0 32 6 44 44 4,173 0,963 FG7OM1 15,0 33 6 44 44 4,173 0,829 FG7OM1 20,0 34 6 44 44 4,173 0,727 FG7OM1 25,0 35 6 44 44 4,173 0,727 FG7OM1 25,0 36 4,173 1,737 0,0 37 1,881 1,660 0,0 38 4,264 1,881 39 6 44 44 4,173 1,147 FG7OM1 10,0 40 6 44 44 4,173 0,963 FG7OM1 15,0 41 6 44 44 4,173 0,829 FG7OM1 20,0 42 6 44 44 4,173 0,727 FG7OM1 25,0 43 6 44 44 4,173 0,727 FG7OM1 25,0 44 4,173 1,737 0,0 45 1,881 1,660 0,0 46 4,264 1,881 47 6 44 44 4,173 1,147 FG7OM1 10,0 48 6 44 44 4,173 0,963 FG7OM1 15,0 49 6 44 44 4,173 0,829 FG7OM1 20,0 50 6 44 44 4,173 0,727 FG7OM1 25,0 51 6 44 44 4,173 0,727 FG7OM1 25,0 52 4,173 1,737 0,0 53 1,881 1,660 0,0 54 4,264 1,881 55 6 44 44 4,173 1,147 FG7OM1 10,0 56 6 44 44 4,173 0,963 FG7OM1 15,0 57 6 44 44 4,173 0,829 FG7OM1 20,0 58 6 44 44 4,173 0,727 FG7OM1 25,0 59 6 44 44 4,173 0,727 FG7OM1 25,0 60 6 44 44 4,173 0,727 FG7OM1 25,0 61 4,173 1,737 0,0 62 1,881 1,660 0,0

  • 31

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 14

    DATI QUADRO N° (3) - Quadro di Distribuzione Edificio A - piano primo

    Simb. C.d.T. C.d.T. N° linea totale Note [%] [%]

    1 2,49 % 2 2,49 % 3 4 5 6 0,37 % 2,85 % 7 0,30 % 2,79 % 8 0,00 % 2,49 % 9 0,18 % 2,67 % 10 0,00 % 2,49 % 11 0,00 % 2,49 % 12 0,22 % 2,71 % 13 2,49 % 14 0,11 % 2,60 % 15 0,04 % 2,52 % 16 0,07 % 2,56 % 17 2,49 % 18 0,11 % 2,60 % 19 0,04 % 2,52 % 20 0,07 % 2,56 % 21 2,49 % 22 0,46 % 2,94 % 23 0,37 % 2,86 % 24 0,15 % 2,63 % 25 2,49 % 26 0,46 % 2,94 % 27 0,37 % 2,86 % 28 0,15 % 2,63 % 29 0,11 % 2,60 % 30 2,49 % 31 0,08 % 2,56 % 32 0,09 % 2,57 % 33 0,12 % 2,60 % 34 0,14 % 2,63 % 35 0,14 % 2,63 % 36 0,00 % 2,49 % 37 0,00 % 2,49 % 38 2,49 % 39 0,08 % 2,56 % 40 0,09 % 2,57 % 41 0,12 % 2,60 % 42 0,14 % 2,63 % 43 0,14 % 2,63 % 44 0,00 % 2,49 % 45 0,00 % 2,49 % 46 2,49 % 47 0,08 % 2,56 % 48 0,09 % 2,57 % 49 0,12 % 2,60 % 50 0,14 % 2,63 % 51 0,14 % 2,63 % 52 0,00 % 2,49 % 53 0,00 % 2,49 % 54 2,49 % 55 0,08 % 2,56 % 56 0,09 % 2,57 % 57 0,12 % 2,60 % 58 0,14 % 2,63 % 59 0,14 % 2,63 % 60 0,14 % 2,63 % 61 0,00 % 2,49 % 62 0,00 % 2,49 %

  • 32

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 15

    QUADRO N° 4 - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona A

    Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu

  • 33

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 16

    DATI QUADRO N° (4) - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona A

    Simb. Descrizione Fasi Corrente Potenza Ku Kc N° linea linea di impiego totale [A]

    1 gen.centralino L1 L2 L3 N 4,83 2,700 kW 1,00 1,00 2 circuito prese L1 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 3 gen.circuito illum L2 N 3,39 0,700 kW 1,00 1,00 4 luce ordin. L2 N 1,45 0,300 kW 1,00 1,00 5 luce emerg. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 6 attuatore Dimmer illum. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 7 Gen. condiz. L3 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00

    DATI QUADRO N° (4) - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona A

    Simb. Potenza Corrente Corrente Intervento Corrente Potere di Sezione Sezione

    N° effettiva nominale regolata magnetico differenz. interruzione fase linea neutro linea

    In [A] Ir [A] di fase [A] [A] [kA] [mm²] [mm²]

    1 2,700 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 2 1,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 4,5 4 4 3 0,700 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 0,03 4,5 4 0,300 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 1,5 1,5 5 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 1,5 1,5 6 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 7 1,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 4,5 2,5 2,5

    DATI QUADRO N° (4) - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona A

    Simb. Sezione Portata Portata Icc max Icc F-N min Icc F-PE

    min Sigla Lunghezza

    N° PE linea fase linea neutro linea inizio linea fondo linea fondo linea cavo linea [mm²] [A] [A] [kA] [kA] [kA] [m]

    1 2,481 1,123 2 4 26 26 1,123 0,707 N07V-K 10,0 3 1,123 1,035 4 1,5 14 14 1,035 0,436 N07V-K 10,0 5 1,5 14 14 1,035 0,436 N07V-K 10,0 6 1,035 0,960 N07V-K 0,0 7 2,5 20 20 1,123 0,585 N07V-K 10,0

    DATI QUADRO N° (4) - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona A

    Simb. C.d.T. C.d.T. N° linea totale Note [%] [%]

    1 2,56 % 2 0,22 % 2,78 % 3 2,56 % 4 0,17 % 2,73 % 5 0,11 % 2,67 % 6 0,00 % 2,56 % 7 0,35 % 2,91 %

  • 34

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 17

    QUADRO N° 5 - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona B

    Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Norma di riferimento per potere di interruzione dei Btdin : CEI EN 60898 Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu Note :

  • 35

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 18

    DATI QUADRO N° (5) - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona B

    Simb. Descrizione Fasi Corrente Potenza Ku Kc N° linea linea di impiego totale [A]

    1 gen.centralino L1 L2 L3 N 4,83 2,700 kW 1,00 1,00 2 circuito prese L1 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 3 gen.circuito illum L2 N 3,39 0,700 kW 1,00 1,00 4 luce ordin. L2 N 1,45 0,300 kW 1,00 1,00 5 luce emerg. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 6 attuatore Dimmer illum. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 7 Gen. condiz. L3 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00

    DATI QUADRO N° (5) - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona B

    Simb. Potenza Corrente Corrente Intervento Corrente Potere di Sezione Sezione

    N° effettiva nominale regolata magnetico differenz. interruzione fase linea neutro linea

    In [A] Ir [A] di fase [A] [A] [kA] [mm²] [mm²]

    1 2,700 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 2 1,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 4,5 4 4 3 0,700 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 0,03 4,5 4 0,300 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 1,5 1,5 5 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 1,5 1,5 6 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 7 1,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 4,5 2,5 2,5

    DATI QUADRO N° (5) - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona B

    Simb. Sezione Portata Portata Icc max Icc F-N min Icc F-PE

    min Sigla Lunghezza

    N° PE linea fase linea neutro linea inizio linea fondo linea fondo linea cavo linea [mm²] [A] [A] [kA] [kA] [kA] [m]

    1 2,481 1,123 2 4 26 26 1,123 0,707 N07V-K 10,0 3 1,123 1,035 4 1,5 14 14 1,035 0,436 N07V-K 10,0 5 1,5 14 14 1,035 0,436 N07V-K 10,0 6 1,035 0,960 N07V-K 0,0 7 2,5 20 20 1,123 0,585 N07V-K 10,0

    DATI QUADRO N° (5) - centralino (tipo) di stanza - lato sx zona B

    Simb. C.d.T. C.d.T. N° linea totale Note [%] [%]

    1 2,56 % 2 0,22 % 2,78 % 3 2,56 % 4 0,17 % 2,73 % 5 0,11 % 2,67 % 6 0,00 % 2,56 % 7 0,35 % 2,91 %

  • 36

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 19

    QUADRO N° 6 - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona A

    Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu

  • 37

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 20

    DATI QUADRO N° (6) - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona A

    Simb. Descrizione Fasi Corrente Potenza Ku Kc N° linea linea di impiego totale [A]

    1 gen.centralino L1 L2 L3 N 4,83 2,700 kW 1,00 1,00 2 circuito prese L1 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 3 gen.circuito illum L2 N 3,39 0,700 kW 1,00 1,00 4 luce ordin. L2 N 1,45 0,300 kW 1,00 1,00 5 luce emerg. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 6 attuatore Dimmer illum. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 7 Gen. condiz. L3 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00

    DATI QUADRO N° (6) - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona A

    Simb. Potenza Corrente Corrente Intervento Corrente Potere di Sezione Sezione

    N° effettiva nominale regolata magnetico differenz. interruzione fase linea neutro linea

    In [A] Ir [A] di fase [A] [A] [kA] [mm²] [mm²]

    1 2,700 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 2 1,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 4,5 4 4 3 0,700 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 0,03 4,5 4 0,300 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 1,5 1,5 5 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 1,5 1,5 6 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 7 1,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 4,5 2,5 2,5

    DATI QUADRO N° (6) - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona A

    Simb. Sezione Portata Portata Icc max Icc F-N min Icc F-PE

    min Sigla Lunghezza

    N° PE linea fase linea neutro linea inizio linea fondo linea fondo linea cavo linea [mm²] [A] [A] [kA] [kA] [kA] [m]

    1 2,481 1,123 2 4 26 26 1,123 0,707 N07V-K 10,0 3 1,123 1,035 4 1,5 14 14 1,035 0,436 N07V-K 10,0 5 1,5 14 14 1,035 0,436 N07V-K 10,0 6 1,035 0,960 N07V-K 0,0 7 2,5 20 20 1,123 0,585 N07V-K 10,0

    DATI QUADRO N° (6) - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona A

    Simb. C.d.T. C.d.T. N° linea totale Note [%] [%]

    1 2,56 % 2 0,22 % 2,78 % 3 2,56 % 4 0,17 % 2,73 % 5 0,11 % 2,67 % 6 0,00 % 2,56 % 7 0,35 % 2,91 %

  • 38

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 21

    QUADRO N° 7 - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona B

    Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu

  • 39

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 22

    DATI QUADRO N° (7) - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona B

    Simb. Descrizione Fasi Corrente Potenza Ku Kc N° linea linea di impiego totale [A]

    1 gen.centralino L1 L2 L3 N 4,83 2,700 kW 1,00 1,00 2 circuito prese L1 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 3 gen.circuito illum L2 N 3,39 0,700 kW 1,00 1,00 4 luce ordin. L2 N 1,45 0,300 kW 1,00 1,00 5 luce emerg. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 6 attuatore Dimmer illum. L2 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 7 Gen. condiz. L3 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00

    DATI QUADRO N° (7) - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona B

    Simb. Potenza Corrente Corrente Intervento Corrente Potere di Sezione Sezione

    N° effettiva nominale regolata magnetico differenz. interruzione fase linea neutro linea

    In [A] Ir [A] di fase [A] [A] [kA] [mm²] [mm²]

    1 2,700 kW 32 1 • In = 32 9 • In = 288 2 1,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 4,5 4 4 3 0,700 kW 10 1 • In = 10 9 • In = 90 0,03 4,5 4 0,300 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 1,5 1,5 5 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 1,5 1,5 6 0,200 kW 6 1 • In = 6 9 • In = 54 4,5 7 1,000 kW 16 1 • In = 16 9 • In = 144 0,03 4,5 2,5 2,5

    DATI QUADRO N° (7) - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona B

    Simb. Sezione Portata Portata Icc max Icc F-N min Icc F-PE

    min Sigla Lunghezza

    N° PE linea fase linea neutro linea inizio linea fondo linea fondo linea cavo linea [mm²] [A] [A] [kA] [kA] [kA] [m]

    1 2,481 1,123 2 4 26 26 1,123 0,707 N07V-K 10,0 3 1,123 1,035 4 1,5 14 14 1,035 0,436 N07V-K 10,0 5 1,5 14 14 1,035 0,436 N07V-K 10,0 6 1,035 0,960 N07V-K 0,0 7 2,5 20 20 1,123 0,585 N07V-K 10,0

    DATI QUADRO N° (7) - centralino (tipo) di stanza - lato dx zona B

    Simb. C.d.T. C.d.T. N° linea totale Note [%] [%]

    1 2,56 % 2 0,22 % 2,78 % 3 2,56 % 4 0,17 % 2,73 % 5 0,11 % 2,67 % 6 0,00 % 2,56 % 7 0,35 % 2,91 %

  • 40

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 23

    QUADRO N° 8 - Centralino Sala Polifunzionale

    Protezione di Backup : No Sezione minima di fase [mm²] : 1,5 Metodo per dimensionamento dei conduttori di Neutro e Protezione : 1/2 Fase Metodo per scelta della corrente nominale degli interruttori : In > Ib Corrente nominale minima degli apparecchi[A] : 6 Collegamento in morsettiera : Si Potere d'interruzione degli interruttori : Icn/Icu

  • 41

    AMAP spa Via Volturno, 2 - 90138 - Palermo Pagina : 24

    DATI QUADRO N° (8) - Centralino Sala Polifunzionale

    Simb. Descrizione Fasi Corrente Potenza Ku Kc N° linea linea di impiego totale [A]

    1 generale quadro L1 L2 L3 N 9,66 5,800 kW 1,00 1,00 2 gen. illuminaz. Ordinaria-Emerg. L1 N 3,87 0,800 kW 1,00 1,00 3 Illuminaz.Ordinaria L1 N 2,42 0,500 kW 1,00 1,00 4 illum. Emerg L1 N 0,97 0,200 kW 1,00 1,00 5 Sicurezza L1 N 0,48 0,100 kW 1,00 1,00 6 prese L2 N 9,66 2,000 kW 1,00 1,00 7 ripostiglio L1 N 4,83 1,000 kW 1,00 1,00 8 Disponibile per climatizzazione L3 N 9,66 2,000 kW 1,00 1,00 9 riserva L1 N 0,000 kW 1,00 1,00

    DATI QUADRO N° (8) - Centralino Sala Polifunzionale

    Simb. Potenza Corrente Corrente Intervento Corrente Potere di Sezione Sezione

    N° effettiva n